INFORMAZIONI SUI DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE E SULL'OBESITÀ - I TRATTAMENTI VALIDATI DALLA RICERCA SCIENTIFICA E RACCOMANDATI DA AIDAP ...

Pagina creata da Mario Marotta
 
CONTINUA A LEGGERE
INFORMAZIONI SUI DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE E SULL'OBESITÀ - I TRATTAMENTI VALIDATI DALLA RICERCA SCIENTIFICA E RACCOMANDATI DA AIDAP ...
INFORMAZIONI
SUI DISTURBI
DELL’ALIMENTAZIONE
E SULL’OBESITÀ
I TRATTAMENTI VALIDATI DALLA RICERCA SCIENTIFICA
E RACCOMANDATI DA AIDAP

               Associazione Italiana
               Disturbi dell’Alimentazione e del Peso
INFORMAZIONI SUI DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE E SULL'OBESITÀ - I TRATTAMENTI VALIDATI DALLA RICERCA SCIENTIFICA E RACCOMANDATI DA AIDAP ...
Associazione Italiana Disturbi dell’alimentazione e del Peso
Via Sansovino 16 - 37138 Verona (VR)
Tel. 045/8103915 - Fax 045/8102884
E-mail: info@aidap.org
Sito web: www.aidap.org

Questo manuale è protetto da copyright
© 2020 AIDAP

Nessuna parte del libretto può essere riprodotta senza il permesso scritto.
I pazienti possono fotocopiarne parti a scopo terapeutico.
Introduzione

AIDAP (Associazione Italiana Disturbi              ad avere idee sbagliate sulle cause del loro
dell’Alimentazione e del Peso) è un’associa-       problema, a intraprendere trattamenti non
zione indipendente autonoma, senza fini di         adeguati e, in alcuni casi, a scatenare o ag-
lucro ed è riconosciuta come società medi-         gravare il loro disturbo.
co scientifica dalla Federazione delle Società          Negli ultimi anni sono sorti numerosi
Medico Scientifiche Italiane (FISM).               centri specialistici, ma purtroppo ancora
     La mission di AIDAP è disseminare in          molte persone con disturbi dell’alimenta-
Italia la conoscenza scientifica sulla preven-     zione e/o obesità non seguono un tratta-
zione, educazione, trattamento e ricerca dei       mento, poche lo richiedono e i centri spe-
disturbi dell’alimentazione (anoressia nervo-      cialistici non sono accessibili alla maggior
sa, bulimia nervosa, altri disturbi dell’alimen-   parte delle persone che ne hanno bisogno.
tazione) e dell’obesità. A tale scopo AIDAP        Inoltre, in molti centri specialistici non è
organizza convegni, gruppi di studio, altre at-    fornita una terapia supportata dall’evidenza
tività di formazione e informazione nel cam-       scientifica.
po medico, psicologico, scolastico e sociale.           In questo opuscolo sono riportate in-
     In Italia, purtroppo, una intricata rete      formazioni scientifiche aggiornate sui di-
di informazioni sbagliate impedisce a mol-         sturbi dell’alimentazione e sull’obesità e sui
te persone di affrontare in modo adeguato          trattamenti validati dalla ricerca scientifica
i disturbi dell’alimentazione e l’obesità. Le      e raccomandati da AIDAP per la gestione di
informazioni imprecise portano le persone          queste condizioni.

                                                                www.aidap.org | AIDAP          1
2   AIDAP | info@aidap.org
Informazioni
   sui Disturbi dell’Alimentazione

       PRIMA DEL                    DOPO IL
     TRATTAMENTO                 TRATTAMENTO

n Peso, forma del corpo,   n Peso, forma     n   Sport
  alimentazione              del corpo,      n   Musica
n Scuola                     alimentazione   n   Amici
n Famiglia                 n Scuola          n   Pittura
n Altro                    n Famiglia        n   Altro

                                  www.aidap.org | AIDAP    3
Una persona ha un disturbo dell’alimentazio-      Caratteristiche cliniche e decorso
ne quando il suo comportamento alimentare
o i comportamenti che adotta per controllare      L’anoressia nervosa nei casi tipici inizia
il suo peso danneggiano significativamente la     nell’adolescenza con una marcata perdita
sua salute fisica e la sua qualità di vita.       ponderale e il raggiungimento di un peso
     Negli adulti e negli adolescenti la clas-    corporeo molto basso. La perdita di peso è
sificazione medica distingue tre disturbi         perseguita attivamente seguendo una dieta
dell’alimentazione principali:                    ferrea e ipocalorica. In genere, le persone
                                                  con questo disturbo evitano i cibi che consi-
Q Anoressia nervosa                               derano ingrassanti e, a volte, saltano i pasti o
Q Bulimia nervosa                                 digiunano. Alcune persone per perdere peso
Q Disturbo da binge-eating                        eseguono un’attività fisica eccessiva. Altre
                                                  per dimagrire si inducono il vomito. Circa
     Gli studi eseguiti in questi ultimi anni     un terzo ha degli episodi di abbuffata, spes-
hanno però evidenziato che, oltre a questi        so soggettivi (cioè quando l’alimentazione è
tre disturbi, molte persone hanno un distur-      incontrollata ma non è eccessiva) durante i
bo dell’alimentazione che cade al di fuori di     quali il loro tentativo di restringere l’assun-
queste tre categorie. Sono casi che possono       zione del cibo è interrotto.
essere riuntiti nella categoria chiamata “altri        Sintomi comuni, che peggiorano con
disturbi dell’alimentazione”.                     la perdita di peso e spesso scompaiono con
                                                  la normalizzazione ponderale sono le pre-
                                                  occupazioni per l’alimentazione, gli sbalzi
                                                  del tono dell’umore, l’irritabilità, il deficit
                                                  di concentrazione, la perdita dell’interesse
                                                  sessuale, l’isolamento sociale, le difficoltà
        Anoressia nervosa                         digestive con un senso di pienezza precoce,
                                                  l’intolleranza al freddo e l’astenia.
Chi colpisce                                           In alcuni adolescenti l’anoressia nervosa
                                                  è di breve durata e va in remissione senza
L’anoressia nervosa colpisce prevalente-          alcuna cura o con un trattamento breve. Se
mente le adolescenti e le giovani donne, ma       non si verifica questa evenienza il disturbo
in circa un caso su 10 si sviluppa negli uo-      tende a persistere e richiede interventi spe-
mini. La sua prevalenza è di circa l’1%, con      cializzati prolungati e complessi. Un ampio
una prevalenza lifetime (cioè la percentuale      gruppo migra verso la bulimia nervosa o al-
di persone che hanno avuto il disturbo in         tri disturbi dell’alimentazione e una piccola
qualsiasi fase della loro vita) di circa il 2%.   percentuale di casi rimane “bloccato” nell’a-
Questo significa che il 2% delle donne ha         noressia nervosa per anni, uno stato da cui
avuto l’anoressia nervosa in una qualsiasi        è molto difficile, ma non impossibile, uscire.
fase della sua vita.

4      AIDAP | info@aidap.org
Come capire se si è affetti da                        rifiuto ad ammettere la gravità della
anoressia nervosa                                     propria condizione di sottopeso.

La maggior parte delle persone ha sentito              L’amenorrea (mancanza di almeno tre
parlare dell’anoressia nervosa perché spes-       cicli mestruali consecutivi) non è necessa-
so attrae l’attenzione dei media e perché le      ria per la diagnosi di anoressia nervosa, ma
persone che ne sono affette appaiono molto        comunque è un sintomo che deve sempre
emaciate e a volte possono anche morire.          far sospettare la presenza di un disturbo
Per dire che una persona ha questo disturbo       dell’alimentazione, soprattutto se compare
dell’alimentazione devono essere soddisfat-       in un’adolescente o in una giovane donna
te tre condizioni:                                che restringe l’alimentazione. Nella maggior
                                                  parte dei casi si tratta di amenorrea secon-
1. Sottopeso. Tutte le persone affette da         daria (perdita di mestruazioni dopo un pe-
   anoressia nervosa, per definizione, de-        riodo più o meno lungo di cicli regolari); in
   vono essere sottopeso, cioè pesare meno        una minoranza, quando l’anoressia nervosa
   di un Indice di Massa Corporea (IMC)           è insorta prima dello sviluppo puberale, di
   di 18,5 – l’IMC si calcola dividendo il        amenorrea primaria. Negli uomini sono
   peso in chili per l’altezza al quadrato in     presenti perdita dell’interesse sessuale e
   metri – oppure al di sotto di quanto at-       impotenza.
   teso se sono adolescenti o bambini.                 Infine, un sottogruppo di persone ha
2. Paura d’ingrassare. La seconda pecu-           caratteristiche simili a quelle dell’anoressia
   liarità dell’anoressia nervosa è l’intensa    nervosa, ma non riporta la paura d’ingras-
   paura di prendere peso o di diventare          sare e la preoccupazione per il peso e la for-
   grassi, anche quando si è sottopeso.           ma del corpo. In questi casi, se è presente
3. Eccessiva valutazione del peso e del-          un’estrema preoccupazione per le conse-
   la forma del corpo. La persona con             guenze negative del mangiare (per es. paura
   anoressia nervosa riporta un’eccessiva         di non digerire o di avere delle manifesta-
   valutazione del peso e della forma del         zioni allergiche o di soffocare o di non ri-
   corpo (cioè, giudica se stessa in modo         uscire a deglutire) oppure un evitamento
   predominante o a volte esclusivo sulla         del cibo per le sue caratteristiche sensoriali
   base del suo peso, della sua forma del         o un mancato interesse per il cibo, posso-
   corpo e del loro controllo). Questa ca-        no ricevere la diagnosi di disturbo evitante/
   ratteristica è diversa dal sentirsi grassi e   restrittivo dell’assunzione di cibo: un distur-
   dall’essere insoddisfatti del peso e della     bo della nutrizione che colpisce prevalente-
   forma del corpo che sono comuni nel-           mente, ma non sempre, l’infanzia e la prima
   la popolazione e in genere non creano          adolescenza.
   danni. Nelle persone più giovani con
   anoressia nervosa è spesso presente un

                                                               www.aidap.org | AIDAP           5
o le pillole dimagranti, altre ancora fanno
                                                  esercizio in modo eccessivo. Nonostante
                                                  l’adozione di questi mezzi di compenso le
          Bulimia nervosa                         persone con questo disturbo sono general-
                                                  mente di peso normale, alcune in sovrappe-
Chi colpisce                                      so perché il cibo assunto con le calorie non
                                                  viene eliminato (per es. con i lassativi e i
La bulimia nervosa colpisce prevalentemen-        diuretici) o è eliminato solo in parte (per es.
te le donne nella tarda adolescenza e nella       con il vomito).
prima età adulta, mentre la prevalenza tra i          La bulimia nervosa tende ad essere un
maschi è incerta e sembra essere minore di        disturbo auto-perpetuante che solo in po-
uno a 10. La sua prevalenza nei paesi occi-       chi casi tende ad andare in remissione spon-
dentali è circa lo 0,6% tra le adolescenti e le   taneamente, sebbene possa andare incontro
giovani donne, mentre tra le donne la pre-        a miglioramenti e peggioramenti. In genere,
valenza lifetime è di circa il 2%.                quando le persone richiedono un tratta-
                                                  mento hanno questo comportamento ali-
Caratteristiche cliniche e decorso                mentare da cinque anni o più.

Il problema inizia in genere nella tarda ado-     Come capire se si è affetti
lescenza con un periodo di dieta ferrea che       da bulimia nervosa
viene, dopo un tempo variabile, interrotto
da episodi di abbuffata che la persona cer-       Capire se si è affetti da bulimia nervosa
ca di compensare inducendosi il vomito o          non è semplice come nel caso dell’anoressia
usando altri comportamenti estremi di con-        nervosa. In sintesi, una persona ha questo
trollo del peso. In circa un quarto dei casi      disturbo quando ha le seguenti cinque ca-
la dieta è così estrema che la persona pri-       ratteristiche:
ma sviluppa l’anoressia nervosa e poi con la
comparsa degli episodi di abbuffata progre-       1. Ricorrenti episodi di abbuffata. Un’ab-
disce verso la bulimia nervosa.                      buffata, traduzione del termine inglese
     Le persone con bulimia nervosa hanno            binge-eating, si definisce sulla base di
abitudini alimentari caotiche. Al di fuori           due caratteristiche che devono essere
degli episodi di abbuffata cercano di restrin-       entrambe presenti:
gere in modo estremo la loro alimentazione           a. il consumo di una grande quan-
in modo simile alle persone con anoressia               tità di cibo che una persona non
nervosa. Alcune non mangiano nulla al di                mangerebbe in quella determinata
fuori delle abbuffate e molte altre mangia-             quantità di tempo (per es. due ore)
no pochissimo. Molte si inducono il vomito           b. la sensazione di perdita di controllo
dopo gli episodi di abbuffata, altre assumo-            sull’atto di mangiare (ad es. sentire
no in modo improprio i lassativi, i diuretici           che non ci si può astenere dall’ab-

6      AIDAP | info@aidap.org
buffarsi, oppure non riuscire a fer-
         marsi una volta iniziato a mangiare).
2.   Comportamenti di compenso. La se-
     conda caratteristica importante della            Disturbo da binge-eating
     bulimia nervosa è che le abbuffate de-
     vono essere seguite da comportamen-           Chi colpisce
     ti di compenso (per es. il vomito au-
     to-indotto, l’uso improprio di lassativi      La prevalenza del disturbo da binge-eating
     o diuretici, l’esercizio fisico eccessivo e   stimata nei vari studi varia dallo 0,62 al 3,6%,
     il digiuno), finalizzati a prevenire l’au-    con una prevalenza lifetime da meno dell’1%
     mento di peso.                                nei paesi europei al 2,6% negli USA. A dif-
3.   Frequenza delle abbuffate e dei com-          ferenza di altri disturbi della nutrizione e
     portamenti di compenso. Perché sia            dell’alimentazione, come l’anoressia nervosa
     diagnosticata la bulimia nervosa, le ab-      e la bulimia nervosa in cui il rapporto fem-
     buffate e i comportamenti di compenso         mine maschi è 9:1, nel disturbo da binge-ea-
     devono verificarsi almeno una volta la        ting il rapporto è più bilanciato ed è circa 6:4.
     settimana per 3 mesi. Sebbene sia uno
     standard arbitrario, serve a restringere la   Caratteristiche cliniche e decorso
     diagnosi soltanto alle persone che han-
     no un disturbo ricorrente e persistente.      Il disturbo da binge-eating, sebbene con-
4.   Eccessiva valutazione del peso e della        divida con la bulimia nervosa gli episodi di
     forma del corpo. Come le persone af-          abbuffata, presenta le seguenti differenze:
     fette da anoressia nervosa, anche quelle      (1) gli episodi di abbuffata non sono seguiti
     con bulimia nervosa hanno una valu-           dall’utilizzo regolare di comportamento di
     tazione di sé basata in modo predomi-         compenso e accadono in situazioni in cui è
     nante sul peso e la forma del corpo.          presente una tendenza generale a mangiare
5.   Il disturbo non si manifesta esclusiva-       in eccesso e in modo sregolato piuttosto che
     mente nel corso di episodi di anoressia       di restrizione dietetica; ciò spiega la forte
     nervosa. Questo significa che una per-        associazione con l’obesità; (2) è frequente
     sona con episodi di abbuffata e compor-       anche negli uomini; (3) ha un tasso eleva-
     tamenti di compenso ma con un peso            to di remissione spontanea a breve termine,
     basso (inferiore a un IMC di 18,5) rice-      come evidenziato da studi di trattamento
     verà una diagnosi di anoressia nervosa,       farmacologico o che ne hanno valutato la
     mentre se l’IMC è maggiore o uguale a         storia naturale.
     18,5 la diagnosi sarà di bulimia nervosa.         Il tasso di remissione dopo quattro anni
                                                   è di circa l’80% e la migrazione verso l’ano-
                                                   ressia nervosa e la bulimia nervosa è rara.

                                                                 www.aidap.org | AIDAP            7
Come capire se si è affetti da disturbo               menti di compenso come nella bulimia
da binge-eating                                        nervosa, e non si verifica esclusivamente
                                                       nella bulimia nervosa o nell’anoressia
Una persona è affetta da disturbo da bin-             nervosa.
ge-eating se soddisfa i seguenti criteri dia-
gnostici:

1. Ricorrenti episodi di abbuffata. Come
   per la bulimia nervosa, un’abbuffata si
   definisce sulla base di due caratteristiche               Altri disturbi
   che devono essere entrambe presenti:                    dell’alimentazione
   a. il consumo di una grande quantità
        di cibo;
   b. la sensazione di perdita di controllo        Questi disturbi non soddisfano i criteri dia-
        sull’atto di mangiare (ad es. sentire      gnostici per l’anoressia nervosa, la bulimia
        che non ci si può astenere dall’ab-       nervosa e il disturbo da binge-eating pur
        buffarsi, oppure non riuscire a fer-       causando un significativo danno alle perso-
        marsi una volta iniziato a mangiare).      ne che ne sono colpite. Studi recenti hanno
2. Presenza di tre o più delle seguenti ca-       osservato che gli altri disturbi dell’alimen-
   ratteristiche                                   tazione costituiscono circa un terzo dei pa-
   a. Mangiare molto più rapidamente              zienti ambulatoriali o ricoverati affetti da
        del normale.                               disturbo dell’alimentazione e, allo stesso
   b. Mangiare fino a sentirsi spiacevol-          modo dell’anoressia nervosa e della bulimia
        mente pieni.                               nervosa, sembrano colpire soprattutto le
   c. Mangiare grandi quantità di cibo            adolescenti e le giovani donne.
        anche se non ci si sente fisicamente           Gli altri disturbi dell’alimentazione
        affamati.                                  possono essere divisi in cinque sottogruppi:
   d. Mangiare da soli a causa dell’imba-
        razzo per quanto si sta mangiando.         1. Anoressia nervosa atipica. Sono soddi-
   e. Sentirsi disgustati verso se stessi, de-        sfatti tutti criteri per l’anoressia nervo-
        pressi o assai in colpa dopo l’episodio.      sa, salvo che nonostante una significati-
3. Presenza di marcato disagio riguardo               va perdita di peso, il peso dell’individuo
   alle abbuffate.                                    è all’interno o al di sopra dell’intervallo
4. Frequenza delle abbuffate. L’abbuffata             di normalita.
   si verifica, in media, almeno 1 volta alla      2. Bulimia nervosa a bassa frequenza e/o
   settimana per 3 mesi.                              di durata limitata. Sono soddisfatti tut-
5. Assenza di comportamenti di com-                   ti i criteri per la bulimia nervosa, salvo
   penso. L’abbuffata non è associata alla           che gli episodi di abbuffata e le condotte
   messa in atto sistematica di comporta-             compensatorie inappropriate si verifi-

8      AIDAP | info@aidap.org
cano, mediamente, meno di 1 volta alla
   settimana e/o per meno di 3 mesi.
3. Disturbo da binge-eating a bassa fre-
   quenza e/o di durata limitata. Sono                      La prospettiva
   soddisfatti tutti criteri per il disturbo da
                                                           transdiagnostica
   binge-eating, salvo che gli episodi di ab-
   buffata si verificano, mediamente, meno
   di 1 volta alla settimana e/o per meno di      La classificazione diagnostica descritta so-
   3 mesi.                                        pra, sebbene descriva in modo accurato le
4. Disturbo da condotte di eliminazione.          maggiori forme di disturbi dell’alimenta-
   Presenza di ricorrenti condotte di elimi-      zione osservate, ha però dei limiti.
   nazione per influenzare il peso o la for-
   ma del corpo (per es. vomito autoindot-        Q Il primo limite è che tende a trascurare
   to, uso improprio di lassativi, diuretici o      il fatto che i vari disturbi dell’alimenta-
   altri farmaci) in assenza di abbuffate, in       zione condividono la maggior parte del-
   una persona non sottopeso.                       le caratteristiche (vedi Tabella 1), in par-
5. Sindrome da alimentazione nottur-                ticolare i comportamenti alimentari e di
   na. Presenza di ricorrenti episodi di            controllo del peso e le preoccupazioni
   alimentazione notturna, che si manife-           per il peso e la forma del corpo. Questo
   stano mangiando dopo il risveglio dal            fa sì che in alcuni casi sia difficile fare
   sonno oppure l’eccessivo consumo di              un’accurata distinzione diagnostica. Per
   cibo dopo il pasto serale. C’è la consa-        esempio, una persona con tutte le ca-
   pevolezza e il ricordo di aver mangiato.         ratteristiche della bulimia nervosa con
   L’alimentazione notturna non è meglio           un IMC che varia tra 18,4 a 18,6 (corri-
   spiegata da influenze esterne come la            spondente alla variazione di meno di 1
   modificazione del ciclo sonno-veglia             kg di peso corporeo), può ricevere una
   dell’individuo oppure da norme sociali           diagnosi, a seconda del momento in cui
   locali. L’alimentazione notturna causa           è misurato il suo peso, di anoressia ner-
   un significativo disagio e/o compro-             vosa (se il suo IMC è inferiore a 18,5) o
   missione del funzionamento. I pattern            di bulimia nervosa (se il suo IMC è su-
   di alimentazione disordinata non sono            periore o uguale a 18,5). Un altro confi-
   meglio spiegati dal disturbo da binge-e-         ne problematico è quello tra la bulimia
   ating o da un altro disturbo mentale,            nervosa e il disturbo da binge-eating.
   compreso l’uso di sostanze, e non sono           Nelle persone che non si inducono il vo-
   attribuibili a un altro disturbo medico          mito o assumono lassativi, la distinzio-
   oppure all’effetto di farmaci.                   ne si basa principalmente su quello che
                                                    mangiano tra gli episodi di abbuffata.
                                                    Se la quantità è scarsa si fa una diagnosi
                                                    di bulimia nervosa, se invece non lo è,

                                                               www.aidap.org | AIDAP          9
Tabella 1. Caratteristiche cliniche dei disturbi dell’alimentazione

 CARATTERISTICHE CLINICHE                                  AN         BN     BED      ADA
 Eccessiva valutazione del peso e della forma
                                                           +++        +++     +        ++
 del corpo e del loro controllo
 Dieta ferrea                                              +++        +++              ++
 Episodi di abbuffata                                       +         +++    +++       ++
 Vomito autoindotto                                         +         ++                +
 Uso improprio di diuretici                                 +         +                 +
 Esercizio fisico eccessivo                                 ++        +                 +
 Check del corpo                                            ++        ++      +         +
 Evitamento dell’esposizione del corpo                      +         ++      ++        +
 Sensazione di essere grassi                                ++        ++      ++       ++
 Basso peso                                                +++                          +

AN = anoressia nervosa; BN = bulimia nervosa; BED = disturbo da binge-eating;
ADA = altri disturbi dell’alimentazione

  di disturbo da binge-eating. In altre pa-          forma nel tempo. La migrazione dia-
  role, non esiste una linea di distinzione          gnostica dei disturbi dell’alimentazio-
  netta tra le varie categorie diagnostiche          ne (per esempio da anoressia nervosa a
  dei disturbi dell’alimentazione.                   bulimia nervosa a altri disturbi dell’a-
Q Il secondo limite del sistema classifica-          limentazione) è la norma, piuttosto
  tivo è che le tre diagnosi principali dei          che l’eccezione (vedi Figura 1). Questo
  disturbi dell’alimentazione forniscono             significa che le persone nel corso della
  un quadro incompleto dei problemi                  vita vanno incontro a diversi disturbi
  alimentari. Molti disturbi dell’alimen-            mentali? No, hanno avuto un singolo
  tazione, come già descritto, non soddi-            problema alimentare che ha cambiato
  sfano i criteri diagnostici dell’anoressia         forma nel corso del tempo.
  nervosa, della bulimia nervosa e del di-
  sturbo da binge-eating e così sono stati            Queste osservazioni hanno portato a
  inseriti nella categoria eterogenea, re-       sviluppare la teoria transdiagnostica che,
  siduale e trascurata, chiamata “altri di-      nata presso l’università di Oxford, considera
  sturbi dell’alimentazione”.                    i disturbi dell’alimentazione come un’unica
Q Il terzo importante limite è che i distur-     categoria diagnostica piuttosto che vari di-
  bi dell’alimentazione cambiano la loro         sturbi separati.

10     AIDAP | info@aidap.org
genitori o con la mamma?”, “È dovuto alla
                                                 pressione alla magrezza esercitata dai me-
                           AN                    dia e dal mondo della moda?”; “È una scelta
                                                 personale o una malattia?”; “È una richiesta
           ADA                                   di aiuto o una protesta?”. Non c’è una rispo-
                               BN                sta semplice a queste domande.
                                                      La realtà è che non conosciamo le cau-
                                                 se dei disturbi dell’alimentazione perché ci
                                                 sono molte sfide metodologiche che non
                                                 sono ancora state vinte. I disturbi dell’ali-
                                                 mentazione, infatti, sono difficili da indivi-
Figura 1. La migrazione diagnostica dei          duare e da diagnosticare, sono usate delle
disturbi dell’alimentazione                      definizioni diagnostiche inconsistenti, le
AN = anoressia nervosa, BN = bulimia nervosa;    persone che richiedono un trattamento non
ADA = altri disturbi dell’alimentazione          sono rappresentative e non ci sono dei fe-
                                                 notipi ovvi da studiare. Per esempio, ci sono
                                                 delle forme di anoressia nervosa che vanno
    La prospettiva transdiagnostica, illu-       in remissione in un breve lasso di tempo e
strata nella Figura 2, è stata utilizzata come   altre che durano tutta la vita, altre ancora
punto di partenza per il trattamento dei di-     che si trasformano in disturbi dell’alimen-
sturbi dell’alimentazione raccomandato da        tazione diversi, ma questi casi sono messi
AIDAP.                                           in un unico gruppo quando si studiano le
                                                 cause dell’anoressia nervosa. Inoltre, il pro-
                                                 blema della comorbilità è spesso trascurato,
                                                 anche se sembra esistere una relazione tra
                                                 disturbi dell’alimentazione e depressione.
                                                      Comunque, i dati a nostra disposizione
       Le cause dei disturbi                     indicano che la familiarità giochi un ruolo
                                                 per lo sviluppo di questi disturbi. Tra i fa-
        dell’alimentazione                       miliari di primo grado c’è, infatti, un rischio
                                                 aumentato di 10 volte di sviluppare un di-
Le informazioni fornite dai media e da al-       sturbo dell’alimentazione. Inoltre, gli studi
cuni pseudo-esperti sulle cause dei disturbi     sui gemelli suggeriscono che i fattori genetici
dell’alimentazione sono spesso non corrette      contribuiscano al 40-60% dell’ereditabilità.
e prive di una solida base scientifica.          Recentemente sono stati anche identificati
    Domande che spesso sono fatte all’AI-        con la metodica associazione genome-wide
DAP dai pazienti, dai loro familiari, ma an-     (GWAS) otto loci genetici significativi per
che da alcuni colleghi sono: “È un proble-       l’anoressia nervosa che si correlano con al-
ma che nasce da un cattivo rapporto con i        cuni disturbi mentali e tratti metabolici (un

                                                              www.aidap.org | AIDAP          11
AN

           ADA                                                              DA
                               BN

        Classificazione medica                            Prospettiva transdiagnostica

Figura 2. Prospettiva transdiagnostica dei disturbi dell’alimentazione
AN = anoressia nervosa, BN = bulimia nervosa; ADA = altri disturbi dell’alimentazione;
DA = disturbo dell’alimentazione

dato che va comunque confermato da studi              nari, e non con le interviste (con incertez-
con campioni più ampi). Nessuno GWAS è                za sull’accuratezza delle risposte fornite), e
stato eseguito per la bulimia nervosa e gli al-       molti partecipanti, in particolare quelli che
tri disturbi dell’alimentazione.                      poi sviluppano l’anoressia nervosa e che
     Lo studio dei fattori ambientali, che con-       tendono ad evitare le valutazioni, sono persi
tribuiscono per il 40-60% allo sviluppo dei           nel corso dello studio.
disturbi dell’alimentazione, è stato eseguito              Comunque, pur con i loro limiti, questi
con gli studi caso-controllo (retrospettivi) e        studi hanno identificato due classi di fattori
gli studi di coorte (prospettici) che hanno           di rischio potenziali (vedi Tabella 2): (i) fat-
indagato, rispettivamente, l’esposizione ad           tori di rischio specifici per i disturbi dell’ali-
alcuni fattori ambientali dopo o prima del-           mentazione (cioè osservati solo nei disturbi
lo sviluppo dei disturbi dell’alimentazione.          dell’alimentazione); (ii) fattori di rischio
Entrambi questi studi, purtroppo, hanno               generici per i disturbi mentali (cioè presenti
dei limiti difficili da superare. Negli studi         anche in altri disturbi mentali).
retrospettivi le persone spesso non ricorda-               Studi recenti, hanno anche trovato delle
no gli eventi e a volte è difficile distingue-        associazioni tra complicanze ostetriche, in-
re se una caratteristica era presente prima           fezioni materne prenatali, infezioni trattate
dello sviluppo del disturbo o è una sua con-          in ospedale o trattamenti antibiotici nell’in-
seguenza. In quelli prospettici, che richie-          fanzia (in particolare nei primi 3 mesi) e
dono la valutazione di un grande numero               sviluppo dei disturbi dell’alimentazione.
di persone, i dati sono raccolti con questio-         Queste osservazioni hanno fatto ipotizza-

12     AIDAP | info@aidap.org
Tabella 2. Alcuni fattori di rischio potenziali dei disturbi dell’alimentazione emersi da studi
retrospettivi e prospettici

                                                              AN        BN       BED      MENT
 Esperienze avverse nell’infanzia                             ++        +++       ++        ++
 Depressione nei genitori                                      +        ++         +         +
 Abuso di sostanze nei genitori                                -        ++         -         -
 Basso peso nell’infanzia                                     +++
 Fattori di vulnerabilità alla dieta                           -        +++        +         -
 - Obesità nell’infanzia                                       -        +++      +++         -
 - Obesità nei genitori                                        -        +++      +++         -
 - Interiorizzazione dell’ideale di magrezza                            ++         +
 - Insoddisfazione corporea                                             ++        ++
 - Prese in giro per il peso e la forma del corpo                       ++        ++
 Perfezionismo                                                +++        +         -         -
 Bassa autostima                                              +++       +++        +        ++
 Emozioni negative                                             +        ++        ++         +

AN = anoressia nervosa; BN = bulimia nervosa; BED = disturbo da binge-eating;
MENT = disturbi mentali diversi dai disturbi dell’alimentazione
N.B. I fattori di rischio presenti solo nei disturbi dell’alimentazione sono definiti
“specifici”, mentre quelli presenti anche in atri disturbi mentali sono definiti “generici”

re il possibile ruolo di processi epigenetici       ne a partire solo dalla seconda generazione:
(cioè fattori ambientali che influenzano l’e-       un’osservazione che fornisce ulteriore sup-
spressione genetica producendo delle modi-          porto al ruolo dei fattori sociali nello svi-
ficazioni del DNA) perché questi si verifica-       luppo dei disturbi dell’alimentazione che
no soprattutto nel periodo prenatale e nei          sono soprattutto presenti nei Paesi occi-
primi mesi di vita. È possibile, comunque,          dentali e in quelli influenzati dalla cultura
che processi epigenetici si verifichino anche       occidentale.
nel periodo prepuberale della vita in rispo-            In conclusione, nonostante i numerosi
sta allo stress e all’introito di cibo.             studi eseguiti, non si sa ancora nulla sui pro-
     Infine, studi sugli immigrati nei Paesi        cessi causali individuali coinvolti e su come i
occidentali hanno evidenziato un aumento            fattori genetici interagiscano con quelli am-
dello sviluppo dei disturbi dell’alimentazio-       bientali.

                                                                   www.aidap.org | AIDAP         13
giungimento e il mantenimento del sotto-
                                                      peso, si possono facilmente manifestare se
                                                      una persona crede che il controllo dell’ali-
        Processi psicologici                          mentazione, del peso e della forma del cor-
                                                      po siano di estrema importanza per giudi-
La letteratura psicologica ha proposto nu-            care il valore personale.
merose e specifiche teorie che hanno cerca-               L’unico comportamento non stretta-
to di spiegare lo sviluppo e il mantenimento          mente legato allo schema di autovalutazio-
dei disturbi dell’alimentazione. Tra queste,          ne disfunzionale è l’episodio di abbuffata.
quella che ha influenzato in modo più im-             Presente in un sottogruppo di persone con
portante il trattamento basato sull’evidenza          disturbi dell’alimentazione, sembra esse-
scientifica è stata la teoria cognitivo com-          re la conseguenza della rottura delle regole
portamentale transdiagnostica.                        dietetiche estreme e rigide o, in taluni casi,
     In breve, la teoria sostiene che l’ecces-        della gestione attraverso il cibo di eventi ed
siva valutazione del peso, della forma del            emozioni.
corpo e del controllo dell’alimentazione è               Le varie manifestazioni cliniche dei di-
il nucleo psicopatologico dei disturbi dell’a-        sturbi dell’alimentazione, a loro volta, man-
limentazione. Mentre le persone si valutano           tengono in uno stato di continua attivazione
generalmente in base alla percezione delle            lo schema di autovalutazione disfunzionale
loro prestazioni in una varietà di domini             e assieme ad esso formano i fattori di man-
della loro vita (per es. relazioni interperso-        tenimento specifici dei disturbi dell’alimen-
nali, scuola, lavoro, sport, abilità intellettuali   tazione (Figura 4).
e genitoriali, ecc.), quelle con disturbi dell’a-         La teoria transdiagnostica propone che
limentazione si valutano in modo esclusivo            in un sottogruppo di persone con distur-
o predominante in base al controllo che rie-          bo dell’alimentazione siano presenti uno
scono ad esercitare sul peso, sulla forma del         o più dei seguenti fattori di mantenimento
corpo o sull’alimentazione (spesso su tutte e         aggiuntivi o non specifici (perché sono pre-
tre le caratteristiche) (Figura 3).                   senti anche in altre problematiche psicolo-
     L’eccessiva valutazione del peso, della          giche): (1) perfezionismo clinico; (2) bassa
forma del corpo e del controllo dell’alimen-          autostima nucleare; (3) difficoltà interperso-
tazione è di primaria importanza nel man-             nali marcate; (4) intolleranza alle emozioni.
tenimento dei disturbi dell’alimentazione:                I fattori di mantenimento aggiuntivi, se
la maggior parte delle altre caratteristiche          presenti, interagiscono con quelli specifici
cliniche deriva, infatti, direttamente o in-          nel perpetuare il disturbo dell’alimentazione.
direttamente da questo nucleo psicologico.
Per esempio, i comportamenti estremi di
controllo del peso (dieta ferrea, esercizio
fisico eccessivo, vomito autoindotto, uso
improprio di lassativi o di diuretici) e il rag-

14     AIDAP | info@aidap.org
CON DISTURBO                                   SENZA DISTURBO
          DELL’ALIMENTAZIONE                              DELL’ALIMENTAZIONE

        n Peso, forma del corpo,                       n Peso, forma         n   Sport
          alimentazione                                  del corpo,          n   Musica
        n Scuola                                         alimentazione       n   Amici
        n Famiglia                                     n Scuola              n   Pittura
        n Altro                                        n Famiglia            n   Altro

Figura 3. Rappresentazione grafica dello schema di autovalutazione di una persona con il
disturbo dell’alimentazione e di una senza il disturbo dell’alimentazione

                           Eccessiva valutazione del peso, della forma del corpo
                                     e del controllo dell’alimentazione

                                               Dieta ferrea

    Eventi ed                                                   Basso peso
                                Abbuffata
    emozioni

                             Comportamenti                        Sintomi
                              di compenso                     da malnutrizione

Figura 4. Formulazione transdiagnostica dei principali meccanismi di mantenimento specifici
dei disturbi dell’alimentazione
Adattata da https://www.cbte.co/for-professionals/cbt-e-resources-and-handouts/

                                                              www.aidap.org | AIDAP        15
sono le aree della vita danneggiate e più gra-
                                                 vi sono i danni che la persona subisce. Se il
                                                 disturbo dura molti anni può determinare
                Le conseguenze                   una grave disabilità fisica e psicosociale e in
                                                 alcuni casi può portare anche alla morte pre-
Le aree della vita potenzialmente danneggiate    coce. L’anoressia nervosa, in particolare, ha il
dai disturbi dell’alimentazione sono quattro:    più alto tasso di mortalità di qualsiasi distur-
                                                 bo mentale, ed è stato inoltre calcolato che
1.     Salute fisica                             il tasso standardizzato di mortalità per l’ano-
2.     Funzionamento psicologico                 ressia nervosa è 12 volte più elevato del tasso
3.     Relazioni interpersonali                  di mortalità annuale per tutte le altre cause,
4.     Carriera scolastica/lavorativa.           nelle donne di età compresa tra 15 e 24 anni.
                                                      La Figura 5 mostra le principali com-
    Maggiore è la durata e la gravità del di-    plicanze mediche dei disturbi dell’alimen-
sturbo dell’alimentazione più numerose           tazione.

                                 Capelli                           Cervello e nervi
                    Capelli fini e fragili                         Non riuscire a pensare
                                                                   liberamente, paura di
                     Fluidi del corpo
                                                                   aumentare di peso, tristezza,
               Bassi livelli di potassio,
                                                                   umore irritabile, cattiva
                    magnesio e sodio
                                                                   memoria.Svenimenti,
                             Sangue                                modificazioni biochimiche
                        Anemia e altri
                                                                   Cuore
                  problemi del sangue
                                                                   Pressione bassa,
                         Intestino                                 bradicardia, palpitazioni,
                    Stipsi, gonfiori                               insufficienza cardiaca

                         Ormoni                                    Muscoli e articolazioni
          Amenorrea, perdita di                                    Debolezza muscolare,
     osso, arresto della crescita,                                 fratture, osteoporosi
         difficoltà a rimanere in
                                                                   Reni
     cinta, più elevato rischio di
                                                                   Calcoli renali,
      aborto o di taglio cesario,
                                                                   insufficienza renale
        basso peso del neonato,
       depressione post-partum                                     Pelle
                                                                   Secca, lanugo, fredda,
     Le linee tratteggiate indicano che                            gialla, unghie fragili
       l’organo è dietro ad altri organi

Figura 5. Principali complicanze mediche dei disturbi dell’alimentazione

16         AIDAP | info@aidap.org
Caratteristiche del trattamento

                                                   La CBT-E è un trattamento altamente in-
  Il trattamento dei disturbi                      dividualizzato e, a differenza di altri tratta-
       dell’alimentazione                          menti applicati nei disturbi dell’alimenta-
                                                   zione, non adotta mai procedure coercitive
   raccomandato da AIDAP                           e prescrittive. In altre parole, non è mai chie-
                                                   sto al paziente di fare delle cose che non è
AIDAP raccomanda, per tutti i disturbi             d’accordo di eseguire, perché questo può
dell’alimentazione negli adulti e negli adole-     aumentare la sua reticenza a cambiare. Il pa-
scenti, la terapia cognitivo comportamen-          ziente è aiutato a comprendere la funzione
tale migliorata, nota anche come CBT-E.            psicologica del controllo del peso, della for-
Questa raccomandazione è stata adottata            ma del corpo e dell’alimentazione, i danni
perché la CBT-E è l’unico trattamento che          che comporta, e a costruire in modo colla-
ha dimostrato di essere efficace per curare        borativo la formulazione personalizzata dei
tutti i disturbi dell’alimentazione sia negli      principali processi di mantenimento del suo
adulti sia negli adolescenti. Il National Insti-   disturbo dell’alimentazione, che diverranno
tute for Health and Care Excellence (NICE)         il bersaglio del trattamento. Solo dopo la
raccomanda la CBT-E per il trattamento             condivisione dei problemi da affrontare si
dell’anoressia nervosa, della bulimia nervo-       pianificano, con il paziente stesso, le proce-
sa, del disturbo da binge-eating e di altri di-    dure per affrontare le varie espressioni del
sturbi dell’alimentazione https://www.nice.        disturbo dell’alimentazione, chiedendogli
org.uk/guidance/ng69.                              di applicarle con il massimo impegno. Se il
     La CBT-E è derivata dalla teoria tran-        paziente non raggiunge la conclusione che
sdiagnostica ed è stata inizialmente svilup-       ha un problema da affrontare, il trattamen-
pata dal centro CREDO dell’università di           to non inizia o viene interrotto, ma questo
Oxford (UK), come trattamento ambulato-            accade raramente.
riale per gli adulti con disturbi dell’alimen-
tazione (anoressia nervosa, bulimia nervosa,       Obiettivi del trattamento
disturbo da binge-eating e altri stati simili).
Successivamente è stata adattata dall’équipe       L’obiettivo principale della CBT-E è aiutare
di Villa Garda e del centro ADA di Verona          il paziente a sviluppare uno schema di auto-
anche per gli adolescenti e per forme più in-      valutazione di sé più articolato e non dipen-
tensive di cura, come il trattamento ambu-         dente in modo predominante o esclusivo
latoriale intensivo.                               dal peso, dalla forma del corpo e dal con-
                                                   trollo dell’alimentazione (Figura 6).

                                                                www.aidap.org | AIDAP           17
PRIMA DEL                                            DOPO IL
               TRATTAMENTO                                         TRATTAMENTO

        n Peso, forma del corpo,                           n Peso, forma         n   Sport
          alimentazione                                      del corpo,          n   Musica
        n Scuola                                             alimentazione       n   Amici
        n Famiglia                                         n Scuola              n   Pittura
        n Altro                                            n Famiglia            n   Altro

Gli spicchi del grafico a torta rappresentano i domini di autovalutazione del paziente. La dimen-
sione degli spicchi del grafico a torta illustra l’importanza relativa attribuita dal paziente a ogni
domino di autovalutazione.

Figura 6. Obiettivo principale della CBT-E

Durata del trattamento                              Terapeuti

Il trattamento è pensato per avere una dura-        La CBT-E è condottata da terapeuti che han-
ta limitata nel tempo. Nelle persone che non        no completato il master Terapia e Prevenzio-
sono sottopeso, la CBT-E ambulatoriale ge-          ne dei Disturbi dell’Alimentazione e dell’O-
neralmente prevede due appuntamenti ini-            besità e conseguito l’Advanced Certificate
ziali di valutazione/preparazione seguiti da        nella CBT-ED. La caratteristica distintiva dei
circa 20 sedute individuali in 20 settimane.        terapeuti che fanno parte dell’équipe CBT-E
Nelle persone che sono sottopeso, il tratta-        è che tutti utilizzano gli stessi concetti e la
mento è più lungo, potendo spesso preve-            medesima terminologia (cioè usano lo stesso
dere 40 sedute in 40 settimane. In questa           linguaggio terapeutico) e adottano strategie
versione della CBT-E, il recupero del peso è        e procedure mutuamente compatibili (ap-
integrato con le strategie e le procedure per       proccio multidisciplinare non eclettico).
affrontare le problematiche psicologiche                Il contributo individuale dei vari tera-
specifiche dei disturbi dell’alimentazione.         peuti è determinato caso per caso, in accor-

18     AIDAP | info@aidap.org
do ai meccanismi di mantenimento operan-            Q La CBT-E in tre studi eseguiti a Verona
ti nel paziente. In generale, la valutazione          ha dimostrato di essere un trattamento
diagnostica è sempre associata con una va-            particolarmente promettente per i pa-
lutazione medica, mentre il trattamento dei           zienti adolescenti.
pazienti è somministrato da uno psicologo.          Q La CBT-E ha dimostrato di essere più
Nel caso in cui il paziente decida di affron-         efficace di altri due trattamenti psico-
tare il basso peso, lo psicologo è spesso af-         logici ampiamente utilizzati nel tratta-
fiancato da un dietista. Durante il tratta-           mento dei disturbi dell’alimentazione
mento possono essere eseguite periodiche              non sottopeso (psicoterapia interper-
visite mediche per valutare lo stato fisico del       sonale e psicoterapia psicoanalitica) ed
paziente e gestire le eventuali complicanze           egualmente efficace di altri trattamenti
internistiche e psichiatriche.                        psicologici per i pazienti sottopeso.

Risultati del trattamento                               Nel sito della CBT-E si trova una biblio-
                                                    grafia aggiornata degli studi che hanno valu-
AIDAP promuove le terapie basate su stu-            tato gli esiti della CBT-E https://www.cbte.
di scientifici ben condotti e la CBT-E lo è.        co/research/efficacy-and-effectiveness/.
Infatti, gli effetti della CBT-E sono stati va-
lutati in studi condotti in Inghilterra, Au-        Adattamenti e applicazioni
stralia, Danimarca, Germania, USA e Italia.
Se ci si concentra su studi in cui la CBT-E è       La CBT-E, oltre ad essere disponibile per
stata somministrata bene, l’evidenza sugge-         adulti e adolescenti con tutti i disturbi
risce che con i pazienti che non sono signi-        dell’alimentazione è stata adattata per esse-
ficativamente sottopeso circa i due terzi di        re somministrata durante un day-hospital o
coloro che iniziano il trattamento raggiun-         un ricovero riabilitativo per disturbi dell’a-
gono una remissione piena e duratura. Nel           limentazione.
rimanente terzo molti migliorano, ma non
raggiungono la remissione. Il tasso di rispo-
sta è leggermente inferiore nei pazienti che
sono sottopeso.
    Allo stato attuale, i risultati della ricerca
possono essere riassunti come segue:

Q La CBT-E ha dimostrato di essere adat-
  ta per curare tutte le forme di distur-
  bo dell’alimentazione riscontrate negli
  adulti. Questo non è vero per qualsiasi
  altro trattamento.

                                                                 www.aidap.org | AIDAP         19
20   AIDAP | info@aidap.org
Informazioni sull’Obesità

Alimentazione
                                           Stile di vita
   sana ed
                                           attivo
  equilibrata

                Terapia cognitivo
                comportamentale

                                    www.aidap.org | AIDAP   21
Secondo l’Organizzazione Mondiale della            obesità se il suo IMC è uguale o maggiore di
Sanità (OMS) l’obesità è definita come un          30 (vedi Tabella 3).
anomalo o eccessivo accumulo di grasso che             È da sottolineare che l’IMC è una
determina un rischio per la salute. L’obesità      misura valida per stimare i livelli di peso
è il principale fattore di rischio per una se-     corporeo quando è riferita alla popolazione,
rie di malattie croniche, tra cui il diabete, le   mentre nel singolo individuo può fornire
malattie cardiovascolari e il cancro. Sebbe-       informazioni inaccurate perché è influenzato
ne una volta fosse considerato un problema         dalla composizione corporea. Per esempio,
solo nei paesi ad alto reddito, oggi l’obesità è   alcune persone con molta massa magra, come
in aumento anche nei Paesi a basso e medio         alcuni atleti, potrebbero essere considerati in
reddito, in particolare negli ambienti urbani.     sovrappeso, mentre hanno livelli normali o
                                                   bassi di massa grassa.
Indice di Massa Corporea                               Molto più importante della percentuale
e circonferenza vita                               di massa grassa è la distribuzione del tessuto
                                                   adiposo nel corpo. Il tessuto adiposo localiz-
L’Indice di Massa Corporea (IMC) è comu-           zato nella regione addominale è, infatti, as-
nemente usato per classificare l’obesità ne-       sociato a un più elevato rischio per la salute
gli adulti perché si correla con la quantità di    di quello localizzato in regioni periferiche,
massa grassa corporea. Esso si calcola divi-       come ad esempio l’area gluteo-femorale. Un
dendo il peso in chili con l’altezza al quadra-    individuo ha un’eccessiva quantità di grasso
to in metri (kg/m2). Ad esempio, un adulto         addominale se la sua circonferenza vita è:
di 65 kg con un’altezza di 170 cm ha un IMC
di 22,5. Una persona ha una condizione di          Q Uomini > 102 cm
sovrappeso se il suo IMC è tra 25 e 29,9 e di      Q Donne > 88 cm

Tabella 3. Classificazione del peso in base all’IMC

 CLASSIFICAZIONE                  IMC (kg/m2)       RISCHIO DI COMORBILITÀ
 Sottopeso                           40,0          Molto grave

Adattata da Preventing and Managing the Global Epidemic of Obesity. Report of the World
Health Organization Consultation of Obesity. WHO, Geneve, June 1997

22     AIDAP | info@aidap.org
La circonferenza vita va misurata al di
sopra del margine superiore della cresta ilia-
ca, come indicato nella Figura 7. La misura-
zione della circonferenza vita è utile per le
persone che hanno un IMC minore di 35; al
di sopra di tale valore la circonferenza vita
non aggiunge alcun potere di malattia; per
questo motivo non è necessario misurarla se
l’IMC è maggiore o uguale a 35.
     La presenza di una quantità eccessiva di
grasso a livello addominale si associa spesso
a vari fattori di rischio cardiovascolari che
assieme costituiscono quello che i medici
chiamano “sindrome metabolica”. La sin-
drome metabolica si ha quando un indivi-
duo ha almeno tre dei fattori elencati nella     Figura 7. La misurazione della circonferenza
Tabella 4. Numerosi studi hanno eviden-          vita
ziato che la sindrome metabolica aumenta
il rischio di diabete di tipo 2 e di malattie
cardiovascolari.
                                                 Tabella 4. I criteri per identificare la sindrome
                                                 metabolica*

                                                 1. Obesità addominale (Circonferenza vita)
                                                    a. Uomini >102 cm
                                                    b. Donne >88 cm
                                                 2. Trigliceridemia >150 mg/dL
              Prevalenza
                                                 3. HDL-Colesterolemia
La prevalenza del sovrappeso e dell’obesità         a. Uomini 85 mm Hg
anni, però, si è verificata un’esplosione di
                                                 5. Glicemia a digiuno >100 mg/dL
casi, sia negli adulti che nei bambini, non
solo nei Paesi sviluppati ma anche in quel-
                                                 * La diagnosi è stabilita quando tre o più di
li in via di sviluppo. Nel 1998 l’Organizza-
                                                 queste condizioni sono presenti
zione Mondiale della Sanità, per descrivere
questo preoccupante fenomeno ha coniato          Grundy, S. M., et al. (2005). Diagnosis and
                                                 management of the metabolic syndrome:
il termine “epidemia globale dell’obesità”.      an American Heart Association/National
     Nel 2016, secondo l’OMS, oltre 1,9 mi-      Heart, Lung, and Blood Institute Scientific
liardi di adulti di età pari o superiore a 18    Statement. Circulation 112, 2735-52

                                                               www.aidap.org | AIDAP           23
anni erano in sovrappeso. Di questi oltre 650       più del 18% nel 2016. L’aumento è avvenu-
milioni di adulti avevano una condizione di         to in modo simile tra i ragazzi e le ragazze:
obesità. Il 39% degli adulti di età pari o supe-    nel 2016 il 18% delle ragazze e il 19% dei
riore a 18 anni (39% degli uomini e 40% del-        ragazzi era in sovrappeso. Mentre nel 1975
le donne) era in sovrappeso, mentre il 13%          poco meno dell’1% dei bambini e degli
della popolazione adulta del mondo (11% di          adolescenti di età compresa tra 5 e 19 anni
uomini e 15% di donne) aveva una condizio-          aveva una condizione di obesità, nel 2016
ne di obesità. La prevalenza mondiale dell’o-       questa percentuale è salita 6% nelle ragazze
besità è quasi triplicata tra il 1975 e il 2016.    e nell’8% nei ragazzi.
    Sempre secondo l’OMS nel 2016, circa                In Italia i dati ISTAT dell’indagine mul-
41 milioni di bambini di età inferiore ai 5         tiscopo del 2018 indicano che il 10,5% della
anni erano in una condizione di sovrappeso          popolazione adulta ha una condizione di
o di obesità. La prevalenza di sovrappeso e         obesità e il 35,4% è in sovrappeso (vedi Ta-
obesità tra i bambini e gli adolescenti di età      bella 5). L’obesità è più frequente nell’Italia
compresa tra 5 e 19 anni è aumentata dram-          del sud e nella popolazione a basso reddito
maticamente da solo il 4% nel 1975 a poco           e scolarità.

Tabella 5. Prevalenza (valori per 100) di persone in sovrappeso e con obesità per genere e
per classe di età

                                SOVRAPPESO                                 OBESE

     CLASSI DI ETÀ     Maschi      Femmine         Totale     Maschi      Femmine        Totale

        18-24           20,4          11,3         15,9         4,4           3,0          3,7
        25-34           31,8          16,9         24,4         5,8           4,8          5,3
        35-44           42,9          21,2         32,1         9,6           6,2          7,9
        45-54           45,6          27,4         36,4         13,8          8,8         11,3
        55-64           49,4          33,9         41,4         16,0         11,8         13,9
        65-74           53,4          40,1         46,3         16,5         15,6         16,0
         75+            49,3          40,0         43,8         13,5         12,8         13,1
        Totale          43,0          28,4         35,4         11,8          9,4         10,5

Fonte dei dati: ISTAT. Indagine Multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”.
Anno 2018.

24       AIDAP | info@aidap.org
Sempre secondo dati ISTAT dell’indagi-     diazione fisiologica dell’introito calorico e
ne multiscopo del 2018 l’eccesso di peso nei    del dispendio energetico (vedi Figura 8).
minori è presente nel 24,2% della popola-
zione (20,8% femmine, 27,3% maschi) con         Genetica
una maggiore prevalenza di obesità nel sud
Italia.                                         I fattori genetici nello sviluppo dell’obesità
                                                hanno assunto un ruolo sempre più impor-
                                                tante. Alcuni studi hanno trovato che i bam-
                                                bini adottivi hanno un peso più simile ai
                                                loro genitori biologici rispetto a quello dei
                 Cause                          loro genitori adottivi e che i gemelli omozi-
                                                goti, anche se cresciuti in ambienti diversi,
Negli anni Novanta i fondamentali progressi     mostrano elevati livelli di correlazione nel
della ricerca scientifica hanno portato a ca-   peso. Sappiamo anche che il rischio di obe-
pire che l’obesità non è un singolo disturbo    sità nelle famiglie dei soggetti con obesità è
ma un gruppo eterogeneo di condizioni con       due volte superiore rispetto alla popolazio-
cause multiple. In generale, oggi sappiamo      ne generale e che il rischio aumenta note-
che il peso corporeo di un individuo è de-      volmente con l’innalzarsi dell’IMC. Recen-
terminato dall’interazione multipla e com-      temente è stato stimato, da studi effettuati
plessa di fattori genetici, comportamentali     sui gemelli, che l’ereditabilità dell’IMC varia
e ambientali che agiscono attraverso la me-     dal 40% al 70%.

                                                                      energetico
                                                         Dispendio
                        ergetico                                        o basale
             Introito en                                   Metabolism          alla dieta
                                                                 si indotta d
                                                       Termogene             ca
                            nde                                Attività fisi
                Cibo e beva
                   introdo e
                          tt

                              Genetica               Ambiente

                                      Comportamenti
                                        individuali

Figura 8. Le cause dell’obesità

                                                              www.aidap.org | AIDAP         25
È noto che un singolo o un multiplo ef-     peso significativamente superiore rispetto
fetto genetico è responsabile solo di alcune     ai loro parenti rimasti in Giappone. Un fe-
rare forme di obesità umana, mentre nella        nomeno simile è stato osservato anche tra i
maggior parte dei casi il ruolo della gene-      cinesi e gli africani emigrati nei Paesi occi-
tica sembra essere svolto da numerosi geni       dentali. In Cina e in Giappone, ad esempio,
di suscettibilità. Questi geni aumentano il      l’aumento del consumo di grassi è andato in
rischio di sviluppare l’obesità quando l’in-     parallelo con l’incremento del sovrappeso.
dividuo è esposto ad un ambiente avverso         Negli USA, infine, l’aumentato tempo speso
(interazione genetica-ambiente).                 davanti alla televisione è coinciso con l’in-
     Gli studi che hanno usato la metodica       cremento del sovrappeso nei bambini.
GWAS hanno identificato più di 180 loci               Queste osservazioni dimostrano che i
associati con l’IMC e la distribuzione del       fattori socio-culturali rivestono un’impor-
grasso corporeo (misurato con il rapporto        tanza fondamentale nello sviluppo del so-
vita-fianchi). Alcuni di questi loci conten-     vrappeso e dell’obesità e che l’ambiente con-
gono geni che giocano un ruolo nell’in-          diziona in modo decisivo il comportamento
fluenzare il bilancio energetico e una larga     alimentare e i livelli di attività fisica delle
proporzione di loci associati all’obesità/       persone, soprattutto in quelle predisposte
IMC sono espressi nel cervello con varianti      geneticamente all’obesità (vedi sopra).
che sembrano essere associati con un incre-           Il processo di modernizzazione e di
mento dell’introito energetico piuttosto che     transizione economica, osservato nella
con un decremento del dispendio energe-          maggior parte delle nazioni del mondo, ha
tico. Va comunque sottolineato che le va-        portato a una progressiva industrializzazio-
rianti genetiche identificate spiegano meno      ne e a un’economia basata sul commercio
del 3% della varianza dell’IMC e che siamo       all’interno di un mercato globale. Tale cam-
ancora molto lontani dall’avere una buona        biamento ha determinato notevoli miglio-
comprensione di quali sono i fattori gene-       ramenti nello standard di vita, ma anche al-
tici implicati e come agiscono nel favorire      cune conseguenze negative sullo stile di vita
lo sviluppo e il mantenimento dell’obesità.      che hanno favorito il propagarsi del sovrap-
                                                 peso e dell’obesità. L’industria del cibo ha
Fattori ambientali                               modificato la qualità degli alimenti abitual-
                                                 mente consumati; la stagionalità del cibo
Dati che supportano l’importanza dei fattori     è stata superata, le porzioni degli alimenti
ambientali nello sviluppo dell’obesità deri-     sono diventate sempre più abbondanti e la
vano da varie fonti. Un’osservazione comu-       disponibilità alimentare di cibi ipercalorici,
ne è l’aumento di obesità negli individui che   ricchi di grassi a basso costo distribuiti nei
emigrano nelle società occidentali rispetto a    supermercati supera di gran lunga il fab-
quelli che rimangono nel loro Paese d’origi-     bisogno. Accanto a una modificazione del-
ne. Esempi includono i giapponesi emigra-        lo stile e della qualità dell’alimentazione, il
ti alle Hawaii o in California che hanno un      trasporto motorizzato, gli elettrodomestici

26    AIDAP | info@aidap.org
e i macchinari per il lavoro hanno costretto           rizona (USA), una popolazione genetica-
i cittadini a una vita sempre più sedentaria           mente predisposta all’obesità, nei quali le
sul lavoro e nel tempo libero.                         modificazioni dello stile di vita hanno de-
                                                       terminato un’epidemia di obesità e diabete.
Fattori comportamentali                                Oggi gli indiani Pima che vivono nella riser-
                                                       va dell’Arizona consumano una dieta ricca
I fattori comportamentali, influenzati dall’am-        di grassi (50% di grassi), grazie all’alimen-
biente (incluso l’educazione e i modelli fami-         tazione fornita dal governo, e sono molto
liari) e dalla genetica, sono il fattore chiave nel    sedentari. In contrasto, gli indiani Pima, che
determinare lo sviluppo di obesità.                    continuano a vivere in Messico nelle mon-
     Numerosi studi hanno ripetutamente                tagne della Sierra Madre, hanno una più
evidenziato che l’eccessivo introito di grassi         bassa incidenza di obesità e diabete rispetto
dietetici e di calorie in generale sono il prin-       ai loro parenti genetici che vivono in Arizo-
cipale responsabile dello sviluppo dell’obe-           na perché, isolati dalle influenze occidentali,
sità. Inoltre, nei Paesi sviluppati l’aumentata        consumano una dieta tradizionale (15% di
prevalenza dell’obesità è andata in parallelo          grassi) e grazie al lavoro di agricoltori svol-
con la diminuzione dei livelli di attività fisica      gono uno stile di vita attivo (vedi Figura 9).
e l’aumento dei comportamenti sedentari.                    Un’altra prova convincente dell’intera-
                                                       zione genetica-ambiente deriva dagli studi
Interazione genetica-ambiente                          in cui gli effetti delle varianti del locus gene-
                                                       tico FTO (associato alla massa grassa e all’o-
Un esempio dell’interazione genetica-am-               besità) sono di circa il 30% più bassi nelle
biente ci viene dagli indiani Pima dell’A-             persone che sono fisicamente attive rispetto

                                   50                  P < 0,0001
        Indice di Massa Corporea

                                                      INDIANI PIMA
                                   40
                  (kg/m2)

                                   30

                                   20

                                   10

                                    0
                                        Maycoba                         Arizona
                                        Mexico

Figura 9. Interazione genetica-ambiente nello sviluppo dell’obesità

                                                                     www.aidap.org | AIDAP           27
alle sedentarie, e ridotti in quelle che adot-             Infine, alcuni agenti infettivi potrebbe-
tano una dieta salutare, rispetto a quelle che        ro influenzare il metabolismo e favorire lo
seguono una dieta non salutare.                       sviluppo di obesità. È stato dimostrato, ad
     Recentemente si sta studiando se la              esempio, che la flora intestinale differisce tra
nutrizione durante la gravidanza e al mo-             soggetti magri e obesi e che questa potrebbe
mento del concepimento possa spiegare le              influenzare la capacità di assorbimento dei
differenze individuali nel tasso di obesità.          nutrienti del cibo. Non si sa però ancora se
Il meccanismo sembrerebbe legato a pro-               tali differenze siano la causa diretta o il ri-
cessi epigenetici (cioè fattori ambientali che        sultato dell’obesità. Inoltre, è stata osservata
influenzano l’espressione genetica produ-             un’associazione tra virus e obesità sia negli
cendo delle modificazioni del DNA) per-               esseri umani sia in numerose specie anima-
ché questi si verificano soprattutto nel pe-          li diverse. Anche questa correlazione è però
riodo prenatale e nei primi mesi di vita. È           ancora da determinare con precisione.
possibile comunque che processi epigenetici
si verifichino anche nel corso della vita in
risposta all’età, allo stress, all’esercizio fisico
e all’introito di cibo.

Altri fattori                                                      Conseguenze
Le patologie mediche che aumentano il ri-
schio di obesità includono diverse sindromi
                                                      Mortalità
genetiche rare e alcune malattie come l’ipo-          Numerosi studi hanno evidenziato che l’o-
tiroidismo, la sindrome di Cushing, il deficit        besità si associa a un incremento di tutte
dell’ormone della crescita, alcuni disturbi           le cause di morte. L’incremento della mor-
dell’alimentazione (es. il disturbo da bin-           talità è modesto fino ad un IMC di 30, ma
ge-eating e la sindrome da alimentazione              quando supera tale valore è notevole (fino al
notturna). Inoltre, il rischio di sovrappeso e        50-100% in più rispetto alle persone con un
obesità è maggiore nei pazienti con disturbi          IMC compreso nell’intervallo di 20-24,9)
psichiatrici.                                         (vedi Figura 10).
    Alcuni farmaci possono aumentare il
rischio di obesità. Tra questi i più comuni           Malattie non trasmissibili e disabilità
sono l’insulina, le sulfaniluree e i tiazolidi-
nedioni per la cura del diabete, gli antipsi-         L’obesità aumenta significativamente il ri-
cotici atipici, gli antidepressivi e gli anticon-     schio di:
vulsivanti (fenitoina e valproato) per la cura
di alcune malattie psichiatriche e neurolo-           Q Malattie cardiovascolari (soprattutto
giche, gli steroidi, i beta bloccanti e alcuni          malattie cardiache e ictus), che sono
contraccettivi ormonali.                                state la maggior causa di morte nel 2008

28     AIDAP | info@aidap.org
Puoi anche leggere