Rivista raider per giovani - anno II n 01/2018 - Assoraider

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rivista raider per giovani - anno II n° 01/2018
                                          ISNN 2611-8904
ommario
Titolo                                                                Autore                    Foto/Ill.ne Pag.
La programmazione                                                     V. Muzietti
Chi ben comincia è a metà dell’opera                                  Branca LL                 Raid/rete         3
Il Metodo                                                             V. Muzietti
La parola “Metodo” è spesso                                           Branca EE                 Raid /rete        5
Approfondimenti
Progressione personale in branca R/S                                  Branca RS                  Raid/rete        7
La nostra Veglia                                                      V. Muzietti
Libertà VS egoismo                                                    Raid                      Raid/rete         12
Guidone e distintivo in branca Raider                                 V. Muzietti
Lo strumento dell’identificazione .....                               Branca RD                 Raid/rete         13

raid - rivista raider per giovani anno II n° 01/2018
Arcobaleno - Redazione e Amministrazione: 09122 Cagliari - Via Marini, 11 - naz.pubblicazioni@assoraider.it
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re Roggero - naz.pubblicazioni@assoraider.it - Direttore di Redazione: Francesco Vitonello - centrale.raider@assoraider.it
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         è dedicata ai raider e a tut ti coloro che
 intendono reagire al dilagare di egoismi e vo-
 gliono dimostrare la possibilità di una fraternità
 mondiale come quella scaut. Raid vuole assol-
 vere alla funzione di collegamento       fra tut ti i
 Raider dell’Associazione       contribuendo at tra-
 verso i suoi ar ticoli alla formazione del carat te-
 re del futuro cit tadino.
L’Editoriale
 Eccoci con il secondo numero della rivista Raid. Un numero ricco di mol-
 ti articoli e argomenti. La prima parte è dedicata alle nostre Branche,
 si tratta di approfondimenti metodologici proposti dai Centrali e dalle
 loro consulte nazionali per permettere anche ai capi unità di avere nuovi
 spunti e dettagli inerenti la metodologia.
                                                                   Buona lettura

La Programmazione
Chi ben comincia è a metà dell’opera
       di Laura Bonsanto per: la Branca LL
La vita quotidiana, con il ripetersi dei   no e che si vuole raggiungere. Ecco
suoi giorni, è scandita da ritmi incal-    dunque che la pianificazione è, pro-
zanti, scadenze, propositi.                fanamente parlando, il “salvagente”
Alla base di ogni progetto, banale o       del buon Capo. Della tanto rinomata
complesso che sia, c’è, volutamente e      “programmazione” e degli obiettivi ad
alle volte inconsapevolmente, la pia-      essa “annessi e connessi” ne sentiamo
nificazione. Per spiegare al meglio in     parlare di continuo e giustamente, a
cosa consista, potremmo mentalmen-         proposito di Scoutismo, in generale,
te associare questo termine ad un og-      e di Branche, nel particolare. Focaliz-
getto, e perché no, ad un salvagente.      zando la nostra attenzione sulla Bran-
Difatti a cosa serve una “ciambella        ca Lupetti la programmazione è uno
galleggiante”? Bè a prendere fiato e       degli strumenti principe, a cui è bene
quindi a darci sostegno per raggiun-       che il Vecchio Lupo faccia i dovuti in-
gere la riva, la quale altro non è se      chini. A parte gli scherzi, è il mezzo
non l’obiettivo a cui si mira da lonta-    metodologico su cui il V.L. può con-

                                                                                3
tare per raggiungere grandi risultati.        Una buona, ponderata e ragionata
Accade, talvolta, che essa sia trascura-      programmazione farà si che gli obiet-
ta come “fase di lavoro”, specialmente        tivi prefissati sul bambino ad inizio
in relazione alle riunioni settimanali,       anno, si concretizzino. Inoltre una
per le quali ci si affida all’antica arte     buona programmazione annuale se-
dell’improvvisare.                            guita dalla trimestrale (ben dettaglia-
Sul “palcoscenico della tana” capita          ta) alleggerirà di gran lunga lo stress e
che lo staff proponga al branco attività      il lavoro di tutto lo staff.
“a soggetto”, scelte in maniera estem-
poranea e i cui obiettivi sono offusca-
ti, poco meditati. Al contrario, se si
fissa tra le righe il programma che si
intende svolgere nel corso dell’anno,
1) stabilendo alla partenza dove si
     vuole e si può arrivare;
2) specificando nel dettaglio e riu-
     nione per riunione i tempi, le atti-
     vità ed il materiale occorrente.
Il lavoro dello staff si rivelerà facilita-
to, velocizzato, efficace e produttivo.
Sarà semplicemente necessario incon-
trarsi nella settimana per provvedere
all’organizzazione        dell’occorrente.
Con l’esercizio e l’esperienza poi que-
sto metodo di lavoro diventerà parte
del modo di fare del V.L. e l’applica-
zione sarà sempre più spontanea e
naturale. Assicurato. In sostanza, per
concludere e tirare le fila del nostro
discorso la riflessione chiave è che
non bisogna lasciare mai nulla al caso.

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Il Metodo
La parola “Metodo” è spesso avvolta da un alone di mistero,
quasi fosse un codice noto solo agli iniziati di una setta, i “De-
tentori del Metodo”, che unici saggi ne conoscono e percepisco-
no le vie, nè più nè meno dei Cavalieri Jedi con la Forza.
                                 a cura della: Branca EE
Questa visione di un codice imper-         prensione delle dinamiche con cui ci
scrutabile può spesso intimidire il gio-   relazioniamo ai ragazzi cercando di
vane capo che si approccia alla guida      ottenere l’obbiettivo, ovvero formare i
di un unità, ma la realtà non potrebbe     buoni cittadini di domani.
essere più lontana; particolarmente        É probabile che ci siano più associa-
per chi lavora in branca EE la strada      zioni scaut nel mondo che pesci nel
è lastricata da fiumi di inchiostro su     mare, non ne ho idea e non saprei
manuali e articoli che parlano delle       quantificare, altri sono più esperti di
attività tipiche dei Reparti, motivo per   me per questo tipo di nozioni, ma
cui spesso affermo che anche una per-      ognuna di esse ha probabilmente, al-
sona appena entrata nella grande fa-       meno inizialmente, perseguito lo stes-
miglia dello scautismo può essere un       so principio, che è poi quello model-
Capo Reparto decente, e si, ci vuole       lato da B.P. agli inizi del movimento,
molto impegno per essere un pessimo        ovvero sfruttare la dinamica di piccoli
CR, molto più di quanto ce ne voglia       gruppi, delle “bande” dei ragazzi ado-
per essere, ad esempio, un pessimo         lescenti proponendo loro delle attività
Capo Compagnia. In terza branca è          che rispondano alle loro richieste ine-
molto più facile sbagliare.                spresse di avventura e sfida, di accet-
Di fatto, credo, possiamo dividere due     tazione e rispetto da quel mondo di
aspetti fondamentali in cui approc-        adulti che percepiscono come distan-
ciarsi al metodo: il primo è quello        te e che li ignora di fatto, trattandoli
formale, ovvero quello che riguarda la     come bambini invece di mettere alla
forma, gli strumenti che utilizziamo, e    prova la loro abilità. Non so quan-
che non mancherò mai di ripetere ab-       ti abbiano visto la recente serie tele-
bastanza, sono appunto gli strumenti       visiva “Stranger Things”, e abbiano
che abbiamo a nostra disposizione,         apprezzato con quanta naturalezza e
non gli obbiettivi di per sé; il secon-    veridicità venga rappresentato il lega-
do aspetto potremmo definirlo come         me tra i ragazzi protagonisti. Quanti
quello di “principio”, ovvero la com-      di noi hanno vissuto quel tipo di le-

                                                                                 5
game nella loro adolescenza? Non si         ne ben più capaci hanno già detto la
tratta in effetti di una pattuglia in cui   loro, a partire dallo stesso Baden Po-
ognuno ha il suo incarico, il suo po-       well, e non credo di avere pensieri da
sto d’azione, per affrontare un’impre-      aggiungere in merito che possano ele-
sa che mette alla prova le capacità del     vare la discussione. Una breve ricerca
singolo in relazione con gli altri per      attraverso la rete vi porterà a parecchi
raggiungere un risultato che sia una        libri sui concetti chiave del metodo.
sfida per le proprie ambizioni e che        (consiglierei di sfogliare i libri editi
inizialmente può sembrare impossibi-        dal Centro Studi ed Esperienze Scout
le? Non è in ultima analisi una carat-      Baden Powell). Invece vorrei condi-

teristica che accomuna il metodo dal        videre una riflessione sugli strumenti
Reparto fino al Raid? Quanti ragazzi        del metodo, in parte nata anche dalla
possono cucinare da soli a casa nella       recente esperienza del Campo Nazio-
sicurezza dei fornelli di una cucina?       nale. È ovvio che seguendo lo stesso
Noi invece li lanciamo nella cucina a       principio ci sono diverse strade che
legna nel bosco. Quanti possono fare        portano al risultato prefissato, sarebbe
una passeggiata da soli in zone distan-     quindi lecito pensare che tutte le stra-
ti e poco conosciute della loro stessa      de siano valide, una per ogni associa-
città? Noi li catapultiamo in un bosco,     zione esistente. Ma qui sta proprio la
cartina e bussola e arrivederci. (Non       chiave del ragionamento. Tutti noi ab-
credo abbia senso specificare che que-      biamo deciso di appartenere ad un’as-
sta è la loro percezione, noi in quanto     sociazione, l’Associazione Italiana
capi responsabili avremo sempre un          di Scautismo Raider, tutti noi siamo
vigile e celato occhio su di loro, ma si    affezionati a quella uniforme e quei
sa, meglio essere chiari). Ora su que-      distintivi, quelle sedi dove abbiamo
sto aspetto non mi dilungherò, perso-       conosciuto la magia dell’attività, quei

6
campi… E abbiamo deciso di condi-          fica parlare la stessa lingua, significa
videre queste scelte con altre persone     sedersi allo stesso tavolo da uguali e
che hanno avuto le stesse esperienze,      fratelli. Per questo mantenere unifor-
che hanno a cuore come noi gli stessi      mità rispetto ai regolamenti rafforza
obbiettivi, e soprattutto abbiamo scel-    l’associazione nel suo insieme, anche
to di percorrere la stessa strada insie-   se qualcuno dovesse perdere nel suo
me, il che vuol dire adottare una stessa   piccolo, nel complesso, rubando il
metodologia. Non vuol dire che non         motto alla nostra federazione, “uniti
ce ne siano altre che funzionano in        siamo più forti”. Questo non vuol dire
egual modo, se non di più. Vuol dire       che se la strada che percorriamo deve
che abbiamo scelto di determinare un       rimanere quella in eterno. La possi-
metodo che sia “nostro”, tanto per un      bilità di condividere significa anche
esploratore di Milano, come per uno        poter discutere insieme e apportare
di Bagheria, passando per tutte le Se-     correzioni là dove è necessario e mi-
zioni e Delegazioni nel mezzo. Signi-      gliorare, tutti insieme.

  Approfondimenti
Progressione personale in Branca R/S
                                  a cura della: Branca RS
Buona Strada, approfittiamo di questa      continuare la lettura con regolamen-
ricca occasione, attraverso il suppor-     to di branca RS a portata di mano.
to di questa pubblicazione di branca       Ci sono due motivi che giustificano
Raider, per divulgare informazioni e       questo consiglio: uno è familiarizzare
spunti di approfondimento di terza         con il mezzo “regolamento di bran-
branca. Queste righe sono dedicate ai      ca” (c’è, esiste, va utilizzato!), l’altro è
giovani capi e i capi che hanno per-       chiarire che non va interpretato, ma
corso tanta Strada; rammentando che        saputo codificare in maniera univo-
ogni tanto è bene guardare in dietro       ca per tutti, poiché tra gli scopi della
ed analizzare la Strada fatta per mi-      sua esistenza c’è quello dell’uniformità
gliorare quella da fare. Gli aspetti che   associativa. Con questa premessa non
tratteremo saranno: l’importanza e le      escludiamo la reale esigenza di ana-
occasioni d’uso del Regolamento di         lizzare e modificare lo stesso regola-
branca RS analizzando il tema “Pro-        mento attraverso processi di scambio
gressione personale”. Consigliamo di       come articoli, mail, Indaba, interbran-

                                                                                     7
ca ecc... Quindi procederemo in que-        che già chiaro, poiché è uno dei capi-
sti termini: utilizzeremo l’argomento       saldi delle finalità formative traman-
della “progressione personale”, per         date dallo stesso B.P. e ne sentiamo
cercare di comprendere questi aspetti.      parlare fin da quando si è lupetti, per
Invitiamo tutti i lettori ad esprimere      tutta la durata del cammino attraver-
il loro parere in merito, scrivendoci,      so le quattro branche, nelle nostre Se-
per iniziare un lavoro di attenta ana-      zioni e Delegazioni. Bene, eccoci al
lisi che possa portare i futuri dirigenti   primo monito da avere nel momento
di branca a non avere alcun problema        in cui leggiamo il nostro regolamento:
di utilizzo e comprensione. Rispon-         “andare oltre l’acquisizione dell’infor-
derci è importantissimo per creare un       mazione in modo tale che non risulti
bacino di idee                                                       fine a sé stes-
e constatazio-                                                       sa chieden-
ni, dal quale                                                        doci il come
poter partire                                                        ed il perché,
per vivacizza-                                                       affinché non
re l’interesse                                                       rimanga una
sugli aspetti                                                        lettura steri-
metodologi-                                                          le, ma diventi
ci di branca e                                                       alimento per
condividere                                                          la generazio-
pienamente,                                                          ne di processi
nonché uni-                                                          di pensiero,
formemente,                                                          confronto, ri-
la direzione                                                         elaborazione
da     seguire.                                                      e program-
Partiamo dal                                                         mazione che
principio:                                                           giungano al
questa pro-                                                          vero scopo
gressione esi-                                                       per il quale
ste? che cosa                                                        abbiamo letto
è? In che ma-                                                        il regolamen-
niera si con-                                                        to”. Quindi,
cretizza nel                                                         analizzando
suo utilizzo come mezzo e leva edu-         questo passo: partendo dal chiarirci
cativa?                                     quale fosse lo scopo andremo oltre
Procediamo analiticamente passo             la risposta “formare il buon cittadino
dopo passo. Qual è lo SCOPO, (arti-         del domani”, chiedendoci come pos-
colo 2.1 del regolamento di branca RS),     so fare? In che maniera io capo posso
riassumendo: “formare il buon citta-        intervenire nel percorso di crescita di
dino di domani”.                            un mio RS? Quali sono i mezzi che
Perfetto, lo scopo potrebbe essere an-      devo necessariamente conoscere e sa-

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per utilizzare per indurre i miei ragaz-    quanto correderemo la nostra pro-
zi verso questo obiettivo? Come devo        grammazione e il nostro istinto della
gestire la parte umana e personale che      comprensione di tutti i fondamenta-
necessariamente riverso all’interno         li aspetti della metodologia di terza
del gruppo (Compagnia)?                     branca e tanto quanto avremo matu-
Il primo istinto è quello di cercare del-   rità e sicurezza di poter utilizzare noi
le risposte, guidati da buon senso ed       stessi come strumento educativo per
esperienza. Per esperienza non rife-        i nostri ragazzi. Da mantenere sem-
riamoci solo a quella fatta in unifor-      pre nelle attenzione del capo anche le
me, ma a quella quotidiana nell’arco        peculiarità della branca come il Ser-
della vita. Aspetto strettamente colle-     vizio, che è fondamentale ed aiuta a
gato all’età minima di 23 anni, indica-     sensibilizzare i RS e renderli sempre
ta per il ruolo di capo Compagnia. Un       più predisposti all’interiorizzazione e
capo Compagnia che non abbia già            alla spiritualità. Intese finalità e pos-
trovato delle risposte a buona parte        sibilità di intervento sui nostri ragaz-
dei suoi perché difficilmente riuscirà      zi, andiamo ad analizzare l’aspetto di
ad essere il supporto e lo stimolo giu-     nostro interesse: la progressione per-
sto per i propri RS per la fase di in-      sonale (articolo 2.). Leggendo questo
centivo nella creazione delle suddette      articolo del regolamento di branca RS
personali domande. Il discorso è di         troviamo una spiegazione iniziale e la
maturità e consapevolezza di se stessi;     divisione in 4 tappe attraverso le quali
se so chi sono potrò avere padronanza       il capo deve pianificare il percorso di
nel gestirmi ed essere sempre               sviluppo individuale dei propri ragaz-
di esempio, che è la prima scintilla da     zi. Adesso, andando ad approcciarci
accendere per l’importante fiamma           come suggerito precedentemente ad
della formazione e della crescita del       ogni singola tappa spiegata, dovrem-
gruppo. Attuando il processo di anda-       mo riscontrare una serie di possibili-
re oltre e saper utilizzare lo strumen-     tà e spunti che portano il capo nella
to, dopo aver cercato delle risposte in-    condizione di attivazione dei processi
terne, andiamo a cercarle tra le righe      prima analizzati. Qual è lo scopo? In
del regolamento. METODO (articolo           che modo possiamo intervenire? Fino
1.1) e MEZZI (articolo 1.3), vestiti di     a che punto possiamo spingerci con il
ogni singolo aspetto metodologico ri-       nostro intervento?
portato nel regolamento, sono il cam-       Così facendo ci renderemmo con-
po dentro il quale si trova certamente      to di quanto, dietro ogni tappa della
la nostra risposta sicura.                  progressione, ci sia un grande lavoro
Incrociando questi due aspetti creia-       che deve trovare sviluppo nel tempo,
mo i limiti dentro i quali, in linea di     non meno di tutto un anno scaut. In
massima, adottando i nostri interven-       questo arco temporale e attraverso
ti, avremo maggiore sicurezza di non        tutte le attività sviluppate, lo staff ha la
sbagliare. Il nostro intervento sarà        possibilità di analizzare, comprende-
sempre più preciso e centrato tanto         re, focalizzare l’obiettivo, individuare

                                                                                      9
il mezzo, programmarlo, metterlo in         di saper intervenire opportunamen-
pratica ed analizzarne il risultato; per    te, inducendo ogni RS ad assolvere al
poi ricominciare con lo stesso proce-       proprio ruolo: il RS anziano deve ave-
dimento per continuare a progredire         re il ruolo di Guida, stimolandolo alle
e quindi a crescere. In questo delica-      attenzioni verso i più giovani ed in-
to compito del capo Compagnia, non          centivandolo alla comprensione della
devono esserci spazi per timori ed in-      responsabilità del proprio contributo
certezze sul chiaro utilizzo degli stru-    e il RS appena entrato in Compagnia,
menti. Questo è dovuto al necessario        deve essere guidato e stimolato ad
processo di crescita tipico adolescen-      avere personale interesse nel seguire
ziale, il quale prevede dei momenti         chi lo guida. Così facendo i RS po-
di crisi che portano l’individuo appa-      tranno sempre più sentirsi protago-
rentemente in una fase di regressione.      nisti e parte fondamentale all’interno
Le attenzioni del capo devono essere        delle dinamiche del gruppo. Ragione
rivolte alla qualità di questi periodi      per cui ambientazione, tradizioni, co-
o momenti, andando ad intervenire           lori e cerimonie aiutano ma non sono
in modo mirato attraverso accurate          sufficienti per portare a compimento
programmazioni che porteranno alla          la prima tappa della progressione per-
proposta e alla condivisione delle atti-    sonale senza l’attento contributo del
vità. Questa analisi e queste attenzioni    capo.
consentiranno, con la fase di ricostru-     Seconda tappa (articolo 2.2.)
zione del proprio Io e l’acquisizione       Nella seconda tappa della progressio-
di nuovi mezzi, di attuare il proces-       ne risiede uno dei processi più deli-
so di crescita che collocherà il RS in      cati ed importanti nella crescita di un
un punto della propria progressione         RS. Compito del capo sarà program-
sicuramente più elevato rispetto al         mare una serie di interventi e stimoli
punto critico. Volendo muoverci sulla       continui che accompagnino l’adole-
rete delle quattro tappe dettate dal re-    scente verso la presa di coscienza, la
golamento è fondamentale precisare          consapevolezza e la sicurezza di sa-
che bisogna sviluppare i quattro punti      per prendere delle scelte. Indurre il
di B.P. all’ interno di ogni tappa, ba-     RS alla richiesta di firmare la carta di
sandoci sempre sul mezzo proposto           Compagnia è un processo prevalen-
tappa per tappa.                            temente spirituale, poiché oltre alla
Prima tappa (articolo 2.1.)                 dimostrazione delle proprie abilità,
In questa fase della progressione di un     si dimostra la definizione del proprio
RS, al primo anno di Compagnia, con-        discernimento.
trariamente a quanto si possa pensare,      È facile che questo percorso prenda
la figura del capo deve essere incisiva     due direzioni, in ogni caso non giuste,
e deve rappresentare in modo impli-         o avendo troppa superficialità da par-
cito il centro di tutte le dinamiche del    te dei ragazzi che chiederanno l’im-
gruppo. Il raggiungimento di questo         pegno senza averne compreso il reale
obiettivo è dato dall’abilità dello staff   significato e senza viverlo con la giu-

10
sta intensità spirituale o mitizzando       Quarta tappa (articolo 2.4.)
esageratamente questo momento rite-         Nella quarta ed ultima tappa della
nendolo irraggiungibile. L’intervento       progressione personale avviene uno
dello staff deve mirare a condurre i        dei processi di crescita più vicini alla
RS, in età di Impegno, a comprendere        vita da scaut adulto. Il RS è chiamato
l’importanza di vivere questa tappa e       a proporre una impresa individuale
farli sentire tutti adeguati e in grado     volta al sociale nella quale impieghe-
di raggiungere questo momento, es-          rà tutte le sue competenze acquisite in
sendo una fisiologica tappa da attra-       aggiunta alla responsabilità di inter-
versare. È fondamentale che questo          facciarsi in prima persona in tutte le
concetto sia chiaro allo staff nelle loro   fasi necessarie per lo sviluppo dell’im-
programmazioni e ad i RS nella loro         presa. L’impegno di portare a termi-
vita di Compagnia, poiché l’evoluzio-       ne un’impresa che sia di esempio per
ne insita in questa tappa si concretizza    tutta la compagnia e che abbia come
proprio nel cambio di prospettiva del       risultato il riflesso di quello che è di-
singolo all’interno del gruppo e del        venuto il RS stesso durante il proprio
gruppo nei confronti del singolo. Il        percorso in Compagnia, è certamente
RS che firma la Carta decide coscien-       un passo delicato. La scelta della tipo-
temente di aderire agli ideali (scelti e    logia dell’impresa, le tempistiche e il
pienamente compresi e condivisi da          tipo di supporto attento dei capi, de-
tutta la Compagnia) e ad esserne pro-       vono essere calcolati molto accurata-
motore lungo tutta la sua Strada.           mente e non lasciati al caso, per far in
Terza tappa (articolo 2.3.)                 modo che l’impresa abbia un profilo
Come già prospettato nella definizione      differente rispetto a quelle del passato
della prima tappa della progressione        e non risulti la ”solita impresa”. Nel-
personale, questo processo indica un        la progettazione di questa tappa ogni
fondamentale passo per i RS. Avere la       staff deve avere ben chiaro l’obiettivo
responsabilità del percorso di un fra-      che il proprio RS deve consapevol-
tello scaut induce il RS Guida ad essere    mente ed autonomamente iniziare ad
sempre più consapevole della propria        Osare. Infatti l’impresa individuale lo
importanza all’interno della Com-           pone in una condizione di premura
pagnia e a saper riconoscere quanto         che lo accompagnerà in tutte le sue fasi
sia essenziale saper trasferire il frutto   e lo porrà nella necessaria condizione
delle proprie esperienze perché diven-      di superamento di se stesso, dovendo
gano stimolo per il RS più giovane. Il      aggiungere un gradino di difficoltà e
processo che si innesca è di responsa-      impegno rispetto alle precedenti im-
bilità reciproche poiché il RS guida ha     prese svolte. In Terza branca quando
la responsabilità nei confronti del per-    parliamo di progressione personale,
corso di “formazione” del RS più gio-       essendo essa stessa un progetto invisi-
vane e il RS più giovane nei confronti      bile ma esistente, è necessario chiarir-
del gruppo del quale sta imparando a        si che al di là dell’arricchimento della
sentirsi sempre più parte attiva.           propria uniforme attraverso ricono-

                                                                                  11
scimenti e distintivi, essa comprende                      La sinergia di buon senso, esperien-
sia la progressione verticale che quella                   za, codificazione dei mezzi e accurata
orizzontale. La progressione orizzon-                      programmazione da parte dello staff
tale si sviluppa attraverso l’acquisizio-                  porteranno al raggiungimento degli
ne di tutte le competenze tecniche e                       obiettivi di crescita di ogni singolo
spirituali nascenti dallo sviluppo dei                     Rover e Scolta che sarà, così, prepara-
quattro punti di B.P., la progressione                     to a diventare un Raider.
verticale attraverso il passaggio per le
quattro tappe analizzate in questo ap-
profondimento.

                            In questa rubrica, dal ti-     fonda, essa sarebbe salda anche se, paradossal-
                            tolo “La nostra Veglia”,       mente un uomo fosse ingiustamente incarcerato.
                            proponiamo delle “tracce”      Come esempio mi viene in mente Nelson Mande-
                            per veglie raider. Esse pos-   la, che nei suoi lunghi anni di carcere ha mantenu-
                            sono essere delle proposte     to salda la sua libertà interiore. Grande esempio
                            non ancora realizzate,         per tutti noi! La seconda è condizionata da molte-
                            oppure delle veglie che un     plici fattori e non dipende solo dalla nostra volon-
                            raid ha già affrontato e,      tà. È la libertà di parola, di espressione, di movi-
                            visto l’interesse suscitato,   mento, di giudizio, di amore che ci sono garantite
                            lo scambio avvenuto, è         dalla società in cui viviamo. Ma queste libertà non
                            sorto il desiderio di con-     sono appannaggio di tutti, noi possiamo ritenerci
 dividere quel tema con tutti gli altri raid attraverso    fortunati a poterne usufruire. Immaginiamo un
 queste pagine. Un raid potrebbe decidere di affron-       paese sotto dittatura o in guerra, la libertà interio-
 tare questo tema, modificarlo e adattarlo alla sue        re può persistere perché dipende da ogni singola
 esigenze; un raider potrebbe riflettere anche da solo     persona, ma quella esteriore sarebbe fortemente
 su quanto qui proposto. Insomma resta uno spunto.         compromessa.
 Ecco perché invitiamo tutti a inviare le vostre veglie      Ed ecco sorgere l’egoismo, la volontà di protegge-
 affinché possano divenire LA NOSTRA VEGLIA.               re la nostra libertà esteriore, alla quale ovviamente
 Di seguito la traccia di una veglia proposta al Corso     teniamo molto, a difesa di chi questa libertà vuole
 Tecnico del 49° C.F.Q.                                    portarcela via. Forse potremmo cedere alla pura di
                                                           sirene ammalianti che cantano questo imminente
 LIBERTÀ vs EGOISMO                                        pericolo. Forse un giorno lontano potremmo arri-
   La veglia è uno scambio: è un dare e un ricevere;       vare ad innalzare muri per difendere questa nostra
 chi si sente di dare dia; chi si sente di avere bisogno   libertà esteriore; potremmo arrivare a chiudere in
 di qualcosa, chieda; chi cerca dica cosa cerca; può       faccia la porta ad altri uomini; potremmo trasfor-
 darsi che non lo trovi qui, ma può darsi che qui          mare un mare in un immenso cimitero pur di pre-
 trovi chi gli dice dove o dove cercare per trovare.       servare egoisticamente la nostra libertà.
 La veglia è anche una meditazione, una prepara-             Se ciò dovesse mai accadere, allora la nostra li-
 zione per un domani più impegnativo, potete vi-           bertà esteriore potrebbe anche essere salva, ma
 verla senza parlare, ma se vi sentite al buio anche       quella interiore non avrà ceduto all’inganno, all’o-
 dentro, oltre che fuori, parlate, dite senza timori,      dio, alla paura, alla crudeltà, all’indolenza in ma-
 senza esitazioni. L’atmosfera della veglia è soprat-      niera così dolce e silenziosa da essere ancora con-
 tutto comprensione fraterna.                              vinti di essere veramente liberi invece che schiavi
                                          (Aldo Marzot)    di una libertà effimera? Noi tutti abbiamo preso un
                                                           impegno. Abbiamo promesso e preso un impegno.
   La libertà è senza dubbio un principio fondan-            Una promessa e un impegno che vanno oltre il
 te del raiderismo. Potremmo concentrarci su due           tempo e la storia. Nessuno di noi sceglie l’epoca in
 aspetti attraverso cui la libertà si può manifestare:     cui vivere ed ogni epoca pone delle sfide differenti.
 La libertà interiore e quella esteriore. La prima è       Siamo capaci di vivere questa sfida? Far vincere la
 totalmente spirituale; qualora fosse solida e pro-        vera libertà a discapito dell’egoismo?

12
Guidone e Distintivo
   in Branca Rader
Lo strumento dell’identificazione del gruppo nel la me-
todologia Raider
                               a cura della: Branca RD
In svariate circostanze mi è                ne, non tutte le unità hanno il loro
stato chiesto se an-                              distintivo di appartenenza.
che il raid si doves-                                   Il branco non lo ha, il
se dotare di un                                               reparto nemme-
guidone e di un                                               no. Allora come
distintivo che in-                                          risolvere   questo
dividuasse chia-                                              dilemma? Grazie
ramente l’unità. La                                           a questa rubrica
risposta è facile                                             possiamo rispon-
nel Regolamento                                              dere a questo e ad
di Branca all’in-                                             altri dubbi che
terno del quale                                               sorgeranno.
non vi sono riferi-                                          Occorre valutare
menti né al guidone né al distintivo,    tutta la faccenda sempre da un pun-
quindi, evidentemente, non sono          to di vista metodologico e in ultima
in uso nelle unità raid. Tuttavia vi     analisi anche pratico.
sono stati dei raid che comunque lo      Guidone e distintivo sono due stru-
hanno adottato. È vero che tutte le      menti che servono a definire, carat-
unità Assoraider hanno un guidone,       terizzare e legare un gruppo. Pro-
allora per un semplice ragionamen-       prio come i colori di una squadra
to di omogeneità anche il raid do-       di calcio, come la propria bandiera,
vrebbe averlo. Forse una mancanza        etc.
all’interno del Regolamento? Effet-      Tali strumenti sono fondamenta-
tivamente il discorso non fa un pie-     li nello scautismo perché tutta la
ga. Per quanto riguarda il distintivo    nostra metodologia poggia sul la-
sappiamo quanto noi scaut siamo le-      voro di gruppo. Oltretutto le no-
gati a questi semplici pezzi di stoffa   stre unità sono così eterogenee
che ci fanno sognare e ci inorgogli-     che proprio grazie a questi ele-
scono. Però, a differenza del guido-     menti è possibile accelerare il pro-

                                                                             13
cesso di creazione di un gruppo.         alle mute e ai pro. Tutti i reparti e
In tutto il percorso, da lupetto a       le compagnie vivono l’ambientazio-
raider, l’esigenza e l’importanza del    ne collegata al nome dell’unità i lupi
gruppo sono differenti e potremmo        e i raider no. Altro aspetto comune.
definire il suo andamento come se        I lupetti vivono la giungla i raider
fosse una fisarmonica.                   vivono lo spirito raideristico, e que-
Per i lupetti abbiamo una situazione     sti contesti superano la singola uni-
molto larga, troviamo il guidone, e      tà estendendosi a livello nazionale.
le mute, ma alla fine il sentimento di   Questo è il nodo della questione che
appartenenza del lupetto è sfumato,      i nostri capi e i loro ragazzi devono
ha più una funzione organizzativa,       avere ben chiaro. Il raider dovrebbe
sempre metodologica ma più per il        giungere ad un punto tale che sì, si
capo che per il bambino.                 sente appartenente ad una comu-
Nel reparto troviamo un contesto più     nità, ma questa comunità supera il
stretto, l’identificazione pone l’ac-    piccolo gruppo per diventare uni-
cento sulla pattuglia ancor più che      versale. Non ci dimentichiamo che
sul reparto e questo per ovvie ragioni   il nostro dovere di amore è anche
metodologiche che tutti ben cono-        verso l’UMANITÀ. Che noi voglia-
sciamo. Il reparto conserva una fun-     mo imparare ad amare tutti e tutto.
zione organizzativa ma già aumenta       Questi elementi di universalità, che
la sua caratterizzazione identitaria.    nell’Assoraider sono più volte sotto-
Con la compagnia il focus si allarga     lineati, coincidono con quegli aspet-
all’unità e per la prima volta accan-    ti propri dello scautismo. Fraternità
to al guidone troviamo per la prima      mondiale, internazionalità, univer-
volta il distintivo di unità.            salità. Ormai giunti nella fase fina-
La differenza è nei numeri, una com-     le della formazione è fondamentale
pagnia difficilmente arriva al nume-     che i nostri raider metabolizzino tali
ro di un reparto per cui la coscienza    concetti e quindi il guidone e il di-
di appartenenza al piccolo/medio         stintivo diventano ormai strumenti
gruppo-compagnia, sono in que-           superati. Lo stesso valga per i di-
sta fascia di età estremamente im-       stintivi di progressione verticale ed
portanti acquistano però un respi-       orizzontale che nel percorso scaut
ro maggiore rispetto alla pattuglia.     pian piano spariscono, la “gerarchia”
Veniamo ora al raid: potremmo            interna, etc. etc.
dire che il raid è molto più simile al   Certo è più facile fare gruppo con un
branco ma con una consapevolezza         distintivo che unisce, con un guido-
ben chiara nel giovane.                  ne che garrisce al vento e identifica,
Facciamoci caso, la branca raider ha,    mentre fare un lavoro più profon-
come i lupetti, un unico fazzolettone    do, immateriale e più concettuale
uguale per tutti a livello nazionale,    è sicuramente molto più difficile e
la suddivisione interna è funziona-      complesso. Ma non possiamo rifiu-
le e non identificativa, mi riferisco    tarci, come capi, di accettare questa

14
sfida. In fine, per il tipo di attività a   Ebbene col tempo si è notato che
cui è chiamato il raid, il guidone in       era così forte e sentita l’importan-
modo particolare, sarebbe non solo          za di indossare i calzoncini corti, la
utilizzato poco, ma addirittura di          camicia kaki e il fazzolettone, che è
intralcio.                                  prevalsa sul tentativo di assecondare
Qualcuno potrebbe suggerire che             il passaggio all’età adulta dei raider.
anche l’uniforme stessa potrebbe es-        In conclusione i nostri raider devo-
sere superflua volendo seguire que-         no essere portati a comprendere che
sto tipo di ragionamento. Effettiva-        ormai si sono affacciati in un mon-
mente sì, e tale ragionamento è stato       do più grande, che travalica l’unità
fatto proprio al momento della na-          e la sezione, essi indossano un faz-
scita della nostra Associazione. L’u-       zolettone associativo, un distintivo
niforme per i raider non era la clas-       comune a tutti gli scaut maggioren-
sica uniforme scaut ma un abito blu         ni, in questo modo sono ancor più
con camicia bianca e cravatta blu.          consapevolmente parte della grande
L’idea era quella di fondere i princi-      famiglia mondiale scaut.
pi scaut totalmente nel mondo della         Il guidone e il distintivo lo riservia-
società civile anche dal punto di vi-       mo ai più piccoli.
sta dell’abbigliamento.

                                                      Vogliamo che gli
                                                      uomini della
                                                      prossima
                                                      generazione siano
                                                      di più ampie
                                                      vedute e che si
                                                      considerino
                                                      reciprocamente
                                                      come fratelli, figli
                                                      di un unico Padre,
                                                      in ogni parte del
                                                      mondo, quale che
                                                      possa essere il loro
                                                      credo religioso,
                                                      il colore della loro
                                                      pelle, il loro Paese
                                                      o la loro casta.

                                                               Ottobre 1921

                                                                                15
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