Il posto delle donne - MAGAZINE INTERCULTURALE N. 1 - Comune di Ravenna
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N. 1 ottobre 2021 MAGAZINE INTERCULTURALE Il posto delle donne Realizzato nell’ambito del progetto FAMI CASPER II PROG-2350
PAROLA APERTA Magazine interculturale Numero 1 Autorizzazione del Tribunale di Ravenna del 20/02/2021 Num. R.G. 2202/2021 Num. Reg.Stampa 1471 Editore: Cooperativa sociale Terra Mia Direttore responsabile: UNIONE EUROPEA AUTORITA’ DELEGATA AUTORITA’ RE Silvia Manzani parolapertamagazine@gmail.com Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 - Obiettivo Specifico 2.Integrazione / Migrazione lega Nazionale ON 2 - Integrazione – Piani d’intervento regionali per l’integrazione dei cittadini di paesi terz Delegata – IMPACT Piano Regionale Multi-Azione CASPER II – PROG 2350 Redazione: CUP E49F18000530007 Serena Agostinelli, Maria Adelaide Carnazza, Paolo Fasano, Chaimaa Fatihi, Simona Franchini, Giampaolo Gentilucci, Silvia Manzani, Sara Mazzola, Takoua Ben Mohamed, Johnson Odiase, Boban Pesov, Benedetta Rivalti, Maria Rivola, Giovanna Santandrea, Jessica Serva, Elisabetta Somaglia, Tatiana Tchameni Paho. Fotografie: In copertina: Aisha Mahdi Mohamed, Luca Gambi, Silvia Manzani. mediatrice interculturale somala Grafica: Teo Simonov UNIONE EUROPEA UNIONE EUROPEA AUTORITA’ AUTORITA’ RESPONSABILE RESPONSABILE UNIONE EUROPEAUNIONE EUROPEA AUTORITA’ AUTORITA’ DELEGATA DELEGATA AUTORITA’ DELEGATA AUTORITA’ AUTORITA’ DELEGATA RESPONSABILE AUTOR Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione Fondo Asilo, Migrazione 2014-2020 Fondoe Integrazione Asilo, - Obiettivo 2014-2020 Migrazione Specifico e -Integrazione Obiettivo 2.Integrazione Specifico / Migrazione 2.Integrazione 2014-2020 / Migrazione - Obiettivo legale legale -2.Integrazione Specifico - Obiettivo Obiettivo / Migrazion Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 - –Obiettivo Specifico 2.Integrazione / Migrazione legale - Obiettivo Nazionale ON 2Nazionale - Integrazione – Piani d’intervento ON 2 - Integrazione regionaliregionali Piani d’intervento per l’integrazione dei cittadini per l’integrazione di di dei cittadini paesi paesiterzi terzi–– Autorità Autorità Nazionale ON 2 - Integrazione –Delegata Nazionale Piani d’intervento ON 2 - regionali DelegataPiano – IMPACT Integrazione per – Piani l’integrazione Piano Regionale d’intervento dei Multi-Azione cittadini CASPER regionali di paesi II – PROG per 2350 l’integrazione terzi – Autorità dei cittadini di pae – IMPACT Regionale Multi-Azione CASPER II – PROG 2350 Delegata – IMPACT Piano Regionale Delegata Multi-Azione –CASPER IMPACT Piano CUP E49F18000530007 II – PROGRegionale 2350 Multi-Azione CASPER II – PROG 2350 CUP E49F18000530007 CUP E49F18000530007 CUP E49F18000530007 UNIONE EUROPEA AUTORITA’ DELEGATA Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 - Obiettivo Specifico 2.Integrazione / Mi Nazionale ON 2 - Integrazione – Piani d’intervento regionali per l’integrazione dei cittadin
Afghanistan, Ravenna pronta a fare la sua parte Il Comune a disposizione per ospitare dieci nuclei. E l’Albo delle famiglie accoglienti torna al centro della questione Tatiana Tchameni Paho Con Kabul di nuovo nelle mani dei Talebani e l’Afghanistan al centro di una enorme tragedia umanitaria, oltre che delle cronache internazionali, anche l’Italia si è mobilitata per l’accoglienza, sia aprendo i corridoi umanitari che con le manifestazioni di disponibilità arrivate dai sindaci per accogliere i profughi nelle loro comunità. Dialogando con Daniela Poggiali, dirigente dell’U.O. Politiche Daniela Poggiali, dirigente del per l’immigrazione del Comune di Comune di Ravenna Ravenna, abbiamo scoperto come si stanno muovendo le istituzioni locali per dare una mano. accoglienza ufficiale». lanciato l’Albo delle famiglie Ravenna fa parte dei Comuni che accoglienti, un progetto che sta Ha un appello da fare alla comunità accoglieranno i profughi afghani? Se avendo riscontri molto positivi. In che rispetto all’arrivo delle famiglie sì, come si sta preparando per il loro modo la “questione afghana” potrà afghane? arrivo? farne parte? “Credo che in quanto cittadini, «Il Comune di Ravenna ha da subito «Prima dell’estate il Comune ha aperto dovremmo mettere a disposizione comunicato al Ministero dell’interno la un avviso pubblico per la realizzazione ciò che ci sentiamo di dare. Esistono propria disponibilità per accogliere dieci di un Albo delle famiglie accoglienti, tanti modi per essere accoglienti e nuclei di profughi afghani. La stessa un bando che apre la possibilità alle dev’essere una risorsa sicuramente Anci aveva emesso un comunicato famiglie accoglienti di fare la propria per colui che accogliamo ma anche per richiamare il ruolo dei Comuni parte a tutela di tutti i cittadini fragili, un’esperienza bella e significativa per nella gestione di questa emergenza. fra cui sicuramente anche i migranti colui che mette a disposizione il proprio Ravenna è già titolare di un SAI come i profughi afghani. C’è stata una tempo, la propria casa la propria storia (Sistema Accoglienza Integrazione, riunione coordinata dal prefetto di ed esperienza. Personalmente, ho fatto ndr) per minori che comprende circa Bologna con tutti i Comuni capoluoghi l’esperienza dell’accoglienza minori 60 ragazzi ed anche di un sistema di provincia ed il Comune di Ravenna e dell’affido, perciò sottolineo con SAI adulti. Ci stiamo preparando, ha proposto questo strumento della fermezza che non esistono persone insomma, e avremo bisogno di spazi famiglia accogliente come un elemento che non abbiano risorse da mettere a che sono già stati individuati ma che d’integrazione, assieme a quello che disposizione della comunità». dovranno essere calibrati rispetto alle è il sistema istituzionale del SAI. Le caratteristiche di ciascun nucleo in famiglie accoglienti, infatti, possono https://famiglieaccoglienti.comune. arrivo». dare una disposizione limitata nel ra.it/ tempo anche se auspichiamo possano Da qualche mese il Comune ha diventare una risorsa del sistema di
Donne straniere, molte comunità fuori dalla forza lavoro Gli ultimi dati parlano chiaro: l’impatto della questione di genere su occupazione, disoccupazione, inattività è fortissimo Paolo Fasano L’impatto della pandemia sulla condizione occupazionale dei cittadini stranieri è stato molto pesante. Gli occupati non Ue, nel periodo 2019- 2020, sono diminuiti di 101.070 unità (- 6%) su una riduzione complessiva del numero degli occupati di 456.105 unità: si tratta del 22% del totale. Settori come quello della ristorazione e quelli alberghiero, del commercio, dei servizi alla persona, dei servizi alle imprese e dell’industria hanno subito Olimpia Atanasiu, rumena, lavora a rispettivamente una forte contrazione casa di una donna anziana in termini assoluti e percentuali: - 2019. E l’indicatore di povertà assoluta pakistana, egiziana, indiana e tunisina 39.000 unità (- 20%), - 20.544 (- 9,9%), cresce tra coloro che hanno un lavoro non rientra nella definizione di forza - 35.149 (- 7,9%), - 9.657 (- 7,3%), - dipendente, siano famiglie di italiani lavoro, che comprende le persone 10.650 (- 3,4%). La comunità filippina o con stranieri. Per le famiglie con occupate e disoccupate. Si tratta, e quella cinese, così come le comunità stranieri, addirittura, sale dal 20,0% invece, di persone inattive. Nove donne sudamericane del Perù e dell’Ecuador al 26,2%. Parliamo di persone che pakistane su dieci, tra i 15 e i 64 anni, o quelle dell’Est Europa come lavorano ma non arrivano a fine mese. non lavorano e non cercano lavoro. Ucraina e Moldavia, che in passato si Sembra un paradosso, ma purtroppo La forza lavoro femminile per questa segnalavano per tassi di occupazione non lo è. comunità è costituita da meno del 10%, elevati, di gran lunga superiori alla di cui più della metà risulta disoccupata media nazionale, registrano riduzioni DOVE SONO LE DONNE? (tasso di disoccupazione oltre il 55%). considerevoli dell’occupazione. Il tasso di inattività segnala anche quanto sia rilevante, all’interno del GLI IMPEGNI DI CURA CRESCE L’INATTIVITÀ fenomeno migratorio, la questione di Nel 2018 l’Istat ha realizzato due studi Il netto decremento degli occupati genere. Il grafico evidenzia situazioni per approfondire sul piano statistico la non è andato ad ingrossare le fila molto preoccupanti: il tasso di inattività condizione socio-occupazionale delle dei disoccupati. Le persone in cerca supera il 90% per le donne pakistane donne con riferimento agli impegni di lavoro sono diminuite di oltre ed è, rispettivamente, dell’89,1% e di cura e di lavoro («Conciliazione 31.000 unità, mentre cresce l’area dell’87,8% per le donne del Bangladesh tra lavoro e famiglia» e «Famiglia dell’inattività (+ 125.000), composta e dell’Egitto. In generale, presenta e Lavoro» Istat, Anno 2019). Ne è da persone che non lavorano e non valori di gran lunga superiori per la emerso che, ogni cento donne straniere cercano lavoro. Se le famiglie in componente femminile rispetto a tra i 18 e i 64 anni, il 45% si prende cura povertà assoluta superano i due milioni quella maschile con poche eccezioni, di familiari contro il 36% delle donne (7,7%), mentre nel 2019 erano pari al come Ucraina e Filippine. La stragrande italiane. Per alcune comunità il dato 6,4%, quelle con cittadini non italiani maggioranza delle donne appartenenti è molto più elevato: il 95,2% per le sono 568 mila (25,3%, nel 2019 era a comunità numerose come quelle donne egiziane, il 75,2% per le cittadine il 22%), ovvero + 74.000 rispetto al marocchina, albanese, bangladese, tunisine, il 72,2% delle bangladesi,
il 70% per le pakistane. Il 56% delle autonomizzazione e di radicamento donne straniere che si prendono cura sociale. Queste traiettorie familiari dei familiari non si avvale di servizi di sono difficili da modificare ed hanno supporto (nidi, scuole dell’infanzia…), bisogno di adeguate politiche di genere pur non potendo contare su reti in grado di supportare i percorsi di familiari come gli italiani. Infatti solo emancipazione e di accesso al mercato il 13,2% afferma di fare affidamento del lavoro. sulla rete parentale per gestire figli minori 0-5, contro il 39,9% delle donne LE GIOVANI STRANIERE italiane. Il 37,2% delle donne straniere La questione di genere esplode ancora che non utilizzano servizi per l’infanzia di più se consideriamo le giovani dichiara che il motivo è economico, straniere (età 15-29 anni). Il 62,1% dei a fronte dell’8,9% delle italiane. giovani inattivi stranieri sono donne Negli ultimi dieci anni gli ingressi per e per circa un quarto (24,9%) il motivo ricongiungimento familiare sono stati dell’inattività non è lo studio, ma le A seconda delle comunità di ricongiungimenti appartenenza, cambiano i tassi di 1.189.942, con una predominanza attività familiari di cura, maternità, costante della componente femminile, domestiche non retribuite, contro occupazione, disoccupazione e inattività rispetto a quelle maschile, di venti un corrispondente 4% di italiani. Al delle donne straniere punti percentuali. Il procedimento di contrario, gli uomini rappresentano il ricongiungimento familiare prevede 64,7% dei giovani lavoratori stranieri. sono impegnate in percorsi d’istruzione che il richiedente sia in grado di Il divario è di circa 30 punti percentuali o di formazione, non sono occupate anno donne uomini totale documentare un determinato livello rispetto permessialle giovani lavoratrici né interessate a cercare lavoro, è di autonomia, dopo un percorso più o straniere per (35,3%), il doppio di quello pari al 55%, mentre per gli uomini è il meno lungo di integrazione in Italia. corrispondente tra giovani lavoratori famiglia 18%. Questi dati, provenienti dal «X 2010 Il destinatario 60% familiare della riunione 40% 100 e lavoratrici italiane, già di per sé e XI Rapporto annuale sugli stranieri 2011 invece fa ingresso in un ambiente 40% 60% 100 La percentuale delle giovani elevato. nel mercato del lavoro» a cura della nuovo, opera 2012 61% che è 39% in un contesto 100 “Neet”, acronimo che indica straniere Direzione Generale dell’Immigrazione 2013 stato costruito dal coniuge,62% a livello38% di 100 donne che non studiano, né le giovani e delle Politiche di Integrazione 2014 62% relazioni sociali, abitudini, 38% priorità. Per 100 Ministero del Lavoro e delle Politiche inattività i ricongiunti2015 i percorsi di60% inserimento40% 100 Inattività Sociali e dall’Istat, ci raccontano, 2016 lavorativo, come di orientamento al41% 59% 100 Uomini Donne Totale accanto a differenze profonde a 2017 58%formazione 42% 100 Albania 15,3 59,6 37 territorio, alfabetizzazione, livello di comunità di appartenenza, 2018 Bangladesh 10 87,8 34,3 risentono di questo “imprinting” 41% 59% 100 Cina 19,6 37,8 29,1 che sussistono ancora numerose 2019 59% della 41% 100 e l’autonomia professionale Ecuador 24,5 31,3 28,3 barriere economiche, occupazionali, donna può essere considerata meno Egitto 13,5 89,1 41 culturali e familiari, a condizionare Filippine 20,4 22,8 21,8 urgente di altre necessità, meno Ghana 15,3 45,6 25,4 e rallentare i processi di autonomia funzionale al progetto migratorio e India 12,2 80,3 40,4 delle donne straniere. Politiche locali all’organizzazione familiare. Spesso Marocco 22,9 75,7 47,6 più flessibili, servizi interculturali sono proprio gli schermi familiari, Moldavia 17,3 36,3 29,5 e progetti personalizzati possono Pakistan 19,6 90,3 45,6 con figli e coniuge strumenti di Perù 23,5 31,3 27,8 intercettare maggiormente i bisogni comunicazione con il “mondo Sri Lanka 13 45,2 27,2 di un universo femminile dinamico e esterno”, a rallentare i processi di Tunisia 22,7 73 41,5 con profonde differenze per età, Paese Ucraina 29,2 27,7 28 di provenienza e traiettorie di vita. Le politiche locali, regionali e nazionali sono chiamate a definire interventi mirati proprio in questi ambiti, in linea con gli obiettivi europei. tasso occupazione le principali comunità per tasso di occupazione 2019 2020 Filippine 80,4 72,5 Cina 75,5 68,7 Perù 70,7 67,1 Moldavia 68,3 63,6 Sri Lanka 66,7 64,5 Ecuador 65 63,6 Ucraina 65 61,3
«Pesano colore della pelle e titoli non riconosciuti» Secondo Marisa Iannucci e Fatou Boro Lo il mondo del lavoro sta iniziando a rispettare la scelta delle donne musulmane di portare il velo Elisabetta Somaglia Donne, lavoro, religione musulmana. Per capire come si intrecciano le tre questioni abbiamo bussato alla porta di Marisa Iannucci, italiana convertita, Marisa Iannucci Fatou Boro Lo nonché presidente dell’associazione Life, nata a Ravenna nel 2000 da un gruppo di donne musulmane di nazionalità diverse: «Le nostre associate sono in gran parte lavoratrici in vari ambiti. Portare il velo è un ostacolo solo nella percezione di alcuni. Esiste a volte discriminazione per l’accesso alle diverse opportunità lavorative. Una volta integrate sul lavoro, dipende dall’ambiente: talvolta ci sono pregiudizi e ostilità, ma occorre capacità di mediazione e dialogo. La generazione di donne velate cresciute in Italia frequenta l’università, accederà a vari tipi di professioni e la questione ostacoli, tranne un’iniziale diffidenza, contribuire ad arricchire una comunità si risolverà». Ottimismo, insomma, per superata da conoscenza e rispetto multiculturale. I principali problemi per Iannucci: «La scelta di portare il velo reciproco. Sia la religione islamica che le donne di origine straniera nel mondo non incide su capacità professionali quella cristiana sono religioni di pace e del lavoro sono dovuti alla lingua o e competenze. Occorre che la società tolleranza e possono convivere, come a titoli di studio non riconosciuti. Ci accetti i vari modi di esprimersi. Sul avviene in Senegal. Io non porto il sono donne con cultura universitaria futuro sono positiva, grazie soprattutto velo, ma sono praticante. Sono stata costrette a svolgere attività non alle nuove generazioni». Visione per alcuni anni Presidente di Asra, all’altezza della loro formazione. simile quella della senegalese Fatou associazione dei senegalesi della Serve uno sforzo nel tempo affinché Boro Lo, musulmana, in Italia da oltre provincia di Ravenna e ho fondato gli autoctoni si dotino degli strumenti vent’anni, sposata con un italiano, l’associazione Jappo, che promuove culturali per approcciare positivamente mamma di quattro figli, laureata in progetti di valorizzazione delle donne». all’altro da sé, vedendolo non come lingue all’università di Algeri: «Da Nel caso di Boro Lo, sul lavoro ha minaccia, ma come arricchimento». madrelingua francese ho iniziato a pesato di certo più il colore della pelle: lavorare come mediatrice linguistico- «Ci sono ancora tanti pregiudizi verso culturale per l’allora cooperativa «Il chi appare esteriormente diverso. Lo Mappamondo» e poi come impiegata stesso vale per i rom e i sinti, bersaglio alla Cna di Ravenna occupandomi di di stereotipi e discriminazione. La piccoli e medi imprenditori di origine scelta di indossare il velo è personale straniera. Vivo la mia religione con e va rispettata; significa valorizzare naturalezza e non ho mai incontrato un’identità, l’appartenenza religiosa e
«Noi, facilitatrici per Refugees Welcome» Le esperienze delle attiviste Suely Cardoso e Manuela Faccani, a disposizione del progetto di mentorship «Fianco a fianco» Simona Franchini Sono tante le forme di volontariato che Refugees Welcome Italia ha sviluppato anche a Ravenna a tutela degli stranieri arrivati nel nostro paese. Non esiste solo l’accoglienza in famiglia, che richiede una stanza libera all’interno della casa e presuppone una presenza costante dell’immigrato nel nucleo familiare. Ci sono progetti diversificati e destinati a chi vuole Manuela Faccani, facilitatrice di dare una mano, ma non può dedicarsi Refugees Welcome a Ravenna tutti i giorni a un’altra persona. Suely Cardoso, esperta di diritti umani e da mentore di riferimento, succede che questi ragazzi siano molto fragili anni attivista dell’associazione, parla mi chiamino per raccontare le loro e per loro diventi facile entrare in del suo ruolo di facilitatrice all’interno storie di vita passate o attuali. Nasce cattive compagnie. Nelle comunità del progetto «Fianco a fianco», che spesso la voglia di vedersi dal vivo e che li ospitano non sempre vengono consiste nel mettere a contatto allora usciamo assieme per un caffè informati sul sistema normativo un migrante neomaggiorenne con o una pizza. Io li ascolto volentieri, italiano e loro fanno fatica a muoversi un mentore volontario che, per un perché anche di questo hanno da soli. In più sono ancora giovani, con determinato periodo, decide di aiutarlo, bisogno». Manuela Faccani, anche lei i genitori lontani e hanno bisogno di rispondendone ai bisogni specifici: volontaria di Refugees Welcome, ha già indicazioni su come comportarsi: «La «Trovare l’abbinamento tra il mentore all’attivo un’ esperienza come tutrice cosa più bella è il legame affettivo e il mentee - dice Suely – è un ruolo volontaria di un minore straniero che si crea e rimane nel tempo. Sono importante e delicato». Il suo compito non accompagnato, nel suo caso un stata per lui confidente e amica, iniziale è quello di fare nascere una ragazzo albanese che ha seguito su ma lo mettevo anche in guardia sui relazione di fiducia tra i due e, una diversi fronti, andando per esempio pericoli a cui poteva andare incontro. Ci volta che il progetto è avviato, rimane a parlare con i professori, portandolo sentiamo ancora, anche se il progetto a disposizione di entrambi. Interviene fuori a cena o al cinema, insomma è terminato, perché, dopo un anno e se si presentano problematiche, appoggiandolo nel suo percorso mezzo è diventato maggiorenne. È o per dare suggerimenti su come educativo: «Sono stata per lui un un’esperienza che mi ha dato tanto aumentare l’autonomia del ragazzo sostegno. Una volta alla settimana lo e sono felice di averla fatta. Credo di e facilitare il suo inserimento nel passavo a prendere nella comunità portarla con me anche mentre, oggi, mi contesto sociale. Si tratta di giovani dove alloggiava e cercavo di aiutarlo metto a disposizione come facilitatrice che hanno spesso difficoltà linguistiche nelle sue necessità. Mi chiedeva del progetto “Fianco a fianco” di o che, comunque, da soli fanno fatica aiuto per le pratiche burocratiche e Refugees». a orientarsi. Per esempio, possono lo svolgimento dei compiti. Quando avere bisogno per prendere la patente ha trovato un lavoro, mi ha chiamata Per diventare attivista https:// o affittare una casa. «Si rivolgono a per leggere assieme il contratto e refugees-welcome.it/cosa-puoi-fare- me in cerca di consigli – aggiunge capire bene cosa c’era scritto prima tu/#attivista Suely - e dopo, quando hanno il loro di firmare». Manuela precisa come
Protezione speciale, un’altra strada è possibile Alla Summer School di Ravenna gli avvocati essere una parziale sovrapposizione Zorzella e Muscillo con i motivi dell’asilo politico, ma il hanno analizzato la procedimento per il riconoscimento novità introdotta dal della protezione internazionale dal punto di vista soggettivo è, secondo Decreto Lamorgese me, uno dei procedimenti più dolorosi. Il riconoscimento di una forma di Sara Mazzola protezione internazionale, infatti, comporta il divieto di tornare nel proprio paese; tagliare radicalmente le radici è una scelta che deve essere lasciata alla libera volontà della persona». L’avvocato Michele Muscillo Orientarsi tra le norme in materia coordinatore di Avvocato di d’immigrazione non è un esercizio facile, Strada Ravenna, ha sottolineato ma conoscere le modalità di rilascio il collegamento tra la protezione dei permessi di soggiorno può rivelarsi speciale e il diritto internazionale: «La utile, non solo per le persone migranti protezione speciale è uno strumento ma per tutti, perché l’immigrazione è Boubacar Boubel Sow, senegalese, utile, soprattutto per quelle posizioni un aspetto della realtà. «Sulla Terra titolare di un permesso per protezione che necessitano di una regolarizzazione una persona ogni trenta individui speciale dopo un percorso giudiziale durato vive da almeno un anno in uno stato alcuni anni e conclusosi negativamente; diverso da quello di provenienza», ha violare il diritto al rispetto della vita l’articolo 19 del Testo Unico recentemente ricordato Luca Di Sciullo, privata e familiare, e ha riconosciuto sull’Immigrazione oggi contiene un Presidente di IDOS, alla Summer School l’orientamento sessuale e l’identità chiaro riferimento al diritto al rispetto che si è tenuta a Ravenna all’inizio di genere tra i motivi che potrebbero della vita privata e familiare. Si tratta di di settembre. Oggi in Italia, oltre alla portare a subire persecuzioni. La riforma un diritto sancito sia dalla legge italiana protezione internazionale (asilo politico del 2020 ha anche reintrodotto il che dall’articolo 8 della Convenzione o protezione sussidiaria), è prevista riferimento agli obblighi costituzionali Europea dei Diritti dell’Uomo, la protezione speciale, introdotta e internazionali in tema di permessi recepita nel nostro ordinamento dal Decreto Lamorgese nel 2020: il di soggiorno. La legge prevede che, anche attraverso l’articolo 10 della riferimento normativo è l’articolo 19 del qualora non vi siano i presupposti Costituzione. Oggi una persona può Testo Unico sull’Immigrazione, come per il riconoscimento dello status chiedere un permesso per protezione ha sottolineato l’avvocata Nazzarena di rifugiato (asilo politico) o della speciale, della durata di due anni, per Zorzella di Asgi, sempre alla Summer protezione sussidiaria, la Commissione ragioni riconducibili alla tutela della School: l’articolo racchiude i presupposti territoriale debba valutare il rilascio del propria vita privata e familiare; ci sono per la richiesta e delinea i due percorsi permesso di soggiorno per protezione ovviamente dei limiti, come per tutti per richiedere questa protezione, che speciale, esaminando la domanda gli altri titoli di soggiorno, tracciati per ha durata biennale, a differenza della alla luce dei presupposti sopracitati. A ragioni di sicurezza nazionale, ordine e protezione internazionale, il cui titolo fianco di questo iter, la legge delinea sicurezza pubblica. Per comprendere ha durata quinquennale. L’articolo un altro percorso, che prevede la se con l’allontanamento dal territorio vieta l’espulsione e il respingimento possibilità di presentare direttamente al si possa incorrere in una violazione del di una persona straniera quando vi Questore la domanda per il rilascio del diritto al rispetto della vita privata e è il rischio di persecuzione, in caso di permesso di soggiorno per protezione familiare occorre valutare caso per caso, rischio di assoggettamento a tortura. speciale; inizialmente questa via gli aspetti da tenere in considerazione La norma comprende anche il divieto ha incontrato alcune resistenze da sono molteplici, tra cui l’inserimento di estradizione, e, con il Decreto parte dell’apparato amministrativo, sociale e lavorativo, la durata del Lamorgese, il divieto è stato esteso ma i due percorsi per richiedere soggiorno nel territorio italiano, i in presenza del rischio di trattamenti protezione speciale sono entrambi vincoli familiari in Italia e nel paese di inumani o degradanti. Inoltre, il testo validi e sono distinti e autonomi. provenienza, i legami culturali e sociali ha previsto il divieto di espulsione e Mettendo a confronto la protezione con il paese d’origine». respingimento quando si ritiene che speciale con quella internazionale, l’allontanamento dal territorio possa l’Avvocata Zorzella ha spiegato: «Ci può
«La residenza, ovvero la porta della dignità» Via dell’Anagrafe 395 è l’indirizzo fittizio della carta d’identità di Johnson, nato in Italia da genitori nigeriani Johnson Odiase Per molto tempo ho creduto che esibendo il mio certificato di nascita, dove c’è scritto che sono nato a Torino, non avrei incontrato muri, ostacoli, problemi. E invece no. Senza residenza, dunque senza carta Johnson Odiase, nato a Torino da d’identità, per anni ho avuto la strada genitori nigeriani, oggi ha la residenza in sbarrata. Mi chiamo Johnson Odiase, un indirizzo fittizio, via dell’Anagrafe a ho 22 anni e dal 9 gennaio 2020 per Ravenna il Comune di Ravenna risiedo in via dell’Anagrafe 395, un indirizzo fittizio che mi ha risolto alcuni problemi: oggi posso sventolare la mia carta Johnson Odiase, nato a Torino da d’identità, anche se in sede di genitori nigeriani, ha la residenza in una rinnovo del permesso di soggiorno, via fittizia di Ravenna in Questura, quell’indirizzo mi è stato contestato, visto che non consente tutti che ero italiano, anche se durante la residenza anagrafica. Invece di ricevere posta. Fatto sta che oggi i miei dieci anni di permanenza, la spalanca le porte: della dignità, sono più sereno, persino i padroni lingua l’ho dimenticata, per poi tornare prima di tutto. dell’appartamento in cui vivo sono a impararla e a parlarla quando sono disponibili al fatto che io prenda la arrivato a Ravenna, per ricongiungermi RITI elegge gli organi dirigenti: residenza dove pago l’affitto, sono a mio padre che viveva qui. Peccato il portavoce è Mohamed Amine io che sto rimandando, visto che che avessi un visto turistico di tre Souli prima o poi mi sposterò. Insomma, mesi e che dopo poco essere andato a per il momento mi faccio bastare la vivere nella casa popolare in cui la mia Il 19 ottobre l’Assemblea della via fittizia, consapevole che tutto matrigna e mio padre abitavano, loro Rete Interculturale sui Temi sommato sono stato fortunato: se ne siano andati in Inghilterra, e io mi dell’Immigrazione (RITI), alla presenza l’ufficiale d’Anagrafe che me l’ha sia ritrovato a due passi dallo sfratto. dell’Assessora al Decentramento, concessa è stato gentile, ha capito il Il Johnson col certificato di nascita Lavoro, Immigrazione, Politiche e problema. Non penso che a tutti vada italiano, sbandierato con orgoglio, cultura di genere, Associazionismo e così bene. era di nuovo escluso, invisibile, senza Volontariato del Comune di Ravenna diritti. Perché capita spesso, in Italia, Federica Moschini, ha eletto i propri Quel che è assurdo, nella mia storia, che se mostri solo il tuo permesso organi dirigenti: Mohamed Amine è che io, nonostante la cittadinanza di soggiorno e non, invece, la carta Souli è il portavoce dell’Assemblea, nigeriana, sono nato in Italia. Solo d’identità, ti guardino male, come se nonché coordinatore del gruppo Guida quando avevo sette anni, insieme ai ti mancasse un pezzo. Le persone di cui fanno parte anche: Billy Diagne, miei fratelli, nostra madre ci mandò credono tu sia irregolare, o che quel Fabrizio Fantini, Titilope Hassan, in Nigeria da una sorella, perché lei documento non sia valido. E anche Maurizio Masotti, Anna Occhi, Mirella aveva problemi con il compagno e per le istituzioni sei qualcosa di meno. Rossi, Aliou Sarro, Cinzia Spaolonzi, doveva lavorare. A Benin City dicevo a Sembrerebbe una banalità formale, Charles Tchameni Tchienga.
ALBO DELLE FAMIGLIE ACCOGLIENTI Una città di tutti e di tutte per far entrare i sogni bisogna aprire le porte Comune di Ravenna https://famiglieaccoglienti.comune.ra.it Per informazioni tel. 0544 485830 dal lunedì al venerdì 8.30-13.30 / martedì e giovedì anche 14.00-17.00 Festival delle Culture festival_culture_ra Ravenna Partecipa
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