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IMPRESÆ DA RACCONTARE Volti r/assicuranti Il lavoro e le persone nel Gruppo Unipol A cura dell’Archivio Storico di CUBO
IMPRESÆ DA RACCONTARE Volti r/assicuranti Il lavoro e le persone nel Gruppo Unipol A cura dell’Archivio Storico di CUBO SPAZIO ARTE CUBO 20 ottobre 2020 - 09 gennaio 2021
Un’organizzazione o un’impresa che pensa se stessa come un luogo in cui si producono significati condivisi e li esplicita attraverso le narrazioni è un organismo il cui senso di appartenenza genera fiducia e permette di condividere facilmente quindi anche valori e conoscenza. Corrado Petrucco, Marina Rossi “Narrare con il Digital Storytelling a scuola e nelle organizzazioni”, 2009 2
INTRODUZIONE La storia delle compagnie che della società e accompagna i paragonabile e si sono trovate costituiscono il Gruppo Uni- cambiamenti del paese. Le per- largamente impreparate. Un’e- pol è soprattutto una storia di sone e il lavoro nelle imprese di mergenza di salute pubblica persone: le persone che hanno assicurazioni è il tema scelto che ha messo a dura prova operato in queste imprese, le per l’edizione 2020 della mo- tutte le persone, e non sol- hanno fatte crescere e le han- stra allestita a cura dell’Archivio tanto quelle che ne sono state no trasformate fino a creare il Storico del Gruppo Unipol; uno direttamente colpite: infatti, la gruppo che oggi conosciamo. scenario che si è rapidamente pandemia ha messo in ginoc- È anche la storia di come si è trasformato sotto i nostri occhi chio il sistema economico e organizzato e di come è cam- a causa dell’urto del Covid-19, produttivo mondiale. Sia la vita biato il lavoro delle assicurazio- una delle peggiori pandemie quotidiana delle persone che le ni in Italia negli ultimi due seco- a livello mondiale. In Europa loro attività ne sono uscite mo- li: un lavoro particolare, quello occidentale ed in America le dificate e l’esperienza vissuta in di fornire sicurezza e assisten- ultime due generazioni non questi mesi lascerà un segno za, che nasce dalle esigenze avevano vissuto nessun trauma anche nel nostro futuro. 3
A tale riguardo, un esempio emblematico è sicu- colare la storia del lavoro: uno dei più coinvol- ramente rappresentato dal lavoro agile o “smart genti è quello che utilizza le immagini fotogra- working”. Questo strumento innovativo di wel- fiche. Non è certamente casuale che, nei primi fare aziendale per l’incremento della produtti- decenni di vita della fotografia, tra i soggetti più vità, introdotto per conciliare la vita personale e rappresentati vi siano uomini e donne al lavoro quella lavorativa, è diventato improvvisamente nelle fabbriche, nei campi, nei laboratori artigia- l’elemento chiave per il migliore bilan- nali, per strada. ciamento possibile tra salute pub- Analogamente, il 28 dicembre blica, sicurezza sul lavoro e 1895, la prima pellicola pro- conservazione dell’impie- iettata su uno schermo ci- go; lo è, a maggior ra- nematografico mostra gione, a fronte della l’uscita degli operai ben più drammati- dalla fabbrica di ma- ca prospettiva di teriali fotografici una crisi azien- Lumière; quin- dale, del ricorso di, all’inizio della alla cassa inte- storia del cine- grazione, della ma troviamo un sospensione racconto che ha totale delle at- per protagonisti tività ovvero i lavoratori. della diffusione ancor più rapida In questo perio- dell’infezione vira- do, accanto alle le negli ambienti di immagini che ri- lavoro. traggono aspetti del- la vita contemporanea La mostra quindi non è delle città industriali in organizzata, come nel pas- espansione, ve ne sono al- sato, secondo un puro e sem- tre che appartengono alla tra- plice svolgimento cronologico, ma si dizione della storia dell’arte, come i apre lasciando spazio alle immagini inviate da ritratti; con la differenza, rispetto al passato, che governanti, aristocratici, benestanti, uomini tanti colleghi e colleghe che, con grande impe- d’arme o intellettuali non sono più gli unici depo- gno personale, hanno sperimentato forme nuove sitari del diritto di tramandare la propria immagi- di lavoro e di comunicazione tra loro, con l’im- ne alle generazioni successive (o, se si preferisce, presa e con i nostri clienti. alla storia): accanto ai capitani militari abbiamo Vi sono molti modi di narrare la storia, in parti- 4
i capitani d’industria, e poi, a mano a mano che della capitale lombarda, dopo i lunghi anni delle diminuiscono i costi di sviluppo delle lastre foto- guerre napoleoniche. grafiche, persone di ogni estrazione sociale. È evidentemente un ritratto giovanile, perché nel 1825 l’importante uomo d’affari francese, da Una delle prime immagini che ci sono pervenute, tempo trasferitosi in Italia, è già cinquantenne. relative alla storia delle imprese del gruppo, è un piccolo ritratto di Pietro Bourdillon, uno dei sette Le immagini immediatamente successive ci rac- fondatori (1825) della Compagnia di Assicurazio- contano di come le compagnie si organizzano, ne contro gli Incendj e sulla vita dell’uomo, me- della loro faticosa espansione negli altri stati glio nota come Milano Assicurazioni: un giova- preunitari, degli accordi intrapresi per garantire la ne uomo in abito d’epoca, piuttosto sicuro di sé, stabilità del mercato e i vantaggi del proprio posi- che ci fissa direttamente negli occhi; un perfetto zionamento. La nascita e la crescita delle agenzie esponente di quella classe imprenditoriale mila- ci descrivono le strategie di sviluppo delle diver- nese che pose le basi per la ripresa economica se imprese e sono lo specchio di differenti realtà territoriali, economiche, sociali, culturali, con le quali le compa- gnie sono chiama- te a confrontarsi. 5
Le fotografie ci consentono di approfondire ana- cui sono rappresentate la compagnia e le sette or- logie e differenze relative ad imprese che hanno ganizzazioni socie di Unipol: CGIL, CISL, UIL, CNA, alla base della propria fondazione motivazioni CONFESERCENTI, Alleanza Contadini – l’odierna molto diverse. La Fondiaria Incendio e La Fon- CIA – e, successivamente, Legacoop. diaria Vita (1879) nascono dall’incontro tra grup- “Gli agenti dovranno usare tutta la massima cura e pi finanziari e imprenditoriali italiani e francesi per diligenza, allo scopo di far conoscere al pubblico cogliere le opportunità offerte dalla costituzione il vantaggio delle assicurazioni, … procurando an- dello stato unitario italiano (1861); la Società Assi- che di mettersi in relazione coi principali proprie- curatrice Industriale (SAI, 1921) nasce dalle esigen- tarj, commercianti ed autorità per l’influenza che ze delle grandi industrie del nord, automobilisti- queste ultime possono esercitare”1. Così recita un che, tessili e chimiche. Ragioni analoghe spingono paragrafo del “Manuale d’Istruzione per gli Agen- la famiglia Lancia a costituire la Società Assicura- ti” della Milano Assicurazioni, databile attorno alla trice Unica Polizza (Unipol) nel 1961; operazione metà degli anni sessanta dell’Ottocento. L’ambien- riuscita a metà, perché la compagnia non verrà te di lavoro, nelle agenzie e in Direzione, per un posta in esercizio e verrà presto ceduta a causa di lunghissimo periodo, è contrassegnato dal lavoro gravi problemi finanziari dei fondatori. I successi- di scrittura e di calcolo che viene eseguito a mano. vi acquirenti, le cooperative della Lega Nazionale Ne deriva una massa imponente di documenti: i Cooperative e Mutue (LNCM), daranno avvio all’at- contratti e relativi fascicoli, le quietanze, le prati- tività di Unipol (1963) e la porranno al servizio di un che relative alle liquidazioni e ancora le norme, le importante progetto strategico: diventare un fat- istruzioni, le circolari, le tariffe, la corrispondenza tore di stabilità e sviluppo per le imprese aderenti con i clienti e tra le agenzie e la Direzione, i movi- alla Lega e un punto di riferimento attrattivo per il menti contabili; per non parlare del materiale pub- mondo sindacale, le associazioni professionali e i blicitario. Il problema si aggrava enormemente e la consumatori. mole dei documenti si moltiplica con la motoriz- La genesi di Unipol spiega alcune delle peculia- zazione di massa degli anni cinquanta e sessanta rità della sua struttura organizzativa. Nessun’altra del Novecento. Data la composizione del proprio impresa assicurativa italiana vede una presenza portafoglio, la SAI è la prima compagnia italiana così rilevante di agenzie con forma societaria co- ad affrontare il problema: solo l’introduzione degli operativa (denominate Assicoop); questa è una strumenti informatici può modificare radicalmente diretta conseguenza dello strettissimo legame tra la situazione. Nel 1963 SAI inaugura il suo Centro le agenzie e le imprese aderenti alla Lega che si EDP (Electronic Data Processing) per la gestione determina nei territori a più forte presenza coo- automatizzata del lavoro amministrativo. perativa sin dall’inizio dell’attività di Unipol. Una Non si tratta solo di eliminare le attività manuali; novità assoluta è la creazione (1974) dei Consigli il Centro diverrà lo strumento per la ridefinizione Regionali Soci che poi assumeranno il nome di Consigli Regionali Unipol (CRU). Si tratta di organi- 1 Compagnia di Assicurazione di Milano. Manuale d’Istruzione per gli Agenti, smi consultivi, presenti in tutte le regioni italiane, in manoscritto anonimo s.d., pag. 1, Archivio Storico di CUBO 6
complessiva e la progressiva in- telematico diretto e bidirezio- Nel 2003 Unipol fornisce a tut- tegrazione di tutte le principali nale tra la Direzione e le realtà te le agenzie d’Italia i servizi di procedure, modificando sensi- esterne (agenzie e Ispettorati); posta elettronica e accesso in- bilmente la prassi operativa del- tra i primi in Italia, assieme a ternet gratuito. Tra la fine degli la maggior parte del personale. quello di SAI, sarà completato anni cinquanta e gli anni ses- nel 1991. Una forte innovazio- santa del Novecento vengono Unipol, a pochi anni dal suo av- ne nel lavoro assicurativo viene introdotte molte innovazioni vio, si dota di un proprio cen- introdotta con la creazione del- tecniche in tutti i settori pro- tro di elaborazione dati (1968) le centrali telefoniche dedicate: duttivi: tra queste, il marketing e installa il primo elaboratore UniSalute, compagnia specia- e i primi utilizzi delle tecnologie elettronico (1969); l’anno suc- lizzata nell’assistenza sanitaria informatiche sono particolar- cessivo, l’ufficio deputato a tra- e Directa (poi Linear), società mente importanti nel compar- sferire i dati aziendali su sche- per la vendita delle polizze via to assicurativo. Nelle aziende de perforate, che poi saranno telefono, iniziano ad operare si diffonde la convinzione che processate dall’elaboratore, nel 1995. Nel 1996 prende avvio i tempi richiedano un’adeguata conta già 25 addetti. Nel 1971 Unipol Sertel, il servizio di assi- formazione non solo del perso- inizia la gestione automatiz- stenza telefonica agli assicurati nale con ruoli dirigenziali ma di zata del portafoglio RCA; nel per l’apertura e la liquidazione un’ampia fascia di quadri diret- 1980 prende avvio il progetto dei sinistri. tivi; queste figure devono pos- che stabilirà un collegamento sedere, oltre alle competenze specialistiche, spiccate doti di analisi, organizzative e deci- sionali, ovvero la capacità di coordinare, motivare, integrare e condurre a risultato gruppi di lavoro. L’attività formativa si ri- vela quindi indispensabile nella programmazione delle carrie- re, nella pianificazione azien- dale e nel ricambio dei gruppi dirigenti. In quest’ottica viene costituito il Centro Forma- zione e Addestramento SAI (1972), inserito all’interno della Direzione del Persona- le, con funzione di sviluppo delle risorse umane. 7
In occasione del primo decennale di attività (1973) mazione Personale e Formazione Rete commer- Cinzio Zambelli ricorda che: “Oltre il 90% delle no- ciale; inizia un percorso che porterà alla creazione stre forze operative (produttori, sub-agenti, agenti, di Unica - Unipol Corporate Academy (2016), la personale amministrativo e tecnico direttivo) è ve- struttura dedicata alla formazione di tutte le risorse nuto all’Unipol… senza esperienza alcuna di lavoro delle Società e delle reti di vendita del Gruppo. assicurativo”2; di conseguenza, la compagnia, fin Le compagnie del gruppo hanno un rapporto dall’esordio, avvia un importante programma for- molto stretto col territorio che le ha viste sorge- mativo, rivolto in primo luogo al personale impe- re, con la società civile e con le istituzioni. Tra le gnato nella produzione, per colmare il divario con immagini più significative di questo rapporto vi è le imprese concorrenti. L’attenzione alla crescita l’incontro (1962) tra la Direzione de La Fondiaria e delle competenze si conferma nei decenni suc- il sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, figura di spic- cessivi con i piani formativi commerciali (1979), il co del cattolicesimo impegnato del secondo do- nuovo progetto di formazione aziendale (1984) e poguerra, professore universitario, sottosegretario la creazione dell’Ufficio formazione rete di vendita di stato, parlamentare all’Assemblea Costituente; (1985). Nel 1999 vengono unificate le funzioni For- come tale svolge un ruolo importante nella reda- zione della Costituzione della Repubblica Italiana 2 Cinzio Zambelli, Discorso del decennale, dattiloscritto, giugno 1973, pag. 6, ed è il principale ispiratore dell’Articolo 2. Archivio Storico di CUBO 8
La Società Assicuratrice Industriale (SAI) fin dalla sua denominazione ufficiale ci ricorda il suo scopo fondativo: essere uno strumento al servizio di al- cuni grandi gruppi industriali, in particolare dell’in- dustria automobilistica torinese, in cui la FIAT, per effetto del ruolo assunto nella Prima Guerra Mon- diale, ricopre un ruolo preminente. Caratteristi- ca peculiare della FIAT, fin dalla sua costituzione (e che sarà fatta propria anche dalla SAI), è la sua apertura alle innovazioni: il suo fondatore, Giovan- ni Agnelli, ha costantemente guardato alle novità che venivano introdotte sul mercato americano. La FIAT è la prima fabbrica italiana ad utilizzare la catena di montaggio (1912), ispirandosi ai principi messi in atto per primo da Henry Ford. Sempre sul modello americano, viene costituita, nel 1925, la prima società italiana per la vendita rateale degli autoveicoli (SAVA) che sono commercializzati con una copertura assicurativa SAI per la RCA. Anche nel secondo dopoguerra, a partire dal 1962, la pre- sidenza di Umberto Agnelli modificherà profon- damente la fisionomia dell’azienda mettendo al centro il prodotto ed il rapporto col cliente, sulla indotto Unipol a sviluppare una crescente collabo- base dei principi del marketing già introdotti oltre razione con altre compagnie di assicurazioni mu- oceano. tualistiche e cooperative del continente. Questa rete di rapporti è sfociata nella costituzione di Eu- Unipol, fin dall’inizio della sua attività, intrattiene resa, la holding delle imprese assicurative europee relazioni positive con le amministrazioni munici- di ambito cooperativo (1990); i soci fondatori sono pali di Bologna. Molto significativi sono anche gli quattro grandi società: P&V (Belgio), Macif (Fran- innumerevoli legami con autorevoli esponenti del cia), Folksam (Svezia) e Unipol; in seguito hanno mondo sindacale, dell’imprenditoria pubblica e pri- aderito Maif (Francia) e HUK-Coburg (Germania), vata, dell’editoria, dell’informazione e delle espres- rispettivamente nel 1994 e nel 1997. Uno dei prin- sioni del volontariato. La necessità di confrontarsi cipali obiettivi è la condivisione di know-how in con grandi gruppi assicurativi che operano nella vari settori: ricerca e sviluppo, sistemi informatici dimensione sovranazionale, europea e non solo, esperti per la gestione dei sinistri, marketing, ca- e, contemporaneamente, la volontà di riaffermare nali distributivi; il tutto allo scopo di ottimizzare le la propria appartenenza all’ambito cooperativo, ha capacità operative di ogni azienda. 9
IL LAVORO ASSICURATIVO OGGI: SFIDE E OPPORTUNITÀ Il termine italiano crisi deriva dal latino crisis e questo dal greco κρίσις: scelta, decisione, fase decisiva di una malattia; dunque, sta ad indicare due aspetti, sempre compresenti, di una determi- nata situazione. 10
Da un lato, ne sottolinea la pe- ricolosità, dall’altro evidenzia che la crisi non è un fenomeno ingovernabile da subire passi- vamente; al contrario, è com- pito di chi ne è vittima fare le scelte necessarie e prendere le decisioni adeguate per limita- re i danni e trasformare la crisi in una nuova opportunità. In questo senso la crisi prodotta dal Covid-19 non fa eccezione, anche se in questo momento la nostra mente è rivolta soprat- tutto al ricordo delle vittime e al rispetto delle misure prese per superare definitivamente la fase emergenziale. Per capire come cambierà il lavoro dopo il coronavirus si può partire dal contest che il Gruppo ha proposto ai suoi la- voratori nei mesi di lockdown e il cui titolo era “Noi persone casa siano disponibili un tavolo Facendo schizzare in alto l’a- Unipol. Orgogliosamente ita- e una presa di corrente. Il la- sticella dello “smart working”, liani perché…”. voro è già cambiato ed è sta- strumento utilizzato fino a Tra le tante testimonianze ta questa la prima mutazione, poco tempo fa solo da po- fotografiche pervenute dal- forte e immediata, avvenuta a che persone. Chi è rimasto in le colleghe e dai colleghi che seguito dello scoppio dell’e- azienda si è munito di masche- hanno aderito all’iniziativa, ne mergenza sanitaria. Il lavoro è rine e guanti, ha usato l’ascen- abbiamo scelte alcune, ritenu- uscito dalle proprie sedi natu- sore da solo, si è allontanato dai te particolarmente significati- rali: gli uffici si sono svuotati colleghi: ha attuato insomma ve ai fini della nostra Mostra: per trasferirsi nelle case, in un le classiche misure di sicurezza quelle che raccontano di una angolo del soggiorno, del- che abbiamo imparato a cono- tecnologia onnipresente (pc, la cucina, del terrazzo o della scere negli ultimi mesi, sintetiz- stampanti, tablet e smartpho- camera da letto, modificando zate nella triste definizione di ne) che fa capolino ovunque in abitudini e ritmi quotidiani. “distanziamento sociale”. 11
L’emergenza ha costretto il mondo del lavoro a riorganizzarsi, introducendo anche migliora- menti e novità di rilievo, che stanno colmando lacune e spingendo verso la digitalizzazione. Le imprese si sono trovate di fronte a una sfida ina- spettata, in cui la tecnologia ha giocato un ruolo estremamente importante. Ma ancora più determinanti sono stati i lavorato- ri, le persone, capaci di individuare soluzioni, e di rimodellare il sistema produttivo rendendolo in grado di non fermarsi completamente. Un capi- tale umano di creatività ed energie che nemme- no il Coronavirus è riuscito ad annientare. L’ele- mento di novità, e forse quello che rimarrà dopo questa drammatica esperienza, non è quindi unicamente il ricorso al digitale e alla tecnolo- gia, quanto soprattutto la capacità di rimettersi in gioco, anche attraverso il confronto decisionale tra le parti sociali. Il massiccio ricorso allo smart working è scontato, oggi. Ma fino a ieri, per nu- merose imprese, è stato un tabù. Un’iniziativa interessante, che evidenzia un ritar- do tecnologico del nostro paese ma, nello stesso tempo, esemplifica la volontà di correre ai ripari, è stata quella, da parte di numerose imprese ita- liane (tra cui Unipol), di distribuire ai propri im- piegati una guida di pratiche virtuose su come lavorare al meglio da casa. Il lavoro a distanza ha costretto negli ultimi mesi un grande numero di lavoratori ad accrescere le proprie competenze tecnologiche, approfon- dendo, ad esempio, le potenzialità del proprio pc, come pure dei programmi, forniti dall’azien- da, che consentono di realizzare riunioni di lavo- ro in videoconferenza. 12
Lo smart working sperimenta- manifesta in molti modi e assume molte forme: dal ringraziamento to in questo periodo porta in per chi è in prima linea nel contrasto al Covid-19, all’esibizione in dote, in modo naturale, alcuni tutte le forme del tricolore nazionale, al richiamo ai valori fondativi aspetti virtuosi. della Repubblica, in primo luogo la sua Costituzione. Tra questi: la forte focalizza- Le persone Unipol hanno spesso condiviso immagini dei propri fa- zione verso l’obiettivo, la so- miliari, a sottolineare l’importanza degli affetti, a fronte dei disagi e brietà e brevità nelle discus- delle difficoltà vissute in questa fase; è la famiglia a suggerire quale sioni, la praticità delle riunioni sia l’atteggiamento giusto da adottare in questa circostanza. in videochiamata che risolve problemi logistici e abbatte il costo delle trasferte. Sono tutti elementi che po- tranno esserci utili, non solo nel prossimo futuro, quando saremo chiamati a ripartire, ma anche per delineare un possibile sviluppo successivo. L’ondata pandemica ha crea- to il contesto per promuovere nuovi processi che potrebbe- ro diventare la regola per le sfide di domani. Finora abbiamo parlato delle persone e del loro lavoro, ma occorre sottolineare l’altro aspetto evidenziato dal con- test: il senso forte di apparte- nenza ad una comunità, quel- la delle persone Unipol, che si riconosce e si sente parte atti- va della storia e della vita della collettività nazionale e che si adopera perché il paese possa presto ripartire. Nelle immagini e nei messag- gi l’orgoglio di essere italiani si 13
Ci rende anche consapevoli dell’unicità e della fragilità di questo patrimonio e ci impo- ne di ricordarcene quando l’e- mergenza sarà finita. Il piano strategico del gruppo Unipol per il periodo 2019- 2021, presentato l’anno scor- so, si conclude con queste parole: “Nella presentazione sono contenute informazio- ni e dati nonché attese, sti- me, previsioni di risultati e di eventi che riflettono le attuali visioni ed assunzioni del ma- nagement. Tali contenuti po- trebbero discostarsi, anche in maniera rilevante, da quanto Se si dovesse riassumere in un ventato industriale nel giro di effettivamente si realizzerà a singolo messaggio lo spirito due generazioni: è il passato causa di eventi, rischi, con- che ispira tutti quanti, forse che sembra indicare al futuro dizioni economiche e fatto- si potrebbe ricorrere a quello come continuare a coltivare il ri di mercato non noti o non inviato da un collega marchi- nostro orto tecnologico. prevedibili allo stato attuale o giano: “A 102 anni mia nonna che risultano essere al di fuori dopo la pandemia prepara Colpisce, in moltissimi casi, il del controllo del management l’orto come dopo la spagnola costante riferimento alla bel- stesso.” e le 2 guerre mondiali” (l’in- lezza delle proprie città, dei L’evento “non prevedibile”, “al fluenza spagnola, nota come propri borghi, degli ambienti di fuori di ogni controllo” di “la spagnola”, è una pandemia naturali, del paesaggio. La pan- qualsiasi autorità, pubblica o influenzale, con un elevatissi- demia ci rende tutti quanti più privata, statale o internaziona- mo indice di mortalità, che fra consapevoli di un’altra priva- le, si è verificato; il suo impat- il 1918 e il 1920 uccise circa 50 zione che si aggiunge alle per- to sugli scenari futuri non è al milioni di persone nel mon- dite umane e materiali di questi momento quantificabile, an- do). Il messaggio ricorda la mesi: la possibilità di godere li- che se si può ragionevolmen- famiglia e il lavoro, ma quello beramente e in sicurezza di un te prevedere che sarà molto che emerge è il nostro pas- immenso patrimonio collettivo pesante e di non breve durata. sato di paese contadino di- di cui siamo gli eredi. Questo, anche in considera- 14
zione del fatto che la nuova stinato a fuoriuscire dai suoi motica al servizio delle perso- crisi dovuta alla pandemia fa ambiti tradizionali: ad esem- ne e delle imprese e miranti a seguito alla crisi economica e pio, chi è specializzato nelle ridurre il consumo energetico finanziaria iniziata nel 2008, i coperture auto dovrà iniziare e l’inquinamento ambientale. cui effetti negativi, in Italia, sia ad operare nell’ecosistema Non si parte da zero, perché in termini di PIL che in termi- Mobilità e quindi a confron- Unipol ha un notevole baga- ni di occupazione, non sono tarsi con le problematiche del glio tecnologico, fortemente ancora stati completamente noleggio a lungo termine, del sviluppato nel decennio tra- riassorbiti. mercato dell’auto (broker), scorso: il gruppo è leader in Se, al momento, non è possi- degli effetti dei nuovi disposi- Europa per numero di dispo- bile indicare delle cifre credi- tivi, e così via. sitivi (oltre 4 milioni) di loca- bili, è però possibile recupera- Gli specialisti della salute do- lizzazione satellitare in Euro- re le idee che stanno alla base vranno confrontarsi con l’in- pa (“black box”) e si distingue del piano di sviluppo di Unipol, tero ecosistema Welfare, in nell’offerta di servizi telematici idee che dovranno misurar- cui spiccano l’emergenza per e di liquidazione telematica; si con la realtà concreta della l’assistenza domiciliare e le inoltre, può contare su una società italiana per aiutarla a lungodegenze e le opportuni- rete di collaboratori diffusa in ripartire. Il piano delinea un’e- tà contenute in nuove relazio- modo capillare su tutto il ter- voluzione complessiva ed un ni industriali da concordare; ritorio nazionale, la più estesa superamento del lavoro assi- infine chi si occupa di casa e tra tutte le compagnie italiane. curativo a partire dai tre com- impresa sarà sempre più coin- Persone e volti r/assicuranti parti in cui il gruppo ha una volto negli sviluppi della do- per fare ripartire il paese. posizione di mercato premi- nente: auto, salute e welfare, casa e imprese. Per ciascuno di questi tre comparti viene introdotto il concetto di eco- sistema integrato, cioè di un sistema in cui le attività og- getto delle tradizionali forme assicurative vanno ad inte- grarsi con altre, a volte nuove o nuovissime. Tutte quante necessitano po- tenzialmente di coperture specifiche: il che implica che il lavoro dell’assicuratore è de- 15
LE COMPAGNIE SI ORGANIZZANO “Leonardus Cattaneus, civis et mercator lanue, Sono quindi i mercanti e i notai italiani a creare i sponte assecuravit Benedicto de Prothonotaro termini fondamentali del lessico assicurativo: as- de Messana florenos auri trecentos boni auri, etc., sicurazione (dal latino securare o securitas), po- super salmis frumenti”. Questa frase è il primo lizza, contratto, premio, rischio, compagnia (in- capoverso di un atto notarile genovese del 1343, trodotto dai fiorentini per indicare una impresa di probabilmente il più antico contratto in cui l’ope- particolare rilievo che si differenzia dalle attività razione di assicurare viene dichiarata formalmen- artigiane). Nel XVI secolo, quando la penisola per- te; vi si afferma che Leonardo Cattani, cittadino de importanza a causa dell’apertura delle rotte at- e mercante di Genova, assicura un carico di fru- lantiche, a Londra troviamo ancora degli esempi mento di proprietà di Benedetto da Messina, in di contratti assicurativi stipulati in lingua italiana. navigazione tra le due città. Questa influenza è di lunga durata: uno dei mag- giori studiosi italiani afferma:“…nelle polizze pisa- È poco noto, al di fuori dell’ambito degli studio- ne e fiorentine dell’ultimo decennio del XIV se- si di storia economica, che l’assicurazione – nel colo (l’assicurazione è da ritenersi nata nel primo significato che ha assunto allora e conserva oggi ventennio) è stata riconosciuta la matrice della - ha la sua origine nella maggiore potenza eco- polizza di assicurazione marittima giapponese, nomica del XIV secolo, cioè l’Italia; ha origine instaurata con la legge del 1949, a sua volta di de- precisamente nelle città portuali: Genova, Pisa, rivazione dalla legge inglese del 1906 e, quindi, Napoli, Palermo, Venezia (perché i primi contratti dalla polizza del Lloyd del 1779”3. assicurano i trasporti marittimi) e a Firenze, che di questi porti si serve per importare materie prime 3 Federigo Melis, Origini e sviluppi delle assicurazioni in Italia (secoli XIV – XVI), ed esportare i propri prodotti in tutta Europa. Vol. I, pag. 3, INA, Roma, 1975 16
L’assicurazione è un’attività posta al servizio della zione alla Camera di Commercio milanese come stabilità e dello sviluppo delle società in fase di “negoziante in banca e seta” cioè l’élite della clas- espansione e si riduce nei periodi di crisi o di de- se imprenditoriale cittadina. clino economico; è quanto accade in Italia, con rare eccezioni, nel XVII e XVIII secolo. Le lettere di “richiesta d’impiego” pervenute alla Milano Assicurazioni all’inizio della sua attività (se La ripresa è lenta e disomogenea, fortemente ne sono conservate oltre cinquanta) forniscono condizionata dalle particolarità locali. Nella prima uno spaccato delle figure professionali che offro- metà dell’Ottocento le coperture riguardano an- no i propri servizi: ingegneri, agronomi, avvocati, cora, per la maggior parte, il trasporto marittimo segretari, contabili, a volte molto qualificati, a giu- e le piazze interessate sono soprattutto Genova, dicare dai curricula allegati. Si propongono per la Trieste (divenuto nel frattempo il porto principale valutazione dei rischi da assumere, dei danni da dell’Impero asburgico), Livorno e Napoli. liquidare e per gli incarichi amministrativi. Un importante documento organizzativo mano- Dopo la Restaurazione (1815), sull’esempio delle scritto: Disposizioni Generali 1825-1826, che reca compagnie che si erano costituite in Inghilterra la firma e il visto per approvazione del Presidente già nel Settecento e, più di recente, in Francia, Giuseppe Marietti, presenta il “Progetto di siste- cominciano a sorgere le prime imprese assicu- mazione degli Ufficj dell’Amministrazione e della rative che commercializzano garanzie incendio e Pianta morale degli impiegati”. vita. Tra le prime c’è la Compagnia di Assicurazio- ne contro gli Incendj e sulla vita dell’uomo (1825, Il documento propone: “le divisioni di detti Ufficj detta anche Milano Assicurazioni) che è la prima in Segreteria, Contabilità e Tesoreria” e fornisce società anonima (ovvero per azioni al portatore) gli indirizzi generali alle varie attività. Tra queste dell’Italia preunitaria. I soci fondatori sono sette: troviamo: “Il legame degli ufficj sta nel protocollo tra questi, ricordiamo Pietro Bourdillon (1775 - e nell’Archivio. Il primo nel fare nota di ciascun 1846) che nel primo consiglio di amministrazione affare al suo nascere e seguitare il trapasso delle svolge la funzione di censore (è il responsabile carte ad ogni loro movimento, il secondo col rac- della parte contabile) e diverrà poi il secondo pre- cogliere e classificare le carte tutte relative agli af- sidente della compagnia (1831 - 1840). fari terminati, ed alle operazioni eseguite, non che quelle che riguardano operazioni le quali devono per loro natura rimanere in sospeso fino a che Come pure Giulio Mylius che nasce a Milano nel si verifichi l’eventualità, come nelle assicurazioni 1800, ha una formazione come ingegnere e a 25 contro gli incendj, in quelle sulla vita dell’Uomo, e anni diviene socio dell’azienda paterna. Il padre nelle rendite vitalizie”4. Enrico (Heinrich), austriaco di nascita, si trasferi- sce a Milano nel 1788, a 22 anni, per dirigere la filiale milanese della casa mercantile di famiglia. 4 Disposizioni Generali 1825 - 1826, manoscritto anonimo, pagg. 3-4, Archivio Nel 1833 la ditta Enrico Mylius & C. ottiene l’iscri- Storico di CUBO 17
L’espandersi dell’attività assi- curativa trova forti ostacoli sia nell’arretratezza economica generale degli stati preunitari, sia nella frammentazione po- litica; infatti, molti stati, pre- occupati del drenaggio delle scarse risorse economiche operato dalle compagnie stra- niere, creano compagnie di stato in regime di monopolio. Questo accade nei due Duca- ti di Modena e di Parma, che nel 1841 istituiscono l’assicu- razione di stato e revocano l’autorizzazione ad operare alle compagnie francesi, pie- montesi e lombarde (cioè au- striache, tra cui Milano Assicu- razioni). Poco dopo gli stessi provvedimenti restrittivi ven- gono adottati anche dal Regno di Sardegna e dallo Stato della Chiesa. La situazione cambia lenta- mente dopo la costituzione dello stato unitario (1861) che porta alla formazione di un mercato assicurativo naziona- le. Cambia anche il quadro di riferimento normativo: vengo- no promulgati il Codice civile e il Codice commerciale (1865) che contiene una prima re- golamentazione del contratto di assicurazione, delle società mutue (definite “associazioni 18
commerciali”) e delle attività di intermediazione. Gli anni successivi sono mol- to importanti per l’attività as- sicurativa che entra nell’epo- ca della maturità, sia grazie al contributo essenziale delle scienze matematiche (stati- stica e matematica attuariale) che permettono di quantifi- care con notevole precisione i fattori di rischio e di costru- ire tariffe adeguate, sia grazie ai progressi della contabilità e dell’organizzazione che con- sentono una gestione indu- striale delle imprese. Un altro fattore molto impor- tante è la crescita della riassi- curazione dei rischi (una crea- zione del XIX secolo). La riassicurazione è un’ope- razione che si svolge tra due compagnie di assicurazione, mediante la quale la prima si li- bera di parte del rischio assun- to dai propri clienti - ritenuto troppo gravoso -, trasferendo- lo ad una seconda compagnia, detta appunto riassicuratrice; in pratica, è un’assicurazione sull’assicurazione. In tal modo l’assicuratore di- retto può assumere rischi che eccedono le sue potenzialità (evitando il pericolo di falli- mento) e la riassicurazione di- 19
venta un fattore importante di stabilità e di svilup- già nel 1884 La Fondiaria Incendio è la quarta so- po dell’intero sistema. cietà assicuratrice per raccolta premi tra le com- Il 15 gennaio 1879 viene costituita, a Firenze, la pagnie italiane e sesta assoluta, comprendendo società anonima per azioni: La Fondiaria Compa- anche le compagnie straniere. Una notevole par- gnia italiana d’assicurazioni a premio fisso contro te del merito va a Emile Guitard, primo Direttore l’incendio. La società prende a mo- Generale de La Fondiaria Incendio, dello la Compagnia parigina La un tecnico di grande esperien- Fonciére, il cui presiden- za proveniente dalle assi- te, Jean Marie George curazioni francesi. de Soubeyran è tra i Lo vediamo al cen- promotori di Fon- tro, in piedi, in una diaria, assieme al foto d’epoca finanziere Do- (vedi la pagina menico Bal- precedente) duino; l’altro del gruppo grande pro- dirigente tagonista, della so- Pietro Ba- cietà; sot- stogi (il più to di lui, importante seduto, finanzie- troviamo re toscano Enrico Fan- dell’epoca), tazzini che non figura lo sostituirà in primo pia- (1893) nell’in- no, ma svolge carico di Di- un ruolo deter- rettore Generale minante tramite i de La Fondiaria suoi collaboratori, in Incendio e La Fon- primo luogo il principe diaria Vita (sorta alla Tommaso Corsini (primo fine del 1879). È un segna- presidente di Fondiaria). le importante, perché nel 1894 La compagnia offre garanzie sia ai si avrà l’ingresso nella compagine nuovi stabilimenti industriali che stanno sor- azionaria della Banca Commerciale Italiana e gendo in varie parti della penisola, sia al settore del Credito Italiano, in parallelo al disimpegno del- edilizio pubblico e privato, sia alle famiglie e ai la finanza francese. Nel 1883 la Fondiaria Incendio produttori agricoli; il successo è notevole perché partecipa alla fondazione del “Concordato Italiano 20
Incendi”, sulla base di un ac- Il concordato prevede l’ado- Nella foto vediamo i rappre- cordo sottoscritto a Bologna zione di un testo unico di con- sentanti delle compagnie alla con tre delle maggiori società dizioni di polizza per tutte le riunione di Venezia (novembre assicuratrici dell’epoca: le Assi- imprese firmatarie e una tariffa 1884); si riconosce Emile Gui- curazioni Generali, la Riunione unica, da aggiornare periodi- tard, seduto all’estremità destra. Adriatica di Sicurtà (RAS) e la camente, dei rischi industriali; Compagnia Anonima di Assi- inoltre, definisce le modalità curazioni di Torino (Toro). della ripartizione coassicurativa e della riassicurazione. L’accordo diviene operativo il 1° gennaio 1884 con l’adesione Il concordato italiano riprende i anche di Milano Assicurazioni. principi di un analogo accordo raggiunto nel 1843 tra le prin- cipali compagnie operanti nel lombardo-veneto. 21
L’Italia avvia una prima fase di sviluppo industriale nella seconda metà degli anni no- vanta. La crescita prosegue a ritmi sostenuti (anche a para- gone degli altri stati europei) fino alla Prima Guerra Mondiale dove l’Italia si presenta con un apparato produttivo di media potenza, non troppo inferiore a quello del suo diretto avversa- rio, l’Impero Asburgico. Nel 1913 l’agricoltura rappresenta il 37% del prodotto nazionale e l’indu- stria il 25%; progressivamente, il rapporto si inverte. Nel 1925 la quota dell’agricoltura è del 33% mentre quella dell’industria sale al 30%. Il sorpasso avviene negli anni che precedono la Seconda Guerra Mondiale: nel 1938 l’industria su- pera l’agricoltura con il 31 % rispet- to al 27%. La Società Assicuratrice Industriale (SAI, 1921) nasce dalla convergenza di interessi di alcuni nuclei manifatturieri del nord Ita- lia: gli imprenditori tessili intendono assicurare il commercio e il traspor- to delle loro merci (lane e cotoni), mentre la FIAT vuole garantire i nuo- vi rischi legati alla produzione e alla circolazione delle automobili. Primo presidente è Giovanni Agnelli, vice presidenti sono Piero Pirelli e Vittorio Emanuele Marzotto; nel primo consi- glio di amministrazione è presente an- che Senatore Borletti. 22
L’atto costitutivo della SAI afferma che la società tutti i rami; parole di Camillo Protto, primo ammini- ha: “per oggetto l’esercizio di tutti i rami di assicu- stratore delegato 1925 -1938. Nella pratica, questo razione e di riassicurazione consentiti dalla legge”; significa curare in modo particolare produzione e in realtà, la compagnia inizia ad operare nei rami organizzazione, mantenere uno stretto control- Trasporti, Responsabilità civile, Infortuni e Incen- lo dei costi e valorizzare le competenze tecniche; dio. Solo più tardi e progressivamente l’attività verrà caratteristiche che vengono conservate anche nel estesa ad altri rami. secondo dopoguerra, nonostante le mutate di- Nella foto vediamo Umberto Agnelli (vedi la pagina mensioni dell’impresa. precedente) e Annibale Vola (al microfono) in oc- Il 27 dicembre 1960 Umberto Agnelli, ventiseienne, casione di un incontro con gli anziani dell’azienda entra nel Consiglio di Amministrazione della SAI; nel nel 1962. Il ragioniere Annibale Vola (1885 - 1962) 1962 assume la carica di amministratore delegato; inizia ad operare presso l’Anonima Infortuni, un’im- pochi mesi più tardi, dopo la scomparsa di Annibale presa assicuratrice controllata dalle Assicurazioni Vola, diventa presidente. Agnelli è portatore di un Generali che aveva fra i suoi clienti la FIAT; si occu- nuovo approccio al mercato: propone la centralità pa della liquidazione de Il Mare e dell’Unione Rischi del cliente come consumatore, considera il pro- e Assicurazioni, le due società rilevate dalla SAI al dotto assicurativo come un qualsiasi prodotto di suo esordio, e nel 1921 viene indicato da Giovanni largo consumo, i suoi collaboratori introducono il Agnelli come direttore generale della SAI, incarico marketing. Paradossalmente (ma non troppo) libe- che conserva fino al 1962. Assume anche ruoli im- ra la SAI dalla tradizionale subalternità alla FIAT che portanti nelle società del gruppo FIAT; è direttore ne frenava i piani di sviluppo e propone una politica generale della SAVA e amministratore delegato espansiva in tutti i rami, non solo quello automo- dell’IFI. I suoi quarant’anni alla guida operativa della bilistico. Si fa promotore di una politica di forte in- società segnano un’epoca per la compagnia. La SAI novazione organizzativa introducendo la direzione consolida precocemente il suo legame con la rete commerciale (1965) e successivamente le divisioni di vendita rateale degli autoveicoli FIAT, organizzata (1972) che sostituiscono i tradizionali rami assicu- nel 1925 attraverso la creazione della Società Ano- rativi (in entrambi i casi la SAI è la prima tra le com- nima Vendita Autoveicoli (SAVA); questo fatto pro- pagnie italiane); attribuisce un ruolo essenziale alla gressivamente sposterà il baricentro della società formazione e alle nuove tecnologie informatiche. da Milano (prima sede legale) a Torino. La Società Assicuratrice Unica Polizza (Unipol) vie- ne fondata nel 1961, per iniziativa della famiglia Nel 1938, in occasione dello spostamento formale Lancia, ma la società prende vita solo quando di- di sede da Milano a Torino, Annibale Vola assume venta uno strumento per lo sviluppo del movimen- anche la carica di amministratore delegato con- to cooperativo. centrando su di sé tutti i principali incarichi direttivi. Questa è un’antica aspirazione; nel 1947 l’Assem- Nei primi due decenni di attività lo stile direzionale blea dei delegati al Congresso della Lega Nazionale della SAI è contrassegnato da: “severa economia”, delle Cooperative e Mutue svoltosi a Reggio Emilia, “vigile e assidua cura”, “perfetta organizzazione” di approva all’unanimità un documento nel quale si 23
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chiede al Consiglio direttivo di: “... farsi promotore pali artefici dell’acquisizione, è all’epoca responsa- della costituzione di una società di assicurazione bile dell’Ufficio Legale della Lega delle Cooperative. alla quale fare aderire le cooperative italiane che Nella foto lo vediamo intervenire alla terza assem- dovranno sentire il dovere di affidare alla nuova blea di bilancio di Unipol (26 giugno 1966). In oc- istituzione le assicurazioni contro i rischi di ogni casione del decennale di attività della compagnia, genere”5 . Gaeta precisa le ragioni di quella scelta diretta: “… Sono evidenti i propositi di rendersi indipendenti all’autoconquista del portafoglio di tutto il movi- dai soggetti presenti sul mercato e di fare pesa- mento cooperativo e alla conquista di quello dei re (economicamente e politicamente) il cospicuo movimenti che alla cooperazione si collegano; importo dei premi versati annualmente dalle im- all’investimento reddituale delle disponibilità finan- prese della Lega indirizzandolo verso una società ziarie in funzione di promozione e consolidamento al servizio del movimento. Nell’immediato questo del movimento cooperativo; all’esercizio dell’atti- progetto non prende corpo, ma l’esperienza matu- vità assicurativa …, in funzione intrinseca di servizio rata nella gestione diretta di un’agenzia della Savoia degli assicurati, ispirata dalla sua stessa matrice co- (1960) spinge la Federcoop bolognese a riproporlo. operativa, in funzione di difesa dei cooperatori e dei Il 5 novembre 1962 un’assemblea dei cooperatori, lavoratori in genere sul mercato dell’assicurazione svoltasi a Bologna, dà il via libera all’acquisto di una contro i danni”6. Oscar Gaeta ha una vita singolare, compagnia denominata Unipol, costituita a Torino, a tratti avventurosa: militante socialista fin da gio- con atto del 25 gennaio 1961, non ancora entrata vanissimo, dopo aver partecipato alla Prima guer- in esercizio. I soci fondatori, ovvero le cooperati- ra Mondiale, si laurea in Giurisprudenza nel 1920 e ve che sottoscrivono le quote sociali necessarie inizia a esercitare come avvocato. Nel 1921 è tra i all’acquisto, sono 195; le province più rappresenta- fondatori del Partito Comunista d’Italia; nello stes- te sono Bologna, Modena, Reggio Emilia, Forlì, ma so anno, eludendo i controlli della polizia italiana, vi sono anche due cooperative milanesi. Il 28 gen- si reca a Mosca come delegato al terzo Congresso naio 1963 la Compagnia Assicuratrice Unipol S.p.A. dell’Internazionale Comunista, e qui incontra Lenin trasferisce la propria sede da Torino a Bologna; nel- e Trotskij. Nel maggio 1945 è tra i rifondatori della lo stesso giorno l’Assemblea ordinaria degli azioni- Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue di cui sti delibera “di confermare l’affidamento dell’Am- diventa il principale esperto di questioni giuridiche; ministrazione sociale ad un Amministratore Unico in questa veste fornisce un contributo essenziale e di chiamare a tale carica il Sig. Avv. Oscar Gaeta”. all’elaborazione del “Codice della Cooperazione”. Il 26 marzo 1963 si tiene il primo consiglio di am- Come presidente di Unipol (1963 – 1969) e poi ministrazione che nomina presidente l’avvocato presidente onorario (1969 – 1977) sviluppa un’in- Oscar Gaeta e vice presidente l’avvocato Michele tensa attività per rafforzare ed estendere i legami Brunetti. Oscar Gaeta (1895 – 1977), uno dei princi- con le organizzazioni socie e il movimento coope- rativo, nazionale e internazionale. 5 Unipol Assicurazioni. Decennale 1963-1973, pag. 10, STEB, Bologna, 1973, Ar- chivio Storico di CUBO 6 Unipol Assicurazioni. Decennale 1963-1973, op. cit., pag. 4 25
IL LAVORO CHE CAMBIA L’Italia che esce dal secondo conflitto mondiale è Nell’agosto del 1944, a pochi mesi dalla libera- un paese vinto e devastato; oltre alle ingenti per- zione di Roma, le principali compagnie costitu- dite umane, le conseguenze dei bombardamenti iscono l’Associazione Nazionale fra le Imprese e di quasi due anni di guerra combattuta diretta- Assicuratrici (ANIA). mente sul suolo italiano sono pesantissime. Molte Il nuovo organismo rappresenta la categoria, ha infrastrutture - in primo luogo i trasporti e le co- la facoltà di regolare i rapporti di lavoro e nego- municazioni - risultano in gran parte danneggiate ziare gli accordi sindacali; tra le sue finalità vi è o distrutte; la rete ferroviaria è operativa solo per quella di promuovere lo studio dell’attività assi- metà rispetto all’anteguerra, ancora più grave è la curativa nei suoi aspetti tecnici, economici, fi- situazione delle strade e dei ponti, la maggior par- nanziari, legali e amministrativi. te della grande flotta mercantile è stata affondata o requisita dai vincitori. Tuttavia, la maggior parte Da un esame dell’andamento comparato del delle industrie del nord ha subito solo danni limi- reddito nazionale lordo a prezzi costanti e dei tati e questo sarà uno dei fattori determinanti per premi assicurativi nel periodo 1951-1966, si rica- la ripresa successiva, alimentata, a partire dal 1947, va che il primo aumenta mediamente del 5,4% dagli aiuti del Piano Marshall; tra gli altri fattori, si annuo, mentre l’importo complessivo dei premi possono ricordare lo sviluppo di infrastrutture aumenta del 10,5% annuo (dell’8% nel ramo vita adeguate, la disponibilità di fonti energetiche a e dell’11,50% nei rami danni). basso costo e una forza lavoro italiana altamente Questo significa che una parte consistente del qualificata e altrettanto sottopagata. maggior reddito a disposizione delle famiglie e Ne deriva che le merci prodotte in Italia sono di delle imprese va ad alimentare il risparmio e la buona qualità e a costi competitivi; invadono i domanda di servizi e coperture assicurative. mercati esteri e spingono in alto il PIL. Tra il 1951 Si tratta dei rischi legati alla motorizzazione di e il 1963 la crescita economica è sempre supe- massa da un lato e all’espansione dell’economia riore al 4% annuo, con punte del 7% ed oltre; cre- dall’altro (rischi industriali legati alla creazione di scono anche i posti di lavoro fino a raggiungere nuovi insediamenti produttivi o infrastrutture o la piena occupazione. allo sviluppo dell’edilizia residenziale). 26
Nel 1950 sulle strade italiane circolano solo sette vetture per ogni mille abitanti; questo rapporto sale poi a 48 su 1000 e raggiunge la soglia dei due- cento nel 1971, dei trecento nel 1979 e poco meno di 370 nel 1984. Il 24 dicembre 1969 la legge 990 introduce l’assicurazione obbligatoria della responsabili- tà civile che deriva dalla circo- lazione dei veicoli a motore. Il regime di condizioni di polizza RC auto e di tariffe amministra- te dallo stato cessa nel 1994; da quel momento i prezzi e le condizioni di assicurazione sono oggetto di libera contrat- tazione tra le parti. Negli stessi anni, altri provvedi- menti normativi incidono for- temente sul lavoro assicurati- vo: tra questi, la legge 30 luglio 1990, n. 218 (c.d. Legge Amato) che consente agli istituti ban- cari di detenere partecipazioni nelle compagnie assicurati- ve (nel 2011 le banche hanno commercializzato il 55% di tutti i prodotti vita - erano l’1% nel 1990 -; segue, dopo una lunga gestazione, il Codice delle as- sicurazioni (2005) che riordina tutte le norme sul settore ac- cumulatesi nel tempo. 27
In stretta relazione col Codice delle assicurazioni I provvedimenti della UE si inseriscono in un qua- è un altro provvedimento con un forte impatto sul dro internazionale in movimento; nel 1995 viene mercato: la legge n. 248 del 4 agosto 2006 (c.d. fondata l’Organizzazione Mondiale del Commer- legge Bersani), il cui fine è favorire le famiglie e cio (OMC/WTO) in sostituzione dell’Accordo Ge- aumentare la concorrenza nel settore. Vi è poi la nerale sulle Tariffe e il Commercio (GATT). graduale crescita d’importanza della legislazione Fino all’inizio degli anni sessanta la maggior parte europea: nel 1992 l’Unione Europea introduce il delle imprese italiane dell’epoca (comprese quelle regime di libera prestazione dei servizi per tutte assicurative) ha una struttura ispirata al modello le società e le persone fisiche negli Stati membri. industriale fordista: ovvero un’organizzazione for- Gli assicuratori UE ottengono così il diritto di temente gerarchica, suddivisa per funzioni, che ha condurre le proprie attività in qualsiasi altro Stato come principale obiettivo quello di raggiungere li- dell’Unione senza l’obbligo del domicilio nel pae- velli elevati di efficienza tecnica. se in cui è venduta la copertura. Data la sua elevata produttività, si tratta certamente di un modello adeguato a soddisfare le necessità del consumo di massa; tuttavia, mes- so alla prova 28
da una società in rapido cam- za, che istruiscono le pratiche competenze, sono chiamati a biamento come quella del se- per la liquidazione dei sinistri svolgere lavori più qualificati. condo dopoguerra, rivelerà no- o sviluppano la corrisponden- La prima impresa italiana ad in- tevoli difficoltà di adattamento. za con i clienti; una fascia del trodurre novità consistenti è la Nel 1965 il sociologo france- personale altamente qualifica- SAI. La società deve affrontare se Michel Crozier pubblica un ta e dotata di notevole auto- contemporaneamente la dop- libro dal titolo: Il mondo de- nomia decisionale. pia sfida di un ricambio gene- gli impiegati, nel quale illustra razionale del vertice azienda- i risultati di una ricerca da lui La maggior parte delle consi- le non più rinviabile (Annibale condotta, fra il 1955 e il 1960, derazioni svolte dalla ricerca Vola ricopre la carica di am- su 3.000 dipendenti delle sedi francese si può applicare an- ministratore delegato dal 1938 centrali di sei compagnie di as- che alle imprese assicurative al 1962 e di direttore generale sicurazione parigine. italiane che scontano solo un dal 1921 al 1962) e dei problemi Se ne ricava un’immagine fede- ritardo tecnologico di alcuni organizzativi e gestionali legati le dell’attività lavorativa, dove è anni. Le attività lavorative (che alla motorizzazione di massa. l’esperienza maturata nei diversi il lessico aziendale indica sin- uffici, attraverso lo svolgimento teticamente come “produzio- Nel 1950 la RCA rappresen- di diversi compiti, a permettere ne”) consistono in un’intensa ta circa il 60% dell’attività della l’accumulazione delle cono- attività di scrittura e di calcolo compagnia, nel 1952 la per- scenze degli impiegati. fortemente ripetitiva che pro- centuale sale al 70% per giun- Questo vale per la maggior duce una massa imponente di gere al 75% nel 1958. Umberto parte delle figure professionali, documenti cartacei (contratti, Agnelli (amministratore dele- a partire dai commessi. Fanno polizze, quietanze, liquidazio- gato e poi presidente dal 1962) eccezione le perforatrici e le ni, documenti contabili, ecc.); si fa interprete di un nuovo ap- dattilografe (mansioni affidate tutti questi processi produtti- proccio al mercato che mette quasi esclusivamente a perso- vi obbediscono a procedure al centro del lavoro assicurativo nale femminile), le cui attività operative codificate che stabi- le esigenze del cliente/consu- fortemente ripetitive, caratte- liscono tempi, metodi e risul- matore, secondo i principi del rizzate da regolarità e dalla ri- tati. In questa fase, rispetto al marketing; il prodotto assicu- chiesta di un alto rendimento, comparto industriale, nelle im- rativo è inteso come un bene richiedono un apprendistato prese assicuratrici si assiste ad di largo consumo destinato a specifico. una maggiore mobilità virtuo- soddisfare lo specifico bisogno La ricerca colloca al livello più sa; non è infrequente il caso di di sicurezza. elevato della gerarchia impie- lavoratori che iniziano il proprio Da queste idee di base deriva- gatizia i redattori di testi, cioè percorso professionale ai livel- no le innovazioni che vengono coloro che si occupano di li più bassi ma, dopo qualche introdotte negli anni successivi redigere i contratti di poliz- anno, acquisite le necessarie e che trovano riscontro in un 29
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