REDDITO DI CITTADINANZA - un clamoroso caso di pubblicità ingannevole - Fratelli d'Italia

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REDDITO DI CITTADINANZA - un clamoroso caso di pubblicità ingannevole - Fratelli d'Italia
REDDITO DI CITTADINANZA -
                      un clamoroso caso di
31/01/2019
                     pubblicità ingannevole
                   Documento di posizionamento

     Indice:

        1) Premessa
        2) Il provvedimento
        3) Limiti del provvedimento
        4) Critiche al provvedimento
        5) Gradimento del RDC
        6) Posizione FDI
        7) Articolo di Giorgia Meloni su Libero

                       ufficiostudi.fdi@senato.it
                       SENATO DELLA REPUBBLICA
REDDITO DI CITTADINANZA - un clamoroso caso di pubblicità ingannevole - Fratelli d'Italia
REDDITO DI CITTADINANZA

Il decreto legge nr 4:"Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni"
approvato il 28 gennaio 2019 disciplina le due misure bandiera del governo giallo-verde

•         Il reddito di cittadinanza, cui è dedicato il Capo I del decreto.

•         Quota 100, cui è dedicato il Capo II

Nella nota presente si affrontano esclusivamente le misure relative al tema Reddito di
Cittadinanza.

    I.       Premessa

La proposta del M5S dell'istituzione di un Reddito di Cittadinanza è stata centrale nella
campagna elettorale del Movimento ed è fra i temi che maggiormente hanno contribuito al
successo elettorale della compagine di Beppe Grillo in particolare nel risultato in sud Italia.

E questo perché l'annuncio del reddito di cittadinanza ha giocato sull'indiscutibile
disperazione di molti italiani, soprattutto del Sud - dove la disoccupazione raggiunge livelli
drammatici - ma la proposta è stata, ed è, un clamoroso caso di pubblicità ingannevole.

Perché il "reddito di cittadinanza" promesso in campagna elettorale è enormemente diversa
da quello che stanno proponendo. E soprattutto perché, a differenza da quanto annunciato
da Di Maio dal balcone, non “abolisce la povertà”, ma anzi è dannoso per l’Italia che lavora
e produce.

    II.      Il provvedimento

DECRETO-LEGGE DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI REDDITO DI CITTADINANZA
E DI PENSIONI nr. 4 approvato il 28 gennaio 2019

Art. 1:
Introduce il Reddito di Cittadinanza (RDC) e la Pensione di Cittadinanza (PDC)

          Lo stanziamento - Articolo 12 -

          Per il Reddito di Cittadinanza e la PDC sono stanziati:
          5.894 milioni di euro nel 2019,
          di 7.131 milioni di euro nel 2020,
          di 7.355 milioni di euro nel 2021
          di 7.210 milioni di euro nel 2022

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REDDITO DI CITTADINANZA - un clamoroso caso di pubblicità ingannevole - Fratelli d'Italia
REDDITO DI CITTADINANZA

Per i Centri per l'Impiego:
480 milioni di euro per il 2019
420 milioni per il 2020
2 mln al MISE per lo sviluppo delle attività di competenza e la comunicazione
istituzionale
1 mln per la stabilizzazione dei dipendenti ANPAL SPA
Per le attività di assistenza ai beneficiari del RDC all'ANPAL sono destinati;
200 milioni di euro per l'anno 2019,
250 milioni di euro per l'anno 2020,
50 milioni di euro per l'anno 2021

Per le attività di funzionamento dell'ANPAL:
10 milioni di euro per l'anno 2019

20 mln all'INPS per potenziare le attività di valutazione e risposta delle richieste di
RDC

Beneficiari - Art 2 -

Il Rdc è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso cumulativamente, al momento
della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del
beneficio, dei seguenti requisiti

Teoricamente chi si trova al di sotto della soglia di povertà assoluta (9360 € l’anno):
circa 5 milioni di persone.
Il 47% dei potenziali beneficiari si trova al Centro-Nord e il 53% al Sud e Isole.

Avvertenza importante: individui vs nuclei familiari

Quando di Maio si riferisce alle persone interessate dal decreto fa una volontaria
confusione tra chi singoli e nuclei familiari.

In pratica il RDC viene erogato al nucleo familiare (l'importo è alla lettera I) e quindi
tutti i componenti dovranno iscriversi al Patto per il Lavoro e rispondere a tutti le
richieste previste - tra cui le 8 ore di servizi per la collettività e soprattutto rispondere
alle proposte congrue di lavoro

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REDDITO DI CITTADINANZA

        Requisiti - Art. 2 -

      Il componente - quindi non tutto il nucleo familiare - richiedente il RDC deve essere:
   1) Cittadini italiani, UE o stranieri lungo soggiornanti
   2) Residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;

Il nucleo familiare - quindi non solo il richiedente - deve avere

   3) ISEE inferiore a 9.360 euro annui;
   4) Patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino ai 30.000 euro
        annui;
   5)   Per PDC età superiore ai 67
   6)   Per RDC età superiore a 26 anni o 18 anni se sposati o con figli (condizione non
        espressamente enunciata ma che si evince nella parte dedicata allo stato di famiglia)
   7)   Patrimonio mobiliare (soldi sul conto corrente, azioni, bot, libretti postali etc) non
        superiore a euro 6.000, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo
        familiare successivo al primo, fino ad un massimo di euro 10.000, incrementato di
        ulteriori euro 1.000 per ogni figlio successivo al secondo; i predetti massimali sono
        ulteriormente incrementati di euro 5.000 per ogni componente con disabilità, come
        definita a fini ISEE, presente nel nucleo
   8)   PDC: La predetta soglia ( 6000 € ) è incrementata ad euro 7.560 ai fini dell’accesso alla
        Pensione di cittadinanza. In ogni caso la soglia è incrementata ad euro 9.360 euro nei
        casi in cui il nucleo familiare risieda in abitazione in locazione, come da dichiarazione
        sostitutiva unica ai fini ISEE

   Non si può accedere al RDC se:

           a. Uno dei membri del nucleo familiare ha immatricolato entro i 2 anni
              precedenti: autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli di
              cilindrata superiore a 250 cc se non quelli riferiti all'assistenza disabili;
           b. nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena
              disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto oltre i 10 mt e entro i 10 a
              motore.
           c. nuclei familiari al cui interno ci sia un disoccupato a seguito di dimissioni
              volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le
              dimissioni per giusta causa.
           d. Si è detenuti o lungo soggiornanti in case di cura a carico esclusivo dello Stato

        NASpI (Indennità di Disoccupazione) - Art. 2 -:

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REDDITO DI CITTADINANZA

Il Rdc è compatibile con il godimento della NASpI, e di altro strumento di sostegno al reddito
per la disoccupazione involontaria. Ovviamente il Rdc non si somma, ma integra la NASPI se
ci sono le condizioni.

       L'erogazione sulla Carta del Reddito di Cittadinanza - Art. 5 -

Il RDC sarà erogato su una postpay e dovrà essere utilizzato entro il mese - non si potrà
accantonarlo - cioè gli importi non spesi torneranno allo Stato -.

Sarà possibile effettuare prelievi di contante entro un limite mensile di 100 euro per un
singolo individuo (l'importo cresce fino a 210 euro per le famiglie numerose). (Ancora
l’ossessione di controllare i cittadini modello grande fratello)

Parte sarà per l'affitto o il mutuo, parte per le spese primarie. Per le cifre vedere Tabella alla
lettera G

       Quando partirà - Art 5 -

In teoria sarà possibile fare la propria richiesta tramite sito, caf, centri per l'impiego da marzo.

Dopo l'inserimento della richiesta, l'INPS avrà 5 giorni per valutare la presenza o meno dei
requisiti. Il RDC e la PDC partiranno dal mese successivo alla richiesta.

Quindi l'erogazione del RDC dovrebbe partire da aprile, giusto in tempo per le elezioni
europee.

       Durata - Art. 3 -

La durata massima della concessione del RDC è di 18 mesi + ulteriori 18 mesi (con un mese
di pausa). La pausa non si applica alla PDC

       Contributo - Art. 3 -

Il contributo del RdC è una integrazione per giungere alla cifra di 500 € mensili + un
eventuale contributo di 280 € al mese per chi deve pagare l’affitto. Quindi 780 € al mese solo
a chi percepisce zero e non ha una casa dove vivere.

Il Contributo della Pensione sociale è leggermente diverso: integrazione per arrivare a 630 €
mensili + eventuale contributo di 150 € per l’affitto. In totale sempre 780 €

Le cifre in tabella si riferiscono al massimale percepibile

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REDDITO DI CITTADINANZA

A chi riceve il RDC sono automaticamente riconosciute le agevolazioni relative alle
tariffe elettriche.

Quindi un pensionato al minimo (che percepisce 510 euro al mese) che vive a casa sua,
prenderà 120 € in più con la Pensione di cittadinanza. Una enorme presa in giro rispetto
a quanto raccontato.

L’aspetto principale, però, è che lo stanziamento nella Legge di Bilancio è
assolutamente insufficiente per la teorica platea dei beneficiari.

Il calcolo è presto fatto: meno di 6 miliardi stanziati, per una platea annunciata di 5 milioni
di persone (Di Maio aveva dichiarato di aver stampato 6 milioni di tessere), fanno circa 1000
euro l’anno a beneficiario, poco più di 100 € al mese.

Altrimenti con le risorse stanziate si possono dare 780 euro al mese solo a 750.000
beneficiari.

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REDDITO DI CITTADINANZA

        Obblighi dei Beneficiari - Art. 4 -
Sono tenuti agli obblighi di cui al presente articolo tutti i componenti il nucleo familiare che siano
maggiorenni, non già occupati e non frequentanti un regolare corso di studi o di formazione. Sono esclusi
dai medesimi obblighi i beneficiari della Pensione di cittadinanza ovvero i beneficiari del Rdc titolari di
pensione diretta o comunque di età pari o superiore a 65 anni, nonché i componenti con disabilità,

Dopo l’accettazione, il beneficiario/i verrà contattato dai Centri per l’impiego per individuare
il percorso di formazione o di reinserimento lavorativo da attuare.

• Se adeguatamente formato/i dovrà siglare il Patto per il Lavoro con un Centro per l’Impiego
o un’Agenzia per il Lavoro

• Se bisognoso di ulteriore formazione, dovrà siglare il Patto per la Formazione con Enti di
formazione bilaterale, Enti interprofessionali o Aziende

• Se non in condizione di lavorare, siglerà il Patto per l’Inclusione Sociale che coinvolgerà sia
i servizi sociali che i Centri per l’Impiego

• Nell’ambito del Patto per il Lavoro e del Patto di Inclusione, i beneficiari saranno tenuti a
partecipare a progetti utili alla collettività predisposti dai comuni, fino ad 8 ore settimanali

Sono esonerati dal sottoscrivere il Patto per il Lavoro e il Patto di Inclusione:

• gli individui con disabilità tale da non consentire un accesso al mondo del lavoro • le
persone che assistono figli di età inferiore ai 3 anni oppure individui non autosufficienti

Il beneficiario nei primi 18 mesi dovrà accettare una proposta di lavoro definita congrua -
potendo rifiutare le prime due proposte ricevute -. La tabella qui riportata è quella data
alla stampa dopo il Consiglio dei Ministri del 17 gennaio.

Dopo i primi 18 mesi e con l'eventuale rinnovo il beneficiario dovrà accettare la prima
proposta ricevuta in tutta Italia pena la decadenza del RDC.

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REDDITO DI CITTADINANZA

L'accettazione dell'offerta oltre i 250 km prevede l'elargizione del RDC per altri 3 mesi - per
compensare le spese di trasferimento -; aumentati a 12 nel caso di famiglie con disabili o
minori a carico.

       Sgravi per le imprese e per l'autoimprenditorialità - Art. 8 -

   1) Sgravi per le imprese che assumono. Nel caso in cui un datore di lavoro privato
      assuma a tempo pieno e indeterminato un beneficiario di RdC, è riconosciuto
      l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali a carico del
      datore di lavoro e del lavoratore, con esclusione dei premi e contributi dovuti
      all’INAIL, nel limite dell’importo mensile del RdC percepito dal lavoratore all’atto
      dell’assunzione, per un periodo pari alla differenza tra 18 mensilità e quello già
      goduto dal beneficiario stesso e, comunque, non superiore a 780 euro mensili e non
      inferiore a cinque mensilità. Nel caso di licenziamento del beneficiario di RdC, il datore
      di lavoro è tenuto alla restituzione dell’incentivo fruito maggiorato delle sanzioni civili.

Una misura che per FDI va nella giusta direzione, ma totalmente insufficiente, e con
una serie di paradossi. L’importo riconosciuto alle imprese è la parte di contributi
previdenziali a carico del datore di lavoro, quindi solo i 2/3 dell’importo citato nel
provvedimento (il restante 1/3 è a carico del lavoratore).

Questo beneficio ha un importo massimo di 2/3 di 14.000 euro (9.300 €) nel caso di
assunzione di un Beneficiario di RdC che ha diritto ancora a 18 mensilità di RdC, fino a un
minimo di un importo irrisorio se si assume un beneficiario di RdC al quale spettano ancora
poche mensilità di RdC e/o non spetta l’importo pieno di 780 € al mese ma di meno.

Ad esempio, chi prende il RdC da almeno 13 mesi porta in dote solo 5 mensilità, che se piene
fanno 780 x 5 = 3900 € e quindi solo i 2/3 di beneficio all’impresa che assume, cioè 2600 €.

Un percettore di RdC che prende 500 € al mese perché non ha diritto alla quota di 280 € per
l’affitto, dopo 13 mesi porterà in dote solo 500 x 5 = 2500 € e quindi solo i 2/3 di beneficio
all’impresa che assume, cioè 1670 €.

Ricapitolando:

Sgravio contributivo per l’azienda che assume un beneficiario di RdC: massimo teorico
9.300 €; importo probabile: 1670 €; minimo: poche centinaia di euro.

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REDDITO DI CITTADINANZA

Osservazioni:

Non ha senso che il contributo all’azienda sia più alto se si assume un beneficiario di RdC
che lo percepisce da pochi mesi e che si riduca se il beneficiario lo percepisce da più tempo.
In teoria chi lo percepisce da più tempo ha più difficoltà a trovare lavoro perché è meno
appetibile (come preparazione, capacità ecc) sul mercato e quindi un contributo più basso
dopo un certo numero di mesi di Rdc lo rende ancora meno competitivo di prima. Il
contributo all’azienda che assume dovrebbe essere fisso e uguale per tutti.

L’azienda ha diritto al contributo solo per assunzioni a tempo piene e indeterminato. Se in
qualche modo l’esclusione dei contratti a termine si può giustificare, non si capisce
l’esclusione dei contratti part time. Un tipo di contratto che non necessariamente è peggiore
di quello a tempo pieno e che anzi spesso viene preferito dal lavoratore per conciliare
esigenze familiari.

Nel caso di licenziamento del beneficiario di RdC, il datore di lavoro è tenuto alla restituzione
dell’incentivo fruito maggiorato delle sanzioni civili. Senza un termine temporale anche
questa misura è una assurdità e un deterrente ad assumere.

Proposta di FDI: il lavoro di cittadinanza invece del reddito di cittadinaza.
Decontribuzione contributiva di 20.000 € all’azienda che assume chi ha le caratteristiche
previste per il RdC.

   2) Intermediazione degli Enti accreditati: Gli Enti di formazione accreditati possono
      stipulare presso i CPI e presso i soggetti accreditati un Patto di Formazione con il
      quale garantiscono al beneficiario un percorso formativo o di riqualificazione
      professionale, anche mediante il coinvolgimento di Università ed enti pubblici di
      ricerca, secondo i più alti standard di qualità della formazione.
      Se in seguito a questo percorso formativo il beneficiario di RdC ottiene un lavoro,
      coerente con il profilo formativo sulla base di un contratto di lavoro a tempo pieno e
      indeterminato, al datore di lavoro che assume, è riconosciuto l’esonero dal
      versamento dei contributi nel limite della metà dell’importo mensile del RdC
      percepito dal lavoratore all’atto dell’assunzione. La restante metà dell’importo
      mensile del RdC percepito dal lavoratore all’atto dell’assunzione, per un massimo di
      390 euro mensili e non inferiore a sei mensilità per metà dell’importo del Rdc, è
      riconosciuta all’ente formazione accreditato che ha garantito al lavoratore assunto il
      predetto percorso formativo o di riqualificazione professionale, sotto forma di sgravio
      contributivo applicato ai contributi previdenziali e assistenziali dovuti per i propri
      dipendenti sulla base delle stesse regole valide per il datore di lavoro che assume il
      beneficiario di RdC.

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   3) Autoimprenditorialità. Ai beneficiari del RdC che avviano un’attività lavorativa
      autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa entro i primi 12 mesi di
      fruizione del RdC è riconosciuto in un’unica soluzione un beneficio addizionale pari a
      sei mensilità di RdC, nei limiti di 780 euro mensili.

Cioè un importo massimo di 4680 euro per chi vuole mettersi in proprio, che scende a
3000 € per chi non ha diritto ai 280 € di affitto. Manco in Burundi si avvia una attività con
questi soldi. Poi chi percepisce il RdC da più di 12 mesi non ne ha proprio diritto e anche
questo non ha molto senso.

Proposta di FDI: il lavoro di cittadinanza invece del reddito di cittadinaza. Contributo
di 20.000 € per chi ha le caratteristiche previste per il RdC e avvia una attività in proprio.

       Assegno di Ricollocazione - Art. 9 -

Il beneficiario del RDC riceverà un Assegno di Ricollocazione da spendere presso i centri per
l’impiego o presso i soggetti accreditati graduato in base alla sua occupabilità.

Questa assistenza durerà 6 mesi - prorogabili - e garantirà al beneficiario:

    a) l'affiancamento di un tutor;
    b) il programma di ricerca intensiva della nuova occupazione e la relativa area, con
eventuale percorso di riqualificazione professionale mirata a sbocchi occupazionali esistenti
nell'area stessa;
    c) l'assunzione dell'onere del soggetto beneficiario di svolgere le attività individuate dal
tutor;
    d) l'assunzione dell'onere del soggetto beneficiario di accettare l'offerta di lavoro
congrua;
    e) l'obbligo per il soggetto erogatore del servizio di comunicare al centro per l'impiego e
all'ANPAL il rifiuto ingiustificato, da parte della persona interessata, di svolgere una delle
attività di cui alla lettera c), o di una offerta di lavoro congrua, a norma del punto d), al fine
dell'irrogazione delle sanzioni di cui all'articolo 7;
    f) la sospensione del servizio nel caso di assunzione in prova, o a termine, con eventuale
ripresa del servizio stesso dopo l'eventuale conclusione del rapporto entro il termine di sei
mesi.

       Il REI - Art 13 –

A decorrere dal 1° marzo 2019, il Reddito di inclusione non può essere più richiesto e a
decorrere dal successivo mese di aprile non è più riconosciuto, né rinnovato. Per coloro ai
quali il Reddito di inclusione sia stato riconosciuto in data anteriore al mese di aprile 2019,
il beneficio continua ad essere erogato per la durata inizialmente prevista, fatta salva la
possibilità di presentare domanda per il Rdc

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REDDITO DI CITTADINANZA

   Le sanzioni – Art. 7 –

Le principali

1. Chiunque, al fine di ottenere il beneficio indebitamente, rende o utilizza dichiarazioni o
documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute, è punito con
la reclusione da 2 a 6 anni.
2. L’omessa comunicazione della variazione del reddito, anche se proveniente da attività
irregolari, del patrimonio o di altre informazioni dovute entro i termini di cui all’articolo 3,
commi 8, ultimo periodo, 9 e 11, quando la variazione avrebbe comportato la revoca o la
riduzione del beneficio è punita con la reclusione da uno a tre anni.
3. Alla condanna in via definitiva nei casi di cui ai commi 1 e 2 consegue l’immediata revoca
del beneficio con efficacia retroattiva. Il beneficiario decaduto è tenuto alla restituzione di
quanto indebitamente percepito. Il beneficio non può essere nuovamente richiesto prima
che siano decorsi dieci anni dalla condanna.

Oltre a queste sanzioni, che sono le principali, viene meno il RDC in tutto o in parte se non
si aderisce alle iniziative richieste per la ricerca del lavoro.

       Navigator

Nel decreto non sono specificate le modalità di assunzione dei cosiddetti "Navigator" - o
tutor - ma dalle dichiarazioni di Di Maio possiamo evincere che:

articolo dell'AGI: "Assumeremo 10.000 navigator a marzo e aprile, con l'obiettivo
di stabilizzarli con un contratto a tempo indeterminato attraverso un concorso". Così il
vicepremier Luigi Di Maio durante la trasmissione 'L'aria che tira' su La7, per poi aggiungere.
Ma come si diventerà navigator? Che formazione serve, che tipo di contratto e quanto
guadagneranno?

Che qualifiche dovrà avere il navigator
Per diventare navigator è necessario avere una laurea magistrale in economia,
giurisprudenza, sociologia, scienze politiche, psicologia o scienze della formazione.

Osservazione: perché scienze politiche sì e non lettere e filosofia?

È quanto ha rivelato in presidente uscente dell’Anpal, Maurizio Del Conte, al suo primo
discorso in parlamento davanti la commissione Lavoro della Camera. Al navigator, inoltre,

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REDDITO DI CITTADINANZA

spetterà il compito di prendere in carico il beneficiario del reddito di cittadinanza e condurlo
verso un nuovo impiego (Il Sole 24 Ore).

"Io sono molto ottimista” avrebbe detto Parisi alla commissione, “penso proprio che
riusciremo ad assumere entro maggio i 6 mila navigator. Sono figure che ancora non
esistono, vogliamo prendere persone con laurea e formarli sul campo" (Affari Italiani)

Quanto guadagnerà e che contratto avranno i navigator
La retribuzione dei navigator, che da quanto si apprende saranno assunti con contratto a
tempo determinato in forma di co.co.co (Huffington Post) oscilla intorno ai 30mila euro lordi
all’anno, come evidenziato dal Sole 24 ore. Mensilmente, quindi, dovrebbero avere tra i 1.700
e i 1.800 euro netti: “La selezione si annuncia molto snella, per titoli e colloqui. Tra qualche
giorno sarà pubblicata una call sul sito dell’Agenzia nazionale per le politiche attive con un
avviso di 15 giorni per le domande”. Le legge di Bilancio dà alle Regioni le risorse per
effettuare 4mila assunzioni, così da rafforzare gli organici dei centri per l'impiego. È
necessario, però, capire quali saranno i tempi delle procedure di reclutamento dei
navigator (TgCom24).

Secondo il quotidiano Avvenire la selezione sarà rapidissima: "Un’«infornata» da svolgersi in
tempi-record e perciò con procedure acceleratissime: una scrematura sulla base dei curricula
inviati e poi un colloquio individuale. Nessun concorso, nessuna prova scritta o quiz a
risposta multipla. Insieme a Poste e Caf che si preparano all’arrembaggio dei richiedenti
il reddito di cittadinanza, anche Anpal servizi spa, la partecipata "operativa" dell’Agenzia
nazionale delle politiche attive, si sta attrezzando all’assedio telematico di coloro che
vorranno diventare navigator, la figura professionale che dovrà guidare i beneficiari della
misura verso il mondo del lavoro".

Questione idonei di concorso:

Dichiarazione Giorgia Meloni: Con la legge di bilancio il Governo ha fatto scadere le graduatorie
per 70 mila vincitori e idonei di concorsi pubblici e ora annuncia che assumerà 10 mila “navigator” senza
fare concorsi per il “reddito di cittadinanza”, violando ogni legge e ogni criterio di buonsenso. Che schifo
è? Andrebbe premiato il merito di chi ha superato un concorso, non alimentare meccanismi di favoritismo
per amici e parenti. Fratelli d’Italia darà battaglia in ogni sede contro questo scandalo.

    III.    Limiti del provvedimento

            a) Risorse

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REDDITO DI CITTADINANZA

Lo stanziamento previsto è insufficiente alla platea dei beneficiari: 5,974 miliari per 5 milioni
di persone - come annunciato - per il 2019 significa una media di circa 133 euro a
persona oppure 780 euro al mese a circa 750.000 persone.

Solo per garantire le promesse fatte ai 3,2 milioni di pensionati integrati al minimo e ai 870.000
pensionati sociali servirebbero più di 10 miliardi (stima per difetto).

           a) Revoca del RDC

Ci sono molte motivazione per la revoca del RDC e tranne per le motivazioni di carattere
penale - art 7 comma 3 - è possibile richiedere nuovamente il RDC dopo 18 mesi dalla revoca
o 6 mesi se con figli minori o familiari disabili nel nucleo familiare.
Vuol dire, ad esempio, che se si sono rifiutate le 3 proposte congrue o la 1 dopo il rinnovo si
può NUOVAMENTE avere il RDC dopo poco.
Inoltre è paradossale che l'impresa debba ridare indietro tutte le agevolazioni ricevute me

           b) Italiani all'estero
I due anni di residenza continuativa in Italia tagliano dal beneficio tutti gli italiani all'estero che
volessero tornare in Italia.

            c) Giovani
I giovani, non residenti con i genitori, sotto i 26 anni, non sposati e senza figli non potranno
percepire il RDC e faranno parte del nucleo familiare d’origine.

           d) Lavoro nero

Il rischio che il RDC venga percepito da chi lavora in nero è molto alto.
La CGIA Mestre dichiara: Secondo l’Istat, in Italia ci sono poco meno di 3,3 milioni di
occupati che svolgono un’attività irregolare. Se da questo numero rimuoviamo i dipendenti
e i pensionati che non hanno i requisiti per accedere a questa misura – pari, in linea di
massima, a 1,3 milioni di unità – coloro che pur svolgendo un’attività irregolare potrebbero,
in linea teorica, percepire questa misura sarebbero 2 milioni; vale a dire la metà dei potenziali
aventi diritto (poco più di 4 milioni)
Lo stesso secondo Unimpresa: "L'architettura della misura -spiega Unimpresa- si presta,
infatti, a diverse manipolazioni, anche con sostanziali accordi tra le imprese e i lavoratori,
appartenenti a categorie più deboli“.

           e) Immigrati

Tutti i cittadini di uno Stato UE avranno diritto al RDC e alla PDC. Inoltre, a differenza da
quanto annunciato anche gli immigrati extracomunitari col permesso di soggiorno di lungo
periodo avranno diritto al RDC e alla PDC (circa 200 mila famiglie).

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REDDITO DI CITTADINANZA

          f) Nomadi

La gran parte dei nomadi percepirà il RDC perché, pur non essendoci dati certi, dei 180.000
presenti in Italia 70.000 sono italiani, molti sono cittadini UE e molti altri sono residenti in
Italia da oltre 10 anni.
Carlo Stasolla presidente Associazione 21 luglio ha infatti dichiarato: "Molti mi hanno chiesto
informazioni sul reddito di cittadinanza, aspettano di conoscere con certezza la misura per
fare eventualmente domanda".

         g) La risistemazione dei Centri per l’Impiego

Per garantire l'erogazione del contributo, le proposte di lavoro e la creazione di nuove
attività è prevista una riorganizzazione - con un conseguente importante potenziamento in
risorse economiche e umane - dei Centri per l'Impiego che oltre a mettere in contatto
aziende e lavoratori dovranno diventare organizzatori di corsi di formazione per nuove
imprese e contribuire alla nascita di start-up innovative e imprese agricole da insediare nei
beni e sui terreni del demanio.

Ma il primo passaggio è la riorganizzazione degli stessi che ad oggi non funzionano e le cui
percentuali di collocamento oscillano tra il 2,2 e il 3,2% - dati del Presidente Anpal Agenzia
Nazionale Politiche Attive del Lavoro Maurizio del Conte -.

E non funzionano - oltre che per una mancanza generale di lavoro - anche e soprattutto per
problemi strutturali: i meno di 7mila dipendenti di queste strutture devono gestire un
numero elevatissimo di disoccupati e di persone inattive: circa 650 per ogni addetto, contro
gli appena 60 di chi opera in analoghe strutture in Francia e Germania.

Proprio per questo il primo impegno, secondo una stima del sociologo del lavoro Francesco
Giubileo, editorialista de Lavoce.info, sarebbe quello di spendere 310 milioni di euro in più
all'anno per assumere migliaia di professionalità che servono oggi agli uffici di collocamento,
tra psicologi del lavoro e titolari di master post universitari in discipline legate alla
ricerca, selezione e formazione del personale.

          h) Rischio spiazzamento

Secondo diversi osservatori "La misura spiazza il lavoro soprattutto al Sud. Un single con
reddito zero può aspirare a 9.360 euro all'anno", quando il 43% dei dipendenti al Sud
guadagna meno. Questo significa che quasi un giovane su due potrebbe scegliere di
"smettere di lavorare o essere pagato in nero per ottenere comunque il sussidio".

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REDDITO DI CITTADINANZA

Secondo molte teorie economiche il sussidio di povertà non dovrebbe superare il 50% del
salario minimo altrimenti disincentiva il lavoro.

Ad esempio:
   - I volontari in ferma prefissata di 1 anno (VFP1) -che sono per le strade a garantire la
      nostra sicurezza – guadagnano circa 850 euro al mese
   - Un poliziotto neo assunto ha un netto tra 1100/1200 €
   - Una segretaria guadagna in media 1000 euro al mese
   - Un lavoratore part time fra i 500 e i 700 euro

I 780 euro sono un evidente incentivo a non lavorare.

   i)     False dichiarazioni

Da "Il Sole 24 ore": È boom di trucchi e falsi per ottenere il reddito di cittadinanza. I Caf
denunciano anomalie nelle richieste, tra cui finti divorzi e cambi di residenza sospetti. La
separazione dei coniugi permette di accedere alla soglia Isee, inferiore ai 9.360 euro. Molti
figli vanno a vivere da soli per ottenere l'assegno. La Gdf si prepara a controlli serrati sulle
dichiarazioni per il sussidio. E per chi imbroglia, è prevista la reclusione da due a sei anni.

   j) Incontro domanda e offerta lavorativa

Il problema della mancanza di lavoro non è dato dal mancato incontro tra domanda e offerta
ma a) dalla mancanza di lavoro vera e propria b) dal fatto che il mercato del lavoro è
cambiato e le aziende cercano figure che il mercato del lavoro non offre

Inoltre già dal d.lgs. 10 settembre 2003 n. 276 – Legge “Biagi” i Centri per l’Impiego non
sono più l’unica realtà preposta alla ricerca del lavoro ma vengono affiancati da tutte quelle
realtà, pubbliche e private, iscritte all’ Albo delle agenzie per il lavoro

   k) Requisiti navigator

Per diventare navigator è necessario avere una laurea magistrale in economia,
giurisprudenza, sociologia, scienze politiche, psicologia o scienze della formazione.

Osservazione: perché scienze politiche sì e non lettere e filosofia?

Ma soprattutto perché ricercare e assumere ex novo 10.000 co.co.co quando esistono
gli idonei di vari concorsi pubblici ancora in attesa di assunzione?

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REDDITO DI CITTADINANZA

Non è che, vista l'esiguità del contributo del RDC, siano proprio i Navigator la vera
marchetta elettorale?

   l) Gestione richieste in nord Italia

Da "Il Sole 24 ore": Le code ai centri per l’impiego, spiega ancora Giuseppe Zingale direttore
AFOL MET che gestisce 7 centri per l'impiego, cominceranno probabilmente più avanti: «Il
governo prevede che tutto sia pronto per aprile. Mi pare un’ipotesi un po’ ottimistica, ma la
Lombardia sarà di sicuro una delle prime regioni a partire – spiega –. Resta poi da capire,
quando dopo 18 mesi scatta l’obbligo di accettare posizioni lavorative anche lontano dalla
propria zona di residenza, quante richieste di altre regioni dovremo gestire noi, visto che le
imprese si trovano soprattutto qui al Nord»

   IV.     Critiche al provvedimento

Per il presidente nazionale della Confartigianato Giorgio Merletti: «Noi non siamo
assolutamente d’accordo con il reddito di cittadinanza. Per noi deve valere il lavoro di
cittadinanza. Poi bisogna dare sostegno nei momenti di difficoltà, ma non può essere a
lungo termine. Perché io do dignità a una persona se gli do lavoro».

Per il presidente lombardo della Confartigianato Eugenio Massetti «va completamente
contro quella che è la visione di un

imprenditore che vede nel lavoro e nei posti di lavoro la soluzione dei problemi dei
disoccupati. Un conto è la solidarietà e la coesione sociale, e noi non ci siamo mai tirati
indietro, un altro conto è far passare il messaggio che si può vivere bene anche senza
lavorare.

Giorgia Meloni: “Io non penso che la sfida dell'Italia debba essere una sfida di
assistenzialismo, credo che debba essere una sfida di lavoro. Se gli oltre 20 miliardi di euro
che si vogliono investire sul reddito di cittadinanza in 3 anni si investissero sulle imprese che
assumono, probabilmente si darebbe ai cittadini un futuro di dignità che l'assistenza
difficilmente genera".

"...il lavoro, anche il più umile, anche il più oscuro, se sia bene eseguito, tende alla bellezza e
orna il mondo”. Gabriele D'Annunzio.

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REDDITO DI CITTADINANZA

          V. Gradimento RDC

       VI. Posizione FDI

È giusto che lo Stato metta in atto misure di contrasto alla povertà. Ma il Reddito di
Cittadinanza è la risposta sbagliata al problema reale della povertà.

Il Reddito di Cittadinanza è un inganno perché le risorse disponibili sono totalmente
insufficienti a fare quanto promesso. 6 miliari per 5 milioni di persone - come annunciato -
per il 2019 significa una media di circa 133 euro a persona oppure 780 euro al mese a circa
750.000 persone. Solo per garantire le promesse fatte ai 4 milioni di pensionati minimi e sociali
servirebbero più di 10 miliardi (stima per difetto).

Il Reddito di Cittadinanza non andrà ai veri bisognosi, ma prevalentemente agli evasori,
a chi vive di illegalità, agli immigrati, ai nomadi, ai furbi. A un pensionato minimo che vive a
casa sua, pagata con anni di sacrifici, andranno solo 130 € al mese.

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REDDITO DI CITTADINANZA

Il Reddito di Cittadinanza è un insulto a chi lavora 40 ore a settimana per poco più di
quell’importo: i soldati che guadagnano 850 € al mese, i poliziotti, i molti operai e impiegati
che ne guadagnano 1200; i lavoratori part time che guadagnano 500 o 700 € al mese.

Lo Stato deve aiutare chi non è in grado di lavorare per ragioni obiettive, e quindi
bambini, invalidi e anziani. Per questo le storiche proposte di FDI sono:

   1) Un "reddito d'infanzia" per ogni figlio a carico.
   2) Il raddoppio della pensione d'invalidità
   3) Alzare le pensioni minime e anticipare a 60 anni il percepimento della "pensione
      sociale" per chi è privo di reddito.

Per tutti gli altri lo Stato deve pensare a creare lavoro, non a pagare sussidi.

Per questo FDI dice No al reddito di cittadinanza che favorirà lavoro nero, immigrati,
nomadi ed evasori. Sì al lavoro di cittadinanza per aiutare imprese che assumono e chi
lavora in proprio.

Per questo per noi di FDI tutte le risorse dovrebbero andare al lavoro di cittadinanza,
ampliando e migliorando quanto abbozzato nell’articolo 8 del provvedimento – che è l’unico
che nella teoria apprezziamo - investendo tutto nelle imprese e nell’autoimprenditorialità.
3000 o 4680 euro per l’autoimprenditorialità sono una presa in giro. Gli sgravi contributivi
per le aziende che assumono sono insufficienti: importo massimo teorico 9.300 €; importo
probabile: 1670 €; importo minimo: poche centinaia di euro.

Proposta di FDI: il lavoro di cittadinanza invece del reddito di cittadinaza.
Decontribuzione contributiva di 20.000 € all’azienda che assume chi ha le caratteristiche
previste per il RdC. Contributo di 20.000 € per chi ha le caratteristiche previste per il RdC e
avvia una attività in proprio.

Siamo pronti a promuovere un referendum per abrogare le parti peggiori del Reddito
di Cittadinanza e per destinare tutte le risorse al lavoro di cittadinanza.

PS: Gli ammortizzatori sociali universali. FDI è da sempre favorevole a modificare l’intero
assetto del welfare italiano introducendo ammortizzatori sociali unici e uguali per tutti, sul
modello liberale. Ciò vuol dire introdurre un Assegno Universale di Povertà al posto di tutte
le altre forme di assistenza (assegno di disoccupazione compreso). Questo modello, per
funzionare, deve prevedere un assegno non superiore al 50% del salario minimo, altrimenti
diventa un disincentivo al lavoro. Disposti a parlare di una ipotesi di questo genere, ma non
è quello che fa il RDC.

ARTICOLO DI GIORGIA MELONI SU LIBERO

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REDDITO DI CITTADINANZA

Gentile Direttore, accolgo il Suo appello a promuovere un referendum contro il Reddito di
cittadinanza e Le annuncio che Fratelli d'Italia è pronto a costituire i comitati per la raccolta delle
firme per abrogare questo pessimo provvedimento.

Non abbiamo ancora visto il testo definitivo del decreto e non possiamo sapere con certezza
quale sarà il testo che sarà approvato e pertanto ogni decisione non può che essere rimandata
alla conclusione dell'iter parlamentare, ma le previsioni lasciano ben poco spazio all'ottimismo.

Sul RdC gli italiani hanno sentito in questi anni tutto e il contrario di tutto, perché questa
narrazione parte con Beppe Grillo che, citando Bill Gates, parla della necessità di immaginare un
mondo nel quale, grazie alla tecnologia, il lavoro non esisterà più. Argomento affascinante, ma
forse Grillo ignora che a parlarne per primo non fu il fondatore di Microsoft ma addirittura
Aristotele, miglia di anni fa: "Se ogni strumento riuscisse a compiere la sua funzione o dietro
comando o prevedendolo in anticipo (...), così come le spole tessessero da sé (...), i capi artigiani
non avrebbero davvero bisogno di subordinati, né i padroni di schiavi". La nostra civiltà si sta
avvicinando a quel giorno, non c'è dubbio, ma purtroppo non ci siamo ancora arrivati e gli uomini
devono ancora lavorare, sudare e ingegnarsi se vogliono campare. Peccato che questa evidenza
non abbia fatto desistere i grillini che in campagna elettorale hanno continuato a promettere un
reddito a tutti: 780 € a testa e molti di più a chi ha figli a carico. Era una menzogna, ovviamente,
servirebbero centinaia di miliardi, 18 solo per adeguare le pensioni minime. Alla fine quello
partorito è un pastrocchio inutile, lo dicono i numeri: la legge di bilancio destina ai fruitori del RdC
5,9 miliardi, che divisi per una platea di 6 milioni di italiani (le famose tessere stampate da Di
Maio), fanno in media 110 € a testa per 9 mesi, oppure 780 € al mese ma per molte meno persone.
Non è un reddito di cittadinanza, ma non è neppure un sussidio universale di povertà di
impostazione liberale come teorizzato da Milton Friedman, un modello che avremmo accolto con
favore, ma che comporterebbe una scelta radicale e coraggiosa: l'azzeramento di tutti gli
ammortizzatori sociali esistenti e la loro sostituzione con un assegno minimo di sopravvivenza
non superiore al 50% del salario minimo.

Invece il RdC immaginato dal Governo grillo leghista sarà una manna solo per chi lavora in nero,
i fannulloni, chi vive di illegalità, e solo in minima parte sarà destinato alle persone oneste in
difficoltà. Non lo prenderanno, ad esempio, i giovani che per 850 € al mese si arruolano
nell'esercito e non lo prenderanno i nostri ragazzi che sono andati a lavorare all'estero e che
decidono di tornare in Patria, perché non avranno il requisito dei due anni continuativi di
residenza in Italia. Lo prenderanno in compenso gli immigrati, così come la quasi totalità dei 170
mila rom, italiani o stranieri, residenti in Italia.

Lo Stato ha il dovere morale di aiutare chi non può, per ragioni oggettive, lavorare: bambini (con
un assegno per i figli a carico), invalidi (raddoppiando l'assegno di invalidità) e anziani (alzando
le pensioni minime e anticipando la pensione sociale agli over 60 privi di reddito), per tutti gli altri
deve invece favorire i presupposti per la crescita e il lavoro. Perché la povertà si sconfigge solo

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REDDITO DI CITTADINANZA

creando ricchezza. Il costo complessivo del RdC per il 2019 è di 7,1 miliardi, destiniamo quei soldi
ad abolire la fattura elettronica, a pagare i debiti della PA, a ridurre le tasse alle imprese che
assumono. Ne beneficerebbe l'Italia migliore, quella che ha voglia di fare e chiede solo di essere
messa in grado di dimostrare quanto vale.

Per questo se il Governo dovesse andare avanti per la sua strada, Fratelli d'Italia sarà in prima
linea per sostenere un referendum abrogativo per fermare la follia del Reddito di Cittadinanza e
aiutare l'Italia che non vuole l'elemosina di Stato ma ha voglia di produrre e lavorare.

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