L'IMPORTANZA DELLA PRECESSIONE NELLA CULTURA POPOLARE - EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL'INIZIO DEL CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO ...
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L’IMPORTANZA DELLA PRECESSIONE NELLA CULTURA POPOLARE EXCURSUS MILLENARIO DAL 3000 A. C. ALL’INIZIO DEL CRISTIANESIMO, CON UN PICCOLO SCORCIO MEDIEVALE FINO AI GIORNI NOSTRI Beatrice Bersani Corso di laurea in Astronomia
SOMMARIO Cosa è la precessione degli equinozi Civiltà Elamita Antico Testamento Greci e influenze egiziane e romane Nuovo Testamento Traduzione dei testi arabi nel Medioevo Dove siamo adesso
COSA È LA PRECESSIONE Prendiamo ad esempio una trottola. Siccome il suo equilibrio è instabile, inevitabilmente la gravità la porterà a sbilanciarsi, inclinando quindi il suo asse. A questo punto si osserva che la trottola non solo gira intorno al suo asse ma anche intorno al suo fulcro. Ovvero, il suo asse stesso inizia a ruotare intorno alla perpendicolare al pavimento, che è parallela alla direzione della forza di gravità. Questo è il moto di PRECESSIONE, che si ha quando una forza esterna agisce su un corpo in rotazione cercando di cambiarne la direzione dell’asse.
COSA È LA PRECESSIONE Facciamo ora un ulteriore sforzo di immaginazione: la nostra trottola è la Terra e il suo asse è l’asse di rotazione. Poiché l’asse terrestre non è perpendicolare al piano dell’eclittica ma inclinato di circa 23,27° e la Terra non è una sfera (quindi l’attrazione gravitazionale non è uniforme ovunque) anche la Terra è soggetta a precessione. L’asse di rotazione terrestre precede di 50,26ʺ all’anno. Perciò anche gli equinozi e i solstizi precederanno rispetto alla volta celeste, dando origine alla cosiddetta PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI.
ALTOPIANO DELL’IRAN Diverse popolazioni si alternano sull’altopiano fin dalla preistoria. Intorno al 3000 a.C. la civiltà Elamita prende il sopravvento. Durante il II millennio a.C. gli Elamiti si scontrano con i babilonesi e vengono sottomessi. Nel XVI sec a.C. viene loro restituita la libertà e viene fondato il Regno di Elam. Nel 539 a.C. Ciro il Grande conquista il territorio e lo annette al Regno di Persia.
ASTRONOMIA ELAMITA Era principalmente di tipo astrologico. Gli unici che potevano effettuare le osservazioni erano i Magi. Non possedevano le costellazioni a cui siamo abituati, principalmente seguivano il movimento delle singole stelle. Sono stati trovate tavole su cui sono segnate quelle che sembrano coordinate e «orari» del tramonto e della levata delle stelle.
IL LIBRO DEL BUNDAHISHN È scritto in lingua Pahlavi, la lingua sacerdotale dei Magi. Ne esistono due versioni, una più ridotta trovata in India e una più completa (detta Grande Bundahishn) trovata in Iran in un unico manoscritto. È la più completa raccolta di miti, credenze e cosmogonia dello Zoroastrismo (il nome di Zoroastro, il suo fondatore, significa «adoratore di stelle») Proviene da una tradizione orale ed è stato rimanipolato più e più volte. Il fatto che tali elementi siano mescolati a creare una mitologia unica rende difficile a volte comprendere quali derivino da quale cultura e soprattutto da che epoca
BUNDAHISHN, CAP. II, VV. 5-7 (TRADUZIONE DI E. W. WEST) [Il malvagio dio Aharman ha creato i sette pianeti con il compito di portare caos e disordini nel cielo e sulla Terra. Auhar-Mazdà reagisce creando le costellazioni, ovvero le armate delle stelle, che li contrastino.] 5. As a specimen of a warlike army, which is destined for 5. Come esempio di un esercito guerriero, destinato battle, they have ordained every single constellation of alla battaglia, ordinarono ogni singola costellazione those 6480 thousand small stars as assistance; and among di quelle 6480 mila piccole stelle come aiuto; e fra those constellations four chieftains, appointed on the four quelle costellazioni quattro condottieri, posti ai sides, are leaders. quattro lati, sono i capi. 6. On the recommendation of those chieftains the many 6. Su proposta di quei capitani, le innumerevoli stelle unnumbered stars are specially assigned to the various sono assegnate opportunamente ai vari ambienti e ai quarters and various places, as the united strength and vari luoghi, come la forza unita e la potenza designata appointed power of those constellations. di quelle costellazioni. 7. As it is said that Tishtar is the chieftain of the east, 7. Si dice che Tishtar sia il condottiero dell’est, Sataves the chieftain of the west, Vanand the chieftain of Sataves il condottiero dell’ovest, Vanand il the south, and Haptoring the chieftain of the north. condottiero del sud e Haptoring il condottiero del nord.
BUNDAHISHN, CAP. II, VV. 5-7 (TRADUZIONE DI E. W. WEST) 5. Come esempio di un esercito guerriero, destinato alla battaglia, ordinarono ogni singola costellazione di quelle 6480 mila piccole stelle come aiuto; e fra Le costellazioni che vengono elencate nel quelle costellazioni quattro condottieri, posti ai paragrafo precedente a quelli riportati sono quattro lati, sono i capi. quelle ellenistiche. 6. Su proposta di quei capitani, le innumerevoli stelle I luoghi del cielo provengono dalla sono assegnate opportunamente ai vari ambienti e ai tradizione elamita del secondo periodo e vari luoghi, come la forza unita e la potenza designata sono le «case della luna». di quelle costellazioni. Le divinità attribuite ai quattro comandanti 7. Si dice che Tishtar sia il condottiero dell’est, provengono dalla mitologia persiana. Sataves il condottiero dell’ovest, Vanand il condottiero del sud e Haptoring il condottiero del nord.
I QUATTRO COMANDANTI I quattro comandanti provengono dalla tradizione elamita e addirittura pre-elamita. Sono il più antico collegamento culturale- astronomico di cui si sia a conoscenza perché, se questa teoria fosse corretta, essi sarebbero stati riconosciuti dai Magi addirittura nel 3000 a.C. Poiché non ne abbiamo nessuna menzione oltre a questa, l’attribuzione alle corrispondenti stelle o asterismi si è rivelata molto complessa.
I QUATTRO COMANDANTI – LE DUE IPOTESI Il primo a cercare di associare «astronomicamente» i quattro comandanti, nel tradurre in francese il libro del Bundahisn, fu M.er Anquetil-Duperron (seconda metà del ‘700). La sua idea ha delle incongruenze, principalmente perché il libro mescola culture e periodi differenti fra di loro. L’ipotesi finora più accreditata è quella di pochi anni dopo di Jean Sylvain Bailly. Oltre che sulle divinità, l’ipotesi di Bailly si basa anche sulla posizione reciproca delle stelle in cielo e sulle caratteristiche che Abraham Hyacinthe potrebbero farle spiccare rispetto alle altre. Anquetil-Duperron In particolare, le quattro stelle che lui indica sono quelle che ai tempi dei Magi Elamiti, intorno al 3000 a. C., erano in levata eliaca più o meno agli equinozi e ai solstizi. Oltre che presiedere i quadranti celesti, queste divinità presiedevano anche il ciclo delle stagioni. Jean Sylvain Bailly
VANAND, IL CONDOTTIERO DEL SUD Vanant significava «vittorioso» e «Conquistatore» A questa divinità si sacrificava prima delle battaglie. Era descritta del colore del sangue dei nemici sconfitti. Un’altra versione del suo nome era usata per designare l’asterismo di una delle case della Luna. È anche preposta a controllare l’accesso alla porta del mondo degli astri. È l’unica stella sulla cui attribuzione entrambe le ipotesi principali concordino Antares (α Scorpii) È la stella più brillante dello Scorpione e la quindicesima più brillante della volta celste. È una supergigante rossa, che le dà il caratteristico colore visibile anche da Terra Il suo nome è greco e vuol dire anti-Ares mentre la versione araba, Calbalacrab, significa «il cuore dello Scorpione».
TISHTAR, CONDOTTIERO DELL’EST Tishtrya può significare sia «fortunato, felice, prospero» sia «nuvola». È designato come «la stella fra le stelle», particolarmente bianco e il suo compito è quello di sentinella del cielo. È la stella portatrice delle piogge e regolatrice della maggior parte dei cicli naturali. Nell’ipotesi di Anquietil-Duperron è associata a Sirio. Regulus (α Leonis) È la stella più brillante del Leone e la ventunesima più brillante del cielo notturno. È una stella bianca di sequenza principale. Il suo nome è latino e significa «piccolo re». Da questo nome i quattro comandanti vengono detti anche «stelle regali».
HAPTORING, CONDOTTIERO DEL NORD In lingua Avesta il suo nome è Haptoiring o Haptokring. Viene designata come «i sette paradisi» o come «compagna dei sette paradisi» È una divinità curativa e salvifica, che guida le altre sue compagne alla purificazione. In ogni sua rappresentazione viene accompagnata da un gruppo di sette compagni. Anquietil-Duperrain la associa al Grande Carro. Aldebaran (α Tauri) Fa parte del Toro, di cui è la stella più brillante, nella volta celeste è quattordicesima, la più brillante fra i comandanti. È una gigante arancione Il suo nome viene dall’arabo Al-Dabaran che significa «inseguitore» perché sorge immediatamente dopo le Pleiadi. Che sono sette…
SATAVES, CONDOTTIERO DELL’OVEST Uno dei significati possibili di Satesaeva è «stella che è cento stelle». A questa divinità sono anche assegnate più di una delle case lunari, tutte vicino all’Aquario. È la stella associata all’acqua, soprattutto quella dei fiumi, celesti e non, che si dice provengano da lei. Anquietil-Duperrain la associa a Aquario e Pesce Australe insieme. Fomalhaut (α Piscis Austrini) È la stella più luminosa del Pesce Australe ma anticamente faceva parte dell’Aquario (di cui pure sarebbe la α). È la diciottesima più brillante del cielo notturno. È una stella bianca di sequenza principale. È una stella multipla ma il suo sistema stellare è talmente vasto che può essere visto a occhio nudo, Il suo nome viene dall’arabo Fum-al-Haut ovvero «la bocca del pesce» o «della balena».
1500 A.C. TRADIZIONE EBRAICA
LA CACCIATA DEL VITELLO D’ORO Mosè sale sul monte del Sinai per ricevere le leggi di Dio e vi rimane per mesi. Il popolo si stanca di aspettarlo e chiede ad Aronne, momentaneamente alla guida, di indicargli un Dio da adorare. Questi allora fonde una statua di un vitello d’oro, che Israele inizia ad adorare. Dio sente i canti alla statua e si infuria. Mosè lo placa ma rompe le tavole della prima alleanza e punisce lui stesso il popolo, bruciando il Vitello d’Oro. Poi passa a filo di lama tutti coloro che si rifiutano di seguire il vero Dio, quello che li ha salvati dall’Egitto. Infine Mosè risale sul monte a ricevere di nuovo le tavole delle leggi dell’alleanza e questa volta il popolo lo aspetta.
PERCHÉ CI INTERESSA QUESTO EPISODIO Quando Mosè scende dal monte per distruggere il Vitello d’Oro, il popolo lo vede con corna ovine, di pecora o d’ariete a seconda delle traduzioni. In quel periodo l’equinozio si stava spostando o si era appena spostato da Toro ad Ariete. Ed ecco che Mosè, proprio con quell’attributo, distrugge il Vitello d’Oro e esorta il popolo a guardare lui. Il Vitello è d’oro, un metallo, e viene distrutto nel fuoco. Astrologicamente, il Toro è un segno di Terra, l’Ariete è un segno di Fuoco.
500 A.C. GRECI (CON INFLUENZE EGIZIANE E EVOLUZIONI ROMANE)
GRECIA Si divide in tre (più uno) periodi principali: Grecia arcaica (XVI – X sec a.C): molteplici piccoli regni fra cui spicca Micene. Epoca della guerra di Troia. Medioevo ellenico (IX – VI sec a. C.): rinascita dopo l’invasione dorica. Epoca classica (V- III sec. a. C.): è il periodo più ricco di avvenimenti importanti. Dura fino alla morte di Alessandro Magno. L’esplosione della cultura greca avviene in questi secoli. Epoca ellenistica (III –II sec. a. C.): dopo la morte di Alessandro Magno il suo impero di divide fra i suoi generali. È l’era di Alessandria d’Egitto. Conquista romana: fine dell’era greca. La sua cultura viene assimilata e condivisa dai Romani.
ASTRONOMIA (STELLARE) GRECA Le divinità non sono più riferite a singole stelle ma a costellazioni. Fra queste costellazioni le più importanti erano quelle dello Zodiaco, ovvero quelle giacenti sull’eclittica. Letteralmente, zodiaco vuol dire «strada degli animali». I filosofi iniziano ad approcciarsi all’astronomia in un modo più scientificamente orientato. Intorno al 150 a.C. Ipparco scopre il fenomeno della Precessione degli Equinozi. Tutte le osservazioni dei filosofi precedenti vengono raccolte e ampliate da Tolomeo nell’Almagesto.
LE COSTELLAZIONI CARDINALI Nella mitologia «astronomica» greca, fra le costellazioni zodiacali quattro erano tenute più in conto che le altre, queste erano dette «costellazioni cardinali». Si trattava di Ariete, Cancro, le chele dello Scorpione e Capricorno. Molte di queste costellazioni sono molto poco luminose oppure molto piccole. La loro importanza dunque deve per forza derivare da qualcos’altro Esse erano le costellazioni «in carica» e dunque in occultazione agli equinozi e ai solstizi del tempo.
ARIETE, LA PRIMA COSTELLAZIONE Il nome dell’Ariete probabilmente viene dal fatto che la disposizione degli astri ricorda quella di un muso piegato in avanti. Non è una costellazione molto grossa ma non è difficile da individuare. Gli iniziatori del culto dell’ariete furono gli egiziani perché la sua culminazione indicava l’arrivo dell’alluvione del Nilo, insieme al sorgere di Sirio. L’anno greco iniziava con l’equinozio di primavera, dunque l’Ariete era la prima costellazione dello zodiaco. La costellazione rappresenta nientemeno che Crisomallo, ovvero l’ariete dal Vello d’Oro del mito degli Argonauti, uno dei principali della cultura greca. Quando l’animale era ancora in vita poteva volare e perciò fu inviato dalla Regina Nefele, a cui era stato donato da Ermes, a salvare i figli prima che la rivale Ino li uccidesse. In una delle sue varianti si dice che l’Ariete durante questo suo viaggio volasse insieme al Sole. E questo è astronomicamente corretto, quando la costellazione è «di turno»
BILANCIA, LE CHELE DELLO SCORPIONE «Dimora lassù lo Scorpione con chele incurvate in duplice arco Lo Scorpione si contrappone a Orione nella volta celeste in quanto con la coda ricurva fu il mostro che lo uccise. forma due segni celesti». In realtà, così come è oggi, questa costellazione non viene giace (Ovidio, Metamorfosi) sull’eclittica se non per una settimana. La parte davvero attraversata erano le chele, che alla fine formarono la Bilancia. Il primo a riconoscerla a parte fu Gemino, nell’80 a.C., ma la sua idea non si diffuse fino ai Romani. Giulio Cesare decise per la sua divisione e le diede il nome per cui è nota ora. Si scelse proprio la Bilancia perché in questo segno cadeva l’equinozio d’autunno, che divideva l’anno in due parti uguali. Inoltre i Romani le attribuivano una parte attiva nel cambiamento stagionale. Era associata ad Atena, fra le altre cose dea dell’equilibrio e della giustizia. La Bilancia ha molti modi di essere tracciata ed è difficile vedervi questo simbolo in molti casi.
CANCRO È la costellazione più debole dello zodiaco. La forma con cui le stelle vengono collegate ricorda in effetti qualcosa da cui escono quattro zampe anche se spesso ne vengono disegnate solo tre. in Egitto era visto come il dio Khepri, il sacro scarabeo che faceva rotolare il Sole. Il mito greco del Cancro non è molto lusinghiero, in quanto questo animale cercò di aiutare l’Idra di Lerna durante la sua battaglia contro Eracle, finendo schiacciato dall’eroe. In realtà non era visto come un granchio ma un gambero o un altro crostaceo d’acqua dolce, che si muove lentamente. Questo ricordava il moto del Sole, che d’estate sembrava far scorrere il tempo più lentamente. Inoltre, quando è in Cancro, il Sole arrivava alla sua massima declinazione nord, dopodiché iniziava a tornare verso sud, muovendosi proprio come i gamberi.
CAPRICORNO Il capricorno è la costellazione più piccola dello zodiaco e non ha stelle di prima magnitudine. Dovrebbe letteralmente ricordare il corno triangolare di un capro, tuttavia in tempi moderni viene anche detta «gli slip del bikini». Per i Greci il Capricorno era il ringraziamento degli dei verso il satiro Pan, che li aveva aiutati nella lotta contro i Titani e in particolare contro Tifone. Al suo arrivo, Pan si gettò in acqua per diventare pesce ma la trasformazione gli riuscì solo a metà. Zeus affrontò Tifone, che sulle prime lo sconfisse e diede alla sorella Delfine i suoi tendini. Pan intervenne, spaventandola e permettendo a Ermes di riportare i tendini a Zeus, che a quel punto attaccò di nuovo Tifone con i fulmini, sconfiggendolo e confinandolo sotto l’Etna. Il mito, astronomicamente, rappresenta il Sole che nel suo viaggio annuale raggiunge minimo delle sue ore di luce ma nel Capricorno, dopo il solstizio d’inverno, inizia a «rinascere».
SOLSTIZI OPPOSTI Siccome al solstizio estivo il sole sorge a Nord, il Cancro chiamato il Cancello Nord del Sole dai platonici. All’opposto, quello del Capricorno invece è il Cancello Sud. Dal cancello del Cancro le anime passavano nel momento della loro incarnazione, dopo la loro morte uscivano dal mondo passando dal cancello del Capricorno. Beroso, sacerdote caldeo del IV secolo a.C. naturalizzato greco, asseriva che la Terra sarebbe stata sommersa dal diluvio quando tutti i pianeti sarebbero stati in congiunzione nel Cancro mentre se lo fossero stati nel Capricorno sarebbe stata distrutta dal fuoco.
100 D.C. CRISTIANESIMO
CAMBIO DELLA SIMBOLOGIA Gli ebrei seguivano le leggi dettate da Mosè, fra le quali anche quelle che regolavano i sacrifici. Nell’anno 0 nasce Cristo. Negli anni successivi, diffonde il suo messaggio finché non viene crocefisso ma il suo operato viene tramandato tramite le testimonianze dei Vangeli. In questi testi, Gesù più volte parla di pastori e greggi ma non ne incontra mai. Più e più volte, invece, parla ai pescatori. Pur essendo chiamato «Agnello di Dio», il simbolo di Gesù nei primi cristiani era quello di un pesce. Il simbolo del pesce acquista dunque una nuova importanza e un nuovo significato. Intorno all’anno 0 la precessione spostò l’equinozio di primavera dall’Ariete ai Pesci
1000 MEDIOEVO
CHE FINE FA L’ASTRONOMIA Con l’ufficializzazione del cristianesimo molti dei concetti scientifici vengono ripudiati e negati solo per il loro essere stati formulati in periodo pagano e quindi sotto l’egida di dei “falsi e bugiardi”. I calcoli e le nozioni derivanti dalle culture passate, dunque, vengono per la maggior parte dimenticati. L’astronomia, dal punto di vista più preciso e scientifico, si ferma. Il compito degli astronomi medievali è osservare i movimenti celesti e cercare di comprendere la volontà divina che le fa agire così. È un’astronomia teologica, che manca di metodo e accuratezza, perché non è più quello il suo scopo. Deve comunque stare attenta non sfociare nell’eresia. La precessione viene riconosciuta nuovamente, ma è solo un ritardo del cielo delle stelle fisse che Dio ha voluto mettere per un qualche motivo.
I TESTI ARABI Gli arabi nel frattempo si erano espansi fino a colonizzare tutto il nord dell’Africa, la Spagna e il sud d’Italia. La loro cultura aveva inglobato anche quella greca, fra cui i testi, che erano stati tradotti in arabo. Inevitabilmente con il contatto fra i popoli, la cultura cristiana e quella araba si influenzarono a vicenda. Questa influenza portò gli intellettuali europei a «mettere le mani» sui testi arabi, fra cui anche quelli greci tradotti. Fra questi testi, quelli dei filosofi che avevano studiato i fenomeni celesti permisero la nascita di un nuovo personaggio: l’astrologo.
ASTROLOGIA ASTRONOMICA Al contrario di quello che si pensa, quelli che nel medioevo venivano definiti astrologi avevano molto poco a che fare con i veggenti. Almeno non gli astrologi seri. Con la Chiesa c’era un accordo che la rendeva una materia degna di studio. Ma guai a sfociare nella teologia, nella stregoneria o nell’ateismo. Gli astrologi, a differenza degli astronomi che si occupavano di questioni più teologiche e trascendenti, erano in grado di prevedere con precisione più che sufficiente i moti dei corpi celesti e perciò di capire quale «influenza» avrebbero avuto sulla vita degli uomini. Per questo in ogni corte ce n’era almeno uno.
LA FINE DELLA MITOLOGIA CELESTE Poiché mancava il riconoscimento di molte delle costellazioni e dei punti di riferimento celesti, gli astrologi presero a modello il cielo greco. L’astrologia che nasceva nel medioevo era fissa con il sole e non teneva conto della precessione degli equinozi e dei moti delle stelle, però era abbastanza precisa nel seguire il moto dei pianeti, i protagonisti degli studi astrologici. Oltre a tutte le motivazioni astrologiche, il cristianesimo stesso pose un limite al rinnovamento della cultura, perché non c’era più nulla da cambiare. I santi e gli angeli sì, erano associati a certe stelle, però come loro custodi. È qui che il nostro discorso si ferma.
OGGI ASTRONOMIA E ASTROLOGIA ORIENTALE E OCCIDENTALE
SCIENZA E CULTURA Lo studio di materie scientifiche si è sempre di più separato dalla cultura popolare, un processo che vede come ultimo atto la separazione dalla religione. Adesso solo chi studia astronomia è a conoscenza della precessione e in pochi sanno che le costellazioni dell’oroscopo non combaciano, come date, con quelle effettivamente visibili in cielo. Ai giorni nostri l’equinozio è ancora nei Pesci ma stanno per entrare nell’Aquario. Dall’inizio della mia presentazione abbiamo compiuto quasi un quarto di giro.
I COMPITI DI DIVINAZIONE HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO, CAP 14 «Sai» disse Ron, i capelli ritti a furia di passarci in mezzo le dita, preso dallo sconforto, «credo che sia ora di ricorrere alle vecchie misure d’emergenza per Divinazione». «Cosa… dobbiamo inventare?» «Sì» rispose Ron, spazzando via dal tavolo la gran massa di foglietti scarabocchiati, intingendo la penna nell’inchiostro e cominciando a scrivere. «Lunedì prossimo» annunciò, «mi verrà la tosse, a causa dell’infelice congiunzione di Marte e Giove». Alzò lo sguardo su Harry. «La conosci, no? Dalle un oceano di disgrazie e lei ci sguazzerà». «Giusto» disse Harry, appallottolando il suo primo tentativo e lanciandolo nel fuoco, al di sopra delle teste di un gruppo di allievi del primo anno seduti a chiacchierare. «D’accordo, allora. Lunedì: rischio di… ehm… ustioni». «Ci puoi giurare» fece Ron cupo, «lunedì ci toccano di nuovo gli Schiopodi. Okay, martedì io… ehm…» «Perderai una cosa preziosa» disse Harry, che sfogliava Svelare il futuro in cerca di spunti. «Giusto» rispose Ron, prendendo nota «Per colpa di… Mercurio. Perché invece tu non ti fai pugnalare alle spalle da qualcuno che credevi un amico?» «Sì, dai!» approvò Harry, scrivendo, «e sarà perché… Venere è nella dodicesima casa». «E mercoledì avrò la peggio in una rissa». «Aaaah, la rissa la volevo io. No, allora io perdo una scommessa». «E certo, perché scommetterai su di me nella rissa».
L’EREDITÀ DELL’ASTROLOGIA Nonostante tutto quello che l’ha trasformata, l’astrologia è, in fondo, il legame più forte che è rimasto fra astronomia e cultura: Le stelle regali continuano a sorvegliare i quadranti a loro assegnati dagli elamiti. I pianeti e la luna si spostano nelle loro varie case, che sono ancora quelle del Bundahishn. Le costellazioni sono ancora quelle ellenistiche e iniziano dall’Ariete, come ai tempi dei greci. Le associazioni con i quattro elementi probabilmente arrivano dall’ellenismo. Le stelle sono associate alla custodia di vari angeli e santi come nel cristianesimo.
IN ORIENTE Nelle civiltà orientali tipo quella indiana si seguono invece due calendari. Il primo è quello globalizzato che serve a tutto il mondo per sincronizzarsi. Il secondo è un calendario lunare e astrologico millenario che è sempre variato e continua a variare con i moti celesti. È un calendario preso a modello per una parte di religione induista, quella più legata alle stelle. In questo calendario, adesso siamo sotto l’era governata da Pesci, Gemelli, Vergine e Sagittario che sono, appunto, le costellazioni ora in occultazione agli equinozi e ai solstizi.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA http://adsabs.harvard.edu/full/1945PA.....53..149D http://www.latlantide.it/storia/elamiti.htm http://www.avesta.org/mp/bundahis.html https://osr.org/it/blog/astronomia/costellazioni/costellazione-bilancia/ http://www.sullerivedelkifissos.it/2019/01/21/costellazioni-greche-le-stelle-del-mito/ http://planet.racine.ra.it/testi/scorpio.htm http://planet.racine.ra.it/testi/cancer.htm http://planet.racine.ra.it/testi/ariete.htm http://planet.racine.ra.it/testi/capricor.htm http://planet.racine.ra.it/testi/medioevo.htm https://digilander.libero.it/diogenes99/Medioevo/MedioevoEuropeo.htm Athos Sivieri, Primo Vivian, Mythos; Edizioni G. D’Anna, 2014 R. Rossi, U. C. Callici, A. Porcelli, G. Vallarino, Erga Mouseon, Pearson, 2015 Nicola Abbagno, Giovanni Fornero, La ricerca del Pensiero, Pearson, 2014 Eckhard Slawik, Uwe Reichert, Atlante delle Costellazioni, Zanichelli, 2011
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