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L’imprenditore nuovo personaggio del Presepe. La statuina consegnata al Vescovo da Coldiretti e Confartigianato L’imprenditore che usa la tecnologia, a significare la centralità dell’impresa che affronta nuove sfide per la crescita economica e sociale del Paese, è il nuovo personaggio per il Presepe 2021 promosso dalla Fondazione Symbola, Coldiretti e Confartigianato, nell’ambito del Manifesto di Assisi. Lo rende noto Coldiretti Cremona nel sottolineare che, nella Diocesi di Cremona, la statuina è stata affidata stamattina al Vescovo mons. Antonio Napolioni. A consegnare il prezioso dono sono stati Coldiretti Cremona, con la Vicepresidente Serena Antonioli e il Direttore Paola Bono, e Confartigianato Cremona, con il Presidente Massimo Rivoltini e il Direttore Roberto Maffezzoni. Il Presepe è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando. Con la spinta delle energie vere e buone raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Confartigianato, Coldiretti hanno così voluto portare il loro contributo, volto a diffondere la straordinaria attualità e forza di questa narrazione gentile.
Obiettivo dell’iniziativa è aggiungere ogni anno al presepe figure che ci parlino del presente, ma anche del futuro. L’anno scorso fu un’infermiera a ricordare il debito che ci lega in tempo di Covid a tutti coloro che operano nella sanità. Quest’anno è l’imprenditore che ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante le limitazioni e i lockdown. In questi giorni le statuine vengono consegnate ai Vescovi delle varie diocesi, su tutto il territorio nazionale. «La tradizione del presepe – dichiara Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola – nata nel 1223 a Greccio ad opera di San Francesco, è importantissima per le nostre comunità. Nel piccolo abbiamo voluto aggiungere nuove attività, nuovi mestieri legati al vivere di tutti i giorni, per dare forza al presepe come chiave anche del futuro». «Quest’anno – sottolineano Coldiretti e Confartigianato – portiamo nel Presepe il simbolo dei milioni di artigiani e piccoli imprenditori italiani che hanno saputo reagire alla crisi e oggi sono pronti a contribuire alla ripartenza del Paese. La statuina, realizzata in cartapesta dal maestro artigiano leccese Claudio Riso, è l’emblema degli uomini e delle donne di buona volontà impegnati, con le loro aziende, a costruire un futuro nuovo, all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità». «Per l’agricoltura si chiude un anno complesso, denso di
impegni e difficoltà. Un anno che abbiamo saputo affrontare e superare, con risultati importanti, raggiunti a difesa delle aziende agricole – sottolinea Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. L’agroalimentare italiano è uscito dalla crisi generata dalla pandemia Covid più forte di prima grazie ad un esercito di agricoltori e allevatori che non hanno mai smesso di lavorare, per garantire le forniture alimentari ai cittadini anche con iniziative di sostegno sociale e di straordinaria solidarietà che l’agricoltura moderna è oggi in grado di offrire nonostante le difficoltà determinate dall’emergenza». Pax Christi, il 28 dicembre al Maristella incontro di preghiera per la Giornata della pace In occasione della Giornata della pace, in programma come di consueto il 1° gennaio, Pax Christi Cremona organizza, nel pomeriggio di martedì 28 dicembre, l’incontro di preghiera intitolato “Educazione, lavoro dialogo tra le generazioni. Strumenti per edificare una pace duratura”. L’evento avrà luogo alle 17.30 presso la parrocchia del Maristella, a Cremona. L’appuntamento verterà su tre principali spunti di riflessione: innanzitutto la preghiera del Papa per la 55 a
G iornata mondiale della pace, l’ascolto di alcune testimonianze e l’invocazione finale della pace sulle guerre in corso. Si tratta di un momento di preghiera dedicato a tutte le vittime dei conflitti e a tutti gli operatori di pace. Scarica qui la locandina dell’evento La “Luce della Pace di Betlemme” a Cremona
Nel pomeriggio di sabato 18 dicembre, presso il Seminario Vescovile di Cremona, gli scout delle Comunità MASCI Cremona 1 e Cremona 2, dopo un momento di preghiera, hanno distribuito la “Luce della Pace di Betlemme” con il motto “Facciamoci Luce per curare la Terra”. «Questa luce arriva da Betlemme, – ha affermato lo scout Filippo Nespoli – è simbolo della nascita di Gesù che ogni anno con il Natale rinasce nei nostri cuori. È simbolo della pace, patrimonio di tutti». La luce della pace è arrivata dalla stazione di Brescia grazie ad alcuni scout MASCI che l’hanno trasportata fino al Seminario dove tutta la comunità ha potuto attingere per portarla nelle proprie case, parrocchie e associazioni. Ogni anno un bambino austriaco accende una luce dalla lampada nella grotta di Betlemme che è poi portata a Linz con un aereo della linea austriaca e da lì, con la collaborazione delle ferrovie è distribuita in tutto il territorio. Dal 1986 è arrivata anche in Italia ad opera degli scout sudtirolesi di madrelingua tedesca e nel 1996 vi è stata la prima distribuzione a livello nazionale utilizzando il mezzo
ferroviario attraverso una staffetta di stazione in stazione. Questa tradizione a Cremona è iniziata nel 2006 e quest’anno, dopo la pausa forzata di dicembre 2020, ricomincia per portare un messaggio di gioia, speranza, amore, fratellanza e pace. Gli scout adulti del MASCI si sono occupati della distribuzione della luce anche presso alcune comunità di accoglienza come Focolare Grassi, S. Omobono e Casa di Nostra Signora, senza tralasciare neppure alcune parrocchie e i gruppi scout del territorio. Nei prossimi giorni la luce arriverà anche alla Casa dell’accoglienza e alla Cucine benefiche, all’Ospedale Maggiore, in Palazzo vescovile e nel Palazzo comunale di Cremona. Il 18 dicembre in Seminario arriva la “Luce della Pace da Betlemme” Torna quest’anno a Cremona, dopo lo stop forzato del 2020, la “Luce della Pace da Betlemme”, distribuita dagli scout delle Comunità Masci Cremona1 e Cremona2 con il motto “Facciamoci Luce per curare la Terra”. L’appuntamento è nel pomeriggio di sabato 18 dicembre, presso il Seminario vescovile di Cremona, dove dalle 17 alle 19 chiunque potrà attingere personalmente per portare la Luce, unitamente al suo messaggio di fratellanza, nelle proprie case, nelle parrocchie e comunità, intendendo in questo modo riaffermare che la pace è patrimonio di tutti e nasce quotidianamente dal proprio agire che ne dà testimonianza. Nella chiesa della Natività di Betlemme, costruita su quella
che si ritiene la grotta in cui è nato Gesù, c’è una lampada a olio che, alimentata da tutte le nazioni cristiane della terra, arde perennemente da lungo tempo, probabilmente già pochi secoli dopo la venuta di Cristo. Una lampada che riassume in sé un significato profondo: Cristo, luce delle genti, continua ad irradiare la sua Parola da Betlemme nel mondo intero per tutti i giorni che verranno; Egli è il riferimento vivo e presente per coloro che hanno fede in lui, speranza irriducibile nel futuro e nella Resurrezione; Cristo è la luce che non si spegne, che segna sempre la via, che guida l’umanità alla salvezza. Un alto valore simbolico questa Luce lo ha anche per chi non è credente: rappresenta un segno di pace fratellanza, amicizia, solidarietà con chi soffre, condivisione di valori umani e civili. Tutti gli anni gli scout attingono dalla fonte di Betlemme e si impegnano a portare la Luce della Pace nelle proprie case, gruppi, associazioni, famiglie, comunità, parrocchie. La luce viene donata a tutti coloro che condividono i valori di pace e fratellanza, senza distinzione di credo o razza. Conta anche tenerla accesa quanto più a lungo possibile: accendere il proprio lume alla Luce della Pace non può rimanere il mero gesto di un attimo, pieno di fugaci buone intenzioni, ma la volontà di cercarla nella quotidianità, nelle nostre umili e silenziose azioni quotidiane, nelle nostre vicende, nel nostro agire, nelle nostre testimonianze. Ognuno, con le proprie caratteristiche e la sua sensibilità può contribuire a raggiungerla e può impegnarsi perché non si affievolisca.
I valori dello sport nel Natale del Csi: «Oltre le medaglie, è la vita dei ragazzi che ci interessa»
«Sport… grazie ancora!» è lo slogan che ha caratterizzato l’appuntamento del “Natale dello sportivo”, organizzato dal Comitato cremonese del Csi nella serata di giovedì 16 dicembre presso la chiesa parrocchiale di S. Giuseppe di Cremona. La serata, tradizionale momento di preghiera e confronto rivolta a tesserati, educatori e dirigenti, è tornata in presenza dopo due anni di assenza a causa della pandemia. A guidare la preghiera è stato il vescovo Antonio Napolioni, insieme a don Francesco Fontana, incaricato diocesano di Pastorale giovanile e assistente del Comitato, alla presenza di Claudio Ardigo, presidente del Csi Cremona che ha introdotto, al termine del momento di preghiera, la consegna del “Discobolo d’oro”, il premio che il Centro Sportivo Italiano riserva alle persone e alle associazioni che abbiano almeno trent’anni di impegno nell’attività sportiva secondo i valori di inclusione e rispetto da sempre promossi dall’ente di promozione sportiva. Valori ricordati anche durante il momento di preghiera, che ha
messo al centro la figura di san Giuseppe, indicato come “patrono” dell’associazione nel suo ruolo di papà e dunque di educatore di Gesù: durante la preghiera, su esempio di quanto raccontato da Papa Francesco, sono stati depositati dei foglietti con sopra scritte le intenzioni di preghiera ai piedi della statua del santo. Durante la riflessione è anche stata proiettata la testimonianza di Andrea Devicenzi, performance coach e atleta campione italiano di paratriathlon. «Giuseppe – ha invitato a riflettere il vescovo Napolioni – rinuncia a una giustizia umana e sceglie un’altra via, nel profondo e nel segreto del sonno, diventa il padre di Gesù: in altri termini impara ad amare i figli degli altri come fate voi che volete bene ai figli degli altri». «C’è gran bisogno di uomini e donne che con rispetto, delicatezza, coraggio, fedeltà e passione ricordino alle famiglie, alla società e alla Chiesa che i ragazzi ci interessano tutti, non solo i migliori – ha quindi proseguito mons. Napolioni – se c’è il Csi è anche per questo: perché non contano solo le medaglie olimpiche o le vittorie agli europei, ma conta la vita, la crescita, l’educazione e il carattere di ogni bambino». iFrame is not supported! Nel suo intervento il presidente Claudio Ardigò ha evidenziato: «La pandemia è stata un acceleratore di processi delle diverse difficoltà dell’associazione, ma il desiderio di ripartenza è grande con l’obiettivo di riprendere le attività ludico-sportive che caratterizzano l’associazione: abbiamo sempre creduto lo sport come educazione e per tutti, coinvolgendo tutti per insegnare ad affrontare in futuro anche le difficoltà della vita». Le onorificenze, consegnate dal vescovo Napolioni, sono state assegnate a Mario Lana, ora dirigente del GS Boschetto, arbitro e allenatore di pallavolo, figura storica del Csi cremonese, e alla “ASD Ambrosiana sport”, polisportiva
associata Csi, dove è possibile praticare calcio, pallavolo e nuoto che da oltre quarant’anni opera presso la parrocchia di S. Ambrogio in città. Medici Cattolici: «L’impegno nella cura parte dalla condivisione». Nell’incontro con il vescovo presentata la nuova presidente
Si è tenuto giovedì 16 dicembre, presso il Seminario Vescovile di Cremona, l’incontro di preghiera con il vescovo Antonio Napolioni con i rappresentanti dell’Associazione Medici Cattolici Italiani della sezione di Cremona, durante il quale è stata anche presentata ufficialmente la dottoressa Rosalia Dellanoce come nuova presidente incaricata del Consiglio dell’associazione, rinnovato lo scorso 18 ottobre in occasione della festa di san Luca, patrono dei medici, e che comprende il vicepresidente dottor Bruno Franzini, la dottoressa Ilaria Gaimarri, segretaria e tesoriera, i consiglieri dottor Gianmario Corbani e dottor Gianluigi Perati, ex presidente al quale è stato rivolto un ringraziamento speciale per l’impegno e la dedizione mostrati durante il periodo di incarico. Il momento di preghiera si è svolto con una Lectio Divina guidata dal Vescovo, che ha proposto una lettura meditata del brano tratto dal capitolo 8 degli Atti degli Apostoli scelto come testo guida per l’anno pastorale in corso, che ha proprio come tema «Va’ avanti, accostati», l’invito che proprio in questo passaggio della Scrittura l’angelo del Signore rivolge
a Filippo invitandolo all’incontro con il funzionario etiope incontrato lungo la strada per Gerusalemme. Lo stesso invito che il Vescovo condivide con i medici dell’associazione: «Va’ avanti e accostati! È l’invito che sentiamo rivolto a noi, oggi, in questo crocevia della storia, mentre crediamo di poter uscire dalla pandemia, di poter riprendere il cammino, ma non semplicemente come prima, per quanto è avvenuto e ci ha segnato, ci ha parlato». L’invito è quello di accostarsi agli altri, a chi ha sofferto, ad ogni persona, ad ogni famiglia. «Ma come riavvicinarci? In che modo? A chi?» . Sono questi gli interrogativi evidenziati dal Vescovo, che prosegue: «Sicuramente con l’atteggiamento propositivo, riabilitandoci progressivamente alla familiarità, all’incontro; e non solo verso i malati o i disagiati fisici». Dopo la riflessione del Vescovo, ha avuto spazio la condivisione dei medici presenti e di don Maurizio Lucini, incaricato diocesano per la pastorale della salute. La Chiesa, la Diocesi cremonese e la sanità si trovano in una situazione simile a quella di Filippo, che sale sul carro di uno straniero e si immerge con lui per battezzarlo; anche noi, tutti i giorni, ci dobbiamo dedicare all’altro, curare e farci curare, instaurando rapporti di collaborazione reciproca. «L’immersione di Filippo è significativa. Esprime la consapevolezza di dover fare un passo importante, quello del Battesimo e la condivisione della gioia dello stesso – ha riflettuto la neopresidente Dallanoce, geriatra dell’istituto Vismara de Petri di San Bassano –. La condivisione è la chiave di volta nella professione del medico. È essenziale per poter fare quel passo che ti porta a quella situazione di pace, di serenità». L’incontro si è concluso con la presentazione del dottor Corrado Casto, nuovo associato dell’Amci di Cremona e con
l’enunciazione, da parte della dott.ssa Dallanoce della programmazione per l’anno venturo: anzitutto una formazione sul fine vita, con un corso tenuto da don Simone Valerani, professore di bioetica, e poi alcune iniziative dedicate ad una maggiore vicinanza alla Diocesi. Tra queste “Accompagnare chi accompagna”, un convegno a tema su chi porta la croce dei malati, degli afflitti. Infine la preghiera condivisa, la benedizione del Vescovo e gli auguri di Natale a tutta la comunità, a tutti i medici e a tutti gli operatori sanitari. Natale dello sportivo, il 16 dicembre serata con il vescovo al Cambonino Venerdì 16 dicembre, alle 20.45, a Cremona, presso la parrocchia di S. Giuseppe al Cambonino, si svolgerà il tradizionale appuntamento del “Natale dello sportivo”, che quest’anno torna di nuovo in presenza. La serata, promossa dal Csi di Cremona, vedrà la presenza del vescovo Antonio Napolioni che guiderà il momento di preghiera in preparazione al Natale e cui sono invitate le società sportive con atleti, allenatori e dirigenti. «Sport…grazie ancora!» è lo slogan della serata, incentrata sul tema della ripartenza, durante la quale sarà consegnato il “Discobolo d’oro”, premio del Csi quest’anno assegnato all’Ambrosiana, società sportiva della parrocchia di S. Ambrogio, e a Mario Lana, dirigente del GS Boschetto.
Amci, il 16 dicembre incontro natalizio con il Vescovo Giovedì 16 dicembre alle 18, presso il Seminario Vescovile di Cremona, si terrà l’incontro natalizio fra il vescovo Antonio Napolioni e la sezione cremonese dell’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani) come momento di vicinanza e confronto, riflessione e preparazione al Santo Natale. Il nuovo Consiglio dell’associazione, rinnovato lo scorso 18 ottobre in occasione della festa di san Luca, patrono dei medici, accompagnerà all’incontro la neoeletta presidentessa dottoressa Rosalia Dellanoce, geriatra dell’istituto Vismara de Petri di San Bassano, salita in carica il 13 novembre all’unanimità dei voti. Presenzieranno all’appuntamento i membri del Consiglio AMCI: il vicepresidente dottor Bruno Franzini, la dottoressa Ilaria Gaimarri, segretaria e tesoriera, i consiglieri dottor Gianmario Corbani e dottor Gianluigi Perati, ex presidente al quale sarà rivolto un ringraziamento speciale per l’impegno e la dedizione nello svolgere il proprio incarico, sempre volto a portare l’insegnamento cristiano nel lavoro quotidiano. L’incontro natalizio, alla presenza dell’assistente ecclesiastico don Maurizio Lucini, aprirà le porte a tutti i medici del territorio che vorranno partecipare. Nell’occasione sarà messa a disposizione dei presenti la possibilità di rinnovare la propria adesione all’associazione o di iscriversi all’AMCI per la prima volta.
Azione Cattolica, online il numero di dicembre di “Dialogo” Nel numero di dicembre di Dialogo, la rivista periodica dell’Azione Cattolica, il dibattito ruota intorno al concetto di “ripartenza”. Se infatti il termine indicasse il semplice adagiarsi nel ritorno al passato dopo la parentesi pandemica, sarebbe bene sostituirlo con “passaggio”, parola che meglio esprime l’andare oltre, l’avventurarsi su sentieri sconosciuti per costruire un nuovo modello di sviluppo. Ne ragiona il presidente Emanuele Bellani nell’editoriale Passiamo all’altra riva, con riferimento al convegno nazionale presidenti e assistenti di Ac, che si è svolto a Roma in ottobre. Ma se ripartire significa recuperare umanamente e spiritualmente il senso profondo del Natale, “ripartenza” diventa una splendida parola da riscoprire alla luce della Parola di Dio (Il giorno della gioia di don Daniele Rossi per la rubrica Spiritualità). È noto però che non si procede in avanti se non si è presa coscienza di quanto è stato vissuto. A questo proposito Dialogo concentra l’attenzione sui giovani e dà voce ai loro pensieri. Lo fa Paola Bignardi (Niente sarà più come prima), presentando i risultati dell’inchiesta condotta da dieci focus-group, gruppo di discussione tra i giovani che hanno vissuto la drammatica esperienza del lockdown. Nelle pagine di Vita associativa Elena Colombi si chiede come i giovani possano contribuire a cambiare il mondo (Meglio di
mio padre) e Marco Dasti, riferendo sulla giornata di incontro con i Vescovi lombardi, indaga sui modi con i quali essi possono offrire il proprio apporto nella Chiesa (Giovani e vescovi, in dialogo). Francesca Dasti riflette invece sul senso di corresponsabilità dei giovani nel cammino formativo all’interno dell’Ac (Non goccia…ma oceano), mentre Ester Tolomini, giovane partecipante alla 49^ Settimana Sociale dei cattolici tenutasi a Taranto, allarga lo sguardo all’ampio orizzonte di incontri, approfondimenti e progetti emersi nel convegno (Il pianeta che speriamo). Infine la rubrica Mondo dedica un ampio spazio all’importante contributo dei laici cattolici al mondo della cultura, sia nel passato che nel presente. Rientrano in questa ottica la commemorazione di Armida Barelli (Franco Verdi, Armida Barelli (1882-1952), l’apostola laica della Cattolica e della Gioventù femminile); la riflessione sulle origini e le finalità dell’Università Cattolica di cui ricorre il centenario della fondazione (Chiara Ghezzi, Un secolo di futuro) e l’illustrazione del Campus della Cattolica in Cremona nella sede dell’ex-convento di Santa Monica ora magnificamente restaurato (Fabio Antoldi, Il Campus di Santa Monica: il volto nuovo e funzionale dell’Università Cattolica a Cremona). Scarica qui il nuovo numero di Dialogo “Israele nelle fedi”, venerdì 10 dicembre al via il
percorso promosso dalle Acli Venerdì 10 dicembre, presso la sede provinciale Acli, inizierà il ciclo di conferenze “Israele nelle fedi”, un viaggio tra storia, arte e cultura, a cura del biblista cremonese don Maurizio Compiani. Il primo appuntamento, in programma il 10 dicembre alle 18, è intitolato “Una terra impossibile incontra l’ellenismo” e verterà su tre temi di base: una visione geopolitica della terra, le coordinate storiche e l’impatto dell’ellenismo e le reazioni dei rabbini. Anche gli altri incontri sono già stati programmati: “Vivere in periferia e vivere in città agli inizi dell’era cristiana” – venerdì 17 dicembre, alle 18. “Erode: il grande costruttore” – venerdì 14 gennaio, alle 18. “Ebraismo, islam e cristianesimo: le pietre parlano” – venerdì 21 gennaio, alle 18. Per l’accesso è obbligatorio il green pass e l’iscrizione all’evento scrivendo a cremona@acli.it oppure telefonando allo 0372-800422. Sarà inoltre possibile partecipare da remoto, attraverso Microsoft Teams. Scarica qui la locandina Clicca qui per vedere il programma di tutti gli appuntamenti
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