CHI PAGA IL PREZZO DELLA GUERRA - ROSSELLA MICCIO - Emergency

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CHI PAGA IL PREZZO DELLA GUERRA - ROSSELLA MICCIO - Emergency
85. Dicembre 2017
                                                                                                                     Poste Italiane s.p.a. -
                                                                                                                     Spedizione in Abbonamento
                                                                                                                     Postale - D.L. 353/2003
                                                                                                                     (convertito in Legge 27/02/2004
                                                                                                                     n°46) art. 1, comma 1, LO/MI

CHI PAGA IL PREZZO DELLA GUERRA                                    A 3 mila chilometri di distanza, a Erbil, Iraq, Raghad racconta
ROSSELLA MICCIO                                                    la disperazione di aver perso la moglie, tre figlie e due figli
                                                                   durante il bombardamento della sua casa a Mosul. L’unico
Quando nella primavera del 2001 abbiamo aperto il Centro           sopravvissuto della sua famiglia, Abdulah, ha un occhio in
chirurgico di Kabul, in Afghanistan talebani e mujaheddin          pericolo e non sarà mai più lo stesso bambino. Poco più in
combattevano una guerra per lo più estranea all’opinione           là Dawood scherza con i compagni, nonostante abbia perso
pubblica internazionale. Allora, le corsie del nostro ospedale     entrambe le gambe e parte di una mano a causa di una mina
erano piene di Yusuf, Marja, Salim… persone comuni ferite          disseminata dai miliziani di Daesh durante la fuga.
mentre giocavano, erano al bazar, stavano andando a
lavorare.                                                          Guerre diverse, combattute in luoghi diversi per ragioni
                                                                   diverse, ma tutte con un unico, identico risultato: migliaia di
Nell’ottobre dello stesso anno, l’Afghanistan è stato travolto     morti e feriti. Per il 90% civili.
dall’operazione militare voluta dagli Stati Uniti per colpire il   Questa è l’unica verità della guerra – di tutte le guerre:
presunto covo di Osama Bin Laden, mandante dell’attentato          bambini, donne e uomini innocenti che avranno la loro vita
alle Torri gemelle di New York. Bin Laden venne ucciso 10 anni     segnata per sempre.
dopo in Pakistan, in compenso in Afghanistan si combatte
ancora. Secondo il report Unama, la Missione delle Nazioni         Ogni giorno i nostri medici curano decine di persone. Lo
Unite per l’Afghanistan, dopo 16 anni il numero delle vittime      fanno nel miglior modo possibile perché credono che tutti
civili continua ad aumentare in tutto il Paese e soprattutto       abbiano il diritto di ricevere cure gratuite ed efficaci: nessuno
nella capitale.                                                    escluso. Non si tratta di generosità, ma di fare ciò che è
I letti del nostro ospedale di Kabul – e anche di quello di        giusto.
Lashkar-gah, nel sud del Paese – sono ancora occupati da           La scelta sta a noi, oggi. Possiamo decidere di guardare
Yusuf, Marja, Salim e da tanti altri che – come Mahmood e          da un’altra parte o possiamo continuare a curare i feriti e
Ahmad Gull, entrambi 11 anni – hanno avuto la sola colpa di        lavorare per costruire un futuro senza guerra.
trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
CHI PAGA IL PREZZO DELLA GUERRA - ROSSELLA MICCIO - Emergency
Rivista trimestrale
                                                                                                      dell’associazione Emergency                                                                      IN QUESTO
                                                                                                                                                                                                        NUMERO
DIRETTORE RESPONSABILE                             Per la partecipazione a Dialoghi sulle             AIUTACI CON
Roberto Satolli                                    migrazioni di Casa EMERGENCY
                                                   ringrazia Stefano Allievi, Marco Revelli,          — Carta di credito
DIRETTORE                                          Luciano Canfora.                                   chiamando il numero verde
Gino Strada
                                                                                                      800 66 77 88
REDAZIONE
Simonetta Gola                                     EMERGENCY è un’organizzazione                      — Versamento su conto corrente
                                                   umanitaria senza fini di lucro, sorta per          intestato a EMERGENCY Ong
HANNO COLLABORATO
                                                   iniziativa di medici, infermieri e tecnici         Onlus
Giles Duley, Caterina Levagnini,
Rossella Miccio, Valeria Minardi,                  con esperienza di lavoro umanitario in             c/c postale n. 28426203
Emanuele Nannini, Marco Revelli,                   zone di guerra.                                    IBAN IT 37 Z 07601 01600                                                                                                                                                                                                        HANNO
Laura Salvinelli, Mathieu Willcocks                Gli obiettivi di Emergency sono:                   000028426203                                                                                                                                                                                                                   SCRITTO:
                                                                                                                                                                                     TRA UMANO E DISUMANO
FOTOGRAFIE                                         — offrire cure medico chirurgiche
                                                   gratuite e di elevata qualità alle vittime
                                                                                                      — c/c bancario presso                                                                Pagg. 17-19                                                                          FOTOGRAFARE
Archivio Emergency, Simone Cerio,
                                                   delle mine antiuomo, della guerra e                Banca Popolare dell’Emilia Romagna                                                                                                                                         LA GUERRA
Giles Duley, Francesco Pistilli, Laura                                                                                                                                                                                                                                                                                                 ROSSELLA
                                                   della povertà;                                     IBAN IT 41 V 05387 01600
Salvinelli, Mathieu Willcocks
                                                                                                      000000713558
                                                                                                                                                                                                                                                                                  Pagg. 8-11                                            MICCIO
                                                   — promuovere una cultura di pace,                                                                                                                                                                                                                                                   Presidente
PROGETTO GRAFICO                                   solidarietà e rispetto dei diritti umani.
Francesco Franchi, Davide Mottes                                                                      — c/c bancario presso                                                                                                                                                                                                            Copertina
                                                   www.emergency.it
GRAFICA                                                                                               Banca Etica, Filiale di Milano                                                                                                                                                                                                   EMANUELE
Angela Fittipaldi                                                                                     IBAN IT 02 X 05018 01600                                                                                                                                                                                                          NANNINI
                                                                                                      000000130130                                                                                                                                                                                                                  Vice coordinatore
                                                   MILANO
STAMPA                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              Field Operations
                                                   via Santa Croce 19
Stampa Roto3 Industria Grafica,                                                                       Bonifico a scadenza regolare con                                                                                                                                                                                                 Department
                                                   20122 Milano
Registrazione Tribunale di Milano al n°                                                               addebito automatico (SDD), con il                                                                                                                                                                                                Emergency
                                                   T +39 02 881 881
701 del 31.12.1994                                                                                    modulo allegato a questo giornale.                                      75                             75                         75                                                  75                                          Pagg. 4-5
                                                   F +39 02 863 163 36
TIRATURA                                           info@emergency.it
258.000 copie, 203.000 delle quali                                                                                                                                                                                                                                                                                                     MATHIEU
                                                   ROMA                                                                                                                                                                                                                                                                               WILLCOCKS
spedite ai sostenitori                                                                                                                                       60                                                         60 60                                                                                      60
                                                   via Dell’Arco del Monte, 99/a                                                                                                                                                                                                                                                       Fotografo
REDAZIONE                                          00186 Roma                                                                                                                                                                                                                                                                          Pagg. 6-7
via Santa Croce 19                                 T +39 06 688 151
                                                                                                                                                        45                                                                                                                                                                     45
20122 Milano                                       F +39 06 688 152 30                                                                                                                                                                                                                                                                   GILES
                                                                                                                                                                                                                                        Italia                           Afghanistan
T +39 02 881 881                                   roma@emergency.it                                                                                                                                                                                                                                                                    DULEY
F +39 02 863 163 36                                                                                                                                     30                                                                                                                                                                     30      Fotografo
                                                   VENEZIA                                                                                                                                                                                                  Iraq
info@emergency.it                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      Pagg. 8-11
                                                   Isola della Giudecca 212
www.emergency.it                                                                                                                                        15                                                                                                                                                                     15
                                                   30133 Venezia                                                                                                                                                                        Sierra                                                                                          LAURA
                                                   T +39 041 877 931                                                                                                                                                                    Leone                                                                                         SALVINELLI

                                                                                                                                                                  165

                                                                                                                                                                        150

                                                                                                                                                                               135

                                                                                                                                                                                      120

                                                                                                                                                                                                                                                                                                 120

                                                                                                                                                                                                                                                                                                       135

                                                                                                                                                                                                                                                                                                             150

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    165
                                                                                                                                                                                            105

                                                                                                                                                                                                                                                                                        105
                                                                                                                                                                                                  90

                                                                                                                                                                                                       75

                                                                                                                                                                                                            60

                                                                                                                                                                                                                   45

                                                                                                                                                                                                                         30

                                                                                                                                                                                                                                                       30

                                                                                                                                                                                                                                                             45

                                                                                                                                                                                                                                                                    60

                                                                                                                                                                                                                                                                           75

                                                                                                                                                                                                                                                                                  90
                                                                                                                                                        0

                                                                                                                                                                                                                                   15

                                                                                                                                                                                                                                                  15
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               0
                                                   F +39 041 887 23 62

                                                                                                                                                                                                                                         0
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      Giornalista
                                                   infovenice@emergency.it                                                                                                                                                                                                                                                            Pagg. 12-14
EMERGENCY RINGRAZIA                                                                                                                                     15                                                                                                                                                                     15

                                                   Codice fiscale 971 471 101 55                                                                                                                                                                                                                                                        VALERIA
Paola Coin, Smemoranda, Nico                                                                                                                            30                                                                                                                                                                     30
Colonna, Modena Volley, La Triennale.                                                                                                                                                                                                                                                                                                   MINARDI
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Grant Manager
                                                                                                                                                        45                                                                                                                                                                     45    di Emergency
Per l’evento “La guerra è il mio                                                                                                                                                                                                                                                                                                      Pagg. 15-16
nemico”:
                                                                                                                                                             60                                                               60   60                                     60 60                                           60          SIMONETTA
ringrazia Regione Lombardia, Comune                                                                                                                                                                                                                                                                                                      GOLA
di Milano, Camila Raznovich, Francesca                                                                                                                                                                                                                                                                                                Responsabile
Mannocchi, Giles Duley, Alaa Arsheed,                                                                                                                                                                                                                                                                                                Comunicazione
                                                                                                                                                                              75                                  75                         75                    75                  75                          75
Sofia Viscardi, Riccardo Pella, Angela                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Emergency
Oppi.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Pagg. 17-19

                                                                                                                                                                              I BAMBINI DELLA SODA
                                                                                                                                                                                    Pagg.12-14
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                                                                                                                                                                            E DI DOMANI                                                                                         FUORI CONTROLLO
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IMMAGINE DI COPERTINA: un bambino al Pronto scoccorso dell'ospedale per vittime di guerra di Kabul, Afghanistan - ©Mathieu Willcocks

                                                                                                                                                                                                                           Dicembre 2017 — 3
CHI PAGA IL PREZZO DELLA GUERRA - ROSSELLA MICCIO - Emergency
UN PAESE                                                                                    UN BAMBINO E LA GUERRA
                                                                                                                                    Attraverso la finestra della sala delle medicazioni vedo le foglie muoversi nel vento. Ci siamo spostati lì per farlo

                                     FUORI CONTROLLO
                                                                                                                                    morire in pace. Ma quella che doveva essere l’ultima carezza per accompagnarlo fino alla fine, è diventata un
                                                                                                                                    momento infinito.
                                                                                                                                    Un solo desiderio: che finalmente si lasciasse andare, che si arrendesse. Io e Samiullah, l’infermiere con cui
                                                                                                                                    lavoro, siamo uno a destra, l’altro a sinistra del letto. Senza poter far nulla. Teniamo una mano appoggiata su
     AFGHANISTAN                                     Tra attentati e bombardamenti aerei,                                           quel piccolo corpo per non farlo sentire solo. Si è aggiunto anche Padshah Gull, in silenzio. Le foglie continuano
        La guerra                       in Afghanistan continua a crescere il numero delle vittime civili.                          la loro danza nel vento. Non mi ricordo nessun rumore, nessun altro intorno.
        continua                                                                                                                    Ma il bambino non vuole arrendersi, quel cuore non si vuole fermare. Spostiamolo, non si sa quanto continuerà
                                                                                                                                    a combattere. Tutto quello che posso fare è somministrare farmaci per allievare il dolore e sperare con tutta me
                                                                                                                                    stessa che faccia veramente effetto. Nient’altro.
                                                                   EMANUELE NANNINI                                                 E te ne convinci perché altrimenti non resisteresti. Prima di portarlo via, prima di farlo scomparire tra tende
                                                                                                                                    bianche e letti bianchi, facciamo entrare il padre.
                                                                                                                                    Chiede aiuto con gli occhi, in silenzio. Combatte contro le lacrime e, anche se non scendono subito, perde quella
                                                                                                                                    battaglia inutile. Sono rossi. Sono lucidi. Mi guardano mentre ascoltano la voce di Padshah Gull che spiega che
                                                                                                                                    non c’è più nulla da fare, che non potevamo neanche provarci. Perché ogni tanto le mine non lasciano nulla da
                                                                                                                                    salvare. E lui guarda me, guarda loro, guarda la piccola creatura che giace davanti a lui. Guarda il suo bambino
                                                                                                                                    di quattro anni e scuote la testa. “Non doveva succedere questo, non doveva succedere”.
                                                                                                                                    Quella maledetta mina gli ha portato via le gambe e gli ha distrutto la pelvi. Il cuore però continua a battere. E
                                                                                                                                    così i minuti passano, nel silenzio, tra quelle lacrime di dolore.

                                                                                                                                                                                                                                           SARAH HELL

                                                                                                                                    economiche considerate inaccettabili da buona
                                                                                                                                    parte dell’opinione pubblica americana.

                                                                                                                                    Nell’ultimo report semestrale per il Congresso,
                                                                                                                                    il Dipartimento della Difesa ha detto che le
                                                                                                                                    forze di sicurezza afgane hanno iniziato il terzo
                                                                                                                                    anno di piena responsabilità sul controllo del
                                                                                                                                    territorio con un piano per mettere fine allo
                                                                                                                                    stallo con i talebani e per riformare il corpo di
                                                                                                                                    sicurezza nei prossimi 4 anni.
01
                                                                                                                                    In realtà l’esercito afgano – che dovrebbe
                                                                                                                                    svolgere un ruolo chiave per garantire
                        Il 17 ottobre, camion e automobili imbottiti di        spazio all’ottimismo.                                la sicurezza - sta riportando un numero
                        esplosivo hanno colpito stazioni di polizia ed         Rispetto al 2016, Unama ha documentato il 13%        insostenibile di vittime, mentre i talebani e
                        edifici governativi in diverse province afgane         di donne e il 6% di bambini in più tra i morti e i   i gruppi terroristici agiscono indisturbati in
                        e anche a Kabul, la capitale, ci sono state            feriti. Anche le vittime dei bombardamenti aerei     buona parte del Paese ormai fuori controllo.
                        vittime, tra cui molti civili. Sempre a Kabul, il 29   sono aumentate del 52% rispetto allo scorso          Il rapporto del Sigar è impietoso con le forze
                        settembre, un attentato a una sala cerimoniale         anno, e più dei due terzi sono donne e bambini.      afgane, a cui rimprovera tra le altre cose una
                        sciita ha terrorizzato il quartiere di Qala-e-                                                              gestione inefficace degli equipaggiamenti,
                        Fathullah. In entrambi i casi, decine di morti e       L’ultimo rapporto del Sigar, Ispettore generale      programmi di alfabetizzazione dei soldati
                        centinaia di feriti.                                   speciale per la ricostruzione in Afghanistan, che    inadeguati, centinaia di soldati fantasma che
                                                                               risponde al Congresso Usa, lascia pochi dubbi        permettono ai comandanti di incassare i soldi
        TOTALE FERITI   La situazione in Afghanistan peggiora di mese          sulla situazione reale del Paese.                    degli stipendi senza fare nulla, e infine “quasi
           DI GUERRA
                        in mese.                                               Nel 2005, gli Usa avevano già impegnato 4,3          mezzo miliardo di dollari sprecati nell’acquisto
            AMMESSI
      AGLI OSPEDALI     Ne scriviamo spesso sulle pagine di questo             miliardi di dollari per sostenere e sviluppare le    di aerei di seconda mano in Italia inadeguati a
          DI KABUL E    giornale, raccontando le storie delle vittime          Forze di sicurezza afgane a fronte di un piano       volare nell’ambiente locale”.
       LASHKAR-GAH
                        di questa guerra interminabile. Ogni volta ci          di ricostruzione che si stimava sarebbe costato      Non c’è e non ci sarà pace per l’Afghanistan.
     NEI PRIMI 9 MESI
             DEL 2017   sembra di aver toccato il fondo, e invece, il          circa 7,2 miliardi.
               4.492    trimestre successivo ci ritroviamo sempre di           La realtà è ben diversa: i fondi spesi per il
                        fronte a un nuovo record di feriti.                    settore di sicurezza afgano al 2017 ammontano
                                                                               a 70 miliardi di dollari, oltre il 60% di quelli
                        La conferma del peggioramento della situazione         previsti per la ricostruzione, e per gli Usa la
                        arriva anche da fonti istituzionali. L’ultimo report   situazione è sempre più preoccupante: la guerra
                        sulle vittime di guerra di Unama, la Missione          - durata 4 volte la Seconda guerra mondiale –        01   Un bambino ricoverato nell'ospedale di Kabul
                        delle Nazioni Unite per l’Afghanistan, non lascia      continua a costare al Paese risorse umane ed         02   Chirurghi in sala operatoria                                                                                       02

                                                                         4 — N° 85                                                                                                      Dicembre 2017 — 5
CHI PAGA IL PREZZO DELLA GUERRA - ROSSELLA MICCIO - Emergency
OGNI GIORNO,
                                                 A KABUL
     AFGHANISTAN                                    Un fotografo guarda gli effetti della guerra
       Dal Centro di                            dalle sale operatorie dell’ospedale di Emergency.
           Kabul

                                                                  MATHIEU WILLCOCKS

                                                            e degli infermieri che non          chirurgo americano alla
                                                            smettevano di passarsi              sua prima missione con
                                                            istruzioni, delle radio che         Emergency in Afghanistan,
                                                            continuavano a chiamare             mi ha spiegato le procedure.
                                                            il reparto di radiografia,          Mahmood e Ahmad Gull,
                                                            i bambini sono rimasti              il fratello di 11 anni, sono
                                                            sorprendentemente calmi.            arrivati entrambi con gravi
                                                            Il più piccolo, Mahmood, 7          danni all’addome e avevano
                                                            anni, aveva un buco grande          bisogno di una laparotomia.
                                                            quanto un pugno nel bacino,         Tutti e tre avevano bisogno
                                                            appena a destra dell'inguine,       di un'operazione di pulizia
                                                            e l’intestino che gli sporgeva      chirurgica delle ferite dalle
                                                            dall’addome. Erano passate          schegge. A Mahmood
                                                            18 ore da quando aveva              avrebbero dovuto anche
                                                            calpestato la mina.                 ricostruire il bacino: si era
                                                            Mentre venivano portati             praticamente spezzato in due.
                                                            d'urgenza in sala operatoria,
                                                            l'ambulatorio ripiombava            Dopo aver sedato i bambini,
                                                            nella tranquillità. Intanto         i bisturi dei chirurghi hanno
                                                            lo staff ausiliario iniziava a      iniziato a tagliare la pelle. Non
                                                            pulire il sangue dalle barelle      avevo mai visto un'operazione
                                                            e a preparare la sala per il        chirurgica da vicino, ma sono
                                                            prossimo ferito.                    riuscito a non smettere di
                                                            Fino a quel momento,                fotografare. Ho continuato a
                                                            l'ospedale di Kabul mi era          scattare mentre il cutter per
                                                            sembrato un posto tranquillo.       la cauterizzazione elettrica
                                                                                                ronzava e gli intestini
                                                            L’ospedale è lo snodo               venivano esposti e ispezionati,                                                                                                                   02
01
                                                            principale di cura per le tante     centimetro dopo centimetro,
                         Quella mattina, al Centro          vittime coinvolte negli attentati   alla ricerca di eventuali danni.    ho iniziato a riflettere su quello   sala operatoria per altri due        giardino dell'ospedale con la
                         chirurgico per vittime di guerra   che continuano a colpire la         Il filo di metallo è stato          che avevo appena visto. La           interventi.                          sua sedia a rotelle.
                         di Kabul, sono arrivate due        città, come è accaduto pochi        inserito come fosse un nastro,      mia prima esperienza come            Ogni giorno delle tre settimane      L’ultima volta che l’ho visto era
      FERITI AMMESSI     ambulanze. Trasportavano tre       giorni prima, quando una            allentato da ogni lato del          testimone delle attività di uno      successive assomiglierà molto        impegnato a disegnare sul suo
       ALL'OSPEDALE                                                                             buco, nel bacino di Mahmood.                                             al primo.                            quaderno di Cristiano Ronaldo
                         bambini, di 13, 11 e 7 anni.       bomba suicida ha causato                                                staff medico che si prende cura
             DI KABUL
              NEL 2017   Il più piccolo aveva messo         decine di feriti nei pressi di      Terminato questo passaggio,         delle vittime di guerra: forse       Mahmood intanto si riprende          nella corsia dell'ospedale:
                  +7%    il piede su una mina e gli         una moschea sciita. Il giorno       i due chirurghi hanno legato        non l'avevo messa bene a             lentamente. Ha una sacca             l'ultimo passo prima di essere
       RISPETTO ALLO                                                                            stretto il filo, avvicinando                                             per colostomia in attesa             dichiarato abbastanza in forma
                         altri due erano rimasti feriti     dell’arrivo dei tre bambini,                                            fuoco prima di quel momento.
     STESSO PERIODO
              NEL 2016   dall’esplosione. Il sangue         le vittime di quell’esplosione      i fianchi l’uno verso l’altro                                            dell'operazione chirurgica           da poter tornare a casa.
                         continuava a filtrare dalle        e tante altre vittime di            per chiudere la ferita. A quel      Dopo sole due ore il piccolo         definitiva e anche le altre ferite
                         bende bianche sulle gambe e        guerra che riempivano i letti       punto, i chirurghi hanno            Mahmood e gli altri due              cominciano a guarire.
                         sull’addome.                       dell’ospedale, erano ancora         abbandonato la sala, sostituiti     bambini, arrivati con ferite
                                                            ricoverate.                         immediatamente dai colleghi         terribili, erano al sicuro e sulla   Mahmood è un bambino
                         In mezzo al trambusto              Mentre i chirurghi si               della terapia intensiva.            via della guarigione.                timido ma sorridente, e dopo
                         dello staff impegnato              preparavano a operare, il           Sono uscito anche io, mi sono       Dopo aver operato i bambini,         diversi giorni di riposo a letto,    01 Mahmood al Pronto soccorso
                         nell’emergenza, dei medici         dottor Andy Michaels, un            fermato, in piedi e immobile, e     i chirurghi erano già tornati in     ora non smette di girare per il      02 Mahmood in corsia dopo le cure

                                                                        6 — N° 85                                                                                                 Dicembre 2017 — 7
CHI PAGA IL PREZZO DELLA GUERRA - ROSSELLA MICCIO - Emergency
IRAQ

FOTOGRAFARE
LA GUERRA

Un fotografo in visita all’ospedale di                sofferenza di qualcun altro: non c’è nulla di più
Emergency si chiede che senso abbia                   crudele di puntare l’obiettivo a una persona ferita,
il suo lavoro di fronte alla tragedia delle           impaurita o in serio pericolo. E quindi perché farlo?
vittime di Mosul.                                     Fa davvero la differenza?
                                                      Lo scorso febbraio, ho visitato l’ospedale di
«Poche storie mi hanno colpito più di quelle dei      Emergency a Erbil che ogni giorno riceveva decine
civili feriti che ho documentato quest’anno a Mosul. di civili feriti durante gli scontri a Mosul. Dopo aver
Un viaggio che mi ha fatto perdere la speranza        passato più di dieci anni a fotografare gli effetti delle
e che mi ha fatto mettere in discussione il senso     guerre, posso dire di aver visto raramente scene
del mio lavoro. Dopo il mio ritorno, per un mese      più atroci. Neonati con arti amputati, intere famiglie
mi sono chiuso in me stesso. Quando ti ritrovi        distrutte, un bambino paralizzato dal proiettile di un
faccia a faccia con una disperazione e una violenza   cecchino. Sono rimasto senza parole.
così grandi, che valore può avere una fotografia?     Ho sempre cercato di trovare in queste situazioni un
Catturare e condividere quei momenti diventa solo     barlume di speranza da fotografare, come una risata
un’intrusione? Di fronte a un orrore così grande, la  o l’amore all’interno di una famiglia. Ma quello che
fotocamera sembra essere impotente, e il suo utilizzo ho visto a Mosul mi ha spiazzato.
quasi perverso.                                       Penso a Raghad, seduto accanto al letto di suo figlio.
                                                      Per quattro giorni l’ho osservato in silenzio. Quando
Credo che la fotografia richieda una grande           passavo mi faceva un cenno con la testa, ma nulla di
responsabilità. Nel momento in cui prendo in mano più. Poi un giorno si è avvicinato e mi ha stretto il
la fotocamera per documentare la storia di una        braccio.
persona, mi chiedo sempre perché lo sto facendo.      “Non è stata colpa mia,” mi ha detto con
Soprattutto quando mi ritrovo a documentare la        un’espressione vuota che raramente ho visto su altri

                                                            8 — N° 85                                             Dicembre 2017 — 9
CHI PAGA IL PREZZO DELLA GUERRA - ROSSELLA MICCIO - Emergency
volti, “ho fatto quello che pensavo fosse giusto.”          Lei mi guarda, con sguardo coraggioso e al tempo
E mi ha raccontato la sua storia, di come la sua            stesso rassegnato: “Quando un bambino è ferito in
famiglia avesse cercato di ripararsi stando dentro          questo modo, il mondo intero deve vederlo.”
casa, sotto un tavolo, mentre le bombe esplodevano          È questa la risposta ai miei dubbi? Ovviamente
intorno a loro. La casa di fronte è stata colpita, e poi    no, ma mi ricorda qual è il mio compito: usare la
quella accanto, e in quel momento Raghad, preso             fotografia come testimonianza e raccontare le storie
dalla paura, ha detto a tutti di scappare. Non appena       delle vittime. Attraverso le sue parole, la madre di
sono usciti dalla porta principale, una terza bomba li      Dawood non mi ha dato il permesso: le sue parole
ha colpiti, uccidendo all’istante la moglie, tre figlie e   mi hanno spronato a fare quanto mi ha chiesto. La
due figli. Un altro dei suoi figli, Abdulah, ha perso la    fotografia perde di significato se non faccio tutto il
vista da un occhio.                                         possibile affinché il mondo veda quello che i miei
Non ci sono parole di fronte a un simile racconto.          occhi hanno visto. Questo è il mio dovere».
Non puoi dire: “Andrà tutto bene” perché nulla sarà
più come prima. Non c’è speranza né ottimismo.                                                      GILES DULEY
Questa è la vera faccia della guerra e dell’orrore.
Ho fotografato suo figlio di fronte a un muro bianco,
una benda ancora a coprire l’occhio. La pelle segnata
dall’impatto della bomba, la sua espressione vuota
come quella del padre.
Vedevo solo la disperazione e l’orrore di quanto stava
accadendo. Fotografavo ed ero preso dalla rabbia.
Andando contro la mia etica professionale, ho deciso
di mostrare la violenza e il sangue di cui sono stato
testimone. Volevo che il mondo vedesse cosa stava
succedendo e che sentisse lo stesso turbamento che
ho provato io.
Con il passare dei giorni, sentivo che qualcosa non
andava bene. Non si trattava di me, ma delle persone
che stavo fotografando: per rendere giustizia alle loro
storie dovevo ritrovare un equilibro nel mio modo
di affrontare la fotografia. Non mi piace l’espressione
“dare voce alle persone”, perché una voce l’hanno
già: il mio compito è fare in modo che queste voci
vengano ascoltate.
La domanda rimane: perché farlo? Che differenza
può fare una fotografia? Di recente, il fotografo
di guerra Don McCullin, da sempre mia fonte di
ispirazione, ha affermato che il suo lavoro non ha
avuto senso perché il mondo è ancora devastato
dai conflitti. E quindi, se la mia fotografia non fa la
differenza, perché dovrei puntare la fotocamera a un
bambino che è appena stato ferito?
L’ultimo giorno a Mosul, mi siedo con Dawood
Salim, un ragazzo di 12 anni che ha perso entrambe
le gambe e gran parte della mano destra. È da una
settimana che vado a trovare lui e la madre, il
ragazzo è sempre sorridente e con la battuta pronta.
Per la prima volta mi sento pronto a fotografarlo.
Chiedo a sua madre se le dispiace se fotografo il
figlio.

                                                               10 — N° 85                                            Dicembre 2017 — 11
CHI PAGA IL PREZZO DELLA GUERRA - ROSSELLA MICCIO - Emergency
I BAMBINI DELLA SODA                                                                                      di stoccaggio e i generatori.
                                                                                                                               Le medicine e tutte le cure e i
                                                                                                                               servizi sono completamente
                                                                                                                               gratis.

                                                                                                                               Emergency è anche l’unica
SIERRA LEONE                  Un progetto unico in Sierra Leone permette di sopravvivere ai bambini                            struttura a prendersi cura dei
 Da Goderich                           che hanno ingerito accidentalmente soda caustica.                                       “bambini della soda”.
                                                                                                                               Un’ONG di cui nessuno fa
                                                                                                                               il nome, per uno di quei
                                                             LAURA SALVINELLI                                                  progetti che definiscono
                                                                                                                               “empowerment” delle donne,
                                                                                                                               ha insegnato a produrre in casa
                                                                                                                               il sapone con la soda caustica.
                                                                                                                               Basta entrare una sola volta
                  Abu Kamara ha 9 anni e vive         l'ultima l’alluvione catastrofica   e mutilati. Dal 2014 al 2016         in uno slum, perché sono le
                  con gli zii. Lo scorso anno         dello scorso agosto. Ora che        Emergency è stata presente           donne che abitano negli slum
                  ha bevuto per sbaglio la            l’attenzione internazionale         per far fronte all’epidemia          ad aver bisogno di queste
                  soda caustica con cui la zia        si è spostata su altre grandi       di Ebola. E soprattutto, è           piccole attività, per capire che
                  produce il sapone in casa           storie, bisogna ricordare che la    presente ogni giorno in una          l’idea è pessima.
                  per guadagnare qualche              povertà uccide più della guerra.    guerra silenziosa che miete          Beatrice mi ha accolta in casa,
                  soldo, pensando che fosse           E che anche le “piccole” storie,    più vittime dei conflitti e di       una delle tipiche case degli
                  acqua. Si è sentito bruciare        come quella dei bambini della       Ebola: la Sierra Leone è uno         slum. I sierraleonesi sono
                  tremendamente la gola: è            soda, meritano attenzione.          dei Paesi più poveri del mondo       molto ospitali, le famiglie
                  stato portato all’ospedale                                              (181° su 186 nella graduatoria       allargate, e le porte delle case
                  del governo, dove non               Goderich significa “Dio arriva”.    dell’Indice di sviluppo umano        sono sempre aperte. La sua
                  hanno potuto fare altro che         Quando? Secondo il popolo           delle Nazioni Unite), dove il        casa è composta da un’unica
                  indirizzarlo al Centro chirurgico   Fula Dio è già arrivato, secondo    57% della popolazione vive           stanza di 3 metri per 4 e una
                  e pediatrico di Emergency a         i Temne invece arriverà.            con poco più di un dollaro al        verandina di 1 metro per 3, in
                  Freetown.                           C’è anche chi, come Sonia           giorno, l’aspettativa di vita è di   cui vivono in 6. Non ci sono
                  Abu Kamara è uno dei tanti          Johnson - colta e benestante        50 anni, 161 bambini su 1.000        luoghi sicuri in cui poter tenere
                  “bambini della soda”, in cura       nipote dell’unico sindaco           muoiono prima di raggiungere         sostanze pericolose lontano
                  nell’ospedale di Emergency          donna di Freetown, Constance        i 5 anni di età, 1 donna su          dalla portata dei bambini.
                  insieme alle innumerevoli           Cummings-John, sostiene che         100 muore partorendo. Per            Ogni anno, in questa
                  vittime di incidenti stradali o     sia l’ospedale di Emergency         questo Emergency rimane              promiscuità, centinaia di
                  di lavoro, ai bambini malati        il Dio arrivato a Goderich. O       nella capitale con il suo Centro     bambini ingeriscono la soda
                  di malaria e anemia, ai             come Beatrice Godwin, la            pediatrico, dove si visitano         per sbaglio, pensando che sia
                  neonati con paralisi di Erb,        pescivendola dello slum delle       150 bambini al giorno, e con il      acqua, sale o zucchero.
                  agli intossicati dalla medicina     “Shallow Waters” (acque             suo ospedale chirurgico, dove        Ho conosciuto anche un
                  tradizionale... Mentre lo           basse) che si sveglia tutti i       le 3 sale operatorie lavorano        raro caso di tentato suicidio:
                  fotografo sdraiato sul lettino      giorni alle 4 per sfamare la sua    contemporaneamente giorno            Fatmata Kamara, che l’ha presa
                  mi ricorda Ettore, il figlio di     famiglia da quando il marito se     e notte, i 98 letti (compresi        per morire a 12 anni, cacciata
                  Mamma Roma di Pierpaolo             n’è andato via 20 anni fa, che      quelli per bambini) sono             di casa dopo essere stata
                  Pasolini. E penso che le storie     dice di non credere negli spiriti   sempre occupati, nelle sale di       accusata dalla famiglia di aver
                  delle malattie e degli incidenti    degli antenati, ma nell’ospedale    terapia intensiva, medicazioni       provocato lo zio che l'aveva
                  vadano raccontate anche solo        gratuito per tutti.                 e fisioterapia e nel Pronto          violentata.
                  per riconoscere che siamo tutti     Una dei suoi 6 figli morì a 12      soccorso si trattano in media        La maggior parte degli incidenti
                  fragili, alcuni più degli altri,    anni: la bambina si ammalò,         106 pazienti al giorno.              tuttavia avviene quando i
                  e che questa consapevolezza         Beatrice la portò in un ospedale                                         bambini sono molto piccoli.
                  debba essere la base della          del governo ma non fu in grado      L’ospedale è una cittadella con      I trattamenti possibili sono
                  solidarietà, dell’accoglienza e     di pagare le cure, e la bambina     la sua farmacia, i laboratori        la gastrostomia (si posiziona
                  della cura per gli altri.           tornò al creatore.                  analisi, gli uffici amministrativi   un tubo nello stomaco per
                                                      In Sierra Leone Emergency           e logistici, la sartoria che         l’alimentazione quando
  ASPETTATIVA     La Sierra Leone è un piccolo        ha iniziato con la chirurgia        produce tutta la biancheria          l’esofago è chiuso) e la
   DI VITA ALLA   Paese che si è fatto conoscere      di guerra per le vittime civili,    e i camici dello staff, dei          dilatazione dell’esofago in via
       NASCITA
        50 ANNI   per grandi storie: la guerra        ma è rimasta anche dopo 15          pazienti e delle mamme               endoscopica. Il filo da pesca
  (Fonte UNDP)    civile, la produzione di            anni dalla fine del conflitto,      dei bambini, la lavanderia,          che entra nel naso dei bambini
                  “diamanti insanguinati”, i          che ha fatto 75.000 morti,          la cucina, la falegnameria,          serve a non far chiudere del
                  bambini soldato (di cui il 30%      mezzo milione di sfollati e un      l’officina riparazioni, il centro    tutto l’esofago e a guidare
                  bambine), l’epidemia di Ebola,      numero incalcolabile di feriti      smaltimento rifiuti, i container     l’endoscopia. Lo scorso anno

                                                                  12 — N° 85                                                                                       Dicembre 2017 — 13   01
                                                                                                                                                                                          01
CHI PAGA IL PREZZO DELLA GUERRA - ROSSELLA MICCIO - Emergency
medicazioni. “L’incidente è
                                         avvenuto nel 2012. Ero dovuta
                                                                               le 5 del pomeriggio per circa
                                                                               un’ora e mezza cucino per i              LA RISPOSTA AI BISOGNI
                                                                                                                         DI OGGI. E DI DOMANI.
                                         uscire per un’emergenza, e            miei e per dei vicini, in tutto 12
                                         Masakagbo ha bevuto per               persone. Possiamo permetterci
                                         sbaglio la soda con cui una           di mangiare solo una volta al
                                         vicina produceva il sapone.           giorno. Cucino foglie di cassava
                                         Ho due figlie e un figlio. Mio        e di patata, zuppa di verdure,                              Nei Posti di primo soccorso, offriamo assistenza immediata                                   SIERRA LEONE
                                         marito a seguito dell’incidente       riso, pesce, salsa di cipolle                                alla popolazione di villaggi isolati e formazione allo staff.                                 A Waterloo e
                                         ci ha abbandonati perché non          fritte. Mia figlia maggiore si                                                                                                                             Lokomasama
                                         sapeva come affrontare il             occupa del bucato e con mio
                                         problema”.                            figlio delle pulizie di casa. Alle                                                    VALERIA MINARDI
                                                                               8 vado a letto. Anche la notte
                                         “Anche se qui c’è molta               è dura: il tetto di zinco nella
                                         disoccupazione, le donne              stagione delle piogge perde
                                         si danno da fare più degli            acqua e bisogna trafficare con i
                                         uomini. Vendono arachidi, cibi        secchi. Entrano correnti d’aria,
                                         cucinati, producono sapone,           può far freddo o molto caldo.
                                         scarpe, borse, insegnano,             C’è sempre molto rumore”.
                                         aprono birrerie, producono
                                         gingerino e altre bevande…            La tradizione del lavoro delle
                                         Lavorano e quando tornano             donne sierraleonesi risale ai
                                         a casa si prendono cura della         tempi antichi. Nel suo libro
                                         casa e dei figli. Pagano le           "Ancestor Stones" del 2006,
                                         rette scolastiche” . A parlare        edizione italiana "Le pietre degli
                                         segnando ogni concetto con un         avi" (che sarebbe stato corretto
                                         colpetto della mano sul tavolo        tradurre delle ave, visto che le
                                         è la dottoressa Jane Babadi,          pietre, tramandate da madre
                                         classe 1945, pasionaria della         a figlia, sono gli spiriti delle
                                         pediatria. “Con la guerra persi       antenate), la scrittrice di origine
                                         tutto: mio padre, mio marito,         sierraleonese Aminatta Forna
                                         la mia professione, tutte le          racconta che cinque secoli
                                         proprietà di famiglia. Arrivai a      fa una caravella battente la
                                         produrre e vendere il ghiaccio        bandiera del re del Portogallo
02
                                         per 2 anni. Per fortuna mia           doppiò la curva del continente.
                                         madre mi aveva insegnato              Dopo un lungo periodo di
     Emergency ha eseguito 256           a mangiare con le posate a            bonaccia, i venti ne ebbero
     interventi fra endoscopie e         tavola come con le mani nella         pietà e la spinsero a sud-est
                                                                                                                                                                                                                                                                01
     gastrostomie, affrontando solo      pentola, a camminare con le           verso la costa. Il capitano vide
     parte degli incidenti: molte        scarpe come a piedi scalzi.           una serie di porti naturali e la
     persone non portano i figli         Dopo la guerra ho ricominciato        ormeggiò. Quando i marinai               L’epidemia di Ebola che ha            registrato un aumento della         cittadina di Waterloo, e un altro
     all’ospedale, spesso ricorrendo     da capo. Ho cresciuto da sola le      si trascinarono a riva piegati           colpito la Sierra Leone tra il        morbilità e della mortalità per     a Lokomasama, nel distretto
     alla medicina tradizionale          mie figlie, una ora è ingegnere       dalla fame e con i capelli               2014 e il 2015 ha avuto delle         malattie dovute alla mancata        di Port Loko. I due centri fanno
                                                                                                                                                                                                                                       In Sierra Leone
     che in questo come altri casi       del petrolio e l’altra è all’ultimo   arricciati dallo scorbuto, non           ripercussioni pesanti sul Paese,      somministrazione di cure e          parte di un progetto più ampio,      l’aspettativa di
     è inutile o nociva. I bambini       anno di medicina, dopo aver           poterono credere ai loro                 aggravando la situazione già          vaccini.                            realizzato in collaborazione         vita alla nascita è
     che si trovano nelle condizioni     lavorato come farmacista”.            occhi. Immaginatevi: manghi              precaria del sistema sanitario                                            con il ministero della Sanità e      di 51 anni.

     peggiori - se trascurati –                                                succulenti, esplosioni di                sierraleonese, già fragilissimo       In quei mesi, Emergency             finanziato dall’Unione Europea,
     muoiono di denutrizione.            A Beatrice, una delle "market         carambole, avocado grandi                prima del diffondersi del virus.      ha lavorato duramente per           dal titolo: “Rinforzare la
     Anche quelli che vengono            queens” che regnano                   come teste d’uomo. Pensarono             La quasi totalità degli ospedali      combattere il virus, nei due        risposta sanitaria in chirurgia di
                                                                                                                                                                                                                                       Il tasso di
     curati hanno bisogno di             indiscusse nei tanti mercati e        di aver trovato il Giardino              pubblici ha dovuto chiudere o         Centri Ebola di Lakka e di          emergenza e trauma nelle due         mortalità dei
     particolare attenzione: devono      sostengono con la loro fatica         dell’Eden, e forse lo era, un            limitare le attività nella fase più   Goderich, e ha continuato           aree più colpite dall’epidemia       bambini sotto i
     essere medicati con costanza e      la famiglia, spesso da sole,          Eden creato non dalle mani di            critica dell’epidemia, perché         a curare la popolazione             di Ebola in Sierra Leone: Port       5 anni è di 120
                                                                                                                                                                                                                                       bambini su 1.000
     nutriti solo con cibo frullato.     chiedo di raccontarmi la sua          Dio, ma da quelle delle donne.           non erano in grado di garantire       nell’ospedale a Goderich,           Loko e Western Area”. Grazie al      nati vivi.
     Non tutte le mamme riescono a       giornata. “Mi sveglio tutti                                                    la sicurezza per i pazienti e per     l'unico nel Paese a non avere       contributo della Delegazione
     dare tante attenzioni a un figlio   giorni alle 4 del mattino e vado                                               gli operatori sanitari stessi.        mai chiuso, nemmeno durante         Europea, nelle due strutture il
                                                                                                                                                                                                                                       I Posti di Primo
     solo. Ma ci sono anche mamme        in spiaggia per l’arrivo delle                                                 Gli ospedali, rimasti chiusi          il picco dell’epidemia.             nostro staff ha garantito attività   Soccorso di Waterloo
                                                                                                                                                                                                                                       e Lokomosama sono
     come Mantene Swaya, mamma           barche dei pescatori. Prendo                                                   per molto tempo, non hanno            Nello stesso periodo,               di pronto soccorso 24 ore al         stati co-finanziati da
     di Masakagbo, 6 anni, che           il pesce a credito, lo affumico                                                saputo rispondere ai bisogni          Emergency ha aperto due             giorno e ha stabilito un sistema
     accompagna premurosamente           e lo rivendo nei mercati. Il                                                   della popolazione. A farne le         nuovi Posti di primo soccorso       di riferimento che ha messo
     la bambina al centro di             guadagno è scarso, a volte va                                                  spese soprattutto le donne            in due villaggi colpiti dal virus   in comunicazione i due centri
                                                                                                                                                                                                                                       UNIONE EUROPEA
     Goderich tutti i mesi per le        male e ci rimetto. Verso le 4 o       01-02    Due piccoli pazienti trattati   e i bambini, per i quali si è         Ebola: uno a Kissi Town, nella      con gli ospedali del Paese, e in

                                                     14 — N° 85                                                                                                       Dicembre 2017 — 15
CHI PAGA IL PREZZO DELLA GUERRA - ROSSELLA MICCIO - Emergency
MIGRAZIONI

                                                                                                                                                 TRA UMANO
                                                                                                                                                 E DISUMANO

02

                               particolare con l’ospedale di       personale di Emergency e per         davanti agli edifici scolastici,
                               Emergency a Goderich.               una ventina di dipendenti degli      spiegano a tutti l’importanza
                               In queste strutture, i medici       ospedali governativi.                delle buone pratiche di igiene,
     229 pazienti riferiti
                               offrono cure gratuite ai bambini    Il progetto prevede anche            delle vaccinazioni, della
          all’ospedale di      fino ai 14 anni e a tutta la        incontri pubblici di educazione      corretta nutrizione e i rischi
                 Goderich      popolazione che necessita           sanitaria. A causa della             che comporta la malaria,                 Un'intervista a Marco Revelli, politologo             scopo esclusivo e dichiarato di salvare vite umane.
           288 pazienti
              trasferiti ad
                               di trattamenti chirurgici di        povertà, della lontananza            usando poster illustrati e               e sociologo italiano, per approfondire il             Alla messa al bando "ufficiale" dell'altruismo e della
                               emergenza e traumatologici. I       dalle strutture sanitarie e          recitando delle vere e proprie
            altri ospedali
         governativi per                                           della scarsità di mezzi di           messe in scena, degne delle
                                                                                                                                                 fenomeno della crimininalizzazione dei                solidarietà in quanto atti sanzionabili penalmente e
                               pazienti in condizioni urgenti
              ragioni non
                               vengono trasferiti all’ospedale     trasporto, molte persone             migliori pièce teatrali. L’attività      migranti e di chi li assiste.                         deprecabili eticamente, o comunque comportamenti
               chirurgiche
                               di Goderich, o in altri ospedali    utilizzano ancora i rimedi della     si conclude sempre con i                                                                       "sospetti", "illegali" o "illegittimi", sicuramente
        15.788 pazienti
                    visitati   pubblici, con le nostre             medicina tradizionale, che           bambini o i ragazzi presenti                                                                   pericolosi e meritevoli di esser posti sotto controllo
                               ambulanze. Grazie ai minivan        spesso risultano inadeguati o        che si mettono in fila per fare                                                                e tutela degli apparati repressivi dello Stato. Si è
                               che circolano sul territorio,       addirittura tossici.                 lo screening della malaria.                                                                    arrivati addirittura a coniare l'espressione "crimini
                               inoltre, possiamo seguire i                                              Finora 1.296 bambini hanno
                                                                   Al villaggio di Lokomasama           ricevuto una profilassi per
                                                                                                                                                 Perché la scorsa estate le Organizzazioni non umanitari", che non sono - come si potrebbe credere
                               pazienti già curati, garantendo
             62 incontri       loro la continuità delle sedute     fa capo una comunità molto           i parassiti; i 111 bambini               governative sono state denigrate al punto di - quelli commessi "contro l'umanità" ma al contrario
              pubblici e       di fisioterapia e visite di         più vasta, circa 360 piccoli         risultati positivi hanno ricevuto        essere accusate di "crimini umanitari"?               quelli commessi per "eccesso di umanità": per
           608 sessioni
                               controllo da parte dello staff      villaggi sparsi nella foresta. Per   immediatamente dai nostri                                                                      quello che è stato definito "estremismo umanitario"
          di educazione
                                                                   ampliare l’assistenza sanitaria      infermieri il trattamento
                                                                                                                                                 La scorsa estate è stato superato un limite, estremo, (sic!). Questo è stato l'effetto del cosiddetto "codice
                 sanitaria     medico di Goderich.
              organizzati                                          alla popolazione del distretto,      antimalarico. Anche dopo                 direi. È stata infranta una soglia "di sicurezza". E  Minniti" imposto alle Ong, delle ipotesi di reato e
                  30.741
           partecipanti
                               Con questo progetto, abbiamo        si è deciso di associare alle        l’epidemia di Ebola, rimane              una linea di confine non tracciata né formalizzata,   delle inchieste aperte da alcune procure meridionali
            alle sessioni      potuto anche rinforzare la          attività di educazione sanitaria     ancora molto da fare in Sierra           ma ben percepibile moralmente da ognuno -             e delle campagne-stampa condotte da gran parte
          di educazione        formazione del personale            anche campagne di screening          Leone, ed Emergency continua
                 sanitaria
                                                                                                                                                 quella che separa la sfera dell'"umano" da quella     della stampa nazionale.
            44 persone
                               sanitario sierraleonese, tramite    per la malaria e campagne di         a fare la sua parte.                     del "disumano" - è stata bruscamente spostata
     formate a Waterloo        corsi specifici per alcune figure   profilassi nelle scuole. Quando
         e Lokomasama          professionali. Ad esempio, il       organizzano la sessione
                                                                                                                                                 verso la disumanizzazione. Abbiamo assistito a        Questa situazione è il frutto di un’inversione
                               nostro staff internazionale ha      settimanale di educazione                                                     qualcosa che non ha precedenti nel nostro Paese (e    morale?
                               tenuto una formazione sulle         sanitaria per gli studenti, gli                                               potremmo dire nell'intero Occidente) quantomeno
                               modalità di stabilizzazione         educatori sanitari di Emergency      01 Visita al Posto di soccorso di
                                                                                                                                                 dalla fine della Seconda guerra mondiale in poi:      L'espressione rende bene il concetto: il
                                                                                                        Waterloo
                               del paziente traumatizzato          riescono sempre a coinvolgere        02 Attività di educazione sanitaria in   alla stigmatizzazione pubblica di chi opera con lo    rovesciamento, appunto, di tutti i valori. Con il
                               e di riferimento sicuro per il      tutto il villaggio. All’aperto,      un villaggio vicino a Lokomasama

                                                                               16 — N° 85                                                                                               Dicembre 2017 — 17
CHI PAGA IL PREZZO DELLA GUERRA - ROSSELLA MICCIO - Emergency
bene ricodificato in male: l'opera di chi agisce per                                                                                                                                   s'adegua, blandisce, maschera e insegue (si pensi
la salvezza della vita altrui sospettata di illegalità,                                                                                                                                alle misure amministrative alla Minniti, o all'oscena
guardata con sospetto, perseguita come reato. E                                                                                                                                        vicenda dello Ius soli impantanato in Parlamento
il male riconfigurato come normalità: l'atto di chi                                                                                                                                    per viltà) come se dosi omeopatiche di razzismo
volta la faccia di fronte alla morte altrui nobilitato                                                                                                                                 potessero salvarci dalla sua virulenza distruttiva...
come conforme alla norma. Come agire non solo                                                                                                                                          Anziché ingaggiare la "vera battaglia" - quella che
legittimo ma per molti versi doveroso. Chi salva                                                                                                                                       permetterebbe di mantenere almeno un residuo di
è potenzialmente un reo, chi ignora gode della                                                                                                                                         dignità - con il "resto d'Europa" che rifiuta la
tutela della legge. Lo ripeto, a un abisso di tal                                                                                                                                      redistribuzione dei rifugiati e blinda i propri
genere non si era ancora arrivati. Il disprezzo della                                                                                                                                  confini (da Ventimiglia al Brennero) - si preferisce
vita altrui esisteva, certo, ma nel senso comune                                                                                                                                       la blindatura "diplomatica" del proprio confine
e nell'immagine pubblica restava qualcosa di cui                                                                                                                                       meridionale, il pactum sceleris con i "capi-tribù"
vergognarsi. Ora al contrario è l'agire di chi salva                                                                                                                                   libici del sud eretti a custodi dei cancelli che danno
a doversi giustificare e celare, quasi per un gesto                                                                                                                                    sul deserto, gli uomini delle milizie feroci, gli
inconfessabile. È il "buon samaritano" a doversi                                                                                                                                       stupratori e torturatori dei lager e della guardia
guardare dalla sanzione dello Stato e dei suoi simili,                                                                                                                                 costiera libica, fino a ieri scafisti e trasbordatori
come per un crimine (il "reato di solidarietà"). È su                                                                                                                                  esosi nei confronti delle misere risorse dei migranti,
di lui che si addensa la nube scura del sospetto, della                                                                                                                                oggi guardiani al nostro soldo per tenere fuori
maldicenza, dell'accanimento giudiziario, da parte di                                                                                                                                  dallo sguardo la morte di massa. Pagati per far
quegli stessi apparati che hanno le mani sporche di                                                                                                                                    crepare nella sabbia del deserto anziché nelle acque
un'infinità di "vergogne": la vergogna della guerra,                                                                                                                                   internazionali o sulle nostre spiagge quella parte
la vergogna del commercio delle armi, la vergogna                                                                                                                                      di umanità. Senza occhi indiscreti, né testimoni
della connivenza con regimi dittatoriali e torturatori.                                                                                                                                scomodi, come erano appunto le navi delle Ong nel
Come nella tragedia shakespeariana è oggi la virtù a                                                                                                                                   Canale di Sicilia.
dover chiedere scusa al vizio di esser se stessa.
                                                                                                                                                                                       Per fermare il flusso dei migranti siamo scesi
Come è arrivata la società italiana che ha                                                                                                                                             a patti con i valori che hanno ispirato la
una profonda tradizione di solidarietà a                                                                                                                                               nascita dell’Europa?
maturare posizioni di disumanità come                       inadeguate, direttive caotiche e contraddittorie.            si reagisce rifacendosi con chi sta più in basso, non
                                                                                                                                                                                       Quel flusso è inarrestabile, perché la fuga dalla
quelle emerse nei confronti dei migranti?                   Cosicché chi dovrebbe essere "accolto" e                     potendo colpire i colpevoli che stanno "in alto".
                                                                                                                                                                                       morte non può essere fermata da nessuna minaccia
                                                            accompagnato rimane in realtà abbandonato a se               Procurandosi una sorta di risarcimento per i diritti,
Questa caduta morale non è solo prerogativa nostra.                                                                                                                                    o tormento: ha la medesima forza irresistibile che
                                                            stesso ed "esposto", corpi in strada, "schiuma della         la posizione sociale, lo status e l'autostima perduti
È purtroppo diffusa nell'Europa che dovrebbe fare                                                                                                                                      possiede la vita, il "bios", nella sua disperata volontà
                                                            terra" che la risacca sociale accumula negli spazi           mediante la "costruzione" di un altro più in basso
dei "diritti umani" la propria "norma fondamentale"                                                                                                                                    di affermarsi. Ma tutto ciò già è sufficiente a far
                                                            morti, ai margini delle aree urbane. Ed essere               di sé: una figura - la più debole possibile, l'"ultimo
e che pratica invece con preoccupante accanimento                                                                                                                                      misurare l'enorme quantità di dignità umana e di
                                                            "esposti", nella società dura e competitiva in cui           tra gli ultimi" sia essa incarnata dal migrante, il
la disumanizzazione del mondo: da tempo i                                                                                                                                              valori che ogni giorno va in fumo all'ombra di
                                                            viviamo, significa catalizzare l'ostilità e l'aggressività   "clandestino", lo zingaro o il clochard, in sostanza il
magistrati francesi, subito al di là del confine di                                                                                                                                    un'apparente normalità amministrativa. Si tratta,
                                                            della folla crescente d'insofferenti, disagiati e            "povero" - da schiacciare in basso così da ristabilire
Ventimiglia, comminano sentenze di condanna                                                                                                                                            appunto, della "banalità del male" di cui ha parlato,
                                                            frustrati, insoddisfatti che lo sfarinamento sociale in      una qualche distanza rispetto a sé.
ad anni di carcere a chi aiuta i migranti a varcare                                                                                                                                    un tempo, Hannah Arendt. E viene in mente la frase
                                                            corso riproduce su scala allargata.
quel confine che nell'idea d'Europa non dovrebbe                                                                                                                                       che scrisse, ormai più di mezzo secolo fa, George
                                                                                                                         In tutta Europa crescono fenomeni di
più esistere. E quelli italiani hanno incominciato a                                                                                                                                   Steiner: "Noi veniamo dopo. Adesso sappiamo che
                                                            Stiamo costruendo un capo espiatorio?                        razzismo e gruppi di estrema destra trovano
imitarli dopo che a Ventimiglia stessa un sindaco                                                                                                                                      un uomo può leggere Goethe o Rilke la sera, può
                                                                                                                         un consenso mai visto nei decenni recenti.
sciagurato ha emesso un'ordinanza che sanzionava            Si, il migrante è il perfetto "capro espiatorio" in                                                                        suonare Bach e Schubert, e quindi, il mattino dopo,
                                                                                                                         Perché il razzismo non è più un tabù?
duramente chi si fosse permesso di offrire cibo ai          una società in cui i "deprivati" (di reddito, di                                                                           recarsi al proprio lavoro ad Auschwitz".
rifugiati in transito, trasformando in reato il gesto       status, di autostima, di futuro) stanno diventando           Nell'Europa di oggi, il razzismo non è più un tabù.
più naturale in qualsiasi etica, religiosa o laica i "dar   maggioranza. E in cui l'"ascensore sociale" che              Qualcosa, appunto di cui vergognarsi, come quando                                               SIMONETTA GOLA
da mangiare agli affamati". E poi perché l'Italia,          per decenni aveva portato il ceto medio delle                anche chi lo era si sentiva in dovere di premettere
geograficamente in prima linea rispetto ai flussi in        società occidentali a dilatarsi enormemente sembra           al proprio sfogo: "Io non sono razzista, però...". Oggi
entrata verso l'Europa - vera e propria "porta" verso       essersi bloccato o addirittura aver invertito la             si va diffondendo quasi un gusto dell'affermazione
un continente ricco e avaro -, è organizzativamente         propria corsa: non più dal basso verso l'alto ma al          razzista. Fa parte del nostro imbarbarimento
e amministrativamente agli ultimi posti come                contrario, dall'alto verso il basso. Non più ascesa          antropologico a cui una classe politica ignava non
capacità di accoglienza, con pochi mezzi, strutture         sociale ma declino, declassamento, perdita... A cui          reagisce con la necessaria energia, ma al contrario

                                                               18 — N° 85                                                                                         Dicembre 2017 — 19
Cesta Salata
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          € 35,00
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          (€ 27,30 senza iva)

                                                                                                                                                                                                                                         Calendario 2018                                                                                  Cesta Dolce
                                                                                                                                                                                                                                         “GUERRA? No, grazie”                                                                             € 35,00
                                                                                                                                                                                                                                         € 6,00 (€ 4,68 senza iva)                                                                        (€ 27,30 senza iva)

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          Cesta Base
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          € 18,00
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          (€ 14,04 senza iva)

13 CITTÀ PER I TUOI REGALI DI NATALE
Milano, Roma, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Firenze, Genova, L’Aquila, Napoli, Padova, Torino e Trento
sono le città nelle quali troverai gli Spazi Natale di Emergency. Cercando qui i tuoi regali farai un regalo
doppio: per chi lo riceve e per le vittime di guerra che Emergency cura in Afghanistan e in Iraq.
                                                                                                                                                                                                             Taccuino                             Agenda 2018                             Auricolari con custodia                  Pallina natale
                                                                                                                                                                                                             € 6,00 (€ 4,68 senza iva)            by Smemoranda                           € 5,00 (€ 3,90 senza iva)                € 5,00 (€ 3,90 senza iva)
Oltre a una vasta scelta di gadget di Emergency, presso gli Spazi Natale potrai trovare artigianato etnico,                                                                                                                                       € 10,00 (€ 7,80 senza iva)
giocattoli e libri per bambini, prodotti di bellezza, bigiotteria, vini del nostro territorio.

TESSERA EMERGENCY 2018
                                                                                                                                                                              Tessera di
                                                                                                                                                                            EMERGENCY.          Borraccia                        Tazza                           Stella luminosa                     Campanello bici             Crazy Tower
                                                                                                                                                                             A partire da       € 13,00 (€ 10,14 senza iva)      € 10,00 (€ 7,80 senza iva)      € 7,00 (€ 5,46 senza iva)           € 5,00 (€ 3,90 senza iva)   Gioco in legno
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 € 8,00 (€ 6,24 senza iva)
                                                                                                                                                                            € 12,00
               GUARDA IL MONDO
               DA UN ALTRO PUNTO
               DI VISTA. E AIUTACI
               A CAMBIARLO.
                                                              Tessera 2018

                                                                                                            io sottoscritto/a

               Ogni giorno curiamo chi soffre                                                                                                                                               T-shirt bambino                      Fascia running                      Matite natalizie         Set scrittura                       Decorazione porta
                                                                                                                                                                                            Facciamo la pace                     € 12,00 (€ 9,36 senza iva)          € 2,00                   € 10,00 (€ 7,80 senza iva)          € 3,50 (€ 2,73 senza iva)
               le conseguenze della guerra e                                        Sostengo le attività di EMERGENCY a favore delle vittime della guerra e della povertà
                                                                                                                                                                                            € 15,00 (€ 11,70 senza iva)                                              (€ 1,56 senza iva)
               della povertà, perché essere curati                                                        La presente tessera ha validità un anno.

               è un diritto di tutti.                                                                                                                                                       Biglietti personalizzabili
               Senza discriminazioni.                                         Dona il tuo 5 per mille a EMERGENCY
                                                                              Codice fiscale: 971 471 101 55
                                                                                                                                           EMERG   ENCY
                                                                                                                                           www.emergency.it
                                                                                                                                                                                            a partire da € 2,00

                                                                                                                                                                                                                                                                                                    Per l’acquisto degli articoli a catalogo visita
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                                                                                                                                                                                                                                                                                                    Per informazioni e dettagli sulle proposte
                                                                                                                                                                                                                                                                                                    a catalogo: commerciale@emergency.it
 Con la tessera di Emergency riceverai la nostra rivista trimestrale e avrai diritto a sconti e facilitazioni presso librerie,
 teatri, gallerie d'arte in tutta Italia. Fai la tessera di Emergency su lamiatessera.emergency.it                                                                                                                                                                                                  Per le Lettere di donazione:
                                                                                                                                                                                                                                                                                                    specialenatale@emergency.it

                                                                             20 — N° 85                                                                                                                                                                  Dicembre 2017 — 21
GRUPPI
                                                                                                                                                                          Gruppo di Jesi (AN)                  Gruppo di Foggia                         Gruppo Maremma                           VALLE D’AOSTA
                                                                                                                                                                          349 49 44 690 / 0731 208 635         340 83 45 082                            331 12 28 213 / 331 82 07 483
                                                                                                                                                                          jesi@volontari.emergency.it          foggia@volontari.emergency.it            maremma@volontari.emergency.it           Gruppo di Aosta

                                         TERRITORIALI
                                                                                                                                                                                                                                                                                                 347 95 32 399
                                                                                                                                                                          Gruppo di Fermo                      Gruppo del Salento (LE)                  Gruppo di Manciano GR                    aosta@volontari.emergency.it
                                                                                                                                                                          328 40 50 710                        320 64 86 660                            339 81 70 700 / 348 77 98 331
                                                                                                                                                                          fermo@volontari.emergency.it         salento@volontari.emergency.it           manciano@volontari.emergency.it          VENETO
                                                                                                                                                                          Gruppo di Macerata                   Gruppo della Valle d’Itria (TA)          Gruppo di Livorno                        Gruppo di Venezia
                                                                                                                                                                          338 65 77 818                        329 77 30 651 / 329 66 58 408            338 97 95 921 / 377 22 93 212            349 42 10 105
                                                                                                                                                                          macerata@volontari.emergency.it      valleditria@volontari.emergency.it       livorno@volontari.emergency.it           venezia@volontari.emergency.it

                                                                                                                                                                          Gruppo di Fano (PU)                  SARDEGNA                                 Gruppo di Costa degli Etruschi           Gruppo del Miranese (VE)
Il volontariato è una componente fondamentale                                           promozionali, organizzazione di iniziative locali,                                340 53 29 677                                                                 340 71 23 665                            333 27 37 789
                                                                                                                                                                          fano@volontari.emergency.it          Gruppo di Cagliari                       costadeglietruschi@volontari.            miranese@volontari.emergency.it
dell’attività di Emergency. Sul territorio italiano                                     presentazione di progetti specifici agli enti                                                                          388 56 12 383                            emergency.it
sono attivi circa 3.500 volontari, divisi in 170                                        locali, sviluppo sul territorio delle campagne                                    MOLISE                               cagliari@volontari.emergency.it                                                   Gruppo di Riviera del Brenta (VE)
                                                                                                                                                                                                                                                        Gruppo di Lucca                          320 08 03 267
Gruppi. I volontari contribuiscono a informare e                                        promosse dall’associazione…).                                                     Gruppo di Isernia                    Gruppo di Budoni (NU)                    328 06 56 258 / 346 21 05 986            rivieradelbrenta@volontari.emergency.it
                                                                                                                                                                          347 12 61 466                        329 42 11 744 / 340 33 96 803            lucca@volontari.emergency.it
sensibilizzare l’opinione pubblica, a diffondere                                        I volontari offrono anche un supporto prezioso                                    isernia@volontari.emergency.it       budoni@volontari.emergency.it                                                     Gruppo del Veneto Orientale (VE)
una cultura di pace (attraverso la partecipazione                                       alle attività degli uffici delle sedi di Milano e                                                                      Gruppo della Maddalena (OT)
                                                                                                                                                                                                                                                        Gruppo della Versilia (LU)
                                                                                                                                                                                                                                                        328 20 62 473
                                                                                                                                                                                                                                                                                                 335 72 77 849 / fax 0421 560 994
                                                                                                                                                                                                                                                                                                 venetorientale@volontari.emergency.it
                                                                                                                                                                          PIEMONTE
a conferenze, incontri nelle scuole e nei luoghi                                        Roma. Per ulteriori informazioni:                                                                                      349 22 45 867                            versilia@volontari.emergency.it
                                                                                                                                                                          Gruppo di Torino                     lamaddalena@volontari.emergency.it                                                Gruppo di Belluno
di lavoro…) e a raccogliere fondi (banchetti                                            volontariato@emergency.it                                                         380 32 34 359                                                                 Gruppo di Massa Carrara                  335 80 14 325
                                                                                                                                                                          torino@volontari.emergency.it        Gruppo di Sassari                        349 83 54 617                            belluno@volontari.emergency.it
                                                                                                                                                                                                               079 251 630 / 339 32 12 345              massacarrara@volontari.emergency.it
                                                                                                                                                                          Gruppo del Canavese (TO)             sassari@volontari.emergency.it                                                    Gruppo di Padova
                                                                                                                                                                          380 32 34 359                                                                 Gruppo di Pisa                           340 39 49 797 / 349 12 66 562
                                                                                                                                                                          canavese@volontari.emergency.it      Gruppo di Alghero (SS)                   345 77 68 041                            padova@volontari.emergency.it
ABRUZZO                                     EMILIA ROMAGNA                              Gruppo di Frosinone                        Gruppo di Brescia                                                           347 91 51 986                            pisa@volontari.emergency.it
                                                                                        348 59 13 736                              335 17 67 627 / 333 32 89 937          Gruppo di Pinerolo (TO)              alghero@volontari.emergency.it                                                    Gruppo di Rovigo
Gruppo de L’Aquila                          Gruppo di Bologna                           frosinone@volontari.emergency.it           brescia@volontari.emergency.it         340 34 45 431                                                                 Gruppo di Volterra (PI)                  331 11 24 828
349 25 07 878 / 333 41 85 801               333 13 33 849                                                                                                                 pinerolo@volontari.emergency.it      Gruppo di Serrenti (VS)                  349 88 21 421                            rovigo@volontari.emergency.it
laquila@volontari.emergency.it              bologna@volontari.emergency.it              Gruppo di Cisterna (LT)                    Gruppo della Valle Camonica (BS)                                            328 67 64 872                            volterra@volontari.emergency.it
                                                                                        335 58 63 135                              347 78 19 984 / 339 82 63 272          Gruppo di Santena (TO)               serrenti@volontari.emergency.it                                                   Gruppo di Treviso
Gruppo di Pescara                           Gruppo di Imola (BO)                        cisterna@volontari.emergency.it            vallecamonica@volontari.emergency.it   349 58 73 401 / 347 22 83 350                                                 Gruppo di Pistoia                        320 75 37 965
328 08 94 451                               0546 656 433 / 338 28 91 027                                                                                                  santena@volontari.emergency.it       SICILIA                                  347 48 60 690                            treviso@volontari.emergency.it
pescara@volontari.emergency.it              imola@volontari.emergency.it                Gruppo di Latina                           Gruppo di Como                                                                                                       pistoia@volontari.emergency.it
                                                                                        320 74 13 285                              329 12 33 675                          Gruppo di Alessandria                Gruppo di Agrigento                                                               Gruppo di Verona
Gruppo di Roseto Pineto                     Gruppo di Ferrara                           latina@volontari.emergency.it              como@volontari.emergency.it            338 71 19 315                        349 71 96 468                            Gruppo di Prato                          340 16 10 489
329 57 35 892                               333 99 40 136                                                                                                                 alessandria@volontari.emergency.it   agrigento@volontari.emergency.it         347 62 68 785                            verona@volontari.emergency.it
roseto-pineto@volontari.emergency.it        ferrara@volontari.emergency.it              Gruppo della Tuscia (VT)                   Gruppo di Crema e Cremona                                                                                            prato@volontari.emergency.it
                                                                                        340 78 12 437                              331 13 88 298                          Gruppo di Biella                     Gruppo di Palermo                                                                 Gruppo di Vicenza
Gruppo di Teramo                            Gruppo di Forlì Cesena                      tuscia@volontari.emergency.it              crema-cremona@volontari.emergency.it   339 41 00 351                        338 37 05 981 / 328 90 13 860            Gruppo di Siena                          348 72 04 865
349 80 11 706                               335 58 69 825 / 338 44 24 283                                                                                                 biella@volontari.emergency.it        palermo@volontari.emergency.it           370 35 39 612                            vicenza@volontari.emergency.it
teramo@volontari.emergency.it               forli-cesena@volontari.emergency.it         LIGURIA                                    Gruppo di Lecco e Merate                                                                                             siena@volontari.emergency.it
                                                                                                                                   329 02 11 011 / 348 58 60 883          Gruppo di Cuneo                      Gruppo di Caltanissetta                                                           Gruppo di Thiene e Schio (VI)
BASILICATA                                  Gruppo di Modena                            Gruppo di Genova                           lecco-merate@volontari.emergency.it    393 37 27 184                        380 31 19 338                            Gruppo di Monteamiata                    349 15 43 529
                                            347 64 11 699                               349 81 27 861                                                                     cuneo@volontari.emergency.it         caltanissetta@volontari.emergency.it     348 42 10 872                            thiene-schio@volontari.emergency.it
Gruppo di Potenza                           modena@volontari.emergency.it               genova@volontari.emergency.it              Gruppo di Lodi                                                                                                       monteamiata@volontari.emergency.it
347 84 67 282                                                                                                                      335 80 48 178                          Gruppo di Alba (CN)                  Gruppo di Catania                                                                 SVIZZERA
potenza@volontari.emergency.it              Gruppo di Parma                             Gruppo della Valpolcevera (GE)             lodi@volontari.emergency.it            339 65 30 243                        339 86 42 142 / 339 40 28 577            Gruppo della Lunigiana (MS)
                                            348 44 46 120 / fax 0524 680 212            339 35 82 558                                                                     alba@volontari.emergency.it          catania@volontari.emergency.it           345 34 46 302                            Gruppo del Canton Ticino
Gruppo del Lagonegrese (PZ)                 parma@volontari.emergency.it                valpolcevera@volontari.emergency.it        Gruppo di Mantova                                                                                                    lunigiana@volontari.emergency.it         0041 787 122 941
339 29 55 200                                                                                                                      328 20 12 380                          Gruppo di Novara                     Gruppo di Enna                                                                    0041 786 051 131
lagonegrese@volontari.emergency.it          Gruppo di Piacenza                          Gruppo di La Spezia                        mantova@volontari.emergency.it         347 14 31 790                        328 83 64 244                            TRENTINO ALTO ADIGE                      emergency-ticino@bluewin.ch
                                            335 10 25 263 / 392 54 16 955               328 21 20 050                                                                     novara@volontari.emergency.it        enna@volontari.emergency.it
Gruppo di Matera                            piacenza@volontari.emergency.it             laspezia@volontari.emergency.it            Gruppo di Monza e Brianza                                                                                            Gruppo di Trento
329 59 21 341                                                                                                                      335 30 49 02                           Gruppo di Arona (NO)                 Gruppo di Piazza Armerina                339 77 13 051
matera@volontari.emergency.it               Gruppo di Ravenna                           Gruppo di Savona                           monza-brianza@volontari.emergency.it   338 34 72 829                        333 99 98 642                            trento@volontari.emergency.it
                                            338 69 77 693                               347 96 98 210                                                                     arona@volontari.emergency.it         piazzarmerina@volontari.emergency.it
CALABRIA                                    ravenna@volontari.emergency.it              savona@volontari.emergency.it              Gruppo di Usmate Velate (MB)                                                                                         Gruppo dell’Alto Garda (TN)
                                                                                                                                   039 673 324 / 039 672 090              Gruppo di Verbania                   Gruppo di Messina                        345 50 19 031
Gruppo di Reggio Calabria                   Gruppo di Faenza (RA)                       Gruppo di Ventimiglia                      usmatevelate@volontari.emergency.it    348 72 66 991                        340 55 64 124                            altogarda@volontari.emergency.it
340 30 42 340                               327 18 27 439                               346 58 54 949                                                                     verbania@volontari.emergency.it      messina@volontari.emergency.it
reggiocalabria@volontari.emergency.it       faenza@volontari.emergency.it               ventimiglia@volontari.emergency.it         Gruppo di Pavia                                                                                                      Gruppo di Fiemme e Fassa (TN)
                                                                                                                                   333 44 23 542                          Gruppo di Lago D’Orta (VB)           Gruppo di Vittoria (RG)                  349 80 42 968
Gruppo di Catanzaro                         Gruppo di Reggio Emilia                     LOMBARDIA                                  pavia@volontari.emergency.it           349 76 31 718                        338 13 03 373                            fiemme-fassa@volontari.emergency.it
345 87 04 829                               347 41 84 461                                                                                                                 lagodorta@volontari.emergency.it     vittoria@volontari.emergency.it
catanzaro@volontari.emergency.it            reggioemilia@volontari.emergency.it         Gruppo di Cinisello B. e Cusano Mi. (MI)   Gruppo della Valchiavenna (SO)                                                                                       Gruppo delle Giudicarie (TN)
                                                                                        348 04 13 702 / 349 85 85 127              348 91 34 577 / 348 98 16 053          Gruppo dell’Ossola (VB)              Gruppo di Siracusa                       328 40 25 330
Gruppo di Cosenza                           Gruppo di Rimini e San Marino               cinisello-cusano@volontari.emergency.it    valchiavenna@volontari.emergency.it    340 91 59 363                        349 05 87 122                            giudicarie@volontari.emergency.it
349 66 79 861                               335 73 31 386                                                                                                                 ossola@volontari.emergency.it        siracusa@volontari.emergency.it
cosenza@volontari.emergency.it              rimini-sanmarino@volontari.emergency.it     Gruppo del Magentino (MI)                  Gruppo della Valtellina (SO)                                                                                         Gruppo di Rovereto (TN)
                                                                                        335 77 50 744                              347 72 03 955 / 339 56 77 424          Gruppo di Vercelli                   Gruppo di Trapani                        339 12 42 484
Gruppo di Piana e Polistena (RC)            FRIULI VENEZIA GIULIA                       magentino@volontari.emergency.it           valtellina@volontari.emergency.it      347 96 04 409                        0923 53 91 24 / 347 99 60 368            rovereto@volontari.emergency.it
348 58 36 778                                                                                                                                                             vercelli@volontari.emergency.it      trapani@volontari.emergency.it
polistena-piana@volontari.emergency.it      Gruppo di Trieste                           Gruppo di San Vittore Olona (MI)           Gruppo di Varese                                                                                                     Gruppo di Bolzano
                                            347 29 63 852                               0331 516 626                               340 52 62 608                          PUGLIA                               Gruppo di Pozzallo                       347 66 07 545
CAMPANIA                                    trieste@volontari.emergency.it              sanvittoreolona@volontari.emergency.it     varese@volontari.emergency.it                                               366 26 17 964 / 339 41 03 473            bolzano@volontari.emergency.it
                                                                                                                                                                          Gruppo di Bari                       pozzallo@volontari.emergency.it
Gruppo di Napoli                            Gruppo di Gorizia e Monfalcone              Gruppo di Sesto San Giovanni (MI)          Gruppo di Busto Arsizio (VA)           339 41 22 332 / 340 75 83 259                                                 UMBRIA
338 99 90 787                               0481 31 863 / 327 77 71 168                 335 12 30 864 / 347 24 81 347              0331 341 424 / 333 91 34 636           bari@volontari.emergency.it          TOSCANA
napoli@volontari.emergency.it               gorizia-monfalcone@volontari.emergency.it   sestosangiovanni@volontari.emergency.it    bustoarsizio@volontari.emergency.it                                                                                  Gruppo di Perugia
                                                                                                                                                                          Gruppo di Molfetta (BA)              Gruppo di Firenze                        329 97 85 186
Gruppo di Avellino Benevento                Gruppo di Pordenone                         Gruppo di Settimo Milanese (MI)            Gruppo di Saronno (VA)                 340 83 01 344                        366 81 86 654                            perugia@volontari.emergency.it           EMERGENCY interviene nelle scuole
347 40 00 567 / 349 37 29 700               389 91 47 244                               335 54 54 619 / 333 82 52 545              339 76 70 908                          molfetta@volontari.emergency.it      firenze@volontari.emergency.it                                                    con progetti di informazione e sensibilizzazione
avellino-benevento@volontari.emergency.it   pordenone@volontari.emergency.it            settimomilanese@volontari.emergency.it     saronno@volontari.emergency.it                                                                                       Gruppo di Città di Castello (PG)         basati sulla sua esperienza umanitaria.
                                                                                                                                                                          Gruppo di Monopoli (BA)              Gruppo di Empoli (FI)                    347 12 19 021
Gruppo di Caserta                           Gruppo di Udine                             Gruppo di Carugate (MI)                    MARCHE                                 333 97 55 441 / 339 89 81 503        338 75 89 872                            cittadicastello@volontari.emergency.it   Per informazioni e prenotazioni scrivi a
333 73 70 000 / 380 47 36 761               0432 580 894 / 339 82 68 067                338 16 91 905                                                                     monopoli@volontari.emergency.it      empoli@volontari.emergency.it                                                     scuola@emergency.it o contatta
caserta@volontari.emergency.it              udine@volontari.emergency.it                carugate@volontari.emergency.it            Gruppo di Ancona                                                                                                     Gruppo di Foligno (PG)                   il gruppo territoriale più vicino.
                                                                                                                                   327 85 30 577                          Gruppo di BAT                        Gruppo di Sesto F.no e Calenzano (FI)    347 69 33 216 / 340 23 41 989
Gruppo del Cilento (SA)                     LAZIO                                       Gruppo di Bergamo                          ancona@volontari.emergency.it          347 23 28 063                        340 05 21 604                            foligno@volontari.emergency.it
339 12 22 497 / 339 45 67 945                                                           339 20 93 716                                                                     bat@volontari.emergency.it           sestofiorentino@volontari.emergency.it
cilento@volontari.emergency.it              Gruppo di Colleferro (RM)                   bergamo@volontari.emergency.it             Gruppo di Fabriano (AN)                                                                                              Gruppo di Terni                          CORDINAMENTO VOLONTARI MILANO
                                            335 65 45 313                                                                          339 58 60 696                          Gruppo di Pr. Brindisi (BR)          Gruppo di Arezzo                         339 76 44 365                            T 02 881 881 - volontari.milano@emergency.it
Gruppo del Salerno                          colleferro@volontari.emergency.it           Gruppo dell’Isola Bergamasca (BG)          fabriano@volontari.emergency.it        329 44 77 143                        340 10 18 499                            terni@volontari.emergency.it
329 18 29 392 / 348 86 05 868                                                           389 21 53 125                                                                     brindisi@volontari.emergency.it      arezzo@volontari.emergency.it                                                     CORDINAMENTO VOLONTARI ROMA
salerno@volontari.emergency.it                                                          isolabergamasca@volontari.emergency.it                                                                                                                                                                   T 06 688 151 - volontari.roma@emergency.it

                                                                                22 — N° 85                                                                                                                                                  Dicembre 2017 — 23
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