IL MURO DI BERLINO 30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà? - Novembre 2021

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IL MURO DI BERLINO 30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà? - Novembre 2021
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                         IL MURO DI BERLINO
30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà?

                                               - Luigi Simonetti* -
Sono passati trent’anni da               e degli Egizi, fino all’Impero          che diventa sempre più spetta-
quando cadde il Muro di Berli-           romano antico, agli Stati nazio-        colo e farsa mondiale diffusa
no; ma permangono tutt’ora               nali moderni, al trattato di            sulla carne sofferente e doloro-
gravissimi problemi, per i quali         Westfalia e alle grandi rivolu-         sa di una umanità governata
il mondo della Globalizzazione           zioni industriali, fino a giunge-       dalla tecnica e dall’immagine
non sa ancora trovare o almeno           re al primo e al secondo con-           del denaro come generatore
ipotizzare una risposta. Pur-            flitto mondiale. Si sono creati,        simbolico di tutti i valori. Per-
troppo, ancora oggi, raccontare          quindi, il nomos dei rappori tra        ciò, già da molti anni, siamo
quell’evento pone tantissime             capitale e lavoro e l’idea di una       entrati in un “nomos” che non
questioni su come dare un sen-           egemonia geopolitica, a cui             è definito chiaramente perché
so alla geopolitica mondiale in          fanno da sfondo tutti gli ele-          oscilla tra un mondo unipolare
relazione col presente e in vista        menti di un conflitto perma-            governato dagli Stati Uniti o
del futuro. Trent’anni fa, appe-         nente tra l’economia e la politi-       dalla Cina, in un clima di con-
na appresi la notizia del crollo         ca, fino ad arrivare alla sparti-       flittualità permanente, e un
di quel Muro, scrissi un artico-         zione del mondo sancita dalla           mondo multipolare in cui è ar-
lo che pubblicai su un giornale          conferenza di Yalta e alla spi-         duo difendere le diversità e re-
attento alla politica locale, na-        nosa e tragica questione tede-          golarizzare la Globalizzazione,
zionale      e     internazionale,       sca, di cui la tragedia del Muro        con gli enigmi devastanti e in-
“NolaGigli”, diretto da un in-           di Berlino è, per così dire, il         controllabili di un “pensiero
telligente giornalista: Tonino                                                   unico” che uccide la libertà di
Tulimiero. Il titolo era il se-                                                  pensiero e rende l’Europa e
guente:                                                                          tutte le nazioni del mondo
                                                               e senza volto e senza identità.
Mi interrogavo sostanzialmente                                                   Parlare della caduta del Muro
sul futuro dell’Europa e del                                                     di Berlino significa, perciò,
mondo in un’epoca che già al-                                                    esaminare il rapporto tra neo-
lora si stava avviando sui binari                                                colonialismo imperialistico e
simbolici e propagandistici di                                                   libertà dei popoli in senso con-
un retorico capitalismo liberi-                                                  creto e non in termini astratti.
sta e liberale planetario, ege-                                                  In che direzione va il mondo?
monico, che avrebbe difeso la                                                    Che senso ha oggi parlare di
libertà nel mondo, senza favo-                                                   Europa? Occorre, secondo me,
rire i privilegi e i vantaggi ma-                                                una cultura nuova, originale,
croeconomici dei paesi più ric-                                                  senza inutili schemi e senza
chi, a beneficio delle nazioni                                                   retorica. La libertà è un bene di
più potenti e a danno di paesi e         cuore, il simbolo, la metafora e        cui possiame lungamente di-
nazioni ridotti in miseria e po-         l’emblema. La caduta del Muro           scutere, ma che non si può de-
vertà, con uno sfruttamento              di Berlino è lo specchio dram-          finire. Abbattere i muri non
cinico, esasperato e violento,           matico del tramonto e della             basta, se poi si nega nei fatti il
senza un minimo di umanità e             fine dell’Unione Sovietica e del        principio della giustizia, dell’u-
senza scrupoli. Nel pormi do-            cosiddetto “socialismo reale”, i        guaglianza e dell’amore. Forse
mande di questo tipo mi rifac-           cui effetti durano terribilmente        stiamo sognando credendo di
cio a concetti già espressi dal          ancora oggi, in un clima di             essere svegli. Così facendo,
filosofo tedesco, Carl Schmitt,          confusione e di caos. D’altra           accadrà che, quando saremo
sul “Nomos della Terra”, ossia           parte non si deve mai dimenti-          svegli, non ricorderemo più il
sulla legge, sulla disposizione          care che la grande rivoluzione          sogno.
e, quindi, sulla distribuzione           industriale della tecnica ha in-
del potere nell’ambito del dirit-        fluito in maniera determinante          *Luigi Simonetti - Giornalista
to, dell’economia e della politi-        sul crollo dell’Unione Sovieti-         e Filosofo - Nola 18 marzo
ca nel mondo. Nella storia               ca e sull’abbattimento del Mu-          2019
dell’umanità si sono succedute           ro di Berlino, eretto il 13 ago-
epoche diverse, con diversi              sto del 1961 e divenuto negli                       ******
modi di governare il mondo,              anni la rappresentazione teatra-
dalle grandi civiltà dei Sumeri          le e tragicomica di un mondo
                                                                                                    IL FOGLIO - 1
IL MURO DI BERLINO 30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà? - Novembre 2021
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     LA CHIESA DI S. CROCE AL CASALE
Una testimonianza benedettina nei secoli; ne parla persino una Bolla papale. Oggi,
al suo interno un degrado totale.
                                               - Giuseppe Allocca -

Nel primo dopoguerra, negli
anni 50-60, a Palma v’era una
suggestiva “viuzza a scalini”
che dalla collina scendeva a
valle, quotidianamente percorsa
da uomini e donne di campa-
gna, da ragazzi e ragazze diretti
a scuola; in alcuni giorni il sen-
tiero si affollava di gruppi stu-
denteschi in sciopero o festanti
con chitarre e fisarmoniche:
parliamo della salita Casale, sì,
della via scavata nella pietra
calcarea che si snoda dai vicoli
del rione Botteghe per raggiun-
gere la Chiesa e il convento di
Santa Croce al Casale ( a metà
strada della panoramica Vico-
Castello di Palma). Perché il
toponimo Casale?                                               La secolare cupola della Chiesa
“Il 6 marzo 1590 nel Monastero           nella sua importante opera              viene nominata la Chiesa di S.
di S. Croce in Vico Casale di            “NOLA SAGRA” (1688). Ora è              Croce di Palma. Un primo pun-
Palma ( da qui la vera origine           opportuno soffermarci sulla             to è chiaro: la Chiesa di S. Cro-
del toponimo Casale n.d.r.)              Chiesa di S. Croce al Casale ( in       ce al Casale è già aperta al cul-
muore in concetto di santità             passato ignorata da più autori)         to, officiata dai benedettini nel
Padre Cesare Di Martino della            più che sull’attiguo convento.          novembre del 1197. Non solo,
Congregazione dei P.P. di                 Nel documento “Rationes De-            leggendo completamente “il
Montevergine” scrive l’illustre          cimarum Italiae. Campania” di           passo” nella Bolla emerge che i
Remondini. Il pio religioso fu           Inguanez - M. Cerasoli – Sella          benedettini avevano altri posse-
venerato dai palmesi e da gente          (Biblioteca Apostolica Vatica-          dimenti sull’intera collina di
proveniente da Sarno, Nola,              na) è attestata l’esistenza della       Palma fino alla località Foce,
Somma, Ottaviano prima di                Chiesa nel 1324, soggetta alla          ove avevano un mulino. Altri
essere sepolto dietro l’altare           giurisdizione ecclesiastica di          autori parlano di conventi in
maggiore della chiesa di S. Cro-         Montevergine. “ Item iura, fruc-        contrada Fontanelle e presso la
ce.                                      tus, redditus et proventus eccle-       chiesa di S. Margherita prima
Il complesso del Casale ha una           sie S. Crucis de Palma subdite          della costruzione del convento
storia lunga, è la testimonianza         dicte ecclesie valuerunt unc. XII       (quello attuale) nel 1576 al Ca-
più importante di un millennio           … “ . Ma è il Codice Diploma-           sale, ma non viene menzionata
di storia a Palma. Per il Remon-         tico Verginiano di Placido Ma-          la Chiesa di S. Croce. Questa
dini la fondazione del convento          rio Tropeano (Direttore della           era officiata dai benedettini di
risale al 1576, anno in cui l’U-         Biblioteca di Montevergine, da          Montevergine, già nel 1197,
niversità di Palma, con il parere        alcuni anni scomparso), un’ope-         pertanto la sua fondazione e con
favorevole del vescovo di Nola           ra importante e preziosa che            essa un piccolo convento, deve
e di comune accordo con l’Aba-           raccoglie scritti di antiche per-       risalire ad un periodo molto più
te di Montevergine, diede inizio         gamene, pubblicata dai Bene-            antico. I documenti del 1324 e
ai lavori per dare una sede più          dettini di Montevergine, a fare         del 1197, dopo nostre laboriose
sicura ai monaci benedettini che         luce sulla Chiesa di S. Croce.          ricerche, pubblicati nel nostro
avevano abbandonato il con-              Scrive il Tropeano: “Il primo           libro su Palma lo attestano.
vento di S. Margherita, presso           accenno alla Chiesa di Santa            Nel 1979 l’illustre palmese Lui-
Castello, per incursioni dei ban-        Croce, officiata dai monaci di          gi Manzi, clinico, pittore e lette-
diti. In realtà, a dare un fonda-        Montevergine, si trova nella            rato, in un articolo sulla vita e
mentale, concreto contributo             Bolla papale di Celestino III del       l’opera di Santo Longo, accen-
finanziario per la costruzione           novembre 1197”: “ In Tenimen-           nando al Casale (ove Santo
del convento fu la nobile fami-          to Palmae, Ecclesiam Sanctae            Longo aveva aperto la Casa
glia Delli Franci, da secoli a           Crucis, homines, molendinum,            dello Storpio) così scriveva: “
Palma, come riporta il teologo           alias possessiones quas ibi ha-         un tempietto pagano dedicato a
di Cimitile don Carlo Guadagni           betis …” ; per la prima volta           Lamia, figlia di Giunone (così
2 - IL FOGLIO
IL MURO DI BERLINO 30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà? - Novembre 2021
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tramanda una leggenda ripor-               to, sul monte Cassino, aveva
tata da uno storico del posto)             costruito il monastero dopo aver
poi ereditato per conventuccio             distrutto un grande tempio pa-
dai Benedettini e infine abban-            gano). A favore della nostra tesi
donato nel 1112”. Il Manzi par-            v’è qualche altro riferimento.
la di uno storico locale:non è             Osservando una vecchia foto-
Pasquale Nappi, perché nel suo             grafia dell’antico portale della
libro su Palma nulla ha scritto a          Chiesa ( per anni in rovina e poi
riguardo, probabilmente fa rife-           trafugato) gli elementi orna-
rimento ad altra pubblicazione             mentali sono dell’età romanica,
(forse trovata nel convento da             perfettamente rispondente al
Santo Longo; quest’ultimo sul              documento papale di Celestino
primo calendario pubblicato in             III, e le due sirene, scolpite nel
occasione dell’apertura della              Medioevo antico, erano consi-
Casa, nella nota storica relativa          derate (in quel tempo) simili
alla Chiesa parlava di un origi-           alle Lamie.
nario tempio pagano); così si              E’ la Chiesa di Santa Croce al
spiega anche l’accenno all’esi-            Casale, soggetta all’Abbazia di
stenza di un piccolo convento              Montevergine già nel 1197, il
fino al 1112 (data addirittura             motivo principale della presen-
precisa e non approssimativa!).            za benedettina sulla nostra colli-
questa ultima notizia venne ri-            na; questi monaci operavano               L’interno della Chiesa (Arch. G. Allocca)
portata anche dal noto scrittore           quotidianamente nei luoghi di
– giornalista Vittorio Paliotti, su        preghiera e di lavoro; al Casale         poli di Santo Longo con i suoi
IL MATTINO illustrato del                  sono stati fin dalla fondazione          ragazzi disabili rilanciò sul pia-
1980, in un suo articolo sulla             della Chiesa, la costruzione del         no religioso e sociale Chiesa e
vita di Santo Longo, il quale              convento nel 1576, dopo quat-            convento. Purtroppo con la sua
all’epoca dirigeva “Villa delle            tro secoli di accertata presenza         partenza a metà degli anni ’60
Rose” al Lago Patria – Giuglia-            benedettina, fu determinata dal-         per la nuova sede al Lago Patria
no. Leggenda a parte, il fatto             la grande volontà della comuni-          l’intero complesso del Casale fu
che la Chiesa del Casale sia sta-          tà palmese, di voler continuare          abbandonato per decenni; oggi
ta dedicata alla Santa Croce               il secolare rapporto con i mona-         la Chiesa di S. Croce , nono-
                                           ci di Montevergine.                      stante il restauro, nel 1999, del-
                                            La Chiesa, il convento con l’ar-        la sua facciata e del convento,
                                           chivio storico furono saccheg-           al suo interno è nel totale degra-
                                           giati fortemente dai francesi nel        do (compresa la sottostante area
                                           1799; in proposito registriamo           sepolcrale dei monaci e delle
                                           una voce popolare giunta fino ai         vittime della spagnola); solo la
                                           nostri giorni, i monaci avrebbe-         tela raffigurante Maria SS. di
                                           ro salvato un’antichissima cam-          Montevergine (opera del prof.
                                           pana sotterrandola; nessuno l’ha         Pietro Salvatore Caliendo –
                                           mai ritrovata, leggenda? Forse.          1922), spesso in processione
                                           Con il ritorno dei Borboni a             per le vie del paese, si è salvata
                                           Napoli, Chiesa e convento furo-          perché S. Longo volle portarla
                                           no riscattati dal clero, che però        con sé (successivamente è stata
                                           ne condivise il diritto di acqui-        consegnata alla Chiesa Parroc-
                                           sto con il comune di Palma; il           chiale di S. Michele Arcangelo,
                                           ministro dell’epoca, Luigi de’           ove è esposta nell’abside).
                                           Medici, principe di Ottaviano,            Ci auguriamo che la comunità
                                           accolse la richiesta del suo mae-        palmese, in particolare le nuove
                                           stro, il sacerdote D. Biagio Cas-        generazioni non siano indiffe-
                                           sese da Palma (il quale non ave-         renti al recupero della memoria
                                           va risorse sufficienti) e donò la        storica. La Chiesa di Santa Cro-
L’altare maggiore (Arch. G. Allocca)       somma di 200 ducati. Nel 1952            ce è l’ultima testimonianza di
                                           il palmese Ferdinando Peluso             quell’antichissimo legame fra
crediamo possa avere un suo                Cassese (gestore del cinema              Benedettini di Montevergine e
significato, rafforza la nostra            Zara) per ricordare l’antenato           la nostra collina, soprattutto
ipotesi: i primi monaci giunti             Biagio, si fece promotore di una         “Vico Casale di Palma” . Ha
sulla collina, seguendo la tradi-          sottoscrizione tra le famiglie           una storia di dieci secoli.
zione, avrebbero posto la Santa            borghesi di Palma per realizzare
Croce, simbolo del Cristianesi-            la copertura integrale della
mo, sul luogo di culto di divini-          Chiesa gravemente danneggia-                             ******
tà pagane e costruito la Chiesa            ta, rispettando l’originario stile
(il loro fondatore San Benedet-            architettonico. L’arrivo da Na-
                                                                                                             IL FOGLIO - 3
IL MURO DI BERLINO 30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà? - Novembre 2021
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      LA GRANDE FESTA DEL CINEMA GIOVANE
Il Comune di Palma Campania rinnova l’ospitalità della manifestazione di arte e
cultura.
                                              - Antonio Ferrara -

                               Un momento della serata finale della scorsa edizione
Il 25 maggio c.a., nella chiesa         di vita individuale e colletti-           di certezze reali, in una parola
di S. Michele Arcangelo sarà            va, nella dimensione della                produrre cultura nella ric-
presentato il Festival del cine-        concretezza di lavoro e di                chezza e diversità delle opi-
ma giovani con i short movie,           pensiero che accomuna le ge-              nioni.
organizzato dall’Associazione           nerazioni presenti ed attive               A conclusione di questa bre-
Napoli Cultural Classic del             nella operosità del vivere e              ve nota, per completezza di
Comune di Palma Campania,               del produrre.                             informazione non manchiamo
in collaborazione con la Pro-           E, proprio in funzione di ciò,            di ricordare la data della ma-
loco Palma Campania e le                la richiamata Associazione si
altre Associazioni Culturali            propone di avvicinare sempre              nifestazione conclusiva della
del nostro territorio. Ci piace         più i ragazzi all’arte del cine-          grande festa del “cinema gio-
partire da questa notizia per           ma che della vita è visione,              vane” fissata per il 1° giugno
rappresentare       l’importanza        immagine, specchio, espres-               2019, a Palma Campania, nel-
della costituzione della borsa          sione. I giovani, a margine               la storica corte del Palazzo
di studio istituita con Bando           della citata iniziativa, potran-          Aragonese.
Culturale Classic 2019 : “ Il           no cimentarsi nella realizza-
rispetto del territorio: tra            zione di documenti – corto
identità storica e nuova multi          relativi a tematiche sociali
cultura”. Argomento di vivo             libere per significare soprat-
interesse e di estrema attualità        tutto conoscenza del territorio
che le scuole medie inferiori e         descrizione e capacità inter-
superiori sapranno affrontare,          pretativa della varietà dei fe-
ne siamo sicuri, con precisa            nomeni sociali ad esso legati
consapevolezza, puntuale ed             e che ne esprimano l’anima
approfondita analisi.                   ed il sentire nel quotidiano
 L’iniziativa dell’Associazio-          confronto delle idee, nella
ne Napoli Cultural Classic –            considerazione delle proble-
Presidente Avv. Carmine Ar-             matiche attuali. Ed anche
dolino – d’intesa con l’Asses-          questo, o forse soprattutto
sore alla Cultura del Comune            questo, significa abitare e vi-
di Palma Campania prof.ssa              vere il territorio, arricchirlo di
Elvira Franzese, ha lo scopo            interessi comuni, custodirlo
di concorrere alla valorizza-           con intelligenza e con cura,
zione di ogni forma di arte e           proteggerlo e difenderlo con
cultura legate all’ambiente e           consapevolezza, fare sintesi
al territorio, intesi come realtà       di valori ideali di fondamento
4 - IL FOGLIO
IL MURO DI BERLINO 30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà? - Novembre 2021
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                              DON FILIPPO IERVOLINO
Il poeta della Terra di Palma nei primi del Novecento. Un forte impegno per la co-
munità locale.
                                                     - Giuseppe Allocca -
Filippo Iervolino nasce a Pal-                 Presidente (negli ultimi anni           Pietra. L’attenzione infine per
ma nel 1839 da Onorio e                        della sua vita) della Società           il mondo classico evidenzia la
Maddalena D’Alessandro, in                     “FOLGORE” (più tardi sarà               sua cultura profonda, rivela la
una famiglia benestante; suo                   presieduta dal dott. Placido            sua passione per le antiche
fratello Pietro, Capitano della                De Martino) che dà la luce              lettere. La raccolta “Facezie
Guardia Nazionale, fu Presi-                   elettrica al paese. Presidente          poetiche” (ed.1901) di Filippo
dente fondatore della Società                  della Banca Cristoforo Co-              Iervolino è una testimonianza
Operaia “Vincenzo Russo” e                     lombo ed amministratore della           preziosa, fra storia e cronaca
socio benemerito della Coope-                  Banca della Campania, donò              locale, del periodo che prece-
rativa Agricola “Sen. Pietro                   un suo fondo ai poverelli di            de il primo conflitto mondiale
Compagna” di Vico di Palma.                    Palma. Nominato Socio bene-             e la nascita del primo periodi-
                                               merito di vari sodalizi, fra i          co palmese L’Iride: un affre-
                                               quali la Società Umberto I ed           sco nei primi del Novecento
                                               il circolo Vittorio Emanuele            di un paese, scelto da famiglie
                                               II, emerge anche sul piano              borghesi per la villeggiatura
                                               culturale. Il sac. Filippo Iervo-       estiva (soprattutto per il clima
                                               lino, negli anni tra fine Otto-         tra piano e collina e il soggior-
                                               cento e inizio Novecento, è il          no piacevole nelle masserie).
                                               poeta della Terra di Palma:             Filippo Iervolino si spense il
                                               scrive versi in ogni occasione,         30 dicembre 1913. Galantuo-
                                               in vernacolo e in lingua. In            mo colto, sacerdote, lasciò in
                                               “A’ notte d‘’e quinnice Austo”          ogni palmese un rimpianto
                                               descrive mirabilmente, nei              vivissimo. Una figura con
                                               dettagli, la festa popolare di          molteplici interessi, in gran
                                               Foce, un’antica tradizione or-          parte votati al progresso civile
                                               mai scomparsa; “ E’ peccerel-           del natio luogo. È di certo tra
L’indice della raccolta di poesie scrit-
te a penna dall’autore. (archivio G.           le ‘e Parma” che fanno perde-           gli illustri concittadini di Pal-
Allocca).                                      re la testa al giovane don An-          ma da ricordare alle nuove
                                               drea (suo nipote) è un’ode alla         generazioni, anche se manca,
Studia al Seminario di Nola,                   bellezza giovanile locale; nei          tuttora, ad oltre un secolo dal-
all’epoca uno dei centri di for-               135 versi dal titolo “Brindisi          la sua scomparsa, un concreto
mazione culturale tra i più                    in lode di Palma Campania e             segno di riconoscimento da
qualificati del nostro Mezzo-                  dei suoi concittadini” racconta         parte della comunità tutta.
giorno, per la presenza di ri-                 la storia del paese, la vita quo-
nomati Maestri e di giovani                    tidiana di una comunità ai pri-
studiosi futuri protagonisti                   mi del Novecento, ricordando
della nuova Italia unita. Sa-                  la classe dirigente dell’epoca e
cerdote, Giudice Conciliatore,                 fra l’altro anche il tradizionale
componente della Congrega di                   Carnevale Palmese. Inoltre
Carità di Palma Campania,                      dedica particolari versi al neo
spirito pratico ed attivo al                   eletto Sindaco Ferdinando
tempo stesso, fu sempre pre-                   Cassese e al compianto Sinda-
sente nella vita pubblica, so-                 co Crescenzo Allocca, Mag-
ciale del paese. Un gran vanto                 giore Veterinario, nonché
che si può dare è di aver dato                 all’avv. Casertano sconfitto,
sviluppo all’officina elettrica                dopo un’aspra lotte elettorale
di Palma Campania, prima                       per la Camera dei Deputati,
come Consigliere, poi come                     dall’avv. Gioacchino Della
                                                                                                          IL FOGLIO - 5
IL MURO DI BERLINO 30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà? - Novembre 2021
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    GLI ARAGONESI E LA TERRA DI SOMMA
Il complesso di S. Maria del Pozzo ed il Palazzo Aragonese a Palma, testimonianze
importanti della dinastia
                                                 - Franco Mosca* -
Somma Vesuviana, per la sua               le. La certezza riguarda più la            connessi da un porticato, uno
posizione al centro del Monte             vita del castello che la Murazio-          per uso residenziale e l’altro più
Somma, appena sollevata sui               ne a valle di cui si sa talmente           piccolo per uso agricolo, annes-
suoi fianchi – quota 150 metri            poco che lascia immaginare più             so alle enormi cantine. In pratica
sul mare, con davanti la via Ap-          una origine normanna che an-               era una unità produttiva al cen-
pia proveniente da Caserta e              gioina. Andrebbero approfonditi            tro di una grande estensione di
sulla strada delle Puglie (Napoli-        dati reali con l’ausilio di scavi          terra fertilissima con funzioni
Bari) ha sempre avuto un parti-
colare      interesse   strategico-
militare. Valeva già per i romani
durante l’Impero, ma il ruolo si
è potenziato soprattutto nel pe-
riodo          normanno-angioino-
aragonese. Infatti con la sede del
trono a Napoli con gli Angioini
in particolare Somma acquisisce
un ulteriore funzione strategica:
è il territorio appena fuori i con-
fini della Capitale. Si tenga pre-
sente che i confini della cittadi-
na vesuviana lambivano Napoli
perché Terra di Somma com-
prendeva S. Anastasia, Pollena,
Trocchia, Massa, S. Sebastiano
e Cercola fino a Ponticelli quin-
di. E anche per questo motivo
(soprattutto di sicurezza) era
demanio reale. Quindi era nella
diretta disponibilità del sovrano         La piantina è una ricostruzione fatta per conto della rivista “Summana” dal com-
di turno.                                 pianto Raffaele D’Avino. Mostra il tracciato della Murazione Aragonese e gli edifi-
Questo particolare territorio di-         ci che sorgevano nel rione Casamale all’inizio del XVII secolo.
venta quindi funzionale alla co-
struzione di edifici di interesse         stratigrafici perché la documen-           anche di residenza estiva per i
politico-militare. Ecco allora che        tazione cartacea è completamen-            sovrani e la sua corte. Questo
già i Normanni nell’undicesimo            te lacunoso. Per il castello sono          palazzo invece ebbe un ruolo
secolo avviano la militarizzazio-         documentate diverse presenze di            importante per la dinastia Ara-
ne dell’area con la costruzione           casa reale e di lavori sulla strut-        gonese. Nel 1443 Alfonso I d’A-
del Castello in montagna a quota          tura. Gli Angioini erano molto             ragona si fermò qui prima di
450 metri sul mare (S. Maria a            precisi nella registrazione di             entrare in Napoli trionfante. Do-
Castello attuale). Non c’è una            spese e movimenti e a maggior              po varie vicissitudini Somma
data precisa ed un preciso docu-          ragione è strano che non si rile-          passò nelle mani della famiglia
mento ma sappiamo che nel                 vano registrazioni di spese per la         di Lucrezia d’Alagno. Questa
1119       Somma      è    definita       Murazione a valle. Per cui rima-           era considerata l’amante del re.
“castrum” e non più “locus”.              ne sempre il dubbio che l’opera            Era originaria di Torre del Gre-
Con gli Angioini il castello vie-         a valle sia antecedente agli an-           co ed aveva 30 anni meno del
ne in montagna potenziato e               gioini. Dunque si immagina una             sovrano. Alfonso era sposato
probabilmente al castello di              costruzione contemporanea al               con Maria di Castiglia, regina di
monte viene associata una difesa          castello, quindi normanna, avve-           Spagna, ma ormai erano di fatto
muraria di collina sorge così la          nuta intorno all’anno 1090 sotto           separati e non avevano figli.
Murazione del Casamale. Una               Giordano I.                                Lui, quando conobbe la bella
specie          di      avanposto-        Ma veniamo agli Aragonesi.                 Lucrezia, aveva già un figlio
accampamento al servizio del              Sotto la dinastia francese origina         avuto da una donna napoletana,
castello di montagna del quale            la costruzione di un altro edifi-          Ferrante, il quale poi divenne
sbarra l’accesso. Diciamo che si          cio importante: Starza della Re-           suo erede al trono. Re Alfonso
dà vita ad una vera e propria             gina. Sorge molto più a valle, in          morì nel 1458 e Lucrezia si rifu-
fortezza territoriale alle porte di       pianura, tra Pomigliano ed il              giò proprio a Somma dove si
Napoli sulla strada delle Puglie          Casamale. E’ a mo’ di masseria             fece costruire un piccolo castello
a guardia e a difesa della capita-        agricola. Presenta due cortili             a ridossso della Murazione an-
6 - IL FOGLIO
IL MURO DI BERLINO 30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà? - Novembre 2021
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gioina-normanna. Attualmente
indicato come castello D’Ala-
gno ma più noto come castello
De Curtis (dei Marchesi) ma
conosciuto popolarmente come
castello di Totò (per via di un
tentativo fallito di acquisto da
parte del Principe della risata).
Lucrezia poi fu costretta ad ab-
bandonare Somma nel 1460 e
tutto passò di nuovo nella dispo-
nibilità di Re Ferrante e della
corona aragonese.
Nel 1467 Ferrante ordina la ri-
                                              Palazzo Aragonese e Campanile della Chiesa di S. Maria a piè di Palma (Antico dipinto)
costruzione della Murazione
danneggiata anche dalle sue                compra il sito, ripara la chiesa e              seguito costruirono case, dando
truppe che assediarono Somma               visto che il livello del suolo era              vita al primo rione a valle del
per arrestare Lucrezia nel 1460.           cresciuto fino all’altezza della                paese.
Ecco svelato il motivo per cui le          volta superiore della navata, vi                Gli oltre 80 anni di dominio ara-
Mura (sicuramente già angioine)            fa erigere sopra un’altra chiesa,               gonese (1435-1517) hanno fatto
vengono chiamate da allora e               ancora più grande, con annesso                  la fortuna di Somma che uniti al
fino ad oggi “Aragonesi”. La               convento. Dona tutto ai Frati                   precedente dominio Angioino
presenza aragonese a Somma                 Francescani che fino ad oggi ne                 fanno di Somma uno scrigno di
non si esaurisce qui e continua            hanno ancora la cura e la pro-                  gioielli di arte ed architettura
fino al 1517. Nel 1490 il Re vi-           prietà. E fra tutti i monumenti di              senza uguali.
sita per l’ultima volta Somma.             epoca aragonese che abbiamo                     E questa descritta è solo una
E sempre a Somma, nel 1496                 elencato S. Maria del Pozzo è il                sintesi ragionata per uso giorna-
Ferrantino, successore al trono            meglio conservato. E’ un vero                   listico della corposa documenta-
di Alfonso II e del nonno Fer-             gioiello di architettura, d’arte e              zione che attesta tanti episodi
rante, il 27 agosto, sta alla Star-        di storia. Bisogna tener presente               grandi e piccoli dell’attaccamen-
za della Regina insieme alla               che questo complesso si svolge                  to dei reali alla terra di Somma.
nonna-suocera. Il giorno dopo,             su tre livelli. Perché sotto la                 Non possiamo però tralasciare
accompagnata da un lungo cor-              chiesa inferiore di epoca bizanti-              una icona leggendaria della pre-
teo, giunge a Somma Giovanna               na si presenta un livello ancora                senza aragonese in questa comu-
che si unisce in matrimonio con            più profondo con un ambiente di                 nità. Si narra che Alfonso I d’A-
Ferrantino. Nel palazzo si tiene           chiara epoca romana. E’ un mo-                  ragona appena insediato sul tro-
una grande festa alla presenza             numento sicuramente da visitare                 no di Napoli si sia fatto portare
della corte napoletana al com-             con tre livelli sovrapposti e tutti             dalla Catalogna un uva partico-
pleto, numerosi ospiti stranieri,          incredibilmente visitabili. Una                 lare di cui lui era particolarmen-
artisti e poeti (tra questi il famo-       meraviglia architettonica ma                    te ghiotto: la catalanesca. Dopo i
so Sannazaro). Ma il 7 settembre           soprattutto la storia dell’arte                 grappoli arrivò a Napoli anche
il re si ammala. Uguale sorte              pittorica dell’intero secondo                   la stessa vite che fece piantare
capita alla consorte. Il 5 ottobre         millennio cristiano raccontata                  proprio nei fertilissimi terreni di
i due sovrani lasciano in lettiga          attraverso una decina di madon-                 Starza della Regina. Qui trovò la
il palazzo di Somma per rag-               ne mirabilmente affrescate.                     sua seconda patria e da qui si
giungere Napoli. Il tempo di               A pochi chilometri si estendeva                 diffuse in tutta la provincia. Era
celebrare religiosamente il ma-            l’antico Piano di Palma, dalla                  particolarmente ricercata per i
trimonio ed il 7 ottobre Ferranti-         collina del paese alle falde del                suoi chicchi molto grandi, croc-
no muore tra il rimpianto di tut-          Monte Somma. Gli Aragonesi                      canti e serbevoli tanto apprezza-
ti.                                        scelsero questa zona quale                      ta da diventare in breve l’uva da
Ma la presenza dei sovrani ara-            “campo del falconare”. Il mae-                  tavola per eccellenza. Ora se ne
gonesi a Somma non si esauri-              stoso Palazzo Aragonese (fine                   fa un ottimo vino che viene indi-
sce qui. Ed una grande opera               sec. XV) a Palma, sorto per vo-                 cato come “responsabile” della
monumentale sorgerà a qualche              lontà di Alfonso I d’Aragona                    particolare vita “avventurosa”
chilometro di distanza dalla star-         come residenza di caccia al fal-                del sovrano. E’ una leggenda
za nel 1510: santa Maria del               cone nel Piano, successivamente                 ovviamente.
Pozzo. Fu costruita dalla regina           ampliato, divenne dal 1529 la
Giovanna III (quarta di Napoli),           dimora delle famiglie nobili,                   *Franco Mosca - Presidente Pro
vedova di Ferrante I, al ritorno           titolari del feudo di Palma. Nei                Loco Somma Vesuviana -
da un viaggio in Spagna. Qual-             pressi del Palazzo sorse la Fal-
che anno prima era stata rinve-            coneria (alcuni cronisti dell’epo-
nuta una chiesa completamente              ca narrano che si giunse a nutri-
affrescata ma abbandonata per-             re fino a 400 falchi) e intorno ad                              ******
ché sommersa dal fango dell’en-            essa, palafrenieri, bracconieri,
nesima alluvione. Giovanna                 falconieri ed altre persone del
                                                                                                                    IL FOGLIO - 7
IL MURO DI BERLINO 30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà? - Novembre 2021
C               U                    L                  T                   U                   R                    A

       L'ORO E IL CORALLO D'ABRUZZO
Una continuità con la tradizione di Torre del Greco
                                            - Gabriele Di Francesco* -

Simboli, magie, amuleti, por-            navano gli oggetti con il mar-         zese. Nel XVI secolo uno de-
tafortuna, strumenti di anti-            chio "SUL", diffusi per tutto          gli artisti più famosi fu Asca-
chissimi riti, trasposti in sa-          il centro ed il meridione d'Ita-       nio de Mari, grande orafo na-
pienza e virtù da esperti ce-            lia. Nel 1406 re Ladislao di           to a Tagliacozzo (Aq), voluto
sellatori, da artisti della fili-        Durazzo autorizzava il rinno-          come allievo da Benvenuto
grana, raffinati ideatori di             vo del marchio e consegnava            Cellini e divenuto poi uno dei
gioielli dalla bellezza incom-           a Nicola Piczulo, orafo di fa-         maestri contesi presso le corti
parabile. Sono i maestri orafi           ma, il punzone “SUL” per               europee. La fama degli orafi
abruzzesi, che fin dal XIII              sigillare le opere d’oro e d’ar-       abruzzesi raggiunge la capita-
secolo hanno dato prova di               gento.                                 le del Regno e le più disperse
                                                                                contrade. I loro oggetti entra-
                                                                                no a far parte del patrimonio
                                                                                di ogni sposa, di ogni nucleo
                                                                                familiare,
                                                                                Dalla seconda metà del Sette-
                                                                                cento si individuano nell'ore-
                                                                                ficeria abruzzese le influenze
                                                                                Napoletane e Romane che
                                                                                peraltro non condizionano
                                                                                molto l'abilità degli artigiani
                                                                                abruzzesi nel comporre origi-
                                                                                nali gioielli d’oro e d’argento.
                                                                                A Pescocostanzo e a Scanno
                                                                                si affermarono botteghe arti-
                                                                                giane di grandi artisti che
                                                                                composero l’oreficeria legata
                                                                                agli usi e costumi delle classi
                                                                                popolari, tradizione mai ve-
                                                                                nuta meno.
                         Orecchini detti circeje
                                                                                Nel Trionfo della Morte
                                                                                (1894) Gabriele D'Annunzio
grande abilità, rcreatività e            Ma l'eccellenza nella lavora-          scrive di come "Il metallo
maestria. La lavorazione                 zione viene anche dalla crea-          prezioso, acquistato con le
dei metalli, come ad esempio             tività, dal sapere plasmare in         fatiche assidue di più genera-
il rame, era pratica ben radi-           forme nuove e originali i me-          zioni, custodito per anni ed
cata in Abruzzo, specie in               talli preziosi. L'oreficeria           anni" venga poi "rimesso in
alcune aree interne, dove gli            abruzzese delle origini espri-
artigiani potevano utilizzare            me il suo estro e il gusto del
l'energia delle ricche risorse           bello attraverso la lavorazione
d'acqua per forgiarli e lavo-            di calici, patene, pastorali,
rarli. Le conche e i manufatti           reliquiari, croci processionali
di rame del Chiarino o delle             oggetti ricchi di smalti e pie-
valli interne ne sono una pro-           tre lavorati con la tecnica del-
va esemplare, come gli ogget-            lo sbalzo e del cesello.
ti in argento e in peltro dell'a-        Oggetti ricchissimi e ancora
rea dell'Aquila o di Sulmona,            oggi ammirevoli come il Pa-
che . Città, quest'ultima che            liotto in oro con la storia di
sotto Federico II di Svevia              Cristo del Duomo di Teramo
assunse una grande rilevanza             di Nicola da Guardiagrele
per essere sede del Giustizie-           (XIV sec.), o la più nota cro-
rato e che poteva vantare la-            ce processionale simbolo di            La Presentosa, promessa di amore e
boratori artigiani che punzo-            quest'ultima cittadina abruz-          fedeltà

8 - IL FOGLIO
IL MURO DI BERLINO 30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà? - Novembre 2021
C                  U                    L                   T                  U                     R                   A

                                            intenso, come il corallo rosa          artigiani di Torre del Greco se
                                            albicocca di Torre del Greco.          ne rifornivano ammirati pro-
                                            In Abruzzo le donne indossa-           prio a Giulianova.
                                            vano collane di corallo come           Il corallo era comunque uti-
                                            vero status symbol e come
                                            amuleto
                                            “condrammalocchie”, ossia
                                            utili per scacciare gli influssi
                                            nefasti del malocchio e
                                            dell’invidia.
                                            L’uso del corallo ha rappre-
                                            sentato per secoli una vera e
                                            propria peculiarità meridiona-
                                            le rispetto al resto d’Italia.
                                            Viaggiatori del Grand Tour,
                                            che si inoltravano per le più
                                            remote lande, hanno spesso
    L'amorino di Scanno con coralli e       lasciato testimonianze scritte
    smalto                                  dell'ampio uso di gioielli e
                                            amuleti di corallo in Abruzzo
luce ad ogni nuovo giorno di                e negli altri territori del Re-
sponsali”.                                  gno di Napoli. Spesso descri-
È il rito matrimoniale che si               vevano donne che indossava-                           Cammeo
sacralizza con il dono di alcu-             no “collane avvolte fino a sei
ni gioielli fondamentali da                                                        lizzato non soltanto per orna-
parte dello sposo e della sua                                                      mento muliebre, ma anche nei
famiglia per confermare l'ac-                                                      numerosi amuleti e oggetti
cettazione della sposa e la sua                                                    scaramantici che venivano
nuova appartenenza familiare.                                                      regalati o apposti a chi si vo-
Tradizione vuole che sia la                                                        leva proteggere dal male fin
madre dello sposo a celebrare
                                                                                   dalla più tenera età.
la cerimonia di donare, anzi
di "appendere l'oro" alla futu-
ra nuora, pronunciando for-
mule di rito, propiziatorie del-
la continuità della stirpe. La
cannatora (girocollo con sfere
d'oro), gli orecchini a forma
di mezzaluna (circeje e sciac-
quaje), e soprattutto la collana
di corallo, simbolo di prote-
zione contro il malocchio, di                                                                    Corallo
tutela dal maligno ma soprat-
tutto simbolo di status ed                                                         *Prof. Gabriele Di Francesco
espressione dell'orgoglio fa-                La manina contro il malocchio         dell’Università “G. D’Annun-
miliare, per essere general-                                                       zio” Chieti-Pescara
mente legato all'augurio di                 giri di corallo”.
                                                                                   Riferimenti bibliografici e siti web
avere in tempi brevi un erede               Alla fine del secolo XIX pro-          Gandolfi A., La presentosa, Sambuceto
maschio. La tradizione è per-               prio i fratelli Migliori di Giu-       2005
durata per secoli, fino ai pri-             lianova, nel teramano, avvia-          Gandolfi A., Amuleti, ornamenti magici
                                                                                   in Abruzzo, Tracce, 2003
mi anni del secondo dopo-                   rono una prestigiosa manifat-          http://www.abruzzo-vivo.it/larte-orafa-
guerra. Le collane di corallo               tura per la lavorazione del            in-abruzzo/
erano quelle prodotte nell'a-               corallo "sfaccettato". Il pre-         https://ilfaro24.it/gli-antichi-orafi-
                                                                                   abruzzesi-il-corallo-di-giulianova/
rea di Napoli, il rosso lavora-             giato materiale proveniente            http://www.abruzzo-vivo.it/larte-orafa-
to spesso "a martello" o mar-               non soltanto dal Mediterraneo          in-abruzzo/
tellato, cioè con i grani sfac-             ma anche dalla Isole del Capo
cettati, oppure con i grani                 Verde, era lavorato con una
tondi e levigati. Il più pregia-            tecnica originale, era unico in        Un gradito contributo tra il Gran Sasso
to era di colore rosso meno                 Italia e pare che persino gli          e le Terre di Partenope (n.d.r.)

                                                                                                          IL FOGLIO - 9
IL MURO DI BERLINO 30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà? - Novembre 2021
C                U                    L                    T                    U                  R                  A

                       VIII CONVEGNO GEPLI
Ritorno nel Friuli per l’ottavo Convegno Nazionale dei Giornali Pro Loco, il 15 e
16 giugno 2019

In Italia esistono oltre sessanta         misia della siciliana Castrorea-          delle proprie radici - prosegue
testate giornalistiche di pro-            le. Per l’edizione del 2018 si            il viaggio attraverso i giornali
prietà di associazioni Pro Lo-            scese nel Salento, nei pittore-           della comunità GEPLI. Nella
co. Fu la Pro Loco di Caselle             schi borghi di Tiggiano, ove si           sala Il mattino vedrà pertanto i
Torinese (editr ice, dal 1972,            stampa il bimestrale 39° Paral-           saluti istituzionali e le relazioni
del mensile Cose Nostre) a                lelo, e Santa Maria di Leuca.             programmate. Nel pomeriggio
proporre ed organizzare, nel              Per l’edizione numero otto di             ci sarà spazio per una tavola
2012, un meeting fra questi               questa fortunata manifestazio-            rotonda, ove tutti i delegati
giornali, per consentire loro di          ne si ritornerà in Friuli, nel fine       intervenuti in rappresentanza
conoscersi e discutere dei pro-           settimana del 15 e 16 giugno              delle varie testate potranno
blemi del settore. L’iniziativa           2019. La Pro Loco ospitante,              intervenire.
ebbe successo e divenne un                in qualità di editore del perio-          Alla chiusura dei lavori, l’esi-
appuntamento annuale, itine-              dico L’Ape, è quest’anno la               bizione in costume medievale
rante, ogni volta ospitato da             Pro Loco Comunità di Morte-               “Aspettando il Palio”, con la
una Pro Loco editrice di gior-            gliano, Lavariano e Chiasiel-             partecipazione di tamburini,
nale. Così toccò alla friulana            lis. Il capoluogo Mor tegliano            sbandieratori e figuranti di
Spilimbergo, nel 2013, per i              è a pochi chilometri da Udine             Mortegliano.
festeggiamenti dei 50 anni del            ed ha il suo meritato punto               Seguirà la Cena Sociale GE-
periodico Il Barbacian. Nel               d’orgoglio nell’avere il campa-           PLI, caratterizzata quest’anno
2014 fu l’abruzzese Sant’O-               nile più alto d’Italia: con i suoi        da piatti medievali e specialità
mero. Nel 2015 Ruvo di Pu-                113,20 metri prevale di poco              della tradizione friulana.
glia col suo Rubastino. Nel               sul secondo in classifica, il me-         Nella mattinata della domeni-
2016 toccò alla Pro Loco di               dioevale Torrazzo di Cremona,             ca, per chi si potrà ancora trat-
Palma Campania, editr ice                 che si ferma a 112,27.                    tenere, visita guidata delle vici-
del trimestrale “Il Foglio”, per          Il programma della manifesta-             ne località di Palmanova, la
un’edizione memorabile per la             zione ricalca un format ormai             città stellata patrimonio dell’U-
sede convegnistica allestita              pluricollaudato nelle preceden-           NESCO, e del borgo medieva-
nello splendido complesso del-            ti edizioni.                              le di Strassoldo.
la Basiliche paleocristiane di            La giornata di sabato sarà dedi-
Cimitile. Nel 2017 il gior nale           cata al Convegno, che avrà                Paolo Ribaldone - Coordinato-
ospitante fu il trimestrale Arte-         come titolo: A lla riscoperta             re GEPLI

Il Comune di Mortegliano, a                                                         ve" ed è attraversato dal tratto
15 chilometri a sud Udine e a                                                       finale del torrente Cormor. In-
40 km. dal mare. Ha una popo-                                                       torno all'anno Mille si costituì
lazione di circa 5000 abitanti,                                                     la Vicinia, forma di autogover-
incluse le frazioni di Lavariano                                                    no, fino al XVII secolo quando
e Chiasiellis. Il Paese è caratte-                                                  il paese si trasformò in Comu-
rizzato da quattro vie principa-                                                    ne espandendosi al di fuori del-
li, attorno alle quali si è poi                                                     la Cortina e diventando un im-
ampliato, che rappresentano i                                                       portante centro, conteso tra
quattro borghi storici così de-                                                     Cividale e Udine. Uno degli
nominati: Borc Sapoç o Sotto-                                                       episodi più cruciali della storia
pozzo (l'attuale via Roma), di                                                      del paese, tutt'oggi ricordato e
origine romana; Borc Sclavs                                                         celebrato, si ebbe nel 1499
(via Marconi), chiamata così a                                                      quando i Turchi giunsero ad
seguito dell'insediamento sla-                                                      assediare Mortegliano. Furono
vo; Borc Suvie (via Udine),                                                         però costretti a soccombere,
che risale al XVI secolo; Borc                                                      sconfitti da un paese che pote-
di Sore (via Cavour), in cui "di                                                    va contare su buone fortifica-
sore" significa "nella parte al-               Mortegliano - Il Campanile           zioni e su una buona difesa, e
ta”. Il territorio è a pochi chilo-                                                 che riuscì a portare avanti una
metri dalla "linea delle risorgi-                                                   vittoriosa resistenza. Questo

10 - IL FOGLIO
C                U                   L                  T                    U                   R                  A

evento, a partire la 1999, viene
ricordato, ogni due anni, con la
manifestazione storica del
“Palio dei Turchi” durante la
quale, oltre ad alcuni giochi
popolari viene organizzata una
“giostra” sulla falsa riga della
quintana, e un fantino in rap-
presentanza, di ciascuno dei
borghi storici” a cavallo deve
infilare, per un certo numero di
giri, un anello sorretto dalla
sagoma di un “turco”. Morte-
gliano è oggi ricordato per il
suo “alto” Campanile, il più
alto d’Italia con i suoi 113,23
mt. di altezza. Proprio in questi
giorni è stata vinta la sfida con
la città di Cremona, che ha do-                                      Palio dei Turchi
vuto constatare il posiziona-
mento, al secondo posto, del             to nel territorio dall’Oriente          vata la più grande pala lignea
proprio storico campanile. Pur           passando per Venezia, per cui           di altare esistente in Friuli, al-
essendo presenti a Mortegliano           sia per le produzioni di mais,          tre opere d’arte minori, e la
alcune attività di piccola indu-         ma anche per altre non proprio          Torre millenaria nella Frazione
stria ed artigianale, è ancora la        “buone” abitudini della popo-           di Lavariano. Anche nel terri-
vocazione agricola, seppur di-           lazione, venne attribuito ai suoi       torio circostante si possono
mensionata, a prevalere. Nel             abitanti l’appellativo di “Blave        visitare importanti località,
territorio comunale vi sono ben          di Mortean”, dove appunto               come Palmanova, Aquileia,
due latterie cooperative, che            “blave” nella lingua friulana, si       Grado e Cividale ed il capoluo-
producono       il     formaggio         riferisce alla pianta del mais.         go friulano di Udine. Come in
“Montasio” tipico della zona,            Oggi Blave di Mortean dà il             tutto il territorio oltre all’italia-
oltre ad alcuni sottoprodotti.           nome, alla farina di qualità,           no è diffuso l’uso della “lingua
Ma il riconoscimento del Paese           prodotta, e ad alcuni derivati e        friulana” tutelata da apposita
nel territorio è dovuto anche            il marchio è stato tutelato dalla       legge, per cui si possono ri-
alla produzione della farina di          Pro Loco che, nata il 25 feb-           scontrare nella cartellonistica
                                         braio 1980, è una delle oltre           stradale, o nelle indicazioni
                                         sessanta Associazioni presenti          degli edifici pubblici indicazio-
                                         sul territorio. Simbolo dell’As-        ni bilingue.
                                         sociazione       venne     scelto
                                         “un’ape” che nell’immaginario
                                         collettivo rappresenta la labo-         Flavio Barbina - Presidente
                                         riosità del singolo in una co-          Pro Loco Mortegliano
                                         munità organizzata, così il logo
                                         della Pro Loco rappresenta la
                                         collaborazione e la cooperazio-
                                         ne tra le località del Comune di
                                         Mortegliano, soprattutto tra le
                                         persone, i gruppi, i circoli. An-
                                         che il giornale trimestrale della
                                         Pro Loco, nato nel 1980,
                                         “L’APE” appunto, oggi pub-
                                         blicato quasi esclusivamente in
                                         formato digitale, ha rappresen-
                                         tato per quarant’anni la voce
                                         del mondo associativo locale.
      Mais di Mortegliano                La Comunità è oggi punto di
                                         riferimento nel territorio ed è
                                         meta di turisti che, oltre al                         ******
Mais di qualità. Il mais si colti-       campanile possono visitare il
vava a Mortegliano fino dagli            grandioso Duomo, in stile neo-
inizi del 1600, una volta arriva-        gotico, al cui interno è conser-

                                                                                                     IL FOGLIO - 11
C                U                  L                  T                    U                   R                A

     PER LE PRO LOCO D’ITALIA TEMPO DI
        QUARAVESIME E QUARANTENE
                                                - Giulia Nappi -

Quando non c’erano i social             gliano, nei borghi del Vallo di         ma, Corajisima è il suo nome
era un simbolo da condividere           Lauro come nel Vesuviano                in Calabria, Quarantana in Pu-
di quartiere in quartiere e tra i       interno da Palma Campania a             glia e Quaremma in Basilicata.
balconi, a segnare un tempo             Somma Vesuviana, si appen-              La formula è sempre la stessa
che arriva con le sue usanze e i        deva e si appende ancora Qua-           ed è quella di una bambola vo-
suoi significati, così come oggi        ravesima fuori alle abitazioni e        lante vestita di nero, appesa dal
dagli schermi degli smartphone          nelle strade, così che col suo          Mercoledì delle Ceneri fino a
fanno capolino alberi di Natale         lugubre oscillare possa sottoli-        Sabato santo. È la fine di Qua-
a dicembre e acque azzurre ad           neare la preparazione alla Pa-          resima che varia di zona in zo-
agosto. La Quaravesima nasce            squa, all’arrivo della bella sta-       na. Anticamente dalle nostre
come calendario rurale, un fan-         gione, alla pausa dal lavoro e          parti veniva sparata, nelle re-
toccio nero con le sembianze                                                    gioni più a Sud la segano, nel
di una donna in là con gli anni                                                 Teatino la mangiano già a metà
che con il suo lugubre apparire                                                 delle sette settimane, quando
segna il confine tra il Carneva-                                                nelle case vengono preparati
le e la Pasqua, quaranta lunghi                                                 dei biscotti con le fattezze un
giorni di astinenza, digiuno e                                                  po' mostruose di Quaresima.
penitenza nella tradizione cat-                                                 Diversa dalle altre è la Kresh-
tolica. O di risparmio, attesa,                                                 mza, la Quaresima della comu-
sacrificio nella più estesa di-                                                 nità arbereshe, diffusa nel terri-
mensione popolare delle socie-                                                  torio potentino: è vestita a vi-
tà passate. È appunto un sim-                                                   vaci colori, con l’abito tipico
bolo comunitario, ieri più pre-                                                 della cultura arbereshe, e la
sente di oggi, tuttavia soprav-                                                 patata con le sette piume non la
vissuto in molti centri campani                                                 porta sotto l’abito ma attaccata
e nell’area nolana. La storia di                                                ad un fuso, altro elemento ri-
Quaravesima comincia con                                                        corrente nelle bambole quare-
quella di Carnevale, suo mari-                                                  simali. Come tutte le tradizio-
to. L’uomo, ingordo e gioviale,                                                 ni, anche quella di Quaravesi-
a tavola non sa dire proprio no                                                 ma ci dimostra quanto siamo
e di Martedì Grasso mangia              al ritrovo con la famiglia. Dal-        tutti simili e, allo stesso tempo,
fino a scoppiare. Rimasta ve-           lo studio locale la ricerca sulle       diversi, in cerca di segni da
dova, Quaravesima si veste a            tradizioni quaresimali è diven-         condividere e che ci avvicinino
lutto e mesta dà il via a un pe-        tata di respiro nazionale, la Pro       gli uni agli altri, di generazione
riodo di rinunce e silenzi. Sotto       Loco Nola, infatti, ha stretto un       in generazione.
la gonna la vecchia porta una           protocollo di intesa con altre
patata (o un’arancia) con ficca-        associazioni, Pro Loco e liberi
te all’interno sette penne, una         ricercatori dell’Italia centro-
per ogni settimana, da togliere         meridionale costituitisi dal
una alla volta fino all’arrivo          2018 come Rete Nazionale
della Settimana Santa.                  Bambole Quaresima. Attraver-
"Quaravesema quarantana/sette           so periodici convegni - l’ulti-
dummeneche e sei semmane",              mo, il 30 marzo, a Lucera
si diceva da queste parti e si          (Foggia), seguito all’incontro
dice ancora. Una ricerca avvia-         del 2018 a Nola – i diversi
ta dalla Pro Loco Nola Città            partner della rete hanno map-
d’Arte nel 2016, e tuttora in           pato e conosciuto l’elaborazio-
corso, ha dimostrato come la            ne di un modello rivelatosi
bambola nera della Quaresima            molto diffuso, identico nei va-
sia sopravvissuta ai tempi mo-          lori e nei segni principali (la
derni e a quella visione ormai          figura femminile, il lutto, il               Incontro del 2018 a Nola
elastica delle tradizioni festive       tempo da scandire), multiforme
che ci impone la società del            nelle ritualità..
duemila. Da Visciano a Mari-            Se a Napoli si dice Quaravesi-                       ******

12 - IL FOGLIO
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                    IL RICORDO DEI PALMESI
Nel libro “I Sacri Monti del Vallo di Lauro” di Pasquale Moschiano

Durante gli anni dell’ultimo
conflitto mondiale, la guerra
del 40’ anche gli abitanti dei
paesi prossimi alle grandi cit-
tà solevano sfollare dai propri
dai centri minacciati da bom-
bardamenti aerei. Si verificò
allora, il trasferimento nei
paesi del vallo di Lauro, di
molti residenti dell’area me-
tropolitana e dintorni. Ed av-
venne che nuclei familiari
provenienti da Palma Campa-
nia trovarono ricovero in Pi-
gnano sotto il monte di S. Mi-
chele* che portò loro fortu-
na , anzi meglio dire che il
santo protesse. Qui trascorse-
ro gli ultimi anni di guerra.
Familiarizzano con i pignane-
si, salirono il monte, videro la
grotta, vi pregarono e diven-
nero anch’essi devoti dell’Ar-
cangelo. Ma passata la guerra
non dimenticarono il santo.
Ritornando in Palma sentiva-
no che qualcosa si era radica-
ta nei loro animi da tenerli
ancora legati a Pignano e a S.
Michele invocato nel perico-
lo, raffigurato in quella picco-
la statuina lignea venerata in
alto in un incavo di roccia,
poi scomparsa ma non per               natura : Nel piano sottostante         fregio e nella cornice. Qui,
miracoloso volo dell’angelo,           alla grotta è un breve spiazzo         davanti al simulacro dell’Ar-
ma per empia ladresca mano.            con pozzetto su cui si sporge          cangelo si manifesta la fede
Memori del loro soggiorno i            un rudere di fabbricato una            della popolazioni di Pignano
palmesi, ogni anno, il giorno          volta casetta dell’eremita.            e di Migliano. Ma si crede
29 settembre, seconda festivi-         Un’agevole scalinata di ac-            anche che questo luogo di
tà liturgica del Santo, ritorna-       cesso al piano dalla grotta al         culto abbia del miracoloso.
vano nel borgo, risalivano il          cui centro è costruito un tem-         E’ tradizione che sulla roccia
monte ove veniva celebrata la          pietto con altare e nicchia e          di Pietracupa sarebbe appar-
messa da loro ordinata. E ciò          con la venerata statua si S.           so, in epoca indeterminata,
per molti anni finché vissero          Michele. Tempietto che nella           l’Arcangelo Michele”.
le più anziane generazioni del         sua essenzialità si rifà lin-
periodo bellico. Esempio di            guaggio classicheggiante, ma
gratitudine verso quel monte,          molto lineare e spogli di ele-
nel quale la devozione dei             menti decorativi. Consiste in
palmesi aveva riposto fiducia          un breve vano aperto su tutti i                   ******
e speranza.                            lati e sui nudi pilastri di fac-
*“S. Michele a Pietracupa,             ciata si innalza la trabeazio-
monumento scolpito dalla               ne eseguita con semplicità nel

                                                                                               IL FOGLIO - 13
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                 CARNEVALE PALMESE 2019
                                             - Antonio Ferrara -

Il Carnevale Palmese affasci-
na, coinvolge e sollecita entu-
siastica partecipazione, in
quanto festa di popolo, esplo-
sione di allegria, slancio di
passione ed espressioni di
sentimenti.
A testimonianza di questa
nostra convinzione, senza an-
dare troppo indietro negli an-
ni che hanno visto sempre
edizioni ricche di creatività e
vivacità, basterebbe conside-
rare il successo di quella di
quest’anno, da tutti apprezza-
ta e riconosciuta da alcuni
addirittura eccezionale. Vuoi
per le brillanti esecuzioni del-       prezzamento per la testimo-                   I BAMBINI E
le Quadriglie curate fin nei           nianze dell’arte, i valori della            IL CARNEVALE
minimi particolari e sempre            storia e le espressioni della
dirette con maestria non co-           cultura. Si riporta di seguito         Il “Carnevale Palmese” è, da
mune, vuoi per la ricercatezza         l’elenco di comitati delle             sempre, evento di gioia, alle-
dei temi e la concreta realiz-         Quadriglie con l’indicazione           gria e spensieratezza, che non
zazione delle forme, caratte-          dei relativi temi che hanno            manca mai di connotarsi, par-
rizzate dalla armonia dei suo-         dato vita alla Kermesse di             ticolarmente, per la meravi-
ni e dalla sintonia dei colori,        quest’anno:                            glia che accomuna, l’entusia-
negli occhi, nei cuori e               Gruppo Storico Studenti                smo che inebria, lo stupore
nell’immagine di tutti, parte-         “Mary Poppins”, maestra Ve-            che coinvolge.
cipanti e spettatori è rimasta         ria Nunziata; Associazione             A sostenere meraviglia e stu-
traccia indelebile di un evento        Culturale Teglanum “La Re-             pore, sono stati, nell’ultima
particolare che non è esagera-         gina di Baranquilla, maestra           indimenticabile manifestazio-
to pensarlo destinato a supe-          Carmen Della Gala; Associa-            ne, principalmente, i bambini
rare i confini regionali fino a        zione ‘A Livella “Toy Story”,          della nostra scuola elementa-
meritare “ di essere annovera-         maestra Susy Falco; Associa-           re, intelligentemente preparati
to tra le tradizioni più impor-        zione I Gaudenti “I Gaudenti           e coinvolti dai docenti e dalle
tanti d’Italia”. Tanto conside-        au moulin rouge”, maestra              famiglie.
rato l’Ente Carnevale, d’inte-         Maria Assunta Iervolino,               Dai travestimenti in tono con
sa con l’Assessore al Carne-           (vincitrice del palio 2019);           i colori dei costumi delle
vale del Comune di Palma               Associazione Tutta n’ata sto-          Quadriglie all’armonia dei
Campania Avv. Nello Nun-               ria “Candy Crush Saga”,                ritmi e dei suoni, i bambini
ziata, hanno deciso di realiz-         maestro Luciano Di Genua;              hanno saputo essere attori
zare, d’accordo con i Comita-          Associazione Scugnizzi “La             vivaci e protagonisti attenti
ti delle Quadriglie, la “Festa         Leggenda della Dea e del Pia-          per senso di appartenenza e
delle Quadriglie” per il 9 giu-        neta Rosso”, maestra Luisa             responsabilità, spirito di par-
gno c.a. . Il Carnevale Palme-         Carbone; Associazione Mo-              tecipazione ed equilibrio di
se si conferma così come               nellì “Il Festival dell’Oriente”       realizzazione di alcune parti
evento di particolare interesse        maestra Rosalia Iannone; As-           della kermesse.
artistico e culturale. Patrimo-        sociazione Gli amici di Poz-           I nostri bambini, con fre-
nio da vivere con passione e           zoromolo “ Viaggio in Olan-            schezza e vivacità, hanno sa-
da arricchire nella dinamicità         da” maestra Rosa Cinque;               puto animare momenti ed
di eventi e di riti appartenenti       Associazione Scusate il Ritar-         azioni particolarmente signi-
alla vita reale della nostra           do “Amuninne in Sicilia –              ficativi di un evento che non
gente ed alla ricchezza della          terra dei mille colori”, mae-          mancheremo di ricordare ed
nostro terra, meritevoli di ap-        stro Roberto Peluso.                   anche per questo la loro pre-

14 - IL FOGLIO
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senza, nel nostro Carnevale,
sarà sempre attesa e desidera-
ta.
Quando gli eventi della tradi-
zione e del folklore locale tro-
vano il sostegno e la collabo-
razione della scuola, è la cul-
tura che si impone e si diffon-
de perché destinata a crescere,
grazie anche al vigore e
all’entusiasmo dei nostri cari e
simpatici bambini.
E’ merito anche e soprattutto
della scuola che sa agire ed
impegnarsi nella ricerca co-
stante di riferimento e di ade-
guazione ai bisogni reali e
concreti di una Comunità sem-
pre in crescita perché respon-
sabilmente guidata, sostenuta
e incoraggiata da una istituzio-
ne all’altezza dei tempi.

    PREMIO SPECIALE “CRESCENZO ALLOCCA”
                  IX Edizione
                                                                              caratteristici), con la seguen-
                                                                              te motivazione: “Per la rap-
                                                                              presentazione ricca di parti-
                                                                              colari effetti grazie alla in-
                                                                              tensità del suo proporsi ed
                                                                              alla vivacità dei suoi colori;
                                                                              per le emozioni ed il coinvol-
                                                                              gimento suscitati a livello
                                                                              individuale e collettivo; per
                                                                              l’alta qualità della direzione,
                                                                              della regolarità e continuità
                                                                              delle figure sceniche, della
                                                                              coralità del gruppo caratte-
                                                                              rizzata dalla forza e dal so-
                                                                              stegno di una apprezzata
                                                                              armonia musicale”.

In memoria dell’indimentica-           Gaudenti au moulin rouge”
bile amico Crescenzo Alloc-            dell’Associazione I Gaudenti
ca, appassionato cultore della         – maestra Maria Assunta Ier-
Storia e delle Tradizioni lo-          volino, che meglio è riuscita
cali, la nostra Pro Loco ha            ad interpretare la nostra tradi-
rinnovato quest’anno il pre-           zione di folklore e di cultura.
mio speciale a lui intitolato          L’artistico trofeo- piatto d’ar-
giunto alla nona edizione. Il          gento al cui centro viene ri-
premio, nell’ambito della              portata un’opera dell’artista
manifestazione            del          palmese Carmine Iannone
“Carnevale 2019” è stato as-           (rappresenta la Quadriglia in
segnato alla Quadriglia “I             cerchio con tutti gli elementi

                                                                                               IL FOGLIO - 15
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