JOHN AXELROD direttore - MEZZi - Orchestra della Toscana
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inter MEZZ i 2020 CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE JOHN AXELROD direttore JIN JU pianoforte DANIELE GIORGI violino LUCA PROVENZANI violoncello
CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE JOHN AXELROD direttore JIN JU pianoforte DANIELE GIORGI violino LUCA PROVENZANI violoncello inter MEZZi BEDŘICH SMETANA La sposa venduta ouverture Il concerto del 29 ottobre 2020 sarà trasmesso in differita su Rai Radio 3 LUDWIG VAN BEETHOVEN Triplo Concerto in do maggiore per pianoforte, violino, violoncello e orchestra op.56 Allegro Largo Rondò alla polacca ANTONÍN DVOŘÁK Sinfonia n.9 in mi minore op.95 Dal nuovo mondo Adagio - Allegro molto Largo Scherzo. Molto vivace Allegro con fuoco gio_29 ottobre 2020 / con il contributo di ven_30 ottobre 2020 / ore 21:00 registrazioni e produzioni audio a cura di Il programma musicale sarà eseguito senza intervallo FIRENZE SoundStudioService per ragioni di sicurezza. TEATRO VERDI
BEDŘICH SMETANA COSA ASCOLTEREMO “Vino e musica furono sempre, / Litomyšl 1824 per me, i migliori cavatappi.” / Praga 1884 QUESTA SERA Anton Cechov La sposa venduta ouverture durata: 7 minuti circa nota di Francesco Ermini Polacci Lo statunitense John Axelrod è un uomo celebre di Bedřich Smetana, esponente Celeberrimo come autore della suggestiva gli fornì ulteriore alimento a quella sua dalle tante virtù. Non solo sta a suo principale della scuola compositiva Moldava, il poema sinfonico contenuto nel determinazione. Fu proprio qui che, nel agio sul podio (il mestiere gliel’hanno cèca nel romanticismo. Cèco, ma di ciclo La mia patria, Smetana è considerato 1866, presentò I brandeburghesi in Boemia, insegnato Leonard Bernstein e Ilya una generazione successiva, quella il padre del nazionalismo musicale cèco. il primo dei suoi nove titoli per il teatro Musin, che in Russia ha sfornato una della seconda metà dell’Ottocento, Lo spiccato sentimento patriottico lo musicale, e primo concreto esempio di marea di fuoriclasse della bacchetta), è anche Antonín Dvořák, che nella spinse anche a essere parte attiva, durante quell’opera nazionale boema tanto agogna- ma è anche intenditore di vini, narratore Sinfonia “Dal nuovo mondo” mette in le insurrezioni che incendiarono l’Europa ta; e fu sempre al Teatro Provvisorio, il brillante e talent scout. Per esempio è musica memorie e impressioni del suo del 1848, nell’insurrezione della natia 30 maggio di quello stesso 1866, che ebbe stato lui a scoprire in un piccolo locale soggiorno americano come direttore del Boemia contro l’impero asburgico, e ad la sua prima esecuzione La sposa venduta, di Chicago, nel 1990, gli Smashing Conservatorio di New York. arruolarsi nella guardia nazionale. Ma per un’opera comica, che Smetana aveva ini- Pumpkins: Billie Corgan, il fondatore In più si ascolta il Triplo Concerto di lo Smetana musicista, che aveva studiato ziato a comporre nel 1863 e che nel 1870 della band, lo colpì anche come Beethoven, protagoniste due prime pianoforte, conosciuti gli elogi di Franz avrebbe rivisto portandola a un definitivo affabulatore nel momento in cui gli parti dell’Ort (la ‘spalla’ Daniele Giorgi Liszt, appreso di persona da Hector Berlioz successo. Un’opera che presenta un vivido disse che, per lui, “la musica è come e il violoncellista Luca Provenzani) i segreti di uno smaliziato virtuosismo spaccato sulla vita dei contadini céchi, una un proiettile nel cervello”. Propose il insieme a Jin Ju, pianista cinese che orchestrale, l’amore per la patria fu anche realtà bonaria e sorridente ricreata attra- gruppo alla RCA, che rifiutò di prenderlo da anni abita a Firenze. La sua parte genuino, orgoglioso sentimento di apparte- verso il rigoglio inarrestabile di danze e in scuderia per via del nome: poi, però, nel Triplo, Beethoven la concepì per nenza a una cultura, a una tradizione, a melodie della tradizione boema. È la storia quei discografici per nulla lungimiranti l’allievo prediletto, e suo mecenate, una storia musicale da valorizzare e tra- di Mařenka, innamorata corrisposta di si mangiarono le mani. All’epoca l’arciduca Rodolfo d’Asburgo: toscano mandare. Quando le morse del controllo Jeník ma dai genitori promessa al ricco Axelrod non faceva ancora il direttore di nascita in quanto figlio del granduca imperiale iniziarono timidamente ad allen- babbeo Vašek. Jeník decide, inaspettata- d’orchestra. Lavorava come manager Pietro Leopoldo, destinato a divenire tarsi (nelle scuole si iniziò a studiare anche mente, di cedere la sua Mařenka per tre- musicale. In seguito divenne il boss arcivescovo metropolita di Olomouc, il céco, in luogo del tedesco imposto dalla cento fiorini, firmando un contratto dove la di un’azienda californiana del settore nell’odierna Repubblica Ceca, oltreché monarchia asburgica), Smetana, che si era destina in sposa al “figlio di Tobiaš Mícha”: enogastronomico. Una passione, quella cardinale di Santa Romana Chiesa. trasferito in Svezia facendosi apprezzare che sulla carta sarebbe Vašek, ma che in per la tavola, che perdura: scrive di come direttore d’orchestra e compositore, realtà è proprio lui, Jeník, figlio di primo vini e ristoranti su diversi quotidiani rientrò a Praga: era deciso come non mai letto di Mícha, e dunque fratellastro di (“Corriere della Sera”, “El Mundo”) a gettare le basi per un’opera nazionale, Vašek. In sostanza, vende Mařenka a se e sul suo blog “I am Bacchus”. Tutto autenticamente boema nella lingua e nella stesso. L’inganno si consuma così fra equi- questo senza che la carriera musicale musica; elaborò un manifesto programma- voci, colpi di scena, feste all’aperto e spet- ne risenta: al momento è direttore tico che mettesse su carta quelle intenzioni, tacoli di saltimbanchi, fino a quando il principale a Siviglia, direttore ospite a partecipò alla costituzione dell’Associazio- matrimonio fra Mařenka e Jeník non viene Kyoto, e spesso scritturato da orchestre ne Nazionale degli Artisti Céchi. E la celebrato. L’atmosfera spensierata e festo- italiane. Nelle due serate con l’Orchestra costruzione del nuovo Teatro Provvisorio, sa della Sposa venduta trabocca già tutta della Toscana propone l’ouverture dalla eretto nel 1862 (poi incorporato nella nell’Ouverture, pagina che venne scritta “Sposa venduta”, il melodramma più struttura del Teatro Nazionale di Praga), prima di tutta l’opera e che rivela la
LUDWIG cameristico trai d’union, anch’esso rano il primo tema, subito dopo trascinato VAN BEETHOVEN comunque necessario, per non dire lungo un crescendo incalzante, a piena indispensabile, al fitto dialogo delle altre orchestra, che ne definisce a chiari tratti / Bonn 1770 / Vienna 1827 voci strumentali. Anche perchè anima e la natura, marziale e risoluta; po, più Triplo Concerto senso formale del Triplo concerto sono delicato e disteso, il secondo tema, per pianoforte, violino, quelli di una vera e propria sinfonia anch’esso enunciato dall’orchestra e nel concertante, dove cioè più di uno strumen- totale rispetto della classica forma sonata. violoncello e orchestra op.56 to crea un gioco inarrestabile di botta e Il primo motivo passa, con toni più tenui, durata: 35 minuti circa risposta con l’orchestra, ma senza rinun- al violoncello, e successivamente al violino ciare alla sua dignità solistica: in sostanza, e al pianoforte; così accade per il secondo nota di Francesco Ermini Polacci un incrocio fra il concerto solistico e il che con l’altro costituisce così il materiale concerto grosso di gusto barocco. Un di base per lo sviluppo. Si innesca a questo genere, quello della sinfonia concertante, punto il meccanismo di un gioco dialettico assai più diffuso di quel che si pensi, e inesauribile e baldanzoso, fra l’orchestra, superba maestria di Smetana: i materiali Il Concerto per pianoforte, violino e che era stato portato alle sue espressioni spesso fiera ed affermativa, e i tre solisti, del folklore boemo sono da lui rivissuti violoncello op.56, conosciuto da tutti come più complete e perfette anche da Mozart ora raccolti in una dimensione tutta came- con una scintillante e abilissima tavolozza “Triplo”, venne iniziato nel 1803 e rifinito (K.2997b per oboe, clarinetto, corno e ristica, ora impegnati in una concitata gara di colori orchestrali, sospinti da una fra la primavera e l’autunno del 1804. La fagotto; K.364, per violino e viola) e Haydn che faccia emergere la personalità sonora travolgente invenzione melodica e dalla sua composizione s’intrecciò, al solito, (Hob.I:105, per violino, violoncello, oboe e di ciascuno. trascinante forza propulsiva dei ritmi. con altri lavori: sono infatti quelli gli anni fagotto), ossia i numi prediletti dall’arte di Un intimo senso di raccoglimento avvolge Si apre con un gesto risoluto a piena della prima versione del Fidelio, della Beethoven: il Triplo nasce concettualmen- invece il Largo, dove gli archi preparano orchestra, quasi una fanfara, marcata dai Sinfonia Eroica, della Sonata Waldstein. te sulle tracce di quel percorso (il suo un soffuso tappeto al canto nobile e puro passi di una rustica danza zoppa e sulla Fin dall’inizio, il Triplo concerto viene titolo originale era del resto Gran Concerto del solo violoncello; questo tema, pervaso quale delicatamente si profila un frenetico concepito da Beethoven per tre interpreti Concertante), aggiornando la varietà da un anelito liricissimo, passa poi moto perpetuo, che via via coinvolge tutti ben precisi: il violoncellista Anton Kraft, timbrica delle voci concertanti con congiuntamente anche al violino, dando gli archi; quasi un’eco dell’Ouverture all’epoca ben noto per le sue acclamate l’ingresso del pianoforte, strumento vita a una sorta di sognante duetto che dalle Nozze di Figaro di Mozart. Su questo doti di virtuoso, il violinista August Seidler, moderno e più di ogni altro consono al s’innalza sui cullanti accompagnamenti disegno nervosissimo prende poi corpo la anch’egli musicista celebre, e l’arciduca mondo espressivo di Beethoven. del pianoforte. L’orchestra si rannuvola baldanza rustica di un nuovo motivo, Rodolfo, l’amico allievo di pianoforte di qui in un cupo episodio in tonalità minore, anch’esso tipicamente danzante, e ne segue Beethoven e suo futuro mecenate. Con Il risultato è una pagina di brillante ed che però è breve e lascia subito spazio un altro dalle movenze più delicate e ogni probabilità furono proprio loro a effervescente virtuosismo, ben costruita a un’aforistica cadenza dei solisti, a sua liriche. Il tutto sviluppato in maniera serra- presentare il lavoro prima in forma privata nei suoi effetti strumentali e per questo volta ponte per il Rondò conclusivo. Il quale tissima, e anche rigorosa, fino a raggiun- (forse nel palazzo del principe Franz d’una piacevolezza che non più non attacca subito su un disinvolto ritmo di gere un’eccitazione quasi incontenibile che Joseph Lobkowitz, dedicatorio del lavoro) sedurre; senza tuttavia suscitare mai il polacca proclamato dal violoncello, idea perentoriamente conclude l’Ouverture, e poi in un concerto pubblico, tenutosi a sospetto di superficialità o di un vacuo portante che ritorna a più riprese secondo proprio come era cominciata. Vienna nell’estate del 1808. È risaputo diletto, perché anzi nelle forme svagate le leggi del rondò, vigorosa nel tutto orche- che l’arciduca non era un gran virtuoso tipiche della sinfonia concertante strale quanto elegantemente leggiadra del pianoforte, e ciò spiegherebbe un Beethoven trasporta pure lo slancio nelle sortite dei tre solisti. certo squilibrio della scrittura in questa vigoroso di altre opere che nascono proprio Ed è come se l’intero movimento si pagina, dove a far la parte del leone in quegli anni, prime fra tutte le Terza configurasse come una vera e propria quanto a impegno e ruolo è il violoncello. Sinfonia. Di qui il fascino particolare del danza, articolata in svariati couplets, Il che ha da sempre legittimato gli studiosi Triplo Concerto, dove l’esuberanza travol- energica e carica di brio, e che talvolta a parlare, con una certa ingiustificata gente di gusto barocco è non di rado trascolora persino in un incedere cerimo- supponenza, del Triplo quasi si trattasse sospinta da una perentoria fierezza, nioso e marziale. È insomma un fiorire di un fallimento, quando invece l’attenzione squisitamente beethoveniana. continuo di divertissements, finché il accordata al violoncello, e in seconda violoncello, il violino ed il pianoforte non battuta al violino, non sminuisce necessa- L’Allegro d’apertura è annunciato con una iniziano, complice l’orchestra, una riamente il compito del pianoforte: sorta di suspence teatrale: inizia in sfrenata rincorsa che li conduce verso presenza discreta che funziona quasi da pianissimo, con gli archi gravi che sussur- l’affermativo parossismo finale.
ANTONÍN insistenza della Thurber non avrebbe mai sviluppando nella Sinfonia in mi minore, Né, secondo quanto affermava il compo- DVOŘÁK lasciato l’adorata Boemia. Invece partì. l’opera più significativa concepita durante sitore, sono autentiche le melodie di Ottenuti due anni di congedo dal il soggiorno negli States, che debuttò neri e pellerossa che compaiono nella / Nelahozeves 1841 Conservatorio di Praga dove insegnava il 16 dicembre 1893 alla Carnegie Hall Sinfonia Dal Nuovo Mondo, ma ne ricalcano / Parigi 1904 dal 1890 (e dove guadagnava cinque volte con Anton Seidl sul podio della New York semplicemente i profili originari. Sinfonia n.9 op.95 meno di quanto gli avevano prospettato Philharmonic. A rigore si tratterebbe della Reinventare il vero, non copiarlo: in ciò Dal nuovo mondo da New York), sistemati quattro dei sei sua nona – e ultima – sinfonia; tuttavia, consiste l’arte di Dvořák. figli nella sua residenza estiva di Vysoká, avendo l’autore già ripudiato le prime durata: 40 minuti circa il 15 settembre 1892 salpava verso gli quattro, questa venne presentata come Il primo movimento della Sinfonia si apre Stati Uniti con la moglie Anna, i figli Ottilie quinta. «Dal Nuovo Mondo» recita il con un breve Adagio intinto nel rimpianto. nota di Gregorio Moppi e Anton, e l’allievo, amico, segretario sottotitolo pensato soprattutto per il Al suo interno, nei bassi, si fa largo un Joseph Kovářík. pubblico europeo, cui la partitura doveva motto dall’andamento serpentino: più o In America, Dvořák venne trattato con ogni suonare come un souvenir su pentagram- meno dissimulato e modificato, ricorrerà riguardo. Stima, ammirazione, rispetto lo ma spedito da una località esotica: pure nei movimenti successivi alla stregua Correva l’anno 1888 quando la signora accompagnavano ovunque andasse. qualcosa di vagamente bizzarro, poiché di un Leitmotiv wagneriano, di una catena Jeanette Thurber, moglie di un facoltoso A lui però lo stile di vita d’oltreoceano non seducenti melodie dal profilo insolito (per che voglia tenerli legati tutti assieme. commerciante di generi coloniali, fondò andava troppo a genio. Caos, stress, poco l’orecchio europeo del tempo, che non si Questa introduzione sfocia immediata- a New York il National Conservatory of tempo per meditare. Perciò nell’estate del era ancora cibato né di jazz né di colonne mente in un Allegro molto basato su due Music con l’intento di favorire la nascita 1893 sentì il bisogno di ritemprarsi in un sonore western) spuntano fuori qua e là idee melodiche principali. La prima è il di una tradizione di compositori e luogo che gli rammentasse un po’ casa, da un’architettura familiare in quattro motto anzidetto, enunciato dalla voce strumentisti statunitensi. Gli studenti ossia nella cittadina di Spillville, Iowa, sede movimenti sviluppata e strumentata calda e pastosa dei corni, poi dagli oboi erano principalmente afroamericani e nel della più antica comunità cèca d’America secondo le buone regole della tradizione e dal gruppo degli archi, che si tramuta curriculum scolastico figuravano lo studio nonché paese d’origine di Kovářík; mentre austro-tedesca. Quindi, benché gli subito, per espansione, in un’aria dal degli inni religiosi, degli spiritual e del l’anno successivo, torturato dalla nostalgia statunitensi considerino la Sinfonia Dal sapore folk. La quale a sua volta conduce repertorio dei nativi americani. Ciò che della patria, non poté fare a meno di rive- Nuovo Mondo come il primo capolavoro alla seconda idea principale, detta dal serviva a questa nuova istituzione era un dere almeno per qualche mese la Boemia, nazionale (la sera della première a Dvořák flauto, che secondo alcuni evoca lo spiri- musicista di gran nome come direttore; dove decise di rientrare definitivamente vennero tributati onori degni d’un re), di tual Swing Low, Sweet Chariot. e costui non poteva che essere europeo, nella primavera 1895. americano non si trova in essa che la Celeberrimo è il secondo movimento della giacché nella giovane America di musicisti Del Conservatorio di New York Dvořák curò patina superficiale, giacché il trattamento, Sinfonia, Lento, romanza in forma prestigiosi non ne era cresciuto ancora tanto la gestione artistica quanto quella l’organizzazione del materiale musicale e «a b a» in cui il corno inglese canta un nessuno. Però occorreva anche che questo amministrativa. Gli studenti lo introdus- la sua veste timbrica lussureggiante tema struggente, evocativo di sconfinate gran nome credesse nella forza comunica- sero al folklore locale. Uno di loro, l’afro- seguono una logica costruttiva, grandiosa praterie solitarie, che pare uno spiritual tiva dell’espressione nazionalistica in note americano Harry T. Burleigh, era solito e contrappuntistica, estranea al materiale ma non lo è. O meglio, lo è diventato e che, perdipiù, fosse capace di svilupparla intonargli spiritual, e il maestro se ne stesso. Dvořák, cioè, interpreta l’America tre decenni dopo allorché William Arms nei propri studenti. Dapprincipio si era entusiasmò a tal punto da crearne lui con l’occhio del visitatore di passaggio che Fisher, un allievo di Dvořák, l’ha fornito di pensato al finlandese Jean Sibelius: solo stesso, su quei modelli, di nuovi. Tanto che non si identifica con l’oggetto del suo un testo e pubblicato come Goin’ Home. che la docente inviata in Europa per ai suoi allievi additò il canto dei neri come sguardo, anche perché non possiede i Invece il tema della sezione ‘b’ esibisce avvicinarlo perse fatalmente l’occasione fondamento su cui erigere una scuola mezzi culturali per farlo: l’etnomusicolo- addirittura tratti slavi, ed è come un’eco dell’incontro. Allora Mrs.Thurber si rivolse compositiva autenticamente americana. gia è ancora una scienza infante. La sua della patria lontana. Per questo movimento al cèco Antonín Dvořák, un compositore “Sono melodie toccanti, tenere, inclinazione nazionalistica, insomma, si e per il successivo Scherzo (il cui incipit serio di impronta brahmsiana (quindi appassionate, malinconiche, solenni, mostra istintiva, non intellettualistica. cita nitidamente quello dello Scherzo della devoto ai generi di derivazione classica religiose, coraggiose, allegre, festose”, Del resto anche con il melos cèco Dvořák Nona Sinfonia di Beethoven), il compositore tipo sinfonie, concerti e quartetti) che scriveva il 21 maggio 1893 sul «New lavora nel medesimo modo, inserendolo dichiarò d’aver tratto ispirazione narrativa tuttavia era solito bagnare la sua ispirazio- York Herald». “È una musica che si adatta in intelaiature formali indifferenti al suo dal poema epico di soggetto indiano ne nelle melodie popolari della terra a qualunque umore o proposito. Non c’è spirito, nel senso che la citazione letterale Hiawatha di Henry Wadsworth Longfellow. natia. Cosa chiedere di meglio? Il fatto nulla nell’intero ambito della composizione di canti popolari è rara, e il color locale è Molti dei temi ascoltati fin qui si danno è che, malgrado l’allettante offerta di 15 che non possa venir realizzato con temi ottenuto, piuttosto, attraverso la convegno nella sontuosa, sfolgorante mila dollari annui, sulle prime Dvořák provenienti da questa fonte”. riformulazione soggettiva di schemi melo- perorazione conclusiva della Sinfonia: il rifiutò, e se non fosse stato per la cocciuta Idee che allora Dvořák stava in parte dici caratteristici di quei canti. quarto movimento, Allegro con fuoco.
JOHN JIN AXELROD JU Con un repertorio estremamente vasto, È riconosciuta come una delle più interes- programmi innovativi e un carismatico santi artiste della sua generazione per la stile direttoriale, Axelrod continua a perfezione tecnica, la sensibilità appassio- imporsi sempre più come uno dei direttori nata e l’incredibile trasparenza dei dettagli più interessanti del panorama odierno narrativi, e valutata in Cina tra i più grandi sinfonico e operistico. Nel 2019 è stato virtuosi del suo Paese. È stata premiata in nominato Direttore Ospite Principale della prestigiosi concorsi internazionali quali il Kyoto Symphony, consolidando così il suo Cajkovskij di Mosca e il Queen Elizabeth di profilo internazionale. Sin dal 1996, ha Bruxelles. Si è esibita in alcune tra le più diretto oltre 176 orchestre nel mondo, 33 importanti sale da concerto tra cui le titoli d’opera e 60 prime assolute. Incide Konzerthaus di Berlino e Vienna, la Sala regolarmente sia il repertorio di tradizione Grande del Conservatorio di Mosca, il che quello contemporaneo per le etichette Palais de Beaux Arts di Bruxelles, la Sala Sony Classical, Warner Classics, Ondine, Verdi di Milano e ha collaborato in qualità Universal, Naïve e Nimbus. Per la Telarc, di solista con importanti orchestre nei con l’Orchestra Verdi di Milano ha pubblicato cinque continenti. Molto importante la sua un album che include Sinfonie di Brahms presenza in discografia, che vanta la e Lieder di Clara Schumann intitolato vittoria di un ECHO Klassik Award nel 2012 Brahms Beloved. Appassionato sostenitore come Miglior Disco dell’Anno per l’etichet- delle nuove generazioni, collabora con ta tedesca MDG, della quale è “Exclusive diverse orchestre giovanili professionali; Artist” dal 2010. I suoi concerti sono stati dal 2013, è fondatore dell’associazione trasmessi dalla radio e dalla televisione in CultureALL che sostiene giovani musicisti tutto il mondo: dal 2008 la Televisione di e favorisce l’accesso a eventi culturali per Stato Cinese CCTV ha realizzato tre lunghi le persone più svantaggiate della comunità. documentari interamente dedicati alla sua johnaxelrod.com Insegna agli studenti di tutto il mondo vita e alla sua arte. Ha insegnato al Royal attraverso la sua “Conductors Masterclass Northern Music College di Manchester, ed @john.axelrod.77 Online”. Ha scritto due libri (Wie Großartige è stata membro di facoltà al Conservatorio jinjupianist.com Music Ensteht, Lenny and Me). Si è laureato Centrale di Pechino, dove attualmente @johnaxelrod @jinjupianist nel 1988 all’Università di Harvard. Formato è Guest Professor. È docente presso John Axelrod personalmente da Leonard Bernstein nel l’Accademia Pianistica Internazionale di JinJupianist 1982, ha studiato anche al Conservatorio di Imola e tiene numerose masterclass in San Pietroburgo con Ilya Musin. Cina, Europa e Stati Uniti.
DANIELE LUCA GIORGI PROVENZANI Si dedica da sempre alla musica da molte- Allievo per 15 anni dell’indimenticabile plici prospettive. Giovanissimo approfondi- Franco Rossi, si diploma con il massimo sce da autodidatta l’armonia e il contrap- dei voti e la lode presso il Conservatorio punto, e matura la necessità di comporre “Luigi Cherubini” di Firenze. musica che da allora lo accompagna. Dopo Vincitore della selezione giovani solisti gli studi di violino si dedica per tre anni indetta dall’ORT nel 1994, eseguendo il all’insegnamento della musica da camera concerto di Camille Saint-Saëns, è stato in conservatorio e a ventotto anni è già invitato a esibirsi dall’Akademisches Violino di Spalla dell’ORT, affiancando ad Orchester di Friburgo ed è stato scelto esperienze solistiche un’importante attività dalla Rai per rappresentare l’Italia a cameristica. Lungo questo percorso inizia a Lisbona in un concerto da camera radio- dedicarsi alla direzione d’orchestra, preva- trasmesso in diretta in tutta Europa. lentemente nel repertorio sinfonico, otte- Dal 1994 suona con la pianista Fabiana nendo immediati riscontri. Pluripremiato al Barbini, duo considerato dalla critica come Concorso Internazionale per Direttori uno dei gruppi da camera più interessanti, d’Orchestra “Antonio Pedrotti”, è invitato sul ottenendo vari riconoscimenti, ed podio di molte orchestre tra cui la Haydn effettuando numerose registrazioni. Orchester, la Czech Chamber Philharmonic, Come camerista, si esibisce assieme l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, all’amico contrabbasso Amerigo Bernardi, l’Orchestra di Padova e del Veneto, è membro del quartetto d’archi ORT l’Orchestra di Roma e del Lazio, l’Orchestra Florentia e solista e ideatore dell’ensemble Filarmonica di Torino, l’ORT, stringendo ORT Attack. Stabilmente ha ricoperto il con alcune di esse prolungati rapporti ruolo di concertino con obbligo del primo di collaborazione. Nel 2014 le sue idee violoncello al Teatro dell’Opera di Roma confluiscono nella nascita dell’Orchestra e a partire dal 2001 è primo violoncello Leonore, della quale è fondatore e direttore dell’ORT. musicale. Alla guida di questo ensemble è Affianca l’attività di musicista con il ruolo fondazionepromusica.it invitato in importanti stagioni concertistiche di direttore artistico dell’A.Gi.Mus. di agimusfirenze.it italiane. È Direttore Artistico della Stagione Firenze organizzando la stagione concerti- @daniele.giorgi.37051 @luca.provenzani Sinfonica Promusica e ideatore di Floema, stica “Careggi in Musica” e di insegnante daniele giorgi progetto volto allo sviluppo di un modello alla Scuola di Musica di Fiesole e alla @lucaprovenzani innovativo e sostenibile di interazione fra Scuola di Musica “Le 7 Note di Arezzo” di istituzione musicale e territorio. cui è fondatore.
FONDAZIONE ORCHESTRA O REGIONALE TOSCANA IC stituzioni oncertistiche rchestrali Via Verdi, 5 - 50122 Firenze tel. (+39) 055 234 2722 - 0710 fax (+39) 055 2008035 orchestradellatoscana.it info@orchestradellatoscana.it @orchestradellatoscana Orchestra della Toscana Consiglio di Amministrazione Direzione generale, Ospitalità e sala Teatro Verdi @ort_insta Maurizio Frittelli presidente sviluppo e personale Fulvio Palmieri pinterest.it/ortpin/ Francesca Bardelli vice Marco Parri Paolo Malvini Elisabetta Bardelli Elisa Bonini Lisa Baldi Elisa Burlamacchi Andrea Gianfaldoni Francesco Bazzani Nazzareno Carusi Stefania Tombelli Pietro Carnera Tommaso Cellini Revisore unico Direzione artistica Gaia Cugini Vittorio Quarta Cristian Carrara Matilde Delli Guanti Violini Primi Contrabbassi Tromboni Lorenzo Del Mastio Paolo Frassinelli Daniele Giorgi * Amerigo Bernardi * Alessio Brontesi * Elena Fabbrucci Direttore artistico Tiziana Goretti William Chiquito * Luigi Giannoni ** Stefano Bellucci Leone Fossati Paolo Gaiani ** Giovanni Ludovisi Mario Pilati Daniele Rustioni Vittoria Frassinelli Comunicazione Damiano Babbini Adriano Piccioni Basso Tuba Enrico Guerrini Riccardo Basile Stefano Bianchi Direttore principale Pasquale Matarrese Flauti Riccardo Tarlini * Ambra Greco Gabriella Colombo Eva Ollikainen Giulia Mazzone Fabio Fabbrizzi * Claudia Arcari Francesco Di Cuonzo Timpani Francesca Rigutini Claudia Bucchini * Tommaso Ferrieri Caputi * Direttore onorario Alice Zanobini Susanna Pasquariello Elena Miliani Amministrazione James Conlon Paolo Vuono Percussioni Simone Grifagni Oboi Direttore ospite principale Palcoscenico Teatro Verdi Violini Secondi Marco Farruggia Cristina Ottanelli Walter Sica Alessio Galiazzo * Beatrice Venezi Franziska Schötensack * Flavio Giuliani * Carmelo Meli Alessandro Giani ** Direttore ospite principale Servizi tecnici orchestra Sandro Russo Alessia Avagliano Clarinetti Nil Venditti Angelo Del Rosso Alessandro Goretti Patrizia Bettotti Emilio Checchini * Marco Ortolani * * prime parti Chiara Foletto ** concertino Marco Pistelli Fagotti Eleonora Zamboni Paolo Carlini * Viole Umberto Codecà * Stefano Zanobini * TEATRO VERDI Corni Via Ghibellina, 99 Pierpaolo Ricci ** Andrea Albori * 50122 Firenze Caterina Cioli Paolo Faggi * Valentina Gasperetti Alberto Bertoni BIGLIETTERIA Progetto grafico e Sabrina Giuliani Gabriele Galluzzo Via Ghibellina, 97 impaginazione Francesco Venga Trombe 50122 Firenze Ambra Greco Violoncelli Stefano Benedetti * aperta solo i giorni di Luca Provenzani * Luca Betti * spettacolo con orario Foto e Illustrazioni Augusto Gasbarri * Donato De Sena * 10-13; 16-19 e 20-21 Daniel Vass (cop) Andrea Landi ** Ispettore d’orchestra e tel. (+39) 055 21 23 20 Alberto Mantegna (11) Stampa Ilaria Sarchini archivista www.teatroverdifirenze Marco Borrelli (12,13) Grafiche Martinelli Giovanni Simeone Alfredo Vignoli info@teatroverdionline.it Vincent Catala (16) (Firenze)
prossimo appuntamento RICHARD GALLIANO fisarmonica, mellowtone e concertatore musiche di GALLIANO, PIAZZOLLA, J.S.BACH 05 NOVEMBRE giovedì ore 21.00 RECUPERO DEL CONCERTO / Chi è in possesso del biglietto emesso per il 18 marzo può accedere al concerto nella nuova data al Nelson Mandela Forum. In vendita anche nuovi biglietti a partire da € 13,00 presso la Biglietteria del Teatro Verdi e online su Ticketone.it
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