Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria
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FONDO ASILO, MIGRAZIONE E INTEGRAZIONE (FAMI) 2014-2020 OS2 Integrazione/Migrazione legale - ON3 Capacity Building Invito ad hoc all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza - Monitoraggio della tutela volontaria per i minori stranieri non accompagnati in attuazione dell’art. 11, legge n. 47/2017 (PROG-2342) CUP H59G18000040006 Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari La redazione di questa pubblicazione INDICE è stata curata dalla coordinatrice di progetto Cristiana Corinaldesi, dal fun- Premessa 4 zionario Stefano Scarpelli e da Maria Vittoria Caiozzo, Stefano Domenico 1. Contesto, obiettivi e metodologia della ricerca 5 Cicala, Emilia De Cupis, Federica Sabia 1.1 Il contesto 5 e Claudia Villante componenti del nu- 1.2. Gli obiettivi e la metodologia del monitoraggio 7 cleo tecnico FAMI. 1.3 Il questionario tutori volontari 10 2. Il profilo dei tutori volontari 12 2.1 Come si diventa tutore volontario 17 2.2 Modalità di selezione e percorsi di formazione: Si ringraziano per il contributo i com- una strada ancora in salita 19 ponenti del Raggruppamento tempo- raneo d’impresa e gli operatori delle 3. Il rapporto tra tutore volontario e minore nel caso di un abbinamento singolo 26 unità operative locali. 3.1 Il rapporto con il MSNA: punti di forza e criticità 28 4.2 Il tutore volontario e la rete territoriale dei servizi 35 Roma, novembre 2020 4. Il rapporto tra minori e tutori volontari con più nomine 40 4.1 Il primo pensiero dopo l’incontro 45 4.2 I punti di forza e le criticità del rapporto con i MSNA 49 4.3 La percezione del ruolo del tutore volontario nei MSNA 52 4.4 I rapporti con la struttura ospitante e con i servizi del territorio che hanno in carico il MSNA 54 5. Tutori volontari senza abbinamento 75 ISBN 978-88-944476-3-7 Grafica e stampa Tipografia Eurosia - Roma 2 3
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari Premessa - 1. Contesto, obiettivi e metodologia della ricerca Premessa 1. Contesto, obiettivi e metodologia della ricerca Il report descrive i risultati ottenuti dall’analisi dei questionari somministrati ai 1.1. Il contesto tutori volontari nel periodo compreso tra il 1° novembre 2019 e il 28 febbra- io 2020. Tale indagine, finanziata dal progetto FAMI del Ministero dell’Interno L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza conduce dal 2019 il monitorag- Obiettivo OS2, si inserisce nel quadro dell’azione di “Monitoraggio della tutela gio della tutela volontaria per minori stranieri non accompagnati (MSNA), con lo volontaria per i minori stranieri non accompagnati” in attuazione dell’articolo scopo di costruire un quadro conoscitivo dello stato di attuazione dei loro diritti, 11 della legge 47/2017 ed è realizzata dall’Autorità garante per l’infanzia e l’a- fornendo, contestualmente, una fotografia esaustiva dello stato di avanzamento dolescenza in partenariato con Istituto Don Calabria, Coordinamento Nazionale del sistema di tutela volontaria in attuazione dell’articolo 11 della legge 47/2017, Comunità di Accoglienza (CNCA) e Avvocato di Strada Onlus. come modificato dall’articolo 2, comma 3 del decreto legislativo 220 del 22 di- Obiettivo del monitoraggio qualitativo è quello di accompagnare i tutori volonta- cembre 2017 e degli articoli 3 e 4 della legge n. 112 del 2011. ri nei territori, in modo da favorire un efficace e stabile processo di miglioramen- L’articolo 11 della legge 47/2017, prevede che “presso ogni Tribunale per i mi- to delle competenze e delle prassi necessarie per un adeguato esercizio della norenni, sia istituito un elenco dei tutori volontari a cui possono essere iscrit- funzione tutelare volontaria. ti privati cittadini, selezionati e adeguatamente formati da parte dei garanti I risultati del monitoraggio generano informazioni preziose che possono essere regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano per l’infanzia e l’a- utilizzate per molteplici scopi e offrono una valida base analitica per l’attuale e dolescenza, disponibili ad assumere la tutela di un minore straniero non ac- futura definizione delle politiche sul tema. Essi mettono in evidenza l’efficacia compagnato o di più minori nel numero massimo di tre, salvo che sussistono delle misure e degli interventi e il conseguimento degli obiettivi prefissati e con- specifiche e rilevanti ragioni”. tribuiscono, in tal modo, all’evoluzione della politica stessa e all’avvio di rifles- La tutela volontaria, dunque, si configura come una tutela effettiva - in applica- sioni in termini di strategie per il futuro che permettano lo sviluppo di un vero e zione del principio di prossimità territoriale – risponde ai bisogni specifici delle proprio sistema di tutela volontaria. Ciò al fine di definire e valorizzare un quadro persone di minore età ed è finalizzata a rendere effettivo ed efficace un reale uniforme e omogeneo su tutto il territorio nazionale. ascolto del minore e il suo concreto accompagnamento fino al raggiungimen- Il monitoraggio sull’applicazione della legge n. 47 del 2017 è composto da due to della maggiore età o, nel caso previsto dall’articolo 13, comma 2 della legge azioni complementari e necessarie per descrivere l’attuazione degli interventi: 47/2017 (“Misure di accompagnamento verso la maggiore età e misure di inte- una quantitativa a carattere censuario e una qualitativa basata sulla ricerca sul grazione di lungo periodo”), sino al compimento del ventunesimo anno di età. campo, contenente approfondimenti specifici. Infatti, il miglioramento e la diffusione del sistema di tutela volontaria sono stret- Tale report quindi va ad alimentare un sistema ampio di monitoraggio qua- tamente funzionali all’azione di qualificazione del sistema di accoglienza delle li-quantitativo finalizzato a restituire il quadro dello stato di attuazione della leg- persone di minore età cittadine di paesi terzi e non accompagnate, nonché al ge n. 47 del 2017 recante le “Disposizioni in materia di misure di protezione dei miglioramento del sistema di accesso ai servizi del territorio, in un contesto di minori stranieri non accompagnati” attraverso l’osservazione e l’analisi del siste- sviluppo della cittadinanza attiva e della promozione dell’inclusione sociale. ma implementato dalla tutela volontaria, le modalità di funzionamento e la sua La rilevazione avviene a poco più di due anni dall’entrata in vigore della legge organizzazione. 47/2017 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati” (6 maggio 2017), istituita per organizzare e realizzare un sistema organico di protezione e accoglienza dei bambini e degli adolescenti stranieri che arrivano in Italia privi di figure genitoriali o altri adulti di riferimento legalmente responsabili. Infatti, precedentemente all’entrata in vigore della legge in Italia non esisteva una procedura uniforme per identificare i minori e accertare l’età e non era sempre previsto per legge il coinvolgimento dell’Autorità giudiziaria 4 5
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 1. Contesto, obiettivi e metodologia della ricerca con funzioni di garanzia per il minorenne. Inoltre, la legge introduce la figura A tal proposito la legge 47/2017 istituisce l’istituto della tutela volontaria, quale innovativa del tutore volontario che si configura come un “garante dei diritti del figura alternativa disposta ad assumere ed esercitare la responsabilità genitoria- minore”. le per quei minori che siano momentaneamente o definitivamente privi di figure I minori stranieri non accompagnati che arrivano via mare o via terra in Italia so- genitoriali o altri adulti di riferimento responsabili. no un fenomeno piuttosto stabile da molti anni. Dal 2012 il numero dei bambini L’istituzione presso ogni tribunale per i minorenni di un “elenco dei tutori vo- e dei ragazzi privi di figure genitoriali presenti nel nostro paese è salito costan- lontari, a cui possono essere iscritti privati cittadini, selezionati e adeguatamen- temente fino al 2018, anno in cui si è cominciata a registrare una flessione degli te formati da parte dei garanti regionali e delle province autonome di Trento ingressi (tavola 1). e Bolzano per l’infanzia e l’adolescenza, disponibili ad assumere la tutela di un minore straniero non accompagnato o di più minori, nel numero massimo di tre, Tavola 1: Numero di MSNA per anno, genere e % di diciassettenni sugli ingressi salvo che sussistano specifiche e rilevanti ragioni”, si configura, perciò, come uno degli elementi innovativi dell’istituto della tutela volontaria. ANNO M F TOT % 17enni Prima di questa previsione, infatti, era prassi che la tutela dei minori fosse at- 2012 5488 333 5821 44,6 tribuita quasi esclusivamente all’ente pubblico nelle persone dei sindaci o loro 2013 5926 393 6319 55,1 delegati. 2014 9961 575 10536 49,5 Altro elemento, ancor più innovativo, è dato dal ruolo che la nuova figura del 2015 11371 550 11921 54,0 tutore volontario si auspica incarni. E cioè un modello di “cittadinanza attiva” nel 2016 16208 1165 17373 56,6 quale si mira a rafforzare l’aspetto relazionale, piuttosto che quello meramente 2017 17056 1247 18303 60,3 burocratico o di sola “rappresentanza legale”. Si tratta della figura di un adulto di 2018 10000 787 10787 60,2 riferimento capace di essere una guida per un minore solo nelle scelte di vita che TOT 76010 5050 81060 dovrà affrontare e che lo riguardano. E questo sempre nel rispetto dell’ascolto del minore, delle sue esigenze e dei suoi desideri, promuovendone il superiore interesse. Fonte: elaborazione AGIA su Dati Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali La legge n. 47 del 2017 segna un cambiamento importante perché afferma il 1.2 Gli obiettivi e la metodologia del monitoraggio principio per cui ai minori stranieri non accompagnati viene riconosciuta la tito- larità di tutti i diritti sanciti dalla Convenzione di New York sui diritti dell’infanzia Il monitoraggio della tutela volontaria per minori stranieri non accompa- e dell’adolescenza del 1989, che l’Italia ha ratificato e reso esecutiva con la legge gnati è finalizzato a restituire il quadro dello stato di attuazione della legge n. 176 del 1991. 47/2017 e a creare e garantire un livello centrale e locale di monitoraggio, I bambini e i ragazzi migranti sono prima di tutto persone di minore età e soprat- orientamento, coordinamento e sostegno al sistema di tutela volontaria in tutto a causa di ciò, vulnerabili due volte. attuazione della legge 47/2017, attraverso l’osservazione e l’analisi del siste- L’articolo 2 della legge 47/2017 fornisce la seguente definizione del minore mi- ma implementato dalla tutela volontaria e le modalità di funzionamento e di grante: “è minore straniero migrante non accompagnato quel soggetto minoren- organizzazione. ne non avente cittadinanza italiana o dell’Unione Europea, il quale si trova, per Gli obiettivi generali del progetto riguardano principalmente tre direzioni: una qualsiasi causa, nel territorio dello Stato o che è altrimenti sottoposto alla 1. la realizzazione di un sistema di monitoraggio qualitativo e quantitativo, che giurisdizione italiana, privo di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori permette di individuare gli elementi attraverso cui indirizzare lo sviluppo e o di altri adulti, per lui legalmente responsabili, in base alle leggi vigenti nell’or- l’ottimizzazione delle attività di promozione, informazione e accompagna- dinamento italiano.” mento dei tutori volontari dei minori stranieri non accompagnati; 6 7
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 1. Contesto, obiettivi e metodologia della ricerca 2. il sostegno ai tribunali per i minorenni e alle istituzioni competenti per le fun- I risultati del monitoraggio, infatti, generano informazioni preziose che possono zioni di tutela volontaria; essere utilizzate per molteplici scopi e offrono una valida base analitica per l’at- 3. l’accompagnamento e il sostegno ai tutori volontari nei territori, in modo da tuale e futura definizione delle politiche sul tema, mettendo in evidenza l’effi- garantire un efficace e stabile processo di miglioramento delle competenze cacia delle misure e degli interventi e il conseguimento degli obiettivi prefissati. e delle prassi che permettono un adeguato esercizio della funzione tutelare Essi contribuiscono, in tal modo, all’evoluzione della politica stessa e all’avvio volontaria. di riflessioni in termini di strategie per il futuro che permettano lo sviluppo e la valorizzazione del sistema. Obiettivi specifici del progetto sono: L’uso combinato di approcci qualitativi e quantitativi, che facilita l’integrazione - la promozione della figura del tutore volontario per minori stranieri non di realtà complesse e non univoche, è fondamentale per garantire il buon esito accompagnati; degli interventi e l’efficacia del sistema della tutela volontaria. Inoltre, può forni- - Il sostegno agli organismi istituzionali competenti; re una comprensione più ampia e poliedrica del fenomeno oggetto dell’analisi. - la divulgazione di pratiche innovative da diffondere nel contesto nazionale; Infatti il monitoraggio quantitativo, che rappresenta un’imprescindibile attività di - la produzione di pubblicazioni per i tutori volontari, per garantire la corretta analisi dell’implementazione delle politiche, è utile alla restituzione di una foto- applicazione dei diritti della persona straniera di minore età; grafia statica del sistema e propedeutico all’analisi qualitativa. - il supporto ai tutori volontari per migliorare l’esercizio delle funzioni. In particolare, il monitoraggio quantitativo sul sistema della tutela volontaria a carattere censuario ha l’obiettivo di quantificare l’universo di riferimento e le va- Il progetto si articola nelle seguenti attività principali: riabili in campo di tipo socio-anagrafico, ossia il numero dei candidati alla tutela - monitoraggio sull’applicazione della legge 47/2017; volontaria, il numero dei tutori volontari iscritti negli elenchi presso i tribunali - servizi di supporto e accompagnamento regionale alle Istituzioni e ai tutori per i minorenni e il numero di tutele avviate e concluse. Il monitoraggio, inoltre, volontari; rileva e monitora le variabili e i loro cambiamenti nel corso del tempo. - produzione delle linee guida e documentazione di orientamento; L’obiettivo del monitoraggio qualitativo, invece, è quello di conoscere e miglio- - centro di documentazione per la tutela volontaria; rare i processi del sistema della tutela volontaria attraverso l’affiancamento e - divulgazione con convegni annuali e seminari locali. l’integrazione dei risultati del monitoraggio quantitativo, in termini specifici e complementari, attraverso gli approfondimenti con gli attori interessati: i tutori Il monitoraggio sull’applicazione della legge 47/2017 è composto da due azio- volontari, con o senza abbinamenti con minori stranieri non accompagnati, e ni complementari e necessarie per descrivere l’attuazione degli interventi: una i neomaggiorenni (con o senza tutore volontario). In questo modo è possibile quantitativa a carattere censuario e una qualitativa di tipo field research conte- rilevare elementi significativi nel percorso della tutela volontaria rispetto al nu- nente approfondimenti specifici. mero dei tutori volontari, all’andamento delle tutele a livello nazionale e alla L’obiettivo dell’intero sistema di monitoraggio è quello di documentare, diacroni- ricognizione di criticità e opportunità, per poter intervenire attraverso il sugge- camente, il progresso compiuto sull’intero processo della tutela volontaria. rimento di orientamenti specificatamente ritagliati per garantire il buon esito In particolare l’obiettivo del monitoraggio qualitativo, attraverso gli approfondi- degli interventi e dell’efficacia del sistema di tutela laddove necessario. menti con gli attori interessati, è quello di conoscere e migliorare: Il monitoraggio quantitativo è stato avviato a maggio 2019. Si realizza attraverso la compilazione, da parte degli uffici dei garanti regionali e provinciali e dei tri- - i processi del sistema della tutela volontaria; bunali per i minorenni, di un questionario somministrato con metodologia Cawi - la situazione rispetto al numero dei tutori volontari e all’andamento delle tute- (Computer Assisted Web Interviews). le a livello nazionale; Il monitoraggio qualitativo avviato a novembre 2019 si realizza attraverso la som- - la ricognizione di criticità e opportunità, per poter intervenire attraverso i ser- ministrazione, da parte di intervistatori adeguatamente formati, di tre questio- vizi di supporto e sensibilizzazione laddove necessario. nari in modalità CAPI (Computer Assisted Personal Interviewing). 8 9
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 1. Contesto, obiettivi e metodologia della ricerca I questionari sono uno per ciascun gruppo bersaglio: minori non accompagnati) e della relazione con lo stesso nell’esercizio delle 1. tutori volontari già nominati, con o senza esperienza di tutela; proprie funzioni; 2. neomaggiorenni, con un’età compresa fra i 18 e i 20 anni con un abbinamento - l’interpretazione del proprio ruolo in caso non sia ancora avvenuto, al momen- del tutore volontario; to dell’intervista, un abbinamento con un minore; 3. neomaggiorenni con un’età compresa fra i 18 e i 20 anni senza un abbinamen- - il portato interculturale del tutore volontario. to del tutore volontario. I risultati del monitoraggio, legati alle interviste dei tutori volontari, restituiscono un quadro che arriva a conoscere in profondità le dinamiche, le prassi, i punti di Questo tipo di metodologia d’indagine si definisce anche “intervista face-to-fa- vista, le opinioni dei tutori volontari e – lungi dal volere essere rappresentativi ce” ed è condotta in presenza da un rilevatore che legge le domande e le op- di tutte le realtà regionali – costituiscono a ogni modo una base conoscitiva pre- zioni di risposta dal suo PC nell’esatto ordine e con lo stesso linguaggio adottati ziosa per l’attuale e futura definizione delle politiche sul tema. Essi mettono in nel questionario, riportando le risposte esattamente così come sono fornite dal evidenza l’efficacia delle misure e degli interventi e il conseguimento degli obiet- rispondente. tivi prefissati e contribuiscono, in tal modo, all’evoluzione della politica stessa e L’indirizzario contenente i nominativi e i numeri di telefono degli intervista- all’avvio di riflessioni in termini di strategie per il futuro che permettano lo svilup- ti è stato fornito dall’Istituto Don Calabria e dal Coordinamento Nazionale po e la valorizzazione del sistema di tutela volontaria. Comunità di Accoglienza (CNCA). Gli intervistatori hanno formalizzato il primo Vengono qui di seguito riportati i risultati relativi ai tutori volontari, con o senza contatto finalizzato a presentare l’indagine e a illustrare le modalità di intervista. abbinamenti con minori stranieri non accompagnati (d’ora in avanti MSNA), e ai Successivamente si è proceduto a concordare un appuntamento per la realizza- neomaggiorenni (con o senza tutore volontario). zione dell’intervista. Coerentemente con la struttura del questionario, il report traccia una descrizione: A ogni intervistatore sono state fornite credenziali di accesso riservate e perso- - del profilo socio-anagrafico (Sezione A), con un approfondimento sulla leva nalizzate per poter compilare i tre questionari caricati su un indirizzo web appo- motivazionale che ha condotto a presentare la candidatura; sitamente creato e identificabili attraverso un codice identificativo. - delle modalità e dei criteri della selezione della candidatura, la formazione spe- Il monitoraggio qualitativo è stato effettuato in cinque regioni-pilota cifica erogata e i fabbisogni formativi espressi (Sezione B); auto-candidatesi: - del processo e delle caratteristiche dell’abbinamento con il MSNA e, successi- a) Friuli Venezia Giulia e Liguria (NORD); vamente, delle caratteristiche dell’incontro con il MSNA (o con più minori non b) Toscana e Abruzzo (CENTRO); accompagnati) (Sezione C e Sezione D); c) Sicilia (SUD). - della relazione con lo stesso nell’esercizio delle proprie funzioni (Sezione C e Sezione D); - dell’interpretazione del proprio ruolo in caso non sia ancora avvenuto, al mo- 1.3 Il questionario tutori volontari mento dell’intervista, un abbinamento con un minore (Sezione E); - del sostegno dei ragazzi nelle relazioni interculturali (Sezione F). Per questa Il questionario rivolto al primo gruppo “bersaglio” ha avuto l’obiettivo di identifi- ultima parte, a cui è stato dedicato uno specifico focus in collaborazione con care e analizzare le modalità con cui i tutori volontari intervistati si misurano con il l’Università Cattolica di Milano - Centro di ricerca sulle relazioni interculturali, sistema della tutela volontaria rispetto a specifiche dimensioni quali: si rimanda al documento di approfondimento. - il profilo socio-anagrafico; Nel riportare i risultati raccolti, oltre all’elaborazione dei dati consentita dalle - le modalità e i criteri della selezione della candidatura e la formazione specifica risposte chiuse, si riportano nel testo frasi dove sono gli stessi tutori volontari a erogata; parlare (adottando il virgolettato). - il processo e le caratteristiche dell’abbinamento con il minore e, successiva- mente, le caratteristiche dell’incontro con il minore non accompagnato (o più 10 11
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 2. Il profilo dei tutori volontari 2. Il profilo dei tutori volontari trazione nella classe di età centrale. Sono donne inoltre le più giovani tutrici vo- lontarie, mentre gli uomini sono maggiormente rappresentati nelle classi di età I questionari compilati dai tutori sono stati in tutto 75 secondo la seguente distri- più anziane. buzione territoriale: Grafico 1 – Tutori e tutrici volontari/e per classe di età e genere Tavola 2 – Provenienza geografica dei tutori volontari intervistati (Valori assoluti) Regione di provenienza Numero Abruzzo 15 Friuli-Venezia Giulia 15 Liguria 15 Sicilia 15 Toscana 15 Totale 75 Osservando la distribuzione per età, regione e genere dei tutori volontari rag- giunti dall’indagine, emerge che, nella maggior parte dei casi, i tutori volontari sono donne (59 casi), di età compresa tra 35 e i 54 anni di età, anche se, nel caso degli uomini, essi appartengono proporzionalmente ad una fascia di età più ele- vata (il 38% dei tutori volontari uomini appartiene alla fascia di età compresa tra i 65 e i 75 anni). Incrociando i dati per regione di domicilio, età, genere e distribuzione territoriale Tavola 3 – Distribuzione dei tutori volontari intervistati per età e genere dei tutori volontari raggiunti dall’indagine, si osserva che le giovani tutrici sono concentrate per lo più in Abruzzo e che i tutori volontari in totale sono maggior- Genere mente presenti in Toscana, Friuli Venezia Giulia e Abruzzo. Donna Uomo Totale Classe di età v.a. v.p. v.a. v.p. v.a. v.p. 25-34 4 7% 0% 4 5% 35-44 16 27% 2 13% 18 24% 45-54 16 27% 3 19% 19 25% 55-64 12 20% 5 31% 17 23% 65-75 11 19% 6 38% 17 23% Totale 59 100% 16 100% 75 100% Il grafico seguente rappresenta, in forma ancora più evidente, la prevalenza fem- minile nel gruppo di intervistati rispetto alla componente maschile e la concen- 12 13
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 2. Il profilo dei tutori volontari Grafico 2 – Distribuzione dei tutori volontari per età, regione di domicilio e Grafico 3 – Lingue parlate dai tutori volontari per fascia di età genere Per completare il profilo del tutore volontario, il questionario ha previsto una serie di approfondimenti sulle esperienze condotte in passato, nell’ambito del È interessante inoltre notare che, sebbene la maggioranza dei tutori volontari volontariato. sia italiana, una parte proviene da altri Paesi e, conseguentemente, dispone di Seguendo la classificazione per classe di età, si nota come tali esperienze siano un bagaglio di lingue straniere più ampio. Tale aspetto linguistico è di grande per lo più patrimonio dei più maturi e che, per tutti gli uomini raggiunti dall’inda- rilevanza, considerando che a volte la barriera linguistica può rappresentare un gine, questa è la prima esperienza che viene svolta in forma volontaria. ostacolo alla reale comprensione nelle conversazioni tra tutori volontari e MSNA. Ma su questo aspetto si tornerà più avanti. Grafico 4 – Esperienze di volontariato per classe di età La tavola 3 riporta i paesi di provenienza per genere e il grafico 3 illustra la cono- scenza delle lingue (oltre all’italiano) per fascia di età. Tavola 4 – Tutori volontari per Paese di provenienza e genere Paese di origine Genere Donna Uomo Totale Albania 1 1 Germania 1 1 Italia 56 13 69 Svizzera 1 1 Non risponde 1 1 Totale complessivo 59 16 75 14 15
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 2. Il profilo dei tutori volontari Grafico 5 – Esperienze di volontariato per genere Anche lo stato civile non sembra incidere nella decisione di diventare un tutore volontario: come emerge dalla tavola 5 i tutori volontari raggiunti dall’indagine si distribuiscono abbastanza uniformemente tra le varie condizioni. Tavola 6 – Status civile e genere dei tutori volontari Stato civile Donna Uomo Totale Celibe/Nubile 24 3 27 Coniugato/Coniugata 26 11 37 Convivente 1 2 3 Separato/Separata 6 6 Vedovo/Vedova 2 2 Totale 59 16 75 L’esperienza di volontariato è stata svolta dai tutori in diversi ambiti, più o meno affini all’impegno richiesto a un tutore volontario: 17 su 75 hanno svolto il volon- 2.1 Come si diventa tutore volontario tariato nel settore della cooperazione internazionale, 57 hanno avuto esperienze nel sociale e nel terzo settore e 6 nell’affidamento familiare. Circa la metà degli Tra le domande che sono state rivolte ai tutori volontari è stato chiesto con quali intervistati (39) ha dichiarato di avere già avuto un’esperienza in passato con i mi- modalità erano venuti a conoscenza di tale opportunità. Il grafico 6 sintetizza le granti e circa uno su 10 dei tutori volontari raggiunti dall’indagine ha dichiarato risposte fornite. Nella maggior parte dei casi il canale dei mass-media è risultato di non avere mai svolto un’esperienza di volontariato. essere quello più efficace, ma hanno avuto un ruolo significativo anche le reti La presenza di figli non rappresenta né un ostacolo né un incentivo nella scelta di parentali e amicali, nonché l’associazionismo. assumere un impegno come tutori volontari. Se si osservano infatti i dati raccolti, Altre fonti di informazione da segnalare sono: sono circa la metà coloro che hanno figli, sia donne che uomini. - bandi a livello locale; - corsi di formazione (di ONG o del garante regionale/provinciale); Tavola 5 – Presenza di figli e numero dei figli per genere dei tutori volontari - social network. Genere Totale Donna Uomo NO 28 6 34 SI 31 10 41 Numero di figli 1 13 3 16 2 15 6 21 3 3 1 4 nessuno 28 6 34 Totale 59 16 75 16 17
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 2. Il profilo dei tutori volontari Grafico 6 – Modalità di conoscenza della possibilità di diventare tutore volon- Non mancano tuttavia casi in cui un episodio particolarmente toccante ha indot- tario per minori stranieri non accompagnati per genere to il tutore a reagire impegnandosi socialmente oppure viene manifestata la vo- lontà di contrastare con azioni concrete il clima di risentimento che ha sviluppato la società nei confronti dei migranti. Tra le motivazioni anche la volontà di “dare seguito alle indicazioni della carità cristiana”. La condizione occupazionale del tutore non sembra costituire un elemento né a favore né contro l’espletamento del ruolo. Anche in questo caso, infatti, i tutori volontari intervistati sono propor- zionalmente divisi tra chi ha un’occupazione e chi no. Tavola 8 – Condizione occupazionale per genere dei tutori volontari Totale Genere Condizione occupazionale Donna Uomo Lavoro 41 15 56 Non lavoro e non cerco 4 4 Non lavoro ma in cerca di occupazione 7 7 Ma quali sono le motivazioni che inducono una donna e un uomo ad assumere Altro 5 5 questo impegnativo incarico? Le ragioni possono essere sintetizzate nella tavola che segue. Totale 59 16 75 Tavola 7 – Motivazione a diventare tutore volontario per Regioni Il profilo dei tutori volontari si completa con il titolo di studio più alto conseguito. L’81,4% delle donne e il 68,8% degli uomini possiede un titolo universitario. Friuli- In sintesi, si può affermare che i tutori raggiunti dall’indagine sono per lo MOTIVAZIONI Abruzzo Venezia Liguria Sicilia Toscana Totale più donne, appartenenti alla fascia centrale di età, con titolo di studio alto e Giulia una prevalente conoscenza della lingua inglese, oltre che della madrelingua. Impegno civile 7 6 8 6 6 33 Sono tutori che ritengono fondamentale poter esprimere concretamente il Per avere uno scambio proprio impegno civile attraverso il sostegno ai minori stranieri, ma riescono 1 1 interculturale a conciliare bene i propri impegni di vita e di lavoro con questa attività di Per fare volontariato 1 1 1 3 cittadinanza attiva Per lavorare nel sociale 1 1 2 Per rendermi utile 2 3 2 2 2 11 Per sensibilità verso l’infanzia abbandonata 3 2 3 8 2.2 Modalità di selezione e percorsi di formazione: una Per usare le mie strada ancora in salita competenze (relazionali, 2 1 1 4 professionali, ecc.) Una seconda sezione del questionario è volta a conoscere le modalità di selezio- Senso civico 2 2 3 3 10 ne del tutore volontario e i percorsi formativi seguiti. Una parte del questionario, Altro (specificare) 2 1 3 inoltre, è stata dedicata al giuramento e ad alcuni aspetti caratterizzanti il ruolo Totale complessivo 15 15 15 15 15 75 del tutore volontario, come l’appartenenza a reti informali. 18 19
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 2. Il profilo dei tutori volontari L’indagine ha fatto emergere un quadro molto variegato di casistiche, che, proba- Tavola 10 – Valutazione del corso di formazione da parte dei tutori volontari bilmente, vanno ricondotte all’eterogeneità dei metodi adottati a livello regionale. Ma prima di illustrare tale casistica vale la pena osservare che solo 10 dei 75 Friuli- Giudizio intervistati prima della selezione e della formazione hanno avuto un colloquio Abruzzo Venezia Liguria Sicilia Toscana Totale complessivo psico-attitudinale o hanno sostenuto un colloquio conoscitivo. In qualche caso Giulia Abbastanza utile 1 5 6 isolato è stato spedito un curriculum vitae, ma prima del percorso formativo non sembrano esser stati adottati specifici criteri di selezione. Molto utile 4 2 1 7 Inoltre di questi 10 tutti hanno saputo riferire con quali figure professionali han- Poco utile 1 1 no sostenuto tale colloquio. Non risponde 15 14 10 8 14 61 Totale 15 15 15 15 15 75 Purtroppo la risposta sul tempo intercorso tra la presentazione della domanda e Il numero delle ore ti la partecipazione al corso di formazione è stata data da pochi tutori volontari. Per è sembrato: completezza informativa si riportano comunque i dati forniti, divisi per regione. Adeguate 8 6 8 7 8 37 Insufficienti 1 4 4 1 2 12 Tavola 9 – Tempo intercorso dalla presentazione della domanda e la partecipa- Molto adeguate 2 1 3 zione al corso di formazione Sufficienti 6 5 1 6 3 21 Non risponde 1 1 2 Regioni Friuli-Venezia Totale 15 15 15 15 15 75 Mesi Abruzzo Liguria Sicilia Toscana Totale Giulia La metodologia ti è 0 1 1 1 sembrata adeguata? 2 2 4 6 Abbastanza 15 7 4 10 11 47 3 1 1 1 3 Completamente 6 11 3 3 23 4 1 1 Per nulla 1 1 7 1 1 Poco 1 1 2 Non risposto 15 14 10 10 14 63 Non risponde 1 1 2 Giorni Totale 15 15 15 15 15 75 7 1 1 I contenuti ti sono 15 1 1 sembrati adeguati? 2 2 Abbastanza 12 5 7 11 8 43 Non risposto 15 15 15 13 15 75 Completamente 2 6 8 2 6 24 I giudizi sul percorso formativo, che costituiscono un vero e proprio follow up dei Per nulla 0 percorsi seguiti, vengono riportati per regioni, anche al fine di fornire indicazioni Poco 1 4 1 6 per eventuali riprogrammazioni future. Non risponde 1 1 2 Totale 15 15 15 15 15 75 20 21
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 2. Il profilo dei tutori volontari Sebbene una buona parte degli intervistati non abbia risposto alla prima doman- A sottolineare ulteriormente quest’ultima richiesta, viene in aiuto la domanda da, relativa al giudizio complessivo sulla formazione seguita, interessanti infor- del questionario che chiedeva ai tutori volontari se avessero bisogno di una figu- mazioni si ricavano dal giudizio relativo alla durata (che nella maggior parte dei ra di riferimento/accompagnamento per lavorare al meglio. 60 su 75 intervistati casi viene ritenuta poco adeguata). Contenuti e metodologia, invece, sono stati hanno risposto positivamente. valutati nel complesso abbastanza soddisfacenti. Nei commenti a questa risposta, tuttavia, i suggerimenti forniti su quale figu- Informazioni più interessanti provengono dalle indicazioni che gli intervistati ra dovrebbe svolgere il ruolo di accompagnamento sono molto differenti. Nella hanno fornito come suggerimenti di miglioramento. maggior parte dei casi si individua nel tribunale per i minorenni il luogo nel qua- Analizzando le risposte libere fornite, i desiderata degli intervistati possono ri- le trovare la figura di riferimento. In altri si fa riferimento ai mediatori cultura- condursi a tre ambiti: li, in quanto più capaci di entrare in sintonia con i bisogni dei minorenni, per - Area legale e burocratica. “Approfondirei gli aspetti legali, per poter essere più altri infine ai garanti regionali. Ritorna, anche in questa risposta aperta, l’idea preparata di fronte alle situazioni che si incontrano. In modo da poter rispon- di ricorrere a un tutore volontario già esperto che possa svolgere il lavoro di dere adeguatamente in termini di soluzioni, valutando con più cognizione la accompagnamento. situazione”. L’affermazione riassume tutte quelle che sono state formulate su Un’ulteriore domanda che andava a sondare la percezione da parte del tutore quest’area di approfondimento. Si chiede, dunque, una maggiore informazione volontario del proprio ruolo e delle caratteristiche delle proprie funzioni specifi- su che cosa fare nel momento cui si presenta la necessità di gestire le prati- che ha riguardato la possibilità di delegare alcune azioni o attività, qualora fosse che burocratiche, anche illustrando più nel dettaglio le competenze e i ruoli necessario. dei servizi territoriali. Un terzo degli intervistati, inoltre, richiede una maggiore Il grafico 7 evidenzia una prevalenza di risposte positive nelle diverse regioni. In chiarezza sui compiti e sulle modalità dei rapporti con tribunali per i minorenni, totale 62 su 75 intervistati hanno risposto positivamente alla domanda. strutture di accoglienza e servizi sociali. - Area relazionale. In questo ambito il fabbisogno formativo espresso riguarda Grafico 7 – Possibile delega di attività da parte del tutore volontario diversi livelli di relazione: in primis quella con il minorenne. In molti confessano di avere carenze nella preparazione interculturale e nella gestione della diversi- tà. “Sicuramente dovremmo rafforzare la parte etnografica ed etnologica che è stata troppo limitata” ha affermato uno degli intervistati (Sicilia). Taluni richie- dono di rafforzare gli aspetti psicologici e relazionali del rapporto con il minore (Toscana). È il 24% degli intervistati a esprimere questo tipo di esigenza. - Area pratica. Si possono ricondurre a questa area tutte le richieste che fanno riferimento agli aspetti pratici, alle relazioni concrete con le strutture di acco- glienza, al cosiddetto “lavoro reale che si è chiamati a svolgere”. Si ha bisogno di conoscere meglio le modalità di raccordo, gli ambiti di intervento, i setting operativi con i servizi territoriali. Il suggerimento più volte fornito a questo pro- posito riguarda il confronto con altri tutori volontari, con riferimenti assimilabili alla metodologia di tutoring. Si chiedono “tutor che affianchino i nuovi tutori prima dell’incarico” come forme di tirocinio che consentano ai tutori volontari, prima di trovarsi ad affrontare le attività, di sviluppare competenze specifiche e adeguate al ruolo. Oltre la metà degli intervistati suggerisce di rafforzare que- Questa delega potrebbe essere attribuita in diversi ambiti di intervento. La ta- sta area pratica. vola successiva descrive nel dettaglio le preferenze indicate dai tutori volontari intervistati. 22 23
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 2. La vita in Italia Tavola 11 – Ambiti di possibile delega indicati dal tutore volontario onorario o togato del tribunale per i minorenni). In 34 conoscono le “Linee guida per il diritto allo studio per gli alunni temporaneamente fuori della famiglia di Friuli- origine” grazie al corso di formazione seguito. Solo in pochi casi tale conoscenza Abruzzo Venezia Liguria Sicilia Toscana Totale deriva dalla propria attività professionale o da un approfondimento personale. Giulia Giuridico-legale 2 2 4 8 Giuridico-legale, Altro Infine 46 tutori volontari fanno parte di una rete locale, 3 di una nazionale. In 21 1 1 non fanno parte di alcuna rete. (specificare) Giuridico-legale, 1 1 2 Sanitario Giuridico-legale, 1 1 2 Scolastico Giuridico-legale, 3 5 1 2 2 13 Scolastico, Sanitario Sanitario 1 2 1 3 7 Scolastico 3 1 1 1 6 Scolastico, Sanitario 1 6 5 5 17 Altro (specificare) 1 3 2 6 Contatti con le istituzioni, con uffici In ambito burocratico, non per le decisioni La gestione quotidiana del ragazzo Meglio parlare di supporto in caso si fosse impossibilitati, non di delega intesa come trasferimento delle proprie responsabilità Per esempio nell’ambito lavorativo dove le strutture dovrebbero avere un ruolo più incisivo Potrebbero essere tutti e tre al bisogno. Sarebbe utile avere la possibilità di delegare nei vari ambiti in caso di necessità del tutore, quando impossibilitato. Non risponde 4 5 3 1 13 Totale complessivo 15 15 15 15 15 75 Tenuto conto del fatto che gli intervistati potevano fornire una sola risposta, è possibile osservare come sia diffusa l’opinione che molte attività possano essere delegate: sia quelle di natura scolastica e sanitaria sia quelle più strettamente legate all’area giuridico-legale. Da un’osservazione più attenta delle risposte for- nite dai tutori volontari emerge che questa delega dovrebbe intervenire quando il tutore volontario si trova impossibilitato ad agire, oppure quando ci sono delle pratiche burocratiche da sbrigare, quindi in forma di supporto. Per completare il profilo dei tutori volontari intervistati va aggiunto che 68 su 75 di essi hanno dichiarato di aver fatto il giuramento davanti a un giudice (tutelare, 24 25
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 3. Il rapporto tra tutore volontario e minore nel caso di un abbinamento singolo 3. Il rapporto tra tutore volontario e minore nel caso di un Tavola 12 – Età e cittadinanza del minore abbinato per regioni – Anno 2020 abbinamento singolo Età del minore abbinato e Abruzzo Liguria Sicilia Toscana Totale cittadinanza La Sezione C) del questionario è orientata a indagare il rapporto tra il tutore vo- lontario e il minore straniero non accompagnato a lui abbinato, nel caso che il Anni 14 1 1 tutore abbia avuto, fino al momento dell’intervista, una sola nomina da parte del Albania 1 1 tribunale per i minorenni. Anni 15 2 5 7 È stato previsto un approfondimento dei rapporti del tutore volontario con le Albania 2 3 5 altre istituzioni e organizzazioni che fanno parte del sistema della tutela. Algeria 1 1 Sono 35 i tutori volontari che hanno partecipato a questa parte dell’indagine. Senegal 1 1 In 18 casi i tutori volontari sono stati contattati più volte per gli abbinamenti, in Anni 16 1 1 1 1 4 16 casi una volta sola e in un caso mai. In 35 casi tale contatto è avvenuto per la Albania 1 1 2 raccolta di disponibilità. Egitto 1 1 Dei 35 tutori con abbinamento singolo, circa la metà (16) ha ricevuto una propo- sta di abbinamento. In 21 casi la proposta di abbinamento è stata accettata dal Gambia 1 1 tutore volontario. Anni 17 1 4 2 7 Va considerato che, a seguito della nomina e del giuramento, nella maggior par- Albania 1 2 3 te dei casi è stato direttamente il tutore volontario a mettersi in contatto con la Burkina Faso 1 1 struttura di accoglienza per fissare un appuntamento con il minore. Poche volte Nigeria 1 1 è stata la struttura a contattare il tutore volontario, mentre in due casi il primo Senegal 1 1 contatto con il minore è avvenuto contestualmente al giuramento presso il tribu- Tunisia 1 1 nale per i minorenni. La casistica del numero di volte in cui i tutori volontari hanno avuto contatti con Il primo incontro tra tutore volontario e MSNA è carico di emozioni, paure e diffi- il minore è variegata. coltà. In molti raccontano della difficoltà linguistica e della necessità di sviluppare Si va da situazioni in cui non si superano le 10 volte (7 casi) a situazioni in cui si una forte empatia con il ragazzo. “Ho pensato che aveva un passato molto com- arriva a 30 (5 casi) o si superano i 90. È abbastanza evidente che, laddove l’abbi- plicato che lo rendeva un ragazzo diffidente” e “Ho pensato che fosse importante namento risale a un anno fa, il numero delle volte fa pensare a cadenze piuttosto stabilire un rapporto di fiducia più che conoscere la sua storia” sono alcune im- regolari di incontro. pressioni riportate dagli intervistati, che si sono subito sentiti investiti di un ruolo Gli abbinamenti indicati dagli intervistati riguardano minori maschi, spesso alla e di un carico di responsabilità molto forte rispetto alle aspettative dei minori soglia della maggiore età (8 dei 23 rispondenti hanno un abbinamento con un assegnati. minorenne diciasettenne). Ma c’è anche il racconto di chi prova imbarazzo e stupore di fronte a storie difficili. Il contatto avviene prioritariamente de visu e, in subordine, telefonicamente. La lingua non rappresenta però un ostacolo alla comunicazione. Quando si riscon- trano problemi di comprensione si ricorre a strumenti di traduzione on line. In generale il colloquio avviene in italiano (in un caso in italiano e francese). 11 su 17 rispondenti affermano che al momento del colloquio il mediatore culturale non era presente. 26 27
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 3. Il rapporto tra tutore volontario e minore nel caso di un abbinamento singolo Alla domanda esplicita “la lingua è un ostacolo alla vostra comunicazione?” 13 su la quale ha sempre dimostrato un gran rispetto. È stata una relazione impostata 17 hanno risposto: “poco o per nulla”. sulla fiducia in cui il ragazzo ha potuto esprimersi liberamente, anche su que- stioni riservate. Durante i momenti critici, riguardanti il processo di inclusione Per quanto riguarda la frequenza dei contatti tra minore e tutore, essa è molto in struttura e nel contesto sociale, sono riuscito ad aiutarlo nella comprensione variabile: da una frequenza settimanale a tutti i giorni. Tra i tutori che hanno al- delle varie situazioni anche le più difficili”. meno un abbinamento la frequenza delle risposte si distribuisce in maniera mol- to eterogenea. In un solo caso l’incontro non è mai avvenuto perché il minore si Nei commenti lasciati dai tutori volontari nelle risposte aperte la lingua e la diffe- era allontanato dalla struttura di accoglienza. renza culturale rimangono una criticità abbastanza comune. Dei 5 rispondenti alla domanda sulla distanza tra luogo di abitazione e struttura I tutori volontari però sanno di rappresentare un punto di riferimento impor- di accoglienza, in 2 hanno dichiarato di essere a meno di 20 km, uno tra i 21 e i tante per il minore: “C’è un rapporto di reciproco rispetto, attenzione e anche 50 km e 2 oltre i 51 km. affetto. Noi ci siamo e lui lo sa”. In altri casi sono le difficoltà oggettive che rendono complesso il rapporto, come I 19 tutori volontari che hanno avuto un abbinamento affermano per la maggior ad esempio la ricerca di un lavoro: “Io cerco di essergli di sostegno psicologico parte (in 16 casi) di non aver ricevuto indicazioni da parte del tribunale per i mi- anche perché lui non ha mai fatto richieste particolari la difficoltà è la possibilità norenni in merito alle procedure da adottare nella fase del post-abbinamento. di rispondere alla sua necessità di un lavoro”. Alcuni tutori volontari hanno in tutela minorenni con pendenze penali e in questi casi si sentono inadeguati. C’è anche però il timore di non sentirsi abbastanza autorevoli per il ruolo rico- 3.1 Il rapporto con il MSNA: punti di forza e criticità perto, anche solo per una questione di età: “Non credo di rappresentare ai suoi occhi una persona matura dal punto di vista anagrafico e quindi potrei sembrare Nei racconti dei tutori volontari che sono stati sollecitati a identificare i punti di meno autorevole”. forza e le criticità emerse nel rapporto con i minori abbinati, le parole ricorrenti Il questionario ha chiesto ai tutori volontari di raccontare un episodio partico- con maggiore frequenza sono: fiducia, confidenza, empatia, comprensione. larmente rilevante nel rapporto con il minore. Nella maggior parte dei casi gli Si tratta di legami che i tutori volontari affermano di aver conquistato nel tempo episodi sono legati allo stupore della normalità delle azioni che un tutore volon- e con fatica: “Secondo me sono un riferimento per lui, sento che ha fiducia in me tario svolge nell’esercizio delle proprie funzioni, come ad esempio seguire il suo e si è creato un rapporto di affetto che non era scontato”, “Ritengo che sia un percorso scolastico: “Quando siamo andati ad iscriverci a scuola, quando sono rapporto basato sulla fiducia e sulla confidenza e discussione delle varie proble- dovuta andare a scuola perché aveva combinato un casino”, “Quando il ragazzo matiche per trovare insieme il modo migliore per risolverle”. voleva lasciare la scuola media, grazie ad un colloquio tra me e lui, ha capito l’im- La conquista della fiducia avviene malgrado le difficoltà comportamentali (“il ra- portanza della riflessione prima di prendere una decisione. Questa situazione si è gazzo è ancora rigido e severo non tanto con me ma con gli altri”) e la naturale verificata altre volte di fronte a scelte importanti, in cui il ragazzo mi ha ascoltato diffidenza (“La maggior criticità è il fatto che siano ragazzi fragili, spaventati e ti- e ha capito il senso di certe azioni”. morosi del domani e che sono rapporti costruiti sulla spinta del bisogno. Parliamo Oppure accompagnandolo in momenti di svago fuori la struttura: “Un giorno sia- sempre del presente e del futuro, non del passato e della famiglia”. “Criticità: non mo andati a vedere un lago e lui è rimasto molto felice di questa cosa. Altro epi- ne vedo molte, instaura rapporti con facilità, è empatico e sensibile anche se sodio significativo è stato quando mi sono accorta che mi aveva raccontato una ovviamente è difeso”). bugia e lui ha percepito che si era rotto qualcosa nel nostro rapporto”, “Uscite in Si tratta, dunque, di una fiducia che in alcuni casi attraversa una strada piena di barca a vela quest’estate alle quali ha chiesto di far partecipare anche altri ragaz- ostacoli: “A volte manca fiducia reciproca con l’aggiunta di alcuni problemi di co- zi senza tutore. Un normale rapporto con un adolescente, ad esempio la parte- municazione con alti e bassi nelle dinamiche del nostro rapporto”. Ma in altri ap- cipazione ai laboratori del festival della scienza e la discussione su quanto fatto”. pare molto più semplice: “Il ragazzo ha accettato subito la figura del tutore, per O ancora quando si è invitato il minore a conoscere la propria famiglia “Inviti a 28 29
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 3. Il rapporto tra tutore volontario e minore nel caso di un abbinamento singolo pranzo presso la mia abitazione e uscite domenicali”, “Si è entusiasmato quando convocata per gli aspetti negativi abbiamo collaborato”, “Hanno rispetto dei ruoli gli ho fatto vedere le foto dei miei figli”. e mantengono un buon rapporto”, “Il rapporto è corretto, abbiamo rispettato L’opinione della maggioranza degli intervistati con un solo abbinamento è che il tutte le regole e cercato di dare la massima disponibilità”, “Il rapporto è sempre MSNA abbia molto chiaro il ruolo del tutore volontario (13 su 17 rispondenti). In stato ottimo, i risultati non soddisfacenti nella prima struttura, molto soddisfa- ogni caso la maggioranza degli intervistati (15) si è impegnata a spiegare meglio il centi nella struttura attuale”, “Mi accolgono sempre, le porte della casa famiglia loro ruolo e gli ambiti di intervento all’interno dei quali agisce la figura del tutore. sono sempre aperte e c’è stata fiducia dall’inizio nei miei confronti”, “C’è sin- Il suggerimento dato per migliorare la comprensione di questa relazione è so- cerità nel passaggio di informazioni, obiettivo condiviso è il bene del ragazzo”, prattutto quello di insistere su una maggiore formazione iniziale e su una pianifi- “Perché ho trovato persone professionali e umanamente valide”. cazione delle modalità di interazione con il tribunale per i minorenni al momento Quelle riportate sopra sono le dichiarazioni di apprezzamento di alcuni degli dell’abbinamento, assicurando un accompagnamento in itinere dei tutori volon- intervistati. tari, magari prevedendo incontri periodici. Tuttavia non vengono celate le difficoltà: “Con le singole persone mi sono sem- pre relazionato in maniera positiva, incontrando però difficoltà dal punto di vista Complessivamente il giudizio sulla qualità del rapporto instaurato con la struttu- strutturale nel rapporto tra i tutori e la struttura”, “Dopo un anno di tutela mi ra di accoglienza o i soggetti affidatari cui è assegnato il MSNA è molto positivo, piacerebbe che fosse chiaro il fatto che il ragazzo ha bisogno di un referente che così come evidenzia il grafico. lo segua a 360 gradi e non a pezzi. In questo modo il rapporto (anche per il tuto- re) diventa dispersivo ed anche perché una presa in carico individualizzata dona Grafico 8 – Giudizio complessivo sul rapporto tutore volontario /struttura di la possibilità di seguire meglio il MSNA. Inoltre incontro una grossa componente accoglienza o soggetti affidatari di burn-out tra gli operatori”. L’interfaccia tra tutore volontario e struttura di permanenza del minore vede al- cune figure principali, come illustrato nel seguente grafico. Grafico 9 – Referente prevalente presso la struttura – Anno 2020 I motivi di questo giudizio positivo risiedono sostanzialmente nel clima di colla- borazione che si è instaurato tra il tutore volontario e la struttura, che si fonda sulla disponibilità, sull’ascolto e la comunicazione. “È una struttura che mi tiene informato e con cui c’è uno scambio di informazioni”, “Facile comunicazione e cordiali, abbiamo partecipato alle loro attività come tutori, quando sono stata Per la metà dei tutori volontari a cui è abbinato un MSNA, la frequenza dei con- 30 31
Il monitoraggio qualitativo sul sistema della tutela volontaria Indagine sui tutori volontari 3. Il rapporto tra tutore volontario e minore nel caso di un abbinamento singolo tatti con la struttura di accoglienza è di almeno una volta a settimana (10 casi). Grafico 10 – Ore medie settimanali di impegno con il MSNA per regione di In 3 casi tale frequenza si eleva ad almeno 3 volte a settimana. Per il resto degli domicilio intervistati invece il tempo si dilata a una volta ogni 2 settimane (3 casi) e solo in un caso è di una volta al mese. La frequenza del contatto con l’assistente sociale del Comune o del territorio che ha in carico il minore divide i tutori volontari con un abbinamento esattamente in due gruppi omogenei: 11 di essi affermano di avere contatti e 6 affermano di non averne. Se poi si osserva quest’informazione in base alla regione, solo nel caso della Sicilia si riporta una completa assenza di contatti, mentre in Abruzzo e Liguria le risposte sono sia positive che negative. Nella sola Toscana l’unico tutore con un abbinamento afferma di avere contatti con l’assistente sociale referente. I contatti sono legati per lo più a questioni inerenti percorsi di inserimento for- mativo e scolastico, di inserimento sociale oppure di natura sanitaria, ma circa la metà degli intervistati dichiara di avere contatti solo per motivi esclusivamente amministrativi (burocratici, legali, giuridici). Pur nella eterogeneità che emerge dai diversi territori coinvolti nell’indagine, la relazione con i servizi territoriali presenta alcuni elementi di criticità su cui è pen- sabile un intervento in futuro in un’ottica di miglioramento e rafforzamento in chiave di efficacia ed efficienza. Oltre a essere mediamente impegnati con i MSNA abbinati, i tutori volontari rag- È stato chiesto agli intervistati di fornire una stima delle ore medie settimanali di giunti dall’indagine rispondono affermativamente alla domanda “ti è chiaro il impegno sul ruolo del tutore volontario e il grafico che segue riporta le risposte progetto di vita del MSNA?” . Sui 17 che rispondono al quesito in 15 infatti dichia- per regione di domicilio. Pur nella consapevolezza della esiguità del dato (solo 20 rano di avere chiaro tale progetto. casi) si può comunque osservare una convergenza di risposte nella media di 2 ore Nella descrizione richiesta ai tutori volontari relativa a tale progetto sono ri- a settimana, di cui almeno una impiegata per sbrigare questioni amministrative. portate alcune affermazioni molto chiare: “Acquisire gli strumenti conoscitivi e comportamentali per soddisfare le proprie aspettative lavorative e umane”, “Apprendere bene la lingua italiana e quindi un inserimento lavorativo ed abitati- vo”, “Frequentare la scuola per arrivare ad avere un lavoro e raggiungere la mag- giore età con le capacità per la costruzione di una vita autonoma”, “Necessità di trovare un lavoro per rimanere sul territorio italiano”, “Venuto in Italia per lavorare con l’esigenza di rendersi autonomo il prima possibile ed aiutare la sua famiglia”. Non vanno dimenticati tuttavia alcuni commenti rilasciati dai tutori volontari su questo ultimo aspetto nei quali si legge una visione meno ottimistica e costrut- tiva, anche in coincidenza con le difficoltà di permanenza sul nostro territorio in base alla normativa vigente. Il consiglio che i tutori volontari si sentono di dare a questi ragazzi può essere sintetizzato in due orientamenti principali: 32 33
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