FARE SCUOLA Ricostruzione Innovazione Comunità - 29-30 maggio 2017 - Il tempo della scuola

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FARE SCUOLA Ricostruzione Innovazione Comunità - 29-30 maggio 2017 - Il tempo della scuola
FARE
SCUOLA
Ricostruzione
Innovazione
Comunità
29-30 maggio 2017
Mirandola

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FARE SCUOLA Ricostruzione Innovazione Comunità - 29-30 maggio 2017 - Il tempo della scuola
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FARE SCUOLA Ricostruzione Innovazione Comunità - 29-30 maggio 2017 - Il tempo della scuola
FARE
SCUOLA
Ricostruzione
Innovazione
Comunità
29-30 maggio 2017
Mirandola (MO)

A cinque anni dal sisma che ha colpito
l’Emilia, un convegno per condividere
quanto imparato nella ricostruzione del
patrimonio scolastico, confrontarsi sul
rapporto tra progettazione architettonica
e innovazione didattica, riflettere sul fare
scuola per generare comunità.

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FARE SCUOLA Ricostruzione Innovazione Comunità - 29-30 maggio 2017 - Il tempo della scuola
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FARE SCUOLA Ricostruzione Innovazione Comunità - 29-30 maggio 2017 - Il tempo della scuola
Lunedì 29 maggio 2017
Aula Magna Rita Levi Montalcini, via 29 Maggio
Ore 9.30
CERIMONIA DI APERTURA
alla presenza del Presidente della Repubblica
Saluti istituzionali
Maino Benatti Sindaco di Mirandola
Interventi
Mario Cucinella Architetto
Stefano Bonaccini Presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario Delegato alla Ricostruzione

FARE SCUOLA tra ricostruzione e innovazione didattica
Ore 11.00-13.00
Coordina
Giangiacomo Schiavi Corriere della Sera
Introducono
Patrizio Bianchi Assessore al coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale,
università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna
Stefano Versari Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia-Romagna
Interventi
Forma chiama forma
Franco Lorenzoni Maestro elementare e scrittore
“Centri” scolastici
Alberto Ferlenga Rettore dell’Università IUAV di Venezia
Architettura e Pedagogia in dialogo
Michele Zini Architetto

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Ore 14.30-18.00

    Introduce e coordina
    Enrico Cocchi Direttore dell’Agenzia regionale per la ricostruzione
    Saluti istituzionali
    Giancarlo Muzzarelli Presidente della Provincia di Modena
    Giovanni Belluzzi Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola
    Scuole dell’Emilia
    Mano nella mano, mattone su mattone: esperienze costruttive emiliane per la scuola del futuro
    Ilaria Gasparini Architetto
    The Learning Garden: un giardino per imparare
    Giangiacomo Schiavi Corriere della Sera
    La ricostruzione dell’ITI Galileo Galilei
    Alessandro Manni Direttore dell’Area Lavori Pubblici della Provincia di Modena
    Roberto Giovannetti Dirigente scolastico dell’IIS Copernico Carpeggiani di Ferrara
    Giovanni Biondi Presidente Indire
    Laura Galimberti Struttura di Missione per il coordinamento e l’impulso nell’attuazione di interventi di
    riqualificazione dell’edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri

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FARE SCUOLA Ricostruzione Innovazione Comunità - 29-30 maggio 2017 - Il tempo della scuola
Martedì 30 maggio 2017
Scuola secondaria di I° grado F. Montanari, via T. Nuvolari 4

Ore 9.00-13.30

FARE SCUOLA tra territorio e comunità
Introduce e coordina
Morena Diazzi Direttore generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa della Regione Emilia-Romagna
Saluti istituzionali
Luca Prandini Presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord
Palma Costi Assessore alle attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma
della Regione Emilia-Romagna

Relazione di apertura
Stefano Versari Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia-Romagna

Sergio Neri: l’eredità inclusiva che vive tra noi
Raffaele Iosa Esperto di sistemi educativi

Tavola rotonda
Giorgio Zanetti Direttore del Dipartimento di Educazione e Scienze umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia
Giorgio Siena Dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore G. Luosi di Mirandola
Giuliana Gavioli Presidente dell’Istituto Tecnico Superiore Tecnologie per la Vita di Mirandola
Aldo Tomasi Direttore scientifico di TPM Tecnopolo di Mirandola
Giovanna Guerzoni Dipartimento di Scienze dell’Educazione Giovanni Maria Bertin dell’Università di Bologna

Valle del Belìce: semantiche educative e resilienti tra le pietre della bellezza
Giuseppe Maiorana Direttore di Belìce/EpiCentro della Memoria Viva-CRESM e Assessore alla Cultura
della Città di Salemi
Alessandro Lagrassa Presidente del Centro Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione

Maino Benatti Sindaco di Mirandola

Conclusioni
Patrizio Bianchi Assessore al coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale,
università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna

Lezione magistrale
Don Milani
Alberto Melloni Segretario della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII

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FARE SCUOLA Ricostruzione Innovazione Comunità - 29-30 maggio 2017 - Il tempo della scuola
Fare scuola per generare comunità
Stefano Bonaccini
Presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario Delegato alla Ricostruzione

Priorità alla scuola perché scandisce la vita di una comunità. È stata la decisione assunta a poche ore dalle
scosse a fronte dei danni ingenti provocati ad oltre 500 edifici scolastici dell’Emilia dai terremoti del 20 e
29 maggio 2012.

Garantire ai ragazzi di concludere regolarmente l’anno scolastico in corso e, come nel resto della regione,
tornare in classe il 17 settembre 2012 diventa l’obiettivo a cui lavorano insieme la Struttura del Commis-
sario delegato, progettisti, tecnici provenienti da precedenti esperienze di gestione delle emergenze del
1997 nelle Marche-Umbria e del 2009 in Abruzzo, direttori dei lavori, imprese esecutrici, lavoratori, i Sindaci
del territorio e i loro uffici, l’Assessorato regionale alla scuola, le Province, l’Ufficio scolastico regionale, i
dirigenti scolastici, gli insegnanti, il personale tecnico amministrativo, gli studenti e le loro famiglie. Una
comunità al lavoro per tornare a scuola.

Il 5 luglio 2012 sono affidate a Comuni e Province le risorse e la gestione della riparazione immediata e del
rafforzamento di scuole in condizioni meno gravi. La Struttura speciale del Commissario delegato indice
due gare d’appalto per la costruzione di 28 Edifici Scolastici Temporanei (EST) e per l’affitto di 32 Prefabbri-
cati Modulari Scolastici (PMS). Concluse le gare e approvati i progetti esecutivi, decine di imprese si met-
tono all’opera. L’EST più grande è costruito a Mirandola per la secondaria di II grado “G. Galilei”. La scuola,
a due piani, ospita l’istituto professionale, l’istituto tecnico e il liceo scientifico tecnologico: 49 aule, 2 aule
multimediali e un’aula per attività speciali per i 1.006 studenti iscritti. È progettata in 15 giorni e costruita
in 60. Il più piccolo è costruito a Rolo per ospitare i 66 alunni della materna parrocchiale: 3 aule, 1 cucina e
1 ufficio. Progettata in 7 giorni, è costruita in 30.

In meno di cinque mesi vengono ripristinati 285 edifici scolastici e costruite 60 nuove strutture scola-
stiche. La prima viene consegnata il 14 settembre. Il 17 settembre, giorno di inizio dell’anno scolastico
2012/2013, le lezioni riprendono anche in Emilia. Mentre alcuni cantieri ancora lavorano a pieno ritmo per
la consegna degli edifici, le istituzioni scolastiche del territorio si attrezzano anche “fuori dalle aule”. Per
alcune settimane si fa scuola nelle tensostrutture, nelle palestre, nei ristoranti, nei campi da tennis, alcu-
ne scuole cercano ospitalità nei comuni vicini, altre organizzano esperienze di mobilità internazionale e di
tirocinio in impresa, altre ancora progettano e realizzano cicli di conferenze nei palasport. Anche questo
è un cantiere, ma della didattica.

La costruzione di nuove scuole, l’ampliamento di quelle costruite nell’emergenza, la realizzazione di pa-
lestre, la ricostruzione e miglioramento sismico di tutti gli edifici che avevano subito danni proseguono
senza sosta. Un investimento di 344 milioni di euro, sviluppato su 569 interventi, tra cui 118 nuovi edifici.

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FARE SCUOLA Ricostruzione Innovazione Comunità - 29-30 maggio 2017 - Il tempo della scuola
Parallelamente iniziamo ad investire in edilizia scolastica anche nel resto del territorio regionale. Grazie a
    Mutui BEI - Banca Europea degli Investimenti, a risorse nazionali e risorse regionali, diamo attuazione ad
    un Piano regionale di edilizia scolastica che, con un primo investimento di 130 milioni di euro, permette
    la realizzazione di interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adegua-
    mento sismico, efficientamento energetico delle scuole, nonché di costruire nuovi edifici e nuove palestre
    scolastiche. Un piano triennale che prevede complessivamente la realizzazione di oltre 500 interventi con
    l’obiettivo, condiviso con tutti i firmatari del Patto per il Lavoro, di rendere sempre più sicure e innovative
    le nostre scuole e di contribuire al rilancio di un settore strategico dell’economia regionale.

    A cinque anni dagli eventi sismici il convegno “FARE SCUOLA. Ricostruzione. Innovazione. Comunità.” parte
    da questo vissuto, ponendosi diversi obiettivi. Condividere quanto imparato nell’emergenza e nelle diver-
    se fasi della ricostruzione del patrimonio scolastico emiliano, confrontarsi anche con altre esperienze non
    dettate dall’emergenza per riflettere su quanto e come la progettazione degli spazi incide sulla qualità
    dell’insegnamento e dell’apprendimento e valutare, insieme agli attori del territorio, quanto l’investimento
    realizzato non solo sugli edifici ma sul rafforzamento dell’intera filiera educativa e formativa del territo-
    rio ha rafforzato una comunità che ha già dimostrato di affrontare le infinite difficoltà del terremoto con
    fiducia, carattere e dinamicità sociale, economica e culturale.

    Esempi di questo investimento straordinario sono i laboratori innovativi delle scuole secondarie di II gra-
    do e l’investimento sulle nuove tecnologie per la didattica delle scuole di ogni ordine e grado realizzati
    anche grazie a donazioni private; l’arricchimento dell’offerta formativa degli studenti, anche attraverso
    numerose esperienze di mobilità internazionale, i percorsi di formazione per migliorare il profilo competi-
    tivo delle imprese del territorio, quelli sviluppati in accordo con imprese intenzionate a nuove assunzioni,
    la nascita dell’Istituto Tecnico Superiore Tecnologie per la vita e del Tecnopolo di Mirandola. Azioni rese
    possibili anche grazie al contributo di solidarietà di risorse provenienti da Programmi Operativi Fse e Fesr
    di altre regioni italiane, che ringrazio nuovamente.

    “FARE SCUOLA. Ricostruzione. Innovazione. Comunità.”, infine, è il primo atto del Centro documentazione
    terremoto Emilia 2012, in fase di costituzione su iniziativa del Comune di Mirandola e in collaborazione con
    i Comuni delle aree colpite dal sisma e le Università del territorio. Dopo cinque anni di lavoro intenso di
    ricostruzione volto a tutelare l’identità e il tessuto sociale di questi luoghi e a renderli più forti, più belli
    e più sicuri di prima, siamo convinti che la conservazione, l’archiviazione, l’analisi e la disponibilità alla
    fruizione dei numerosi materiali prodotti sia relativi alla gestione dell’emergenza e della ricostruzione,
    sia alla documentazione dell’impatto del sisma sul territorio e della reazione della popolazione, possa
    costituire un patrimonio per la comunità in termini di elaborazione e trasmissione della memoria sociale e
    collettiva e per coloro che per studio o a fronte di nuove emergenze avessero la necessità di approfondire
    l’esperienza emiliana.

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Il terremoto e la comunità
Patrizio Bianchi
Assessore coordinamento politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro
Regione Emilia-Romagna

Il 20 maggio un primo terribile sisma e, dopo nove giorni, un secondo terremoto seguito da settimane e
settimane di continue scosse e allarmi hanno messo in ginocchio il vasto territorio fra Reggio Emilia, Mo-
dena, Bologna e Ferrara.

Il terremoto ha spinto un’intera regione, l’Emilia-Romagna, a reagire, facendo forza sul sentimento di co-
munità, direi quasi di comunione con il territorio. Come Assessore a scuola, università, ricerca, formazione
e lavoro della Regione ho ricevuto, e ho sentito mio, il mandato della ricostruzione delle scuole, sia la
riedificazione fisica delle strutture danneggiate e in molto casi cancellate dal sisma, sia la ricerca spasmo-
dica della tenuta della comunità scolastica.

Da questo lavoro intenso e appassionato si è rafforzata la convinzione che il futuro, non solo di questa
terra, debba fondarsi su un continuo e condiviso esercizio di inclusione sociale e su un federalismo solida-
le che permetta ad ognuno di potersi realizzare senza scontrarsi con l’inerzia di un Paese che, per troppo
tempo, non ha avuto il coraggio di porre le persone al centro del suo progetto di sviluppo.

L’Italia in questi trent’anni ha avuto tassi di crescita inferiori a ogni altro Paese europeo perché il valore
aggiunto prodotto dal nostro sistema produttivo è stato troppo basso. Questo è il risultato velenoso della
scarsa attenzione alla scuola, alla formazione e al lavoro delle persone. Il terremoto ci ha esposti alla
necessità di ripensare le nostre visioni di lungo periodo, richiamandoci a una responsabilità nei confronti
della società attuale e ancor più di quella in cui vivranno i nostri figli.

La lunga crisi che dal 2007 ha colpito tutto il mondo è l’esito di quel pensiero iperliberista che ha domi-
nato le università, i governi e le opinioni pubbliche per trent’anni. Aver ritenuto che l’economia fosse solo
scambio senza lavoro e senza responsabilità sociale ha portato a una finanziarizzazione esasperata, che
ha moltiplicato per dieci, quindici volte le masse finanziarie rispetto al prodotto effettivamente realizzato
nel mondo. Ne è scaturita l’idea, convalidata da anni di crescenti profitti speculativi, che l’unico obietti-
vo delle imprese dovesse essere far soldi senza vincoli, né pubblici, né morali, comprando e vendendo
di tutto, senza mai porsi la domanda delle possibili ricadute di queste scelte. La stessa teoria insegnata
nelle università portava a ritenere che l’impresa fosse un portafoglio di azioni, da comprare e rivendere
il più in fretta possibile. Da questo pensiero sono scaturite tre dinamiche nocive, che sono state poi de-
terminanti per la crisi e che hanno trovato in questa nuova forza. Innanzitutto si è schiacciato l’orizzonte
delle decisioni con grandi differenze tra investitori e speculatori. Chi decide di investire nella produzione
di automobili, nel farmaceutico, o di dare avvio ad attività proprie come un laboratorio di falegnameria,
impegna risorse che frutteranno solo nel lungo periodo. Per questo ha bisogno di un quadro stabile, che
rassicuri sulla possibilità di portare avanti con successo il proprio investimento. Chi specula, invece, ha
bisogno di tempi brevi e confusi, perché nella nebbia aumenta il possibile guadagno di scambio. Secondo,

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si sono perse le “competenze di produzione”, perché gli studenti migliori sono stati sempre più catalizzati
     dal mondo della finanza, non occupandosi più di realizzare beni tangibili per i bisogni delle persone. È
     così che si perde il senso stesso del valore, anche collettivo, delle persone e delle loro conoscenze. E da
     ultimo anche i governi hanno perso di vista il valore di quei beni indivisibili, che sono i beni comuni di una
     collettività.

     Anche l’Italia è rimasta impigliata in questa rete, che ha visto i paesi emergenti crescere producendo que-
     gli stessi beni di cui noi eravamo stati campioni, e le grandi economie occidentali dibattersi nella crisi tos-
     sica della finanza vivendo il costante bisogno di innalzare le qualità delle proprie produzioni, per resistere
     sia allo spiazzamento derivato dagli investimenti finanziari che dalla concorrenza dei paesi emergenti.

     Nei giorni del terremoto abbiamo imparato invece quanto necessaria sia la scuola alla vita di una comu-
     nità, abbiamo imparato che investire in scuola, formazione e qualità dell’apprendimento è necessario per
     sostenere quel salto nella qualità complessiva del nostro sistema, così come abbiamo imparato che per
     ridisegnare politiche di crescita e ricostruzione per l’intero Paese bisogna tornare a parlare con serenità
     di scuola, università, formazione, perché lì sono le chiavi dello sviluppo umano. Temi che, a cinque anni
     dal terremoto, abbiamo voluto metter al centro del convegno “Fare Scuola. Ricostruzione. Innovazione.
     Comunità”, dedicato anche ad una riflessione sugli spazi dell’educare. Nell’emergenza, così come nelle
     diverse fasi della ricostruzione del patrimonio scolastico, per quanto sia stata data priorità a garantire
     ai ragazzi edifici sicuri, molta attenzione è stata dedicata da parte degli insegnanti, dei dirigenti e delle
     istituzioni alla qualità della didattica e, in particolare, a come permettere ai ragazzi di superare una così
     difficile prova. La scuola ed il “fare scuola” sono molto cambiati negli anni. Ad una scuola centrata su fun-
     zioni strettamente di “istruzione” - nella dizione etimologica di “instruere”, cioè trasferire informazioni e
     strumenti ai singoli allievi in contesti comunque strettamente regolati - si è progressivamente sostituita
     un’attenzione per gli aspetti relazionali delle attività educative, con una forte stimolazione delle capacità
     creative ed interattive degli allievi. Questo nuovo approccio apre una riflessione sugli spazi necessari alla
     costruzione di comunità educative aperte.

     Se dall’esperienza del terremoto possiamo dire di aver imparato molto, come singoli e come comunità, de-
     vo ringraziare chi in questi anni ha lavorato sempre con passione e serietà. Ringrazio i Sindaci, il Direttore
     dell’Ufficio scolastico regionale e tutta la Giunta regionale, con in testa il nostro Presidente e Commissario
     Delegato. Un ringraziamento a tutti gli insegnanti e i dirigenti scolastici. A chi parla male della scuola, e in
     particolare della scuola pubblica italiana, vorrei essere capace di leggere loro uno per uno i nomi di questi
     veri maestri. Un ringraziamento ai tecnici straordinari della Struttura Tecnica del Commissario delegato e
     dell’Agenzia regionale per la ricostruzione e a tutta la squadra dell’Assessorato. È una squadra eccezionale
     e fa bene all’anima sapere che nel Paese ci sono servitori dello Stato di questo livello.

     Questo convegno, che vuole essere anche una testimonianza di affetto per la scuola e per questa nostra
     terra, è dedicato ovviamente ai ragazzi. Da loro abbiamo imparato molto, a questi ragazzi deve andare la
     nostra fiducia e la nostra stima. A loro chiediamo di raccontare questa esperienza, perché è nel racconto
     che si ritrovano i padri e i figli ed è anche nel racconto che i figli imparano a diventare padri.

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Ricostruire e ricordare
Maino Benatti
Sindaco di Mirandola

Stiamo ricostruendo Mirandola. A questo lavoriamo da anni, giorno dopo giorno, dedicando energia, fati-
ca, idee. Un impegno costante, fondamentale per riannodare il filo spezzato delle nostre certezze e della
quotidianità perduta. A partire dai giovani che sono il nostro domani. Del resto lo avevamo detto subito,
all’indomani del sisma: «Prima le scuole». Perché se non ci sono scuole in un territorio, in un paese, non
c’è futuro, e le famiglie se ne vanno.

È stato compiuto uno sforzo straordinario da tutta la comunità mirandolese, dai dirigenti scolastici, dalle
associazioni, dalle famiglie, con tanti generosi aiuti venuti da più parti. Così abbiamo garantito, pur tra mil-
le difficoltà, nel giugno e luglio 2012, lo svolgimento degli esami di terza media e di maturità, mentre il 17
settembre 2012, tutti gli studenti mirandolesi hanno cominciato le lezioni. Alcuni sotto tensostrutture, altri
in collocazioni temporanee, ma nessuno è rimasto a casa. E oggi possiamo ben dire che la straordinaria
ripartenza della scuola mirandolese è stata l’emblema della nostra ricostruzione morale e materiale, con
l’edificio delle scuole medie Montanari che ha ospitato il municipio, dove insegnanti, studenti, dipendenti
comunali e cittadini hanno a lungo convissuto, imparando a conoscersi ancora meglio; uno scambio fe-
condo che ha permesso di instaurare relazioni e allacciare rapporti, condividendo intensi momenti comuni
come quelli delle commemorazioni per il 29 maggio che si svolgono ogni anno.

E siamo partiti dalla scuola anche perché è il luogo d’incontro tra culture diverse che qui si conoscono,
imparano a convivere, dove l’accoglienza avviene veramente e barriere e differenze sono normalmente
più labili, perché la scuola sa e deve includere, non solo gli alunni stranieri o i ragazzi diversamente abili,
ma tutti gli studenti, per farli sentire parte di una comunità attuale e futura, per trasmettere loro valori
comuni, senza distinzioni di nessun tipo.

E proprio dalla scuola noi dobbiamo proseguire il cammino della ricostruzione secondo quei valori della
Costituzione che in questi territori è stata scritta con il sangue e il sacrifico di tanti. Ma ricostruire vuol di-
re anche non dimenticare quello che è accaduto: i nostri morti, le devastazioni e i crolli ma anche le tante
persone, associazioni, enti che in una commovente gara di solidarietà ci hanno sostenuto materialmente e
moralmente. Perché il tempo passa inesorabile e tende a disseminare una spessa patina di oblio su tutto.

Per questo abbiamo deciso di realizzare un centro di documentazione sul terremoto, un luogo destinato
non solo agli studiosi, ma anche ai cittadini e a chi ha purtroppo vissuto esperienze analoghe alla nostra.
Abbiamo inteso questo centro di documentazione come il racconto di una tragica vicenda che possa essere
narrata nei prossimi anni, un punto d’incontro dove studiare storie diverse di ricostruzione, un soggetto che
possa fornire modelli ed essere di utilità, un luogo fisico e virtuale che metta al centro le buone pratiche
attuate in Emilia Romagna, facendo rete con altri analoghi centri di documentazione in Italia e all’estero.

Vogliamo inoltre contribuire a far crescere il concetto di Protezione civile, come esercizio di formazione
permanente, che parte dal basso, dai cittadini e dai Comuni. Il centro di documentazione sarà poi testi-

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mone della straordinaria importanza del valore della solidarietà e delle reti di volontariato e del ruolo
     che hanno giocato le nuove tecnologie e i social nella gestione dell’emergenza e nella prima fase della
     ricostruzione.

     L’obiettivo è infine quello di lavorare, localmente e non solo, sulla prevenzione del sisma e di altre cala-
     mità. Perché “fare memoria” significa anche e soprattutto prevenire e affrontare i disastri con la giusta
     mentalità, fatta di esperienze e conoscenze. Un tesoro che non si improvvisa. E, infine, il centro mostrerà
     anche, lo dico con orgoglio, come la nostra comunità abbia saputo rialzarsi con dignità e orgoglio e ripren-
     dere il proprio cammino.

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I danni al patrimonio scolastico
Il terremoto che ha colpito l’Emilia, dal punto di vista dei danni provocati agli edifici scolastici, è stato
definito il più grave che il nostro Paese abbia dovuto affrontare. Dalle prime scosse sono stati controllati,
anche con ripetuti sopralluoghi, oltre 1.000 edifici scolastici. Questo l’esito definitivo delle verifiche.

 471         edifici agibili (esito di agibilità A)

301          temporaneamente inagibili ma agibili
		           con azioni di pronto intervento (esito di agibilità B)

  63         parzialmente inagibili (esito di agibilità C)

   19        temporaneamente inagibili (esito di agibilità D)

160          inagibili (esito di agibilità E)

   27        inagibili per rischio esterno (esito di agibilità F)

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Scuole dell’Emilia
L’investimento nella ricostruzione
Per dare risposte concrete alla situazione grave ed eterogenea e con l’obiettivo di incrementare il livello
di sicurezza dell’intero patrimonio scolastico, differenziando gli interventi in relazione ai danni subiti ed
ottimizzando le risorse disponibili, la ricostruzione è stata articolata in tre fasi.

Fase 1
Interventi per garantire il normale svolgimento dell’anno scolastico
2012/2013
• Riparazione immediata, con rafforzamento locale di
  285 edifici scolastici
  in condizioni meno gravi, attraverso il trasferimento di risorse a Comuni e Province.

• Locazione, montaggio e smontaggio di
  32 prefabbricati modulari scolastici
  (PMS) in temporanea sostituzione di 39 scuole, frequentate da 8.433 alunni, ripristinabili in tempi medi.

• Costruzione di
  28 edifici scolastici temporanei
  (EST) in sostituzione di 38 scuole gravemente danneggiate, frequentate da 9.397 studenti.

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Fase 2
     Post-emergenza
     • Interventi di riorganizzazione della rete scolastica, ricostruzione, accorpamento di edifici scolastici
       inagibili e interventi strutturali per riacquistare l’agibilità di
       39 edifici sostituiti temporaneamente dai 32 Prefabbricati Modulari Scolastici
       che hanno consentito lo svolgersi regolare dell’anno scolastico.

     • Costruzione di   23 nuove palestre scolastiche.

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Fase 3
Piano dell’Edilizia Scolastica
• 162 interventi (di cui 5 realizzati dalla Struttura Commissariale) nelle scuole dei comuni del
 cratere ed in quelli limitrofi in attuazione del Piano dell’Edilizia Scolastica nell’ambito del Programma
 delle Opere Pubbliche e dei Beni Culturali, finalizzati a:

 • rafforzamenti locali;
 • miglioramento sismico;
 • demolizioni e nuove costruzioni.

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INTERVENTI PER GARANTIRE IL NORMALE
                       SVOLGIMENTO DELL’ANNO SCOLASTICO 2012/2013
       Fase   1
                       b Ripristino di 285 edifici
                                             21.000.000 €uro

     b Realizzazione di 32 PMS (Prefabbricati Modulari Scolastici)
                                                                    36.200.000 €uro

              b Realizzazione di 28 EST (Edifici Scolastici Temporanei)
                                                            79.000.000 €uro

                       POST-EMERGENZA

       Fase   2        b Ripristino di 39 edifici
                                          48.173.792,64 €uro

              b Realizzazione di 23 palestre
                                                        37.500.000 €uro

                       PIANO DELL’EDILIZIA SCOLASTICA

       Fase   3        b Interventi di rafforzamento, miglioramento sismico e nuove costruzioni
                                   162 edifici
                                                                   122.629.568 €uro

20
b   Totale

        344 milioni di euro
        per la realizzazione di
        569 interventi
        tra cui
        118 nuove costruzioni

                                  21
118 nuovi edifici scolastici
     Prefabbricati modulari scolastici
     • Scuola secondaria di II grado “G. Bruno” - Budrio (BO)
     • Scuola dell’infanzia “C. Paltrinieri” e scuola primaria “U. Pizzoli”, Palata Pepoli - Crevalcore (BO)
     • Scuola primaria “G. Lodi” - Crevalcore (BO)
     • Scuola secondaria di I grado “M. Polo” - Crevalcore (BO)
     • Scuola secondaria di II grado “M. Malpighi” - Crevalcore (BO)
     • Scuola primaria “E. Quaquarelli” - San Giovanni in Persiceto (BO)
     • Infanzia località XII Morelli - Cento (FE)
     • Primaria località XII Morelli - Cento (FE)
     • Scuola secondaria di II grado “U. Bassi - P. Burgatti” - Cento (FE)
     • Scuola dell’infanzia “Aquilone” - Ferrara
     • Scuola dell’infanzia “Maria Bambina”, S. Bartolomeo in Bosco - Ferrara
     • Scuola dell’infanzia parrocchiale di San Carlo - Sant’Agostino (FE)
     • Scuola primaria “E. Accorsi”, San Carlo - Sant’Agostino (FE)
     • Scuola secondaria di I grado “D. Alighieri” - Sant’Agostino (FE)
     • Scuola primaria “Y. Rabin” e scuola primaria “A. Costa” - Vigarano Mainarda (FE)
     • Nido “Trilli”, scuola dell’infanzia “Arcobaleno” e scuola primaria “M. Polo” e scuola primaria “Sorelle Luppi” -
       Bomporto (MO)
     • Scuola primaria “M. Fanti” - Carpi (MO)
     • Scuola secondaria di I grado “A. Pio” e scuola secondaria di I grado “O. Focherini” - Carpi (MO)
     • Scuole dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di I grado “Sacro Cuore” - Carpi (MO)
     • Scuola dell’infanzia “S. Vincenzo de Paoli” - Cavezzo (MO)
     • Scuola secondaria di II grado “I. Calvi” - Finale Emilia (MO)
     • Scuola secondaria di II grado “M. Morandi” - Finale Emilia (MO)
     • Scuola dell’infanzia - Medolla (MO)
     • Scuola primaria “E. De Amicis”, Quarantoli - Mirandola (MO)
     • Scuola secondaria di II grado “G. Luosi” - Mirandola (MO)
     • Scuola secondaria di II grado “G. Pico” - Mirandola (MO)
     • Scuola secondaria di I grado “G. Pascoli” - San Felice sul Panaro (MO)
     • Scuola dell’infanzia “G. Rodari” - San Possidonio (MO)
     • Scuola dell’infanzia “Il girotondo” e scuola secondaria di I grado “D. Alighieri” - San Prospero (MO)
     • Scuola primaria - San Prospero (MO)
     • Nido “Pollicino” e nido “Rondine” - Guastalla (RE)
     • Scuola primaria “XXV Aprile” - Reggiolo (RE)

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Edifici Scolastici Temporanei (EST)
• Scuola secondaria di I grado “Giovanni XXIII” - Galliera (BO)
• Nido comunale e scuola primaria “E. De Amicis” - Pieve di Cento (BO)
• Scuola primaria “E. Quaquarelli” e scuola primaria “R. Romagnoli” - San Giovanni in Persiceto (BO)
• Scuola primaria di Pilastri - Bondeno (FE)
• Scuola dell’infanzia “F. Mantovani”e scuola primaria “G. Gonelli” - Mirabello (FE)
• Scuola primaria “G. Leopardi” - Poggio Renatico (FE)
• Scuola dell’infanzia “Martini”, scuola primaria “P. Giannone” e scuola secondaria di I grado “E. Gozzi” - Camposanto (MO)
• Scuola primaria “A. Tassoni”, Piumazzo - Castelfranco Emilia (MO)
• Scuola primaria “Don Milani”, Manzolino - Castelfranco Emilia (MO)
• Scuola secondaria di II grado “L. Spallanzani” - Castelfranco Emilia (MO)
• Scuola primaria di Cavezzo Centro e scuola primaria di Disvetro - Cavezzo (MO)
• Scuola primaria “R. Gasparini”e scuola secondaria di I grado “B. Zanoni” - Concordia sulla Secchia (MO)
• Scuola primaria “E. Castelfranchi” e scuola secondaria di I grado “C. Frassoni” - Finale Emilia (MO)
• Scuola primaria “D. Alighieri” via D. Pietri/Via Nazioni Unite - Mirandola (MO)
• Scuola primaria “D. Alighieri” via G. Giolitti - Mirandola (MO)
• Scuola secondaria di II grado “G. Galilei” - Scuola primaria “A. Frank” - Mirandola (MO)
• Scuola primaria “C. Battisti” e scuola secondaria di I grado “R. Gasparini”, Rovereto - Novi di Modena (MO)
• Scuola secondaria di I grado “R. Gasparini” - Novi di Modena (MO)
• Nido e scuola dell’infanzia “M. Montessori” - San Felice sul Panaro (MO)
• Scuola primaria “L. A. Muratori” - San Felice sul Panaro (MO)
• Scuola primaria “Don G. Andreoli” e scuola secondaria di I grado - San Possidonio (MO)
• Scuola primaria “C.Battisti”, Sozzigalli - Soliera (MO)
• Scuola primaria “G. Garibaldi” - Soliera (MO)
• Scuola secondaria di I grado “A. Sassi” - Soliera (MO)
• Scuola primaria “E. De Amicis” - Fabbrico (RE)
• Scuola secondaria di I grado “G. Carducci” - Reggiolo (RE)
• Scuola dell’infanzia parrocchiale “Don U. Borghi” - Rolo (RE)
• Scuola primaria - Rolo (RE)

                                                                                                                              23
Palestre scolastiche temporanee (PST)
     • Palestra di Galliera di (BO)
     • Palestra di Pieve di Cento (BO)
     • Palestra di San Giovanni in Persiceto (BO)
     • Palestra di Bondeno (FE)
     • Palestra di Cento (FE)
     • Palestra di Mirabello (FE)
     • Palestra di Poggio Renatico (FE)
     • Palestra di Vigarano Mainarda (FE)
     • Palestra di Bomporto (MO)
     • Palestra di Camposanto (MO)
     • Palestra di Carpi (MO)
     • Palestra di Castelfranco Emilia (MO)
     • Palestra di Concordia sulla Secchia (MO)
     • Palestra di Finale Emilia (MO)
     • Palestra di Mirandola (MO)
     • Palestra di Mirandola (MO)
     • Palestra di San Felice sul Panaro (MO)
     • Palestra di San Possidonio (MO)
     • Palestra di San Prospero (MO)
     • Palestra di Soliera (MO)
     • Palestra di Fabbrico (RE)
     • Palestra di Reggiolo (RE)
     • Palestra di Rolo (RE)

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Nuove costruzioni del Piano dell’Edilizia Scolastica
• Nuovo Polo Scolastico “C.Paltrinieri - U.Pizzoli” - Crevalcore (BO)
• Scuola Primaria “Lodi” - Palestra - Crevalcore (BO)
• Scuola dell’infanzia - Galliera (BO)
• Scuola Media “Giovanni XXIII” - ampliamento - Galliera (BO)
• Biblioteca Scolastica e Caserma Carabinieri - Galliera (BO)
• Scuola Infanzia “Cip & Ciop” - Molinella (BO)
• Nuovo Polo Scolastico - Bondeno (FE)
• Nuovo Polo Scolastico di Scortichino - Bondeno (FE)
• Scuola Elementare di “XII Morelli” - Cento (FE)
• Scuola Elementare di Reno Centese - Cento (FE)
• Scuola di Infanzia “Aquilone” - Ferrara
• Scuola Materna “San Giuseppe” - Ferrara
• Scuola Primaria “G.Gonelli” e palestra - Mirabello (FE)
• Nuovo Polo Scolastico - Vigarano Mainarda (FE)
• Palestra - Bomporto (MO)
• Scuola primaria “Sorelle Luppi” - Bomporto (MO)
• Scuola Elementare Statale “Pietro Giannone” e scuola Media Statale “Gozzi” e Scuola Materna Statale
  “Margherita Martini” - Camposanto (MO)
• Palestra Scuola Primaria “Don Milani” - Castelfranco Emilia (MO)
• Scuola Primaria “Tassoni” - Castelfranco Emilia (MO)
• Palestra Scolastica - Cavezzo (MO)
• Nuovo Polo Scolastico (medie e palestra) - Concordia sulla Secchia (MO)
• Nuova Scuola Media “Frassoni” Finale Emilia (MO)
• Palestra nuova Scuola “Frassoni” - Finale Emilia (MO)
• Scuola primaria “E. Castelfranchi” - ampliamento - Finale Emilia (MO)
• Laboratori Scolastici Polivalenti - Mirandola (MO)
• Scuole Elementari “De Amicis” - Mirandola (MO)
• Asilo - Nonantola (MO)
• Palestra Scolastica - Novi di Modena (MO)
• Scuola Elementare e Media di Rovereto S/S Cesare Battisti - Novi di Modena (MO)
• Palestra Comunale - San Possidonio (MO)
• Scuola Materna e dell’Infanzia “Rodari” - San Possidonio (MO)
• Scuola Media statale “Dante Alighieri” - San Prospero (MO)
• Palestra scolastica “Luciano Dodi” - Correggio (RE)
• Scuola dell’Infanzia - Guastalla (RE)
• Palestra Scuole Medie - Rolo (RE)

                                                                                                        25
26
I fondi strutturali europei per le persone
e le imprese e il contributo straordinario
delle Regioni italiane
Oltre all’investimento realizzato sugli edifici scolastici, alla cui ricostruzione ha contribuito anche la ge-
nerosità di cittadini, imprese e fondazioni, un’iniziativa è stata decisiva per qualificare e innovare l’intera
filiera educativa e formativa del territorio e rafforzarne le attività di ricerca industriale e di trasferimento
tecnologico. Si tratta del contributo di solidarietà delle Regioni italiane che, a seguito del sisma, hanno
devoluto alla Regione Emilia-Romagna il 4% delle rispettive dotazioni finanziarie dei programmi operativi
dei fondi strutturali: 40,7 milioni di Fondo Sociale Europeo (FSE) e 36,3 milioni di Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale (FESR).
Grazie a tale contributo, apprezzato e condiviso dalla Commissione Europea, la Regione in tempi brevi ha
potuto mettere a disposizione di persone, imprese e istituzioni del territorio un’offerta di interventi vasta
e diversificata con l’obiettivo non solo di ripristinare le condizioni antecedenti al terremoto, ma anche di
guardare al futuro. Un programma complesso, risultato di un confronto con le parti sociali e le istituzioni,
che ha dimostrato le potenzialità dei Fondi strutturali anche in situazioni straordinarie e che ha confer-
mato la capacità dell’Emilia-Romagna di gestire e valorizzare le risorse comunitarie, attraverso la proget-
tazione di interventi partecipati e rispondenti alle esigenze dei territori.

Gli interventi realizzati grazie al contributo di solidarietà FSE
Con l’obiettivo di costruire e trasferire conoscenze e competenze nuove e innovative per accompagnare il
territorio in un percorso di ricostruzione e ripresa, valorizzare le progettualità di istituzioni, cittadini e im-
prese e cogliere nuove sfide sociali ed economiche sono stati finanziati percorsi a cui hanno partecipato
quasi 20.000 persone:

• 3.833 lavoratori e imprenditori hanno partecipato a percorsi di formazione per migliorare la competiti-
  vità delle imprese
• 3.857 persone hanno usufruito di orientamento e formazione in risposta ai fabbisogni di nuove compe-
  tenze espresse dal territorio
• 1.116 persone che avevano perso il lavoro o rischiavano di perderlo hanno usufruito di azioni a sostegno
  della loro riqualificazione e ricollocazione lavorativa
• 1.033 persone, soprattutto giovani, hanno partecipato a percorsi di mobilità internazionale
• 87 persone hanno avuto accesso a percorsi individuali per l’avvio di nuove imprese
• 8.038 studenti sono stati coinvolti in attività volte ad arricchire l’offerta educativa
• 68 laureati hanno partecipato gratuitamente a master universitari progettati per sostenere l’innovazio-
  ne del sistema produttivo locale

                                                                                                                     27
• 97 giovani impegnati nel Servizio Civile hanno partecipato a percorsi di formazione
     • le imprese hanno ottenuto incentivi per aver assunto a tempo indeterminato 241 persone disoccupate
       o inoccupate
     • 1.163 ragazzi hanno potuto partecipare ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale.

     Grazie all’investimento di risorse regionali e nazionali nel 2013 è stato istituito a Mirandola l’Istituto Tecni-
     co Superiore Tecnologie per la vita. La Fondazione ITS opera nell’ambito della Rete Politecnica regionale,
     realizzando percorsi biennali di formazione terziaria non universitaria per il conseguimento del Titolo di
     tecnico superiore. Il 15 luglio 2016, i primi 24 allievi hanno conseguito il titolo di “Tecnico per la produzione
     di apparecchi e dispositivi biomedicali”.

     Gli interventi realizzati grazie al contributo di solidarietà FESR
     • Creazione del laboratorio di ricerca industriale e trasferimento tecnologico di Mirandola sui materiali
       innovativi per il biomedicale e avvio di due programmi di ricerca sperimentale relativi alle tecnologie
       antisismiche applicabili nei processi di ricostruzione in ambito industriale e civile realizzati dai labora-
       tori appartenenti alla Rete Regionale Alta Tecnologia che hanno riguardato attività di ricerca.
     • Sostegno ai processi di cambiamento tecnologico e organizzativo di 192 piccole e medie imprese loca-
       lizzate nell’area del sisma per favorire l’espansione e la riqualificazione.
     • Allestimento di 6 aree destinate ad attività economiche e di servizio per restituire spazi di vita non solo
       economica ma anche sociale e culturale alle comunità.
     • Sostegno alla rilocalizzazione anche temporanea di 733 attività economiche e di servizi in aree, zone o
       strutture individuate dai comuni, al fine di ripristinare un’offerta integrata di servizi.
     • Finanziamento di progetti di promozione delle attività economiche realizzate nei centri storici dei comu-
       ni e nelle aree oggetto di allestimento e di adeguamento infrastrutturale.

     A questo investimento straordinario, va aggiunto il contributo di solidarietà delle Regioni Italiane al Pro-
     gramma regionale di sviluppo rurale (PSR), pari a 99 milioni di euro, che ha accompagnato la ripresa delle
     attività agricole, patrimonio di eccellenza della nostra comunità.

28
© Regione Emilia-Romagna - Maggio 2017

www.regione.emilia-romagna.it • www.comune.mirandola.mo.it • www.iltempodellascuola.it
tracce.com
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