Alpesh Chauhan Pablo Ferrández - violoncello - Orchestra della Toscana

Pagina creata da Greta Landi
 
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Alpesh Chauhan Pablo Ferrández - violoncello - Orchestra della Toscana
CITTÀ METROPOLITANA
                                                        DI FIRENZE

                      violoncello
                      Pablo
                      Ferrández

    direttore

 Alpesh
Chauhan

                41a Stagione Concertistica 2021 / 2022
Alpesh Chauhan Pablo Ferrández - violoncello - Orchestra della Toscana
Firenze, Teatro Verdi
                                                                                          venerdì 12 novembre 2021
                                                                                          ore 21:00
                                                                                                                            Alpesh
                                                                                                                            Chauhan
                                                                                                                            direttore

                                                                                                                            Pablo Ferrández
                                                                                                                            violoncello
                       Due assi, e quasi coetanei, il direttore Alpesh Chauhan e il
       Cosa            violoncellista Pablo Ferrández.                                    Stagione
  ascoltiamo           Chauhan nato a Birmigham nel 1990 e cresciuto in una               Concertistica
  questa sera          famiglia numerosa dove si intrecciano radici africane e            2021 / 2022
                       indiane, si è avvicinato alla musica grazie al violoncello che
                       da bambino studiava mentre la madre seguiva in tv i film di
                       Bollywood. Poi lo strumento l’ha lasciato, preferendogli il
                       podio. Ora, da direttore musicale della Birmingham Opera
                                                                                          * commissione Fondazione ORT
                                                                                          in occasione delle celebrazioni
                                                                                                                            Alberto Cara
                       Company - appena conclusasi nel 2020 l'esperienza                  per i 700 anni dalla morte
                       triennale alla Toscanini di Parma come direttore principale        di Dante Alighieri
                                                                                                                            Forse seimilia miglia di lontano
                       - è ambasciatore dell’ente filantropico inglese Awards for                                           (2021) *
                       Young Musicians, che si propone di fornire supporto per                                              prima esecuzione assoluta
                       lo studio della musica a giovani provenienti da contesti
                       svantaggiati.
                       Ferrández, nato a Madrid nel 1991 in una casa di musicisti,
                       dal violoncello non si è mai separato: adesso – che si trova
                                                                                                                            Edward Elgar
                       a collaborare con Daniele Gatti, Gustavo Dudamel e la                                                Concerto in mi minore
                       violinista Anne-Sophie Mutter – può suonare uno Stradivari
                                                                                                                            per violoncello e orchestra op.85
con il contributo di   concessogli in comodato da una fondazione nipponica
                       grazie al fatto di aver vinto uno dei pochi concorsi ancora                                          Adagio. Moderato
                                                                                          Concerto in abbonamento
                       capaci di lanciare una carriera, il Čajkovskij di Mosca.           Le Vie della Musica               Lento. Allegro molto
                                                                                                                            Adagio
                       Insieme affrontano il Concerto per violoncello dell’inglese                                          Allegro. Moderato. Allegro, ma non troppo
                       Edward Elgar, partitura scritta nel 1919 all’indomani di un
                       intervento di tonsillectomia a cui fu sottoposto il compositore.   concerto fiorentino
                       Legata all’eredità di Brahms, è elegiaca, nostalgica, crepus-      trasmesso in differita
                                                                                          da Rai Radio 3
                       colare nel colore, ma anche memore di una certa imponenza
                       vittoriana. Al solo Chahuan spetta invece l’ultima Sinfonia di     Rai Radio                         Johannes Brahms
                       Brahms, la Quarta, vetta del tardo romanticismo viennese
                       intinta di malinconia e rimpianti, però costruita con una          registrazione audio
                                                                                                                            Sinfonia n.4 in mi minore op.98
                       saldezza architettonica degna di Bach e dei maestri barocchi.      a cura di                         Allegro non troppo
                                                                                          SoundStudioService
                       Apre il programma la commissione ORT in prima esecuzio-                                              Andante moderato
                       ne assoluta ispirata alla Divina Commedia di Dante a firma                                           Allegro giocoso
                       di Alberto Cara: Forse semilia miglia di lontano.                                                    Allegro energico e passionato - più allegro
Alpesh Chauhan Pablo Ferrández - violoncello - Orchestra della Toscana
La musica                     Con il concerto di oggi, si compie il ciclo delle tre commissioni
                              che l’ORT ha prodotto per celebrare i 700 anni dalla morte di
                                                                                                                                                                                              Jean «Mœbius»
                                                                                                                                                                                                     Giraud
e oltre ...                   Dante Alighieri, ispirate ciascuna a una cantica della Commedia.                                                                                                          a sinistra
                              Ascolterete, quindi, per la prima volta Forse semilia miglia di                                                                                                Piccarda Donati
                                                                                                                                                                                                   e le anime
                              lontano  di Alberto Cara, che si ispira al Paradiso.                                                                                                           dei voti infranti
                              Dire l’indicibile, cioè raccontare l’effetto che fa la contemplazione                                                                                                     Canto III
                              di Dio, era l’altissimo compito che Dante si era dato per questa
                              cantica; cosa che gli riesce, è il caso di dire, divinamente, grazie                                                                                                          sotto
                              a una serie di artifici linguistici, all’invenzione di parole nuove,                                                                                            Un'anima parla
                                                                                                                                                                                                  con Dante
                              alla creazione di una sinfonia universale fatta di profumi, suoni e
                                                                                                                                                                                                        Canto V
                              luce, che coinvolge tutti i sensi. Tutto per far comprendere con
                              la parola poetica, che si fa suono, musica, e scienza, i principi
                                                                                                                                                                                           Illustrazioni tratte da
                              dell’Universo.
                                                                                                                                                                                         "Paradiso di Moebius"
                              Ma come si può rendere visivamente tutto questo? È la domanda                                                                                               1999, Nuages editore
                              che si è fatto Jean Giraud, in arte Mœbius, il grande fumettista

            Saul              "Il disegno come esperienza e                                             dal Dio accigliato dell’epoca. I secoli passarono sulla sua poesia,
                              occupazione letteraria mi libera dal                                      il suo occhio interiore volteggiava al bordo dell’aldilà, aspettando
       Steinberg              bisogno di parlare e di scrivere"                                         la propria ora e trovandola infine nel più infantile degli artisti, nel
                                                                                                        più danzatore, in quello che affondava la punta del suo
                                                                                                        bulino nel nero profondo e infernale dell’inchiostro di china.
da "Diario di un cronista"    francese, che nel 1999 si trovò a dover raccontare per immagini           Gustave Doré, il solo capace di reclamare a Dio il permesso
intervista di Sergio Zavoli   il Paradiso di Dante per una storica pubblicazione, in cui figura-        speciale di assaggiare il Paradiso come se fosse la mela assoluta
                 Rai, 1967    vano anche altri due giganti dell’illustrazione come Lorenzo              dell’estasi grafica. Gustave Doré era la mia sola via d’accesso
                              Mattotti con l’Inferno, e Milton Glaser con il Purgatorio.                all’ombra portata dalla luce paradisiaca sfiorata dalla penna
                              Ecco cosa racconta Mœbius a proposito della difficoltà di                 angelica dell’artista. Una specie di eco di un’estasi lontana, un
                              disegnare l’«indicibile».                                                 avanzo mezzo secco d’ambrosia, una traccia raccolta nel vento
                                                                                                        del tempo e sulla quale, senza vergogna, ho appoggiato di
                              «Ma il Paradiso… come rappresentarlo all’infuori dell’immagine            nascosto la mia carta da ricalco. Che cosa non bisogna fare per
                              d’Epinal dei cori d’angeli con le arpe, di un Gesù in gloria alla         guadagnarsi il sopra-vivere!».
                              destra di un iperbarbuto, e di qualche Vergine per ben dimostra-
                              re la purezza assoluta delle intenzioni? Questa iperbole cristiana        Si è detto che il suono è sapienza, e che la bellezza musicale attiva
                              dal pallore di luna non puo essere affidata ad un qualsiasi               la contemplazione, perciò vi invitiamo a drizzar le piume e a
                              essere umano, anche se dannatamente pieno di talento!                     continuare il volo nel cerchio dei beati, con l’ascolto del Concerto
                              Ci vuole un bambino, o un eletto, o un folle puro, ci vuole un            per violoncello e orchestra op.85  di Edward Elgar con
                              Santo, un Profeta, un sublime visionario, una fata. Dante ha fatto        Pablo Ferrández allo strumento solista, e della Sinfonia n.4 
                              il viaggio, tutti questi attributi erano inscritti in lettere d’oro sul   di Johannes Brahms, concertata dal maestro Alpesh
                              passaporto della sua anima, ma era stato privato dell’immagine            Chauhan. E che l’estasi non abbia fine.

  Timeline | La vita | Le opere

 1700                                                               1800                                        1900                                                              2000
Alpesh Chauhan Pablo Ferrández - violoncello - Orchestra della Toscana
Alpesh
                                                     Chauhan
                                                                                           Pablo
                                                                                           Ferrández
                                                                                           Nasce trentanni fa a Madrid da una famiglia
                                                                                           di musicisti, e si forma alla Escuela Superior
                                                                                           de Música Reina Sofía con Natalia
                                                                                           Shakhovskaya e alla Kronberg Academy con
                                                                                           Frans Helmerson. La nomina di giovane
                                                                                           artista dell’anno (premio ICMA 2016), si è
                                                                                           andata ad aggiungere al premio ottenuto
                                                                                           al XV Concorso Internazionale Čajkovskij.
                                                                                           Allora è stato descritto come un solista che
                                                                                           mette sempre le sue qualità al servizio del
                                                                                           compositore la cui tecnica e maturità sono
                                                                                           al di sopra della sua età. La sua intensità
                                                                                           emotiva e la sua personalità sul palco hanno
Classe 1990, oggi è direttore musicale della Birmingham Opera Company, nella               lasciato a bocca aperta il pubblico di ogni
sua città natale, e direttore ospite principale della BBC Scottish Symphony Orchestra.     parte del mondo. Apprezzato per la sua
La folgorazione arriva però a quattordici anni, quando sfoglia per la prima volta la       autenticità e osannato dalla critica come
partitura della Sesta di Čajkovskij e la musica diventa per lui un’ossessione. Studia      “uno dei massimi violoncellisti”, prosegue la
inizialmente il violoncello al Royal Northern College of Music; a sedici anni, già         sua brillante carriera, collaborando con le
primo violoncello nell’Orchestra giovanile di Birmingham, comincia a considerare la        più prestigiose orchestre e musicisti di fama
carriera di direttore, frequentando il prestigioso master in direzione sotto la guida di   internazionale, come Anne-Sophie Mutter,
Clark Rundell e Mark Heron. Studia con Stanislaw Skrowaczewski, partecipa alle             Vadim Repin, Martha Argerich, Yuja Wang,
masterclass di Juanjo Mena, Vasily Petrenko e Jac van Steen e nel suo percorso è           Beatrice Rana, Gustavo Dudamel, Daniele
sostenuto da mentori quali Andris Nelsons e Edward Gardner.                                Gatti, Gidon Kremer con il quale ha intrapre-
È salito sul podio delle più grandi orchestre quali la London Symphony Orchestra,          so una lunga amicizia artistica, nonché uno
i BBC Proms e La Toscanini di Parma (solo per citarne alcune), per la quale ha             dei suoi più importanti sostenitori. Lo scorso
ricoperto il ruolo di direttore principale dal 2017 al 2020, dirigendo i capisaldi del     marzo è uscito il suo primo album per Sony
repertorio romantico e moderno e registrando il ciclo completo delle sinfonie di           Classical, Reflections, che riflette le sue
Brahms. Hanno scritto di lui testate internazionali come The Times, BBC Music              radici musicali e le inaspettate somiglianze
e Classical Music Magazine così come la Repubblica, Amadeus e Musica. Forte                tra il musical russo e spagnolo all'inizio del
sostenitore dell’importanza dell’educazione musicale per i giovani, è ambasciatore         ventesimo secolo. Suona lo Stradivari “Lord
della Awards for Young Musicians, associazione inglese con l'obiettivo di fornire un       Aylesford” del 1696 in prestito dalla Nippon
supporto per lo studio della musica a giovani provenienti da contesti svantaggiati.        Music Foundation.
Alpesh Chauhan Pablo Ferrández - violoncello - Orchestra della Toscana
/ Tivoli 1975                                                                                        / Broadheath 1857 / Worcester 1934

   Alberto                                                                                              Edward
   Cara                                                                                                 Elgar

   Forse semilia miglia                                                                                 Concerto per violoncello                            soprattutto a una registrazione della grande
                                                                                                                                                            violoncellista Jaqueline Du Pré. Elgar lo scrisse
   di lontano (2021)                                                                                    e orchestra op.85                                   più di quarant’anni prima, nel 1919, ed è
   commissione Fondazione ORT                                                                                                                               l’ultima sua composizione completa per grande
   durata: 10 minuti circa                                                                              durata: 32 minuti circa                             orchestra prima della morte, rimanendo solo allo
                                                                                                                                                            stato di abbozzo la Sinfonia n.3 e un Concerto
   nota dell'autore                                                                                     nota di Francesco Ermini Polacci
                                                                                                                                                            per pianoforte. All’epoca, il compositore stava
                                                                                                                                                            passando alcuni giorni di degenza in un cottage
                                                                                                                                                            di Fittleworth, nel Sussex, a seguito di un
La luce è un tema ricorrente nel Paradiso                                                             Nella complessa Europa fra la seconda metà            intervento alle tonsille. Stando ai diari della figlia
dantesco, ma la luce dell’Empireo è del tutto                                                         dell’Ottocento e la prima del Novecento, Edward       Clarice, appena si svegliò dall’anestesia annotò
diversa da quella degli altri Cieli.                                                                  Elgar riscattò la musica inglese da almeno un         su un taccuino un motivo che gli era venuto in
"Forse semilia miglia di lontano" è il primo verso                                                    secolo di silenzio, assurgendo a emblema di una       mente. Nella tranquillità dell’amata campagna,
di Paradiso, XXX, che è il canto dell’accesso                                                         rinascita che ancor oggi ne fa uno dei più            si mise poi a lavorare a tre nuove partiture, tutte
all’Empireo.                                                                                          rappresentativi compositori del Regno Unito.          di destinazione cameristica e dal carattere intro-
Nel pezzo si racconta dello spaesamento di                                                            Uno stile, il suo, definito come squisitamente        spettivo: la Sonata per violino, il Quartetto e il
Dante, e della sua difficoltà ad affrontare una                                                       british, soprattutto per via di quella composta e     Quintetto con pianoforte. Ma, nel frattempo,
luce troppo forte e pura per l’occhio umano; e                                                        rassicurante nobiltà espressiva, di quell’aplomb      aveva ripreso in mano quel tema abbozzato dopo
inoltre della difficoltà a riferire ciò che si vede,                                                  che lo caratterizzano, per quanto alimentati da       l’operazione, e deciso di usarlo per un Concerto
quando si afferra una verità così lontana da noi;                                                     un gusto strumentale sontuoso e variegato che         per violoncello: in quell’estate del 1919 lavorò
di come questa difficoltà viene superata per via                                                      Elgar aveva invece assimilato da Richard Strauss,     giorno e notte alla nuova partitura, avvalendosi
della Grazia e lasci spazio alla meraviglia.                                                          Wagner, Berlioz. Un linguaggio di stampo fonda-       anche dei consigli del violoncellista Felix Salmond,
Ho immaginato un percorso che conduce in un            Alberto Cara, autore di musica sinfonica,      mentalmente tradizionale e tardo-romantico, e         incaricato di tenerla a battesimo.
luogo in cui si perde la volontà e la preoccupa-       da camera, operistica, eseguita in Italia e    dunque estraneo alle volontà innovative e alle        La prima esecuzione del Concerto per violoncello
zione di descrivere, in cui ci si abbandona al         all’estero. La sua prima opera, Il colore di   inquietudini che invece, in quei medesimi anni,       avvenne il 27 ottobre di quello stesso 1919, alla
moto e alla contemplazione, senza bisogno di           Cenerentola, co-prodotta dal Teatro Regio      formicolavano fra le partiture di Schönberg e         Queen's Hall di Londra: ma fu un disastro. Esito,
comprendere.                                           di Torino e dal Teatro Comunale di Bologna,    Stravinskij.                                          pare, dovuto anche alle scarsissime prove che
                                                       è andata in scena nel 2007.                    Nato nel piccolo paesino di Broadheat, nel            erano state concesse per preparare il nuovo
                                                                                                      Worcestershire, formatosi musicalmente da             lavoro: sul podio c’era Elgar, ma il resto del
                                                       Altre suoi lavori sono andati in scena al
                                                                                                      autodidatta, violinista, amante della campagna,       programma era stato affidato alla bacchetta di
                                                       Teatro Donizetti di Bergamo (Lucia Off),       grande tifoso di calcio (per la prediletta squadra    Albert Coates, che, vuoi per gelosia vuoi per
                                                       al Teatro dell’Opera giocosa di Savona         del Wolverhampton scrisse un inno), Elgar             protervia, aveva usato per sé gran parte delle
                                                       e Teatro Comunale di Modena (La notte          raggiunse la popolarità con una pagina di sfolgo-     prove. Il Concerto aveva lasciato perplessa anche
                                                       di Natale), e al Teatro “Coccia” di Novara     rante virtuosismo orchestrale, le Variazioni Enigma   la critica, per quanto Ernest Newman, nella sua
                                                       (Diva Killer e Boccaccio Delivery).            (1899); ma il suo nome rimane legato ancor di         recensione su “The Observer”, l’avesse definito
                                                       Dal 2006 inizia una lunga collaborazione       più alla celeberrima Marcia n.1 (1901) della serie    “adorabile, molto semplice”, “ma con una
                                                       con i Pomeriggi Musicali di Milano, per la     Pomp and Circumstance, largamente impiegata           saggezza profonda e una bellezza alla base della
                                                                                                      al cinema (come in Fantasia 2000 di Disney) e         sua semplicità”. Parole che ci aiutano a capire il
                                                       cui orchestra scrive: Fabula, Sinfonia
                                                                                                      assai popolare nella sua intonazione corale col       Concerto per violoncello di Elgar, assai lontano
                                                       dell’Aria, Ottavia, Wedding and Funeral
                                                                                                      titolo di Land of Hope and Glory, una sorta di        dalla magniloquenza sentimentale dell’unico altro
                                                       Marching Band.                                 inno nazionale britannico non ufficiale. Celebre      lavoro per solista, il Concerto per violino (1910),
                                                       La sua musica è edita da Casa Musicale         rimane anche il Concerto per violoncello e            e invece orientato all’essenzialità e alla concisio-
                                                       Sonzogno, Edizioni Sconfinarte e Preludio      orchestra op.85, per quanto la sua fortuna sia        ne: nella durata complessiva (non più di mezz’ora)
                                                       Edizioni Musicali.                             tarda e iniziata solo negli anni Sessanta, grazie     e in una struttura classicamente concepita
/ Amburgo 1833 / Vienna 1897

                                                          Johannes
                                                          Brahms

(quattro tempi, ma con il primo e secondo saldati         Sinfonia n.4 op.98                                    sinfonia. Inizialmente sottoposta all’attenzione del        a pieno organico (suonano qui anche l’ottavino e
assieme per formare la tradizionale successione                                                                 noto direttore Hans von Bülow, che per essa ebbe            il triangolo); accoglie tuttavia un episodio più
di tre), definita come per accogliere un unico                                                                  parole di entusiasmo, la Sinfonia n.4 in mi minore          aggraziato e lirico, esposto ai violini e ornato dai
pensiero, che viene affidato a una dimensione                                                                   op.98 venne infine eseguita a Meiningen il 25               fiati, certo nettamente in contrasto con la sfrontata
sonora quasi cameristica. I toni che lo pervadono         durata: 40 minuti circa                               ottobre del 1885, diretta dallo stesso Brahms e             ricchezza timbrica e l’orgiastica fisionomia ritmica
sono infatti introspettivi, malinconici: quasi il         nota di Francesco Ermini Polacci                      accolta da un successo sensazionale. Quella che             che lo caratterizza in maniera così prepotente, fino
riverbero emotivo della desolazione che la guerra                                                               è la più imponente, nelle dimensioni e nel senso            alla corsa conclusiva. Nel grandioso finale (Allegro
appena conclusa aveva portato con sé. Non è                                                                     espressivo generale, fra le Sinfonie di Brahms              energico e passionato), Brahms eleva un vero e
un caso che l’Adagio che apre il Concerto sia                                                                   risulta in realtà essere costruita su un materiale          proprio monumento all’arte suprema della varia-
affidato non a un gesto eclatante, bensì a un          A Brahms ci vollero venti lunghi anni di ripensa-        musicale assai contenuto, sfruttato in tutte le sue         zione, rifacendosi al temuto ma sempre tanto
austero e pensieroso recitativo – cioè un’intona-      menti e di timori per potersi liberare dall’ingom-       possibilità e distribuito con un’abilità tale da garan-     ammirato Beethoven ma anche a Bach: fonda-
zione che segue l’andamento del parlato – del          brante eredità lasciata da Beethoven nel genere          tire un solido senso di unità formale. La parsimo-          mento dell’immensa conclusione della Quarta
violoncello. È una specie di marchio, che ritrove-     della Sinfonia, finché la sua Prima Sinfonia non         nia efficacissima della mano di Brahms nel trattare         Sinfonia di Brahms è difatti un motivo semplice e
remo. Di lì nasce un motivo ondeggiante e              venne finalmente presentata in pubblico, nel 1876.       la materia musicale appare evidente fin dall’iniziale       breve, preso in prestito, con una lieve modifica,
desolato, quasi una nenia che dalle viole passa        Quasi dieci anni dopo, quest’avventura si conclu-        Allegro non troppo, la cui chiave di volta è data           dalla Cantata “Nach dir, Herr, verlanget mir” BWV
al violoncello, e risuona nella piena voce             deva con la Quarta, suggello di un itinerario            da un motivo semplice, che scende e sale con                150. Con lo sguardo rivolto a Bach e Beethoven,
dell’orchestra. Nel Moderato ecco comparire un         artistico che Brahms indirizzò a riconquistare           fare ansimante, accompagnato da un senso di                 Brahms prende quel tema di otto battute e ne fa
nuovo tema (quello da Elgar annotato dopo              quegli stessi valori formali da Beethoven profon-        dolente malinconia. Un tema che dominerà l’intero           l’anima di una passacaglia, costruendoci sopra
l’operazione), cullante e sommesso, ma cantabile;      damente rivoluzionati e disattesi dalla generazione      movimento perché carico di sconfinate potenzia-             una serie di variazioni portate avanti da un flusso
diventa sereno, salvo poi svanire al riapparire        romantica, da Schumann e Liszt per primi.                lità valorizzate da un’orchestrazione ricca di              musicale incessante, proprio secondo lo schema
della precedente nenia. Senza soluzione di             Un approccio alla Sinfonia nel segno dunque della        sfumature, affiancato da altre idee (fra le quali una       della tipica forma di danza seicentesca. Lugubre
continuità, il Lento inizia con il recitativo già      classicità, per quanto da Brahms vissuto fra i           che ha il piglio fiero di una fanfara) che in realtà        risuona quel motivo all’inizio, nei profondi accordi
ascoltato, ora in veste di pizzicati: solo che, fra    riverberi di un sentire squisitamente tardo roman-       derivano da quello, in un gioco continuo quanto             dei fiati, e da lì prende lentamente corpo la
quegli accordi dal sapore chitarristico, freme un      tico, fatto di umbratili malinconie e tinte autunnali,   intenso di rimandi ed allusioni che porta a uno             sorprendente serie di ben 35 variazioni, distribuite
tema che poi si lancia nella corsa sfrenata di un      e con la tragica consapevolezza della fine di una        sviluppo del discorso serratissimo, fino a sfociare         fra le più differenti famiglie orchestrali, sfruttate in
vero e proprio moto perpetuo (Allegro molto).          civiltà; e non senza farvi anche avvertire la presen-    in una coda di disperata, ineluttabile tragicità.           ogni loro minimo dato melodico, armonico e
Il breve Adagio accoglie il canto sommesso             za misteriosa ed onnipotente di quella Natura da         L’Andante moderato, con la sua aura da sogno,               ritmico, generatrici di idee ora dal profilo vigorosa-
quanto accorato del violoncello, un’elegia che         lui sempre amata: “È proprio questa la grandezza         pare invece schiudere orizzonti di immacolata               mente ritmico ora più teneramente lirico: esse
risuona quasi straziante sul tappeto quasi impal-      specifica del sinfonismo brahmsiano. Nella sua           dolcezza: un tema nobile, enunciato dal corno, si           dilatano oltre l’impensabile le possibilità espressive
pabile dell’orchestra. Un baldanzoso episodio          nobiltà eccelsa, nella platonica altezza e nel subli-    rifrange nell’arcaica delicatezza strumentale di            di quel semplice tema. Il tutto per di più disposto
orchestrale dà invece il via all’Allegro ma non        me si rispecchiano la purezza immobile del               piccoli gruppi cameristici; poi, i pizzicati sullo sfondo   secondo gli schemi rigorosi della gloriosa forma
troppo finale, e prima di riprenderlo il violoncello   paesaggio d’alta montagna e l’incantato riverbero        lasciano d’improvviso il posto ad un canto disteso          sonata, con le sue canoniche sezioni di esposi-
si ripiega ancora in un assorto recitativo. Poi        dei grandi ghiacciai, la salda forma dei monti e la      e solenne, sempre intonato dagli archi, uno                 zione, sviluppo e ripresa. Rivive insomma tutta
s’innesca la girandola vorticosa del rondò, sorta      loro possente concretezza”, ha scritto Massimo           squarcio radioso di struggente commozione che               una civiltà musicale nel Finale della Quarta
di sfida cavalleresca fra solista e orchestra;         Mila, noto studioso e fra i più autorevoli esegeti di    rimane fra le invenzioni melodiche più felici e             Sinfonia di Brahms, una tradizione che Brahms
affiorano frammenti dell’Adagio, il tempo rallenta     Brahms. Non c’era estate che Brahms non                  toccanti di Brahms. Sottoposto anche a dramma-              celebra attraverso un colossale edificio sonoro
sempre più, fino a far riemergere il pensoso           trascorresse fra le predilette montagne, e fu così       tici sviluppi, quel motivo dal sapore leggendario           portato fino ai suoi esiti più solenni e grandiosi, e
recitativo ascoltato all’inizio del Concerto, ben      anche nel 1885, per la consueta villeggiatura che        ascoltato fin all’inizio continua comunque a gover-         per certi versi non privi di pericolo per gli esiti
presto però inghiottito dalla fulminea conclusione.    lo vide sostare nel paesino di Mürzzuschlag, in          nare l’intero movimento, e risuona non casual-              futuri. A quei valori Brahms pare appigliarsi, con il
                                                       Stiria, ai piedi del monte Semmering: nella solitu-      mente anche alla fine come una voce epica che               suo nobile pessimismo e non senza la consapevo-
                                                       dine di quel rigenerante soggiorno estivo, Brahms        si leva in mezzo ad un’atmosfera di rarefatta               lezza che lo vede guardare a un mondo ormai
                                                       riprese in mano un lavoro che aveva già avviato          contemplazione. Accenti rudi e bruschi scandisco-           prossimo all’ineluttabile estinzione. Per dirla
                                                       durante l’estate precedente, lo rifinì e portò così a    no invece l’Allegro giocoso, nel ritmo baldanzoso           ancora con le parole di Mila: “La Sinfonia più
                                                       termine quella che sarebbe diventata la sua ultima       di 2/4, momento turbolento che viene scatenato              rivolta al passato è la più tragicamente moderna”.
rubrica di Silvia Venturi

* prime parti
** concertino

Violini Primi
William Esteban Chiquito *
                                Violoncelli
                                Luca Provenzani *
                                                        Corni
                                                        Paolo Faggi *         Cari spettatori ...
Daniele Giorgi *                Augusto Gasbarri *      Alberto Bertoni
                                                                              "Il concerto di stasera ospiterà il direttore inglese Alpesh
Damiano Babbini                 Andrea Landi **         Gabriele Galluzzo     Chauhan. Oltre ad aver naturalmente collaborato con
Stefano Bianchi                 Simone Centauro         Silvia Rimoldi        le più importanti orchestre a livello internazionale ha
Gabriella Colombo               Veronica Lapiccirella                         avuto modo di dirigere anche molti ensemble giovanili,
Clarice Curradi                                         Trombe                in quanto è consapevole della vitale importanza della
Francesco Di Cuonzo             Contrabbassi            Stefano Benedetti *   fruizione della musica fin dalla più tenera età. Alpesh è
Isak Lenza                      Amerigo Bernardi *      Donato De Sena *      infatti ambasciatore della charity inglese Awards for Young
Susanna Pasquariello            Giovanni Ludovisi **                          Musicians, il cui scopo è di fornire a giovani provenienti da
                                Margherita Naldini      Tromboni              contesti svantaggiati supporto per lo studio della musica.
Violini Secondi                                         Paolo Masi *          Nella prima parte del concerto accompagnerà il giovane
Franziska Clara Schötensack *   Flauti                  Mario Pilati          violoncellista spagnolo Pablo Ferrández (che suona un
Chiara Foletto **               Claudia Bucchini *      Sergio Bertellotti    bellissimo Stradivari “Lord Aylesford” 1696) e avremo
Patrizia Bettotti               Fabio Fabbrizzi *                             l'onore di ascoltarlo prima del suo debutto scaligero con
Emanuele Brilli                 Silvia Marini           Basso Tuba            Riccardo Chailly in programma alla Scala a ottobre 2022".
Fiammetta Casalini                                      Riccardo Tarlini *
Marta Lazzeri                   Oboi                                          Per i suggerimenti di ascolto non possiamo che
Alessandro Giani                Alessio Galiazzo *      Timpani               suggerirvi l'imprescindibile incisione di Carlos Kleiber
Marco Pistelli                  Paolo Brunello *        Matteo Modolo *       (una delle pochissime registrazioni ufficiali del Maestro,
                                                                              che non amava entrare in sala d'incisione) della Quarta
Viole                           Clarinetti              Percussioni           di Johannes Brahms sul podio dei Wiener (Deutsche
Stefano Zanobini *              Emilio Checchini *      Marco Farruggia       Grammophon 1 cd €10,00). Per il Concerto di Edward
Marcello Schiavi *              Marco Ortolani *                              Elgar potete invece scegliere tra un'incisione storica (ma
Pier Paolo Ricci **                                                           di ottimo suono) con una Jacqueline Du Pré giovanissima
Eleonora De Poi                 Fagotti                                       insieme alla London Symphony Orchestra (EMI Classics
Valentina Gasperetti            Paolo Carlini *                               1 cd €10,00) e un recentissimo Sollima solista (Brilliant
Sabrina Giuliani                Umberto Codecà *                              Classics 1 cd €8,00).
                                Corrado Barbieri                              Questi e altri titoli disponibili presso la sede di Dischi
                                                        Ispettore             Fenice in via Santa Reparata 8/B a Firenze dal lunedì al
                                                        d’orchestra           sabato10-14 e 15.30-19.30.
                                                        e archivista          Info e prenotazioni tel. 055 3928712 (anche whatsapp)
                                                        Alfredo Vignoli       email: info@dischifenice.it
FONDAZIONE                      Consiglio di                    Amministrazione
                                            ORCHESTRA                       Amministrazione                 Simone Grifagni
                                                                            Maurizio Frittelli presidente   Cristina Ottanelli
                                            REGIONALE                       Nazzareno Carusi vice
                                            TOSCANA                         Elisabetta Bardelli             Servizi tecnici
41a Stagione Concertistica                                                                                  Angelo Del Rosso
                                                                            Antonella Centra
2021 / 2022                                 Via Verdi, 5 - 50122 Firenze    Maria Luisa Chiofalo            Ospitalità e sala
                                            tel. (+39) 055 2340710
                                                                            Revisore unico                  Teatro Verdi
                                            tel. (+39) 055 2342722
                                                                            Vittorio Quarta                 Fulvio Palmieri
                                            fax (+39) 055 2008035
                                                                                                            Paolo Malvini
                                                                            Direttore generale
                                            info@orchestradellatoscana.it                                   Francesco Bazzani
                                                                            Marco Parri
direttore                                   orchestradellatoscana.it                                        Pietro Carnera

James
                                                                            Direttore artistico             Tommaso Cellini
                                                                            Daniele Rustioni                Gaia Cugini
                                                                                                            Elena Fabbrucci
                                                                            Direttore onorario              Giorgio Aristide Foffa

Conlon
                                                                            James Conlon

                                             CO
                                                Istituzioni
                                                      oncertistiche
                                                              rchestrali
                                                                                                            Leone Fossati
                                                                                                            Vittoria Frassinelli
                                                                            Direttore ospite principale
                                                                            Nil Venditti                    Enrico Guerrini
                                                                            Beatrice Venezi                 Caterina Lupi
                                                                                                            Giulia Marinacci
                                                                            Direzione artistica             Giulia Mazzone
                                                                            Cristian Carrara                Francesca Rigutini
                                                                            Paolo Frassinelli               Vieri Ulivi Valoriani
                                            Progetto grafico e              Tiziana Goretti                 Alice Zanobini
musiche di                                  impaginazione                   Giulia Nuti
                                            Ambra Greco                                                     Palcoscenico
MOZART,                                                                     Direzione generale,             Teatro Verdi
                                                                            sviluppo e personale            Walter Sica
ŠOSTAKOVIČ                                                                  Elisa Bonini                    Carmelo Meli
                                            Crediti Foto                    Stefania Tombelli               Sandro Russo
                                            Patrick Allen (cop)             Arianna Morganti                Alessandro Goretti
                                            Igor Studio (cop)
                                            Lorenza Daverio (8)             Comunicazione
                                            Dan Steinberg (14)              Riccardo Basile
                                                                            Ambra Greco
                                                                            Sara Bertolozzi

                                            Contributi

                                21
                                            Gregorio Moppi (2)                                              BIGLIETTERIA
                                            Rosaria Parretti (4-5)                                          Via Ghibellina, 97 - Firenze
                                            Alberto Cara (8)                                                mar-ven ore 10-13 e 15-19
                                            Francesco Ermini Polacci        TEATRO VERDI                    nei giorni di spettacolo
                                            (9-11)                          Via Ghibellina, 99 - Firenze    anche 20-21
                             NOVEMBRE       Silvia Venturi (13)             teatroverdifirenze.it           tel. (+39) 055 2123020
                                domenica
                                ore 17:00
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