VIVERE LA CITTÀ CON LA SCLEROSI MULTIPLA - PROGETTO SMART CITY - ISABELLA CECCHINI DIRETTORE DIPARTIMENTO RICERCHE SALUTE GFK ITALIA

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VIVERE LA CITTÀ CON LA SCLEROSI MULTIPLA - PROGETTO SMART CITY - ISABELLA CECCHINI DIRETTORE DIPARTIMENTO RICERCHE SALUTE GFK ITALIA
Vivere la città con la Sclerosi Multipla –
Progetto Smart City
Isabella Cecchini
Direttore Dipartimento Ricerche Salute
GfK Italia

Milano, 21 Maggio 2015
VIVERE LA CITTÀ CON LA SCLEROSI MULTIPLA - PROGETTO SMART CITY - ISABELLA CECCHINI DIRETTORE DIPARTIMENTO RICERCHE SALUTE GFK ITALIA
La ricerca e le persone coinvolte
Sono stati coinvolti nella ricerca 25 pazienti affetti da Sclerosi Multipla e 15 caregiver di pazienti a diversi stadi di malattia

  Pazienti con                     sono persone autonome, che conducono una vita apparentemente normale…
 malattia lieve /                  …fatta eccezione per una particolare vulnerabilità alla fatica, con momenti / giorni di grande affaticamento
   di recente
                                   dopo lo shock della diagnosi, tendono alla rimozione del problema…
  insorgenza
                                   ... un problema che diventa concreto/presente solo nei momenti di crisi e/o di confronto con malati più severi

                                   sono persone con una deambulazione incerta…
  Pazienti con                     …la cui autonomia dipende dall’uso di specifici supporti (... bastone, sedia a rotelle, comandi al volante…)
   malattia di                      impiegati al bisogno
grado moderato
  / intermedio                     cercano di ritrovare / conservare spazi di normalità nei limiti di un quadro divenuto ormai problematico
                                   sono tra i pazienti che più "soffrono", che appaiono maggiormente frustrati dalle limitazioni alla propria
                                    autonomia/libertà (di muoversi, di intrattenere attività/relazioni sociali ...)

                                   sono persone non autosufficienti…
 Pazienti con
   malattia                        …per le quali ogni attività / operazione è inficiata dalla malattia (alzarsi, mangiare, scrivere…)       e che
 avanzata e di                      necessitano dell’assistenza del caregiver
 grado severo
                                    appaiono (insieme al loro caregiver) rassegnati al problema, ne subiscono impedimenti e limitazioni
© GfK Eurisko | Vivere la città con la Sclerosi Multipla – Progetto Smart City | 20 Aprile 2015                                                      2
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I vissuti
                 L'inaccessibilità è l'elemento chiave che connota percezioni e vissuti legati alla Sclerosi Multipla
  la persona si sente esclusa / tagliata fuori, tanto fisicamente ... dalla città, quanto emotivamente e socialmente... da una vita
                                                           piena ed appagante

                                                                                                  PREOCCUPAZIONE
                                                 FRUSTRAZIONE /                                   spero di non peggiorare
                                                    RABBIA                                         perché altrimenti molti
                                              le barriere sono ovunque                             sarebbero gli ostacoli
                                             talvolta neppure il nuovo è
           IMBARAZZO                                                                                                          INCOMPRENSIONE
                                                accessibile o ben fatto
          mia sorella non                                                                                                         la gente non mi
        desidera più uscire,                                                                                                 riconosce come malata
         perché si sente a                                                                                                     e non capisce la mia
      disagio con tutte quelle                                                                                                         fatica
             difficoltà
                                                                                INACCESSIBILITÀ

                                                                                                                                     DISCRIMINAZIONE
                           COSTRIZIONE
                                                                                                                             non ce la facevo più a fare certe cose e
                           non vado dove                         ISOLAMENTO/ ESCLUSIONE                                       non mi hanno più rinnovato il contratto
                           voglio, ma dove                             All’inizio venivano gli                               A volte mando un curriculum. A volte mi
                            è accessibile                       amici…usciva…andava al cinema                                convocano per un colloquio. Quando mi
                                                                    …ora è tutto più difficile…                                  vedono, il colloquio è già finito.
                                                             Preferisce stare in casa, non esce quasi
                                                                                  più

© GfK Eurisko | Vivere la città con la Sclerosi Multipla – Progetto Smart City | 20 Aprile 2015                                                                         3
VIVERE LA CITTÀ CON LA SCLEROSI MULTIPLA - PROGETTO SMART CITY - ISABELLA CECCHINI DIRETTORE DIPARTIMENTO RICERCHE SALUTE GFK ITALIA
Le barriere: una limitazione fisica ...
   Il contesto attorno alle persone con Sclerosi Multipla risulta inaccessibile per effetto di pesanti deficit
                                                      strutturali
Le BARRIERE ARCHITETTONICHE ...

                                  le grandi città hanno ereditato marciapiedi stretti, edifici privi di rampe ed ascensori, tram con alti gradini,
                                   stazioni della metro senza ascensore a piano strada ...

                                  …ma nel presente (nelle strutture/infrastrutture più recenti) soffrono ancora di progettazioni poco
                                   attente/ imprecise ...
                                    si citano ad esempio la costruzione di rampe troppo ripide o la collocazione di dissuasori troppo stretti in
                                      corrispondenza degli inviti ...

                                  ... così come dell'incuria che può trasformare luoghi accessibili in barriere
                                    Il passaggio / il camminamento c’è, ma Il manto stradale sconnesso ostacola la deambulazione o l’uso di
                                       presidi come la sedia a rotelle
                                    ci sono gli ascensori o le scale mobili ma spesso sono fuori uso

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Le barriere: una limitazione fisica ...
... dalle parole dei pazienti ...
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                                                                                                  da solo non posso andare, mi arrabbio quando ci sono le salite per i
    Ho la fermata della metropolitana sotto casa. Non l’ho mai presa. Con                         disabili e non sono accessibili per l’eccessiva pendenza…non riesci,
     la carrozzina non potrei mai fare le scale per scendere al livello dei                                            l’idea c’è ma non è fatta bene
      binari. E se anche scendessi e arrivassi da qualche parte, a cosa
     servirebbe? Con la carrozzina non potrei mai risalire in superficie…

      Sono andato allo stadio a vedere la                                   Ricordo una volta che ero in bicicletta. Fatico molto a camminare, ma stranamente vado
        partita. I posti per i disabili sono a                             benissimo in bicicletta. Salire e scendere dalla bicicletta non è semplicissimo, però, devo
      bordo campo, perché così entri nello                                 appoggiarmi a qualcuno, tenermi a qualcosa. Ho ancora una bici da uomo, devo passare
       stadio e arrivi al tuo posto sempre                                 dietro la sella, con la gamba. Ero arrivato al lavoro, ero arrivato al solito palo dove lego la
    stando sullo stesso livello. Niente scale,                             bici, vicino al portone dell’ufficio. È il palo a cui mi aggrappo per scendere. E quella volta
       niente ascensori, niente barriere. E                                il palo era occupato. Non potevo accostare e aggrapparmi e legare la bici. Allora riparto,
       niente visuale. Sei lì incollato, vedi                               cerco un altro palo, ma sono sempre più lontano dall’ufficio. Ne trovo uno, scendo, lego
    meglio in TV. Il mondo è fatto per stare                                  la bicicletta, ma a quel punto devo fare trecento, quattrocento metri a piedi. Per me è
                 a casa, tante volte.                                      tantissimo. Ho dovuto fermarmi due o tre volte, sedermi sullo scalino della vetrina di certi
                                                                                                         negozi, riprendere fiato, ripartire…

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... ma anche emotiva e socio-relazionale
                                     ... ma anche deficit culturali e legati alla sensibilità del contesto sociale

INCIVILTÀ
                     la maleducazione e lo scarso senso civico rendono talvolta inaccessibili i luoghi che, potenzialmente, lo sarebbero
                     ne è l’emblema l’indebita occupazione dei parcheggi riservati ai disabili

IGNORANZA
                      la scarsa cultura della malattia / disabilità complica le relazioni d’aiuto, inibendole o rendendole maldestre
                      gli altri restano indifferenti o non sanno che fare…
                      …e se lo fanno rischiano di fare danni

BUROCRAZIA
                      le procedure di accesso alla cura / assistenza risultano ridondanti
                      appaiono incomprensibili se si considera la cronicità della patologia
                      lo scarsa disponibilità di servizi e cure rappresenta un ulteriore aggravio per i caregiver

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... ma anche emotiva e socio-relazionale
... dalle parole dei pazienti ...

  Al supermercato la gente ti vede in coda alla cassa per disabili, e non sei
  incinta, non sei cieca, non hai la carrozzina. È solo che sei aggrappata al                             “quando la gente vede che sei diverso non ti
  carrello. Il carrello ti tiene in piedi, ti consente di fare la spesa, ti permette                        considera…gli amici non si sono più visti”
  di sembrare normale. E allora la gente ti guarda male, il cassiere ti chiede
  cosa ci fai lì. E tu devi insistere, devi raccontare che quello che ti tiene in                       “manca umanità…è un grosso problema l’impatto
          piedi è il carrello, devi spiegare che non sei affatto normale                                        della sedia a rotelle sugli altri”

                    Per avere dei certificati che mi servono per certe
                    agevolazioni devo andare dal medico di base. Ma
                     vorrei cambiare medico, e per cambiare medico                                manca umanità…gli era stata tolta la 104…abbiamo
                   devo andare alla sede centrale della ASL di Milano,                                fatto ricorso e abbiamo dovuto cercare un
                     in Corso Italia. Ma la sede centrale della ASL in                                    avvocato…una burocrazia assurda
                   Corso Italia ha un unico accesso con quattro scalini.
                           E quei quattro scalini non posso farli

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La rappresentazione della Città: «un arcipelago di isole accessibili
 per una persona che non sa nuotare»
              Emerge presso pazienti e caregiver la rappresentazione di una CITTÀ CONCENTRICA MA FRAMMENTATA

Al centro, la casa quale porto sicuro e protetto
 il nido protetto e rassicurante da cui salpano e a cui
  fanno ritorno i pazienti lievi-moderati
 e dove si sono invece definitivamente rifugiati i più
  gravi

... tutt’intorno, alcune isole accoglienti separate
però da un mare d’inaccessibilità
 poche isole, in uno spazio progettato da altri e per altri
  ... disseminato di ostacoli ed impedimenti
 dove luoghi tendenzialmente accessibili e ospitali (per
  es. quel cinema, quel teatro, quel centro
  commerciale..) sono presenti …
 …ma a cui è spesso difficile / impossibile approdare se                                           Hai in mente dei luoghi sicuri, ci sono dei percorsi,
  non avventurandosi lungo rotte faticose ed insidiose                                                 dei marciapiedi che puoi fare in carrozzina, dei
                                                                                                     tram che riesci a prendere perché sai che la data
                                                                                                    fermata è all’altezza giusta… Poi arrivi e ti ritrovi in
                                                                                                                       mezzo al nulla.
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Il doppio volto dell'online

           L’on line è una importante risorsa, dietro la quale si cela però il rischio dell’isolamento

 utile e molto usato dalle persone con SM per svolgere in autonomia molti adempimenti…
   la spesa on line ( citatissimo il servizio Esselunga)
   le operazioni di pagamento presso la banca
   ma anche lo shopping  comodamente da casa, con la possibilità di confrontare un’ampia varietà di
    prodotti ed offerte

  è un luogo dove si torna ad essere cittadini del mondo, senza limiti…
  e una compagnia, una distrazione, un luogo dove si dimentica la propria inabilità…

 rischia però di diventare “complice” dell’inaccessibilità del mondo esterno…
…e portare quindi a un progressivo isolamento in casa

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L'Expo
                       EXPO 2015 …una grande esperienza …rischia di essere un’occasione persa

Sebbene il sito sia per volti versi all’avanguardia in termini di accessibilità, emergono alcune note critiche

• per chi è andato, emerge la conferma che serve ancora investire su una cultura dell’accessibilità
     uno spazio tendenzialmente privo di barriere…
     …ma comunque vulnerabile in tema di accessibilità
       alcuni padiglioni non sono visitabili al secondo piano … visitabili sono a piano terra
       a causa di qualche disservizio (la navetta attrezzata fuori uso, il sito per le prenotazioni riservate ai disabili
        bloccato…)
       ma anche dell’impreparazione del personale (incapace nel dare info precise in tema di accessibilità)

• le speranze per un miglioramento dell’accessibilità in tutta la città in occasione dell’Expo sono
    risultate un po’ deluse
     non si è notato un significativo miglioramento della qualità degli spazi pubblici in città
     a Milano, molte delle classiche barriere sono rimaste

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L'Expo
... dalle parole dei pazienti ...

                                                                                                  Sono stato all’Expo. Tutto modernissimo, bellissimo,
                                                                                                  studiatissimo. Peccato che in certi padiglioni, in molti
                                                                                                  padiglioni, anzi, non ci fossero ascensori per salire al
                                                                                                            secondo, ma solo rampe di scale.
                                                                                                    Ho visitato il piano terra di un sacco di Paesi del
                                                                                                     mondo. Chissà cosa c’era al secondo piano.

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Le attese
   Emergono in maniera molto evidente alcune macro – aree attorno a cui si organizzano le attese di pazienti e caregivers

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                RIPENSAMENTO
                                                                                COMUNICAZIONE DEI                           SEMPLIFICAZIONE
                STRUTTURALE
                                                                                   PERCORSI

 le attese vanno nella direzione di una                                           c'è bisogno di                                  c'è bisogno di
      CITTÀ LISCIA /ORIZZONTALE                                       MAPPARE LA CITTÀ E I PERCORSI                 FACILITARE I "COMPITI" DI PAZIENTI E
                                                                    attraverso la "recensione" di luoghi e                           CAREGIVER
 un progetto realizzabile se si
  ascoltano veramente pazienti e                                     strutture secondo il grado di accessibilità    l'idea è quella di snellire/semplificare
  caregiver                                                         individuando strade / soluzioni/ percorsi       moduli e processi...
 se si è pronti a coinvolgerli                                     tutti    disponibili    a     partecipare/a    ... per un accesso alle cure (ma anche a
  attivamente nella progettazione                                    condividere i percorsi, i luoghi                contesti, relazioni ...) meno vincolante

                                                                    ... è grande il bisogno di sentirsi LIBERI      ... è importante sentirsi ALLEGGERITI,
 ... è forte il desiderio di CONTRIBUIRE
                                                                    di muoversi, di RAGGIUNGERE POSTI E                    per affrontare la malattia, per
EFFETTIVAMENTE/CONCRETAMENTE
                                                                     PERSONE, di USCIRE da una casa che               MIGLIORARE MODI E TEMPI DELLA
alla costruzione di una città accessibile
                                                                              rischia di imprigionarli                      CURA/DELL'ASSISTENZA
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Alcuni esempi di attività/progetti possibili
Tali attese potrebbero tradursi nella progettazione e nell’implementazione di momenti / strumenti come

TAVOLI TECNICI APERTI AI PAZIENTI/ALLE ASSOCIAZIONI

                 nella definizione dei progetti
                 nella preliminare valutazione di progetti chiave
                 nel monitoraggio dei progressi compiuti

SISTEMI INFORMATIVI ED APPLICAZIONI ON LINE
FINALIZZATE ALLA GESTIONE / LA TRASFORMAZIONE
DEL FUORI CASA

                 affinché internet non sia solo un canale che offre utili servizi di consegna / assistenza a domicilio (spesa on
                  line, home banking…) con il rischio di “rimanere intrappolati”…

                 …ma anche un mezzo per muoversi nel fuori casa e migliorarne la struttura: per es. un app che consenta di
                   conoscere in anticipo il grado di accessibilità dei vari luoghi (di stazioni, ristoranti, cinema, alberghi)
                   selezionare i percorsi migliori per connettere così le isole di accessibilità in un continuum “liscio ed orizzontale”
                   segnalare eventuali criticità e mettere a disposizione degli altri / degli enti preposti le proprie valutazioni

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La voce dei pazienti ...
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                                                                                                    Attenzione
                                                                                                   ingresso dal
                                                                                                      retro…

    App e digital dovrebbero aiutare ad uscire e
    socializzare ….non essere una scusa per fare tutto
    da casa e rifugiarsi dal mondo…
    ci vorrebbe una app per aiutare le persone a
    muoversi meglio in città… che mostri i percorsi più
    accessibili, i luoghi con accesso per carrozzine, le
    zone per riposarsi, i mezzi pubblici su cui possiamo
    salire…
                                                                                                         ….
    E magari la possibilità di scrivere e dare un
    giudizio…
    qualcosa che si aggiorna in tempo reale attraverso
    le esperienze delle persone che hanno problemi…
    Vado in un posto, verifico e scrivo il mio
    commento…
    O se devo muovermi magari prima guardo la mappa
    e vedo cosa ha scritto chi ci è già stato

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La voce dei pazienti ...

Il posto ideale sarebbe un quartiere tutto per noi. Un
quartiere orizzontale, uno spazio liscio. Niente dislivelli,
niente buche, niente salti. La città è tutta sconnessa. Il
posto ideale sarebbe fatto solo di piani, leggere discese,
leggere salite, poi di nuovo piani. Una città tutta
orizzontale.

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