I linfomi a cellule B - Una guida della Lega contro il cancro Krebsliga Shop

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I linfomi a cellule B - Una guida della Lega contro il cancro Krebsliga Shop
I linfomi a cellule B

Una guida della
Lega contro il cancro

          ere
      Legg

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         onlin
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Le Leghe contro il cancro in Svizzera:
prossimità, confidenzialità, professionalità
Offriamo consulenza e sostegno di prossimità ai pazienti oncologici, ai
loro familiari e amici. Nelle 60 sedi delle Leghe contro il cancro operano
un centinaio di professionisti ai quali si può far capo gratuitamente
durante tutte le fasi della malattia.
Le Leghe cantonali organizzano campagne di sensibilizzazione e pre-
venzione delle malattie tumorali presso la popolazione, con l’obiettivo
di promuovere stili di vita salutari e quindi ridurre il rischio individuale
di ammalarsi di cancro.

Impressum

Editrice                                            Lettorato in francese
Lega svizzera contro il cancro                      Cristina Martínez, traduttrice e redattrice
Effingerstrasse 40, casella postale,                specializzata, Servizio pubblicazioni,
3001 Berna, tel. 031 389 91 00,                     Lega svizzera contro il cancro, Berna
info@legacancro.ch, www.legacancro.ch
                                                    Traduzione in italiano
Direzione del progetto e redazione in               Paolo Valenti, Zurigo
francese
                                                    Lettorato in italiano
Nicole Bulliard, specialista pubblicazioni, Lega
                                                    Antonio Campagnuolo, Lugano
svizzera contro il cancro, Berna
                                                    Lorenzo Terzi, Lega svizzera contro il cancro,
Consulenza scientifica                              Berna
Dr. med. Anne Cairoli, medico associato,
                                                    Immagine di copertina
servizio di ematologia, Dipartimento di
                                                    Adamo ed Eva di Albrecht Dürer
oncologia UNIL CHUV; Dr. med. Aline Flatz,
collaboratrice scientifica, Lega svizzera           Illustrazioni
contro il cancro; Dr. med. Alden A. Moccia,         p. 11: Lega svizzera contro il cancro, Berna
medico aggiunto, servizio di oncologia,
                                                    Immagini
Istituto Oncologico della Svizzera Italiana
                                                    p. 4: ImagePoint AG, Zurigo
(IOSI)
                                                    pp. 20, 28, 38, 50, 60: iStock
Ringraziamo la persona interessata per
                                                    Design
l’attenta rilettura del manoscritto e il prezioso
                                                    Lega svizzera contro il cancro
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                                                    Jordi AG, Belp

Questo opuscolo è disponibile anche in tedesco e francese.

© 2020 Lega svizzera contro il cancro, Berna

LSC | 11.2020 | 300 I | 031086012111
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Indice

 5 Editoriale                         26	Possibilità di trattamento
                                      26	Sorveglianza attiva
 6   Che cos’è il cancro?             26	Terapie medicamentose
                                      34	Radioterapia
 9 Il sistema linfatico               35	Chirurgia
                                      35	Preservazione della fertilità
12	Che cos’è un linfoma
    a cellule B?                      39	Quale terapia per quale tipo di
12	Il linfoma diffuso a grandi           linfoma a cellule B?
    cellule B                         40	Pianificazione del trattamento
12	Il linfoma follicolare            43	Trattamento dei linfomi a
13	Il linfoma a piccole cellule B        cellule B
    e la leucemia linfatica cronica   48	Studi clinici
14	Il linfoma mantellare
14	I linfomi della zona marginale    51	Gestione degli effetti
15	Il linfoma linfoplasmocitico          indesiderati
    (morbo di Waldenström)
16	I linfomi HIV-correlati           53	Ulteriori trattamenti
16	Il linfoma di Burkitt             53	Medicina complementare
17	Possibili cause e fattori
    di rischio                        54	Dopo i trattamenti
18	Possibili sintomi                 54	Controlli periodici
                                      55	Riabilitazione oncologica
19	Esami e diagnosi                  56	Il ritorno al lavoro
19	Metodi diagnostici                57	Cure palliative
19	Primi accertamenti
21	Esami successivi per              61	Consulenza e informazione
    precisare la diagnosi
22	Ulteriori esami
23	Stadi della malattia

                                                         I linfomi a cellule B   3
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Cara lettrice, caro lettore

       Quando nel­      Le informazioni contenute in que-         ci si possa più aspettare un rista-
  testo è utilizzata
                        sto opuscolo intendono aiutarla a         bilimento permanente, le misure
­soltanto la forma
        maschile o      comprendere meglio e ad affron-           e i farmaci di accompagnamento
  femminile, que-       tare la malattia. In queste pagine        contribuiscono a preservare e mi-
   sta si riferisce a   sono descritti in modo dettagliato        gliorare la qualità della vita.
         ­entrambe.
                        i linfomi a cellule B e gli esami che
                        sono eseguiti per porre la diagnosi       Non esiti a porre tutte le Sue do-
                        e definire il trattamento. Vi trova       mande all’équipe curante e si lasci
                        anche consigli utili per affrontare       aiutare dalle persone che Le stanno
                        il periodo dopo le terapie, oltre a       attorno: parenti, amici o vicini.
                        un elenco delle offerte di sostegno
                        che Le possono agevolare il rein-         Nei numerosi opuscoli della Lega
                        serimento nella vita di tutti i giorni.   contro il cancro, può trovare infor-
                                                                  mazioni e consigli utili. I consulenti
                        L’opuscolo tratta solo i linfomi a        specializzati delle Leghe cantonali
                        cellule B. Non si menziona né il          e regionali contro il cancro e della
                        linfoma di Hodgkin, che è una ma-         Linea cancro conoscono bene la
                        lattia distinta che colpisce anche i      situazione in cui Lei si trova e sono
                        linfociti B, né i linfomi dei linfociti   a Sua disposizione per assisterla e
                        T. Questi altri due gruppi di linfomi     consigliarla in tutte le questioni re-
                        sono discussi in opuscoli separati.       lative al cancro. Trova i recapiti dei
                                                                  servizi di consulenza alle pagine 70
                        Esistono numerosi tipi di linfomi a       e 71.
                        cellule B, con decorsi diversi e trat-
                        tamenti diversi. In queste pagine         Le facciamo i nostri migliori au-
                        sono descritti i tipi principali e i      guri.
                        trattamenti che sono presi in consi-
                        derazione in base allo stadio della            La Sua Lega contro il cancro
                        malattia, all’età e alle condizioni
                        generali di salute del paziente.

                        Alcuni linfomi a cellule B offrono
                        buone probabilità di guarigione,
                        altri hanno una prognosi più sfa-
                        vorevole. In uno stadio avanzato
                        si riesce spesso a rallentare la
                        progressione della malattia e ad
                        attenuare i sintomi. Qualora non

                                                                                    I linfomi a cellule B   5
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Che cos’è il cancro?

Il termine «cancro» denota un in-        attraverso un ingrossamento dei
sieme di malattie diverse che presen-    linfonodi oppure con alterazioni del
tano caratteristiche comuni:             quadro ematologico. Di questo se-
• cellule che, in origine, erano nor-    condo gruppo fanno parte i linfomi,
   mali incominciano a proliferare in    tra cui i linfomi a cellule B.
   modo incontrollato, trasforman-
   dosi così in cellule cancerose;       Tutto ha inizio nella cellula
• le cellule cancerose s’infiltrano      I tessuti e gli organi che formano il
   nel tessuto circostante distrug-      nostro corpo sono costituiti da mi-
   gendolo e invadendolo;                liardi di cellule. Il nucleo cellulare
• le cellule cancerose hanno la          racchiude il piano di costruzione
   capacità di staccarsi dal loro        dell’essere vivente: il patrimonio
   luogo d’insorgenza per formare        genetico (genoma) con i suoi cro-
   nuovi focolai di malattia in altre    mosomi e geni; esso è composto dal
   parti del corpo (metastasi).          DNA (acido desossiribonucleico), il
                                         materiale portatore del messaggio
Quando si parla di «cancro», s’in-       genetico.
tende una crescita incontrollata e
maligna di cellule corporee. Spesso      Il patrimonio genetico può subire
il cancro è chiamato anche «tumore».     danni se, durante il processo di di-
Un tumore è un accumulo patologico       visione cellulare, si verificano degli
di cellule che può essere di natura      errori oppure per tante altre cause.
benigna, ossia non mette in pericolo     Normalmente le cellule sono in
la vita, oppure maligna, quindi peri-    grado di riconoscere e riparare i
colosa per la vita.                      danni subiti oppure di programmare
                                         la propria morte. Tuttavia, può acca-
Vi sono oltre duecento tipi diversi      dere che tali meccanismi falliscano e
di cancro. Se ne distinguono due         che le cellule danneggiate (mutate)
gruppi principali. I tumori solidi che   riescano a moltiplicarsi liberamente.
originano dalle cellule di un organo
e formano una massa o un nodulo;         Cause
talvolta formano metastasi. Ne è un      Le malattie oncologiche sono da ri-
esempio il cancro colorettale. Poi       condurre a mutazioni del patrimonio
ci sono le malattie maligne che si       genetico delle cellule.
sviluppano nel sistema sanguigno
o linfatico. Possono manifestarsi

6   I linfomi a cellule B
I linfomi a cellule B - Una guida della Lega contro il cancro Krebsliga Shop
Alcuni dei fattori che favoriscono tali   Di norma, la divisione cellulare e i
mutazioni e che giocano un ruolo          meccanismi di riparazione si svol-
nell’insorgenza del cancro sono:          gono correttamente. Ciononostante,
• il naturale processo d’invecchia-       con gli anni, si accumulano gli errori
   mento;                                 nel patrimonio genetico che potreb-
• lo stile di vita (alimentazione         bero dare origine a una malattia on-
   poco equilibrata, attività fisica      cologica. Con l’invecchiamento au-
   insufficiente, fumo, alcol, ecc.);     menta quindi il rischio di ammalarsi
• influssi esterni (per es. virus,        di cancro. Poiché nella nostra società
   sostanze nocive, fumo, raggi UV,       l’aspettativa media di vita è in au-
   raggi X, radioattività);               mento, si assiste a un incremento dei
• fattori ereditari e genetici.           casi di cancro.

Alcuni di questi fattori di rischio       Stile di vita
sono influenzabili, altri no. Si stima    Lo stile di vita è modificabile. In altre
che all’incirca un terzo delle malattie   parole, è possibile modificare le pro-
oncologiche potrebbe essere evitato       prie abitudini in fatto di fumo, alcol,
eliminando fattori di rischio come il     alimentazione e movimento. Vivendo
tabacco o l’alcol. I restanti due terzi   in modo sano, si può quindi ridurre il
sono imputabili a fattori di rischio      proprio rischio di ammalarsi di alcuni
non modificabili o sconosciuti.           tipi di cancro.

In generale, sono molteplici i fattori    Influssi esterni
che concorrono all’insorgenza del         A taluni influssi esterni, come per
cancro. Nel caso singolo spesso non       esempio le polveri sottili, siamo
è possibile individuare con esattezza     esposti involontariamente e le nostre
i fattori che hanno causato la malat-     possibilità di metterci al riparo sono
tia.                                      limitate. Da altri influssi esterni, in-
                                          vece, possiamo salvaguardarci, per
Invecchiamento                            esempio usando la protezione so-
Il naturale processo d’invecchia-         lare contro i raggi ultravioletti o fa-
mento favorisce l’insorgenza di ma-       cendoci vaccinare contro i virus che
lattie oncologiche. La maggior parte      favoriscono l’insorgenza del cancro.
dei tipi di cancro è tanto più fre-
quente quanto più avanzata è l’età:       Fattori genetici
circa il 90% insorge dopo i 50 anni.      Si stima che dal 5 al 10% dei casi di
                                          cancro sia associato a un’alterazione
                                          del patrimonio genetico che accresce

                                                               I linfomi a cellule B   7
il rischio di sviluppare il tumore. In    L’opuscolo della Lega contro il can-
casi del genere si parla di «cancro       cro intitolato «Quando anche l’anima
ereditario». Le persone con una pre-      soffre» (vedi p. 64) si sofferma sugli
sunta o accertata predisposizione al      aspetti psicologici ed emotivi della
cancro dovrebbero rivolgersi a una        malattia, suggerendo possibili mo-
consulenza genetica. Non è possibile      dalità per gestire meglio gli stati d’a-
influire sulla predisposizione stessa,    nimo.
ma alcuni tipi di tumore possono
essere diagnosticati precocemente
oppure prevenuti con misure profi-
lattiche.

Perché io?
È possibile che si stia chiedendo per-
ché il cancro abbia colpito proprio
Lei. Forse si domanda anche: «Che
cosa ho sbagliato?». È più che nor-
male porsi tali interrogativi ed essere
colti dallo sgomento o dalla rabbia.
Tuttavia, le cause che portano all’in-
sorgenza di una malattia oncologica
sono molto complesse e difficili da
capire anche per gli specialisti.

Nessuno può mettersi completa-
mente al riparo dal cancro. Possono
ammalarsi sia le persone che condu-
cono una vita sana, sia le persone
con comportamenti a rischio, i gio-
vani come i meno giovani. In parte è
una questione di casualità o fatalità.
In ogni caso, una diagnosi di cancro
comporta indiscutibilmente un ca-
rico emotivo importante.

8   I linfomi a cellule B
Il sistema linfatico

Il sistema linfatico è parte integrante     gono. Il loro numero è compreso tra
del sistema immunitario, che ci di-         500 e 600.
fende dalle infezioni e dalle malattie.
                                            Gli organi linfatici
Il sistema linfatico è composto da          Gli organi linfatici comprendono la
una rete di vasi linfatici, dai linfonodi   milza (che distrugge le cellule del
e dagli organi linfatici.                   sangue usurate), il timo (situato die-
                                            tro lo sterno), le tonsille, il midollo
I vasi linfatici, la cui rete fittamente    osseo e il tessuto linfatico dissemi-
ramificata si estende in tutto l’orga-      nato nelle mucose.
nismo, trasportano la linfa, ossia il
liquido che bagna gli organi e i tes-       I linfociti
suti. La linfa contiene linfociti e altri   I linfociti sono le cellule principali
globuli bianchi, oltre ad anticorpi.        del sistema linfatico. Si formano nel
Trasporta sostanze nutritive, prodotti      midollo osseo a partire da cellule
del metabolismo, cellule morte e vari       di base chiamate «cellule staminali
detriti, ma anche sostanze estranee e       ematopoietiche». Le cellule staminali
germi infettivi come virus e batteri.       sono capaci di produrre differenti tipi
                                            di cellule con funzioni diverse. I lin-
La linfa partecipa alla circolazione        fociti fanno parte dei globuli bianchi
dei linfociti nel corpo, contribuendo       e si distinguono in tre tipi principali.
all’efficienza della risposta immuni-
taria dell’organismo. I linfociti sono      I linfociti B
cellule che sanno distinguere i tes-        Essi maturano nel midollo osseo e in
suti propri dell’organismo dai corpi        seguito migrano nei linfonodi e nella
estranei e intervengono, ad esempio,        milza, dove si trasformano in cellule
nel rigetto di un trapianto. Si stima       capaci di produrre anticorpi per com-
che ogni giorno vengano prodotti al-        battere batteri, virus e altri organismi
meno due litri di linfa.                    estranei come i funghi.

I linfonodi                                 I linfociti T
I linfonodi sono situati lungo il per-      Si distinguono in base allo stadio
corso dei vasi linfatici e sono distri-     di maturazione e alla loro funzione.
buiti in tutto il corpo. Essenzialmente     Quelli immaturi si trovano nel mi-
sono costituiti da diversi tipi di linfo-   dollo osseo. Si trasferiscono nel timo
citi. Fungono da stazioni di filtraggio     per completare lo sviluppo. Una volta
della linfa: la depurano dai detriti e      maturi, i linfociti T migrano dal timo
dagli agenti patogeni e li distrug-         nel sistema linfatico. Proteggono

                                                                I linfomi a cellule B   9
le cellule dai microrganismi e dalle
infezioni. Si moltiplicano e si asso-
ciano ad altri tipi di globuli bianchi
per eliminare i germi o, se l’agente
patogeno è riuscito a penetrare nel
nucleo della cellula, per distruggere
la cellula stessa. Sono in grado di
combattere batteri, virus e funghi.

I linfociti NK
Come dice il nome (dall’inglese na-
tural killer), sono «assassini natu-
rali» che uccidono cellule anomale o
estranee, tra cui le cellule dei tumori.
Anche i linfociti NK maturano nel mi-
dollo osseo.

10   I linfomi a cellule B
Il sistema linfatico

                       Tonsille
                       Linfonodi cervicali (del collo)

                       Timo
                       Linfonodi ascellari

                       Milza

                       Linfonodi addominali

                       Linfonodi inguinali

                       Midollo osseo

                       Vasi linfatici

                       Linfonodi poplitei (nella piega
                       del ginocchio)

                                        I linfomi a cellule B   11
Che cos’è un linfoma a cellule B?

I linfomi a cellule B sono prodotti da      Il linfoma diffuso a grandi cellule B si
mutazioni genetiche dei linfociti B         manifesta attraverso l’ingrossamento
maturi, un tipo di globuli bianchi. I       di linfonodi o una disfunzione dell’or-
linfociti B colpiti da queste mutazioni     gano coinvolto. La persona colpita
si moltiplicano più rapidamente e vi-       può accusare stanchezza o febbre,
vono più a lungo rispetto ai linfociti      subire una perdita di peso inspiega-
sani.                                       bile ed essere affetta da sudorazioni
                                            notturne (sintomi B, vedi p. 18).
Nella categoria dei linfomi a cellule
B rientrano numerosi tipi di linfomi,       L’età media al momento della dia-
con decorsi molto differenti della          gnosi è di 65 anni, ma questo lin-
malattia. Alcuni possono essere più         foma può comparire anche in ado-
o meno aggressivi, altri possono            lescenti e bambini. Gli uomini sono
svilupparsi più lentamente e altri an-      leggermente più colpiti delle donne.
cora lentissimi. Le cellule cancerose       Il linfoma diffuso a grandi cellule B
possono disseminarsi nei linfonodi,         risponde generalmente bene ai trat-
nei tessuti adiacenti o in altri organi.    tamenti e nella maggioranza dei casi
Nelle pagine seguenti trova una pa-         si può raggiungere la guarigione.
noramica dei principali tipi di linfomi
a cellule B.                                Alcuni tipi di linfomi a cellule B poco
                                            aggressivi possono trasformarsi in
                                            un linfoma diffuso a grandi cellule B,
Il linfoma diffuso a grandi                 in particolare il linfoma follicolare, il
cellule B                                   linfoma MALT e il linfoma della zona
                                            marginale della milza.
Il linfoma diffuso a grandi cellule B
(DLBCL, dall’inglese diffuse large
B-cell lymphoma) è il più comune dei        Il linfoma follicolare
linfomi. Viene suddiviso in diversi
sottogruppi in base a varie caratteri-      Il linfoma follicolare (LF) è il più fre-
stiche. Solitamente insorge nei linfo-      quente linfoma «indolente», ossia
nodi del collo, delle ascelle o dell’in-    a crescita lenta. Molto spesso è ca-
guine. Può diffondersi allo stomaco,        ratterizzato da una mutazione gene-
all’intestino, alle ossa, al midollo os-    tica. Il nucleo di ogni cellula umana
seo, ai seni paranasali, ai testicoli, al   contiene i cromosomi, strutture mi-
sistema nervoso o alla pelle.               croscopiche composte da molecole
                                            di DNA (acido desossiribonucleico)
                                            e proteine che incorporano il nostro

12   I linfomi a cellule B
patrimonio genetico. Nelle cellule           Il linfoma a piccole cellule
umane ci sono 23 paia di cromosomi.          B e la leucemia linfatica
Nelle cellule colpite da linfoma folli-
                                             cronica
colare, il cromosoma 14 e il cromo-          Il linfoma a piccole cellule B (SLL,
soma 18 si scambiano una parte del           dall’inglese small lymphocytic lym-
loro patrimonio genetico, per cui il         phoma) e la leucemia linfatica cro-
cromosoma 14 porta alcuni segmenti           nica (LLC) prendono entrambi ori-
del cromosoma 18 e viceversa.                gine dai linfociti B e sono considerati
                                             la stessa malattia. Si tratta di linfomi
Il linfoma follicolare si manifesta          a evoluzione lenta. Quello che li di-
principalmente con un ingrossa-              stingue è la localizzazione delle cel-
mento dei linfonodi del collo, dell’a-       lule del linfoma, concentrate soprat-
scella e dell’inguine. In generale, al       tutto nei linfonodi e nella milza nel
momento della diagnosi sono colpiti          caso dell’SLL, mentre nella LLC sono
diversi gruppi di linfonodi. La ma-          distribuite nel sangue e nel midollo
lattia si propaga al midollo osseo e         osseo.
alla milza; talvolta infiltra altri organi
e tessuti (tratto gastrointestinale,         La malattia è più frequente negli
pelle). Il linfoma può provocare feb-        uomini che nelle donne ed è tipica
bre, una perdita di peso inspiegabile        dell’età avanzata. Il linfoma a piccole
e sudorazioni notturne (sintomi B,           cellule B è molto più raro rispetto alla
vedi p. 18).                                 leucemia linfatica cronica.

Il linfoma follicolare colpisce in ge-       SLL e LLC rimangono a lungo asin-
nere gli adulti a partire dai 60 anni,       tomatici e spesso vengono diagno-
con una frequenza superiore nelle            sticati in occasione di un esame del
donne rispetto agli uomini. Spesso           sangue che evidenzia valori ridotti
la diagnosi viene posta in uno sta-          dei globuli rossi e valori elevati dei
dio avanzato. Nello stadio iniziale          globuli bianchi. I segni percepibili
le probabilità di guarigione sono            possono essere un ingrossamento
buone; negli stadi avanzati si riesce        del fegato o della milza oppure dei
a contenere la malattia per un lungo         linfonodi del collo, delle ascelle
periodo.                                     o dell’inguine. La persona colpita
                                             può accusare stanchezza o febbre,
Il linfoma follicolare può a volte tra-      subire una perdita di peso inspie-
sformarsi in linfoma diffuso a grandi        gabile ed essere affetta da sudora-
cellule B (vedi p. 12).                      zioni notturne (sintomi B, vedi p. 18).

                                                                 I linfomi a cellule B   13
Altri sintomi possono essere un’ane-        cromosoma 11 porta alcuni segmenti
mia o la comparsa di frequenti infe-        del cromosoma 14 e viceversa.
zioni.
                                            I segni più frequenti di un linfoma
Il linfoma a piccole cellule B e la leu-    mantellare sono un ingrossamento
cemia linfatica cronica possono tal-        indolore dei linfonodi del collo, delle
volta trasformarsi in linfoma diffuso       ascelle o dell’inguine. Si diffonde
a grandi cellule B (vedi p. 12) o in lin-   spesso ad altri linfonodi, al midollo
foma di Hodgkin (vedi l’opuscolo «I         osseo, alla milza e al fegato. Può col-
linfomi di Hodgkin», p. 64).                pire anche lo stomaco e il tubo dige-
                                            rente.
Per maggiori informazioni sulla leu-
cemia linfatica cronica e sulle leuce-      Il linfoma mantellare è più frequente
mie in generale invitiamo a leggere         negli uomini che nelle donne. L’età
l’opuscolo «Leucemie dell’adulto»           media al momento della diagnosi è
(vedi p. 64).                               intorno ai 60 anni e spesso lo si ri-
                                            scontra già in uno stadio avanzato.
                                            Grazie ai progressi della medicina, il
Il linfoma mantellare                       trattamento del linfoma mantellare è
                                            diventato sempre più efficace, anche
Il linfoma mantellare (MCL, dall’in-        se la prognosi resta piuttosto sfavo-
glese mantle cell lymphoma) si svi-         revole.
luppa nel margine esterno di un lin-
fonodo, chiamato «zona mantellare».
La sua causa è una mutazione gene-          I linfomi della zona
tica. Il nucleo di ogni cellula umana       marginale
contiene i cromosomi, strutture mi-
croscopiche composte da molecole            I linfomi della zona marginale cre-
di DNA (acido desossiribonucleico)          scono lentamente. Migrano in nu-
e proteine che incorporano il nostro        merose regioni del corpo e si suddi-
patrimonio genetico. Nelle cellule          vidono in tre gruppi a seconda della
umane ci sono 23 paia di cromosomi.         localizzazione:
                                            • i linfomi MALT;
Nelle cellule colpite da linfoma man-       • il linfoma splenico della zona
tellare, il cromosoma 11 e il cromo-            marginale;
soma 14 si scambiano una parte del          • Il linfoma della zona marginale
loro patrimonio genetico, per cui il            nodale.

14   I linfomi a cellule B
I linfomi MALT                              diminuzione del numero di globuli
I linfomi del tessuto linfatico asso-       rossi e di piastrine. Di solito non si
ciato alla mucosa o MALT (dall’in-          osserva un ingrossamento dei linfo-
glese mucose-associated lymphoid            nodi.
tissue) possono colpire lo stomaco,
l’intestino tenue, l’intestino crasso,      Il linfoma della zona marginale
i polmoni, gli occhi, le ghiandole sa-      nodale
livari, la tiroide, i reni, la vescica, i   Come dice il nome, questo linfoma
nervi o la pelle. La localizzazione più     della zona marginale è abitualmente
frequente è lo stomaco, nella mag-          circoscritto ai linfonodi. I segni più
gior parte dei casi in seguito a un’in-     frequenti sono un ingrossamento in-
fezione batterica da Helicobacter py-       dolore dei linfonodi del collo, delle
lori (H. pylori). Anche le persone che      ascelle o dell’inguine. Talvolta sono
soffrono di una malattia autoimmune         colpiti diversi gruppi di linfonodi. In
o di un’infezione cronica possono es-       rari casi può comparire in altri organi,
sere colpite da un linfoma MALT.            come nella milza o nel midollo osseo.
                                            La maggior parte delle persone col-
La malattia si manifesta attraverso         pite non accusa alcun sintomo. Alcuni
disturbi dell’addome o della regione        possono sviluppare una febbre senza
del corpo colpita. Spesso la diagnosi       apparente motivo, abbondanti sudo-
viene posta in uno stadio iniziale,         razioni notturne e una perdita di peso
quindi le probabilità di guarigione         inspiegabile (sintomi B, vedi p. 18).
sono buone.
                                            I linfomi della zona marginale pos-
Il linfoma splenico della zona              sono talvolta trasformarsi in linfoma
marginale                                   diffuso a grandi cellule B (vedi p. 12).
Il linfoma splenico della zona margi-
nale colpisce in prima linea la milza,
ma anche il midollo osseo e il san-         Il linfoma linfoplasmocitico
gue, e talvolta i linfonodi addominali.     (morbo di Waldenström)
Il rischio di sviluppare questo linfoma
aumenta in particolare nelle persone        Il linfoma linfoplasmocitico è carat-
infette dal virus dell’epatite C.           terizzato dalla produzione ecces-
                                            siva di un tipo di anticorpi chiamato
La malattia può progredire per anni         «IgM» (immunoglobuline M). Si
senza manifestare sintomi. Quando           parla quindi anche di «macroglobu-
compaiono, i più frequenti sono un          linemia di Waldenström». La grande
ingrossamento della milza e una             quantità di IgM circolanti provoca

                                                                I linfomi a cellule B   15
un addensamento del sangue, con            p. 12) e il linfoma di Burkitt (vedi qui
conseguenti disturbi circolatori e un      sotto). Il numero di casi è in diminu-
rallentamento del flusso sanguigno.        zione grazie agli attuali trattamenti
Il linfoma linfoplasmocitico ha in ge-     contro l’HIV. I linfomi associati all’HIV
nere un’evoluzione lenta.                  sono spesso aggressivi e diagnosti-
                                           cati in uno stadio avanzato.
Questo linfoma interessa di solito il
midollo osseo, la milza e talvolta i       I linfomi HIV-correlati colpiscono di
linfonodi. Si manifesta sotto forma        solito il midollo osseo, il sistema
di sanguinamenti, stanchezza e de-         nervoso centrale (cervello e midollo
bolezza. L’aumento della viscosità         spinale), il fegato, i polmoni e il tubo
del sangue può comportare ulteriori        digerente e sono spesso accompa-
sintomi, come disturbi della vista,        gnati da sintomi B (vedi p. 18). La
mal di testa, perdita dell’udito, gon-     comparsa di mal di testa, disturbi
fiori e formicolii nelle dita delle mani   dei nervi cranici o crisi epilettiche
e dei piedi o una sensazione di con-       può indicare un interessamento del
fusione.                                   sistema nervoso centrale. La stessa
                                           infezione da HIV può provocare un
Si tratta di una malattia dell’età avan-   ingrossamento dei linfonodi.
zata: l’età media al momento della
diagnosi è 60 anni.
                                           Il linfoma di Burkitt
Talvolta il linfoma linfoplasmocitico
può trasformarsi in un linfoma più         Il linfoma di Burkitt è molto aggres-
aggressivo.                                sivo. Può essere associato a un’infe-
                                           zione virale come l’HIV o il virus di
                                           Epstein-Barr. Spesso si sviluppa in
I linfomi HIV-correlati                    organi o tessuti esterni ai linfonodi
                                           e può diffondersi al cervello o al mi-
Le persone affette da AIDS, la malat-      dollo spinale. Talvolta infiltra anche
tia causata dal virus dell’immuno-         il midollo osseo, gli occhi, le ovaie,
deficienza umana (HIV), hanno un           i reni e i tessuti ghiandolari come le
rischio maggiore di sviluppare alcuni      mammelle, la tiroide o le tonsille.
tipi di cancro a causa del loro sistema
immunitario indebolito. I linfomi più      La manifestazione più frequente del
frequenti in queste persone sono           linfoma di Burkitt è l’ingrossamento
quelli a cellule B, soprattutto il lin-    di linfonodi e un rigonfiamento
foma diffuso a grandi cellule B (vedi      dell’addome.

16   I linfomi a cellule B
Le fasce d’età più colpite sono l’in-       Molti fattori di rischio conosciuti non
fanzia e la prima età adulta; questo        sono modificabili, come:
linfoma è più raro nell’età avanzata. Il    • l’età. A partire dai 60 anni
sesso maschile è più colpito di quello        aumenta il rischio di sviluppare
femminile.                                    un linfoma a cellule B;
                                            • un sistema immunitario indebo-
                                              lito da una terapia immunosop-
Possibili cause e fattori di                  pressiva per evitare il rigetto di
rischio                                       un trapianto d’organo, da un’in-
                                              fezione da HIV o da un’incapacità
I linfomi a cellule B costituiscono           naturale del sistema immunitario
circa il 90% dei linfomi non Hodgkin          a difendersi dalle infezioni;
(linfomi a cellule B e a cellule T),        • alcuni disturbi del sistema
che colpiscono circa 1500 persone             immunitario in cui quest’ultimo
all’anno in Svizzera.                         aggredisce i tessuti del proprio
                                              organismo;
I linfomi a cellule B sono più fre-         • un’infezione cronica da virus di
quenti a partire dai 60 anni. Tranne al-      Epstein-Barr, herpesvirus asso-
cuni tipi particolari (vedi pp. 12 sgg.),     ciato al sarcoma di Kaposi, virus
sono diagnosticati più spesso negli           dell’epatite C o dell’epatite B, o
uomini che nelle donne.                       provocata dai batteri Helicobacter
                                              pylori o Campylobacter jejuni;
Le cause dei linfomi a cellule B sono       • un trattamento ricevuto in pas-
in larga misura sconosciute, ma si            sato, come una chemioterapia
conoscono alcuni fattori di rischio e         con o senza radioterapia, per
si sospetta di altri, sui quali si stanno     curare un altro tipo di cancro, ad
conducendo ricerche. Nella maggior            esempio un linfoma di Hodgkin.
parte dei casi, comunque, i linfomi
a cellule B si sviluppano in persone        Tra i fattori di rischio sospetti si pos-
che non hanno alcun fattore di ri-          sono menzionare:
schio noto o sospetto.                      • l’esposizione a determinati
                                               pesticidi;
                                            • precedenti familiari di linfoma.

                                                                 I linfomi a cellule B   17
Possibili sintomi                          di sintomi B, i medici indicano lo sta-
                                           dio con l’aggiunta della lettera A; se
I sintomi di un linfoma a cellule B va-    invece sono presenti, aggiungono la
riano a seconda del tipo, della localiz-   lettera B.
zazione e dello stadio della malattia.
Gli stessi sintomi possono essere          A seconda della localizzazione del
causati da disturbi di tutt’altro tipo,    linfoma a cellula B, possono manife-
come ad esempio un raffreddore o           starsi ulteriori sintomi come:
una malattia respiratoria. È oppor-        • tosse persistente, affanno respi-
tuno consultare un medico se questi           ratorio, dolore al torace;
sono persistenti.                          • difficoltà digestive, gonfiore
                                              addominale, nausea o vomito,
I sintomi più frequenti sono un in-           ingrossamento della milza o del
grossamento generalmente indolore             fegato;
di uno o più linfonodi nella regione       • mal di testa, visione sdoppiata,
del collo, delle ascelle, dell’inguine        gonfiore del viso, difficoltà a
o dell’addome. Talvolta possono ma-           parlare;
nifestarsi dolori o altri disturbi se i    • infezioni persistenti o ricorrenti.
linfonodi ingrossati comprimono un
nervo, una vena o un organo.               Tutti i sintomi menzionati non sono
                                           necessariamente indizi di un linfoma
Altri sintomi possibili di un linfoma a    a cellule B; solo un esame medico
cellule B sono:                            può confermare o escludere la ma-
• episodi ripetuti di febbre sopra i       lattia.
   38 °C;
• perdita di peso inspiegabile;
• stanchezza persistente;
• abbondanti sudorazioni notturne;
• prurito su tutto il corpo.

Sintomi B
La febbre, una perdita di peso inspie-
gabile superiore al 10% negli ultimi
sei mesi e abbondanti sudorazioni
notturne sono chiamate anche «sin-
tomi B». La loro presenza può essere
importante per definire lo stadio
della malattia (vedi p. 23). In assenza

18   I linfomi a cellule B
Esami e diagnosi

Gli esami necessari per porre la dia-      Gli esami vengono valutati nei tempi
gnosi permettono di stabilire:             più brevi possibili, tuttavia possono
• se Lei soffre o no di linfoma a          trascorrere diversi giorni prima di ot-
   cellule B e se sì, di che tipo;         tenere i risultati e poterle comunicare
• dove sono localizzati i focolai          il responso. Se l’attesa è snervante e
   maligni;                                desidera parlarne con qualcuno, può
• quali sono le Sue condizioni             rivolgersi alla Linea cancro o alla Sua
   generali di salute;                     Lega cantonale o regionale contro il
• quali linfonodi sono colpiti;            cancro (vedi pp. 70 e 71).
• se il cancro ha invaso altri organi
   oltre ai linfonodi;
• qual è il trattamento più adatto al      Primi accertamenti
   Suo caso.
                                           Anamnesi
Gli esami possono richiedere tempo         Se sospetta un linfoma a cellule B, il
e Lei dovrà avere pazienza. Tuttavia       medico comincia a porre una serie
sono indispensabili per inquadrare         di domande sui Suoi disturbi e su
esattamente il Suo caso e definire il      eventuali malattie che ha avuto in
trattamento più indicato.                  passato. Indaga su possibili fattori di
                                           rischio (vedi p. 17) e sui precedenti
                                           di cancro in famiglia. Il medico si
Metodi diagnostici                         informa anche sulle Sue terapie: in
                                           particolare vuole sapere se assume
Non tutti i metodi diagnostici elen-       farmaci che possono indebolire il
cati di seguito sono utilizzati sistema-   sistema immunitario o farmaci im-
ticamente. La loro scelta dipende dal      munosoppressivi in seguito a un tra-
singolo caso e dai risultati dei prece-    pianto d’organo. Inoltre Le chiede se
denti esami.                               ha un’infezione da HIV, se ha avuto
                                           infezioni di recente, se ha già rice-
Informarsi e chiedere consiglio            vuto farmaci contro il cancro o se è
Si faccia spiegare tutti gli esami pre-    stato esposto a pesticidi.
visti e non esiti a domandare perché
sono necessari, che effetti hanno e        Esame obiettivo
quale diagnosi possono confermare.         Il secondo passo è l’esame obiettivo.
Chieda anche quali potrebbero es-          Il medico si concentra in particolare
sere le conseguenze se rinunciasse a       sui linfonodi. Palpa ad esempio la re-
un determinato esame.                      gione del collo e della mandibola, lo
                                           spazio sotto le clavicole, le ascelle e

                                                               I linfomi a cellule B   19
20   I linfomi a cellule B
l’inguine alla ricerca di tumefazioni.      sto esame è spesso necessario per
Palpa anche il fegato e la milza, poi-      determinare lo stadio della malattia.
ché questi organi si ingrossano se
sono colpiti dal linfoma. Controlla i       Puntura lombare
polmoni e il cuore. Cerca anche even-       La puntura lombare consiste nel pre-
tuali segni di infezione.                   lievo di liquido cerebrospinale dopo
                                            aver inserito un ago nello spazio tra
                                            due vertebre lombari in anestesia
Esami successivi per preci-                 locale. Il liquido cerebrospinale av-
sare la diagnosi                            volge il midollo spinale e il cervello
                                            e li protegge dai traumi come un
Biopsia                                     cuscinetto. Inoltre, contribuisce a
Biopsia di un linfonodo                     eliminare gli scarti del metabolismo
Il medico preleva un linfonodo,             provenienti dal cervello. L’analisi del
per esempio dal collo, dall’ascella         liquido cerebrospinale è talvolta ne-
o dall’inguine oppure dal torace o          cessaria in caso di linfoma a cellule
dall’addome. Può prelevare anche            B, per determinare se il linfoma ha
tessuti di organi come il fegato, l’in-     colpito il cervello o il midollo spinale.
testino, la pelle, il seno, il cervello o
lo stomaco. Nel limite del possibile,       Esami di laboratorio
il prelievo viene eseguito in ambu-         Analisi di cellule e tessuti
latorio, in anestesia locale. In alcuni     L’analisi dei cromosomi di una cel-
casi, ad esempio per una biopsia del        lula (citogenetica) consente di indivi-
cervello, può essere necessario un          duare anomalie cromosomiche, che
intervento in narcosi in sala opera-        possono essere utili per confermare
toria. Il tessuto è successivamente         la diagnosi di linfoma e determinare
analizzato per accertare o escludere        alcuni tipi di linfoma a cellule B.
la presenza di un linfoma a cellule B
e, in caso affermativo, per determi-        Prelievo e analisi del sangue
narne il tipo.                              L’esame del sangue serve per avere
                                            informazioni più precise sullo stato
Aspirato midollare e biopsia del            generale di salute del paziente. Ol-
midollo osseo                               tre agli usuali parametri sanguigni, è
Il medico preleva una piccola quan-         sempre indicata la ricerca di un’even-
tità di midollo osseo dalle ossa del        tuale infezione virale, in particolare
bacino, in anestesia locale. L’esame        l’HIV ma anche l’epatite virale B o C o
al microscopio consente di accertare        il virus di Epstein-Barr.
la presenza di cellule maligne. Que-

                                                                 I linfomi a cellule B   21
Analisi biochimiche                       tomografia a emissione di positroni
L’aumento della concentrazione nel        consente di individuare le regioni del
sangue di determinate sostanze chi-       corpo colpite dal linfoma a cellule B,
miche segnala la presenza di disturbi     valutare l’efficacia dei trattamenti o
della funzione di diversi organi,         la presenza di una recidiva.
come i reni o il fegato.
                                          Ecografia
Diagnostica per immagini                  L’ecografia è un metodo di visualiz-
Radiografia                               zazione degli organi interni come il
Una radiografia del torace permette       fegato, i reni, la milza o i linfonodi.
di controllare se i linfonodi toracici    I medici la usano anche come guida
sono più grandi del normale.              per la biopsia.

Tomografia computerizzata (TC)            Tomografia a risonanza magnetica
La tomografia computerizzata ge-          (MRT)
nera immagini in sezione o tridimen-      La risonanza magnetica si basa
sionali degli organi, tessuti e vasi      sull’uso di potenti campi magnetici
sanguigni usando i raggi X. Prima         e onde radioelettriche per generare
dell’esame viene iniettato un liquido     immagini in sezione di organi, tes-
di contrasto iodato per aumentare         suti, ossa e vasi sanguigni. Il com-
la precisione dell’immagine. Con la       puter assembla le sezioni per creare
TC si può determinare la grandezza        immagini tridimensionali.
dei linfonodi ed esaminare i reni, il
fegato, la milza e gli organi in altre    La MRT aiuta a determinare se il lin-
regioni del corpo.                        foma a cellule B si è diffuso ad altre
                                          parti del corpo.
Tomografia a emissione di positroni
(PET)
Produce immagini tridimensionali          Ulteriori esami
che evidenziano le variazioni dell’at-
tività metabolica nei tessuti. Prima      Prima di iniziare la terapia, il medico
dell’esame sono iniettate sostanze a      esegue alcuni esami supplementari
bassa radioattività, di cui in seguito    per predire al meglio i possibili effetti
si misura la distribuzione nel corpo.     collaterali e individuare con maggior
I potenziali rischi per la salute delle   precisione la terapia adatta alle Sue
radiazioni sono bassi nei confronti       condizioni di salute. Controlla la fun-
dei benefici attesi e non vi sono ef-     zione cardiaca, polmonare e della ti-
fetti secondari a lungo termine. La       roide. Dato che i trattamenti possono

22   I linfomi a cellule B
incidere sulla fertilità, alle persone     Classificazione di Ann Arbor e di
che dopo la terapia desiderano avere       Lugano
figli saranno proposti alcuni esami        La classificazione internazionale di
specifici (per ulteriori informazioni      Ann Arbor, più vecchia, suddivide il
sui metodi per preservare la fertilità     linfoma a cellule B in quattro stadi
vedi p. 35).                               (I-IV).

                                           Gli stadi sono completati da lettere
Stadi della malattia                       dell’alfabeto:
                                           • A: assenza di sintomi generali;
La serie di esami effettuata permette      • B: presenza di sintomi generali (o
al medico di inquadrare con preci-            sintomi B, vedi p. 18);
sione la malattia. In questo modo,         • E: invasione di tessuti non linfatici;
egli sa dove si è diffuso il linfoma a     • S: interessamento della milza;
cellule B nel corpo e quali sono i Suoi    • X: il linfoma è molto voluminoso.
sintomi.
                                           La classificazione di Lugano è più
Queste informazioni servono per de-        recente e si basa su quella di Ann
finire lo stadio della malattia. La pia-   Arbor. Raggruppa gli stadi I e II nello
nificazione del trattamento, che è in-     «stadio localizzato» e gli stadi III e IV
dividuale, si basa su questi risultati.    nello «stadio avanzato». Nella tabella
                                           seguente è descritta in modo sche-
                                           matico.

                                                                I linfomi a cellule B   23
Classificazione di Lugano dei linfomi a cellule B

 Stadio        Stadio I      Interessamento di una sola regione linfonodale (I)
 localiz-                    oppure
 zato                        di un unico organo o focolaio tumorale esterno al
                             sistema linfatico (IE).
                             Interessamento di due o più regioni linfonodali
               Stadio II     dalla stessa parte del diaframma (II)
                             oppure
                             di un unico organo o focolaio tumorale esterno al
                             sistema linfatico e di una o più regioni linfonodali
                             dalla stessa parte del diaframma (IIE).
                             Un’unica massa linfonodale con diametro mas-
               Stadio II
                             simo superiore a 6 cm nel linfoma follicolare o
               bulky
                             superiore a 10 cm nel linfoma diffuso a grandi
                             cellule B.
 Stadio        Stadio III    Interessamento di due o più regioni linfonodali
 avan-                       dalle due parti del diaframma (III), che può essere
 zato                        accompagnato dall’interessamento della milza
                             (IIIS).
                             Interessamento non localizzato, diffuso o dissemi-
               Stadio IV     nato in uno o più organi (per es. polmoni, fegato
                             o midollo osseo), con o senza interessamento del
                             sistema linfatico;
                             oppure
                             interessamento di strutture esterne al sistema lin-
                             fatico non contigue, con interessamento di regioni
                             linfonodali dalla stessa parte o dalle due parti del
                             diaframma.
                             Assenza di sintomi B.
               Sotto­
               categoria A
                             Sintomi B: febbre sopra 38 °C o sudorazioni not-
               Sotto­        turne o perdita di peso superiore al 10% negli
               categoria B   ultimi sei mesi.

24   I linfomi a cellule B
Sistema di Binet                       Binet. Gli stadi sono definiti in base
La leucemia linfatica cronica non      al tasso di emoglobina e al numero
segue la classificazione di Lugano,    di piastrine nel sangue, oltre che al
ma è suddivisa in tre stadi (A, B e    numero di regioni linfonodali colpite.
C) secondo il sistema elaborato da

Classificazione secondo Binet

Stadio A       Tasso di emoglobina e numero di piastrine normali
               Interessamento di meno di 3 regioni linfonodali (zone
               periferiche, fegato o milza)

Stadio B       Tasso di emoglobina e numero di piastrine normali
               Interessamento di 3 o più regioni linfonodali (zone perife-
               riche, fegato o milza)
               Tasso di emoglobina basso e/o numero di piastrine
Stadio C       basso.
               Il numero di regioni linfonodali interessate (zone perife-
               riche, fegato o milza) è indifferente.

                                                           I linfomi a cellule B   25
Possibilità di trattamento

Il medico Le spiega:                         linfoplasmocitico (morbo di Wal-
• quali sono i trattamenti più adatti        denström) o quello della zona mar-
   al Suo caso;                              ginale della milza, in alcuni casi è
• quali sono le loro conseguenze             possibile attendere prima di iniziare
   sul Suo stile di vita;                    il trattamento. In questa fase di «sor-
• quali sono i possibili effetti colla-      veglianza attiva» sono eseguiti con-
   terali.                                   trolli periodici. Il trattamento viene
                                             avviato nel momento in cui compa-
Nelle prossime pagine sono descritte         iono o si aggravano i sintomi, segno
le diverse opzioni terapeutiche. Nel         di una svolta nella progressione della
caso specifico non vengono impie-            malattia.
gati tutti i metodi disponibili: la scelta
dipende dal tipo di linfoma a cellule        I linfomi a cellule B aggressivi, come
B, dallo stadio della malattia, dalla        il linfoma HIV-correlato o quello di
regione del corpo colpita, dall’età e        Burkitt, progrediscono rapidamente
dallo stato generale di salute. A par-       e per questo richiedono un tratta-
tire da pagina 39 sarà spiegato quali        mento immediato. In questi casi è
terapie sono indicate per quali tipi di      esclusa una fase di sorveglianza at-
linfoma a cellule B a seconda dello          tiva.
stadio della malattia.

La probabilità di guarigione a lungo         Terapie medicamentose
termine da un linfoma a cellule B è
molto variabile; dipende da nume-            Le terapie medicamentose contro
rosi fattori. Se Lei soddisfa determi-       il cancro in genere si basano sulla
nati criteri, il medico potrà proporle       combinazione di diversi farmaci. I
di partecipare a uno studio clinico.         medici parlano pertanto di «terapie
Prima di avviare qualsiasi tratta-           combinate».
mento, sarà discussa la questione
della preservazione della fertilità con      Nei linfomi a cellule B si eseguono
le persone in età fertile che in futuro      le seguenti terapie medicamentose:
potrebbero decidere di avere figli.          • chemioterapia;
                                             • terapie mirate;
                                             • chemioterapia ad alto dosaggio
Sorveglianza attiva                             seguita da trapianto di cellule
                                                staminali ematopoietiche;
Per alcuni linfomi a cellule B a cre-        • somministrazione di
scita lenta, per esempio il linfoma             corticosteroidi.

26   I linfomi a cellule B
Chemioterapia                               gior parte di questi effetti indesiderati
La chemioterapia è un trattamento           regredisce spontaneamente o può
comune nei linfomi a cellule B. Le          essere trattata, ma alcuni possono
sostanze utilizzate e la frequenza dei      durare a lungo o essere permanenti.
cicli dipendono in prima linea dallo
stadio della malattia (vedi p. 23). Tal-    I citostatici utilizzati cambiano a se-
volta la chemioterapia è seguita da         conda del tipo di linfoma a cellule B
una radioterapia.                           e dello stadio della malattia. Di solito
                                            se ne somministrano contemporane-
La chemioterapia si basa sull’im-           amente più di uno: si parla in questo
piego di citostatici, farmaci che dan-      caso di «chemioterapia combinata».
neggiano le cellule tumorali o ne           Le combinazioni di farmaci usati con-
impediscono la crescita. Negli esseri       tro i linfomi includono molto spesso
umani, i vari tipi di cellule si dividono   corticosteroidi (vedi «Steroidi» a p.
con una frequenza più o meno ele-           31), che sono parte integrante della
vata, attraverso una serie di fasi in       terapia.
successione. I citostatici ostacolano
queste fasi della divisione nelle cel-      Somministrazione del trattamento
lule tumorali, impedendo loro di            La chemioterapia viene eseguita in
moltiplicarsi. I farmaci entrano nella      ambito ambulatoriale. Talvolta però
circolazione sanguigna e si distri-         è necessario un ricovero in ospedale
buiscono in tutto l’organismo, per          per ricevere il trattamento, a seconda
questo si dice che hanno un effetto         dello stadio della malattia. I cicli di
«sistemico».                                chemioterapia per via endovenosa
                                            si ripetono a intervalli regolari. Sono
I citostatici non danneggiano solo le       interrotti da periodi di pausa per
cellule del tumore, ma anche quelle         consentire agli organi di rigenerarsi.
sane che crescono rapidamente,              Complessivamente il trattamento
come le cellule ematopoietiche nel          dura in genere alcuni mesi.
midollo osseo, quelle della radice di
peli e capelli, delle mucose (bocca,        Possibili effetti indesiderati
stomaco, intestino, vagina) e le cel-       La natura degli effetti indesiderati, la
lule della riproduzione (ovuli e sper-      loro frequenza e intensità dipendono
matozoi).                                   dai medicamenti somministrati, dal
                                            dosaggio e dalla sensibilità indivi-
I danni subiti dalle cellule sane sono      duale.
la causa principale degli effetti colla-
terali di una chemioterapia. La mag-

                                                                 I linfomi a cellule B   27
28   I linfomi a cellule B
I principali effetti indesiderati della    maci mirati sono prescritti da soli o
chemioterapia sono:                        in combinazione con una chemiote-
• alterazioni della composizione           rapia.
   cellulare del sangue, che possono
   causare stanchezza e un aumento         I principi attivi dei farmaci mirati agi-
   del rischio di infezioni ed emor-       scono sul metabolismo delle cellule
   ragie;                                  tumorali, distruggendole o rallentan-
• nausea e vomito;                         done la crescita o la divisione.
• mal di stomaco e disturbi intesti-
   nali;                                   Come agiscono le terapie mirate?
• secchezza o infiammazione delle          Ogni cellula del corpo umano pre-
   mucose;                                 senta un gran numero di caratteri-
• caduta dei capelli e dei peli del        stiche differenti (recettori). A questi
   corpo;                                  recettori si possono legare molecole
• eruzioni cutanee, prurito;               specifiche, che innescano una serie
• danni al cuore;                          di reazioni nelle cellule (anche in
• disturbi neurologici (per es. for-       quelle tumorali) chiamate «cascate
   micolii, perdita di sensibilità);       di trasduzione del segnale». Questi
• disturbi della fertilità;                fenomeni sono fondamentali per la
• danni ai polmoni.                        divisione e la morte cellulare. Se le
                                           cascate di trasduzione del segnale
La Sua équipe curante saprà infor-         sono disturbate, le cellule possono
marla e consigliarla in merito. Legga      degenerare e può insorgere il can-
anche il capitolo «Gestione degli ef-      cro. Può accadere, per esempio, che
fetti indesiderati» a pagina 51.           una cellula continui a ricevere il se-
                                           gnale di dividersi, senza mai ricevere
Terapie mirate                             quello che le ordina di morire.
Nei linfomi a cellule B si ricorre alle
terapie mirate soprattutto quando          I principi attivi dei farmaci mirati rico-
altri trattamenti si sono dimostrati       noscono le caratteristiche particolari
inefficaci o in caso di recidiva. I far-   delle cellule tumorali e le bloccano

  Per saperne di più
  Trova informazioni approfondite sulle terapie farmacologiche, sulle
  terapie mirate e sui loro meccanismi d’azione nell’opuscolo «Terapie
  medicamentose dei tumori» (vedi p. 64).

                                                                I linfomi a cellule B   29
in modo mirato, al fine di impedire       Gli anticorpi monoclonali sono uti-
l’attivazione di cascate di trasduzione   lizzati sistematicamente in associa-
del segnale.                              zione con le chemioterapie nel tratta-
                                          mento dei linfomi a cellule B. La loro
I diversi medicamenti agiscono su         somministrazione avviene per via
tre livelli:                              endovenosa o sottocutanea, in cicli
• alcuni anticorpi monoclonali            ripetuti. La durata del trattamento è
   inibiscono i recettori esterni della   variabile.
   cellula;
• gli inibitori delle tirosin-chinasi o   Inibitori delle tirosin-chinasi
   altri farmaci a piccole molecole       Questi farmaci bloccano l’azione
   bloccano la trasmissione del           delle chinasi all’interno della cel-
   segnale dal recettore alle strut-      lula. Il termine «chinasi» designa un
   ture interne della cellula;            insieme di enzimi capaci di attivare
• gli inibitori dell’angiogenesi          altri enzimi e che quindi favoriscono
   bloccano le tappe intermedie           la crescita delle cellule cancerose.
   della cascata di trasduzione del       Bloccando questo processo, gli ini-
   segnale all’interno della cellula.     bitori delle tirosin-chinasi accelerano
                                          la morte delle cellule maligne e ne
Anticorpi monoclonali che inibi-          frenano la moltiplicazione. I princi-
scono la crescita tumorale                pali medicamenti utilizzati nel trat-
Il sistema immunitario umano pro-         tamento dei linfomi a cellule B ini-
duce anticorpi per combattere in          biscono due tipi di chinasi, chiamate
modo mirato gli agenti patogeni           «BTK» e «P13δ».
come i virus o i batteri. Alcuni far-
maci antitumorali agiscono secondo        Inibitori dell’angiogenesi
lo stesso principio; vengono prodotti     «Angiogenesi» significa formazione
in laboratorio tramite la tecnologia      di vasi. Ogni cellula, normale o tumo-
genetica e sono tutti identici tra loro   rale, ha bisogno delle sostanze tra-
(cloni). Ecco perché sono chiamati        sportate dal sangue per crescere. Per
«anticorpi monoclonali». Gli anti-        assicurarsi il necessario apporto di
corpi sono in grado di riconoscere        ossigeno e sostanze nutritive, le cel-
un recettore specifico sulla superfi-     lule tumorali rilasciano una sostanza
cie di una cellula tumorale, vi si le-    che stimola i vasi vicini a formare
gano e lo «marcano». Grazie a questa      nuove ramificazioni in direzione del
marcatura, il sistema immunitario         tumore e delle metastasi per irro-
riconosce la cellula tumorale e può       rarli di sangue. Bloccando questa
combatterla.                              sostanza con speciali anticorpi chia-

30   I linfomi a cellule B
mati «inibitori dell’angiogenesi», si     Possibili effetti indesiderati:
arresta la formazione di nuovi vasi       • maggiore suscettibilità alle
sanguigni, mentre i vasi già formati        infezioni;
regrediscono. Il tumore non può più       • ipertensione;
crescere perché non riceve più so-        • aumento del livello di zucchero
stanze nutritive.                           nel sangue (iperglicemia);
                                          • ritenzione di liquidi;
Possibili effetti indesiderati:           • aumento del peso;
• diarrea, stitichezza;                   • alterazioni psichiche (per es.
• eruzioni cutanee;                         agitazione).
• stanchezza;
• ipertensione arteriosa;                 Chemioterapia ad alto dosaggio
• disturbi della coagulazione del         con trapianto di cellule staminali
  sangue e di guarigione delle            ematopoietiche
  ferite;                                 La chemioterapia ad alto dosaggio
• perforazione dell’intestino (rara).     con trapianto di cellule staminali
                                          ematopoietiche non è una terapia di
Steroidi                                  prima linea (vedi p. 40). Viene impie-
Gli steroidi naturali sono sostanze       gata in determinati linfomi a cellule
chimiche prodotte nel sistema endo-       B aggressivi e in caso di recidiva.
crino dell’organismo. Quelli prodotti     Richiede un ricovero in ospedale di
dalle ghiandole surrenali, come il cor-   diverse settimane e un intenso pe-
tisone, si chiamano «corticosteroidi».    riodo di controlli dopo la dimissione.
Sono coinvolti nella regolazione del      È un trattamento che si presta solo a
metabolismo e nelle reazioni infiam-      pazienti in buone condizioni fisiche,
matorie.                                  con un linfoma a cellule B resistente
                                          alle terapie o che hanno subito una
Nel trattamento dei linfomi a cellule     recidiva.
B, gli specialisti utilizzano cortico-
steroidi prodotti in laboratorio in as-   Le cellule staminali ematopoietiche
sociazione con altri medicamenti. Il      sono le progenitrici di tutte le cellule
loro effetto inibisce la crescita delle   del sangue. Sono quindi le «cellule
cellule immunitarie e ne accelera la      madri» di tutti i globuli bianchi, i glo-
morte. Questa proprietà è sfruttata       buli rossi e le piastrine circolanti. I
per combattere anche le cellule im-       linfociti sono le cellule principali del
munitarie maligne.                        sistema linfatico. Anch’essi si for-
                                          mano nel midollo osseo a partire da
                                          cellule staminali (vedi p. 9).

                                                               I linfomi a cellule B   31
La terapia consiste nella sommini-        Il trapianto autologo di cellule stami-
strazione di una chemioterapia par-       nali ematopoietiche è il trattamento
ticolarmente intensa volta a distrug-     standard contro una recidiva di un
gere tutte le cellule tumorali residue.   linfoma a cellule B aggressivo. Cel-
Si tratta di una terapia molto tossica    lule staminali sane presenti nel san-
per le cellule sane del midollo osseo.    gue vengono prelevate prima della
È possibile limitare questa tossicità     chemioterapia ad alto dosaggio, e in
dopo la chemioterapia restituendo         seguito sono iniettate nuovamente
al corpo un certo numero di cellule       nel paziente tramite infusione. Le
staminali prelevate in precedenza         cellule trapiantate si integrano spon-
dal paziente e conservate per l’occa-     taneamente nel midollo osseo e
sione. Questa procedura è chiamata        nell’arco di 10-12 giorni iniziano a
«trapianto autologo di cellule stami-     produrre nuove cellule del sangue.
nali ematopoietiche». Le cellule tra-     La procedura che guarisce il paziente
piantate si reinsediano nel midollo       è la chemioterapia intensiva. Il tra-
osseo e ricostituiscono le cellule del    pianto serve solo per ricostituire il
sangue.                                   midollo osseo danneggiato della
                                          chemioterapia.
In Svizzera questa terapia è propo-
sta solo in centri specializzati, dove    Trapianto allogenico di cellule sta-
l’équipe curante dispone di una           minali del sangue
grande esperienza e pertanto può          Le cellule staminali provengono da
garantirne la sicurezza.                  un donatore esterno.

Somministrazione del trattamento          Dopo la chemioterapia ad alto do-
Una chemioterapia ad alto dosaggio        saggio, il paziente riceve cellule sta-
aumenta le probabilità di distruggere     minali provenienti da un donatore
tutte le cellule maligne. Purtroppo,      compatibile. Questa forma di tra-
con la dose massiccia di citostatici      pianto è rara nel linfoma a cellule B,
aumentano anche gli effetti indesi-       poiché presenta un rischio più alto
derati. Il midollo osseo sano viene       di complicazioni gravi e potenzial-
colpito pesantemente e deve essere        mente mortali.
ricostituito.
                                          Il rischio di infezioni è elevato finché
Trapianto autologo di cellule stami-      le cellule staminali trapiantate non
nali del sangue                           producono nuove cellule del sangue
Le cellule staminali provengono dal       sane. Il paziente viene pertanto cu-
paziente stesso.

32   I linfomi a cellule B
rato in una camera singola sterile nel      riceve medicamenti per via endove-
reparto di isolamento.                      nosa o orale.

Possibili effetti indesiderati              Immunoterapia
Gli effetti indesiderati di una chemio-     L’immunoterapia consiste nello sti-
terapia ad alto dosaggio sono simili        molare il sistema immunitario per
a quelli di una chemioterapia clas-         rafforzare le difese dell’organismo
sica (vedi p. 27), ma sono più forti.       contro le cellule cancerose.
Il rischio di sviluppare un altro tipo
di cancro rimane lievemente più ele-        La terapia con linfociti T portatori di
vato per tutta la vita.                     recettore antigenico chimerico
                                            La terapia con linfociti T portatori
Durante il trapianto di cellule stami-      di recettore antigenico chimerico
nali ematopoietiche, il sistema im-         (CAR-T) è un’immunoterapia che
munitario è estremamente indebo-            utilizza le cellule immunitarie del pa-
lito e il paziente è più vulnerabile alle   ziente (linfocitiT, vedi p. 9) per ricono-
infezioni.                                  scere e attaccare le cellule cancerose.

Benefici e rischi                           La terapia CAR-T consiste inizial-
Una chemioterapia ad alto dosag-            mente nel prelievo di milioni di linfo-
gio seguita da un trapianto di cel-         citiT dal sangue della persona colpita
lule staminali ematopoietiche mette         dal linfoma. Il materiale genetico di
a dura prova il fisico e la mente. Di       questi linfociti viene in seguito mo-
conseguenza, è bene ponderare con           dificato in laboratorio, in modo che
la massima cura i benefici e i rischi.      esprimano dei recettori chimerici
Il medico, analizzando diversi criteri,     di antigene (CAR) sulla loro super-
valuta in via preliminare se la terapia     ficie. Questi recettori prodotti dalla
offra la possibilità di una guarigione.     fusione di geni differenti (da qui il
Questo trattamento può essere ese-          nome «chimerici») hanno la capacità
guito solo se il paziente è in buone        di riconoscere un antigene (una pro-
condizioni generali di salute.              teina) specifico espresso dalle cellule
                                            tumorali. I linfociti T modificati ven-
La chemioterapia ad alto dosaggio è         gono moltiplicati in laboratorio e in
somministrata in centri specializzati       seguito iniettati nel paziente, dove
e richiede, compreso il successivo          aggrediscono e distruggono le cel-
trapianto di cellule staminali, un ri-      lule del linfoma.
covero in ospedale di circa tre setti-
mane. In questo periodo il paziente

                                                                 I linfomi a cellule B   33
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