Ti racconto Le nostre fiabe

Pagina creata da Andrea Valente
 
CONTINUA A LEGGERE
Ti racconto Le nostre fiabe
Ti racconto…Le nostre fiabe

La struttura in “gioco”:Percorso didattico-educativo sulla fiaba.

           Raccolta di fiabe
        realizzata dagli alunni
    di 1Q del plesso di Via Taverna

                     “… Credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove,
                             possano contribuire ad educare la mente.”
                                                         (Gianni Rodari)
La raccolta di fiabe è stata realizzata dagli alunni della classe prima Q
del plesso di via Taverna dell'I.C "P. Stefanelli" di Roma
durante l’attività di lingua italiana.
Le fiabe, racconti fantastici con elementi magici e meravigliosi,
veicolano messaggi educativi, emozionando,
esortano il lettore ad una riflessione critica, etica e morale.
Un excursus attraverso il mito di questo genere letterario e
di tutto ciò che lo caratterizza senza tralasciare la magia della lettura.
Con questo percorso si è cercato di far perseguire agli alunni
i seguenti obiettivi disciplinari:
 -ampliare l’area linguistico-espressiva
-conoscere la struttura narrativa della fiaba
-ricostruire la successione degli eventi
 -conoscere le caratteristiche del linguaggio della fiaba.

Ringraziando per la collaborazione e l’attenzione che
si vorrà prestare a questo lavoro, gli alunni della classe 1Q
invitano tutti a leggere questi racconti e a compiere
un emozionante viaggio nel mondo della fantasia.

Docente: Prof.ssa Vania Francesca Vaccaro

                                               Le nostre Fiabe               Pagina 2
"La Strega cattiva"
Autore Alemanni Sarah

...C'era una volta una strega di nome Radolfa Porcina, un po’ goffa e bizzarra, aveva i capelli
ricci e di colore verde fluo come gli occhi, indossava sempre un cappello strano, a punta nero,
con dei nastri lunghi verdi. La strega viveva in una grotta scura, tetra ed abbandonata in via
"Puzzolentini". Ella era molto ma molto cattiva perché trattava male tutti gli animali che
usava per miscugli e pozioni. Un giorno, accadde che, sbagliò gli ingredienti di una magica
pozione e finì per riempire la grotta di una nube di fumo nero. All'improvviso, da quella nube
di fumo, uscirono tanti e vari oggetti che presero vita ed iniziarono a preparare la valigia della
strega, la cacciarono e la esiliarono. Così, da quel giorno, quella grotta divenne un bellissimo
castello dove una splendida principessa visse felice e contenta.

"La carriera di Michael"
Autore Bravi Edoardo

C'era una volta, non molto tempo fa, un bambino di nome Michael di dodici anni si avvicinò al
mondo del basket. Il ragazzo, a tredici anni, iniziò a giocare e realizzò il suo sogno, vincendo
numerosi campionati. Aveva delle magiche scarpette rosse ed una maglia lunga ed enorme di
colore grigio, gli occhi sempre attenti e lo sguardo vigile. Un giorno, come d'incanto, le sue
scarpette iniziarono a parlargli ed a suggerirgli varie tecniche di gioco tanto da permettergli
di vincere tantissimi trofei. Michael non si separò mai più dalle sue magiche scarpette,
collezionando infinite vittorie, trascorse una vita felice, inseguendo i suoi sogni.

"1000 Lire in tasca"
Autore Bruganelli Martina

...C'erano una volta tre           fratelli,  Sam,    Marck e Simone,            molto poveri.
Una sera, il più grande di loro, Sam disse ai due fratelli: -"Domani parto perché siamo troppo
poveri!"- Il giorno seguente si svegliò e partì. Dopo aver camminato tanto, si fermò un po’ in
una vecchia locanda dove mangiò, si sdraiò e si addormentò. Il mattino dopo, accadde che il
ragazzo, mentre stava passeggiando, si mise una mano in tasca e vi trovò una banconota da
1000 lire. Così, decise di tornare a casa dai suoi due fratelli. Arrivato Sam annunciò loro di
avere dei pantaloni magici ed esortò uno dei due fratelli a partire. Marck, entusiasta e felice,
decise di partire e di compiere lo stesso viaggio. Infatti, senza esitare, si fermò nella stessa
locanda di Sam e trovò anche lui in tasca un biglietto da 1000 lire e altre banconote, tra
queste, c'era uno strano biglietto nel quale c'era scritto:-"I pantaloni magici sono sulla
Montagna Nera. Il mago Pantamagici"- I tre fratelli andarono di corsa sulla montagna,
indicata dal mago e trovarono tanti pantaloni e tante banconote da diventare ricchi e
comprare un prestigioso museo.

                                           Le nostre Fiabe                            Pagina 3
"Le due amicette"
Autore Bruno Picone Alice

C'era una volta, in un gattile, due gattine molto amiche, di nome Emma e Pru. Emma aveva il
pelo bianco e gli occhi verdi, però, per sua sfortuna, aveva solo tre zampe, poiché, da piccola,
era stata investita da un'auto. Pru, al contrario, aveva il pelo bianco e grigio ed era stata
abbandonata. Le due gattine vivevano nella stessa gabbietta ed erano inseparabili,
mangiavano e dormivano sempre insieme. Erano indivisibili, giocavano e saltavano
dappertutto. Un giorno una signora di nome Michela prese Emma e la portò a casa. Pru, allora,
non vedendo più la sua amichetta, cominciò a non mangiare, a non giocare ed a smettere di
dormire. Insomma Pru era triste mentre Emma si trovava in un casa molto accogliente in cui
era amata e coccolata. Michela, vedendo Emma molto infelice, decise che aveva bisogno di Pru,
andò così, al gattile per adottarla. Quando vide Michela la gattina triste, all'improvviso iniziò a
miagolare ed a far le fusa così la signora la portò a casa. Le due amiche gattine si riunirono e
vissero per sempre felici e contente.

"La gazzella e l'elefante"
Autore Camillo Gaia

… C'era una volta, una gazzella molto bella e molto veloce di nome Lara, era simpatica e
sempre allegra. Un giorno incontrò un elefante di nome Spark che andava di fretta e
incuriosita, decise di avvicinarsi e di conoscerlo. Impaurita perché Spark non rispondeva lo
supplicò. L'elefante, allora, si fermò, respirò e rispose: -"Vado, sempre di corsa, la mia vita è un
viaggio ma sono felice di conoscerti!”- La gazzella, improvvisamente, si sentì battere forte il
cuore e iniziò a parlare, a ridere ed a scherzare. Da quel giorno i due furono inseparabili e
condivisero tutto insieme.

"Il pastore"
Autore Certelli Eleonora

   C'era una volta un pastore che aveva cento pecore e cento mucche. Un giorno perse due
pecore e quattro mucche ed infuriato decise di mettersi alla ricerca dei suoi preziosi animali.
Camminò tanto per tanti giorni ma nulla, i suoi animali sembravano svaniti, come per magia,
in chissà quale angolino del suo terreno. Il pastore fece lo stesso tragitto per i giorni seguenti,
pregando tanto, finché come d'incanto riuscì, una per volta, a ritrovarle tutte e visse felice e
contento.

                                            Le nostre Fiabe                             Pagina 4
"Le uova d'oro"
Autore Cojocariu Octavian

C'era una volta, lontano dal villaggio, in un paesino sperduto, una vecchia casetta nella quale
vivevano tre giovani fratelli molto poveri. Il maggiore, sentendosi responsabile della vita dei
suoi fratelli, decise di partire per cercar lavoro e fortuna. Si imbatté nella foresta e vide su un
albero mezzo tagliato un'oca. Pensò che, portandola a casa, l'oca avesse potuto procurargli le
uova e renderlo ricco. Arrivato a casa, parlò con i due fratelli ed insieme decisero di portarla al
fiume ed attendere il giorno successivo per le uova. I tre non sapevano che l’oca era magica. La
mattina seguente, appena svegli, andarono al fiume per controllare l’oca e giunti sulla riva,
non trovarono delle uova qualsiasi ma videro un uovo tutto d’oro, in un angolino del prato. Fu
uno spettacolo meraviglioso che fece sobbalzare i tre ragazzi dalla gioia. Poi scorsero l’oca
vicino al fiume, questa all’improvviso iniziò a parlare e disse loro:” Apprezzo la vostra
gentilezza, mi avete offerto cibo ed acqua e per questo vi ringrazio e vi regalo un uovo d’oro
ciascuno!” I fratelli, entusiasti e felici, la portarono a casa e con il denaro guadagnato,
vendendo le uova, comprarono delle nuove case e vissero felici e contenti.

“Il cane Magico”
Autore De Cubellis Mattia

C’era una volta un bellissimo cane senza nome, abbandonato e tutto solo che vagava infelice
per strada. Un bel giorno vide un furgone tutto rosso, grande che sostava ai margini del
marciapiede con una grande scritta sul retro:”L’Accalappiacani”. Il cane capì all’istante di cosa
si trattava ed iniziò a correre. L’uomo del furgone, accortosi della fuga, cominciò a seguirlo
finché riuscì ad acchiapparlo ed a metterlo in gabbia. Il cagnolino venne portato in un canile
freddo, oscuro e sporco. Trascorsero tanti giorni nei quali il cane mostrava tanta tristezza, non
riuscendo nemmeno più a mangiare. Un giorno una bella famiglia, con due bambini, arrivò al
canile e appena lo videro, rivolgendosi alla mamma esclamarono:-”Mamma, mamma,
vogliamo questo cane!”-La mamma con molta tenerezza e gioia non esitò ad adottarlo e ad
accontentare i suoi bambini. Così lo portarono a casa, lo sistemarono in un dolce sofà in cucina
e lo riempirono di coccole. Accadde che, in una notte gelida e piovosa mentre i bambini
dormivano, i due genitori vennero svegliati da strani rumori e corsero a controllare il loro
cagnolino. Videro in cucina un magico spettacolo ed il cane intento a cucinare ed a fare strani
esperimenti con il cibo. I due, stupefatti, scoppiarono a ridere ed a scherzare. Il giorno
seguente raccontarono tutto ai loro figli che meravigliati decisero di far cucinare sempre il
loro magico cagnolino.

                                            Le nostre Fiabe                            Pagina 5
“Gli gnomi salterelli”
Autore Di Pinto Virginia

C’ erano una volta tre gnomi, uno era alto e grosso, uno medio e più esile e l’ultimo basso e
piccolissimo. Una mattina il padre dei tre chiese loro di andare a prendere un po’ di frutta nel
giardino. Per primo andò il più alto ma non riuscì a raccogliere le mele e ritornò a casa a mani
vuote. Allora corse lo gnomo medio ma anche lui non prese nulla e tornò senza speranze.
Arrivò il turno del più piccolo che sobbalzò prima sui funghi sparsi nel giardino poi su una
siepe enorme ed alta ed alla fine colse ben dieci mele. Il padre, vedendolo arrivare con così
tante mele, fu felicissimo e da quel giorno ebbe sempre l’incarico di raccogliere la frutta. Gli
altri due fratelli gnomi, pensarono, allora che con l’aiuto del piccoletto, potessero fornire cibo
a tutto il villaggio e diventare ricchi e famosi. Così fecero per giorni e giorni sfamando tutti gli
gnomi e vendendo tantissima frutta. Tutto il villaggio fu contento, ormai i tre gnomi erano
diventati famosissimi anche nei dintorni ed in tutta la valle tanto da essere chiamati: gli gnomi
salterelli, rendendo felici e contenti tutti.

“Stella”
Autore Martinut Giulia

…C’era una volta una ragazza di nome Stella molto bella. La ragazza aveva perso la mamma
da piccola ed il padre si era risposato con una donna che aveva una figlia di nome Cristina,
anche lei molto bella ma non quanto Stella. Alla morte del padre la matrigna, sempre tanto
impegnata, dovette partire per un periodo abbastanza lungo, così lasciò a gestire la casa a
Cristina. La ragazza era molto gelosa ed invidiosa di Stella tanto da trattarla molto male, le
faceva svolgere i lavori più duri e faticosi. Un giorno le ordinò di andare dalla sarta per farle
cucire un bel po’ di vestiti. Quando giunse, chiese alla sarta dei vestiti per la sorella e questa le
rispose:-” Ti cucirò gli abiti ma tu dovrai andare a prendermi dell’acqua nella foresta!”- Stella
senza esitare si incamminò e superate tante difficoltà riuscì a trovare ed a prendere
dell’acqua ma sulla strada di ritorno incontrò un signore che assetato le supplicò di farlo bere.
La ragazza, dolce e incapace di contraddirlo, gli offrì l’acqua e tornò dalla sarta a mani vuote.
Questa infuriata la cacciò fuori dalla bottega e le ordinò di non tornare più. Uscita dal negozio
iniziò a correre e improvvisamente, come d’incanto, le si gettarono addosso al suo vecchio e
povero vestitino, tante monetine. Stella felice di tutto quello spettacolo corse da Cristina per
darle la lieta notizia ma questa sempre nervosa e più invidiosa che mai, le ordinò di andare a
dormire. Il giorno seguente Stella incontrò, mentre passeggiava nella solita foresta, tanti altri
strani personaggi ai quali si mostrò sempre cortese e gentile ed una notte, accadde che, stanca
si addormentò nel bosco e dal cielo caddero accanto a lei tante monete ed un bellissimo vestito
nuovo.

                                             Le nostre Fiabe                             Pagina 6
“Il cagnolino magico”
Autore Matonti Vanessa

Una volta in un canile c’era un cane magico, il suo nome era Max. Era un meticcio di colore
bianco e marrone ed aveva il potere di realizzare i desideri. Un giorno entrò nel canile un
bambino per adottare un cane e appena lo vide felice, decise di scegliere proprio Max. Usciti
dal canile, il bambino lo portò dal veterinario per farlo lavare ed in seguito tornarono a casa.
Trascorsero alcuni giorni e i due diventarono tanto amici. Una mattina il bambino disse al
cagnolino che aveva un grande desiderio: -“Max, voglio la pace nel mondo, in ogni angolo
della Terra voglio che ci sia tanta serenità!”-Il cagnolino fece avverare il suo sogno, così, ci fu
pace, gioia e tanta serenità in tutto il mondo. Il bimbo sapeva che ogni suo desiderio utile
sarebbe stato realizzato. Allora decise che mai si sarebbe separato da quel magico e tenero
cane e vissero felici e contenti, sempre inseparabili.

“La corda, il bastone ed il coltello”
Autore Mizzon Gianluca

C’era una volta una corda, un bastone ed un coltello. La corda era stata usata per legare le
mani a tanti poveri schiavi, togliendo loro la libertà ovvero la cosa più preziosa della vita e
per questo si vergognava tanto. Il bastone aveva picchiato tanti innocenti e si sentiva
mortificato ed infine il coltello, era stato usato per ferire, si sentiva triste ed infelice.
Dicevano tra di loro: -”Ci vergogniamo tanto per tutto ciò che abbiamo fatto nella nostra
vita!”- Un giorno una ragazzina bionda, molto vivace e dolce mentre passeggiava nel bosco
scorse da lontano la corda, il bastone e il coltello ed incuriosita si avvicinò per prenderli,
esclamando: -”Oh che bella corda e che bel bastone! Che bel coltello!”- Rosagiulia, questo era
il suo nome, era una ragazza davvero tanto dolce, iniziò a parlar con loro:-”Che fate, sperduti
e soli, in questo bosco?” - La corda esclamò:-”Ci nascondiamo, abbiamo tanta vergogna
poiché abbiamo fatto molto male a tutti!”- Rosagiulia, ponendosi la mano sulla guancia, ad
un tratto esclamò:”Non vi preoccupate, io ho la soluzione! A te Corda ti userò per giocare! Tu,
Bastone servirai al mio nonnino che non riesce a camminare! Infine tu, Coltello sarai usato
per spalmare marmellata o cioccolato sul pane!” I tre saltarono dalla gioia e vissero felici. Le
cose sono buone o cattive dipende solo dall’uso che noi ne facciamo nella vita.

                                            Le nostre Fiabe                            Pagina 7
“I tre nanetti nel bosco”
Autore Panetta Barbara

…C’era una     volta una ragazza di nome Dolcina che viveva con la sua matrigna e la
sorellastra Amarona. Un giorno d’inverno, la matrigna le ordinò di raccogliere un cestino di
fragole. Dolcina così, si incamminò e nel bosco scorse una casetta dove tre strani nanetti,
affacciati ad una enorme finestra, continuavano a salutarla in modo cortese e gentile.
Dolcina, incuriosita da quei tre strani ometti decise di fermarsi e parlar con loro. I nanetti,
vivaci e chiacchieroni, le chiesero di spazzare la neve. Lei accettò e mentre era intenta nel
duro lavoro, le fecero degli incantesimi. Uno di questi permetteva alla bella ragazza che, ad
ogni sua parola pronunciata, le fossero cadute, sul suo vestito, tante monetine. Dolcina
felicissima sobbalzò dalla gioia, facendo un tuffo nel magico bosco cadde sul prato e vide, tra
i cespugli e le siepi che anche le fragole che cercava erano ormai, diventate numerose e le
raccolse tutte. Ora, finalmente poteva ritornare a casa dalla matrigna con un cestino ricolmo
e felice. Appena arrivò, raccontò l’accaduto alla matrigna ed alla sorellastra. Amarona,
invidiosa, non esitò il giorno seguente ad andare anche lei nel bosco. Arrivata alla casa dei
nanetti si dimostrò scortese e nervosa. I tre ometti, allora, fecero in modo che ad ogni sua
parola pronunciata, fosse sbalzato fuori dalla bocca un rospo, il tutto per renderla sempre
più brutta. Tornata a casa, iniziò a raccontare tutto ma non riusciva poiché dalla sua bocca
uscivano tanti rospi. Un bel giorno arrivò in quel boschetto un bel principe che chiese,
appena la vide, a Dolcina di sposarlo e lei accettò. I due vissero felici e contenti.

“I tre fratelli”
Autore Picotti Francesco

C’erano una volta, in una casa lontana, tre fratelli tanto poveri e tristi. Un bel giorno il primo
dei tre decise di recarsi al villaggio ma per il sentiero, distratto non vide un buco e cadde in
un burrone pieno d’oro e di oggetti preziosi. Rialzatosi, felice di quella magica scoperta,
raccolse tutto e ritornò a casa con il bottino. Giunto nella sua modesta casa, mostrò tutto ai
due fratelli. Il secondo, invidioso, decise, così che la mattina seguente sarebbe partito alla
ricerca d’oro e così fece. Arrivato in quel magico burrone trovò un diamante enorme e
brillante e stupefatto fece ritorno a casa. Il terzo fratello alla vista di tutto quello splendore
non riuscì a trattenere l’invidia e disse in cuor suo:”Domani parto anch’io, magari ritornerò
con tanti gioielli!” Il giorno dopo partì ma nel burrone trovò solo immondizia e sporco. Lui
non divenne ricco come gli altri due ma il villaggio visse ugualmente felice e contento.

                                           Le nostre Fiabe                            Pagina 8
“Le ali della colomba”
Autore Raponi Giulia

…C’era una volta un principe giovane di nome Cris che aveva due fratelli. Un brutto giorno
insieme decisero di andare a vedere un castello abbandonato. Entrando, videro un serpente,
custode del castello, arrabbiato e con uno sguardo orrendo che trasformò il primo dei fratelli
in aquila, il secondo in squalo. Cris riuscì a fuggire ma scorse dalla finestra del brutto castello,
la principessa Eva. La ragazza molto bella era in preda ad un sortilegio per questo triste e sola.
Il principe decise, così, di far di tutto per liberarla da quella brutta maledizione. Camminando
nella foresta, incontrò due giganti che litigavano per degli stivali e dopo una lotta con i due,
riuscì a rubare gli stivali e a infilarli ai suoi piedi. Gli stivali, di uno strano rosso fiammante e
giallo intenso, erano magici, infatti riuscirono subito a condurre Cris nel castello dove la
principessa era rinchiusa. Il principe entrò e vide Eva sporca e infelice che gli disse:”Se vuoi
vedermi com’ero, prima del sortilegio, guarda attraverso questo cristallo e mi vedrai felice!”
Il ragazzo, senza esitare, guardò attentamente e se ne innamorò. Eva, allora, vide Cris tenero e
dolce e gli parlò, esclamando:”Se vuoi salvarmi, devi sconfiggere la strega malefica, lei
possiede le ali della colomba. Io sono la principessa della pace e senza le ali non riesco a
vivere!” Cris, dopo aver ascoltato, corse e giunse dalla strega e in duello, riuscì a batterla. Vide
poi, la colomba senza ali, le erano state staccate con forza e senza indugi, le incollò.
Improvvisamente i due iniziarono a volare insieme, diffondendo pace e serenità nel mondo e
liberarono Eva dall’incantesimo che ritornò felice e bellissima. Cris chiese ad Eva di sposarlo e
vissero felici e contenti.

“L’anello dei 5 dragoni”
Autore Rosati Federica

   C’era una volta un contadino, molto umile e semplice che lavorava, faticosamente, nei campi.
Egli aveva una figlia che si chiamava Serena e che amava cantare. La ragazza aveva un anello
tutto d’oro, magico. Una leggenda narrava che un tempo esistevano cinque dragoni, l’ultimo di
questi, voleva regnare e dopo aver sconfitto gli altri ottenne il regno tutto per sé. Una notte
gelida e buia, Serena fu svegliata dall’abbaiare di un cane che le parlò:” Il tuo sogno riuscirà
ad avverarsi ed io son qui per proteggerti!” Serena un po’ incredula non capì bene le parole
del cane. Il giorno dopo venne rapita da un mago tutto nero che la portò in una torre e la
rinchiuse in una gabbia. Era il signore dei cinque dragoni. La ragazza aveva appreso di quella
strana leggenda dal padre, il semplice contadino, che le raccontava spesso la magica storia.
Era impaurita e spaventata. Accadde che il cattivo mago, una sera, le parlò:”Ti congelerai allo
scadere del tempo!”

                                             Le nostre Fiabe                             Pagina 9
Questi, indicava con il dito una vecchia clessidra con della sabbia dentro che continuava a
cadere senza sosta. Improvvisamente, sbucò dietro il mago, Pongy, il cane con cui aveva
parlato quella notte fredda che, dopo una lunga lotta, sconfisse il mago e riuscì a liberare
Serena che visse felice e contenta.

“La Terra di Gallof”
Autore Santurri Daniele

Tanto tempo fa, c’era un regno di nome Gallof, un regno molto grande e ricco di risorse. Gallof
era un posto abitato da creature avide e brutte. Questi esseri, non molto alti, erano di colore
verde con un naso molto lungo e rosso, le loro orecchie erano appuntite e lunghissime, non
avevano capelli, avevano una strana testa ed indossavano strane scarpe. Le creature avevano
un solo interesse, quello di rubare, soprattutto oro che riponevano in un enorme sacco. Una
notte, i gobbi, così li chiamavano nel regno, partirono per rubare nelle casette degli abitanti.
Durante il loro viaggio, per il sentiero, incontrarono un bambino. Goblin, questo era il suo
nome ed era andato lì per cercar cibo ed acqua. I gobbi gli parlarono a lungo, raccontando che
rubavano sempre nelle case del villaggio. Goblin, ascoltate quelle parole, pensò tra sé:” Devo
far qualcosa per far terminare tutto altrimenti saremo tutti poveri!” Così, rispose ai gobbini
che dovevano restituire, ogni oggetto del bottino, ai proprietari che ne avevano tanto bisogno.
Alle parole del ragazzo, le strane creature, si sentirono in colpa, furono colte da un senso di
vergogna e provarono talmente tanto imbarazzo che all’istante si misero in cammino per il
regno e restituirono tutto ai contadini. Il regno divenne sempre più ricco, i contadini e tutti gli
abitanti continuarono a lavorare con gioia, i gobbi divennero buoni e cortesi e tutti vissero
felici e contenti.

“Fiore e la sua magica gioventù”
Autore Tota Sara

C’era una volta in un bosco lontano dal piccolo paese, una grande ed alta torre nella quale
viveva una donna di nome Greta ed una ragazza di nome Fiore. La ragazza era orfana e da
piccola era stata rapita da Greta che desiderava solo la sua gioventù. La donna aveva il
grande bisogno e desiderio di restare sempre giovane e mai si sarebbe rassegnata al solo
pensiero di invecchiare. Ogni notte mentre Fiore dormiva, Greta le prendeva la mano e rubava
un po’ di gioventù, così accadeva ormai da giorni. Un giorno mentre era particolarmente felice,
sentì una voce e vide un principe che voleva portarla via da quel posto. Il principe ordinò ai
suoi schiavi di farla fermare ma non riuscirono nel loro intento. Allora il principe decise di
arrendersi ma improvvisamente la Terra cominciò a tremare e tantissime scale comparvero
vicino ai piedi del re. Così Fiore fu portata via, i due si innamorarono e decisero di sposarsi.

                                            Le nostre Fiabe                           Pagina 10
In seguito si seppe che Fiore apparteneva ad una delle famiglie reali.              I due sposi si
trasferirono al palazzo e vissero felici e contenti.

“Due gatti e un’amicizia guadagnata!”
Autore Trabucco Benedetta

Molto tempo fa, vivevano, nelle campagne, due gatti, tra loro, molto rivali, Billy e Romeo. I due
litigavano sempre sulla parte di campo da possedere. Billy era un gatto molto giocherellone
mentre Romeo era molto più serio e sobrio. Un giorno Billy propose una sfida a Romeo:”Ti
sfido, vediamo chi riesce a costruire la tana più bella!”Così, Billy accolse la sfida e corse in città
a raccogliere dei mattoni. Ritornato, in campagna, iniziò a costruire le fondamenta. La
mattina dopo, ritornò in città e raccolse gomitoli di lana di vario colore e colore liquido per
dipingere. Iniziò così, a dipingere la sua tana, di colore arancio con tanti quadretti bianchi e
rivestì le pareti interne con la lana per non gelare d’inverno. Intanto Romeo si era diretto
verso il fiume ed aveva raccolto erba e paglia. Giunto in campagna, si mise a lavorare
duramente ed in pochi attimi finì di costruirla. Per completarla, Romeo aveva raccolto tutto ciò
che la gente aveva abbandonato sul ciglio della strada. Nei giorni seguenti, forti temporali si
abbatterono sulla campagna, facendo crollare la casetta di Romeo che per vivere si rifugiò su
un albero. Billy vide Romeo, solo ed infreddolito e lo invitò ad entrare nella sua tana. Da quel
giorno, i due diventarono molto amici, imparando entrambi che l’amicizia è più importante
dell’orgoglio.

“La scarpa magica”
Autore Vicente Angelo

C’era una volta un ragazzino di nome Marco, molto lento, non correva mai. I suoi compagni, a
scuola, lo avevano soprannominato:”La lumaca”. Marco, triste e solo, piangeva e si disperava,
ormai, era sempre l’ultimo dei suoi amici, non riusciva mai a vincere trofei e gare. Un giorno,
con alcuni compagni di classe, decise di andare nel bosco a passeggiare ma mentre gli altri
correvano, il suo era un passo lentissimo, i suoi piedi sembravano sempre fermi. Di ritorno
Marco, incontrò, tra i cespugli, un cane che abbaiava e saltava. Il ragazzo, impaurito, si
nascose e rimase lì, tutta la notte. Quella notte cambiò tutto nella sua vita. Marco aveva
trovato, nascosta da una siepe, una scarpa di colore rosso. Il ragazzo, incuriosito, la indossò ed
iniziò, come per magia, a correre velocemente tanto veloce che il cane, sempre in agguato,
dovette fermarsi e smettere di inseguirlo. La scarpetta era magica ed aveva il potere di
rendere felice solo chi la indossava. Tornato a casa, nascose la scarpetta sotto il letto.

                                             Le nostre Fiabe                             Pagina 11
Il giorno dopo, quando a scuola, arrivò il momento di correre, rimase sbalorditi e stupefatti
tutti i suoi compagni che felici, gioirono ed esultarono.

“La Principessa Antipatica”
Autore Zaccarelli Alessia

C’era una volta una principessa, di nome Aurora, molto antipatica, rispondeva in modo
scortese a tutti. Ella viveva in un castello molto lontano, aveva diciassette anni e sua madre era
tanto malata. Un giorno la principessa mentre era intenta ad ordinare ai suoi servitori tanti
regali: scarpe, abiti e gioielli, accadde che il padre si infuriò e la mise in castigo. La ragazza,
allora, in una notte piovosa e fredda, fuggì nel bosco. Era molto impaurita e spaventata e per
questo cadde a terra e perse i sensi. La mattina dopo si ritrovò circondata da scoiattoli, conigli,
cerbiatti, uccellini e tartarughe che la portarono in una casetta. La casa era abbandonata,
sporca ed impolverata ed era su due piani. Il primo era composto dalla cucina, un salotto ed un
piccolo ripostiglio, al secondo piano, invece c’era il bagno ed una cameretta. Aurora, appena
vide la casetta, le luccicarono gli occhi e decise di ripulirla e riordinarla. Gli animaletti la
aiutarono nel suo faticoso e duro lavoro. Aurora stava, magicamente, imparando il valore
della gentilezza! Intanto il padre, molto preoccupato della scomparsa di sua figlia, ordinò alle
guardie di cercarla nel bosco. Arrivò il giorno del suo compleanno e Aurora ritornò al castello
dal padre. Quando entrò nella sua stanza, vide la cameriera intenta a darle il cappotto e la
ragazza, improvvisamente, sbalordì tutti, rispondendo con voce sottile e dolce:
”Grazie!”
Il padre, alla pronuncia di quella parola, non riuscì a trattenere le lacrime dalla gioia ed
emozionato le corse incontro e la abbracciò. Da quel magico giorno vissero felici.

                                            Le nostre Fiabe                           Pagina 12
Puoi anche leggere