L'alimentazione dello sportivo agonista in gara e fuori come importante cofattore di prestazione - Luca Speciani - Medico e dottore in Scienze ...

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L'alimentazione dello sportivo agonista in gara e fuori come importante cofattore di prestazione - Luca Speciani - Medico e dottore in Scienze ...
L’alimentazione dello sportivo agonista in gara e
 fuori come importante cofattore di prestazione

      Luca Speciani – Medico e dottore in Scienze Agrarie
                              www.medicinadisegnale.it

            » Ferrara, 12 Maggio 2018
            » AMPAS - Medici per un’alimentazione di segnale
L'alimentazione dello sportivo agonista in gara e fuori come importante cofattore di prestazione - Luca Speciani - Medico e dottore in Scienze ...
Fabbisogni specifici dell’atleta
   Normocaloricità della dieta rispetto ai
    fabbisogni
   Normoproteicità della dieta rispetto al turnover
    rilevato
   Ripristino efficace e selettivo degli aumentati
    consumi vitaminici e minerali
   Controllo dello stato ossidativo e dei radicali
    liberi, riduzione infiammazione
   Alimentazione in gara
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Concetto di “normalità” degli
           esami
   Intervalli di riferimento basati sulle medie di
    popolazione. E' normale ciò che è frequente.
   Chi stabilisce gli intervalli? Chi li cambia?
   Esami per fare una diagnosi: sbagliatissimo.
    Prima l'ipotesi diagnostica POI gli esami.
   Costi e sostenibilità. Cochrane: si fa un esame
    solo se l'eventuale positività serve a cambiare
    terapia.
   I valori del sedentario sono diversi da quelli di
    chi fa movimento, ma è “normale” il pigro?
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Nature novembre 2004
Bramble e Lieberman: Running and the evolution
                   of Homo
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Differenze uomo/primati

   Corpo privo di pelo, a parte capelli
   Sei volte più ghiandole sudoripare
   Legamento nucale (lupi, cavalli)
   Bacino stretto per postura eretta (parto!)
   Lunghi tendini “bianchi” poco consumanti
   Mutazione gene ACTN3 fibre rosse
   Siamo animali predisposti alla corsa di durata
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M
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E’ cambiato poco..
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Attività fisica come terapia
Tanasescu M et al. - Circulation 107; 2003 Physical Activity in Relation to Cardiovascular Disease and Total
    Mortality Among Men With Type 2 Diabetes
Shepherd RJ et al – Circulation 99; 1999 - Exercise as cardiovascular therapy
Roberts CK, Vaziri ND, Barnard J. – Circulation 2002; 106: Effect of diet and exercise intervention on blood
    pressure, insulin, oxidative stress, and nitric oxide availability.
Whelton PK et al – JAMA 288; 2002 - Primary prevention of hypertension (confronto tra attività fisica e farmaci
    antipertensivi)
Marcia L et al – NEJM 339; 1998 - Effects of Diet and Exercise in Men and Postmenopausal Women with Low
    Levels of HDL Cholesterol and High Levels of LDL Cholesterol (modifica profili lipidici HDL/LDL)
Aronson D et al. - J. Am. Coll. Cardiol., Nov 2004; 44 - The association between cardiorespiratory fitness and C-
    reactive protein in subjects with the metabolic syndrome (effetto antinfiammatorio dell’attività fisica)
Lucini D et al. – Am Heart J 143; 2002 - Effects of cardiac rehabilitation and exercise training on autonomic
     regulation in patients with coronary artery disease
Mayer-Davis EJ, JAMA 1998, 279 - Intensity and Amount of Physical Activity in Relation to Insulin Sensitivity
    (relazione dose-risposta allo svolgimento di attività fisica)
Rosengren A et al. The Lancet 2004; 364: 953-62
    Association of psychosocial risk factors with risk of acute myocardial infarction in 11.119 cases and
    13.648 controls from 52 countries (the INTERHEART study. (Massimo vantaggio nelle prime fasi di
    attivazione fisica).
Hill J.O & Wyatt H.R.: Role of physical activity in preventing and treating obesity. J. Appl. Physiol., 99: 765-770,
      2005
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Può esistere in natura uno
    scoiattolo obeso?
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Animali grassi solo a causa dell'uomo
Normocaloricità

   Atleti sottoalimentati perdono massa muscolare
   Atleti sottoalimentati hanno rallentamento della
    risposta immunitaria
   Atleti sottoalimentati perdono motivazione,
    cattiveria, reggono meno il carico di lavoro
   Atleti sottoalimentati sono più soggetti ad
    infortuni
M
M
Un andamento tipico di dieta basata
esclusivamente sul controllo calorico

                       Ad un iniziale dimagrimento, fa
                        seguito un appiattimento del
                        ritmo di perdita del peso.
                       Molto spesso per innescare un
                        ulteriore calo viene percorsa la
                        via di inasprire ulteriormente le
                        restrizioni caloriche
                       Dopo qualche tempo il soggetto
                        in dieta non regge più un duro
                        regime dal quale non ha più
                        risultati
                       Riprende a mangiare
                        “normalmente”, ma, a causa
                        dell’abbassamento metabolico
                        subito, riprende rapidamente il
                        peso perso, con gli interessi
                       Rialzo metabolico è SEMPRE più
                        lento dell’abbassamento
Danni causati da restrizione calorica
   Schwartz MW et al. – NEJM 336; 1997
    Neuroendocrine responses to starvation and weight loss in zucker obese rats
    (REE lowering, falling of leptin levels, suppression of fertility, change of fuel,
    cathabolic pathways)
   Chan JL et al. – J. of Clin. Invest. 111; 2003
    The role of falling leptin levels in the neuroendocrine and metabolic adaptation
    to short term starvation in healthy man
   Wadden TA et al. – JAMA 264; 1990
    Long-term effects of dieting on resting metabolic rate in obese
    outpatients (1220 and 420 kcal diet: RMR of patients decreased in 5
    weeks two times the weight lost!)
   Douyon L et al. – Endocr Metab Clin North Am 31; 2002
    Effect of obesity and starvation on thyroid hormone, growth hormone,
    and cortisol secretion
    (Treatment of obesity with hypocaloric diets causes a decrease in fT3
    with increase in rT3; GH decreases)
   Guisberg H et al. – J Clin Endocr Metab 45; 1976
    Induction of hypertrigliceridemia by a low fat diet (!)
   Mancuso P et al – J Immunol 15; 2002
    Leptin deficient mice exhibit impaired host defense in Gram- pneumonia

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Magrezza senza tono

modella    modella    manichino
M
M
Bellezza con tono

                       Barbara Fusar Poli    Anastasia
                                             cantante
Federica Pellegrini
                       Maurizia Cacciatori
OBESITA’GENETICA
UN TOPO OB-OB PARAGONATO AD UN TOPO SANO DI PARI ETA’

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Risposta clinica alla somministrazione di leptina
       nel deficit congenito dell’ormone

                                      O’Rahilly,
                                  Endocrinology 2003
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Regolazione degli assi metabolici e della sazietà da
    parte di adipochine, enterochine e miochine

                                          NPY (food craving)
                                       AgRP (slowing metabolism)

                                      POMC/CRH - TRH - GHRh - GnRh

                                 + ACTH     TSH
                                               Ipofisi
                                                    GH FSH/LH
                                       |      |      |     |
                                   Surrene Tiroide Muscolo Ovaie
    LEPTINA                       (+ S.Imm.)         Osso Testicoli
 ADIPONECTINA
   RESISTINA
VISFATINA=BCEF
                 IRISINA

  TNF-a
  IL1                                         GHRELINA
  IL6                                         CCK
  NFkB                                        GLP-1
                                              PYY
                                              AMILINA
     Adipociti
Il dialogo tra grasso ed ipotalamo
   Andrico S et al. – Human Reproduction 16; 2001
    Leptin in functional hypothalamic amenorrhoea (leptin low levels
    correlate with low FSH/LH levels)
   Lechan RM et al. – Progr Brain Res 153; 2006
    The TRH neuron: a hypothalamic integrator of energy metabolism
    (leptin responsive neurons in nucleus arcuatus send monosynaptic
    signals to paraventricular nuclei TRH neurons)
   Richard D et al. – Curr Opin in Endocr Diab 6; 1999
    Role of CRH in the regulation of energy balance (via leptin/POMC)
   Roemmich JN et al. – The endocrinologist 9; 1999
    Evidence supporting an adipo-leptin-GH axis in obesity related
    hyposomatotropism (low leptin or leptin resistance decrease GH)
   Hotamisligil GS – Science Magazine 259; 1993
    Adipose expression of TNF. Direct role in obesity-linked insulin resistance
    (inflammatory citokines and insulin resistance)
Irisina: miochina dimagrante
   Prodotta dalle cellule muscolari in condizione di
    sforzo, in particolare se intenso
   Stimola trascrizione di UCP (Uncoupling proteins)
   Migliora la sensibilità insulinica
   Induce trasformazione di grasso bianco in grasso
    bruno (che produce calore)
   Sposta l’attività tiroidea verso il consumo
Il problema alimentazione nello sportivo agonista

Effetto catecolamine (da allenamento) sulla fame

Dosi medie uguali per tutti: moglie, figli, atleta

Dimensioni gastriche e ghrelina: stop fame

Aspetti psicologici di condizionamento: se mangio meno
dimagrisco e vado più forte..
Un errore ricorrente

   Dimagrire significa perdere grasso, non solo
    peso
   Sembra evidente a medici e nutrizionisti ma
    allora perché …. Tutti chiedono al medico:
    “Voglio perdere 5 kg”?
   Mancanza di comunicazione? Proviamo a fare
    chiarezza
BIA: Bioelectrical Impedance Analysis

Analisi tricompartimentale
della composizione
corporea:
- fat mass (grasso)
- cellular mass (muscolo)
- extra cellular mass
  (ritenzione idrica)

Shumei et al. – Development of bioelectrical impedance analysis prediction equations for body
composition with the use of a multicomponent model for use in epidemiologic surveys
Am.J.Clin.Nutr. 2003; 77: 331-40.

Piccoli et al. – Discriminating between body fat and fluid changes in the obese adult using
bioimpedance vector analysis – Int.J. Obes. 1998, 22: 97-104
Normoproteicità

   Sono proteine non solo i tessuti muscolari ma anche gli
    enzimi, gli ormoni peptidici, i recettori, i secondi
    messaggeri, il collagene, le cartilagini, la matrice proteica
    dell'osso, l'albumina, l'emoglobina..
   Il fabbisogno di un atleta è stabilito in 1,2 g per kg peso, su
    base turnover urine (National Academy of Sciences)
   Atleta da 70 kg necessita di 84g/die di proteine
   Pochi sanno che per fare 84g/die servono circa 420g di cibo
    proteico, cioè per esempio 140 g di carne, pesce, uova o
    formaggio a colazione, a pranzo e a cena
   Perché chiamano un tale regime iperproteico?
Una giornata “sana”: e le proteine?

   Colazione: 200cc di latte intero + 100g biscotti/cereali
    proteine: 9g
   Pranzo: 80g di pasta bianca con verdure, insalata, olio extravergine, frutta,
    dolce, caffè
    proteine: 2g
   Spuntino: te’ con biscotti
    proteine: 1g
   Cena: 120g di carne/pesce, 50g di pane, verdure cotte, frutta, vino rosso, caffè
    proteine 27g

   TOTALE PROTEINE: 39g
   FABBISOGNO QUOTIDIANO (OMS): 0,8/1g x kg peso
    individuo 60kg → 48-60g proteine al giorno
    individuo sportivo, in crescita, in gravidanza/allattamento, in convalescenza o
    in dimagrimento attivo → maggiorazione del 20-50%

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Right amount of proteins: scientific studies
   National Academy of Sciences (2005)
    Dietary reference intake for energy, carbohydrates, fiber, fat, fatty acids, cholesterol, proteins and
    aminoacids.
   Buchholz C. – Am J Clin Nutr 79; 2004
    Is a calorie a calorie? (comparison between low fat and high protein/low carb diet: about 2.5 kg of
    difference in 12 weeks of diet with the same amount of calories)
   Paddon-Jones D – Am J Clin Nutr 87; 2008
    Protein, weight management, and satiety (evidence based action of proteins on satiety, thermogenesys
    and muscle mass)
   Vander Wal J – Int J of Obes 2008
    Egg breakfast enhances weight loss (comparison with same calorie bagel)
   Johnston CS – J Am Coll Nutr 21; 2002
    Postprandial thermogenesis is increased 100% on a high protein, low fat diet (compared with high carb,
    low fat diet) in healthy young woman
   Halton TL – J Am Coll Nutr 23; 2004
    The effects of high protein diets on thermogenesis satiety and weight loss: a review
   Polson DA et al. – J Nutr Bioch 15; 2004
    Macronutrient composition of the diet differentially affects leptin and adiponutrin mRNA expression in
    response to meal feeding (leptin increase with a sucrose rich diet, and soon falls. With a protein rich meal
    leptin remains steady and for a long time doesn’t fall: effects on satiety and metabolism)

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Le dieci (+1) regole della dietaGIFT
1.    Abbinamento proteine/carboidrati/fibra
2.    Controllo del carico glicemico (insulina/resistina)
3.    Distribuzione dei pasti (colazione ricca)
4.    Frutta e verdura in libertà
5.    Apporto generoso di acqua e fibre
6.    Masticazione lunga
7.    Riduzione dell’apporto di cibi spazzatura
8.    Attivita’ fisica regolare
9.    Controllo dell’infiammazione da food sensitivities
10.   Equilibrio psicofisico
11.   Microbiota intestinale (l’undicesima regola..)
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Monopiatto bilanciato

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M
M
Rich breakfast: scientific studies
Schlundt DG et al. - Am J Clin Nutr 1992;55:645-50
       The role of breakfast in the treatment of obesity: a randomized clinical trial
       (Same calories diet with breakfast or not. Breakfast group lost 28% more)
Timlin MT et al. - Pediatrics 121; 2008
       Breakfast eating and weight change in a 5-year prospective analysis of adolescents:
       Project EAT (Eating Among Teens).
       (In 2216 adolescents studied for 5 years, frequency of breakfast was inversely
       associated with BMI in a dose-response manner)
Utter J et al. - J Am Diet Assoc. 2007 Apr;107(4):570-6
        At-home breakfast consumption among New Zealand children: associations with
        body mass index and related nutrition behaviors.
        (3215 children from New Zealand's 2002 National Nutrition Survey. Skipping
        breakfast was associated with a higher BMI. Increasing at home breakfast
        consumption may limit the amount of unhealthful snack consumed later)
Farshchi HR – Am J Clin Nutr 81; 2005
       Deleterious effects of omitting breakfast on insulin sensitivity and fasting lipid
       profile in healthy lean women
De Castro JM – Journal of Nutrition 134; 2004
       The time of day of food intake influences overall intake in human
       (Morning intake is negatively correlated with overall intake, whereas what ingested
       late in the evening is positively correlated with overall intake)
Giovannini M. et al. – J Int Med Res 36; 2008
      Breakfast: a good habit, not a repetitive custom (variety helps breakfast habit)
Wyatt H et al. – Obesity Research 10; 2002
       Long term weight loss and breakfast in the National Weight Control Registry
       (The registry contains data of all people who lost at least 15 kg and maintained the
       new weight for at least 1 year. Of 2959 interviewed 68% revealed regular
       breakfast every day whereas only 4% were breakfast skippers).
                                                                           www.dietagift.it
Zucchero e farine 00: endocrine disruptors
Quanto zucchero in una lattina?
M
Controllo dell'ossidazione e
      dello stato infiammatorio

   L'atleta produce elevate quantità di radicali liberi a causa
    dell'intensa attività del mitocondrio delle cellule muscolari
   Radicali liberi, allergie alimentari, eccesso di zuccheri
    semplici (insulina), farmaci: generano infiammazione e
    quindi ritenzione idrica
   Atleti “sani” avevano anche 4-5 litri di ritenzione: uno
    zainetto dal disastroso effetto sulla prestazione
   Intervento sulle allergie alimentari con dieta di rotazione
   Intervento sullo stato ossidativo con vitamine, minerali e
    apportatori di ossigeno cellulare.
Per un’integrazione intelligente

   Lo sportivo è soggetto ad un maggior stress ossidativo
    (superlavoro mitocondrio: > ROS)
   Lo sportivo ha un turnover proteico superiore alla media
    (>1g/kg/die)
   L’esercizio fisico sottrae minerali in modo selettivo (K,
    Mg, Fe, Mn, Zn, Cu…)
   Integrazione minerale a basso dosaggio ed alta
    biodisponibilità (oxiprolinati)
   Integrazione vitaminica ad ampio spettro
   Coadiuvanti naturali ossigenazione cellulare
L’equazione del consumo energetico:
                     corsa e marcia (in kcal)
                            consumo energetico della corsa =

                      K * kg peso * km percorsi
        K= coefficiente di economicita’ di corsa (da 0,85 a 1,15)*

  Formule di Margaria per il consumo energetico minimo durante la
                                marcia
                       0,5 * kg peso * km percorsi
Sjodin, Svedenhag – Applied physiology of marathon running – Sports medicine, 2, 83-99 (1985)
Margaria, Cerretelli, Aghemo, Sassi - Energy cost of running –J. Appl. Physiol. 18:367-370 (1963)
R. Margaria – Sulla fisiologia, e specialmente sul consumo energetico della marcia a varie velocità ed
inclinazioni del terreno – Atti Ass. Naz. Lincei. 7:299-368 (1938)

                                                                                   www.lucaspeciani.it
Consumo energetico nel ciclismo
                      kcal
vel= 13km/h →    0,065 * kg peso * minuto

vel= 22km/h →    0,112 * kg peso * minuto

 vel= 32km/h →   0,21 * kg peso * minuto

 vel= 40km/h →   0,31 * kg peso * minuto
                 (da Bicycling 2005)

          vel= 16km/h → 6 met/h
         vel= 21km/h → 9.5 met/h
                                       www.lucaspeciani.it
Consumo energetico del nuoto

      Nuoto non agonistico →     2,4 met

  agonistico: crawl, dorso, rana → 5-10   met
    agonistico: farfalla, delfino →   12 met

                                                www.lucaspeciani.it
Come lavorare sul K
 Arcelli-Canova:                                     Danny Dreyer:
 Limitare le oscillazioni del tronco                 Utilizzo della muscolatura interna delle
 Ridurre le frenate del piede all’arrivo a terra     cosce
 Non avere un passo troppo ampio                     Riduzione attriti generali
 Scioltezza degli arti superiori                     Lujipers-Nagiller (Feldenkrais):
 Evitare di tendere la muscolatura non impegnata     Respirazione nasale
 Balk-Shields:                                       Spinta con oscillazione bacino
 Sguardo 30-40 metri avanti                          Tronco davanti alle gambe
 Allungamento spina dorsale nel movimento            Trabucchi-Speciani
 Scioglimento collo-spalle-schiena                   Atteggiamento sereno e consapevole
 Spinta con la ritmicita’ delle braccia,             durante lo sforzo
 non con la forza delle gambe                        Meditazione in corsa
                                                     Allenare la scioltezza tramite lavori
                                                     specifici a valenza anche “mentale”

Arcelli, Canova – L’allenamento del maratoneta di alto e di medio livello – Editoriale Sport Italia,
Milano 2002
Balk, Shields – The art of running with the Alexander technique – Ashgrove Publishing London 2000
Dreyer –Chirunning – Simon and Schuster 2004 Luijpers, Nagiller – La corsa dolce (secondo il
metodo Feldenkrais) – Ed. Il punto d’incontro 2001
Trabucchi, Speciani – Mente e maratona – Editoriale Sport Italia 2004
Speciani – Lo Zen e l’arte della corsa – Editoriale Sport Italia 2001      www.lucaspeciani.it
La teoria della forza
dimagrante
   Mb + Cq + Af = Qp + Qe
    (dove Mb è il metabolismo basale, Cq è il consumo legato alle attività quotidiane
    e Af quello legato all'attività fisica. Tale somma deve essere uguale alla quota
    proteica delle calorie quotidiane assunte, sommata alla quota energetica -
    zuccheri e grassi - del totale).
    In sintesi massima: tanto spendo, tanto devo assumere con il cibo)
   Per (Mb+Cq+Af=Qp+Qe) < BEP (Break Even Point o "punto di
    sblocco") devo alzare Af, e di conseguenza Qe fino a che
    (Mb+Cq+Af=Qp+Qe) >= BEP
    (in verità aumenta un poco anche Qp, ma molto limitatamente, tanto da poter
    essere sottinteso).
    In sintesi massima: finché la persona non inizia a consumare grasso con
    decisione, occorre aumentare in modo proporzionale sia Af che Qe!
La “pila” che ricarica i nostri muscoli

                      -P

             ATP             ADP

                       +P

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I diversi meccanismi per la produzione di
            energia muscolare

1.   Meccanismo anaerobico-alattacido: ricarica
     ATP usando creatina: no ossigeno, no acido
     lattico
2.   Meccanismo aerobico: utilizza ossigeno,
     combustione completa del glucosio o dei grassi
     fino ad acqua ed anidride carbonica, ricavate fino
     a 38 molecole di ATP per molecola di glucosio
3.   Meccanismo anaerobico: in assenza di
     ossigeno, scomposizione glucosio fino ad acido
     piruvico, prodotto acido lattico, ricavate 2
     molecole di ATP per molecola di glucosio

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La soglia anaerobica
     f. anaerobica       fase aerobica                 fase anaerobica
         alattacida                                          lattacida
 vel______|________________|_________

                                            soglia
SIGNIFICATO:
                                          anaerobica
1. inizio accumulo acido lattico          MISURAZIONE:
2. misura effettiva delle capacità        1. Concentrazione lattato nel sangue
aerobiche dell’atleta                     2. Test “Conconi”
3. parametro per impostare i ritmi di     3. Calcolo empirico: correre 1h alla
allenamento                               max velocità

VELOCITA’ di SOGLIA ANAEROBICA:           ALLENARSI AD OLTREPASSARE LA
velocità che possiamo tenere per          SOGLIA: stimolo alla produzione dei
un’ora, al massimo dell’impegno,          globuli rossi ed al riassorbimento
senza accumulare in modo                  parziale del lattato.
significativo acido lattico nel sangue.
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Il meccanismo aerobico
                 Contributo percentuale dei differenti carburanti
                        metabolici alla sintesi di ATP
                    Creatina-P    Anaerobico   Aerobico     Aerobico (acidi
                                               (zuccheri)   grassi)
      100 m              50            50            0              0
      200 m              25            65           10              0
      400 m              12,5         62,5          25              0
      800 m               6            50           44              0
      1500 m              0            25           75              0
      5000 m              0           12,5         87,5             0
      10000 m             0            3            97              0
      Maratona            0            0            75              25
      80 km               0            0            35              65
      24 ore              0            0            12              88
      Calcio             10            70           20              0

Newsholme E.A. et al. – Physical and mental fatigue – Brit. Med. Bull. - 1992
                                                       www.lucaspeciani.it
Diesel e benzina super
         Schema dei consumi percentuali di grassi e zuccheri
               alle diverse intensita’ di lavoro

                          ZUCCHERI       GRASSI          PROTEINE

           A riposo            35%            60%            2-5%
           Esercizio           40%            55%            2-5%
           leggero
           Gara di             70%            15%            5-8%
           resistenza
           Esercizio           95%             3%             2%
           intenso

1. I grassi richiedono piu’ ossigeno ed una frazione di zuccheri per essere metabolizzati.
- Fattori mentali (stress, tensione) spostano il consumo verso gli zuccheri
1. La percentuale di zuccheri è più elevata per ritmi maggiori
2. La percentuale di grassi consumata cresce via via che le scorte zuccherine calano

  Mc.Ardle W.,Katch F.e V. – Alimentazione nello sport – Ed. Ambrosiana 2001

                                                                   www.lucaspeciani.it
Una formula per il consumo dei grassi

                       %ZUCCHERI SUL TOTALE=
                      (30 * Pi) + Za / (K * Pr * D)

                    %GRASSI = 100 - %ZUCCHERI
                                   dove
Pi = peso ideale dell’atleta (30 * Pi =stima delle sue scorte di glicogeno)
         Za = zuccheri assimilati in gara (< zuccheri ingeriti)
               K = coefficiente di economicità di corsa
 Pr = peso reale dell’atleta (compreso abbigliamento, attrezzature, ecc)
                          D = distanza di gara
                         per un atleta di 68kg approssimando….

Pr = Pi (perfetto stato di forma)         Mezza maratona: zuccheri 100%
K = 1 (buona tecnica di corsa)            Maratona: zuccheri 71%, grassi 29%
Za = 0 (nessuna integrazione di           100 km: zuccheri 30%, grassi 70%
           zuccheri in corsa)
                                                        www.lucaspeciani.it
Il significato pratico della formula
                                    Pi = peso ideale dell’atleta
                                    Za = zuccheri assimilati in gara
 %ZUCCHERI SUL TOTALE=              K = coefficiente di economicità di corsa
(30 * Pi) + Za / (K * Pr * D)       Pr = peso reale dell’atleta
                                    D   = distanza di gara

                    per un atleta di 68kg approssimando….
Pr = Pi (perfetto stato di forma)       Mezza maratona: zuccheri 100%
K = 1 (buona tecnica di corsa)          Maratona: zuccheri 71%, grassi 29%
Za = 0 (nessuna integrazione di         100 km: zuccheri 30%, grassi 70%
           zuccheri in corsa)

   Pr = Pi                              Maratona: zuccheri 84%, grassi 16%
   K = 0,85                             100 km: zuccheri 37%, grassi 63%
   Za = 0

   Pr = Pi + 10kg                       Maratona: zuccheri 62%, grassi 38%
   K=1                                  100 km: zuccheri 26%, grassi 74%
   Za = 0
                                                             www.lucaspeciani.it
Alimentazione durante la gara

                                    Miti
Cibi “energetici” complessi barrette proteiche, cioccolato
              → furto di sangue per digestione
Aminoacidi ramificati → affaticamento del fegato per produzione
              zuccheri attraverso deaminazione

                                 Consigli
   Cibi zuccherini disciolti in acqua: glucosio, saccarosio,
    maltodestrine.
    Non strettamente necessari per gare brevi o anche maratone: Max
    assimilazione del glucosio 60g/h, disciolti in un litro d'acqua
   Gare lunghe: integrazione salina e vitaminica selettiva

                                  www.dietagift.it
L'alimentazione in gara
   Apporto abbondante e immediato di glucosio alla cellula
    muscolare ed epatica con lo scopo di preservare le
    scorte
   Conservazione dell’idratazione attraverso l’utilizzo del
    glicerolo
   Ripristino mirato dei Sali minerali consumati con il
    sudore e con l’attività neuromuscolare: potassio,
    magnesio, sodio
   Tamponamento dell’acidità indotta dallo sforzo grazie al
    bicarbonato e ai minerali
   Riequilibrio dell’ossidazione con specifiche vitamine
    antiossidanti
L’ULTRAMARATONA
allenamento, alimentazione,
aspetti mentali
di Luca Speciani –            Ed. Sport Italia 2006

 “In sella e pedalare!”. Come i ciclisti del secolo scorso, gli
ultramaratoneti di oggi si allenano troppo spesso ancora in
modo improvvisato. Tanti km, tanta passione, ma poca
conoscenza, con il rischio concreto di errori, infortuni,
demotivazioni.                                                    hanno collaborato:
In questo lavoro, che si avvale di numerosi contributi,
                                                                  Pietro Trabucchi
vengono esaminati i meccanismi energetici
dell’ultramaratona, l’alimentazione pre-gara ed in gara, e
                                                                  Fulvio Massa
le dinamiche mentali che influenzano la prestazione.              Attilio Speciani
Da queste basi scaturisce un metodo di allenamento                Luca De Ponti
differenziato per l’agonista, per l’amatore e…anche per chi       Fulvio Massini
ha poco tempo ma tanta voglia. Un’ultramaratona non è
una maratona, e le dinamiche energetiche necessarie in
gara devono essere allenate in modo differenziato. Questo
libro è un solido punto dal quale partire.
Oltre l’alimentazione dello sportivo

                        di Luca Speciani
                        e Lyda Bottino
Se il Siena vincesse la
 Champions league..
Motivazione..   Motivazione
Per approfondire…

DietaGIFT.it
Medicinadisegnale.it

Visite presso:

Brianza: Oreno di Vimercate MB 342-8666758
(Visita anche ad Aosta e Cagliari)

 info @ lucaspeciani.it -         : Luca Speciani dietaGIFT

                            www.dietagift.it
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