Famiglie immigrate e accesso al Welfare: prospettive di genere e generazione

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Famiglie immigrate e accesso al Welfare: prospettive di genere e generazione
Migrants waiting to be seen at the health clinic in Istanbul, Turkey. © IOM / Muse Mohammed 2016

Famiglie immigrate e accesso al Welfare:
       prospettive di genere e generazione
                                        Arianna Santero
            «La salute e lo stato delle donne nel mondo» Ivrea - 12 novembre 2019
                       Evento Formativo Regionale - Cod. ECM 134 - 34937
Famiglie immigrate e accesso al Welfare: prospettive di genere e generazione
Perché è importante:
• le donne sono molte…e anche i migranti

                                                  Dibattito/Rappresentazioni vs Statistiche
                                                  • In aumento        • Incidenza
                                                    drammatico          stazionaria
                                                  • Asilo come        • Famiglia e
                                                    ragione             lavoro prevalenti
                                                    prevalente        • Largamente
                                                  • Largamente          Europea,
                                                    maschile, da        femminile,
                                                    Africa e Medio-     cristiana
                                                    Oriente, di       • Benefica per
                                                    religione           tasse, contributi,
  • almeno 3,4% pop. mondiale                       musulmana           consumi?
  •circa 11% pop. UE-28, malgrado diminuzione     • Gravosa per lo
  saldi migratori paesi meridionali                 Stato
  (fonti: Caritas Migrantes, UN, Eurostat, IOM)
Famiglie immigrate e accesso al Welfare: prospettive di genere e generazione
Famiglie migranti in Italia
                                                   Popolazione straniera in Italia (2019)            Foreign residents in Italy by country of origin –
                                                   Incidenza sul totale residenti: 8,7%              first 3 nationalities in 2019
                                                   5.255.503 di cui donne: 52%                       Country      No.                 % on the foreign
                                                                  minori: 20%                        of origin                        residents
                                                                  dall’UE: 30%                       Romania      1.206.938 f 57%     23%
                                                   *studenti stranieri 9,7% - 63,8% 2G               Albania      441.027 f 48%       8,4%
• La migrazione famigliare è la
                                     Permessi di soggiorno non UE Istat 2019 Morocco                              422.980 f 47%       8%
  categoria principale di ingresso di cui: 43% motivi di famiglia
  nei paesi OCSE, circa il 40% dei
  flussi e da un quarto a metà dello                         Nel 2014:
                                                             52,5% lavoro (F39,7%)
  stock (IMO 2018)                                           34,1% famiglia (F64,5%)
                                                                               7% asilo
• Presenta peculiarità secondo la                                              3,2% studio
  provenienza e la struttura della                                             3,2% altro
  famiglia                                                         Miste straniero e
                                                                     italiana 2%     Entrambi stranieri 3%
• Le famiglie con almeno uno
  straniero in Italia sono 1,8 milioni                   Miste italiano e                                                           57,5% vive nel
                                                          straniera 7%                                                              Nord, 25,4%
                                                                                                                                    nel Centro,
                                                                                      Entrambi italiani
 Child Migration &the Law: Status, detention and                                                                                    12,2% nel Sud
 court proceedings                                                                         88%
                                                                                                                                    e 4,9% Isole
 https://www.youtube.com/watch?v=wXV7k9Uif28              Matrimoni per tipologia di coppia (Istat 2016)
Profilo per età e sesso della popolazione residente in
Italia, cittadini non italiani e italiani (2011).
                                            Popolazione con cittadinanza italiana

      100 e più
            95
            90
            85
            80
            75
            70
            65
            60
            55
            50
            45
            40
            35
            30
            25
            20
            15
            10
             5
             0
                  1,6   1,4   1,2   1,0   0,8   0,6   0,4    0,2     0,0       0,2   0,4   0,6   0,8   1,0   1,2   1,4   1,6
                                                            maschi   femmine

                                      Fonte: elaborazione da dati Istat.
Profilo per età e sesso della popolazione residente in
Italia, cittadini non italiani e italiani (2011).
                                          Popolazione con cittadinanza non italiana

      100 e più
                                                                                                                               una popolazione
            95
            90                                                                                                                 giovane con
            85
            80
            75
                                                                                                                               pochi anziani,
            70
            65
                                                                                                                               molti adulti e
            60
            55
                                                                                                                               bambini
            50
            45                                                                                                                 graduale
            40
            35
            30
                                                                                                                               avvicinamento a
            25
            20
                                                                                                                               modelli
            15
            10
                                                                                                                               riproduttivi
             5
             0                                                                                                                 autoctoni
                  1,6   1,4   1,2   1,0   0,8   0,6   0,4    0,2     0,0       0,2   0,4   0,6   0,8   1,0   1,2   1,4   1,6
                                                            maschi   femmine

                                      Fonte: elaborazione da dati Istat.
Profilo per eta' e cittadinanza della popolazione residente al 1°
                                      gennaio 2007 - Italia
3,2
3,0
2,8
2,6
2,4
2,2
2,0
1,8
1,6
1,4
1,2
1,0
0,8
0,6
0,4
0,2
0,0
      0   5   10   15   20   25   30   35   40     45       50      55       60   65   70   75   80   85   90   95   100 e
                                                                                                                      più

                                                 italiani        stranieri
Profilo per eta' e cittadinanza della popolazione residente al 1°
                                      gennaio 2011 - Italia
3,2
3,0
2,8
2,6
2,4
2,2
2,0
1,8
1,6
1,4
1,2
1,0
0,8
0,6
0,4
0,2
0,0
      0   5   10   15   20   25   30   35   40     45       50      55       60   65   70   75   80   85   90   95   100 e
                                                                                                                      più

                                                 italiani        stranieri
Perché è importante:
•le donne sono molte…e anche i migranti
• guardare a loro aiuta a capire processi che
riguardano tutti:
meccanismi di costruzione (e riproduzione) delle
diseguaglianze e dei nuovi rischi sociali; relazioni di potere
asimmetriche e controllo delle risorse tra gruppi, processi di
costruzione di relazioni familiari; definizione di obbligazioni
e aspettative; influenza del contesto; dimensioni ideali,
valoriali e culturali
Fonte: “Let’s talk about race” , O - the Oprah Magazine, maggio 2017.
• Gli immigrati in Italia mostrano tassi di occupazione relativamente simili (o più alti
  a parità di altre condizioni) e livelli salariali inferiori rispetto a quelli dei nativi, e si
  presentano come nettamente meno qualificati rispetto agli immigranti residenti in
  altri paesi UE

  % di immigrati e nativi con istruzione terziaria (ISCED 5-8), 2016.
                                                                                      “Ethnic
                                                                                      penalties” nel
                                                                                      mercato del
                                                                                      lavoro in
                                                                                      Italia

                                                                                      LAVORI DELLE
                                                                                      5P

                    Frattini e Vigezzi, 2018, ELFS 2nd Migration Observatory Report
Quando lavorare non basta: Working poor

Essere un lavoratore povero significa avere una retribuzione inferiore a 2/3 del
salario mediano calcolato su base oraria: più bassa è la remunerazione più ci si
allontana dal decent work.

                                                                Secondo stime
                                                                Istat 2016,
                                                                working poor
                                                                6/10 donne
                                                                immigrate che
                                                                svolgono un
                                                                lavoro pagato
Diversi indicatori suggeriscono l’esistenza di tensioni tra
  impegni di lavoro e famiglia specie per gli immigrati
   (Bonizzoni, 2014; Santero e Naldini, 2017):

1) Declino del numero di nati da madre straniera (dal 2012)
2) Sovra-rappresentazione immigrati nei settori meno qualificati e meno pagati
   (Reyneri & Fullin, 2011; Istat, 2015) e nelle nicchie più informali e etnicizzate
   come nel caso di colf e “badanti” (Sciortino, 2004; Ambrosini, 2013;
   Triandafyllidou, 2013)
3) Elevato tasso di disoccupazione delle donne straniere (OECD)
4) Più alto rischio di povertà dei bambini nelle famiglie immigrate (es. Saraceno,
   Sartor & Sciortino, 2013)
Family migration as a challenge. Migrant
families shaped by destination areas
 • A ‘ quiet migration ’ framed as a problem
    • increasing inflows out of the labour migration policies control (King&Lulle 2016),
      seen as ‘obstacle’ for individual integration offering frail and inadequate support
      (Kraler&Bonizzoni 2010)

 • The receiving context influences migrant families’ chances of
   securing well-being to all its members
    • nuclearization (Kofman 1999), gendered transnationality (Baldassar & Merla 2014
      Kraler et al. 2011, Kofman et al. 2000, Kofman & Raghuram 2015)

 • Few information about families that settle

                                                                                            14
Immigrant families and public policies: purpose

to explore the relative position of migrant families in the countries
   of destination with respect to access to family entitlements

                                                                        15
Migrant families, care & policies in receiving countries

             The (transnational) caregiving 'capacity' is influenced by:

Migration regimes influence                      STRUCTURAL FACTORS
order of arrivals; gendered
rates of family reunions;                                                                          Welfare reform can
household structures;                                                                                 reduce eligibility
directions & degree of                                                                               influencing family
dependency; visits                                                                           relationships (Glick 2010);
(MAFE 2013, Kofman 1999, Glick                       MESO FACTORS
2010, Attias-Donfut et al. 2012,
                                                                                           obstacles due to language
Baldassar Baldock & Wilding                                                                      and family structures
2007, Bonizzoni 2014)                                                                       (Hirokazu et al. 2014); intra-
                                                                                                EU migrants underuse
                                                                                               entitlements (Eurofound
                                                 INDIVIDUAL FACTORS                                                2015)

            Socio-economic resources, 'sense of duty', ideals on motherhood & fatherhood                                     16
                (Baldassar et al. 2007, Bryceson &Vuorela 2002, Faircloth et al 2013, Parreñas 2005)
A cross-country perspective. Migration,
    labour and welfare regimes – the nexus

          migration

           welfare

                                             17
A cross-country perspective: Italy,
the Netherlands and Israel
                  Italy                       Netherlands                Israel
      migration   family migration/ reunion  family migration/          family migration/ reunion:
                   Italian                 reunion                        Jewish
                   other                                                 other

                   (highly-)skilled labour    highly-skilled labour     selective (skilled) labour
      labour &    social insurance:           social insurance:          social insurance:
      welfare     *work status                work status                * contributions
                  *sector matters                                        * ancestry above

                  social assistance:           social assistance:        social assistance:
                  place & length of           citizenship OR length of   residence
                  residence                   legal residence
      family &    unsupported familialism     supported familialism      ?
      welfare
                                                                                                        18
Un esempio: RdC in Italia
La legge che introduce il Rdc prevede (art. 2) che questo venga concesso tanto ai cittadini italiani quanto ai
     cittadini stranieri, comunitari o extracomunitari (con carta di soggiorno), purché residenti in Italia da
     dieci anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo
6 marzo-8 ottobre 2019 delle 982 mila domande accolte (65% delle presentate), il 10 per cento va a nuclei
     familiari composti da stranieri (3% UE,6% extraUE,1%miste)
Una percentuale troppo alta o troppo bassa?
Se gli stranieri residenti in Italia nel 2009 fossero tutti rimasti in Italia per dieci anni, e consecutivamente negli
     ultimi due, la loro percentuale sul totale della popolazione sarebbe pari al 6,4.
Si può dunque sostenere che gli stranieri sono proporzionalmente avvantaggiati, rispetto agli italiani, nel
     ricevere il reddito o la pensione di cittadinanza? La risposta è negativa. Non è corretto guardare al dato
     complessivo della popolazione ma si deve anzi guardare in particolare al sottoinsieme dei poveri,
     che sono i destinatari di queste misure.
• Istat 2018: 1,8 milioni le famiglie in condizioni di povertà: 68,9% soli italiani e 31,1% con stranieri
Una possibile spiegazione
Il requisito dei 10 anni di residenza
Una circolare INPS 5 luglio ha sospeso "l’istruttoria di tutte le domande presentate a decorrere dal mese di aprile 2019 da parte di
richiedenti non comunitari« perché la legge di conversione (art. 2 co. 1 bis) del decreto che ha introdotto Rdc/Pdc ha imposto nuove
condizioni a carico dei cittadini extra-comunitari per l’ottenimento della misura: dimostrare la propria situazione patrimoniale e
reddituale producendo "una certificazione dell’autorità estera competente, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’autorità consolare
italiana". Questa previsione non si applica ai rifugiati politici e ai "cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea nei quali è
oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni".
L’individuazione dei Paesi dove è oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni in questione è demandata a un decreto attuativo
del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, 19
                                                                                                                                         la cui
scadenza era prevista 30 giugno, ma il decreto non è mai stato emanato.
Results. Child benefits

                         General             TCN/migrants          Portable
                     means-tested but
                     inclusive
       Italy                              long-term residence         NO
                     timely application
                     universal            legal residence
                                          OR
       Netherlands   granted              employment
                                                                      YES
                     automatically        (if not resident)
                                          legal residence
                                                                     Partial
       Israel        (semi-)universal     6-months-employment       (up to 3
                                          (limited due to de-       months)
                                          familisation policies)
                                                                               20
Results. Pregnancy, Maternity and/or Parental Leave

                        General          TCN/migrants            Portable
                    employment status    affected due to
      Italy         type of employment   vulnerable                   YES
                    matters              employment status

                    employment status    affected due to
      Netherlands   type of employment   vulnerable                   NO
                    matters              employment status

                                         requested to leave           SEMI
                                         upon birth; may be   (for Israeli citizens
      Israel        employment status
                                         allowed to return    working for Israeli
                                         without the baby         employer)

                                                                                      21
Results. Childcare allowances/services
                     General             TCN/migrants           Portable
              Subsidised childcare;      residence status
              level related to:
Italy         – income                   differences per area
                                                                   NO
              – family composition       of residence
                                                                    SEMI
              Tax-related                residence status
                                                                (those who
              childcare allowance:       (indirectly =>
Netherlands   – scope employment         employment
                                                                live and/or
                                                                   work in
              – income level             permit)
                                                                  EU/EEA)
              Subsidised childcare for
              citizens and residents:
                                         labour migrants
              – family structure
Israel        – employment status &
                                         non-eligible => own       NO
                                         system
              scope
              – income level                                                  22
Essere «meritevoli» : criteri diversi
 Supports to family relations - and the subsequent circulation of care and
  economic resources within the family – tend to be stratified
  between citizens and non-citizens – yet the stratification differs per country
  and type of entitlement.

 TCNs: there is a clear intersection/interplay between migration status,
  residence status and entitlement

 Different types of barriers to family-related entitlement can be
  distinguished, incl. legal, bureaucratic, economic

                                                                                   23
Conciliazione tra famiglia e lavoro
  delle famiglie migranti

comportamenti e narrazioni delle donne migranti alla nascita
del primo figlio, la loro partecipazione al mercato del lavoro
durante la transizione alla genitorialità nel paese di destinazione,
il loro uso di congedi, nidi o strategie di cura basate sul
supporto informale.
IL RUOLO DEL CONTESTO ITALIANO
      Welfare state italiano è stato classificato ‘familialism by default’
       assumendo non solo ruoli di genere tradizionali ma anche forti
       obbligazioni intergenerazionali.

      Italia è anche descritta come corporativista, con protezioni sociali che
       seguono le divisioni del mercato del lavoro, acuite dagli 1990s da un
       percorso Mediterraneo di “parziale e selettiva deregolazione” (Esping-
       Andersen & Regini 2000, Barbieri e Sherer, 2009)

In questo contesto, migranti con occupazioni precarie (Fullin and Reyneri, 2010;
     OECD, 2014; Venturini and Villosio, 2017), specie nel settore domestico/della cura
     (Bettio, Simonazzi and Villa, 2006; Da Roit et al. 2013; Ambrosini, 2013), possono non avere
     accesso a misure di conciliazione (Bonizzoni, 2014; Santero & Naldini, 2017).
     Inoltre, politiche migratorie più restrittive/securitarie riducono il
     supporto da parenti che vivino vicino.
(v. Le interruzioni lavorative delle donne migranti in transizione alla genitorialità in Italia. di Arianna   25
         Santero, Cristina Solera, 2018, n. 1, Rivista delle Politiche Sociali)
Scelta o vincoli?
              Contesto culturale e istituzionale

                    Institutional
                      Context

                                    Ideali di genitorialità e
                                    “maglio per il bambino”
     Risorse socio-                 (di Lui e di Lei)
     economiche (di
     Lui e di Lei)

 Pratiche di conciliazione famiglia-lavoro e interruzioni lavorative
                                                                26
Mixed-method
Quantitativo
Istat 2012 “Indagine campionaria sulle nascite e le madri”  dati
  su madri straniere e italiane occupazione e conciliazione
  durante la gravidanza e 2 anni dopo la nascita dei figli

Qualitativo
44 Interviste con genitori di diversi paesi d’origine e circuiti
 migratori (Romania, Marocco, Tunisia, Perù)  narrazioni
 intorno alle strategie di conciliazione e alle pratiche di cura
 durante la gravidanza e 2-6 anni dopo la nascita dei figli

(research project “Practices and Policies around Parenthood. Work-family balance and childcare in multicultural
   contexts” - comparative Transparent research network – CSP&UNITO funds – Santero e Solera, 2018)
RISULTATI – ANALISI QUANTITATIVE

-Le madri straniere sono più spesso fuori dal mercato del lavoro che le madri
italiane, e più spesso per ragioni famigliari, specialmente se dall’Africa

-L’istruzione fa meno differenza

-Quando lavorano, le madri immigrate sono più concentrate nei lavori poco
pagati (manuali) e il tipo di contratto ha lo stesso effetto sul rischio di
interruzione che per le italiane. Questo suggerisce l’importanza di meccanismi
strutturali e non solo culturali

-Più importanti nelle strategie di conciliazione i servizi educativi, meno i nonni
RISULTATI – ANALISI QUALITATIVE

Gli ideali espressi dagli intervistati riguardano pratiche di cura centrate sulla madre
e “buon padre procacciatore di reddito”.
Tuttavia, emergono tensioni tra ideali/piani e le pratiche intorno alla
partecipazione occupazionale e alle responsabilità di cura:
• Interruzioni lavorative involontarie
• Rientri al lavoro nel primo anno del bambino
Pur nello stesso contesto instituzionale, economico e culturale, i genitori migranti
hanno una posizione strutturalmente svantaggiata rispetto ai nativi e attuano
pratiche di conciliazione flessibili, agency

Romania: ideali paritari (pur con pratiche asimmetriche)
Perù: legittimità delle “madri (single) procacciatrici di reddito”
Marocco: prevalenza di asimmetrie di genere sia negli ideali che nelle pratiche, ma
innovazioni rispetto alla famiglia d’origine e minore controllo sociale in
emigrazione
IL CONTESTO CONTA!

• Emergono contraddizioni tra ideali (“the good father
  provider”, “intensive motherhood”) e pratiche
• Narrazioni “tradizionali” possono essere usate per
  colmare gli scarti tra ideali e pratiche
• Anche se l’immigrazione incoraggia l’innovazione e la
  negoziazione dei rapport di genere e tra generazioni, il
  contesto ricevente nel caso italiano tende a ridurre
  l’emergere di pratiche meno asimmetriche di divisione
  delle responsabilità tra lavoro di cura e lavoro pagato
  nelle famiglie migranti e a sfavorire la permanenza nel
  mercato del lavoro pagato delle madri
Un «peso» per il welfare state?
I risultati di ricerca disponibili non supportano le rappresentazioni degli immigrati come “individui
     immeritevoli” rispetto alla sostenibilità dei sistemi di welfare dei paesi riceventi, ma un quadro
     più complesso, con variazioni tra gruppi di immigrati, paesi di ricezione, aree di policies e
     misure (es. Anastasa & Paligrova 2005; Giua 2017, Zimmerman et al 2012; EC 2014; Luppi et al 2017, Eurofond
     2015, EC 2019):
1)   In diversi paesi, gli immigrati tendono a essere sottorappresentati tra chi riceve benefici per pensioni d’anzianità,
     salute, disabilità, e sovrarappresentati tra beneficiari di sussidi di disoccupazione, per la famiglia e l’infanzia
     (Zimmerman et al 2012; EC 2014; EU 2019)
2)   Gli immigrati sono relativamente più propensi a ricevere benefici non contributivi (assistenza sociale/ housing) e
     meno contributivi (pensioni d’anzianità, trasferimenti per disoccupazione e malattia) soprattutto nei paesi con
     welfare più generoso (Boeri 2009)
3)   Controllando per status socio-economico gli immigrati tendono a utilizzare meno benefici rispetto ai nativi (Barrett
     & Maitre 2011, EC 2019) e l’occupazione risulta l’unico determinante del contributo fiscale netto degli immigrati
     (OECD 2013)
4)   Pochi studi in Italia, alcuni risultati mostrano che solo una minoranza di immigrati ha aspettative di supporto
     pubblico, quasi esclusivamente verso i bambini – pur con differenze tra paesi d’origine e livello d’istruzione, la
     conoscenza delle misure esistenti è limitata (Albertini e Semprebon, 2018); le domande sono inferiori ai beneficiari
     potenziali e è più elevato il tasso di respingimento (Ponzo e Ricucci 2013); non titolarità per posizione strutturale
     (Bonizzoni 2014, Santero 2016) residenza/abitazione (es Gargiulo)
Famiglie Migranti e Welfare in prospettiva di genere
e generazione: strumenti concettuali e
metodologici
Genere, famiglie e migrazioni
• Le migrazioni internazionali attraverso il concetto di
   genere (Kofman & Raghuram, 2015)
   •   Intersectionality
   •   “catena globale della cura”
   •   politiche migratorie e obbligazioni famigliari

Welfare States e Diritti degli immigrati
• Stratificazione Civica (Lockwood, 1996)
• Politiche di inclusione e esclusione (Sainsbury, 2012)
• “Politics of belonging” (Yuval-Davis, 2012)
Intersectionality (Crenshaw, 1989) teorie del triplice svantaggio: genere, classe
e etnia (Anthias e Yuval Davis 1992, Campani 1994 2003)
 Ogni persona appartiene a più categorie sociali. Non basta fare un elenco di queste categorie
                                  ma è necessario considerare le relazioni esistenti tra di loro
                  https://www.ted.com/talks/kimberle_crenshaw_the_urgency_of_intersectionality

Divisione internazionale del lavoro riproduttivo (Parreñas 2000) e “catena
globale della cura” (Hochschild 2000, Anderson 2000, Balsamo Colombo
Andall, 2003, Ehrenreich e Hochschild 2004, Marchetti )
       Sempre più donne nei paesi a economie avanzate affidano lavoro famigliare a donne (o
   uomini) migranti, che a loro volta lasciano nel paese d’origine bambini o anziani e delegano
       altre donne a prendersene cura. Nella “divisione internazionale del lavoro riproduttivo”
(Parrenas 2000) ogni anello della catena è una lavoratrice che dipende da un’altra, con legami
      personali asimmetrici “attraverso il globo basati sul lavoro di cura pagato e non pagato”
                                                                               (Hochshild 2000)

                          *domestic workers' meeting in new delhi. january 2014. photo by sabrina marchetti domequal.eu
Convergenze tra Paesi con Regimi Migratori, Occupazionali e di Cura diversi
               SVEZIA                                                                  «Semi-compliance» = la
• Servizi pubblici                                                                     politica migratoria
• Poche assunzioni nel settore privato
                                                    SPAGNA/ITALIA
                                              • Modello MIGRANT IN                     definisce delle regole, ma i
• Poco affidamento sulla famiglia
                                                THE FAMILY - MODEL                     costi per seguirle sono tali
                                                OF CARE                                che in ogni paese si crea
   GRAN BRETAGNA                              • Regolarizzazione delle donne           una zona d’ombra che
                                                migranti
Passaggio da AU PAIR                                                                   conviene ai datori di lavoro
a YOUTH MOBILITY SCHEME                                                                e anche ai migranti stessi

              TREND NON VISIBILI NELLE STATISTICHE
  • Lavoro nero e mercato grigio del lavoro domestico
  • La regolamentazione del settore dei servizi a domicilio ha migliorato
    le condizioni di lavoro delle lavoratrici domestiche ma non le
    condizioni di quelle irregolari
      (Williams 2012, Converging variations in migrant care work in Europe, Journal of European Social Policies)
Who cares the carers?
                                           CATENE GLOBALI DI
  CATENE GLOBALI DI                             ASSISTENZA
            CURA                            INFERMIERISTICA
similitudini tra personale sanitario e migranti nel settore di cura a
domicilio (Williams 2012):
• Discriminazioni
• Mancanza di riconoscimento
• Scarse tutele contrattuali

                                               UN Women, Facebook post, 09.12.2018
Who cares the carers?
Famiglie transnazionalità forzata, nuclearizzazione e “agency”

  Vs VISIONE DEFICITARIA Le leggi migratorie e il contesto ricevente
  definiscono le risorse delle famiglie migranti, alcuni comportamenti
  possono essere “strategie di coping” es. Progettualità breve
  “io sono ottimista. E allora quando il pediatra mi chiama “come va il
  suo bambino?” dico “lo vedo bene” perchè lo vedo bene. E lui mi diceva
  sempre “signora ma un bambino che che fa dialisi non può stare bene”.
  E diceva che sono troppo giovane, che IO ancora non lo so… I rischi che
  c’ha mio figlio che può succedere e vuole parlare con i miei genitori.
  Cioè, io penso che sono abbastanza responsabile che so quello che ha…
  poi piano piano ha visto… Secondo me anche per quello all’inizio ci
  ricoverava più spesso” (Claudia, madre romena)
  (estratto da Santero e Naldini, Strategie di conciliazione tra lavoro e famiglia dei genitori
  migranti, in Naldini, Caponio, Ricucci, a cura di, Famiglie in Emigrazione. Il Mulino, 2019)
Conclusioni: Famiglie immigrati, Welfare e Cittadinanza
1.   Le relazioni di genere e le obbligazioni famigliari intergenerazionali sono condizionate
     dalle leggi sulla migrazione e la cittadinanza e dalle politiche sociali, che definiscono le
     risorse dei migranti e i loro diritti
2.   I diritti e gli svantaggi (o gli ostacoli) durante la migrazione - e la conseguente
     circolazione di cura e risorse economiche - sono stratificati tra cittadini e non cittadini,
     nonché tra diverse categorie di migranti (ad es. Cittadini dell'UE, cittadini di paesi terzi
     Con permesso di soggiorno temporaneo o permanente, richiedenti asilo, rifugiati)
3.   In questa fase storica e politica, è di cruciale importanza considerare la sostenibilità
     politica, sociale e economica del (non) accesso al welfare da parte degli immigrati. I dati
     finora disponibili rivelano un sotto-utilizzo della maggior parte dei benefici e paesi e una
     politicizzazione del dibattito: a parità di altre condizioni, e con variazioni tra paesi e aree
     di policies, gli immigrati tendono a usufruire delle politiche e servizi sociali meno dei
     nativi
4.   L’accesso alle politiche sociali risulta cruciale per compensare gli effetti delle migrazioni
     sulla salute e sulla coesione sociale e per sostenere i processi di ridefizioni dei rapporti
     di genere e tra generazioni in corso nelle famiglie migranti in termini di pari opportunità
5.   Il ruolo dei professionisti che si interfacciano con le famiglie migranti è cruciale per
     sostenere fiducia, agency e «sense of entitlement»
Grazie per l’attenzione!
    arianna.santero@unito.it
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