Premio"Michele Maronta" 2017 - L'emozione ha una voce

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Premio"Michele Maronta" 2017 - L'emozione ha una voce
I.C. Jean Piaget-Ettore Majorana
                                 Piazza Minucciano 33 00139 Roma

                               Biblioteca scolastica Michele Maronta

          Premio“Michele Maronta” 2017
                       L’emozione ha una voce
Il testo di una bella canzone ha la capacità di suscitare emozioni, sentimenti di gioia, nostalgia,
dolore ma anche riflessioni su aspetti significativi della vita: un messaggio dell’autore per te.
Scegli uno dei brani proposti e descrivi o illustra attraverso un testo scritto o un disegno le
emozioni e le riflessioni che esso ha generato in te

                          Raccolta degli elaborati premiati e finalisti

                                              a cura di

                                 Elisabetta Venerosi Pesciolini

               Referente della Biblioteca scolastica “Michele Maronta”
Premio"Michele Maronta" 2017 - L'emozione ha una voce
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Premio"Michele Maronta" 2017 - L'emozione ha una voce
I.C. Jean Piaget - Ettore Majorana
                                 Piazza Minucciano 33 00139 Roma

                               Biblioteca scolastica Michele Maronta

          Premio “Michele Maronta” 2017

                       L’emozione ha una voce
Il testo di una bella canzone ha la capacità di suscitare emozioni, sentimenti di gioia, nostalgia,
dolore ma anche riflessioni su aspetti significativi della vita: un messaggio dell’autore per te.
Scegli uno dei brani proposti e descrivi o illustra attraverso un testo scritto o un disegno le
emozioni e le riflessioni che esso ha generato in te

                      Raccolta degli elaborati premiati e finalisti
                                       a cura di
                            Elisabetta Venerosi Pesciolini
               Referente della Biblioteca scolastica “Michele Maronta”

                                              Giuria

                           Dirigente scolastico Prof.ssa Marina Todini
                       Prof. Enzo Bellotti, docente di Lettere classi 1H, 2H
               Prof. ssa Paola De Muro docente di Arte e Immagine corsi A-B-E
             Prof.ssa Emanuela Fiorelli, docente di Educazione Artistica corsi D-H
                     Prof.ssa Giuliana Piras, docente di Musica corsi E-F-H
             Prof.ssa Annamaria Sulpizii, docente di Religione corsi B-C-D-E-G-H
                    Elisabetta Venerosi Pesciolini, referente della Biblioteca

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Premio"Michele Maronta" 2017 - L'emozione ha una voce
Introduzione

Il Premio Michele Maronta 2017 ha avuto come titolo :

                                   L’emozione ha una voce
 Il testo di una bella canzone ha la capacità di suscitare emozioni, sentimenti di gioia, nostalgia,
dolore ma anche riflessioni su aspetti significativi della vita: un messaggio dell’autore per te.
Scegli uno dei brani proposti e descrivi o illustra, attraverso un testo scritto o un disegno, le
emozioni e le riflessioni che esso ha generato in te

Giunto alla 17° Edizione, il concorso ha previsto, come sempre, una sezione di scrittura creativa
e una grafico-pittorica ed è stato rivolto esclusivamente alle classi terze medie, al fine di
premiare, a conclusione del triennio di scuola secondaria di primo grado, gli alunni e le alunne
che hanno raggiunto un alto livello di competenze, maturità e mezzi espressivi.
Alla sezione di scrittura creativa hanno partecipato le classi 3A, 3C, 3D, 3F,3G, 3H, 3I per un
totale di 22 alunni finalisti
Alla sezione grafico-pittorica hanno partecipato le classi 3A, 3D, 3G, 3H, per un totale di 34
alunni.
Il titolo del concorso ha riscosso molto successo; grazie ad esso i partecipanti hanno potuto
esprimere le proprie emozioni e riflessioni su una canzone, a scelta, tra quelle proposte.
Solo in rari casi, il testo non è stato pienamente compreso nel suo significato letterale ma,
dopotutto, l’arte ognuno ha la possibilità di “leggerla” e interpretarla a proprio modo perchè
genera in ognuno di noi suggestioni diverse, spesso soggettive
In questa raccolta sono presenti i tre elaborati vincitori dell’edizione 2017, quelli che hanno
comunque avuto una menzione di merito dalla giuria e tutti i finalisti, scelti dai docenti, tra
coloro che hanno partecipato.
La Premiazione si è svolta in occasione della festa di fine anno della scuola, il giorno 20 maggio
2017, alla presenza del signor Francesco Maronta che ha premiato i vincitori.
A lui e a sua moglie Margherita va il grazie sincero di tutta la scuola e mio personale per il
generoso sostegno economico che da anni offrono agli alunni vincitori e alla Biblioteca.
Si ringraziano inoltre i membri della Giuria che mi hanno affiancato nel compito di valutare gli
elaborati: Il Dirigente scolastico Prof.ssa Marina Todini, i docenti Enzo Bellotti, Emanuela
Fiorelli, Paola De Muro, Giuliana Piras, Anna Maria Sulpizii; tutti i docenti che hanno
partecipato all’iniziativa con le loro classi: Antonietta Belsito, Carmen Cirielli, Paola De Muro,
Antonella Ferraro, Emanuela Fiorelli, Paola Francini, Claudine Jacobiere, Roberto Morini
Cristina Rossetti, Mirella Tripi.

                                                            La Bibliotecaria
                                                       Elisabetta Venerosi Pesciolini

   Roma, 19 Giugno 2017

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Premio"Michele Maronta" 2017 - L'emozione ha una voce
Vincitori

Premio “Michele Maronta” 2017

   sezione scrittura creativa

               5
Premio"Michele Maronta" 2017 - L'emozione ha una voce
6
Premio"Michele Maronta" 2017 - L'emozione ha una voce
Vincitore a pari merito
                sezione scrittura creativa

          Samuele Proietti classe 3aF
                         Motivazione

Il componimento commenta con originalità e ottima proprietà
di linguaggio il messaggio del testo prescelto.
Dimostra notevole capacità di riflettere sul tema della bellezza
della vita, come valore da apprezzare nonostante le difficoltà
che vi possiamo incontrare

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Premio"Michele Maronta" 2017 - L'emozione ha una voce
E’ pomeriggio. Contemplo con la testa poggiata al finestrino della mia macchina, le gocce di
pioggia infrangersi sul blu metallico dell’auto di papà. C’è troppo silenzio, forse perché stiamo
tornando a Roma da una vacanza ricca di emozioni intense e, in questo momento, le parole non
servono. Rimane attivo solo il mio pensiero, la mia psiche e i miei ricordi fanno davvero male..
“Papà” dice con voce spenta e triste mio fratello “possiamo sentire almeno un pò di musica?”
Papà rimane un secondo in silenzio, impassibile. Forse anche lui ha già nostalgia delle
campagne umbre e degli amici del paese. Poi ecco che, imperterrito nel suo non proferire
parola, preme sul pulsante RADIO
E adesso ascoltiamo uno dei grandi successi di Sanremo di quest’anno: “Che sia benedetta” di
Fiorella Mannoia!”, annuncia lo speaker con voce entusiasta, in netto contrasto col clima di
deprimente silenzio che regna nella nostra macchina.
Finalmente un suono melodico spezza la monotonia del viaggio, prevalendo sul rumore dei
clacson degli altri veicoli in coda sulla Roma-Firenze. Subentra finalmente il timbro particolare
ed insolito della Mannoia, che può essere tanto apprezzato quanto detestato perché ricco di
peculiarità che possono piacere o non piacere e, a me personalmente, incantano.
“Ho sbagliato tante volte nella vita, chissà quante volte ancora sbaglierò…”
Già all’udire queste prime parole, nei pensieri di un attento ascoltatore, emergono sensazioni e
ricordi di quei momenti che inevitabilmente hanno vissuto tutti quanti e che vorresti poter
rivivere, per cambiare le cose e dare un colore diverso a quello che è stato, a momenti, il tuo
passato. Mi si srotolano d’improvviso di fronte brutte esperienze e rimproveri personali che
bruciano ma si sa bene che quando una ferita brucia è perché si sta combattendo l’infezione…
Il passato, bello e brutto che sia, è uno specchio di fronte al quale, riconoscendosi, si possono
pettinare i rimorsi del “prima” in vista di un“poi” pettinato. Insomma, ci si aggiusta.
“Quante volte ho rovesciato la clessidra, questo tempo non è sabbia ma è la vita…”
Quanta verità nascosta dietro quest’immagine!
Chissà quante volte sono caduto e mi sono rialzato continuando a camminare, nonostante la
caduta. E’un continuo ricominciare da capo. Un continuo rigirare la clessidra.
Nel frattempo ha smesso di piovere, a mio fratello “calano” le palpabre ed io rimango, solo con
i miei ricordi seduti accanto a me, a osservare, come fossi al cinema, le belle giornate al
campetto con i miei amici, i momenti in cui l’amore mi ha fatto arrossire, le risate in famiglia e i
sacrosanti attimi di solitudine, seduto su una panchina a guardare il tramonto tingere di rosa le
acque del Trasimeno. Come per magia, ad un certo punto, arriva il ritornello, un inno alla vita,
carico di voglia di vivere…
“Che sia benedetta! Per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta!...”
Parole da gridare a tutti coloro che vengono perseguitati, a tutti i profughi che scappano
affidando il proprio destino al mare in tempesta, a tutti i malati, a tutti coloro che perdono ogni
speranza! Ritengo che sia un ritornello da cantare a voce tanto alta da farsi sentire da Dio nei
cieli, l’autore di questa splendida commedia.
Una lacrima precipita dall’occhio di papà e gli scava un solco nella barba. Nulla a che fare con
la tristezza, trattasi bensì di una versione alternativa a dei banali sorrisi. Commuoversi ha tutto
un altro sapore.
Sono questi piccoli momenti che conferiscono la forza per andare avanti.
E’ davvero incredibile come poche note possano aver lentamente sconfitto la nostalgia,
lasciando il posto alla gioia infinita di essere protagonisti di questa vita, la nostra vita.
Una scrittrice statunitense, Emily Dickinson, ha detto che la vita è fatta di attimi che non
ritorneranno mai più, ed è per questo che ogni secondo va vissuto al meglio.
La prossima volta che ascolterò questa canzone, il bagaglio del mio passato sarà più dolce.

                                              Samuele Proietti Classe 3aF

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Premio"Michele Maronta" 2017 - L'emozione ha una voce
Vincitore a pari merito
              sezione scrittura creativa

         Margherita Candela 3aH
                       Motivazione

Ha commentato il testo della canzone prescelta dimostrando
grande sensibilità nell’esprimere le proprie emozioni e
maturità nella riflessione personale.
Il messaggio del componimento sottolinea l’importanza per
ciascuno di impegnarsi a “guarire” il pianeta sul quale
viviamo

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Premio"Michele Maronta" 2017 - L'emozione ha una voce
Le canzoni hanno una forza incredibile, basta un suono o una parola per essere trasportati in un
vortice di sensazioni ed emozioni. Credo che il ruolo della musica sia fondamentale nella nostra
vita perché ci permette di sognare e di riflettere.
Se devo pensare ad una canzone dotata di tale potenza mi viene in mente senz’altro “Heal the
world”.
Fate partire la musica e chiudete gli occhi, lasciandovi cullare dalla voce, forte e dolce allo
stesso tempo, di Michael Jackson. Sarete immediatamente colti da una miriade di emozioni e
sensazioni e non potrete opporvi, potete solo lasciar andare la mente e i pensieri ed
abbandonarvi ad essi. Questa canzone è un inno, una esortazione a creare un posto nuovo e
migliore nel mondo, uno spazio per noi ma non solo, anche per il resto dei suoi abitanti, perché
la terra è nostra e tutti meritiamo un luogo accogliente dove vivere.
E’ una canzone ricca di speranza, che ti fa sentire partecipe e pensare “io appartengo, non sono
solo”, e a ogni ascolto ti riempie di energia, di voglia di cambiare e di lasciare il tuo segno, di
farti sentire, perché adesso non sei più abbandonato e puoi farti avanti senza aver paura di
quello che accadrà dopo.
Ma se trasmettesse soltanto emozioni positive, “Heal the world” non sarebbe il capolavoro che
è, infatti trasmette molto di più, trasmette anche tristezza e malinconia. Fa riflettere sul destino
del nostro pianeta, devastato dalle guerre, dalle violenze ma anche dall’indifferenza.
Michael Jackson canta “Guarisci il mondo” e ti fa sussultare, perché se deve essere guarito, il
mondo, vuol dire che è malato e ha bisogno di aiuto, da parte di tutti, nessuno escluso.
Spesso gli uomini non si sentono chiamati in causa; la terra è enorme e loro sono piccoli e non
possono fare nulla per lei e devo ammettere che purtroppo anche io, il più delle volte, mi sento
così, impotente e inutile nei confronti dei problemi che affliggono ciò che mi circonda.
E’ questo che pensano le persone e lasciano quindi che tutto scorra e vada alla deriva, senza
darsene colpa o prendersi responsabilità.
Quando ascolto “Heal the word” mi sento in colpa perché dentro di me sono certa che è questo
disinteresse che ha fatto ammalare il mondo; lo ha scavato in profondità e adesso lo fa marcire
lentamente.
E allora ecco le guerre, ecco l’astio, ecco l’egoismo perché ognuno fa e pensa per sé; i problemi
che affliggono la terra ci appaiono distanti e distogliamo lo sguardo; in fondo è sempre più
facile allontanarsi che affrontare i problemi. E’ doloroso riflettere su quanto invece tutto
potrebbe cambiare se gli uomini si unissero.
Proprio come dice la canzone, nel cuore di ognuno di noi c’è un posto dove l’odio e il dispiacere
non esistono: l’amore. Se in nome di questo amore, così prezioso eppure così nascosto dentro di
noi, gli uomini facessero il bene pensando non solo a loro stessi ma anche al prossimo, anche al
mondo, che chiede disperatamente aiuto mentre nessuno lo ascolta, tutti troppo presi come
siamo da noi stessi, la terra , che è la nostra casa e dovrebbe essere il nostro primo pensiero, ci
ringrazierebbe. E’ un ragionamento che mi fa stare bene e mi scrolla di dosso un po’ di quella
amarezza che mi attanaglia la mente quando mi perdo in questa melodia.
Il dolore che prova il mondo deve essere simile al nostro, quello pungente che ti fa male al petto
e ti fa bruciare gli occhi, ma moltiplicato per mille perché le persone che lo calpestano e lo
provocano sono miliardi e lui non può difendersi.
Se oggi tutti ci proponessimo di fare anche solo un gesto per aiutare il mondo, allora
guarirebbe; se non ci limitassimo a pensare ad altro e gli dessimo finalmente l’attenzione che
merita allora sono sicura che, giorno dopo giorno, il mondo rifiorirebbe e ci mostrerebbe il suo
lato migliore, finalmente pulito e libero come desidera essere.
Quando la mia testa è pervasa dalle note di “Heal the word” sono questi i pensieri che mi
consumano.
Ovunque io sia, se la ascolto, le sue note mi scavano dentro e mi ritrovo combattuta tra
sensazioni gioiose e angoscia per ciò che ci riserva il futuro; tra la dolcezza che mi procura

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l’immaginarmi uno spazio in cui il mondo sia finalmente guarito e l’inquietudine per la sua
situazione attuale, così precaria e terribilmente dolorosa.
Se non guariamo il mondo adesso non avremo un’altra possibilità.
Allora se ci importa di vivere, perché ne vale la pena, vale la pena vivere per sperimentare
l’affetto delle persone più care, per vivere con i propri amici, per trovare l’amore, per avere una
famiglia, e perchè no, per perdersi ore e ore nel guardare un tramonto o tra le braccia di chi ti
ama, perché il mondo è straordinario e ci dà la possibilità di provare sulla nostra pelle tutte
queste meraviglie senza chiederci nulla in cambio; poichè fin dal nostro primo respiro ci dà
ospitalità , gli dobbiamo veramente amore.
Perciò tutti insieme, bambini, ragazzi, adulti, uniamoci, stringiamoci le mani e guariamo il
mondo!

                                             Margherita Candela Classe 3aH

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Vincitore

Premio “Michele Maronta” 2017

   sezione grafico-pittorica

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14
Vincitore
             sezione grafico-pittorica

          Camilla Sarnari 3aG

Nella sua personale interpretazione del testo di “Heal the
World”, di Michael Jackson, ha dimostrato una ottima
padronanza nell’ uso dell’acquerello riuscendo a
realizzare la visione surreale di un mondo pieno di pace e
serenità

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Camilla Sarnari 3 aG

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Menzioni di merito

  per la sezione

scrittura creativa

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Tempo, tempo…che cosa è il tempo? Un ticchettio incessante di lancette, impossibili da fermare;
l’unica cosa esistente su questo mondo che non si può bloccare e mandare indietro per
ricominciare.
Molte persone, soprattutto giovani, sovrastano il rumore delle lancette che si muovono, con
l’errata idea che c’è tanto tempo ancora da vivere. Ed è proprio qui che ci sbagliamo; quando
girovaghiamo senza una meta precisa, quando ci rinchiudiamo in una stanza a non fare niente,
quando ci fermiamo ad aspettare che qualcosa o qualcuno dia una svolta alla giornata, perché
dovremmo essere noi a cercare l’evento che ci cambia la vita! Poiché ogni minuto che ci scorre
davanti agli occhi e che sciupiamo, senza utilizzarlo, per collezionare nuove esperienze da
ricordare ormai è passato e per quanto possiamo rincorrerlo non lo raggiungeremo mai. Ed è
proprio nel momento in cui ti accorgi che il tuo treno è partito e nessuno ti ha avvisato che
potevi perderlo, che hai dieci anni in più sulle spalle, che pesano e ti impediscono di rincorrere
quel treno ormai andato.
Da quel momento ogni sole tramontato e poi sorto, ti accorgerai, ti porterà un passo più vicino
alla fine e tu non potrai fare nulla per evitarlo. Soprattutto non potrai più tornare indietro e
realizzare i tuoi sogni, i tuoi progetti, perché ti sei lasciato scorrere davanti il tempo che
limitava la tua vita senza viverla a pieno!
E ora, ti penti amaramente di aver sprecato ore gironzolando attorno ad un pezzo di terra
lasciando che il tempo, trascorrendo, ti portasse via la speranza

                                                                 Chiara Cosentino 3 aH

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La musica è un’arte, l’arte di organizzare suoni e rumori nel corso del tempo e dello spazio; è
un’arte che parla da sé e che riesce ad arrivare al cuore, ai polmoni, allo stomaco…

Niente come la musica sa cambiare un umore, perché la musica è emozione che diventa suono; è
capace di entrare nella vita delle persone rendendosi diversa per ognuno, secondo gusti
individuali, diventando un importante mezzo di sfogo, una ragione di conforto, facendosi
colonna sonora di mille vite; la musica ti cresce, mi aiuta a schiarire le idee, a sgomberare la
mente e anche a passare il tempo, durante i viaggi in macchina o a piedi se sono da sola; ti fa
capire come il mondo sia visto da tante prospettive differenti perché la musica vera è quella
fatta da chi ama, da chi ha qualcosa da dire. E’un potentissimo collante in grado di unire in
qualche modo le persone, facendo dimenticare loro litigi, problemi, antipatie.

Di questo parla la canzone di Michael Jackson “Heal the world”, guarisci il mondo, ovvero
incita non solo ad avere cura dell’ambiente in cui viviamo, di alleviare le difficoltà del pianeta
ma cerca di convincere tutti a creare un rapporto di fratellanza, di amicizia, di amore che possa
vincere la guerra e l’odio che ormai regnano a causa dell’ignoranza, la stessa ignoranza che
porta le persone a non avere cura di niente e di nessuno. Il messaggio che il cantante vuole dare
è proprio quello di preoccuparsi di questi problemi e invita la gente a provare a risolverli nel
proprio piccolo, di creare un posto migliore dove si possa vivere senza paura e timore, perché là
fuori c’è gente che muore e non possiamo permettere che ciò accada, stando con le mani in
mano; dobbiamo cambiare il nostro modo di affrontare la vita, perché tutto ciò che facciamo,
dovremmo farlo per noi stessi e per gli altri.

Michael Jackson ha ragione, quando nella canzone dice: “Finiamo di esistere ed iniziamo a
vivere”, iniziamo ad aprire gli occhi smettendola di dire che i problemi come la fame, la
guerra, la povertà non ci riguardano. E’ tempo di impugnare la nostra vita e capire che attorno
a noi il mondo sta morendo ed è ora di iniziare a prendercene cura.

Creiamo un posto che sia più luminoso del domani, donando gioia, asciugando lacrime

                                                             Beatrice La Veglia 3 aH

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Come l’acqua dentro il mare… inizialmente non pensavo che questa canzone mi sarebbe
piaciuta. Questo dimostra come le persone diano a volte un pregiudizio, spesso negativo, a delle
cose che non conoscono. Nel testo della canzone, il gruppo dei Moda’ vuole dare un messaggio
di tranquillita’ a coloro che ascoltano, insegnando come anche un piccolo gesto, che puo’ essere
anche solo un sorriso o un bacio, puo’ farti rimanere nel cuore di qualcuno.

Questa esperienza l’ho vissuta da vicino con la mia bisnonna Anna.

Ero piccolo e volevo molto bene alla mia nonnina tanto che, quando andavo al paese natale di
mia madre, la mia prima tappa era proprio casa di nonna.

 Appena entravo lei mi sorrideva e mi baciava il viso. Nonna Anna era sempre sorridente. Sul
letto di morte l’ultimo gesto che ha compiuto e’ stato proprio sorridere a mia madre. Purtroppo
non potevo entrare in casa perche’ i mie genitori volevano che l’ultima immagine che serbassi di
mia nonna fosse proprio il bacio che mi aveva dato poco prima. Questo, secondo il mio parere,
dimostra che si possono ricordare le persone importanti della vita proprio con i piccoli gesti,
che sono spesso i piu’ significativi.

 Questa canzone ha suscitato in me emozioni che non riesco a descrivere, ma sono state sia di
dolore che di gioia. Dolore ripensando al trauma che ho avuto con la morte di mia nonna e
gioia ripensando a tutti i bei momenti passati insieme a lei.

Lasciando stare la mia storia personale questa canzone mi ha fatto riflettere su argomenti che
neanche io pensavo di affrontare. Uno di questi è l’importanza di credere nei propri sogni e di
fare ciò che più ci piace perchè, facendo questo, le cose ci riusciranno sempre meglio e noi
saremo felici. Chi non è felice quando qualcosa gli riesce bene e riceve molti complimenti?
Un’altra riflessione l’ho fatta sul dolore che porta l’amore ma non il dolore nel senso che
qualcuno si lascia con il fidanzato ma il dolore che si prova quando una persona che si ama si
ammala gravemente o addirittura muore. Questo e’ il più grande dolore che puo’ portare
l’amore, infatti se perdi una madre o un padre nessuno te lo ridara’. Se ti lasci con la fidanzata
esistono tante altre persone che ti possono dare una mano a superare la perdita, ma se perdi un
parente o un caro amico nessuno lo riporterà da te.

“Come l’acqua dentro il mare” inoltre, ti spinge ad andare avanti anche se accadono queste
disgrazie, a non pensarci e a rispondere con coraggio perché l’importante nella vita è non farsi
spezzare le ali che ti permettono di volare, oppure tutti diventeremo come l’acqua dentro il
mare. Un altro argomento sul quale ho riflettuto molto è come la vita ci dia le chiavi per fare
quello che ci pare e piace. Ognuno è libero di pensare, di agire e reagire liberamente. Certo
ogni azione ha le sue conseguenze, che possono essere sia positive che negative. L’importante,
come dice la canzone, è imparare a perdonare ed ascoltare chi ci ha fatto un torto. “Difendi la
bellezza del perdono”. Questa è la frase citata nel testo che mi è piaciuta di piu’ perchè,
secondo me, perdonare è la cosa più difficile di tutte. Come puoi perdonare una persona che ha
ucciso tua figlia? Non è facile!

In ogni modo l’importante nella vita è saper amare o finiremo tutti come l’ acqua dentro il mare.

                                               Alessandro Di Mario 3aH

                                               23
24
Menzioni di merito

  per la sezione

 grafico pittorica

        25
26
Luca Dondoli, Sophie De Guttry 3aH

     Giulia Campagnani 3 a D

               27
Elisa Gattola 3a D

Gilberto Contadin 3aH

         28
Caterina Nevi 3 aA

       29
30
Altri partecipanti
  per la sezione
scrittura creativa

        31
32
La musica esiste da molto tempo, nella vita dell’ Uomo, ci ha sempre accompagnati mano nella
mano.
Essa può esprimere rabbia, dolore, gioia, amore e nostalgia.
Può farti piangere ed emozionare; attraverso le parole cantate può entrare nel cuore delle
persone.
Oltre a questi aspetti, l’importanza della musica si nota anche quando si guarda un film perché
senza colonna sonora non esprimerebbe a pieno le emozioni che vuole trasmettere il regista.
Una canzone che mi è entrata nel cuore è “Pensa” di Fabrizio Moro; credo che sia un grido di
aiuto da parte del cantante perchè affronta il tema della mafia.
Spesso le persone hanno paura di parlare della mafia; questo accade perché terrorizzate da
quello che potrebbe accadergli, quindi sembra più facile fare finta di niente.

“… una generazione costretta a non guardare a parlare a bassa voce a spegnere la luce, a
commentare in pace ogni pallottola nell’aria, ogni cadavere in un fosso”

Questi sono alcuni versi della canzone: un messaggio indirizzato a noi ragazzi perché come dice
Fabrizio Moro, siamo costretti a non guardare, a parlare a bassa voce, a far finta che tutto
questo non esista.
Siamo sopraffatti dalla “legge” del silenzio.
Nei confronti della mafia ormai sembriamo apatici, quasi come se ci fossimo arresi ad essa.
La malavita organizzata è come il fuoco che al suo passaggio lascia solo distruzione.
Nella canzone Moro parla di persone che combattono e che hanno combattuto la mafia; il
cantante li paragona ad angeli mandati sulla Terra perchè hanno denunciato il più corrotto dei
sistemi
.
“Ci sono stati uomini che hanno continuato nonostante intorno fosse tutto bruciato perché in
fondo questa vita non ha significato se hai paura di una bomba o di un fucile puntato”

Con queste parole il musicista ci racconta che uomini con coraggio e impegno hanno continuato
a impegnarsi anche quando hanno visto che intorno a loro era tutto bruciato, che non bisogna
fermarsi neanche quando hai un fucile puntato perché se hai paura di dire la verità niente ha
senso.
“ La giustizia no…non è soltanto una illusione”; questo è quello che dice Fabrizio Moro e ti fa
capire che se tutti combattessimo contro la mafia riusciremmo a sconfiggerla perché la giustizia
è reale, esiste, dobbiamo solo crederci di più
Ho trovato questa canzone bellissima, una poesia, perché riflettendo sulle parole, sul significato,
ti entra dentro, spiega in modo semplice cosa significa mafia.
Ti dà una speranza perché alle volte non ci ricordiamo delle persone che hanno fatto la
differenza.
E’ un racconto che ti accompagna pian piano.
Non è una canzone che mi scorderò, anzi rimarrà sempre nel mio cuore.
Fa scattare qualcosa dentro di te che ti segna.
Dà speranza che il sistema non sia del tutto corrotto. Dà, a chi l’ascolta, la fiducia e questo è il
più prezioso dei doni

                                                          Camilla Sarnari 3aG

                                                33
Il Premio Maronta è un premio organizzato dalla scuola per ricordare un alunno morto alcuni
anni fa in un incidente.
Ogni anno, in sua memoria, viene proposto agli studenti di scrivere un testo o produrre un
elaborato grafico pittorico su una traccia assegnata. In palio ci sono delle borse di studio.
La traccia di quest’anno è sulla relazione tra musica e ragazzi; sono state proposte delle
canzoni da ascoltare e comprendere: “Che sia benedetta” di Fiorella Mannoia, “Pensa” di
Fabrizio Moro, “Come l’acqua dentro il mare” dei Modà, “Time” dei Pink Floyd e “Heal the
world” di Michael Jackson.
La musica per noi ragazzi è molto importante, perché ci accompagna per tutta la nostra
giornata, nei momenti di sconforto e di gioia ed ascoltarla può condizionare e migliorare il
nostro umore. Tra le canzoni proposte ho scelto “Time”.
La ho scelta perché mi piacciono sia la musica, sia il testo.
“Time” parla dello scorrere del tempo e del suo spreco da parte nostra; noi non ci accorgiamo
come esso passi velocemente mentre ogni attimo è prezioso e importante per la nostra vita.
Le emozioni che mi trasmette questa canzone sono maggiormente di tristezza e angoscia, perché
è un brano che spiega come non viviamo al massimo, sciupando il momento, con l’idea che
avremo comunque una seconda occasione per fare qualcosa e poter riprovare ma non ci
rendiamo conto di come il tempo inizi a mancare ed accorciarsi; o forse ce ne accorgiamo,
troppo tardi, come quando dice:
                “ You are young and your life is long and there is time to kill today
                       and one day you find ten years have got behind you”
, ovvero, “Sei giovane e la tua vita è lunga, c’è tempo da ammazzare oggi. E un giorno ti
accorgi che ti sei lasciato alle spalle dieci anni” e quindi di come improvvisamente realizziamo
di avere avuto delle occasioni ma di essere più vecchi.
Oltre a questi sentimenti, mi fa percepire come un senso di ansia, fretta o comunque l’idea di
dover andare velocemente, perché poi sarà tardi.
La musica amplifica l’impressione, assieme alle parole, ma la parte cantata dura poco, infatti
molti minuti sono dedicati all’introduzione e all’assolo di chitarra a metà canzone.
Trovo che nonostante non dia una percezione di gioia o comunque di qualcosa di lieto, sia una
bella canzone, anche grazie al suo significato, perché ogni giorno tutti noi ci rendiamo conto di
quante ore trascorrano, anche solo in un giorno, senza aver compiuto i nostri doveri o aver
svolto qualcosa di “utile”.
Per questo sento un’affinità con questa opera.
Sono una persona che va velocemente in ansia, tutti i minuti ora sono importantissimi e molte
volte temo di sprecarli. Allo stesso tempo però sono una grande procrastinatrice, per cui le cose
più pesanti, faticose o lunghe vengono sempre lasciate ultime oppure rimandate continuamente
ed a volte finisco per ridurmi all’ultimo minuto disponibile, rischiando di svolgere la cosa
velocemente o male.
A causa di questo, ho sempre l’impressione di star sprecando momenti preziosi, invece di fare
qualcosa di costruttivo o aiutare in casa magari sto stesa a non fare niente.
Trovo che attraverso “Time” sia esternato anche il mio pensiero come può esserlo quello di
molti.
E’ un singolo realistico che esprime il proprio significato chiaramente a tutti noi.
Questo pezzo dovrebbe farci capire, quindi, che la nostra vita, il nostro tempo passa
velocemente e che non possiamo perderlo, adesso che siamo giovani e possiamo fare il massimo,
perché potremmo pentircene dopo.

                                                    Alice Tolve 3aG

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Per me la musica è una droga, ma non in modo negativo, credo che sia una delle cose più belle
che l’uomo abbia inventato.
La musica ci tiene compagnia quando siamo soli a casa, quando cuciniamo; ci conforta quando
siamo tristi oppure abbiamo dei dubbi se fare o no qualcosa.
Alcune persone quando sono tristi, arrabbiate o nervose, urlano, piangono, si sfogano con il
cuscino o dormono; io invece ascolto la musica e in base al mio stato d’animo la ascolto in un
certo modo.
Quando sono arrabbiata prendo lo stereo e a tutto volume cerco delle canzoni energetiche che
mi fanno cantare a squarciagola, così che mi possa sfogare e scatenare fino a quando non mi
sono calmata.
Quando sono triste, prendo le cuffiette e scelgo delle canzoni deprimenti che mi fanno piangere
moltissimo ma allo stesso tempo mi fanno sentire meglio.
Una delle canzoni che ascolto maggiormente in questo periodo in macchina alla radio e alla tv
a casa è la nuova canzone di Fiorella Mannoia “Che sia benedetta”.
A me questa cantante non è mai piaciuta molto, perché le sue canzoni le ritengo un po’ noiose.
Al contrario delle altre, questa la ho trovata diversa, forse perché invece di giudicare il ritmo
mi sono soffermata sulle parole del testo.
Il brano parla della vita, dice che dobbiamo tenercela stretta e che anche se sembra assurda e
difficile, la vita è perfetta.
La canzone mi piace molto non solo per le parole. Secondo me, la vita è come un gioco, con dei
livelli da superare, infatti la frase, che ritengo più importante è la prima, che dice: “ Ho
sbagliato tante volte nella vita, chissà quante volte ancora sbaglierò”, la trovo significativa
perché nel corso della vita si fanno tanti errori che possono essere causati da vari motivi come
ad esempio, mentire a qualcuno per proteggere un amico o sé stessi; però sbagliando si impara
e secondo me, sbagliare e capire il proprio errore è diventare più maturi e superare uno dei
tanti livelli che si dovranno affrontare, andando avanti con il gioco, ovvero la vita.
Tutti sanno che durante una partita di Monopoli, ci sono dei “colpi di scena”come tornare
indietro di cinque caselle, oppure dei “punti bonus”come fare dieci passi in avanti.
La vita è proprio questa, come una giostra, ci sono dei momenti di “massimo splendore”, come
quando incontri nuovi amori o vai bene a scuola, oppure dei momenti di sconforto e tutto ti cade
addosso, come quando litighi con la tua migliore amica oppure perdi il lavoro.
Grazie a questa canzone, ho capito che tutti quei momenti di sconforto servono per renderci più
forti e fare ancora meglio di prima; ecco perché mi piace, perché mi ha fatto notare che devo
credere di più in me stessa e ogni volta che mi si presenta un problema che non riesco a
superare non devo rinunciare e cercare una scorciatoia, ma riprovare fino a quando non lo
supererò e andare avanti|

                                                    Michela Fracassa 3 aD

                                               35
L’emozione ha una voce, la voce della musica; quest’arte è vita, l’amore è un sentimento che si
ripete e che però varia da una persona all’altra .
Le persone sono tutte diverse proprio come le canzoni, la percezione di queste ultime varia
poiché ognuno ha una identità, allo stesso modo anche la musica ne possiede una propria.
Proprio per questo motivo la musica esprime diverse sensazioni che possono mutare dalla gioia
alla tristezza con tutte le loro sfaccettature. La gioia può essere espressa nel momento in cui,
pensare ad una specifica canzone ci fa rivivere dei momenti di felicità, associati alla nostra vita:
la famiglia, gli amici e tutte le fortune che possediamo e che a volte ci sembrano scontate e
banali.
La tristezza e tutte le sue variazioni, al contrario, sono causate da brutti ricordi o pensieri:
pensieri di odio, di rabbia, di malessere che vengono spesso accomunati con una canzone anche
travisandone il vero significato.
A volte invece una canzone non trasmette una emozione specifica e precisa ma ci catapulta in
un’altra dimensione in grado di estraniarci dalla realtà e di immaginare cose che vorremmo che
accadessero.
Nelle canzoni, molto spesso, sono racchiuse le riflessioni dell’autore, in particolare nella
canzone “Pensa”di Federico Moro, vengono descritti molteplici pensieri ed emozioni che
aumentano ad ogni ascolto.
Questa composizione mi ha aiutata a crescere poiché tratta di temi fondamentali che vengono
spesso trascurati. Narra di uomini che hanno avuto il coraggiosi denunciare ciò che accadeva e
che ancora avviene, di denunciare il nostro sistema corrotto, persone che hanno avuto il
coraggio di continuare a provare, ad andare avanti, uomini che hanno avuto la dedizione di
costruire, anche se con numerose fatiche e dolori, degli obiettivi.
Sono stati in grado di lasciare una impronta nella propria e nell’altrui vita, di aiutare e di non
conformarsi mai con quelle persone che hanno paura o che semplicemente pensano che ciò che
accade agli altri non le riguardi, non preoccupandosene. Così diventiamo morti nello spirito,
nell’anima e nella testa perché lottare per le cose giuste ci rende liberi di vivere e, prima o poi,
la voce della ragione vince sempre.
Per questo la musica è la voce della ragione. Con essa è possibile emergere ma soprattutto
vincere. Fabrizio Moro, si pone una domanda fondamentale ovvero se queste persone sono
angeli o uomini. Li definisce Angeli perché hanno lottato per raggiungere una meta ma uomini
perché hanno fatto il loro dovere che spesso, viene “ignorato”da chi dovrebbe al contrario
occuparsene.
Come dice Fabrizio Moro, bisogna pensare prima di sparare, pensare prima di giudicare,
pensare prima di sparare giudizi, infatti ciò che le persone non sanno è quanto sia importante
per un individuo essere amato e considerato.
Un soggetto tende spesso a cambiare quando non è accettato.
L’anima di un singolo viene coperta spesso da delle maschere, usate per piacere agli altri,
usate per vedersi belli e allora l’identità viene persa ma può essere riacquistata grazie alla
musica che ha il potere di comprendere le nostre emozioni riuscendo a colmare il vuoto che si
forma dentro di noi.
In conclusione, penso che tutta la musica dipenda da noi, dipende da noi la musica della vita

                                                     Sofia Bucci 3aD

                                                36
Noi ragazzi stiamo vivendo un periodo della nostra vita chiamato “adolescenza”.
Essa è incomprensibile e ingiusta: litighiamo con i genitori, non veniamo capiti, ci vengono
imposte cose che non riteniamo corrette e non abbiamo nessun potere di decidere.
In questa fase della nostra esistenza, abbiamo bisogno di spazi, vogliamo provare nuove
esperienze e tutto ciò che riguarda le mura di casa non è importante quanto quello che accade
fuori. Gli amici sono fondamentali; preferiamo consultarci con loro anziché con i genitori
perché i compagni sono sempre presenti, in caso di bisogno.
A volte, però, ci capita di scegliere di stare soli, chiusi nella camera ad ascoltare musica.
Questa è essenziale per i giovani: la riteniamo come un’amica, pronta a salvarci dai problemi o
dai brutti momenti. Essa ti guarda all’interno e capisce subito come ti senti.
La musica è la mano che tu afferri per uscire dalla solitudine. E’ come la vita: ti sta accanto e ti
aspetta nonostante la persona che sei.
Tra tutti i brani che ho ascoltato, quello che mi ha più colpito è “ Che sia benedetta” di Fiorella
Mannoia.
 Ogni brano, ogni melodia, suscita delle emozioni differenti e questa, in particolare, mi ha fatto
riflettere.
Leggendo il testo più volte, ho percepito appieno il messaggio della cantante. La vita è un dono;
nonostante si sbagli continuamente o non si chieda scusa è comunque speciale. Dovremmo
tenercela stretta perché, per quanto ci sembri testarda e incoerente, è perfetta.
La vita è una sola e non bisogna abbattersi a causa dei diversi ostacoli che ci pone. Essa passa
velocemente, non dobbiamo perdere tempo ma dare il meglio di noi stessi sempre.
La realtà non è uguale per tutti: ci sono persone che ora stanno combattendo in guerre che non
volevano o uomini e bambini che muoiono di fame; noi siamo fortunati! La vita è una corsa, le
difficoltà non devono fermarci .
Questa canzone mi ha fatto pensare a quante volte io la condanno senza capire che è bellissima.
Ho ricordato momenti meravigliosi e inoltre ho compreso la necessità di attribuire più
importanza a ciò che mi circonda e di osservare con attenzione i particolari che il mondo ci
offre.
Spesso a noi ragazzi capita di essere tristi e non troviamo motivi per rallegrarci; pensiamo che
tutto sia scontato, quando non ci accorgiamo delle bellezze nelle quali viviamo. Avremo il
tempo di lottare, ricominciare da zero, piangere, donare l’amore, di riconoscere le nostre
qualità e in tutto ciò consiste proprio la perfezione della vita.
Per concludere ho scelto il testo di Fiorella Mannoia perché è quello che mi ha spinta a
ragionare e a comprendere meglio che,durante l’esistenza, avremo sempre delle complicazioni
da affrontare, soprattutto nell’adolescenza ma ciò nonostante la vita è affascinante e dovremmo
apprezzarla per come è.

                                                  Adriana D’Innocenzo 3aD

                                                37
Ho scelto che sia benedetta perché cattura le mie emozioni ed esprime bene la mia personalità
ed il mio modo di essere.
Sono una persona fragile e sensibile, che non si imbarazza delle sue emozioni e che va alla
ricerca del suo modo di essere. Questa canzone l’adoro perché fa capire molte cose di me,
perché percorre la mia vita e allo stesso tempo rivela quello che sono.
 “Qui nessuno è diverso nessuno è migliore”: questa frase frullava nella mia testa in
continuazione e cercavo di analizzarla e ho trovato molti significati e paragoni. È importante
questa frase perché in poche parole riesce a raggruppare ciò che sta succedendo in questi mesi
di totali emozioni che cambiano al cambiare di informazione. La diversità… mmm… quella
parola che sento pronunciare ma che non considero valida, come se il mio cervello la rifiutasse.
Questa parolina assume al giorno di oggi un significato negativo da riferire a qualcuno.
Io non mi sento diversa dagli altri né migliore; penso che siamo nella stessa barca ognuno di noi
ha vissuto e vive tuttora sentimenti di gioia, di dolore, di rabbia, di tristezza e di paura.
Ognuno è speciale: chi lotta da sempre e sopporta il dolore, chi nasce ogni giorno e comincia il
suo viaggio.
È questo il bello della vita, anche se è incoerente, testarda e ti fa soffrire, se cadi ti aspetta; ti
coglie come un fiore che non è riuscito ad andare avanti e che si ostina a rialzarsi.
La vita è la felicita e noi siamo la sua storia. Ci dona tutto quello di cui abbiamo bisogno, ci
permette di ricominciare e di andare avanti nonostante le ingiustizie.
Ho sbagliato tante volte nella vita e non sono diversa dagli altri, anzi in questo caso siamo tutti
uguali. Ho avuto tanta paura in alcuni episodi della mia storia personale, mi sono tante volte
arrabbiata e poi ho chiesto scusa per ringraziare la vita per avermi fatto scoprire molte cose di
me di cui ero totalmente incosciente ma che ho usato per affrontare i miei svariati ostacoli.
Qualche anno fa la mia vita mi ha sottoposta ad una grandissima sfida, la malattia di mia
mamma. Che fosse molto grave l’ho capito dai pianti di mio padre e dalle espressioni agitate dei
dottori che ci passavano davanti senza notarci, nonostante le tante domande che mio nonno gli
porgeva. Questo episodio ohimè durato a lungo è stato molto doloroso, però mi ha reso una
grande persona, una persona forte anche un po' insicura che però non si abbatte al primo
ostacolo (forse il secondo ahahaha).
Sono felice se questo episodio serve per aiutare altre persone e poiché mi ha fatto acquistare più
fiducia in me stessa ne andrò sempre fiera. Se lo volevate sapere mia mamma comunque è salva
e solo grazie ad una persona… Dio.

                                      Vittoria Lunadei 3aI

                                                 38
Riflessioni su riflessioni, legate alla vita, alla morte, al nostro tempo.

Un tempo che prima o poi finirà, che non ci permetterà di fare tutto quello che vogliamo e che,
se verrà sprecato, passerà così velocemente che non ce ne accorgeremo.

Come dice il testo: “Passeranno gli anni e soltanto quando sarà troppo tardi cominceremo a
fare di tutto per tornare indietro, ma senza successo e capire che magari avremmo dovuto
davvero iniziare a correre quando abbiamo sentito la pistola dello starter”

Correre, correre e correre… evitando pause e sprechi, perché se ci fermiamo il tempo si ferma
con noi.

Sarebbe bello possedere qualcosa che possa permetterci di “resettare”, bloccare tutto, avendo
la possibilità di fare ciò che vogliamo, ma purtroppo così la vita non andrebbe avanti, dalla
nostra primaria situazione di spensieratezza si passerebbe alla noia più totale, una noia infinita.

Ed è proprio per la noia che a volte lasciamo perdere gli obiettivi, per pigrizia, per colpa della
nostra forza di volontà, che spesso ci abbandona e non ci convince ad andare avanti. E’ a questo
punto che non bisogna arrendersi!!! Comprendere che al posto di oziare potremmo occupare il
nostro tempo con qualche svago o azione produttiva.

In molti ragazzi è effettivamente la produttività che manca. E questo li spinge a chiudersi in sé
stessi, ad escludersi da tutto e tutti.

Restare soli, questo fa male, molto male, e in quel caso si capisce come si stia perdendo tempo a
“bighellonare”.

E’ proprio allora che bisogna riprendere la propria via, la giusta via.

Forse ho trattato discorsi troppo ampi, ma è proprio su questo che mi fa riflettere la canzone.
Inoltre mi fa provare tantissima rabbia, perché sono quasi certa che anche io sto perdendo
tempo.

La vita mi sta scorrendo davanti e non sono in grado di salire su questo “treno” che sta
passando, né di tentare di fermarlo e farlo diventare veramente mio, ripartendo insieme.

Iniziare un nuovo viaggio, senza “ rimanere sospesi in una calma disperazione”.

Lasciarmi tutto alle spalle, non vivere di rimpianti, non provare a riavere quel tempo passato,
che non sono riuscita a vivere prima come avrei voluto.

Amare il presente, questo è importante, ignorare il passato e credere nel futuro, allontanando
ogni paura.

In fondo tutto si riconduce allo stesso concetto, che ci fa inseguire sogni, progetti, ambizioni.

Come citato dal testo qualunque cosa si allontana.. e la possibilità che ogni volontà si avveri
diminuisce sempre di più, finché non ci sarà più nulla.

“TIME” suscita dolore, fatica e odio per quel tempo che finirà insieme a noi e alla nostra vita.

                                                  39
“Ticchettano via i momenti di un giorno noioso, sciupi e sprechi le ore senza curartene, mentre
vaghi nello stesso pezzo di terra nella tua città, aspettando qualcuno o qualcosa che ti mostri la
via”….Ma nessuno verrà ad aiutarti, nessuno.

                                          Martina Meschini 3aI

                                               40
La musica è un mezzo di aggregazione molto potente. Molto spesso un periodo particolare della
vita è legato o lo ricordiamo grazie a delle canzoni in particolare, questo a partire dall’infanzia.

Per omologazione, io e i miei coetanei, tendiamo ad ascoltare gli stessi cantanti e gli stessi
gruppi musicali, come se ascoltare le stesse cose ci facesse sentire tutti dalla “stessa parte”.
Inoltre, noi ragazzi, molto spesso, tendiamo ad imitare i nostri cantautori preferiti, sia dal punto
di vista estetico, sia nel comportamento.

Per prepararci ad affrontare questo tema, ci era stato chiesto di ascoltare cinque canzoni.

Devo ammettere che è stato veramente originale proporci delle canzoni differenti da quelle che
sentiamo nella nostra quotidianità. Ho capito che pur essendo diverse per lingua e lessico,
lasciano trasparire dei concetti simili: primo fra tutti quello dell’importanza della vita.

Tutte mi hanno fatto riflettere e condivido appieno molti pensieri di queste canzoni.

Ci dicono che la vita è perfetta, un dono che non va sprecato ma che invece va sfruttato
rimanendo sempre con la testa sulle spalle, quindi è anche molto importante pensare, prima di
agire o prendere decisioni.

Essendo simili dal punto di vista del contenuto, inizialmente è stato difficile sceglierne una. Poi
ho notato che quella che mi aveva colpita e toccata di più è stata:”Heal the world” di Michael
Jackson. Ascoltare quella cazone, mi ha fatto riflettere su alcuni valori molto importanti:
fratellanza, solidarietà, amore, carità e pace che, se messi in pratica, potrebbero veramente
risolvere i conflitti tutt’oggi in atto nel mondo, come ad esempio la guerra in Siria.

Questa canzone mi trasmette molta positività, serenità e sicurezza. Appena la ho sentita, mi ha
fatto pensare alla melodia conclusiva di un film a lieto fine, nel quale tutti vivono felici e
contenti.

L’autore intitola questa canzone “Heal the world”, che vuol dire “ Guarisci il mondo” e nel
brano dice: “ Make it a better place for you and for me and the entire human race”, che vuol
dire “ rendilo migliore per te e per me e per tutta l’umanità”

Questo non potrebbe essere più vero. Infatti, se tutti contribuissimo a migliorare la Terra , sotto
tutti i punti di vista, quindi politico, sociale ed economico e se sfruttassimo con meno egoismo le
nostre risorse, il mondo migliorerebbe notevolmente, così da far trovare ai nostri figli, nipoti e a
tutte le generazioni che verranno dopo di loro un posto dove poter vivere appieno tutti i loro
sentimenti e le loro vite .

Questa canzone mi ha ricordato anche una frase molto significativa di Baden Powel, il
fondatore degli scout che dice: “ Lascia il mondo un po’ migliore di come lo hai trovato”

La citazione scritta sopra, penso sia il riassunto del brano e il messaggio fondamentale che
l’autore voleva lasciar trasparire, dalle le sue parole.

                                                  Benedetta Gabrielli 3aG

                                                41
La canzone “Che sia benedetta” è senza dubbio simbolica ed esprime sentimenti profondi in
ogni frase, tali che solo poche persone possono comprenderli realmente.

In un primo pensiero la cantante spiega come ognuno di noi abbia commesso tanti sbagli, che ci
farebbero desiderare di tornare indietro volentieri per cambiare quel momento. Dopo afferma
che ognuno di noi sbaglierà ancora tante volte, come a dire che non ci dobbiamo crucciare del
passato perché sono cose che continueranno a succedere.

Secondo me in generale la bravura di un cantante sta nel riuscire, in poche parole, a esprimere
emozioni. A questo punto la cantante fa una similitudine, paragonando la sabbia nella clessidra
alla vita, per sottolineare come la vita scorra senza fermarsi. Inoltre dice che la vita, per quanto
complessa, assurda, incoerente e testarda sembri, è perfetta e se cadi sta lì ad aspettarti per
continuare; sottolinea anche come siamo noi a dover impegnarci per “tenercela stretta”. A
questo punto della canzone la cantante in sole due frasi esprime dei concetti grandissimi: nella
prima frase “in questo traffico di sguardi senza meta” esprime come la gente sia tutta uguale,
senza un proprio desiderio, un proprio obiettivo. La seconda frase, un po’ come tutto il resto, la
spiegherò per come la vedo io. Infatti, secondo me, nella frase “in quei sorrisi spenti per strada”
viene illustrato come tanta gente sia infelice e tenga tutto dentro e, per non farlo notare, sorrida
molto spesso, anche se dentro è spenta. A questo punto nel testo viene dedicata la vita ad alcune
tipologie di persone: a chi riesce a rialzarsi grazie al proprio coraggio, a chi tenta di
ricominciare la propria vita in meglio ogni giorno, a chi da sempre lotta per sopportare il
dolore. Qui interrompe affermando come, anche se ci si sente diversi e inferiori, nessuno sia
peggiore o migliore. A questo punto continua dedicando la canzone a chi ha perso tutto e riparte
da zero, perché se vuoi veramente vivere niente finisce, e a chi dona l’amore che ha dentro; poi
fa una dedica molto particolare: dedica la vita a chi resta solo per paura del giudizio della
gente, senza dire nulla a nessuno. Mi sembra un invito verso i depressi, quelli veri, a vivere la
vita, e a rialzarsi. Una dedica a quelle persone che piangono ogni giorno, che vengono prese in
giro, insultate continuamente, a chi è felice quando piove perché sta più a suo agio. Un invito a
rialzarsi.

Parte del testo deve far riflettere, secondo me, su un concetto ben preciso: se tutti hanno una
maschera per essere come gli altri, allora anche gli altri hanno una maschera. Se tutti
abbassassero questa maschera, la gente non avrebbe più bisogno di chiudersi e sarebbe più
facile aiutarsi l’un l’altro.

                                                            Federico Torregrossa 3aI

                                                42
Ho scelto “Pensa” perché è una canzone che fino a poco tempo fa ascoltavo spesso.

Mi ricordo ancora che la prima volta che l’ascoltai stavo ad una manifestazione contro la
Mafia. Era sabato mattina e stavo alla manifestazione dato che era stata organizzata, in parte,
dalla classe di mio fratello. Durante il momento in cui si elencano le vittime innocenti della
Mafia c’era come sottofondo questo brano. Lì per lì neanche feci molto caso alla canzone, ma
poi tornando a casa chiesi a mio fratello il titolo del brano. Dopo averla cercata su internet e
averla ascoltata molte volte, è diventata quasi una delle mie canzoni preferite. Di “Pensa” di
Fabrizio Moro mi piace soprattutto il significato. La canzone parla della Mafia e mette in risalto
le vittime e i loro gesti: ”Uomini o angeli, mandati sulla Terra per combattere la guerra” o
anche ”Ci sono stati uomini che sono morti giovani, ma consapevoli che le loro idee sarebbero
rimaste nei secoli”.

Sono frasi che mettono in rilievo le persone che hanno combattuto la Mafia. Queste persone
infatti hanno denunciato “il più corrotto dei sistemi”, come dice la stessa canzone.

 Il testo mi ha fatto capire il coraggio con cui queste persone hanno combattuto contro tutti e
tutto per sconfiggere la Mafia. Questa canzone, penso sia la migliore da far sentire a tutti,
quando si parla di Mafia, perchè riassume tutti i gesti fatti da chi l’ ha osteggiata. La riflessione
più grande va fatta sulle prime righe del testo “Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine,
appunti di una vita dal valore inestimabile, insostituibile perché hanno denunciato il più
corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato”.

 Questo pezzo vuole sottolineare il valore, come è giusto che sia, di queste persone, senza citare
neanche i nomi più famosi come per esempio Falcone e Borsellino. Secondo me vuole mettere in
evidenza tutte le persone che hanno combattuto la guerra, non il singolo. Infatti tutte queste
persone vittime della Mafia si sono opposte e sono quindi persone dal grande cuore e capaci di
amore per il prossimo.

 Fabrizio Moro nella sua canzone, inoltre, dice che ogni persona è libera di parlare, di sentire e
di guardare. Una delle frasi più importanti è: “Pensa, prima di sparare pensa, prima di dire, di
giudicare, prova a pensare”. Questa frase rispecchia anche un problema della società di oggi.
Infatti molto spesso le persone giudicano gli altri soltanto esteriormente, senza vedere come
“sono dentro”.

“Idee di uguaglianza e di educazione” è una frase del brano che è molto significativa. Infatti
molto spesso, le persone ritenendosi “potenti” se la prendono con quelli che ritengono “deboli”.
Mi è piaciuta anche ”Che la giustizia no… non è solo un’ illusione. Infatti come scritto su ogni
tribunale ”La legge è uguale per tutti”.

Questo brano mi è piaciuto molto e per questo lo ho scelto. Penso sia il migliore collegato alla
Mafia.

La canzone è molto bella perché riassume in un testo, accompagnato musicalmente, la questione
della “Mafia” su cui ci si potrebbero scrivere libri e libri.

                                                      Lorenzo Geracitano 3 aI

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Tra le canzoni che ho ascoltato quella che mi è piaciuta di più è ''Che sia benedetta'' di Fiorella
Mannoia. La canzone è principalmente incentrata sulla vita.

Ci sono delle frasi a mio parere significative, tra le quali: ''Per quanto assurda e complessa ci
sembri la vita è perfetta''. Credo che questa frase abbia un significato importante perché molte
volte crediamo che la vita faccia schifo e sia orrenda, ma non è così.

La vita, penso che sia la cosa più bella del mondo, è grandiosa.

La vita di ognuno di noi è perfetta, ciò è derivante dal fatto che non esiste una vita uguale alle
altre, per la quale ci sono regole e manuali, la vita va vissuta man mano.

Poi viene citata la frase: ''Siamo figli della nostra verità''. Io interpreto la frase come se stesse a
indicare che la nostra vita dipenda dalle nostre azioni. Ogni azione ha una conseguenza. Tutto
quello che si è fatto in passato si ripercuoterà nel presente. Se dopo ci si pente e, dalle proprie
azioni conseguono rimorsi e sensi di colpa, si può sempre cominciare da un nuovo inizio.

Bisogna però rendersi conto che il tempo scorre e bisogna cogliere l'attimo.

Cita poi la frase: ''E se è vero che c'è un Dio e non ci abbandona, che sia fatta adesso la sua
volontà''.

Secondo me questa frase sta a indicare che se Dio ci ha dato questa vita, non l'ha fatto perché
noi la disprezzassimo , ma perché siamo in grado di affrontarla. Ognuno di noi ha il coraggio e
la forza, c'è chi ancora le ha dentro e chi le ha già scoperte.

E' come se fossero racchiuse in un tesoro, è come se queste qualità fossero obiettivi da
raggiungere in un determinato momento e che solo noi siamo in grado di decidere quando
sbloccarle e quando tenerle ancora ''prigioniere'' all'interno del forziere .

Questa canzone credo sia piena di significati.

Da questo testo ho imparato che la vita è veramente importante e non va buttata via come fosse
una pallina di carta accartocciata.

                                     Vanessa Faggetta 3 aI

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