Allianz Stadium: diffusione sonora di alto livello per ogni ordine di posto, terreno di gioco compreso - Sistemi Integrati
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Allianz Stadium: diffusione sonora di alto livello per ogni ordine di posto, terreno di gioco compreso La collaborazione tra Juventus e Bose ha permesso - grazie all’installazione di 164 diffusori ArenaMatch, raggruppati in ventiquattro cluster - di superare una sfida difficile: diffondere l’audio in tutto lo spazio, campo compreso, e dare a ogni singolo spettatore un suono pulito come sul divano di casa, e potente come a un concerto. pro.bose.com | juventus.com/it/allianz-stadium Si parla di: Diffusori ArenaMatch ▶ Inaugurato l’8 settembre 2011 e subito diventato uno dei principali poli di attrazione sempre di più la propria funzione di Entertain- ment Center: un impianto che, come recita DeltaQ; Amplificatori della città di Torino, l’Allianz Stadium detie- la descrizione presente sul sito dello stadio, PowerMatch, Processori Control Space EX; ne diversi primati: è il primo stadio di pro- «non vive soltanto la domenica, ma tutta Software Bose Modeler; prietà di una squadra di serie A, è il primo la settimana». E anche nel giorno destinato Combinare massima stadio italiano del tutto privo di barriere alla partita, lo stadio offre ai tifosi un’espe- potenza sonora e architettoniche, il primo impianto calcistico rienza emozionale che inizia molto prima minimo impatto estetico. ecocompatibile al mondo e nel 2012 è stato del calcio di inizio e si protrae anche dopo il premiato con lo Stadium Innovation Trophy triplice fischio dell’arbitro: un’esperienza fatta al Global Sports Forum 2012, quale scenario di luci e musica. sportivo più innovativo d’Europa. Per raggiungere questo obiettivo l’impian- Negli anni l’Allianz Stadium ha consolidato to audio concepito al momento dell’inaugu- 28 - Sistemi Integrati | Numero 43
ALLIANZ STADIUM, TORINO | CASE STUDY nello – ci siamo resi conto che l’Allianz Sta- I cluster ArenaMatch dium è diventato un vero e proprio Entertain- DeltaQ, leggeri e potenti, ancorati alla copertura ment Center. Le persone non vengono più allo dello Stadium stadio solo per vivere i novanta minuti della partita, ma anche le ore che la precedono e la seguono: vengono per vedere la struttura e immergersi in un’esperienza emozionale di luci e suoni, che diverte e carica pubblico e squadra in vista dell’incontro». L’impianto audio dello Stadium, quindi, non doveva più limitarsi al compito di ren- dere intelligibile il parlato per la lettura delle formazioni e degli avvisi, bensì trasformar- Francesco Gianello, si nello strumento di un’esperienza emo- Head of Stadium and Facilities, Juventus zionale, che necessita un’emissione sonora potente e nitida, capace di raggiungere con la stessa qualità tutte le sedute, dalla prima fila all’ultima, compreso il terreno di gioco. «Vogliamo infatti – conclude Gianello - che i tifosi vivano questo ‘catino’ da oltre 40.000 posti come fosse il divano di casa propria, ovunque siano seduti». Il nuovo impianto audio doveva ottenere questi risultati senza impattare troppo dal Alberto Pairetto, Head punto di vista estetico su una struttura che of Stadium Revenue, fa dell’armonia architettonica uno dei suoi Juventus pregi e senza compromettere la stabilità del- la struttura. «Per questo – continua Gianello – era necessario scegliere un partner che fosse all’altezza degli standard Juventus e coinvolgerlo fin dalle prime fasi della pro- gettazione». Si trattava quindi di contemperare esi- genze di spettacolo, esigenze tecniche, esi- genze strutturali, estetiche, economiche e di sicurezza; un progetto ambizioso anche Chafik Ould Mhalla, per il contesto normativo legato al ‘pubbli- Broadcasting & razione dello Stadium, progettato per uno co spettacolo’. Multimedia Manager, Juventus “ scopo diverso, non era più sufficiente. Da qui «Dopo avere valutato molte possibilità – ag- la sfida che la proprietà si è data, di adeguarsi giunge Chafik Ould anche da questo punto di vista agli standard Mhalla - abbiamo di eccellenza già raggiunti in altri ambiti. Sfida scelto Bose, che offre Con Bose abbiamo vinta in collaborazione con Bose Professional. la tecnologia più in- affrontato un lavoro che ha reso Ne parliamo con Alberto Pairetto, Head novativa sul mercato of Stadium Revenue, Juventus, Chafik Ould e dispone di profes- l’impianto audio dello Stadium Mhalla, Broadcasting & Multimedia Mana- sionalità in grado di uno dei migliori in circolazione, ger, Juventus, Francesco Gianello, Head of lavorare in collabo- che renderà grandiosa non solo Stadium and Facilities, Juventus, Moreno razione con i nostri l’esperienza partita ma anche Zampieri, Regional Sales Engineer, Bose tecnici e ingegneri Professional. strutturali, in un vero l’esperienza degli eventi - A. e proprio lavoro di co- Pairetto progettazione. La sfida: dotare l’Allianz Stadium di «Con Bose - conclude Alberto Pairetto – un nuovo impianto audio per fornire abbiamo affrontato un lungo lavoro che ha agli spettatori un’esperienza musica- reso l’impianto audio dello Stadium uno dei le di forte impatto emotivo migliori in circolazione, che renderà gran- «In questi anni – ci spiega Francesco Gia- diosa non solo l’esperienza partita ma anche Sistemi Integrati | Numero 43 - 29
L’Allianz Stadium di Torino: uno dei principali poli di attrazione della città. Lo Stadium vanta diversi primati: primo stadio di proprietà di una squadra di serie A, primo stadio italiano del tutto privo di barriere architettoniche, primo impianto calcistico ecocompatibile al mondo. Nel 2012 premiato con lo Stadium Innovation Trophy al Global Sports Forum 2012, quale scenario sportivo più innovativo d’Europa. l’esperienza degli eventi». Ci siamo riusciti grazie a quasi due anni di Tutti e tre i professionisti intervistati indi- intensa collaborazione con i tecnici di Juven- viduano come punti di forza del nuovo im- tus, con i quali abbiamo condiviso ogni fase pianto la tecnologia DeltaQ di ArenaMatch, della progettazione, e grazie ad alcune del- esclusiva di Bose, la semplicità e versatilità del le punte di diamante della tecnologia Bose, software di gestione e la capacità di ogni ele- come gli speaker ArenaMatch, i processori Nel QR Code: la case study raccontata da mento dell’impianto (dai processori, agli am- Control Space, il software Modeler». Bose sul proprio sito plificatori, agli speaker), di lavorare in sinergia. L’impianto realizzato comprende 24 ufficiale Vediamoli nel dettaglio, allora, tutti questi cluster, disposti lungo l’orlo della coper- elementi, nelle parole di Moreno Zampieri, tura dello stadio: sei sui lati lunghi, quattro Regional Sales Engineer, Bose Professional. sui lati corti e uno per ciascun angolo. Ogni cluster comprende sette moduli line array Un cluster ArenaMatch ArenaMatch DeltaQ, a eccezione dei quattro composto da sette La soluzione: un impianto potente cluster angolari, formati da solo sei moduli. moduli basati sulla e leggero, versatile, integrato e facile «Se avessimo utilizzato un classico sistema tecnologia Bose DeltaQ, che permette di fare da comandare line array – prosegue Zampieri – ogni cluster interagire fra loro «Juventus ci ha posto di fronte a una sfida avrebbe dovuto essere composto da un nu- speaker con diversa tutt’altro che semplice: realizzare un impianto mero molto maggiore di moduli (almeno apertura orizzontale e capace di raggiungere con la stessa potenza una dozzina), con un impatto decisamente verticale, così da ottenere una copertura sonora e la stessa nitidezza di suono tutte le sedute più invasivo sia dal punto di vista estetico uniforme per tutte le dello Stadium, senza impattare sull’estetica sia dal punto di vista del peso. Siamo inve- sedute dello stadio. della struttura e sui suoi standard di sicurezza. ce riusciti a dimezzare il numero di diffusori grazie alla tecnologia ArenaMatch DeltaQ, che consente di avere, in ogni cluster, moduli con diversa apertura, sia in senso orizzontale sia in senso verticale, che lavorano insieme come se fossero un diffusore unico». Que- sta variabilità, ottenuta grazie al software di simulazione Modeler, di cui parleremo tra poco, consente a ciascun cluster di spinge- re la musica fino a farle raggiungere con la stessa nitidezza, la stessa intensità e la stessa pressione ogni singola seduta del settore di sua competenza. Moreno Zampieri ci invita, se vogliamo avere la dimostrazione pratica di ciò che sta spiegando, a iniziare l’ascolto da una delle ultime file dello stadio e lenta- mente scendere verso il bordo del campo, 30 - Sistemi Integrati | Numero 43
oppure a passeggiare in orizzontale, facendo della chiarezza per la sovrapposizione dei Un estratto del progetto il giro dello stadio: ci accorgeremmo che la lobi di speaker adiacenti». ideato da Bose. Come si vede dai grafici di musica ci raggiunge con la stessa timbrica In questo caso il suggerimento di Modeler Modeler (computati su e la stessa pressione sonora in ogni pun- ha permesso anche di fare economia, rispar- un quarto del complesso, to. «Da tecnico – dice – non sono abituato a miando quattro moduli (uno per ciascun an- per ovvia simmetria), utilizzare termini altisonanti, ma in questo golo) che non solo sarebbero stati inutili, ma la pressione diretta verso tutta l’area di caso faccio un’eccezione: il risultato ottenuto avrebbero peggiorato la resa finale. «E non è seduta, sia nel range è incredibile!». raro – dice Zampieri – che Modeler suggerisca del parlato (grafici a di togliere qualcosa anziché di aggiungerlo». sinistra), sia nel fullrange (grafici a destra), ha una deviazione di un solo dB, Il software Modeler indice di una estrema La diff icile sf ida posta dalle esigenze La pressione sonora: quando la mu- uniformità. dell’Allianz Stadium è stata superata grazie sica arriva in pieno petto a 164 speaker, raggruppati in ventiquattro La tecnologia DeltaQ degli speaker Bose cluster da sette e sei moduli. E se dal lato ha tra i suoi principali pregi quello di ottenere dell’emissione sonora la chiave del succes- una adeguata copertura sonora con un nu- so è la tecnologia ArenaMatch DeltaQ, la mero limitato di moduli, con un risparmio di gestione di questo organismo complesso costi e di spazio, e per questo è molto apprez- non sarebbe stata possibile senza il softwa- zata da chi deve installare impianti audio in re Modeler, l’avanzatissimo programma di ambienti come palazzetti, arene sportive o gestione e analisi del suono in ambiente 3D grandi ambienti congressuali. creato da Bose. Inserendo i corretti dati di Nel caso dell’Allianz Stadium si sarebbe contesto (grandezza dello spazio, tipo di se- potuta raggiungere la copertura adeguata Moreno Zampieri, dute, quantità di pubblico prevista, quantità, persino con meno moduli di quelli effetti- Regional Sales Engineer, Bose Professional tipo e posizionamento degli speaker ecc.), vamente usati, ma in questo caso la coper- Modeler predice con esattezza la copertura sonora in termini di timbrica, pressione e in- UNA CURIOSITÀ telligibilità del parlato. Come dice Zampieri, Nell’articolo descriviamo la soluzione ingegnosa individuata da Bose con Modeler «è possibile, letteralmente, dise- e Juventus per ottenere una resa sonora ottimale non solo sugli spalti, gnare la musica e il suo impatto sui diversi ma anche sul terreno di gioco: una resa che privilegia la nitidezza del settori dell’impianto. Per esempio, è stato parlato, ma non dimentica la qualità del sonoro. Non a caso, ci è stato Modeler a suggerire che i cluster angolari “svelato” che spesso i calciatori della Juventus, durante l’allenamen- avessero solamente sei moduli, dato che, to, chiedono di poter tenere accesa quella parte dell’impianto, per con sette, negli angoli si sarebbe generata essere a loro volta caricati dalla musica, che scelgono secondo i propri troppa pressione sonora e una riduzione gusti, come se utilizzassero l’impianto Hi-Fi di casa propria. Sistemi Integrati | Numero 43 - 31
I cluster angolari tura non era tutto: occorreva la potenza, la musicale nonostante l’audio distribuito agli prevedono solo sei moduli pressione sonora. Gli oltre 40.000 spettatori, spettatori fosse rivolto in senso opposto. ArenaMatch, a differenza secondo la richiesta di Juventus, dovevano Ed ecco, nelle parole di Zampieri, come di quelli sui lati lungo e corto che ne contengono vivere, prima e dopo le partite, un’esperien- Bose e Juventus ci sono riusciti: «Su uno dei sette. Questo è stato uno za emozionale: sentire la musica nel petto, due lati lunghi dello stadio, nei pressi dei dei suggerimenti dati dal esserne trascinati. Se infatti assistere alla cluster dedicati alla musica, ce n’è un altro, software Bose Modeler, partita allo stadio doveva essere, nelle inten- più piccolo, puntato in direzione del terreno che ha permesso di migliorare la resa acustica zioni della proprietà, un’esperienza simile a di gioco. In questo caso non abbiamo utiliz- abbassando i costi e quella del divano di casa dal punto di vista zato i moduli ArenaMatch, bensì tre moduli l’impatto strutturale. della precisione del suono, doveva essere LT3202WR con ampiezza di 20 gradi verticali tuttavia molto diversa dal punto di vista del e 30 gradi orizzontali: moduli con una guida coinvolgimento. Per ottenere questo risultato d’onda strettissima, adatti a indirizzare la vo- ci vuole la potenza. Modeler ha individuato ce per raggiungere ogni punto del campo. Hanno collaborato: così il numero ideale di moduli per ottenere Sotto a questi tre speaker ne è stato posizio- ▶ Spectra Event Technolo- gy: Installazione cluster il miglior compromesso tra minimo impatto nato un quarto (un piccolo LT9402WR), che ▶ Immagine del Suono: strutturale e altissimo impatto sonoro. copre l’area del campo più vicina al cluster». Programmazione Processo- Gli LT sono speaker dedicati alla ripro- ri DSP duzione di frequenze medio-alte, quindi si ▶ Pibiesse: Controllo e moni- Il suono sul terreno di gioco evitano interferenze dannose con i bassi toraggio del sistema «La soluzione che, insieme ai progetti- dei moduli ArenaMatch. “ sti di Juventus, abbiamo individuato per Il risultato è che i calciatori, durante il ri- gli speaker dedicati scaldamento pre-partita e in occasione degli Se avessimo utilizzato non agli spalti, ma inni nazionali, possono fruire di un ascolto al terreno di gioco – musicale ‘full-range’ molto dettagliato, com- un classico sistema line array ci dice Zampieri – è posto dalla combinazione temporale degli ogni cluster avrebbe dovuto molto ingegnosa». speaker LT e dalle basse frequenze degli essere composto da un numero In questo caso, infat- ArenaMatch riflesse dalle sedute del pubbli- molto maggiore di moduli, con ti, l’esigenza era di- co. Anche questi risultati sono stati possibili versa: l’obiettivo era grazie alle simulazioni puntuali di Modeler. un impatto decisamente più far arrivare a tutti i invasivo - M. Zampieri giocatori il miglior contributo verbale/ 32 - Sistemi Integrati | Numero 43
ALLIANZ STADIUM, TORINO | CASE STUDY IL PANNELLO DI CONTROLLO: INTERFACCIA SEMPLICE E UN PRESET La gestione del sistema: dai cluster PER OGNI SITUAZIONE al pannello di regia Nella cabina di regia i tecnici possono gestire tutto il sistema tramite I 164 speaker dello Stadium sono gestiti pannelli di controllo che mostrano un quadro sinottico dello stadio e da quattro vani tecnici, uno per ciascun lato permettendo di eseguire i comandi tramite icone intuitive. Per esempio, dello stadio, posti nella parte alta delle sedu- è possibile cliccare sull’icona di uno dei cluster e vedere immediata- te in modo da essere più vicini ai cluster e da mente in quale stato si trovano i moduli e i relativi amplificatori, se ci potere quindi utilizzare cavi di sezione inferio- sono anomalie di tipo termico, se i moduli sono attivi o muti e così via. re e più corti, con un risparmio sia in termini Grazie al lavoro di un’azienda nostra partner abbiamo provveduto a im- economici sia in termini di peso. postare diversi scenari pre-programmati, concordandoli con Juventus. Ciascun vano tecnico gestisce tutti gli spe- Ecco alcuni esempi di questi preset: aker posizionati sul suo lato e lo fa tramite un - Durante la partita tutto l’impianto in funzione numero variabile (da 9 a 13) di amplificatori - Durante gli inni accensione del cluster più piccolo, puntato sul campo Powermatch PM8500N, a loro volta coman- - Accensione parziale per esigenze estemporanee dati da una coppia di processori ControlSpace «In tempi di Coronavirus – dice Zampieri – abbiamo dovuto prevede- EX-1280. Gli otto canali di ogni amplificatore re anche un preset chiamato a porte chiuse: uno stadio pieno, infatti, sono combinati in quattro coppie in bridge ‘suona’ meglio di uno vuoto, perché il corpo degli spettatori assorbe per gestire quattro speaker ArenaMatch. Il molto meglio rispetto alle sedute di plastica. In caso di partita a porte risultato è che ciascuno dei 164 moduli pre- chiuse, abbiamo quindi trovato questa soluzione: si accendono solo i senti sulla copertura dell’Allianz Stadium cluster rivolti verso il lato dove sono seduti i pochi spettatori ammessi. può essere controllato indipendentemen- Tutti gli altri cluster restano sono spenti, a eccezione di quelli sui lati te dagli altri. corti, dei quali vengono lasciate attive però solo le frequenze basse. In I quattro vani tecnici sono collegati su una questo modo si ottiene un suono più caldo, nonostante le condizioni rete Ethernet, in grado di trasportare non solo sfavorevoli. Si è trattato di una soluzione creativa, che ha dato molta i dati di controllo, ma anche audio multicanale soddisfazione al nostro cliente». Dante (non compresso, in realtime @32bit/48 kHz). A monte dei quattro vani tecnici ve ne – ci ha risposto – Il percorso di progettazione è un quinto, posto vicino alla cabina di regia, svolto insieme a Bose è stato lungo e artico- anch’esso dotato di una coppia di processori lato, dovendo trovare il giusto equilibrio tra ControlSpace EX-1280. Il fatto che i processori esigenze molto diverse tra loro, eppure siamo siano sempre in coppia garantisce la ridon- riusciti insieme ad arrivare a un risultato che danza del sistema. fa sembrare quasi semplice il lavoro fatto, Per riassumere possiamo dire che, parten- in realtà complesso. Siamo molto soddisfat- do dalla cabina di regia, dove operano i fonici ti e per questo auspico che ci possano essere di Juventus, abbiamo quindi una struttura a ulteriori opportunità di sviluppo e di innova- Nel QR Code: Bose piramide: il segnale audio raggiunge la prima zione, una parola che è sempre all’ordine del Modeler, un software in coppia di processori, che lo smista ai processori giorno, sia nel mondo Juventus sia nel mon- grado di “disegnare” il dei quattro vani tecnici (uno per ciascun lato do Bose». ■ suono in ambiente 3D dello stadio); da qui il segnale arriva agli ampli- ficatori e infine agli speaker. «Questa configu- La realizzazione di uno dei venti cluster composti da sette moduli razione – spiega Zampieri – permette di inviare ArenaMatch DeltaQ. La copertura dello Stadium ne ospita sei sui lati lunghi e quattro sui lati corti, oltre ai cluster angolari, composti da soli sei moduli. un segnale già globalmente equalizzato diret- tamente agli speaker: infatti, anche se è possi- bile farlo tramite il DSP degli amplificatori, non avrebbe senso modificare l’EQ di ogni singolo speaker, già ottimizzato con setting dedicati e ufficiali. L’acustica dello stadio è qualcosa di unitario e il nostro sistema lo affronta come tale, risolvendo qualsiasi problema a monte». Le prospettive future Lasciamo l’ultima parola a Gianello, al quale abbiamo chiesto se la collaborazione con Bose potrà portare in futuro a un’ulteriore evoluzio- ne dell’impianto. «Il progetto ci ha dato grandi soddisfazioni Sistemi Integrati | Numero 43 - 33
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