INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO 2020 TITOLO DEL DOCUMENTO - Intervento del Procuratore Regionale Cons. Massimiliano Atelli

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INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO 2020 TITOLO DEL DOCUMENTO - Intervento del Procuratore Regionale Cons. Massimiliano Atelli
SEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA REGIONE
       AUTONOMA VALLE D’AOSTA

INAUGURAZIONE DELL’ANNO
      GIUDIZIARIO 2020
  TITOLO DEL DOCUMENTO
   Intervento del Procuratore Regionale
         Cons. Massimiliano Atelli

        AOSTA, 4 MARZO 2020
INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO 2020 TITOLO DEL DOCUMENTO - Intervento del Procuratore Regionale Cons. Massimiliano Atelli
INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2020

  INTERVENTO DEL PROCURATORE REGIONALE
         CONS. MASSIMILIANO ATELLI
INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO 2020 TITOLO DEL DOCUMENTO - Intervento del Procuratore Regionale Cons. Massimiliano Atelli
Signor Presidente, Signori Giudici, Autorità, Signore e Signori,
      desidero aggiungere il mio benvenuto ai presenti a questa cerimonia e
ringraziare i tanti esponenti delle Istituzioni pubbliche che hanno condiviso con
l’Ufficio che ho l’onore di rappresentare lo sforzo di tutelare il denaro pubblico, o, se
preferite, per usare le parole di Luigi Einaudi, il denaro dei contribuenti.
      Ringrazio anzitutto la Guardia di Finanza, e per essa il Comandante regionale,
Gen. Raffaele Ditroia, e tutto il suo personale, incluse – voglio fare una menzione
particolare – le unità del Soccorso alpino, che svolgono un lavoro straordinario,
attraverso persone straordinarie, pagando talora, come accaduto fra il 2019 e il 2020,
un altissimo tributo di vite umane, fra le loro fila, al servizio reso in condizioni non di
rado estreme.
      Alle Fiamme gialle, la Procura regionale intende manifestare grande
apprezzamento, per l’apporto di grande qualità che assicura sempre nei complessi
accertamenti di sua competenza, con impegno, rigore, professionalità ed inesauribile
spirito di servizio.
      Un sincero e vivo ringraziamento va, naturalmente, anche all’Arma dei
Carabinieri, alla Polizia di Stato e tutte le altre forze di Polizia, per l’azione – efficiente
e pronta - svolta accanto e insieme a noi, mettendo in campo passione, competenza e
ammirevole disponibilità.
      Saluto e ringrazio gli Avvocati, che nel quadro di una rispettosa dialettica
processuale, sono parte essenziale dello sforzo comune di ricerca della verità e della
giustizia, fine ultimo di ogni processo. Del resto, può esservi un processo senza
imputato, ma non può esservi un processo senza giudice o senza avvocato. Dovendo
lavorare sempre e per forza di cose insieme, è bene che giudici e avvocati, anzitutto
nell’interesse di chi è giudicato nelle aule di giustizia, si ispirino costantemente al
pensiero di Piero Calamandrei, quando diceva “Bisognerebbe che ogni avvocato, per due
mesi all'anno, facesse il giudice; e che ogni giudice, per due mesi all'anno, facesse

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l'avvocato. Imparerebbero così a comprendersi e a compatirsi e reciprocamente si
stimerebbero di più.”
      Ringrazio, e molto, gli organi di informazione, che non solo seguono sempre con
grande e qualificata attenzione l’attività dell’Ufficio e della Corte nel suo complesso,
ma - desidero ribadirlo, per dargliene pubblicamente atto - offrono spesso spunti di
estremo interesse al lavoro della Procura.
      Saluto e ringrazio della loro presenza i Colleghi della locale Sezione di Controllo,
e fra essi il suo neo Presidente, Piergiorgio Della Ventura, al quale mi lega una lunga
consuetudine di rapporti, di colleganza e di amicizia. Sono certo che sotto la sua guida
il rigoroso e attento lavoro di analisi avrà piena continuità e si porrà quale rinnovato
fattore di stimolo, qualificato e prezioso, per l’Ufficio di Procura.
      Desidero ringraziare, poi, il rappresentante del Consiglio di Presidenza, nonché
il rappresentante dell’Associazione Magistrati della Corte dei conti, per la loro
presenza, che conferma l’attenzione della Corte dei conti nazionale nei confronti degli
uffici valdostani e del loro operato.
      Colgo l’occasione per porgere il benvenuto al Cons. Massimo Valero, valente
Collega della Procura di Torino che da qualche giorno svolge il suo lavoro anche presso
questa Procura. Con il suo arrivo, questo Ufficio - per la prima volta da sempre - ha
una dotazione di magistrati che va al di là della singola persona del Procuratore
regionale.
      Un vibrante atto di ringraziamento, da ultimo, voglio pubblicamente rivolgere
al personale della Procura per l’impegno quotidiano profuso, non per semplice dovere
d’ufficio ma con passione e senso delle istituzioni, di cui sono riflesso l’accuratezza con
la quale ogni compito è portato a termine e l’ottima qualità del lavoro svolto, sempre
superiore alle attese. Questo ringraziamento va senz’altro esteso ai componenti del
Drappello accertamento danni erariali della Guardia di Finanza che operano presso la
Procura, militari che rendono giornalmente onore al Corpo di appartenenza fornendo
una collaborazione straordinariamente utile e sempre puntuale.

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Di solito i ringraziamenti si fanno alla fine, ma io penso che si debbano fare
invece all’inizio, perché questo diverso ordine aiuta a cogliere meglio il senso di questa
cerimonia (e anche la coralità del lavoro che c’è dietro i risultati raggiunti nell’anno
trascorso).
      La cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario non serve, infatti, solo a
redigere una fredda contabilità di atti giudiziari, o solo a fornire un’asettica
illustrazione di casistica giudiziaria usando un paludato linguaggio per esperti del
settore, né solo per rinnovare in forma pubblica e solenne l’impegno allo svolgimento
al meglio delle funzioni istituzionali.
      La cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario è, certo, anche questo, ma,
nel nostro tempo, non può essere solo questo.
      Se siamo qui, oggi, è per fare, con senso del presente e dell’insieme, il punto sullo
stato e sul ruolo della giustizia contabile (o finanziaria, come preferisco chiamarla), sui
suoi rapporti con la società e le istituzioni, per un verso, e con l’economia, pubblica e
privata, per altro verso. La funzione giudiziaria non è infatti avulsa dalla vita reale,
ma ne è parte integrante. In essa trova il suo motivo di attivazione, della stessa si
alimenta, e sulla stessa riverbera i suoi effetti, conformandola e orientando i
comportamenti futuri.
      Da qualche anno ho preso l’abitudine, specie in occasioni pubbliche come
questa, di cercare delle parole chiave per farne la cornice di riferimento di tutte le cose
da dire. Stavolta, le parole sono, e non possono che essere, “fiducia” e “paura”. Due
parole molto importanti, in grado – se adoperate insieme – di tracciare la linea ideale
che unisce l’infinitamente grande (ovvero le dinamiche globalizzate, perché, per dirla
con il Premio Nobel per l’economia Kenneth Arrow, “La fiducia è l’istituzione invisibile
che regge lo sviluppo economico.”) all’infinitamente piccolo (compresa la vita di ciascuno
di noi, nella quale occorre scegliere da che parte stare, perché, per usare le parole di un
grande magistrato come Paolo Borsellino, “chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha
paura muore una volta sola.”). In questo spazio, “non luogo” per antonomasia, noi,

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tutti noi, viviamo – ogni giorno – sospesi fra l’infinitamente grande e l’infinitamente
piccolo.
      Nel fluire della corrente del presente, che tutto avvolge e tutto coinvolge, ogni
cosa viene trascinata e plasmata. Con forte impatto sulla vita di poco meno di 8 mld
di persone (tanti siamo, oggi, sul pianeta), ivi compresi circa 750 mln di europei, che
comprendono gli oltre 60 mln di italiani e includono circa 125mila valdostani.
      Perché è bene ricordare che ciascuno di noi è sempre parte di un tutto più
grande, e ha dunque davanti a sé – secondo un noto proverbio africano – una precisa
alternativa: “Se vuoi andare veloce, vai solo. Se vuoi andare lontano, vai con altri”.
      Per dire dove sta andando la Valle d’Aosta possiamo rifarci alle rilevazioni di
Bankitalia effettuate a fine novembre dello scorso anno. Da esse si trae che, nel 2019,
l'economia valdostana è ancora moderatamente cresciuta, grazie soprattutto ai
servizi, mentre nell'industria l'attività produttiva si è invece indebolita, e anche nel
settore delle costruzioni l'andamento è stato ancora debole. Positivo, nel corso
dell’anno, è risultato invece il trend dell'occupazione.
      Segnali indicativi si ricavano anche dalle decisioni di bilancio. Le politiche da
attuare in questo territorio sono finanziate da un bilancio regionale che, per il 2020,
conferma un volume di risorse stanziate di circa un miliardo e mezzo di euro, nel quale
si coglie però un riparto in cui l’80,5 % circa è destinato alle spese correnti, e il restante
19.5 % agli investimenti. Quest’ultimo valore è sostanzialmente raddoppiato rispetto
allo scorso anno, ed è cosa senz’altro positiva. Il futuro dei territori e delle comunità
che vi sono insediate passa infatti per gli investimenti, e il loro volume è in sé un primo,
rilevante indicatore della prospettiva che la decisione di bilancio esprime.
      A proposito del significato di ogni decisione di bilancio, infatti, è appena il caso
di ricordare quanto chiarito dalla Corte costituzionale (sent. n. 184/2016): il
amministrare una determinata collettività ed a sottoporsi al giudizio finale afferente al
confronto tra il programmato ed il realizzato.>>.
      La centralità del bilancio e delle scelte che vi si compiono è dunque di tutta
evidenza ai fini dell’indicazione da parte dei decisori pubblici di una precisa direzione
di marcia.
      Poi c’è l’attuazione in concreto di quelle scelte, ed è qui che iniziano, di solito, i
problemi. Problemi di malaffare, ma anche di deficit di cultura e/o capacità gestionale.
      Da quest’ultimo punto di vista, ribadisco anche quest’anno che la miglior spesa
pubblica non è quella che non si fa. E che l’austerity senza se e senza ma non è una
ricetta economica vincente, ma una scorciatoia finanziaria perdente. Certamente, non
il viatico per la ripresa e per la crescita, specie nell’eurozona.
      Pensare che la cosa migliore sia non spendere sottintende, a ben vedere, paura
del futuro, e di conseguenza incapacità di immaginarlo, progettarlo e realizzarlo. Si
tratta di un’idea completamente sbagliata, perché – per dirla con Karl Popper - . Non si va lontano con la paura.
Anzi, non si va da nessuna parte.
      Non abbiamo bisogno di paura - di spendere e del futuro - ma di spendere bene.
Con buon senso, misura e prudenza, con accurato approfondimento preventivo delle
alternative e delle conseguenze, e tenendo in fase esecutiva gli occhi ben piantati sul
risultato finale atteso.
      Già, il risultato finale atteso. Un nodo centrale. Non è più tempo (e non avrebbe
dovuto esserlo mai) di improvvisazione, di deficit di competenza, di trovate
eccentriche, di colpi a effetto, ma di risultati. Di risultati, in particolare, all’altezza di
ciò che questo Paese e questo territorio, e i contribuenti, si meritano.
      L’onestà è condizione necessaria ma non anche sufficiente. Senza competenza e
capacità, infatti, i risultati di buona gestione non arrivano.
      Da quando, ormai 30 anni fa, con la legge n. 241 del 1990, furono normativizzati
i principi di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa (e della

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spesa pubblica che vi è indissolubilmente connessa), si sono poste le basi per far
evolvere un sistema cresciuto nel culto, quasi mistico, della regolarità formale degli
atti e delle decisioni in un modello ordinamentale del tutto differente, nel quale legalità
e risultato finale pari sono e devono coesistere. Sempre.
      Anche se da questo punto di vista siamo ancora lontani da risultati
soddisfacenti, la strada è quella, e non si torna indietro.
      Spendere bene per fare le cose che servono, e per farle in modo da realizzare il
risultato atteso e nei tempi necessari, piuttosto che spendere male o non spendere.
Questo è oggi necessario, dunque, e non solo perché così stabilisce la legge, ma, prima
ancora, per semplice buon senso.
      Buon senso e ragionevolezza devono guidare, costantemente, le scelte di
attuazione di politiche di sviluppo territoriale finanziate con risorse pubbliche, tanto
ove si tratti di interventi di politica industriale quanto ove si tratti di interventi di
infrastrutturazione. Declinando questo assunto in concreto, dal primo punto di vista
se ne trae che non è il caso di sostenere con fondi pubblici imprese decotte o improbabili
tentativi di rilancio ideati su basi approssimative o incerte, e, dal secondo, che occorre
fare ogni sforzo per evitare opere inutili o incompiute. Gli esempi, anche in Valle
d’Aosta, non mancano.
      Sarebbe peraltro ingeneroso e inesatto dire che tutto va male. Ci sono infatti
anche segnali in controtendenza. Da fonti di stampa si è appreso che, diversamente
dal 2018, la Valle d’Aosta è riuscita nel 2019 a raggiungere i target di spesa
programmati dei fondi FSE. Il che consentirà di evitare il disimpegno automatico, cioè
la perdita, di risorse UE, da utilizzare in aggiunta alle risorse proprie, per finanziare
utili politiche regionali.
      Il dato è senz’altro positivo, perché perdere risorse significa sempre rinunciare
ad opportunità. Non era consentito ieri, lo è meno ancora oggi.

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Certo, poi occorre capire come si usano e che fine fanno, in concreto, i fondi non
andati perduti (e lo stesso può dirsi, più in generale, per tutti i mezzi che la PA impiega
nel perseguimento dei fini istituzionali).
      Al riguardo, c’è un tema di cattivo uso o non uso delle risorse pubbliche, che non
è fenomeno meno grave, sul piano degli effetti per la comunità amministrata, della
corruzione. Amministrare male è eticamente meno riprovevole, ma può talora fare
persino più danno che commettere un reato.
      Se questo è vero, è anche vero che nella vita di un territorio non tutti i momenti
sono eguali. Oggi, la Valle d’Aosta è scossa da una forte vibrazione, che ha avuto eco
nazionale, perché dalle accurate indagini svolte dalla magistratura penale e dagli
organi di polizia è emerso un fitto intreccio fra criminalità organizzata e parte
dell’apparato pubblico locale. Un intreccio così forte da spingere il Consiglio dei
ministri a sciogliere il consiglio comunale di Saint-Pierre, 3.000 abitanti, a pochi km
da qui, per infiltrazioni della ‘ndrangheta, che hanno interessato persino un assessore.
Un atto estremo, previsto dalla legge per situazioni estreme.
      C’è qui in Valle d’Aosta, adesso, un’emergenza legalità? Sì, c’è.
      E va contrastata con assoluta determinazione, perché chi ricerca con ogni mezzo
e a qualsiasi prezzo guadagni illeciti, facili e rapidi deruba le comunità, di risorse e di
futuro, e induce assuefazione alla connivenza con le organizzazioni criminose. L’azione
di contrasto va sviluppata con rigore, a tutti i livelli, e da tutte le famiglie giudiziarie,
a tutela degli onesti, che vanno non solo difesi ma, prima ancora, riconosciuti. Perché,
come dice Papa Francesco, “siamo tutti peccatori, ma non siamo tutti corrotti”.
      In un presente fatto di grande complessità, il compito della Corte dei conti è reso
infatti arduo dalla consapevolezza, che essa deve avere, e coltivare con costanza, che
oggi amministrare la cosa pubblica è una sfida difficile. E che occorre, anche per
questo, tenersi equidistanti dal buonismo irresponsabile così come dal facile
giustizialismo.

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Il giusto mezzo, questo ci occorre, affinché in un Paese prigioniero non di rado
delle sue stesse esitazioni, irresolutezze e incomprensioni, non si ingeneri e radichi, nei
decisori pubblici, anche la . La paura della firma è e deve
restare, nel nostro tempo, al centro del dibattito pubblico sulla giustizia contabile, con
l’obiettivo di riuscire a far rispettare le regole senza scoraggiare gli onesti.
      Perché, voglio dirlo con chiarezza, la notizia è che in tempi cupi come quelli che
stiamo attraversando, in cui si odono senza sosta - sui giornali e negli atti giudiziari,
nei caffè e nei dibattiti pubblici, nelle aule consiliari e nei luoghi dell’associazionismo
- le parole , ,  (e tante altre del tutto
simili), gli onesti ci sono ancora. E sono tanti. Senz’altro, la maggioranza.
      È da loro che dobbiamo ripartire, è a loro che non dobbiamo far perdere la
fiducia, è con loro che giornali, operatori della giustizia (magistratura compresa),
categorie produttive e cittadini, devono schierarsi in modo resoluto e aperto, perché
abbiamo bisogno di tanti amministratori e tanti dirigenti all’altezza delle sfide che
dinamiche globalizzate e complesse ci pongono ogni giorno. Non concedo nulla alla
retorica, dicendo questo, è solo cruda verità. Senza di loro, senza il loro porsi, in
concreto, come persone “del fare”, ogni mattina, nei luoghi di lavoro, laddove c’è da
prendere una decisione, le nostre comunità (tanto quella nazionale quanto quelle
territoriali), si terranno i problemi che hanno e li vedranno anzi aumentare.
      La Corte dei conti ha, nel sistema ordinamentale, un ruolo preciso: deve fare la
Corte dei conti. Nei giudizi per danno erariale - lo ha indicato da tempo la Corte
costituzionale (sent. n. 371/1998) – ciò significa fare ogni sforzo per ricercare un
. Un punto di
equilibrio, questo, sempre diverso da giudizio a giudizio, ma da cercare e da trovare in
ogni caso, perché la responsabilità amministrativa dei decisori e degli operatori
pubblici, se non ragionevolmente limitata,
per effetto dello stato diffuso di preoccupazione che potrebbe ingenerare in coloro ai quali,
in definitiva, è demandato l'esercizio dell'attività amministrativa>> (così, Corte
costituzionale, sent. n. 355/2010).
      L’intuizione della necessaria calibratura della responsabilità del singolo agente
pubblico affonda come noto le sue radici nel pensiero di Cavour, ideatore e istitutore
della Corte dei conti, che aveva prospettato (per poi tradurlo in legge, a metà ‘800)
"un castigo in danaro" e il conferimento al giudice contabile del potere equitativo
("secondo le circostanze dei casi") di "porre a carico" dei responsabili "una parte soltanto
dei valori perduti".
      Questo potere, discrezionale, di graduazione della condanna si giustifica in forza
del dato, oggettivo e di comune esperienza, che nella causazione di un danno erariale
hanno spesso forte incidenza eziologica anche disfunzioni o anomalie proprie del
sistema amministrativo in quanto tale, destinate talora a restare, malgrado gli sforzi
degli organi requirenti, non imputabili specificamente ad una o più persone. In simili
situazioni, addossare ciononostante l’intero danno subito dalla PA all’amministratore
o al funzionario evocato a giudizio, sarebbe evidentemente iniquo. Per evitarlo,
nell’istituire la Corte dei conti, quale giudice speciale con approfondita conoscenza
dell’amministrazione e del suo agire, la legge le ha affidato il compito di stabilire –
tramite, appunto, una valutazione discrezionale ed equitativa, da compiersi sulla base
dell’intensità della colpa e di tutte le circostanze del caso - quanta parte del danno
complessivo subito dalla PA debba essere addossato al convenuto, e quanta invece
debba restare a carico della medesima, a titolo di c.d. rischio d’impresa (così, Corte
costituzionale, sent. n. 183/2007).
      Misurare, dosare, quantificare, sia i danni che le conseguenze: questo è il reale
tratto distintivo di una giurisdizione che la Corte si sforza di amministrare quale
garante imparziale della finanza pubblica, con l’obiettivo di procurare la riparazione
del danno cagionato alla sfera pubblica.

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Naturalmente, la Corte deve graduare la responsabilità dove c’è deficit di buona
amministrazione. Dove c’è invece un reato, il danno va risarcito per intero, e la
graduazione è ammessa dalla legge, entro certi limiti, solo con riferimento alla lesione
della reputazione della PA, sempre variabile in funzione della gravità del singolo
delitto e delle circostanze del caso concreto.
      Sul piano dell’organizzazione degli uffici giudiziari e del processo, l’azione della
Procura regionale ha oggi come punto di riferimento un quadro regolatorio al centro
del quale tende sempre più a porsi il Codice della Giustizia Contabile, adottato con il
D.Lgs 26.8.2016, n. 174, e oggetto di un ampio intervento correttivo con il previsto
decreto delegato adottato con D.Lgs. n. 7.10.2019, n. 114.
      L’adozione di quest’ultimo decreto ha avuto luogo all’esito di una fitta
discussione - con articolazione di posizioni - dentro la Commissione governativa
insediata a fine 2018 a Palazzo Chigi per la predisposizione dello schema di decreto
legislativo, in Parlamento e anche all’interno dell’organo di autogoverno della
magistratura contabile, del quale, insieme al Presidente Silvestri, mi onoro di far
parte, nella quota togata elettiva.
      Il risultato finale è un testo che sposta senz’altro in avanti l’asse del Codice,
rispetto alla prima versione dell’autunno 2016. Intanto, dal punto di vista
dell’essenziale principio della  fra difesa e accusa, e della
valorizzazione del principio del giusto processo. Ma è da dire che nel Correttivo ha
trovato spazio anche una linea di prudente modernizzazione (come a me piace
definirla), da tempo necessaria, degli assetti organizzativi interni della Corte, che avrà
effetti, prevedibili e importanti, nel giro di qualche anno. Così è per la raggiunta
equiordinazione, negli uffici territoriali della Corte, fra la figura del Procuratore
regionale e quella del Presidente della Sezione giurisdizionale. Chi vi parla, sarà
l’ultimo Procuratore regionale della Valle d’Aosta privo della qualifica di presidente
di sezione. A partire dal mio successore, infatti, il ruolo di vertice della Procura sarà
accessibile solo a chi abbia la qualifica di presidente di sezione.

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Allo stesso tempo, è stata rilanciata – con riguardo alle Sezioni giurisdizionali e
di controllo, centrali e regionali – la figura del presidente di sezione aggiunto, ben nota
all’esperienza delle altre famiglie giudiziarie. L’obiettivo, per il suo tramite, è
consentire maggiore elasticità nel funzionamento delle corti contabili.
      Entro alcune annualità, il combinato disposto di tali misure abbatterà
sensibilmente l’età media di accesso dei magistrati della Corte dei conti a ruoli direttivi
(oggi, vi si arriva a circa 61/62 anni), creando occasione di rinnovati stimoli e rinnovata
responsabilizzazione.
      Il Correttivo al Codice giustizia contabile non ha peraltro risolto ogni questione
aperta. Molto resta ancora da fare, sia per dare sempre maggiore attuazione ed
effettività a principi di rango costituzionale (si pensi, anzitutto, a quello del giudice
naturale), sia per dare, attraverso la Corte, risposta alla accresciuta e crescente
domanda di giustizia e, prima e più ancora, di buona amministrazione, di buona spesa,
di buon impiego delle risorse pubbliche: in una parola, di “buon andamento” della PA
(art. 97 Cost.).
      È da aggiungere che anche le Regioni, in forza della potestà legislativa di cui
sono titolari, possono avere un ruolo rilevante nel completare l’ordito del disegno
costituzionale. Da questo punto di vista, non voglio e non posso evitare il riferimento
al giudizio di parifica del rendiconto finanziario regionale (che come noto rende
necessaria l’interazione fra la Regione, da un lato, e la Procura e Sezione di controllo
del territorio, dall’altro lato, alla ricerca dell’effettività del principio dell’equilibrio di
bilancio). In Valle d’Aosta, e solo in Valle d’Aosta, questo tipo di giudizio non è
legislativamente previsto. Anche se – e desidero esprimere al riguardo pubblico
apprezzamento – qualcosa finalmente si è mosso, atteso che a inizio 2020 un ordine del
giorno approvato all’unanimità in Consiglio regionale, su iniziativa del Presidente
Rini, ha dato mandato di compiere i necessari passi con la Commissione paritetica ai
fini dell’introduzione di una norma che preveda, appunto, la sottoposizione al giudizio
di parifica da parte della Corte dei conti del rendiconto generale della Regione.

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Il giudizio di parifica, come ha ribadito in più occasioni anche la Corte
costituzionale, è uno strumento che offre chiarezza e certezze sui conti regionali ai
cittadini (i quali, è bene ricordarlo, con il versamento delle imposte danno un
contributo fondamentale al funzionamento di un intero territorio), e sul punto la
svolta qui in Valle d'Aosta appare tanto più urgente in un momento come questo, nel
quale - raccogliendo lo spunto del Capo dello Stato, nel discorso di fine anno - occorre
fare tutto il necessario per restituire ai cittadini fiducia nelle istituzioni.
      Più controlli stimolano più fiducia nei cittadini, e un livello adeguato di fiducia
è a fortiori essenziale laddove le istituzioni sono dotate di maggiore autonomia. In
questo senso, l’idea che maggiori controlli possano indebolire l’autonomia appare, per
così dire, fortemente suggestiva.
      Venendo ora, più specificamente, all’attività della Procura regionale, la ridotta
estensione del territorio regionale, l’esigua quantità di soggetti astrattamente
rientranti nella giurisdizione della Corte dei conti, e la circostanza che anche lo scorso
anno alla Procura regionale valdostana è rimasta assegnata una sola unità,
coincidente con il Procuratore regionale, finiscono inevitabilmente per condizionare la
consistenza dei risultati in termini strettamente numerici. Ciò premesso, si evidenzia
che, nel corso del 2019:
      •       sono stati aperti n. 75 fascicoli istruttori, con una giacenza residua di 545
vertenze pendenti, contro le 538 in essere all’inizio dell’anno;
      •       l’attività istruttoria esperita consta di 29 decreti istruttori e deleghe
conferite;
      •       delle vertenze pendenti, 61 si sono concluse con archiviazione;
      •       le somme riscosse in esecuzione di sentenze di condanna di I e II grado
ammontano ad €. € 110.259,87, con un incremento di oltre il 40% rispetto all’anno
precedente.

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In due giudizi, la posizione dei convenuti è stata definita, su loro richiesta,
mediante rito abbreviato, con pagamento immediato del quantum, nella misura
stabilita dalla legge.
      Sempre nel 2019, per un verso, sono stati emessi 4 inviti a fornire deduzioni, e,
per altro verso, sono stati depositati 5 atti di citazione, contestando danni erariali per
circa 450.380,20 euro.
      Nel corso del 2019, sono stati altresì notificati 2 ricorsi ai sensi dell’art. 133
C.G.C., per l’applicazione delle sanzioni pecuniarie poste a presidio dell’ottemperanza
agli obblighi previsti dalla normativa in materia di razionalizzazione delle società
partecipate (D.Lgs. n. 175/2016 e s.m.).
      Infine, sempre nello stesso anno, sono stati proposti 6 appelli.
      È da notare che le azioni erariali anzidette hanno toccato ambiti tematici molto
variegati: dalle società partecipate alla spesa sanitaria, dalla governance universitaria
ai rimborsi dei consiglieri regionali, dai c.d. “furbetti del cartellino” al doppio lavoro
non autorizzato del dipendente pubblico, dai titolari infedeli di ricevitorie del lotto
alla cattiva spesa per interventi di riqualificazione ambientale. Processualmente, si è
fatto ricorso non solo al rito ordinario, ma anche a quello speciale di cui all’art. 55-
quater D.Lgs. n. 165/2001 e s.m.
      Concludo il mio intervento anche quest’anno con una metafora, che trae spunto,
stavolta, dal celebre incontro del 1930 fra Charlie Chaplin e Albert Einstein.
Nell’occasione, Einstein disse a Chaplin: “Quello che più ammiro nella vostra arte, è la
sua universalità. Non dite una parola, e nonostante ciò tutto il mondo vi comprende.” “È
vero,” rispose Chaplin, “ma la vostra gloria è ancora maggiore: il mondo intero vi ammira,
anche se nessuno vi capisce”.
      Dov’è la metafora?
      Tutti siamo esposti al giudizio della Storia, nelle nostre azioni e nelle nostre
omissioni, e il mondo ha una capacità di comprendere come stanno davvero le cose,
tutte le cose, senz’altro maggiore di quanto noi possiamo immaginare.

13                                               Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2020
Sig. PRESIDENTE, Le chiedo di dichiarare aperto, nel nome del Popolo
italiano, l’anno giudiziario 2020 della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per
la Regione Autonoma Valle d’Aosta.

      Aosta, 4 marzo 2020

                                                  Cons. Massimiliano Atelli

14                                              Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2020
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1- Tipologia delle denunce pervenute ............................................................................... 17
Tabella 2- Provenienza delle denunce............................................................................................... 18

15                                                                       Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2020
TIPOLOGIA DELLE DENUNCE PERVENUTE

                                                                              REATI IN GENERALE
                                                                            COMMESSI DA PUBBLICI
                   DEBITI FUORI BILANCIO -                                      DIPENDENTI 8
                   PAGAMENTO PASSIVITA'
                        ARRETRATE 8                                                             COMPENSI,
                                                                                                 ASSEGNI,
                                                                                            INDENNITA', PREMI,
                                                                                              TRATTAMENTO
                                                                                               ECONOMICO
                                                                                               PERSONALE 6

              EQUA RIPARAZIONE 11                                                           PERSONALE 6

                                                                                       ATTIVITA'
                                                                                    CONTRATTUALE 5
               DANNO AL PATRIMONIO
               MOBILIARE- DENARO 11

                                                                                                         SANZIONI
                                                                                                      AMMINISTRATIVE -
                                                                                                     CONTRAVVENZIONI 3

                                                                                                     CONFERIMENTO DI
                                                                                                        INCARICHI
                                                                                                      PROFESSIONALI,
       ASSENTEISMO 1                  PROCEDIMENTO DI   MANCATA REDAZIONE                             CONSULENZE 3
                                       GARA SCELTA DEL   INVENTARI ERRATA
                                        CONTRAENTE 1   VALUTAZIONE DEI BENI 1                        LESIONI DA ATTIVITA'
                                                                                       INCIDENTI         SANITARIA 3
                                   SANZIONI                            OPERE
          DANNO AL                                                                  AUTOMOBILISTICI 2
                                PECUNIARIE PER DANNO AL PATRIMONIO PUBBLICHE 2
        PATRIMONIO 1            ABUSI EDILIZI ED MOBILIARE - BENI E
                                   ONERI DI         MATERIE 1         ATTIVITA'
                               URBANIZZAZIONE 1                     CONTENZIOSA 1

DANNO AL PATRIMONIO MOBILIARE- DENARO                                                                            11
EQUA RIPARAZIONE                                                                                                 11
DEBITI FUORI BILANCIO - PAGAMENTO PASSIVITA' ARRETRATE                                                            8
REATI IN GENERALE COMMESSI DA PUBBLICI DIPENDENTI                                                                 8
COMPENSI, ASSEGNI, INDENNITA', PREMI, TRATTAMENTO ECONOMICO PERSONALE                                             6
PERSONALE                                                                                                         6
ATTIVITA' CONTRATTUALE                                                                                            5
SANZIONI AMMINISTRATIVE - CONTRAVVENZIONI                                                                         3
CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI, CONSULENZE                                                               3
LESIONI DA ATTIVITA' SANITARIA                                                                                    3
INCIDENTI AUTOMOBILISTICI                                                                                         2
OPERE PUBBLICHE                                                                                                   2
MANCATA REDAZIONE INVENTARI ERRATA VALUTAZIONE DEI BENI                                                           1
ATTIVITA' CONTENZIOSA                                                                                             1
                                                                                                                 1
DANNO AL PATRIMONIO MOBILIARE - BENI E MATERIE
PROCEDIMENTO DI GARA SCELTA DEL CONTRAENTE                                                                       1
SANZIONI PECUNIARIE PER ABUSI EDILIZI ED ONERI DI URBANIZZAZIONE                                                 1
DANNO AL PATRIMONIO                                                                                              1
ASSENTEISMO                                                                                                      1

16                                                                 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2020
PROVENIENZA DELLE DENUNCE

                                                  9           9

                                  9
                                                                                 8

                      11                                                             7

                                                                             3
                                                                       2
                                                             1    2
                                             13

                   ANONIME                              MAGISTRATURA ORDINARIA

                   NOTIZIE STAMPA                       STATO

                   ENTI LOCALI                          PRIVATI

                   ENTE PUBBLICO                        CONSIGLIERI COMUNALI, REGIONALI

                   ASSOCIAZIONI                         CORTE DEI CONTI SEZIONE DI CONTROLLO

                   DIFENSORE CIVICO

ANONIME                                                                                          13

MAGISTRATURA ORDINARIA                                                                           11

NOTIZIE STAMPA                                                                                    9

STATO                                                                                             9

ENTI LOCALI                                                                                       9

PRIVATI                                                                                           8

ENTE PUBBLICO                                                                                     7

CONSIGLIERI COMUNALI, REGIONALI                                                                   3

ASSOCIAZIONI                                                                                      2

CORTE DEI CONTI SEZIONE DI CONTROLLO                                                              2

DIFENSORE CIVICO                                                                                  1

17                                                    Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2020
18   Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2020
19   Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2020
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