La Casa di Cristoforo Colombo - Analisi e proposte di intervento su un monumento storico genovese
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La Casa di Cristoforo Colombo Analisi e proposte di intervento su un monumento storico genovese Studente: ELENA CASSE Relatore: LUCINA NAPOLEONE Corso di Laurea in Restauro Architettonico
La Casa di Cristoforo Colombo e il “progetto di conoscenza” L'intento principe è quello di porre l'attenzione sul metodo e Brandi, che definisce il restauro come “il momento tipo di analisi preliminare ad un progetto di restauro, metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte, nella sua applicandoli ad un monumento riconosciuto quale la Casa di consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetica e storica, in Cristoforo Colombo. vista della trasmissione al futuro”1. Nella fase analitica, infatti, è racchiuso tutto il complesso di D'altra parte, non solo è uno dei simboli della città, studi ed indagini mirate a comprendere l'oggetto di interesse. Si rappresentando il legame fra Genova e uno dei personaggi storici tratterebbe, quindi, di un vero e proprio “progetto di più famosi al mondo, ma è anche resto di un patrimonio conoscenza”, nel quale, presupponendo un’assennata scelta culturale perduto nelle macerie: in essa è mantenuta, in parte, la metodologica, si assiste ad un continuo intreccio e tipica cellula abitativa medievale genovese. collaborazione di discipline. Tali premesse sarebbero facile terreno per aprire un capitolo La Casa di Cristoforo Colombo oggi si presenta come un rudere enorme, portando in causa un dibattito durato quasi due secoli al centro di un’area totalmente estranea al suo contesto (destinato a durare), e per il quale non esiste epilogo se non la d’origine: situata al centro di piazza Dante, quasi come un presa di posizione da parte di ogni singolo professionista palcoscenico, sorge rialzata affianco ad un piccolo e pittoresco chiamato a farlo. L’identificazione all'interno di questo ampio e “giardino archeologico”. Le sue porte e finestre principali si sfaccettato panorama culturale, altro non è che la premessa “Come su un affacciano sul vecchio tracciato di Vico Dritto Ponticello che, in pochi metri, conduce all’arco dell’antica Porta Soprana. all'azione, ciò che guida e giustifica ogni decisione con la consapevolezza, si spera, della futura tangibilità di ogni palcoscenico” Seppure sia al centro di una scena così ampia e sia così intervento; questa lucidità non può mancare nemmeno in colui che a posteriori, debba giudicare l’altrui operato. visibilmente differente da tutti gli edifici che compongono la piazza, il suo stato di rudere sembra schermarla un poco Il bagaglio intellettuale che il progettista porta con se, acquista il dall’attenzione delle migliaia di persone che le transitano suo reale valore nel momento in cui si confronta con l’opera davanti, siano esse turisti o semplici passanti. Accade spesso, d’arte nella sua unicità. Sarebbe impensabile, infatti, affrontare infatti, che coloro in cerca del simbolo della genovesità del un progetto di restauro, o analizzarne uno, forte solo della famoso Ammiraglio, scambino, ingenuamente, il vicino propria cultura. E’ d’obbligo l’attraversamento della fase Chiostro di S.Andrea o addirittura le Torri di Porta Soprana per conoscitiva, che porta non solo alla raccolta di dati oggettivi utili, la sua dimora! Solo dopo aver fatto notare loro l’errore, si ma anche fornisce le relazioni esistenti tra le scelte progettuali e accorgono della presenza di quella solitaria rovina. culturali ed il contesto in cui si opera. La storia di questo monumento, che, nell’arco di un secolo, lo La presente relazione intende collocarsi proprio in questa fase ha visto protagonista di profondi mutamenti e trasformazioni, preliminare e, in base ad essa, trarre delle conclusioni, spiega il motivo per cui, intenzionalmente, si è utilizzato il ponendosi anche in una posizione critica e propositiva. termine rovina nella sua eccezione negativa, indicando con esso la consapevole volontà distruttrice dell’uomo, che ha modificato irreversibilmente l'edificio e il suo contesto, rendendolo illeggibile e incomprensibile agli occhi di un “profano”. Essa, inoltre, ne conferma il riconoscimento come opera d’arte e in 1. C. Brandi, Teoria del Restauro, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino, questo senso non ci si può esimere dal menzionare Cesare 2000, pag. 34 2
Il monumento fino ai giorni nostri evacuazione delle acque e il rifacimento della copertura. La storia di questo monumento, dal momento in cui diventa tale fino ai giorni nostri, attraversa Nel 2000, e sotto la sovvenzione degli Stati Uniti d’America, si ritiene nuovamente necessario un un periodo di profonde trasformazioni urbanistiche che vedono, in aderenza ad una linea intervento di restauro al monumento. Questa volta furono eseguite diverse analisi sia sulla Casa, culturale improntata ad un vago monumentalismo insieme alle ragioni economiche, la con indagini archeologiche e di laboratorio, che sul terreno circostante. Il restauro, mirato al demolizione di un’estesa area genovese di cui la Casa di Colombo faceva parte. Essa apparteneva risanamento dall’umidità e al miglioramento strutturale di alcuni dei solai lignei, ha toccato ad un antico borgo, detto “borgo dei lanari” per via del mestiere comune che vi si praticava, ed era una dei tanti edifici che componevano vico Dritto Ponticello. Oggi, di quella parte di storia diversi punti dell’edificio, con particolare attenzione verso il problema della risalita, tramite la cittadina, non rimane traccia, eccezion fatta per la Casa di Colombo che, in quanto tale, fu costruzione del vespaio interno, intercapedini esterne, sostituendo l’intonaco interno con uno risparmiata dallo sbancamento e ridotta in altezza. macroporoso e applicando il metodo dell’elettrosmosi passiva. Fino al 1992, anno in cui il Comune di Genova, in occasione del quinto centenario della Nonostante questi interventi abbiano avuto come obiettivo quello di preservare la Casa scoperta dell’America, delibera un progetto di restauro che la riguardasse, la Casa di Colombo dall’umidità, oggi sono nuovamente osservabili i sintomi di quanto si è cercato di evitare. Molte rimane in completo disuso e abbandono al centro di Piazza Dante. In quest’occasione, senza scelte progettuali risultano assolutamente sensate e condivisibili ma, la scelta di non eseguire eseguire sufficienti indagini preliminari, furono eseguiti diversi interventi che attenuarono un alcuna intercapedine nella parte nord dell’edificio, che anche allora risultava particolarmente poco l’avanzamento del degrado, soprattutto interno, come il ripristino di un sistema di degradata, ha reso però vani i trattamenti di deumidificazione. 3
Schema della fossa drenante: a)barriera alla risalita; b)intonaco; c)impermeabilizzazione; d)muretto di mattoni posti in opera a coltello; Sez. AA’ e)riempimento in pietrame. Problematiche Sia sulla facciata principale che quella posteriore, è visibile un sottile ma omogeneo deposito La Casa di Colombo, oggi, presenta le stesse problematiche di un superficiale ed è osservabile, inoltre, in minima parte alla base del monumento sulla facciata principale decennio fa, prima degli ultimi restauri. Il lato sud dell’edificio, per via e in forma più estesa su quella posteriore, la presenza di vegetazione. della morfologia del terreno, risulta fortemente soggetta a umidità di risalita. A nulla è servita l’intercapedine costruita nel 2006 sullo stesso Qui di seguito si riporta una tabella riassuntiva delle possibili proposte di intervento. lato. Internamente il fenomeno è visibile dal margine di risalita, entro cui sono osservabili zone rigonfie e diffuse efflorescenze. Tali fenomeni legati all’umidità sono riscontrabili anche nei pressi delle FENOMENI DI DEGRADO PROPOSTE DI INTERVENTI aperture; il monumento infatti difetta di un sistema di protezione dalle acque meteoriche. Fossa drenante Umidità di risalita Impacchi per estrazione dei sali Le pareti e parti di muratura a vista, costituite principalmente da mattoni, risultano al tocco incoerenti e polverose. Ciò è causato Demolizione del vecchio e posa di nuovo intonaco soprattutto dalla pellicola formatasi in seguito ad un intervento di protezione eseguito nel 2006. Nel vano scala e nel cavedio sono Distacco Consolidamento mediante iniezioni di miscele leganti osservabili le stesse patologie del resto dell’edificio, con una particolare concentrazione nella parte centrale. Fratture, fessurazioni, lacune. Consolidamento mediante stuccatura e risarcitura Per via delle continue vibrazioni cui è sottoposto il monumento dato il Esfoliazione, erosione Scialbatura al latte di calce vicino traffico di Via e Piazza Dante, alcune parti poco coese della muratura sono sottoposte a continuo stress, provocando fratture, Polverizzazione, disgregazione Consolidamento con silicato di etile fessurazioni e giornalieri piccoli distacchi. Presenza di vegetazione Rimozione meccanica e applicazione di biocidi Gli infissi del primo piano risultano fessurati e consentono una facile penetrazione dell’acqua piovana all’interno della muratura. Deposito superficiale e croste nere Pulitura con sistema Jos 4
IMMAGINI E FOTOGRAFIE: Pag 3: Spaccato assonometrico della casa, facente parte dell’elaborato di progetto (Archivio Disegni della S.B.A.A. della Liguria); intonaco degradato prima degli interventi di restauro; Sez. CC’ dal: “Progetto esecutivo di risanamento dell’umidità e di miglioramento strutturale conservativo di alcuni dei solai lignei della casa di Cristoforo Colombo in Genova”, G.Stagno; Indagine stratigrafica sul lato nord della Casa; Demolizione manuale dell’intonaco ammalorato; Inserimento delle barre metalliche per l’elettrosmosi passiva. Pag 4: Sezione AA’, mappa dei fenomeni di degrado eseguita sui disegni prodotti da Aran Progetti; Legenda dei fenomeni di degrado riferita alla prima immagine; Pianta del monumento con le sezioni di riferimento; schema di una fossa drenante da: P. Torsello, S. Musso, Tecniche di restauro architettonico, UTET 2003, Vol 1, pag. 834
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