Il melanoma cutaneo Un'informazione della Lega contro il cancro per malati e familiari - Shop

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Il melanoma cutaneo

Un’informazione della Lega
contro il cancro
per malati e familiari
Il melanoma cutaneo Un'informazione della Lega contro il cancro per malati e familiari - Shop
Le Leghe contro il cancro in Svizzera:
prossimità, confidenzialità, professionalità
Offriamo consulenza e sostegno di prossimità ai pazienti oncologici, ai
loro familiari e amici. Nelle 60 sedi delle Leghe contro il cancro operano
un centinaio di professionisti ai quali si può far capo gratuitamente
durante tutte le fasi della malattia.
Le Leghe cantonali organizzano campagne di sensibilizzazione e pre-
venzione delle malattie tumorali presso la popolazione, con l’obiettivo
di promuovere stili di vita salutari e quindi ridurre il rischio individuale
di ammalarsi di cancro.

Impressum

Editrice                                               Immagine di copertina
Lega svizzera contro il cancro,                        Adamo ed Eva di Albrecht Dürer
Effingerstrasse 40, casella postale,
                                                       Illustrazioni
3001 Berna, tel. 031 389 91 00
                                                       p. 10: Frank Geisler, illustratore scientifico,
info@legacancro.ch, www.legacancro.ch
                                                       Berlino
3ª edizione in tedesco                                 p. 12: Essex Pharma GmbH, Monaco di Baviera,
Direzione del progetto                                 elaborata da Willi R. Hess, disegnatore scienti-
Barbara Karlen, specialista pubblicazioni,             fico, Berna
Lega svizzera contro il cancro, Berna;
Regula Schär, responsabile pubblicazioni,              Immagini
Lega svizzera contro il cancro, Berna                  pp. 4, 18: Shutterstock
                                                       p. 14: M. Mühlheim, Prolith AG
Consulenza specialistica                               pp. 15, 17: Clinica dermatologica, Ospedale
Prof. Dr. med. Lukas Flatz, caposervizio, Clinica      Universitario di Zurigo
di dermatologia, venereologia e allergologia,          p. 46: Michael Jordan by Fotolia
Ospedale cantonale di San Gallo
Prof. Dr. med. Robert Hunger, caposervizio,            Traduzione
Clinica universitaria di dermatologia, Inselspital     Paolo Valenti, Zurigo
di Berna
                                                       Lettorato
Consulenza in veste di persona colpita                 Lorenzo Terzi,
Ringraziamo la persona affetta da melanoma             Lega svizzera contro il cancro, Berna
per l’attenta rilettura del manoscritto e il
                                                       Design
prezioso feedback.
                                                       Lega svizzera contro il cancro, Berna
Collaboratori della Lega svizzera contro
                                                       Stampa
il cancro, Berna
                                                       Jordi AG, Belp
Dr. med. Aline Flatz, collaboratrice scientifica
tendenze, studi e supporto

Edizioni precedenti in tedesco
Dr. phil. Nicolas Broccard, giornalista scientifico,
Berna; Prof. Dr. med. Robert Hunger, caposer-
vizio, Clinica universitaria di dermatologia,
Inselspital di Berna; Susanne Lanz, Lega svizzera
contro il cancro, Berna; il team del Centro dei tu-
mori della pelle, Clinica dermatologica, Ospedale
Universitario di Zurigo; Ernst Schlumpf, Lega
svizzera contro il cancro, Berna

Questo opuscolo è disponibile anche in lingua tedesca e francese.

© 2019, 2017, 2008, Lega svizzera contro il cancro, Berna | 5 e edizione rivista

LSC | 10.2019 | 500 I | 031085012111
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Indice

Editoriale                                          5

Che cos’è il cancro?                                 6

La pelle e le sue funzioni                          11

Il melanoma cutaneo                                 13
Possibili cause e rischi                            16

Esami e diagnosi                                    18
Stadi della malattia                                21

La terapia del melanoma                             26
Operazione                                          26
Terapie medicamentose                               27
Radioterapia                                        33
Studi clinici                                       35

Quale terapia in quale stadio della malattia?       36
La pianificazione del trattamento                   36
La terapia negli stadi precoci della malattia       40
La terapia del melanoma con metastasi
locoregionali                                       40
La terapia del melanoma con metastasi
a distanza                                          41

Gestione degli effetti indesiderati                 42

Altri trattamenti                                   44
Terapia del dolore                                  44
Medicina complementare                              47

Dopo le terapie                                     48
Controlli periodici                                 49
Offerte di riabilitazione                           50
Il ritorno al lavoro                                51
Cure palliative                                     52

Consulenza e informazione                           54

                              Il melanoma cutaneo    3
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Cara lettrice, caro lettore

 Quando nel testo è       Per le persone colpite e i loro fa-               Nel corso degli ultimi anni le te-
utilizzata soltanto la
                          miliari una diagnosi di cancro rap-               rapie sono diventate più efficaci e
   forma maschile o
  femminile, questa       presenta uno shock. Di colpo vie-                 più tollerabili. Alcune persone af-
         si riferisce a   ne sconvolta la vita quotidiana e                 fette da melanoma possono esse-
           entrambe.      scende un’ombra sulle prospettive                 re curate con successo, negli altri
                          future, i pensieri oscillano tra spe-             casi spesso si può rallentare il de-
                          ranza e paura. Tutto sembra messo                 corso della malattia e attenuarne
                          in discussione.                                   i sintomi, contribuendo in misura
                                                                            determinante alla conservazione
                          «Cancro/tumore della pelle» è                     della qualità di vita anche nel caso
                          un’espressione generica per indi-                 in cui un tumore in stadio avanza-
                          care varie malattie con conseguen-                to non sia più operabile.
                          ze diverse sulla salute. Il presente
                          opuscolo descrive la malattia, la                 Nei numerosi opuscoli della Lega
                          diagnosi e la terapia del melano-                 contro il cancro troverà altri sug-
                          ma cutaneo, un cancro della pelle                 gerimenti e informazioni che Le
                          che si distingue dagli altri tumori               possono facilitare la convivenza
                          maligni della pelle non melanoma.                 con la malattia.

                                                                            Accetti il sostegno delle perso-
                                                                            ne che Le sono vicine. Inoltre può
                                                                            rivolgersi in ogni momento alla
                                                                            Sua équipe curante e, se necessa-
                                                                            rio, ricorrere all’aiuto di consulenti
                                                                            competenti (vedi p. 62).

                                                                                   La Sua Lega contro il cancro

                          Nota
                          Il melanoma dell’occhio, il sarcoma di Kaposi e il carcinoma a cellule di Merkel non vengono
                          affrontati nel presente opuscolo.
                          Il basalioma e lo spinalioma, altri due tipi di tumori cutanei, come pure gli stadi precancerosi
                          chiamati «cheratosi attinica» e «morbo di Bowen» sono trattati in dettaglio nell’opuscolo
                          «Tumori della pelle non melanoma. Basalioma, spinalioma, stadi precursori». L’opuscolo
                          «Linfomi Hodgkin e non-Hodgkin» informa sui linfomi acuti.

                                                                                           Il melanoma cutaneo          5
Che cos’è il cancro?

Il termine «cancro» denota un in-        ingrossamento dei linfonodi op-
sieme di malattie diverse che pre-       pure con alterazioni del quadro
sentano caratteristiche comuni:          ematologico.
• cellule che, in origine, erano
    normali incominciano a proli-        I tumori maligni solidi che origi-
    ferare in modo incontrollato,        nano dai tessuti di rivestimento,
    trasformandosi così in cellule 		    come la pelle e le mucose, o dai
    cancerose;                           tessuti ghiandolari sono chiamati
• le cellule cancerose s’infiltra-		     «carcinomi». A questo gruppo ap-
    no nel tessuto circostante dis-      partiene anche il melanoma cuta-
    truggendolo e invadendolo;           neo. La maggior parte dei tumori
• le cellule cancerose hanno la          maligni è costituita da carcinomi.
    capacità di staccarsi dal loro
    luogo d’insorgenza per forma-        Sono definiti «sarcomi» (dal greco
    re nuovi focolai di malattia in      sarkos = carne e oma = protube-
    altre parti del corpo (metastasi).   ranza) i tumori maligni solidi che
                                         originano da tessuti connettivi,
Quando si parla di «cancro» s’in-        adiposi, cartilaginei, muscolari e
tende una crescita incontrollata,        ossei o da vasi.
maligna di cellule corporee. Spes-
so il cancro è chiamato anche «tu-       Benigno o maligno?
more». Un tumore è un accumu-            I tumori benigni, crescendo, com-
lo patologico di cellule che può         primono i tessuti sani, ma non li
essere di natura benigna o mali-         infiltrano. Inoltre, i tumori benigni
gna. I tumori maligni sono spesso        non formano metastasi. Secondo la
designati anche con il termine di        loro localizzazione, anche i tumori
«neoplasie». Una neoplasia è una         benigni possono tuttavia provoca-
massa di nuova formazione, una           re seri disturbi dovuti alla compres-
neoformazione (dal greco neos =          sione di tessuti sani (per es. nervi) o
nuovo).                                  a stenosi di orifizi o condotti anato-
                                         mici (per es. vasi sanguigni).
Vi sono oltre duecento tipi diver-
si di cancro. Si opera una distin-       Vi sono tumori benigni che, con
zione tra tumori solidi, che origi-      il tempo, possono evolvere in tu-
nano dalle cellule di un organo e        mori maligni. I polipi intestinali
che formano una massa di cellu-          ne sono un esempio. Si tratta di
le (nodulo), e malattie del sistema      escrescenze sulla superficie della
sanguigno e linfatico (per es. leu-      mucosa intestinale che possono
cemie). Una leucemia può manife-         precedere la comparsa di un can-
starsi, per esempio, attraverso un       cro dell’intestino.

6
I tumori maligni, invece, s’infil-       la propria morte. Tuttavia, può ac-
trano nei tessuti adiacenti, dan-        cadere che tali meccanismi falli-
neggiandoli. Inoltre, essi formano       scano e che le cellule danneggiate
nuovi vasi sanguigni per approvvi-       (mutate) riescano a moltiplicarsi
gionarsi di sostanze nutritive.          liberamente. Tali cellule prolifera-
                                         no in modo incontrollato e si ac-
Le cellule cancerose possono rag-        cumulano fino a formare un nodu-
giungere i linfonodi e altri organi      lo, un tumore.
attraverso i vasi linfatici e sangui-
gni, e formarvi metastasi. Di so-        Dimensioni inimmaginabili
lito, è possibile stabilire da quale     Un tumore con un diametro di un
organo e da quale tipo di cellula        centimetro è costituito da milioni
derivino le metastasi.                   di cellule. Gli sono occorsi presu-
                                         mibilmente diversi anni per rag-
Tutto ha inizio nella cellula            giungere tale grandezza. In altre
I tessuti e gli organi che formano       parole: un tumore non insorge
il nostro corpo sono costituiti da       dall’oggi al domani. La sua veloci-
milioni di cellule. Il nucleo cellula-   tà di crescita può variare secondo
re racchiude il piano di costruzio-      il tipo di cancro.
ne dell’essere vivente: il patrimo-
nio genetico (genoma) con i suoi         Cause
cromosomi e geni; esso è compo-          Le malattie oncologiche sono da
sto dal DNA (acido desossiribonu-        ricondurre a mutazioni del patri-
cleico), il materiale portatore del      monio genetico delle cellule. Al-
messaggio genetico.                      cuni dei fattori che favoriscono tali
                                         mutazioni e che giocano un ruolo
La divisione cellulare dà origine        nell’insorgenza del cancro sono:
a nuove cellule, assicurando co-         • il naturale processo d’invec
sì il ricambio cellulare. Il patrimo-       chiamento;
nio genetico può subire dei danni        • lo stile di vita (alimentazione
se, durante il processo di divisione        poco equilibrata, attività fisica
cellulare, si verificano degli errori       insufficiente, fumo, alcol, ecc.);
oppure per tante altre cause. Nor-       • influssi esterni (per es. virus,
malmente le cellule sono in gra-            sostanze nocive, fumo, raggi
do di riconoscere e riparare i dan-         UV);
ni subiti oppure di programmare          • fattori ereditari e genetici.

                                                      Il melanoma cutaneo     7
Vi sono fattori di rischio influen-     te, con il tempo e l’avanzare dell’e-
zabili e fattori di rischio non in-     tà, si accumulano gli errori nel pa-
fluenzabili. Si stima che all’incirca   trimonio genetico che potrebbero
un terzo delle malattie oncologi-       dare origine a una malattia onco-
che potrebbero essere evitate eli-      logica. Con l’età aumenta quindi
minando fattori di rischio come il      il rischio di ammalarsi di cancro.
tabacco o l’alcol. Le altre malattie    Poiché nella nostra società l’aspet-
oncologiche sono da ricondurre a        tativa media di vita è in aumento,
fattori di rischio non modificabili o   si assiste a un incremento dei casi
sconosciuti.                            di cancro.

In generale, sono molteplici i fat-     Stile di vita
tori che concorrono all’insorgenza      Lo stile di vita è modificabile. In al-
del cancro. Nel caso singolo, in-       tre parole, è possibile modificare le
vece, spesso non è possibile indi-      proprie abitudini in fatto di fumo,
viduare con esattezza i fattori che     alcol, alimentazione e movimen-
hanno causato la malattia.              to. Vivendo in modo sano, si può
                                        quindi ridurre il proprio rischio di
Invecchiamento                          ammalarsi di alcuni tipi di cancro.
Il naturale processo d’invecchia-
mento favorisce l’insorgenza di         Influssi esterni
malattie oncologiche. La maggior        A taluni influssi esterni, come per
parte dei tipi di cancro sono tanto     esempio le polveri sottili, siamo
più frequenti quanto più avanza-        esposti involontariamente. Le no-
ta è l’età. Suppergiù il 90 percento    stre possibilità di mettercene al
delle malattie oncologiche insor-       riparo sono assai limitate. Da tal
gono in persone che hanno supe-         altri influssi esterni, invece, pos-
rato i 50 anni di età.                  siamo salvaguardarci, per esem-
                                        pio attraverso la protezione solare
Di norma, la divisione cellulare e      contro i raggi UV o le vaccinazioni
i meccanismi di riparazione si svol-    contro i virus che favoriscono l’in-
gono correttamente. Ciononos­tan­-      sorgenza del cancro.

8
Fattori genetici                       Nessuno può mettersi completa-
Si stima che da cinque a dieci pa-     mente al riparo dal cancro. Pos-
zienti oncologici su cento presen-     sono ammalarsi di cancro sia le
tano un’alterazione del patrimonio     persone che conducono una vita
genetico che accresce il rischio di    sana, sia le persone con compor-
contrarre il cancro e la cui natura    tamenti a rischio. Inoltre, di cancro
ereditaria può essere accertata. In    ci si può ammalare a qualsiasi età.
tali casi si parla di «tumori eredi-   Che una persona si ammali di can-
tari». Le persone con una presunta     cro oppure no, in parte, è anche
o accertata predisposizione al can-    una questione di casualità o di de-
cro dovrebbero poter beneficiare       stino. In ogni caso, una diagnosi di
di una consulenza genetica. Non è      cancro comporta indiscutibilmen-
possibile influire sulla predisposi-   te un carico emotivo importante.
zione stessa, ma alcuni tipi di can-
cro possono essere diagnosticati       L’opuscolo intitolato «Quando an-
precocemente oppure prevenuti          che l’anima soffre» (vedi p. 58) del-
con misure profilattiche.              la Lega contro il cancro si sofferma
                                       sugli aspetti psicologici della ma-
Perché io?                             lattia, suggerendo possibili moda-
È possibile che si stia chieden-       lità di gestione degli stati d’animo
do perché il cancro abbia colpito      ad essa legati.
proprio Lei. Forse si domanda fra
l’altro: «Che cosa ho sbagliato?».
È più che normale porsi tali inter-
rogativi ed essere colti dallo sgo-
mento o dalla rabbia. Le cause che
portano all’insorgenza di una ma-
lattia oncologica sono molto com-
plesse e difficili da capire anche
per gli specialisti.

                                                   Il melanoma cutaneo     9
Come si forma un tumore
Esempio: un carcinoma che trae origine da tessuti epiteliali di rivestimento

     Il tumore incomincia a svilupparsi nel tessuto sano.

     Tumore maligno                                            Tessuto sano

     Il tumore si infiltra nei tessuti adiacenti. Attraverso i vasi sanguigni
     (in rosso/blu) e linfatici (in verde), le cellule tumorali si diffondono
     in altri organi dove formano metastasi.

     Cellule tumorali
                                                              Vasi sanguigni
     Vasi linfatici
                                                             Cellule tumorali

10
La pelle e le sue funzioni

La pelle è l’organo più grande          Epidermide
dell’uomo. Negli adulti si estende      L’epidermide è costituita:
su una superficie di circa 1,5–2 m2.    • da diversi strati. Nello strato
                                           basale le cellule si dividono,
Funzioni della pelle                       formando continuamente nuo-
La pelle assolve vari compiti:             ve generazioni di cellule che
• regola la temperatura corporea;          spingono verso la superficie
• protegge l’organismo dalla per-          le generazioni precedenti. Nel-
  dita di liquidi;                         la loro migrazione verso l’alto,
• è un organo di contatto e di             le cellule attraversano diver-
  senso;                                   se fasi di sviluppo per trasfor-
• protegge il corpo da influssi            marsi infine in squame cornee
  ambientali quali il freddo, il cal-      che si staccano dall’epidermide
  do, gli agenti chimici, i germi,         (desquamazione). Questo con-
  o i raggi UV (vedi p. 16);               tinuo rinnovamento della pelle
• con l’aiuto dei raggi solari pro-        dura da tre a quattro settimane
  duce la vitamina D (importante           per ogni ciclo;
  per la formazione e la conserva-      • principalmente da cheratinociti,
  zione delle ossa e dei denti);           che producono la cheratina;
• è responsabile della difesa           • da melanociti (cellule pigmenta-
  dell’organismo e dell’attivazio-         te), che producono la melanina,
  ne del sistema immunitario.              il pigmento che conferisce alla
                                           pelle la sua colorazione e ci pro-
Struttura della pelle                      tegge parzialmente dai raggi UV;
La pelle è costituita da vari strati,   • da cellule di Langerhans, che
che dall’esterno all’interno sono:         fanno parte del sistema immu-
• l’epidermide;                            nitario.
• il derma;
• la sottocute.                         Derma
Lo spessore degli strati cutanei        Nel derma, composto da un tessu-
varia. L’epidermide, ad esempio,        to connettivo elastico e fibroso, si
misura 0,04 mm sulle palpebre e         trovano cellule immunitarie, fibre
1,5 mm sotto la pianta del piede.       nervose, vasi linfatici e sanguigni,
Il derma e la sottocute sono più        ghiandole sudoripare e sebacee e
spessi.                                 anche i follicoli piliferi.

                                                    Il melanoma cutaneo    11
Ipoderma
L’ipoderma è un misto di tessuto
adiposo e tessuto connettivo las-
so ed è attraversato da vasi san-
guigni e nervi. È legata ai muscoli
sottostanti.

Struttura della pelle
a Epidermide                          f   Cellule pigmentate (melanociti)
b Derma                               g   Follicoli capillari
c Sottocute                           h   Capelli, peli
d Strato basocellulare                i   Ghiandola sebacea
   (membrana basale)                  k   Ghiandola sudoripara
e Strato spinoso

12
Il melanoma cutaneo

Il melanoma cutaneo rappresenta         • Il melanoma del tipo lentigo
la forma più pericolosa tra tutti i       maligna, abbreviato LMM.
tumori cutanei, in quanto può for-        Rappresenta il 10–15 % del
mare metastasi.                           totale dei melanomi e tipica-
                                          mente si sviluppa sul volto
Il melanoma è un cancro che viene         in età avanzata.
distinto dai tumori della pelle non     • Il melanoma acrale lentiggino-
pigmentati. Questo opuscolo for-          so (ALM). Costituisce l’1–3 % di
nisce informazioni sulla diagnosi         tutti i melanomi. Si presenta su
e sulla terapia del melanoma cu-          palmi delle mani e piante dei
taneo.                                    piedi e sotto le unghie.

Manifestazioni                          Circa il 5 % dei melanomi appar-
I melanomi sono causati dalla mol-      tiene a un tipo diverso dai quattro
tiplicazione incontrollata delle cel-   menzionati.
lule pigmentate (vedi p. 11). Sulla
pelle si presentano come macchie        Un melanoma si sviluppa nell’ar-
scure o nere. I melanomi possono        co di diversi mesi o anni. Se viene
svilupparsi da nei esistenti (mac-      diagnosticato in uno stadio preco-
chie pigmentate) oppure ex no-          ce, le probabilità di guarigione so-
vo in qualunque punto della pel-        no buone.
le, per esempio sulla testa, sulle
gambe, sul ventre, ma anche nella
regione genitale o sotto le unghie
dei piedi o delle mani. In casi più
rari possono formarsi dei melano-
mi anche sulle mucose, sulle me-
ningi o negli organi interni.
                                         Tumori della pelle non
I diversi tipi di melanoma               melanoma
• Il melanoma a diffusione super-        Maggiori informazioni sui tumo-
   ficiale, abbreviato SSM. Questa       ri della pelle diversi dal melano-
   forma costituisce circa il 70 %       ma e sui relativi stadi precursori
   di tutti i melanomi.                  sono disponibili nell’opuscolo
• Il melanoma nodulare, abbre-           dedicato della Lega contro il
   viato NM. Rappresenta circa il        cancro (vedi p. 58).
   15 % di tutti i melanomi.

                                                    Il melanoma cutaneo   13
14
Alcuni tipi di melanoma

Melanoma a diffusione     Melanoma nodulare           Melanoma del tipo lentigo
superficiale                                          maligna

Metastasi                               Le metastasi a distanza
I melanomi possono formare meta-        Esse si formano quando un mela-
stasi, che i medici distinguono tra     noma invade il derma e le cellule
metastasi locali e metastasi a di-      cancerose si diffondono attraverso
stanza.                                 i vasi linfatici e sanguigni in altri or-
                                        gani, per esempio nei polmoni, nel-
Le metastasi locali                     le ossa, nel fegato o nel cervello,
Esse si manifestano nelle imme-         dove formano metastasi. Se il me-
diate vicinanze del melanoma. Si        lanoma ha generato metastasi a di-
distingue tra:                          stanza, il cancro è in stadio avan-
• metastasi satellite: si manifesta-    zato. Ciò significa che solitamente
  no nel raggio di 2 cm attorno al      non è più possibile una guarigione
  tumore;                               completa. Tuttavia, nella maggior
• metastasi in transito: distan-        parte dei casi si può arrestare tem-
  ti oltre 2 cm dal melanoma. Si        poraneamente la malattia.
  trovano tra il melanoma e il lin-
  fonodo più vicino;                    Il melanoma in cifre
• micrometastasi: metastasi nei         In Svizzera ogni anno circa 2700
  linfonodi, grandi da 0,2 a 2 mil-     persone si ammalano di melano-
  limetri;                              ma e circa 330 muoiono per le con-
• macrometastasi: metastasi nei         seguenze della malattia.
  linfonodi, più grandi di 2 milli-
  metri.                                Uomini e donne sono colpiti con la
                                        stessa frequenza. Il melanoma può
                                        fare la sua comparsa anche nei più
                                        giovani: al momento della diagno-
                                        si, quasi un quarto delle persone
                                        colpite ha meno di 50 anni.

                                                     Il melanoma cutaneo          15
Possibili cause e rischi                  • tipo di pelle chiaro che non
                                            si abbronza o solo lentamen-
Raggi ultravioletti (raggi UV)              te (ridotta pigmentazione della
I raggi solari sono formati da rag-         pelle);
gi visibili (la luce), raggi infrarossi   • scottature solari;
(che sono percepiti come calore) e        • sistema immunitario indebolito,
da raggi ultravioletti (che non so-         per esempio dopo un trapianto
no né visibili, né percettibili). La        d’organo.
maggior parte della radiazione UV
viene assorbita dallo strato d’ozo-       Alterazioni cutanee sospette
no. Una parte (raggi UVA e UVB)           Circa un terzo dei melanomi ori-
riesce tuttavia a raggiungere la su-      gina da una macchia pigmentata
perficie terrestre. Questi raggi pos-     (neo).
sono danneggiare il DNA delle cel-
lule cutanee e aumentare il rischio       Se una macchia pigmentata si dif-
di cancro della pelle.                    ferenzia nettamente dalle altre per
                                          forma e colore, è opportuno far-
Solarium                                  si visitare da un dermatologo. Lo
I raggi UV prodotti nei solarium          stesso vale per una macchia pig-
rappresentano, in aggiunta ai rag-        mentata vecchia o nuova che è in
gi UV naturali, un’ulteriore solleci-     rilievo, cresce rapidamente o è du-
tazione della pelle. Essi aumentano       ra al tatto.
il rischio di sviluppare tumori cuta-
nei e accelerano il processo di in-       Nell’autoesame regolare della pelle
vecchiamento della pelle.                 è utile seguire la regola dell’ABCD.

Altri fattori di rischio oltre ai raggi
UV sono:
• più di 100 nei o macchie pig-
  mentate sul corpo;                       Per saperne di più …
• presenza di melanoma in fami-            … sul rischio di cancro della
  glia, soprattutto nei parenti di         pelle, sulle misure di prote-
  primo grado (genitori, fratelli e        zione, sull’autoesame della
  sorelle, figli);                         pelle e sulla diagnosi precoce,
• precedenti tumori della pelle;           consulti l’opuscolo «Protezione
• albinismo (assenza di formazio-          solare» (vedi p. 58).
  ne di melanina);

16
La regola dell’ABCD
     Macchia pigmentata innocua   Macchia pigmentata sospetta
                          A = Asimmetria
    forma regolare,                           forma irregolare,
        simmetrica                            asimmetrica

                                   B = Bordi
     bordi regolari,                                     bordi frastagliati,
      ben delineati                                      non ben delineati

                                  C = Colore
        colorazione                                      colorazione
         omogenea                                        non omogenea,
                                                         a chiazze

                                 D = Dinamica
        non cambia                                       si modifica
                                                         (dimensione,
                                                         colore, forma,
                                                         spessore)

Alterazioni cutanee                       Il dermatologo valuterà se si tratta
Un melanoma si sviluppa lenta-            di un’alterazione benigna oppure
mente, spesso nell’arco di diversi        di un cancro della pelle.
mesi o anni.
                                          Importante
Specialmente le persone che han-          Se ha la sensazione che una mac-
no un rischio più elevato di cancro       chia pigmentata (neo) sia cambia-
della pelle dovrebbero esaminare          ta, non esiti a mostrarla a un me-
la propria pelle alla ricerca di mo-      dico.
difiche visibili e percettibili al tat-
to, per individuare precocemente
alterazioni cutanee.

                                                      Il melanoma cutaneo      17
Esami e diagnosi

In caso di alterazioni cutanee so-      Esame della pelle, prelievo
spette, il dermatologo prescriverà      e analisi del tessuto
diversi esami. Spesso non vengo-        • Il dermatologo esaminerà
no eseguiti tutti gli esami descritti      attentamente la pelle, in par-
di seguito.                                ticolare macchie pigmentate,
                                           noduli o altre alterazioni del
Anamnesi (storia clinica del               colore della pelle.
paziente)                               • Le alterazioni cutanee sospet-
Alla prima visita, il dermatologo          te verranno analizzate per mez-
eseguirà un’anamnesi dettagliata,          zo di un microscopio speciale,
ossia porrà domande:                       chiamato «dermatoscopio» o
• sui Suoi disturbi;                       «microscopio con luce polariz-
• sul momento in cui ha notato             zata».
   l’alterazione cutanea;               • Se un’alterazione cutanea pre-
• sull’alterazione cutanea, chie-          senta caratteristiche sospette,
   dendo se l’aspetto è cambiato           verrà asportata sotto anestesia
   da quando l’ha scoperta;                locale (biopsia escissionale).
• sui fattori di rischio;               • Il campione di tessuto preleva-
• sulle malattie precedenti;               to verrà analizzato in laborato-
• sui farmaci che assume;                  rio per determinare se si tratta
• su eventuali casi di cancro in           di un melanoma oppure no.
   famiglia;                            • Il medico tasterà inoltre i lin-
• sul Suo lavoro e sulla Sua               fonodi e le vie linfatiche circo-
   situazione di vita.                     stanti.

Analisi con il dermatoscopio

18
Caratteristiche del melanoma             Analisi del sangue
Per la pianificazione della terapia è    Un melanoma non può essere dia-
importante conoscere più caratte-        gnosticato con un’analisi del san-
ristiche possibili del melanoma. Il      gue. Con quest’esame è possibile
tessuto asportato viene analizzato       solo rilevare parametri che suggeri-
per determinare:                         scono la presenza di un melanoma.
• il tipo di melanoma (vedi p.
   13);                                  Diagnostica per immagini
• lo spessore (in mm) del mela-          La diagnostica per immagini con-
   noma (Breslow, vedi p. 21);           sente di determinare se sono in-
• la velocità di mitosi delle cellu-     teressati linfonodi o se sono pre-
   le cancerose, ovvero la velocità      senti metastasi in altri organi. I
   alla quale si moltiplicano;           risultati degli esami sono impor-
• se le cellule tumorali presenta-       tanti per la scelta della terapia.
   no mutazioni genetiche. Circa
   un melanoma su due esibisce           Gli esami di diagnostica per im-
   una mutazione del gene BRAF,          magini che possono essere pre-
   più raramente si registra-            scritti sono i seguenti:
   no mutazioni dei geni MEK1,           • l’ecografia, per rilevare alterazio-
   NRAS e c-KIT;                            ni negli organi o nei linfonodi;
• inoltre, nel sangue si ricercano       • una radiografia dei polmoni,
   molecole speciali, i cosiddetti          che può indicare la presenza di
   «marker tumorali».                       metastasi nei polmoni o nelle
                                            ossa della cassa toracica;
Ulteriori esami                          • la tomografia computerizzata
Il dermatologo La informerà detta-          (TC), la tomografia a risonan-
gliatamente sui risultati dell’anali-       za magnetica (MRT) e la tomo-
si dei tessuti e sui passi successivi.      grafia a emissione di positroni
Non esiti a porre domande in qua-           (PET) sono procedure che con-
lunque momento durante il collo-            sentono di esaminare tutto il
quio.                                       corpo per rilevare se il melano-
                                            ma ha formato metastasi, per
Spesso, prima di pianificare la te-         esempio nell’addome, nel tora-
rapia, i medici propongono ulterio-         ce, nel bacino o nel cervello. La
ri esami.                                   PET viene generalmente com-
                                            binata con una TC (PET-TC);
                                         • la scintigrafia dello scheletro
                                            consente di individuare meta-
                                            stasi nelle ossa.

                                                     Il melanoma cutaneo     19
Esame del linfonodo sentinella           to una misura terapeutica, ma dia-
Il linfonodo sentinella è il linfono-    gnostica, che può aiutare il medico
do più vicino al melanoma. Quan-         a stabilire la frequenza dei control-
do le cellule cancerose migrano          li e le terapie da seguire.
dal melanoma, spesso invadono
il linfonodo sentinella. Per deter-      Per determinare dove si trova il lin-
minare se nel linfonodo sentinel-        fonodo sentinella, si esegue una
la sono presenti cellule di melano-      scintigrafia linfatica.
ma, viene effettuato un prelievo di
una piccola porzione di tessuto da       Linfoscintigrafia
esaminare in laboratorio. In alcuni      La linfoscintigrafia (scintigrafia lin-
casi si asporta ed esamina l’intero      fatica) è una procedura di diagno-
linfonodo sentinella.                    stica per immagini che permette di
                                         visualizzare i vasi linfatici nell’area
Se nel linfonodo sentinella non si       circostante il tumore. Per eviden-
individuano cellule di melanoma,         ziarli viene somministrato un co-
probabilmente il tumore non ha           lorante radioattivo nella sottocute
ancora formato metastasi in altri        intorno al melanoma.
organi.
                                         Il colorante viene trasportato dalla
Il linfonodo sentinella viene esa-       linfa e si accumula nei linfonodi.
minato a partire da uno spessore         Dopo la somministrazione si ac-
del melanoma di 1 mm, o anche            quisiscono immagini con una te-
già quando il melanoma è spesso          lecamera speciale per individuare
tra 0,75 e 1 mm e la persona col-        l’ubicazione del linfonodo senti-
pita ha meno di 40 anni e/o pre-         nella.
senta altri fattori di rischio. Uno di
questi, per esempio, può essere          I farmaci radioattivi impiegati ven-
un’elevata velocità di mitosi (ve-       gono poi eliminati con l’urina o con
di p. 19).                               le feci. Il carico di radiazioni non è
                                         superiore a quello di una radiogra-
L’esame del linfonodo sentinella         fia. L’unica cosa che il paziente può
aiuta a determinare lo stadio della      sentire è la puntura per l’iniezione
malattia (vedi p. 24). Non è pertan-     del colorante radioattivo.

20
Passi successivi                          Il melanoma viene classificato
• Se la biopsia del linfonodo sen-        in base allo spessore del tumore
  tinella non rivela metastasi,           (scala di Breslow) e alla classifica-
  non vengono rimossi linfonodi.          zione TNM.
• Se invece nel linfonodo senti-
  nella sono presenti metasta-            Spessore del tumore secondo
  si, si procede all’asportazione         Breslow
  chirurgica dell’intero linfonodo        Lo spessore del tumore secondo
  sentinella.                             Breslow è un fattore importante
• Nel caso in cui si riscontrino          per valutare il decorso della ma-
  metastasi in linfonodi diversi          lattia.
  dal linfonodo sentinella, si pro-
  cede a una linfadenectomia,             Indica, in millimetri, fino a quale
  ossia l’asportazione di tutti i         profondità il melanoma ha infil-
  linfonodi interessati.                  trato la pelle. Secondo la classi-
                                          ficazione di Breslow, i melanomi
                                          piccoli hanno uno spessore pari o
Stadi della malattia                      inferiore a 1 mm, mentre i melano-
                                          mi grandi superano i 4 mm.
Per disporre di tutti gli esiti degli
esami occorre spesso attendere            In linea di principio:
giorni, a volte addirittura settima-      • più un melanoma è sottile,
ne. In questo lasso di tempo dovrà           meglio può essere trattato;
portare pazienza. Chieda al Suo           • più un melanoma è spesso,
medico quali sono le tempistiche             meno facilmente può essere
stimate per la ricezione dei risultati.      trattato.

In base agli esiti degli esami è pos-     Classificazione TNM
sibile determinare la severità del-       Il sistema TNM dell’Unione inter-
la malattia e valutare la diffusione      nazionale contro il cancro (UICC)
nell’organismo. Questa valutazione        è impiegato per classificare un tu-
si chiama «stadiazione» (in inglese       more in base alla sua estensione,
staging) e permette ai medici di pia-     all’interessamento dei linfonodi e
nificare i trattamenti da seguire.        alle metastasi.

                                                      Il melanoma cutaneo    21
Classificazione TNM del melanoma (8ª edizione, 2017)

 T     La lettera T sta per «tumore»; l’estensione (il volume) del tumo-
       re viene espressa in cifre da 0 a 4. Più elevata è la cifra, più il
       tumore è esteso o maggiori sono le sue dimensioni. In detta-
       glio significa:

 Tis   Tumore in situ, limitato all’epidermide.

 T1    Lo spessore del melanoma non supera 1 mm
       T1a    spessore pari o inferiore a 0,8 mm, senza ulcerazione*
       T1b    spessore pari o inferiore a 0,8 mm con ulcerazione*,
              oppure superiore a 0,8 mm, ma non oltre 1,0 mm, con o
              senza ulcerazione*

 T2    Il melanoma ha uno spessore maggiore di 1 mm, ma non supera
       i 2 mm
       T2a    senza ulcerazione*
       T2b    con ulcerazione*

 T3    Lo spessore del melanoma è compreso tra 2 e 4 mm
       T3a    senza ulcerazione*
       T3b    con ulcerazione**

 T4    Il melanoma ha uno spessore superiore a 4 mm
       T4a    senza ulcerazione*
       T4b    con ulcerazione*

* Per «ulcerazione» si intende che la superficie del tumore non è più intatta.

22
N    La lettera N sta per «linfonodi» (dal latino nodus).

N0   I linfonodi prossimali non presentano metastasi.

N1   Metastasi in un singolo linfonodo regionale o metastasi regio-
     nali intralinfatiche senza metastasi dei linfonodi regionali
     N1a    micrometastasi (visibili solo al microscopio)
     N1b    macrometastasi (visibili a occhio nudo)
  N1c       metastasi satellite o in transito senza metastasi dei
		          linfonodi regionali.

N2   Metastasi in 2 o 3 linfonodi regionali o metastasi regionali
     intralinfatiche con metastasi dei linfonodi regionali
     N2a    micrometastasi
     N2b    macrometastasi
  N2c       metastasi satellite o in transito con metastasi dei
		          linfonodi regionali.

N3   Metastasi in 4 o più linfonodi regionali o fusione di linfonodi
     regionali metastatici o metastasi satellite o in transito con
     metastasi dei linfonodi regionali in 2 o più linfonodi regionali
     N3a		micrometastasi
     N3b		macrometastasi
     N3c		 metastasi satellite o metastasi in transito con due o più
       		 metastasi dei linfonodi regionali.

M    La lettera M sta per «metastasi» in altri organi, dette anche
     «metastasi a distanza».

M0   Non vi sono metastasi a distanza.

M1   Vi sono metastasi a distanza:
     M1a nella pelle, nei tessuti molli o nei linfonodi oltre i
         linfonodi regionali
     M1b nei polmoni
     M1c in altre sedi (per es. ossa, fegato), tranne il sistema
         nervoso centrale
     M1d metastasi nel sistema nervoso centrale.

                                                 Il melanoma cutaneo    23
Stadiazione                               Stadio II
Nei melanomi, la stadiazione TNM          Non sono interessati linfonodi e
comprende cinque stadi (0-IV). Più        non sono riconoscibili metastasi.
è alta la cifra, più è avanzato lo sta-
dio della malattia.                       È suddiviso nei sottostadi seguenti.
                                          Stadio IIA:
Stadio 0 (zero)                           • T2b: il melanoma ha uno spes-
Melanoma in situ: sono presenti             sore tra 1 e 2 millimetri, con
cellule cancerose soltanto nell’e-          ulcerazione.
pidermide. Il melanoma non si è           • T3a: il melanoma ha uno spes-
esteso in profondità, ossia negli           sore tra 2 e 4 millimetri, senza
strati inferiori della pelle.               ulcerazione.

Stadio I                                  Stadio IIB:
Nello stadio I il tumore presenta         • T3b: il melanoma ha uno spes-
uno spessore inferiore a 2 millime-         sore tra 2 e 4 millimetri, con
tri, non sono interessati linfonodi e       ulcerazione.
non sono presenti metastasi.              • T4a: il melanoma ha uno spes-
                                            sore superiore a 4 millimetri,
Lo stadio I è suddiviso in due sot-         senza ulcerazione.
tostadi.
Stadio IA:                                Stadio IIC:
• T1a: il melanoma ha uno spes-           • T4b: il melanoma ha uno spes-
  sore massimo di 0,8 millimetri,           sore superiore a 4 millimetri,
  senza ulcerazione.                        con ulcerazione.
Stadio IB:
• T1b: il melanoma ha uno spes-           Stadio III
  sore massimo di 0,8 millimetri          Lo stadio III comprende melanomi
  con ulcerazione, oppure mag-            di qualsiasi spessore in cui si rile-
  giore di 0,8 millimetri, ma non         vano metastasi nei linfonodi o me-
  superiore a 1 millimetro, con o         tastasi satellite e/o in transito (vedi
  senza ulcerazione.                      p. 15). Non vi sono tuttavia meta-
• T2a: il melanoma ha uno spes-           stasi a distanza.
  sore massimo di 2 millimetri,
  senza ulcerazione.

24
È suddiviso nei sottostadi seguenti.    Stadio IV
Stadio IIIA:                            Lo stadio IV include melanomi di
• T1a, T1b, T2a e N1a, N2a: il          qualsiasi spessore, con interessa-
  melanoma ha uno spessore              mento dei linfonodi e metastasi in
  massimo di 2 millimetri e pre-        altri organi (metastasi a distanza).
  senta al massimo micrometa-
  stasi in non più di 3 linfonodi.      Si rivolga al Suo medico …
                                        … per qualsiasi domanda sullo
Stadio IIIB:                            spessore dei tumori secondo Bre-
• T1a, T1b, T2a e N1b, N1c, N2a,        slow e sulla stadiazione secondo la
  N2b, N2c: il melanoma ha uno          classificazione TNM.
  spessore massimo di 2 millime-
  tri e presenta al massimo meta-
  stasi satellite e/o in transito con
  metastasi dei linfonodi regionali;
• T1b-T4b e N1a, N1b, N2a, N2b,
  N2c: melanomi di qualsiasi spes-
  sore con al massimo metastasi
  satellite e/o in transito con meta-
  stasi dei linfonodi regionali.

Stadio IIIC:
• T1b-T4b e N1b, N2b: melano-
  mi di qualsiasi spessore con
  al massimo macrometastasi in
  non più di 3 linfonodi;
• tutti gli stadi T e N3: melanomi
  di qualsiasi spessore, con inte-
  ressamento di 4 o più linfono-
  di prossimali o con un qualsia-
  si numero di metastasi satellite
  o in transito con metastasi dei
  linfonodi regionali in 2 o più
  linfonodi o fusione di linfonodi
  regionali metastatici.

                                                    Il melanoma cutaneo   25
La terapia del melanoma

Per il melanoma sono disponibili di-     Margine di sicurezza
verse opzioni di trattamento:            In un primo tempo si asporta il me-
• operazione;                            lanoma (escissione). Il tessuto tu-
• farmaci (immunoterapia, tera-          morale prelevato viene colorato e
  pia mirata, chemioterapia);            analizzato microscopicamente in la-
• radioterapia.                          boratorio.

L’obiettivo della terapia è elimina-     Se in laboratorio si osserva che mi-
re completamente o nel modo più          croscopiche propaggini del tumore
completo possibile il melanoma.          raggiungono il bordo del taglio, si
Le terapie sono applicate singolar-      esegue un secondo intervento chi-
mente oppure possono essere com-         rurgico per asportare le propaggini
binate, nello stesso tempo o in suc-     tumorali residue, fino a ottenere un
cessione.                                margine di sicurezza nel tessuto sa-
                                         no sufficientemente grande.
Per maggiori informazioni su quale
terapia scegliere vada a pagina 36.      Chi esegue l’operazione?
                                         Gli interventi minori vengono ese-
                                         guiti dal dermatologo stesso, quel-
Operazione                               li maggiori in collaborazione con
                                         ­chirurghi di altre discipline specia-
Se il melanoma non ha ancora for-         listiche.
mato metastasi, il metodo tera-
peutico principale è l’intervento        Negli interventi più grandi, per
chirurgico, che ha per obiettivo l’a-    esempio, la ferita viene chiusa con
sportazione completa del melano-         un lembo di pelle adiacente (plasti-
ma con un margine di sicurezza           ca con lembo).
nel tessuto sano. Le dimensioni del
margine di sicurezza dipendono dal-      Si cerca di richiudere la ferita in ma-
lo spessore e dalla localizzazione del   niera tale che la cicatrice in segui-
melanoma.                                to non comprometta la funzionali-
                                         tà della zona interessata. A seconda
Se il melanoma può essere aspor-         della zona del corpo colpita, nell’in-
tato con un margine di sicurezza         tervento sono pertanto coinvolti an-
sufficientemente grande, si parla di     che otorinolaringoiatri, chirurghi
«resezione R0». La resezione R0 è        della mano o chirurghi plastici ed
importante per prevenire la ricom-       estetici.
parsa del tumore (recidiva).

26
Possibili conseguenze                   La terapia medicamentosa ha un
dell’intervento                         effetto sistemico, ovvero i medi-
Dopo l’operazione possono restare       camenti giungono attraverso i va-
cicatrici visibili.                     si sanguigni in tutto l’organismo.
                                        Al contrario, la radioterapia agisce
Può anche succedere che vengano         localmente.
lesi tendini, muscoli o nervi, com-
promettendo temporaneamente la          Per la terapia dei melanomi pos-
sensibilità o il movimento.             sono essere impiegati tre diversi
                                        gruppi di medicamenti:
Se durante l’intervento sono stati      • immunoterapia;
compromessi o recisi vasi linfatici,    • terapie mirate;
può formarsi un linfedema (rigon-       • chemioterapia.
fiamento), che può tuttavia essere
trattato con linfodrenaggi o bendag-    Immunoterapia
gi speciali. Per maggiori informazio-   Le immunoterapie sono farmaci
ni sul trattamento dei linfedemi con-   che attivano o stimolano il siste-
sulti l’opuscolo tematico della Lega    ma immunitario a combattere le
contro il cancro (vedi p. 57).          cellule cancerose.

Operazione in caso di metastasi         Come agiscono i farmaci?
Se possibile, durante l’intervento      Le immunoterapie sono farmaci
chirurgico vengono rimosse anche        che attivano o sostengono il siste-
le metastasi.                           ma immunitario nella lotta contro
                                        il cancro. Alcuni farmaci marcano
                                        le cellule cancerose in modo che le
Terapie medicamentose                   cellule immunitarie le riconoscano
                                        e le aggrediscano. Altri medica-
La terapia medicamentosa vie-           menti stimolano il sistema immu-
ne attuata in particolare quando il     nitario per attivare una reazione di
melanoma si è diffuso nell’organi-      difesa contro le cellule cancerose.
smo (metastasi). Può tuttavia ac-
cadere che, nei tumori con spes-        Le immunoterapie sono spes-
sore molto grande, anche dopo           so impiegate dopo un intervento
l’asportazione completa delle me-       chirurgico (adiuvanti). Entrano in
tastasi, il medico raccomandi una       considerazione come prima tera-
terapia medicamentosa per pre-          pia soltanto se il melanoma non
venire la ricomparsa della malat-       può essere rimosso chirurgica-
tia (recidiva).                         mente.

                                                    Il melanoma cutaneo   27
Inibitori dei checkpoint immunitari        ri dei checkpoint, evitando che le
Il sistema immunitario possie-             cellule T vengano disattivate dalle
de diversi tipi di cellule, tra cui le     cellule cancerose. Le cellule T pos-
cosiddette «cellule T». Queste an-         sono così riconoscere e annienta-
nientano gli agenti patogeni estra-        re le cellule cancerose.
nei, tra cui i virus.
                                           Anticorpi monoclonali
Sulla superficie di ogni cellula sa-       Contro il melanoma, come inibito-
na o malata sono presenti deter-           ri dei checkpoint immunitari ven-
minati recettori che regolano la           gono impiegati anticorpi monoclo-
risposta immunitaria, i cosiddetti         nali che si legano ai recettori PD-1
«checkpoint immunitari».                   o CTLA-4. Le cellule che esprimo-
                                           no una di queste proteine sulla lo-
I checkpoint delle cellule T vengo-        ro superficie e si legano agli anti-
no attivati dalle altre cellule dell’or-   corpi vengono aggredite e uccise.
ganismo. È il segnale che non de-
vono intraprendere alcuna difesa           Somministrazione
di carattere immunitario, ossia            Gli anticorpi monoclonali sono
non devono distruggere la cellula          somministrati per infusione, spes-
in questione in quanto sana.               so a scadenze di due – quattro set-
                                           timane, e hanno un effetto di lunga
Le cellule cancerose sono anch’es-         durata. Dopo un trattamento con
se cellule dell’organismo e anch’es-       farmaci inibitori dei checkpoint im-
se possono attivare i checkpoint           munitari, le cellule T sono in gra-
delle cellule T, impedendo di ri-          do di riconoscere e combattere le
conoscere una cellula cancerosa            cellule cancerose per mesi o anni.
come malata e quindi di passare
all’attacco immunologico.                  Nel melanoma, la terapia dei check­
                                           point immunitari può essere com-
I farmaci inibitori dei checkpoint         binata con una terapia mirata, una
immunitari si legano ai recetto-           radioterapia o una chemioterapia.

28
Effetti indesiderati                   Come agiscono i virus oncolitici?
A causa della terapia dei checkpoint   I virus vengono iniettati diretta-
immunitari, il sistema immunita-       mente nel tumore. Agiscono in
rio può attaccare anche cellule sa-    due modi diversi: si moltiplicano
ne. Principalmente per questo mo-      nelle cellule cancerose, portan-
tivo possono insorgere i seguenti      dole alla morte, e producono una
effetti collaterali:                   proteina che stimola il sistema im-
• eruzioni cutanee pruriginose;        munitario a distruggere le cellule
• diarrea;                             cancerose.
• stanchezza;
• in linea di principio può essere     Quando si esegue una terapia con
   coinvolto qualsiasi organo.         virus oncolitici?
                                       I virus oncolitici sono impiega-
Qualora comparissero questi o altri    ti contro melanomi non operabili
disturbi, informi subito il Suo me-    con metastasi locali o a distanza,
dico in modo da modificare la te-      ma non nelle ossa, nel cervello o
rapia e consentire agli organi inte-   nei polmoni.
ressati di riprendersi nuovamente.
                                       Il trattamento con i virus oncolitici
Gli effetti indesiderati regredisco-   è una terapia palliativa (vedi p. 39).
no al termine delle terapie. Mag-      Il suo scopo è rallentare l’avanza-
giori informazioni sulla gestione      mento della malattia o ridurre le
degli effetti indesiderati sono di-    dimensioni del melanoma e/o pre-
sponibili a pagina 42.                 venire metastasi.

Virus oncolitici                       Effetti indesiderati
Per il melanoma si può ricorre-        Tra gli effetti indesiderati si regi-
re a cosiddetti «virus oncolitici».    strano: stanchezza, febbre, nausea
Si tratta di una terapia vaccina-      e sintomi simili all’influenza.
le in cui viene iniettato un virus
dell’herpes simplex di tipo 1 ge-
neticamente modificato.

                                                   Il melanoma cutaneo     29
Terapie mirate                           Alcuni farmaci mirati inibiscono,
I principi attivi dei farmaci mirati     per esempio, le cascate di trasdu-
(in inglese targeted therapies) in-      zione del segnale che conducono
tervengono nel metabolismo del-          alla formazione di nuovi vasi san-
le cellule cancerose, distruggen-        guigni (angiogenesi) attraverso i
dole oppure frenando la crescita         quali il tumore si approvvigiona
del melanoma.                            di sangue. Altri interferiscono con
                                         l’azione di fattori di crescita o bloc-
Come agiscono le terapie mirate?         cano recettori implicati nella divi-
Sulla sua superficie o al suo in-        sione cellulare. In questo modo è
terno, ogni cellula umana presen-        possibile frenare la crescita di un
ta numerosi contrassegni biologi-        tumore o alterare il metabolismo
ci di vario tipo (recettori) ai quali    delle cellule tumorali, temporane-
si possono legare molecole, inne-        amente o in modo permanente.
scando una serie di reazioni chia-
mate «cascate di trasduzione del         Gli inibitori della tirosin-chinasi
segnale». Esse sono fondamentali         Gli inibitori della tirosin-chinasi
per la divisione e la morte cellula-     sono farmaci mirati che blocca-
re. Se le cascate di trasduzione del     no le cascate di trasduzione del
segnale sono disturbate, le cellule      segnale nella cellula tumorale e
possono degenerare e può insor-          in questo modo disturbano, ral-
gere il cancro. Può accadere, per        lentano o arrestano la crescita di
esempio, che una cellula continui        tumori. Questi medicamenti so-
a ricevere il segnale di dividersi,      no prescritti dal medico quando
senza mai ricevere nessun segna-         nelle cellule cancerose si riscon-
le che ne provochi la morte.             trano determinate alterazioni del
                                         patrimonio genetico (mutazioni).
I principi attivi dei farmaci mira-      Sono molto efficaci: nei pazien-
ti riconoscono i contrassegni bio-       ti con queste mutazioni genetiche
logici sulla superficie delle cellu-     possono bloccare la crescita delle
le tumorali e li bloccano in modo        cellule del melanoma e far regre-
specifico, al fine di impedire l’atti-   dire le metastasi. Nel melanoma,
vazione di cascate di trasduzione        la mutazione più frequente è lega-
del segnale.                             ta al gene BRAF. Sono note anche
                                         mutazioni di MEK, NRAS o c-KIT.

30
Per verificare se il paziente rispon-    Chemioterapia
derà alla terapia mirata, è neces-       Si tratta di una terapia con medica-
sario eseguire un’analisi geneti-        menti che danneggiano le cellule
ca delle cellule tumorali. Circa il      o ne inibiscono la crescita, i cosid-
50 per cento delle persone colpite       detti «citostatici» (dal greco kytos
presenta una mutazione del gene          = cellula e statikos = che ferma).
BRAF. Se non c’è una mutazione
di questo gene, la terapia mirata è      Esistono diversi tipi di citostati-
destinata a essere inefficace.           ci. A seconda del tipo di tumore
                                         e delle caratteristiche delle cellule
Effetti indesiderati                     tumorali vengono somministrati
Gli effetti indesiderati delle terapie   citostatici differenti o una combi-
mirate differiscono da un farmaco        nazione di farmaci.
all’altro. Spesso si registrano:
• stomatiti (infiammazioni delle         Come agisce una chemioterapia?
  mucose);                               Le cellule cancerose si divido-
• eruzioni cutanee o alterazioni         no rapidamente. Le chemiotera-
  della pelle quali screpolature         pie inibiscono la divisione delle
  o aumento incontrollato dello          cellule tumorali, impedendo che
  strato corneo;                         si moltiplichino. Riducendo o di-
• insufficienza cardiaca;                struggendo la massa tumorale o
• aumento della tendenza a san-          le metastasi, rallentano o arresta-
  guinare;                               no l’avanzamento della malattia.
• disturbi gastrointestinali.
                                         Una chemioterapia può tuttavia
L’équipe medica e infermieristica        dan­neggiare anche le cellule sane
La informerà dei possibili effetti       che si dividono velocemente, per
indesiderati legati ai farmaci as-       esempio le normali cellule che pro-
sunti. L’essenziale è che Lei segnali    ducono il sangue nel midollo osseo,
tempestivamente eventuali effetti        le cellule dei follicoli piliferi, quelle
collaterali all’équipe curante. Mol-     delle mucose (bocca, stomaco, in-
ti effetti secondari sono trattabili o   testino), gli spermatozoi e gli ovuli.
si risolvono nel corso della terapia
o una volta sospesi i farmaci.           Il danneggiamento delle cellule
                                         sane causa i possibili effetti colla-
                                         terali della chemioterapia. Spesso
                                         tuttavia le cellule sane riescono a
                                         riprendersi, cosicché gli effetti in-
                                         desiderati regrediscono dopo la fi-
                                         ne del trattamento.

                                                      Il melanoma cutaneo      31
Quando viene eseguita                  Quali sono gli effetti indesiderati
una chemioterapia?                     più frequenti di una chemioterapia?
Nel caso del melanoma, di solito si    Il Suo medico e il personale cu-
ricorre alla chemioterapia quando      rante La informeranno sui possi-
l’immunoterapia e la terapia mira-     bili effetti collaterali della chemio-
ta non hanno più effetto.              terapia e sapranno consigliarla su
                                       cosa fare per alleviarli. Molti effetti
Non è sempre possibile rimuove-        secondari sono trattabili con me-
re tutte le cellule cancerose con      dicamenti. La Sua équipe curante
un intervento chirurgico, poiché       La informerà in merito.
hanno già infiltrato i linfonodi o
formato metastasi. In questi casi      Gli effetti secondari che si manife-
il medico Le consiglierà una che-      stano in una persona, il momento
mioterapia.                            in cui essi sorgono e la loro intensi-
                                       tà dipendono dal tipo, dal dosaggio
Le chemioterapie sono impiegate        e dalla combinazione di farmaci.
anche come terapia palliativa (ve-
di p. 39). Se non è possibile opera-   Una chemioterapia può provocare
re, la chemioterapia può alleviare i   i seguenti effetti indesiderati:
disturbi e consentire di mantenere     • alterazioni del quadro ematico,
o migliorare la qualità di vita.          con possibile aumento del rischio
                                          di infezioni e/o di emorragie e
Quali sono le modalità di                 stanchezza generale (fatigue);
somministrazione di una                • disturbi simili a quelli dell’in-
chemioterapia?                            fluenza, quali dolori articolari,
In alcuni casi, le chemioterapie          spossatezza;
possono essere assunte a casa,         • secchezza e infiammazione
sotto forma di compresse o capsu-         delle mucose;
le. Tuttavia, spesso sono sommini-     • diarrea;
strate per infusione. Il trattamen-    • nausea e vomito;
to avviene nella maggior parte dei     • perdita di capelli;
casi ambulatorialmente, quindi         • eruzioni cutanee;
non richiede un ricovero in ospe-      • sindrome mano-piede, ovvero
dale. La chemioterapia viene som-         arrossamento o rigonfiamento
ministrata in diversi cicli, con una      doloroso dei palmi della mani e
pausa fra di essi per permettere al-      delle piante dei piedi, sensazio-
le cellule sane di riprendersi.           ne di intorpidimento;

32
• formicolio nelle punte delle dita      Radioterapia
  delle mani e dei piedi (pareste-
  sie);                                  La radioterapia è un trattamento
• gambe gonfie;                          locale, ossia, agisce soltanto lad-
• reazioni allergiche;                   dove i raggi colpiscono le cellule
• compromissione della fertilità.        del corpo.

Legga anche la sezione «Gestio-          La radioterapia ha effetto sulle cel-
ne degli effetti indesiderati» a pa-     lule dell’organismo che si divido-
gina 42.                                 no velocemente:
                                         • le cellule del melanoma si
Perfusione ipertermica con                 dividono a ritmo accelerato.
citostatici                                La radioterapia le danneggia
Se il melanoma ha formato me-              impedendo loro di moltiplicar-
tastasi satellite e/o in transito (ve-     si e di sopravvivere;
di p. 15) nelle estremità (braccia,      • le radiazioni agiscono anche
gambe), queste possono essere              sulle cellule sane che si divi-
trattate localmente con citostatici.       dono frequentemente, provo-
                                           cando effetti secondari (vedi
La circolazione sanguigna del              p. 34). Contrariamente alle cel-
braccio o della gamba colpita vie-         lule cancerose, quelle sane si
ne temporaneamente isolata dalla           riprendono e gli effetti secon-
circolazione del resto del corpo e         dari regrediscono.
l’arto interessato è collegato a una
macchina cuore-polmone. L’arto           Nella terapia di un melanoma, le
viene riscaldato a 41 °C (iperter-       radiazioni vengono somministrate
mia) e perfuso con un’elevata do-        dall’esterno attraverso la pelle (ra-
se di citostatici.                       dioterapia percutanea).

Questo trattamento viene tecnica-
mente chiamato «perfusione iper-
termica». Il riscaldamento per­
met­te di aumentare ulteriormente
l’ef­­ficacia dei citostatici.

                                                     Il melanoma cutaneo    33
Nei pazienti colpiti da melanoma,     Si distingue tra effetti secondari
la radioterapia entra in gioco nei    acuti e reazioni ritardate:
casi seguenti:                        • gli effetti secondari acuti sono
• il melanoma non può essere            quelli che si possono verifica-
  operato;                              re già durante la radioterapia,
• non è stato possibile rimuove-        come l’arrossamento della cute
  re il melanoma con un margi-          esposta alle radiazioni;
  ne di sicurezza sufficientemente    • le reazioni ritardate posso-
  grande;                               no invece manifestarsi anche
• per trattare linfonodi colpiti o      al termine del trattamento, ad
  metastasi a distanza;                 esempio limitazioni del movi-
• per alleviare i disturbi in caso      mento della parte del corpo
  di metastasi nelle ossa o com-        irradiata o la cosiddetta «fati-
  pressione dei nervi;                  gue», ossia uno stato di affati-
• come terapia palliativa               camento cronico che prosciuga
  (vedi p. 39);                         le forze.
• in combinazione con un’immu-
  noterapia o una chemioterapia.      Se Lei soffre di effetti indesiderati,
                                      informi la Sua équipe curante.
Effetti indesiderati
La probabilità che una radiotera-     Trova informazioni più dettaglia-
pia provochi effetti indesiderati o   te sulla radioterapia nell’opuscolo
no dipende dal dosaggio, dalla du-    «La radioterapia», vedi p. 57.
rata e dalla regione del corpo in-
teressata.

34
Studi clinici                           La partecipazione a uno studio cli-
                                        nico è volontaria; Lei può decidere
La ricerca medica sviluppa in con-      autonomamente se farlo o no. An-
tinuazione nuove procedure e ap-        che dopo aver dato il Suo assenso
procci terapeutici (per es. nuovi       può sempre cambiare idea.
tipi di interventi chirurgici, nuovi
medicamenti) sempre con l’obiet-        Il Suo rifiuto a partecipare non ha
tivo che le persone trattate trag-      alcun effetto negativo sulla Sua te-
gano maggiori benefici, ad esem-        rapia: riceverà in ogni caso la tera-
pio un allungamento della vita, il      pia migliore sulla base delle cono-
rallentamento della progressione        scenze disponibili.
della malattia o una migliore qua-
lità della vita. Nell’ambito degli      L’opuscolo «Terapia oncologica
studi si esamina se una nuova for-      nell’ambito di uno studio clinico»
ma di terapia è migliore di una già     (vedi p. 59) spiega come si svol-
esistente. Un colloquio personale       gono questi studi e quali possono
con il Suo medico potrà chiarire        essere le implicazioni per chi par-
quali vantaggi o svantaggi potreb-      tecipa.
be avere nel Suo caso la parteci-
pazione a uno studio clinico. Spes-
so i pazienti che acconsentono a
partecipare a uno studio clinico
sono motivati anche dal pensiero
dei possibili benefici per le perso-
ne che si ammaleranno di cancro
dopo di loro.

Può darsi che Le venga proposto
di effettuare una terapia nel qua-
dro di uno studio clinico. Ha anche
la possibilità di cercare o di infor-
marsi direttamente sugli studi at-
tuali riguardanti la Sua malattia
nel sito www.kofam.ch.

                                                    Il melanoma cutaneo    35
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