Bach Oratorio di Natale BWV 248 - dedicato ad Antonio Magnocavallo - Società del Quartetto di ...

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Bach Oratorio di Natale BWV 248 - dedicato ad Antonio Magnocavallo - Società del Quartetto di ...
Amsterdam Baroque
                           Orchestra & Choir
                           Ton Koopman direttore
                           Yetzabel Arias Fernandez soprano
                           Franziska Gottwald alto
                           Tilman Lichdi tenore
                           Klaus Mertens basso

                                             martedì
                                             17 dicembre
                                             ore 20:30

Bach Oratorio di Natale BWV 248
dedicato ad Antonio Magnocavallo
                                                              Foto © Foppe Schut

155A STAGIONE 2019 | 20
BASILICA DI SAN MARCO
piazza San Marco, Milano
CONSIGLIO DIRETTIVO
Ilaria Borletti Buitoni presidente, Francesca Moncada di Paternò vice presidente,
Filippo Annunziata, Marco Bisceglia, Liliana Konigsman comitato esecutivo
Lodovico Barassi, Anna Calabro, Gianluigi Chiodaroli, Marco Magnifico Fracaro,
Maria Majno consiglieri

CONSIGLIERI DI TURNO                                           DIRETTORE ARTISTICO
Liliana Konigsman                                              Paolo Arcà
Maria Majno

SOSTENGONO LA SOCIETÀ
DEL QUARTETTO

LE PROVE APERTE
SONO SOSTENUTE DA

COLLABORANO CON LA                                                      LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO
SOCIETÀ DEL QUARTETTO                                                   PARTECIPA A

                                                                         MEDIA PARTNER

               PROGETTO FOTOGRAFICO con gli studenti del
               corso di formazione avanzata tenuto da Silvia Lelli:
               Silvia Bovo, Matteo Congregalli, Elisa Covello, Alesia
               Davydava, Annarella Giorgiani, Benedetta Manzi,
               Giorgio Marturana, Carlo Oriente, Tomas Pasinetti,
               Emanuela Selvagio, Roberto Viccari.

È vietato, senza il consenso dell’artista, fare fotografie e registrazioni, audio o video,
anche con il cellulare.
Iniziato il concerto, si può entrare in sala solo alla fine di ogni composizione. Si raccomanda di:
• disattivare le suonerie dei telefoni e ogni altro apparecchio con dispositivi acustici
• evitare colpi di tosse e fruscii del programma
• non lasciare la sala fino al congedo dell’artista
Il programma è pubblicato sul nostro sito web il venerdi precedente il concerto.

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Johann Sebastian Bach
(Eisenach 1685 - Lipsia 1750)
Oratorium tempore Nativitatis Christi
BWV 248
Feria I Nativitatis Christi
Jauchzet, frohlocket, auf, preiset die Tage! (ca. 26’)

Feria II Nativitatis Christi
Und es waren Hirten in derselben Gegend (ca. 32’)

Feria III Nativitatis Christi
Herrscher des Himmels erhöre das Lallen (ca. 22’)

I N T E RVA L LO

Festo Circumcisionis Christi
Fallt mit Danken, fallt mit Loben (ca. 22’)

Dominica post Festum Circumcisionis Christi
Ehre sei Dir, Gott, gesungen (ca. 24’)

Festo Epiphanias
Herr, wenn die stolzen Feinde schnauben (ca. 25’)

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Foto © Vico Chamla
With great respect and a deep friendship I dedicate this Weihnachtsoratorium
to Antonio Magnocavallo. We did so many things, we enjoyed music and dinners
together and had conversations that meant a lot to me. Bach in Milano without
Antonio is hard to imagine, but unfortunately true.
                                                                   Ton Koopman

Il 2019 è iniziato con la triste notizia della scomparsa di Antonio Magnocavallo,
e continuato nel solco della sua determinazione a volere sempre il meglio per
la Società del Quartetto. Gli è dedicato l’ultimo concerto dell’anno, al quale
aveva dimostrato di tenere immensamente: con la monumentale realizzazione
dell’integrale delle Cantate, Bach era diventato per lui immancabile, e l’amicizia con
il suo omonimo Ton Koopman resta per entrambi un riferimento di simpatia e stima.

Pensiamo al presente, perché Antonio Magnocavallo ha inciso in modo
determinante sul cammino del “suo” Quartetto – Presidente, Consigliere, fondatore
dei “Concerti del Quartetto” che hanno traghettato la Società verso l’apertura a tutto
il pubblico oltre che ai Soci, attraendo anche tanti giovani che oggi vediamo nel
pubblico. Un Quartetto che vive, insomma; come vive la Fondazione Mariani per la
Neurologia infantile, pure da lui creata in armonia con i coniugi Luisa e Pierfranco,
esempio di spontanea filantropia milanese.

Della “Mariani”, il Presidente Magnocavallo ha condotto l’evoluzione con eclettica
sicurezza: dagli esordi subito concretamente al servizio dei bambini con malattie
del sistema nervoso, fino alla partnership con l’Istituto Nazionale Neurologico Carlo
Besta e il ruolo ormai di riferimento nella formazione, assistenza e ricerca su queste
complesse e talvolta oscure patologie, che meritano la nostra crescente sensibilità.

In un’occasione che siamo certi lo avrebbe reso felice, celebriamo quindi lo spirito
in musica: anche con la significativa alleanza dello Studio Legale pure inscindibile
dal suo volitivo impegno di avvocato, e l’appoggio di un generoso sostenitore
trascinato dalla colta umanità della sua figura.

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«Gioite, esultate!
Glorificate i giorni»

Nel Natale del 1734 i cittadini di Lipsia poterono ascoltare il racconto
della Natività sulle note della nuova opera del loro Kantor, Johann
Sebastian Bach. Il Weihnachts-Oratorium (BWV 248) era un racconto
lungo che si snodava in sei giorni differenti, componendosi di sei cantate
(partes), una per ogni festività del ciclo natalizio: il dies Natalis
(25 dicembre), S. Stefano (26 dicembre), S. Giovanni apostolo
27 dicembre), la Circoncisione o Nuovo Anno (1 gennaio), la domenica
dopo il Capodanno (allora 2 gennaio 1735), l’Epifania (6 gennaio).
Tra un giorno e l’altro, gli ascoltatori gustavano il ricordo della musica nel
silenzio di un’epoca molto diversa dalla nostra e il digiuno di ogni altra
musica garantiva di mantenere il filo del discorso.
L’Oratorio di Natale è il secondo e il più lungo di quelli composti da
Bach per celebrare i momenti culminanti dell’anno liturgico (Pasqua,
Natale, Ascensione). Diversamente dalle cantate sacre, composte in
gran numero e ad un ritmo talvolta forsennato negli anni precedenti,
gli oratori aggiungevano un elemento narrativo e dialogico nel testo o
affidavano la narrazione a un tenore nel ruolo di Evangelista, così come
nelle passioni. Attingendo direttamente alle Sacre Scritture, il racconto
evangelico ne riportava integralmente i passi senza parafrasarli.
L’oratorio bachiano si distingueva, inoltre, anche dall’omonimo genere
nato nel Barocco italiano e praticato da Händel negli stessi anni, come
genere devozionale ma senza diretto impiego nel servizio liturgico.

Originale e monumentale nella concezione, sul piano della sostanza
musicale l’oratorio bachiano faceva sistematico uso della parodia,
la pratica per cui una stessa idea tematica (propria o anche altrui)

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poteva essere riutilizzata per rivestire un testo diverso. Tutti e tre gli
oratori hanno, infatti, un’origine in buona parte profana e nel caso del
Weihnachts-Oratorium le fonti principali sono due “drammi per musica”,
ossia due cantate celebrative composte in occasione dei compleanni
del principe e della principessa della casa regnante di Sassonia. La
musica della fonte viene adattata da Bach al nuovo testo e contesto
sacro, con modifiche che riguardano per lo più l’impianto tonale,
l’organico strumentale e la scelta dei registri vocali. Gli unici brani
che invece si presumono originali sono i recitativi dell’Evangelista e i
recitativi accompagnati, la Sinfonia d’apertura alla II pars, l’aria n. 31 e
i corali. Una simile pratica, molto diffusa al tempo, potrebbe deludere
le nostre aspettative sul genio bachiano, quasi fosse l’oratorio una
composizione “al risparmio”. È pur vero che l’incarico di Thomaskantor,
rivestito da Bach ai tempi, era particolarmente impegnativo visto che,
in qualità di responsabile delle due principali chiese della città (San
Tommaso e San Nicola) gli richiedeva una serrata attività compositiva
per fornire settimanalmente di musica sacra le funzioni liturgiche. Senza
dimenticare la natura prevalentemente transitoria e occasionale della
musica ai tempi di Bach, destinata solitamente a una sola esecuzione.
Tuttavia, non sono solo ragioni logistiche a giustificare la pratica della

Negli oratori Bach aggiunge un elemento
narrativo e dialogico nel testo o affida la
narrazione a un tenore nel ruolo di Evangelista,
così come nelle passioni

parodia, ma anche una concezione estetica lontana da quella ereditata
fino ai giorni nostri dal Romanticismo, in cui l’originalità è divenuta un
imperativo e un diritto da tutelare. Quella bachiana è un’originalità
diversa, in cui non è l’idea tematica, l’ispirazione fugace e unica del
genio, a dare valore alla composizione, ma piuttosto la grande maestria
e la ferrea razionalità con cui essa viene elaborata, anche più di una
volta. La citazione non è un “plagio” ma anzi una sfida alla tecnica
compositiva del musicista. Inoltre, nel caso di Bach, si attinge a una
universalità che, come vedremo e ascolteremo, valica i limiti di genere

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e le tradizioni, superando anche l’opposizione tra sacro e profano.
Secondo il biografo Spitta, tutta la musica di Bach – anche quella
non propriamente liturgica – è pervasa di una religiosità dal carattere
assoluto.

Come già in altre composizioni, nell’oratorio bachiano convergono la
tradizione cattolica e quella protestante, lo stile all’italiana e il rigore
tedesco: il coro mottettistico coesiste con il corale luterano, le forme
del concertare italiano con il contrappunto tedesco. È una sorta
di “riconciliazione ecumenica” in termini musicali. Anche le forme
propriamente vocali (come ad esempio l’aria) e quelle strumentali
(come il concerto) sono integrate tra loro, in nome di un ideale di musica
astratto, che prescinde dalla sua concreta realizzazione timbrica.

Ed ecco quindi come tutto questo confluisca nei 64 pezzi di cui si
compone l’Oratorio di Natale: 16 interventi dell’Evangelista (in una
variante dell’antico “tono di lezione” ecclesiastico), 11 recitativi dallo
stile arioso a una o più voci, 3 recitativi con strofe di corale interpolato,
9 arie solistiche, 2 duetti e 1 terzetto, 13 corali, 5 cori di apertura, 3 cori
della turba, una sola sinfonia strumentale. Una tale mole di musica è
ricondotta ad una struttura coerente e simmetrica, con il ricorrere ciclico
di alcuni elementi e i rimandi tra una parte e l’altra. L’intero Oratorio si
mostra come una sorta di rondò di proporzioni gigantesche: la I, la III
e la VI partes sono accomunate dalla stessa tonalità di re maggiore e
dalla medesima strumentazione marziale, caratterizzata da trombe e
timpani. Anche a livello del testo, attribuito a Henrici detto Picander, la
coesione del progetto è evidente: le prime quattro cantate utilizzano il
Vangelo di Luca 2, 1-21 mentre le ultime due il Vangelo di Matteo 2, 1-12.
Ciascuno dei brani svolge una precisa funzione: il recitativo è il luogo
della narrazione evangelica, l’aria della meditazione del fedele, il coro è
l’espressione della collettività.

Nella I pars si racconta la nascita di Gesù. Il carattere trionfale e
celebrativo da Festmusik tradisce l’origine profana di parte dell’Oratorio.
Nel grandioso coro iniziale, le voci riprendono e rielaborano quanto
esposto dall’orchestra, mentre nel corale finale è l’orchestra a
punteggiare i versetti del coro. Una perfetta intesa tra voci e strumenti
si realizza anche nei pezzi solistici: oboe d’amore e violino si intrecciano

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al contralto nella prima aria, mentre il basso dialoga con la tromba e il
flauto traverso nel cantare un Dio grande e umile. Anche nei recitativi
dell’Evangelista e del contralto, il sostegno del continuo è arricchito
da alcuni strumenti dolci “obbligati”, rispettivamente il fagotto e gli
oboi d’amore. In posizione centrale è posto un corale chiave dell’intero
Oratorio per i suoi rimandi interni e non solo: infatti, oltre a concludere
l’intera opera ritornando nell’ultima cantata, è anche emblematicamente
costruito sulla parodia di un tema della Passione secondo Matteo, quasi
a voler congiungere in un unico disegno musicale l’intera vicenda
evangelica.

La II pars, in sol maggiore, porta l’annuncio della nascita di Cristo ai
pastori intimoriti e lo fa con una sinfonia introduttiva tutta strumentale,
l’unica dell’intero Oratorio. Il carattere intimo e “pastorale” è reso con
il tipico ritmo di siciliana e con una strumentazione che, mancando
degli ottoni, si compone di archi, basso continuo e soli legni (flauti
traversi, oboe da caccia dal suono squillante e oboe d’amore dal
timbro nasale simile alle ciaramelle agresti). Dopo il corale in cui si
incoraggiano i pastori impauriti, il recitativo è interpretato dal soprano
nel ruolo dell’angelo che porta la buona novella, la profezia dell’Antico

Secondo il biografo Spitta, tutta la musica di Bach
– anche quella non propriamente liturgica – è
pervasa di una religiosità dal carattere assoluto

Testamento finalmente avverata (recitativo del basso). Nella relativa
aria, il tenore e il flauto traverso obbligato invitano i pastori ad affrettarsi,
mentre il contralto è la voce materna che Bach immagina per Maria
nel cullare il Bambino Gesù. Un coro angelico canta la gloria dei cieli,
in contrappunto e con un vivace accompagnamento dell’orchestra.
E alla fine il cerchio si chiude, con le simmetrie ricostruite anche
nelle dimensioni più piccole dell’opera: il corale conclusivo riprende
ciclicamente il materiale della sinfonia iniziale a intercalare i versetti
vocali.

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I pastori sono giunti alla stalla per adorare il Dio bambino e diffondere
la lieta novella: è quello che si racconta nella III pars. Le voci dei pastori
si uniscono in un coro cosiddetto della “turba” in stile mottettistico; il
contralto-Maria intona una seconda ninna nanna accompagnata dal
violino obbligato; soprano e basso pregano a due per la consolazione
dell’amore divino, in quello che è il primo duetto dell’Oratorio. La
Cantata si conclude trionfalmente richiamando ciclicamente il coro
d’apertura, in un inno di lode a Cristo, redentore dei peccati dell’uomo.

La IV pars celebra la circoncisione e il nome di Gesù. Meno articolata
rispetto alle altre, questa Cantata è l’unica in cui sono presenti i corni
che ne determinano anche la tonalità di fa maggiore. Il carattere
evocativo e di lontananza, già espresso nel coro iniziale, trova la sua
massima realizzazione nella famosa aria del soprano con eco, punto
mediano della Cantata stessa. Bach prescrive l’accompagnamento del
solo basso continuo e di un oboe solo, il cui ruolo concertante connota
anche l’inizio e la fine della Cantata. Nell’aria, voce e strumento si
riecheggiano vicendevolmente in un continuo alternarsi e moltiplicarsi
dei piani sonori. Elemento innovativo della tradizione è l’introduzione di
una seconda voce lontana che fa eco a brevi frammenti del soprano,
con l’effetto di una sorta di sospensione temporale oltre che di riverbero
nello spazio. È come la flebile ed intima voce di Dio, in un brano che non
è più narrativo ma contemplativo. Infine una fuga del tenore e dei due
violini solisti precede il corale finale che richiude la Cantata.

Modificando il normale ordine del programma liturgico, la V pars in
la maggiore racconta del viaggio dei Magi con una strumentazione
delicata, fatta solo di 2 oboi d’amore, archi e basso continuo. Tanto
sottile il colore orchestrale, quanto raffinato il pensiero compositivo.
Il coro iniziale trova nella vitalità ritmica di un contrattempo lo spunto
per un grande episodio di fugato. Dopo il recitativo del tenore, Bach
combina il coro con il recitativo del contralto in un dialogo ritmato,
mentre il violino solo regge sul basso continuo il terzetto tra soprano,
contralto e tenore, l’unico dell’Oratorio. Un corale più sereno conclude
questa penultima sezione.

Infine, culmine della simmetria architettonica, la VI pars chiude il cerchio,
riprendendo la tonalità, il tempo e la strumentazione da Festmusik della

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prima. È la Cantata più complessa, ibridazione di generi e forme, prova
ultima del magistero e del pensiero combinatorio bachiano. In apertura,
un lieto squillo di tromba introduce il fastoso coro accompagnato
dall’intera orchestra che combina insieme la scrittura fugata e quella
concertante. Un piglio di danza ha l’aria del soprano solo che esalta la
potenza divina, mentre è in forma di concerto quella del tenore con gli
oboi in primo piano, che canta dell’uomo liberato nella fede dalla paura.
Un recitativo delle quattro voci soliste insieme, come sintesi conclusiva,
precede il corale finale che sovrappone la strofa luterana al ritornello
orchestrale. Cantata per l’Epifania, ultima festività del ciclo, questa pars
racconta dell’adorazione dei Magi e canta del trionfo di Cristo.

Dopo il Natale del 1734 bisognò aspettare più di cento anni (1857) prima
che l’Oratorio venisse eseguito una seconda volta.

         Maria Grazia Campisi
         Laureata in Discipline storiche,
         critiche e analitiche della musica
         al Conservatorio “G. Verdi” di Milano

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QUESTO NATALE,
           REGALIAMO MUSICA

                                                3 CONCERTI
                                                        a scelta
  BEETHOVENMANIA                                         75€
100€ / soci 70€
       8 concerti
     a Villa Necchi

                               UNO + QUATTRO
www.quartettomilano.it              150€
info@quartettomilano.it             associazione
via Durini 24 - 20122 Milano    + 5 concerti a scelta

Tel 02 795 393
                                                                   11
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Ton Koopman direttore

Ton Koopman è nato a Zwolle in Olanda. Si è formato alla scuola
organistica di Simon Jansen e a quella clavicembalistica di Gustav
Leonhardt. Dopo aver ricevuto il “Prix d’Excellence” per l’organo e per
il clavicembalo e il primo premio al Concorso di Bruges, ha intrapreso
la carriera solistica.
Si è esibito nelle più importanti sale da concerto e festival, avendo
l’opportunità di suonare sui più raffinati e preziosi strumenti antichi
esistenti in Europa. Musicologo, noto per il suo costante lavoro di ricerca
sulle fonti storiche, ha lavorato all’edizione completa dei Concerti per
organo di Händel e ha curato l’edizione del Messiah di Händel e del
Giudizio Universale di Buxtehude. È professore all’Università di Leiden
e membro onorario della Royal Academy of Music di Londra. Nel 2000
è stato insignito della laurea honoris causa dall’Università di Utrecht.
È inoltre presidente dell’“International Dietrich Buxtehude Society” e
direttore artistico del festival francese “Itinéraire Baroque”. Nel 2006
ha ricevuto il “Premio Bach” a Lipsia e nel 2012 il “Premio Buxtehude”
a Lubecca. Nel 2014 gli è stato assegnato il “Bach Prize” dalla Royal

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Academy of Music di Londra, nel 2016 è stato nominato professore
onorario alla Musikhochschule di Lubecca e consulente artistico
onorario dell’Opera di Guangzhou.
Ha fondato il complesso “Musica Antiqua” e, nel 1979, The Amsterdam
Baroque Orchestra a cui ha fatto seguito l’Amsterdam Baroque Choir
nel 1992. Con i suoi complessi ha eseguito e registrato dal 1994 al 2004
l’integrale delle Cantate sacre e profane di Bach meritando il Deutscher
Schallplattenpreis Echo Klassik, il premio Hector Berlioz e il BBC Award
oltre alle nomination sia per il Grammy Award che per il Gramophone
Award (UK). A questo progetto si è affiancata la pubblicazione, in
collaborazione con il musicologo Christoph Wolff, dell’opera editoriale
Il mondo delle Cantate di Bach, pubblicata in italiano a cura de I Concerti
del Quartetto in collaborazione con EDT. Nel 2014 ha completato la
registrazione dell’integrale dell’opera di Dietrich Buxtehude.
Ton Koopman svolge un’intensa attività come direttore ospite con
le maggiori orchestre in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone. Tra
i suoi recenti impegni la Messa in si minore di Bach con i Berliner
Philharmoniker e la Passione secondo Matteo con la Concertgebouw
Orchestra. Il progetto teatrale per bambini “Oorwurm”, intrapreso con la
figlia Marieke Koopman, ha reso la musica barocca accessibile ai giovani
in tutta l’Olanda, realizzando un grande sogno di Ton Koopman.
La sua ampia e pluripremiata discografia ha raggiunto record di vendita;
nel 2017 gli è stato conferito il prestigioso Edison Classical Award per i
risultati raggiunti con la sua instancabile attività. Nel 2003 ha fondato
una propria etichetta discografica “Antoine Marchand”.

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Amsterdam Baroque Orchestra
& Choir

L’Amsterdam Baroque Orchestra comprende alcuni fra i migliori
specialisti del barocco in ambito internazionale che si riuniscono
con regolarità sotto la direzione di Ton Koopman per provare nuovo
repertorio, dare concerti e completare le loro registrazioni.
Sin dalla sua fondazione, nel 1979, l’Amsterdam Baroque Orchestra si
è dedicata allo stile antico, con strumenti autentici (o copie fedeli), e
si è esibita nelle maggiori sale concertistiche delle capitali musicali in
tutto il mondo. Ton Koopman e Simon Schoutens hanno fondato, per
completare l’attività dell’Amsterdam Baroque Orchestra, l’Amsterdam
Baroque Choir. Il coro ha debuttato nel 1992 al Festival di Musica Antica
di Utrecht ottenendo grande successo con il Requiem per 15 voci e i
Vespri per 32 voci di Biber entrambi eseguiti in prima moderna e registrati
per Erato meritando il Cannes Classical Award.
Ton Koopman e l’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir sono
regolarmente ospiti delle principali sale da concerto in Europa, Stati
Uniti e Asia.
Dal 1994 al 2004 hanno realizzato il più importante progetto discografico
degli anni ’90: l’esecuzione e la registrazione integrale di tutte le Cantate
bachiane sacre e profane che ha meritato il Deutscher Schallplattenpreis
Echo Klassik 1997 e il Prix de l’Académie du Disque Lyrique.
Nel 2014 hanno portato a termine un altro grande progetto: l’esecuzione
e la registrazione dell’opera omnia di Dietrich Buxtehude. L’ultimo
volume è stato pubblicato nel 2014 in concomitanza del 35° anniversario
dell’orchestra, celebrato con una grande tournée europea.
L’ABO & Choir hanno registrato tutte le principali opere barocche e
classiche meritando numerosi riconoscimenti quali Gramophone Award,
Diapason d’Or, 10-Repertoire, Stern des Monats-Fono Forum, Prix Hector
Berlioz, due Edison Awards, BBC Award e, nel 2009, il secondo Echo
Klassik Award per il VII volume dell’Opera-Omnia di Buxtehude.
Tra i prossimi impegni La Resurrezione di Händel in occasione della
Pasqua 2020, concerti alla Philharmonie di Colonia e la partecipazione al
Festival di Dresda e al Bachfest di Lipsia.

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Ton Koopman e l’Amsterdam Baroque Orchestra and Choir sono stati tra
i protagonisti delle Settimane Bach dal 1994 al 2004, e ospiti della nostra
Società nel 2007, 2008, 2010, 2011, 2012, 2013, 2015 e 2016.

Catherine Manson, Joseph Tan, John Wilson Meyer, Anna Ryu,
Rie Kimura primi violini
David Rabinovich, Marc Cooper, Liesbeth Nijs, Karin Björk secondi violini
Yoshiko Morita, John Ma viole
Werner Matzke, Esmé de Vries violoncelli
Michele Zeoli contrabbasso
Wilbert Hazelzet, Marion Moonen flauti traversi
Antoine Torunczyk, Nienke van der Meulen, Neven Lesage,
Lucile Tessier oboi
Wouter Verschuren fagotto
Thomas Müller, Olivier Picon corni
Nicolas Isabelle, Stephen Keavy, Jonathan Impett trombe
Luuk Nagtegaal timpani
Kathryn Cok organo

Amelia Berridge, Martha Bosch, Louise Moisonnié, Tanja Obalski,
Rozemarijn Kalis soprani
Peter de Groot, Jonathan de Ceuster, Clotilde Cantau, Rob Cuppens alti
Kieran White, Henk Gunneman, Chris Postuma, Guido Groenland tenori
Hans Wijers, Jonathon Adams, Jasper Schweppe, Ralf Ernst bassi

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Yetzabel Arias Fernandez soprano

Nata a L’Avana Yetzabel Arias Fernandez inizia gli studi musicali nella
sua città natale dove si diploma in direzione di coro e canto. In Italia
frequenta il Laboratorio di ricerca sulla musica italiana del XVII secolo
e si perfeziona all’Accademia Internazionale della Musica di Milano.
Vince il primo premio assoluto al Concorso di Canto Barocco di
Chimay e al Festival Printemps des Arts di Nantes, e il primo premio
al Concorso “F. Provenzale” della Cappella de’ Turchini di Napoli e al
Concorso Internazionale di Musica Sacra di Roma. Dopo aver cantato
nelle maggiori sale da concerto europee ha iniziato una intensa
collaborazione con Ton Koopman con numerose tournée europee con
la Amsterdam Baroque Orchestra interpretando i capolavori di Bach,
Mozart e Haydn. Diretta da Koopman ha debuttato alla Philharmonie di
Berlino (Messa in si minore di Bach), Staatskappelle di Dresda (La gara
degli Dei di Heinichen), NHK Symphony Orchestra di Tokyo (Requiem
di Mozart), Orchestre National de Lyon (Messa in do minore di Mozart),
Shanghai Philarmonic Orchestra (Le Stagioni di Haydn) e l’Accademia
Santa Cecilia di Roma (Messia di Händel). Nel 2017 ha interpretato in

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prima esecuzione moderna la Cantata “Tu fedel, tu costante?” di Händel
al Concertgebouw di Amsterdam. Collabora inoltre con l’ensemble
Ricercar Consort e Philippe Pierlot (Ritorno d’Ulisse a Potsdam), Jordi
Savall (Messa in si minore di Bach) e altri ensemble specialisti del
repertorio barocco quali I Barocchisti, La Risonanza, Orchestra barocca
di Siviglia, Ars Atlantica, La Venexiana e Accademia Bizantina.
È stata ospite della nostra Società nel 2008 e 2009.

Franziska Gottwald alto

Franziska Gottwald, nata a Marburg an der Lahn, verso la fine degli studi
universitari in pedagogia della voce e opera lirica, è entrata a far parte
dell’ensemble solista del Deutsche Nationaltheater di Weimar e ha
intrapreso la carriera solistica.
In ambito operistico ha collaborato con i teatri d’opera di Seul,
Tolosa, Tokyo, Venezia, Bilbao, Basilea, Colonia, Stoccarda, Hannover,
Wiesbaden, con la Komische Oper Berlin e la Semperoper di Dresda.
Con un repertorio molto ampio che si estende dal repertorio barocco
a quello moderno si è esibita con orchestre di primo piano tra cui
Gewandhaus Orchester di Lipsia, Orchestra Barocca di Venezia, Europa
Galante, Royal Concertgebouw Orchestra, Ensemble Resonanz,
Musica Antiqua Köln, Concerto Köln, Bamberger Symphoniker,
Akademie für Alte Musik Berlin, NDR Elbphilharmonie Orchester e MDR-
Sinfonieorchester di Lipsia. Le frequenti collaborazioni con direttori quali
Reinhard Goebel, Ton Koopman, Andrea Marcon, Fabio Biondi, Nicholas
McGegan e altri, hanno consolidato la reputazione di Franziska Gottwald
come esperta nella prassi esecutiva storica. Un ulteriore riconoscimento
dei suoi risultati in questo campo è stata la vittoria del primo premio al
Concorso Internazionale Bach di Lipsia.
Franziska Gottwald può essere ascoltata in molte produzioni
radiofoniche, DVD e CD, tra cui Merope di Vivaldi sotto la direzione di

30
Fabio Biondi, L’Olimpiade diretta da Markellos Chryssicos e Samson di
Händel diretta da Nicholas McGegan.
È stata ospite della nostra Società nel 2000, 2003 e 2008.

Tilman Lichdi tenore

Tilman Lichdi ha preso la sua prima lezione di canto a 18 anni con Alois
Treml dell’Opera di Stoccarda e ha poi proseguito gli studi con Charlotte
Lehmann a Würzburg. Si è presto imposto tra i migliori interpreti degli
Oratori di Bach – specialista nel ruolo dell’Evangelista - e del repertorio
liederistico.
Si è esibito in tutta Europa, negli Stati Unti e in Sud America con direttori
quali Ton Koopman, Thomas Hengelbrock, Martin Haselböck, Peter
Dijkstra, Frieder Bernius, Christoph Perick, Bernard Labadie, Marcus
Bosch, Hervé Niquet, Hartmut Haenchen, Kent Nagano, Christoph
Poppen, Claus Peter Flor, Michail Pletnev, Michel Corboz,
Hans-Christoph Rademann, Teodor Currentzis e Herbert Blomstedt. Dal
2005 al 2013 ha fatto parte dello Staatstheater di Norimberga dove ha
interpretato David nei Meistersinger di Wagner, Steersman nell’Olandese
volante di Wagner, Tamino nel Flauto Magico di Mozart, Ferrando in Così
fan tutte, Belmonte nel Ratto dal Serraglio, Don Ottavio in Don Giovanni,
Belfiore in La Finta Giardiniera e il Conte Almaviva nel Barbiere di Siviglia.
Nel 2010 ha debuttato negli Stati Uniti con la Chicago Symphony nella
Passione secondo Giovanni e con La New York Philharmonic nel Messiah
di Händel. Nel 2012 ha vinto il Bavarian Kunstförderpreis.
È stato ospite della nostra Società nel 2011 e 2016.

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Klaus Mertens basso

Nato in Germania, inizia una brillante carriera subito dopo il termine
degli studi collaborando con noti specialisti di musica antica quali Ton
Koopman, Frans Brüggen, Nicholas McGegan, Philippe Herreweghe,
Gustav Leonhardt e Nikolaus Harnoncourt; nonché, per il repertorio
classico, con grandi direttori fra cui Gary Bertini, Herbert Blomstedt,
Sir Roger Norrington, Kent Nagano, lvan Fischer, Andris Nelsons e
orchestre di primo piano quali Berliner Philharmoniker, Gewandhaus
Orchester Leipzig, Dresdner Philharmonie, Concertgebouw Orchester
di Amsterdam, Tonhalle Orchester di Zurigo, Jerusalem Symphony
Orchestra, Saint Louis e Chicago Symphony Orchestra, Tokyo
Metropolitan Symphony Orchestra e vari ensemble di musica da camera
ospite delle maggiori sala da concerto e dei più importanti festival
internazionali in tutto il mondo. lnterprete di riferimento dei grandi oratori
barocchi, con l’Amsterdam Baroque Orchestra diretta da Ton Koopman
ha eseguito in tutto il mondo e registrato l’integrale delle Cantate di
Bach. Questo progetto, durato 10 anni, segna uno dei massimi esiti
della sua carriera: Mertens è infatti il primo e unico cantante che abbia
interpretato tutti i lavori vocali di Bach. Il suo repertorio si estende da
Monteverdi ai compositori contemporanei, compresi alcuni brani scritti
appositamente per lui. Svolge inoltre ricerche musicologiche al fine
di riportare alla luce opere inedite o di raro ascolto. Ha al suo attivo
un’imponente discografia di oltre 200 CD e DVD.
Ospite regolare delle Settimane Bach dal 1994 al 2004, è stato ospite
della nostra Società nel 2006, 2008, 2011, 2013, 2015 e 2016.

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PIANISTI
                                                  di altri mondi
                                                   Dal jazz alle sonorità contemporanee

                                                   8 concer ti da gennaio a mag gio 2020
                                                   la domenica mattina h11
                                                   e serata finale ai Bagni Misteriosi
                                                   Rassegna ideata da Gianni Morelenbaum Gualberto

                                                           Vijay Iyer
                                                            Vanessa Wagner
                                                               Yonathan Avishai
                                                                 Lisa Moore
                                                                   Timo Andres
                                                                     Simon Ghraichy
                                                                       Jason Moran
                                                                         Emmet Cohen
                                                                          Aaron Goldberg
                                                                            Danny Grissett
                                                                             Dado Moroni

                                                                                          In collaborazione con

                                                                                                                      peverelli & morelenbaum associati
                                                                                                                      direzioni artistiche

                                                                              A cura di                           Main Partner          33
Teatro Franco Parenti via Pier Lombardo 14, Milano – teatrofrancoparenti.it
                                                                              Associazione
Società del Quartetto via Durini 24, Milano – quartettomilano.it              Pier Lombardo
Grazie ai musicisti che hanno dato prestigio al Quartetto
                  e ai soci che l’hanno sostenuto e lo sostengono!
Vogliamo esprimere gratitudine ai Soci d’Onore, e prima di tutto ai grandi
musicisti che hanno contribuito al successo del Quartetto nei suoi 153 anni di
attività (da Richard Strauss e Anton Rubinstein nei lontani anni dell’800 a Rudolf
Serkin, Mieczyslav Horszowski e Ton Koopman in tempi più vicini), ai Soci Vitalizi,
ai Soci Benemeriti, fra i quali i “fedelissimi” con oltre 50 anni di associazione, ai
Sostenitori, che col loro contributo annuale esprimono il loro apprezzamento per
il Quartetto, e vorremmo crescessero sempre più.

Soci d’Onore
Johann Becker (1888), Franco Faccio (1888), Charles Gounod (1888),
Joseph Joachim (1888), Joachim Raff (1888), Anton Rubinstein (1888),
Pablo de Sarasate (1888), Richard Strauss (1888), August Wilhelmj (1888),
Antonio Bazzini (1892), Felix Mottl (1892), Mieczyslav Horszowski (1985),
Rudolf Serkin (1985), Ton Koopman (2003), Francesco Cesarini (2006),
Harry Richter (2006), Giancarlo Rusconi (2017), Liliana Segre (2019)

Soci Vitalizi
Filippo Annunziata, Cesare Bacchini, Marco Bisceglia, Ilaria Borletti Buitoni,
Gerardo Broggini, Paolo Dardanelli, Tomaso Davico di Quittengo, Carla Giambelli,
Liliana Konigsman, Francesco Maino, Maria Majno, Francesca Moncada di Paternò,
Paola Motta, Carlo Vittore Navone, Gian Battista Origoni della Croce, Franca Sacchi,
Luca Sega, Società del Giardino, Beatrice Svetlich, Pietro Svetlich, Paolo Terranova,
Paolo Villa

Soci Benemeriti
Domenico Arena, Sandro Boccardi, Salvatore Carrubba, Francesco Cesarini,
Philippe Daverio, Francesca del Torre Astaldi, Fondazione Sergio Dragoni,
Anna Maria Holland, Antonio Magnocavallo, Carlo Musu, Quirino Principe,
Sua Eminenza Gianfranco Ravasi, Harry Richter, Carlo Sini
I fedelissimi (soci da oltre 50 anni)
Francesco Adami, Ladislao Aloisi in memoriam, Ester Ascarelli,
Margherita Balossi Barbiano di Belgiojoso, Maria Piera Barassi Livini, Carlo Barassi,
Cecilia Bicchi, Giuliano Boella, Maria Lavinia Boella Ricci, Maria Luisa Bonicalzi,
Alessandra Carbone, Marta Casagrande, Paolo Carbone, Paolo Carniti,
Nicoletta Cipriani, Claudio Citrini, Dino Danovi, Mathias Deichmann,
Maria Cristina Delitala, Antonio Delitala, Nora del Torre, Roberto Fedi,
Renzo Ferrante, Anna Ferrante, Salvatore Fiorenza, Maria Teresa Fontana,
Franca Gaiani, Anna Genoviè, Emma Guagnellini, Fiammetta Lang, Riccardo Luzzatto,
Federico Magnifico, Rosalia Manenti, Claudio Longo, Giovanna Marziani Longo,
Giovanni Miserocchi, Jacqueline Molho, Davy Molho, Giuseppe Mottola,
Anna Mottola, Luciano Patetta, Luisella Patetta Deiana, Maria Carla Peduzzi,
Alberto Piergrossi, Laura Poli, Roberto Poli, Giancarlo Rusconi, Pietro Saibene,
Giuliana Saibene, Maria Vittoria Saibene, Giovanni Scalori, Luigi Scalori in memoriam,
Maria Grazia Scarabelli, Luciano Scavia, Francesco Sironi, Angelo Mario Sozzani,
Ilaria Stendardi Antonini, Luca Trevisan, Giovanni Weisz

Soci Sostenitori
Mario Bassani, Mario Broggi, Anna Broggi De Lellis, Paola Carminati, Alberto Conti,
Maria Elisabetta De Ferrari Magnifico Fracaro, Clara Dell’Acqa, Nora del Torre,
Marco Magnifico Fracaro, Maria Candida Morosini, Ruth Pavese Westen,
Serenella Pinto Rordorf, Renato Rordorf, Giorgio Sacerdoti, Enrico Saraval,
Rosella Saraval Milesi, Lorenzo Stucchi

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PROSSIMI CONCERTI

SALA VERDI DEL CONSERVATORIO

martedì 14 gennaio 2020, ore 20.30
Raffaele Pe controtenore
La Lira di Orfeo
Giulio Cesare. Eroe barocco
Giacomelli - Sinfonia da Cesare in Egitto
Händel - “Va tacito e nascosto” da Giulio Cesare in Egitto
Pollarolo - “Sdegnoso turbine” da Giulio Cesare in Egitto
Bianchi - “Saprò d’ogn’alma audace” da La morte di Cesare
Händel - Sinfonia da Giulio Cesare in Egitto
Giacomelli - “Il cor che sdegnato” da Cesare in Egitto
Händel - “Al lampo dell’armi” da Giulio Cesare in Egitto
Bianchi - Sinfonia da La morte di Cesare
Piccinni - “Tergi le belle lagrime” da Cesare in Egitto

BIGLIETTI
Intero € 35│Ridotto (Soci e over 70) € 29│Giovani (under 30) € 5

venerdì 31 gennaio 2020, ore 20.30
Sir András Schiff pianoforte
Schubert - Sonata in la minore D 845
- Sonata in re maggiore D 850
- Sonata in sol maggiore op. 78 “Fantasia” D 894

BIGLIETTI
Intero € 35│Ridotto (Soci e over 70) € 29│Giovani (under 30) € 5

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SI RINGRAZIA

                    per la collaborazione

                       per il contributo

        Società del Quartetto, via Durini 24 – 20122 Milano
Tel 02 795 393 │ info@quartettomilano.it │ www.quartettomilano.it
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