L'alimentazione dello sportivo agonista in gara e fuori come importante cofattore di prestazione - Luca Speciani - Medico e dottore in Scienze ...
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L’alimentazione dello sportivo agonista in gara e fuori come importante cofattore di prestazione Luca Speciani – Medico e dottore in Scienze Agrarie www.medicinadisegnale.it » Ferrara, 12 Maggio 2018 » AMPAS - Medici per un’alimentazione di segnale
Fabbisogni specifici dell’atleta Normocaloricità della dieta rispetto ai fabbisogni Normoproteicità della dieta rispetto al turnover rilevato Ripristino efficace e selettivo degli aumentati consumi vitaminici e minerali Controllo dello stato ossidativo e dei radicali liberi, riduzione infiammazione Alimentazione in gara
Concetto di “normalità” degli esami Intervalli di riferimento basati sulle medie di popolazione. E' normale ciò che è frequente. Chi stabilisce gli intervalli? Chi li cambia? Esami per fare una diagnosi: sbagliatissimo. Prima l'ipotesi diagnostica POI gli esami. Costi e sostenibilità. Cochrane: si fa un esame solo se l'eventuale positività serve a cambiare terapia. I valori del sedentario sono diversi da quelli di chi fa movimento, ma è “normale” il pigro?
Differenze uomo/primati Corpo privo di pelo, a parte capelli Sei volte più ghiandole sudoripare Legamento nucale (lupi, cavalli) Bacino stretto per postura eretta (parto!) Lunghi tendini “bianchi” poco consumanti Mutazione gene ACTN3 fibre rosse Siamo animali predisposti alla corsa di durata
Attività fisica come terapia Tanasescu M et al. - Circulation 107; 2003 Physical Activity in Relation to Cardiovascular Disease and Total Mortality Among Men With Type 2 Diabetes Shepherd RJ et al – Circulation 99; 1999 - Exercise as cardiovascular therapy Roberts CK, Vaziri ND, Barnard J. – Circulation 2002; 106: Effect of diet and exercise intervention on blood pressure, insulin, oxidative stress, and nitric oxide availability. Whelton PK et al – JAMA 288; 2002 - Primary prevention of hypertension (confronto tra attività fisica e farmaci antipertensivi) Marcia L et al – NEJM 339; 1998 - Effects of Diet and Exercise in Men and Postmenopausal Women with Low Levels of HDL Cholesterol and High Levels of LDL Cholesterol (modifica profili lipidici HDL/LDL) Aronson D et al. - J. Am. Coll. Cardiol., Nov 2004; 44 - The association between cardiorespiratory fitness and C- reactive protein in subjects with the metabolic syndrome (effetto antinfiammatorio dell’attività fisica) Lucini D et al. – Am Heart J 143; 2002 - Effects of cardiac rehabilitation and exercise training on autonomic regulation in patients with coronary artery disease Mayer-Davis EJ, JAMA 1998, 279 - Intensity and Amount of Physical Activity in Relation to Insulin Sensitivity (relazione dose-risposta allo svolgimento di attività fisica) Rosengren A et al. The Lancet 2004; 364: 953-62 Association of psychosocial risk factors with risk of acute myocardial infarction in 11.119 cases and 13.648 controls from 52 countries (the INTERHEART study. (Massimo vantaggio nelle prime fasi di attivazione fisica). Hill J.O & Wyatt H.R.: Role of physical activity in preventing and treating obesity. J. Appl. Physiol., 99: 765-770, 2005
Normocaloricità Atleti sottoalimentati perdono massa muscolare Atleti sottoalimentati hanno rallentamento della risposta immunitaria Atleti sottoalimentati perdono motivazione, cattiveria, reggono meno il carico di lavoro Atleti sottoalimentati sono più soggetti ad infortuni
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Un andamento tipico di dieta basata esclusivamente sul controllo calorico Ad un iniziale dimagrimento, fa seguito un appiattimento del ritmo di perdita del peso. Molto spesso per innescare un ulteriore calo viene percorsa la via di inasprire ulteriormente le restrizioni caloriche Dopo qualche tempo il soggetto in dieta non regge più un duro regime dal quale non ha più risultati Riprende a mangiare “normalmente”, ma, a causa dell’abbassamento metabolico subito, riprende rapidamente il peso perso, con gli interessi Rialzo metabolico è SEMPRE più lento dell’abbassamento
Danni causati da restrizione calorica Schwartz MW et al. – NEJM 336; 1997 Neuroendocrine responses to starvation and weight loss in zucker obese rats (REE lowering, falling of leptin levels, suppression of fertility, change of fuel, cathabolic pathways) Chan JL et al. – J. of Clin. Invest. 111; 2003 The role of falling leptin levels in the neuroendocrine and metabolic adaptation to short term starvation in healthy man Wadden TA et al. – JAMA 264; 1990 Long-term effects of dieting on resting metabolic rate in obese outpatients (1220 and 420 kcal diet: RMR of patients decreased in 5 weeks two times the weight lost!) Douyon L et al. – Endocr Metab Clin North Am 31; 2002 Effect of obesity and starvation on thyroid hormone, growth hormone, and cortisol secretion (Treatment of obesity with hypocaloric diets causes a decrease in fT3 with increase in rT3; GH decreases) Guisberg H et al. – J Clin Endocr Metab 45; 1976 Induction of hypertrigliceridemia by a low fat diet (!) Mancuso P et al – J Immunol 15; 2002 Leptin deficient mice exhibit impaired host defense in Gram- pneumonia www.dietagift.it
Magrezza senza tono modella modella manichino
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Bellezza con tono Barbara Fusar Poli Anastasia cantante Federica Pellegrini Maurizia Cacciatori
OBESITA’GENETICA UN TOPO OB-OB PARAGONATO AD UN TOPO SANO DI PARI ETA’ www.dietagift.it
Risposta clinica alla somministrazione di leptina nel deficit congenito dell’ormone O’Rahilly, Endocrinology 2003 www.dietagift.it
Regolazione degli assi metabolici e della sazietà da parte di adipochine, enterochine e miochine NPY (food craving) AgRP (slowing metabolism) POMC/CRH - TRH - GHRh - GnRh + ACTH TSH Ipofisi GH FSH/LH | | | | Surrene Tiroide Muscolo Ovaie LEPTINA (+ S.Imm.) Osso Testicoli ADIPONECTINA RESISTINA VISFATINA=BCEF IRISINA TNF-a IL1 GHRELINA IL6 CCK NFkB GLP-1 PYY AMILINA Adipociti
Il dialogo tra grasso ed ipotalamo Andrico S et al. – Human Reproduction 16; 2001 Leptin in functional hypothalamic amenorrhoea (leptin low levels correlate with low FSH/LH levels) Lechan RM et al. – Progr Brain Res 153; 2006 The TRH neuron: a hypothalamic integrator of energy metabolism (leptin responsive neurons in nucleus arcuatus send monosynaptic signals to paraventricular nuclei TRH neurons) Richard D et al. – Curr Opin in Endocr Diab 6; 1999 Role of CRH in the regulation of energy balance (via leptin/POMC) Roemmich JN et al. – The endocrinologist 9; 1999 Evidence supporting an adipo-leptin-GH axis in obesity related hyposomatotropism (low leptin or leptin resistance decrease GH) Hotamisligil GS – Science Magazine 259; 1993 Adipose expression of TNF. Direct role in obesity-linked insulin resistance (inflammatory citokines and insulin resistance)
Irisina: miochina dimagrante Prodotta dalle cellule muscolari in condizione di sforzo, in particolare se intenso Stimola trascrizione di UCP (Uncoupling proteins) Migliora la sensibilità insulinica Induce trasformazione di grasso bianco in grasso bruno (che produce calore) Sposta l’attività tiroidea verso il consumo
Il problema alimentazione nello sportivo agonista Effetto catecolamine (da allenamento) sulla fame Dosi medie uguali per tutti: moglie, figli, atleta Dimensioni gastriche e ghrelina: stop fame Aspetti psicologici di condizionamento: se mangio meno dimagrisco e vado più forte..
Un errore ricorrente Dimagrire significa perdere grasso, non solo peso Sembra evidente a medici e nutrizionisti ma allora perché …. Tutti chiedono al medico: “Voglio perdere 5 kg”? Mancanza di comunicazione? Proviamo a fare chiarezza
BIA: Bioelectrical Impedance Analysis Analisi tricompartimentale della composizione corporea: - fat mass (grasso) - cellular mass (muscolo) - extra cellular mass (ritenzione idrica) Shumei et al. – Development of bioelectrical impedance analysis prediction equations for body composition with the use of a multicomponent model for use in epidemiologic surveys Am.J.Clin.Nutr. 2003; 77: 331-40. Piccoli et al. – Discriminating between body fat and fluid changes in the obese adult using bioimpedance vector analysis – Int.J. Obes. 1998, 22: 97-104
Normoproteicità Sono proteine non solo i tessuti muscolari ma anche gli enzimi, gli ormoni peptidici, i recettori, i secondi messaggeri, il collagene, le cartilagini, la matrice proteica dell'osso, l'albumina, l'emoglobina.. Il fabbisogno di un atleta è stabilito in 1,2 g per kg peso, su base turnover urine (National Academy of Sciences) Atleta da 70 kg necessita di 84g/die di proteine Pochi sanno che per fare 84g/die servono circa 420g di cibo proteico, cioè per esempio 140 g di carne, pesce, uova o formaggio a colazione, a pranzo e a cena Perché chiamano un tale regime iperproteico?
Una giornata “sana”: e le proteine? Colazione: 200cc di latte intero + 100g biscotti/cereali proteine: 9g Pranzo: 80g di pasta bianca con verdure, insalata, olio extravergine, frutta, dolce, caffè proteine: 2g Spuntino: te’ con biscotti proteine: 1g Cena: 120g di carne/pesce, 50g di pane, verdure cotte, frutta, vino rosso, caffè proteine 27g TOTALE PROTEINE: 39g FABBISOGNO QUOTIDIANO (OMS): 0,8/1g x kg peso individuo 60kg → 48-60g proteine al giorno individuo sportivo, in crescita, in gravidanza/allattamento, in convalescenza o in dimagrimento attivo → maggiorazione del 20-50% www.dietagift.it
Right amount of proteins: scientific studies National Academy of Sciences (2005) Dietary reference intake for energy, carbohydrates, fiber, fat, fatty acids, cholesterol, proteins and aminoacids. Buchholz C. – Am J Clin Nutr 79; 2004 Is a calorie a calorie? (comparison between low fat and high protein/low carb diet: about 2.5 kg of difference in 12 weeks of diet with the same amount of calories) Paddon-Jones D – Am J Clin Nutr 87; 2008 Protein, weight management, and satiety (evidence based action of proteins on satiety, thermogenesys and muscle mass) Vander Wal J – Int J of Obes 2008 Egg breakfast enhances weight loss (comparison with same calorie bagel) Johnston CS – J Am Coll Nutr 21; 2002 Postprandial thermogenesis is increased 100% on a high protein, low fat diet (compared with high carb, low fat diet) in healthy young woman Halton TL – J Am Coll Nutr 23; 2004 The effects of high protein diets on thermogenesis satiety and weight loss: a review Polson DA et al. – J Nutr Bioch 15; 2004 Macronutrient composition of the diet differentially affects leptin and adiponutrin mRNA expression in response to meal feeding (leptin increase with a sucrose rich diet, and soon falls. With a protein rich meal leptin remains steady and for a long time doesn’t fall: effects on satiety and metabolism) www.dietagift.it
Le dieci (+1) regole della dietaGIFT 1. Abbinamento proteine/carboidrati/fibra 2. Controllo del carico glicemico (insulina/resistina) 3. Distribuzione dei pasti (colazione ricca) 4. Frutta e verdura in libertà 5. Apporto generoso di acqua e fibre 6. Masticazione lunga 7. Riduzione dell’apporto di cibi spazzatura 8. Attivita’ fisica regolare 9. Controllo dell’infiammazione da food sensitivities 10. Equilibrio psicofisico 11. Microbiota intestinale (l’undicesima regola..) www.dietagift.it
Monopiatto bilanciato www.dietagift.it
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Rich breakfast: scientific studies Schlundt DG et al. - Am J Clin Nutr 1992;55:645-50 The role of breakfast in the treatment of obesity: a randomized clinical trial (Same calories diet with breakfast or not. Breakfast group lost 28% more) Timlin MT et al. - Pediatrics 121; 2008 Breakfast eating and weight change in a 5-year prospective analysis of adolescents: Project EAT (Eating Among Teens). (In 2216 adolescents studied for 5 years, frequency of breakfast was inversely associated with BMI in a dose-response manner) Utter J et al. - J Am Diet Assoc. 2007 Apr;107(4):570-6 At-home breakfast consumption among New Zealand children: associations with body mass index and related nutrition behaviors. (3215 children from New Zealand's 2002 National Nutrition Survey. Skipping breakfast was associated with a higher BMI. Increasing at home breakfast consumption may limit the amount of unhealthful snack consumed later) Farshchi HR – Am J Clin Nutr 81; 2005 Deleterious effects of omitting breakfast on insulin sensitivity and fasting lipid profile in healthy lean women De Castro JM – Journal of Nutrition 134; 2004 The time of day of food intake influences overall intake in human (Morning intake is negatively correlated with overall intake, whereas what ingested late in the evening is positively correlated with overall intake) Giovannini M. et al. – J Int Med Res 36; 2008 Breakfast: a good habit, not a repetitive custom (variety helps breakfast habit) Wyatt H et al. – Obesity Research 10; 2002 Long term weight loss and breakfast in the National Weight Control Registry (The registry contains data of all people who lost at least 15 kg and maintained the new weight for at least 1 year. Of 2959 interviewed 68% revealed regular breakfast every day whereas only 4% were breakfast skippers). www.dietagift.it
Zucchero e farine 00: endocrine disruptors
Quanto zucchero in una lattina?
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Controllo dell'ossidazione e dello stato infiammatorio L'atleta produce elevate quantità di radicali liberi a causa dell'intensa attività del mitocondrio delle cellule muscolari Radicali liberi, allergie alimentari, eccesso di zuccheri semplici (insulina), farmaci: generano infiammazione e quindi ritenzione idrica Atleti “sani” avevano anche 4-5 litri di ritenzione: uno zainetto dal disastroso effetto sulla prestazione Intervento sulle allergie alimentari con dieta di rotazione Intervento sullo stato ossidativo con vitamine, minerali e apportatori di ossigeno cellulare.
Per un’integrazione intelligente Lo sportivo è soggetto ad un maggior stress ossidativo (superlavoro mitocondrio: > ROS) Lo sportivo ha un turnover proteico superiore alla media (>1g/kg/die) L’esercizio fisico sottrae minerali in modo selettivo (K, Mg, Fe, Mn, Zn, Cu…) Integrazione minerale a basso dosaggio ed alta biodisponibilità (oxiprolinati) Integrazione vitaminica ad ampio spettro Coadiuvanti naturali ossigenazione cellulare
L’equazione del consumo energetico: corsa e marcia (in kcal) consumo energetico della corsa = K * kg peso * km percorsi K= coefficiente di economicita’ di corsa (da 0,85 a 1,15)* Formule di Margaria per il consumo energetico minimo durante la marcia 0,5 * kg peso * km percorsi Sjodin, Svedenhag – Applied physiology of marathon running – Sports medicine, 2, 83-99 (1985) Margaria, Cerretelli, Aghemo, Sassi - Energy cost of running –J. Appl. Physiol. 18:367-370 (1963) R. Margaria – Sulla fisiologia, e specialmente sul consumo energetico della marcia a varie velocità ed inclinazioni del terreno – Atti Ass. Naz. Lincei. 7:299-368 (1938) www.lucaspeciani.it
Consumo energetico nel ciclismo kcal vel= 13km/h → 0,065 * kg peso * minuto vel= 22km/h → 0,112 * kg peso * minuto vel= 32km/h → 0,21 * kg peso * minuto vel= 40km/h → 0,31 * kg peso * minuto (da Bicycling 2005) vel= 16km/h → 6 met/h vel= 21km/h → 9.5 met/h www.lucaspeciani.it
Consumo energetico del nuoto Nuoto non agonistico → 2,4 met agonistico: crawl, dorso, rana → 5-10 met agonistico: farfalla, delfino → 12 met www.lucaspeciani.it
Come lavorare sul K Arcelli-Canova: Danny Dreyer: Limitare le oscillazioni del tronco Utilizzo della muscolatura interna delle Ridurre le frenate del piede all’arrivo a terra cosce Non avere un passo troppo ampio Riduzione attriti generali Scioltezza degli arti superiori Lujipers-Nagiller (Feldenkrais): Evitare di tendere la muscolatura non impegnata Respirazione nasale Balk-Shields: Spinta con oscillazione bacino Sguardo 30-40 metri avanti Tronco davanti alle gambe Allungamento spina dorsale nel movimento Trabucchi-Speciani Scioglimento collo-spalle-schiena Atteggiamento sereno e consapevole Spinta con la ritmicita’ delle braccia, durante lo sforzo non con la forza delle gambe Meditazione in corsa Allenare la scioltezza tramite lavori specifici a valenza anche “mentale” Arcelli, Canova – L’allenamento del maratoneta di alto e di medio livello – Editoriale Sport Italia, Milano 2002 Balk, Shields – The art of running with the Alexander technique – Ashgrove Publishing London 2000 Dreyer –Chirunning – Simon and Schuster 2004 Luijpers, Nagiller – La corsa dolce (secondo il metodo Feldenkrais) – Ed. Il punto d’incontro 2001 Trabucchi, Speciani – Mente e maratona – Editoriale Sport Italia 2004 Speciani – Lo Zen e l’arte della corsa – Editoriale Sport Italia 2001 www.lucaspeciani.it
La teoria della forza dimagrante Mb + Cq + Af = Qp + Qe (dove Mb è il metabolismo basale, Cq è il consumo legato alle attività quotidiane e Af quello legato all'attività fisica. Tale somma deve essere uguale alla quota proteica delle calorie quotidiane assunte, sommata alla quota energetica - zuccheri e grassi - del totale). In sintesi massima: tanto spendo, tanto devo assumere con il cibo) Per (Mb+Cq+Af=Qp+Qe) < BEP (Break Even Point o "punto di sblocco") devo alzare Af, e di conseguenza Qe fino a che (Mb+Cq+Af=Qp+Qe) >= BEP (in verità aumenta un poco anche Qp, ma molto limitatamente, tanto da poter essere sottinteso). In sintesi massima: finché la persona non inizia a consumare grasso con decisione, occorre aumentare in modo proporzionale sia Af che Qe!
La “pila” che ricarica i nostri muscoli -P ATP ADP +P www.lucaspeciani.it
I diversi meccanismi per la produzione di energia muscolare 1. Meccanismo anaerobico-alattacido: ricarica ATP usando creatina: no ossigeno, no acido lattico 2. Meccanismo aerobico: utilizza ossigeno, combustione completa del glucosio o dei grassi fino ad acqua ed anidride carbonica, ricavate fino a 38 molecole di ATP per molecola di glucosio 3. Meccanismo anaerobico: in assenza di ossigeno, scomposizione glucosio fino ad acido piruvico, prodotto acido lattico, ricavate 2 molecole di ATP per molecola di glucosio www.lucaspeciani.it
La soglia anaerobica f. anaerobica fase aerobica fase anaerobica alattacida lattacida vel______|________________|_________ soglia SIGNIFICATO: anaerobica 1. inizio accumulo acido lattico MISURAZIONE: 2. misura effettiva delle capacità 1. Concentrazione lattato nel sangue aerobiche dell’atleta 2. Test “Conconi” 3. parametro per impostare i ritmi di 3. Calcolo empirico: correre 1h alla allenamento max velocità VELOCITA’ di SOGLIA ANAEROBICA: ALLENARSI AD OLTREPASSARE LA velocità che possiamo tenere per SOGLIA: stimolo alla produzione dei un’ora, al massimo dell’impegno, globuli rossi ed al riassorbimento senza accumulare in modo parziale del lattato. significativo acido lattico nel sangue. www.lucaspeciani.it
Il meccanismo aerobico Contributo percentuale dei differenti carburanti metabolici alla sintesi di ATP Creatina-P Anaerobico Aerobico Aerobico (acidi (zuccheri) grassi) 100 m 50 50 0 0 200 m 25 65 10 0 400 m 12,5 62,5 25 0 800 m 6 50 44 0 1500 m 0 25 75 0 5000 m 0 12,5 87,5 0 10000 m 0 3 97 0 Maratona 0 0 75 25 80 km 0 0 35 65 24 ore 0 0 12 88 Calcio 10 70 20 0 Newsholme E.A. et al. – Physical and mental fatigue – Brit. Med. Bull. - 1992 www.lucaspeciani.it
Diesel e benzina super Schema dei consumi percentuali di grassi e zuccheri alle diverse intensita’ di lavoro ZUCCHERI GRASSI PROTEINE A riposo 35% 60% 2-5% Esercizio 40% 55% 2-5% leggero Gara di 70% 15% 5-8% resistenza Esercizio 95% 3% 2% intenso 1. I grassi richiedono piu’ ossigeno ed una frazione di zuccheri per essere metabolizzati. - Fattori mentali (stress, tensione) spostano il consumo verso gli zuccheri 1. La percentuale di zuccheri è più elevata per ritmi maggiori 2. La percentuale di grassi consumata cresce via via che le scorte zuccherine calano Mc.Ardle W.,Katch F.e V. – Alimentazione nello sport – Ed. Ambrosiana 2001 www.lucaspeciani.it
Una formula per il consumo dei grassi %ZUCCHERI SUL TOTALE= (30 * Pi) + Za / (K * Pr * D) %GRASSI = 100 - %ZUCCHERI dove Pi = peso ideale dell’atleta (30 * Pi =stima delle sue scorte di glicogeno) Za = zuccheri assimilati in gara (< zuccheri ingeriti) K = coefficiente di economicità di corsa Pr = peso reale dell’atleta (compreso abbigliamento, attrezzature, ecc) D = distanza di gara per un atleta di 68kg approssimando…. Pr = Pi (perfetto stato di forma) Mezza maratona: zuccheri 100% K = 1 (buona tecnica di corsa) Maratona: zuccheri 71%, grassi 29% Za = 0 (nessuna integrazione di 100 km: zuccheri 30%, grassi 70% zuccheri in corsa) www.lucaspeciani.it
Il significato pratico della formula Pi = peso ideale dell’atleta Za = zuccheri assimilati in gara %ZUCCHERI SUL TOTALE= K = coefficiente di economicità di corsa (30 * Pi) + Za / (K * Pr * D) Pr = peso reale dell’atleta D = distanza di gara per un atleta di 68kg approssimando…. Pr = Pi (perfetto stato di forma) Mezza maratona: zuccheri 100% K = 1 (buona tecnica di corsa) Maratona: zuccheri 71%, grassi 29% Za = 0 (nessuna integrazione di 100 km: zuccheri 30%, grassi 70% zuccheri in corsa) Pr = Pi Maratona: zuccheri 84%, grassi 16% K = 0,85 100 km: zuccheri 37%, grassi 63% Za = 0 Pr = Pi + 10kg Maratona: zuccheri 62%, grassi 38% K=1 100 km: zuccheri 26%, grassi 74% Za = 0 www.lucaspeciani.it
Alimentazione durante la gara Miti Cibi “energetici” complessi barrette proteiche, cioccolato → furto di sangue per digestione Aminoacidi ramificati → affaticamento del fegato per produzione zuccheri attraverso deaminazione Consigli Cibi zuccherini disciolti in acqua: glucosio, saccarosio, maltodestrine. Non strettamente necessari per gare brevi o anche maratone: Max assimilazione del glucosio 60g/h, disciolti in un litro d'acqua Gare lunghe: integrazione salina e vitaminica selettiva www.dietagift.it
L'alimentazione in gara Apporto abbondante e immediato di glucosio alla cellula muscolare ed epatica con lo scopo di preservare le scorte Conservazione dell’idratazione attraverso l’utilizzo del glicerolo Ripristino mirato dei Sali minerali consumati con il sudore e con l’attività neuromuscolare: potassio, magnesio, sodio Tamponamento dell’acidità indotta dallo sforzo grazie al bicarbonato e ai minerali Riequilibrio dell’ossidazione con specifiche vitamine antiossidanti
L’ULTRAMARATONA allenamento, alimentazione, aspetti mentali di Luca Speciani – Ed. Sport Italia 2006 “In sella e pedalare!”. Come i ciclisti del secolo scorso, gli ultramaratoneti di oggi si allenano troppo spesso ancora in modo improvvisato. Tanti km, tanta passione, ma poca conoscenza, con il rischio concreto di errori, infortuni, demotivazioni. hanno collaborato: In questo lavoro, che si avvale di numerosi contributi, Pietro Trabucchi vengono esaminati i meccanismi energetici dell’ultramaratona, l’alimentazione pre-gara ed in gara, e Fulvio Massa le dinamiche mentali che influenzano la prestazione. Attilio Speciani Da queste basi scaturisce un metodo di allenamento Luca De Ponti differenziato per l’agonista, per l’amatore e…anche per chi Fulvio Massini ha poco tempo ma tanta voglia. Un’ultramaratona non è una maratona, e le dinamiche energetiche necessarie in gara devono essere allenate in modo differenziato. Questo libro è un solido punto dal quale partire.
Oltre l’alimentazione dello sportivo di Luca Speciani e Lyda Bottino
Se il Siena vincesse la Champions league..
Motivazione.. Motivazione
Per approfondire… DietaGIFT.it Medicinadisegnale.it Visite presso: Brianza: Oreno di Vimercate MB 342-8666758 (Visita anche ad Aosta e Cagliari) info @ lucaspeciani.it - : Luca Speciani dietaGIFT www.dietagift.it
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