LA STIMA DEL RISCHIO IN CASI PARTICOLARI: MUSICA, CALL CENTER, SCUOLE - PIETRO NATALETTI - Arpa Piemonte
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LA STIMA DEL RISCHIO IN CASI PARTICOLARI: MUSICA, CALL CENTER, SCUOLE PIETRO NATALETTI ISPESL – Dipartimento Igiene del Lavoro Alessandria, 15 giugno 2010
Rumore / Effetti Effetti uditivi Effetti extra-uditivi stato di sul senso dell’equilibrio e del adattamento movimento e sul tono psicomotorio generale fatica uditiva sul senso di attenzione e sulla (TTS) concentrazione trauma acustico sulla vista sordità sul sistema nervoso, sul professionale carattere e sul comportamento (PTS) sull’apparato digestivo sul sistema endocrino sull’apparato respiratorio sull’apparato circolatorio e sul sistema vascolare
Rumore / Effetti Il D.M. 14.1.2008 (Nuovo elenco delle malattie professionali) comprende il rumore nella: Lista I – Malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità: 01 – Rumore – Malattia: ipoacusia percettiva Lista III – Malattie la cui origine lavorativa è possibile: 01 – Rumore – Malattie: dell’apparato cardiocircolatorio, digerente, endocrino e neuropsichiche
Rumore / Effetti Il D.M. 9.4.2008 (Nuovo elenco delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura) comprende il rumore al punto 75) IPOACUSIA DA RUMORE: n) formatura e distaffatura in fonderia con macchine vibranti. o) sbavatura in fonderia con mole. p) formatura di materiale metallico, mediante fucinatura e stampaggio. q) lavorazione meccanica del legno con impiego di seghe circolari, seghe a nastro, piallatrici e toupies. r) lavori in galleria con mezzi meccanici ad aria compressa. s) stampaggio di vetro cavo. t) prova di armi da fuoco. u) conduzioni delle riempitrici automatiche per l'imbottigliamento in vetro o l'imbarattolamento in metallo. v) addetti alla conduzione dei motori in sala macchine a bordo delle navi. w) Altre lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano una esposizione personale, giornaliera o settimanale, a livelli di rumore superiori a 80 dB(A).
IL PROBLEMA • Ipoacusie professionali ancora la prima malattia professionale nell’industria, agricoltura e servizi • Ipoacusie professionali in aumento nei settori non industriali, in particolare nel terziario • Domanda di ergonomia dell’ambiente crescente in questi settori • Esigenza di proteggere sia i lavoratori che i frequentatori Tabella: Ipoacusie professionali manifestatesi nel periodo 2003-2007 e indennizzate a tutto il 30.04.2008 per anno – Industria e Servizi e Agricoltura. (Fonte: INAIL, Rapporto annuale 2007) IPOACUSIE TOTALE IPOACUSIE TOTALE ANNO TABELLATE NON MALATTIE IPOACUSIE TABELLATE PROFESSIONALI D. I. D. I. D. I. D. I. 2003 2.438 452 4.624 628 7.062 1.080 25.220 4.740 2004 2.011 398 5.461 608 7.472 1.006 26.484 4.941 2005 1.392 306 5.610 623 7.002 929 26.628 5.111 2006 1.298 317 5.081 597 6.379 914 26.633 5.210 2007 1.073 210 4.792 437 5.865 677 28.497 4.112
IPOACUSIE TABELLATE: contratte nell’esercizio lavorativo e a causa delle lavorazioni specificate nella tabella allegata al Testo Unico (D.P.R. 1124/65). Ad esempio: Martellatura, cianfrinatura, scriccatura, molatura ed aggiustaggio nella costruzione di caldaie, serbatoi e tubi metalli. NON TABELLATE: contratte nell’esercizio lavorativo a causa di lavorazioni non specificate nella tabella allegata al Testo Unico (D.P.R. 1124/65). Ad esempio: ipoacusia da rumore da attività scolastica.
VALUTAZIONE E CONTROLLO DEL RISCHIO A 19 ANNI DAL D.Lgs. 277/91 Rapporti di Valutazione del rischio in alcuni comparti assenti o di scarsa qualità Call center: in molte realtà (call e contact center, assicurazioni, banche, …) che impiegano 4-500 mila operatori ancora non esiste la valutazione del rischio rumore Scuole: la valutazione del rischio rumore è pressoché inesistente nonostante le ipoacusie e le laringopatie tra il personale docente sono in netto aumento
RUMORE: OLTRE IL D.LGS. 277/91 Aumento delle ipoacusie non tabellate nei settori lavorativi del terziario (ad es. insegnanti, centralinisti,…) Ubicazione dell’insediamento e impatto acustico da e verso l’esterno Cresce la richiesta di ambienti di lavoro più ergonomici, soprattutto nel terziario (scuole, uffici, banche, poste, …) Il D.Lgs. 195/2006 prima e poi il D.Lgs. 81/2008 hanno stabilito importanti novità
RUMORE: SETTORI PRIORITARI (UE) Trasporti (in particolare su strada ed aerei) Costruzioni Agricoltura, pesca, selvicoltura Produzione industriale di alimenti e bevande Metallurgia Istruzione Call centres Spettacolo Servizi
Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008 Capo II – Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro Articolo 187 Campo di applicazione Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall’esposizione al rumore durante il lavoro e in particolare per l’udito. Nessuna esclusione dal campo di applicazione
Articolo 198 Linee Guida per i settori della musica delle attività ricreative e dei call center 1. Su proposta della Commissione permanente per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro di cui all’articolo 6, sentite le parti sociali, entro due anni dalla data di entrata in vigore del presente capo, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano definisce le linee guida per l’applicazione del presente capo nei settori della musica, delle attività ricreative e dei call center. Linee guida entro il 1° gennaio 2011?
MUSICA L’esposizione a rumore dei musicisti non è quasi mai stata oggetto di valutazione, nonostante ricadesse negli obblighi generali previsti dalla legislazione in materia (D.Lgs. 277/91 prima e D.Lgs. 626/94 e D.Lgs.81/2008 poi). Dipartimento Igiene del Lavoro Vengono presentati i primi risultati reati a un studio condotto presso il Teatro Regio di Torino. Lo scopo dello studio era di misurare e valutare I livelli di esposizione a rumore dei musicisti e dei cantanti del coro e la loro funzionalità cocleare. L’orchestra del Teatro Regio, composta da 88 elementi, discende dall’orchestra fondata nel diciannovesimo secolo da Arturo Toscanini, che ne fu il primo direttore d’orchestra e direttore artistico. Il coro del Teatro Regio di Torino, composto da 71 elementi, fu fondato nel 1945 dopo l’incendio del Teatro del 1936 e dopo l’interruzione della seconda guerra mondale, diventando nel 1967 il coro permanente del Teatro Regio.
METODI I livelli sonori sono stati misurati tramite fonometri indossabili QUEST DLX-1 e analizzatori real time multicanali Harmonie and Simphonie. I segnali sono stati misurati durante l’intero periodo di esecuzione musicale nella sala prove e nella fossa (“Golfo mistico”). Gli artisti erano impegnati Dipartimento Igiene del Lavoro nell’esecuzione delle opere “Falstaff” di Giuseppe Verdi ed “Edgar” di Giacomo Puccini. Un campione di 81 musicisti e di 43 cantanti sono stati studiati.
METODI La funzionalità cocleare di un campione di volontari è stata studiata prima e dopo l’esecuzione in sala prova per mezzo di test basati sulle emissioni otoacustiche. Sono state misurate sia TEOAE (Transient Evoked OtoAcoustic Emissions) che DPOAE (Distorsion Product OtoAcoustic Dipartimento Igiene del Lavoro Emissions) per mezzo di un sistema portatile ILO292. Un campione di 45 musicisti e di 15 cantanti è stato studiato. Le DPOAS sono state misurate nelle seguenti condizioni: f2/f1=1.22; A1 = 65 dB e A2 = 55 dB, risoluzione 1/3 ottava Esempio di acquisizione di TEOAE Esempio di acquisizione di DPOAE
METODI Per lo studio delle OAS i soggetti sono stati divisi in 5 classi: Dipartimento Igiene del Lavoro 1. Voci maschili: bassi, baritoni, tenori con un livello medio di esposizione di LA,eq = 90 dB(A) (5 soggetti, età media 44); 2. Voci femminili: soprani, mezzosoprani, con un livello medio di esposizione di LA,eq = 91 dB(A) (10 soggetti, età media 41); 3. Archi: violini, viole, violoncelli, contrabassi con un livello medio di esposizione di LA,eq = 81 dB(A) (22 soggetti, età media 43) ; 4. Strumenti a fiato: clarinetti, flauti, oboi, trombe, tromboni, con un livello medio di esposizione di LA,eq = 86.4 dB(A) (19 soggetti, età media 39); 5. Strumenti a percussione: percussioni, timpani con un livello medio di esposizione di LA,eq = 87.9 dB(A), (4 soggetti, età media 46).
RISULTATI Esposizione a rumore Dipartimento Igiene del Lavoro N° LAeq LCpeak Musicians Tm instruments dB(A) dB(C) First Violins 4 70’÷140’ 81,2±1,0 125,6 Second Violins 3 138’÷150’ 80,5±0,8 123,4 Violas 3 140’÷150’ 83,2±0,9 121,4 Cellos 3 138’÷150’ 83,5±1,3 123,7 Double Basses 2 138’÷140’ 78,8±0,7 119,3 Oboes, Clarinets, Bassoons 5 73’÷150’ 86,6±1,1 129,0 Trumpets, Trombones, Horns 4 140’÷150’ 87,5±1,1 125,4 Percussions 1 150’ 89,3±0,7 134,3 Orchestra Director 1 140’ 80,3±0,7 116,1 I livelli di esposizione giornalieri vanno da 78 dB(A) (Contrabassi) a 88 dB(A) (Percussioni).
RISULTATI Esposizione a rumore Dipartimento Igiene del Lavoro Risultati analoghi sono stati ottenuti da Peretti et al. presso l’Auditorium di Bolzano relativi all’orchestra Haydn di Bolano e Trento (Atti 36° Congresso AIA, Torino 2009).
RISULTATI Esposizione a rumore Dipartimento Igiene del Lavoro LAeq LpiccoC Singers N° Artists Tm dB(A) dB(C) Basses 5 60’÷ 90’ 88,3 ± 1,0 126,4 Sopranos 6 60’÷ 90’ 92,8 ± 1,5 128,1 Baritones 7 60’÷ 90’ 89,9 ± 1,5 126,7 Mezzo-sopranos 8 60’÷ 90’ 91,5 ± 1,7 129,2 Tenors 13 60’÷ 170’ 90,5 ± 1,3 130,1 Contraltos 3 60’÷ 90’ 93,0 ± 2,3 128,2 Chorus Director 1 44’ 88,1 ± 0,7 118,0
RISULTATI OAS TEOAE reproducibility in different groups of musicians and singers male artistic voices female artistic voices 1 wind instruments Dipartimento Igiene del Lavoro 0.9 percussion instruments strings instruments 0.8 normoacousic subjects 0.7 0.6 signal repro 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 f (Hz)
RISULTATI OAS DPOAE in different groups of singers and musicians compared to a group of normoacousic subjects Dipartimento Igiene del Lavoro 20 15 10 DP amplitude (dB) 5 0 -5 male artistic voices -10 female artistic voices wind instruments strings instruments -15 percussion instruments normoacousic subjects -20 0 1000 2000 3000 f2 (Hz) 4000 5000 6000 7000
RISULTATI OAS D P elicited by F2 4 kHz as functi on o f the expo sur e level for subj ectes with age>40 year s 25 Dipartimento Igiene del Lavoro y = -1.8314x2 + 301.51x - 12399 R 2 = 0.6078 15 DP amplitude dB 5 -5 -15 y = -4.5828x + 383.36 R2 = 0. 4936 -25 -35 81 82 83 84 85 86 87 exposure level dB(A)
CONCLUSIONI Dipartimento Igiene del Lavoro I primi risultati confermano i pochi dati esistenti in Letteratura, mostrando che musicisti e cantanti lirici sono esposti a elevati livelli sonori giornalieri. Questi livelli possono superare sistemeticamente 85 dB(A) nel caso dei percussionisti, tenori e soprani. I dati mostrano che i test basati sulle OAE possono efficacemente discriminare tra differenti classi di esposizione. Una buona correlazione è stata trovata tra I livelli di esposizione e i livelli delle DPOAE.
CONCLUSIONI Dipartimento Igiene del Lavoro I primi risultati mostrano la necessità di effettuare la misura e la valutazione del rischio, e attuare le misure di tutela e sicurezza conseguenti, per gli artisti dei teatri lirici. Lo studio proseguirà presso l’auditorium di Santa Cecilia di Roma in collaborazione con l’Università “La Sapienza”.
LAVORO FUTURO Dipartimento Igiene del Lavoro Saranno studiati DPI uditivi specifici per il settore e possibili interventi tecnici di riduzione del rischio, allo scopo di fornire elementi utili per le Linee guida di cui all’art. 198 del D.Lgs. 81/2008. Anche lo sforzo vocale dei cantanti è oggetto di studio per stabilire una metodica di misura e valutazione del rischio e per valutare eventuali effetti sulla salute.
CALL-CENTER In Italia ci sono circa 2.000 call centers e I lavoratori addetti sono più di 400.000: Generale assenza della Valutazione del Rischio rumore Severa inadeguatezza delle Relazioni tecniche Metodi standard previsti dal D.Lgs. 81/08 e dalla UNI 9432 non adeguati alla valutazione del rischio degli addetti Scarsità di tecnici competenti e di strumentazione adeguata Alto numero di lamentele (effetti uditivi ed extra-uditivi, acoustic shocks, …)
LEGISLAZIONE E STANDARDS INTERNAZIONALI La nuova Direttiva europea 2003/10/EC poggia sullo standard ISO 1999:1990 per le misure di rumore e la definizione del livello di esposizione. La ISO 1999 (e anche la UNI 9432) stabilisce che le misure di rumore devono essere effettuate: Con il microfono posizionato nella posizione normalmente occupata dal lavoratore, in sua assenza (I); Se il lavoratore deve essere presente, il microfono deve essere collocato a 10 cm dall’ingresso del canale uditivo dell’orecchio più esposto (II).
QUANDO SI UTILIZZANO DISPOSITIVI AURICOLARI L’applicazione del metodo I è sbagliata. La misura deve essere fatta alla presenza dell’operatore. Anche l’applicazione del metodo II è sbagliata. La misura a 10 cm dall’orecchio registra il livello ambientale, non il livello effettivo all’orecchio. La misura corretta si effettua con un metodo, chiamato III, dove il microfono è posto molto vicino all’orecchio a valle del dispositivo auricolare e il livello deve essere corretto in post- elaborazione per deconvolvere la funzione di trasferimento del canale uditivo.
STANDARD UNI EN ISO 11904-1:2006 “Acustica – Determinazione dell’esposizione sonora dovuta a sorgenti sonore situate in prossimità dell’orecchio– Parte 1: Tecnica del microfono posto nel condotto uditivo (tecnica MIRE)”
STANDARD UNI EN ISO 11904-2:2005 “Acustica – Determinazione dell’esposizione sonora dovuta a sorgenti sonore situate in prossimità dell’orecchio– Parte 2: Tecnica con manichino”
STUDIO SPERIMENTALE Lo studio sperimentale è stato effettuato presso sette distinte realtà lavorative: 1. la divisione audio-video di un giornale; 2. la centrale telefonica di un ente governativo; 3. la stessa centrale di cui sopra, dopo i lavori di ampliamento; 4. call-center di una banca; 4. call center di un ospedale ; 5. call center condiviso (banca, amministrazione pubblica locale, compagnia di servizi); 7. call center di una società nazionale di servizi.
74 differenti workstations sono state studiate, dove venivano utilizzati 83 differenti tipi di recevitori (cuffie supra-aurali, inserti auricolari, cornette telefoniche), per 30 ore totali di monitoraggio. In tutti gli ambienti di lavoro è stato utilizzato il manichino; nel sito 7 (call center di una socetà nazionale di servizi di Venezia) è stato utilizzato contemporaneamente anche il metodo MIRE.
SET UP SPERIMENTALE - 1 Manikino: B&K 4128 Orecchio destro: B&K 4158 Orecchio sinistro: B&K 4159 Pinna: B&K DZ 9752 Larson Davis 2900 / 01 dB Symphonie Analizzatori real time bicanali
DATA PROCESSING - 1 Le funzioni di trasferimento tabulate (ISO e B&K) sono state confrontate con le curve sperimentali; all’interno banda passante telefonica (300-3400 Hz) le differenze sono entro 2-3 dB. I livelli sonori misurati dai microfoni che simulano l’orecchio sono convertiti in livelli corrispondenti in campo diffuso LAeq per mezzo della funzione di trasferimento del canale uditivo e la curva di ponderazione A.
SET UP SPERIMENTALE - 2 Probe microphone: B&K 4182 power supplier: B&K 5968 Larson Davis 2900 / 01 dB Siimphonie Analizzatore real time bicanale
DATA PROCESSING - 2 Anche i livelli misurati con il probe microphone sono convertiti nei corrispondenti livelli in campo diffuso LAeq per mezzo della funzione di trasferimento del probe microphone e la ponderazione A.
RISULTATI
DISCUSSIONE - 1 I livelli sonori misurati variano da un minimo di 50 dB(A) a un massimo di 87 dB(A). I fattori che influenzano I livelli sonori sono: livello di voce del parlatore. Questo fattore dipende dal parlatore stesso e dal livello di amplificazione della catena telefonica; voce propria dell’operatore. La voce dell’operatore ritorna in cuffia tramite il microfono; rumore ambientale. Questo fattore dipende dalla contemporanea presenza di più operatori in ambienti talvolta non idonei.
DISCUSSIONE - 2 Tecnica del manichino. Affidabile, poco sensibile alla funzione di trasferimento del canale uditivo del manichino, ma complessa, cara in termini di costo e di tempo; Tecnica MIRE. I livelli misurati con questa tecnica sono allineati con l’altra, ma il posizionamento del tubicino del probe microphone e la presenza di cerume sono critici. La tecnica è affidabile, economica e diretta ma richiede l’intervento medico per l’esame otoscopico e l’inserimento del microfono, oltre che del consenso informato dell’operatore.
CONCLUSIONI I livelli sonori di 80 dB(A) sono superati nel 23% dei casi, in linea con i dati di Letteratura. I centralinisti sono quindi a rischio rumore e la valutazione del rischio e gli adempimenti conseguenti (formazione, informazione, sorveglianza sanitaria, interventi tecnici e organizzativi) devono essere attuati dai datori di lavoro secondo i livelli di rischio previsti dal D.Lgs. 81/2008
SCUOLE Il problema del rumore in ambiente scolastico è stato oggetto di numerosi studi, e dal monitoraggio dell’esposizione a rumore nelle scuole sono emersi dati di esposizione elevata specialmente in scuole materne ed elementari. I livelli elevati di rumore causano danni uditivi e insorgenza di laringopatie nello staff docente e sono concausa di difficoltà di apprendimento e perdita di attenzione negli alunni. Gli alti livelli di rumore sono causati principalmente alle caratteristiche architettonico-strutturali degli edifici scolastici. Ad esempio: l’isolamento insufficiente delle classi è causa di alti livelli di disturbo provenienti da sorgenti esterne; gli effetti di riverberazione delle pareti producono effetti di distorsione del suono e perdita di intelligibilità del parlato. La distorsione nel dominio del tempo (riverberazione, echi) può degradare il segnale del parlato e ridurne la comprensibilità. Questo fatto è quantificato nella procedura STI (Speech Transmission Index) attraverso la determinazione della funzione di trasferimento di modulazione per la gamma di frequenze presenti nell’inviluppo di segnali di parlato naturale.
METODI Sono state effettuate valutazioni dosimetriche di esposizione a rumore in classi elementari e materne di 3 scuole della provincia di Roma (2 elementari e 1 materna), 2 scuole della provincia di Latina (1 elementare e 1 materna) e 6 scuole della provincia di Lucca (3 elementari e 3 materne). Per ogni scuola sono state valutate almeno due classi e per ogni classe sono stati monitorati sia il turno mattutino che quello pomeridiano. Le valutazioni dosimetriche sono state effettuate mediante fonometri indossabili LD tipo 805A. I docenti sono stati monitorati durante un intero turno lavorativo. Il microfono dei fonometri integratori indossabili, rivolto verso l’avanti, è stato fissato su di un’astina lunga 10 cm solidale con un archetto fermacapelli posto sulla testa dell’insegnante.
RISULTATI Livelli sonori misurati in una classe 1 elementare nel turno didattico pomeridiano 130 LA,eq 120 Peak in mensa 110 Livello sonoro 100 90 80 70 60 12.00 13.12 14.24 15.36 16.48 ora
RISULTATI Il livello di 80 dB(A) è superato per più del 60% del tempo di registrazione del segnale Distribuzione statistica dei livelli sonori (sezione di scuola materna turno pomeridiano) 1.0 0.9 0.8 0.7 probabilità 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0.0 60 65 70 75 80 85 90 95 100 105 110 Livello sonoro dBA
RISULTATI Regione grado LA, eq (dBA) LEX,8h (dBA) media Dev.st media Dev.st T M 81.2 1.6 78.1 1.7 E 80.2 3.9 77.2 4.0 M 82.5 1.9 79.3 1.6 L E 82.8 2.0 79.6 2.1 generale 81.9 2.5 78.7 2.5
RISULTATI Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative fra turni mattutini e pomeridiani. Viceversa, differenze statisticamente significative (p = 0.005 e p = 0.01 rispettivamente per LA,eq e LEX,8h) si sono riscontrate tra i livelli di esposizione in Toscana e nel Lazio 85.0 80.0 Lex,8h 75.0 70.0 L T REGIONE
RISULTATI Istogramma dei dati di LA,eq rilevati nelle scuole suddivisi per Regione
RISULTATI I locali più critici dal punto di vista dei livelli sonori sono, come noto, le mense e le palestre. Per dimostrare questo i tempi di riverberazione, misurati in banda di ottava, sono stati confrontati con i limiti di accettabilità per i tempi di riverberazione in edilizia scolastica forniti dal D.M. 18/12/75 Tempi di riverberazione medi nelle mense mense tratt 3 mense limiti accettabilità 2.5 2 T 60 (s) 1.5 1 0.5 0 125 250 500 1000 2000 4000 8000 f(Hz)
RISULTATI Tempi di riverberazione medi misurati nelle palestre confrontati con i valori limite di accettabilità per l’edilizia scolastica secondo il D.M. 18.12.75 Tempi di riverberazione medi nelle palestre 6 limiti accettabilità palestre tratt palestre 5 4 T60 (s) 3 2 1 0 125 250 500 1000 2000 4000 8000 f(Hz)
CONCLUSIONI Le valutazioni dosimetriche effettuate mostrano che il personale docente risulta esposto ad elevati livelli di rumore. Tali livelli risultano particolarmente elevati durante la permanenza in ambienti molto riverberanti, quali mense e palestre. I livelli di esposizione misurati durante l’attività didattica nelle classi di scuola elementare non sono molto dissimili dai livelli misurati nelle classi di scuola materna. Differenze statisticamente significative sono state, invece, trovate tra gruppi di scuole appartenenti a due diverse regioni. Questo fatto è stato attribuito a una differente sensibilità pedagogico-culturale verso problematiche di tipo ambientale. Ciò conferma che le sorgenti del rumore scolastico sono gli studenti stessi e che è un meccanismo di amplificazione a feedback l’origine degli elevati livelli di rumore nelle aule scolastiche. Gli alti livelli di esposizione a rumore, quindi, possono essere correlati al dato oggettivo che rappresenta le carenze progettuali dell’edilizia scolastica. In particolare, i tempi di riverberazione, misurati negli ambienti scolastici risultano sistematicamente eccedenti i limiti di accettabilità definiti dalla normativa. La presenza di elevati tempi di riverberazione si riflette in un degrado degli indici di intelligibilità del parlato.
Grazie per l’attenzione!
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