Il melanoma cutaneo Un'informazione della Lega contro il cancro per malati e familiari - Shop
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Le Leghe contro il cancro in Svizzera: prossimità, confidenzialità, professionalità Offriamo consulenza e sostegno di prossimità ai pazienti oncologici, ai loro familiari e amici. Nelle 60 sedi delle Leghe contro il cancro operano un centinaio di professionisti ai quali si può far capo gratuitamente durante tutte le fasi della malattia. Le Leghe cantonali organizzano campagne di sensibilizzazione e pre- venzione delle malattie tumorali presso la popolazione, con l’obiettivo di promuovere stili di vita salutari e quindi ridurre il rischio individuale di ammalarsi di cancro. Impressum Editrice Immagine di copertina Lega svizzera contro il cancro, Adamo ed Eva di Albrecht Dürer Effingerstrasse 40, casella postale, Illustrazioni 3001 Berna, tel. 031 389 91 00 p. 10: Frank Geisler, illustratore scientifico, info@legacancro.ch, www.legacancro.ch Berlino 3ª edizione in tedesco p. 12: Essex Pharma GmbH, Monaco di Baviera, Direzione del progetto elaborata da Willi R. Hess, disegnatore scienti- Barbara Karlen, specialista pubblicazioni, fico, Berna Lega svizzera contro il cancro, Berna; Regula Schär, responsabile pubblicazioni, Immagini Lega svizzera contro il cancro, Berna pp. 4, 18: Shutterstock p. 14: M. Mühlheim, Prolith AG Consulenza specialistica pp. 15, 17: Clinica dermatologica, Ospedale Prof. Dr. med. Lukas Flatz, caposervizio, Clinica Universitario di Zurigo di dermatologia, venereologia e allergologia, p. 46: Michael Jordan by Fotolia Ospedale cantonale di San Gallo Prof. Dr. med. Robert Hunger, caposervizio, Traduzione Clinica universitaria di dermatologia, Inselspital Paolo Valenti, Zurigo di Berna Lettorato Consulenza in veste di persona colpita Lorenzo Terzi, Ringraziamo la persona affetta da melanoma Lega svizzera contro il cancro, Berna per l’attenta rilettura del manoscritto e il Design prezioso feedback. Lega svizzera contro il cancro, Berna Collaboratori della Lega svizzera contro Stampa il cancro, Berna Jordi AG, Belp Dr. med. Aline Flatz, collaboratrice scientifica tendenze, studi e supporto Edizioni precedenti in tedesco Dr. phil. Nicolas Broccard, giornalista scientifico, Berna; Prof. Dr. med. Robert Hunger, caposer- vizio, Clinica universitaria di dermatologia, Inselspital di Berna; Susanne Lanz, Lega svizzera contro il cancro, Berna; il team del Centro dei tu- mori della pelle, Clinica dermatologica, Ospedale Universitario di Zurigo; Ernst Schlumpf, Lega svizzera contro il cancro, Berna Questo opuscolo è disponibile anche in lingua tedesca e francese. © 2019, 2017, 2008, Lega svizzera contro il cancro, Berna | 5 e edizione rivista LSC | 10.2019 | 500 I | 031085012111
Indice Editoriale 5 Che cos’è il cancro? 6 La pelle e le sue funzioni 11 Il melanoma cutaneo 13 Possibili cause e rischi 16 Esami e diagnosi 18 Stadi della malattia 21 La terapia del melanoma 26 Operazione 26 Terapie medicamentose 27 Radioterapia 33 Studi clinici 35 Quale terapia in quale stadio della malattia? 36 La pianificazione del trattamento 36 La terapia negli stadi precoci della malattia 40 La terapia del melanoma con metastasi locoregionali 40 La terapia del melanoma con metastasi a distanza 41 Gestione degli effetti indesiderati 42 Altri trattamenti 44 Terapia del dolore 44 Medicina complementare 47 Dopo le terapie 48 Controlli periodici 49 Offerte di riabilitazione 50 Il ritorno al lavoro 51 Cure palliative 52 Consulenza e informazione 54 Il melanoma cutaneo 3
Cara lettrice, caro lettore Quando nel testo è Per le persone colpite e i loro fa- Nel corso degli ultimi anni le te- utilizzata soltanto la miliari una diagnosi di cancro rap- rapie sono diventate più efficaci e forma maschile o femminile, questa presenta uno shock. Di colpo vie- più tollerabili. Alcune persone af- si riferisce a ne sconvolta la vita quotidiana e fette da melanoma possono esse- entrambe. scende un’ombra sulle prospettive re curate con successo, negli altri future, i pensieri oscillano tra spe- casi spesso si può rallentare il de- ranza e paura. Tutto sembra messo corso della malattia e attenuarne in discussione. i sintomi, contribuendo in misura determinante alla conservazione «Cancro/tumore della pelle» è della qualità di vita anche nel caso un’espressione generica per indi- in cui un tumore in stadio avanza- care varie malattie con conseguen- to non sia più operabile. ze diverse sulla salute. Il presente opuscolo descrive la malattia, la Nei numerosi opuscoli della Lega diagnosi e la terapia del melano- contro il cancro troverà altri sug- ma cutaneo, un cancro della pelle gerimenti e informazioni che Le che si distingue dagli altri tumori possono facilitare la convivenza maligni della pelle non melanoma. con la malattia. Accetti il sostegno delle perso- ne che Le sono vicine. Inoltre può rivolgersi in ogni momento alla Sua équipe curante e, se necessa- rio, ricorrere all’aiuto di consulenti competenti (vedi p. 62). La Sua Lega contro il cancro Nota Il melanoma dell’occhio, il sarcoma di Kaposi e il carcinoma a cellule di Merkel non vengono affrontati nel presente opuscolo. Il basalioma e lo spinalioma, altri due tipi di tumori cutanei, come pure gli stadi precancerosi chiamati «cheratosi attinica» e «morbo di Bowen» sono trattati in dettaglio nell’opuscolo «Tumori della pelle non melanoma. Basalioma, spinalioma, stadi precursori». L’opuscolo «Linfomi Hodgkin e non-Hodgkin» informa sui linfomi acuti. Il melanoma cutaneo 5
Che cos’è il cancro? Il termine «cancro» denota un in- ingrossamento dei linfonodi op- sieme di malattie diverse che pre- pure con alterazioni del quadro sentano caratteristiche comuni: ematologico. • cellule che, in origine, erano normali incominciano a proli- I tumori maligni solidi che origi- ferare in modo incontrollato, nano dai tessuti di rivestimento, trasformandosi così in cellule come la pelle e le mucose, o dai cancerose; tessuti ghiandolari sono chiamati • le cellule cancerose s’infiltra- «carcinomi». A questo gruppo ap- no nel tessuto circostante dis- partiene anche il melanoma cuta- truggendolo e invadendolo; neo. La maggior parte dei tumori • le cellule cancerose hanno la maligni è costituita da carcinomi. capacità di staccarsi dal loro luogo d’insorgenza per forma- Sono definiti «sarcomi» (dal greco re nuovi focolai di malattia in sarkos = carne e oma = protube- altre parti del corpo (metastasi). ranza) i tumori maligni solidi che originano da tessuti connettivi, Quando si parla di «cancro» s’in- adiposi, cartilaginei, muscolari e tende una crescita incontrollata, ossei o da vasi. maligna di cellule corporee. Spes- so il cancro è chiamato anche «tu- Benigno o maligno? more». Un tumore è un accumu- I tumori benigni, crescendo, com- lo patologico di cellule che può primono i tessuti sani, ma non li essere di natura benigna o mali- infiltrano. Inoltre, i tumori benigni gna. I tumori maligni sono spesso non formano metastasi. Secondo la designati anche con il termine di loro localizzazione, anche i tumori «neoplasie». Una neoplasia è una benigni possono tuttavia provoca- massa di nuova formazione, una re seri disturbi dovuti alla compres- neoformazione (dal greco neos = sione di tessuti sani (per es. nervi) o nuovo). a stenosi di orifizi o condotti anato- mici (per es. vasi sanguigni). Vi sono oltre duecento tipi diver- si di cancro. Si opera una distin- Vi sono tumori benigni che, con zione tra tumori solidi, che origi- il tempo, possono evolvere in tu- nano dalle cellule di un organo e mori maligni. I polipi intestinali che formano una massa di cellu- ne sono un esempio. Si tratta di le (nodulo), e malattie del sistema escrescenze sulla superficie della sanguigno e linfatico (per es. leu- mucosa intestinale che possono cemie). Una leucemia può manife- precedere la comparsa di un can- starsi, per esempio, attraverso un cro dell’intestino. 6
I tumori maligni, invece, s’infil- la propria morte. Tuttavia, può ac- trano nei tessuti adiacenti, dan- cadere che tali meccanismi falli- neggiandoli. Inoltre, essi formano scano e che le cellule danneggiate nuovi vasi sanguigni per approvvi- (mutate) riescano a moltiplicarsi gionarsi di sostanze nutritive. liberamente. Tali cellule prolifera- no in modo incontrollato e si ac- Le cellule cancerose possono rag- cumulano fino a formare un nodu- giungere i linfonodi e altri organi lo, un tumore. attraverso i vasi linfatici e sangui- gni, e formarvi metastasi. Di so- Dimensioni inimmaginabili lito, è possibile stabilire da quale Un tumore con un diametro di un organo e da quale tipo di cellula centimetro è costituito da milioni derivino le metastasi. di cellule. Gli sono occorsi presu- mibilmente diversi anni per rag- Tutto ha inizio nella cellula giungere tale grandezza. In altre I tessuti e gli organi che formano parole: un tumore non insorge il nostro corpo sono costituiti da dall’oggi al domani. La sua veloci- milioni di cellule. Il nucleo cellula- tà di crescita può variare secondo re racchiude il piano di costruzio- il tipo di cancro. ne dell’essere vivente: il patrimo- nio genetico (genoma) con i suoi Cause cromosomi e geni; esso è compo- Le malattie oncologiche sono da sto dal DNA (acido desossiribonu- ricondurre a mutazioni del patri- cleico), il materiale portatore del monio genetico delle cellule. Al- messaggio genetico. cuni dei fattori che favoriscono tali mutazioni e che giocano un ruolo La divisione cellulare dà origine nell’insorgenza del cancro sono: a nuove cellule, assicurando co- • il naturale processo d’invec sì il ricambio cellulare. Il patrimo- chiamento; nio genetico può subire dei danni • lo stile di vita (alimentazione se, durante il processo di divisione poco equilibrata, attività fisica cellulare, si verificano degli errori insufficiente, fumo, alcol, ecc.); oppure per tante altre cause. Nor- • influssi esterni (per es. virus, malmente le cellule sono in gra- sostanze nocive, fumo, raggi do di riconoscere e riparare i dan- UV); ni subiti oppure di programmare • fattori ereditari e genetici. Il melanoma cutaneo 7
Vi sono fattori di rischio influen- te, con il tempo e l’avanzare dell’e- zabili e fattori di rischio non in- tà, si accumulano gli errori nel pa- fluenzabili. Si stima che all’incirca trimonio genetico che potrebbero un terzo delle malattie oncologi- dare origine a una malattia onco- che potrebbero essere evitate eli- logica. Con l’età aumenta quindi minando fattori di rischio come il il rischio di ammalarsi di cancro. tabacco o l’alcol. Le altre malattie Poiché nella nostra società l’aspet- oncologiche sono da ricondurre a tativa media di vita è in aumento, fattori di rischio non modificabili o si assiste a un incremento dei casi sconosciuti. di cancro. In generale, sono molteplici i fat- Stile di vita tori che concorrono all’insorgenza Lo stile di vita è modificabile. In al- del cancro. Nel caso singolo, in- tre parole, è possibile modificare le vece, spesso non è possibile indi- proprie abitudini in fatto di fumo, viduare con esattezza i fattori che alcol, alimentazione e movimen- hanno causato la malattia. to. Vivendo in modo sano, si può quindi ridurre il proprio rischio di Invecchiamento ammalarsi di alcuni tipi di cancro. Il naturale processo d’invecchia- mento favorisce l’insorgenza di Influssi esterni malattie oncologiche. La maggior A taluni influssi esterni, come per parte dei tipi di cancro sono tanto esempio le polveri sottili, siamo più frequenti quanto più avanza- esposti involontariamente. Le no- ta è l’età. Suppergiù il 90 percento stre possibilità di mettercene al delle malattie oncologiche insor- riparo sono assai limitate. Da tal gono in persone che hanno supe- altri influssi esterni, invece, pos- rato i 50 anni di età. siamo salvaguardarci, per esem- pio attraverso la protezione solare Di norma, la divisione cellulare e contro i raggi UV o le vaccinazioni i meccanismi di riparazione si svol- contro i virus che favoriscono l’in- gono correttamente. Ciononostan- sorgenza del cancro. 8
Fattori genetici Nessuno può mettersi completa- Si stima che da cinque a dieci pa- mente al riparo dal cancro. Pos- zienti oncologici su cento presen- sono ammalarsi di cancro sia le tano un’alterazione del patrimonio persone che conducono una vita genetico che accresce il rischio di sana, sia le persone con compor- contrarre il cancro e la cui natura tamenti a rischio. Inoltre, di cancro ereditaria può essere accertata. In ci si può ammalare a qualsiasi età. tali casi si parla di «tumori eredi- Che una persona si ammali di can- tari». Le persone con una presunta cro oppure no, in parte, è anche o accertata predisposizione al can- una questione di casualità o di de- cro dovrebbero poter beneficiare stino. In ogni caso, una diagnosi di di una consulenza genetica. Non è cancro comporta indiscutibilmen- possibile influire sulla predisposi- te un carico emotivo importante. zione stessa, ma alcuni tipi di can- cro possono essere diagnosticati L’opuscolo intitolato «Quando an- precocemente oppure prevenuti che l’anima soffre» (vedi p. 58) del- con misure profilattiche. la Lega contro il cancro si sofferma sugli aspetti psicologici della ma- Perché io? lattia, suggerendo possibili moda- È possibile che si stia chieden- lità di gestione degli stati d’animo do perché il cancro abbia colpito ad essa legati. proprio Lei. Forse si domanda fra l’altro: «Che cosa ho sbagliato?». È più che normale porsi tali inter- rogativi ed essere colti dallo sgo- mento o dalla rabbia. Le cause che portano all’insorgenza di una ma- lattia oncologica sono molto com- plesse e difficili da capire anche per gli specialisti. Il melanoma cutaneo 9
Come si forma un tumore Esempio: un carcinoma che trae origine da tessuti epiteliali di rivestimento Il tumore incomincia a svilupparsi nel tessuto sano. Tumore maligno Tessuto sano Il tumore si infiltra nei tessuti adiacenti. Attraverso i vasi sanguigni (in rosso/blu) e linfatici (in verde), le cellule tumorali si diffondono in altri organi dove formano metastasi. Cellule tumorali Vasi sanguigni Vasi linfatici Cellule tumorali 10
La pelle e le sue funzioni La pelle è l’organo più grande Epidermide dell’uomo. Negli adulti si estende L’epidermide è costituita: su una superficie di circa 1,5–2 m2. • da diversi strati. Nello strato basale le cellule si dividono, Funzioni della pelle formando continuamente nuo- La pelle assolve vari compiti: ve generazioni di cellule che • regola la temperatura corporea; spingono verso la superficie • protegge l’organismo dalla per- le generazioni precedenti. Nel- dita di liquidi; la loro migrazione verso l’alto, • è un organo di contatto e di le cellule attraversano diver- senso; se fasi di sviluppo per trasfor- • protegge il corpo da influssi marsi infine in squame cornee ambientali quali il freddo, il cal- che si staccano dall’epidermide do, gli agenti chimici, i germi, (desquamazione). Questo con- o i raggi UV (vedi p. 16); tinuo rinnovamento della pelle • con l’aiuto dei raggi solari pro- dura da tre a quattro settimane duce la vitamina D (importante per ogni ciclo; per la formazione e la conserva- • principalmente da cheratinociti, zione delle ossa e dei denti); che producono la cheratina; • è responsabile della difesa • da melanociti (cellule pigmenta- dell’organismo e dell’attivazio- te), che producono la melanina, ne del sistema immunitario. il pigmento che conferisce alla pelle la sua colorazione e ci pro- Struttura della pelle tegge parzialmente dai raggi UV; La pelle è costituita da vari strati, • da cellule di Langerhans, che che dall’esterno all’interno sono: fanno parte del sistema immu- • l’epidermide; nitario. • il derma; • la sottocute. Derma Lo spessore degli strati cutanei Nel derma, composto da un tessu- varia. L’epidermide, ad esempio, to connettivo elastico e fibroso, si misura 0,04 mm sulle palpebre e trovano cellule immunitarie, fibre 1,5 mm sotto la pianta del piede. nervose, vasi linfatici e sanguigni, Il derma e la sottocute sono più ghiandole sudoripare e sebacee e spessi. anche i follicoli piliferi. Il melanoma cutaneo 11
Ipoderma L’ipoderma è un misto di tessuto adiposo e tessuto connettivo las- so ed è attraversato da vasi san- guigni e nervi. È legata ai muscoli sottostanti. Struttura della pelle a Epidermide f Cellule pigmentate (melanociti) b Derma g Follicoli capillari c Sottocute h Capelli, peli d Strato basocellulare i Ghiandola sebacea (membrana basale) k Ghiandola sudoripara e Strato spinoso 12
Il melanoma cutaneo Il melanoma cutaneo rappresenta • Il melanoma del tipo lentigo la forma più pericolosa tra tutti i maligna, abbreviato LMM. tumori cutanei, in quanto può for- Rappresenta il 10–15 % del mare metastasi. totale dei melanomi e tipica- mente si sviluppa sul volto Il melanoma è un cancro che viene in età avanzata. distinto dai tumori della pelle non • Il melanoma acrale lentiggino- pigmentati. Questo opuscolo for- so (ALM). Costituisce l’1–3 % di nisce informazioni sulla diagnosi tutti i melanomi. Si presenta su e sulla terapia del melanoma cu- palmi delle mani e piante dei taneo. piedi e sotto le unghie. Manifestazioni Circa il 5 % dei melanomi appar- I melanomi sono causati dalla mol- tiene a un tipo diverso dai quattro tiplicazione incontrollata delle cel- menzionati. lule pigmentate (vedi p. 11). Sulla pelle si presentano come macchie Un melanoma si sviluppa nell’ar- scure o nere. I melanomi possono co di diversi mesi o anni. Se viene svilupparsi da nei esistenti (mac- diagnosticato in uno stadio preco- chie pigmentate) oppure ex no- ce, le probabilità di guarigione so- vo in qualunque punto della pel- no buone. le, per esempio sulla testa, sulle gambe, sul ventre, ma anche nella regione genitale o sotto le unghie dei piedi o delle mani. In casi più rari possono formarsi dei melano- mi anche sulle mucose, sulle me- ningi o negli organi interni. Tumori della pelle non I diversi tipi di melanoma melanoma • Il melanoma a diffusione super- Maggiori informazioni sui tumo- ficiale, abbreviato SSM. Questa ri della pelle diversi dal melano- forma costituisce circa il 70 % ma e sui relativi stadi precursori di tutti i melanomi. sono disponibili nell’opuscolo • Il melanoma nodulare, abbre- dedicato della Lega contro il viato NM. Rappresenta circa il cancro (vedi p. 58). 15 % di tutti i melanomi. Il melanoma cutaneo 13
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Alcuni tipi di melanoma Melanoma a diffusione Melanoma nodulare Melanoma del tipo lentigo superficiale maligna Metastasi Le metastasi a distanza I melanomi possono formare meta- Esse si formano quando un mela- stasi, che i medici distinguono tra noma invade il derma e le cellule metastasi locali e metastasi a di- cancerose si diffondono attraverso stanza. i vasi linfatici e sanguigni in altri or- gani, per esempio nei polmoni, nel- Le metastasi locali le ossa, nel fegato o nel cervello, Esse si manifestano nelle imme- dove formano metastasi. Se il me- diate vicinanze del melanoma. Si lanoma ha generato metastasi a di- distingue tra: stanza, il cancro è in stadio avan- • metastasi satellite: si manifesta- zato. Ciò significa che solitamente no nel raggio di 2 cm attorno al non è più possibile una guarigione tumore; completa. Tuttavia, nella maggior • metastasi in transito: distan- parte dei casi si può arrestare tem- ti oltre 2 cm dal melanoma. Si poraneamente la malattia. trovano tra il melanoma e il lin- fonodo più vicino; Il melanoma in cifre • micrometastasi: metastasi nei In Svizzera ogni anno circa 2700 linfonodi, grandi da 0,2 a 2 mil- persone si ammalano di melano- limetri; ma e circa 330 muoiono per le con- • macrometastasi: metastasi nei seguenze della malattia. linfonodi, più grandi di 2 milli- metri. Uomini e donne sono colpiti con la stessa frequenza. Il melanoma può fare la sua comparsa anche nei più giovani: al momento della diagno- si, quasi un quarto delle persone colpite ha meno di 50 anni. Il melanoma cutaneo 15
Possibili cause e rischi • tipo di pelle chiaro che non si abbronza o solo lentamen- Raggi ultravioletti (raggi UV) te (ridotta pigmentazione della I raggi solari sono formati da rag- pelle); gi visibili (la luce), raggi infrarossi • scottature solari; (che sono percepiti come calore) e • sistema immunitario indebolito, da raggi ultravioletti (che non so- per esempio dopo un trapianto no né visibili, né percettibili). La d’organo. maggior parte della radiazione UV viene assorbita dallo strato d’ozo- Alterazioni cutanee sospette no. Una parte (raggi UVA e UVB) Circa un terzo dei melanomi ori- riesce tuttavia a raggiungere la su- gina da una macchia pigmentata perficie terrestre. Questi raggi pos- (neo). sono danneggiare il DNA delle cel- lule cutanee e aumentare il rischio Se una macchia pigmentata si dif- di cancro della pelle. ferenzia nettamente dalle altre per forma e colore, è opportuno far- Solarium si visitare da un dermatologo. Lo I raggi UV prodotti nei solarium stesso vale per una macchia pig- rappresentano, in aggiunta ai rag- mentata vecchia o nuova che è in gi UV naturali, un’ulteriore solleci- rilievo, cresce rapidamente o è du- tazione della pelle. Essi aumentano ra al tatto. il rischio di sviluppare tumori cuta- nei e accelerano il processo di in- Nell’autoesame regolare della pelle vecchiamento della pelle. è utile seguire la regola dell’ABCD. Altri fattori di rischio oltre ai raggi UV sono: • più di 100 nei o macchie pig- mentate sul corpo; Per saperne di più … • presenza di melanoma in fami- … sul rischio di cancro della glia, soprattutto nei parenti di pelle, sulle misure di prote- primo grado (genitori, fratelli e zione, sull’autoesame della sorelle, figli); pelle e sulla diagnosi precoce, • precedenti tumori della pelle; consulti l’opuscolo «Protezione • albinismo (assenza di formazio- solare» (vedi p. 58). ne di melanina); 16
La regola dell’ABCD Macchia pigmentata innocua Macchia pigmentata sospetta A = Asimmetria forma regolare, forma irregolare, simmetrica asimmetrica B = Bordi bordi regolari, bordi frastagliati, ben delineati non ben delineati C = Colore colorazione colorazione omogenea non omogenea, a chiazze D = Dinamica non cambia si modifica (dimensione, colore, forma, spessore) Alterazioni cutanee Il dermatologo valuterà se si tratta Un melanoma si sviluppa lenta- di un’alterazione benigna oppure mente, spesso nell’arco di diversi di un cancro della pelle. mesi o anni. Importante Specialmente le persone che han- Se ha la sensazione che una mac- no un rischio più elevato di cancro chia pigmentata (neo) sia cambia- della pelle dovrebbero esaminare ta, non esiti a mostrarla a un me- la propria pelle alla ricerca di mo- dico. difiche visibili e percettibili al tat- to, per individuare precocemente alterazioni cutanee. Il melanoma cutaneo 17
Esami e diagnosi In caso di alterazioni cutanee so- Esame della pelle, prelievo spette, il dermatologo prescriverà e analisi del tessuto diversi esami. Spesso non vengo- • Il dermatologo esaminerà no eseguiti tutti gli esami descritti attentamente la pelle, in par- di seguito. ticolare macchie pigmentate, noduli o altre alterazioni del Anamnesi (storia clinica del colore della pelle. paziente) • Le alterazioni cutanee sospet- Alla prima visita, il dermatologo te verranno analizzate per mez- eseguirà un’anamnesi dettagliata, zo di un microscopio speciale, ossia porrà domande: chiamato «dermatoscopio» o • sui Suoi disturbi; «microscopio con luce polariz- • sul momento in cui ha notato zata». l’alterazione cutanea; • Se un’alterazione cutanea pre- • sull’alterazione cutanea, chie- senta caratteristiche sospette, dendo se l’aspetto è cambiato verrà asportata sotto anestesia da quando l’ha scoperta; locale (biopsia escissionale). • sui fattori di rischio; • Il campione di tessuto preleva- • sulle malattie precedenti; to verrà analizzato in laborato- • sui farmaci che assume; rio per determinare se si tratta • su eventuali casi di cancro in di un melanoma oppure no. famiglia; • Il medico tasterà inoltre i lin- • sul Suo lavoro e sulla Sua fonodi e le vie linfatiche circo- situazione di vita. stanti. Analisi con il dermatoscopio 18
Caratteristiche del melanoma Analisi del sangue Per la pianificazione della terapia è Un melanoma non può essere dia- importante conoscere più caratte- gnosticato con un’analisi del san- ristiche possibili del melanoma. Il gue. Con quest’esame è possibile tessuto asportato viene analizzato solo rilevare parametri che suggeri- per determinare: scono la presenza di un melanoma. • il tipo di melanoma (vedi p. 13); Diagnostica per immagini • lo spessore (in mm) del mela- La diagnostica per immagini con- noma (Breslow, vedi p. 21); sente di determinare se sono in- • la velocità di mitosi delle cellu- teressati linfonodi o se sono pre- le cancerose, ovvero la velocità senti metastasi in altri organi. I alla quale si moltiplicano; risultati degli esami sono impor- • se le cellule tumorali presenta- tanti per la scelta della terapia. no mutazioni genetiche. Circa un melanoma su due esibisce Gli esami di diagnostica per im- una mutazione del gene BRAF, magini che possono essere pre- più raramente si registra- scritti sono i seguenti: no mutazioni dei geni MEK1, • l’ecografia, per rilevare alterazio- NRAS e c-KIT; ni negli organi o nei linfonodi; • inoltre, nel sangue si ricercano • una radiografia dei polmoni, molecole speciali, i cosiddetti che può indicare la presenza di «marker tumorali». metastasi nei polmoni o nelle ossa della cassa toracica; Ulteriori esami • la tomografia computerizzata Il dermatologo La informerà detta- (TC), la tomografia a risonan- gliatamente sui risultati dell’anali- za magnetica (MRT) e la tomo- si dei tessuti e sui passi successivi. grafia a emissione di positroni Non esiti a porre domande in qua- (PET) sono procedure che con- lunque momento durante il collo- sentono di esaminare tutto il quio. corpo per rilevare se il melano- ma ha formato metastasi, per Spesso, prima di pianificare la te- esempio nell’addome, nel tora- rapia, i medici propongono ulterio- ce, nel bacino o nel cervello. La ri esami. PET viene generalmente com- binata con una TC (PET-TC); • la scintigrafia dello scheletro consente di individuare meta- stasi nelle ossa. Il melanoma cutaneo 19
Esame del linfonodo sentinella to una misura terapeutica, ma dia- Il linfonodo sentinella è il linfono- gnostica, che può aiutare il medico do più vicino al melanoma. Quan- a stabilire la frequenza dei control- do le cellule cancerose migrano li e le terapie da seguire. dal melanoma, spesso invadono il linfonodo sentinella. Per deter- Per determinare dove si trova il lin- minare se nel linfonodo sentinel- fonodo sentinella, si esegue una la sono presenti cellule di melano- scintigrafia linfatica. ma, viene effettuato un prelievo di una piccola porzione di tessuto da Linfoscintigrafia esaminare in laboratorio. In alcuni La linfoscintigrafia (scintigrafia lin- casi si asporta ed esamina l’intero fatica) è una procedura di diagno- linfonodo sentinella. stica per immagini che permette di visualizzare i vasi linfatici nell’area Se nel linfonodo sentinella non si circostante il tumore. Per eviden- individuano cellule di melanoma, ziarli viene somministrato un co- probabilmente il tumore non ha lorante radioattivo nella sottocute ancora formato metastasi in altri intorno al melanoma. organi. Il colorante viene trasportato dalla Il linfonodo sentinella viene esa- linfa e si accumula nei linfonodi. minato a partire da uno spessore Dopo la somministrazione si ac- del melanoma di 1 mm, o anche quisiscono immagini con una te- già quando il melanoma è spesso lecamera speciale per individuare tra 0,75 e 1 mm e la persona col- l’ubicazione del linfonodo senti- pita ha meno di 40 anni e/o pre- nella. senta altri fattori di rischio. Uno di questi, per esempio, può essere I farmaci radioattivi impiegati ven- un’elevata velocità di mitosi (ve- gono poi eliminati con l’urina o con di p. 19). le feci. Il carico di radiazioni non è superiore a quello di una radiogra- L’esame del linfonodo sentinella fia. L’unica cosa che il paziente può aiuta a determinare lo stadio della sentire è la puntura per l’iniezione malattia (vedi p. 24). Non è pertan- del colorante radioattivo. 20
Passi successivi Il melanoma viene classificato • Se la biopsia del linfonodo sen- in base allo spessore del tumore tinella non rivela metastasi, (scala di Breslow) e alla classifica- non vengono rimossi linfonodi. zione TNM. • Se invece nel linfonodo senti- nella sono presenti metasta- Spessore del tumore secondo si, si procede all’asportazione Breslow chirurgica dell’intero linfonodo Lo spessore del tumore secondo sentinella. Breslow è un fattore importante • Nel caso in cui si riscontrino per valutare il decorso della ma- metastasi in linfonodi diversi lattia. dal linfonodo sentinella, si pro- cede a una linfadenectomia, Indica, in millimetri, fino a quale ossia l’asportazione di tutti i profondità il melanoma ha infil- linfonodi interessati. trato la pelle. Secondo la classi- ficazione di Breslow, i melanomi piccoli hanno uno spessore pari o Stadi della malattia inferiore a 1 mm, mentre i melano- mi grandi superano i 4 mm. Per disporre di tutti gli esiti degli esami occorre spesso attendere In linea di principio: giorni, a volte addirittura settima- • più un melanoma è sottile, ne. In questo lasso di tempo dovrà meglio può essere trattato; portare pazienza. Chieda al Suo • più un melanoma è spesso, medico quali sono le tempistiche meno facilmente può essere stimate per la ricezione dei risultati. trattato. In base agli esiti degli esami è pos- Classificazione TNM sibile determinare la severità del- Il sistema TNM dell’Unione inter- la malattia e valutare la diffusione nazionale contro il cancro (UICC) nell’organismo. Questa valutazione è impiegato per classificare un tu- si chiama «stadiazione» (in inglese more in base alla sua estensione, staging) e permette ai medici di pia- all’interessamento dei linfonodi e nificare i trattamenti da seguire. alle metastasi. Il melanoma cutaneo 21
Classificazione TNM del melanoma (8ª edizione, 2017) T La lettera T sta per «tumore»; l’estensione (il volume) del tumo- re viene espressa in cifre da 0 a 4. Più elevata è la cifra, più il tumore è esteso o maggiori sono le sue dimensioni. In detta- glio significa: Tis Tumore in situ, limitato all’epidermide. T1 Lo spessore del melanoma non supera 1 mm T1a spessore pari o inferiore a 0,8 mm, senza ulcerazione* T1b spessore pari o inferiore a 0,8 mm con ulcerazione*, oppure superiore a 0,8 mm, ma non oltre 1,0 mm, con o senza ulcerazione* T2 Il melanoma ha uno spessore maggiore di 1 mm, ma non supera i 2 mm T2a senza ulcerazione* T2b con ulcerazione* T3 Lo spessore del melanoma è compreso tra 2 e 4 mm T3a senza ulcerazione* T3b con ulcerazione** T4 Il melanoma ha uno spessore superiore a 4 mm T4a senza ulcerazione* T4b con ulcerazione* * Per «ulcerazione» si intende che la superficie del tumore non è più intatta. 22
N La lettera N sta per «linfonodi» (dal latino nodus). N0 I linfonodi prossimali non presentano metastasi. N1 Metastasi in un singolo linfonodo regionale o metastasi regio- nali intralinfatiche senza metastasi dei linfonodi regionali N1a micrometastasi (visibili solo al microscopio) N1b macrometastasi (visibili a occhio nudo) N1c metastasi satellite o in transito senza metastasi dei linfonodi regionali. N2 Metastasi in 2 o 3 linfonodi regionali o metastasi regionali intralinfatiche con metastasi dei linfonodi regionali N2a micrometastasi N2b macrometastasi N2c metastasi satellite o in transito con metastasi dei linfonodi regionali. N3 Metastasi in 4 o più linfonodi regionali o fusione di linfonodi regionali metastatici o metastasi satellite o in transito con metastasi dei linfonodi regionali in 2 o più linfonodi regionali N3a micrometastasi N3b macrometastasi N3c metastasi satellite o metastasi in transito con due o più metastasi dei linfonodi regionali. M La lettera M sta per «metastasi» in altri organi, dette anche «metastasi a distanza». M0 Non vi sono metastasi a distanza. M1 Vi sono metastasi a distanza: M1a nella pelle, nei tessuti molli o nei linfonodi oltre i linfonodi regionali M1b nei polmoni M1c in altre sedi (per es. ossa, fegato), tranne il sistema nervoso centrale M1d metastasi nel sistema nervoso centrale. Il melanoma cutaneo 23
Stadiazione Stadio II Nei melanomi, la stadiazione TNM Non sono interessati linfonodi e comprende cinque stadi (0-IV). Più non sono riconoscibili metastasi. è alta la cifra, più è avanzato lo sta- dio della malattia. È suddiviso nei sottostadi seguenti. Stadio IIA: Stadio 0 (zero) • T2b: il melanoma ha uno spes- Melanoma in situ: sono presenti sore tra 1 e 2 millimetri, con cellule cancerose soltanto nell’e- ulcerazione. pidermide. Il melanoma non si è • T3a: il melanoma ha uno spes- esteso in profondità, ossia negli sore tra 2 e 4 millimetri, senza strati inferiori della pelle. ulcerazione. Stadio I Stadio IIB: Nello stadio I il tumore presenta • T3b: il melanoma ha uno spes- uno spessore inferiore a 2 millime- sore tra 2 e 4 millimetri, con tri, non sono interessati linfonodi e ulcerazione. non sono presenti metastasi. • T4a: il melanoma ha uno spes- sore superiore a 4 millimetri, Lo stadio I è suddiviso in due sot- senza ulcerazione. tostadi. Stadio IA: Stadio IIC: • T1a: il melanoma ha uno spes- • T4b: il melanoma ha uno spes- sore massimo di 0,8 millimetri, sore superiore a 4 millimetri, senza ulcerazione. con ulcerazione. Stadio IB: • T1b: il melanoma ha uno spes- Stadio III sore massimo di 0,8 millimetri Lo stadio III comprende melanomi con ulcerazione, oppure mag- di qualsiasi spessore in cui si rile- giore di 0,8 millimetri, ma non vano metastasi nei linfonodi o me- superiore a 1 millimetro, con o tastasi satellite e/o in transito (vedi senza ulcerazione. p. 15). Non vi sono tuttavia meta- • T2a: il melanoma ha uno spes- stasi a distanza. sore massimo di 2 millimetri, senza ulcerazione. 24
È suddiviso nei sottostadi seguenti. Stadio IV Stadio IIIA: Lo stadio IV include melanomi di • T1a, T1b, T2a e N1a, N2a: il qualsiasi spessore, con interessa- melanoma ha uno spessore mento dei linfonodi e metastasi in massimo di 2 millimetri e pre- altri organi (metastasi a distanza). senta al massimo micrometa- stasi in non più di 3 linfonodi. Si rivolga al Suo medico … … per qualsiasi domanda sullo Stadio IIIB: spessore dei tumori secondo Bre- • T1a, T1b, T2a e N1b, N1c, N2a, slow e sulla stadiazione secondo la N2b, N2c: il melanoma ha uno classificazione TNM. spessore massimo di 2 millime- tri e presenta al massimo meta- stasi satellite e/o in transito con metastasi dei linfonodi regionali; • T1b-T4b e N1a, N1b, N2a, N2b, N2c: melanomi di qualsiasi spes- sore con al massimo metastasi satellite e/o in transito con meta- stasi dei linfonodi regionali. Stadio IIIC: • T1b-T4b e N1b, N2b: melano- mi di qualsiasi spessore con al massimo macrometastasi in non più di 3 linfonodi; • tutti gli stadi T e N3: melanomi di qualsiasi spessore, con inte- ressamento di 4 o più linfono- di prossimali o con un qualsia- si numero di metastasi satellite o in transito con metastasi dei linfonodi regionali in 2 o più linfonodi o fusione di linfonodi regionali metastatici. Il melanoma cutaneo 25
La terapia del melanoma Per il melanoma sono disponibili di- Margine di sicurezza verse opzioni di trattamento: In un primo tempo si asporta il me- • operazione; lanoma (escissione). Il tessuto tu- • farmaci (immunoterapia, tera- morale prelevato viene colorato e pia mirata, chemioterapia); analizzato microscopicamente in la- • radioterapia. boratorio. L’obiettivo della terapia è elimina- Se in laboratorio si osserva che mi- re completamente o nel modo più croscopiche propaggini del tumore completo possibile il melanoma. raggiungono il bordo del taglio, si Le terapie sono applicate singolar- esegue un secondo intervento chi- mente oppure possono essere com- rurgico per asportare le propaggini binate, nello stesso tempo o in suc- tumorali residue, fino a ottenere un cessione. margine di sicurezza nel tessuto sa- no sufficientemente grande. Per maggiori informazioni su quale terapia scegliere vada a pagina 36. Chi esegue l’operazione? Gli interventi minori vengono ese- guiti dal dermatologo stesso, quel- Operazione li maggiori in collaborazione con chirurghi di altre discipline specia- Se il melanoma non ha ancora for- listiche. mato metastasi, il metodo tera- peutico principale è l’intervento Negli interventi più grandi, per chirurgico, che ha per obiettivo l’a- esempio, la ferita viene chiusa con sportazione completa del melano- un lembo di pelle adiacente (plasti- ma con un margine di sicurezza ca con lembo). nel tessuto sano. Le dimensioni del margine di sicurezza dipendono dal- Si cerca di richiudere la ferita in ma- lo spessore e dalla localizzazione del niera tale che la cicatrice in segui- melanoma. to non comprometta la funzionali- tà della zona interessata. A seconda Se il melanoma può essere aspor- della zona del corpo colpita, nell’in- tato con un margine di sicurezza tervento sono pertanto coinvolti an- sufficientemente grande, si parla di che otorinolaringoiatri, chirurghi «resezione R0». La resezione R0 è della mano o chirurghi plastici ed importante per prevenire la ricom- estetici. parsa del tumore (recidiva). 26
Possibili conseguenze La terapia medicamentosa ha un dell’intervento effetto sistemico, ovvero i medi- Dopo l’operazione possono restare camenti giungono attraverso i va- cicatrici visibili. si sanguigni in tutto l’organismo. Al contrario, la radioterapia agisce Può anche succedere che vengano localmente. lesi tendini, muscoli o nervi, com- promettendo temporaneamente la Per la terapia dei melanomi pos- sensibilità o il movimento. sono essere impiegati tre diversi gruppi di medicamenti: Se durante l’intervento sono stati • immunoterapia; compromessi o recisi vasi linfatici, • terapie mirate; può formarsi un linfedema (rigon- • chemioterapia. fiamento), che può tuttavia essere trattato con linfodrenaggi o bendag- Immunoterapia gi speciali. Per maggiori informazio- Le immunoterapie sono farmaci ni sul trattamento dei linfedemi con- che attivano o stimolano il siste- sulti l’opuscolo tematico della Lega ma immunitario a combattere le contro il cancro (vedi p. 57). cellule cancerose. Operazione in caso di metastasi Come agiscono i farmaci? Se possibile, durante l’intervento Le immunoterapie sono farmaci chirurgico vengono rimosse anche che attivano o sostengono il siste- le metastasi. ma immunitario nella lotta contro il cancro. Alcuni farmaci marcano le cellule cancerose in modo che le Terapie medicamentose cellule immunitarie le riconoscano e le aggrediscano. Altri medica- La terapia medicamentosa vie- menti stimolano il sistema immu- ne attuata in particolare quando il nitario per attivare una reazione di melanoma si è diffuso nell’organi- difesa contro le cellule cancerose. smo (metastasi). Può tuttavia ac- cadere che, nei tumori con spes- Le immunoterapie sono spes- sore molto grande, anche dopo so impiegate dopo un intervento l’asportazione completa delle me- chirurgico (adiuvanti). Entrano in tastasi, il medico raccomandi una considerazione come prima tera- terapia medicamentosa per pre- pia soltanto se il melanoma non venire la ricomparsa della malat- può essere rimosso chirurgica- tia (recidiva). mente. Il melanoma cutaneo 27
Inibitori dei checkpoint immunitari ri dei checkpoint, evitando che le Il sistema immunitario possie- cellule T vengano disattivate dalle de diversi tipi di cellule, tra cui le cellule cancerose. Le cellule T pos- cosiddette «cellule T». Queste an- sono così riconoscere e annienta- nientano gli agenti patogeni estra- re le cellule cancerose. nei, tra cui i virus. Anticorpi monoclonali Sulla superficie di ogni cellula sa- Contro il melanoma, come inibito- na o malata sono presenti deter- ri dei checkpoint immunitari ven- minati recettori che regolano la gono impiegati anticorpi monoclo- risposta immunitaria, i cosiddetti nali che si legano ai recettori PD-1 «checkpoint immunitari». o CTLA-4. Le cellule che esprimo- no una di queste proteine sulla lo- I checkpoint delle cellule T vengo- ro superficie e si legano agli anti- no attivati dalle altre cellule dell’or- corpi vengono aggredite e uccise. ganismo. È il segnale che non de- vono intraprendere alcuna difesa Somministrazione di carattere immunitario, ossia Gli anticorpi monoclonali sono non devono distruggere la cellula somministrati per infusione, spes- in questione in quanto sana. so a scadenze di due – quattro set- timane, e hanno un effetto di lunga Le cellule cancerose sono anch’es- durata. Dopo un trattamento con se cellule dell’organismo e anch’es- farmaci inibitori dei checkpoint im- se possono attivare i checkpoint munitari, le cellule T sono in gra- delle cellule T, impedendo di ri- do di riconoscere e combattere le conoscere una cellula cancerosa cellule cancerose per mesi o anni. come malata e quindi di passare all’attacco immunologico. Nel melanoma, la terapia dei check point immunitari può essere com- I farmaci inibitori dei checkpoint binata con una terapia mirata, una immunitari si legano ai recetto- radioterapia o una chemioterapia. 28
Effetti indesiderati Come agiscono i virus oncolitici? A causa della terapia dei checkpoint I virus vengono iniettati diretta- immunitari, il sistema immunita- mente nel tumore. Agiscono in rio può attaccare anche cellule sa- due modi diversi: si moltiplicano ne. Principalmente per questo mo- nelle cellule cancerose, portan- tivo possono insorgere i seguenti dole alla morte, e producono una effetti collaterali: proteina che stimola il sistema im- • eruzioni cutanee pruriginose; munitario a distruggere le cellule • diarrea; cancerose. • stanchezza; • in linea di principio può essere Quando si esegue una terapia con coinvolto qualsiasi organo. virus oncolitici? I virus oncolitici sono impiega- Qualora comparissero questi o altri ti contro melanomi non operabili disturbi, informi subito il Suo me- con metastasi locali o a distanza, dico in modo da modificare la te- ma non nelle ossa, nel cervello o rapia e consentire agli organi inte- nei polmoni. ressati di riprendersi nuovamente. Il trattamento con i virus oncolitici Gli effetti indesiderati regredisco- è una terapia palliativa (vedi p. 39). no al termine delle terapie. Mag- Il suo scopo è rallentare l’avanza- giori informazioni sulla gestione mento della malattia o ridurre le degli effetti indesiderati sono di- dimensioni del melanoma e/o pre- sponibili a pagina 42. venire metastasi. Virus oncolitici Effetti indesiderati Per il melanoma si può ricorre- Tra gli effetti indesiderati si regi- re a cosiddetti «virus oncolitici». strano: stanchezza, febbre, nausea Si tratta di una terapia vaccina- e sintomi simili all’influenza. le in cui viene iniettato un virus dell’herpes simplex di tipo 1 ge- neticamente modificato. Il melanoma cutaneo 29
Terapie mirate Alcuni farmaci mirati inibiscono, I principi attivi dei farmaci mirati per esempio, le cascate di trasdu- (in inglese targeted therapies) in- zione del segnale che conducono tervengono nel metabolismo del- alla formazione di nuovi vasi san- le cellule cancerose, distruggen- guigni (angiogenesi) attraverso i dole oppure frenando la crescita quali il tumore si approvvigiona del melanoma. di sangue. Altri interferiscono con l’azione di fattori di crescita o bloc- Come agiscono le terapie mirate? cano recettori implicati nella divi- Sulla sua superficie o al suo in- sione cellulare. In questo modo è terno, ogni cellula umana presen- possibile frenare la crescita di un ta numerosi contrassegni biologi- tumore o alterare il metabolismo ci di vario tipo (recettori) ai quali delle cellule tumorali, temporane- si possono legare molecole, inne- amente o in modo permanente. scando una serie di reazioni chia- mate «cascate di trasduzione del Gli inibitori della tirosin-chinasi segnale». Esse sono fondamentali Gli inibitori della tirosin-chinasi per la divisione e la morte cellula- sono farmaci mirati che blocca- re. Se le cascate di trasduzione del no le cascate di trasduzione del segnale sono disturbate, le cellule segnale nella cellula tumorale e possono degenerare e può insor- in questo modo disturbano, ral- gere il cancro. Può accadere, per lentano o arrestano la crescita di esempio, che una cellula continui tumori. Questi medicamenti so- a ricevere il segnale di dividersi, no prescritti dal medico quando senza mai ricevere nessun segna- nelle cellule cancerose si riscon- le che ne provochi la morte. trano determinate alterazioni del patrimonio genetico (mutazioni). I principi attivi dei farmaci mira- Sono molto efficaci: nei pazien- ti riconoscono i contrassegni bio- ti con queste mutazioni genetiche logici sulla superficie delle cellu- possono bloccare la crescita delle le tumorali e li bloccano in modo cellule del melanoma e far regre- specifico, al fine di impedire l’atti- dire le metastasi. Nel melanoma, vazione di cascate di trasduzione la mutazione più frequente è lega- del segnale. ta al gene BRAF. Sono note anche mutazioni di MEK, NRAS o c-KIT. 30
Per verificare se il paziente rispon- Chemioterapia derà alla terapia mirata, è neces- Si tratta di una terapia con medica- sario eseguire un’analisi geneti- menti che danneggiano le cellule ca delle cellule tumorali. Circa il o ne inibiscono la crescita, i cosid- 50 per cento delle persone colpite detti «citostatici» (dal greco kytos presenta una mutazione del gene = cellula e statikos = che ferma). BRAF. Se non c’è una mutazione di questo gene, la terapia mirata è Esistono diversi tipi di citostati- destinata a essere inefficace. ci. A seconda del tipo di tumore e delle caratteristiche delle cellule Effetti indesiderati tumorali vengono somministrati Gli effetti indesiderati delle terapie citostatici differenti o una combi- mirate differiscono da un farmaco nazione di farmaci. all’altro. Spesso si registrano: • stomatiti (infiammazioni delle Come agisce una chemioterapia? mucose); Le cellule cancerose si divido- • eruzioni cutanee o alterazioni no rapidamente. Le chemiotera- della pelle quali screpolature pie inibiscono la divisione delle o aumento incontrollato dello cellule tumorali, impedendo che strato corneo; si moltiplichino. Riducendo o di- • insufficienza cardiaca; struggendo la massa tumorale o • aumento della tendenza a san- le metastasi, rallentano o arresta- guinare; no l’avanzamento della malattia. • disturbi gastrointestinali. Una chemioterapia può tuttavia L’équipe medica e infermieristica danneggiare anche le cellule sane La informerà dei possibili effetti che si dividono velocemente, per indesiderati legati ai farmaci as- esempio le normali cellule che pro- sunti. L’essenziale è che Lei segnali ducono il sangue nel midollo osseo, tempestivamente eventuali effetti le cellule dei follicoli piliferi, quelle collaterali all’équipe curante. Mol- delle mucose (bocca, stomaco, in- ti effetti secondari sono trattabili o testino), gli spermatozoi e gli ovuli. si risolvono nel corso della terapia o una volta sospesi i farmaci. Il danneggiamento delle cellule sane causa i possibili effetti colla- terali della chemioterapia. Spesso tuttavia le cellule sane riescono a riprendersi, cosicché gli effetti in- desiderati regrediscono dopo la fi- ne del trattamento. Il melanoma cutaneo 31
Quando viene eseguita Quali sono gli effetti indesiderati una chemioterapia? più frequenti di una chemioterapia? Nel caso del melanoma, di solito si Il Suo medico e il personale cu- ricorre alla chemioterapia quando rante La informeranno sui possi- l’immunoterapia e la terapia mira- bili effetti collaterali della chemio- ta non hanno più effetto. terapia e sapranno consigliarla su cosa fare per alleviarli. Molti effetti Non è sempre possibile rimuove- secondari sono trattabili con me- re tutte le cellule cancerose con dicamenti. La Sua équipe curante un intervento chirurgico, poiché La informerà in merito. hanno già infiltrato i linfonodi o formato metastasi. In questi casi Gli effetti secondari che si manife- il medico Le consiglierà una che- stano in una persona, il momento mioterapia. in cui essi sorgono e la loro intensi- tà dipendono dal tipo, dal dosaggio Le chemioterapie sono impiegate e dalla combinazione di farmaci. anche come terapia palliativa (ve- di p. 39). Se non è possibile opera- Una chemioterapia può provocare re, la chemioterapia può alleviare i i seguenti effetti indesiderati: disturbi e consentire di mantenere • alterazioni del quadro ematico, o migliorare la qualità di vita. con possibile aumento del rischio di infezioni e/o di emorragie e Quali sono le modalità di stanchezza generale (fatigue); somministrazione di una • disturbi simili a quelli dell’in- chemioterapia? fluenza, quali dolori articolari, In alcuni casi, le chemioterapie spossatezza; possono essere assunte a casa, • secchezza e infiammazione sotto forma di compresse o capsu- delle mucose; le. Tuttavia, spesso sono sommini- • diarrea; strate per infusione. Il trattamen- • nausea e vomito; to avviene nella maggior parte dei • perdita di capelli; casi ambulatorialmente, quindi • eruzioni cutanee; non richiede un ricovero in ospe- • sindrome mano-piede, ovvero dale. La chemioterapia viene som- arrossamento o rigonfiamento ministrata in diversi cicli, con una doloroso dei palmi della mani e pausa fra di essi per permettere al- delle piante dei piedi, sensazio- le cellule sane di riprendersi. ne di intorpidimento; 32
• formicolio nelle punte delle dita Radioterapia delle mani e dei piedi (pareste- sie); La radioterapia è un trattamento • gambe gonfie; locale, ossia, agisce soltanto lad- • reazioni allergiche; dove i raggi colpiscono le cellule • compromissione della fertilità. del corpo. Legga anche la sezione «Gestio- La radioterapia ha effetto sulle cel- ne degli effetti indesiderati» a pa- lule dell’organismo che si divido- gina 42. no velocemente: • le cellule del melanoma si Perfusione ipertermica con dividono a ritmo accelerato. citostatici La radioterapia le danneggia Se il melanoma ha formato me- impedendo loro di moltiplicar- tastasi satellite e/o in transito (ve- si e di sopravvivere; di p. 15) nelle estremità (braccia, • le radiazioni agiscono anche gambe), queste possono essere sulle cellule sane che si divi- trattate localmente con citostatici. dono frequentemente, provo- cando effetti secondari (vedi La circolazione sanguigna del p. 34). Contrariamente alle cel- braccio o della gamba colpita vie- lule cancerose, quelle sane si ne temporaneamente isolata dalla riprendono e gli effetti secon- circolazione del resto del corpo e dari regrediscono. l’arto interessato è collegato a una macchina cuore-polmone. L’arto Nella terapia di un melanoma, le viene riscaldato a 41 °C (iperter- radiazioni vengono somministrate mia) e perfuso con un’elevata do- dall’esterno attraverso la pelle (ra- se di citostatici. dioterapia percutanea). Questo trattamento viene tecnica- mente chiamato «perfusione iper- termica». Il riscaldamento per mette di aumentare ulteriormente l’efficacia dei citostatici. Il melanoma cutaneo 33
Nei pazienti colpiti da melanoma, Si distingue tra effetti secondari la radioterapia entra in gioco nei acuti e reazioni ritardate: casi seguenti: • gli effetti secondari acuti sono • il melanoma non può essere quelli che si possono verifica- operato; re già durante la radioterapia, • non è stato possibile rimuove- come l’arrossamento della cute re il melanoma con un margi- esposta alle radiazioni; ne di sicurezza sufficientemente • le reazioni ritardate posso- grande; no invece manifestarsi anche • per trattare linfonodi colpiti o al termine del trattamento, ad metastasi a distanza; esempio limitazioni del movi- • per alleviare i disturbi in caso mento della parte del corpo di metastasi nelle ossa o com- irradiata o la cosiddetta «fati- pressione dei nervi; gue», ossia uno stato di affati- • come terapia palliativa camento cronico che prosciuga (vedi p. 39); le forze. • in combinazione con un’immu- noterapia o una chemioterapia. Se Lei soffre di effetti indesiderati, informi la Sua équipe curante. Effetti indesiderati La probabilità che una radiotera- Trova informazioni più dettaglia- pia provochi effetti indesiderati o te sulla radioterapia nell’opuscolo no dipende dal dosaggio, dalla du- «La radioterapia», vedi p. 57. rata e dalla regione del corpo in- teressata. 34
Studi clinici La partecipazione a uno studio cli- nico è volontaria; Lei può decidere La ricerca medica sviluppa in con- autonomamente se farlo o no. An- tinuazione nuove procedure e ap- che dopo aver dato il Suo assenso procci terapeutici (per es. nuovi può sempre cambiare idea. tipi di interventi chirurgici, nuovi medicamenti) sempre con l’obiet- Il Suo rifiuto a partecipare non ha tivo che le persone trattate trag- alcun effetto negativo sulla Sua te- gano maggiori benefici, ad esem- rapia: riceverà in ogni caso la tera- pio un allungamento della vita, il pia migliore sulla base delle cono- rallentamento della progressione scenze disponibili. della malattia o una migliore qua- lità della vita. Nell’ambito degli L’opuscolo «Terapia oncologica studi si esamina se una nuova for- nell’ambito di uno studio clinico» ma di terapia è migliore di una già (vedi p. 59) spiega come si svol- esistente. Un colloquio personale gono questi studi e quali possono con il Suo medico potrà chiarire essere le implicazioni per chi par- quali vantaggi o svantaggi potreb- tecipa. be avere nel Suo caso la parteci- pazione a uno studio clinico. Spes- so i pazienti che acconsentono a partecipare a uno studio clinico sono motivati anche dal pensiero dei possibili benefici per le perso- ne che si ammaleranno di cancro dopo di loro. Può darsi che Le venga proposto di effettuare una terapia nel qua- dro di uno studio clinico. Ha anche la possibilità di cercare o di infor- marsi direttamente sugli studi at- tuali riguardanti la Sua malattia nel sito www.kofam.ch. Il melanoma cutaneo 35
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