PER OGNI ESSERE UMANO - GINO STRADA - numero 87 (giugno 2018)
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87. Giugno 2018 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, LO/MI PER OGNI ESSERE UMANO GINO STRADA Una nave carica di 629 persone è rimasta intrappolata 9 Emergency è nata quasi 25 anni fa per curare le vittime della giorni nel Mediterraneo prima di poter attraccare in un porto guerra e della povertà, bene e gratuitamente. spagnolo. Due barche sono affondate in pochi giorni al largo L’abbiamo fatto sempre, senza nessuna discriminazione, delle coste libiche. Tre bambini vestiti di rosso hanno trovato i perché crediamo in un’idea semplice: che essere curati sia un soccorritori sul bagnasciuga quando ormai era troppo tardi. diritto umano fondamentale e che, come tale, debba essere Sono immagini delle scorse settimane. In un Paese civile, riconosciuto a ogni individuo. avrebbero generato un’inquietudine profonda; in realtà, si “Ogni individuo”: non importa chi sia e da dove venga. sono perse in un clima di indifferenza, se non di ostilità. Per questo curiamo persone nell’Afghanistan e nell’Iraq devastati dalla guerra, e in Africa, dove la povertà è una Ogni due ore una persona affoga nel Mediterraneo mentre minaccia quotidiana. E - per inciso - anche in Italia, nei luoghi tenta di raggiungere l’Europa. del terremoto come nelle campagne calabresi. Con il blocco dei flussi legali di entrata, mettersi in mano ai Non le “portiamo in Italia”: le curiamo a casa loro. trafficanti è diventato l’unico modo di scappare dalla guerra Ma se cercassero un modo di venire in Europa, non le o dall’incubo di non avere da mangiare. Mentre scriviamo, respingeremmo perché crediamo che chiunque abbia il chi si imbarca trova i porti chiusi, con l’alternativa di morire diritto di sperare che i propri figli sopravvivano alle bombe, in mare o tornare in Libia nelle carceri delle torture. che abbiano da mangiare tutti i giorni, che possano lavorare Che cosa sta spingendo molti italiani a credere che la morte senza essere schiavi. in mare (o nei campi di concentramento in Libia) di persone esattamente come noi – bambini compresi – sia un’opzione In un mondo sempre più interconnesso, pensare di accettabile? trincerarci dietro a muri e confini è anacronistico, ed è già È in corso una guerra ai migranti, ai poveri, ai più deboli e ai costato milioni di vite. Dobbiamo riuscire a vivere con gli altri diversi, basata su una propaganda fascista e razzista. “in spirito di fratellanza”, non possiamo ignorare le sofferenze dei più deboli e dei più poveri. Non è negando diritti ad altre “C’è un obbligo verso ogni essere umano per il solo fatto che persone che riusciremo a difendere i nostri. è un essere umano”, scriveva Simone Weil ne La prima radice. Condividiamo lo stesso sentire di fronte a questo scempio di diritti e umanità.
Rivista trimestrale dell’associazione EMERGENCY EMERGENCY RINGRAZIA Per il Compleanno di EMERGENCY AIUTACI CON — Carta di credito IN QUESTO NUMERO Matteo Caccia, Marta Serafini, Beatrice chiamando il numero verde Kabutakapua, The Beat Barons, Tournèe DIRETTORE RESPONSABILE 800 66 77 88 da bar e Banda Osiris. Roberto Satolli EMERGENCY DIRETTORE Per il workshop "Il Design contro — Versamento su conto corrente w w w. e m e r g e n c y. i t la guerra": Massimo Randone, Biba Gino Strada Acquati, Lucio Lazzara, Nicolas Baudin, intestato a EMERGENCY Ong Roberta Conditi, Fabio My, Irina Suteu, Onlus REDAZIONE Simonetta Gola Pietro Urbani, Gabriele Rabaiotti, c/c postale n. 28426203 Francesco Zurlo, Silvia Botti, Enrico IBAN IT 37 Z 07601 01600 HANNO COLLABORATO Vianello, Giulio Iacchetti. 000028426203 UNO PSICOLOGO IN BANCHINA Marco Latrecchina, Caterina Levagnini, HANNO Rossella Palma, Marta Serafini, Laura PAG. 4-5 Serri, Giovanna Bianco, Fabio Rossi — c/c bancario presso SCRITTO: EMERGENCY è un’organizzazione FOTOGRAFIE Banca Popolare dell’Emilia Romagna IL SUCCO AMARO DEL LAVORO NERO umanitaria senza fini di lucro, sorta per Archivio Emergency, Maya Art, Victor IBAN IT 41 V 05387 01600 iniziativa di medici, infermieri e tecnici 000000713558 PAG. 6-7 GINO Blue, Pieter Ten Hoopen, Giulio con esperienza di lavoro umanitario in Piscitelli, Francesco Pistilli, David Llyod STRADA zone di guerra. Webber, Matteo Zanga Fondatore di Gli obiettivi di Emergency sono: — c/c bancario presso DAL CENTRO ITALIA LA GUERRA A KABUL Emergency PROGETTO GRAFICO — offrire cure medico chirurgiche Banca Etica, Filiale di Milano PAG. 8 PAG. 10-12 Copertina Francesco Franchi, Davide Mottes gratuite e di elevata qualità alle vittime IBAN IT 02 X 05018 01600 LAURA GRAFICA delle mine antiuomo, della guerra e 000000130130 BENVENUTI AL MONDO della povertà; PROGETTO SISMA SERRI Angela Fittipaldi PAG. 13-15 Psicologa — promuovere una cultura di pace, PAG. 9 Pag. 4-5 STAMPA solidarietà e rispetto dei diritti umani. Bonifico a scadenza regolare con Stampa Roto3 Industria Grafica, www.emergency.it addebito automatico (SDD), con il ROSSELLA Registrazione Tribunale di Milano al n° modulo allegato a questo giornale. PALMA 701 del 31.12.1994 Ufficio stampa TIRATURA Pag. 6-7/10-12 279.000 copie, 226.100 delle quali 75 75 75 75 spedite ai sostenitori FABIO Codice fiscale 97147110155 ROSSI REDAZIONE Psicologo- via Santa Croce 19 60 60 60 60 psicoterapeuta 20122 Milano Pag. 8 T +39 02 881 881 F +39 02 863 163 36 45 45 GIOVANNA info@emergency.it Italia Afghanistan BIANCO www.emergency.it 30 30 Psicologa- psicoterapeuta 15 15 Pag. 9 Repubblica CONTATTI Centrafricana MARTA 165 150 135 120 120 135 150 165 105 105 90 75 60 45 30 30 45 60 75 90 0 15 15 0 0 via Santa Croce 19 - 20122 Milano — T +39 02 881881 - F +39 02 86316336 SERAFINI Giornalista via dell’Arco del Monte 99/A - 00186 Roma — T +39 06 688151 - F +39 06 68815230 15 15 Pag. 13-15 Isola della Giudecca 212 - 30133 Venezia — T +39 041 877931 - F +39 041 8872362 30 30 MARCO LATRECCHINA Informativa ai sensi dell’art. 13 Regolamento UE 2016/679 (GDPR): EMERGENCY ONG ONLUS, Via Santa Croce 19 - 20122 Grants 45 45 Milano, Titolare del trattamento, in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore, informa che i dati anagrafici e bancari Management raccolti a seguito della donazione saranno trattati, in forma cartacea ed elettronica, per le seguenti finalità: a) espletamento di tutte le fasi connesse alla donazione e/o all’adesione ai progetti e appelli specifici promossi dal Titolare, ivi comprese attività strumentali (es. Pag. 16-20 comunicazioni sui versamenti, riepiloghi di donazione e rendicontazione); b) rispetto di procedure amministrative interne e adempimento 60 60 60 60 60 60 di obblighi di legge o regolamenti vigenti in Italia (es. comunicazione all’Agenzia delle Entrate – per la predisposizione delle dichiarazioni dei redditi precompilate – dei dati anagrafici e relativi alle donazioni effettuate, ai sensi del D.M. Economia e Finanze 30.01.2018); c) l’invio di comunicazioni di natura informativa, promozionale e di raccolta fondi relative alle attività e iniziative di EMERGENCY, con opportuna personalizzazione in funzione degli interessi e preferenze manifestate partecipando alle nostre iniziative. Il conferimento dei dati per le 75 75 75 75 75 75 finalità di cui al punto a) e b) sono necessari per garantire rispettivamente l’esecuzione dei rapporti contrattuali e il rispetto di procedure amministrative interne, adempimento di obblighi di legge o regolamenti vigenti in Italia. I trattamenti “personalizzati” di cui alla lettera c), cioè quelli relativi all’invio di comunicazioni di natura informativa, promozionale e di raccolta fondi relative alle attività e iniziative di EMERGENCY, saranno effettuati sulla base del legittimo interesse di EMERGENCY. I dati personali trattati saranno conosciuti solo da personale specificamente incaricato delle operazioni di trattamento e potranno essere comunicati: a) alle banche per la gestione dei mezzi di pagamento e, ove richiesto, all’Agenzia delle Entrate per la predisposizione delle dichiarazioni dei redditi precompilate; b) a terzi per comunicazioni e altre attività di trattamento (per es. anagrafiche comunicate a fornitori terzi per l’invio della rivista o altro materiale cartaceo, per la gestione di telefonate, email o SMS), per ottemperare a norme di legge o regolamenti (adempimenti amministrativi), ovvero per particolari iniziative volte a far conoscere le attività dell’associazione. I dati personali non saranno diffusi. Per esercitare i diritti di cui all’art. 15 GDPR, scrivi al Responsabile del trattamento – Alessandro Bertani, EMERGENCY ONG ONLUS, Via Santa Croce, 19 – 20122 Milano, o a privacy@emergency.it. Per opporti alla trasmissione all’Agenzia delle Entrate dei dati per la predisposizione delle dichiarazioni dei redditi precompilate scrivi a opposizioneutilizzoerogazioniliberali@agenziaentrate.it o via fax al numero 06 50762650, oppure a privacy@emergency.it. Responsabile per la protezione dei dati personali è Concetto Signorino, che puoi QUELLO CHE ABBIAMO SEMINATO contattare a dpo@emergency.it oppure all’indirizzo della sede di EMERGENCY sopra indicata. Consulta l’informativa completa sul nostro AL COMPLEXE PÉDIATRIQUE sito: www.emergency.it/privacy/. PAG.16-20 IMMAGINE DI COPERTINA: "Mediterranean migration" - ©Mathieu Willcocks Giugno 2018 — 3
UNO PSICOLOGO permette di attivare percorsi di tutela “sanitaria” a largo spettro, collaborando con le istituzioni dalla Prefettura locale di sostenere un minore superstite vittima di naufragio, che durante il IN BANCHINA presenti al molo e, dove possibile, monitorando viaggio aveva visto annegare diversi membri i ragazzi e la loro effettiva presa in carico nel della sua famiglia L’Unità psicologica ha fatto in centro di accoglienza in cui verranno trasferiti modo che il riconoscimento dei corpi avvenisse una volta usciti dal porto. con tutte le cautele, sostenendo fisicamente ITALIA Un intervento psicologico per rispondere a un malessere L’intervento dello psicologo è normalmente il minore durante e dopo il riconoscimento e Nei porti che va oltre le ferite e i segni degli abusi e dei maltrattamenti. richiesto dal medico del team; in alcuni casi chiedendo agli operatori che il riconoscimento di Augusta come l’arrivo in banchina di sopravvissuti a un delle salme avvenisse solo attraverso oggetti e Pozzallo naufragio o se ci sono vittime, l’Unità psicologica appartenuti alle vittime. LAURA SERRI si presenta al triage e rimane a disposizione dello staff, intervenendo su richiesta del medico È oramai riconosciuto dalla letteratura interno e delle autorità presenti sul molo. internazionale che le manifestazioni cliniche dei disturbi post-traumatici complessi (di cui A oggi abbiamo fatto 800 colloqui, di cui 315 agli i migranti sono i principali portatori) oltre ad sbarchi, 303 nei Centri di accoglienza straordinari essere multiformi e insidiose e difficilmente (CAS) dove opera Emergency e 182 di follow up. rilevabili, se non trattate e riconosciute possono I pazienti riportano soprattutto disturbi correlati a essere alla base dei numerosi fallimenti nel eventi traumatici e stressanti (circa 54%), disturbi processo di integrazione e di autonomizzazione d'ansia acuta (circa 19%) e del tono dell’umore del migrante. (19%). Anche nei centri di accoglienza dove i La tempestività nel riconoscere e trattare migranti soggiornano molti mesi in attesa del soggetti che presentano tali traumi - ripetuti e completamento delle procedure amministrative, disumanizzanti - si pone come primo fattore si riscontrano disturbi derivanti dallo stress di protezione, che seppur limitato può fare la subito durante il viaggio per arrivare in Europa differenza per il futuro del soggetto e per il suo e, sempre più legati alla lunga attesa per avere la adattamento. risposta sulla condizione amministrativa. Nel corso di questi due anni ci è stato richiesto 01 Pazienti in attesa L'INFERNO DELLA LIBIA Mentre io e Alessandro stavamo rivedendo le procedure interne da adottare nel progetto, veniamo chiamati dal medico che ci chiede di procedere a un approfondimento sullo stato di salute psichica di una donna da lui appena visitata. Il disagio emotivo manifestato durante la visita di medicina generale lo aveva particolarmente allertato. L’ETÀ DELLA La donna ha venti, trent’anni, proviene dall’Africa sub-sahariana. Inizialmente sembra POPOLAZIONE IN ARRIVO spaventata, poi si tranquillizza. È appena approdata al porto dopo un viaggio in barca È PER IL 35% estenuante: è sola, visibilmente stanca e in stato di gravidanza, la pancia si inizia a INFERIORE intravedere dai vestiti. AI 18 ANNI La storia che racconta è una storia triste, dolorosa, emotivamente devastante. La donna aveva deciso di scappare dal suo Paese insieme a una cugina, a causa di una 01 violenza sessuale subita e dalla reazione che la sua famiglia avrebbe potuto avere nei Emergency lavora nei principali porti di arrivo vissuto esperienze di tortura, violenza fisica, suoi confronti alla notizia dell’accaduto. Le due donne restano a Sabratah circa quattro dei migranti dal 2015. Al team di medici, psichica e sessuale. La sofferenza causata settimane, in uno dei luoghi di detenzione così diffusi in Libia, prima di imbarcarsi per infermieri e mediatori, dal 2016 si sono aggiunti dai maltrattamenti subiti e dalle condizioni l’Italia e di arrivare al Porto di Augusta. anche gli psicologi. del viaggio si sommava a una sofferenza Durante il viaggio la donna finisce i soldi e non può chiederli alla famiglia. Dice che in La necessità dell’aiuto psicologico si era apparentemente invisibile che si attivava al Libia un uomo l’ha obbligata ad avere rapporti sessuali con lui, poi fortunatamente è manifestata negli anni precedenti, quando ricordo delle condizioni disumane e “indicibili” riuscita a scappare. abbiamo capito che chi arrivava da noi riportava vissute nei Paesi di origine e di transito. È angosciata, racconta pochi particolari di quanto le è accaduto e quando parla si copre spesso un malessere invisibile, ma che era il volto con le mani. Si vergogna della sua gravidanza e piange quando racconta di non possibile affrontare. L’intervento psicologico che offriamo nei porti e riuscire a pensare a un figlio frutto dell’orrore vissuto. Oltre ai traumi fisici legati alle condizioni del nei centri di accoglienza della Sicilia orientale ha La lasciamo piangere, cercando di riportarla alla realtà di questo momento: ormai è qui, viaggio nel Mediterraneo e alle condizioni di due obiettivi principali: offrire un primo aiuto e ed è salva. vita dei mesi precedenti, sempre più le persone identificare precocemente i casi più vulnerabili: La donna viene presto trasferita in una città italiana, dove ci siamo assicurati che venisse arrivavano con disturbi di natura psichica causati donne vittime di tratta, persone che hanno subito ascoltata con le dovute attenzioni e aiutata a superare il momento estremamente critico da esperienze traumatiche. tortura/violenze in Libia, superstiti di naufragi, in cui si trovava. Di fronte alle domande poste dal medico, minori stranieri non accompagnati... i pazienti iniziavano a raccontare di aver L’individuazione dei minori, ad esempio, ci 4 — N° 87 Giugno 2018 — 5
IL SUCCO AMARO DEL LAVORO NERO ITALIA A Rosarno e dintorni tra le baracche dei braccianti. Da Polistena E la totale assenza di diritti per i lavoratori. ROSSELLA PALMA 02 Ferdinando, nei container di Rosarno o in altri Italia regolarmente da diversi anni – che però insediamenti dove mancano acqua pulita ed non vengono rispettati né in termini di salari né elettricità e l’accesso alle cure è reso ancora di ore di lavoro. più difficile dall’isolamento. Viveva qui anche Mentre la “questione Rosarno” viene quasi Soumaila Sacko, il sindacalista ucciso a colpi sempre affrontata come un problema legato di fucile mentre si procurava delle lamiere per esclusivamente all’immigrazione, il vero costruirsi un riparo. problema è lo sfruttamento lavorativo e La loro vita scorre in una zona separata dal l’inesistente rispetto dei diritti dei lavoratori. resto della città, area di capannoni industriali, 01 quella che avrebbe dovuto essere la “zona “Soffrono di dolori muscolo-scheletrici, “C'è odore di menta, staranno facendo il tè”. di Emergency a Polistena. Emergency, infatti, di sviluppo” del porto di Gioia Tauro e che dermatiti e patologie gastrointestinali, patologie Passiamo davanti a una delle catapecchie della ha predisposto un servizio navetta che dal invece, da decenni, è in abbandono. Si dorme dovute alle difficili condizioni di vita e di lavoro. baraccopoli di San Ferdinando, costruita con lunedì al venerdì, tre volte al giorno, effettua su brande e materassi, al freddo o al caldo, Ma non tutti vengono in ambulatorio perché materiali di scarto e sistemata alla meno peggio diverse fermate e consente alle persone che ben lontani da sistemi di accoglienza che sono malati. Molte di queste persone hanno a mo' di ritrovo. È vero, sono tutti riuniti lì a vivono negli insediamenti abusivi di ricevere servirebbero. bisogno di parlare, di condividere”, mi racconta bere il tè, ma io l'odore di menta proprio non lo l’assistenza medica di cui hanno bisogno. “Come sei finito qui?". “Ormai non lo so più Ousmane: “Hanno storie difficili, quelle che sento. La baraccopoli è uno dei più grandi ghetti e, soprattutto, non so più come migliorare la hanno vissuto prima del loro arrivo in Italia, Ousmane, mediatore culturale di Emergency, d’Italia, nel quale un numero indefinito di mia situazione” racconta A. che ha 28 anni e e una volta arrivati qui per molti di loro non è scende dalla macchina. In wolof, lingua parlata persone, più di 2.500, vivono in condizioni viene dal Mali. “Continuo a lavorare a queste andata molto meglio, pur di lavorare vivono in in Senegal, saluta i ragazzi che si affacciano spaventose. Ogni anno si ritrovano nella Piana condizioni perché è l’unico modo per lavorare. condizioni che non avrebbero mai immaginato. dalle baracche ed escono per andare a riempire, di Gioia Tauro migliaia di braccianti impegnati Sono angosciato perché il lavoro non mi Circa il 17% dei pazienti di Emergency, lo con pazienza, bottiglie di plastica che serviranno nei campi di arance, kiwi, mandarini, a lavorare permette di vivere, di aiutare la mia famiglia, né scorso anno, proveniva dal Senegal, come a lavarsi e fare il bucato. per circa 2,5 euro l’ora, pagati a cottimo o alla di avere una casa vera”. me. Il mio lavoro da mediatore culturale non All’ingresso della baracca, a servire da porta, giornata. E, di fatto, lavorano per 9 o 10 ore. In Calabria ci sono 480 mila appartamenti è semplicemente quello di tradurre da una c’è un telo colorato, una stampa di origini Emergency ha iniziato a intervenire in Calabria vuoti, nell’area di Rosarno sono oltre 35 mila. Il lingua ad un'altra, ma prevede una funzione africane che raffigura un albero, vigoroso, con nel 2011 con un ambulatorio mobile che rapporto tra abitazioni non utilizzate e abitanti è di orientamento culturale, amministrativo, la chioma azzurra. Tra una struttura e l’altra ci prestava assistenza a chi ne aveva bisogno il più alto d’Italia. sanitario. Vivere qui, nella baraccopoli, ti fa sono delle corde con i panni stesi, spicchi di proprio seguendo il flusso ciclico dei braccianti sentire un essere umano di “serie b”, è quello il arance dappertutto e un tappeto di copertoni che si spostano nelle campagne italiane in cerca Secondo i sindacati è molto diffuso il fenomeno problema più grande da affrontare per queste di biciclette, ormai rotti. Qui non si sa come di impieghi stagionali. delle “buste paga false”: per tenersi a riparo persone”. smaltire i rifiuti. Ancora oggi la maggior parte dei pazienti del dai controlli molto spesso i datori di lavoro, Ousmane ha riaccompagnato “a casa” alcuni Poliambulatorio di Polistena sono braccianti i “caporali”, stipulano dei contratti veri ai 01 La baraccopoli di San Ferdinando dei pazienti che oggi erano al Poliambulatorio agricoli che vivono nella baraccopoli di San braccianti – la maggior parte dei quali vive in 02 La sala d'aspetto del Poliambulatorio di Polistena 6 — N° 87 Giugno 2018 — 7
DAL CENTRO ITALIA PROGETTO SISMA Dopo più di 2 anni dalla prima scossa di terremoto che ha colpito la provincia di Teramo, Nei territori colpiti dal sisma ansia, depressione e difficoltà all’adattamento ITALIA lo sciame sismico continua a tenere la popolazione in uno stato di allerta costante. sono i principali disturbi che riscontriamo nei nostri pazienti. ITALIA Dal teramano Dal maceratese FABIO ROSSI GIOVANNA BIANCO mostro ha colpito da lontano, ha fatto sentire Dopo il progetto avviato nella provincia di il suo boato, ha ferito ma non ha ucciso. Teramo in seguito al terremoto dell’agosto Come sette anni fa sono tanti coloro che sono del 2016, abbiamo deciso di ampliare il nostro scappati fuori dalle case, si sono radunati e “Progetto Sisma” anche nelle Marche, una delle contati. ”Siamo tutti? Stiamo bene?”. Le case quattro regioni colpite dalle scosse di terremoto che nel 2009 avevano già dei danni lievi ora che continuano a far tremare la terra. Sono sono completamente inagibili, per questo passati due anni ma le necessità di chi abita nelle molte persone sono tornate nei Moduli Abitativi zone colpite dal sisma restano ancora enormi. Provvisori (MAP) o si sono spostate ancora una volta sulla costa. La sicurezza della frase Secondo l’Istituto Nazionale Geologia e “Ormai non farà più il terremoto” è vaporizzata, Vulcanologia (INGV) da agosto 2016 sono state soppiantata dall’ansiosa attesa espressa dalle oltre 80.000 le scosse registrate in Italia centrale. domande: “E se fa ancora? E se ora arriva la Nelle Marche la popolazione totale assistita è botta forte?”. di circa 30 mila persone, di cui oltre 20 mila Dopo soli due mesi, il 18 gennaio 2017, l’inverno maceratesi. I dati della Protezione Civile Marche arriva più prepotente del solito. La neve dichiarano che ad oggi il sisma ha causato 104 scende per diversi giorni, fino a raggiungere mila edifici danneggiati, 54 mila edifici evacuati, i 4 metri. Le comunicazioni si interrompono 32.700 sfollati, di cui 27.800 nei Contributi di così come le forniture di gas ed energia Autonoma Sistemazione (CAS), 2.600 nelle 01 elettrica. In questa “prigione bianca” arrivano Soluzioni Abitative di Emergenza (SAE), 1.800 di emozioni; di pioggia di lacrime e poi di verde 4 scosse di terremoto di magnitudo prossima in Hotel e 500 in container o in altre strutture smeraldo dei Monti Sibillini. 01 a 5.0. In tanti cercano di fuggire ma la neve similari. Giorni di case dichiarate in parte o del tutto Dall’agosto del 2016 l’aria che si respira nel lo impedisce. Si può solo rimanere in casa ad inagibili poi di SAE; di fasce e di impalcature territorio della provincia di Teramo è quella ascoltare il boato che fa tremare case e cuori. La L’8 marzo 2018, a seguito dell’autorizzazione dentro che tirano, reggono, sostengono; di 80 mila scosse dell’attesa. Attesa per un terremoto che finora sequenza sismica e l’abbondante nevicata, pur del protocollo d’intesa con l’Azienda Sanitaria specchi alle pareti che rimandano immagini di di terremoto hanno 1.177 ha colpito di striscio, lasciando le persone con avendo provocato un numero limitato di crolli, Regionale (ASUR), abbiamo avviato un un dentro che non si riconosce più. colpito l’Italia prestazioni la paura che torni alla carica, più cattivo e più avevano causato quasi 4.700 sfollati e il 42% di intervento di supporto psicologico e di centrale da agosto fornite 2016 a oggi violento di prima. inagibilità delle abitazioni esaminate. assistenza infermieristica alla popolazione In Giappone esiste un’antica pratica di dall’inizio delle attività La storia sismica di questi luoghi inizia qualche Il 16 febbraio 2017, abbiamo deciso di colpita dal terremoto nella provincia di Macerata: riparazione di oggetti in ceramica, detta del anno prima, nel 2009, con il terremoto che intervenire nel teramano con un progetto di a Camerino, vicino all’ospedale, negli ambulatori kintsugi. Consiste nell'utilizzo di oro liquido per 689 prestazioni ha raso al suolo L’Aquila, le cui conseguenze assistenza psicologica e infermieristica. medici di Pieve Torina, Muccia, Visso e presso il saldare assieme i frammenti: questo evidenzia psicologiche hanno colpito anche il teramano creando crolli, Nei mesi scorsi abbiamo incontrato I. che si consultorio e l’Area Container di Tolentino. ed impreziosisce le fratture, crea opere d’arte 104 mila edifici 488 prestazioni sfollati e soprattutto tanta paura. Dopo quella definisce una “zingara del terremoto”, perché Le principali difficoltà riguardano l’area dei sempre diverse, uniche ed insostituibili, proprio danneggiati infermieristiche nelle Marche notte molte persone sono state dislocate negli dal 2009 è passata da una sistemazione disturbi ansioso-depressivi e dell’adattamento grazie all’unicità delle crepe che si rivelano alberghi o in strutture provvisorie. provvisoria all’altra. Ora si trova in un albergo a lungo termine. A livello di coppia e familiare quando l’oggetto si rompe, come fossero le Dal 2009 sono trascorsi 7 anni di relativa del paese e tutte le sere si affaccia dalla sua si osserva il nascere o riacutizzarsi di difficoltà ferite che lasciano tracce diverse su ognuno di tranquillità. Le scosse non si sentivano quasi stanza “stabilmente provvisoria”, da cui riesce relazionali. La percezione della fragilità della rete noi. 4.700 sfollati nella provincia di più e si stava ristabilendo un nuovo equilibrio. a vedere la sua vecchia abitazione. Col cuore di sostegno sociale e della mancanza di luoghi di Ecco, il lavoro del Progetto Sisma di Emergency Teramo Tutti erano riusciti a mettere sotto il tappeto la stretto manda le sue preghiere alle mura e aggregazione o di riconoscimento comunitario è provare a portare dell'oro fra le fratture. E polvere della propria paura. “Tanto ormai non alle finestre della casa, sperando di riuscire ad è molto diffusa fra le persone che abbiamo riscoprire, come pazienti restauratori, l'oro 42% delle abitazioni fa più il terremoto!” dicevano. entrarci di nuovo, ma con la paura di non vivere incontrato. prezioso di questa gente. dichiarate inagibili Il 24 agosto e il 30 ottobre di due anni fa nuove abbastanza per farlo. scosse sismiche hanno distrutto Amatrice e Al momento in cui scriviamo, sono passati molti 01 Nel centro storico di Visso (Macerata) totalmente Norcia, provocando gravi conseguenze per 01 Il nostro team incontra la popolazione colpita giorni trascorsi in zone rosse: di scosse e di inagibile. La zona rossa è presidiata da Polizia e Vigili molti territori circostanti. Anche questa volta il dal terremoto strette forti di mani; di sciame sismico e di piena del fuoco 8 — N° 87 Giugno 2018 — 9
LA GUERRA A KABUL L’ennesimo attentato in città, altri morti e feriti trasferiti nell’ospedale di Kabul, AFGHANISTAN dove nei primi quattro mesi del 2018 i ricoveri sono aumentati del 20% rispetto al 2017. Dal Centro chirurgico di Kabul ROSSELLA PALMA Il vento, ormai, si è calmato. combattimenti. Quest’anno, in bicicletta, nonostante i Nell’ospedale di Kabul, nei primi Ha smesso anche di piovere invece, anche a gennaio il rischi che si corrono per le 4 mesi del 2018 a Kabul. Il giardino del Centro flusso dei pazienti è stato strade di questa città” mi i ricoveri sono chirurgico di Emergency, dove altissimo. Tutti in Afghanistan dice Hedayat mentre mi aumentati del 20% solitamente si intrattengono i hanno perso qualcosa: un mostra l’enorme magazzino. rispetto al 2017 pazienti, stasera è vuoto. Non figlio, un familiare, un braccio. “Non mi preoccupo per me, è stata una bella giornata. Il paradigma della guerra è sono preoccupato per la mia 1.151 le vittime di guerra ammesse Questa mattina due bombe, sempre lo stesso: brutalità famiglia. Due giorni fa ci siamo all’ospedale una dopo l’altra, hanno colpito e disumanità” spiega Dejan, svegliati nel bel mezzo della di Kabul la capitale afgana, provocando Programme Coordinator di notte a causa di uno scontro da gennaio a aprile 2018 26 morti e 47 feriti, tra cui Emergency in Afghanistan. da arma da fuoco. Mia figlia, molti giornalisti e bambini. di 6 anni, mi ha detto: ‘Papà A maggio 2018 17 pazienti sono arrivati Nonostante le continue stanno combattendo’. Mi rende l’ospedale ha ammesso all’ospedale di Emergency. violenze che ormai fanno parte molto triste che questo faccia 421 pazienti, Erano 5 morti all’arrivo. della vita di Kabul, Hedayat parte della sua quotidianità”. di cui 409 vittime Una giornata dura, segnata arriva in ospedale in bicicletta, di guerra, il numero più alto dall’inarrestabile lavoro dello ogni giorno. È vero. La guerra fa parte della di sempre staff e dalla paura che di nuovo “Se mi sento sicuro a Kabul?” quotidianità. ritorna sui volti dei pazienti esita prima di rispondere alla “Che cosa è successo al ricoverati in corsia già da domanda che gli ho fatto, ma bambino? Credi che il padre diversi giorni, vittime della poi sorride, come per dire "No, ce lo racconterebbe?” mi stessa guerra. certo che no...ma è casa mia, ci rivolgo a Yossouf, infermiere, Nella saletta dove si ritrovano provo a stare qui”. che è in piedi accanto a medici e infermieri c’è La sua risposta non mi me nel reparto di terapia silenzio. Dietro i divani dove sorprende. Chi vive in zone intensiva. L’immagine di ci si riposa per qualche colpite da guerre e dalle un papà disperato accanto minuto condividendo un tè, conseguenze dei conflitti, non al letto del figlio forse ha campeggia il grosso schema ha molta scelta: fuggire o commosso anche lui, che della mass casualty: chi fa rimanere e cercare di vivere ha una bambina piccola. cosa, come e dove nelle alla meno peggio. Traducendo dall’inglese le situazioni di afflusso massiccio Hedayat lavora al Centro mie parole, Youssouf chiede di feriti. chirurgico di Emergency di al papà del bambino se gli va L’incessante attività di Kabul fin dalla sua apertura, di raccontarci cosa è successo Emergency a Kabul è un chiaro nel 2001. Ha iniziato subito al figlio. “Nessun problema” segnale di quanto la situazione dopo la laurea in farmacia risponde. del Paese stia peggiorando. all’Università di Kabul. È Il piccolo si chiama Ansarullah, Nei primi 4 mesi del 2018 le responsabile della gestione ha due anni ed è arrivato al vittime di guerra accolte al della farmacia che fornisce Centro chirurgico di Kabul Centro chirurgico di Kabul farmaci e attrezzature a tutti i l’altro ieri. Il cartello "Sips sono state oltre 1.100, cioè, Centri sanitari di Emergency in of water" sopra il suo letto 220 in più rispetto allo stesso Afghanistan. indica che può alimentarsi periodo dell’anno precedente. “Provo a vivere una vita esclusivamente con piccoli “Prima c’erano delle pause normale, perché Kabul è la sorsi d’acqua. Stava giocando stagionali: in inverno, ad mia casa, ho il diritto di farlo. nella sua stanza col cuginetto Vengo ogni giorno in ospedale mentre i combattimenti si 01 esempio, c’erano meno 10 — N° 87 Giugno 2018 — 11
BENVENUTI AL MONDO Una giornalista de Il Corriere della sera racconta le sue impressioni sul Centro di maternità di Anabah. AFGHANISTAN Dal Centro di maternità di Anabah MARTA SERAFINI "Zurgu, zurgu, spingi, spingi". Mahvash ha gli occhi e i capelli chiari, è entrata in travaglio da due ore. È il suo primo parto, ha fianchi stretti di bambina, avrà sì e no 16 anni. Ha l’aria spaventata e ogni tanto si lamenta, a bassa voce. Il tempo si ferma. Potrebbero essere minuti, ore, anni. E fuori il sole inizia a scendere sulla valle del Panshir. Mahvash è arrivata qua dalle campagne. È da sola, come la maggior parte delle donne. I mariti non assistono ai parti. Nel Panshir non ci sono attacchi da quattro anni. Arrivando da Kabul si entra nella gola del fiume: è la porta della valle. Un ingresso angusto, tra due alte pareti di roccia frastagliata che scendono a picco verso il letto tortuoso del fiume e che rendono la regione 01 inaccessibile ai talebani. Si ha la sensazione di essere in un il fiume. Intorno a Mahvash ci sono altro Paese, le bombe della Ma essere donna non è facile Keren Picucci e Jenni Mates, capitale sono lontane. nemmeno in Panshir. Anche ginecologa e ostetrica del qui, ancora oggi, le donne non Centro di maternità di Anabah A pochi metri dalla tomba di possono fare niente senza il di Emergency. Sanno cosa 02 permesso degli uomini. fare. Sanno quando dire Massoud, il Leone del Panshir avvicinavano sempre più alla Non ho visto molto di Kabul, Allora vado su Google e digito tradito e ucciso due giorni "zurgu" e quando dire aspetta, sua casa. Un proiettile lo ha le regole di sicurezza ci "Kabul today": sangue, auto prima dell’attacco alle Torri Si vede la testa. Mahvash con quella autorevolezza che colpito all’addome, alla gamba impongono dei limiti, ma mi esplose, fiamme, militari. La gemelle nel 2001, i carri armati è dilatata a 9 centimetri, il solo l’esperienza di centinaia e gli ha staccato un pezzo di vengono in mente delle foto guerra. Oggi a Kabul si vede sovietici cimeli di una guerra massimo. Sto appiattita contro di parti può dare. Mahvash braccio. Quando è successo che ho visto qualche anno solo guerra. passata se ne stanno lì come il muro, respiro piano per non potrebbe essere in mani suo padre stava lavorando fa, scattate da un professore guardiani della valle. Poco più non dare fastidio cercando migliori. La paziente è stanca, in un campo vicino a casa. americano che alla fine degli in là un gruppo di bambini di non svenire. Mi sento (e non riesce più a spingere. Ha raccontato che suo figlio, anni ‘60 insegnò in questa città corre dietro le madri verso sono) perfettamente inutile Ma il bambino sta bene, le appena è stato ferito, ha per due anni. Quelle immagini il fiume. Sembra di stare in ma ho chiesto Mahvash se ostetriche le concedono un iniziato a correre nel corridoio mostravano un Paese vivo, paradiso, la luce è così bella potevo assistere al suo parto attimo. "È una femmina, di casa gridando "Mamma". Il come era probabilmente da lasciare senza fiato, la neve e lei ha fatto sì con il capo. vedrai. Le femmine sono più suo braccio destro non c’era l’Afghanistan prima di questa dalle cime delle montagne si Ci siamo sorrise. "Tashakor", forti", dice Jenni. già più. guerra che dura da decenni. 01-02 Corsia pediatrica di Kabul scioglie andando a ingrossare grazie, le ho detto piano. Al Centro di maternità di 12 — N° 87 Giugno 2018 — 13
02 03 Anabah aperto da Emergency 25 anni, ha lavorato in Africa, pericoloso ma in questo caso ha in braccio il suo ultimo la mancanza di educazione troppo". La mortalità infantile nel 2003 in un ex caserma in India. E poi è arrivata in era obbligatorio, c’è stato di 12 figli. La pelle è arsa alimentare sono un grosso è ancora una piaga enorme le donne sono il fulcro di Afghanistan con Emergency. un prolasso del cordone". La dal sole, ha 38 anni, ma ne problema. Le madri usano in Afghanistan. Ogni mille tutto. Afgane, internazionali, "Sto qua in inverno, in media è di 5/6 figli a testa. dimostra almeno dieci di più. molto il latte in polvere perché feti nati vivi, 112 non ce la italiane. "Questo è un primavera me ne torno al Per l’intervento ha dovuto lo considerano uno status fanno. "E la maggior parte ospedale per le donne, gestito mio orto in Toscana. Sono la Ma le cose stanno cambiando chiedere il permesso al marito. symbol. Ma lo diluiscono delle donne partorisce ancora da donne. Quando è stato mamma e la nonna di tutte", nella valle delle madri. "È interessante osservare con il tè e non bollono in casa". Tante ancora non si aperto non è stato facile farlo scherza. Jenni insegna alle "Iniziano a fare family questo cambiamento. Prima l’acqua, causando problemi ai disperano troppo se un figlio accettare alla popolazione. operatrici locali: dal falegname planning, soprattutto tra un era inconcepibile parlare di bambini", spiega Gabriella. muore. "Cosa ci posso fare?", Ma è stata una scommessa del paese ha fatto fare una figlio e l’altro. Chiedono la anticoncezionali. Ora sono Intanto Mahvash è diventata dicono guardando verso il che abbiamo vinto. Oggi, tavolozza con dei fori. "La uso pillola, la spirale, l’iniezione", le famiglie che prendono in mamma di una neonata di 3 cielo. vengono a partorire qui da per spiegare alle ragazze la mi dice Mahbina, durante la considerazione questa opzione chili. Jenni e Keren provano tutto l’Afghanistan", spiega dilatazione", mi dice. pausa pranzo. Mahbina, 37 e anche gli uomini spesso a convincerla a mettersi la Ma qui nella valle delle madri orgogliosa Eleonora Bruni, Al Centro di Anabah non ci anni, è single, sta studiando sono d’accordo". bambina sulla pelle vicino al non succede quasi più. Coordinatrice medica della si ferma mai, sette giorni per diventare ostetrica, ogni seno. "Fino a qualche anno clinica femminile, vicino su sette. Ventiquattro ore al giorno fa lezione di inglese. Dall’altra parte Gabriella fa le donne si coprivano alla targa che ricorda Valeria giorno, le radio del personale La sua famiglia è scappata in Rivera, Coordinatrice della immediatamente, non hanno Solesin, la giovane dottoranda medico sono sempre accese. Pakistan durante l’occupazione parte pediatrica e chirurgica la consapevolezza piena italiana uccisa nell’attacco del In sala operatoria Laura dei talebani e lì ha potuto dell’ospedale sta facendo del loro corpo", raccontano Bataclan nel 2015. Lamparelli sta praticando un andare a scuola. "Se un giorno il giro delle visite. Prima ancora. Come vuoi chiamare cesareo d’urgenza, si muove avrò una figlia voglio che si dell’Afghanistan è stata in tua figlia, chiedo alla Quasi settecento parti al mese. veloce mentre Jenni spinge laurei come me". Sierra Leone, in Libia. Un neomamma. "Non lo so "Solo l’altro ieri ne abbiamo l’utero da sotto. "Cerchiamo padre si stringe il bambino ancora". Quasi sempre è avuti 37 in un giorno, è stato di fare pochi cesarei, perché In sala d’aspetto, Shamina è vicino, gli ha dato un pacchetto così: "Non danno un nome 01-03 Neonati nell'ospedale di maternità di Anabah incredibile", dice Jenni. Jenni le donne normalmente venuta a chiedere di legare di patatine per tenerlo ai bambini prima di non 02 Esterno del Centro di maternità ha vissuto in Sudafrica fino a fanno molti figli e diventa le tube. È una contadina, buono. "La malnutrizione e mese per non affezionarsi di Anabah 14 — N° 87 Giugno 2018 — 15
QUELLO CHE ABBIAMO REPUBBLICA SEMINATO AL COMPLEXE PÉDIATRIQUE CENTRAFRICANA Dal Complexe Pédiatrique di Bangui Dopo 5 anni concludiamo il nostro lavoro nell'ospedale pediatrico pubblico di Bangui. MARCO LATRECCHINA 02 sistema integrato ospedali- Paese in grado di raccogliere e per cucinare i pasti. Per università - impediva analizzare il sangue. poter dare una risposta alle la formazione di nuovi vittime coinvolte negli scontri professionisti; la debolezza Il colpo di stato del 2013 abbiamo subito ristrutturato il delle capacità gestionali e i successivi disordini blocco operatorio. Il 50% degli all’interno delle strutture hanno devastato il Paese, Sono stati mesi difficili per il abitanti in ospedaliere ostacolava una provocando cicatrici profonde. nostro staff, con ritmi di lavoro Repubblica Povertà, conseguenze socio- molto intensi. Centrafricana risposta efficace ai bisogni. ha meno di economiche, perdita di risorse 18 anni In un contesto in costante umane e strutturali hanno Una volta terminati i emergenza e sempre sull’orlo indebolito il Sistema sanitario combattimenti, l’ospedale è 1 persona su di una guerra civile ci siamo già estremamente fragile e stato preso d’assalto dalla 2 in Repubblica impegnati per rispondere creato una forte dipendenza popolazione che chiedeva cure Centrafricana della Repubblica Centrafricana per i bambini. Per questo, dal necessita di ai bisogni sanitari e, allo assistenza stesso tempo, per stimolare dagli aiuti umanitari. 2015, abbiamo aumentato umanitaria 01 il nostro supporto al CPB. la crescita e il miglioramento immediata La Repubblica Centrafricana 340 le strutture sanitarie versa in queste condizioni: nel del funzionamento dell’intero Subito dopo l’inizio dei Con il sostegno dell’Agenzia è uno dei Paesi più poveri al funzionanti nel Paese: circa 2009, quando siamo arrivati Sistema sanitario nazionale. combattimenti, abbiamo dato Italiana per la Cooperazione mondo. Dal 2017, secondo il 34% di quelle esistenti con in Repubblica Centrafricana, Il Centro pediatrico che avvio a un nuovo intervento: allo Sviluppo (AICS), abbiamo le Nazioni Unite, occupa una media di una clinica ogni ci siamo trovati di fronte a un aprimmo allora - era marzo su richiesta del ministero preso in carico buona parte l’ultimo posto della classifica 1.832 km. Più della metà dello Paese schiacciato da bisogni 2009 - per offrire cure ai dell’Interno e del direttore dell’ospedale: i servizi Il Complexe Pédiatrique dell’Indice di sviluppo staff sanitario che lavora enormi, soprattutto tra i gruppi bambini fino ai 14 anni è dell’ospedale abbiamo iniziato logistici, le lavanderie e è stato umano e più della metà della all’interno di queste strutture più vulnerabili come donne e diventata oggi l’unica clinica a collaborare con il Complexe poco dopo anche il Pronto co-finanziato popolazione - circa 2,5 milioni non ha alcuna qualifica. E bambini. specializzata nel trattamento Pédiatrique de Bangui (CPB), soccorso, la terapia intensiva da di persone - necessita oggi sono solo 250 i medici, tra La difficoltà di accesso alle delle malattie croniche l’unica struttura pediatrica e sub intensiva, le corsie del di assistenza umanitaria cui un chirurgo pediatrico e cure per mancanza di strutture pediatriche e la collaborazione pubblica del Paese. padiglione medico e chirurgico immediata. tre pediatri, in un Paese in cui e di una rete di riferimento con la Banca Nazionale del L’ospedale era in condizioni e il laboratorio. Nel 2017 circa il 50% degli abitanti ha sanitario per i pazienti era Sangue (Centre Nationale pietose: la sala operatoria era sono passate sotto la nostra La situazione del Sistema meno di 18 anni. allarmante; l’assenza di de Transfusion Sanguine – anche adibita a parcheggio gestione tutte le altre corsie. sanitario nazionale è molto personale sanitario qualificato CNTS), iniziata nel 2014, ha per le motociclette; l’area Le visite in Pronto soccorso critica. Ufficialmente sono Sono quasi 10 anni che il Paese - dovuta alla mancanza di un riattivato la sola struttura nel di sterilizzazione serviva sono passate da 10 mila 16 — N° 87 Giugno 2018 — 17
03 04 all’anno nel 2013 a oltre organizzato un sistema di dal febbraio 2016, ogni mese locali sono aumentate e entrambi consapevoli che il autonomamente l’ospedale. 67 mila nel 2017, e gli riferimento per i pazienti dalle 90 studenti in infermieristica e migliorate, creando un nuovo nostro supporto non fosse Abbiamo anche garantito interventi chirurgici sono più strutture sanitarie provinciali. oltre 70 in medicina sono stati coordinamento all’interno più indispensabile. Il CPB ha che i fondi promessi dai che triplicati. Nel frattempo formati per avviare la nascita dell’ospedale. Il direttore sicuramente ancora bisogno donatori istituzionali per la la mortalità post operatoria è Il CPB è diventato l’ospedale di una nuova classe dirigente ospedaliero è diventato il di supporto economico ma gestione del CPB nei prossimi diminuita di 5 volte, arrivando di riferimento per i pazienti sanitaria. È un risultato che ci centro di tutti i flussi di lavoro ancora di più ha bisogno di 3 anni fossero mantenuti a Dal 2013 a oggi all’1,6% e la mortalità in pediatrici dell’intero Paese, rende molto orgogliosi. dell’ospedale. crescere nell’autonomia delle disposizione del CPB anche Le visite la mortalità terapia intensiva è passata garantendo finalmente alti Anche le risorse economiche scelte: in un ospedale ci deve in assenza di Emergency, in Pronto post operatoria dal 27% al 10%. standard qualitativi delle cure L’intervento al CPB è stato che il CPB riceve oggi sono essere una sola direzione assicurando la sostenibilità soccorso al CPB al CPB è diminuita e la gratuità totale per tutti complesso, ricco di sfide frutto di rapporti di fiducia che sanitaria e in un ospedale economica dell’ospedale. sono passate di 5 volte, Insieme allo staff locale i pazienti trattati, laddove in nuove per Emergency, prima negli anni abbiamo costruito pubblico è auspicabile che sia da 10 mila arrivando abbiamo promosso un nuovo passato anche i trattamenti fra tutte la co-gestione di un fra l’ospedale, il ministero quella nazionale. Per questo I segnali di apprezzamento nel 2013 all’1,6% a oltre 67 mila sistema amministrativo e “salva-vita” avevano un costo ospedale pubblico fulcro di della Sanità e, soprattutto, la abbiamo concordato insieme e stima sono arrivati da più nel 2017 di gestione dell’ospedale, per la popolazione. un intero Sistema sanitario. comunità internazionale. un passaggio di consegne fronti. Dal ministro della Sanità Dal 2013 a oggi introducendo protocolli di Oltre a tutti i pazienti curati, graduale e definitivo. prima di tutto, che ci ha chiesto la mortalità in terapia cura dei pazienti, gestendo Come facciamo sempre, la condivisione di un metodo Oggi che il CPB ha acquisito Nei mesi scorsi abbiamo di raccontare ai rappresentanti intensiva il servizio diagnostico, la abbiamo lavorato per formare di lavoro orientato a dare autonomia sia sulla parte avviato il processo di della comunità internazionale al CPB pulizia e l’igienizzazione degli medici e infermieri seguendo una prospettiva pluriennale e gestionale che sulla parte transizione e, grazie al il nostro operato, perché è passata dal 27% al 10% ambienti, la manutenzione dei standard internazionali e sostenibile è ciò che ci rende clinica, abbiamo concordato supporto dell’AICS, stiamo possa essere portato come locali ospedalieri, l’ordine e creando un nuovo sistema più soddisfatti. che fosse arrivato il momento lavorando per trasferire alla esempio di best practice e distribuzione dei medicinali. integrato università-ospedale. Il nuovo sistema di per l’ospedale di entrare in una controparte locale tutte le di virtuosa collaborazione Di fronte all’assenza di una Abbiamo formato 14 governance e il rafforzamento nuova fase. L’indipendenza nei competenze di cui hanno tra una Ong internazionale rete sanitaria reale abbiamo specializzandi in pediatria e delle capacità gestionali processi decisionali ha reso bisogno per poter gestire e un’amministrazione 18 — N° 87 Giugno 2018 — 19
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Abbiamo molti di noi che su questo Centrafricana con il nostro *Il tuo indirizzo email ci permetterà di inviarti informazioni più velocemente e di risparmiare i costi di carta, stampa e spedizione. formato 14 Il 29 giugno è avvenuto progetto hanno speso tanta Centro pediatrico e il progetto specializzandi in pediatria il passaggio definitivo fatica ed energia: in particolare alla Banca Nazionale del FIRMA (per presa visione e accettazione dell’informativa sotto riportata) del testimone al direttore lo staff espatriato, che ha Sangue. Rimaniamo sempre dell’ospedale e alle autorità lavorato sotto pressione e a disposizione del popolo Informativa ai sensi dell’art. 13 Regolamento UE 2016/679 (GDPR): EMERGENCY ONG ONLUS, Via Santa Croce 19 - 20122 Milano, Titolare del trattamento, in persona del Presidente e legale rappresentante Dal febbraio pro tempore, informa che i dati anagrafici e bancari raccolti a seguito della donazione saranno trattati, in forma cartacea ed elettronica, per le seguenti finalità: a) espletamento di tutte le fasi connesse 2016, sanitarie locali. Tra gli alti in condizioni difficili sempre centrafricano. alla donazione e/o all’adesione ai progetti e appelli specifici promossi dal Titolare, ivi comprese attività strumentali (es. comunicazioni sui versamenti, riepiloghi di donazione e rendicontazione); b) rispetto ogni mese rappresentanti del Governo, convinti di non volere di procedure amministrative interne e adempimento di obblighi di legge o regolamenti vigenti in Italia (es. comunicazione all’Agenzia delle Entrate – per la predisposizione delle dichiarazioni dei redditi abbiamo precompilate – dei dati anagrafici e relativi alle donazioni effettuate, ai sensi del D.M. Economia e Finanze 30.01.2018); c) l’invio di comunicazioni di natura informativa, promozionale e di raccolta fondi relative il ministro della Salute, i abbandonare il Paese, alle attività e iniziative di EMERGENCY, con opportuna personalizzazione in funzione degli interessi e preferenze manifestate partecipando alle nostre iniziative. Il conferimento dei dati per le finalità di cui al formato funzionari della Cooperazione nemmeno durante il colpo punto a) e b) sono necessari per garantire rispettivamente l’esecuzione dei rapporti contrattuali e il rispetto di procedure amministrative interne, adempimento di obblighi di legge o regolamenti vigenti in Italia. 90 studenti in I trattamenti “personalizzati” di cui alla lettera c), cioè quelli relativi all’invio di comunicazioni di natura informativa, promozionale e di raccolta fondi relative alle attività e iniziative di EMERGENCY, saranno infermieristica Italiana, l'ambasciatore di Stato, quando tanti altri effettuati sulla base del legittimo interesse di EMERGENCY. e oltre 70 in dell’Unione Europea, c’erano i avevano scelto di ritirarsi. 01 L'ingresso del Complexe Pédiatrique I dati personali trattati saranno conosciuti solo da personale specificamente incaricato delle operazioni di trattamento e potranno essere comunicati: a) alle banche per la gestione dei mezzi di pagamento e, medicina 02 Chirurghi in sala operatoria ove richiesto, all’Agenzia delle Entrate per la predisposizione delle dichiarazioni dei redditi precompilate; b) a terzi per comunicazioni e altre attività di trattamento (per es. anagrafiche comunicate a fornitori nostri piccoli pazienti e le loro 03 Mamme in attesa al Triage terzi per l’invio della rivista o altro materiale cartaceo, per la gestione di telefonate, email o SMS), per ottemperare a norme di legge o regolamenti (adempimenti amministrativi), ovvero per particolari iniziative mamme. 04 Un'infermiera in corsia volte a far conoscere le attività dell’associazione. I dati personali non saranno diffusi. È stato un momento Continuiamo a essere 05 Staff nazionale in sala operatoria Per esercitare i diritti di cui all’art. 15 GDPR, scrivi al Responsabile del trattamento – Alessandro Bertani, EMERGENCY ONG ONLUS, Via Santa Croce, 19 – 20122 Milano, o a privacy@emergency.it. Per opporti alla trasmissione all’Agenzia delle Entrate dei dati per la predisposizione delle dichiarazioni dei redditi precompilate scrivi a opposizioneutilizzoerogazioniliberali@agenziaentrate.it o via fax al numero 06 50762650, oppure a privacy@emergency.it. Responsabile per la protezione dei dati personali è Concetto Signorino, che puoi contattare a dpo@emergency.it oppure all’indirizzo della sede di EMERGENCY sopra indicata. 20 — N° 87 Consulta l’informativa completa sul nostro sito: www.emergency.it/privacy/.
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Sul territorio italiano presentazione di progetti specifici agli enti 347 87 32 616 lucca@volontari.emergency.it sono attivi circa 3.500 volontari, divisi in 170 locali, sviluppo sul territorio delle campagne MOLISE cagliari@volontari.emergency.it Gruppo di Riviera del Brenta (VE) Gruppo della Versilia (LU) 320 08 03 267 Gruppi. I volontari contribuiscono a informare e promosse dall’associazione…). Gruppo di Isernia Gruppo di Budoni (NU) 328 20 62 473 rivieradelbrenta@volontari.emergency.it 347 12 61 466 329 42 11 744 / 340 33 96 803 versilia@volontari.emergency.it sensibilizzare l’opinione pubblica, a diffondere I volontari offrono anche un supporto prezioso isernia@volontari.emergency.it budoni@volontari.emergency.it Gruppo del Veneto Orientale (VE) una cultura di pace (attraverso la partecipazione alle attività degli uffici delle sedi di Milano e Gruppo della Maddalena (OT) Gruppo di Massa Carrara 320 06 61 420 335 72 77 849 / fax 0421 560 994 venetorientale@volontari.emergency.it PIEMONTE a conferenze, incontri nelle scuole e nei luoghi Roma. Per ulteriori informazioni: 349 22 45 867 massacarrara@volontari.emergency.it Gruppo di Torino lamaddalena@volontari.emergency.it Gruppo di Belluno di lavoro…) e a raccogliere fondi (banchetti volontariato@emergency.it 340 97 25 387 Gruppo di Pisa 335 80 14 325 torino@volontari.emergency.it Gruppo di Sassari 345 77 68 041 belluno@volontari.emergency.it 079 251 630 / 339 32 12 345 pisa@volontari.emergency.it Gruppo del Canavese (TO) sassari@volontari.emergency.it Gruppo di Padova 380 32 34 359 Gruppo di Volterra (PI) 340 39 49 797 / 349 12 66 562 canavese@volontari.emergency.it Gruppo di Alghero (SS) 349 88 21 421 padova@volontari.emergency.it ABRUZZO EMILIA ROMAGNA Gruppo di Frosinone Gruppo di Brescia 340 10 18 499 volterra@volontari.emergency.it 348 59 13 736 335 17 67 627 / 333 32 89 937 Gruppo di Pinerolo (TO) alghero@volontari.emergency.it Gruppo di Rovigo Gruppo de L’Aquila Gruppo di Bologna frosinone@volontari.emergency.it brescia@volontari.emergency.it 340 34 45 431 Gruppo di Pistoia 331 11 24 828 349 25 07 878 / 333 41 85 801 333 13 33 849 pinerolo@volontari.emergency.it Gruppo di Serrenti (VS) 347 48 60 690 rovigo@volontari.emergency.it laquila@volontari.emergency.it bologna@volontari.emergency.it Gruppo di Cassino (FR) Gruppo della Valle Camonica (BS) 328 67 64 872 pistoia@volontari.emergency.it 331 24 35 830 / 333 67 38 041 347 78 19 984 / 339 82 63 272 Gruppo di Santena (TO) serrenti@volontari.emergency.it Gruppo di Treviso Gruppo di Pescara Gruppo di Imola (BO) cassino@volontari.emergency.it vallecamonica@volontari.emergency.it 349 58 73 401 / 347 22 83 350 Gruppo di Prato 320 76 37 965 328 08 94 451 0546 656 433 / 338 28 91 027 santena@volontari.emergency.it SICILIA 347 62 68 785 treviso@volontari.emergency.it pescara@volontari.emergency.it imola@volontari.emergency.it Gruppo di Cisterna (LT) Gruppo di Como prato@volontari.emergency.it 335 58 63 135 329 12 33 675 Gruppo di Alessandria Gruppo di Agrigento Gruppo di Verona Gruppo di Roseto Pineto Gruppo di Ferrara cisterna@volontari.emergency.it como@volontari.emergency.it 338 71 19 315 349 71 96 468 Gruppo di Siena 349 68 93 334 329 57 35 892 333 99 40 136 alessandria@volontari.emergency.it agrigento@volontari.emergency.it 370 35 39 612 verona@volontari.emergency.it roseto-pineto@volontari.emergency.it ferrara@volontari.emergency.it Gruppo di Latina Gruppo di Crema e Cremona siena@volontari.emergency.it 320 74 13 285 331 13 88 298 Gruppo di Biella Gruppo di Palermo Gruppo di Vicenza Gruppo di Teramo Gruppo di Forlì Cesena latina@volontari.emergency.it crema-cremona@volontari.emergency.it 339 41 00 351 331 33 82 057 / 328 69 50 895 Gruppo di Monteamiata 348 72 04 865 349 80 11 706 335 58 69 825 / 338 44 24 283 biella@volontari.emergency.it palermo@volontari.emergency.it 348 42 10 872 vicenza@volontari.emergency.it teramo@volontari.emergency.it forli-cesena@volontari.emergency.it Gruppo della Tuscia (VT) Gruppo di Lecco e Merate monteamiata@volontari.emergency.it 340 78 12 437 329 02 11 011 / 348 58 60 883 Gruppo di Cuneo Gruppo di Caltanissetta Gruppo di Thiene e Schio (VI) BASILICATA Gruppo di Modena tuscia@volontari.emergency.it lecco-merate@volontari.emergency.it 393 37 27 184 380 31 19 338 Gruppo della Lunigiana (MS) 349 15 43 529 347 64 11 699 cuneo@volontari.emergency.it caltanissetta@volontari.emergency.it 345 34 46 302 thiene-schio@volontari.emergency.it Gruppo di Potenza modena@volontari.emergency.it LIGURIA Gruppo di Lodi lunigiana@volontari.emergency.it 347 84 67 282 335 80 48 178 Gruppo di Alba (CN) Gruppo di Catania SVIZZERA potenza@volontari.emergency.it Gruppo di Parma Gruppo di Genova lodi@volontari.emergency.it 339 65 30 243 340 83 88 764 / 346 12 88 951 TRENTINO ALTO ADIGE 348 44 46 120 / fax 0524 680 212 010 36 24 485 alba@volontari.emergency.it catania@volontari.emergency.it Gruppo del Canton Ticino Gruppo del Lagonegrese (PZ) parma@volontari.emergency.it genova@volontari.emergency.it Gruppo di Mantova Gruppo di Trento 0041 787 122 941 339 29 55 200 328 20 12 380 Gruppo di Novara Gruppo di Enna 339 77 13 051 0041 786 051 131 lagonegrese@volontari.emergency.it Gruppo di Piacenza Gruppo della Valpolcevera (GE) mantova@volontari.emergency.it 347 14 31 790 328 83 64 244 trento@volontari.emergency.it emergency-ticino@bluewin.ch 335 10 25 263 / 392 54 16 955 339 35 82 558 novara@volontari.emergency.it enna@volontari.emergency.it Gruppo di Matera piacenza@volontari.emergency.it valpolcevera@volontari.emergency.it Gruppo di Monza e Brianza Gruppo dell’Alto Garda (TN) 329 59 21 341 335 30 49 02 Gruppo di Arona (NO) Gruppo di Piazza Armerina 347 77 28 054 matera@volontari.emergency.it Gruppo di Ravenna Gruppo di La Spezia monza-brianza@volontari.emergency.it 338 34 72 829 333 99 98 642 altogarda@volontari.emergency.it 338 69 77 693 328 21 20 050 arona@volontari.emergency.it piazzarmerina@volontari.emergency.it CALABRIA ravenna@volontari.emergency.it laspezia@volontari.emergency.it Gruppo di Usmate Velate (MB) Gruppo di Fiemme e Fassa (TN) 039 673 324 / 039 672 090 Gruppo di Verbania Gruppo di Messina 349 80 42 968 Gruppo di Reggio Calabria Gruppo di Faenza (RA) Gruppo di Savona usmatevelate@volontari.emergency.it 348 72 66 991 340 55 64 124 fiemme-fassa@volontari.emergency.it 340 30 42 340 327 18 27 439 349 81 27 861 verbania@volontari.emergency.it messina@volontari.emergency.it reggiocalabria@volontari.emergency.it faenza@volontari.emergency.it savona@volontari.emergency.it Gruppo di Pavia Gruppo delle Giudicarie (TN) 333 44 23 542 Gruppo di Lago D’Orta (VB) Gruppo di Vittoria (RG) 328 40 25 330 Gruppo di Catanzaro Gruppo di Reggio Emilia Gruppo di Ventimiglia pavia@volontari.emergency.it 349 76 31 718 338 13 03 373 giudicarie@volontari.emergency.it 345 87 04 829 347 41 84 461 346 58 54 949 lagodorta@volontari.emergency.it vittoria@volontari.emergency.it catanzaro@volontari.emergency.it reggioemilia@volontari.emergency.it ventimiglia@volontari.emergency.it Gruppo della Valchiavenna (SO) Gruppo di Rovereto (TN) 348 91 34 577 / 348 98 16 053 Gruppo dell’Ossola (VB) Gruppo di Siracusa 339 12 42 484 Gruppo di Cosenza Gruppo di Rimini e San Marino LOMBARDIA valchiavenna@volontari.emergency.it 340 91 59 363 349 05 87 122 rovereto@volontari.emergency.it 349 35 34 098 335 73 31 386 ossola@volontari.emergency.it siracusa@volontari.emergency.it cosenza@volontari.emergency.it rimini-sanmarino@volontari.emergency.it Gruppo di Cinisello B. e Cusano Mi. (MI) Gruppo della Valtellina (SO) Gruppo di Bolzano 348 04 13 702 / 349 85 85 127 347 72 03 955 / 339 56 77 424 Gruppo di Vercelli Gruppo di Trapani 339 69 36 469 Gruppo di Piana e Polistena (RC) FRIULI VENEZIA GIULIA cinisello-cusano@volontari.emergency.it valtellina@volontari.emergency.it 347 96 04 409 0923 53 91 24 / 347 99 60 368 bolzano@volontari.emergency.it 348 58 36 778 vercelli@volontari.emergency.it trapani@volontari.emergency.it polistena-piana@volontari.emergency.it Gruppo di Trieste Gruppo di San Vittore Olona (MI) Gruppo di Varese UMBRIA 347 29 63 852 0331 516 626 340 52 62 608 PUGLIA Gruppo di Pozzallo CAMPANIA trieste@volontari.emergency.it sanvittoreolona@volontari.emergency.it varese@volontari.emergency.it 366 26 17 964 / 339 41 03 473 Gruppo di Perugia Gruppo di Bari pozzallo@volontari.emergency.it 329 97 85 186 Gruppo di Napoli Gruppo di Gorizia e Monfalcone Gruppo di Sesto San Giovanni (MI) Gruppo di Busto Arsizio (VA) 340 10 18 499 perugia@volontari.emergency.it 338 99 90 787 342 60 60 007 335 12 30 864 / 347 24 81 347 0331 341 424 / 333 91 34 636 bari@volontari.emergency.it TOSCANA napoli@volontari.emergency.it gorizia-monfalcone@volontari.emergency.it sestosangiovanni@volontari.emergency.it bustoarsizio@volontari.emergency.it Gruppo di Città di Castello (PG) Gruppo di Molfetta (BA) Gruppo di Firenze 347 12 19 021 Gruppo di Avellino Benevento Gruppo di Pordenone Gruppo di Settimo Milanese (MI) Gruppo di Saronno (VA) 340 83 01 344 333 49 65 491 cittadicastello@volontari.emergency.it EMERGENCY interviene nelle scuole 347 40 00 567 / 349 37 29 700 389 91 47 244 335 54 54 619 / 333 82 52 545 339 76 70 908 molfetta@volontari.emergency.it firenze@volontari.emergency.it con progetti di informazione e sensibilizzazione avellino-benevento@volontari.emergency.it pordenone@volontari.emergency.it settimomilanese@volontari.emergency.it saronno@volontari.emergency.it Gruppo di Foligno (PG) basati sulla sua esperienza umanitaria. Gruppo di Monopoli (BA) Gruppo di Empoli (FI) 347 69 33 216 / 340 23 41 989 Gruppo di Caserta Gruppo di Udine Gruppo di Carugate (MI) MARCHE 333 97 55 441 / 339 89 81 503 338 75 89 872 foligno@volontari.emergency.it Per informazioni e prenotazioni scrivi a 333 73 70 000 0432 580 894 / 339 82 68 067 338 16 91 905 monopoli@volontari.emergency.it empoli@volontari.emergency.it scuola@emergency.it o contatta caserta@volontari.emergency.it udine@volontari.emergency.it carugate@volontari.emergency.it Gruppo di Ancona Gruppo di Terni il gruppo territoriale più vicino. 327 85 30 577 Gruppo di BAT Gruppo di Sesto F.no e Calenzano (FI) 339 76 44 365 Gruppo del Cilento (SA) LAZIO Gruppo di Bergamo ancona@volontari.emergency.it 347 23 28 063 328 48 96 382 terni@volontari.emergency.it 339 12 22 497 / 339 45 67 945 339 20 93 716 bat@volontari.emergency.it sestofiorentino@volontari.emergency.it cilento@volontari.emergency.it Gruppo di Colleferro (RM) bergamo@volontari.emergency.it Gruppo di Fabriano (AN) CORDINAMENTO VOLONTARI MILANO 335 65 45 313 339 58 60 696 Gruppo di Pr. Brindisi (BR) Gruppo di Arezzo T 02 881 881 - volontari.milano@emergency.it Gruppo del Salerno colleferro@volontari.emergency.it Gruppo dell’Isola Bergamasca (BG) fabriano@volontari.emergency.it 329 44 77 143 340 10 18 499 329 18 29 392 / 348 86 05 868 389 21 53 125 brindisi@volontari.emergency.it arezzo@volontari.emergency.it CORDINAMENTO VOLONTARI ROMA salerno@volontari.emergency.it isolabergamasca@volontari.emergency.it T 06 688 151 - volontari.roma@emergency.it 22 — N° 87 Giugno 2018 — 23
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