Consigli per i viaggi - Fondazione Svizzera di Cardiologia

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Consigli per i viaggi - Fondazione Svizzera di Cardiologia
Fondazione Svizzera
         di Cardiologia
Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

Consigli per i viaggi

per i pazienti con
malattie cardiovascolari
e i loro parenti
Consigli per i viaggi - Fondazione Svizzera di Cardiologia
Tutti viaggiamo volentieri e ci piacciono le
vacanze in ambienti diversi dal nostro. Le
persone con malattie cardiovascolari non
fanno eccezione.

La buona notizia: in linea di principio le vacanze in Patria
o in Paesi più lontani sono possibili anche per chi:

➤ soffre di cardiopatia coronarica (angina pectoris
  ­stabile, infarto cardiaco subito);
➤ ha superato un ictus cerebrale;
➤ soffre di insufficienza cardiaca stabile;
➤ ha valvole cardiache artificiali;
➤ è portatore di pacemaker o defibrillatore (ICD).

Se ha in progetto di andare in vacanza o compiere un
lungo viaggio all’estero, l’ideale è comunque una buona
preparazione. I viaggi in aereo – dall’arrivo in aeroporto
fino a quando si sale in aereo e poi si scende – possono
essere faticosi a livello fisico e psichico. Occorre cammi-
nare per ampi tratti e fare la fila stando in piedi a lungo.
Anche il bagaglio a mano va trasportato e l’inabituale con-
citazione del viaggio può causare ulteriore stress. Inoltre
in aereo la leggera carenza di ossigeno fa aumentare la
frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e il consumo
di ossigeno del cuore: nulla di grave per chi ha un cuore
sano, ma per le persone con malattie cardiovascolari può
essere un problema. Infine dovendo stare seduti molto
a lungo è importante prevenire una trombosi venosa e
scongiurare il rischio d’embolia polmonare.

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Consigli per i viaggi - Fondazione Svizzera di Cardiologia
Determinanti per la capacità di fare un viaggio sono una
situazione stabile della malattia e una resistenza fisica
non troppo ridotta. Inoltre prima della partenza non deve
esserci stato un peggioramento dei sintomi come difficoltà
respiratoria, aumento di peso (accumuli d’aqua), calo del
rendimento, angina pectoris o aritmie. Quanto tempo
deve passare dopo un infarto cardiaco, un ictus cere-
brale, un esame di cateterismo cardiaco, un trattamento
con stent, un’operazione di bypass o per l’impianto di val-
vole cardiache prima di poter compiere il viaggio deside-
rato va discusso individualmente con il proprio medico.

Per le persone con problemi cardiovascolari le mete di
viaggio più adatte sono i Paesi a clima temperato e le
destinazioni che dispongono di una buona infrastrut-
tura medica. In ogni caso è opportuno che le persone con
malattie cardiovascolari discutano i loro piani di viaggio
con il medico di famiglia, il cardiologo o il neurologo: le
aiuterà nella scelta della destinazione e, due o tre setti-
mane prima della partenza, confermerà l’idoneità a intra-
prendere il viaggio.

Le auguriamo buon viaggio e buone vacanze!

FONDAZIONE SVIZZERA DI CARDIOLOGIA

La forma grammaticale maschile vale anche per il femminile.

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Consigli per i viaggi - Fondazione Svizzera di Cardiologia
Prima del viaggio

Pianifichi il viaggio e il programma
Prediliga un Paese o una regione a clima temperato e alti-
tudini non troppo elevate. Le temperature molto fredde
(inferiori a 5° C) o molto calde (oltre 30° C) come pure le
permanenze ad altezze superiori ai 2’500 metri compor-
tano un particolare pericolo per le persone con malat-
tie cardiovascolari. La frenesia, lo stress e un programma
troppo intenso svolto in poco tempo affaticano inutil-
mente il cuore e il sistema circolatorio. Perciò organizzi
il suo viaggio prevedendo pause e riserve di tempo suf-
ficienti. Viaggi con un bagaglio leggero (valigie a rotelle,
piccoli zaini) e sul posto cerchi di farsi aiutare a portarlo.

Verifichi le assicurazioni di viaggio
Controlli le prestazioni delle sue assicurazioni in caso
di soggiorni all’estero per quanto riguarda malattia,
cura, assistenza, trasporto e rimpatrio. Se necessario
stipuli un’assicurazione complementare e in ogni caso
un’assicurazione per l’annullamento del viaggio.

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Porti con sé i documenti importanti
Domandi al medico quali documenti relativi alla sua malat-
tia deve prendere. Può trattarsi di:

   tessera personale di emergenza con l’indicazione di
   tutte le diagnosi formulate;
   rapporto dell’ultima consultazione medica;
   elettrocardiogramma (ECG);
   elenco attuale delle medicine;
   tessera di terapia anticoagulante, se ne assume;
   tessera dell’endocardite (per cure dentistiche even-
   tualmente necessarie oppure operazioni, ecc.);
   rapporto dell’ecocardiografia (in caso di vizi valvo-
   lari o insufficienza cardiaca);
   passaporto del pacemaker se è portatore di un pace-
   maker o di un defibrillatore (ICD) impiantato oppure
   di un CRT (terapia di risincronizzazione cardiaca)
   o di un apparecchio che registra costantemente il
   suo ECG.

Prenda una scorta di medicine
Porti con sé una lista della posologia delle medicine
prescritte – nome dei preparati e dei principi attivi, poiché
all’estero alcuni farmaci hanno nomi diversi – e una scorta
sufficientemente grande di medicine. Chieda al medico o
al farmacista di prepararle anche una farmacia da viaggio
contenente farmaci ben tollerati con le sue medicine. Non
li metta in valigia, ma nel bagaglio a mano. Non dimen-
tichi i relativi foglietti illustrativi, in cui si trovano indica-
zioni importanti su composizione e posologia.

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Non dimentichi le vaccinazioni
Se viaggia in Paesi che prescrivono particolari vaccinazioni
protettive o una profilassi della malaria (prevenzione) è
necessario effettuarle con largo anticipo, ovvero da quat-
tro a sei settimane prima della partenza. Discuta il pro-
gramma di vaccinazione con il medico curante.

Essere preparati per i casi d’emergenza
Prima della partenza si informi sull’assistenza medica nella
destinazione delle vacanze (numero telefonico del pronto
soccorso, eventualmente indirizzi di ospedali e medici).
Con l’aiuto del suo medico compili la tessera personale di
emergenza che può richiedere alla Fondazione Svizzera di
Cardiologia unitamente a un elenco delle più importanti
denominazioni in inglese (vedi tagliando d‘ordinazione
alla fine dell‘opuscolo).

Controlli all’aeroporto
I controlli di sicurezza all’aeroporto e i rivelatori antifurto
nei grandi magazzini non compromettono il funziona-
mento del pacemaker o dell’ICD. Non sosti però a lungo
in questi impianti ma li passi molto rapidamente. Comu-
nichi agli addetti che porta un pacemaker o un ICD e che
il contenitore metallico potrebbe far scattare l’allarme.
Esibisca al personale di sicurezza la tessera di portatore
di pacemaker o ICD.

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Se le occorrono un’assistenza speciale o mezzi ausiliari
(sedia a rotelle, apparecchio per ossigeno, ecc.) comunichi
per tempo le sue esigenze al servizio medico della compa-
gnia di navigazione aerea o marittima oppure alla com-
pagnia ferroviaria (almeno 72 ore prima della partenza).

Le persone con problemi di salute dovrebbero inoltrare
alla compagnia aerea il formulario SAF/MEDIF, messo a
disposizione dall’«International Air Transport Association
(IATA)», in cui il medico deve riportare tutte le necessarie
informazioni sul paziente. Per chi viaggia molto spesso
vale la pena procurarsi il cosiddetto certificato FREMEC
(«Frequent travellers medical card») che ha una validità
sul lungo periodo. Maggiori informazioni sono ottenibili
presso la compagnia aerea.

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Ecco i punti da osservare

Si abitui al clima
Il freddo, il gran caldo, le forti oscillazioni di temperatura e
i cambiamenti di fuso orario affaticano il cuore e il sistema
circolatorio. Si prenda in ogni caso suffi­ciente tempo per
acclimatarsi nel luogo di vacanza. Adatti l’abbigliamento e
le attività alle condizioni di temperatura e non si esponga
al sole per ore e ore.

Inizi lentamente con l’attività fisica
Anche in vacanza faccia moto come le ha consigliato il
medico. Non superi però i limiti di sollecitazione previsti
e inizi lentamente a compiere visite, escursioni e attività
fisiche. Non faccia sforzi a cui non è abituato, come spe-
dizioni faticose o lunghe escursioni in montagna oppure
bungee jumping, canyoning, rafting e simili.

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Mangi e beva secondo la cucina mediterranea
Particolarmente favorevole per il cuore e i vasi san­guigni
– in vacanza come a casa – è la cucina mediterranea, con
molta frutta e verdura nonché pane, pasta, riso, pesce
e olio d’oliva o di colza al posto dei grassi animali. In
vacanza curi un’alimentazione a contenuto piuttosto
scarso di grassi e sale. Mangi con moderazione e limiti il
consumo di alcol. Beva sufficiente acqua minerale per-
ché in caso di carenza d’acqua possono manifestarsi pro-
blemi cardiovascolari.

Attenzione: se soffre di insufficienza cardiaca deve sempre
bere la quantità d’acqua raccomandata dal suo medico.
Inoltre deve controllare giornalmente il suo peso per poter
individuare rapidamente eventuali accumuli d’acqua.

Spesso la diarrea è conseguenza di cibi non cotti, di eccessi
alimentari o di acqua del rubinetto contaminata. In caso di
diarrea beva molto per impedire all’organismo di disidra-
tarsi. E in ogni caso contatti telefonicamente il suo medico
per discutere il da farsi.

Non dimentichi le sue medicine
Anche se in vacanza si sente rilassato e in buona salute
è importante assumere scrupolosamente le medicine che
le sono state prescritte. Se ritiene che i farmaci agiscano
troppo o causino effetti collaterali inabituali è opportuno
telefonare al suo medico. Nei viaggi in Paesi lontani con
differenze di fuso orario bisogna prevedere di prendere
le medicine all’inizio agli orari normali, passando all’ora
locale solo gradualmente nello spazio di tre giorni.

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Come prevenire trombosi
venosa ed embolia polmonare

Viaggiare per ore e ore in autopullman, automobile o
treno e soprattutto i lunghi viaggi in aereo fanno aumen-
tare il pericolo di trombosi e il rischio d’embolia polmo-
nare. Le trombosi venose possono presentarsi anche fino
a otto settimane dopo il viaggio. Si può prevenire questo
rischio con accorgimenti semplici:

➤ prenoti se possibile un posto sul corridoio;
➤ non indossi vestiti stretti, lasci libero lo spazio
  ­destinato ai piedi e si tolga le scarpe;
➤ porti calze elastiche contenitive in caso di tendenza
   a edemi alle caviglie;
➤ si alzi di tanto in tanto e passeggi un po’;
➤ tenga in movimento le gambe, i piedi e le dita dei
   piedi (per attivare i muscoli dei polpacci);
➤ non accavalli le gambe;
➤ beva sufficienti liquidi: ogni ora si faccia portare
   una bevanda non gasata;
➤ eviti l’alcol perché toglie idratazione all’organismo;
➤ non assuma sonniferi forti o che agiscono a lungo
   perché durante il sonno profondo non è più possi-
   bile bere e fare gli esercizi per le gambe.

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Nelle persone che hanno già avuto una trombosi o
un’embolia polmonare oppure che hanno una tendenza
alle trombosi o che hanno subito un intervento chirur-
gico importante negli ultimi uno o due mesi occorre par-
ticolare prudenza. In questi pazienti può essere oppor-
tuna una terapia preventiva tramite iniezione di un far-
maco (preparazione speciale di eparina) o eventualmente
l’assunzione per via orale di un antiaggregante delle pia-
strine; anche indossare calze a compressione è utile. Se
prende regolarmente anticoagulanti molto probabil-
mente è protetto dalle trombosi. Le persone con parti-
colari rischi (età oltre i 70 anni, gravidanza, forte sovrap-
peso, varici, tendenza a edemi alle gambe, assunzione di
contraccettivi orali, fumo) dovrebbero discutere con il pro-
prio medico le misure preventive più adatte.

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Rinunci al viaggio se

➤ l’operazione al cuore (bypass, intervento di chirurgia
   valvolare) risale a meno di quattro o sei settimane;
➤ sebbene l’angina pectoris di cui soffre sia stabile, lei
   accusa disturbi come senso di costrizione al petto,
   dolori o difficoltà respiratoria anche sotto il minimo
   sforzo;
➤ soffre di una cosiddetta angina pectoris instabile.
   Nella forma instabile, i disturbi si presentano più fre-
   quentemente e in maniera più grave, spesso anche di
   notte o a riposo. Inoltre durano più a lungo;
➤ soffre di gravi disturbi del ritmo cardiaco o di grave
   insufficienza cardiaca con dispnea in caso di piccoli
   sforzi e perdita improvvisa di coscienza;
➤ soffre di ipertensione arteriosa grave non ancora
   regolata correttamente;
➤ poco prima del viaggio si sono presentati nuovi
  ­sintomi come:
		– ulteriore limitazione della resistenza fisica;
   – aumento della difficoltà respiratoria;
		– dolori tendenzialmente più forti e di maggiore
     durata in caso di angina pectoris;
		– edemi sempre più diffusi (accumuli d’acqua) nella
     parte inferiore delle gambe e aumento improvviso
     di peso;
		– forti vertigini, improvvisa perdita di coscienza.

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La capacità di intraprendere un viaggio varia da una per-
sona all’altra e può quindi essere valutata solo dal medico.
Nelle prime quattro-sei settimane dopo un infarto car-
diaco o un ictus cerebrale decide il medico se lei può com-
piere il viaggio o se è meglio rimandarlo.

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Se disturbi già presenti si amplificano
o se compaiono nuovi sintomi, sono
segnali d’allarme da prendere sul serio.
Va data la priorità a un accertamento
approfondito.

Notizie

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                                         gno
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                            Con

Ringraziamo la Società Svizzera di Cardiologia per la collaborazione e la
consulenza specialistica.

SAPERE · COMPRENDERE · VIVERE MEGLIO
Le seguenti ditte sono partner della piattaforma «Sapere – Comprendere – Vivere
meglio» della Fondazione Svizzera di Cardiologia. Un impegno congiunto per
informare i pazienti in modo completo e comprensibile e per promuovere la loro
competenza.

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Un cuore per il cuore
Con la promozione della ricerca e una vasta opera di informa-
zione, la Fondazione Svizzera di Cardiologia si impegna affinché
un minor numero di persone soffra di malattie cardio­vascolari, si
evitino le menomazioni e le morti premature a causa di infarto
cardiaco o ictus cerebrale e per le persone colpite la vita resti
degna di essere vissuta.

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