(In)successo Di fronte alle grandi incertezze non ci rimane che provare, sperimentare e imparare dai nostri errori - Recenti Progressi in Medicina

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(In)successo Di fronte alle grandi incertezze non ci rimane che provare, sperimentare e imparare dai nostri errori - Recenti Progressi in Medicina
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                                  (In)successo
                                             Di fronte alle grandi
                                             incertezze non ci
                                             rimane che provare,
                                             sperimentare
                                             e imparare
                                             dai nostri errori.

         Il Pensiero
         Scientifico
         Editore
(In)successo Di fronte alle grandi incertezze non ci rimane che provare, sperimentare e imparare dai nostri errori - Recenti Progressi in Medicina
2                                                                                               forward #19 — (IN)SUCCESSO — 3 / 2020

     19
      In questo numero

                                      4    Raccontare il territorio:
                                           intervista a FABIO VERRELLI D’AMICO      12          Perfezione, evoluzione...
                                                                                                Intervista a TELMO PIEVANI

                                      Gli ingredienti del
                    12   Accettare l’errore per imparare:
                         intervista a MASSIMIANO BUCCHI      24        Elogio del fallimento:
                                                                       JOSEPH LOSCALZO

     L’insuccesso ci racconta
                    18   Trasformare insuccessi in successi: RICCARDO VARALDO, DIEGO CORTINOVIS, CHIARA NARDINI,
                         CHIARA CREMOLINI, MARCO DEL RICCIO, TOMMASO A. POLISENO, SERENA GOLJEVSCEK, LUIGIA CARAPEZZA

                    Migliorando, tra prove
                                            11    Dietro il successo
                                                  di Harry Potter        15       La timeline       28       Dove nasce l’in-successo:
                                                                                                             VIVIANA RUGGIERI

Perché arrendersi? Quello che
                                                       9    Senza storia. Fallimenti normali di campioni:
                                                            intervista a DANIELE MANUSIA e EMANUELE ATTURO

                                                       Il costo umano
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www.forward.recentiprogressi.it — forward #19                                                                                                              3

                                                                                                      Benvenuto
31    Giocare d’anticipo:
      URSULA KIRCHMAYER
                                                                                                      errore

successo                                                                                              Nel gruppo di lavoro Forward scegliamo tutti
                                                                                                      insieme le parole chiave che guidano ogni
                                                                                                      nuovo numero. Ve ne sono alcune a cui i singoli
                                                                                                      si affezionano più di altre promuovendole nei
                                                                                                      periodici incontri del gruppo di lavoro.
                                                                                                      Per quanto mi riguarda confesso che
                                                                                                      quest’ultima è quella che più di altre mi ha

27    Serve uno sguardo nuovo:
      FRANCESCA PATARNELLO              34       Il diario degli insuccessi:
                                                 DANNY FOREST
                                                                                                      trovato come suo convinto sostenitore.
                                                                                                      In medicina l’esercizio del trial and errors è una

e va ascoltato                                                                                        pratica antica ma personalmente sono convinto
                                                                                                      che anche per il futuro sarà lo spartito attraverso
                                                                                                      cui si declineranno le terapie più innovative.
                                                                                                      Non bastasse questo, l’emergenza covid-19
                                                                                                      dovrebbe averci ancora una volta rammentato
                                                                                                      come di fronte alle grandi incertezze non ci
                                                                                                      rimane che provare, sperimentare e imparare
                                                                                                      dai nostri errori.

22    Convivere con l’incertezza:
      DANIELE COEN
                                                                                                      Eppure, dell’insuccesso non si riesce facilmente
                                                                                                      a discutere. I nostri curricula personali non ne

ed errori
                                                                                                      portano traccia, le riviste scientifiche faticano a
                                                                                                      restituirci dati negativi, i convegni difficilmente
                                                                                                      si concentrano sui fallimenti, i media non si
                                                                                                      entusiasmano sui tentativi errati e, infine,
                                                                                                      il pubblico mal sopporta tutto ciò che termina
                                                                                                      con “non lo sappiamo” o peggio, “non ha
                                                                                                      funzionato”.

                                                                                                      Ancora una volta Forward e il suo “metodo”

29    Quando l’insuccesso è progresso:
      ANTONIO DI FIORE                           36    L’ultima parola:
                                                       la capacità di uscirne fuori di ATUL GAWANDE
                                                                                                      offrono l’opportunità di studiare, attraverso
                                                                                                      diversi punti di vista, la capacità di trarre

conta accade dopo
                                                                                                      le migliori lezioni possibili da ogni singolo
                                                                                                      insuccesso, capitalizzando conoscenze che non
                                                                                                      possono fare a meno di passare attraverso errori,
                                                                                                      sbagli per capire al meglio la complessità.

                                                                                                      Tra le tante cose dette e riflessioni fatte che
                                                                                                      troverete nelle pagine che seguono, valga
                                                                                                      per tutte l’esercizio personale di un “reverse
                                                                                                      curriculum vitae”, che suggerisco a tutti: in fin
                                                                                                      dei conti i fallimenti ci raccontano meglio di ogni
32    L’insostenibile frustrazione di essere giudicati:
      ANTONIO ADDIS e LUCA DE FIORE                                                                   nostro singolo successo.

del fallimento                                                                                        Antonio Addis
                                                                                                      Dipartimento di epidemiologia
                                                                                                      Servizio sanitario regionale del Lazio
                                                                                                      Asl Roma 1
(In)successo Di fronte alle grandi incertezze non ci rimane che provare, sperimentare e imparare dai nostri errori - Recenti Progressi in Medicina
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Raccontare il territorio per arrivare al successo
                                  Quando materie prime, memoria e passione si incontrano in cucina

         C
                he cosa è il successo per uno chef? È più importante la                                        Perché il ristorante si chiama
                gratificazione, il successo personale, la notorietà o il lato                                  “Materiaprima”?
                imprenditoriale?
                                                                                                               Volevamo far capire alle persone che è fon-
          Nel campo della ristorazione, se devi amministrare una cucina e                                   damentale fare un’indagine sulla materia pri-
       un ristorante, gestisci un’impresa che dà lavoro a diverse persone. Per                              ma – intesa come prodotto, come ingrediente
       questo, si ha la responsabilità di far quadrare tutti i conti. Dopodiché                             – per poter raccontare il territorio. Ogni giorno
       i discorsi possono anche essere collegati, perché un’attività che è sana,                            andiamo a raccogliere le erbe spontanee, lavo-
                                                                                        Intervista a
       che va bene, porta anche molta notorietà e gratificazione a chi ci sta                                riamo solo animali selvatici, rispettiamo la sta-
                                                                                      Fabio Verrelli
       dietro. Lo chef – che io preferisco chiamare cuoco – fa un’attività no-          D’Amico             gionalità, proprio perché raccontiamo le ma-
       bilissima, mangiare è una delle cose più belle della vita, e per noi già             Cuoco           terie prime che ci sono su questo territorio. In
       questo è gratificante.                                                              Ristorante        aggiunta a questo, tutto ciò che c’è nel ristoran-
                                                                                        Materiaprima        te non è riproducibile perché è stato disegnato
                                                                                   osteria contemporanea,   e progettato per questo posto, utilizzando solo
                                                                                           Pontinia
         Come ha maturato la decisione di diventare uno chef?                                               tre materie prime fondamentali: il legno, il fer-
                                                                                                            ro e il cemento.
          Nasco come autodidatta e per me cucinare è ciò che non posso fare
       a meno di fare. Fino a qualche anno fa facevo tutt’altro, ma passavo le
       notti a leggere libri o a vedere video di cucina. Vivevo con l’ossessione                               Come ha trovato i collaboratori e quanto
       di dover mettere in pratica quello che sentivo dentro. Il primo giorno                                  conta il lavoro di squadra?
       che sono entrato in cucina dopo un’ora piangevo, non perché mi fossi
       tagliato, ma perché per una volta sentivo che il tempo che passava per                                  Trovare i collaboratori non è stato facile.
       me era ininfluente. Ero felice.                                                                       Non perché io sia una persona esigente, ma
                                                                                                            perché quello che chiedo è dedizione e pas-
                                                                                                            sione. Cerco qualcuno che sposi un progetto,
         A quali modelli si è ispirato?                                                                     che sposi la volontà di fare qualcosa in gruppo,
                                                                                                            tutti insieme e con lo stesso obiettivo. Soffro
          La ristorazione italiana negli ultimi dieci, quindici anni ha avuto      Per me cucinare          molto se c’è una persona scontenta nella mia
       una crescita esponenziale. Quando abbiamo aperto, volevamo pren-                                     brigata perché per me se tutti sono sereni c’è
       dere a esempio chi già trenta anni fa parlava di alta gastronomia in        è ciò che                un’armonia diversa che ritrovi nel piatto. Se al
       Italia: l’idea non era fare grandi numeri, ma focalizzarsi sulla qualità.   non posso fare           contrario c’è tensione, non può funzionare.
       Guardare ai produttori, a chi mette la propria vita in funzione di un
       prodotto, a chi ha percorso le strade di tutto il mondo per trovare qual-   a meno di fare.
       cosa che regali emozioni.

            Vedi l’intervista video sul canale YouTube di
            Recenti Progressi in Medicina
(In)successo Di fronte alle grandi incertezze non ci rimane che provare, sperimentare e imparare dai nostri errori - Recenti Progressi in Medicina
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  Quanto tempo si è dato per poter fare un                                Nell’attività di uno chef è implicita                  Ci racconta un piatto che ha penato tanto
  primo bilancio?                                                         un’attività di ricerca. Questo lavoro di               per mettere a punto e che ora considera un
                                                                          ricerca e sperimentazione quanto tempo                 successo?
    Quando abbiamo aperto eravamo consape-                                prende? Le capita di viaggiare e assaggiare
voli che per cinque, ma anche dieci anni, non                             altre cucine?                                          Per me tutto nasce dalla memoria, dal ricordo
avremmo avuto il riscontro che sappiamo po-                                                                                   di quello che mangiavo quando ero piccolo, da-
tremmo avere nel tempo. Fin da subito, però,                               Prende tantissimo tempo, proporzional-             gli odori, e arriva un momento in cui vuoi pro-
abbiamo potuto notare la crescita che c’era di                         mente a quanto si crede nello sviluppo. Ogni           vare a replicarlo. Ma replicare un piatto non è
anno in anno, permettendoci di spostare l’a-                           giorno c’è una squadra che lavora sulla quo-           facile, non sarà mai uguale. Per me l’importante
sticella sempre più in alto. La bellezza di fare                       tidianità, su quello che deve essere fatto per         è presentare un piatto della tradizione in modo
questo lavoro è che il momento in cui pensi                            quel giorno, e una squadra che ragiona, pensa          più contemporaneo, provando a levare alcuni di-
di aver fatto una gran cosa è il punto di par-                         e costruisce cose che serviremo domani. Nel            fetti e a trasformarli in qualcosa di più sano, non
tenza per farla ancora meglio. Non esiste un                           nostro tempo libero giriamo per altri ristoran-        perdendo però il sapore originale. Pensiamo a
limite, non esiste la possibilità di accontentar-                      ti, in Italia e all’estero, per vedere tutto ciò che   pasta e fagioli, un piatto che da piccolo odiavo
si. Il nostro primo bilancio vero e proprio lo      Il successo è      si può vedere. Non amiamo copiare e portare            e che crescendo ho iniziato ad apprezzare fino a
abbiamo fatto dopo cinque anni – forse anche                           qua, ma contaminarci di qualcosa che ci ha             diventarne quasi dipendente. Oggi, se entrate in
un po’ per questo periodo particolare che ci        proporzionale      fatto emozionare riportandola ai prodotti del          cucina, trovate una pentola con i fagioli perché
ha permesso di riflettere su tante cose – e ci                          nostro territorio.                                     stiamo facendo prove, sperimentando, per cerca-
                                                    a quanto sei in
siamo resi conto che continuare sulla strada                                                                                  re di arrivare a una versione più elegante, più leg-
che ci eravamo prefissati è ciò che ci dà più        grado di creare.                                                          gera, più concentrata, ma che quando la mangi ti
soddisfazione.                                                            L’attività di creare e sperimentare è               fa pensare al sapore della tua infanzia.
                                                                          strettamente legata al successo?

  Quanto contano le critiche dei clienti?                                 Il successo è proporzionale a quanto sei in            Quanto sono importanti gli errori
                                                                       grado di creare. Credo poco alle persone che              per arrivare al risultato?
   Contano tantissimo: le cerco ogni sera, le       Se non sbagli,     hanno successo senza una grande carriera
vado a trovare. Non sopporto il cliente che mi                         professionale dietro. In questi anni si vedo-             I ragazzi che arrivano in cucina, gli stagisti,
dice che va tutto bene e poi esce dal ristorante    non avrai mai      no tanti chef in televisione, che hanno avuto          hanno il terrore di sbagliare perché gli è stato
scontento. Se mi dici che una cosa non ti piace     la percezione      successo, ma dopo aver passato trent’anni o            insegnato che la cucina è metodica e che deve
per me è motivo di crescita, un motivo di ri-                          di più nelle cucine dei ristoranti. È semplice-        essere tutto corretto. Ma se non sbagli, non
flessione e di miglioramento perché io cucino        del perché una     mente una seconda fase della vita, non sono            avrai mai la percezione del perché una cosa si
per far star bene chi è tavola.                                        da giudicare. Al contrario, non si può ambire          fa in un determinato modo. Guardando con i
                                                    cosa si fa in un   a inizio carriera al successo mediatico, ma bi-        tuoi occhi un errore, ti si fissa nel cervello cosa
                                                    determinato        sogna essere felici di avere il ristorante pieno       non devi fare e da lì parti per migliorarti. Se si
                                                                       tutte le sere, di fermarsi a parlare con i clienti     partisse pensando di arrivare immediatamente
                                                    luogo.             alla fine della cena.                                   alla perfezione e al successo la cucina sarebbe
                                                                                                                              una noia mortale.
                                                                                                                                                       A cura di Rebecca De Fiore
(In)successo Di fronte alle grandi incertezze non ci rimane che provare, sperimentare e imparare dai nostri errori - Recenti Progressi in Medicina
6   forward #19 — (IN)SUCCESSO — 3 / 2020
(In)successo Di fronte alle grandi incertezze non ci rimane che provare, sperimentare e imparare dai nostri errori - Recenti Progressi in Medicina
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                                                   Dove c’è perfezione
                                                   non c’è evoluzione
                                                   La storia naturale è un catalogo di imperfezioni e di aggiustamenti dell’esistente

                                                   “L
                                                                a nascita imperfetta delle cose” intitola un libro del fisico        Paradossalmente come racconta nel suo
                                                                Guido Tonelli sulla genesi del cosmo. Siamo quindi frutto            libro “Imperfezione” anche il cervello e il
                                                                di un’imperfezione, di un errore casuale?                            genoma, due tra i sistemi più complessi,
                                                                                                                                     sono “palesemente imperfetti”. Li definisce
                                                    Straordinariamente Tonelli cerca di dare una impostazione evolutiva              “inutilmente complicati, aggiustamenti,
                                                alla storia del cosmo. Nel suo libro racconta di come l’Universo sia nato            accrocchi e compensazioni”.
                                                da un processo guidato non solo ed esclusivamente dalle leggi determi-
                                                nistiche della fisica ma anche da una piccola asimmetria primordiale nel              Siamo un’enciclopedia di imperfezioni,
                                                vuoto quantistico, un evento imprevedibile a priori, che ha fatto dera-           un compendio di imperfezioni, scrisse una
                                                gliare la strada dell’evoluzione del cosmo in una direzione inaspettata. Il       bravissima biologa sul Nature. E lo siamo a
                                                                           che non significa che siamo figli del caso e che       partire dal dna, anche quello umano, che è
                                                                           è tutto un lancio di dadi. Le leggi fisiche esisto-    un macchinario biochimico formidabile, una
                                                                           no e sono molto importanti, esattamente come           delle più grandi invenzioni dell’evoluzione. Il
                                                                           lo sono le regolarità nel processo evolutivo che       nucleo di ciascuna delle 100.000 miliardi di
                                                                           però non sono così potenti da rendere il proces-       cellule che formano il corpo umano contiene
                                                                           so deterministico, cioè scritto fin dall’inizio e      una quantità strepitosa – irraggiungibile dai
                                                                           incanalato in un unico percorso. Esistono infat-       microchip più potenti – di informazioni gene-
                                                                           ti anche le contingenze. Charles Darwin, in una        tiche codificate nel dna per la sintesi di tutte le
                                                                           serie di lettere a un suo collega americano, scri-     proteine necessarie alla vita degli organismi.
                                                       Intervista a        veva di essere preoccupato di capire quanto ci         Eppure per diverse ragioni anche la doppia
                                                    Telmo Pievani          fosse di determinato e di casuale nell’evoluzio-       elica non è così perfetta né onnipotente. A
                                                 Filosofo delle scienze    ne per arrivare poi a concludere che è tutto un        volte la sofisticata catena di reazioni che con-
                                                        biologiche         gioco di leggi e caso, una dialettica tra elementi     sente di passare dalla sequenza di nucleotidi
                                                 Università di Padova      normativi ed elementi idiosincratici casuali.          all’assemblaggio degli aminoacidi in proteine
                                                                           Qualche volta prevalgono di più gli aspetti nor-       può incepparsi. In questo caso si tratta di un
                                                                           mativi, e allora il processo è abbastanza dire-        semplice incidente casuale strutturale. Se poi
                                                                           zionato; qualche altra volta invece prevalgono         guardiamo dentro la parte informazionale del
                                                                           gli aspetti casuali che fanno cambiare rotta,          nostro dna, da cui comincia tutto, scopriamo
                                                                           sono un punto di svolta. Questa intuizione di          che contiene soltanto 22mila geni codificanti,
                                                                           Darwin è stata confermata da tutto ciò che ab-         non più del 2 per cento delle sequenze nucle-
                                                                           biamo imparato nel secolo e mezzo che seguì.           otidiche che lo compongono. Inoltre c’è una
                                                                           Oggi possiamo affermare che l’evoluzione bio-          grande ridondanza, molteplici sequenze ripe-
                                                                           logica così come quella del cosmo hanno un             tute, sequenze virali infilateci dentro dai retro-
                                                                           elemento di contingenza e che noi siamo figli          virus ai quali siamo sopravvissuti in passato.
                                                                           di quelle svolte, di quelle piccole imperfezioni.      Insomma una giungla, come ha detto qualcu-
                                                                                                                                  no. Da evoluzionista aggiungo che è una for-
                                                                                                                                  tuna perché questo è ciò che ha reso il sistema
                                                                               Perché l’imperfezione è così onnipresente          in grado di evolvere: la grande quantità di dna
                                                                               in natura?                                         cosiddetto “spazzatura” ha una sua funzione
                                                                                                                                  che è utile per la continuità della vita. Se il dna
                                                                                Spesso quando si parla di evoluzione biolo-       fosse stato una macchina specializzata e per-
                                                                            gica tutti sanno che c’è una imperfezione, che        fetta fin dall’inizio non avrebbe avuto le stesse
                                                                            ci sono strutture subottimali. Di solito l’inter-     potenzialità per modificarsi ed evolversi.
                                                                            pretazione canonica, che è valsa fino a qualche
                                                                            tempo fa, considerava l’imperfezione come un
                                                                            errore, un incidente di percorso, o anche come           Anche perché, come lei scrive, la perfezione
                                                                            una torta che ha tutti gli ingredienti giusti ma,        è paradossale e in quanto tale non
                                                                            per qualche ragione, non lievita quanto dovreb-          perfettibile. Senza imperfezione non
                                                                            be, oppure ancora come la maionese che im-               succede nulla, non c’è progresso?
                                                                            pazzisce. In realtà non è così. L’imperfezione è
                                                                            connaturata al processo evolutivo ed è bene che          L’idea di imperfezione è una delle diverse
                                                                            ci sia: è proprio quello che dobbiamo aspettarci      modalità con le quali possiamo mettere in
                                                                            se l’evoluzione funziona come sappiamo, ossia         discussione la metafora suadente del progres-
                                                                            attraverso variazioni genetiche casuali e proces-     so che caratterizza da sempre gli studi evolu-
                                                                            si selettivi. Soprattutto va capito che la selezio-   tivi. Dopo Darwin abbiamo imparato che la
                                                                            ne naturale non può ogni volta partire da zero,       biodiversità è formata per la stragrande mag-
                                                                            non può esservi un adattamento ad hoc per             gioranza da organismi unicellulari piuttosto
                                                                            ogni cambiamento ambientale, perché questo            semplici che hanno un grande successo. Ne è
                                                                            richiederebbe troppo tempo e troppe energie.          un esempio il virus sars-cov-2: un organismo
                                                                            Pertanto la natura cosa fa? Cerca la via più bre-     formato da un solo filamento di rna racchiuso
                                                                            ve ed economica, perché altrimenti l’alternativa      in una capsula di proteine, che mette in scacco
                                                                            è l’estinzione. Così accade che parte dall’esi-       organismi estremamente complessi. Il proces-
                                                                            stente, riutilizza il materiale a disposizione, lo    so evolutivo non è una sorta di filigrana che
                                                Telmo Pievani               modifica e lo converte per nuove funzioni. Fa         deve portare a organismi sempre più comples-
                                                Imperfezione.               di necessità virtù. Data la situazione l’esito non    si e che come tale, quindi, necessariamente a
                                                Una storia naturale         sarà perfetto ma sarà il migliore possibile. Que-     Homo sapiens. Noi siamo semplicemente uno
                                                Milano: Raffaello Cortina   sta è la ragione per cui noi siamo così imperfetti    dei possibili esiti dell’evoluzione e oltre a noi
                                                Editore, 2019               ma anche così creativi e potenti.                     ce ne sono tanti altri con livelli molto       t
(In)successo Di fronte alle grandi incertezze non ci rimane che provare, sperimentare e imparare dai nostri errori - Recenti Progressi in Medicina
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t       più bassi di complessità. Il progresso si       Nelle ultime pagine del libro scrive                 Se potessimo riavvolgere il film
può misurare solo a posteriori: chissà se tra un        che l’imperfezione, oltre a essere una               dell’evoluzione biologica e riproiettarlo,
milione di anni la Terra sarà piena di virus e          caratteristica evolutiva inconfutabile,              difficilmente alla fine della proiezione
batteri o discendenti di essere umani.                  è la consapevolezza e la gestione dei nostri         riapparirebbe Homo sapiens, diceva
                                                        fragili limiti umani, primo tra tutti                Stephen Jay Gould. Se potessimo farlo
                                                        la caducità e la scarsa lungimiranza.                avanzare velocemente e andare nel futuro
    Nel “Faust” Johann Wolfgang von Goethe              Ce lo spiega?                                        cosa dovremmo aspettarci alla fine della
    esclamava “Fermati, attimo, sei bello”, come                                                             proiezione? Dove ci sta portando la nostra
    per rendere eterno un momento perfetto.              Tutto ciò che è tipico dell’evoluzione natu-        imperfezione naturale e quella umana?
    È dunque l’imperfezione a farci percepire il     rale è ambiguo, ambivalente e amorale. L’im-
    senso del tempo e dell’evoluzione?               perfezione è naturale, ma non per questo essere         L’esercizio del film della vita è proprio l’e-
                                                     imperfetti è sempre giusto e piacevole. Imper-       sercizio della contingenza. Un processo con-
   L’imperfezione ci fa apprezzare il senso del      fezione significa anche sofferenza e disagio. La     tingente è un processo intrinsecamente im-
fluire del tempo, ma non l’istantanea come           questione in fondo è che una specie imperfet-        prevedibile in cui i fattori casuali e le leggi del
espresso nella bella citazione goethiana. E          ta come noi, che sa di esserlo ma che comun-         sistema interagiscono tra di loro. Gould con-
questo vale anche nell’evoluzione. Se studia-        que lo rimane, ha oggi per le mani un potere         siderava l’evoluzione un processo contingente
mo la storia naturale per istantanee non avre-       di intervento sulla natura e su sé stessa senza      e pertanto affermava che ripetendo enne vol-
mo mai il quadro di quello che è successo, ma        precedenti. Banalmente quando una specie im-         te un processo evolutivo non otterremo mai
solo la fotografia di un processo che avviene        perfetta è molto potente aumentano le proba-         enne risultati uguali. Se dovessimo riavvolgere
nel momento dello scatto e di cui osserviamo         bilità che essa utilizzi questi strumenti in modo    il film dell’evoluzione biologica troveremo
solo le cause prossime. Se per esempio foto-         non saggio, anzi addirittura suicida. Quindi il      forme di vita simili per molti aspetti alle no-
grafiamo il funzionamento dell’occhio, siamo         monito etico è quello di riflettere sulla nostra     stre, per esempio i batteri, ma comunque sem-
portati a pensare che sia perfetto e compiuto.       imperfezione perché siamo ospiti e non padro-        pre un po’ diverse. Lo verificheremo quando
Invece l’imperfezione ci permette di vedere il       ni di questo mondo. La pandemia ha mostrato          troveremo forme di vita aliene. Questo vale
flusso, ossia quello che c’è dietro a ciò che stai   quanto siamo vulnerabili, innanzitutto, quan-        anche per l’evoluzione umana: è piuttosto im-
vedendo. Per questo Darwin diceva che per            to dobbiamo temere un avversario evolutivo           probabile che riapparirebbe un altro Homo sa-
capire l’evoluzione serve guardare per esem-         molto più antico e molto più semplice di noi         piens. Allo stesso modo, se potessimo far avan-
pio gli organi rudimentali, come l’appendice         – e anche più perfetto in termini darwiniani         zare velocemente il film della vita, dovremmo
intestinale o i denti del giudizio nell’uomo o       considerato che è una macchina che fa benis-         aspettarci che altri eventi contingenti portereb-
le ali atrofizzate dei pinguini. Sono organi di-     simo solo una cosa, ossia moltiplicarsi e usare      bero il futuro in direzioni per noi inaspettate.
venuti inutili che ci raccontano lo stato passa-     noi come veicolo di diffusione. E, soprattutto,      Il nostro futuro è aperto, come ripeteva Karl
to delle cose: per esempio le ali del pinguino       la pandemia ha mostrato che siamo stretta-           Popper, non è scritto in tutto e per tutto nel
in passato servivano per il volo e, in seguito a     mente connessi e dipendenti dagli ecosistemi         passato né nel presente. Ma noi, come Homo
cambiamenti ambientali e comportamentali,            in cui siamo immersi, cosa che ci eravamo illusi     sapiens, possiamo scegliere una direzione in-
sono state dismesse cosicché di esse oggi resta-     di poter superare e dimenticare. Uno dei no-         tenzionalmente, per esempio una direzione di
no solo i rudimenti. “Potrebbero paragonarsi         stri grandi limiti è di non essere lungimiranti:     sostenibilità ambientale oppure di distruzione
alle lettere di una parola, che si conservano        il nostro cervello è imperfetto, alcune sue parti    ambientale, e possiamo influenzare gli eventi
nel compitare, ma non vengono pronunciate,           arcaiche ci portano a decisioni rapide e istintive   per favorire un contro-futuro più desiderabile.
le quali tuttavia ci guidano nella ricerca della     che sono vitali in alcune circostanze ma che ci      Gli evoluzionisti hanno il divieto di fare previ-
sua etimologia”, scriveva Darwin. Tutto in na-       spingono a un pensiero teleologico, legato al        sioni a medio e lungo termine, però sono scet-
tura fa parte di un processo che è in continuo       qui e ora, che ci induce a impegnarci eticamen-      tico su quanti dicono che ci sarà il post- uma-
cambiamento. Questa è la ragione per cui è           te solo per ciò che è prossimo a noi nel tempo       no e una nuova specie umana. Secondo me tra
molto difficile in biologia trovare un criterio      e nello spazio. Quando invece ci viene chiesto       migliaia di anni ci sarà ancora Homo sapiens,
per definire un’entità discreta con dei confini      di prendere un impegno i cui effetti si proietta-    magari 2.0, però saremo sempre noi umani e
perché tutto è in trasformazione, a partire dal-     no nel tempo lontano, facciamo fatica. E oggi è      saremo noi che avremo inciso sempre di più
la specie stessa.                                    un problema perché siamo davanti a sfide che         sulla nostra evoluzione. La grande scommessa
                                                     richiedono molta lungimiranza.                       è quanto saremo saggi nell’utilizzare le tecno-
                                                                                                          logie per finalità eticamente e socialmente so-
                                                                                                          lidali. Quindi tutto dipenderà nel futuro dalle
                                                                                                          nostre scelte mentali, che dovranno essere eti-
                                                                                                          camente motivate, pur sempre con un grande
                                                                                                          punto interrogativo sull’imprevedibilità, in
                                                                                Tutto ciò                 quanto il processo evolutivo della scienza e
                                                                                                          della tecnologia è intrinsecamente serendipi-
                                                                                che è tipico              co. Così come negli anni sessanta non avrem-
                                                                                dell’evoluzione           mo mai previsto l’arrivo del web, noi oggi nel
                                                                                                          2020 dobbiamo essere consapevoli che non
                                                                                naturale è                possiamo assolutamente prevedere quali in-
                                                                                                          venzioni verranno create tra mezzo secolo: il
                                                                                ambivalente               motivo è che spesso nella scienza si trova ciò
                                                                                e amorale.                che non si stava cercando.
                                                                                                                                               A cura di Laura Tonon
                                                                                L’imperfezione
                                                                                è naturale, ma
                                                                                non per questo
                                                                                essere imperfetti
                                                                                è sempre giusto
                                                                                e piacevole.

                                                                                                               Vedi l’intervista video sul canale YouTube di
                                                                                                               Recenti Progressi in Medicina
(In)successo Di fronte alle grandi incertezze non ci rimane che provare, sperimentare e imparare dai nostri errori - Recenti Progressi in Medicina
www.forward.recentiprogressi.it — forward #19                                                                                                                                      9

                        Senza storia.
                        Fallimenti normali di campioni
                         Raccontare solo i successi rischia di restituire una visione parziale del mondo sportivo

                          I
                             n ambito sportivo a noi giungono
                             soprattutto storie di successo.
                             Perché, invece, è importante parlare
                             anche dei fallimenti e degli insuccessi?

                            Sarebbe importante parlare dello sport, e
                        degli uomini che fanno sport, nella loro com-
                        pletezza. Anzitutto una volta che si guarda da
                        vicino una storia come quelle raccontate nel
                        libro “La caduta dei campioni” è difficile ra-
                        gionare con categorie troppo rigide. Successo
                        e fallimento sono concetti relativi, non è detto
                        che coincidano con i nostri giudizi di osserva-
                        tori esterni. Voglio dire che molti atleti supera-
                        no un gradino, due gradini, o un centinaio di
                        gradini, prima di fermarsi, e non penso pos-
                        sano essere considerati dei falliti perché non
                        ne hanno superati mille come i migliori della
                        storia. Bisogna tener presente che ci sono dei
                        “livelli” sportivamente ma anche umanamen-
                        te, non tutti accettano o sono tagliati per le
     Intervista a       pressioni di alto livello. E spesso non teniamo
 Daniele Manusia        neanche abbastanza conto del contesto socia-
        e               le, economico, culturale, o delle contingenze        Andare avanti                Francesco Piccolo ha scritto sulla Lettura del Corriere che non è
 Emanuele Atturo        che indirizzano una carriera in un modo o in                                      l’avversario il primo nemico del campione, ma la propria personalità.
    l’Ultimo Uomo
                        un altro (trovarsi al posto giusto al momento        senza poter                  Per questo, continua, il campione non è chi fa di più, ma chi non fa di
                        giusto, o viceversa capitare sull’allenatore e il    scegliere, anche             meno. Siete d’accordo?
                        club sbagliati).
                            Le storie di successo sono quasi sempre          dentro carriere                Per certi casi è molto vero. Ma in generale non vorrei diventasse un
                        incentrate sull’individuo, come se uno sporti-                                  messaggio un po’ conservatore, che non bisogna esprimere la propria
                                                                             di successo,
                        vo abbia fatto tutto da solo, è come un treno                                   personalità o che dentro ognuno di noi c’è un malessere che va tenu-
                        troppo veloce per vedere il paesaggio, mentre        prima o poi                to a bada. Se qualcuno ha qualcosa che non va con la sua vita, con il
                        quando si studiano storie meno felici si fini-                                   suo lavoro, penso al contrario che abbia tutto il diritto di esprimerlo e
                        sce sempre per tirare dentro quello che c’è in-      ha un costo.               soprattutto di fare qualcosa al riguardo. Senza contare, poi, che mol-
                        torno. Forse in questo senso sì, è importante                                   ti campioni hanno avuto personalità ribelli o persino autodistruttive,
                        parlare di questo tipo di storie, per uscire dalla                              specie in passato. Ecco non vorrei che si confondesse il talento, l’amore
Le storie               retorica stantia dello sport come metafora di                                   che uno sportivo può generare, il bene che può fare alle persone anche
di successo sono        uomini che “superano i propri limiti”.                                          arrivando secondo, con l’efficienza di chi riesce ad arrivare sempre pri-
                                                                                                        mo per molti anni.
quasi sempre
                           Quali sono i fattori per cui un insuccesso
incentrate
                           può diventare un’opportunità invece che                                        In una TEDx Martin Hagger – docente negli Stati Uniti di psicologia
sull’individuo,            portare alla fine della carriera?                                              della salute – sostiene che è fondamentale per un campione
                                                                                                          conoscere e avere rispetto per l’avversario, le tecniche di
mentre quando               Se l’insuccesso, o il rallentamento, porta a                                  rilassamento e la figura del mental coach. Che ne pensate? Quanto
si studiano storie      una presa di consapevolezza, quando se ne ca-                                     influisce la figura di un mental coach nella carriera di un giocatore?
                        piscono le ragioni, può essere più utile di una
meno felici             vittoria fortunata. Può portarti sia a correggere                                  In generale tutti gli aspetti psicologici sono stati sottovalutati negli
si finisce sempre       gli errori e migliorare, ma anche a capire maga-                                ultimi decenni. L’idea è che lo sportivo abbia bisogno di professionisti
                        ri che la strada che stai percorrendo non fa per     La caduta dei campioni     per mangiare e allenarsi, ma che dal punto di vista mentale debba fare
per tirare dentro       te. Nel libro ci sono figure che nonostante per       Storie di sport            tutto da solo. E non sono neanche convintissimo che la psicologia deb-
                        noi rappresentino “talenti sprecati” in realtà       tra la gloria e l’abisso   ba essere usata solo per “migliorare” le proprie capacità performative.
quello che                                                                   A cura di l’Ultimo Uomo
                        sembrano serene, tipo Bojan, che invece viveva                                  Magari quella può essere una conseguenza dello scopo principale, che
c’è intorno.            molto male la pressione che si prova in cima.        Torino: Einaudi, 2020      deve essere sempre la salute mentale dell’atleta.                       t
(In)successo Di fronte alle grandi incertezze non ci rimane che provare, sperimentare e imparare dai nostri errori - Recenti Progressi in Medicina
10                                                                                                                    forward #19 — (IN)SUCCESSO — 3 / 2020

    t In un documentario su Anelka viene

                                                       “L’
                                                                intera saga di Harry Potter tratta in modo
   sottolineato come sia un giocatore che ha
   vinto tutto, ma che viene poco ricordato.                    ossessivo il tema dell’insuccesso e come
   Forse, sostengono, la causa potrebbe
   essere che i suoi fratelli, che si occupavano       questo sia un passaggio essenziale in molte fasi
   della sua carriera, lo “gestivano come
   merce”. Non è l’unico caso in cui sono i
   familiari di un giocatore a gestire la carriera     della crescita di ogni individuo. Il ‘predestinato’ al
   del figlio: può essere controproducente?
   Può essere anche questo uno dei motivi del          successo finale è in realtà un ragazzino talmente
   fallimento di un giocatore?

   Nel caso di Anelka penso ci fossero anche           sfortunato da obbligare l’autrice ad inventarsi
molti pregiudizi nei confronti di una famiglia
di immigrati della periferia parigina. Nel caso        per il protagonista, fin dalle prime pagine, un
del Liverpool, ad esempio, non c’è stata nes-
suna pressione da parte loro per ottenere più
                                                       segno distintivo con una cicatrice evidente sulla
soldi o benefit, ma comunque Gérard Houl-
lier non si fidava di loro, ha detto che “non gli
piacevano” alcune figure intorno al calciatore.         sua fronte. I fallimenti di Harry Potter si succedo-
Dipende sempre dal punto di vista da cui si
guarda una storia, ma in quel caso ad esem-            no continuamente in ogni avventura e il talento
pio ci ha rimesso anche il Liverpool, per una
scelta sbagliata e forse su qualche pregiudizio
del suo allenatore. Se gli sportivi scelgono i         innato non sembra mai bastare a metterlo in sal-
propri familiari come agenti o consiglieri è
perché molto spesso si possono fidare solo              vo. È chiaro che in tutto questo deve aver pesa-
di loro, perché gli agenti possono usarli come
pedine nel loro scacchiere, perché sono più
                                                       to non poco la storia reale della sua autrice e la
le persone che vogliono approfittarsi di loro
piuttosto che quelle che vogliono sincera-
mente aiutarli.                                        capacità di trovare in ogni occasione mancata la

                                                       voglia e la capacità di risorgere. Se tutto ciò non
   Nella storia di Marat Safin – che raccontate
   nel libro “La caduta dei campioni” – viene
   fuori come lui ricordi la vittoria del suo          vi avesse ancora convinto vi basti pensare alla fi-
   primo slam dicendo “sentivo un vuoto
   dentro: avevo tutto, ma non avevo niente”.          gura che a mio parere è la più magica e riparatrice
   E a lui la decisione di giocare a tennis
   è stata imposta dai genitori. Quanto
                                                       di tutta la saga: Fanny, la fenice che rinasce ogni
   influiscono le scelte, la possibilità di
   scegliere, sul successo o l’insuccesso di un
   giocatore?                                          volta dalle sue stesse ceneri”. — Antonio Addis

   La maggior parte delle storie di sportivi
definiti “predestinati”, cioè con un talento ec-
cezionale, hanno alla radice un problema di
“scelta”. Stiamo parlando di sportivi che co-
                                                       S    e pensiamo all’autrice della famosa serie
                                                            di libri per ragazzi Harry Potter ci viene in
                                                       mente il volto di una elegante donna inglese
                                                                                                                mento che avessi mai conosciuto”. Laureata in
                                                                                                                lettere classiche, anziché ottenere un diploma
                                                                                                                professionale come desideravano i genitori,
minciano così presto a praticare attività spor-        di circa cinquant’anni, miliardaria, filantro-            Joanne visse esattamente la condizione che la
tiva che è impossibile sostenere sia stata una         pa, oratrice apprezzata e conosciuta in tutto            famiglia sperava che lei non dovesse conoscere
loro decisione. Safin è stato portato sul campo         il mondo. Eppure J.K. Rowling, poco prima di             mai. Quel periodo fu brutto, “non avevo idea
da tennis dalla madre dopo tre giorni dalla na-        pubblicare il primo libro della saga, era sem-           quanto lungo fosse quel tunnel e per molto
scita; per rimanere al tennis, il padre di André       plicemente Joanne Rowling, una madre single              tempo la luce alla fine di esso era solo una spe-
Agassi gli mise delle palline da colpire sopra         che viveva nella periferia di Edimburgo grazie           ranza, non una realtà”.
la culla. Alla radice c’è l’idea che l’apprendi-       ai sussidi statali e nient’altro su cui contare, se
mento precoce è anche quello più efficace; ma           non gli appunti da cui stava nascendo l’idea
anche Jean Paul Sartre diceva che l’esistenza          del mago più famoso al mondo.                               Allora perché parlare dei benefici
precede l’essenza, nel senso che noi prima ve-            Nel 2019, secondo le classifiche di Forbes,               del fallimento?
niamo al punto e poi troviamo il nostro senso          Joanne Rowling ha guadagnato circa 92 milio-
nel mondo. Per questi tennisti non è stato pos-        ni di dollari, diventando, per la seconda volta,            Fallire ha voluto dire spogliarsi dell’ines-
sibile scegliere cosa diventare. Safin per esem-        la scrittrice più pagata al mondo. Prima della           senziale, racconta la scrittrice. “Ho smesso di
pio dice spesso nelle interviste che in diversi        fama però ha vissuto quello che lei stessa ha            fingere di essere qualcos’altro se non me stessa
momenti ha pensato di lasciare il tennis, ma           definito – durante il suo celeberrimo discorso            e ho iniziato a indirizzare tutte le mie energie
che sua madre sapeva cosa era meglio per lui.          tenutosi all’università di Harvard, nel 2008 – “il       verso la conclusione dell’unico lavoro che per
   Non credo che tutto questo influisca in ma-          momento più buio della mia vita”. In quell’oc-           me aveva importanza. Non mi occupavo dav-
niera diretta sul successo o l’insuccesso di uno       casione ha ripercorso gli anni che hanno pre-            vero di nient’altro, se non trovare la determina-
sportivo, credo però influisca sui loro crolli.         ceduto la pubblicazione del primo libro della            zione nel riuscire in un campo a cui credevo di
Questi tennisti, presto o tardi, vivono crolli –       saga. “Ciò di cui avevo più paura alla vostra età        appartenere veramente. Ero finalmente libera
mentali e sportivi – improvvisi e spettacolari,        non era la povertà, ma il fallimento” confida             perché la mia più grande paura si era davvero
forse nel momento in cui cominciano a guar-            l’autrice ai neolaureati di Harvard. “Penso sia          avverata, ed ero ancora viva, e avevo una figlia
dare sé stessi da fuori, a interrogarsi su sé stessi   giusto dire che, oltre ogni misura, nei soli sette       che adoravo, e avevo una vecchia macchina da
e la propria identità. Safin è andato avanti sen-       anni successivi al giorno della laurea ho fallito        scrivere e una grande idea. E così queste poche
za farsi domande e quando è arrivato all’api-          in modo epico. Un matrimonio eccezional-                 certezze divennero solide fondamenta su cui
ce del successo, vincendo il primo slam a 19           mente breve si era appena sgretolato, ero senza          ricostruire la mia vita”. Il desiderio di scrivere
anni, il senso di inappagamento gli ha fatto           lavoro, orfana di madre, e povera tanto quanto           romanzi divenne per Joanne una stella polare
domandare il senso del suo percorso. Andare            era possibile esserlo nell’Inghilterra moderna           con cui orientarsi. Nonostante la determina-
avanti senza poter scegliere, anche dentro car-        senza essere una homeless. Le paure che i miei           zione, il primo manoscritto venne rifiutato da
riere di successo, prima o poi ha un costo.            genitori avevano manifestato e che io mi ero             oltre dieci case editrici, prima di trovare quel-
                        A cura di Rebecca De Fiore     figurata erano arrivate: ero il più grande falli-         la giusta, che contribuì a creare il fenomeno
www.forward.recentiprogressi.it — forward #19                                                                                                                              11

                                             Trova la tua stella polare
                                               Dietro il successo di Harry Potter c’è una grande storia di fallimenti e insuccessi

                                                                        Quanto guadagnano i tuoi scrittori preferiti per ogni parola?
letterario che tutti noi conosciamo. “È impos-
sibile vivere senza fallire in qualcosa, a meno                                            (£) 1.563,47
che non viviate in modo così prudente da non                                                   Harry Potter e la pietra filosofale       J. K . R O W L I N G
vivere del tutto – in quel caso, avrete fallito in
partenza”.
    “Fallendo ho imparato cose su me stessa
                                                                                               1.297,40
che non avrei mai imparato in un altro modo.                                                   L’Alchimista   PAU LO CO E L H O
Ho scoperto che ho una forte volontà e mol-
ta più disciplina di quanto pensassi”. Sapere                                                  891,32
che vi rialzerete più saggi e più forti dalle ca-                                              Harry Potter e la camera dei segreti            J. K . R O W L I N G
dute – prosegue – significa che sarete, da quel
momento in poi, sicuri della vostra capacità di
sopravvivere. “Non conoscerete mai voi stes-
                                                                                               534,82
si, e la forza dei vostri legami affettivi, fino a                                              Il Codice Da Vinci   DA N B R O W N
quando entrambi non saranno provati dalle
avversità”.                                                                                    526,68
    “Avendo una macchina del tempo – o una                                                     Va’ dove ti porta il cuore     S U S A N N A TA M A R O
giratempo (per i fan della saga, ndr) – direi alla
me stessa di 21 anni che la felicità personale
si trova nel sapere che la vita non è una lista
                                                                                               495,87
di cose da raggiungere o in cui avere successo.                                                Cinquanta sfumature di grigio            E.L. JAMES
Le vostre qualifiche, il vostro curriculum, non
sono la vostra vita, sebbene possiate incontrare                                               464,36
molte persone della mia età o più grandi che                                                   La notte dell’aquila     J AC K H I G G I N S
confondono le due cose. La vita è difficile, è
complicata, è qualcosa che va oltre la possibi-
lità di essere totalmente sotto controllo, è l’u-                                              434,15
miltà di sapere che sarete capaci di sopravvive-                                               Harry Potter e il prigioniero di Azkaban             J. K . R O W L I N G
re alle sue sfide”.
                                        A cura di Giada Savini                                 430,14
                                                                                               Kitchen   B A N A N A Y O S H I M O TO

Le parole di J.K. Rowling sono tratte dal suo discorso alla cerimonia
di consegna dei diplomi dell’università di Harvard nel 2008.
                                                                                               367,36
                                                                                               Il gabbiano Jonathan Livingston           R I C H A R D B AC H
12                                                                                                                                             forward #19 — (IN)SUCCESSO — 3 / 2020

                                   Accettare l’errore, per imparare
                                   Guardare anche agli insuccessi è una fonte preziosa di conoscenza e di autocoscienza

  R      acconta che spesso il suo nome viene considerato un errore.
         Anche per questo si è interessato all’argomento?
                                                                                                               Gli errori possono essere utili per imparare?

                                                                                                               Le nostre organizzazioni continuano a nega-
   Il mio libro Sbagliare da professionisti. Storie di errori e fallimenti memo-                            re l’errore o a volerlo tramutare in qualcosa di
rabili è scherzosamente dedicato ai miei genitori che mi hanno dato un                                      diverso nobilitandolo. Si potrebbe concludere
nome facile da sbagliare. Il fatto che venga spesso corretto in “Massimi-                                   che il nostro errore più grave è proprio il no-
liano” è un esempio della nostra incapacità di accettare l’errore. Persino                                  stro modo di guardare gli errori. In alcuni set-
quando io compilo un modulo si preferisce pensare che chi scrive non                                        tori, però, si è imparato a far tesoro degli errori.
                                                                                        Intervista a
sappia scrivere il proprio nome. La motivazione più profonda, però,                                         Penso ad esempio al settore del trasporto aereo
                                                                                   Massimiano Bucchi
del perché mi sono focalizzato su questo argomento, è che mancava                   Sociologo e scrittore   civile che, dopo il disastro di Tenerife, è diven-
una trattazione sistematica dell’errore, soprattutto da parte delle scienze                                 tato una delle modalità di trasporto più sicure
sociali.                                                                                                    perché si è saputo costruire un sistema con una
                                                                                                            pluralità di controlli che riducono la possibili-
                                                                                                            tà non dell’errore individuale quanto di gravi
   A noi giungono spesso storie di successo. Perché, invece, è                                              conseguenze. Inoltre, sono stati incoraggiati i
   importante parlare anche degli insuccessi?                                                               piloti a confessare i propri errori in un database
                                                                                                            garantendogli che non avrebbero avuto sanzio-
   È importante parlarne perché l’insuccesso – così come il successo a                                      ni in modo da accumulare una serie di dati e
cui è speculare – dice molto di noi e delle organizzazioni se lo sappia-                                    informazioni importanti. Dunque, esempi di
mo accettare e guardare per quello che è. Guardare gli errori che faccia-                                   utilizzo costruttivo ci sono, ma molti continua-
mo e il modo in cui sbagliamo è una fonte preziosa di conoscenza e di                                       no a sbagliare perseverando nei propri errori.
autocoscienza.

                                                                                                               Diversi studi hanno mostrato che,
   È possibile non sbagliare mai?                                                                              soprattutto negli Stati Uniti, muoiono
                                                                                                               migliaia di persone all’anno a causa di errori
   Non si può non sbagliare, ma ci si può preparare all’errore. L’errore           Non si può non              medici. Con il passare del tempo il numero
è umano e va messo in conto, ma l’organizzazione si può e si deve at-                                          sembra rimanere stabile, perché è così
trezzare a gestire l’errore che prima o poi avverrà. Quando ero visiting           sbagliare, ma ci            difficile imparare dagli errori?
professor in Nuova Zelanda mi colpì un cartello che c’è sulle autostrade:          si può preparare
Mistakes happen, your speed decides the outcome. Ecco, questo mi sembra                                        Per imparare dagli errori bisogna prima ac-
un modo intelligente per prepararsi all’errore e attenuarne le possibili           all’errore.              cettarli e l’errore nella nostra società è forse l’ul-
conseguenze negative.                                                                                       timo tabù rimasto: siamo pronti a confessare
                                                                                                            tutto fuorché d’aver sbagliato. Nello specifico,
                                                                                                            la questione degli errori in medicina è un am-
   Cosa hanno in comune gli errori tra di loro?                                                             bito molto delicato. Da un lato si stima che
                                                                                                            gli errori siano una delle cause più rilevanti di
    Gli errori sono molto diversi tra loro e diversi studiosi hanno pro-                                    decesso, dall’altro ci sono una serie di aspetti
vato a farne una classificazione. A grandi linee possiamo identificarne                                       molto delicati dal punto di vista legale e della
quattro. Gli errori che ci caratterizzano come esseri umani, per come                                       responsabilità che non giustificano ma contri-
è fatto il nostro modo di conoscere, di percepire la realtà. Poi, quelli                                    buiscono a farci capire quanto sia difficile fare i
caratteristici del singolo. Alcuni errori sono caratteristici di una certa                                  conti con l’errore.
cultura, sono legati a pregiudizi e stereotipi che ci impediscono di vede-         Il nostro errore
re l’essenziale. Infine, errori a cui ci inducono certe idee diffuse, come la       più grave è
retorica dell’innovazione. Tendiamo a pensare all’errore come a un fatto                                       Nell’ambito della ricerca medica è ben
individuale, in realtà sbagliamo sempre con gli altri e insieme agli altri.        proprio il nostro           documentata la tendenza dei ricercatori
Pensiamo al calcio di rigore, classico esempio di quello che sembre-                                           e delle riviste a pubblicare risultati
rebbe un errore individuale: noi vediamo solo la fase finale, ma dietro
                                                                                   modo di guardare            “positivi” e a tralasciare quelli “negativi”
c’è un’organizzazione, un processo collettivo, che ha messo la persona             gli errori.                 potenzialmente altrettanto rilevanti.
nella condizione ottimale per sbagliare.                                                                       Cosa comporta questa scelta?

                                                                                                               È un elemento di distorsione del nostro sa-
                                                                                                            pere medico e scientifico. Siamo ciecamente
                                                                                                            selettivi rispetto agli errori: le storie vengono
                                                                                                            raccontate come se fin dall’inizio ci fosse un
                                                                                                            disegno preciso e un destino verso il successo.
                                                                                                            Pensiamo alla storia di Google, dove nessuno
                                                                                                            ricorda che i due fondatori stavano per ven-
                                                                                                            dere agli inizi per un solo milione di dollari,
                                                                                                            ma non riuscirono perché venne giudicato un
                                                                                                            prezzo troppo alto. Oggi la holding Alphabet
                                                                                                            inc. fattura oltre cento miliardi di dollari. Cosa
                                                                                                            penseremmo di loro se avessero venduto? È
                                                                                                            molto semplice, ce ne saremmo semplicemente
                                                                                                            dimenticati. Il senno di poi è la maledizione –
                                                                                                            per certi versi inevitabile – che ci impedisce di
      Vedi l’intervista video sul canale YouTube di
                                                                                                            fare i conti con l’errore.
      Recenti Progressi in Medicina                                                                                                  A cura di Rebecca De Fiore
www.forward.recentiprogressi.it — forward #19   13
14                                                                                                                                           forward #19 — (IN)SUCCESSO — 3 / 2020

                                                              Siamo sicuri sia stato un fiasco?
                                                               Errori, insuccessi e rifiuti che hanno condotto alcuni dei protagonisti dell’ultimo secolo

                                                               sulla strada verso il successo. Per esempio, avremmo potuto non conoscere mai

                                                               le creazioni di Walt Disney, il volto di Meryl Streep o il talento di Michael Jordan

                                                               se i loro primi insuccessi li avessero anche fermati.

1903                                                                                                                                       1947
      Prima che Henry Ford creasse la                                                                 Il 22 febbraio del 1919,                 “Non riesco davvero a considerarlo un grande
      catena di montaggio, rivoluzionando               1919                                          Giorgio De Chirico subì una              scrittore, e non ho mai cessato di stupirmi del
                                                                                                                                               fatto che tutti possano crederlo tale”. Anche
      l’industria automobilistica, ha                                                                 stroncatura leggendaria: sulle
      dovuto fronteggiare diversi ostacoli.                                                           colonne del Tempo Roberto                se non ci crederete, Edmund Wilson, critico
      Da ragazzo lavorava ai modelli                                                                  Longhi gli rinfacciava di                letterario del New Yorker, parlava così nel
      meccanici di nascosto e in età adulta                                                           sacrificare le ragioni dello stile       1947 di Frank Kafka, autore delle famose
      incontrava non poche divergenze                                                                 a quelle del contenuto, fino             “Metamorfosi”. Oltre a Kafka, criticò anche
      con gli investitori che intendevano                                                             a sancire “l’esilio della grazia         Arthur Conan Doyle, Agatha Christie,
      l’automobile come un bene di lusso                                                              pittorica”. Anni dopo                    J. R. R. Tolkien, H. P. Lovecraft. Tutti scrittori
      da produrre. Nonostante ciò e dopo la                                                           De Chirico scriverà che Longhi           che non si può dire non ebbero successo.
      bancarotta delle prime due aziende, il                                                          fa parte di quei critici che non
      terzo tentativo andò a buon fine: nel                                                           sono riusciti a cogliere la sua
      1903 fondò la Ford Motor Company.                                                               qualità pittorica.

                “Un disastro, una catastrofe”, scriveva
                il giornale d’Italia all’indomani del
                debutto alla Scala della Madama
                Butterfly di Giacomo Puccini.
                Era il 17 febbraio 1904 e la critica
                fu spietata. Gli si rimproverava di
                essere piatta, ripetitiva, una brutta
                copia della Bohème. L’autore, però,
                superato lo smacco, iniziò a ritoccarla                                       Walt Disney ha avuto diversi                           Quanti ostacoli ha dovuto
                fino a far trionfare l’opera in tutto                                         insuccessi prima della fama. Da giovane,       superare Harlan Sanders, volto
                il mondo. Un classico esempio di                                              per esempio, fu scartato dal giornale          di KFC, prima di riuscire nella sua
                “sbagliando si impara”.                                                       Kansas City Star come fumettista perché            impresa? La morte del padre,
                                                                                              considerato senza fantasia. Inoltre,           nessuna possibilità di studio, una
                                                                                                                                              bancarotta a 65 anni. Chiunque
      1904                                                                                    la sua prima attività imprenditoriale finì
                                                                                              in bancarotta e dichiarò il fallimento         si sarebbe arreso, ma lui decise di
                                                                                              nel luglio 1923, ma nello stesso anno,        rialzarsi ancora una volta facendo
                                                                      1921                    con tenacia, il creatore di Topolino              quello che sapeva fare meglio:
                                                                                              fonda una nuova azienda, che oggi                cucinare pollo fritto. Si buttò in
                                                                                              conosciamo come Disney.                            pista per trovare un socio, ma
                                                                                                                                               prima di riuscirci ottenne più di
                                                                                                                                                 1.000 no. Era il 1952 quando
                                                                                     1923                                                        nacque KFC, oggi uno dei più
                                                                                                                                                  famosi fast food del mondo.

                                                                                                                                                                                1952
                                          Palcoscenico nudo, nessuna scenografia, personaggi
                                          che si auto-dichiarano personaggi. Non possiamo
                                          stupirci, quindi, se nel 1921 la prima dei Sei personaggi
                                          di Luigi Pirandello venne fischiata. Qualcuno
                                          dal pubblico addirittura urlò “Manicomio!”. Ci vollero
                                          i teatri di Francia e Germania, più aperti e moderni,
                                          a decretarne il successo.
www.forward.recentiprogressi.it — forward #19                                                                                                                                       15

                                      1976                                             1985
                                          Nel 1976 la performance di                                        In seguito ad una disputa
                                          Robert De Niro in Taxi Driver ha
                                          un profondo impatto sulla allora
                                                                                                            con John Sculley in merito
                                                                                                            alle risorse finanziare da
                                                                                                                                                 1998
                                          giovanissima Meryl Streep,                                        destinare a Macintosh Office,
                                          tanto da invogliarla a fare                        nel 1985, il consiglio di amministrazione              Il Viagra ha raggiunto
                                          audizioni per diversi film,                        della Apple decise di mandar via Steve Jobs            il mercato nel 1998.
                                          tra cui King Kong. Il produttore                   dall’azienda che egli stesso aveva co-fondato.         Nonostante la sua
                                          del film, De Laurentiis,                           L’informatico fondò una nuova azienda, la              popolarità oggi,
                                          in occasione del provino disse,                    NeXT Computer, e acquistò la Pixar.                    i ricercatori che
                                          pensando di non essere capito,                     Undici anni dopo, nel 1996, tornò in Apple             l’hanno scoperto non
                                          che era particolarmente brutta.                    e la rese ciò che è ora.                               lo stavano nemmeno
                                          L’attrice rispose: “Mi dispiace non                                                                       cercando. Il sildenafil,
                                          essere bella abbastanza per il tuo                                                                        il principio attivo, è
                                          film, ma la tua è solo un’opinione                 1986                                                   stato originariamente

1960                                      tra tante e ora vado a trovarne
                                          una più gentile”.                                            Il percorso che ha portato Oprah
                                                                                                                                                    sviluppato per
                                                                                                                                                    trattare i problemi
                                                                                                       Winfrey ad essere una delle donne di         cardiovascolari. Durante
   Se oggi pensiamo a La dolce vita                                                                    maggior successo al mondo, nonché            lo studio clinico però,
   di Federico Fellini, pensiamo                                                                       volto della televisione statunitense, è      le infermiere notarono
   a un film che ha rivoluzionato la                                                                   nato da quello che inizialmente sembrò       che molti uomini
   storia del cinema. Ma c’è voluto                                                                    un enorme fallimento. Era riuscita a         “giacevano a pancia
   del tempo. Quando nel 1960                                                                          conquistare un ruolo molto ambito, nel       in giù”. È emerso che i
   uscì sul grande schermo il giorno                                                                   telegiornale della sera, ma le venne tolto   vasi sanguigni che si
   seguente molti quotidiani                                                                           perché si era lasciata coinvolgere troppo    dilatavano non erano
   titolarono così: “La sporca                                                                         nelle notizie che comunicava. L’empatia      nel cuore, ma nel pene.
   vita del culturame sinistro” o                                                                      e la grande capacità di trasmettere          Il sildenafil funzionava,
   “Pattumiera cinematografica”.                                                                       emozioni divennero il motore del suo         ma nella parte sbagliata
   L’avreste mai detto?                                                                                talk show, dal 1986 e per 25 anni.           del corpo.

          “Il suono è un miscuglio               Il cestista più famoso al mondo,                                                                            Nel 2017 SpaceX,
         di dissonanze e opulenza.               Michael Jordan ha dato inizio                                                                               la compagnia spaziale di
         L’atmosfera è pacata,                   alla sua brillante carriera anche                                                                           Elon Musk – fondatore
         persino nostalgica ma                   grazie al duro colpo ricevuto                                                                               di Tesla e Neuralink
         come avviene per la                     quando aveva 15 anni. Nel                                                                                   – ha raccolto in un
         copertina il risultato è                1978 infatti venne escluso dalla                                                                            video i sette anni di
         confuso, pretenzioso,                   squadra di pallacanestro della                                                                              tentativi falliti prima di
         disordinato”. Risale                    Laney High School perché non                                                                                far riatterrare il razzo
         al 18 giugno 1967 la                    era – ancora – sufficientemente                                                                             Falcon 9 perfettamente
         più grande stroncatura                  alto. Dopo essere stato scartato                                                                            integro e mantenere
         della storia del rock, con              decise di continuare ad allenarsi,      Frank O. Gehry fu uno dei maestri dell’architettura                 così la promessa che da
         la terribile recensione di              con impegno sempre maggiore,            più spesso finito nel mirino di critiche, soprattutto               sempre anima l’azienda:
         Richard Goldstein all’album             dimostrando il suo talento              per la casa dove abitò a lungo a Santa Monica                       permettere il riutilizzo
         dei Beatles Sgt. Pepper’s               e la sua competitività, fino a          con sua moglie Berta. Casa che, non solo nel                        dei razzi e diventare
         Lonely Hearts Club Band.                diventare la leggenda che è oggi.       1979 Barbara Goldstein definì “un collage cubista                   competitiva nel mercato
         A distanza di 50 anni come                                                      piombato nella strada per caso”, ma suscitava                       dei lanci spaziali. Un video,
         si è giustificato? “Quando                                                                                                                          quello di SpaceX, ironico
         l’ho ascoltato, il mio stereo   1978                                            anche le lamentele dei vicini per la sua bruttezza.
                                                                                         Chissà cosa penserebbero oggi, i vicini, sapendo                    e con oltre 23 milioni di
         era difettoso”.                                                                 che è diventata uno dei simboli dell’architettura                   visualizzazioni, dal titolo
                                                                                         contemporanea.                                                      “Come non far atterrare
                                                                                                                                                             un razzo orbitale” in cui
  1967                                                                                                                                                       in due minuti regala la

                                                                                      1979                                                                   più importante lezione
                                                                                                                                                             sull’errore come elemento
                                                                                                                                                             cruciale alla base di ogni
                                                                                                                                                             esperienza.

                                                                                                                                                    2017
16                                                forward #19 — (IN)SUCCESSO — 3 / 2020

     La ciclostorica di Montalcino,
     tra nebbie, fango e suggestive atmosfere.
     Un tempo la manifestazione ciclistica
     amatoriale si chiamava Eroica Primavera
     ed era la versione “meridionale”
     dell’Eroica Original, quella di Gaiole in
     Chianti, che si svolge da sempre la prima
     domenica di ottobre. Oggi invece la
     ciclostorica su strade bianche – con mezzi
     e costumi storici – prende il nome di
     Eroica Montalcino, visto che corre intorno
     al borgo toscano e al suo incomparabile
     paesaggio della Val d’Orcia. “La bellezza
     della fatica, il gusto dell’impresa” è lo
     slogan più comune tra gli “eroici”.
     Foto di Lorenzo De Simone
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