PRIMI AMICI NIDO D'INFANZIA COMUNALE - Trieste Scuola

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PRIMI AMICI NIDO D'INFANZIA COMUNALE - Trieste Scuola
Servizio Scuola ed Educazione

                          NIDO D'INFANZIA COMUNALE

                                         PRIMI AMICI
                                    Borgo San Nazario, 73 Prosecco - TRIESTE

                      Progetto educativo per l'a.s. 2019/2020

     Il funzionario incaricato di P.O.                                            Il Coordinatore Pedagogico del Nido
Coordinamento Pedagogico del Servizio                                                      dott. Gabriella Alleruzzo
           Antonella Brecel
PROGETTO EDUCATIVO

1. INTRODUZIONE
Il nido d'infanzia “Primi amici”viene inaugurato ed aperto il 4 settembre 2002 ed è situato in un
edificio che ospita anche la scuola dell'infanzia “M.Silvestri”. Il nome è stato dato dopo un po' di
anni in collaborazione con le famiglie alle quali è stato chiesto di pensare a dei nomi possibili. Il
nome è stato quindi scelto perché si è ritenuto che al nido si incontrano i primi amici del lungo
viaggio della vita.
E' un nido tradizionale che accoglie bambini dai 13 ai 36 mesi residenti nel Comune di Trieste. Il
servizio appartiene alla Circoscrizione I – Altipiano Ovest. Il Distretto Sanitario competente è il
Distretto 1 di via Stock 2 . L'U.O.T. 1 di via dei Moreri 5/b è l'unità Operativa Territoriale del
Servizio Sociale Comunale di riferimento. Il nido si può raggiungere con gli autobus n°44 e 42.
I principali obiettivi del servizio sono favorire il benessere psicofisico del bambino e sostenere le
famiglie di appartenenza.
Gli educatori di questo nido fanno riferimento alla teoria ecologico-sistemica di U. Brofenbrenner
che considera il bambino socialmente competente, cioè capace di interagire nei diversi ambiti
sociali in cui si trova inserito (es. famiglia, nido, centri di attività sportiva …) ed in questa
prospettiva il nido si propone quindi come un ambiente diverso dalla famiglia, che promuove
contesti educativi pensati per arricchire lo sviluppo psico-fisico di tutti i bambini nel rispetto di
ogni individualità. Il bambino viene considerato come una persona competente, in grado di stabilire
buone relazioni al di fuori di quelle famigliari, di interagire consapevolmente con adulti pari e di
scegliere come e con cosa giocare all'interno di un contesto educativo ben organizzato. Il nido
d'infanzia quindi è un'esperienza socio-educativa e di cura ben organizzata, ma non è una famiglia, e
non è ancora una scuola ma un luogo piacevole ed accogliente dove ci sono delle storie di vita
differenziate ed alcune regole. - le regole rispondono a 3 istanze apparentemente banali e semplici :
“non farsi male”, “non farsi far male”, “non fare male” . ( F.Caggio, I.Pinardi – Bambini, gennaio 2010)

2. GLI OBIETTIVI IN RELAZIONE ALLE ATTIVITÀ EDUCATIVE

2.1 Programmazione di attività educative/didattiche.

Al nido le attività rivolte ai bimbi vengono organizzate giornalmente in base agli stimoli che gli
stessi ci rimandano. Ogni giorno vediamo come i piccoli si organizzano nei vari spazi strutturati
all’interno, l’adulto asserva i comportamenti, le interazioni, gli stati d’animo. Di conseguenza,
insieme, si decide cosa eventualmente proporre. Per noi vista l’età dei bambini è importante
sostenere il gioco di finzione e simbolico, le attività di manipolazione e scoperta, la lettura di libri
ed il gioco all’aperto (che non è svago ma contatto con elementi e materiali naturali).

Attività

Gioco di finzione e simbolico. Il gioco con gli oggetti, con i ruoli o simbolico ha una funzione
importante nell’organizzazione della vita psichica infantile poiché stabilendo punti di contatto tra la
fantasia e la realtà aiuta i bambini a dominare le proprie paure (di minacce interne ed esterne) ed a
trasformare l’angoscia in piacere. Il mondo interno dei bambini ha, infatti, bisogno di integrazione
ed equilibrio. Nel gioco le vicende del mondo interno vengono esternate: il bambino drammatizza
il conflitto ed assume i ruoli che gli consentono di ridurre l’angoscia e di trovare una soluzione
positiva.
Il gioco ha una funzione di liberazione da emozioni negative e, contemporaneamente, consente di
affrontare in maniera personalizzata problemi di grande complessità (il distacco dalla madre, la
nascita di un fratellino, visite mediche ed eventuali ospedalizzazioni). Ogni emozione dolorosa che il
bambino sperimenta nel gioco di finzione trova la possibilità di essere rielaborata.
Nel salone del nostro nido un grande spazio è riservato al gioco simbolico. Lo spazio casetta con
cucina, cameretta e angolo dei travestimenti è allestito con materiali e strumenti che rendono
possibili ai bambini lo scambio delle parti e l’assunzione di ruoli diversi. E’ abbastanza ampio da
permettere all’adulto di partecipare senza intrusione, di osservare lasciando fare, di sostenere e
amplificare, permettendo al bambino o al gruppo di sperimentare fino in fondo le proprie
emozioni.

Giochi di manipolazione e con il colore. Sono attività che soddisfano il piacere dell’esplorazione e
della trasformazione di se stessi e delle cose.
Il colore, i materiali plastici e quelli naturali diventano strumenti per scoprire e costruire nuovi
modi di esprimersi e di conoscere,. Danno la possibilità di pasticciare con i materiali diversi,
concentrandosi nel piacere che ne deriva, liberano dalla paura di sporcarsi (che inibisce la loro
voglia di esplorare), di sperimentare.

Educazione alimentare. Gli alimenti sono indispensabili per l’essere umano, mantengono in vita e
buona salute se scelti con cura e consapevolezza, permettono e contribuiscono alla crescita fisica
dei bambini e non solo, perché il cibo è ancora molto altro, piacere e condivisione.
Al nido verso le 9.30 viene proposta una merenda a base di frutta fresca di stagione, infuso alla
frutta, acqua, fette di pane. La merenda non vuole essere una sostituzione della colazione. Invitiamo
le famiglie a farsi carico e a promuovere in famiglia la sana abitudine di iniziare la giornata
mangiando cibi nutrienti e calorici. La merenda diventa così uno “spezzafame” per non arrivare a
pranzo affamati, e si sa che i bimbi quando hanno fame e molte volte non sono ancora in grado di
comunicarlo verbalmente, si agitano. All’inizio dell’anno la frutta viene proposta già tagliata a piccoli
pezzi poi, man mano che i bambini si adattano, imparano a riconoscere e conoscere i ritmi della
giornata educativa, gli educatori preferiscono sbucciare e spezzettare la frutta davanti a loro. Per
tutti è un’occasione di sentire profumi, giocare eventualmente con le bucce, imparare l’attesa.
A pranzo, che viene distribuito alle 11.30, si è scelto di proporre prima le verdure, in quanto è un
modo per incentivare i bimbi ad assaggiarle. Si è visto dall’esperienza che le verdure proposte
come abituale contorno tendevano ad essere scartate perché i bambini preferivano il primo piatto
e il secondo, a base di carne pesce, uova. Imparare a mangiare le verdure a inizio pasto permette di
non abusare di carboidrati e proteine.
Nel pomeriggio, al risveglio dopo il riposo pomeridiano, i bimbi fanno un merenda che varia ogni
giorno: yogurth, focaccia salata, biscotti con latte e cacao, pane e marmellata o un dolcetto. Il tutto
è sempre accompagnato da acqua e infuso alla frutta.
Durante le merende e il pranzo, ad ogni tavolo è sempre presente un educatore che aiuta in caso
di bisogno, e questo avviene di solito all’inizio dell’anno, poi gradatamente i bambini, su
sollecitazione dell’adulto e per imitazione verso i compagni già autonomi in questo, iniziano a
mangiare da soli. Imparano così l’uso corretto delle posate e a mescolare lentamente i liquidi per
farli raffreddare.
I bimbi scelgono liberamente dove e con chi sedersi accanto, non ci sono posti fissi per nessuno.
Insieme, tutti vengono invitati a prendere posto, si mettono le bavaglie, tovaglie al tavolo e l’arrivo
del carrello è accolto ogni giorno con gioia e curiosità.

Eventi per occasioni speciali
Nel periodo che precede le feste natalizie vengono proposte delle letture a tema.
In occasione della Festa di San Nicolò, viene raccontata ai bambini una storia sull’arrivo del Santo
che è stata elaborata qualche anno fa dalle educatrici e che è ambientata a Prosecco.
Inoltre, il personale del Nido ha il piacere di raccontare ai bambini il Natale. Ma come proporre
questo tema ai bambini? Si è deciso di raccontare attraverso la rielaborazione di una parte del libro
“La notte di Natale” (Ed. Usborne) la nascita di un bambino chiamato Gesù. Ad ogni Natale quindi
si festeggia il compleanno di questo bambino proprio come si festeggia il compleanno dei nostri
bambini. L’avvicinarsi delle feste sarà anche occasione per dire che il Natale è un tempo lento per
stare insieme aiutati dalla magia di certi suoni, colori, luci, profumi, sapori e decorazioni. Inoltre si
organizzano due laboratori rivolti esclusivamente ai genitori. Tutti insieme in tranquillità danno
sfogo a creatività e fantasia preparando gli addobbi con la guida di due educatori; con i bambini
invece viene addobbato l'albero il giorno seguente. Per il saluto e gli auguri i genitori pranzano
insieme ai bimbi ed il personale del nido. Attraverso il comitato di gestione i genitori si organizzano
per l'acquisto del cibo per il loro pranzo.
Nel mese di gennaio, precedentemente all’apertura delle iscrizioni, le famiglie interessate possono
visitare il nido nelle giornate di Open Day. Le educatrici sono presenti per illustrare il servizio e
rispondere a eventuali domande.

Lettura e racconto di storie. Il Nido d’Infanzia “Primi Amici” promuove la lettura ai bambini fin
dalla prima età e la condivisione con le famiglie di una cultura per l’infanzia.
Pertanto il gruppo educativo ha inserito da sempre nel suo progetto educativo la lettura ai bambini
di libri durante diversi momenti della giornata al nido, il prestito bibliotecario rivolto ai piccoli
utenti ed alle loro famiglie.
La lettura e il racconto di storie ai bambini, fin da piccolissimi, costituisce una pratica educativa di
grande rilevanza. Essa si offre ai bambini come stimolo ai fini dello sviluppo del linguaggio, della
rappresentazione simbolica e della stessa motivazione alla lettura. E’ un’opportunità per tenere
sveglia la curiosità e la sete di conoscenza attraverso le immagini e i racconti degli adulti.
Il secolo in cui viviamo ci inonda di informazioni provenienti dai mass-media e dai computer, che, se
pur utili e stimolanti, sono impersonali e unidirezionali, cioè ci privano del piacere dello scambio
reciproco.
L’uso precoce del libro è un validissimo contributo per far sì che il piccolo si renda conto che
leggere ha un senso, è piacevole, rilassa, permette di congedarsi da un’eccessiva motricità e che i
contenuti che emergono dal libro danno risposte ad alcune loro domande e sollecitano la loro
immaginazione.
Le azioni che vengono messe in atto per perseguire le finalità e gli obiettivi sopracitati sono
molteplici:
1. Lettura giornaliera al nido da parte degli educatori che propongono ai bambini la lettura di storie
che rispondono a bisogni educativi specifici (addio al pannolino o al ciuccio, inserimento, emozioni
varie) o a richieste/interessi dei bambini. Questi libri importanti sono posizionati nelle mensole alte
della libreria per essere conservati nel tempo e sono quelli che vengono dati anche in prestito a
casa. I bambini hanno a disposizione un catalogo dei libri, un quadernetto ad anelli in cui sono
incollate le immagini delle copertine di tutti i libri presenti, per indicare la loro scelta.
2. Manipolazione e “lettura” autonoma dei libri da parte dei bambini che hanno a loro disposizione
nelle mensole basse della libreria una serie di libri, libretti, morbidi e sonori. Sono soggetti a facile
usura, e vengono perciò periodicamente sostituiti con altri testi.

Educazione musicale. La musica contribuisce alla creazione di un clima gioioso e positivo che aiuta i
bimbi a socializzare, ad esprimersi in un linguaggio sonoro, parole inventate, suoni e rumori.
Il nostro obiettivo è quello di abituare i bimbi all’ascolto, a sentire la melodia di tutto quello che ci
circonda stimolando la loro creatività.
La musica dei bimbi è un linguaggio universale: il battere le mani, i piedi, la produzione di suoni con
la voce o con oggetti è una lingua che è capita da tutti.
Si può dire che tutta la giornata al nido è scandita dalla musica, che non è sempre la musica a cui
siamo abituati noi adulti, cd, radio ecc. , ma è una musica creata dai bambini con i loro giochi, le
loro voci, ed è anche ascolto degli eventi naturali quali il vento, la pioggia, il rumore delle foglie, il
canto degli uccelli.
In momenti stabiliti si ascolta musica, ad esempio momenti di musica rilassante che concilia il
sonno al momento del riposino pomeridiano, momenti di musica allegra o di canzoncine cantate
dalle educatrici e accompagnate dalla gestualità in modo da essere interessanti anche per i più
piccoli, che nel tempo e grazie alla ripetizione vengono memorizzate dai più grandi. Anche il
passaggio da un momento di gioco alla routine del pranzo è scandito dall’ascolto di una canzoncina
che viene poi individuata dai bimbi come la canzone del pranzo.
Durante il gioco dedicato alla musica i bimbi hanno la possibilità di utilizzare oggetti sonori e
piccoli strumenti musicali con cui possono produrre suoni e ritmi, prima spontanei e poi utilizzati
dall’educatrice per produrre momenti di silenzio, di suono d’insieme, individuale. Spesso il gioco
della musica si trasforma in gioco di movimento perché è naturale per i bambini tradurre tutto ciò
che è musica in movimento.

Riciclo. I bimbi hanno l’opportunità di giocare e quindi sperimentare con una gran quantità e
varietà di materiale riciclato e recuperato dagli educatori e con l’aiuto prezioso e volontario delle
famiglie. Oltre al tradizionale e consueto “Cestino dei Tesori”, colmo di svariati oggetti
esclusivamente in materiale naturale, non di plastica, offriamo tubi di cartone, stoffe, pezzi di legno
di varie dimensioni, tappi di sughero, conchiglie, foglie, pigne, farina.
Per i travasi con la terra e la sabbia in giardino sono stati recuperate vecchie pentole in alluminio di
varie dimensioni, cucchiai e cucchiaini.
Questo materiali, non essendo attraenti dal punto di vista cromatico come la gran parte dei
giocattoli strutturati, accendono una curiosità diversa, i bimbi li usano in maniera creativa e
personale. Sul loro volto compaiono emozioni diverse: concentrazione, stupore, perplessità,
divertimento, gioia, orgoglio.

Esperienze all’aperto. Al nido incoraggiamo le esperienze di gioco e scoperta all’aperto. L’ambiente
naturale offre ai bambini l’opportunità di divertirsi usando giochi strutturati quali tricicli,
macchinine, scivoli, attrezzature per arrampicarsi che permettono di sviluppare abilità motorie e la
competizione fra bambini. Il nostro giardino è anche ricco di elementi naturali lasciati lì perché i
bambini possano trovarli e manipolarli inventando costruzioni e storie (minestre magiche, ponti,
casette, ecc.).
Si affondano le mani nella terra, si salta nelle pozzanghere, ci sono sassi, pezzi di tronco lasciati dai
giardinieri (su nostra richiesta), pigne, gusci di noci, erbe, fiori, erbe aromatiche, insetti: tutti
attivatori di stupore, scoperta e creatività.
I bambini diventano dei collezionisti: nelle loro tasche e nei loro armadietti possiamo trovare
elementi naturali che hanno voluto raccogliere e tenere. Arrivare al nido con una castagna raccolta
in giardino assieme alla mamma o al papà e poi lasciarla lì, in tasca per tutta la mattina, è un po’
come farsi ancora compagnia anche se a distanza.
Offrire quindi l’esperienza frequente del gioco all’aria aperta come luogo privilegiato di
apprendimento. I bambini hanno l’opportunità di conoscere i materiali naturali presenti nelle
diverse stagioni. Sono incentivati al movimento, corrono, saltano, si arrampicano, attività queste che
favoriscono la salute ed il benessere fisico di un cervello e di un corpo in crescita. I movimenti non
coinvolgono soltanto i muscoli, generano piacere, ottimismo, partecipazione, promuovono la
percezione delle proprie abilità fisiche e mentali generando benessere e fiducia,
Inoltre il movimento è fonte di gioia, e la gioia è uno stimolo potente per la mente.
Gli apprendimenti avvengono attraverso il FARE e in un contesto relazionale buono. Provare e
riprovare, ripetere più volte, muoversi insieme a qualcun altro, imparare a coordinarsi, rispettare i
turni e cooperare.
E’ importante avere a disposizione una dotazione adeguata per poter uscire tutti i giorni, è un
investimento che vale la pena di fare. I bambini devono avere un abbigliamento adeguato per uscire
quando fuori è freddo, bagnato, fangoso: mantelline antipioggia, stivaletti, e sovra - pantaloni
impermeabili

Progetto “Orto in condotta”. In continuità con il pensiero sugli spazi aperti e le esperienze
all’aperto, anche per l’anno scolastico 2019-2020 il nido “Primi Amici” aderisce al progetto ORTO
IN CONDOTTA proposto dal Comune di Trieste in collaborazione con Slow Food. L’obiettivo di
questo progetto è la promozione della cultura del cibo sano e la conoscenza del territorio e dei
suoi prodotti.
Questo progetto dà ai bambini l’opportunità di sperimentare, toccare, affinare i cinque sensi
attraverso l’esperienza diretta nell’orto, che è anche lo spazio dove imparare l’attesa. La natura,
come i bambini, ha bisogno del rispetto dei suoi tempi: si prepara il terreno, si pianta o si semina, si
cura e solo alla fine si raccolgono e assaporano i frutti. Il tempo lento del coltivare un orto si
contrappone al vivere frenetico della nostra società, una lentezza che è necessaria per poter
osservare le stagioni che cambiano. Come osservato negli scorsi anni coltivare l’orto offre ai
bambini l’opportunità di osservare, toccare con mano, gustare la verdura e i frutti raccolti, di
sporcarsi le mani.
Abbiamo pensato di ampliare il nostro orticello portandolo sempre di più a misura di bambino,
pensiamo di espanderlo in modo di dare la possibilità a più bambini contemporaneamente di
averne accesso.
Pianteremo anche altre erbe aromatiche in modo da ampliare il percorso tra le piante per creare
un vero percorso sensoriale attraverso zone del giardino ricche di aromi e profumi. Piante
aromatiche che i bimbi potranno raccogliere per farne mazzetti da portare a casa e per fare
buonissime “minestre magiche”.
Durante l’anno proponiamo anche l’ascolto della canzone “Ci vuole un fiore” di Gianni Rodari
musicata da Sergio Endrigo per fissare attraverso una canzone il percorso che avviene in natura dal
seme al frutto. Nella cura dell’orto verranno coinvolte anche le famiglie che vorranno dedicare
qualche momento a questa attività.

Progetto di visite alla scuola dell’infanzia “Silvestri” Sono previsti degli incontri con i bambini della
Scuola dell’Infanzia comunale “Mario Silvestri”. Sfruttando l’adiacenza tra le due strutture si darà ai
bambini grandi la possibilità di trascorrere qualche mattinata nella Scuola con lo scopo di far
assaporare l’esperienza che vivranno in futuro.
Durante i mesi di aprile e maggio 2020 i bambini potranno vivere gli spazi della scuola, incontrare
nuove figure adulte e bambini più grandi mentre saranno coinvolti in attività ludiche e didattiche e
nei momenti dei pasti.
Inoltre, grazie alla condivisione degli spazi all’aperto, i bambini delle due strutture potranno
incontrarsi in maniera meno strutturata ma ugualmente intensa.
Le famiglie del nido verranno messe a conoscenza di questi incontri attraverso puntuali avvisi in
bacheca.

Uscite. Le passeggiate aiutano a crescere non solo i bambini ma anche gli adulti, rendendoli
consapevoli della loro forza ed energia. Gli educatori prevedono delle passeggiate nel borgo e nel
bosco. C’è a disposizione un bruco con le maniglie che permette ai bimbi di infilare le mani e di
camminare quindi in sicurezza affiancati dagli adulti.
Camminare è un’esperienza motoria primaria, è libera, spontanea, salutare, permette di conoscere
realtà esterne. I bimbi sono grandi osservatori se hanno la possibilità di mantenere un ritmo lento
che permette soste per guardare, toccare, raccogliere.
Camminare in compagnia di altri permette ai bambini di condividere e rispettare anche i ritmi e i
bisogni degli altri.
Le passeggiate diventano così un altro momento educativo che apre tante opportunità.

2.1 L’inserimento dei bambini
Proprio per questo si dà tanta attenzione a questo delicato momento di transizione che non può
essere quindi proposto in modo casuale e superficiale.
Anche quest’anno si procede con l’inserimento ormai consolidato di “tipo svedese” tenendo conto:
   - delle indicazioni contenute nel calendario scolastico;
- della verifica positiva dell’inserimento svedese sperimentato con le ultime famiglie accolte
       nell’anno scolastico passato;
   - della necessità di stabilire fin da subito un rapporto di fiducia e alleanza tra educatori e
       famiglia;
   - della volontà di alleggerire le famiglie nella gestione del tempo richiesto per l’inserimento;
   - del bisogno dei bambini di sentirsi accompagnati dal genitore nel vivere tutte le routine in
       un contesto nuovo.

Gli obiettivi dell’inserimento sono:
    a) dal punto di vista del bambino:

   •   Favorire il distacco dai genitori

   •   Favorire la conoscenza del nuovo ambiente

   •   Favorire la conoscenza degli educatori

   •   Favorire l’integrazione nel gruppo dei pari
   b) dal punto di vista dei genitori:

   •   Favorire il distacco graduale dal figlio

   •   Favorire la conoscenza del nuovo ambiente, dell’organizzazione della giornata al nido e delle
       scelte pedagogiche, nonché delle altre famiglie

   •   Favorire la creazione di un rapporto di fiducia tra famiglia e nido

   •   Favorire un atteggiamento di alleanza con gli operatori del nido
   c) dal punto di vista degli operatori:

   •   Favorire la conoscenza, attraverso l’osservazione, dei singoli bambini e dei loro rapporti con
       i genitori

   •   Favorire gradualmente lo spostamento dell’interesse dei bambini dai genitori agli educatori
       e ai coetanei

   •   Favorire un atteggiamento di alleanza con i genitori.

Modalità di attuazione
L’adattamento del bambino al nuovo ambiente è pensato e programmato.
Il periodo dell’inserimento è indispensabile alle educatrici per la conoscenza dei nuovi bambini e
delle loro abitudini, per questo oltre ad effettuare un colloquio individuale con i genitori prima
dell’inizio dell’inserimento viene utilizzata una scheda che i genitori compilano per descrivere il
loro bambino.
Durante l’inserimento anche i genitori hanno la possibilità di conoscere chi si occuperà del loro
bambino, avviando un rapporto di fiducia e di collaborazione indispensabili per il benessere di adulti
e bambini.
L’inserimento di tipo svedese prevede la presenza di un genitore all’interno della struttura per tre
mattinate (dalle ore 8.15 alle ore 12.00/12.30). Già dal primo giorno il bambino e il genitore hanno
la possibilità di sperimentare tutte le routine del nido (dall’entrata all’uscita passando per cambi e
pasti). Inoltre il genitore ha modo di osservare con quali dinamiche e atteggiamenti il personale
gestisce i bambini e questo facilita il processo di conoscenza e fiducia.
Il momento del sonno viene concordato con la famiglia rispettando i tempi e le esigenze personali.
Inserimento dei bambini trasferiti da altri nidi. Per i bambini provenienti da altre strutture
alle famiglie viene proposto di fermarsi al nido con i propri bambini secondo le modalità del
modello svedese.

Quest’anno ad oggi sono stati inseriti due nuovi gruppi di 8 bambini ciascuno. Inoltre a settembre
sono rientrati sei bambini che già frequentavano e in questo gruppo sono stati inseriti anche i 2
bambini trasferiti da un altro nido comunale.

3. LE METODOLOGIE IMPIEGATE

Per il nostro gruppo di lavoro per operare in maniera efficace ed equilibrata è necessario:

3.1. Osservare
L’osservazione è strumento metodologico.
L’osservazione continua dei bambini rende evidenti i loro interessi e permette di programmare le
proposte educative.

Obiettivi dell’osservazione:

•        Lettura del comportamento del bambino all’interno delle relazioni con i pari e con gli
adulti che di lui si prendono cura;

•     Osservazione da parte dell’educatore del proprio comportamento, delle proprie modalità
comunicative e delle reazioni che queste provocano;

•      Scambio di informazioni rispetto alle osservazioni effettuate tra tutto il personale (non solo
educativo) che ci permette di andare ad agire in modo sempre più mirato;

•      Trasformazione e aggiornamento continuo degli ambienti e del materiale proposto.

3.2. Progettare
Ciò che intendiamo come progettazione è approfondito nel paragrafo sullo stile educativo.
Progettare è un atto quotidiano consapevole, che parte dall’osservazione di ciò che i bambini
rimandano.

                                  “L’asilo nido è teso a rispettare i ritmi biologici individuali del bambino,
                                                        perciò l’organizzazione della giornata è strutturata
                                      in modo da rispettare, per quanto possibile, le differenze individuali.
                                                         Si passa progressivamente dal tempo individuale,
                                        stabilito dai propri ritmi biologici o dalle proprie abitudini di casa,
                                                                   alle regole dell’istituzione”. (Borghi, 1992)

3.3. Documentare
La documentazione è parte essenziale del processo educativo, svolge funzioni di osservazione,
comunicazione, memoria e verifica. Tali temi vengono approfonditi nel paragrafo dedicato.
3.4.Verificare
Con riferimento al piano annuale di osservazione programmato dal gruppo di lavoro e nel costante
monitoraggio della programmazione educativa, riveste molta importanza la valutazione delle
pratiche educative rivolte ai bambini e alle famiglie al fine di confermare o modificare le proposte
fatte.
Verifica interna. La verifica interna avviene attraverso:
    • Confronto quotidiano tra gli educatori e nel collettivo, con tutto il personale del nido
    • Riprese video e foto
    • La documentazione dei singoli progetti
    • Utilizzo di schede per verificare il percorso di sviluppo dei singoli bambini

Verifica esterna. Avviene attraverso i colloqui con le famiglie e, all’occorrenza, attraverso
questionari.

4. I RIFERIMENTI ADOTTATI

Gli educatori fanno riferimento alla teoria ecologica-sistemica di Bronfenbrenner che considera il
bambino socialmente competente, cioè capace di interagire nei diversi ambiti sociali in cui si trova
inserito (es. famiglia, nido, centri di attività sportiva.... )
In questa prospettiva il nido si propone come un ambiente diverso dalla famiglia, che promuove
contesti educativi pensati per arricchire lo sviluppo psico-fisico di tutti i bambini nel rispetto di
ogni individualità.

5. MODALITÀ ORGANIZZATIVE SCELTE PER LA SUDDIVISIONE DELLE SEZIONI

Al nido Primi Amici c'è una unica sezione di età eterogenea composta da bambini di medi e grandi.
Le educatrici possono gestire in maniera individualizzata o nella situazione di piccolo gruppo molti
degli eventi e delle attività in cui è impegnato il bambino durante la giornata:
possono intrattenere conversazioni, situazioni di gioco individualizzate, assistere con un ruolo di
promozione, sostegno ed espansione le interazioni, le attività e i giochi di coppia o di piccolo
gruppo dei bambini, possono dare a ciascun bambino il proprio tempo e dirigere
contemporaneamente altre situazioni o eventi (l’entrata di una coppia adulto-bambino e sostegno
al gioco di un piccolo gruppo di bambini), possono stare ad una certa distanza dal bambino o dal
gruppo permettendosi di osservare i contesti. Tutto questo non ha niente a che vedere con il
“lasciar fare” o con l’intervento direttivo.
Lo stile e le strategie delle educatrici sono dirette a promuovere i gesti della messa in gioco “faccia
a faccia” fra adulto e bambini, con il contatto visivo e corporeo, i giochi di coppia, di piccolo gruppo,
le conversazioni che coinvolgono un oggetto, una circostanza, un evento.
E’, inoltre, compito delle educatrici guidare le attività finalizzate all’acquisizione di determinate
competenze di tipo senso-percettivo, psicomotorio e cognitivo. In ogni caso, qualunque proposta di
attività o di situazione di esperienza non viene strutturata in maniera chiusa, ma con la disponibilità
ad accogliere gli stimoli e le provocazioni dei bambini scegliendo un ruolo di sostegno nelle
situazioni sia di gioco libero che guidato, intervenendo soprattutto nel caso che un conflitto non
riesce a risolversi in modo positivo.
6. CONDIVISIONE DEL PROGETTO EDUCATIVO CON LE FAMIGLIE

L’equipe degli educatori lavora affinché la famiglia sia protagonista assieme al nido dell’azione
educativa. Per le famiglie partecipare agli eventi del nido è ritagliarsi un tempo e uno spazio da
dedicare al proprio bambino, a se stessi, a tutti gli adulti e bambini che lo frequentano. Queste sono
occasioni speciali ed indispensabili per costruire ed offrire ai bambini una maggior coerenza
educativa.
Il dialogo tra queste due entità diverse, la loro positiva interazione, rappresenta la forma di
sostegno migliore ad uno sviluppo armonico delle potenzialità infantili.
I genitori sono sollecitati e stimolati nel condividere con gli educatori del nido e con gli altri
genitori l’esperienza di educare i propri figli.
I bambini dall’altra parte, fin dalla primissima età, hanno una straordinaria capacità di leggere le
differenze che caratterizzano situazioni diverse: essi sono capaci di adattarsi alle differenze, sanno
sfruttare positivamente e in modo costruttivo le situazioni.
E’ compito degli adulti, genitori ed educatori, creare insieme continuità in un contesto capace di
accogliere, sostenere ed accompagnare il bambino nel suo percorso di crescita.
Stare insieme, fare insieme, condividere attività, giochi, cibo, esperienze, opinioni, capacità, amicizie
al di fuori del proprio contesto familiare, riconoscersi negli altri sentendosi sostenuti e compresi,
tutto questo avviene attraverso varie iniziative che nascono in alcuni luoghi di confronto, quali:
     a. l’Assemblea generale dei genitori;
     b. le riunioni del Comitato di Gestione;
   c. le visite della Commissione Mensa.
Altre iniziative rivolte alle famiglie sono:
    • Primo incontro con i nuovi accolti
    • Primo colloquio individuale al nido

   •   Colloqui individuali durante l’anno

   •   Mattinate al nido rivolte ai genitori e ai nonni

   •   Passeggiate sul territorio

   •   incontri a tema

   •   Saluto di fine anno
Visto il successo riscontrato gli scorsi anni riproponiamo anche per quest’anno il prestito libri.
         - per i bambini. I libri sostengono il diritto alla libertà di espressione, di pensiero, di
         coscienza che sono tra i diritti elencati nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e
         dell’adolescenza. Quindi si ritiene che sia una data simbolica importante per iniziare il
         prestito. Inoltre questa azione dà alle famiglie la possibilità di scoprire la ricchezza di
         contenuti presente nella letteratura per l’infanzia.

       - per le famiglie per sostenerle e accompagnarle nel percorso di crescita insieme ai loro
       figli. Infatti la frase tratta dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che
       accompagna la presentazione di questo prestito recita: “… entrambi i genitori hanno una
       responsabilità comune per quanto riguarda l’educazione del figlio e il provvedere al suo
       sviluppo.” Il prestito, oltre a sostenerli nel loro ruolo genitoriale aumentando la
       consapevolezza educativa, vuole condividere con le famiglie i contenuti educativi che sono
       alla base delle nostre scelte educative.
ALLEGATO: PROGETTO DI CONTINUITÀ CON LE SCUOLE DELL’INFANZIA

Nel passaggio nido scuola dell'infanzia, il bambino”grande” del nido diventa “il piccolo” della scuola.
Egli lascia affetti consolidati per costruirne di nuovi, abbandona esperienze note per affrontarne di
sconosciute. Si trova di fronte a nuovi ritmi, spazi, ed a un differente sistema di regole. Per il
bambino questo passaggio è conferma della sua crescita, un'esperienza di forte intensità relazionale
ed emotiva.
Nel passaggio nido-scuola dell'infanzia anche i genitori si trovano ad affrontare un cambiamento
verso la vita e la crescita del loro bambino, con nuovi stati emotivi, ansie e dubbi.
Il nostro progetto continuità, rivolto ai bambini ed alle famiglie, nasce dalla collaborazione delle
educatrici del nido e le insegnanti della vicina scuola dell'infanzia Silvestri attraverso la
programmazione, la realizzazione e la verifica di un percorso già iniziato negli scorsi anni.
Sono previsti degli incontri, sfruttando l'adiacenza tra le due strutture, si darà ai bambini grandi la
possibilità di trascorrere qualche mattinata nella scuola con lo scopo di far assaporare l'esperienza
che vivranno in futuro.
Durante i mesi di aprile e maggio 2020 i bambini potranno vivere gli spazi della scuola, incontrare
nuove figure adulte e bambini più grandi, mentre saranno coinvolti in attività ludiche e didattiche.
Inoltre, grazie alla condivisione degli spazi all'aperto, i bambini delle due strutture potranno
incontrarsi in maniera meno strutturata ma ugualmente intensa.

I bimbi suddivisi in piccoli gruppi, indifferentemente dalla scuola prescelta nel territorio dalle
famiglie, verso le 9 del mattino verranno accompagnati alla vicina scuola. Con loro a rotazione ci
sarà un'educatrice del nido e l'insegnante presente in turnazione. I bimbi del nido si inseriscono nel
“cerchio” e seguono le attività previste per la mattinata. Verso le 11.15 si ritornerà al nido per
pranzare. Nel momento del gioco e delle attività i bimbi sono ben amalgamati, si conoscono perché
spesso si incontrano nel giardino comune, molti di loro sono fratelli o sorelle, ancora, molti sono
vicini di casa, abitano qui nel borgo. Questi incontri permettono ai bimbi di relazionarsi con chi è
più grande di loro, di stare in gioco con chi sa fare e dire di più, con chi può essere di supporto.
Consentono inoltre di esplorare spazi e materiali diversi, di vedere e stare con adulti con
caratteristiche e modalità diverse da quelle conosciute. Prima della fine dell'anno a conclusione del
percorso è previsto un pranzo da condividere insieme. Questo genere di esperienza è per gli adulti
coinvolti momento di scambio di conoscenze professionali, di metodo, e di osservazione dei
bambini.

Oltre a questo percorso mirato, il PRESTITO LIBRI che abitualmente viene realizzato in occasione
della giornata dei diritti dell'infanzia, diventa un ulteriore “ponte” tra le due strutture. Nella grande
e fornita libreria del nido, quest'anno si è fatto spazio per i libri portati dalle insegnanti della scuola
dell'infanzia, perché più adatti all'età dei bambini. Ogni martedì mattina a rotazione i bimbi della
scuola vengono accompagnati da un'insegnante e insieme scelgono un libro da portare a casa.
Dopodiché se lo desiderano e lo chiedono si fermano a giocare al nido. Per molti di loro è un
“ritornare” ai vecchi spazi e giochi, per tutti gli altri diventa curiosità per ciò che ancora non si
conosce. Durante l'anno sono previsti degli incontri tra tutto il personale delle due strutture, che
permettono lo scambio di informazioni riguardanti i bambini e le loro famiglie, le scelte su come
organizzare gli spazi esterni, e la condivisione dei percorsi già avviati. Tutto ciò ci consente di
portare le nostre idee in un posto dove vengono sostenute e dove possono trovare nutrimento.
Le famiglie dei bambini coinvolti hanno nel mese di febbraio un incontro con le educatrici del nido
e le insegnanti della scuola dell'infanzia, per avere un momento di confronto, conoscenza e dialogo,
per accompagnare i genitori a gestire aspettative, emozioni, richieste, dubbi.
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