IL MURO DI BERLINO 30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà? - Novembre 2021
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C U L T U R A IL MURO DI BERLINO 30 anni dopo la sua caduta, è ancora un problema: quale mondo e quali libertà? - Luigi Simonetti* - Sono passati trent’anni da e degli Egizi, fino all’Impero che diventa sempre più spetta- quando cadde il Muro di Berli- romano antico, agli Stati nazio- colo e farsa mondiale diffusa no; ma permangono tutt’ora nali moderni, al trattato di sulla carne sofferente e doloro- gravissimi problemi, per i quali Westfalia e alle grandi rivolu- sa di una umanità governata il mondo della Globalizzazione zioni industriali, fino a giunge- dalla tecnica e dall’immagine non sa ancora trovare o almeno re al primo e al secondo con- del denaro come generatore ipotizzare una risposta. Pur- flitto mondiale. Si sono creati, simbolico di tutti i valori. Per- troppo, ancora oggi, raccontare quindi, il nomos dei rappori tra ciò, già da molti anni, siamo quell’evento pone tantissime capitale e lavoro e l’idea di una entrati in un “nomos” che non questioni su come dare un sen- egemonia geopolitica, a cui è definito chiaramente perché so alla geopolitica mondiale in fanno da sfondo tutti gli ele- oscilla tra un mondo unipolare relazione col presente e in vista menti di un conflitto perma- governato dagli Stati Uniti o del futuro. Trent’anni fa, appe- nente tra l’economia e la politi- dalla Cina, in un clima di con- na appresi la notizia del crollo ca, fino ad arrivare alla sparti- flittualità permanente, e un di quel Muro, scrissi un artico- zione del mondo sancita dalla mondo multipolare in cui è ar- lo che pubblicai su un giornale conferenza di Yalta e alla spi- duo difendere le diversità e re- attento alla politica locale, na- nosa e tragica questione tede- golarizzare la Globalizzazione, zionale e internazionale, sca, di cui la tragedia del Muro con gli enigmi devastanti e in- “NolaGigli”, diretto da un in- di Berlino è, per così dire, il controllabili di un “pensiero telligente giornalista: Tonino unico” che uccide la libertà di Tulimiero. Il titolo era il se- pensiero e rende l’Europa e guente: tutte le nazioni del mondo e senza volto e senza identità. Mi interrogavo sostanzialmente Parlare della caduta del Muro sul futuro dell’Europa e del di Berlino significa, perciò, mondo in un’epoca che già al- esaminare il rapporto tra neo- lora si stava avviando sui binari colonialismo imperialistico e simbolici e propagandistici di libertà dei popoli in senso con- un retorico capitalismo liberi- creto e non in termini astratti. sta e liberale planetario, ege- In che direzione va il mondo? monico, che avrebbe difeso la Che senso ha oggi parlare di libertà nel mondo, senza favo- Europa? Occorre, secondo me, rire i privilegi e i vantaggi ma- una cultura nuova, originale, croeconomici dei paesi più ric- senza inutili schemi e senza chi, a beneficio delle nazioni retorica. La libertà è un bene di più potenti e a danno di paesi e cuore, il simbolo, la metafora e cui possiame lungamente di- nazioni ridotti in miseria e po- l’emblema. La caduta del Muro scutere, ma che non si può de- vertà, con uno sfruttamento di Berlino è lo specchio dram- finire. Abbattere i muri non cinico, esasperato e violento, matico del tramonto e della basta, se poi si nega nei fatti il senza un minimo di umanità e fine dell’Unione Sovietica e del principio della giustizia, dell’u- senza scrupoli. Nel pormi do- cosiddetto “socialismo reale”, i guaglianza e dell’amore. Forse mande di questo tipo mi rifac- cui effetti durano terribilmente stiamo sognando credendo di cio a concetti già espressi dal ancora oggi, in un clima di essere svegli. Così facendo, filosofo tedesco, Carl Schmitt, confusione e di caos. D’altra accadrà che, quando saremo sul “Nomos della Terra”, ossia parte non si deve mai dimenti- svegli, non ricorderemo più il sulla legge, sulla disposizione care che la grande rivoluzione sogno. e, quindi, sulla distribuzione industriale della tecnica ha in- del potere nell’ambito del dirit- fluito in maniera determinante *Luigi Simonetti - Giornalista to, dell’economia e della politi- sul crollo dell’Unione Sovieti- e Filosofo - Nola 18 marzo ca nel mondo. Nella storia ca e sull’abbattimento del Mu- 2019 dell’umanità si sono succedute ro di Berlino, eretto il 13 ago- epoche diverse, con diversi sto del 1961 e divenuto negli ****** modi di governare il mondo, anni la rappresentazione teatra- dalle grandi civiltà dei Sumeri le e tragicomica di un mondo IL FOGLIO - 1
C U L T U R A LA CHIESA DI S. CROCE AL CASALE Una testimonianza benedettina nei secoli; ne parla persino una Bolla papale. Oggi, al suo interno un degrado totale. - Giuseppe Allocca - Nel primo dopoguerra, negli anni 50-60, a Palma v’era una suggestiva “viuzza a scalini” che dalla collina scendeva a valle, quotidianamente percorsa da uomini e donne di campa- gna, da ragazzi e ragazze diretti a scuola; in alcuni giorni il sen- tiero si affollava di gruppi stu- denteschi in sciopero o festanti con chitarre e fisarmoniche: parliamo della salita Casale, sì, della via scavata nella pietra calcarea che si snoda dai vicoli del rione Botteghe per raggiun- gere la Chiesa e il convento di Santa Croce al Casale ( a metà strada della panoramica Vico- Castello di Palma). Perché il toponimo Casale? La secolare cupola della Chiesa “Il 6 marzo 1590 nel Monastero nella sua importante opera viene nominata la Chiesa di S. di S. Croce in Vico Casale di “NOLA SAGRA” (1688). Ora è Croce di Palma. Un primo pun- Palma ( da qui la vera origine opportuno soffermarci sulla to è chiaro: la Chiesa di S. Cro- del toponimo Casale n.d.r.) Chiesa di S. Croce al Casale ( in ce al Casale è già aperta al cul- muore in concetto di santità passato ignorata da più autori) to, officiata dai benedettini nel Padre Cesare Di Martino della più che sull’attiguo convento. novembre del 1197. Non solo, Congregazione dei P.P. di Nel documento “Rationes De- leggendo completamente “il Montevergine” scrive l’illustre cimarum Italiae. Campania” di passo” nella Bolla emerge che i Remondini. Il pio religioso fu Inguanez - M. Cerasoli – Sella benedettini avevano altri posse- venerato dai palmesi e da gente (Biblioteca Apostolica Vatica- dimenti sull’intera collina di proveniente da Sarno, Nola, na) è attestata l’esistenza della Palma fino alla località Foce, Somma, Ottaviano prima di Chiesa nel 1324, soggetta alla ove avevano un mulino. Altri essere sepolto dietro l’altare giurisdizione ecclesiastica di autori parlano di conventi in maggiore della chiesa di S. Cro- Montevergine. “ Item iura, fruc- contrada Fontanelle e presso la ce. tus, redditus et proventus eccle- chiesa di S. Margherita prima Il complesso del Casale ha una sie S. Crucis de Palma subdite della costruzione del convento storia lunga, è la testimonianza dicte ecclesie valuerunt unc. XII (quello attuale) nel 1576 al Ca- più importante di un millennio … “ . Ma è il Codice Diploma- sale, ma non viene menzionata di storia a Palma. Per il Remon- tico Verginiano di Placido Ma- la Chiesa di S. Croce. Questa dini la fondazione del convento rio Tropeano (Direttore della era officiata dai benedettini di risale al 1576, anno in cui l’U- Biblioteca di Montevergine, da Montevergine, già nel 1197, niversità di Palma, con il parere alcuni anni scomparso), un’ope- pertanto la sua fondazione e con favorevole del vescovo di Nola ra importante e preziosa che essa un piccolo convento, deve e di comune accordo con l’Aba- raccoglie scritti di antiche per- risalire ad un periodo molto più te di Montevergine, diede inizio gamene, pubblicata dai Bene- antico. I documenti del 1324 e ai lavori per dare una sede più dettini di Montevergine, a fare del 1197, dopo nostre laboriose sicura ai monaci benedettini che luce sulla Chiesa di S. Croce. ricerche, pubblicati nel nostro avevano abbandonato il con- Scrive il Tropeano: “Il primo libro su Palma lo attestano. vento di S. Margherita, presso accenno alla Chiesa di Santa Nel 1979 l’illustre palmese Lui- Castello, per incursioni dei ban- Croce, officiata dai monaci di gi Manzi, clinico, pittore e lette- diti. In realtà, a dare un fonda- Montevergine, si trova nella rato, in un articolo sulla vita e mentale, concreto contributo Bolla papale di Celestino III del l’opera di Santo Longo, accen- finanziario per la costruzione novembre 1197”: “ In Tenimen- nando al Casale (ove Santo del convento fu la nobile fami- to Palmae, Ecclesiam Sanctae Longo aveva aperto la Casa glia Delli Franci, da secoli a Crucis, homines, molendinum, dello Storpio) così scriveva: “ Palma, come riporta il teologo alias possessiones quas ibi ha- un tempietto pagano dedicato a di Cimitile don Carlo Guadagni betis …” ; per la prima volta Lamia, figlia di Giunone (così 2 - IL FOGLIO
C U L T U R A tramanda una leggenda ripor- to, sul monte Cassino, aveva tata da uno storico del posto) costruito il monastero dopo aver poi ereditato per conventuccio distrutto un grande tempio pa- dai Benedettini e infine abban- gano). A favore della nostra tesi donato nel 1112”. Il Manzi par- v’è qualche altro riferimento. la di uno storico locale:non è Osservando una vecchia foto- Pasquale Nappi, perché nel suo grafia dell’antico portale della libro su Palma nulla ha scritto a Chiesa ( per anni in rovina e poi riguardo, probabilmente fa rife- trafugato) gli elementi orna- rimento ad altra pubblicazione mentali sono dell’età romanica, (forse trovata nel convento da perfettamente rispondente al Santo Longo; quest’ultimo sul documento papale di Celestino primo calendario pubblicato in III, e le due sirene, scolpite nel occasione dell’apertura della Medioevo antico, erano consi- Casa, nella nota storica relativa derate (in quel tempo) simili alla Chiesa parlava di un origi- alle Lamie. nario tempio pagano); così si E’ la Chiesa di Santa Croce al spiega anche l’accenno all’esi- Casale, soggetta all’Abbazia di stenza di un piccolo convento Montevergine già nel 1197, il fino al 1112 (data addirittura motivo principale della presen- precisa e non approssimativa!). za benedettina sulla nostra colli- questa ultima notizia venne ri- na; questi monaci operavano L’interno della Chiesa (Arch. G. Allocca) portata anche dal noto scrittore quotidianamente nei luoghi di – giornalista Vittorio Paliotti, su preghiera e di lavoro; al Casale poli di Santo Longo con i suoi IL MATTINO illustrato del sono stati fin dalla fondazione ragazzi disabili rilanciò sul pia- 1980, in un suo articolo sulla della Chiesa, la costruzione del no religioso e sociale Chiesa e vita di Santo Longo, il quale convento nel 1576, dopo quat- convento. Purtroppo con la sua all’epoca dirigeva “Villa delle tro secoli di accertata presenza partenza a metà degli anni ’60 Rose” al Lago Patria – Giuglia- benedettina, fu determinata dal- per la nuova sede al Lago Patria no. Leggenda a parte, il fatto la grande volontà della comuni- l’intero complesso del Casale fu che la Chiesa del Casale sia sta- tà palmese, di voler continuare abbandonato per decenni; oggi ta dedicata alla Santa Croce il secolare rapporto con i mona- la Chiesa di S. Croce , nono- ci di Montevergine. stante il restauro, nel 1999, del- La Chiesa, il convento con l’ar- la sua facciata e del convento, chivio storico furono saccheg- al suo interno è nel totale degra- giati fortemente dai francesi nel do (compresa la sottostante area 1799; in proposito registriamo sepolcrale dei monaci e delle una voce popolare giunta fino ai vittime della spagnola); solo la nostri giorni, i monaci avrebbe- tela raffigurante Maria SS. di ro salvato un’antichissima cam- Montevergine (opera del prof. pana sotterrandola; nessuno l’ha Pietro Salvatore Caliendo – mai ritrovata, leggenda? Forse. 1922), spesso in processione Con il ritorno dei Borboni a per le vie del paese, si è salvata Napoli, Chiesa e convento furo- perché S. Longo volle portarla no riscattati dal clero, che però con sé (successivamente è stata ne condivise il diritto di acqui- consegnata alla Chiesa Parroc- sto con il comune di Palma; il chiale di S. Michele Arcangelo, ministro dell’epoca, Luigi de’ ove è esposta nell’abside). Medici, principe di Ottaviano, Ci auguriamo che la comunità accolse la richiesta del suo mae- palmese, in particolare le nuove stro, il sacerdote D. Biagio Cas- generazioni non siano indiffe- sese da Palma (il quale non ave- renti al recupero della memoria va risorse sufficienti) e donò la storica. La Chiesa di Santa Cro- L’altare maggiore (Arch. G. Allocca) somma di 200 ducati. Nel 1952 ce è l’ultima testimonianza di il palmese Ferdinando Peluso quell’antichissimo legame fra crediamo possa avere un suo Cassese (gestore del cinema Benedettini di Montevergine e significato, rafforza la nostra Zara) per ricordare l’antenato la nostra collina, soprattutto ipotesi: i primi monaci giunti Biagio, si fece promotore di una “Vico Casale di Palma” . Ha sulla collina, seguendo la tradi- sottoscrizione tra le famiglie una storia di dieci secoli. zione, avrebbero posto la Santa borghesi di Palma per realizzare Croce, simbolo del Cristianesi- la copertura integrale della mo, sul luogo di culto di divini- Chiesa gravemente danneggia- ****** tà pagane e costruito la Chiesa ta, rispettando l’originario stile (il loro fondatore San Benedet- architettonico. L’arrivo da Na- IL FOGLIO - 3
C U L T U R A LA GRANDE FESTA DEL CINEMA GIOVANE Il Comune di Palma Campania rinnova l’ospitalità della manifestazione di arte e cultura. - Antonio Ferrara - Un momento della serata finale della scorsa edizione Il 25 maggio c.a., nella chiesa di vita individuale e colletti- di certezze reali, in una parola di S. Michele Arcangelo sarà va, nella dimensione della produrre cultura nella ric- presentato il Festival del cine- concretezza di lavoro e di chezza e diversità delle opi- ma giovani con i short movie, pensiero che accomuna le ge- nioni. organizzato dall’Associazione nerazioni presenti ed attive A conclusione di questa bre- Napoli Cultural Classic del nella operosità del vivere e ve nota, per completezza di Comune di Palma Campania, del produrre. informazione non manchiamo in collaborazione con la Pro- E, proprio in funzione di ciò, di ricordare la data della ma- loco Palma Campania e le la richiamata Associazione si altre Associazioni Culturali propone di avvicinare sempre nifestazione conclusiva della del nostro territorio. Ci piace più i ragazzi all’arte del cine- grande festa del “cinema gio- partire da questa notizia per ma che della vita è visione, vane” fissata per il 1° giugno rappresentare l’importanza immagine, specchio, espres- 2019, a Palma Campania, nel- della costituzione della borsa sione. I giovani, a margine la storica corte del Palazzo di studio istituita con Bando della citata iniziativa, potran- Aragonese. Culturale Classic 2019 : “ Il no cimentarsi nella realizza- rispetto del territorio: tra zione di documenti – corto identità storica e nuova multi relativi a tematiche sociali cultura”. Argomento di vivo libere per significare soprat- interesse e di estrema attualità tutto conoscenza del territorio che le scuole medie inferiori e descrizione e capacità inter- superiori sapranno affrontare, pretativa della varietà dei fe- ne siamo sicuri, con precisa nomeni sociali ad esso legati consapevolezza, puntuale ed e che ne esprimano l’anima approfondita analisi. ed il sentire nel quotidiano L’iniziativa dell’Associazio- confronto delle idee, nella ne Napoli Cultural Classic – considerazione delle proble- Presidente Avv. Carmine Ar- matiche attuali. Ed anche dolino – d’intesa con l’Asses- questo, o forse soprattutto sore alla Cultura del Comune questo, significa abitare e vi- di Palma Campania prof.ssa vere il territorio, arricchirlo di Elvira Franzese, ha lo scopo interessi comuni, custodirlo di concorrere alla valorizza- con intelligenza e con cura, zione di ogni forma di arte e proteggerlo e difenderlo con cultura legate all’ambiente e consapevolezza, fare sintesi al territorio, intesi come realtà di valori ideali di fondamento 4 - IL FOGLIO
C U L T U R A DON FILIPPO IERVOLINO Il poeta della Terra di Palma nei primi del Novecento. Un forte impegno per la co- munità locale. - Giuseppe Allocca - Filippo Iervolino nasce a Pal- Presidente (negli ultimi anni Pietra. L’attenzione infine per ma nel 1839 da Onorio e della sua vita) della Società il mondo classico evidenzia la Maddalena D’Alessandro, in “FOLGORE” (più tardi sarà sua cultura profonda, rivela la una famiglia benestante; suo presieduta dal dott. Placido sua passione per le antiche fratello Pietro, Capitano della De Martino) che dà la luce lettere. La raccolta “Facezie Guardia Nazionale, fu Presi- elettrica al paese. Presidente poetiche” (ed.1901) di Filippo dente fondatore della Società della Banca Cristoforo Co- Iervolino è una testimonianza Operaia “Vincenzo Russo” e lombo ed amministratore della preziosa, fra storia e cronaca socio benemerito della Coope- Banca della Campania, donò locale, del periodo che prece- rativa Agricola “Sen. Pietro un suo fondo ai poverelli di de il primo conflitto mondiale Compagna” di Vico di Palma. Palma. Nominato Socio bene- e la nascita del primo periodi- merito di vari sodalizi, fra i co palmese L’Iride: un affre- quali la Società Umberto I ed sco nei primi del Novecento il circolo Vittorio Emanuele di un paese, scelto da famiglie II, emerge anche sul piano borghesi per la villeggiatura culturale. Il sac. Filippo Iervo- estiva (soprattutto per il clima lino, negli anni tra fine Otto- tra piano e collina e il soggior- cento e inizio Novecento, è il no piacevole nelle masserie). poeta della Terra di Palma: Filippo Iervolino si spense il scrive versi in ogni occasione, 30 dicembre 1913. Galantuo- in vernacolo e in lingua. In mo colto, sacerdote, lasciò in “A’ notte d‘’e quinnice Austo” ogni palmese un rimpianto descrive mirabilmente, nei vivissimo. Una figura con dettagli, la festa popolare di molteplici interessi, in gran Foce, un’antica tradizione or- parte votati al progresso civile mai scomparsa; “ E’ peccerel- del natio luogo. È di certo tra L’indice della raccolta di poesie scrit- te a penna dall’autore. (archivio G. le ‘e Parma” che fanno perde- gli illustri concittadini di Pal- Allocca). re la testa al giovane don An- ma da ricordare alle nuove drea (suo nipote) è un’ode alla generazioni, anche se manca, Studia al Seminario di Nola, bellezza giovanile locale; nei tuttora, ad oltre un secolo dal- all’epoca uno dei centri di for- 135 versi dal titolo “Brindisi la sua scomparsa, un concreto mazione culturale tra i più in lode di Palma Campania e segno di riconoscimento da qualificati del nostro Mezzo- dei suoi concittadini” racconta parte della comunità tutta. giorno, per la presenza di ri- la storia del paese, la vita quo- nomati Maestri e di giovani tidiana di una comunità ai pri- studiosi futuri protagonisti mi del Novecento, ricordando della nuova Italia unita. Sa- la classe dirigente dell’epoca e cerdote, Giudice Conciliatore, fra l’altro anche il tradizionale componente della Congrega di Carnevale Palmese. Inoltre Carità di Palma Campania, dedica particolari versi al neo spirito pratico ed attivo al eletto Sindaco Ferdinando tempo stesso, fu sempre pre- Cassese e al compianto Sinda- sente nella vita pubblica, so- co Crescenzo Allocca, Mag- ciale del paese. Un gran vanto giore Veterinario, nonché che si può dare è di aver dato all’avv. Casertano sconfitto, sviluppo all’officina elettrica dopo un’aspra lotte elettorale di Palma Campania, prima per la Camera dei Deputati, come Consigliere, poi come dall’avv. Gioacchino Della IL FOGLIO - 5
C U L T U R A GLI ARAGONESI E LA TERRA DI SOMMA Il complesso di S. Maria del Pozzo ed il Palazzo Aragonese a Palma, testimonianze importanti della dinastia - Franco Mosca* - Somma Vesuviana, per la sua le. La certezza riguarda più la connessi da un porticato, uno posizione al centro del Monte vita del castello che la Murazio- per uso residenziale e l’altro più Somma, appena sollevata sui ne a valle di cui si sa talmente piccolo per uso agricolo, annes- suoi fianchi – quota 150 metri poco che lascia immaginare più so alle enormi cantine. In pratica sul mare, con davanti la via Ap- una origine normanna che an- era una unità produttiva al cen- pia proveniente da Caserta e gioina. Andrebbero approfonditi tro di una grande estensione di sulla strada delle Puglie (Napoli- dati reali con l’ausilio di scavi terra fertilissima con funzioni Bari) ha sempre avuto un parti- colare interesse strategico- militare. Valeva già per i romani durante l’Impero, ma il ruolo si è potenziato soprattutto nel pe- riodo normanno-angioino- aragonese. Infatti con la sede del trono a Napoli con gli Angioini in particolare Somma acquisisce un ulteriore funzione strategica: è il territorio appena fuori i con- fini della Capitale. Si tenga pre- sente che i confini della cittadi- na vesuviana lambivano Napoli perché Terra di Somma com- prendeva S. Anastasia, Pollena, Trocchia, Massa, S. Sebastiano e Cercola fino a Ponticelli quin- di. E anche per questo motivo (soprattutto di sicurezza) era demanio reale. Quindi era nella diretta disponibilità del sovrano La piantina è una ricostruzione fatta per conto della rivista “Summana” dal com- di turno. pianto Raffaele D’Avino. Mostra il tracciato della Murazione Aragonese e gli edifi- Questo particolare territorio di- ci che sorgevano nel rione Casamale all’inizio del XVII secolo. venta quindi funzionale alla co- struzione di edifici di interesse stratigrafici perché la documen- anche di residenza estiva per i politico-militare. Ecco allora che tazione cartacea è completamen- sovrani e la sua corte. Questo già i Normanni nell’undicesimo te lacunoso. Per il castello sono palazzo invece ebbe un ruolo secolo avviano la militarizzazio- documentate diverse presenze di importante per la dinastia Ara- ne dell’area con la costruzione casa reale e di lavori sulla strut- gonese. Nel 1443 Alfonso I d’A- del Castello in montagna a quota tura. Gli Angioini erano molto ragona si fermò qui prima di 450 metri sul mare (S. Maria a precisi nella registrazione di entrare in Napoli trionfante. Do- Castello attuale). Non c’è una spese e movimenti e a maggior po varie vicissitudini Somma data precisa ed un preciso docu- ragione è strano che non si rile- passò nelle mani della famiglia mento ma sappiamo che nel vano registrazioni di spese per la di Lucrezia d’Alagno. Questa 1119 Somma è definita Murazione a valle. Per cui rima- era considerata l’amante del re. “castrum” e non più “locus”. ne sempre il dubbio che l’opera Era originaria di Torre del Gre- Con gli Angioini il castello vie- a valle sia antecedente agli an- co ed aveva 30 anni meno del ne in montagna potenziato e gioini. Dunque si immagina una sovrano. Alfonso era sposato probabilmente al castello di costruzione contemporanea al con Maria di Castiglia, regina di monte viene associata una difesa castello, quindi normanna, avve- Spagna, ma ormai erano di fatto muraria di collina sorge così la nuta intorno all’anno 1090 sotto separati e non avevano figli. Murazione del Casamale. Una Giordano I. Lui, quando conobbe la bella specie di avanposto- Ma veniamo agli Aragonesi. Lucrezia, aveva già un figlio accampamento al servizio del Sotto la dinastia francese origina avuto da una donna napoletana, castello di montagna del quale la costruzione di un altro edifi- Ferrante, il quale poi divenne sbarra l’accesso. Diciamo che si cio importante: Starza della Re- suo erede al trono. Re Alfonso dà vita ad una vera e propria gina. Sorge molto più a valle, in morì nel 1458 e Lucrezia si rifu- fortezza territoriale alle porte di pianura, tra Pomigliano ed il giò proprio a Somma dove si Napoli sulla strada delle Puglie Casamale. E’ a mo’ di masseria fece costruire un piccolo castello a guardia e a difesa della capita- agricola. Presenta due cortili a ridossso della Murazione an- 6 - IL FOGLIO
C U L T U R A gioina-normanna. Attualmente indicato come castello D’Ala- gno ma più noto come castello De Curtis (dei Marchesi) ma conosciuto popolarmente come castello di Totò (per via di un tentativo fallito di acquisto da parte del Principe della risata). Lucrezia poi fu costretta ad ab- bandonare Somma nel 1460 e tutto passò di nuovo nella dispo- nibilità di Re Ferrante e della corona aragonese. Nel 1467 Ferrante ordina la ri- Palazzo Aragonese e Campanile della Chiesa di S. Maria a piè di Palma (Antico dipinto) costruzione della Murazione danneggiata anche dalle sue compra il sito, ripara la chiesa e seguito costruirono case, dando truppe che assediarono Somma visto che il livello del suolo era vita al primo rione a valle del per arrestare Lucrezia nel 1460. cresciuto fino all’altezza della paese. Ecco svelato il motivo per cui le volta superiore della navata, vi Gli oltre 80 anni di dominio ara- Mura (sicuramente già angioine) fa erigere sopra un’altra chiesa, gonese (1435-1517) hanno fatto vengono chiamate da allora e ancora più grande, con annesso la fortuna di Somma che uniti al fino ad oggi “Aragonesi”. La convento. Dona tutto ai Frati precedente dominio Angioino presenza aragonese a Somma Francescani che fino ad oggi ne fanno di Somma uno scrigno di non si esaurisce qui e continua hanno ancora la cura e la pro- gioielli di arte ed architettura fino al 1517. Nel 1490 il Re vi- prietà. E fra tutti i monumenti di senza uguali. sita per l’ultima volta Somma. epoca aragonese che abbiamo E questa descritta è solo una E sempre a Somma, nel 1496 elencato S. Maria del Pozzo è il sintesi ragionata per uso giorna- Ferrantino, successore al trono meglio conservato. E’ un vero listico della corposa documenta- di Alfonso II e del nonno Fer- gioiello di architettura, d’arte e zione che attesta tanti episodi rante, il 27 agosto, sta alla Star- di storia. Bisogna tener presente grandi e piccoli dell’attaccamen- za della Regina insieme alla che questo complesso si svolge to dei reali alla terra di Somma. nonna-suocera. Il giorno dopo, su tre livelli. Perché sotto la Non possiamo però tralasciare accompagnata da un lungo cor- chiesa inferiore di epoca bizanti- una icona leggendaria della pre- teo, giunge a Somma Giovanna na si presenta un livello ancora senza aragonese in questa comu- che si unisce in matrimonio con più profondo con un ambiente di nità. Si narra che Alfonso I d’A- Ferrantino. Nel palazzo si tiene chiara epoca romana. E’ un mo- ragona appena insediato sul tro- una grande festa alla presenza numento sicuramente da visitare no di Napoli si sia fatto portare della corte napoletana al com- con tre livelli sovrapposti e tutti dalla Catalogna un uva partico- pleto, numerosi ospiti stranieri, incredibilmente visitabili. Una lare di cui lui era particolarmen- artisti e poeti (tra questi il famo- meraviglia architettonica ma te ghiotto: la catalanesca. Dopo i so Sannazaro). Ma il 7 settembre soprattutto la storia dell’arte grappoli arrivò a Napoli anche il re si ammala. Uguale sorte pittorica dell’intero secondo la stessa vite che fece piantare capita alla consorte. Il 5 ottobre millennio cristiano raccontata proprio nei fertilissimi terreni di i due sovrani lasciano in lettiga attraverso una decina di madon- Starza della Regina. Qui trovò la il palazzo di Somma per rag- ne mirabilmente affrescate. sua seconda patria e da qui si giungere Napoli. Il tempo di A pochi chilometri si estendeva diffuse in tutta la provincia. Era celebrare religiosamente il ma- l’antico Piano di Palma, dalla particolarmente ricercata per i trimonio ed il 7 ottobre Ferranti- collina del paese alle falde del suoi chicchi molto grandi, croc- no muore tra il rimpianto di tut- Monte Somma. Gli Aragonesi canti e serbevoli tanto apprezza- ti. scelsero questa zona quale ta da diventare in breve l’uva da Ma la presenza dei sovrani ara- “campo del falconare”. Il mae- tavola per eccellenza. Ora se ne gonesi a Somma non si esauri- stoso Palazzo Aragonese (fine fa un ottimo vino che viene indi- sce qui. Ed una grande opera sec. XV) a Palma, sorto per vo- cato come “responsabile” della monumentale sorgerà a qualche lontà di Alfonso I d’Aragona particolare vita “avventurosa” chilometro di distanza dalla star- come residenza di caccia al fal- del sovrano. E’ una leggenda za nel 1510: santa Maria del cone nel Piano, successivamente ovviamente. Pozzo. Fu costruita dalla regina ampliato, divenne dal 1529 la Giovanna III (quarta di Napoli), dimora delle famiglie nobili, *Franco Mosca - Presidente Pro vedova di Ferrante I, al ritorno titolari del feudo di Palma. Nei Loco Somma Vesuviana - da un viaggio in Spagna. Qual- pressi del Palazzo sorse la Fal- che anno prima era stata rinve- coneria (alcuni cronisti dell’epo- nuta una chiesa completamente ca narrano che si giunse a nutri- affrescata ma abbandonata per- re fino a 400 falchi) e intorno ad ****** ché sommersa dal fango dell’en- essa, palafrenieri, bracconieri, nesima alluvione. Giovanna falconieri ed altre persone del IL FOGLIO - 7
C U L T U R A L'ORO E IL CORALLO D'ABRUZZO Una continuità con la tradizione di Torre del Greco - Gabriele Di Francesco* - Simboli, magie, amuleti, por- navano gli oggetti con il mar- zese. Nel XVI secolo uno de- tafortuna, strumenti di anti- chio "SUL", diffusi per tutto gli artisti più famosi fu Asca- chissimi riti, trasposti in sa- il centro ed il meridione d'Ita- nio de Mari, grande orafo na- pienza e virtù da esperti ce- lia. Nel 1406 re Ladislao di to a Tagliacozzo (Aq), voluto sellatori, da artisti della fili- Durazzo autorizzava il rinno- come allievo da Benvenuto grana, raffinati ideatori di vo del marchio e consegnava Cellini e divenuto poi uno dei gioielli dalla bellezza incom- a Nicola Piczulo, orafo di fa- maestri contesi presso le corti parabile. Sono i maestri orafi ma, il punzone “SUL” per europee. La fama degli orafi abruzzesi, che fin dal XIII sigillare le opere d’oro e d’ar- abruzzesi raggiunge la capita- secolo hanno dato prova di gento. le del Regno e le più disperse contrade. I loro oggetti entra- no a far parte del patrimonio di ogni sposa, di ogni nucleo familiare, Dalla seconda metà del Sette- cento si individuano nell'ore- ficeria abruzzese le influenze Napoletane e Romane che peraltro non condizionano molto l'abilità degli artigiani abruzzesi nel comporre origi- nali gioielli d’oro e d’argento. A Pescocostanzo e a Scanno si affermarono botteghe arti- giane di grandi artisti che composero l’oreficeria legata agli usi e costumi delle classi popolari, tradizione mai ve- nuta meno. Orecchini detti circeje Nel Trionfo della Morte (1894) Gabriele D'Annunzio grande abilità, rcreatività e Ma l'eccellenza nella lavora- scrive di come "Il metallo maestria. La lavorazione zione viene anche dalla crea- prezioso, acquistato con le dei metalli, come ad esempio tività, dal sapere plasmare in fatiche assidue di più genera- il rame, era pratica ben radi- forme nuove e originali i me- zioni, custodito per anni ed cata in Abruzzo, specie in talli preziosi. L'oreficeria anni" venga poi "rimesso in alcune aree interne, dove gli abruzzese delle origini espri- artigiani potevano utilizzare me il suo estro e il gusto del l'energia delle ricche risorse bello attraverso la lavorazione d'acqua per forgiarli e lavo- di calici, patene, pastorali, rarli. Le conche e i manufatti reliquiari, croci processionali di rame del Chiarino o delle oggetti ricchi di smalti e pie- valli interne ne sono una pro- tre lavorati con la tecnica del- va esemplare, come gli ogget- lo sbalzo e del cesello. ti in argento e in peltro dell'a- Oggetti ricchissimi e ancora rea dell'Aquila o di Sulmona, oggi ammirevoli come il Pa- che . Città, quest'ultima che liotto in oro con la storia di sotto Federico II di Svevia Cristo del Duomo di Teramo assunse una grande rilevanza di Nicola da Guardiagrele per essere sede del Giustizie- (XIV sec.), o la più nota cro- rato e che poteva vantare la- ce processionale simbolo di La Presentosa, promessa di amore e boratori artigiani che punzo- quest'ultima cittadina abruz- fedeltà 8 - IL FOGLIO
C U L T U R A intenso, come il corallo rosa artigiani di Torre del Greco se albicocca di Torre del Greco. ne rifornivano ammirati pro- In Abruzzo le donne indossa- prio a Giulianova. vano collane di corallo come Il corallo era comunque uti- vero status symbol e come amuleto “condrammalocchie”, ossia utili per scacciare gli influssi nefasti del malocchio e dell’invidia. L’uso del corallo ha rappre- sentato per secoli una vera e propria peculiarità meridiona- le rispetto al resto d’Italia. Viaggiatori del Grand Tour, che si inoltravano per le più remote lande, hanno spesso L'amorino di Scanno con coralli e lasciato testimonianze scritte smalto dell'ampio uso di gioielli e amuleti di corallo in Abruzzo luce ad ogni nuovo giorno di e negli altri territori del Re- sponsali”. gno di Napoli. Spesso descri- È il rito matrimoniale che si vevano donne che indossava- Cammeo sacralizza con il dono di alcu- no “collane avvolte fino a sei ni gioielli fondamentali da lizzato non soltanto per orna- parte dello sposo e della sua mento muliebre, ma anche nei famiglia per confermare l'ac- numerosi amuleti e oggetti cettazione della sposa e la sua scaramantici che venivano nuova appartenenza familiare. regalati o apposti a chi si vo- Tradizione vuole che sia la leva proteggere dal male fin madre dello sposo a celebrare dalla più tenera età. la cerimonia di donare, anzi di "appendere l'oro" alla futu- ra nuora, pronunciando for- mule di rito, propiziatorie del- la continuità della stirpe. La cannatora (girocollo con sfere d'oro), gli orecchini a forma di mezzaluna (circeje e sciac- quaje), e soprattutto la collana di corallo, simbolo di prote- zione contro il malocchio, di Corallo tutela dal maligno ma soprat- tutto simbolo di status ed *Prof. Gabriele Di Francesco espressione dell'orgoglio fa- La manina contro il malocchio dell’Università “G. D’Annun- miliare, per essere general- zio” Chieti-Pescara mente legato all'augurio di giri di corallo”. Riferimenti bibliografici e siti web avere in tempi brevi un erede Alla fine del secolo XIX pro- Gandolfi A., La presentosa, Sambuceto maschio. La tradizione è per- prio i fratelli Migliori di Giu- 2005 durata per secoli, fino ai pri- lianova, nel teramano, avvia- Gandolfi A., Amuleti, ornamenti magici in Abruzzo, Tracce, 2003 mi anni del secondo dopo- rono una prestigiosa manifat- http://www.abruzzo-vivo.it/larte-orafa- guerra. Le collane di corallo tura per la lavorazione del in-abruzzo/ erano quelle prodotte nell'a- corallo "sfaccettato". Il pre- https://ilfaro24.it/gli-antichi-orafi- abruzzesi-il-corallo-di-giulianova/ rea di Napoli, il rosso lavora- giato materiale proveniente http://www.abruzzo-vivo.it/larte-orafa- to spesso "a martello" o mar- non soltanto dal Mediterraneo in-abruzzo/ tellato, cioè con i grani sfac- ma anche dalla Isole del Capo cettati, oppure con i grani Verde, era lavorato con una tondi e levigati. Il più pregia- tecnica originale, era unico in Un gradito contributo tra il Gran Sasso to era di colore rosso meno Italia e pare che persino gli e le Terre di Partenope (n.d.r.) IL FOGLIO - 9
C U L T U R A VIII CONVEGNO GEPLI Ritorno nel Friuli per l’ottavo Convegno Nazionale dei Giornali Pro Loco, il 15 e 16 giugno 2019 In Italia esistono oltre sessanta misia della siciliana Castrorea- delle proprie radici - prosegue testate giornalistiche di pro- le. Per l’edizione del 2018 si il viaggio attraverso i giornali prietà di associazioni Pro Lo- scese nel Salento, nei pittore- della comunità GEPLI. Nella co. Fu la Pro Loco di Caselle schi borghi di Tiggiano, ove si sala Il mattino vedrà pertanto i Torinese (editr ice, dal 1972, stampa il bimestrale 39° Paral- saluti istituzionali e le relazioni del mensile Cose Nostre) a lelo, e Santa Maria di Leuca. programmate. Nel pomeriggio proporre ed organizzare, nel Per l’edizione numero otto di ci sarà spazio per una tavola 2012, un meeting fra questi questa fortunata manifestazio- rotonda, ove tutti i delegati giornali, per consentire loro di ne si ritornerà in Friuli, nel fine intervenuti in rappresentanza conoscersi e discutere dei pro- settimana del 15 e 16 giugno delle varie testate potranno blemi del settore. L’iniziativa 2019. La Pro Loco ospitante, intervenire. ebbe successo e divenne un in qualità di editore del perio- Alla chiusura dei lavori, l’esi- appuntamento annuale, itine- dico L’Ape, è quest’anno la bizione in costume medievale rante, ogni volta ospitato da Pro Loco Comunità di Morte- “Aspettando il Palio”, con la una Pro Loco editrice di gior- gliano, Lavariano e Chiasiel- partecipazione di tamburini, nale. Così toccò alla friulana lis. Il capoluogo Mor tegliano sbandieratori e figuranti di Spilimbergo, nel 2013, per i è a pochi chilometri da Udine Mortegliano. festeggiamenti dei 50 anni del ed ha il suo meritato punto Seguirà la Cena Sociale GE- periodico Il Barbacian. Nel d’orgoglio nell’avere il campa- PLI, caratterizzata quest’anno 2014 fu l’abruzzese Sant’O- nile più alto d’Italia: con i suoi da piatti medievali e specialità mero. Nel 2015 Ruvo di Pu- 113,20 metri prevale di poco della tradizione friulana. glia col suo Rubastino. Nel sul secondo in classifica, il me- Nella mattinata della domeni- 2016 toccò alla Pro Loco di dioevale Torrazzo di Cremona, ca, per chi si potrà ancora trat- Palma Campania, editr ice che si ferma a 112,27. tenere, visita guidata delle vici- del trimestrale “Il Foglio”, per Il programma della manifesta- ne località di Palmanova, la un’edizione memorabile per la zione ricalca un format ormai città stellata patrimonio dell’U- sede convegnistica allestita pluricollaudato nelle preceden- NESCO, e del borgo medieva- nello splendido complesso del- ti edizioni. le di Strassoldo. la Basiliche paleocristiane di La giornata di sabato sarà dedi- Cimitile. Nel 2017 il gior nale cata al Convegno, che avrà Paolo Ribaldone - Coordinato- ospitante fu il trimestrale Arte- come titolo: A lla riscoperta re GEPLI Il Comune di Mortegliano, a ve" ed è attraversato dal tratto 15 chilometri a sud Udine e a finale del torrente Cormor. In- 40 km. dal mare. Ha una popo- torno all'anno Mille si costituì lazione di circa 5000 abitanti, la Vicinia, forma di autogover- incluse le frazioni di Lavariano no, fino al XVII secolo quando e Chiasiellis. Il Paese è caratte- il paese si trasformò in Comu- rizzato da quattro vie principa- ne espandendosi al di fuori del- li, attorno alle quali si è poi la Cortina e diventando un im- ampliato, che rappresentano i portante centro, conteso tra quattro borghi storici così de- Cividale e Udine. Uno degli nominati: Borc Sapoç o Sotto- episodi più cruciali della storia pozzo (l'attuale via Roma), di del paese, tutt'oggi ricordato e origine romana; Borc Sclavs celebrato, si ebbe nel 1499 (via Marconi), chiamata così a quando i Turchi giunsero ad seguito dell'insediamento sla- assediare Mortegliano. Furono vo; Borc Suvie (via Udine), però costretti a soccombere, che risale al XVI secolo; Borc sconfitti da un paese che pote- di Sore (via Cavour), in cui "di va contare su buone fortifica- sore" significa "nella parte al- Mortegliano - Il Campanile zioni e su una buona difesa, e ta”. Il territorio è a pochi chilo- che riuscì a portare avanti una metri dalla "linea delle risorgi- vittoriosa resistenza. Questo 10 - IL FOGLIO
C U L T U R A evento, a partire la 1999, viene ricordato, ogni due anni, con la manifestazione storica del “Palio dei Turchi” durante la quale, oltre ad alcuni giochi popolari viene organizzata una “giostra” sulla falsa riga della quintana, e un fantino in rap- presentanza, di ciascuno dei borghi storici” a cavallo deve infilare, per un certo numero di giri, un anello sorretto dalla sagoma di un “turco”. Morte- gliano è oggi ricordato per il suo “alto” Campanile, il più alto d’Italia con i suoi 113,23 mt. di altezza. Proprio in questi giorni è stata vinta la sfida con la città di Cremona, che ha do- Palio dei Turchi vuto constatare il posiziona- mento, al secondo posto, del to nel territorio dall’Oriente vata la più grande pala lignea proprio storico campanile. Pur passando per Venezia, per cui di altare esistente in Friuli, al- essendo presenti a Mortegliano sia per le produzioni di mais, tre opere d’arte minori, e la alcune attività di piccola indu- ma anche per altre non proprio Torre millenaria nella Frazione stria ed artigianale, è ancora la “buone” abitudini della popo- di Lavariano. Anche nel terri- vocazione agricola, seppur di- lazione, venne attribuito ai suoi torio circostante si possono mensionata, a prevalere. Nel abitanti l’appellativo di “Blave visitare importanti località, territorio comunale vi sono ben di Mortean”, dove appunto come Palmanova, Aquileia, due latterie cooperative, che “blave” nella lingua friulana, si Grado e Cividale ed il capoluo- producono il formaggio riferisce alla pianta del mais. go friulano di Udine. Come in “Montasio” tipico della zona, Oggi Blave di Mortean dà il tutto il territorio oltre all’italia- oltre ad alcuni sottoprodotti. nome, alla farina di qualità, no è diffuso l’uso della “lingua Ma il riconoscimento del Paese prodotta, e ad alcuni derivati e friulana” tutelata da apposita nel territorio è dovuto anche il marchio è stato tutelato dalla legge, per cui si possono ri- alla produzione della farina di Pro Loco che, nata il 25 feb- scontrare nella cartellonistica braio 1980, è una delle oltre stradale, o nelle indicazioni sessanta Associazioni presenti degli edifici pubblici indicazio- sul territorio. Simbolo dell’As- ni bilingue. sociazione venne scelto “un’ape” che nell’immaginario collettivo rappresenta la labo- Flavio Barbina - Presidente riosità del singolo in una co- Pro Loco Mortegliano munità organizzata, così il logo della Pro Loco rappresenta la collaborazione e la cooperazio- ne tra le località del Comune di Mortegliano, soprattutto tra le persone, i gruppi, i circoli. An- che il giornale trimestrale della Pro Loco, nato nel 1980, “L’APE” appunto, oggi pub- blicato quasi esclusivamente in formato digitale, ha rappresen- tato per quarant’anni la voce del mondo associativo locale. Mais di Mortegliano La Comunità è oggi punto di riferimento nel territorio ed è meta di turisti che, oltre al ****** Mais di qualità. Il mais si colti- campanile possono visitare il vava a Mortegliano fino dagli grandioso Duomo, in stile neo- inizi del 1600, una volta arriva- gotico, al cui interno è conser- IL FOGLIO - 11
C U L T U R A PER LE PRO LOCO D’ITALIA TEMPO DI QUARAVESIME E QUARANTENE - Giulia Nappi - Quando non c’erano i social gliano, nei borghi del Vallo di ma, Corajisima è il suo nome era un simbolo da condividere Lauro come nel Vesuviano in Calabria, Quarantana in Pu- di quartiere in quartiere e tra i interno da Palma Campania a glia e Quaremma in Basilicata. balconi, a segnare un tempo Somma Vesuviana, si appen- La formula è sempre la stessa che arriva con le sue usanze e i deva e si appende ancora Qua- ed è quella di una bambola vo- suoi significati, così come oggi ravesima fuori alle abitazioni e lante vestita di nero, appesa dal dagli schermi degli smartphone nelle strade, così che col suo Mercoledì delle Ceneri fino a fanno capolino alberi di Natale lugubre oscillare possa sottoli- Sabato santo. È la fine di Qua- a dicembre e acque azzurre ad neare la preparazione alla Pa- resima che varia di zona in zo- agosto. La Quaravesima nasce squa, all’arrivo della bella sta- na. Anticamente dalle nostre come calendario rurale, un fan- gione, alla pausa dal lavoro e parti veniva sparata, nelle re- toccio nero con le sembianze gioni più a Sud la segano, nel di una donna in là con gli anni Teatino la mangiano già a metà che con il suo lugubre apparire delle sette settimane, quando segna il confine tra il Carneva- nelle case vengono preparati le e la Pasqua, quaranta lunghi dei biscotti con le fattezze un giorni di astinenza, digiuno e po' mostruose di Quaresima. penitenza nella tradizione cat- Diversa dalle altre è la Kresh- tolica. O di risparmio, attesa, mza, la Quaresima della comu- sacrificio nella più estesa di- nità arbereshe, diffusa nel terri- mensione popolare delle socie- torio potentino: è vestita a vi- tà passate. È appunto un sim- vaci colori, con l’abito tipico bolo comunitario, ieri più pre- della cultura arbereshe, e la sente di oggi, tuttavia soprav- patata con le sette piume non la vissuto in molti centri campani porta sotto l’abito ma attaccata e nell’area nolana. La storia di ad un fuso, altro elemento ri- Quaravesima comincia con corrente nelle bambole quare- quella di Carnevale, suo mari- simali. Come tutte le tradizio- to. L’uomo, ingordo e gioviale, ni, anche quella di Quaravesi- a tavola non sa dire proprio no ma ci dimostra quanto siamo e di Martedì Grasso mangia al ritrovo con la famiglia. Dal- tutti simili e, allo stesso tempo, fino a scoppiare. Rimasta ve- lo studio locale la ricerca sulle diversi, in cerca di segni da dova, Quaravesima si veste a tradizioni quaresimali è diven- condividere e che ci avvicinino lutto e mesta dà il via a un pe- tata di respiro nazionale, la Pro gli uni agli altri, di generazione riodo di rinunce e silenzi. Sotto Loco Nola, infatti, ha stretto un in generazione. la gonna la vecchia porta una protocollo di intesa con altre patata (o un’arancia) con ficca- associazioni, Pro Loco e liberi te all’interno sette penne, una ricercatori dell’Italia centro- per ogni settimana, da togliere meridionale costituitisi dal una alla volta fino all’arrivo 2018 come Rete Nazionale della Settimana Santa. Bambole Quaresima. Attraver- "Quaravesema quarantana/sette so periodici convegni - l’ulti- dummeneche e sei semmane", mo, il 30 marzo, a Lucera si diceva da queste parti e si (Foggia), seguito all’incontro dice ancora. Una ricerca avvia- del 2018 a Nola – i diversi ta dalla Pro Loco Nola Città partner della rete hanno map- d’Arte nel 2016, e tuttora in pato e conosciuto l’elaborazio- corso, ha dimostrato come la ne di un modello rivelatosi bambola nera della Quaresima molto diffuso, identico nei va- sia sopravvissuta ai tempi mo- lori e nei segni principali (la derni e a quella visione ormai figura femminile, il lutto, il Incontro del 2018 a Nola elastica delle tradizioni festive tempo da scandire), multiforme che ci impone la società del nelle ritualità.. duemila. Da Visciano a Mari- Se a Napoli si dice Quaravesi- ****** 12 - IL FOGLIO
C U L T U R A IL RICORDO DEI PALMESI Nel libro “I Sacri Monti del Vallo di Lauro” di Pasquale Moschiano Durante gli anni dell’ultimo conflitto mondiale, la guerra del 40’ anche gli abitanti dei paesi prossimi alle grandi cit- tà solevano sfollare dai propri dai centri minacciati da bom- bardamenti aerei. Si verificò allora, il trasferimento nei paesi del vallo di Lauro, di molti residenti dell’area me- tropolitana e dintorni. Ed av- venne che nuclei familiari provenienti da Palma Campa- nia trovarono ricovero in Pi- gnano sotto il monte di S. Mi- chele* che portò loro fortu- na , anzi meglio dire che il santo protesse. Qui trascorse- ro gli ultimi anni di guerra. Familiarizzano con i pignane- si, salirono il monte, videro la grotta, vi pregarono e diven- nero anch’essi devoti dell’Ar- cangelo. Ma passata la guerra non dimenticarono il santo. Ritornando in Palma sentiva- no che qualcosa si era radica- ta nei loro animi da tenerli ancora legati a Pignano e a S. Michele invocato nel perico- lo, raffigurato in quella picco- la statuina lignea venerata in alto in un incavo di roccia, poi scomparsa ma non per natura : Nel piano sottostante fregio e nella cornice. Qui, miracoloso volo dell’angelo, alla grotta è un breve spiazzo davanti al simulacro dell’Ar- ma per empia ladresca mano. con pozzetto su cui si sporge cangelo si manifesta la fede Memori del loro soggiorno i un rudere di fabbricato una della popolazioni di Pignano palmesi, ogni anno, il giorno volta casetta dell’eremita. e di Migliano. Ma si crede 29 settembre, seconda festivi- Un’agevole scalinata di ac- anche che questo luogo di tà liturgica del Santo, ritorna- cesso al piano dalla grotta al culto abbia del miracoloso. vano nel borgo, risalivano il cui centro è costruito un tem- E’ tradizione che sulla roccia monte ove veniva celebrata la pietto con altare e nicchia e di Pietracupa sarebbe appar- messa da loro ordinata. E ciò con la venerata statua si S. so, in epoca indeterminata, per molti anni finché vissero Michele. Tempietto che nella l’Arcangelo Michele”. le più anziane generazioni del sua essenzialità si rifà lin- periodo bellico. Esempio di guaggio classicheggiante, ma gratitudine verso quel monte, molto lineare e spogli di ele- nel quale la devozione dei menti decorativi. Consiste in palmesi aveva riposto fiducia un breve vano aperto su tutti i ****** e speranza. lati e sui nudi pilastri di fac- *“S. Michele a Pietracupa, ciata si innalza la trabeazio- monumento scolpito dalla ne eseguita con semplicità nel IL FOGLIO - 13
C U L T U R A CARNEVALE PALMESE 2019 - Antonio Ferrara - Il Carnevale Palmese affasci- na, coinvolge e sollecita entu- siastica partecipazione, in quanto festa di popolo, esplo- sione di allegria, slancio di passione ed espressioni di sentimenti. A testimonianza di questa nostra convinzione, senza an- dare troppo indietro negli an- ni che hanno visto sempre edizioni ricche di creatività e vivacità, basterebbe conside- rare il successo di quella di quest’anno, da tutti apprezza- ta e riconosciuta da alcuni addirittura eccezionale. Vuoi per le brillanti esecuzioni del- prezzamento per la testimo- I BAMBINI E le Quadriglie curate fin nei nianze dell’arte, i valori della IL CARNEVALE minimi particolari e sempre storia e le espressioni della dirette con maestria non co- cultura. Si riporta di seguito Il “Carnevale Palmese” è, da mune, vuoi per la ricercatezza l’elenco di comitati delle sempre, evento di gioia, alle- dei temi e la concreta realiz- Quadriglie con l’indicazione gria e spensieratezza, che non zazione delle forme, caratte- dei relativi temi che hanno manca mai di connotarsi, par- rizzate dalla armonia dei suo- dato vita alla Kermesse di ticolarmente, per la meravi- ni e dalla sintonia dei colori, quest’anno: glia che accomuna, l’entusia- negli occhi, nei cuori e Gruppo Storico Studenti smo che inebria, lo stupore nell’immagine di tutti, parte- “Mary Poppins”, maestra Ve- che coinvolge. cipanti e spettatori è rimasta ria Nunziata; Associazione A sostenere meraviglia e stu- traccia indelebile di un evento Culturale Teglanum “La Re- pore, sono stati, nell’ultima particolare che non è esagera- gina di Baranquilla, maestra indimenticabile manifestazio- to pensarlo destinato a supe- Carmen Della Gala; Associa- ne, principalmente, i bambini rare i confini regionali fino a zione ‘A Livella “Toy Story”, della nostra scuola elementa- meritare “ di essere annovera- maestra Susy Falco; Associa- re, intelligentemente preparati to tra le tradizioni più impor- zione I Gaudenti “I Gaudenti e coinvolti dai docenti e dalle tanti d’Italia”. Tanto conside- au moulin rouge”, maestra famiglie. rato l’Ente Carnevale, d’inte- Maria Assunta Iervolino, Dai travestimenti in tono con sa con l’Assessore al Carne- (vincitrice del palio 2019); i colori dei costumi delle vale del Comune di Palma Associazione Tutta n’ata sto- Quadriglie all’armonia dei Campania Avv. Nello Nun- ria “Candy Crush Saga”, ritmi e dei suoni, i bambini ziata, hanno deciso di realiz- maestro Luciano Di Genua; hanno saputo essere attori zare, d’accordo con i Comita- Associazione Scugnizzi “La vivaci e protagonisti attenti ti delle Quadriglie, la “Festa Leggenda della Dea e del Pia- per senso di appartenenza e delle Quadriglie” per il 9 giu- neta Rosso”, maestra Luisa responsabilità, spirito di par- gno c.a. . Il Carnevale Palme- Carbone; Associazione Mo- tecipazione ed equilibrio di se si conferma così come nellì “Il Festival dell’Oriente” realizzazione di alcune parti evento di particolare interesse maestra Rosalia Iannone; As- della kermesse. artistico e culturale. Patrimo- sociazione Gli amici di Poz- I nostri bambini, con fre- nio da vivere con passione e zoromolo “ Viaggio in Olan- schezza e vivacità, hanno sa- da arricchire nella dinamicità da” maestra Rosa Cinque; puto animare momenti ed di eventi e di riti appartenenti Associazione Scusate il Ritar- azioni particolarmente signi- alla vita reale della nostra do “Amuninne in Sicilia – ficativi di un evento che non gente ed alla ricchezza della terra dei mille colori”, mae- mancheremo di ricordare ed nostro terra, meritevoli di ap- stro Roberto Peluso. anche per questo la loro pre- 14 - IL FOGLIO
C U L T U R A senza, nel nostro Carnevale, sarà sempre attesa e desidera- ta. Quando gli eventi della tradi- zione e del folklore locale tro- vano il sostegno e la collabo- razione della scuola, è la cul- tura che si impone e si diffon- de perché destinata a crescere, grazie anche al vigore e all’entusiasmo dei nostri cari e simpatici bambini. E’ merito anche e soprattutto della scuola che sa agire ed impegnarsi nella ricerca co- stante di riferimento e di ade- guazione ai bisogni reali e concreti di una Comunità sem- pre in crescita perché respon- sabilmente guidata, sostenuta e incoraggiata da una istituzio- ne all’altezza dei tempi. PREMIO SPECIALE “CRESCENZO ALLOCCA” IX Edizione caratteristici), con la seguen- te motivazione: “Per la rap- presentazione ricca di parti- colari effetti grazie alla in- tensità del suo proporsi ed alla vivacità dei suoi colori; per le emozioni ed il coinvol- gimento suscitati a livello individuale e collettivo; per l’alta qualità della direzione, della regolarità e continuità delle figure sceniche, della coralità del gruppo caratte- rizzata dalla forza e dal so- stegno di una apprezzata armonia musicale”. In memoria dell’indimentica- Gaudenti au moulin rouge” bile amico Crescenzo Alloc- dell’Associazione I Gaudenti ca, appassionato cultore della – maestra Maria Assunta Ier- Storia e delle Tradizioni lo- volino, che meglio è riuscita cali, la nostra Pro Loco ha ad interpretare la nostra tradi- rinnovato quest’anno il pre- zione di folklore e di cultura. mio speciale a lui intitolato L’artistico trofeo- piatto d’ar- giunto alla nona edizione. Il gento al cui centro viene ri- premio, nell’ambito della portata un’opera dell’artista manifestazione del palmese Carmine Iannone “Carnevale 2019” è stato as- (rappresenta la Quadriglia in segnato alla Quadriglia “I cerchio con tutti gli elementi IL FOGLIO - 15
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