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PERIODICO – ANNO XIV – N. 17 – dicembre 2020 La Fiaccola «Cristo ci ha lasciati sulla terra per essere fiaccole che illuminano, fermento nella pasta, angeli tra gli uomini, per essere seme e portare frutto» (San Giovanni Crisostomo)
2 n la Fiaccola Sommario 3 Quanto vale oggi il Natale? Paolo Scagliarini 4 DON TONINO BELLO Pierfranco Bruni 5 Perché furono perseguitati i primi cristiani? Sandro Marano In copertina: Basilica di san Nicola 7 San Nettario di Egina p. Daniele Marletta La Fiaccola Anno XIV – N. 17 – Dicenbre 2020 8 La Geopolitica dell’Ortodossia Registrato al Tribunale di Brindisi al n. 1309/2001 Luigi Antonio Fino Direttore Responsabile Paolo Scagliarini 10 Intervista a Giorgos Volikas Direzione e Redazione Eleni Kyropoulos Largo don Policarpo Scagliarini, 1 - 70132 Bari Tel./Fax 080 2055861 lafiaccola.redazione@gmail.com 11 Intervista ad Angelo Branduardi Edizioni La Matrice Cinzia Notaro Via Trevisani, 196/a – 70123 Bari Tel. 080 5231546 lamatricebari@gmail.com lamatrice.it 13 Rifiuti invisibili: 9 consigli per ridurli Massimo De Maio Grafica, impaginazione Fotocomposizione La Matrice Via Trevisani, 196/a – 70122 Bari Tel. 080 5231546 14 Teresa Noto alla BIAS lamatricebari@gmail.com Stampa Edizioni La Matrice (Ba) 15 Il ruolo santificante e deificante dello Spirito La collaborazione al presente periodico, Santo nelle Catechesi prebattesimali di Cirillo di libera e gratuita, va preventivamente Gerusalemme concordata col direttore responsabile. Gli scritti inviati, preferibilmente Antonio Calisi all’indirizzo di posta elettronica sopraindicato, non si restituiscono anche se non pubblicati. 18 L’arte monumentale bizantina Le foto contenute in questo numero, sono state p. Antonio Magnocavallo concesse dai collaboratori o tratte dalla rete senza alcuna indicazione di copyright. «la fiaccola» è disponibile anche in rete lamatrice.it per la tua pubblicità: lafiaccola.redazione@gmail.com
la Fiaccola n 3 Quanto vale oggi il Natale? Paolo Scagliarini Corre voce che il Natale di quest’anno sia o debba essere differente dal Natale festeg- giato negli anni scorsi. La vulgata è ovvia- mente legata al diffondersi del virus che ha portato le autorità civili ad adottare misure tali da limitare per quanto possibile il con- tagio. Accanto a chi facilmente ha pronosticato un clima differente rispetto a quello con- sueto, c’è chi si è impegnato a salvare il Na- tale. Ma di quale Natale stanno parlando? Ho sentito in televisione accostare dei nu- meri al Natale, che poi sarebbe come porre il nulla accanto al tutto. Negli anni precedenti «valeva» svariati miliardi di fatturato men- tre quest’anno varrà 25 miliardi in meno e quindi sempre le autorità civili, Presidente del Consiglio in testa, faranno di tutto per allentare la morsa normativa sulle nostre «li- bertà» nel periodo 25 dicembre – 6 gennaio proprio per salvare il Natale, o meglio il fat- turato che da questa festività deriva. In ul- timo anche la grana sul «bianco Natale» con piste da sci aperte o chiuse… Ma quanto vale veramente il Natale? Il Natale è un mistero che ancora, dopo duemila anni, ci sovrasta. Un mistero che può essere vissuto in casa così come in trin- cea, in un letto di ospedale come in carcere. Pensare di salvare il Natale è un’illusione; al contrario, è il Natale che ci può salvare, se solo ci fermassimo a contemplare il mistero dell’incarnazione: Dio che assume la natura umana. Proprio questa vicinanza carnale di Dio all’uomo permette a chiunque di mettere le mani sul Natale anche solo per scopi spe- culativi. Come Cristo ha presentato il dorso ai fla- ἀνέτειλε τῷ κόσμῳ, τὸ φῶς τὸ τῆς γνώσεως· Lui siamo figli di Dio. gellatori, la guancia a coloro che gli strappa- ἐν αὐτῇ γὰρ οἱ τοῖς ἄστροις λατρεύοντες, ὑπὸ Abbiamo spesso sentito dire «Dio si è fatto vano la barba; non ha sottratto la faccia agli ἀστέρος ἐδιδάσκοντο, σὲ προσκυνεῖν, τὸν come noi per farci come Lui», ma quante insulti e agli sputi (cfr. salmo 50), così anche Ἥλιον τῆς δικαιοσύνης, καὶ σὲ γινώσκειν volte abbiamo associato questa frase al Na- il Natale è lì, fermo col suo annuncio. Lo si ἐξ ὕψους ἀνατολήν, Κύριε δόξα σοι. «La tale? Al numero 460 del Catechismo della può trattare come si vuole o meglio, si lascia tua nascita, Cristo, nostro Dio, ha portato Chiesa Cattolica è indicato quale sia il valore trattare come si vuole. al mondo la luce della conoscenza, perché del Natale: «Il Verbo si è fatto carne perché Ma quanto vale veramente il Natale? con questa a coloro che adorano le stelle fu diventassimo «partecipi della natura divina» Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696 – insegnato dalla stella ad adorare Te, Sole di (2 Pt 1,4): «Infatti, questo è il motivo per cui 1787) nella sua composizione «Quanno na- giustizia, e conoscere Te, alba inviata dalle il Verbo si è fatto uomo, e il Figlio di Dio, scette Ninno» dà il chiaro senso di quanto altezze. Signore, gloria a Te»; e poi sempre Figlio dell’uomo: perché l’uomo, entrando valga il Natale: «Quando nacque il Bam- nel giorno di Natale esclamano: «La Vergine in comunione con il Verbo e ricevendo così bino a Betlemme era notte e pareva mez- oggi partorisce colui che è sovrastanziale, e la filiazione divina, diventasse figlio di Dio». zogiorno… è nato, è nato, il Dio che ci ha la terra offre all’inaccessibile la grotta. Gli «Infatti il Figlio di Dio si è fatto uomo per creato…» e dopo di lui il rimaneggiamento angeli cantano gloria insieme ai pastori, e i farci Dio». «Unigenitus […] Dei Filius, Suae nel più famoso «Tu scendi dalle stelle»: «a magi fanno il loro viaggio con la stella, per- divinitatis volens nos esse participes, natu- Te che sei del mondo il Creatore, mancano ché per noi è nato piccolo bimbo, il Dio che è ram nostram assumpsit, ut homines deos fa- panni e fuoco…». Questi versi entrati nella prima dei secoli». ceret factus homo – L’unigenito […] Figlio tradizione popolare, in realtà dicono tanto su In questi canti è espressa l’essenza alta e di Dio, volendo che noi fossimo partecipi quanto valga il Natale: la salvezza dell’uomo santa del Natale ed il suo valore incommen- della sua divinità, assunse la nostra natura, che passa per l’incarnazione di Dio. Dio che surabile. L’incarnazione di Cristo è la mani- affinché, fatto uomo, facesse gli uomini dei». ci ha creato, si fa come noi, sue creature, per festazione perfetta del senso della vita umana Ecco la grandezza del progetto di Dio farci come Lui. per la quale Dio stesso si è sacrificato. Cristo, sull’uomo che ha un’unica economia, quella A questi canti fanno eco i cristiani vero Dio e vero uomo, è l’uomo nel quale dell’amore gratuito. d’oriente che salmeggiano nell’apoliti- Dio si è compiaciuto, in Lui vediamo la per- «Ahi, quanto ti costò l’avermi amato…» e kion: Ἡ γέννησίς σου Χριστὲ ὁ Θεὸς ἡμῶν, fetta immagine e somiglianza col Padre, in siamo al venerdì santo!
4 n la Fiaccola Parlare di Don Tonino Bello attraverso i suoi DON TONINO BELLO tutto carezza nell’affidarsi alla verità. Mentre testi e il suo esercizio spirituale, grazie alla sua la lettera a Gesù, che ha una sua importanza te- presenza nel contesto non solo pugliese ma Pierfranco Bruni ologica notevole, viene ad essere definita come nella spiritualità intesa in senso complessivo, Diceva don Tonino che bisogna passare viaggio metodologico nelle vene della storia. significa percorrere un viaggio mistico che è dalla «cultura della indifferenza» alla «convi- Il rapporto con Gesù diventa mistico ma lo quello della misericordia e della capacità di ca- vialità delle differenze». Qui c’è l’altro mo- fa entrare nella storia per non lasciarlo soltanto pire cos’è l’evangelizzazione oggi. dello che forma il carisma di don Tonino Bello, all’improvvisazione di un laicismo che sfocia Una grande provocazione mistica e ideolo- perché secondo lui vivere è non trascurare mai poi, spesse volte, in una incredulità perché la gica che cerca di inserirsi all’interno di quel la vita, è cercare sempre quel tempo che è il storia (e qui si rifà ancora una volta a Paolo VI) mondo cosiddetto «giusto», come diceva don tempo della carezza per gli altri e per se stessi. non appartiene solo ai vincitori, ma appartiene Tonino, che costituisce il punto di riferimento perché quando si viene a perdere il concetto a tutti. tra la società, nella quale ci troviamo a vivere, di bellezza, che non è solo una visione onto- «Bisogna stare molto attenti», diceva don e il tempo della storia. logica ma diventa anche una visione estetica Tonino, «essendo vicino ai vinti, non trovo Don Tonino si è sempre testimoniato e te- dell’anima, si corre il rischio di perdere la nella storia quella storia che rende l’uomo e la stimoniandosi ha portato, all’interno di quella capacità di comprendere il senso del dono. cristianità modelli centrali». visione spirituale, il messaggio di Maria e di Quel senso del dono che ci ha portato a vivere È proprio imponente la visione della storia Cristo creando un rapporto costante e dina- la vita con quelle manifestazioni che sono le nella lettera a Gesù. Gesù, che viene conside- mico con l’uomo di ieri e di oggi. Citando manifestazioni dell’offrire all’altro e del rice- rato un vinto, attraversa tutto il percorso della spesso una frase di Sant’Ignazio, diceva che vere dall’altro il senso della fede, della bontà, storia storiografica e umana. E accanto a que- alla chiesa bisogna far presiedere il senso della dell’amicizia. Il senso di trovare la capacità sta lettera, c’è il concetto della purezza che don carità. dentro se stessi e nell’altro. E questo è un av- Tonino chiama «trasparenza». Infatti la lettera Ecco l’ultimo concetto forte del suo carisma vicinamento verso la religiosità del rispetto e a Maria ha come momento di riflessione il che ha posto la carità come principio fondante della dignità. concetto di «assetati di trasparenza». Abbiamo del suo viaggio ontologico. Questo senso della Ha fatto sempre delle grandi battaglie per bisogno di trasparenza, di rispecchiare le no- carità diventa poi il segno tangibile nel quale tenere uniti il pensiero verso i diseredati, le stre posizioni umane ed esistenziali all’interno parte, attraverso esperienze, la testimonianza povertà diffuse e il pensiero dell’accoglienza. non dello specchio ma della trasparenza. Quel di San Francesco di Assisi. Proprio su San Sono due momenti di grande attualità ma anche velo che avvolge il capo di Maria diventa la Francesco d’Assisi, don Tonino bello si sof- momenti che pongono in essere la capacità di trasparenza non solo della fisicità, ma della ca- ferma in modo particolare citando più volte la recuperare l’uomo nella centralità. È naturale pacità ontologica di una struttura, che è quella vita secondo Tommaso da Celano dedicata a che il sacerdote pone al centro Cristo, Dio. Ma profondamente cristiana. A Maria, don Tonino San Francesco. è anche vero che il sacerdote che si confronta ha dedicato diversi scritti nei quali ci sono Qui emergono quei percorsi in cui il mistero con la società non può che porre all’attenzione vari percorsi di interpretazione che raccontano umano diventa, all’interno della dimensione i due modelli del divino e dell’umano. la storia di Maria tratteggiata da momenti di francescana, il mistero di una chiesa che ha Cristo e l’uomo. L’uomo e Cristo. Il Tempio grande energia lirica e vitalità umana. necessità di ritrovare il suo senso primordiale. della fede. Il Tempio del presente. È come se Il suo libro dedicato a Maria, dal titolo: Ecco perché, parlando del suo viaggio mistico, si mettesse insieme il concetto di fede e il con- «Maria, donna dei nostri giorni», diventa il cita sant’Ignazio che lo pone come momento cetto di laico, ovvero il concetto che una volta libro della trasparenza in cui Maria viene con- focale della sua lezione evangelica posta ai veniva definito «pagano». Da questo bisogna siderata una cattedrale del silenzio e diventa cristiani. trarre la capacità di essere integri in un viaggio un viaggio leopardiano infinito. Una chiave Come riferimento fondamentale pone poi in cui l’uomo deve essere impeccabile per ca- di interpretazione che scava all’interno della un’altra cesellatura che è quella che fece il pire il concetto divino. La bellezza ci salverà, nostra civiltà perché la marianità non va ad cardinale che diventò papa, Benedetto XVI, sant’Agostino e Dostoevskij sottolineavano avallare altre interpretazioni ma diventa un che noi troviamo trasformata e interpretata, in ciò. vero bisogno di schierarsi. Infatti don Tonino modo particolare e diverso, proprio nell’en- Ma don Tonino ci ha testimoniato che il dice: «Io mi schiero sempre. Ho sempre bi- ciclica di Benedetto XVI «Deus Caritas est». senso dell’avvolgimento del mantello di Ma- sogno di schierarmi. L’esempio mi viene da Questa carità, che viene posta come modello ria, ha la forza e la capacità di creare, non solo Maria». Maria si è schierata. Sul piano storico, offerto in Benedetto XVI, nasce nella carità in noi ma dentro le società, il dono del coin- Maria ha fatto una precisa scelta. Si è messa della condivisione alla quale faceva riferi- volgimento. E questo potrebbe essere l’altro dalla parte dei vinti. Ha deciso di giocare con mento don Tonino bello. punto di contatto: il coinvolgimento che signi- la squadra che perde. Ha scelto di agitare come Don Tonino Bello era nato ad Alessano nel fica anche saper guardare all’altro. Camus ha bandiera gli stracci dei miserabili e non di im- 1935 ed è morto a Molfetta nel 1993. In que- sottolineato l’importanza del confrontarsi con pugnare i lucidi gagliardetti dei dominatori. sto breve-medio viaggio le briciole delle sue lo straniero che vive dentro di noi, che può es- Vedete come di nuovo la misericordia, la carità parole nascono proprio all’insegna di un per- sere l’anima, la spiritualità, ma filosoficamente diventano la forza trainante di questo viaggio. corso della storia della chiesa e della storia dei diventa il vero modello di attrazione tra l’on- Quando don Tonino usava l’espressione «La santi. Infatti uno dei punti di riferimento dei tologico e il metafisico. Perché non dobbiamo donna vestita di sole», di fatto richiamava un pontefici, che don Tonino prende come mo- dimenticare che, pur parlando della semplicità concetto di Paolo VI quando affermava: «La dello esemplare, è Paolo VI il quale sottolinea di Tonino Bello, non possiamo inserire que- madonna è una donna vestita di sole sulla che la povertà non è solo quella del denaro, sto discorso in un legame che c’è tra teologia quale i raggi purissimi della bellezza umana si ma anche la mancanza di salute, la solitudine dell’accoglienza e la filosofia della compren- incontrano con quelli sovrumani ma accessi- affettiva, l’insuccesso professionale, l’assenza sione. bili della bellezza sovrannaturale». di relazioni. Don tonino si soffermerà con il suo lin- Don Tonino si rifà, con la grandezza della Tutto questo viene proiettato nel «gruppo guaggio didattico e pedagogico nelle tre let- sua testimonianza e della sua esperienza, a Pa- prossimo della società», ossia il modello di tere scritte a Giuseppe, a Cristo e a Maria che olo VI. Tutto questo ci conduce ad attraversare integrazione e di interazione tra società, nella sono i tre momenti fondamentali di un viaggio questa donna, definita bellissima, che vive su quale don Tonino si trova vivere, la società all’interno del misticismo cristiano: il viaggio- un piano superiore e che ha come riferimento pregressa e la possibilità di trovare, in termini padre, il viaggio-figlio, il viaggio-madre. In- l’obbedienza. Resta la donna del silenzio che profetici, un percorso anche per il domani. Di fatti intitolerà la lettera a San Giuseppe «Un appare solo quattro volte nel Vangelo. Il le- conseguenza anche questo suo vivere la mise- tempo per la carezza» raccontando la figura di game tra il divino, l’umano, la misericordia, il ricordia attraverso il concetto di carità diventa San Giuseppe grazie a questa necessità carita- mistero e la fraternità. un punto nevralgico che tocca la necessità di tevole della carezza. Carezza sulla pelle, sul Figlio e madre. Madre e donna. Donna e confrontarsi con le differenze. corpo, tra le rughe del falegname, ma soprat- sposa.
la Fiaccola n 5 Perché furono perseguitati i primi cristiani? Sandro Marano sarebbe creduto anche se i Giudei non aves- intellettuale del tempo. Così Svetonio nella sero un po’ contribuito a tale diffamazione, sua Vita di Nerone dice che i Cristiani, mal- Com’è noto, sul finire del 64 d.C., sotto come affermano gli apologisti del II secolo. grado i supplizi inflitti loro, non cessavano di Nerone, iniziarono le persecuzioni contro i Ma Tacito non si ispira ai Giudei, quando, praticare una credenza inusitata e malvagia cristiani, che fino ad allora avevano dovuto discorrendo di Gesù e dei cristiani, parla di (afflicti suppliciis Christiani, genus homi- guardarsi solo dalle dispute, dalle divisioni “rovinosa superstizione”». L’accusa rivolta num superstitionis novae et maleficae). Ma e dall’aperta condanna del giudaismo. L’oc- da Tacito ai cristiani era quella specifica di a lumeggiare esemplarmente l’atteggiamento casione fu data dall’incendio di Roma che odium generis humani, di un «odio per il delle autorità e degli intellettuali nei con- durò ben sei giorni e distrusse gran parte genere umano», che per lui aveva un signi- fronti della nuova religione all’inizio del II della città. Per stornare da sé i sospetti, molto ficato essenzialmente politico. I cristiani, secolo ci sono le lettere scambiate tra Plinio probabilmente infondati, Nerone non trovò infatti, professando la fede in un dio unico, il giovane, nominato tra il 111 e il 112 gover- niente di meglio che offrire in pasto all’opi- che condannava come falsi e ingannatori natore della Bitinia, e l’imperatore Traiano. nione pubblica un colpevole, per l’appunto i tutti gli déi venerati nell’impero, andando Negli interrogatori cui venivano sottoposti Cristiani. Lo storico latino Tacito negli An- contro le idee comunemente accolte dai pa- gli accusati, sulla base di denunce spesso nales scrive testualmente che «per far tacere gani e rifiutando il culto all’imperatore, fini- anonime, se l’accusato rinnegava la propria dunque tali voci, Nerone mise sotto processo e condannò a raffinatissimi supplizi co- loro che, già odiati per i loro riti immondi, il volgo chiama Cristiani». A questo proposito Alfred Loisy, nel ricostruire storicamente, oltre che filolo- gicamente, le origini del cri- stianesimo, osserva: «Tacito dice che, in un primo tempo, fu arrestato un certo numero di persone che “confessarono”. Ma che cosa confessarono e in quali condizioni? Le di- scussioni per determinare se confessassero l’atto incendia- rio o soltanto la loro qualità di cristiani dureranno ancora un pezzo. (…) agli occhi dei romani (…) i cristiani erano considerati come capaci dei peggiori crimini. Inoltre, è possibile che molti, vedendo ardere la Città, abbiano pen- sato che il castigo cominciava, che la fine era prossima; che non abbiano condiviso l’orrore, il terrore, la vano per minare l’autorità dell’imperatore, fede veniva rilasciato, in caso contrario ve- desolazione del popolo romano dinanzi alla l’imperium, e mettere in discussione la sua niva condannato alla pena capitale. Plinio catastrofe; e che alcuni abbiano dato l’im- funzione politico-sacrale. La nozione di im- si rivolgeva all’imperatore per sapere come pressione di gioirne. (…) L’atteggiamento perium, infatti, che unisce in sé la sfera reli- comportarsi, dal momento che di regola ne- generale dei cristiani può benissimo essere giosa e quella politica (guerriera e statuale), gli interrogatori non emergeva altra colpa od stato sufficiente a provare una calunnia, che «mantenne sempre il suo carattere intrinseco errore se non una l’ostinazione nel profes- dev’essere sembrata verosimile a coloro che di forza luminosa dall’alto e di sacra potenza, sare «una credenza perversa ed esagerata» l’hanno formulata e che deve aver trovato fa- di là dalle tecniche, varie e spesso spurie, che (nihil aliud inveni quam superstionem pra- cilmente credito presso le masse» (Le origini condizionarono l’accesso ad esso nei diversi vam, immodicam), ed anzi il «giuramento» del cristianesimo, Il saggiatore, 1967). periodi.» (J. Evola, Gli uomini e le rovine, (cioè il battesimo) che avevano prestato, La convenienza politica dell’imperatore Settimo Sigillo, 1990). «Roma era tollerante lungi dall’indurli a commettere delitti, li ob- si saldava, in poche parole, al pregiudizio con tutti gli déi che non fossero intolleranti bligava, se mai, a non commettere furti, ra- popolare che disprezzava i cristiani ritenen- con lei», nota Loisy, e il rifiuto dei cristiani pine, adulteri, a non mancare alla parola data doli capaci di misfatti o di riti vergognosi. È di sacrificare all’imperatore, in nome della e a restituire le somme prestate. Pertanto, da questa miscela che scaturirono le perse- loro fede rigorosamente monoteista, non po- sollecitava dall’imperatore una politica di cuzioni contro i cristiani. Ma perché questo teva che essere percepito come una forma di moderazione che tenesse conto dell’età, del discredito nei confronti di una religione che ribellione. sesso, delle condizioni sociali degli accu- si proponeva con un alto sentimento morale? L’idea di Tacito che il cristianesimo fosse sati e chiedeva espressamente se si dovesse «Essi erano ritenuti – prosegue il Loisy – ca- una exitiabilis superstitio, un’esecrabile punire il nome di cristiano, malgrado non paci e colpevoli dei peggiori crimini; lo si credenza, era largamente condivisa dal ceto si accompagnasse ad altre colpe. A Plinio,
6 n la Fiaccola che, come scrive Loisy, «era un magistrato dosi alle ragioni politiche e alla scarsa cono- la sapienza del mondo?»; non proclama, da filosoficamente educato, che per i cristiani scenza del messaggio cristiano? Ce lo spiega estremista, «quello che è ignobile e disprez- sentiva più pietà che odio» e a cui era estra- indirettamente lo stesso Loisy, ponendosi zato per il mondo, quello che è nulla, Dio neo il fanatismo sia dei persecutori sia dei una domanda retorica: «E se il cristianesimo lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che perseguitati, Traiano rispose approvando conquistava tanti diseredati, tante anime sono»? Ora, come potevano le plebi rozze e il suo operato, ma evitando di «prendere in inquiete, non era forse perché nella società superstiziose dell’impero distinguere il buon considerazione la separazione proposta da romana c’erano veramente troppi disere- ladrone da quello cattivo? Come potevano Plinio, tra il nome di cristiano e i crimini che, dati e nelle dottrine correnti della religione non confondere i malfattori convertiti al cri- nell’opinione popolare, andavano associati a ufficiale e della filosofia troppa incertezza, stianesimo con i malfattori non redenti, i pec- esso. Mentre Plinio era proclive ad assolvere o troppa durezza, o qualche indigenza mo- catori pentiti con quelli incalliti e recidivi? coloro che si professassero cristiani, ma non rale?» Ricordiamo, infatti, che il I secolo era Per loro un ladrone restava un ladrone. Non si fossero macchiati di alcuna colpa, Traiano, un’epoca di crisi storica, in cui gli uomini co- c’era salvezza possibile. come già Tacito, risponde come se ritenesse minciavano a perdere a poco a poco fiducia Probabilmente da questo modo di consi- che il nome realmente non fosse mai scom- nella propria cultura, com’è testimoniato dal derare le cose sorse il pregiudizio contro i pagnato dai delitti imputatigli. Non si avve- pullulare di sette, di credenze, di divinità, di cristiani considerati malfattori a prescindere. deva, però, che prosciogliendo gli apostati, prospettive filosofiche. Senza contare che dietro le denunce anonime si contraddiceva o assolveva dei criminali. Nel caso delle crisi il sentimento vitale spesso si celavano invidia, ripicche e cupi- Plinio era più umano, più veramente saggio; che si impossessa degli uomini è il diso- digia. Il contrasto delle due mentalità, pa- Traiano, più politico, ossia, più proclive a rientamento, che prelude alla disperazione. gana e cristiana, non era insomma facilmente trattare la questione conforme al buon senso La vita non basta più a se stessa. Ed allora, componibile. Se si cerca una raffigurazione comune e all’opinione prevalente in quel come scrive icasticamente Ortega y Gasset, plastica e godibile di questo contrasto, pos- momento storico (…) D’altra parte, (…) «l’uomo scopre la sua essenziale nullità», siamo senz’altro rivolgerci a un’opera lette- Traiano alla fine si dimostrò più moderato ma «il cristiano volge la disperazione in sal- raria di valore, al Quo vadis? dello scrittore di Plinio, vietandogli di accogliere denunce vezza» (Intorno a Galileo, in Aurora della polacco Henryk Sienkievicz. «Nel corso del anonime». A poco valsero gli sforzi degli ragione storica, Sugarco,1994). D’altronde III secolo – osserva in conclusione Loisy – il apologisti cristiani come Giustino e Tertul- i primi seguaci di Gesù, gli apostoli, furono paganesimo finì col divenire sempre più una liano, che rifacendosi alle parole di Gesù reclutati nelle classi più umili, erano pesca- maestosa facciata, dietro la quale ascendeva sul tributo dovuto a Cesare, cercarono di tori o artigiani, uomini semplici, sofferenti il cristianesimo. (…) Ciò che Costantino e i assumere un atteggiamento rispettoso verso o disorientati, spesso umiliati ed offesi. Si primi imperatori romano-cristiani lasciarono l’autorità imperiale e di difendere i cristiani avvicinavano a lui peccatori e pubblicani, cadere o abbatterono non era più molto vivo. distinguendoli dalle sette più radicali e vio- prostitute e donne inferme. La parabola della Per questo, appena cessò di essere perse- lente, come quelle giudee degli Zeloti, o da pecorella smarrita citata in Luca (XV, 1-7) e guitato, il cristianesimo diventò facilmente quelle eretiche che seminavano discordie e in Matteo (XVIII, 12-14) è, a questo propo- il padrone. (…) Il successo del cristiane- praticavano costumi dissoluti nel nome di un sito, esemplare. Come pure il racconto della simo era stato preparato dalla diffusione misticismo aberrante, come i Carpocraziani. crocifissione: in tutt’e quattro i vangeli sono dell’ebraismo; ma (…) [il giudaismo] teneva Circa questi ultimi, ad esempio, Loisy nota citati gli altri due «ladroni» crocifissi insieme prigioniera, nelle forme di un angusto nazio- come il loro caso «ci permette di intendere a Gesù, ed anzi, Luca tra i due malfattori di- nalismo, un’idea di umanità universale. Tale come certe forme di gnosi potessero accor- stingue, per premiarlo, il buon ladrone che idea, il cristianesimo la propose, entro l’in- darsi con la più smodata immoralità e offrire aveva avuto parole di pietà e non di irrisione volucro di un simbolo religioso, a tutti i di- motivo alla diffamazione del cristianesimo.» nei confronti del Cristo. Ed ancora non grida seredati del mondo antico, che non avevano E qui tocchiamo un problema, che non si può san Paolo con veemenza nella sua prima let- patria e accorsero a lui. Il senso di umanità, ulteriormente ignorare: perché il pregiudizio tera ai Corinzi: «Dov’è il sapiente? Dov’è il che a partire dal vangelo, si sviluppò nel cri- contro i cristiani era così diffuso, così forte, dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo stianesimo primitivo portò la Chiesa catto- così radicato nelle masse pagane, somman- mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta lica al primo piano della storia.»
la Fiaccola n 7 San Nettario di Egina p. Daniele Marletta Esattamente un secolo fa, il 9 Novembre del 1920 moriva (o, come sarebbe più giu- sto dire, si addormentava nel Signore) San Nettario di Egina, metropolita della Penta- poli, uno dei più grandi santi ortodossi degli ultimi duecento anni. Come molti santi, San Nettario fu un segno dei tempi e un segno di contraddizione. Di indole mite, fu costretto a una vita per certi versi avventurosa, fatta di esaltazioni e di umiliazioni, e addirittura di persecuzioni. Di umili origini, riuscì a man- tenersi negli studi fino a divenire preside di una scuola di formazione per il clero. Autore di molte opere di teologia e di morale, mise anche in versi una antologia di meditazioni di Sant’Agostino. Fu, insomma, un uomo di variegati interessi. San Nettario nacque nel 1846 ed ebbe al battesimo il nome di Anastasios. Era il quinto dei sette figli di Dimos Kefalàs e di sua moglie Balou. Nato in un’umile famiglia nel quartiere greco dell’operosa cittadina di Selivria, si trasferì appena quattordicenne a Istanbul, che allora aveva ancora il suo nome cristiano di Costantinopoli e che era distante inimicizie. Scrittore religioso e predicatore della Santissima Trinità, dove fu sepolto dal un’ottantina di chilometri dalla sua città na- di una certa fama, era visto da molti come suo fraterno amico padre Savvas, che cele- tale. A Selivria, il giovane non avrebbe po- il naturale successore dell’anziano Patriarca brava le funzioni religiose nel Monastero, e tuto continuare i suoi studi, per i quali era di Alessandria, Sofronio. Questo produsse che in seguito dipinse la prima icona di san chiaramente portato. Nella sua nuova di- immancabilmente delle invidie: il Metropo- Nettario. Ai funerali di san Nettario partecipò mora, Anastasios si dedicò allo studio e si lita Nettario fu presto al centro di una serie una moltitudine di persone provenienti da mantenne lavorando. di calunnie, che giunsero all’orecchio del tutta Grecia e dall’Egitto. All’età di 30 anni divenne monaco, Patriarca. Rimosso dal suo incarico senza San Nettario è considerato unanimemente nell’antico monastero di Nea Moni, nell’isola alcun processo (e soprattutto senza un reale uno dei più importanti protagonisti dell’Or- di Chio, dove si era trasferito per lavoro, e motivo), fu espulso dal suolo egiziano, e co- todossia degli ultimi secoli. Già in vita era qui ricevette il nome monastico di Lazzaro. stretto ad andare in Grecia nel 1890. considerato santo per la sua vita ascetica, L’anno successivo fu ordinato diacono, as- Tornato in Grecia, trascorse alcuni anni così come per i suoi scritti semplici e illu- sumendo il nome di Nettario, col quale è come un predicatore, per essere poi nominato minanti. Migliaia di miracoli sono stati attri- tutt’oggi noto. Inviato ad Atene per comple- direttore di una Scuola per la formazione del buiti alla sua intercessione. In particolare, è tare i suoi studi, si dedicò giorno e notte alla Clero ad Atene. Qui il suo servizio fu esem- invocato nei casi di tumore. lettura della Sacra Scrittura e degli scritti dei plare per quindici anni. Oltre a dirigere la La festa di san Nettario si celebra ogni Padri della Chiesa. Dopo la laurea in teologia scuola, si dedicò, come sempre, all’insegna- anno il 9 novembre del calendario ecclesia- (nel 1885), si recò ad Alessandria d’Egitto, mento, alla predicazione e alla scrittura. stico. dove fu ordinato sacerdote, il 23 marzo 1886 Nel 1904 su richiesta di alcune monache, nella Cattedrale di San Sabbas. Nell’agosto sue figlie spirituali, fondò un monastero fem- dello stesso anno, nella Chiesa di San Nicola minile sull’isola di Egina. Si tratta del cele- al Cairo, fu elevato al rango di archimandrita. bre Monastero della Santissima Trinità, che L’Archimandrita Nettario mostrò molto zelo è tutt’oggi meta di pellegrinaggi. Alla fine sia per la predicazione della parola di Dio, sia del 1908, sessantaduenne, San Nettario la- per la bellezza della sua Casa. Abbellì gran- sciò la direzione della sua scuola per ritirarsi demente la chiesa di San Nicola al Cairo, definitivamente tra le sue monache a Egina. e anni dopo, quando egli era ad Atene, San Ovviamente, continuò a scrivere, a dirigere i Nicola gli apparve in sogno, abbracciandolo suoi figli e le sue figlie spirituali, a predicare e dicendogli che lo avrebbe esaltato «molto e ad ascoltare quanti venivano, a volte an- in alto». che da molto lontano, a cercare la sua guida Il 15 gennaio 1889, nella stessa chiesa di spirituale. San Nicola, Nettario fu consacrato infine ve- San Nettario è anche l’autore dell’Agni scovo, con il titolo di Metropolita della Pen- Parthene (in greco αγνή παρθένε), inno ma- tapoli, un’antica Diocesi della Cirenaica. riano non liturgico che ha riscosso estrema Egli risiedette in realtà sempre al Cairo fortuna in tutte le Chiese Ortodosse nazio- (quella della Pentapoli era una Diocesi ti- nali. tolare) ove prestò il suo ministero, distin- San Nettario morì la sera del 9 novembre guendosi per il suo zelo. Tale distinzione, 1920, all’età di 74 anni, per un cancro alla purtroppo, non mancò di procurargli delle prostata. Il suo corpo fu portato al Monastero
8 n la Fiaccola La Geopolitica dell’Ortodossia Luigi Antonio Fino Popoli europei e Fede Cristiana In Europa occidentale la religione sta sem- pre più perdendo il suo legame con l’identità nazionale. Con la secolarizzazione, si è svi- luppata la tendenza a relegare la religione nell’ambito delle scelte individuali ridu- cendo e spesso annullando il suo carattere di fenomeno identificante ed unificante di una nazione. Questo è avvenuto con forza dirompente nei Paesi protestanti ma è un fe- nomeno in aumento anche in quelli cattolici. Oggi solo il 23% dei francesi ed il 30% dei tedeschi ritengono la religione cristiana un importante elemento dell’identità nazionale. D’altro canto, la stessa Costituzione europea, negando le «comuni radici cristiane», ha di fatto marginalizzato il ruolo della religione a semplice eredità culturale, togliendole, in nome di una laicità ideologica, il carattere di identità fondante. La perdita di ruolo della religione come fattore unificante non è solo un problema sociologico o storico-filosofico ma ha profonde ricadute anche da un punto 37% dei russi si definiva ortodosso, mentre dalla comune appartenenza religiosa ed un di vista geopolitico: relazioni, equilibri di oggi è il 71%; in Ucraina si è passati dal 39% ruolo geopolitico di Mosca è osteggiato; forze, dinamiche regionali, processi deci- al 78% ed in Bulgaria dal 59% al 75%. Al ovviamente questo è legato all’attuale con- sionali non hanno più nell’identità religiosa contrario, nei paesi a maggioranza cattolica, flitto. Armenia (83%), Serbia (80%), Bielo- cristiana un fondamento. l’adesione religiosa è diminuita; nella catto- russia (76%) e Grecia (70%) sono i paesi in licissima Polonia le persone che si definivano cui i sentimenti filorussi sono più diffusi. La cattoliche nel 1991 erano il 96%, oggi sono tendenza si manifesta anche nel riconosci- L’altro Cristianesimo l’87%. Nella Repubblica Ceca l’adesione al mento del Patriarca di Mosca come più alta cattolicesimo si è dimezzata, tanto che oggi autorità religiosa nei paesi che non hanno Eppure esiste un altro cristianesimo, in ben il 72% degli abitanti si definisce non af- una chiesa nazionale, con l’unica eccezione una parte dell’Europa, che rivela ancora filiato ad alcuna religione. Insomma i paesi della Grecia dove è invece riconosciuta la una forza geopolitica capace di dare forma cattolici dell’Europa orientale subiscono il supremazia del Patriarca di Costantinopoli. al senso di appartenenza di una nazione e di processo di secolarizzazione tipico di quelli Il sentimento religioso nei paesi dell’Europa una comunità: è il cristianesimo ortodosso. occidentali. E se da una parte i cattolici sono orientale ed ortodossa è un aspetto troppo Una recente ricerca nei paesi dell’Europa più praticanti degli ortodossi, dall’altra gli spesso sottovalutato dai decisori del laico Centrale ed Orientale, dimostra che le na- ortodossi definiscono la propria fede fonda- Occidente ma esso determina senso di ap- zioni a maggioranza ortodossa ritengono la mentale per l’identità nazionale: «In tutti i partenenza profondo e radicato. Isolare la religione parte importante dell’identità in- paesi dove i cristiani ortodossi compongono Russia dal contesto europeo significa ge- dividuale e nazionale, una sorta di reazione la maggioranza, in media il 70% dice che è nerare una frattura ben più ampia nelle sue alla repressione ed all’ateismo di Stato im- importante essere ortodossi per condividere implicazioni politiche di quanto le forze po- posti dal comunismo. Come spiegano i ricer- veramente l’identità nazionale del paese». litiche al governo in Occidente riescano ad catori, «in questi paesi la religione e l’iden- E se questa convinzione è nettissima in Ar- immaginare. tità nazionale sono strettamente intrecciate». menia (87%), Georgia (81%), Serbia (78%) (https://www.pewresearch.org/wp-content/ e Grecia (76%), è invece incredibilmente uploads/sites/7/2018/05/being-christian-in- bassa in Russia (57%) manifestazione di una Nuove prospettive geopolitiche western-europe-overview-final-italian.pdf nazione il cui carattere multietnico e multi- e https://www.pewforum.org/2018/05/29/ culturale impone che la religione ortodossa Per chi si occupa di geopolitica si tratta being-christian-in-western-europe/). sia solo una delle forme plurali di identità di un rovesciamento speculare del para- La ricerca ha coinvolto 18 nazioni, di cui nazionale. digma prevalente in Occidente ed accettato 4 a maggioranza cattolica (Polonia, Unghe- Nella ricerca compare un aspetto che ha ormai dalle forze politiche maggioritarie di ria, Croazia e Lituania) 10 a maggioranza delle imponenti ricadute geopolitiche. In centrodestra e centrosinistra: conservatori- ortodossa (Russia, Ucraina, Grecia, Roma- quasi tutti i paesi ortodossi la maggioranza smo sui temi economico-sociali, nel senso nia, Bielorussia, Moldavia, Serbia, Bulgaria, degli intervistati è favorevole ad una «Rus- di accettazione incondizionata del mercato Georgia e Armenia) e 4 «miste» (Estonia, sia forte per bilanciare l’influenza dell’Oc- con al massimo qualche timidissima corre- Lettonia, Bosnia e Repubblica Ceca). Per cidente, proteggere i cristiani ortodossi e zione, e progressismo nei valori, nel senso i ricercatori, il fenomeno del ritorno della le persone di etnia russa al di fuori dei loro di rifiuto e dissoluzione di ogni valore tradi- Religione nei paesi ortodossi una volta sot- confini»; e questo sentimento è diffuso an- zionale. Due altre cose sono da sottolineare tomessi a regimi atei «è sorprendente». In che in tre Paesi che aderiscono all’Unione nell’azione politica di Putin. Il richiamo a alcuni di questi l’adesione al cristianesimo Europea: Bulgaria, Grecia e Romania. Solo quei valori che sono profondamente radicati è addirittura raddoppiato: nel 1991, solo il in Ucraina il sentimento anti-russo prescinde nel popolo e quindi la loro conservazione
la Fiaccola n 9 è sinonimo di democrazia in contrasto col ha fatto anche perdere quel Tutto, quel Più Il sogno della Russia erede dell’Impero tentativo di estirparli per imporre alla vita alto che un tempo costituiva un limite alle romano è stato inseguito con tenacia dagli reale idee astratte, come accade nei paesi oc- nostre passioni ed alla nostra irresponsabi- Czar, ma non si è interrotto, nemmeno nel cidentali, e il rifiuto del relativismo che non lità. Abbiamo riposto troppe speranze nelle periodo comunista, allorché Stalin fece del sa o non vuole distinguere fra bene e male. trasformazioni politico-sociali ed il risultato proprio paese il centro mondiale dell’in- Ma questi non sono altro che i fondamenti è che ci viene tolto ciò che abbiamo di più ternazionalismo proletario, dovendo però di una società comunitaria, che richiede un prezioso: la nostra vita interiore. All’Est è il anch’egli ricorrere ai vecchi simboli reli- idem sentire, un cemento spirituale forte la bazar del Partito a calpestarla, all’Ovest la giosi, come quando nell’autunno del 1941, cui carenza spiega il fallimento del comuni- fiera del commercio. alla vigilia della Battaglia di Mosca, fece smo sovietico basato sulla concezione eco- Parole inequivocabili, che se lette alla sorvolare la capitale da un aereo su cui era nomicista dell’interesse di classe, derivata luce di quest’altre: Veramente non esiste al stata caricata l’icona della Madre di Dio di dallo stesso Marx. di sopra dell’uomo uno Spirito supremo? Vladimir per invocarne l’aiuto contro l’at- Difficile dar torto al filosofo Alexandr Du- Veramente la vita dell’uomo e l’attività della tacco tedesco. gin, fondatore e presidente dell’associazione società devono anzitutto valutarsi in termini Complessivamente, anche da questa an- Eurasia, che individua nel modello ameri- di espansione materiale? golazione si ripropone la radicale alterità cano una sorta di nichilismo attivo. Ed alla critica al sistema occidentale dei fra il potere imperiale degli USA, eserci- Se l’identità si definisce partendo da ciò media: la stampa (uso la parola «stampa» tato lasciando autonomia giuridica ai paesi che le si oppone, ossia in termini à la Carl per designare tutti i mezzi di informazione nella propria orbita ma unificandoli sotto il Schmitt dalla logica amico-nemico, in un di massa) è diventata la più grande potenza proprio modello economico e politico, e la mondo multipolare, osserva, l’Occidente si in seno ai paesi occidentali … Ma andare concezione di impero classica, che invece, è ritrovato senza nemici, rivolgendosi così al nocciolo dei problemi le è controindicato, ferma l’unità amministrativa, intende rispet- al proprio interno. La Russia putiniana, in non è nella sua natura; essa non considera tare le differenti tradizioni religiose e cultu- questa chiave di lettura, è l’ultima speranza che le formule a sensazione. L’Occidente, rali. per l’Occidente di trovare un avversario che non ha una censura, opera tuttavia una L’emergere della Russia come poten- fuori dai propri confini. Fallito questo ten- selezione puntigliosa separando le idee alla ziale centro d’aggregazione culturale ed tativo, il processo di auto dissoluzione già moda da quelle che non lo sono … Senza che economico alternativo agli USA, propone, in atto subirà un’accelerazione. La disso- vi sia, come nell’Est, aperta violenza, questa o ripropone, in maniera stringente due or- luzione interna di legami, di cui le recenti selezione operata dalla moda … impedisce dini di problemi, l’atteggiamento e le scelte crisi finanziarie sono un sintomo, non la ai pensatori più originali di apportare il loro dell’Europa occidentale ed i rapporti fra la causa, la fine del lavoro, della famiglia, la contributo alla vita pubblica, e provoca la Chiesa cattolica e quella ortodossa, problemi neo schiavitù, le nuove generazioni iper- comparsa di un pericoloso spirito gregario che non coincidono ma si intrecciano. tecnicizzate ma consegnate alla «dementia che è d’ostacolo ad uno sviluppo degno di Per Putin, nonostante la maggior parte del digitalis», il bio potere spinto all’estremo… questo nome, disegnano la distanza della suo territorio si estenda in Asia e funzioni da Tutto convergerà verso quel centro che ha sua concezione tanto dall’esperienza del cerniera con l’Oriente, la Russia è Europa, un nome semplice e fragile al tempo stesso: socialismo reale quanto dalle società capi- e l’Europa non potrebbe dirsi tale senza la la vita. Con quali conseguenze è facile, ma talistiche occidentali. Nelle quali, dopo la Russia. E ciò dal punto di vista spirituale, al tempo stesso terribile, immaginarlo. Se la cadute dell’Urss, è stato accusato di oscu- culturale, sociale ed anche economico. lettura di Dugin è corretta, il turbocapitali- rantismo reazionario da parte del variegato Se ai tempi dell’Urss potevano esserci po- smo finanziario svuoterà l’individuo di ogni mondo liberal e progressista. La proposta di chi dubbi sulla scelta di schieramento, oggi residuo legame col mondo. Solženicyn non è però la riedizione reaziona- la situazione sembra radicalmente mutata, Per Dugin gli Stati Uniti rappresentano la ria della società castale, ma semplicemente quasi rovesciata. forma della modernità assolutizzata, senza quella di una società che, senza disdegnare Il Capitale, almeno nell’Occidente, si è af- radici. Il vecchio mondo europeo o russo affatto la ricchezza materiale, non impoveri- francato dal politico che anzi ha subordinato rappresenta la tradizione, ovvero la moder- sca spiritualmente gli uomini. Valgano allora a sé pretendendo che i propri interessi coin- nità con radici. Il concetto di Eurasia è così il queste parole di Eugenio Corti a commento cidano con quelli della comunità; la lotta di concetto di realtà radicata. Si tratta, quindi di di quel discorso: «… ciò che più colpisce chi classe del proletariato si è stemperata in ri- un concetto di civilizzazione che non si basa scrive queste note è però un’altra cosa: il vendicazioni puramente sindacali nel quadro sulla dimensione universalista e mercantili- fatto che i cristiani anzi i cattolici non ab- di un’accettazione incondizionata dei rap- sta, ovvero su un’antropologia individuali- biano immediatamente individuato nel di- porti di produzione capitalistici da un lato, e sta. Tutt’altro. In questo senso Eurasia, come scorso di Solženicyn il discorso che è stato dall’altro nell’accettazione altrettanto incon- concetto, è sinonimo di conservazione del loro proprio finché la cultura cattolica non è dizionata da parte dei suoi pretesi rappresen- vecchio mondo, a fronte del nuovo mondo. entrata nell’attuale stato di confusione …». tanti politici, dei canoni culturali propri del Sia i concetti espressi da Dugin, sia quelli capitale: atomismo individualista, così detti contenuti nel discorso di Putin, si richiamano diritti umani e civili, scientismo elevato a all’eredità spirituale di Alexandr Solženicyn. Mosca, la Terza Roma nuova religione, dissimulati sotto il concetto Lo scrittore, che pure aveva combattuto con- di democrazia rappresentativa. L’Urss socia- tro i nazisti nelle file dell’Armata Rossa, fu Riemerge il sogno di Mosca come terza lista e atea è implosa, lasciando però dietro esiliato nel 1974 prima in Svizzera e Ger- Roma, oggi in opposizione all’impero statu- di sé, oltre alle macerie, anche il ricordo del mania, poi negli Stati Uniti. Qui, dapprima nitense e legittima erede spirituale di Bisan- tentativo di conservare una forma, chiara- osannato per il suo anticomunismo, dovette zio, rivendicato fin dalla metà del 1400 da mente ripreso dalla nuova Russia di Putin. poi patire tutta la delusione per quell’Occi- Ivan III di Moscovia. A quel tempo la riven- Il capitalismo finanziario e globalizzato dente in cui riponeva le sue speranze. Nel di- dicazione poggiava anche su basi religiose, a guida Usa si è insomma emancipato dalle scorso tenuto ad Harvard l’8 giugno 1978 in e la Russia si poneva come difensore della sue precedenti limitazioni e sta dissolvendo occasione del conferimento delle laurea ad Chiesa Ortodossa, oltre che contro l’Islam, ogni tradizione religiosa e culturale, insieme honorem in letteratura, dal titolo «Un mondo anche contro il principio di supremazia del anche al concetto di classe, in nome di un in frantumi», così espresse i suoi sentimenti: papato romano. universalismo cosmopolita ed astratto. Sta «Non posso raccomandare la vostra società La prima Roma era collassata a causa cioè recidendo le radici culturali nate pro- come ideale per la trasformazione della so- delle sue debolezze interne oltre che per le prio nella vecchia Europa e frantumando cietà sovietica», perché il cammino che ab- invasioni barbariche, Bisanzio era caduta ogni forma estranea a quella della merce, biamo percorso a partire dal Rinascimento per mano turca, Mosca si propose come loro mentre, almeno nelle intenzioni, quelle ra- ha arricchito la nostra esperienza, ma ci erede, e centro della Cristianità. dici sono rivendicate dalla Russia cristiana.
10 n la Fiaccola Intervista a Giorgos Volikas Eleni Kyropoulos inespresso. Le emozioni umane non sono quarantena, credo che siamo stati tutti signi- confinate allo spazio, al tempo e alle diverse ficativamente colpiti, ma secondo la mitolo- Giorgos Volikas è nato il 25 settembre credenze di ognuno di noi. L’artista può im- gia, la Fenice rinasce dalle sue ceneri! Que- 1991 ed è un compositore greco. maginare e creare, indipendentemente da sto è quello che dobbiamo fare anche noi! Il suo primo album «Genesis«, con dieci condizioni e situazioni. Se potesse fare un regalo a tutti i bam- delle sue composizioni instrumental, è stato In periodo di Covid-19, si è chiuso a bini del pianeta, quale sarebbe? diffuso in Grecia, Istanbul, Germania, Arme- chiave nella sua stanza e ha scritto mu- Dopo la salute, vorrei che ogni bambino nia, Repubblica Ceca, Egitto, Cipro, Austra- sica? Ha composto lacrime nascoste in so- potesse seguire sempre i propri sogni. Il fatto lia, Belgio, Regno Unito e Stati Uniti. spiri danzanti sulle dita? Tanta morte ha che tutti possano seguire i propri sogni, non La melodia e il pianoforte la fanno da pro- cambiato ciò che indicavamo come vita? lo menziono per caso… Sfortunatamente, tagonista nella sua musica! Non le nascondo che durante la pandemia anche oggi, c’è un pregiudizio da parte dei Le sue composizioni sono state trasmesse ho composto musica. Allo stesso tempo, tut- genitori quando il loro bambino manifesta da emittenti radiofoniche e televisive nelle tavia, devo ammettere che ero più coinvolto un’inclinazione artistica. Sono in ansia per Americhe, in Australia, in Canada e in Eu- in questa esperienza senza precedenti, che quello che sarà il loro futuro in termini di car- ropa, mentre i giornali National Herald a siamo ancora chiamati a vivere con pru- riera professionale. È noto che nessuna pro- New York, Montreal Greek Times a Mon- denza. Indubbiamente, ultimamente, l’uma- fessione protegge più il tuo futuro ma questo treal, Cosmos a Sydney lo otterrai con il tuo amore e «China Greece Times e la tua perseveranza, ri- «(quotidiano greco-ci- guardo al percorso che hai nese), hanno dato risalto scelto e tracciato. all’opera del compositore. Quando vuole pian- Giorgos Volikas ha pre- gere lo fa dentro di sé o sentato le sue composi- nella «pioggia» davanti zioni dal vivo al Concert al pianoforte? Hall di Atene, al Festival Quasi tutte le mie emo- «La Xanthi di Manos Ha- zioni si riflettono davanti djidakis», all’Aegean Arts al piano e di conseguenza International Festival di nelle mie composizioni … Creta, al Poros Arts Festi- Qual è la sua opinione val, oltre ad aver compo- sulle misure del governo sto musica per spettacoli per non includere voi teatrali e per la Campa- artisti nei piani di prote- gna pubblicitaria ufficiale zione? dell’Associazione «Il Indubbiamente, la nostra Buon Samaritano – Mal- Grecia è un piccolo paese, trattamento di Donna e ma con una grande cul- Bambino». tura… Spero che lo Stato, La composizione di anche in un secondo mo- «Genesis» ha accompa- mento, includa e sostenga gnato parte dello spetta- tutte le categorie di artisti, colo televisivo «Con Virtù con adeguati programmi di e Coraggio» sulla Tv di protezione e supporto. Stato ellenica ERT-1, di- Perché «Nettare»? Ci retta da Tasos Birsim. La darà l’ispirazione delle sua «convinzione» è che tue composizioni? Scelte «il creatore non sceglie il momento dell’ispi- nità sta vivendo una dura prova. Spero che casuali o significative? razione, ma è l’ispirazione a scegliere se e saremo in grado di superarla il prima pos- In passato, mi è stato chiesto se potevo quando arrivare al creatore». Sito ufficiale: sibile. Ognuno di noi aiuti i suoi simili nel immaginarmi senza scrivere musica… giorgosvolikas.gr miglior modo possibile. Voglio credere che Pensando a questa ipotetica versione della Signor Volikas, buona sera. Se la musica tutti abbiamo rivisto molte cose che finora mia vita, è stata creata la composizione fosse donna, tra l’Afrodite di Milo, la Nike davamo per scontate ma nulla è un dato scon- «Nektar»… Per me, scrivere musica al pia- di Samotracia e la Gioconda, quale la rap- tato nella vita e soprattutto, naturalmente, la noforte è respirare e ovviamente un modo presenterebbe meglio? Una composizione nostra salute. completamente personale di esprimermi. musicale può essere rivolta alla teagogia, Perché scrive musica? Da dove prende L’ispirazione delle mie composizioni pro- all’amore dell’inespresso? ispirazione? Il periodo di quarantena l’ha viene da un certo stimolo… Il più delle volte Senza pensarci due volte, sceglierei la colpita o l’artista ha un suo nascondiglio i titoli delle mie composizioni sono in linea Nike di Samotracia. Ho sempre creduto che appartato? con le emozioni che voglio esternare in un qualsiasi forma d’arte avesse la capacità di Componendo musica, attingo la forza per dato momento. unire le persone… Lo stesso vale per la mu- lottare per i miei sogni! Per quanto riguarda Se dovessi suonare di fronte a un pub- sica! l’ispirazione, ho una visione molto speci- blico, quale sceglieresti qui in Italia? Proprio come la scultura in marmo raffi- fica, almeno per me stesso: «Non scelgo il Confesso di essere una persona a cui gene- gura la dea alata Nike, così la musica ha la momento dell’ispirazione, ma l’ispirazione ralmente piacciono i passi lenti e costanti… capacità di superare e vincere le barriere e è ciò che sceglie quando e se verrà da me». Sarebbe un onore per me in futuro avere i pregiudizi che noi stessi abbiamo creato Personalmente credo che l’ispirazione arrivi l’opportunità di essere in Italia e presentare nel corso degli anni. L’ideale sarà sempre con l’aiuto di Dio, la trasferisco al piano e le mie composizioni dal vivo al pianoforte al l’ispirazione per la creazione di un amore la catturo con note sul pentagramma. Per la pubblico italiano.
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