REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO INTERCOMUNALE DI POLIZIA LOCALE DEI COMUNI DI RONCELLO E GREZZAGO
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COMUNE DI RONCELLO PROVINCIA MONZA E BRIANZA REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO INTERCOMUNALE DI POLIZIA LOCALE DEI COMUNI DI RONCELLO E GREZZAGO APPROVATO CON DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 45 DEL 19.06.2013 1
INDICE TITOLO I: ISTITUZIONE ED ORDINAMENTO DEL SERVIZIO Art. 1 SERVIZIO ASSOCIATO DI POLIZIA LOCALE INTERCOMUNALE Art. 2 FUNZIONI DEL CORPO INTERCOMUNALE DI POLIZIA LOCALE Art. 3 AMBITO TERRITORIALE Art. 4 ORDINAMENTO STRUTTURALE DEL CORPO TITOLO II: ORGANICO E FIGURE PROFESSIONALI Art. 5 ORGANICO DEL CORPO ASSOCIATO DI POLIZIA LOCALE Art. 6 RAPPORTO GERARCHICO Art. 7 ATTRIBUZIONI DEL RESPONSABILE UNICO-COMANDANTE DEL SERVIZIO ASSOCIATO DI POLIZIA LOCALE Art. 8 COMPITI DEGLI AGENTI ISTRUTTORI Art. 9 COMPITI DEGLI AGENTI Art. 10 QUALIFICA DEGLI APPARTENENTI AL CORPO TITOLO III: FORMAZIONE PROFESSIONALE Art. 11 FORMAZIONE DI BASE PER GLI AGENTI ALLIEVI Art. 12 CORSO DI QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE PER UFFICIALI E SOTTUFFICIALI Art. 13 AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE TITOLO IV: UNIFORME, ARMA E DOTAZIONI DI STRUMENTI OPERATIVI Art. 14 CURA DELLA PERSONA E DELL'UNIFORME Art. 15 DISTINTIVI DI GRADO E DECORAZIONI Art. 16 ARMI IN DOTAZIONE Art. 17 TESSERA DI SERVIZIO E PLACCA DI SERVIZIO Art. 18 MEZZI DI SERVIZIO E STRUMENTI IN DOTAZIONE TITOLO V: SERVIZI DI POLIZIA LOCALE INTERCOMUNALE Art. 19 SERVIZI INTERNI Art. 20 SERVIZI ESTERNI Art. 21 RAPPORTI ESTERNI Art. 22 OBBLIGO D’INTERVENTO Art. 23 TURNI DI SERVIZIO E ORDINE DI SERVIZIO Art. 24 FOGLIO DI SERVIZIO Art. 25 OBBLIGHI DEL PERSONALE A FINE SERVIZIO Art. 26 SERVIZI ESTERNI PRESSO ALTRE AMMINISTRAZIONI Art. 27 MOBILITAZIONE DEI SERVIZI Art. 28 REPERIBILITA’ TITOLO VI: NORME DI COMPORTAMENTO Art. 29 NORME GENERALI – DOVERI DEL PERSONALE Art. 30 SEGRETO D’UFFICIO E RISERVATEZZA Art. 31 ORARIO SUL POSTO DI LAVORO Art. 32 COMPORTAMENTO IN PUBBLICO Art. 33 SALUTO TITOLO VII: DISCIPLINA – RICONOSCIMENTI – PREVIDENZE Art. 34 NORME DISCIPLINARI Art. 35 ASSENZE. OBBLIGO DI AVVISO Art. 36 SEGNALAZIONI PARTICOLARI PER GLI APPARTENENTI AL CORPO Art. 37 DISCIPLINA CONTRATTUALE TITOLO VIII: NORME TRANSITORIE E FINALI Art. 38 NORME TRANSITORIE E FINALI 2
TITOLO 1 – ISTITUZIONE E ORDINAMENTO DEL CORPO Art. 1 – Servizio associato intercomunale di Polizia Locale Il presente regolamento, in conformità delle disposizioni recate dalla Legge 7 marzo 1986 n. 65 e dalla Legge Regionale 14 Aprile 2003 n. 4, disciplina l'organizzazione ed il funzionamento del Servizio Associato Intercomunale di Polizia Locale dei Comuni di Roncello e Grezzago, nell'ambito del territorio di competenza, come definito dall’apposita convenzione sottoscritta dagli Enti aderenti per la gestione in forma associata e coordinata della funzione di Polizia Locale. Art. 2 - Funzioni del Servizio intercomunale di Polizia Locale Gli appartenenti al Servizio svolgono le funzioni previste da leggi, regolamenti, ordinanze e da altri provvedimenti amministrativi ed in particolare: espletano i servizi di polizia stradale ai sensi del D.Lgs 285/92 e s.m.i. (C.d.S.); esercitano le funzioni indicate dalla Legge Quadro 65/86 e dalla Legge Regionale 4/03; concorrono al mantenimento dell'ordine pubblico; effettuano servizi d'ordine e di rappresentanza in occasione di pubbliche funzioni e manifestazioni cittadine e, all'occorrenza, di scorta al gonfalone del Comune; collaborano inoltre con le forze di polizia dello Stato e con gli organismi della protezione civile, nell'ambito delle proprie attribuzioni e secondo le intese e le direttive della conferenza dei Sindaci ed eventualmente integrate dal Sindaco di ogni singolo Comune. Art. 3 - Ambito territoriale L'ambito territoriale, ai fini dello svolgimento delle funzioni e delle attività di Polizia Locale, è individuato nel territorio dei Comuni aderenti alla convenzione così come previsto dall’art. 4 L. 65/86, comprese le disposizioni relative al porto dell’arma con riferimento ai singoli addetti al servizio associato di Polizia Locale. Art. 4 - Ordinamento strutturale del Servizio Il Servizio associato intercomunale di Polizia Locale è costituito da un ufficio amministrativo di direzione e di coordinamento dei servizi con sede in Roncello (comune capofila) e un ufficio distaccato nel territorio comunale di Grezzago per il ricevimento del pubblico. I giorni e gli orari di apertura nei singoli Comuni aderenti alla convenzione vengono concordati ed adeguati dalla conferenza dei Sindaci, almeno annualmente, comunque ogni qualvolta venga richiesto da uno dei Sindaci. TITOLO II -ORGANICO E FIGURE PROFESSIONALI Art. 5 - Organico del servizio intercomunale di Polizia Locale Il Servizio di Polizia Locale non può costituire struttura intermedia di settore amministrativo più ampio, né essere posto alle dipendenze del responsabile di diverso settore amministrativo, così come previsto dall’art. 10 della Legge Regionale n. 4/2003. Il comando del Servizio è affidato a persona che assume esclusivamente lo status di appartenente alla Polizia Locale. Il numero degli addetti, le assunzioni, le qualifiche funzionali, i profili professionali e lo stato giuridico sono disciplinati dalla dotazione organica di ogni singolo Comune appartenente alla convenzione del Servizio Associato di Polizia Locale. Art. 6 - Rapporto gerarchico L'ordine di subordinazione gerarchica degli appartenenti al Servizio Associato di Polizia Locale è in base al grado ricoperto, è così stabilito: Ufficiale - Responsabile unico-comandante del Servizio Associato di Polizia Locale. 3
Agente Istruttore; Agente. La posizione gerarchica dei singoli componenti del Servizio è determinata dal grado ricoperto; a parità di grado, dall'anzianità di servizio nel grado stesso; a parità di anzianità di servizio nel grado, dall'anzianità anagrafica; Gli appartenenti al Servizio sono tenuti ad eseguire le disposizioni e gli ordini di servizio impartiti dai superiori gerarchici, salvo che siano da loro ritenuti palesemente illegittimi, nel qual caso deve comunicarlo allo stesso, dichiarandone le ragioni. Se la disposizione o l'ordine é rinnovato per iscritto, l’appartenente al Servizio associato a cui è diretto ha il dovere di darne esecuzione. Gli appartenenti al Servizio Associato non devono comunque eseguire le disposizioni e gli ordini dei superiori gerarchici quando gli atti che ne conseguono siano vietati dalla legge penale. Ogni appartenente al Servizio ha l'obbligo di vigilare sul personale che da lui dipende gerarchicamente o funzionalmente anche al fine di rilevarne le infrazioni disciplinari con l'osservanza delle modalità previste dalla legge e dai regolamenti vigenti. I rapporti di subordinazione gerarchica debbono essere improntati al massimo rispetto reciproco, cortesia e lealtà, allo scopo di conseguire un maggior grado di collaborazione tra i diversi livelli di responsabilità. Art. 7 – Attribuzioni del Responsabile unico-comandante del Servizio Associato intercomunale di Polizia Locale La responsabilità della gestione associata è affidata al Comandante - responsabile unico del Servizio Associato intercomunale di Polizia Locale, nominato dal Sindaco del Comune capofila (Roncello), che svolge funzioni organizzative e gestionali proprie del ruolo ricoperto, in modo da attuare le direttive e gli obiettivi determinati dalla conferenza dei Sindaci. Il comandante coordina l’impiego tecnico operativo degli addetti alla gestione associata, che sono tenuti ad eseguire le direttive impartite dal comandante sulla base degli indirizzi forniti dalla conferenza dei Sindaci. In particolare compete al comandante, responsabile unico della gestione associata: a) elaborare un piano operativo a valenza annuale da presentare entro il mese di dicembre dell’anno precedente anno agli organi esecutivi degli Enti aderenti alla convenzione; b) svolgere funzioni di coordinamento e di impulso finalizzato ad uniformare tecniche operative ed organizzative del servizio; c) relazionare tutte le volte che lo ritenga opportuno o su richiesta, sul funzionamento e sull’efficacia del servizio unificato e comunque almeno una volta all’anno; d) organizzare le attività attribuite alla Polizia Locale per le quali risponde dei relativi risultati; e) programmare la predisposizione e l’esecuzione delle attività di servizio; f) rapportarsi con gli Enti aderenti in maniera costante e continuativa in relazione alle richieste avanzate e in maniera periodica e scadenzata in riferimento alla rendicontazione dell’attività svolta, almeno una volta alla settimana in ogni singolo Comune; g) essere il referente diretto nei confronti della conferenza dei Sindaci; h) rapportarsi con i soggetti esterni; i) valutare il personale assegnato alla gestione associata, secondo il sistema di valutazione delle prestazioni in vigore in ciascuno degli Enti aderenti; j) relazionare in merito all’attività svolta alla conferenza dei Sindaci. k) adottare gli atti di organizzazione generale interni alla gestione associata; l) predisporre la proposta del piano economico di spesa per il funzionamento della gestione associata, sulla base degli indirizzi e direttive fornite dalla conferenza dei Sindaci; m) adottare gli atti di gestione finanziaria, compresa l’assunzione degli impegni di spesa di regola mediante determinazione, nell’ambito degli atti di pianificazione degli Enti; n) mantenere i rapporti con gli altri uffici degli Enti aderenti per tutte le pratiche trasversali, con particolare riferimento alla gestione finanziaria, all'esame degli esposti/segnalazioni pervenuti; o) firmare gli atti di organizzazione e di gestione del personale; p) detenere la responsabilità sulle procedure di gara e, quindi, adottare tutti gli atti gestionali in materia contrattuale; assumere la presidenza delle commissioni di gara e di concorso e provvedere alla stipula dei contratti; q) esprimere il parere di regolarità tecnica sugli atti di competenza degli organi politici (Sindaco, Giunta, Consiglio) di ciascun Ente aderente; r) detenere la responsabilità sui beni individuati dall’inventario in veste di consegnatario; 4
s) detenere la responsabilità del corretto trattamento dei dati personali ai sensi del D. Lgs. 193/2006 in relazione ai procedimenti connessi alla gestione associata di cui è responsabile ed all’utilizzo degli eventuali impianti di videosorveglianza presenti nel territorio dei rispettivi Enti aderenti; t) proporre il regolamento unico di Polizia Locale, che dovrà essere approvato da ciascun Ente aderente ai sensi di quanto previsto dall’art. 7 della convenzione; u) detenere tutte le altre competenze di natura gestionale, compresi i provvedimenti sia autorizzatori che restrittivi, fatta eccezione per i casi espressamente riservati dalla legge all’organo politico ai sensi dell’art. 107, comma 4 e 5 del T.U.E.L e s.m.i.; v) la responsabilità dell'addestramento, della disciplina e dell'impiego tecnico-operativo degli appartenenti al Servizio e cura la formazione e l'aggiornamento tecnico-professionale degli stessi; w) dispone servizi ispettivi per accertare che tutti i dipendenti adempiano ai loro doveri secondo le direttive impartite; x) disporre i servizi giornalieri/settimanali/mensili del personale ai fini dello svolgimento dei compiti istituzionali; y) rappresentare il Servizio intercomunale nei rapporti interni ed esterni agli Enti; Art. 8 - Compiti degli agenti istruttori Gli agenti istruttori svolgono la funzione di capopattuglia durante il proprio turno giornaliero. In particolare hanno il compito di: a) svolgere le mansioni d’istituto previste nell’ordine di servizio per la pattuglia; b) coordinare gli interventi della pattuglia. Nel caso in cui nella pattuglia non sia presente un agente istruttore o nel caso in cui siano presenti due agenti istruttori, la figura di capopattuglia viene ricoperta dall’agente/agente istruttore più anziano di servizio. Art. 9 - Compiti degli agenti Gli agenti di Polizia Locale espletano tutte le mansioni inerenti alle funzioni di istituto. Essi agiscono sulla base delle direttive e degli ordini ricevuti, e possono impartire agli operatori ad essi assegnati, direttive particolari, circostanziate e conformi alle disposizioni generali e speciali emanate dai superiori gerarchici per la puntuale esecuzione operativa dei compiti di servizio. Oltre a quanto specificato nell'articolo seguente, gli Agenti di Polizia Locale espletano tutte le mansioni inerenti alle funzioni di istituto nel rispetto della funzione propria definita per singoli profili professionali. Essi prestano il loro lavoro come appiedati o a bordo di veicoli con l'obbligo di usare tutti i mezzi in dotazione (autovetture, motocicli, ciclomotori, velocipedi, ecc.) utilizzando gli strumenti e le apparecchiature tecniche di cui vengono muniti per le esecuzioni degli interventi. Gli agenti del servizio di polizia municipale oltre a rispettare i doveri tipici del pubblico dipendente devono: vigilare sul buon funzionamento di tutti i pubblici servizi nelle vie e piazze del Comuni associati e sulle aree decentrate del territorio civico; esercitare una vigilanza attenta e continua affinché siano rigorosamente osservate le disposizioni di legge, dei regolamenti e delle ordinanze sindacali e dirigenziali; redigere, su apposito modulo, il rapporto di servizio giornaliero nel quale andranno indicate l’attività svolta, gli eventuali disservizi riscontrati e ogni altra segnalazione diretta ad eliminare disfunzioni dei servizi pubblici; accertare e contestare le contravvenzioni nei modi prescritti dalle leggi e dai regolamenti, facendo riferimento alle norme violate nel rispetto delle regole di cortesia nei confronti dell'utente; prestare soccorso ed assistenza ai cittadini, accorrendo prontamente ovunque si renda necessario l’intervento della polizia municipale; assumere un comportamento nei riguardi dell'utenza e dei colleghi conforme al codice deontologico professionale; depositare gli oggetti smarriti o abbandonati, rinvenuti o ricevuti in consegna, al proprio ufficio facendo rapporto al Responsabile; disimpegnare tutti gli altri servizi rientranti nelle proprie funzioni e competenze e svolti nell’interesse del Comune; 5
quali agenti di polizia giudiziaria prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, assicurarne le prove, ricercare i colpevoli e raccogliere quanto altro possa servire all'applicazione della legge penale; vigilare sull'esatta osservanza delle norme in materia di commercio, pubblici esercizi, pubblica sicurezza, polizia amministrativa e annonaria, polizia ambientale ed edilizia; impedire l'abusiva affissione murale, nonché la lacerazione o deturpazione di quelli la cui affissione sia stata regolarmente autorizzata; non ricorrere alla forza se non quando sia assolutamente indispensabile per fare osservare le leggi, per mantenere l'ordine pubblico o per difendere se stessi e gli altri da violenze o da sopraffazioni. L'uso delle armi è consentito solo nelle ipotesi previste dalla legge penale. Art. 10 - Qualifica degli appartenenti al Servizio Associato Il personale della Polizia Locale non può essere destinato a svolgere attività e compiti diversi da quelli espressamente previsti dalla legge, rivestendo a tal fine, nell’ambito territoriale individuato all’art. 3 del presente regolamento e nei limiti delle proprie attribuzioni, la qualità di: a) pubblico ufficiale ai sensi dell’art. 357 del codice penale; b) agente di polizia giudiziaria ai sensi dell’art. 57/2° comma del codice di procedura penale, a condizione che sia in servizio; c) ufficiale di polizia giudiziaria ai sensi dell’art. 57/3° comma del codice di procedura penale e dell’art. 13 della Legge Regionale n. 4/2003, riferita al personale in servizio ed agli addetti al coordinamento, così come disposto dalla legge quadro; d) agente di pubblica sicurezza, con funzioni ausiliarie alle forze di polizia. Detta qualità viene conferita dal Prefetto a tutti gli addetti al servizio ai sensi dell’art. 5 della L.65/86; e) agente di polizia stradale ai sensi dell’art. 12 co.1 lett. e) del D.Lgs. 30 aprile 1992 n. 285. TITOLO III - FORMAZIONE PROFESSIONALE Art. 11 – Formazione di base per gli agenti allievi I vincitori di concorso per i posti di agente sono tenuti a frequentare nel periodo di prova specifici corsi di formazione di base per gli agenti e ai sensi della L.R. 4/2003. Art. 12 – Corso di qualificazione professionale per ufficiali I vincitori di concorso per posti di ufficiale sono tenuti a frequentare nei periodi di prova specifici corsi di qualificazione professionale ai sensi della L.R. 4/2003. Art. 13 - Aggiornamento professionale Il personale del servizio associato intercomunale di Polizia Locale è tenuto a partecipare alle iniziative volte all'aggiornamento e alla riqualificazione professionale con le modalità stabilite dal comandante. Il comandante assicura l'aggiornamento e la riqualificazione del personale in servizio attraverso la partecipazione degli stessi a lezioni, seminari o giornate di studio. La partecipazione a tutti i corsi di formazione e di aggiornamento, siano essi culturali, di apprendimento delle tecniche operative di difesa personale, di tiro a segno, o altro, è obbligatoria. Il comandante può dispensare dalla partecipazione ai singoli corsi i dipendenti che, sulla base della certificazione medica documentante la temporanea indisponibilità, ne fanno richiesta. La formazione degli addetti alla polizia locale intercomunale, comunque viene effettuata in conformità della L.R. 4/2003. TITOLO IV - UNIFORME, ARMA E DOTAZIONI DI STRUMENTI OPERATIVI Art. 14 - Cura della persona e dell'uniforme Gli appartenenti al Servizio associato prestano servizio in uniforme, fatti salvi i casi contemplati nei commi 5 e 6. 6
Il personale deve avere particolare cura della propria persona e dell'aspetto esteriore al fine di evitare giudizi che possano riflettersi negativamente sul prestigio e sul decoro della Polizia Locale e dell'Amministrazione di appartenenza. Il personale deve, altresì, porre particolare cura affinché l'acconciatura dei capelli, della barba e dei baffi nonché i cosmetici da trucco, siano compatibili con il decoro della divisa e la responsabilità della funzione, evitando ogni forma di appariscenza. Non è consentito l'uso di orecchini, piercing, tatuaggi, collane, ed altri elementi ornamentali che possano alterare l'assetto formale dell'uniforme. Il personale del servizio, per particolari esigenze funzionali al servizio da prestare, previa autorizzazione del comandante, può svolgere l'attività d'istituto in abito civile. E’ vietato indossare l'uniforme fuori servizio, tranne nel percorso tra il domicilio e la sede di lavoro e viceversa, nonché durante le pause pasto. Il comandante del Servizio può vestire l'abito civile, escluse le circostanze in cui partecipi a cerimonie o incontri ufficiali, purché venga tenuta sempre l’uniforme pronta a portata di mano per le necessità di servizio. Agli appartenenti al Servizio intercomunale di Polizia Locale viene fornita l’uniforme e quanto necessario per lo svolgimento dei servizi. Le caratteristiche ed i colori delle uniformi ed accessori sono quelli determinati dalla Regione Lombardia con proprio regolamento. E’ fatto divieto agli appartenenti al Corpo di apportare modifiche visibili o aggiuntive all’uniforme assegnata. Art. 15 - Distintivi di grado e decorazioni I distintivi di grado, inerenti alla qualifica funzionale degli appartenenti al Servizio associato, sono quelli stabiliti con Regolamento Regionale 3/2003 e s.m.i. Sull’uniforme possono essere portate dai singoli appartenenti al Servizio associato le decorazioni al valore civile e militare, le onorificenze riconosciute dallo Stato Italiano e dalla Regione Lombardia applicate secondo le consuete modalità d’uso. Ogni altro distintivo dovrà essere preventivamente autorizzato dall’Amministrazione comunale di appartenenza sentito il parere del comandante. Art. 16 – Armi in dotazione Gli appartenenti al Servizio Associato, ai sensi del D.M. 145 del 1987 sono dotati e portano l'arma in dotazione per esigenze di difesa personale. L'arma assegnata in dotazione agli appartenenti al Servizio associato di Polizia Locale è la pistola semiautomatica, calibro 9, con caricatore di riserva, scelta tra i modelli iscritti nel catalogo nazionale delle armi comuni da sparo. Le armi summenzionate restano di proprietà di ogni singolo ente appartenente alla convenzione e vengono assegnate in via continuativa con decreto del Sindaco, esclusivamente al personale dipendente dell’Amministrazione comunale proprietaria dell’arma. Gli appartenenti al Servizio Associato intercomunale di Polizia Locale, ai quali è conferita la qualità di agente di pubblica sicurezza sono autorizzati a portare, senza licenza, le armi, di cui sono dotati anche fuori dal servizio purché nell’ambito territoriale di cui all’art.3 del presente regolamento. Gli appartenenti al Servizio Associato intercomunale di Polizia Locale durante l’espletamento dei servizi d’istituto indossano l’uniforme e portano l’arma in dotazione nella fondina esterna corredata di caricatore di riserva. L’arma potrà essere portata non in vista dagli ufficiali in divisa e in caso di servizio in borghese. Per quanto non espressamente previsto dal presente Regolamento si applica il D.M. 145/87. Art. 17 - Tessera di servizio e placca di servizio Al personale della Polizia Locale è rilasciata una tessera di riconoscimento a firma del sindaco dell’Ente di appartenenza dell’interessato aventi le caratteristiche previste nel regolamento L.R. 14 marzo 2003 n. 3 e s.m.i. La tessera di servizio deve essere esibita su richiesta e, preventivamente, nel caso in cui il servizio sia prestato in abiti civili. Deve essere conservata con cura e rinnovata nell’ipotesi di cambiamento di qualifica o di ruolo e deve essere sempre portata a seguito, durante il servizio in uniforme ed in abito civile. 7
La tessera di servizio, che ha validità quinquennale, va immediatamente restituita all'atto della cessazione dal servizio ed è ritirata a seguito di sospensione dal servizio. E' fatto obbligo di denunciare tempestivamente al comandante lo smarrimento, la sottrazione, la distruzione o il deterioramento del documento di cui al presente articolo. Al personale della Polizia Locale è assegnata una placca di servizio recante il numero di matricola e lo stemma del Comune di appartenenza da portare appuntata all’altezza del petto sulla parte sinistra dell’uniforme. Art. 18 – Mezzi di servizio e strumenti in dotazione Le attività di Polizia Locale sono svolte anche con l’utilizzo di mezzi di trasporto e mezzi operativi in dotazione al Servizio Associato sui quali vengono applicati i colori, contrassegni e gli accessori stabiliti dal R.R. 8 agosto 2002, n. 8. Il Servizio di Polizia Locale può esser dotato anche di natante a motore per i servizi lacuali. Il personale che in consegna i mezzi summenzionati, strumenti ed apparecchiature tecniche, o che ne abbia comunque la responsabilità, è tenuto ad usarli correttamente ai fini del servizio e di conservarli in buono stato, segnalando tempestivamente al comandante eventuali danneggiamenti, deterioramenti, sottrazioni o smarrimenti specificando le circostanze del fatto. TITOLO V - SERVIZI DI POLIZIA LOCALE INTERCOMUNALE Art. 19 - Servizi interni Ai servizi interni è addetto di preferenza personale amministrativo o personale appartenente al corpo, anziano o dispensato per motivi di salute. I servizi interni attengono ai compiti d’istituto o a compiti burocratici di natura impiegatizia. Art.20 - Servizi esterni Per il perseguimento delle finalità del precedente art. 2 sono istituiti servizi appiedati e automontati. L’assegnazione del personale ai predetti servizi avviene con disposizione del comandante nell'ambito delle attribuzioni proprie agli addetti. Art. 21 - Rapporti esterni Le relazioni gli organi d'informazione, sono curate esclusivamente dal comandante, che fa riferimento al Sindaco del Comune capofila, o da un suo delegato. Ogni altro appartenente al Corpo deve informare tempestivamente il comandante di qualsiasi rapporto che venga a instaurarsi con gli organi d'informazione e che abbia come oggetto il servizio. Art. 22 - Obbligo di intervento Fermi restando i doveri connessi al possesso della qualità di agente o di ufficiale di polizia giudiziaria, tutti gli appartenenti al Servizio Associato hanno l'obbligo di intervento in relazione alle competenze d'istituto previste dalle leggi, nonché dal presente regolamento e dalle disposizioni ricevute. Qualora il personale sia già impegnato nello svolgimento di un servizio considerato preminente, l’obbligo di intervento può essere surrogato da quello di relazione orale o scritta anche con riferimento alle circostanze di tempo e di luogo. Art. 23 - Turni di servizio e ordine di servizio 1. Il comandante-responsabile del Servizio associato, redige ed espone in apposita bacheca, settimanalmente, il “turno di lavoro giornaliero/settimanale/mensile” e “l’ordine di servizio” degli addetti, indicando per ciascuno turno ed orario, posto di lavoro, modalità di espletamento dei servizio. Il turno di servizio e relativo ordine di servizio di cui al presente comma potrà essere disposto: in via permanente, per i dipendenti addetti ai servizi ripetitivi di carattere fisso; 8
in via straordinaria quando si tratta di servizi di particolare riservatezza; in caso di necessità, disposti verbalmente. L'ordine di servizio contiene: cognome e nome, qualifica del personale, tipo del servizio con l'indicazione dell'orario di inizio e termine, tipo di vestiario ed eventuale veicolo, equipaggiamento ed armamento necessari. Può contenere, inoltre, indicazioni e comunicazioni varie ed eventuali a carattere individuale o generale. Gli appartenenti al Servizio hanno l’obbligo di prendere visione dell’ordine di servizio e anche di conoscere tempestivamente eventuali variazioni ad aggiornamenti. Art. 24 - Foglio di servizio Il foglio di servizio è personalmente custodito dal capopattuglia, fermo restando l'obbligo dell'immediata segnalazione, vi annota l'attività svolta, i risultati raggiunti, i fatti eventualmente avvenuti durante il servizio medesimo e non preventivati, nonché le richieste di intervento pervenute da parte dei cittadini, FF.OO, ed ogni altro soggetto. Il personale, su ogni fatto di particolare rilievo avvenuto durante l'espletamento del servizio, a mezzo di apposita relazione dettagliata deve segnalare al comandante quanto avvenuto. Art. 25 - Obblighi del personale a fine servizio Il prolungamento del servizio è obbligatorio, per tutto il periodo di tempo necessario: al fine di portare a termine un’operazione di servizio già iniziata e non procrastinabile; in situazioni di emergenza anche in assenza di ordine superiore; in attesa dell’arrivo in servizio dell’agente del turo successivo quando è previsto dall’ordine disservizio; per redigere atti, non procrastinabili, prescritti dalla normativa vigente. Art. 26 – Servizi esterni presso altre amministrazioni Gli appartenenti al Servizio possono essere autorizzati, singolarmente o riuniti in gruppo, per effettuare servizi di natura temporanea presso altre Amministrazioni locali. In caso d’urgenza per motivi di soccorso a seguito di calamità e disastri, il distacco può essere deciso previo accordo tra le amministrazioni interessate con previa comunicazione al Prefetto. Art. 27 - Mobilitazione dei servizi Quando si verificano situazioni locali o nazionali di straordinaria emergenza, dichiarate tali dall’Amministrazione, tutti gli appartenenti al Servizio associato possono essere mobilitati in continuità a disposizione dei servizi, fornendo ove occorra la reperibilità nelle ore libere. Il comandante-responsabile del servizio associato può sospendere le ferie ed i permessi ordinari per tutti gli appartenenti al Servizio associato al fine di poter disporre dell’intera forza necessaria. Art. 28 – Reperibilità L’obbligo del rispetto delle norme di reperibilità, qualora venisse istituita, sarà limitato ai soli dipendenti e per i periodi fissati, in corrispondenza dell’attribuzione della relativa indennità. In caso di chiamata, l’interessato dovrà raggiungere il posto di lavoro assegnata nell’arco di quarantacinque minuti. Il concorso è comunque dovuto dagli appartenenti al Servizio associato nei casi di calamità ed eventi eccezionali interessanti la collettività cittadina quali, ad esempio: frane, incendi, terremoti, alluvioni, precipitazioni nevose di entità eccezionale, esplosioni, pericoli immediati per la salute pubblica ed altri eccezionali fenomeni. Nei casi eccezionali di necessità ed urgenza di cui al comma 3, il concorso di tutti gli appartenenti al Corpo è disposto ed attivato dal comandante-responsabile del servizio associato. 9
TITOLO VI - NORME DI COMPORTAMENTO Art. 29 - Norme generali - Doveri del personale Oltre a quanto già previsto dal codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, il personale del Servizio associato deve avere in servizio un comportamento improntato all'imparzialità e alla cortesia e deve mantenere una condotta irreprensibile, operando con senso di responsabilità, coscienza delle finalità e delle conseguenze delle proprie azioni in modo da riscuotere la stima della popolazione, la cui attiva collaborazione deve ritenersi essenziale per una sempre migliore attuazione dei compiti d'istituto. Art. 30 - Segreto d'ufficio e riservatezza I componenti il Servizio Associato devono fornire ai cittadini le informazioni che vengono richieste, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso all'attività e alla documentazione amministrativa, ai sensi dell’art. 10 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267. Gli appartenenti al Servizio Associato sono tenuti all’osservanza del segreto d’ufficio e devono astenersi dal trasmettere informazioni riguardanti atti o attività amministrative, in corso o concluse, ovvero dal divulgare notizie di cui siano venuti a conoscenza in ragione delle funzioni e dei compiti svolti. In conformità con le norme riguardanti la partecipazione al procedimento amministrativo, tutte le notizie inerenti l'attività del Servizio intercomunale di Polizia Locale sono fornite dal comandante- responsabile del servizio associato. E' fatto divieto di fornire notizie sulla vita privata degli appartenenti al corpo compresa la semplice indicazione del Comune di residenza, del domicilio e/o del numero di telefono privato. Art. 31 - Orario sul posto di lavoro Il personale ha l'obbligo di accertarsi tempestivamente dell'orario e delle modalità del servizio cui è assegnato e di presentarsi in servizio nel tempo e nel luogo fissato dalle disposizioni a tale fine impartite, in perfetto ordine nel vestiario, nell’equipaggiamento ed armamento prescritto. Art. 32 - Comportamento in pubblico Durante il servizio, il personale di Polizia Locale deve prestare la propria opera svolgendo le attività per le quali è stato incaricato in conformità alle norme vigenti, nonché in esecuzione delle direttive, degli ordini e delle istruzioni impartite dai superiori gerarchici. Deve corrispondere alle richieste dei cittadini intervenendo o indirizzandoli secondo criteri di legittimità, opportunità ed equità. Quando opera in abito civile, prima di ogni intervento, salvo casi di forza maggiore, ha l'obbligo di qualificarsi esibendo la tessera di servizio, che, a motivata richiesta, deve essere mostrata anche dal personale in uniforme. Deve assumere nei confronti dei cittadini un comportamento consono alla sua funzione, usare la lingua italiana e rivolgersi ai medesimi facendo uso della terza persona singolare, non deve dilungarsi in discussioni con i cittadini per cause inerenti ad operazioni di servizio e deve evitare in pubblico apprezzamenti sull'operato dell'Amministrazione, del Servizio e dei colleghi. Rientra tra i doveri del personale quello di evitare, tranne che per esigenza di servizio, i rapporti con persone notoriamente dedite ad attività illecite. Il personale non deve occuparsi, nemmeno gratuitamente, della redazione di esposti o ricorsi relativi ad argomenti che interessano il servizio. Al personale in uniforme, anche se non in servizio, è comunque vietato: portare involti voluminosi; consumare bevande alcoliche e superalcoliche; utilizzare ombrelli; sedersi nei pubblici esercizi per motivi non strettamente connessi con il servizio. 10
Art. 33 – Saluto Ogni appartenente al Servizio associato, se in divisa, è tenuto a salutare il Sindaco e le altre autorità con le quali venga ad interagire per ragioni del suo ufficio, nonché i superiori gerarchici e funzionali i quali, a loro volta, hanno l'obbligo di rispondere. Il saluto è altresì dovuto alla bandiera nazionale, al gonfalone civico ed ai cortei funebri. Il saluto viene eseguito con stile rigido ed austero nei servizi d'ordine e con gesto misurato e composto in tutte le altre occasioni, specie nei contatti con il pubblico. Il saluto si esegue portando la mano destra, aperta e con dita unite, all’altezza del copricapo; il polso in linea con l’avambraccio e in linea con la spalla. E' dispensato dal saluto: a) il personale che presta servizio di regolazione del traffico o che sia altrimenti impedito dall’espletamento di compiti d’istituto; b) il personale a bordo di veicoli; c) il personale di scorta di sicurezza; d) il personale di scorta al gonfalone civico. TITOLO VII - DISCIPLINA –RICONOSCIMENTI –PREVIDENZE Art. 34 – Norme disciplinari La responsabilità civile e disciplinare degli appartenenti al Servizio di Polizia Locale è regolata dalla normativa vigente. Art. 35 - Assenze. Obbligo di avviso Il personale della Polizia Locale che per ragioni di salute non ritenga di essere in condizioni di prestare servizio, ovvero per qualsivoglia altro motivo non possa presentarsi in servizio, deve darne tempestiva notizia secondo le modalità previste nelle disposizioni contrattuali vigenti. Nel caso di assenza per motivi di salute, sussiste altresì l'obbligo di trasmettere, nel più breve tempo possibile, il certificato medico da cui risulti la prognosi. Art. 36 - Segnalazioni particolari per gli appartenenti al Servizio Il comandante segnala al Sindaco del Comune di appartenenza i dipendenti che si sono distinti per aver dimostrato una spiccata professionalità, spirito d’iniziativa e notevoli capacità professionali con risultati di eccezionale rilevanza. Art. 37 - Disciplina contrattuale L’uniformità nell'applicazione degli istituti contrattuali a favore degli appartenenti al Servizio di Polizia Locale viene rinviata alla contrattazione decentrata di ogni singolo Ente appartenente alla convenzione. TITOLO VIII - NORME TRANSITORIE E FINALI Art. 38 – Norme transitorie e finali Per quanto non previsto nel presente regolamento, si applica agli appartenenti al Servizio la normativa prevista dai contratti collettivi di lavoro, dalle leggi dello Stato e della Regione Lombardia. Il presente regolamento viene comunicato al Prefetto della Provincia di Milano e Monza ai sensi dell’art. 2 comma 2 del D.M. 145/87 ed al Ministero dell’Interno per il tramite del Commissario del Governo ai sensi dell’art. 11 comma 1 L. 65/86. 11
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