Autorità Rotterdam acquisisce PortShuttle - Messaggero ...

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2 Febbraio 2022 -

Autorità Rotterdam acquisisce
PortShuttle

ROTTERDAM – Con l’acquisizione di PortShuttle, oltre a garantire la
continuità di questo importante servizio, l’Autorità portuale di Rotterdam
sottolinea l’importanza che il trasporto ferroviario delle merci riveste per
lo scalo olandese.
PortShuttle iniziò ad operare nel 2015, offrendo agli operatori una soluzione
ferroviaria neutrale di collegamento fra tutti i terminal container nel porto
di Rotterdam. Cinque volte la settimana, infatti, un treno completa la linea
Rail Service Center Rotterdam (Rsc) con tutti i terminal container. In questi
terminal i contenitori possono essere caricati e scaricati, consentendo uno
scambio efficiente di containers tra i vari terminal. Di conseguenza, il
PortShuttle riduce fino al 20% i costi per lo scambio di contenitori,
offrendo allo stesso tempo un’alternativa più sostenibile per l’ambiente
rispetto al trasporto di container su strada.
Nonostante la forte crescita che PortShuttle ha sperimentato negli ultimi
mesi, la sua posizione si è fatta sempre più incerta. La Port of Rotterdam
Authority ha così deciso di impegnarsi per incrementare il trasporto merci
ferroviario da e verso il porto, fino a completare nei giorni scorsi,
l’acquisizione della società PortShuttle Rotterdam B. V., proprio per
garantire la continuità del servizio.
In linea di principio, tale acquisizione non influirà in alcun modo sui
clienti. I termini e le tariffe del servizio rimarranno uguali. Il pacchetto
di servizi PortShuttle include anche il cosiddetto “PortShuttle 2”, una
collaborazione con il gruppo di logistica GVT, che effettua una servizio sei
volte alla settimana tra il centro GVT a Tilburg ed i terminal a Maasvlakte
che continuerà ad essere effettuato.

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                                  2022 -
2 Febbraio 2022 -

Di Sarcina segretario AdSp Mar Ligure

  LA SPEZIA – Nominato all’unanimità dal Comitato di gestione dell’Autorità
di Sistema portuale del Mar Ligure orientale, su proposta del presidente
Carla Roncallo, il nuovo segretario generale dell’Ente, l’ing. Francesco Di
Sarcina (foto). «Si tratta di una figura di alto profilo tecnico, sulla quale
ha prevalso una valutazione strettamente legata alle competenze e capacità
senza alcun condizionamento politico» ha dichiarato la presidente.
«Sono arrivata a ricoprire questo incarico in un momento molto complicato e
penso che la scelta di Francesco Di Sarcina sia la più opportuna. Chiedo a
tutti di lasciarci lavorare e giudicarci dai fatti. Il nostro obiettivo è
rendere il sistema portuale di La Spezia e Carrara più forte e competitivo»
ha aggiunto. «Entrambi saremo sempre disponibili all’ascolto di chiunque
lavori in questa grande comunità del nostro sistema portuale, la cui
economia, anche grazie alle nuove opportunità che la riforma offre, non potrà
che crescere nei prossimi anni» ha infine concluso Carla Roncallo.
Francesco Di Sarcina ha ricoperto il ruolo di dirigente tecnico all’Autorità
portuale di Messina per diversi anni e nell’ultimo quadriennio è stato
segretario generale della stessa Authority. Dal Marzo 2013 è inoltre membro
della Commissione Intermodalità e Logistica di Espo (European Sea Port
Organization), in rappresentanza di Assoporti, l’organizzazione italiana dei
porti.
Dottore in Ingegneria civile e specializzazione in ingegneria strutturale,
geotecnica, infrastrutturale, Francesco Di Sarcina rimarrà in carica come
segretario generale per quattro anni. Vanta una significativa esperienza
maturata nei settori, strategici per l’attività dell’Ente, dell’economia dei
trasporti e della pianificazione portuale e pertanto ha senz’altro le
necessarie competenze per rivestire al meglio il ruolo che gli è stato
attribuito.

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2 Febbraio 2022 -

Sbloccate concessioni nel porto di
Genova

        Paolo Emilio Signorini presidente AdSp Mar Ligure occidentale

GENOVA – Al termine della riunione del Comitato di gestione, il presidente
dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure occidentale, Paolo Emilio
Signorini, ha annunciato lo sblocco del «dossier sulle concessioni che da
lungo tempo aspettava una soluzione». E’ stata infatti approvata l’estensione
delle concessioni dei terminal Sech (fino al 2045), Spinelli (2054) e San
Giorgio (2030) e anche le linee guida per l’assegnazione al Consorzio Bettolo
(65% Msc e 35% Gip) della concessione per il terminal di Calata Bettolo che
sarà pronto nel 2019 per 33 anni.
L’unico “no” è arrivato per il Terminal Rinfuse, che chiedeva una proroga a
partire dal 2020. «Abbiamo negato la proroga a causa del precario stato di
salute gestionale finanziaria del terminal e di un parziale utilizzo di
queste aree» ha sottolineato Signorini. L’80% della società Terminal Rinfuse
Genova che gestisce il terminal è appena stato ceduto da Italiana Coke per
l’80% a Spinelli e Msc, ma L’Autorità di Sistema portuale non è stata
informata in anticipo e anche per evitare che avvengano simili episodi in
futuro, nel nuovo regolamento concessorio approvato dal Comitato di gestione
nella seduta, «si prevede che ogni mutamento negli assetti di controllo di un
terminalista debba essere autorizzato dall’Autorità di Sistema portuale» ha
precisato il presidente Signorini, mentre finora l’ente è stato «spettatore».
Ufficializzata anche la nomina a segretario generale di Marco Sanguineri, 55
anni, attuale direttore pianificazione dell’Ente, che dal 15 Maggio prenderà
il posto di Sandro Carena.
Tornando ai rinnovi che hanno ottenuto il via libera, «il messaggio di fondo
è sbloccare celermente gli investimenti dei privati con le proroghe e mettere
a valore un grosso investimento pubblico su Calata Bettolo, dove poi ci
saranno gli investimenti dei privati» ha detto ancora Signorini. In tutto gli
investimenti privati ammontano a 350 milioni di euro, di cui 121 milioni
Sech, 182 milioni Spinelli, 29 milioni Terminal San Giorgio, investimenti in
infrastrutture, gru, armamento piazzali, impianti fissi. Per realizzare
Bettolo, l’Autorità di Sistema ha già investito 230 milioni, compresi i

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dragaggi, inoltre ci sono altri 71 milioni di euro previsti per la messa in
funzione.
Nel corso della riunione, poi, l’Authority ha respinto le cinque proposte
presentate per la gestione della Darsena nautica dell’ex Fiera di Genova. Il
Comitato di gestione ha deciso di congelare la situazione prorogando la
concessione a Saloni nautici fino a fine anno, in modo che possa organizzare
l’edizione 2017 del Salone nautico, ma non oltre. E intanto l’Autorità di
Sistema portuale continua a cercare una soluzione per valorizzare gli spazi
tutto l’anno.
«Ad oggi non siamo riusciti ad avere fra i soggetti istituzionali
responsabili del compendio, cioè noi per gli spazi a mare, il Comune per
quelli a terra e la Regione come ente finanziatore del salone, e i soggetti
dell’imprenditorialità un’intesa soddisfacente per utilizzare l’area per
tutto l’anno e non solo per i venti giorni del salone nautico. È l’evento più
importante a Genova, ma il compendio va valorizzato tutto l’anno» ha detto
Paolo Emilio Signorini, spiegando la decisione. «In questi mesi continueremo
a cercare un’intesa, ma in mancanza di accordi soddisfacenti, procederemo con
nostri provvedimenti a valorizzare le aree demaniali marittime. Non possiamo
continuare a sottoutilizzare i beni dell’Autorità». Le istanze erano state
presentate da Saloni nautici, Fiera, Marina Fiera, Amico, Campanella.

Verso finanziamento approdo
Tremestieri

MESSINA – E’ arrivato un primo segnale ufficiale sul finanziamento da 6
milioni e mezzo, da parte del Provveditorato opere pubbliche, per il nuovo
porto di Tremestieri. All’Autorità portuale di Messina è giunta la richiesta
di nuovi documenti.
Tutti gli incartamenti saranno poi inviati alla Regione per poter ottenere
anche l’ultimo finanziamento promesso, quello da 16 milioni, che chiuderà
finalmente il quadro economico. In quel momento, potrà arrivare la firma sul
contratto con l’impresa Coedmar.

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Di pari passo, procedono gli espropri e si dovrà formalizzare il passaggio
della stazione appaltante dal Comune all’Autorità portuale.

Art valuta imprese ferroviarie
regionali

TORINO – «Il IV pacchetto ferroviario crea un “campo di gioco” omogeneo – un
level playing field – tra gli operatori dei Paesi europei. Si conferma così
l’unicità della impostazione che il legislatore italiano ha dato alla
regolazione economica del settore già nel 2011, con l’istituzione
dell’Autorità di regolazione dei trasporti con competenze plurimodali. Questa
impostazione ha anticipato gli orientamenti dell’Unione europea espressi dal
IV pacchetto». Così il presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti,
Andrea Camanzi, nel suo intervento a Milano, al convegno “IV Pacchetto
Ferroviario: apertura del mercato del Tpl e governance dell’infrastruttura
ferroviaria: quali scenari per il settore?”, organizzato da Asstra e Fnm.
«Il fatto che il legislatore italiano, attraverso la istituzione
dell’Autorità, e l’Unione europea esprimano una visione coerente della
regolazione economica dei trasporti, di tipo multimodale, è confermato dalla
prossima presentazione, da parte della Commissione europea, di un “road
package” nell’ambito di un programma dedicato alla mobilità, inizialmente,
delle merci poi dei passeggeri, che potrebbe essere collegato ed ispirato ai
principi del IV pacchetto ferroviario. Questa visione integrata crea un
vantaggio regolatorio per l’Italia, che l’Autorità con le sue misure ha
anticipato e che intende consolidare. E ciò in termini di stabilità e
prevedibilità, trasparenza dei conti e della governance, redditività degli
investimenti e competitività dei servizi ferroviari».
«In questo quadro dinamico, di cui l’Autorità si sente protagonista, tutti
gli organismi di regolazione europei – ha aggiunto Camanzi – sono chiamati ad
un forte impegno per assicurare la coerenza della regolazione economica nei
diversi ambiti del settore dei trasporti ed il suo tempestivo “enforcement”.
L’Autorità è stata fin dalla sua costituzione un regolatore “anticipatore”,

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avendo adottato misure per l’accesso all’infrastruttura ferroviaria e fissato
criteri per la determinazione del pedaggio che l’hanno posta come primo fra i
regolatori in Europa ad attuare le previsioni della direttiva Recast. Allo
stesso modo l’Autorità è intervenuta, già nel 2015, sul tema degli
affidamenti di contratti connotati da obblighi di servizio pubblico (Osp) e
successivamente, nel 2017, sulla definizione degli ambiti di servizio
pubblico e le modalità per un loro efficiente finanziamento».
«L’Autorità di regolazione dei trasporti guarda comunque ancora avanti,
ponendosi l’obiettivo di integrare metodologie di analisi e sistemi di
valutazione della efficienza delle imprese. Nel quadro delle proprie
attività, ha annunciato Camanzi, l’Autorità sta considerando l’avvio di un
procedimento diretto ad individuare – attraverso le consuete procedure di
notice and comment – metodi per la misurazione e valutazione della
performance delle imprese ferroviarie del trasporto regionale di passeggeri».

Motori Wartsila per draga “Spartacus”

  TRIESTE – Il gruppo finlandese Wartsila ha firmato un contratto per la
fornitura di un pacchetto completo di motori e sistemi di propulsione per una
nuova draga ad aspirazione, la “Spartacus”, commissionata dal gruppo belga
Deme.
La draga è destinata a diventare la più potente al mondo, e la prima
alimentata a Gas naturale liquefatto (Gnl). La costruzione è in corso presso
i cantieri della Royal Ihc in Olanda. Per Wartsila, la commessa – che ammonta
a circa 20 milioni di euro – risale all’ultimo trimestre del 2016.
La nave, lunga 164 metri, sarà dotata di una potenza totale di 44.180 kW, con
quattro motori dual-fuel a 9 cilindri Wartsila 46DF, due motori dual-fuel a 8
cilindri Wärtsilä 20DF, un serbatoio con impianto a gas Wartsila LngPac e un
sistema per il rifornimento e lo stoccaggio del gas con serbatoio bilobato di
nuova progettazione. Wartsila fornirà inoltre due eliche a passo fisso con
gruppi albero e ugelli HP e due tunnel thrusters, oltre a una serie di
servizi relativi alla messa in funzione degli impianti, supervisione in loco
e project management esteso. La consegna degli impianti Wartsila al cantiere

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                                  2022 -
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è prevista per l’ultimo trimestre del 2017.
La “Spartacus” sarà consegnata per la metà del 2019 e sarà operativa in
diverse località nel mondo, per qualsiasi tipo di terreno, compresi quelli
sabbiosi, argillosi e rocciosi.

Venezia e Porto Marghera area crisi
industriale

VENEZIA – Nel sito del ministero dello Sviluppo economico, è stato pubblicato
il decreto con cui viene costituito il Gruppo di coordinamento e controllo
per l’area di crisi industriale complessa di Venezia – Porto Marghera con il
compito di definire e attuare il progetto di riconversione e riqualificazione
industriale (Prri).
Ne dà notizia il presidente della Regione Veneto, sottolineando che questo
ulteriore passo, che segue il riconoscimento come area di crisi industriale
complessa per l’intero territorio del comune di Venezia, è particolarmente
importante perché nel gruppo istituzionale risultano compresi, insieme alle
istituzioni locali (Regione, Città Metropolitana e Comune di Venezia) e
all’Autorità portuale di Venezia, anche i rappresentanti della Presidenza del
Consiglio dei ministri, dei ministeri dello Sviluppo economico, del Lavoro e
delle politiche sociali, dell’Ambiente e della tutela del territorio e del
mare e delle Infrastrutture e dei trasporti.
«Non era un dato scontato che la presenza fosse così larga – aggiunge il
presidente – e questo è sicuramente una buona premessa perché il Piano che
verrà definito possa essere il più possibile esaustivo rispetto a tutte le
complesse problematiche che dovranno essere affrontate per il rilancio del
territorio veneziano sulla base del dossier presentato dalla Regione e che
riguardano gli ambiti delle infrastrutture, dell’ambiente e dello sviluppo
economico e la strumentazione attivabile per sostenere la ripresa industriale
e le misure di politica attiva destinate ai lavoratori».
«Il passaggio successivo che faremo come istituzione regionale – annuncia il
presidente – sarà quello di coordinarci con il Mise, istituzioni locali e

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                                  2022 -
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parti sociali del Veneto per avere chiaro qual è il percorso che si andrà a
fare nei prossimi mesi per pianificare un intervento sistemico in grado di
favorire processi di riqualificazione e riconversione produttiva, che dovrà
essere validato dal Gruppo di coordinamento appena istituito. Al termine di
questo percorso si arriverà alla sottoscrizione di un accordo di programma in
cui ciascuno dei soggetti firmatari si impegnerà a partecipare, anche in
termini finanziari, al nuovo processo di reindustrializzazione per il
superamento della crisi.

Ancona: Ati rinuncia a gestire porto
Antico

ANCONA – Non sarà l’Associazione temporanea d’imprese, composta dalle società
Cosmesi del Carmine srl e Augusto srl, risultata vincitrice del bando, a
gestire gli spazi del molo Rizzo del porto di Ancona, il porto antico,
secondo il progetto di valorizzazione culturale ideato dall’associazione
Vista Mare.
L’Ati, fa sapere l’Autorità di Sistema del Mare Adriatico Centrale, «ha
formalmente rinunciato alla concessione. A seguito della rinuncia, l’Adsp ha
già provveduto alla comunicazione all’impresa seconda in graduatoria, Bontà
delle Marche sas di Ancona, al fine di verificare la disponibilità
all’assunzione della concessione». In caso positivo, si legge nella nota,
«nel più breve tempo possibile sarà completato il percorso per il rilascio
della concessione, sulla base dell’offerta tecnica formulata in sede di
gara».
Il bando prevedeva la valorizzazione dell’area dello scalo Antico sul piano
culturale e dell’intrattenimento: il progetto culturale era stato messo a
punto dall’associazione Vista Mare, che commenta: «purtroppo, per una serie
di complicazioni di carattere burocratico e amministrativo, nonché tempi
estremamente ridotti, anche in relazione alle procedure da espletare, Vista
Mare si trova nell’impossibilità di realizzare un progetto vincente. Spiace
privare Ancona e le Marche di una serie di iniziative interessanti, volte

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alla qualità, alla novità e alla rinascita del suo ruolo di capoluogo, nonché
alla promozione e pubblica fruizione di questo grande spazio storico».
«Spiace soprattutto – conclude la nota – perché questa impossibilità è dovuta
a motivazioni tecniche e burocratiche riguardanti l’aspetto puramente
commerciale, settore che nel bando appariva in secondo ordine e di mero
supporto al programma culturale e turistico. Vista Mare ringrazia la
disponibilità dei partner e l’impegno delle aziende Augusto e Cosmesi Del
Carmine che avevano deciso di sposare il progetto Vista Mare investendo
risorse importanti per offrire ad Ancona questa occasione, che è un’altra
occasione persa».

Primo scalo a La Spezia di Msc
Orchestra

  LA SPEZIA – Cerimonia bagnata dalla pioggia per il primo scalo alla Spezia
di “Msc Orchestra” sabato scorso. La nave di Msc Crociere è attraccata al
molo Garibaldi che continuerà a scalare fino al mese di Ottobre, per un
totale di 25 toccate. Nel corso della stagione si aggiungerà anche uno scalo
di “Msc Splendida”. Le due navi porteranno complessivamente oltre 80.900
crocieristi nel golfo spezzino nel corso di quest’anno.
Tornando a sabato mattina, è stata celebrata la tradizionale cerimonia del
“Maiden Call”, con l’usuale scambio di crest tra il comandante della nave
Raffaele Russo e la presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mar
Ligure orientale, Carla Roncallo. Presenti anche le maggiori autorità locali
civili e militari, tra cui il sindaco della Spezia, Massimo Federici, ed il
comandante della Capitaneria di porto, C. V. Francesco Tomas.
«Oggi prende il via l’estate 2017 di Msc Crociere a La Spezia – ha detto
Leonardo Massa, country manager Italia di Msc Crociere -. Ogni sabato la
città sarà visitabile da più di duemila turisti fino a Ottobre. Uno dei
nostri obiettivi è quello di poter proseguire nella destagionalizzione per
essere presenti nel Mediterraneo, ed in particolare in Liguria, dodici mesi
l’anno».

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La nave “Msc Orchestra”, con le sue 92 mila tonnellate di stazza, arriva alla
Spezia nell’ambito di un itinerario settimanale che tocca il Mediterraneo
occidentale con tappe a Genova, Cannes, Barcellona, Palma di Maiorca, Ajaccio
e Civitavecchia. Dalla Spezia i crocieristi potranno godere delle escursioni
nel Golfo dei Poeti e alle Cinque Terre, ma anche nelle vicine città d’arte
toscane Pisa e Firenze.

Usa principale mercato made in Italy

  ROMA – L’accordo siglato da Ice e la statunitense Walmart, la più grande
catena operante nel canale della grande distribuzione organizzata, sancisce
il successo della strategia adottata con il piano straordinario per il Made
in Italy che ha portato sinora negli Stati Uniti un ritorno pari a 15 volte
l’investimento effettuato.
Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda (foto):
«L’accordo dimostra in maniera evidente che il suolo americano, nonostante
sia già uno dei principali mercati di sbocco per i nostri prodotti, consente
ancora notevoli margini di crescita. In particolare per il Food, negli ultimi
due anni sono stati chiusi con successo dieci accordi con sette retailer, che
hanno portato all’introduzione di 368 nuovi fornitori e 1.200 nuovi prodotti
italiani sugli scaffali americani».
«Da oggi – ha concluso Calenda – grazie al lavoro dell’Ice le eccellenze
agroalimentari italiane potranno contare anche sui 3600 punti vendita del più
grande retailer del mondo».

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