INFORMAZIONI SUI DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE E SULL'OBESITÀ - I TRATTAMENTI VALIDATI DALLA RICERCA SCIENTIFICA E RACCOMANDATI DA AIDAP ...
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INFORMAZIONI SUI DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE E SULL’OBESITÀ I TRATTAMENTI VALIDATI DALLA RICERCA SCIENTIFICA E RACCOMANDATI DA AIDAP Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso
Associazione Italiana Disturbi dell’alimentazione e del Peso Via Sansovino 16 - 37138 Verona (VR) Tel. 045/8103915 - Fax 045/8102884 E-mail: info@aidap.org Sito web: www.aidap.org Questo manuale è protetto da copyright © 2020 AIDAP Nessuna parte del libretto può essere riprodotta senza il permesso scritto. I pazienti possono fotocopiarne parti a scopo terapeutico.
Introduzione AIDAP (Associazione Italiana Disturbi ad avere idee sbagliate sulle cause del loro dell’Alimentazione e del Peso) è un’associa- problema, a intraprendere trattamenti non zione indipendente autonoma, senza fini di adeguati e, in alcuni casi, a scatenare o ag- lucro ed è riconosciuta come società medi- gravare il loro disturbo. co scientifica dalla Federazione delle Società Negli ultimi anni sono sorti numerosi Medico Scientifiche Italiane (FISM). centri specialistici, ma purtroppo ancora La mission di AIDAP è disseminare in molte persone con disturbi dell’alimenta- Italia la conoscenza scientifica sulla preven- zione e/o obesità non seguono un tratta- zione, educazione, trattamento e ricerca dei mento, poche lo richiedono e i centri spe- disturbi dell’alimentazione (anoressia nervo- cialistici non sono accessibili alla maggior sa, bulimia nervosa, altri disturbi dell’alimen- parte delle persone che ne hanno bisogno. tazione) e dell’obesità. A tale scopo AIDAP Inoltre, in molti centri specialistici non è organizza convegni, gruppi di studio, altre at- fornita una terapia supportata dall’evidenza tività di formazione e informazione nel cam- scientifica. po medico, psicologico, scolastico e sociale. In questo opuscolo sono riportate in- In Italia, purtroppo, una intricata rete formazioni scientifiche aggiornate sui di- di informazioni sbagliate impedisce a mol- sturbi dell’alimentazione e sull’obesità e sui te persone di affrontare in modo adeguato trattamenti validati dalla ricerca scientifica i disturbi dell’alimentazione e l’obesità. Le e raccomandati da AIDAP per la gestione di informazioni imprecise portano le persone queste condizioni. www.aidap.org | AIDAP 1
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Informazioni sui Disturbi dell’Alimentazione PRIMA DEL DOPO IL TRATTAMENTO TRATTAMENTO n Peso, forma del corpo, n Peso, forma n Sport alimentazione del corpo, n Musica n Scuola alimentazione n Amici n Famiglia n Scuola n Pittura n Altro n Famiglia n Altro www.aidap.org | AIDAP 3
Una persona ha un disturbo dell’alimentazio- Caratteristiche cliniche e decorso ne quando il suo comportamento alimentare o i comportamenti che adotta per controllare L’anoressia nervosa nei casi tipici inizia il suo peso danneggiano significativamente la nell’adolescenza con una marcata perdita sua salute fisica e la sua qualità di vita. ponderale e il raggiungimento di un peso Negli adulti e negli adolescenti la clas- corporeo molto basso. La perdita di peso è sificazione medica distingue tre disturbi perseguita attivamente seguendo una dieta dell’alimentazione principali: ferrea e ipocalorica. In genere, le persone con questo disturbo evitano i cibi che consi- Q Anoressia nervosa derano ingrassanti e, a volte, saltano i pasti o Q Bulimia nervosa digiunano. Alcune persone per perdere peso Q Disturbo da binge-eating eseguono un’attività fisica eccessiva. Altre per dimagrire si inducono il vomito. Circa Gli studi eseguiti in questi ultimi anni un terzo ha degli episodi di abbuffata, spes- hanno però evidenziato che, oltre a questi so soggettivi (cioè quando l’alimentazione è tre disturbi, molte persone hanno un distur- incontrollata ma non è eccessiva) durante i bo dell’alimentazione che cade al di fuori di quali il loro tentativo di restringere l’assun- queste tre categorie. Sono casi che possono zione del cibo è interrotto. essere riuntiti nella categoria chiamata “altri Sintomi comuni, che peggiorano con disturbi dell’alimentazione”. la perdita di peso e spesso scompaiono con la normalizzazione ponderale sono le pre- occupazioni per l’alimentazione, gli sbalzi del tono dell’umore, l’irritabilità, il deficit di concentrazione, la perdita dell’interesse sessuale, l’isolamento sociale, le difficoltà Anoressia nervosa digestive con un senso di pienezza precoce, l’intolleranza al freddo e l’astenia. Chi colpisce In alcuni adolescenti l’anoressia nervosa è di breve durata e va in remissione senza L’anoressia nervosa colpisce prevalente- alcuna cura o con un trattamento breve. Se mente le adolescenti e le giovani donne, ma non si verifica questa evenienza il disturbo in circa un caso su 10 si sviluppa negli uo- tende a persistere e richiede interventi spe- mini. La sua prevalenza è di circa l’1%, con cializzati prolungati e complessi. Un ampio una prevalenza lifetime (cioè la percentuale gruppo migra verso la bulimia nervosa o al- di persone che hanno avuto il disturbo in tri disturbi dell’alimentazione e una piccola qualsiasi fase della loro vita) di circa il 2%. percentuale di casi rimane “bloccato” nell’a- Questo significa che il 2% delle donne ha noressia nervosa per anni, uno stato da cui avuto l’anoressia nervosa in una qualsiasi è molto difficile, ma non impossibile, uscire. fase della sua vita. 4 AIDAP | info@aidap.org
Come capire se si è affetti da rifiuto ad ammettere la gravità della anoressia nervosa propria condizione di sottopeso. La maggior parte delle persone ha sentito L’amenorrea (mancanza di almeno tre parlare dell’anoressia nervosa perché spes- cicli mestruali consecutivi) non è necessa- so attrae l’attenzione dei media e perché le ria per la diagnosi di anoressia nervosa, ma persone che ne sono affette appaiono molto comunque è un sintomo che deve sempre emaciate e a volte possono anche morire. far sospettare la presenza di un disturbo Per dire che una persona ha questo disturbo dell’alimentazione, soprattutto se compare dell’alimentazione devono essere soddisfat- in un’adolescente o in una giovane donna te tre condizioni: che restringe l’alimentazione. Nella maggior parte dei casi si tratta di amenorrea secon- 1. Sottopeso. Tutte le persone affette da daria (perdita di mestruazioni dopo un pe- anoressia nervosa, per definizione, de- riodo più o meno lungo di cicli regolari); in vono essere sottopeso, cioè pesare meno una minoranza, quando l’anoressia nervosa di un Indice di Massa Corporea (IMC) è insorta prima dello sviluppo puberale, di di 18,5 – l’IMC si calcola dividendo il amenorrea primaria. Negli uomini sono peso in chili per l’altezza al quadrato in presenti perdita dell’interesse sessuale e metri – oppure al di sotto di quanto at- impotenza. teso se sono adolescenti o bambini. Infine, un sottogruppo di persone ha 2. Paura d’ingrassare. La seconda pecu- caratteristiche simili a quelle dell’anoressia liarità dell’anoressia nervosa è l’intensa nervosa, ma non riporta la paura d’ingras- paura di prendere peso o di diventare sare e la preoccupazione per il peso e la for- grassi, anche quando si è sottopeso. ma del corpo. In questi casi, se è presente 3. Eccessiva valutazione del peso e del- un’estrema preoccupazione per le conse- la forma del corpo. La persona con guenze negative del mangiare (per es. paura anoressia nervosa riporta un’eccessiva di non digerire o di avere delle manifesta- valutazione del peso e della forma del zioni allergiche o di soffocare o di non ri- corpo (cioè, giudica se stessa in modo uscire a deglutire) oppure un evitamento predominante o a volte esclusivo sulla del cibo per le sue caratteristiche sensoriali base del suo peso, della sua forma del o un mancato interesse per il cibo, posso- corpo e del loro controllo). Questa ca- no ricevere la diagnosi di disturbo evitante/ ratteristica è diversa dal sentirsi grassi e restrittivo dell’assunzione di cibo: un distur- dall’essere insoddisfatti del peso e della bo della nutrizione che colpisce prevalente- forma del corpo che sono comuni nel- mente, ma non sempre, l’infanzia e la prima la popolazione e in genere non creano adolescenza. danni. Nelle persone più giovani con anoressia nervosa è spesso presente un www.aidap.org | AIDAP 5
o le pillole dimagranti, altre ancora fanno esercizio in modo eccessivo. Nonostante l’adozione di questi mezzi di compenso le Bulimia nervosa persone con questo disturbo sono general- mente di peso normale, alcune in sovrappe- Chi colpisce so perché il cibo assunto con le calorie non viene eliminato (per es. con i lassativi e i La bulimia nervosa colpisce prevalentemen- diuretici) o è eliminato solo in parte (per es. te le donne nella tarda adolescenza e nella con il vomito). prima età adulta, mentre la prevalenza tra i La bulimia nervosa tende ad essere un maschi è incerta e sembra essere minore di disturbo auto-perpetuante che solo in po- uno a 10. La sua prevalenza nei paesi occi- chi casi tende ad andare in remissione spon- dentali è circa lo 0,6% tra le adolescenti e le taneamente, sebbene possa andare incontro giovani donne, mentre tra le donne la pre- a miglioramenti e peggioramenti. In genere, valenza lifetime è di circa il 2%. quando le persone richiedono un tratta- mento hanno questo comportamento ali- Caratteristiche cliniche e decorso mentare da cinque anni o più. Il problema inizia in genere nella tarda ado- Come capire se si è affetti lescenza con un periodo di dieta ferrea che da bulimia nervosa viene, dopo un tempo variabile, interrotto da episodi di abbuffata che la persona cer- Capire se si è affetti da bulimia nervosa ca di compensare inducendosi il vomito o non è semplice come nel caso dell’anoressia usando altri comportamenti estremi di con- nervosa. In sintesi, una persona ha questo trollo del peso. In circa un quarto dei casi disturbo quando ha le seguenti cinque ca- la dieta è così estrema che la persona pri- ratteristiche: ma sviluppa l’anoressia nervosa e poi con la comparsa degli episodi di abbuffata progre- 1. Ricorrenti episodi di abbuffata. Un’ab- disce verso la bulimia nervosa. buffata, traduzione del termine inglese Le persone con bulimia nervosa hanno binge-eating, si definisce sulla base di abitudini alimentari caotiche. Al di fuori due caratteristiche che devono essere degli episodi di abbuffata cercano di restrin- entrambe presenti: gere in modo estremo la loro alimentazione a. il consumo di una grande quan- in modo simile alle persone con anoressia tità di cibo che una persona non nervosa. Alcune non mangiano nulla al di mangerebbe in quella determinata fuori delle abbuffate e molte altre mangia- quantità di tempo (per es. due ore) no pochissimo. Molte si inducono il vomito b. la sensazione di perdita di controllo dopo gli episodi di abbuffata, altre assumo- sull’atto di mangiare (ad es. sentire no in modo improprio i lassativi, i diuretici che non ci si può astenere dall’ab- 6 AIDAP | info@aidap.org
buffarsi, oppure non riuscire a fer- marsi una volta iniziato a mangiare). 2. Comportamenti di compenso. La se- conda caratteristica importante della Disturbo da binge-eating bulimia nervosa è che le abbuffate de- vono essere seguite da comportamen- Chi colpisce ti di compenso (per es. il vomito au- to-indotto, l’uso improprio di lassativi La prevalenza del disturbo da binge-eating o diuretici, l’esercizio fisico eccessivo e stimata nei vari studi varia dallo 0,62 al 3,6%, il digiuno), finalizzati a prevenire l’au- con una prevalenza lifetime da meno dell’1% mento di peso. nei paesi europei al 2,6% negli USA. A dif- 3. Frequenza delle abbuffate e dei com- ferenza di altri disturbi della nutrizione e portamenti di compenso. Perché sia dell’alimentazione, come l’anoressia nervosa diagnosticata la bulimia nervosa, le ab- e la bulimia nervosa in cui il rapporto fem- buffate e i comportamenti di compenso mine maschi è 9:1, nel disturbo da binge-ea- devono verificarsi almeno una volta la ting il rapporto è più bilanciato ed è circa 6:4. settimana per 3 mesi. Sebbene sia uno standard arbitrario, serve a restringere la Caratteristiche cliniche e decorso diagnosi soltanto alle persone che han- no un disturbo ricorrente e persistente. Il disturbo da binge-eating, sebbene con- 4. Eccessiva valutazione del peso e della divida con la bulimia nervosa gli episodi di forma del corpo. Come le persone af- abbuffata, presenta le seguenti differenze: fette da anoressia nervosa, anche quelle (1) gli episodi di abbuffata non sono seguiti con bulimia nervosa hanno una valu- dall’utilizzo regolare di comportamento di tazione di sé basata in modo predomi- compenso e accadono in situazioni in cui è nante sul peso e la forma del corpo. presente una tendenza generale a mangiare 5. Il disturbo non si manifesta esclusiva- in eccesso e in modo sregolato piuttosto che mente nel corso di episodi di anoressia di restrizione dietetica; ciò spiega la forte nervosa. Questo significa che una per- associazione con l’obesità; (2) è frequente sona con episodi di abbuffata e compor- anche negli uomini; (3) ha un tasso eleva- tamenti di compenso ma con un peso to di remissione spontanea a breve termine, basso (inferiore a un IMC di 18,5) rice- come evidenziato da studi di trattamento verà una diagnosi di anoressia nervosa, farmacologico o che ne hanno valutato la mentre se l’IMC è maggiore o uguale a storia naturale. 18,5 la diagnosi sarà di bulimia nervosa. Il tasso di remissione dopo quattro anni è di circa l’80% e la migrazione verso l’ano- ressia nervosa e la bulimia nervosa è rara. www.aidap.org | AIDAP 7
Come capire se si è affetti da disturbo menti di compenso come nella bulimia da binge-eating nervosa, e non si verifica esclusivamente nella bulimia nervosa o nell’anoressia Una persona è affetta da disturbo da bin- nervosa. ge-eating se soddisfa i seguenti criteri dia- gnostici: 1. Ricorrenti episodi di abbuffata. Come per la bulimia nervosa, un’abbuffata si definisce sulla base di due caratteristiche Altri disturbi che devono essere entrambe presenti: dell’alimentazione a. il consumo di una grande quantità di cibo; b. la sensazione di perdita di controllo Questi disturbi non soddisfano i criteri dia- sull’atto di mangiare (ad es. sentire gnostici per l’anoressia nervosa, la bulimia che non ci si può astenere dall’ab- nervosa e il disturbo da binge-eating pur buffarsi, oppure non riuscire a fer- causando un significativo danno alle perso- marsi una volta iniziato a mangiare). ne che ne sono colpite. Studi recenti hanno 2. Presenza di tre o più delle seguenti ca- osservato che gli altri disturbi dell’alimen- ratteristiche tazione costituiscono circa un terzo dei pa- a. Mangiare molto più rapidamente zienti ambulatoriali o ricoverati affetti da del normale. disturbo dell’alimentazione e, allo stesso b. Mangiare fino a sentirsi spiacevol- modo dell’anoressia nervosa e della bulimia mente pieni. nervosa, sembrano colpire soprattutto le c. Mangiare grandi quantità di cibo adolescenti e le giovani donne. anche se non ci si sente fisicamente Gli altri disturbi dell’alimentazione affamati. possono essere divisi in cinque sottogruppi: d. Mangiare da soli a causa dell’imba- razzo per quanto si sta mangiando. 1. Anoressia nervosa atipica. Sono soddi- e. Sentirsi disgustati verso se stessi, de- sfatti tutti criteri per l’anoressia nervo- pressi o assai in colpa dopo l’episodio. sa, salvo che nonostante una significati- 3. Presenza di marcato disagio riguardo va perdita di peso, il peso dell’individuo alle abbuffate. è all’interno o al di sopra dell’intervallo 4. Frequenza delle abbuffate. L’abbuffata di normalita. si verifica, in media, almeno 1 volta alla 2. Bulimia nervosa a bassa frequenza e/o settimana per 3 mesi. di durata limitata. Sono soddisfatti tut- 5. Assenza di comportamenti di com- ti i criteri per la bulimia nervosa, salvo penso. L’abbuffata non è associata alla che gli episodi di abbuffata e le condotte messa in atto sistematica di comporta- compensatorie inappropriate si verifi- 8 AIDAP | info@aidap.org
cano, mediamente, meno di 1 volta alla settimana e/o per meno di 3 mesi. 3. Disturbo da binge-eating a bassa fre- quenza e/o di durata limitata. Sono La prospettiva soddisfatti tutti criteri per il disturbo da transdiagnostica binge-eating, salvo che gli episodi di ab- buffata si verificano, mediamente, meno di 1 volta alla settimana e/o per meno di La classificazione diagnostica descritta so- 3 mesi. pra, sebbene descriva in modo accurato le 4. Disturbo da condotte di eliminazione. maggiori forme di disturbi dell’alimenta- Presenza di ricorrenti condotte di elimi- zione osservate, ha però dei limiti. nazione per influenzare il peso o la for- ma del corpo (per es. vomito autoindot- Q Il primo limite è che tende a trascurare to, uso improprio di lassativi, diuretici o il fatto che i vari disturbi dell’alimenta- altri farmaci) in assenza di abbuffate, in zione condividono la maggior parte del- una persona non sottopeso. le caratteristiche (vedi Tabella 1), in par- 5. Sindrome da alimentazione nottur- ticolare i comportamenti alimentari e di na. Presenza di ricorrenti episodi di controllo del peso e le preoccupazioni alimentazione notturna, che si manife- per il peso e la forma del corpo. Questo stano mangiando dopo il risveglio dal fa sì che in alcuni casi sia difficile fare sonno oppure l’eccessivo consumo di un’accurata distinzione diagnostica. Per cibo dopo il pasto serale. C’è la consa- esempio, una persona con tutte le ca- pevolezza e il ricordo di aver mangiato. ratteristiche della bulimia nervosa con L’alimentazione notturna non è meglio un IMC che varia tra 18,4 a 18,6 (corri- spiegata da influenze esterne come la spondente alla variazione di meno di 1 modificazione del ciclo sonno-veglia kg di peso corporeo), può ricevere una dell’individuo oppure da norme sociali diagnosi, a seconda del momento in cui locali. L’alimentazione notturna causa è misurato il suo peso, di anoressia ner- un significativo disagio e/o compro- vosa (se il suo IMC è inferiore a 18,5) o missione del funzionamento. I pattern di bulimia nervosa (se il suo IMC è su- di alimentazione disordinata non sono periore o uguale a 18,5). Un altro confi- meglio spiegati dal disturbo da binge-e- ne problematico è quello tra la bulimia ating o da un altro disturbo mentale, nervosa e il disturbo da binge-eating. compreso l’uso di sostanze, e non sono Nelle persone che non si inducono il vo- attribuibili a un altro disturbo medico mito o assumono lassativi, la distinzio- oppure all’effetto di farmaci. ne si basa principalmente su quello che mangiano tra gli episodi di abbuffata. Se la quantità è scarsa si fa una diagnosi di bulimia nervosa, se invece non lo è, www.aidap.org | AIDAP 9
Tabella 1. Caratteristiche cliniche dei disturbi dell’alimentazione CARATTERISTICHE CLINICHE AN BN BED ADA Eccessiva valutazione del peso e della forma +++ +++ + ++ del corpo e del loro controllo Dieta ferrea +++ +++ ++ Episodi di abbuffata + +++ +++ ++ Vomito autoindotto + ++ + Uso improprio di diuretici + + + Esercizio fisico eccessivo ++ + + Check del corpo ++ ++ + + Evitamento dell’esposizione del corpo + ++ ++ + Sensazione di essere grassi ++ ++ ++ ++ Basso peso +++ + AN = anoressia nervosa; BN = bulimia nervosa; BED = disturbo da binge-eating; ADA = altri disturbi dell’alimentazione di disturbo da binge-eating. In altre pa- forma nel tempo. La migrazione dia- role, non esiste una linea di distinzione gnostica dei disturbi dell’alimentazio- netta tra le varie categorie diagnostiche ne (per esempio da anoressia nervosa a dei disturbi dell’alimentazione. bulimia nervosa a altri disturbi dell’a- Q Il secondo limite del sistema classifica- limentazione) è la norma, piuttosto tivo è che le tre diagnosi principali dei che l’eccezione (vedi Figura 1). Questo disturbi dell’alimentazione forniscono significa che le persone nel corso della un quadro incompleto dei problemi vita vanno incontro a diversi disturbi alimentari. Molti disturbi dell’alimen- mentali? No, hanno avuto un singolo tazione, come già descritto, non soddi- problema alimentare che ha cambiato sfano i criteri diagnostici dell’anoressia forma nel corso del tempo. nervosa, della bulimia nervosa e del di- sturbo da binge-eating e così sono stati Queste osservazioni hanno portato a inseriti nella categoria eterogenea, re- sviluppare la teoria transdiagnostica che, siduale e trascurata, chiamata “altri di- nata presso l’università di Oxford, considera sturbi dell’alimentazione”. i disturbi dell’alimentazione come un’unica Q Il terzo importante limite è che i distur- categoria diagnostica piuttosto che vari di- bi dell’alimentazione cambiano la loro sturbi separati. 10 AIDAP | info@aidap.org
genitori o con la mamma?”, “È dovuto alla pressione alla magrezza esercitata dai me- AN dia e dal mondo della moda?”; “È una scelta personale o una malattia?”; “È una richiesta ADA di aiuto o una protesta?”. Non c’è una rispo- BN sta semplice a queste domande. La realtà è che non conosciamo le cau- se dei disturbi dell’alimentazione perché ci sono molte sfide metodologiche che non sono ancora state vinte. I disturbi dell’ali- mentazione, infatti, sono difficili da indivi- Figura 1. La migrazione diagnostica dei duare e da diagnosticare, sono usate delle disturbi dell’alimentazione definizioni diagnostiche inconsistenti, le AN = anoressia nervosa, BN = bulimia nervosa; persone che richiedono un trattamento non ADA = altri disturbi dell’alimentazione sono rappresentative e non ci sono dei fe- notipi ovvi da studiare. Per esempio, ci sono delle forme di anoressia nervosa che vanno La prospettiva transdiagnostica, illu- in remissione in un breve lasso di tempo e strata nella Figura 2, è stata utilizzata come altre che durano tutta la vita, altre ancora punto di partenza per il trattamento dei di- che si trasformano in disturbi dell’alimen- sturbi dell’alimentazione raccomandato da tazione diversi, ma questi casi sono messi AIDAP. in un unico gruppo quando si studiano le cause dell’anoressia nervosa. Inoltre, il pro- blema della comorbilità è spesso trascurato, anche se sembra esistere una relazione tra disturbi dell’alimentazione e depressione. Comunque, i dati a nostra disposizione Le cause dei disturbi indicano che la familiarità giochi un ruolo per lo sviluppo di questi disturbi. Tra i fa- dell’alimentazione miliari di primo grado c’è, infatti, un rischio aumentato di 10 volte di sviluppare un di- Le informazioni fornite dai media e da al- sturbo dell’alimentazione. Inoltre, gli studi cuni pseudo-esperti sulle cause dei disturbi sui gemelli suggeriscono che i fattori genetici dell’alimentazione sono spesso non corrette contribuiscano al 40-60% dell’ereditabilità. e prive di una solida base scientifica. Recentemente sono stati anche identificati Domande che spesso sono fatte all’AI- con la metodica associazione genome-wide DAP dai pazienti, dai loro familiari, ma an- (GWAS) otto loci genetici significativi per che da alcuni colleghi sono: “È un proble- l’anoressia nervosa che si correlano con al- ma che nasce da un cattivo rapporto con i cuni disturbi mentali e tratti metabolici (un www.aidap.org | AIDAP 11
AN ADA DA BN Classificazione medica Prospettiva transdiagnostica Figura 2. Prospettiva transdiagnostica dei disturbi dell’alimentazione AN = anoressia nervosa, BN = bulimia nervosa; ADA = altri disturbi dell’alimentazione; DA = disturbo dell’alimentazione dato che va comunque confermato da studi nari, e non con le interviste (con incertez- con campioni più ampi). Nessuno GWAS è za sull’accuratezza delle risposte fornite), e stato eseguito per la bulimia nervosa e gli al- molti partecipanti, in particolare quelli che tri disturbi dell’alimentazione. poi sviluppano l’anoressia nervosa e che Lo studio dei fattori ambientali, che con- tendono ad evitare le valutazioni, sono persi tribuiscono per il 40-60% allo sviluppo dei nel corso dello studio. disturbi dell’alimentazione, è stato eseguito Comunque, pur con i loro limiti, questi con gli studi caso-controllo (retrospettivi) e studi hanno identificato due classi di fattori gli studi di coorte (prospettici) che hanno di rischio potenziali (vedi Tabella 2): (i) fat- indagato, rispettivamente, l’esposizione ad tori di rischio specifici per i disturbi dell’ali- alcuni fattori ambientali dopo o prima del- mentazione (cioè osservati solo nei disturbi lo sviluppo dei disturbi dell’alimentazione. dell’alimentazione); (ii) fattori di rischio Entrambi questi studi, purtroppo, hanno generici per i disturbi mentali (cioè presenti dei limiti difficili da superare. Negli studi anche in altri disturbi mentali). retrospettivi le persone spesso non ricorda- Studi recenti, hanno anche trovato delle no gli eventi e a volte è difficile distingue- associazioni tra complicanze ostetriche, in- re se una caratteristica era presente prima fezioni materne prenatali, infezioni trattate dello sviluppo del disturbo o è una sua con- in ospedale o trattamenti antibiotici nell’in- seguenza. In quelli prospettici, che richie- fanzia (in particolare nei primi 3 mesi) e dono la valutazione di un grande numero sviluppo dei disturbi dell’alimentazione. di persone, i dati sono raccolti con questio- Queste osservazioni hanno fatto ipotizza- 12 AIDAP | info@aidap.org
Tabella 2. Alcuni fattori di rischio potenziali dei disturbi dell’alimentazione emersi da studi retrospettivi e prospettici AN BN BED MENT Esperienze avverse nell’infanzia ++ +++ ++ ++ Depressione nei genitori + ++ + + Abuso di sostanze nei genitori - ++ - - Basso peso nell’infanzia +++ Fattori di vulnerabilità alla dieta - +++ + - - Obesità nell’infanzia - +++ +++ - - Obesità nei genitori - +++ +++ - - Interiorizzazione dell’ideale di magrezza ++ + - Insoddisfazione corporea ++ ++ - Prese in giro per il peso e la forma del corpo ++ ++ Perfezionismo +++ + - - Bassa autostima +++ +++ + ++ Emozioni negative + ++ ++ + AN = anoressia nervosa; BN = bulimia nervosa; BED = disturbo da binge-eating; MENT = disturbi mentali diversi dai disturbi dell’alimentazione N.B. I fattori di rischio presenti solo nei disturbi dell’alimentazione sono definiti “specifici”, mentre quelli presenti anche in atri disturbi mentali sono definiti “generici” re il possibile ruolo di processi epigenetici ne a partire solo dalla seconda generazione: (cioè fattori ambientali che influenzano l’e- un’osservazione che fornisce ulteriore sup- spressione genetica producendo delle modi- porto al ruolo dei fattori sociali nello svi- ficazioni del DNA) perché questi si verifica- luppo dei disturbi dell’alimentazione che no soprattutto nel periodo prenatale e nei sono soprattutto presenti nei Paesi occi- primi mesi di vita. È possibile, comunque, dentali e in quelli influenzati dalla cultura che processi epigenetici si verifichino anche occidentale. nel periodo prepuberale della vita in rispo- In conclusione, nonostante i numerosi sta allo stress e all’introito di cibo. studi eseguiti, non si sa ancora nulla sui pro- Infine, studi sugli immigrati nei Paesi cessi causali individuali coinvolti e su come i occidentali hanno evidenziato un aumento fattori genetici interagiscano con quelli am- dello sviluppo dei disturbi dell’alimentazio- bientali. www.aidap.org | AIDAP 13
giungimento e il mantenimento del sotto- peso, si possono facilmente manifestare se una persona crede che il controllo dell’ali- Processi psicologici mentazione, del peso e della forma del cor- po siano di estrema importanza per giudi- La letteratura psicologica ha proposto nu- care il valore personale. merose e specifiche teorie che hanno cerca- L’unico comportamento non stretta- to di spiegare lo sviluppo e il mantenimento mente legato allo schema di autovalutazio- dei disturbi dell’alimentazione. Tra queste, ne disfunzionale è l’episodio di abbuffata. quella che ha influenzato in modo più im- Presente in un sottogruppo di persone con portante il trattamento basato sull’evidenza disturbi dell’alimentazione, sembra esse- scientifica è stata la teoria cognitivo com- re la conseguenza della rottura delle regole portamentale transdiagnostica. dietetiche estreme e rigide o, in taluni casi, In breve, la teoria sostiene che l’ecces- della gestione attraverso il cibo di eventi ed siva valutazione del peso, della forma del emozioni. corpo e del controllo dell’alimentazione è Le varie manifestazioni cliniche dei di- il nucleo psicopatologico dei disturbi dell’a- sturbi dell’alimentazione, a loro volta, man- limentazione. Mentre le persone si valutano tengono in uno stato di continua attivazione generalmente in base alla percezione delle lo schema di autovalutazione disfunzionale loro prestazioni in una varietà di domini e assieme ad esso formano i fattori di man- della loro vita (per es. relazioni interperso- tenimento specifici dei disturbi dell’alimen- nali, scuola, lavoro, sport, abilità intellettuali tazione (Figura 4). e genitoriali, ecc.), quelle con disturbi dell’a- La teoria transdiagnostica propone che limentazione si valutano in modo esclusivo in un sottogruppo di persone con distur- o predominante in base al controllo che rie- bo dell’alimentazione siano presenti uno scono ad esercitare sul peso, sulla forma del o più dei seguenti fattori di mantenimento corpo o sull’alimentazione (spesso su tutte e aggiuntivi o non specifici (perché sono pre- tre le caratteristiche) (Figura 3). senti anche in altre problematiche psicolo- L’eccessiva valutazione del peso, della giche): (1) perfezionismo clinico; (2) bassa forma del corpo e del controllo dell’alimen- autostima nucleare; (3) difficoltà interperso- tazione è di primaria importanza nel man- nali marcate; (4) intolleranza alle emozioni. tenimento dei disturbi dell’alimentazione: I fattori di mantenimento aggiuntivi, se la maggior parte delle altre caratteristiche presenti, interagiscono con quelli specifici cliniche deriva, infatti, direttamente o in- nel perpetuare il disturbo dell’alimentazione. direttamente da questo nucleo psicologico. Per esempio, i comportamenti estremi di controllo del peso (dieta ferrea, esercizio fisico eccessivo, vomito autoindotto, uso improprio di lassativi o di diuretici) e il rag- 14 AIDAP | info@aidap.org
CON DISTURBO SENZA DISTURBO DELL’ALIMENTAZIONE DELL’ALIMENTAZIONE n Peso, forma del corpo, n Peso, forma n Sport alimentazione del corpo, n Musica n Scuola alimentazione n Amici n Famiglia n Scuola n Pittura n Altro n Famiglia n Altro Figura 3. Rappresentazione grafica dello schema di autovalutazione di una persona con il disturbo dell’alimentazione e di una senza il disturbo dell’alimentazione Eccessiva valutazione del peso, della forma del corpo e del controllo dell’alimentazione Dieta ferrea Eventi ed Basso peso Abbuffata emozioni Comportamenti Sintomi di compenso da malnutrizione Figura 4. Formulazione transdiagnostica dei principali meccanismi di mantenimento specifici dei disturbi dell’alimentazione Adattata da https://www.cbte.co/for-professionals/cbt-e-resources-and-handouts/ www.aidap.org | AIDAP 15
sono le aree della vita danneggiate e più gra- vi sono i danni che la persona subisce. Se il disturbo dura molti anni può determinare Le conseguenze una grave disabilità fisica e psicosociale e in alcuni casi può portare anche alla morte pre- Le aree della vita potenzialmente danneggiate coce. L’anoressia nervosa, in particolare, ha il dai disturbi dell’alimentazione sono quattro: più alto tasso di mortalità di qualsiasi distur- bo mentale, ed è stato inoltre calcolato che 1. Salute fisica il tasso standardizzato di mortalità per l’ano- 2. Funzionamento psicologico ressia nervosa è 12 volte più elevato del tasso 3. Relazioni interpersonali di mortalità annuale per tutte le altre cause, 4. Carriera scolastica/lavorativa. nelle donne di età compresa tra 15 e 24 anni. La Figura 5 mostra le principali com- Maggiore è la durata e la gravità del di- plicanze mediche dei disturbi dell’alimen- sturbo dell’alimentazione più numerose tazione. Capelli Cervello e nervi Capelli fini e fragili Non riuscire a pensare liberamente, paura di Fluidi del corpo aumentare di peso, tristezza, Bassi livelli di potassio, umore irritabile, cattiva magnesio e sodio memoria.Svenimenti, Sangue modificazioni biochimiche Anemia e altri Cuore problemi del sangue Pressione bassa, Intestino bradicardia, palpitazioni, Stipsi, gonfiori insufficienza cardiaca Ormoni Muscoli e articolazioni Amenorrea, perdita di Debolezza muscolare, osso, arresto della crescita, fratture, osteoporosi difficoltà a rimanere in Reni cinta, più elevato rischio di Calcoli renali, aborto o di taglio cesario, insufficienza renale basso peso del neonato, depressione post-partum Pelle Secca, lanugo, fredda, Le linee tratteggiate indicano che gialla, unghie fragili l’organo è dietro ad altri organi Figura 5. Principali complicanze mediche dei disturbi dell’alimentazione 16 AIDAP | info@aidap.org
Caratteristiche del trattamento La CBT-E è un trattamento altamente in- Il trattamento dei disturbi dividualizzato e, a differenza di altri tratta- dell’alimentazione menti applicati nei disturbi dell’alimenta- zione, non adotta mai procedure coercitive raccomandato da AIDAP e prescrittive. In altre parole, non è mai chie- sto al paziente di fare delle cose che non è AIDAP raccomanda, per tutti i disturbi d’accordo di eseguire, perché questo può dell’alimentazione negli adulti e negli adole- aumentare la sua reticenza a cambiare. Il pa- scenti, la terapia cognitivo comportamen- ziente è aiutato a comprendere la funzione tale migliorata, nota anche come CBT-E. psicologica del controllo del peso, della for- Questa raccomandazione è stata adottata ma del corpo e dell’alimentazione, i danni perché la CBT-E è l’unico trattamento che che comporta, e a costruire in modo colla- ha dimostrato di essere efficace per curare borativo la formulazione personalizzata dei tutti i disturbi dell’alimentazione sia negli principali processi di mantenimento del suo adulti sia negli adolescenti. Il National Insti- disturbo dell’alimentazione, che diverranno tute for Health and Care Excellence (NICE) il bersaglio del trattamento. Solo dopo la raccomanda la CBT-E per il trattamento condivisione dei problemi da affrontare si dell’anoressia nervosa, della bulimia nervo- pianificano, con il paziente stesso, le proce- sa, del disturbo da binge-eating e di altri di- dure per affrontare le varie espressioni del sturbi dell’alimentazione https://www.nice. disturbo dell’alimentazione, chiedendogli org.uk/guidance/ng69. di applicarle con il massimo impegno. Se il La CBT-E è derivata dalla teoria tran- paziente non raggiunge la conclusione che sdiagnostica ed è stata inizialmente svilup- ha un problema da affrontare, il trattamen- pata dal centro CREDO dell’università di to non inizia o viene interrotto, ma questo Oxford (UK), come trattamento ambulato- accade raramente. riale per gli adulti con disturbi dell’alimen- tazione (anoressia nervosa, bulimia nervosa, Obiettivi del trattamento disturbo da binge-eating e altri stati simili). Successivamente è stata adattata dall’équipe L’obiettivo principale della CBT-E è aiutare di Villa Garda e del centro ADA di Verona il paziente a sviluppare uno schema di auto- anche per gli adolescenti e per forme più in- valutazione di sé più articolato e non dipen- tensive di cura, come il trattamento ambu- dente in modo predominante o esclusivo latoriale intensivo. dal peso, dalla forma del corpo e dal con- trollo dell’alimentazione (Figura 6). www.aidap.org | AIDAP 17
PRIMA DEL DOPO IL TRATTAMENTO TRATTAMENTO n Peso, forma del corpo, n Peso, forma n Sport alimentazione del corpo, n Musica n Scuola alimentazione n Amici n Famiglia n Scuola n Pittura n Altro n Famiglia n Altro Gli spicchi del grafico a torta rappresentano i domini di autovalutazione del paziente. La dimen- sione degli spicchi del grafico a torta illustra l’importanza relativa attribuita dal paziente a ogni domino di autovalutazione. Figura 6. Obiettivo principale della CBT-E Durata del trattamento Terapeuti Il trattamento è pensato per avere una dura- La CBT-E è condottata da terapeuti che han- ta limitata nel tempo. Nelle persone che non no completato il master Terapia e Prevenzio- sono sottopeso, la CBT-E ambulatoriale ge- ne dei Disturbi dell’Alimentazione e dell’O- neralmente prevede due appuntamenti ini- besità e conseguito l’Advanced Certificate ziali di valutazione/preparazione seguiti da nella CBT-ED. La caratteristica distintiva dei circa 20 sedute individuali in 20 settimane. terapeuti che fanno parte dell’équipe CBT-E Nelle persone che sono sottopeso, il tratta- è che tutti utilizzano gli stessi concetti e la mento è più lungo, potendo spesso preve- medesima terminologia (cioè usano lo stesso dere 40 sedute in 40 settimane. In questa linguaggio terapeutico) e adottano strategie versione della CBT-E, il recupero del peso è e procedure mutuamente compatibili (ap- integrato con le strategie e le procedure per proccio multidisciplinare non eclettico). affrontare le problematiche psicologiche Il contributo individuale dei vari tera- specifiche dei disturbi dell’alimentazione. peuti è determinato caso per caso, in accor- 18 AIDAP | info@aidap.org
do ai meccanismi di mantenimento operan- Q La CBT-E in tre studi eseguiti a Verona ti nel paziente. In generale, la valutazione ha dimostrato di essere un trattamento diagnostica è sempre associata con una va- particolarmente promettente per i pa- lutazione medica, mentre il trattamento dei zienti adolescenti. pazienti è somministrato da uno psicologo. Q La CBT-E ha dimostrato di essere più Nel caso in cui il paziente decida di affron- efficace di altri due trattamenti psico- tare il basso peso, lo psicologo è spesso af- logici ampiamente utilizzati nel tratta- fiancato da un dietista. Durante il tratta- mento dei disturbi dell’alimentazione mento possono essere eseguite periodiche non sottopeso (psicoterapia interper- visite mediche per valutare lo stato fisico del sonale e psicoterapia psicoanalitica) ed paziente e gestire le eventuali complicanze egualmente efficace di altri trattamenti internistiche e psichiatriche. psicologici per i pazienti sottopeso. Risultati del trattamento Nel sito della CBT-E si trova una biblio- grafia aggiornata degli studi che hanno valu- AIDAP promuove le terapie basate su stu- tato gli esiti della CBT-E https://www.cbte. di scientifici ben condotti e la CBT-E lo è. co/research/efficacy-and-effectiveness/. Infatti, gli effetti della CBT-E sono stati va- lutati in studi condotti in Inghilterra, Au- Adattamenti e applicazioni stralia, Danimarca, Germania, USA e Italia. Se ci si concentra su studi in cui la CBT-E è La CBT-E, oltre ad essere disponibile per stata somministrata bene, l’evidenza sugge- adulti e adolescenti con tutti i disturbi risce che con i pazienti che non sono signi- dell’alimentazione è stata adattata per esse- ficativamente sottopeso circa i due terzi di re somministrata durante un day-hospital o coloro che iniziano il trattamento raggiun- un ricovero riabilitativo per disturbi dell’a- gono una remissione piena e duratura. Nel limentazione. rimanente terzo molti migliorano, ma non raggiungono la remissione. Il tasso di rispo- sta è leggermente inferiore nei pazienti che sono sottopeso. Allo stato attuale, i risultati della ricerca possono essere riassunti come segue: Q La CBT-E ha dimostrato di essere adat- ta per curare tutte le forme di distur- bo dell’alimentazione riscontrate negli adulti. Questo non è vero per qualsiasi altro trattamento. www.aidap.org | AIDAP 19
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Informazioni sull’Obesità Alimentazione Stile di vita sana ed attivo equilibrata Terapia cognitivo comportamentale www.aidap.org | AIDAP 21
Secondo l’Organizzazione Mondiale della obesità se il suo IMC è uguale o maggiore di Sanità (OMS) l’obesità è definita come un 30 (vedi Tabella 3). anomalo o eccessivo accumulo di grasso che È da sottolineare che l’IMC è una determina un rischio per la salute. L’obesità misura valida per stimare i livelli di peso è il principale fattore di rischio per una se- corporeo quando è riferita alla popolazione, rie di malattie croniche, tra cui il diabete, le mentre nel singolo individuo può fornire malattie cardiovascolari e il cancro. Sebbe- informazioni inaccurate perché è influenzato ne una volta fosse considerato un problema dalla composizione corporea. Per esempio, solo nei paesi ad alto reddito, oggi l’obesità è alcune persone con molta massa magra, come in aumento anche nei Paesi a basso e medio alcuni atleti, potrebbero essere considerati in reddito, in particolare negli ambienti urbani. sovrappeso, mentre hanno livelli normali o bassi di massa grassa. Indice di Massa Corporea Molto più importante della percentuale e circonferenza vita di massa grassa è la distribuzione del tessuto adiposo nel corpo. Il tessuto adiposo localiz- L’Indice di Massa Corporea (IMC) è comu- zato nella regione addominale è, infatti, as- nemente usato per classificare l’obesità ne- sociato a un più elevato rischio per la salute gli adulti perché si correla con la quantità di di quello localizzato in regioni periferiche, massa grassa corporea. Esso si calcola divi- come ad esempio l’area gluteo-femorale. Un dendo il peso in chili con l’altezza al quadra- individuo ha un’eccessiva quantità di grasso to in metri (kg/m2). Ad esempio, un adulto addominale se la sua circonferenza vita è: di 65 kg con un’altezza di 170 cm ha un IMC di 22,5. Una persona ha una condizione di Q Uomini > 102 cm sovrappeso se il suo IMC è tra 25 e 29,9 e di Q Donne > 88 cm Tabella 3. Classificazione del peso in base all’IMC CLASSIFICAZIONE IMC (kg/m2) RISCHIO DI COMORBILITÀ Sottopeso 40,0 Molto grave Adattata da Preventing and Managing the Global Epidemic of Obesity. Report of the World Health Organization Consultation of Obesity. WHO, Geneve, June 1997 22 AIDAP | info@aidap.org
La circonferenza vita va misurata al di sopra del margine superiore della cresta ilia- ca, come indicato nella Figura 7. La misura- zione della circonferenza vita è utile per le persone che hanno un IMC minore di 35; al di sopra di tale valore la circonferenza vita non aggiunge alcun potere di malattia; per questo motivo non è necessario misurarla se l’IMC è maggiore o uguale a 35. La presenza di una quantità eccessiva di grasso a livello addominale si associa spesso a vari fattori di rischio cardiovascolari che assieme costituiscono quello che i medici chiamano “sindrome metabolica”. La sin- drome metabolica si ha quando un indivi- duo ha almeno tre dei fattori elencati nella Figura 7. La misurazione della circonferenza Tabella 4. Numerosi studi hanno eviden- vita ziato che la sindrome metabolica aumenta il rischio di diabete di tipo 2 e di malattie cardiovascolari. Tabella 4. I criteri per identificare la sindrome metabolica* 1. Obesità addominale (Circonferenza vita) a. Uomini >102 cm b. Donne >88 cm 2. Trigliceridemia >150 mg/dL Prevalenza 3. HDL-Colesterolemia La prevalenza del sovrappeso e dell’obesità a. Uomini 85 mm Hg anni, però, si è verificata un’esplosione di 5. Glicemia a digiuno >100 mg/dL casi, sia negli adulti che nei bambini, non solo nei Paesi sviluppati ma anche in quel- * La diagnosi è stabilita quando tre o più di li in via di sviluppo. Nel 1998 l’Organizza- queste condizioni sono presenti zione Mondiale della Sanità, per descrivere questo preoccupante fenomeno ha coniato Grundy, S. M., et al. (2005). Diagnosis and management of the metabolic syndrome: il termine “epidemia globale dell’obesità”. an American Heart Association/National Nel 2016, secondo l’OMS, oltre 1,9 mi- Heart, Lung, and Blood Institute Scientific liardi di adulti di età pari o superiore a 18 Statement. Circulation 112, 2735-52 www.aidap.org | AIDAP 23
anni erano in sovrappeso. Di questi oltre 650 più del 18% nel 2016. L’aumento è avvenu- milioni di adulti avevano una condizione di to in modo simile tra i ragazzi e le ragazze: obesità. Il 39% degli adulti di età pari o supe- nel 2016 il 18% delle ragazze e il 19% dei riore a 18 anni (39% degli uomini e 40% del- ragazzi era in sovrappeso. Mentre nel 1975 le donne) era in sovrappeso, mentre il 13% poco meno dell’1% dei bambini e degli della popolazione adulta del mondo (11% di adolescenti di età compresa tra 5 e 19 anni uomini e 15% di donne) aveva una condizio- aveva una condizione di obesità, nel 2016 ne di obesità. La prevalenza mondiale dell’o- questa percentuale è salita 6% nelle ragazze besità è quasi triplicata tra il 1975 e il 2016. e nell’8% nei ragazzi. Sempre secondo l’OMS nel 2016, circa In Italia i dati ISTAT dell’indagine mul- 41 milioni di bambini di età inferiore ai 5 tiscopo del 2018 indicano che il 10,5% della anni erano in una condizione di sovrappeso popolazione adulta ha una condizione di o di obesità. La prevalenza di sovrappeso e obesità e il 35,4% è in sovrappeso (vedi Ta- obesità tra i bambini e gli adolescenti di età bella 5). L’obesità è più frequente nell’Italia compresa tra 5 e 19 anni è aumentata dram- del sud e nella popolazione a basso reddito maticamente da solo il 4% nel 1975 a poco e scolarità. Tabella 5. Prevalenza (valori per 100) di persone in sovrappeso e con obesità per genere e per classe di età SOVRAPPESO OBESE CLASSI DI ETÀ Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale 18-24 20,4 11,3 15,9 4,4 3,0 3,7 25-34 31,8 16,9 24,4 5,8 4,8 5,3 35-44 42,9 21,2 32,1 9,6 6,2 7,9 45-54 45,6 27,4 36,4 13,8 8,8 11,3 55-64 49,4 33,9 41,4 16,0 11,8 13,9 65-74 53,4 40,1 46,3 16,5 15,6 16,0 75+ 49,3 40,0 43,8 13,5 12,8 13,1 Totale 43,0 28,4 35,4 11,8 9,4 10,5 Fonte dei dati: ISTAT. Indagine Multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”. Anno 2018. 24 AIDAP | info@aidap.org
Sempre secondo dati ISTAT dell’indagi- diazione fisiologica dell’introito calorico e ne multiscopo del 2018 l’eccesso di peso nei del dispendio energetico (vedi Figura 8). minori è presente nel 24,2% della popola- zione (20,8% femmine, 27,3% maschi) con Genetica una maggiore prevalenza di obesità nel sud Italia. I fattori genetici nello sviluppo dell’obesità hanno assunto un ruolo sempre più impor- tante. Alcuni studi hanno trovato che i bam- bini adottivi hanno un peso più simile ai loro genitori biologici rispetto a quello dei Cause loro genitori adottivi e che i gemelli omozi- goti, anche se cresciuti in ambienti diversi, Negli anni Novanta i fondamentali progressi mostrano elevati livelli di correlazione nel della ricerca scientifica hanno portato a ca- peso. Sappiamo anche che il rischio di obe- pire che l’obesità non è un singolo disturbo sità nelle famiglie dei soggetti con obesità è ma un gruppo eterogeneo di condizioni con due volte superiore rispetto alla popolazio- cause multiple. In generale, oggi sappiamo ne generale e che il rischio aumenta note- che il peso corporeo di un individuo è de- volmente con l’innalzarsi dell’IMC. Recen- terminato dall’interazione multipla e com- temente è stato stimato, da studi effettuati plessa di fattori genetici, comportamentali sui gemelli, che l’ereditabilità dell’IMC varia e ambientali che agiscono attraverso la me- dal 40% al 70%. energetico Dispendio ergetico o basale Introito en Metabolism alla dieta si indotta d Termogene ca nde Attività fisi Cibo e beva introdo e tt Genetica Ambiente Comportamenti individuali Figura 8. Le cause dell’obesità www.aidap.org | AIDAP 25
È noto che un singolo o un multiplo ef- peso significativamente superiore rispetto fetto genetico è responsabile solo di alcune ai loro parenti rimasti in Giappone. Un fe- rare forme di obesità umana, mentre nella nomeno simile è stato osservato anche tra i maggior parte dei casi il ruolo della gene- cinesi e gli africani emigrati nei Paesi occi- tica sembra essere svolto da numerosi geni dentali. In Cina e in Giappone, ad esempio, di suscettibilità. Questi geni aumentano il l’aumento del consumo di grassi è andato in rischio di sviluppare l’obesità quando l’in- parallelo con l’incremento del sovrappeso. dividuo è esposto ad un ambiente avverso Negli USA, infine, l’aumentato tempo speso (interazione genetica-ambiente). davanti alla televisione è coinciso con l’in- Gli studi che hanno usato la metodica cremento del sovrappeso nei bambini. GWAS hanno identificato più di 180 loci Queste osservazioni dimostrano che i associati con l’IMC e la distribuzione del fattori socio-culturali rivestono un’impor- grasso corporeo (misurato con il rapporto tanza fondamentale nello sviluppo del so- vita-fianchi). Alcuni di questi loci conten- vrappeso e dell’obesità e che l’ambiente con- gono geni che giocano un ruolo nell’in- diziona in modo decisivo il comportamento fluenzare il bilancio energetico e una larga alimentare e i livelli di attività fisica delle proporzione di loci associati all’obesità/ persone, soprattutto in quelle predisposte IMC sono espressi nel cervello con varianti geneticamente all’obesità (vedi sopra). che sembrano essere associati con un incre- Il processo di modernizzazione e di mento dell’introito energetico piuttosto che transizione economica, osservato nella con un decremento del dispendio energe- maggior parte delle nazioni del mondo, ha tico. Va comunque sottolineato che le va- portato a una progressiva industrializzazio- rianti genetiche identificate spiegano meno ne e a un’economia basata sul commercio del 3% della varianza dell’IMC e che siamo all’interno di un mercato globale. Tale cam- ancora molto lontani dall’avere una buona biamento ha determinato notevoli miglio- comprensione di quali sono i fattori gene- ramenti nello standard di vita, ma anche al- tici implicati e come agiscono nel favorire cune conseguenze negative sullo stile di vita lo sviluppo e il mantenimento dell’obesità. che hanno favorito il propagarsi del sovrap- peso e dell’obesità. L’industria del cibo ha Fattori ambientali modificato la qualità degli alimenti abitual- mente consumati; la stagionalità del cibo Dati che supportano l’importanza dei fattori è stata superata, le porzioni degli alimenti ambientali nello sviluppo dell’obesità deri- sono diventate sempre più abbondanti e la vano da varie fonti. Un’osservazione comu- disponibilità alimentare di cibi ipercalorici, ne è l’aumento di obesità negli individui che ricchi di grassi a basso costo distribuiti nei emigrano nelle società occidentali rispetto a supermercati supera di gran lunga il fab- quelli che rimangono nel loro Paese d’origi- bisogno. Accanto a una modificazione del- ne. Esempi includono i giapponesi emigra- lo stile e della qualità dell’alimentazione, il ti alle Hawaii o in California che hanno un trasporto motorizzato, gli elettrodomestici 26 AIDAP | info@aidap.org
e i macchinari per il lavoro hanno costretto rizona (USA), una popolazione genetica- i cittadini a una vita sempre più sedentaria mente predisposta all’obesità, nei quali le sul lavoro e nel tempo libero. modificazioni dello stile di vita hanno de- terminato un’epidemia di obesità e diabete. Fattori comportamentali Oggi gli indiani Pima che vivono nella riser- va dell’Arizona consumano una dieta ricca I fattori comportamentali, influenzati dall’am- di grassi (50% di grassi), grazie all’alimen- biente (incluso l’educazione e i modelli fami- tazione fornita dal governo, e sono molto liari) e dalla genetica, sono il fattore chiave nel sedentari. In contrasto, gli indiani Pima, che determinare lo sviluppo di obesità. continuano a vivere in Messico nelle mon- Numerosi studi hanno ripetutamente tagne della Sierra Madre, hanno una più evidenziato che l’eccessivo introito di grassi bassa incidenza di obesità e diabete rispetto dietetici e di calorie in generale sono il prin- ai loro parenti genetici che vivono in Arizo- cipale responsabile dello sviluppo dell’obe- na perché, isolati dalle influenze occidentali, sità. Inoltre, nei Paesi sviluppati l’aumentata consumano una dieta tradizionale (15% di prevalenza dell’obesità è andata in parallelo grassi) e grazie al lavoro di agricoltori svol- con la diminuzione dei livelli di attività fisica gono uno stile di vita attivo (vedi Figura 9). e l’aumento dei comportamenti sedentari. Un’altra prova convincente dell’intera- zione genetica-ambiente deriva dagli studi Interazione genetica-ambiente in cui gli effetti delle varianti del locus gene- tico FTO (associato alla massa grassa e all’o- Un esempio dell’interazione genetica-am- besità) sono di circa il 30% più bassi nelle biente ci viene dagli indiani Pima dell’A- persone che sono fisicamente attive rispetto 50 P < 0,0001 Indice di Massa Corporea INDIANI PIMA 40 (kg/m2) 30 20 10 0 Maycoba Arizona Mexico Figura 9. Interazione genetica-ambiente nello sviluppo dell’obesità www.aidap.org | AIDAP 27
alle sedentarie, e ridotti in quelle che adot- Infine, alcuni agenti infettivi potrebbe- tano una dieta salutare, rispetto a quelle che ro influenzare il metabolismo e favorire lo seguono una dieta non salutare. sviluppo di obesità. È stato dimostrato, ad Recentemente si sta studiando se la esempio, che la flora intestinale differisce tra nutrizione durante la gravidanza e al mo- soggetti magri e obesi e che questa potrebbe mento del concepimento possa spiegare le influenzare la capacità di assorbimento dei differenze individuali nel tasso di obesità. nutrienti del cibo. Non si sa però ancora se Il meccanismo sembrerebbe legato a pro- tali differenze siano la causa diretta o il ri- cessi epigenetici (cioè fattori ambientali che sultato dell’obesità. Inoltre, è stata osservata influenzano l’espressione genetica produ- un’associazione tra virus e obesità sia negli cendo delle modificazioni del DNA) per- esseri umani sia in numerose specie anima- ché questi si verificano soprattutto nel pe- li diverse. Anche questa correlazione è però riodo prenatale e nei primi mesi di vita. È ancora da determinare con precisione. possibile comunque che processi epigenetici si verifichino anche nel corso della vita in risposta all’età, allo stress, all’esercizio fisico e all’introito di cibo. Altri fattori Conseguenze Le patologie mediche che aumentano il ri- schio di obesità includono diverse sindromi Mortalità genetiche rare e alcune malattie come l’ipo- Numerosi studi hanno evidenziato che l’o- tiroidismo, la sindrome di Cushing, il deficit besità si associa a un incremento di tutte dell’ormone della crescita, alcuni disturbi le cause di morte. L’incremento della mor- dell’alimentazione (es. il disturbo da bin- talità è modesto fino ad un IMC di 30, ma ge-eating e la sindrome da alimentazione quando supera tale valore è notevole (fino al notturna). Inoltre, il rischio di sovrappeso e 50-100% in più rispetto alle persone con un obesità è maggiore nei pazienti con disturbi IMC compreso nell’intervallo di 20-24,9) psichiatrici. (vedi Figura 10). Alcuni farmaci possono aumentare il rischio di obesità. Tra questi i più comuni Malattie non trasmissibili e disabilità sono l’insulina, le sulfaniluree e i tiazolidi- nedioni per la cura del diabete, gli antipsi- L’obesità aumenta significativamente il ri- cotici atipici, gli antidepressivi e gli anticon- schio di: vulsivanti (fenitoina e valproato) per la cura di alcune malattie psichiatriche e neurolo- Q Malattie cardiovascolari (soprattutto giche, gli steroidi, i beta bloccanti e alcuni malattie cardiache e ictus), che sono contraccettivi ormonali. state la maggior causa di morte nel 2008 28 AIDAP | info@aidap.org
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