La fragilità DEL PAZIENTE ANZIANO - Clinica Luganese ...

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Approccio multidisciplinare e coordinato della Clinica Luganese Moncucco
nell’ambito della traumatologia nella terza e quarta età

La fragilità
DEL PAZIENTE ANZIANO
DI CRISTINA FERRARI                              è fondamentale che ci sia poi qualcuno,        È stato un cambiamento epocale per la
                                                  che di concerto con il chirurgo, ristabili-    Clinica».
Ha influito non poco, soprattutto sul pa-         sca questo equilibrio».                        Parte, dunque, dal Pronto soccorso della
ziente anziano traumatizzato, la creazione        Mai come in questo caso, ovvero la ca-         Clinica Luganese Moncucco, la riuscita
nel 2012, alla Clinica Luganese Moncuc-           duta e la frattura riportata da un anziano,    di un intervento e il successivo ristabili-
co di Lugano-Besso, di una piattaforma            vale il detto «chi ben comincia è a metà       mento di un paziente anziano: «All’inter-
in grado di concentrare e potenziare – at-        dell’opera». Perché già l’arrivo del pazien-   no della nostra Clinica – non manca di
traverso i servizi di anestesia, Pronto soc-      te in clinica segue solitamente due cana-      ricordare il dottor Mauri – vi è, per tradi-
corso e cure intense – la presa a carico          li: «Uno meno ideale dell’altro – rimarca      zione, una forte sensibilità verso il pazien-
del malato acuto e di pazienti sempre più         Mauri –. Gli anziani protagonisti loro         te anziano, e per questo anche i servizi
gravi. Un’équipe affiatata e multidiscipli-       malgrado di una caduta, spesso, possono        ambulanza hanno tendenza a riconoscere
nare permette oggi di accogliere il pazien-       arrivare in maniera sbagliata, portati da      questa specificità. Il loro ricovero e la loro
te nella sua caratteristica d’età avanzata e      familiari in alcuni casi anche rocambo-        cura nella fase più acuta diventano spesso
attraverso gli specialisti, quali il geriatra e   lescamente. L’ideale è invece chiamare         il nostro quotidiano».
il traumatologo, di valutarlo prontamente         un’ambulanza affinché il paziente venga        Fondamentale è dunque il primo inter-
nella stabilità delle sue funzioni vitali da      preso a carico in modo professionale sin       vento: «Succede sempre di meno ma
un punto di vista, prima che chirurgico,          dall’inizio. Se un servizio di soccorso si     c’è ancora una certa “leggerezza” nel vo-
internistico-geriatrico. Non va, infatti,         reca a casa del paziente, si hanno anche       ler trasportare privatamente l’anziano in
dimenticata la grande complessità del pa-         degli elementi preziosi di anamnesi su         ospedale – puntualizza Mauri –. È neces-
ziente anziano: «Attorno ad un osso c’è           quanto è successo, che il familiare fa fa-     sario, invece, rendersi conto che il fatto
un malato che vive in un equilibrio tante         tica sovente a identificare. È importante      di offrire un’evacuazione, un salvataggio
volte fragile – ci spiega il dottor Romano        sottolineare che se fino a qualche anno        professionale, porta il paziente, prima di
Mauri, primario del Pronto soccorso della         fa le ambulanze venivano alla nostra Cli-      tutto, a provare meno male. Non solo,
Clinica Luganese Moncucco –, quando               nica a portare via i pazienti gravi, trasfe-   arrivando con l’ambulanza ha una corsia
questo equilibrio si rompe per un trauma          riti in altri nosocomi, oggi ce li portano.    preferenziale, e già questo permette al
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     paziente traumatizzato anziano di essere
     ricoverato immediatamente snellendo l’a-
     spetto burocratico e venendo accolto in
     una sfera protetta».
     L’attenzione rivolta ai pazienti facenti
     parte della cosiddetta terza e oggi sem-
     pre più quarta età diventa preziosa. «Al
     giorno d’oggi la maggioranza dei pazienti
     ospedalizzati sono anziani – ci presenta le
     statistiche il dottor Pio Eugenio Fonta-
     na, geriatra –. In un reparto di medicina
     interna acuta di un ospedale più del 70%
     dei pazienti superano i 70 anni. Questo
     perché, per fortuna, i giovani si ammalano
     di meno e inoltre le moderne tecniche di
     cura permettono di curare i pazienti più
     giovani in maniera ambulatoriale. È evi-
     dente, dunque, che in tutti gli ospedali si
     trovano soprattutto anziani. Quello che si
     è fatto alla Clinica Luganese Moncucco
     è di rispondere a un’esigenza ben precisa
     della popolazione più anziana: l’anziano
     che cade e si rompe le ossa ha bisogno di
     una presa a carico rapida, competente e
     multidisciplinare, che veda gli urgentisti      I dottori Romano Mauri (da sinistra), Duri Gianom e Pio Eugenio Fontana.
     del Pronto soccorso, il chirurgo traumato-
     logo e il geriatra collaborare strettamente     entra in un percorso di ortogeriatria in           dell’ortogeriatria – svela i contorni della
     fin da subito perché questo dà delle chan-      maniera importante ma non lo si vede e la          proposta ospedaliera il dottor Fontana –
     ce maggiori al paziente di riprendersi, di      gente così spesso se ne dimentica».                abbiamo un protocollo di riabilitazione
     guarire, di continuare a fare una vita di       E qui entra in scena un aspetto che i me-          geriatrica precoce che è molto efficace e
     buona qualità».                                 dici mettono prontamente in evidenza:              richiede l’impegno di tante figure profes-
     Ci sono ossa, come detto, ma anche un           «Il paziente spesso, paradossalmente – ci          sionali. Non tutti i pazienti sono poi pronti
     corpo e soprattutto una mente attorno           spiega il dottor Duri Gianom, chirurgo             per andare a casa, dunque chi guarisce ra-
     al mondo della cura dell’anziano. Tanto         – ha più paura dell’anestesia che dell’in-         pidamente va a casa ma chi non guarisce
     che l’aspetto psicologico si rivela molto       tervento. Eppure l’anestesia è la parte più        rapidamente va indirizzato su strutture di
     importante in una degenza e nella con-          sicura di tutta la procedura, può succe-           proseguimento cure di tipo riabilitativo.
     valescenza che ne segue. Molte volte, in-       dere molto di più durante l’operazione».           C’è quindi chi è dedicato all’organizzazio-
     fatti, il corpo medico e infermieristico è      Evidentemente nel paziente, soprattutto            ne di questi spostamenti, e cioè l’infer-
     confrontato con la paura del paziente, il       anziano, permangono una certa insoffe-             miere case manager che segue il paziente
     trauma che si fa anche mentale: «Più lisce      renza e preconcetti rispetto alla cosid-           durante il ricovero, si occupa di trovargli
     vanno le cose durante il ricovero e minore      detta «dormia», come la pericolosità o gli         il posto migliore dopo l’ospedalizzazione,
     sarà la sofferenza sia fisica sia psicologica   strascichi su fisico e mente: «L’anestesia         per esempio alla Clinica di riabilitazione
     del paziente – ci conferma Fontana –. Il        ha un valore simbolico – evoca Fontana –           di Novaggio. Curare bene queste persone
     fenomeno, ben conosciuto, è quello che          perché durante l’anestesia noi perdiamo            significa razionalizzare al massimo l’uso
     viene chiamato sindrome post caduta e           la coscienza, dunque il controllo, ed è per        delle risorse, evitando degenze inutilmen-
     prevede delle modifiche anche a livello di      questo che le persone hanno e continua-            te lunghe. Per questo è necessario attivare
     sistema nervoso centrale, dove il paziente,     no ad aver paura, ma oggi più che mai non          un flusso continuo, un movimento verso
     che è caduto una prima volta, anche in as-      è più giustificata».                               la guarigione, quando questa è possibile;
     senza di danni visibili clinicamente o agli     Nel team multidisciplinare vi sono poi             altre volte l’anziano è talmente fragile che
     esami, presenta un equilibrio peggiorato,       tantissime altre persone: le infermiere,           sì guarisce dalla sua frattura ma non ha
     una fobia di cadere e paradossalmente           gli ausiliari di cure, i fisioterapisti, gli er-   più la forza per tornare a casa e lì biso-
     così cade davvero più spesso».                  goterapisti, gli infermieri case manager.          gna trovare un’accoglienza in una casa per
     Il team multidisciplinare è perciò una          La cura del paziente è infatti un flusso           anziani. L’infermiere case manager anche
     risorsa fondamentale nella cura del pa-         continuo, dal momento del suo arrivo in            qui gioca un ruolo fondamentale come un
     ziente anziano: «Non bisogna dimenti-           Pronto soccorso il paziente anziano vie-           ruolo importantissimo lo gioca il rapporto
     care – avverte il dottor Mauri – un’altra       ne valutato, affidato al chirurgo che – se         di ottima collaborazione che da tanti anni
     figura che fa parte del team e che lavora       necessario – lo opera, visitato dal geriatra       abbiamo instaurato con gli Istituti sociali
     sempre un po’ nascosto, è l’anestesista.        permettendo successivamente l’attivazio-           di Lugano; loro stessi hanno delle figure
     Perché, anche questo è fondamentale, è          ne di un progetto ulteriore: «Nell’ambito          di case manager ed esiste una collabora-
     una figura che permette la presa a carico                                                          zione strettissima quando capiamo che il
     del dolore già in Pronto soccorso attivan-                                                         paziente non ce la farà a tornare a casa.
     do poi la collaborazione con il chirurgo in        NEL TEAM PREPOSTO                               I funzionari quindi vengono qui, parlano
     sala operatoria. Una figura che lavorando                                                          con noi, con il paziente. Il flusso non si
     in un ambiente dove non si può accedere,         ALL’ACCOGLIENZA E ALLA                            ferma fino a quando il paziente non ritro-
     è sovente nascosta, ma ha un ruolo estre-         CURA DELL’ANZIANO VI                             va una situazione di stabilità».
     mamente importante nel creare serenità          SONO MEDICI, ANESTESISTI,                          A influire su tutta questa rete vi è anche
     e fiducia nei pazienti che si trovano, da         INFERMIERI, AUSILIARI                            la famiglia, mutata nel tempo nelle sue
     un momento all’altro, in un ambiente che                                                           caratteristiche: «Il concetto di famiglia
     può essere visto come ostile, come per           DI CURE, FISIOTERAPISTI                           negli ultimi decenni – ci dice Gianom –
     esempio la sala operatoria. L’anestesista           ED ERGOTERAPISTI                               è cambiato drasticamente. Non abbiamo
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più quelle famiglie dove tre generazioni           SI CALCOLA CHE DOPO                          La caduta è un problema grandissimo in
erano sotto lo stesso tetto e la nonna, o         I 70 ANNI UNA PERSONA                         geriatria. Si calcola che dopo i 70 anni
il nonno, potevano ritornare nella loro                                                         una persona su 5 cada almeno una volta
casa perché c’era sempre qualcuno che           OGNI CINQUE CADA ALMENO                         l’anno. Figure molto frequenti di anziani
li aiutava. Oggi gli anziani spesso sono            UNA VOLTA ALL’ANNO,                         sono gli chuteurs, coloro che continuano
soli a casa, sono quasi al limite delle loro         CIÒ FA PARTE DELLA                         a cadere e – se non vengono curati bene
risorse, e una frattura al femore o ad un                                                       – continuano a rompersi le ossa fino a di-
polso per molti pazienti è una lacerazione       “FRAGILITÀ DELL’ANZIANO”                       ventare poi invalidi».
drastica nel flusso della vita».                                                                Un altro aspetto importante da considera-
È qui che entra perciò in scena l’infermie-     una valutazione dell’osteoporosi e nean-        re in un paziente anziano è la nutrizione:
re a domicilio: «Altro componente ester-        che una cura, così escono dall’ospedale,        «Più sono anziani e più si riscontra nei
no prezioso del nostro sistema – aggiunge       si riprendono un po’ e alla caduta suc-         pazienti che ricoveriamo una certa mal-
Fontana –. Senza di loro molti pazienti         cessiva rischiano una nuova frattura. Ora       nutrizione. È riconducibile alla qualità del
non potrebbero tornare e restare a casa         tutti i pazienti che vengono da noi per una     cibo, lo si vede anche nei più giovani e
loro. Un contributo, dunque, importan-          frattura e passano per la riabilitazione ge-    negli obesi. Il grande problema negli an-
tissimo. Il nostro centro multidisciplinare     riatrica precoce ricevono una valutazione       ziani è l’atrofia muscolare dovuta a questa
non è altro, quindi, che il cardine di una      osteologica e – se si conferma la presenza      forma di malnutrizione, la sarcopenia, la
rete geriatrica molto più complessa che si      di osteoporosi – tutti ricevono una cura.       perdita cioè della muscolatura. Gli anzia-
estende verso l’esterno, perché è proprio       Siamo gli unici in Ticino a offrirlo nel ser-   ni che vivono soli spesso si accontentano
grazie alla collaborazione di queste perso-     vizio che fa capo al dottor Tanzi. Tutti i      di un caffelatte…».
ne che il servizio viene poi offerto a chi ne   pazienti toccati ricevono la densitometria      Un problema che è anch’esso preso a ca-
usufruisce».                                    ossea, la loro valutazione e la loro cura se    rico dalla Clinica: «Qui – spiega Fontana
Diversi sono peraltro i tipi di trauma: «Ci     necessaria. E le moderne cure per l’osteo-      – tutti i pazienti anziani ricevono la valu-
sono le fratture classiche, come il femore      porosi sono tali che già dopo un solo anno      tazione del loro stato di malnutrizione e
prossimale o il collo del femore, la frattura   di trattamento si riduce la probabilità di      siccome moltissimi lo sono, ricevono non
trocanterica, per la maggior parte – ci ri-     fratture in maniera importante; quindi an-      solo i drink (20 grammi di proteine) ma un
porta la casistica Gianom –. Un altro tipo      che una persona che ha circa ottant’anni        regime alimentare, suddiviso sui cinque
di trauma sovente è la frattura al polso,       e che ha uno stato di salute buono riceve       pasti, arricchito in proteine in vario modo,
all’omero, alle vertebre, al bacino. Questi     una cura per l’osteoporosi perché potrà         così da riuscire a dispensare quei 60 gram-
sono i “classici”, anche correlati all’osteo­   goderne negli anni successivi».                 mi necessari di proteine al giorno». Tanti
porosi, che è un grosso problema. Il pa-        Non è dunque così vero che, da anziani,         sono i fattori che portano gli anziani a non
ziente va operato subito in questi casi, al     si cade perché cedono le ossa?                  curare più la propria alimentazione: si va
femore vuol dire entro le 24 ore massimo        «Le ossa diventano più fragili, dunque se       dalla mancanza delle famiglie numerose
48, perché si sa che più i pazienti restano     si cade si rompono più facilmente – anno-       che pensavano a spesa e cucina a una po-
immobili a letto e più perdono energie,         ta Fontana –. Gli anziani cadono del resto      vertà emergente, anche in Svizzera, senza
muscolo, tutto quello che è importante          perché fa parte della fragilità dell’anziano    contare la presenza di malattie: «Nel sen-
per il postoperatorio. L’intervento dev’es-     l’avere un equilibro diminuito, i musco-        so che essendo persone che hanno spesso
sere rapido e permettere un recupero nel        li sono meno reattivi, il sistema nervoso       più malattie – ci porta gli esempi Fontana
più breve tempo. Per esempio, nella frat-       centrale e anche quello periferico sono         – l’appetito spesso non è presente. Vi è poi
tura del femore a noi interessa l’asse, la      meno validi, spesso c’è una polimedica-         l’aspetto dei medicamenti che assumono,
rotazione, la stabilità, tutti elementi im-     zione, e alcuni di questi medicamenti           quindi finisce per essere una spirale. È
portanti atti a garantire anche al paziente     possono provocare un abbassamento               un problema enorme: si calcola che negli
anziano un’operazione sicura. Del resto,        della pressione o una diminuzione dei           ospedali ticinesi e del resto della Svizzera i
è cambiato l’atteggiamento verso questo         riflessi, per esempio gli stra-abusati son-     pazienti anziani fino al 70% sono malnutri-
tipo di fratture. Vent’anni fa era molto più    niferi diminuiscono i riflessi nell’anziano.    ti. Spesso, quindi, la malnutrizione non ha
conservativo. Oggi i materiali che abbia-                                                       una sola causa ma è un insieme di cause».
mo a disposizione sono biocompatibili e                                                         Con la debolezza e l’età che avanza la ca-
in molte situazioni, anche nei giovani, non                                                     duta perciò finisce per compromettere
si devono più sostituire. Un altro concetto                                                     uno stile di vita autosufficiente: «L’anzia-
che aiuta molto a riprendere nell’anziano                                                       no, per il solo fatto di uscire meno, cade
una certa autonomia sono le tecniche                                                            soprattutto a casa – commenta Mauri –
mini-invasive. Non facciamo più grandi                                                          ma certo capita anche fuori. L’anziano
tagli, dove si andava a toccare la musco-                                                       non si accorge che degli ostacoli – che
latura, oggi si fanno interventi con piccoli                                                    fino a una certa età non erano tali – con gli
tagli, così che l’integrità del tessuto viene                                                   anni si trasformano in pericoli: pensiamo
compromessa marginalmente e anche                                                               al tappeto, allo spigolo di un mobile, al filo
questo aiuta nella riabilitazione perché i                                                      di una lampada, allo scalino della doccia,
pazienti hanno meno dolori, meno infe-                                                          al tipo di calzature più o meno scivolose.
zioni, meno ematomi. Certo sono opera-                                                          Quando arrivano loro malgrado in geria-
zioni che richiedono capacità tecniche e                                                        tria vengono dunque istruiti, si insegna a
competenze, quelle che possiamo offrire                                                         togliere certi ostacoli, si modifica la con-
nella nostra Clinica».                                                                          formazione della casa, a portare calzature
Ma cosa porta l’anziano a cadere più spes-                                                      adatte affinché questi ostacoli da supe-
so rispetto a una persona giovane? «Gli                                                         rare non ci siano più. La Clinica si impe-
anziani si rompono le ossa perché cado-                                                         gna, affinché al suo rientro al domicilio,
no ma anche perché hanno l’osteoporosi,                                                         il paziente sia consapevole dei rischi. An-
soprattutto le donne – risponde ai nostri                                                       che questo fa parte della missione di un
interrogativi Fontana –. Studi negli Sta-       Gli «attrezzi» del mestiere: protesi anca,      servizio di geriatria che, rispetto ad uno
ti Uniti dimostrano che le persone che          chiodo endo midollare e placca con vite         di ortopedia, non si limita unicamente ad
si fratturano spesso non hanno ricevuto         ad angolo stabile.                              aggiustare le ossa dei pazienti».
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