L'IMPORTANZA DELLA PRECESSIONE NELLA CULTURA POPOLARE - EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL'INIZIO DEL CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO ...

Pagina creata da Claudia Gori
 
CONTINUA A LEGGERE
L'IMPORTANZA DELLA PRECESSIONE NELLA CULTURA POPOLARE - EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL'INIZIO DEL CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO ...
L’IMPORTANZA DELLA
                         PRECESSIONE NELLA
                          CULTURA POPOLARE
                  EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL’INIZIO DEL
                          CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO
                                MEDIEVALE FINO AI GIORNI NOSTRI

Beatrice Bersani
Corso di laurea in Astronomia
L'IMPORTANZA DELLA PRECESSIONE NELLA CULTURA POPOLARE - EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL'INIZIO DEL CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO ...
SOMMARIO

           Cosa è la precessione degli equinozi
           Civiltà Elamita
           Antico Testamento
           Greci e influenze egiziane e romane
           Nuovo Testamento
           Traduzione dei testi arabi nel Medioevo
           Dove siamo adesso
L'IMPORTANZA DELLA PRECESSIONE NELLA CULTURA POPOLARE - EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL'INIZIO DEL CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO ...
COSA È LA PRECESSIONE

Prendiamo ad esempio una trottola. Siccome il suo equilibrio
è instabile, inevitabilmente la gravità la porterà a sbilanciarsi,
inclinando quindi il suo asse. A questo punto si osserva che la
trottola non solo gira intorno al suo asse ma anche intorno al
suo fulcro. Ovvero, il suo asse stesso inizia a ruotare intorno
alla perpendicolare al pavimento, che è parallela alla
direzione della forza di gravità.
Questo è il moto di PRECESSIONE, che si ha quando una
forza esterna agisce su un corpo in rotazione cercando di
cambiarne la direzione dell’asse.
L'IMPORTANZA DELLA PRECESSIONE NELLA CULTURA POPOLARE - EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL'INIZIO DEL CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO ...
COSA È LA PRECESSIONE

Facciamo ora un ulteriore sforzo di immaginazione: la
nostra trottola è la Terra e il suo asse è l’asse di
rotazione.
Poiché l’asse terrestre non è perpendicolare al piano
dell’eclittica ma inclinato di circa 23,27° e la Terra non
è una sfera (quindi l’attrazione gravitazionale non è
uniforme ovunque) anche la Terra è soggetta a
precessione.
L’asse di rotazione terrestre precede di 50,26ʺ all’anno.
Perciò anche gli equinozi e i solstizi precederanno
rispetto alla volta celeste, dando origine alla cosiddetta
PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI.
L'IMPORTANZA DELLA PRECESSIONE NELLA CULTURA POPOLARE - EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL'INIZIO DEL CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO ...
3000 A.C.
GLI ELAMITI E IL LIBRO DEL BUNDAHISHN
L'IMPORTANZA DELLA PRECESSIONE NELLA CULTURA POPOLARE - EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL'INIZIO DEL CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO ...
ALTOPIANO DELL’IRAN

Diverse popolazioni si alternano sull’altopiano fin
dalla preistoria.
Intorno al 3000 a.C. la civiltà Elamita prende il
sopravvento.
Durante il II millennio a.C. gli Elamiti si scontrano
con i babilonesi e vengono sottomessi.
Nel XVI sec a.C. viene loro restituita la libertà e
viene fondato il Regno di Elam.
Nel 539 a.C. Ciro il Grande conquista il territorio e
lo annette al Regno di Persia.
L'IMPORTANZA DELLA PRECESSIONE NELLA CULTURA POPOLARE - EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL'INIZIO DEL CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO ...
ASTRONOMIA ELAMITA

Era principalmente di tipo astrologico.
Gli unici che potevano effettuare le osservazioni
erano i Magi.
Non possedevano le costellazioni a cui siamo
abituati, principalmente seguivano il movimento
delle singole stelle.
Sono stati trovate tavole su cui sono segnate
quelle che sembrano coordinate e «orari» del
tramonto e della levata delle stelle.
L'IMPORTANZA DELLA PRECESSIONE NELLA CULTURA POPOLARE - EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL'INIZIO DEL CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO ...
IL LIBRO DEL BUNDAHISHN
È scritto in lingua Pahlavi, la lingua sacerdotale dei
Magi.
Ne esistono due versioni, una più ridotta trovata in
India e una più completa (detta Grande Bundahishn)
trovata in Iran in un unico manoscritto.
È la più completa raccolta di miti, credenze e
cosmogonia dello Zoroastrismo (il nome di
Zoroastro, il suo fondatore, significa «adoratore di
stelle»)
Proviene da una tradizione orale ed è stato
rimanipolato più e più volte. Il fatto che tali elementi
siano mescolati a creare una mitologia unica rende
difficile a volte comprendere quali derivino da quale
cultura e soprattutto da che epoca
L'IMPORTANZA DELLA PRECESSIONE NELLA CULTURA POPOLARE - EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL'INIZIO DEL CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO ...
BUNDAHISHN, CAP. II, VV. 5-7                                                    (TRADUZIONE DI E. W. WEST)

      [Il malvagio dio Aharman ha creato i sette pianeti con il compito di portare caos e disordini nel cielo e sulla Terra. Auhar-Mazdà
                            reagisce creando le costellazioni, ovvero le armate delle stelle, che li contrastino.]

 5. As a specimen of a warlike army, which is destined for              5. Come esempio di un esercito guerriero, destinato
    battle, they have ordained every single constellation of            alla battaglia, ordinarono ogni singola costellazione
 those 6480 thousand small stars as assistance; and among               di quelle 6480 mila piccole stelle come aiuto; e fra
  those constellations four chieftains, appointed on the four           quelle costellazioni quattro condottieri, posti ai
                                           sides, are leaders.          quattro lati, sono i capi.
   6. On the recommendation of those chieftains the many                6. Su proposta di quei capitani, le innumerevoli stelle
     unnumbered stars are specially assigned to the various             sono assegnate opportunamente ai vari ambienti e ai
    quarters and various places, as the united strength and             vari luoghi, come la forza unita e la potenza designata
                  appointed power of those constellations.              di quelle costellazioni.
    7. As it is said that Tishtar is the chieftain of the east,         7. Si dice che Tishtar sia il condottiero dell’est,
 Sataves the chieftain of the west, Vanand the chieftain of             Sataves il condottiero dell’ovest, Vanand il
       the south, and Haptoring the chieftain of the north.             condottiero del sud e Haptoring il condottiero del
                                                                        nord.
L'IMPORTANZA DELLA PRECESSIONE NELLA CULTURA POPOLARE - EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL'INIZIO DEL CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO ...
BUNDAHISHN, CAP. II, VV. 5-7                              (TRADUZIONE DI E. W. WEST)

                                                     5. Come esempio di un esercito guerriero, destinato
                                                     alla battaglia, ordinarono ogni singola costellazione
                                                     di quelle 6480 mila piccole stelle come aiuto; e fra
      Le costellazioni che vengono elencate nel
                                                     quelle costellazioni quattro condottieri, posti ai
    paragrafo precedente a quelli riportati sono
                                                     quattro lati, sono i capi.
                             quelle ellenistiche.
                                                     6. Su proposta di quei capitani, le innumerevoli stelle
              I luoghi del cielo provengono dalla
                                                     sono assegnate opportunamente ai vari ambienti e ai
        tradizione elamita del secondo periodo e
                                                     vari luoghi, come la forza unita e la potenza designata
                        sono le «case della luna».
                                                     di quelle costellazioni.
     Le divinità attribuite ai quattro comandanti
                                                     7. Si dice che Tishtar sia il condottiero dell’est,
           provengono dalla mitologia persiana.
                                                     Sataves il condottiero dell’ovest, Vanand il
                                                     condottiero del sud e Haptoring il condottiero del
                                                     nord.
I QUATTRO COMANDANTI

I quattro comandanti provengono dalla tradizione
elamita e addirittura pre-elamita.
Sono il più antico collegamento culturale-
astronomico di cui si sia a conoscenza perché, se
questa teoria fosse corretta, essi sarebbero stati
riconosciuti dai Magi addirittura nel 3000 a.C.
Poiché non ne abbiamo nessuna menzione oltre a
questa, l’attribuzione alle corrispondenti stelle o
asterismi si è rivelata molto complessa.
I QUATTRO COMANDANTI – LE DUE IPOTESI

Il primo a cercare di associare «astronomicamente» i quattro
comandanti, nel tradurre in francese il libro del Bundahisn, fu
M.er Anquetil-Duperron (seconda metà del ‘700).
La sua idea ha delle incongruenze, principalmente perché il libro
mescola culture e periodi differenti fra di loro. L’ipotesi finora
più accreditata è quella di pochi anni dopo di Jean Sylvain Bailly.
Oltre che sulle divinità, l’ipotesi di Bailly si basa anche sulla
posizione reciproca delle stelle in cielo e sulle caratteristiche che
                                                                        Abraham Hyacinthe
potrebbero farle spiccare rispetto alle altre.                          Anquetil-Duperron

In particolare, le quattro stelle che lui indica sono quelle che ai
tempi dei Magi Elamiti, intorno al 3000 a. C., erano in levata
eliaca più o meno agli equinozi e ai solstizi.
Oltre che presiedere i quadranti celesti, queste divinità
presiedevano anche il ciclo delle stagioni.
                                                                                  Jean Sylvain Bailly
VANAND, IL CONDOTTIERO DEL SUD
Vanant significava «vittorioso» e «Conquistatore»
A questa divinità si sacrificava prima delle battaglie.
Era descritta del colore del sangue dei nemici
sconfitti.
Un’altra versione del suo nome era usata per
designare l’asterismo di una delle case della Luna.
È anche preposta a controllare l’accesso alla porta
del mondo degli astri.
È l’unica stella sulla cui attribuzione entrambe le
ipotesi principali concordino

Antares (α Scorpii)
È la stella più brillante dello Scorpione e la quindicesima
più brillante della volta celste.
È una supergigante rossa, che le dà il caratteristico colore
visibile anche da Terra
Il suo nome è greco e vuol dire anti-Ares mentre la
versione araba, Calbalacrab, significa «il cuore dello
Scorpione».
TISHTAR, CONDOTTIERO DELL’EST
Tishtrya può significare sia «fortunato, felice, prospero»
sia «nuvola».
È designato come «la stella fra le stelle», particolarmente
bianco e il suo compito è quello di sentinella del cielo.
È la stella portatrice delle piogge e regolatrice della
maggior parte dei cicli naturali.
Nell’ipotesi di Anquietil-Duperron è associata a Sirio.

Regulus (α Leonis)
È la stella più brillante del Leone e la ventunesima
più brillante del cielo notturno.
È una stella bianca di sequenza principale.
Il suo nome è latino e significa «piccolo re». Da
questo nome i quattro comandanti vengono detti
anche «stelle regali».
HAPTORING, CONDOTTIERO DEL NORD
In lingua Avesta il suo nome è Haptoiring o Haptokring.
Viene designata come «i sette paradisi» o come
«compagna dei sette paradisi»
È una divinità curativa e salvifica, che guida le altre sue
compagne alla purificazione.
In ogni sua rappresentazione viene accompagnata da un
gruppo di sette compagni.
Anquietil-Duperrain la associa al Grande Carro.

Aldebaran (α Tauri)
Fa parte del Toro, di cui è la stella più brillante, nella volta
celeste è quattordicesima, la più brillante fra i comandanti.
È una gigante arancione
Il suo nome viene dall’arabo Al-Dabaran che significa
«inseguitore» perché sorge immediatamente dopo le Pleiadi.
Che sono sette…
SATAVES, CONDOTTIERO DELL’OVEST
Uno dei significati possibili di Satesaeva è «stella
che è cento stelle».
A questa divinità sono anche assegnate più di una
delle case lunari, tutte vicino all’Aquario.
È la stella associata all’acqua, soprattutto quella dei
fiumi, celesti e non, che si dice provengano da lei.
Anquietil-Duperrain la associa a Aquario e Pesce
Australe insieme.

Fomalhaut (α Piscis Austrini)
È la stella più luminosa del Pesce Australe ma
anticamente faceva parte dell’Aquario (di cui pure
sarebbe la α). È la diciottesima più brillante del
cielo notturno.
È una stella bianca di sequenza principale.
È una stella multipla ma il suo sistema stellare è
talmente vasto che può essere visto a occhio nudo,
Il suo nome viene dall’arabo Fum-al-Haut ovvero
«la bocca del pesce» o «della balena».
1500 A.C.
TRADIZIONE EBRAICA
LA CACCIATA DEL VITELLO D’ORO
Mosè sale sul monte del Sinai per ricevere le
leggi di Dio e vi rimane per mesi.
Il popolo si stanca di aspettarlo e chiede ad
Aronne, momentaneamente alla guida, di
indicargli un Dio da adorare. Questi allora fonde
una statua di un vitello d’oro, che Israele inizia
ad adorare.
Dio sente i canti alla statua e si infuria. Mosè lo
placa ma rompe le tavole della prima alleanza e
punisce lui stesso il popolo, bruciando il Vitello
d’Oro. Poi passa a filo di lama tutti coloro che si
rifiutano di seguire il vero Dio, quello che li ha
salvati dall’Egitto.
Infine Mosè risale sul monte a ricevere di nuovo
le tavole delle leggi dell’alleanza e questa volta il
popolo lo aspetta.
PERCHÉ CI INTERESSA QUESTO EPISODIO
Quando Mosè scende dal monte per distruggere
il Vitello d’Oro, il popolo lo vede con corna
ovine, di pecora o d’ariete a seconda delle
traduzioni.
In quel periodo l’equinozio si stava spostando o
si era appena spostato da Toro ad Ariete. Ed
ecco che Mosè, proprio con quell’attributo,
distrugge il Vitello d’Oro e esorta il popolo a
guardare lui.

Il Vitello è d’oro, un metallo, e viene distrutto
nel fuoco. Astrologicamente, il Toro è un segno
di Terra, l’Ariete è un segno di Fuoco.
500 A.C.
GRECI (CON INFLUENZE EGIZIANE E EVOLUZIONI ROMANE)
GRECIA
Si divide in tre (più uno) periodi principali:
     Grecia arcaica (XVI – X sec a.C): molteplici piccoli regni
     fra cui spicca Micene. Epoca della guerra di Troia.
     Medioevo ellenico (IX – VI sec a. C.): rinascita dopo
     l’invasione dorica.
     Epoca classica (V- III sec. a. C.): è il periodo più ricco di
     avvenimenti importanti. Dura fino alla morte di
     Alessandro Magno. L’esplosione della cultura greca
     avviene in questi secoli.
     Epoca ellenistica (III –II sec. a. C.): dopo la morte di
     Alessandro Magno il suo impero di divide fra i suoi
     generali. È l’era di Alessandria d’Egitto.
Conquista romana: fine dell’era greca. La sua cultura viene
assimilata e condivisa dai Romani.
ASTRONOMIA (STELLARE) GRECA
Le divinità non sono più riferite a singole stelle ma a
costellazioni.
Fra queste costellazioni le più importanti erano quelle
dello Zodiaco, ovvero quelle giacenti sull’eclittica.
Letteralmente, zodiaco vuol dire «strada degli animali».
I filosofi iniziano ad approcciarsi all’astronomia in un
modo più scientificamente orientato.
Intorno al 150 a.C. Ipparco scopre il fenomeno della
Precessione degli Equinozi.
Tutte le osservazioni dei filosofi precedenti vengono
raccolte e ampliate da Tolomeo nell’Almagesto.
LE COSTELLAZIONI CARDINALI

Nella mitologia «astronomica» greca, fra le
costellazioni zodiacali quattro erano tenute più in
conto che le altre, queste erano dette «costellazioni
cardinali».
Si trattava di Ariete, Cancro, le chele dello Scorpione
e Capricorno.
Molte di queste costellazioni sono molto poco
luminose oppure molto piccole. La loro importanza
dunque deve per forza derivare da qualcos’altro
Esse erano le costellazioni «in carica» e dunque in
occultazione agli equinozi e ai solstizi del tempo.
ARIETE, LA PRIMA COSTELLAZIONE

Il nome dell’Ariete probabilmente viene dal fatto che la disposizione degli astri ricorda quella di un muso
piegato in avanti. Non è una costellazione molto grossa ma non è difficile da individuare.
Gli iniziatori del culto dell’ariete furono gli egiziani perché la sua culminazione indicava l’arrivo dell’alluvione
del Nilo, insieme al sorgere di Sirio.
L’anno greco iniziava con l’equinozio di primavera, dunque l’Ariete era la prima costellazione dello zodiaco.
La costellazione rappresenta nientemeno che Crisomallo, ovvero l’ariete dal Vello d’Oro del mito degli
Argonauti, uno dei principali della cultura greca. Quando l’animale era ancora in vita poteva volare e perciò fu
inviato dalla Regina Nefele, a cui era stato donato da Ermes, a salvare i figli prima che la rivale Ino li uccidesse.
In una delle sue varianti si dice che l’Ariete durante questo suo viaggio volasse insieme al Sole. E questo è
astronomicamente corretto, quando la costellazione è «di turno»
BILANCIA, LE CHELE DELLO SCORPIONE
  «Dimora lassù lo Scorpione
  con chele incurvate in duplice arco   Lo Scorpione si contrappone a Orione nella volta celeste in quanto
  con la coda ricurva                   fu il mostro che lo uccise.
  forma due segni celesti».             In realtà, così come è oggi, questa costellazione non viene giace
          (Ovidio, Metamorfosi)         sull’eclittica se non per una settimana. La parte davvero
                                        attraversata erano le chele, che alla fine formarono la Bilancia.
 Il primo a riconoscerla a parte fu Gemino, nell’80 a.C., ma la sua idea non si diffuse fino ai Romani.
 Giulio Cesare decise per la sua divisione e le diede il nome per cui è nota ora.
 Si scelse proprio la Bilancia perché in questo segno cadeva l’equinozio d’autunno, che divideva l’anno in
 due parti uguali. Inoltre i Romani le attribuivano una parte attiva nel cambiamento stagionale.
 Era associata ad Atena, fra le altre cose dea dell’equilibrio e della giustizia.
 La Bilancia ha molti modi di essere tracciata ed è difficile vedervi questo simbolo in molti casi.
CANCRO

È la costellazione più debole dello zodiaco. La forma con cui le stelle vengono collegate ricorda in effetti
qualcosa da cui escono quattro zampe anche se spesso ne vengono disegnate solo tre.
in Egitto era visto come il dio Khepri, il sacro scarabeo che faceva rotolare il Sole.
Il mito greco del Cancro non è molto lusinghiero, in quanto questo animale cercò di aiutare l’Idra di Lerna
durante la sua battaglia contro Eracle, finendo schiacciato dall’eroe.
In realtà non era visto come un granchio ma un gambero o un altro crostaceo d’acqua dolce, che si muove
lentamente. Questo ricordava il moto del Sole, che d’estate sembrava far scorrere il tempo più lentamente.
Inoltre, quando è in Cancro, il Sole arrivava alla sua massima declinazione nord, dopodiché iniziava a
tornare verso sud, muovendosi proprio come i gamberi.
CAPRICORNO

Il capricorno è la costellazione più piccola dello zodiaco e non ha stelle di prima magnitudine.
Dovrebbe letteralmente ricordare il corno triangolare di un capro, tuttavia in tempi moderni
viene anche detta «gli slip del bikini».
Per i Greci il Capricorno era il ringraziamento degli dei verso il satiro Pan, che li aveva aiutati
nella lotta contro i Titani e in particolare contro Tifone. Al suo arrivo, Pan si gettò in acqua
per diventare pesce ma la trasformazione gli riuscì solo a metà. Zeus affrontò Tifone, che sulle
prime lo sconfisse e diede alla sorella Delfine i suoi tendini. Pan intervenne, spaventandola e
permettendo a Ermes di riportare i tendini a Zeus, che a quel punto attaccò di nuovo Tifone
con i fulmini, sconfiggendolo e confinandolo sotto l’Etna.
Il mito, astronomicamente, rappresenta il Sole che nel suo viaggio annuale raggiunge minimo
delle sue ore di luce ma nel Capricorno, dopo il solstizio d’inverno, inizia a «rinascere».
SOLSTIZI OPPOSTI

Siccome al solstizio estivo il sole sorge a Nord, il Cancro
chiamato il Cancello Nord del Sole dai platonici. All’opposto,
quello del Capricorno invece è il Cancello Sud. Dal cancello
del Cancro le anime passavano nel momento della loro
incarnazione, dopo la loro morte uscivano dal mondo
passando dal cancello del Capricorno.
Beroso, sacerdote caldeo del IV secolo a.C. naturalizzato
greco, asseriva che la Terra sarebbe stata sommersa dal
diluvio quando tutti i pianeti sarebbero stati in congiunzione
nel Cancro mentre se lo fossero stati nel Capricorno sarebbe
stata distrutta dal fuoco.
100 D.C.
CRISTIANESIMO
CAMBIO DELLA SIMBOLOGIA
Gli ebrei seguivano le leggi dettate da Mosè, fra le
quali anche quelle che regolavano i sacrifici.
Nell’anno 0 nasce Cristo. Negli anni successivi,
diffonde il suo messaggio finché non viene crocefisso
ma il suo operato viene tramandato tramite le
testimonianze dei Vangeli. In questi testi, Gesù più
volte parla di pastori e greggi ma non ne incontra
mai. Più e più volte, invece, parla ai pescatori.
Pur essendo chiamato «Agnello di Dio», il simbolo di
Gesù nei primi cristiani era quello di un pesce.
Il simbolo del pesce acquista dunque una nuova
importanza e un nuovo significato.
Intorno all’anno 0 la precessione spostò l’equinozio di
primavera dall’Ariete ai Pesci
1000
MEDIOEVO
CHE FINE FA L’ASTRONOMIA
Con l’ufficializzazione del cristianesimo molti dei
concetti scientifici vengono ripudiati e negati solo
per il loro essere stati formulati in periodo pagano e
quindi sotto l’egida di dei “falsi e bugiardi”. I calcoli
e le nozioni derivanti dalle culture passate, dunque,
vengono per la maggior parte dimenticati.
L’astronomia, dal punto di vista più preciso e
scientifico, si ferma. Il compito degli astronomi
medievali è osservare i movimenti celesti e cercare di
comprendere la volontà divina che le fa agire così. È
un’astronomia teologica, che manca di metodo e
accuratezza, perché non è più quello il suo scopo.
Deve comunque stare attenta non sfociare
nell’eresia.
La precessione viene riconosciuta nuovamente, ma è
solo un ritardo del cielo delle stelle fisse che Dio ha
voluto mettere per un qualche motivo.
I TESTI ARABI
Gli arabi nel frattempo si erano espansi fino a
colonizzare tutto il nord dell’Africa, la Spagna e il sud
d’Italia. La loro cultura aveva inglobato anche quella
greca, fra cui i testi, che erano stati tradotti in arabo.
Inevitabilmente con il contatto fra i popoli, la cultura
cristiana e quella araba si influenzarono a vicenda.
Questa influenza portò gli intellettuali europei a
«mettere le mani» sui testi arabi, fra cui anche quelli
greci tradotti.
Fra questi testi, quelli dei filosofi che avevano studiato
i fenomeni celesti permisero la nascita di un nuovo
personaggio: l’astrologo.
ASTROLOGIA ASTRONOMICA
Al contrario di quello che si pensa, quelli che nel
medioevo venivano definiti astrologi avevano
molto poco a che fare con i veggenti. Almeno
non gli astrologi seri.
Con la Chiesa c’era un accordo che la rendeva
una materia degna di studio. Ma guai a sfociare
nella teologia, nella stregoneria o nell’ateismo.
Gli astrologi, a differenza degli astronomi che si
occupavano di questioni più teologiche e
trascendenti, erano in grado di prevedere con
precisione più che sufficiente i moti dei corpi
celesti e perciò di capire quale «influenza»
avrebbero avuto sulla vita degli uomini. Per
questo in ogni corte ce n’era almeno uno.
LA FINE DELLA MITOLOGIA CELESTE
Poiché mancava il riconoscimento di molte delle
costellazioni e dei punti di riferimento celesti, gli
astrologi presero a modello il cielo greco.
L’astrologia che nasceva nel medioevo era fissa con il
sole e non teneva conto della precessione degli
equinozi e dei moti delle stelle, però era abbastanza
precisa nel seguire il moto dei pianeti, i protagonisti
degli studi astrologici.
Oltre a tutte le motivazioni astrologiche, il
cristianesimo stesso pose un limite al rinnovamento
della cultura, perché non c’era più nulla da cambiare.
I santi e gli angeli sì, erano associati a certe stelle,
però come loro custodi.
È qui che il nostro discorso si ferma.
OGGI
ASTRONOMIA E ASTROLOGIA ORIENTALE E OCCIDENTALE
SCIENZA E CULTURA
 Lo studio di materie scientifiche si è sempre di
 più separato dalla cultura popolare, un
 processo che vede come ultimo atto la
 separazione dalla religione.
 Adesso solo chi studia astronomia è a
 conoscenza della precessione e in pochi sanno
 che le costellazioni dell’oroscopo non
 combaciano, come date, con quelle
 effettivamente visibili in cielo.
 Ai giorni nostri l’equinozio è ancora nei Pesci
 ma stanno per entrare nell’Aquario. Dall’inizio
 della mia presentazione abbiamo compiuto
 quasi un quarto di giro.
I COMPITI DI DIVINAZIONE HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO, CAP 14
  «Sai» disse Ron, i capelli ritti a furia di passarci in mezzo le dita, preso dallo sconforto, «credo che sia
  ora di ricorrere alle vecchie misure d’emergenza per Divinazione».
  «Cosa… dobbiamo inventare?»
  «Sì» rispose Ron, spazzando via dal tavolo la gran massa di foglietti scarabocchiati, intingendo la
  penna nell’inchiostro e cominciando a scrivere.
  «Lunedì prossimo» annunciò, «mi verrà la tosse, a causa dell’infelice congiunzione di Marte e Giove».
  Alzò lo sguardo su Harry. «La conosci, no? Dalle un oceano di disgrazie e lei ci sguazzerà».
  «Giusto» disse Harry, appallottolando il suo primo tentativo e lanciandolo nel fuoco, al di sopra delle
  teste di un gruppo di allievi del primo anno seduti a chiacchierare. «D’accordo, allora. Lunedì: rischio
  di… ehm… ustioni».
  «Ci puoi giurare» fece Ron cupo, «lunedì ci toccano di nuovo gli Schiopodi. Okay, martedì io… ehm…»
  «Perderai una cosa preziosa» disse Harry, che sfogliava Svelare il futuro in cerca di spunti.
  «Giusto» rispose Ron, prendendo nota «Per colpa di… Mercurio. Perché invece tu non ti fai pugnalare
  alle spalle da qualcuno che credevi un amico?»
  «Sì, dai!» approvò Harry, scrivendo, «e sarà perché… Venere è nella dodicesima casa».
  «E mercoledì avrò la peggio in una rissa».
  «Aaaah, la rissa la volevo io. No, allora io perdo una scommessa».
  «E certo, perché scommetterai su di me nella rissa».
L’EREDITÀ DELL’ASTROLOGIA
Nonostante tutto quello che l’ha trasformata,
l’astrologia è, in fondo, il legame più forte che è
rimasto fra astronomia e cultura:
     Le stelle regali continuano a sorvegliare i
     quadranti a loro assegnati dagli elamiti.
     I pianeti e la luna si spostano nelle loro
     varie case, che sono ancora quelle del
     Bundahishn.
     Le costellazioni sono ancora quelle
     ellenistiche e iniziano dall’Ariete, come ai
     tempi dei greci.
     Le associazioni con i quattro elementi
     probabilmente arrivano dall’ellenismo.
     Le stelle sono associate alla custodia di vari
     angeli e santi come nel cristianesimo.
IN ORIENTE
Nelle civiltà orientali tipo quella indiana si
seguono invece due calendari. Il primo è quello
globalizzato che serve a tutto il mondo per
sincronizzarsi.
Il secondo è un calendario lunare e astrologico
millenario che è sempre variato e continua a
variare con i moti celesti. È un calendario preso a
modello per una parte di religione induista, quella
più legata alle stelle. In questo calendario, adesso
siamo sotto l’era governata da Pesci, Gemelli,
Vergine e Sagittario che sono, appunto, le
costellazioni ora in occultazione agli equinozi e ai
solstizi.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
http://adsabs.harvard.edu/full/1945PA.....53..149D
http://www.latlantide.it/storia/elamiti.htm
http://www.avesta.org/mp/bundahis.html
https://osr.org/it/blog/astronomia/costellazioni/costellazione-bilancia/
http://www.sullerivedelkifissos.it/2019/01/21/costellazioni-greche-le-stelle-del-mito/
http://planet.racine.ra.it/testi/scorpio.htm
http://planet.racine.ra.it/testi/cancer.htm
http://planet.racine.ra.it/testi/ariete.htm
http://planet.racine.ra.it/testi/capricor.htm
http://planet.racine.ra.it/testi/medioevo.htm
https://digilander.libero.it/diogenes99/Medioevo/MedioevoEuropeo.htm
Athos Sivieri, Primo Vivian, Mythos; Edizioni G. D’Anna, 2014
R. Rossi, U. C. Callici, A. Porcelli, G. Vallarino, Erga Mouseon, Pearson, 2015
Nicola Abbagno, Giovanni Fornero, La ricerca del Pensiero, Pearson, 2014
Eckhard Slawik, Uwe Reichert, Atlante delle Costellazioni, Zanichelli, 2011
Puoi anche leggere