L'ascolto intelligente rivolto alle comunità nel paesaggio-suolo. Il caso di Roghudi nell'Area Grecanica di Reggio Calabria

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L'ascolto intelligente rivolto alle comunità nel paesaggio-suolo. Il caso di Roghudi nell'Area Grecanica di Reggio Calabria
L’ascolto intelligente rivolto alle comunità nel paesaggio-suolo.
Il caso di Roghudi nell’Area Grecanica di Reggio Calabria

ABSTRACT

Le comunità si radicano in luoghi-suoli da loro prediletti, in paesaggi, in luoghi da abbandonare solo
come reazione estrema a un fenomeno. Ascoltare in modo intelligente le comunità ed i suoli a cui sono
legate, con le loro aspettative e bisogni, è uno degli step per massimizzare le opportunità e diminuire i
rischi nell’antropizzazione. Inoltre, si prende atto che l’espansione e l’innovazione di servizi e di pratiche
legate alla rivoluzione 4.0, tra cui tecnologie per la telemedicina o il soil-monitoring, può avere un ruolo
nel rinforzare o riallacciare il legame tra comunità e luoghi-suoli. L’antropizzazione attuale su suolo
Italiano si affianca alle strategie e alle politiche attuate per le aree interne, inoltre, contempla anche i
luoghi abbandonati – come detto dalla studiosa Christiane Klapisch-Zuberper nel 1973 – per “reazione
estrema a nuovi rapporti di forza instauratisi”. Il caso di Roghudi “nuovo” nell’Area Grecanica di Reggio
Calabria, nonostante Roghudi “vecchio” presentasse fenomeni di abbandono dal dopoguerra, è
indicativo e confermativo delle parole di Christiane Klapisch-Zuberper. Il comune di Roghudi “nuovo”
divenne un fenomeno di antropizzazione-esilio. Roghudi, spostato di molti km in modo forzato e
costruito da zero, è ancora in costante abbandono mentre il vecchio borgo è ammantato da un’aura di
nostalgia. Se il terreno è buono una comunità lo lascerà difficilmente. L’esempio di Roghudi indica dove
rivolgere l’ascolto per un’antropizzazione che sia sostenibile e che possa far riabitare alcuni luoghi: le
comunità & i suoli del paesaggio.

Keywords: Aree interne, suoli, antropizzazione, comunità, paesaggi

Smart listening to reconnect communities & landscape-soils. The case of Roghudi in the
Grecanic Area of Reggio Calabria (Italy)

ABSTRACT

The communities take root in soil-places they prefer, in landscapes, they abandon a place only as an
extreme reaction to a phenomenon. Smart listening to reconnect communities

Listening the connection between communities and landscape-soils, respectively with their expectations
and needs, is one of the steps to maximize opportunities and reduce risks in anthropization. In addition,
nowadays innovation of services and practices related to the 4.0 revolution, including telemedicine or
soil-monitoring technologies, can play a role in strengthening or reconnecting the link between
communities and places-soils.

Nowadays anthropization on Italian soil joins the strategies and policies implemented for inner areas:
SNAI (Strategia Nazionale per le Aree Interne). Moreover, such strategies take account of abandoned places
- as said by the scholar Christiane Klapisch-Zuberper in 1973 - for "extreme reaction to new power
relationships established". The case of "new" Roghudi in the Grecanic Area of Reggio Calabria,
although Roghudi "old" had abandonment phenomena since the post-war period, is indicative and
confirmation of the words said by Christiane Klapisch-Zuberper.

"New" Roghudi is become a phenomenon of anthropization-exile. Roghudi, forced to move many km
and built from zero, is still constantly abandoned while the old village is surraunded by an aura of
nostalgia. If the land is good, a community will hardly leave a place. The example of Roghudi indicates
where to listen for a sustainable anthropization, sometime with the possibility to repopulate some places:
the communities & the soils of the landscape.

Keywords: Inner areas, soils, anthropization, communities, landscape
L'ascolto intelligente rivolto alle comunità nel paesaggio-suolo. Il caso di Roghudi nell'Area Grecanica di Reggio Calabria
1.   Comunità & suoli

Il rapporto tra popolazione e natura genera paesaggio, così come definito dalla European landscape
Convention (ELC) del Consiglio d’Europa (2000). Assumendo la definizione della ELC, il paesaggio
non è uno spazio definibile tramite i confini ma uno spazio nello spazio che interessa l’ambito della vita
della popolazione, è una “parte di territorio così come è percepita dalle popolazioni” (ELC, 2000) ed è
in continuo divenire per via di eventi antropici o naturali. Gli eventi di modifica del paesaggio possono
essere catastrofici o meno, a prescindere che questi dipendano da fenomeni antropici, meteorologici,
sismici. Assumendo che “paesaggio” dipende dalla percezione delle popolazioni, e che l’azione di tali
popolazioni nella modifica del paesaggio dipenda dalla loro sensibilità ai luoghi di paesaggio, si può
dedurre che con la parola “paesaggio” è indicato implicitamente il legame sentimentale tra comunità è
luogo e tra comunità e suolo.

Il rapporto tra comunità & luogo è differente e sovrapposto a quello che si presenta tra comunità &
suolo. In un determinato luogo, in potenza un luogo del cuore per gli abitanti di una comunità, si può
determinare un particolare genius loci: un insieme di caratteristiche sociali e culturali, linguistiche e
architettoniche, sommate ai ritmi e alle abitudini di una comunità. Tra i fattori che determinano Il genius
loci è lapalissiano indicare il suolo in cui si radica una comunità. Il suolo con le sue caratteristiche peculiari
può determinare il modus in cui una comunità vi si è radicata: quanto suolo edificabile in potenza?
Quanto suolo coltivabile in potenza? Quali infrastrutture necessarie sono edificabili in potenza e
secondo orografia? Quanta parte di suolo non corre rischi di dissesto idrogeologico? in quale parte di
suolo radicarsi seguendo un determinato fenomeno di antropizzazione? Come agire in modo
sostenibile?

Per rispondere a queste domande è sempre d’uopo “ascoltare” o, per meglio dire, monitorare i suoli. Se
un terreno permette di dare risposte soddisfacenti alle istanze, alle aspirazioni, alle passioni di una
comunità, allora questo sarà difficilmente abbandonato come suggerito dalla studiosa Christiane
Klapisch-Zuberper nel 1973. Secondo Klapisch-Zuberper un luogo in cui una comunità è radicata non
verrà abbandonato “…se il terreno è buono e non esiste un’altra ragione di carattere più generale, cause
come la distruzione, la peste, un’inondazione, un’epidemia, una frana o un terremoto raramente
impediscono la ricostruzione di un centro abitato”1 (Klapisch-Zuberper, 1973, p.315). Sempre Klapisch-
Zuberper afferma che un terreno verrà abbandonato per “reazione estrema a nuovi rapporti di forza
instauratisi”. Rifacendosi alle parole della studiosa tedesca, Sebastiano Nucifora (2001, p.69) constata
che Reggio Calabria e Messina non sarebbero state ricostruite più volte se non vi fosse legame tra
comunità e suolo (terreno).

Sempre Nucifora (2001), date le considerazioni sui fenomeni di spopolamento, dirà che nella
complessità del fenomeno di abbandono:

“è importante valutare la posizione dei centri abitati rispetto alle zone produttive e ai percorsi di collegamento che nel corso
del tempo si sono avvicendati nell'essere direzioni predominanti di scambio commerciale e culturale. In ultimo c'è da
sottolineare come l'abbandono sia un fenomeno che in alcuni suoi aspetti, è fortemente storicizzato e non ripetibile e che,
d'altra parte, in futuro lo conosceremo forse in forme diverse e impensabili.” (Nucifora, 2001, p.69)

A venti anni di distanza dalle parole di Nucifora, durante la rivoluzione 4.0 e con l’avvento di una
pandemia, i fenomeni di abbandono persistono ma le istanze delle comunità sono ormai mutate. Gli
scambi commerciali e culturali avvengono diversamente, anche a distanza, utilizzando le infrastrutture
– quando presenti – nate con e per la rivoluzione 4.0 e che comportano rischi e opportunità nella
necessità di anti-fragilità e sostenibilità.

1
    Christiane Klapisch-Zuberper in Le forme dell’abbandono (Nucifora, 2001, p. 69).
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2.    Potenzialità della rivoluzione 4.0 per il non abbandono dei luoghi-suoli

La risposta a fenomeni antropici di abbandono può e deve essere oggi profondamente diversa, oltre che
in accordo con i goal di sostenibilità dell’Agenda delle Nazioni Unite2, deve fare i conti con i rischi e le
opportunità, in territori fragili, deve tener conto dell’innovazione portata dalla rivoluzione 4.0.
Possibilità come la telemedicina e il soil-monitoring possono aiutare a dare risposte, seppur parziali, alle
istanze delle comunità e possono essere meglio integrate in strategie territoriali come la Strategie
Nazionale per le Aree Interne (SNAI).

Per quanto riguarda la Telemedicina, nel 2012 nasce il Piano d'Azione eHealth 2012-2020 – “Assistenza
sanitaria innovativa per il 21° secolo” (2012) – e in una della comunicazione della commissione al
Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo, al Comitato Economico e Sociale Europeo ed al Comitato
delle Regioni, si legge in apertura: “Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT)
applicate ai sistemi sanitari e all'assistenza sanitaria possono aumentarne l'efficienza, migliorare la
qualità della vita e rilanciare l'innovazione nel settore della salute” (European Commision, 2012)
Il primo dei piani d’azione eHealth risale al 2004, da allora la Commissione Europea sviluppa iniziative
per la promozione del piano. Nel 2012, a detta della Commissione al Parlamento Europeo, la
partecipazione dei paesi a tale piano è stata alta con anche grandi progetti come epSOS3.

Per la telemedicina l’Italia si dota di Linee di indirizzo nazionali nel 2008, a seguito di una comunicazione
della Commissione Europea4 dello stesso anno: “Telemedicina a beneficio dei pazienti, dei sistemi
sanitari e della società”. Inoltre, ai fini di valutare e monitorare le applicazioni di telemedicina, a seguito
di apposita convenzione stipulata con il Ministero della Salute, la Regione Emilia Romagna insieme a
Toscana, Liguria, Marche, Campania, Veneto, Sicilia, Lombardia, ha istituito nel 2007 l’Osservatorio
Nazionale e-Care (www.onecare.cup2000.it)5

La telemedicina comporta differenti modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie ai cittadini, oltre
che socio-sanitarie, contribuendo a garantire un migliore accesso a determinate prestazioni anche in
territori remoti. Le pratiche della telemedicina, se messe a sistema in una strategia territoriale, possono
essere uno strumento nella strada verso l’equità di accesso ai servizi sanitari come già indicato dalla
“Linee di indirizzo nazionali” italiane in materia.

Tuttavia, i risultati della telemedicina su suolo italiano non hanno portato ancora il cambiamento
auspicato dal piano eHealth o dalle linee guida nazionali. Regioni come la Calabria e la Campania si sono
dotate, all’interno del Progetto Operativo di Assistenza Tecnica (POAT) Salute 2007 - 2013, di cataloghi
regionali di iniziative di telemedicina. I cataloghi sono ormai datati ma mostravano già allora la direzione
poco convinta delle iniziative di telemedicina nell’attuazione delle linee guida, specialmente per le aree
remote in cui avrebbe garantito in potenza una migliore continuità di accesso al Servizio Sanitario
Nazionale (SSN).

2 Agenda 2030: Agenda 2030: Il nuovo quadro di riferimento globale per l'impegno nazionale e

internazionale volto a trovare soluzioni alle grandi sfide del pianeta tra cui: povertà estrema,
cambiamento climatico, degrado ambientale, crisi sanitarie.
3 epSOS: Condivisione di esperienze e creazione di consenso per l’eHealth.
4 COM (2008) 689
5 il sito non è ad oggi consultabile. (29/03/2021)
L'ascolto intelligente rivolto alle comunità nel paesaggio-suolo. Il caso di Roghudi nell'Area Grecanica di Reggio Calabria
Figura 1. Grafici estrapolati dal Catalogo regionale delle iniziative di telemedicina – Calabria – redatto nell’ambito del
POAT Salute (2007 – 2013). A sinistra, da pag. 12 del catalogo: in rosso il 48% di iniziative di telemedicina avviate.
A destra, da pag. 14 del Catalogo: distribuzione per tipologia di area (Qualunque, Aree Urbane, Aree Remote, Aree
Metropolitane). Solamente 2 delle 24 iniziative erano localizzate nelle aree remote.

Figura 2. Grafici estrapolati dal Catalogo regionale delle iniziative di telemedicina – Campania – redatto nell’ambito del
POAT Salute (2007 – 2013). A sinistra, da pag. 11 del catalogo: in rosso il 40% di iniziative di telemedicina avviate.
A destra, da pag. 13 del Catalogo: distribuzione per tipologia di area (Qualunque, Aree Urbane, Aree Remote, Aree
Metropolitane). 14 delle 51 iniziative erano localizzate nelle aree remote.

I servizi di telemedicina possono essere attuati dove le infrastrutture digitali lo permettono. Per colmare
il digital divide, nel caso italiano, la SNAI guarda all’avanzamento di progetti come il BUL (Banda Ultra
Larga).
                                         Colmare il digital devide significa dare accesso a tutta una serie di
                                         servizi e possibilità di cui tenere conto nelle strategie territoriali. Ad
                                         esempio le tecnologie e le conoscenze open come Arduino6 possono
                                         andare a incidere sul settore agricolo tramite l’utilizzo di piattafome
                                         come Github7. Nel caso di Github gli utenti possono interagire con gli
                                         sviluppatori di software, da applicare ad hardware come Arduino,
                                         tramite un sistema di issue tracking: l’utente può porre un problema
                                         agli sviluppatori o agire egli stesso nella programmazione e fornire
                                         poi una soluzione alla community di Github.
Figura 3 Arduino Uno. Fonte
immagini: Arduino Official Store L’inserimento delle comunità locali in determinate community
(2020). Disponibili al sito: virtuali dedite al problem solving può fare la differenza
https://store.arduino.cc/ (consultato
il 18/6/2020)

6 Da sito web di “Arduino” (https://www.arduino.cc/ ). Consultato il 29/03/2021: “Arduino is an
open-source electronics platform based on easy-to-use hardware and software. It's intended for anyone
making interactive projects.”
7 Servizio di hosting per software e altri progetti. Il sito è principalmente utilizzato dagli sviluppatori che
caricano e rendono disponibili i loro codici sorgente.
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nell’evoluzione del monitoring
                                                                          ambientale,           dei       suoli,
                                                                          dell’atmosfera, dell’aria, fornendo
                                                                          una serie di dati utili alla comunità
                                                                          e alle strategie territoriali.

                                                                          3. Il caso di Roghudi Nuovo

                                                                   Per comprendere appieno il caso
                                                                   studio qui proposto bisogna
                                                                   guardare in particolare alcuni
                                                                   momenti clou e alle cause che, nella
                                                                   complessa serie di eventi, hanno
Figura 4 Figura 4 frame from: "What is GitHub?" on portato allo spostamento forzato di
www.youtube.com/watch?v=w3jLJU7DT5E&t=9s          (consultato  il un’intera comunità. Quello di
29/03/2021)                                                        Roghudi è un esilio che si è andato
                                                                   a sommare ad un abbandono
                                                                   territoriale già in corso all’interno
                          dell’area grecanica dal dopoguerra, nonostante i tentativi per
                          “un’industrializzazione sperata” (Tino, 1985, p. 820).

                              Roghudi è un comune italiano, all’interno dell’Area Grecanica della Calabria
                                                                               (secondo la delimitazione
                                                                               della SNAI), all’interno
                                                                               della Città Metropolitana di
                                                                               Reggio Calabria, all’interno
                                                                               della Regione Calabria.

                                                                                  La serie di eventi che ha
                                                                                  portato allo spostamento
                                                                                  del borgo deve essere
                                                                                  ricercata       sia      nelle
                                                                                                 caratteristiche
Figura 5 Inquadramento territoriale area grecanica. Elaborazioni grafica da fonte morfologiche dell’area che
QTRP Calabria e “SNAI – Area Grecanica”                                           in “nuovi rapporti di forza
                                                                                  instauratisi” nel tempo.

In accordo con la descrizione del “Quadro Territoriale Paesaggistico Regionale” (QTPR) della Calabria
(2016), l’Area Grecanica Calabrese è caratterizzata da una complessa morfologia determinata da
articolate formazioni collinari. Il suolo dell’area è caratterizzato per lo più da litologie terrigene
interessate spesso da fenomeni erosivi. Selle, cime e valloni dell’Area Grecanica si saldano
all’Aspromonte e caratteristiche sono le profonde incisioni dei corsi d’acqua (“fiumare”).
Sull’Amendolea, la più ampia delle fiumare, si erge il vecchio borgo di Roghudi. L’Amendolea fungeva
da elemento organizzatore degli insediamenti grecanici, e ciò contribuisce al grande valore paesaggistico
del vecchio borgo di Roghudi (in accordo al QTPR).
La particolare composizione del suolo è uno dei fattori che ha portato al trasferimento della comunità,
questo è spesso interessato da fenomeni di erosione. Roghudi abitata sin dal 1050 fu dichiarata inagibile
a seguito di due distruttive alluvioni: nell'ottobre 1971 e nel gennaio 1973. A seguito dei catastrofici
eventi degli anni ’70 la popolazione di Roghudi fu prima distribuita in paesi limitrofi, poi nel 1988 fu
collocata in prossimità della costa ionica, più precisamente fu collocata nella periferia occidentale di
Melito di Porto Salvo.

La costruzione ex novo fu anche un modo per riconnettere la comunità di Roghudi, dandogli un luogo,
avvicinandola alle principali e (allora) più nuove arterie stradali che più di un decennio prima dovevano
L'ascolto intelligente rivolto alle comunità nel paesaggio-suolo. Il caso di Roghudi nell'Area Grecanica di Reggio Calabria
essere utili ad un’industrializzazione sperata
                                                                   grazie al “pacchetto Colombo”8: il pacchetto
                                                                   prevedeva la costruzione di un impianto della
                                                                   Liquigas nel comune di Saline Joniche. Tuttavia,
                                                                   le aspettative del Pacchetto Colombo per uno
                                                                   sviluppo industriale dell’Area Grecanica furono
                                                                   disattese.

Foto 1. Il vecchio borgo di Roghudi. Fonte fotografia:
https://www.calabriamagnifica.it/wp-
content/uploads/2019/06/Roghudi-vecchio-Giovedi-31-
ottobre-2013-ore-16.30.jpg-raccontidallostretto.jpg
(Consultato il 29/03/2021)
L’avvicinamento alle principali arterie stradali
significava anche avere accesso più rapido e sicuro
a determinati servizi, tra cui quelli dedicati alla
salute e all’istruzione, in parte disponibili grazie alla Foto 2. la nuova costruzione di Roghudi in periferia di
                                                          Melito di Porto salvo. Foto dell'autore (2021)
CASMEZ9.

Bisogna prendere atto che tale avvicinamento comportava lo spostamento in toto della comunità di
Roghudi, nel 1988, con grande dispendio di energie e risorse per la costruzione delle nuove abitazioni.
Nel grafico 3 si può notare il picco nel numero di stanze costruite nel decennio in questione, per il
comune di Roghudi.
Tabella 1. Stanze delle abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione - Area Grecanica SNAI (dettaglio
comunale) - Censimento 2001. (Valori Assoluti).10

 Comuni dell’Area     Prima      dal 1919 al   dal 1946    dal 1962      dal 1972    dal 1982    dal 1992     totale
 Grecanica            del 1919   1945          al 1961     al 1971       al 1981     al 1991     al 2001

 Bagaladi             347        533           515         405           361         431         186          2.778
 Bova                 760        324           516         187           39          115         2            1.943
 Bova Marina          231        433           1.451       2.186         1.800       2.864       818          9.783
 Brancaleone          34         548           1.622       2.492         1.665       1.656       1.095        9.112

8 All'indomani della rivolta di Reggio Calabria (estate 1970), il Comitato interministeriale per la
programmazione economica deliberò un programma di investimenti industriali da realizzare in Calabria
ed in Sicilia predisposti da aziende a partecipazione statale e da aziende private. Tale programma, con il
nome di “pacchetto Colombo” si proponeva di creare circa 39.500 nuovi posti di lavoro, di cui 14.860
in Calabria e 24.640 in Sicilia.
9 Cassa per il Mezzogiorno, per opere straordinarie e di pubblico interesse nell'Italia Meridionale.

Istituita nel 1950 con legge 10 agosto 1950 nº 646, soppressa e messa in liquidazione nel 1984. Sostituita
dall'Agenzia per la promozione e lo sviluppo del Mezzogiorno (AgenSud) nel 1986. L’Agensud vedrà la
sua soppressione nel 1992.
10 Fonte: ISTAT, 14° Censimento popolazione e abitazioni 2001, Sito del censimento, Dati definitivi,
Consultazione dati, Stanze, Epoca di Costruzione, Reggio Calabria (dettaglio comunale). Accessibile su
http://dawinci.istat.it/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0c0I0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH93T07
TI43G&v=1UH0SR07TI4000000 (consultato il 10/1/2021)
L'ascolto intelligente rivolto alle comunità nel paesaggio-suolo. Il caso di Roghudi nell'Area Grecanica di Reggio Calabria
Bruzzano Zeffirio       92              532               322           470            819       750             988             3.973
 Cardeto                 0               329               921           1.224          1.161     1.445           18              5.098
 Condofuri               417             606               1.760         2.272          2.615     2.233           589             10.492
 Ferruzzano              526             624               261           80             241       839             242             2.813
 Melito di Porto         498             1.972             2.847         5.172          5.954     5.156           1.178           22.777
 Salvo
 Montebello              514             1.501             2.928         3.879          3.714     2.199           764             15.499
 Ionico
 Palizzi                 393             1.042             1.241         1.285          1.799     1.167           564             7.491
 Roccaforte    del       0               126               475           271            100       314             22              1.308
 Greco
 Roghudi                 9               61                518           264            37        2.287           73              3.249
 San Lorenzo             141             1.362             2.233         1.659          1.828     1.264           529             9.016
 Staiti                  0               254               299           363            49        77              17              1.059
 Area Grecanica          3962            10247             17909         22209          22182     22797           7085            106.391
 SNAI
 Totale provincia        67.086          141.360           180.526       231.113        246.070   196.246         78.254          1.140.655
 RC

Tabella 2. Popolazione residente nei comuni dell’Area Grecanica socondo i censimenti dal 1951 al 2011 e secondo i
registri municipali dal 2011 al 2018 * (valori assoluti)11

 Comuni                           1951        1961   1971        1981   1991     2001    2011       2017    2018         2018      (valore
                                                                                         (Demo-                          assoluto)
                                                                                         istat)
 Bagaladi                         100         93     88          67     63       56      47         45      43           984

 Bova                             100         88     65          55     28       22      21         21      20           431

 Bova Marina                      100         97     96          90     104      95      99         101     100          4.200

 Brancaleone                      100         93     86          87     88       85      80         78      78           3.542

 Bruzzano Zeffirio                100         100    103         64     61       46      40         36      36           1.094

 Cardeto                          100         102    99          95     83       68      53         46      45           1.521

 Condofuri                        100         98     93          91     93       86      86         86      85           4.998

 Ferruzzano                       100         75     56          46     44       41      36         38      38           789

 Melito di Porto Salvo            100         101    101         106    123      121     128        129     129          11.217

 Montebello Jonico                100         95     88          87     86       79      72         71      71           6.161

 Palizzi                          100         89     66          59     60       53      45         47      46           2.393

 Roccaforte del Greco             100         98     77          67     68       45      31         25      24           425

 Roghudi                          100         95     93          105    86       77      66         58      56           1.000

 San Lorenzo                      100         91     80          75     69       59      47         45      44           2.546

 Staiti                           100         84     62          52     36       28      19         17      16           225

11 Fonti: dal 1951 al 2001: Comuni-italiani.it, Popolazione dal 1861 al 2016 (su dati censuari Istat),
accessibile on http://www.comuni-italiani.it (accessed on 03/10/2020); per il 2011: Istat, 15°
censimento della popolazione e delle abitazioni 2011, Datawarehouse, Popolazione legale, accessible
su http://dati-censimentopopolazione.istat.it/Index.aspx (consultato il 03/10/2020); 2012 al 2018:
Istat, GeoDemo, Popolazione residente per età, sesso e stato civile, 2012-2019 accessibile su
http://demo. istat.it/index.html (accessed on 03/10/2020)
(*) al 31 dicembre di ogni anno.
TOTALE         Area           100   95     87      82         82         74      70              69       68     41.526
 Grecanica SNAI
 Provincia di Reggio           100   95     90      90         90         88      86              86       86     548.009
 Calabria
 CALABRIA                      100   100    97      101        101        98      96              96       95     1.947.131

 Mezzogiorno                   100   105    107     113        116        116     117             117      116    20.597.424

 ITALIA                        100   107    114     119        120        120     126             127      127    60.359.546

Tab 3. Velocità di costruzione di stanze delle abitazioni in edifici ad uso abitativo. Per epoca di costruzione - Area
Grecanica SNAI (dettaglio comunale) - dal 1946 al 1961 = 10012

 Area                    Dal 1946 al 1961   dal 1962 al 1971        dal 1972 al 1981    dal 1982 al 1991   dal 1992 al 2001

 Bagaladi                100                78                      70                  84                 36

 Bova                    100                36                      7                   23                 0

 Bova Marina             100                151                     124                 197                56

 Brancaleone             100                154                     103                 102                68

 Bruzzano Zeffirio       100                146                     254                 233                307

 Cardeto                 100                133                     126                 157                2

 Condofuri               100                129                     149                 127                33

 Ferruzzano              100                31                      92                  321                93

 Melito di Porto Salvo   100                182                     209                 181                41

 Montebello Ionico       100                132                     127                 75                 26

 Palizzi                 100                104                     145                 94                 45

 Roccaforte del Greco    100                57                      21                  66                 5

 Roghudi                 100                51                      7                   442                14

 San Lorenzo             100                74                      82                  57                 24

 Staiti                  100                121                     16                  26                 6

 Area Grecanica SNAI     100                138                     139                 142                44
 Metropolitan area RC    100                128                     136                 109                43

12
   Fonte: ISTAT, 14° Censimento popolazione e abitazioni 2001, Sito del censimento, Dati definitivi,
Consultazione dati, Stanze, Epoca di Costruzione, Reggio Calabria (dettaglio comunale). Accessibile su
http://dawinci.istat.it/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0c0I0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH93T07
TI43G&v=1UH0SR07TI4000000 (consultato il 10/1/2021)
Provincia di Reggio Calabria
  160
  140
  120
  100
   80
   60
   40
   20
    0
          dal 1946 al 1961*     dal 1962 al 1971*      dal 1972 al 1981*    dal 1982 al 1991*     dal 1992 al 2001*

                                     number of inhabitants             speed of construction

Grafico 1. Messa a confronto tra velocità di costruzione delle stanze e variazione del n. di abitanti – in Provincia di
Reggio Calabria – dal 1951 al 2001 su elaborazione dei dati delle tabelle 1,2 e 3.

                                                    Area Grecanica
  160

  140

  120

  100

   80

   60

   40

   20

    0
          dal 1946 al 1961*     dal 1962 al 1971*      dal 1972 al 1981*    dal 1982 al 1991*     dal 1992 al 2001*

                                            abitanti           velocità di costruzione

Grafico 2. Messa a confronto tra velocità di costruzione delle stanze e variazione del n. di abitanti – nell’Area Grecanica
di Calabria– dal 1951 al 2001 su elaborazione dei dati delle tabelle 1, 2 e 3.
Roghudi (da vecchio a nuovo)
     500
     450
     400
     350
     300
     250
     200
     150
     100
      50
       0
                dal 1946 al 1961*   dal 1962 al 1971*     dal 1972 al 1981*    dal 1982 al 1991*   dal 1992 al 2001*

                                               abitanti           velocità di costruzione

Grafico 3. Messa a confronto tra velocità di costruzione delle stanze e variazione del n. di abitanti – a Roghudi senza
soluzione di continuità tra borgo e nuova costruzione – dal 1951 al 2001 su elaborazione dei dati delle tabelle 1, 2 e
3.13

La soluzione adottata non frenò il fenomeno di abbandono già in atto, nonostante l’enorme sforzo, se
non per poco (come visibile dal grafico 3). Nonostante lo spostamento della comunità rimase però un
legame tra comunità & luogo-suolo del vecchio borgo.
Riportando le parole di Sebastiano Nucifora (2001):

“Può verificarsi che, per particolari condizioni, (prima fra tutte una relativa vicinanza con il nuovo centro
in cui la comunità si è trasferita) la città abbandonata non sarà totalmente dimenticata dai suoi ex abitanti,
e sarà, in parte, ancora frequentata […] Se la città "X" fosse Roghudi, potremmo prendere ad esempio
il caso dei pastori che, ancora oggi, portano in quel luogo le loro pecore al pascolo e al ricovero”
(Nucifora, 2001, pp. 79,80)

Infine, si rimarca che il caso di Roghudi è esemplare per prendere atto di un determinato legame (di
certo situazionale) tra una comunità ed un luogo-suolo. Rimane quindi aperta la questione vista per
Roghudi: come agire, utilizzando le possibilità offerte dalla rivoluzione 4.0, quando ci si appresta a
delineare strategie per il territorio che ascoltino il legame tra comunità e luoghi-suoli?

           4.    Considerazioni finali e vie future

Preso atto del legame che in potenza si instaura tra comunità e luoghi-suoli, nel momento in cui queste
riconoscono un legame con un determinato paesaggio come definito dalla ELC, e preso atto delle
potenzialità portate dalla rivoluzione 4.0, le conclusioni da trarre riguardano l’implementazione (e
l’adeguamento) delle strategie territoriali.

Una delle problematiche principali, rimane, nella pratica, l’ascolto delle comunità per determinare le loro
istanze latenti come nel caso di Roghudi. Riportando Ian Cook (2005) sono quattro le tipologie di
ascolto possibili in questi casi, da parte del sapere esperto: osservazione sotto copertura, osservazione

13
   (*) Il numero di abitanti abbinato è quello istat all'inizio del decennio (o periodo) di costruzione. Es.
la costruzione dal 1992 al 2001 è abbinato al dato ISTAT del 31 dicembre 1991
come partecipante sotto copertura, osservazione allo scoperto, osservazione come partecipante allo
scoperto. In base alla situazione si può determinare con quale ruolo raccogliere dati. Infine, è importante
comprendere i desideri e le ambizioni (anche latenti) di una comunità per evitare di delineare strategie
poco sostenibili: per l’ambiente e per l’economia.

L’ascolto intelligente rivolto alle comunità, ed ai luoghi-suoli, può essere utilizzato per meglio
implementare strategie territoriali che siano esse in atto o totalmente nuove. La partecipazione del sapere
esperto può, grazie alla rivoluzione 4.0, essere ibrida. Il sapere esperto può essere parte della comunità
in modo fisico e virtuale – accogliendo quesiti come quelli che si possono porre su Github – e può
proporre una serie di soluzioni disponibili come l’implementazione del sistema sanitario tramite
iniziative di telemedicina.

In conclusione, in Italia come in Europa, questo tipo di strategia deve essere supportata dalle azioni atte
a ridurre e cancellare il digital divide (ad es. BUL Calabria). Non sono state trattate, certamente, tutte le
potenzialità della rivoluzione 4.0 nei fenomeni di antropizzazione sostenibili. Si è cercato fin qui di
delineare come il riconoscimento delle istanze velate delle comunità possano fare la differenza nel
successo di una strategia, e di come la rivoluzione 4.0 possa rispondere ad almeno alcune di queste
istanze.

Bibliografia minima

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