JOHN AXELROD direttore - MEZZi - Orchestra della Toscana

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JOHN AXELROD direttore - MEZZi - Orchestra della Toscana
inter
MEZZ    i
        2020
                                      CITTÀ METROPOLITANA
                                            DI FIRENZE

        JOHN
        AXELROD
        direttore

        JIN JU pianoforte
        DANIELE GIORGI violino
        LUCA PROVENZANI violoncello
JOHN AXELROD direttore - MEZZi - Orchestra della Toscana
CITTÀ METROPOLITANA
                                                                                                                                                          DI FIRENZE

                                                                JOHN AXELROD direttore
                                                                JIN JU pianoforte
                                                                DANIELE GIORGI violino
                                                                LUCA PROVENZANI violoncello

                       inter MEZZi                              BEDŘICH SMETANA
                                                                La sposa venduta ouverture                             Il concerto del 29 ottobre

                            2020
                                                                                                                       sarà trasmesso in differita su
                                                                                                                       Rai Radio 3

                                                                LUDWIG VAN BEETHOVEN
                                                                Triplo Concerto in do maggiore
                                                                per pianoforte, violino, violoncello e
                                                                orchestra op.56
                                                                Allegro
                                                                Largo
                                                                Rondò alla polacca

                                                                ANTONÍN DVOŘÁK
                                                                Sinfonia n.9 in mi minore op.95
                                                                Dal nuovo mondo
                                                                Adagio - Allegro molto
                                                                Largo
                                                                Scherzo. Molto vivace
                                                                Allegro con fuoco

                                                                                                                       gio_29 ottobre 2020 /
con il contributo di                                                                                                   ven_30 ottobre 2020 /
                                                                                                                       ore 21:00
                                   registrazioni e produzioni
                                   audio a cura di              Il programma musicale sarà eseguito senza intervallo   FIRENZE
                                   SoundStudioService           per ragioni di sicurezza.                              TEATRO VERDI
JOHN AXELROD direttore - MEZZi - Orchestra della Toscana
BEDŘICH
                                                                                            SMETANA
  COSA ASCOLTEREMO                           “Vino e musica furono sempre,                  / Litomyšl 1824
                                             per me, i migliori cavatappi.”                 / Praga 1884
       QUESTA SERA
                                                                     Anton Cechov           La sposa venduta
                                                                                            ouverture
                                                                                            durata: 7 minuti circa

                                                                                            nota di Francesco Ermini Polacci

Lo statunitense John Axelrod è un uomo       celebre di Bedřich Smetana, esponente        Celeberrimo come autore della suggestiva         gli fornì ulteriore alimento a quella sua
dalle tante virtù. Non solo sta a suo        principale della scuola compositiva          Moldava, il poema sinfonico contenuto nel        determinazione. Fu proprio qui che, nel
agio sul podio (il mestiere gliel’hanno      cèca nel romanticismo. Cèco, ma di           ciclo La mia patria, Smetana è considerato       1866, presentò I brandeburghesi in Boemia,
insegnato Leonard Bernstein e Ilya           una generazione successiva, quella           il padre del nazionalismo musicale cèco.         il primo dei suoi nove titoli per il teatro
Musin, che in Russia ha sfornato una         della seconda metà dell’Ottocento,           Lo spiccato sentimento patriottico lo            musicale, e primo concreto esempio di
marea di fuoriclasse della bacchetta),       è anche Antonín Dvořák, che nella            spinse anche a essere parte attiva, durante      quell’opera nazionale boema tanto agogna-
ma è anche intenditore di vini, narratore    Sinfonia “Dal nuovo mondo” mette in          le insurrezioni che incendiarono l’Europa        ta; e fu sempre al Teatro Provvisorio, il
brillante e talent scout. Per esempio è      musica memorie e impressioni del suo         del 1848, nell’insurrezione della natia          30 maggio di quello stesso 1866, che ebbe
stato lui a scoprire in un piccolo locale    soggiorno americano come direttore del       Boemia contro l’impero asburgico, e ad           la sua prima esecuzione La sposa venduta,
di Chicago, nel 1990, gli Smashing           Conservatorio di New York.                   arruolarsi nella guardia nazionale. Ma per       un’opera comica, che Smetana aveva ini-
Pumpkins: Billie Corgan, il fondatore        In più si ascolta il Triplo Concerto di      lo Smetana musicista, che aveva studiato         ziato a comporre nel 1863 e che nel 1870
della band, lo colpì anche come              Beethoven, protagoniste due prime            pianoforte, conosciuti gli elogi di Franz        avrebbe rivisto portandola a un definitivo
affabulatore nel momento in cui gli          parti dell’Ort (la ‘spalla’ Daniele Giorgi   Liszt, appreso di persona da Hector Berlioz      successo. Un’opera che presenta un vivido
disse che, per lui, “la musica è come        e il violoncellista Luca Provenzani)         i segreti di uno smaliziato virtuosismo          spaccato sulla vita dei contadini céchi, una
un proiettile nel cervello”. Propose il      insieme a Jin Ju, pianista cinese che        orchestrale, l’amore per la patria fu anche      realtà bonaria e sorridente ricreata attra-
gruppo alla RCA, che rifiutò di prenderlo    da anni abita a Firenze. La sua parte        genuino, orgoglioso sentimento di apparte-       verso il rigoglio inarrestabile di danze e
in scuderia per via del nome: poi, però,     nel Triplo, Beethoven la concepì per         nenza a una cultura, a una tradizione, a         melodie della tradizione boema. È la storia
quei discografici per nulla lungimiranti     l’allievo prediletto, e suo mecenate,        una storia musicale da valorizzare e tra-        di Mařenka, innamorata corrisposta di
si mangiarono le mani. All’epoca             l’arciduca Rodolfo d’Asburgo: toscano        mandare. Quando le morse del controllo           Jeník ma dai genitori promessa al ricco
Axelrod non faceva ancora il direttore       di nascita in quanto figlio del granduca     imperiale iniziarono timidamente ad allen-       babbeo Vašek. Jeník decide, inaspettata-
d’orchestra. Lavorava come manager           Pietro Leopoldo, destinato a divenire        tarsi (nelle scuole si iniziò a studiare anche   mente, di cedere la sua Mařenka per tre-
musicale. In seguito divenne il boss         arcivescovo metropolita di Olomouc,          il céco, in luogo del tedesco imposto dalla      cento fiorini, firmando un contratto dove la
di un’azienda californiana del settore       nell’odierna Repubblica Ceca, oltreché       monarchia asburgica), Smetana, che si era        destina in sposa al “figlio di Tobiaš Mícha”:
enogastronomico. Una passione, quella        cardinale di Santa Romana Chiesa.            trasferito in Svezia facendosi apprezzare        che sulla carta sarebbe Vašek, ma che in
per la tavola, che perdura: scrive di                                                     come direttore d’orchestra e compositore,        realtà è proprio lui, Jeník, figlio di primo
vini e ristoranti su diversi quotidiani                                                   rientrò a Praga: era deciso come non mai         letto di Mícha, e dunque fratellastro di
(“Corriere della Sera”, “El Mundo”)                                                       a gettare le basi per un’opera nazionale,        Vašek. In sostanza, vende Mařenka a se
e sul suo blog “I am Bacchus”. Tutto                                                      autenticamente boema nella lingua e nella        stesso. L’inganno si consuma così fra equi-
questo senza che la carriera musicale                                                     musica; elaborò un manifesto programma-          voci, colpi di scena, feste all’aperto e spet-
ne risenta: al momento è direttore                                                        tico che mettesse su carta quelle intenzioni,    tacoli di saltimbanchi, fino a quando il
principale a Siviglia, direttore ospite a                                                 partecipò alla costituzione dell’Associazio-     matrimonio fra Mařenka e Jeník non viene
Kyoto, e spesso scritturato da orchestre                                                  ne Nazionale degli Artisti Céchi. E la           celebrato. L’atmosfera spensierata e festo-
italiane. Nelle due serate con l’Orchestra                                                costruzione del nuovo Teatro Provvisorio,        sa della Sposa venduta trabocca già tutta
della Toscana propone l’ouverture dalla                                                   eretto nel 1862 (poi incorporato nella           nell’Ouverture, pagina che venne scritta
“Sposa venduta”, il melodramma più                                                        struttura del Teatro Nazionale di Praga),        prima di tutta l’opera e che rivela la
JOHN AXELROD direttore - MEZZi - Orchestra della Toscana
LUDWIG                                         cameristico trai d’union, anch’esso              rano il primo tema, subito dopo trascinato
                                                    VAN BEETHOVEN                                  comunque necessario, per non dire                lungo un crescendo incalzante, a piena
                                                                                                   indispensabile, al fitto dialogo delle altre     orchestra, che ne definisce a chiari tratti
                                                    / Bonn 1770 / Vienna 1827
                                                                                                   voci strumentali. Anche perchè anima e           la natura, marziale e risoluta; po, più
                                                    Triplo Concerto                                senso formale del Triplo concerto sono           delicato e disteso, il secondo tema,
                                                    per pianoforte, violino,                       quelli di una vera e propria sinfonia            anch’esso enunciato dall’orchestra e nel
                                                                                                   concertante, dove cioè più di uno strumen-       totale rispetto della classica forma sonata.
                                                    violoncello e orchestra op.56
                                                                                                   to crea un gioco inarrestabile di botta e        Il primo motivo passa, con toni più tenui,
                                                    durata: 35 minuti circa                        risposta con l’orchestra, ma senza rinun-        al violoncello, e successivamente al violino
                                                                                                   ciare alla sua dignità solistica: in sostanza,   e al pianoforte; così accade per il secondo
                                                    nota di Francesco Ermini Polacci               un incrocio fra il concerto solistico e il       che con l’altro costituisce così il materiale
                                                                                                   concerto grosso di gusto barocco. Un             di base per lo sviluppo. Si innesca a questo
                                                                                                   genere, quello della sinfonia concertante,       punto il meccanismo di un gioco dialettico
                                                                                                   assai più diffuso di quel che si pensi, e        inesauribile e baldanzoso, fra l’orchestra,
superba maestria di Smetana: i materiali         Il Concerto per pianoforte, violino e             che era stato portato alle sue espressioni       spesso fiera ed affermativa, e i tre solisti,
del folklore boemo sono da lui rivissuti         violoncello op.56, conosciuto da tutti come       più complete e perfette anche da Mozart          ora raccolti in una dimensione tutta came-
con una scintillante e abilissima tavolozza      “Triplo”, venne iniziato nel 1803 e rifinito      (K.2997b per oboe, clarinetto, corno e           ristica, ora impegnati in una concitata gara
di colori orchestrali, sospinti da una           fra la primavera e l’autunno del 1804. La         fagotto; K.364, per violino e viola) e Haydn     che faccia emergere la personalità sonora
travolgente invenzione melodica e dalla          sua composizione s’intrecciò, al solito,          (Hob.I:105, per violino, violoncello, oboe e     di ciascuno.
trascinante forza propulsiva dei ritmi.          con altri lavori: sono infatti quelli gli anni    fagotto), ossia i numi prediletti dall’arte di   Un intimo senso di raccoglimento avvolge
Si apre con un gesto risoluto a piena            della prima versione del Fidelio, della           Beethoven: il Triplo nasce concettualmen-        invece il Largo, dove gli archi preparano
orchestra, quasi una fanfara, marcata dai        Sinfonia Eroica, della Sonata Waldstein.          te sulle tracce di quel percorso (il suo         un soffuso tappeto al canto nobile e puro
passi di una rustica danza zoppa e sulla         Fin dall’inizio, il Triplo concerto viene         titolo originale era del resto Gran Concerto     del solo violoncello; questo tema, pervaso
quale delicatamente si profila un frenetico      concepito da Beethoven per tre interpreti         Concertante), aggiornando la varietà             da un anelito liricissimo, passa poi
moto perpetuo, che via via coinvolge tutti       ben precisi: il violoncellista Anton Kraft,       timbrica delle voci concertanti con              congiuntamente anche al violino, dando
gli archi; quasi un’eco dell’Ouverture           all’epoca ben noto per le sue acclamate           l’ingresso del pianoforte, strumento             vita a una sorta di sognante duetto che
dalle Nozze di Figaro di Mozart. Su questo       doti di virtuoso, il violinista August Seidler,   moderno e più di ogni altro consono al           s’innalza sui cullanti accompagnamenti
disegno nervosissimo prende poi corpo la         anch’egli musicista celebre, e l’arciduca         mondo espressivo di Beethoven.                   del pianoforte. L’orchestra si rannuvola
baldanza rustica di un nuovo motivo,             Rodolfo, l’amico allievo di pianoforte di                                                          qui in un cupo episodio in tonalità minore,
anch’esso tipicamente danzante, e ne segue       Beethoven e suo futuro mecenate. Con              Il risultato è una pagina di brillante ed        che però è breve e lascia subito spazio
un altro dalle movenze più delicate e            ogni probabilità furono proprio loro a            effervescente virtuosismo, ben costruita         a un’aforistica cadenza dei solisti, a sua
liriche. Il tutto sviluppato in maniera serra-   presentare il lavoro prima in forma privata       nei suoi effetti strumentali e per questo        volta ponte per il Rondò conclusivo. Il quale
tissima, e anche rigorosa, fino a raggiun-       (forse nel palazzo del principe Franz             d’una piacevolezza che non più non               attacca subito su un disinvolto ritmo di
gere un’eccitazione quasi incontenibile che      Joseph Lobkowitz, dedicatorio del lavoro)         sedurre; senza tuttavia suscitare mai il         polacca proclamato dal violoncello, idea
perentoriamente conclude l’Ouverture,            e poi in un concerto pubblico, tenutosi a         sospetto di superficialità o di un vacuo         portante che ritorna a più riprese secondo
proprio come era cominciata.                     Vienna nell’estate del 1808. È risaputo           diletto, perché anzi nelle forme svagate         le leggi del rondò, vigorosa nel tutto orche-
                                                 che l’arciduca non era un gran virtuoso           tipiche della sinfonia concertante               strale quanto elegantemente leggiadra
                                                 del pianoforte, e ciò spiegherebbe un             Beethoven trasporta pure lo slancio              nelle sortite dei tre solisti.
                                                 certo squilibrio della scrittura in questa        vigoroso di altre opere che nascono proprio      Ed è come se l’intero movimento si
                                                 pagina, dove a far la parte del leone             in quegli anni, prime fra tutte le Terza         configurasse come una vera e propria
                                                 quanto a impegno e ruolo è il violoncello.        Sinfonia. Di qui il fascino particolare del      danza, articolata in svariati couplets,
                                                 Il che ha da sempre legittimato gli studiosi      Triplo Concerto, dove l’esuberanza travol-       energica e carica di brio, e che talvolta
                                                 a parlare, con una certa ingiustificata           gente di gusto barocco è non di rado             trascolora persino in un incedere cerimo-
                                                 supponenza, del Triplo quasi si trattasse         sospinta da una perentoria fierezza,             nioso e marziale. È insomma un fiorire
                                                 di un fallimento, quando invece l’attenzione      squisitamente beethoveniana.                     continuo di divertissements, finché il
                                                 accordata al violoncello, e in seconda                                                             violoncello, il violino ed il pianoforte non
                                                 battuta al violino, non sminuisce necessa-        L’Allegro d’apertura è annunciato con una        iniziano, complice l’orchestra, una
                                                 riamente il compito del pianoforte:               sorta di suspence teatrale: inizia in            sfrenata rincorsa che li conduce verso
                                                 presenza discreta che funziona quasi da           pianissimo, con gli archi gravi che sussur-      l’affermativo parossismo finale.
JOHN AXELROD direttore - MEZZi - Orchestra della Toscana
ANTONÍN                                       insistenza della Thurber non avrebbe mai          sviluppando nella Sinfonia in mi minore,        Né, secondo quanto affermava il compo-
  DVOŘÁK                                        lasciato l’adorata Boemia. Invece partì.          l’opera più significativa concepita durante     sitore, sono autentiche le melodie di
                                                Ottenuti due anni di congedo dal                  il soggiorno negli States, che debuttò          neri e pellerossa che compaiono nella
  / Nelahozeves 1841
                                                Conservatorio di Praga dove insegnava             il 16 dicembre 1893 alla Carnegie Hall          Sinfonia Dal Nuovo Mondo, ma ne ricalcano
  / Parigi 1904
                                                dal 1890 (e dove guadagnava cinque volte          con Anton Seidl sul podio della New York        semplicemente i profili originari.
  Sinfonia n.9 op.95                            meno di quanto gli avevano prospettato            Philharmonic. A rigore si tratterebbe della     Reinventare il vero, non copiarlo: in ciò
  Dal nuovo mondo                               da New York), sistemati quattro dei sei           sua nona – e ultima – sinfonia; tuttavia,       consiste l’arte di Dvořák.
                                                figli nella sua residenza estiva di Vysoká,       avendo l’autore già ripudiato le prime
  durata: 40 minuti circa                       il 15 settembre 1892 salpava verso gli            quattro, questa venne presentata come           Il primo movimento della Sinfonia si apre
                                                Stati Uniti con la moglie Anna, i figli Ottilie   quinta. «Dal Nuovo Mondo» recita il             con un breve Adagio intinto nel rimpianto.
  nota di Gregorio Moppi                        e Anton, e l’allievo, amico, segretario           sottotitolo pensato soprattutto per il          Al suo interno, nei bassi, si fa largo un
                                                Joseph Kovářík.                                   pubblico europeo, cui la partitura doveva       motto dall’andamento serpentino: più o
                                                In America, Dvořák venne trattato con ogni        suonare come un souvenir su pentagram-          meno dissimulato e modificato, ricorrerà
                                                riguardo. Stima, ammirazione, rispetto lo         ma spedito da una località esotica:             pure nei movimenti successivi alla stregua
Correva l’anno 1888 quando la signora           accompagnavano ovunque andasse.                   qualcosa di vagamente bizzarro, poiché          di un Leitmotiv wagneriano, di una catena
Jeanette Thurber, moglie di un facoltoso        A lui però lo stile di vita d’oltreoceano non     seducenti melodie dal profilo insolito (per     che voglia tenerli legati tutti assieme.
commerciante di generi coloniali, fondò         andava troppo a genio. Caos, stress, poco         l’orecchio europeo del tempo, che non si        Questa introduzione sfocia immediata-
a New York il National Conservatory of          tempo per meditare. Perciò nell’estate del        era ancora cibato né di jazz né di colonne      mente in un Allegro molto basato su due
Music con l’intento di favorire la nascita      1893 sentì il bisogno di ritemprarsi in un        sonore western) spuntano fuori qua e là         idee melodiche principali. La prima è il
di una tradizione di compositori e              luogo che gli rammentasse un po’ casa,            da un’architettura familiare in quattro         motto anzidetto, enunciato dalla voce
strumentisti statunitensi. Gli studenti         ossia nella cittadina di Spillville, Iowa, sede   movimenti sviluppata e strumentata              calda e pastosa dei corni, poi dagli oboi
erano principalmente afroamericani e nel        della più antica comunità cèca d’America          secondo le buone regole della tradizione        e dal gruppo degli archi, che si tramuta
curriculum scolastico figuravano lo studio      nonché paese d’origine di Kovářík; mentre         austro-tedesca. Quindi, benché gli              subito, per espansione, in un’aria dal
degli inni religiosi, degli spiritual e del     l’anno successivo, torturato dalla nostalgia      statunitensi considerino la Sinfonia Dal        sapore folk. La quale a sua volta conduce
repertorio dei nativi americani. Ciò che        della patria, non poté fare a meno di rive-       Nuovo Mondo come il primo capolavoro            alla seconda idea principale, detta dal
serviva a questa nuova istituzione era un       dere almeno per qualche mese la Boemia,           nazionale (la sera della première a Dvořák      flauto, che secondo alcuni evoca lo spiri-
musicista di gran nome come direttore;          dove decise di rientrare definitivamente          vennero tributati onori degni d’un re), di      tual Swing Low, Sweet Chariot.
e costui non poteva che essere europeo,         nella primavera 1895.                             americano non si trova in essa che la           Celeberrimo è il secondo movimento della
giacché nella giovane America di musicisti      Del Conservatorio di New York Dvořák curò         patina superficiale, giacché il trattamento,    Sinfonia, Lento, romanza in forma
prestigiosi non ne era cresciuto ancora         tanto la gestione artistica quanto quella         l’organizzazione del materiale musicale e       «a b a» in cui il corno inglese canta un
nessuno. Però occorreva anche che questo        amministrativa. Gli studenti lo introdus-         la sua veste timbrica lussureggiante            tema struggente, evocativo di sconfinate
gran nome credesse nella forza comunica-        sero al folklore locale. Uno di loro, l’afro-     seguono una logica costruttiva, grandiosa       praterie solitarie, che pare uno spiritual
tiva dell’espressione nazionalistica in note    americano Harry T. Burleigh, era solito           e contrappuntistica, estranea al materiale      ma non lo è. O meglio, lo è diventato
e che, perdipiù, fosse capace di svilupparla    intonargli spiritual, e il maestro se ne          stesso. Dvořák, cioè, interpreta l’America      tre decenni dopo allorché William Arms
nei propri studenti. Dapprincipio si era        entusiasmò a tal punto da crearne lui             con l’occhio del visitatore di passaggio che    Fisher, un allievo di Dvořák, l’ha fornito di
pensato al finlandese Jean Sibelius: solo       stesso, su quei modelli, di nuovi. Tanto che      non si identifica con l’oggetto del suo         un testo e pubblicato come Goin’ Home.
che la docente inviata in Europa per            ai suoi allievi additò il canto dei neri come     sguardo, anche perché non possiede i            Invece il tema della sezione ‘b’ esibisce
avvicinarlo perse fatalmente l’occasione        fondamento su cui erigere una scuola              mezzi culturali per farlo: l’etnomusicolo-      addirittura tratti slavi, ed è come un’eco
dell’incontro. Allora Mrs.Thurber si rivolse    compositiva autenticamente americana.             gia è ancora una scienza infante. La sua        della patria lontana. Per questo movimento
al cèco Antonín Dvořák, un compositore          “Sono melodie toccanti, tenere,                   inclinazione nazionalistica, insomma, si        e per il successivo Scherzo (il cui incipit
serio di impronta brahmsiana (quindi            appassionate, malinconiche, solenni,              mostra istintiva, non intellettualistica.       cita nitidamente quello dello Scherzo della
devoto ai generi di derivazione classica        religiose, coraggiose, allegre, festose”,         Del resto anche con il melos cèco Dvořák        Nona Sinfonia di Beethoven), il compositore
tipo sinfonie, concerti e quartetti) che        scriveva il 21 maggio 1893 sul «New               lavora nel medesimo modo, inserendolo           dichiarò d’aver tratto ispirazione narrativa
tuttavia era solito bagnare la sua ispirazio-   York Herald». “È una musica che si adatta         in intelaiature formali indifferenti al suo     dal poema epico di soggetto indiano
ne nelle melodie popolari della terra           a qualunque umore o proposito. Non c’è            spirito, nel senso che la citazione letterale   Hiawatha di Henry Wadsworth Longfellow.
natia. Cosa chiedere di meglio? Il fatto        nulla nell’intero ambito della composizione       di canti popolari è rara, e il color locale è   Molti dei temi ascoltati fin qui si danno
è che, malgrado l’allettante offerta di 15      che non possa venir realizzato con temi           ottenuto, piuttosto, attraverso la              convegno nella sontuosa, sfolgorante
mila dollari annui, sulle prime Dvořák          provenienti da questa fonte”.                     riformulazione soggettiva di schemi melo-       perorazione conclusiva della Sinfonia: il
rifiutò, e se non fosse stato per la cocciuta   Idee che allora Dvořák stava in parte             dici caratteristici di quei canti.              quarto movimento, Allegro con fuoco.
JOHN AXELROD direttore - MEZZi - Orchestra della Toscana
JOHN                                                                                                        JIN
     AXELROD                                                                                                        JU

                   Con un repertorio estremamente vasto,           È riconosciuta come una delle più interes-
                   programmi innovativi e un carismatico           santi artiste della sua generazione per la
                   stile direttoriale, Axelrod continua a          perfezione tecnica, la sensibilità appassio-
                   imporsi sempre più come uno dei direttori       nata e l’incredibile trasparenza dei dettagli
                   più interessanti del panorama odierno           narrativi, e valutata in Cina tra i più grandi
                   sinfonico e operistico. Nel 2019 è stato        virtuosi del suo Paese. È stata premiata in
                   nominato Direttore Ospite Principale della      prestigiosi concorsi internazionali quali il
                   Kyoto Symphony, consolidando così il suo        Cajkovskij di Mosca e il Queen Elizabeth di
                   profilo internazionale. Sin dal 1996, ha        Bruxelles. Si è esibita in alcune tra le più
                   diretto oltre 176 orchestre nel mondo, 33       importanti sale da concerto tra cui le
                   titoli d’opera e 60 prime assolute. Incide      Konzerthaus di Berlino e Vienna, la Sala
                   regolarmente sia il repertorio di tradizione    Grande del Conservatorio di Mosca, il
                   che quello contemporaneo per le etichette       Palais de Beaux Arts di Bruxelles, la Sala
                   Sony Classical, Warner Classics, Ondine,        Verdi di Milano e ha collaborato in qualità
                   Universal, Naïve e Nimbus. Per la Telarc,       di solista con importanti orchestre nei
                   con l’Orchestra Verdi di Milano ha pubblicato   cinque continenti. Molto importante la sua
                   un album che include Sinfonie di Brahms         presenza in discografia, che vanta la
                   e Lieder di Clara Schumann intitolato           vittoria di un ECHO Klassik Award nel 2012
                   Brahms Beloved. Appassionato sostenitore        come Miglior Disco dell’Anno per l’etichet-
                   delle nuove generazioni, collabora con          ta tedesca MDG, della quale è “Exclusive
                   diverse orchestre giovanili professionali;      Artist” dal 2010. I suoi concerti sono stati
                   dal 2013, è fondatore dell’associazione         trasmessi dalla radio e dalla televisione in
                   CultureALL che sostiene giovani musicisti       tutto il mondo: dal 2008 la Televisione di
                   e favorisce l’accesso a eventi culturali per    Stato Cinese CCTV ha realizzato tre lunghi
                   le persone più svantaggiate della comunità.     documentari interamente dedicati alla sua
johnaxelrod.com    Insegna agli studenti di tutto il mondo         vita e alla sua arte. Ha insegnato al Royal
                   attraverso la sua “Conductors Masterclass       Northern Music College di Manchester, ed
@john.axelrod.77   Online”. Ha scritto due libri (Wie Großartige   è stata membro di facoltà al Conservatorio             jinjupianist.com
                   Music Ensteht, Lenny and Me). Si è laureato     Centrale di Pechino, dove attualmente
@johnaxelrod                                                                                                              @jinjupianist
                   nel 1988 all’Università di Harvard. Formato     è Guest Professor. È docente presso
John Axelrod       personalmente da Leonard Bernstein nel          l’Accademia Pianistica Internazionale di               JinJupianist
                   1982, ha studiato anche al Conservatorio di     Imola e tiene numerose masterclass in
                   San Pietroburgo con Ilya Musin.                 Cina, Europa e Stati Uniti.
JOHN AXELROD direttore - MEZZi - Orchestra della Toscana
DANIELE                                                                                                            LUCA
        GIORGI                                                                                                            PROVENZANI

                         Si dedica da sempre alla musica da molte-        Allievo per 15 anni dell’indimenticabile
                         plici prospettive. Giovanissimo approfondi-      Franco Rossi, si diploma con il massimo
                         sce da autodidatta l’armonia e il contrap-       dei voti e la lode presso il Conservatorio
                         punto, e matura la necessità di comporre         “Luigi Cherubini” di Firenze.
                         musica che da allora lo accompagna. Dopo         Vincitore della selezione giovani solisti
                         gli studi di violino si dedica per tre anni      indetta dall’ORT nel 1994, eseguendo il
                         all’insegnamento della musica da camera          concerto di Camille Saint-Saëns, è stato
                         in conservatorio e a ventotto anni è già         invitato a esibirsi dall’Akademisches
                         Violino di Spalla dell’ORT, affiancando ad       Orchester di Friburgo ed è stato scelto
                         esperienze solistiche un’importante attività     dalla Rai per rappresentare l’Italia a
                         cameristica. Lungo questo percorso inizia a      Lisbona in un concerto da camera radio-
                         dedicarsi alla direzione d’orchestra, preva-     trasmesso in diretta in tutta Europa.
                         lentemente nel repertorio sinfonico, otte-       Dal 1994 suona con la pianista Fabiana
                         nendo immediati riscontri. Pluripremiato al      Barbini, duo considerato dalla critica come
                         Concorso Internazionale per Direttori            uno dei gruppi da camera più interessanti,
                         d’Orchestra “Antonio Pedrotti”, è invitato sul   ottenendo vari riconoscimenti, ed
                         podio di molte orchestre tra cui la Haydn        effettuando numerose registrazioni.
                         Orchester, la Czech Chamber Philharmonic,        Come camerista, si esibisce assieme
                         l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari,       all’amico contrabbasso Amerigo Bernardi,
                         l’Orchestra di Padova e del Veneto,              è membro del quartetto d’archi ORT
                         l’Orchestra di Roma e del Lazio, l’Orchestra     Florentia e solista e ideatore dell’ensemble
                         Filarmonica di Torino, l’ORT, stringendo         ORT Attack. Stabilmente ha ricoperto il
                         con alcune di esse prolungati rapporti           ruolo di concertino con obbligo del primo
                         di collaborazione. Nel 2014 le sue idee          violoncello al Teatro dell’Opera di Roma
                         confluiscono nella nascita dell’Orchestra        e a partire dal 2001 è primo violoncello
                         Leonore, della quale è fondatore e direttore     dell’ORT.
                         musicale. Alla guida di questo ensemble è        Affianca l’attività di musicista con il ruolo
fondazionepromusica.it   invitato in importanti stagioni concertistiche   di direttore artistico dell’A.Gi.Mus. di           agimusfirenze.it
                         italiane. È Direttore Artistico della Stagione   Firenze organizzando la stagione concerti-
@daniele.giorgi.37051                                                                                                        @luca.provenzani
                         Sinfonica Promusica e ideatore di Floema,        stica “Careggi in Musica” e di insegnante
daniele giorgi           progetto volto allo sviluppo di un modello       alla Scuola di Musica di Fiesole e alla            @lucaprovenzani
                         innovativo e sostenibile di interazione fra      Scuola di Musica “Le 7 Note di Arezzo” di
                         istituzione musicale e territorio.               cui è fondatore.
FONDAZIONE ORCHESTRA
                                                                                                                       O
                                                                                     REGIONALE TOSCANA                    IC
                                                                                                                           stituzioni
                                                                                                                                oncertistiche
                                                                                                                                        rchestrali
                                                                                     Via Verdi, 5 - 50122 Firenze
                                                                                     tel. (+39) 055 234 2722 - 0710
                                                                                     fax (+39) 055 2008035
                                                                                     orchestradellatoscana.it
                                                                                     info@orchestradellatoscana.it
                                  @orchestradellatoscana
                                  Orchestra della Toscana
                                                                                     Consiglio di Amministrazione     Direzione generale,            Ospitalità e sala Teatro Verdi
                                  @ort_insta                                         Maurizio Frittelli presidente    sviluppo e personale           Fulvio Palmieri
                                  pinterest.it/ortpin/                               Francesca Bardelli vice          Marco Parri                    Paolo Malvini
                                                                                     Elisabetta Bardelli              Elisa Bonini                   Lisa Baldi
                                                                                     Elisa Burlamacchi                Andrea Gianfaldoni             Francesco Bazzani
                                                                                     Nazzareno Carusi                 Stefania Tombelli              Pietro Carnera
                                                                                                                                                     Tommaso Cellini
                                                                                     Revisore unico                   Direzione artistica            Gaia Cugini
                                                                                     Vittorio Quarta                  Cristian Carrara               Matilde Delli Guanti
Violini Primi             Contrabbassi                   Tromboni                                                                                    Lorenzo Del Mastio
                                                                                                                      Paolo Frassinelli
Daniele Giorgi *          Amerigo Bernardi *             Alessio Brontesi *                                                                          Elena Fabbrucci
                                                                                     Direttore artistico              Tiziana Goretti
William Chiquito *        Luigi Giannoni **              Stefano Bellucci                                                                            Leone Fossati
Paolo Gaiani **           Giovanni Ludovisi              Mario Pilati                Daniele Rustioni                                                Vittoria Frassinelli
                                                                                                                      Comunicazione
Damiano Babbini           Adriano Piccioni               Basso Tuba                                                                                  Enrico Guerrini
                                                                                                                      Riccardo Basile
Stefano Bianchi                                                                      Direttore principale                                            Pasquale Matarrese
                          Flauti                         Riccardo Tarlini *                                           Ambra Greco
Gabriella Colombo                                                                    Eva Ollikainen                                                  Giulia Mazzone
                          Fabio Fabbrizzi *                                                                           Claudia Arcari
Francesco Di Cuonzo                                      Timpani                                                                                     Francesca Rigutini
                          Claudia Bucchini *             Tommaso Ferrieri Caputi *   Direttore onorario                                              Alice Zanobini
Susanna Pasquariello      Elena Miliani                                                                               Amministrazione
                                                                                     James Conlon
Paolo Vuono                                              Percussioni                                                  Simone Grifagni
                          Oboi                                                       Direttore ospite principale                                     Palcoscenico Teatro Verdi
Violini Secondi                                          Marco Farruggia                                              Cristina Ottanelli             Walter Sica
                          Alessio Galiazzo *                                         Beatrice Venezi
Franziska Schötensack *   Flavio Giuliani *                                                                                                          Carmelo Meli
Alessandro Giani **                                                                  Direttore ospite principale      Servizi tecnici orchestra      Sandro Russo
Alessia Avagliano         Clarinetti                                                 Nil Venditti                     Angelo Del Rosso               Alessandro Goretti
Patrizia Bettotti         Emilio Checchini *
                          Marco Ortolani *               * prime parti
Chiara Foletto                                           ** concertino
Marco Pistelli            Fagotti
Eleonora Zamboni          Paolo Carlini *
Viole                     Umberto Codecà *
Stefano Zanobini *                                                                   TEATRO VERDI
                          Corni
                                                                                     Via Ghibellina, 99
Pierpaolo Ricci **        Andrea Albori *                                            50122 Firenze
Caterina Cioli            Paolo Faggi *
Valentina Gasperetti      Alberto Bertoni                                            BIGLIETTERIA                     Progetto grafico e
Sabrina Giuliani          Gabriele Galluzzo                                          Via Ghibellina, 97               impaginazione
Francesco Venga
                          Trombe                                                     50122 Firenze                    Ambra Greco
Violoncelli               Stefano Benedetti *                                        aperta solo i giorni di
Luca Provenzani *         Luca Betti *                                               spettacolo con orario            Foto e Illustrazioni
Augusto Gasbarri *        Donato De Sena *                                           10-13; 16-19 e 20-21             Daniel Vass (cop)
Andrea Landi **                                          Ispettore d’orchestra e     tel. (+39) 055 21 23 20          Alberto Mantegna (11)          Stampa
Ilaria Sarchini                                          archivista                  www.teatroverdifirenze           Marco Borrelli (12,13)         Grafiche Martinelli
Giovanni Simeone                                         Alfredo Vignoli             info@teatroverdionline.it        Vincent Catala (16)            (Firenze)
prossimo appuntamento

                   RICHARD
                   GALLIANO
                   fisarmonica, mellowtone
                   e concertatore

                   musiche di
                   GALLIANO, PIAZZOLLA, J.S.BACH

                   05         NOVEMBRE
                              giovedì     ore 21.00

RECUPERO DEL CONCERTO / Chi è in possesso del biglietto emesso per il 18
marzo può accedere al concerto nella nuova data al Nelson Mandela Forum.
In vendita anche nuovi biglietti a partire da € 13,00
presso la Biglietteria del Teatro Verdi e online su Ticketone.it
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