MAPPA CONCETTUALE : IL GLOSSARIO E LE PROCEDURE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA' DEI SERVIZI EDUCATIVI
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MAPPA CONCETTUALE : IL GLOSSARIO E LE PROCEDURE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ DEI SERVIZI EDUCATIVI
Progetto pedagogico immaginato Valori e intenzioni salotto cucina dimensioni bagno letto efficienza resistenza naturalità comodità criteri descrittori Progetto pedagogico reale
Il progetto pedagogico LA CASA: il pp è come una casa… PROGETTO PEDAGOGICO: Progetto pedagogico del servizio articolato seguendo l’Indice delle voci: premessa: storia, territorio e caratteristiche del servizio, finalità: valori ed
valori e intenzioni educative VALORI: sono il motore che mi fa immaginare una casa e desiderarla VALORI: i motori per cui immagino un servizio , definiscono il piano delle finalità e intenzioni educative generali di un servizio. CASA: PP: Accoglienza, Intimità, incontro Centralità del bambino Intenzioni: sostegno dell’ identità , costruzione del limite, supporto alle competenze COME LAVORIAMO Centralità SUI VALORI della famiglia Intenzioni: l’equipe promozione educativa della si ritrova per condivisione condividere i significati dei valori comuni e definisce gli intenti educativi del servizio Competenze degli educatori
Le dimensioni DIMENSIONI: sono come gli DIMENSIONI: sono gli aspetti ambienti ritenuti essenziali perché una casa si essenziali e significativi per poter valutare la qualità possa definire tale e perché possa essere CASA: valutabile PP: Bagno, letto, cucina, salotto organizzazione del contesto educativo: Spazi, Tempi, Relazioni, Proposte educative Relazione e partecipazione delle famiglie e del territorio funzionamento del gruppo di COMElavoro LAVORIAMO SULLE DIMENSIONI Valutazione le dimensioni sono definite dalle linee guida regionali e sono il frutto della storia dei servizi educativi
I criteri Criteri rappresentano gli attributi di qualità che per ciascun ambiente riteniamo importanti ad esempio Criteri: sono le idee di qualità in base alle la collocazione degli ambienti, i criteri in base ai quali quali si giudicano le dimensioni \ caratteristiche del scelgo gli arredi e gli oggetti di un ambiente. servizio CASA: PP: Es per la dimensione salotto: luminosità dell’ambiente, resistenza e Es criteri per la sottodimensione spazi: funzionalità degli arredi e dei materiali, Accessibilità,Leggibilità/riconoscibilità, etc differenziazione funzionale, personalizzazione COME LAVORIAMO SUI CRITERI Primo passaggio: la condivisione Il gruppo di lavoro, guidato dal CP analizza e si confronta sui significati dei criteri, declinandolo secondo le proprie specificità
I descrittori Descrittori: Descrittori: descrizione delle rappresentano caratteristiche dell’idea di qualità, traduzione gli arredi e gli oggetti specifici che ho concreta e rilevabile del criterio scelto e il come le persone vivono CASA: quegli ambienti, cosa fanno, come li Es: per il criterio leggibilità degli spazi: Es usano. per il criterio comodità degli arredi: Si organizzano spazi per documentare e il divano è di un tessuto morbido e comunicare con i genitori. resistente e le persone lo utilizzano spesso per riposarsi COME LAVORIAMO SUI DESCRITTORI Primo passaggio: la condivisione: l’equipe condivide, elabora descrittori congruenti, stabilisce una propria modalità per attribuire il giudizio.
I descrittori Descrittori: rappresentano gli Descrittori: descrizione delle caratteristiche dell’idea di qualità, traduzione arredi e gli oggetti specifici che ho scelto e il concreta e rilevabile del criterio come le persone vivono quegli ambienti, cosa fanno, come li usano. COME LAVORIAMO SUI DESCRITTORI Secondo passaggio: l’osservazione e la valutazione: Ogni operatore osserva e valuta i dati riferiti ai criteri di qualità e seguendo la traccia dei relativi descrittori. Può essere diretta e\o diaristica a seconda dei descrittori osservati. si dettagliano le fonti da cui si desumono i giudizi.
I descrittori Descrittori: rappresentano gli Descrittori: descrizione delle caratteristiche dell’idea di qualità, traduzione arredi e gli oggetti specifici che ho scelto e il concreta e rilevabile del criterio come le persone vivono quegli ambienti, cosa fanno, come li usano. COME LAVORIAMO SUI DESCRITTORI Terzo passaggio: il confronto Il CP rilegge gli esiti e li sintetizza , mettere in evidenza convergenze e divergenze. organizza un’ equipe per condividere gli esiti delle osservazioni portando alla luce aspetti di qualità condivisa, aspetti di qualità da implementare, attribuzione di giudizi e fonti utilizzate-
Esiti della del processo valutativo Solo se esiste coerenza tra questi passaggi, dalle mie fatiche otterrò una casa vicina ai miei gusti e capace di rappresentarmi. Con il passare del tempo io cambierò gusti e può succedere che la casa dove vivo non mi rappresenti più, ecco perché periodicamente rivisito i miei ambienti. COME LAVORIAMO SUGLI ESITI: Quarto passaggio: il CPP I CP elaborano report di restituzione degli esiti del lavoro di valutazione dei criteri di qualità analizzati e li riportano in sede di CPP per confrontare contenuti e procedure. In questa sede si individuano gli elementi di qualità trasversali a tutti i servizi, e gli aspetti di miglioramento che dovranno essere oggetto di formazione.
FASE DI CONFRONTO NEL GRUPPO DI LAVORO SUI CONTENUTI DEI CRITERI E DESCRITTORI
ESEMPI DI SPECIFICAZIONI DIMENSIONE: Cosa dicono RELAZIONI le Linee Guida sui criteri di qualità irrinunciabili per gli spazi dei servizi? Luogo di relazioni significative, intenzionalmente pensato Clima di benessere, che sviluppa sicurezza, fiducia ed autostima Adulti che ascoltano e sostengono
CRITERIO: BENSSERE Da linee guida: ascolto, attenzione ed accoglienza dei bisogni di dipendenza ed autonomia. Adulto che fornisce aiuto con gesti e parole per costruire relazioni pensate pedagogicamente Esempio di specificazione: il benessere del bambino al nido è legato anche alla qualità delle cure fisiche ed all’attenzione per la corporeità Esempio di specificazione:
Specificazioni dei Descrittori (“ Descrizione delle caratteristiche dell’idea di qualità.” Traduzione Descrittore Accessibilità concretamente degli spazi rilevabile del criterio) Da progetto provinciale Si facilita l’uso spontaneo e personalizzato degli spazi da parte dei bambini consentendo loro di auto- organizzarsi. Proposte di modifiche
LA FASE DELL’OSSERVAZIONE E DELL’ATTRIBUZIONE DEL GIUDIZIO
Cosa sono e come si fanno le osservazioni Dopo aver convenuto nel gruppo di lavoro su cosa si intenda per criteri di qualità e su cosa si andranno a verificare la congruenza tra quanto ci si propone di fare ed effettivamente si realizza, il gruppo di lavoro dedica un tempo definito all’osservazione degli aspetti sotto indagine. Ogni educatrice, ed il C.P. elaborano individualmente una griglia di osservazione, in un secondo momento, dopo una sintesi del coordinatore, il gruppo si confronterà sugli esiti e rifletterà in particolare sugli elementi discordanti. Al momento dell’osservazione, che ha
Le osservazioni risentono di molte variabili: stili personali, periodo di realizzazione, esperienza del soggetto, profilo professionale. La disomogeneità e difformità dei dati è positiva poiché testimonia l’inevitabile differenza dei punti di vista. Sarà su questi aspetti che si concentreranno i futuri confronti del gruppo di lavoro. L’oggetto delle osservazioni è il progetto pedagogico, cioè la relazione tra le intenzioni di qualità dichiarate e l’effettiva riscontrabilità. Non sono i vincoli organizzativi o strutturali, né la singola competenza professionale dell’operatore.
Esempi di osservazioni “ Il nido è piccolo perciò non ci sono spazi esclusivamente dedicati ai genitori, però all’interno delle sezioni sono stati ritagliati angoli con arredi e divanetti, libri e materiali per i genitori che stanno facendo ambientamento o per il ricongiungimento” “Alcuni angoli di gioco sono riconoscibili grazie agli arredi ed agli allestimenti creati dalle educatrici; non sono accessibili in qualsiasi momento della giornata e nel gioco libero, ma il loro accesso è connotato da
Cosa è e come viene dato il giudizio La valutazione presuppone inevitabilmente l’espressione di un giudizio, inteso come l’esplicitazione di significati valoriali alle pratiche educative Non ha funzioni classificatorie, ma di confronto ed esplicitazione tra operatori al fine di convergere sul significato di ciò che si ritiene appropriato per il raggiungimento della qualità. Per poterlo attribuire in modo confrontabile il gruppo di lavoro deve dedicare uno spazio di confronto per chiarine i significati.
Esempi di giudizi Per nulla, Poco, Abbastanza, Molto OPPURE: completamente assente, esiste ma insufficiente, soddisfacente me miglirabile, pienamente soddisfacente. Specifiche : PER NULLA: il descrittore non è verificabile da nessuna fonte e non è riscontrabile in alcun momento
Cosa sono ed a cosa servono le Fonti Sono i riscontri oggettivi da cui si trovano le informazioni e si attribuiscono i giudizi. Sono indispensabili per uscire dal limbo delle informazioni e dei giudizi impliciti e rendono effettivamente verificabile per chiunque che ciò che viene dichiarato è in effetti realizzato. Le fonti hanno sempre delle evidenze dirette e riscontrabili, ma possono essere di varia natura e genere. Non sempre le informazioni sono visibili direttamente ed in quel particolare momento, ma devono essere rintracciabili oggettivamente anche con altri strumenti.
Esempi di fonti Osservazioni dirette Testimonianze e informazioni verbali Esperienze e conoscenze dirette Documentazione fotografica Documentazione cartacea: verbali, comunicazioni, fogli giornalieri, regolamenti, libretti informativi, norme dietetiche e sanitarie, ecc Organizzazione del personale Organizzazione del servizio: calendario, orari , spazi ecc..
LA FASE DI RILETTURA E VALUTAZIONE DEI DATI
Dopo le osservazioni e le attribuzioni di giudizio soggettive è necessario raccogliere e confrontare tutti i dati e dedicare un appuntamento di lavoro per condividere le convergenze, ma soprattutto per rilevare le differenze e le criticità rilevate. In questa fase è particolarmente rilevante il lavoro di rilettura del coordinatore pedagogico.
Un esempio di considerazioni riflessive “ Si rileva un unico giudizio completamente negativo: “ per nulla” rispetto al criterio continuità \ cambiamento, in netta discordanza con gli altri giudizi. Dopo un confronto si è deciso di abbassare il grado di giudizio generale, ammettendo un area in cui potrebbe essere proficuo una approfondimento formativo. Inoltre emergono altri imput di lavoro che il gruppo intende tradurre in progetti di miglioramento o comunque di riflessione, quali l’incremento della periodicità degli incontri di equipe, il
DUBBI E CONFUSIONI
Giudizio Sembra, ad una prima lettura che, seppur lenta e complessa, il confronto sui criteri di qualità risulti nei gruppi di lavoro meno impegnativa che la definizione dei descrittori e del giudizio da attribuire loro. Le difformità di giudizio possono essere dovute: a mancata condivisione dei criteri, oppure a poca chiarezza sul grado di giudizio da attribuire, od alla difficoltà di osservare e leggere le situazioni, alle fonti insufficienti, al PP implicito. Soffermarsi sul giudizio è fondamentale per il lavoro, tuttavia spesso questo risulta disincronico ed è solo
Descrittori Sono troppo generici e perciò con un livello di dettaglio insufficiente Sono espressi con un linguaggio non chiaro Devono essere diversi tra tipologie di servizi Possono essere espressi in modo differente da servizio a servizio a patto che siano validati dal CPP
Osservazioni Significa darsi un tempo per vedere in diretta gli elementi da valutare, non è un esercizio implicito di riflessione ed immaginazione compilabile a mente. La riflessione si esercita sui dati concreti dell’osservazione non su ciò che si immagina idealmente ci sia. Occorre stabilire un livello ragionevole di dettaglio dell’osservazione, che sia precisa ma circoscritta al descrittore e in qualche modo generale.
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