Il Gender Equality Management presso lo IUFFP - Progetto (V2) - Redatto nel 2012 da Emanuel A. Wüthrich, coordinatore del GEM
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Il Gender Equality Management presso lo IUFFP Progetto (V2) Redatto nel 2012 da Emanuel A. Wüthrich, coordinatore del GEM 1
Indice Prefazione della Direttrice ......................................................................................................... 3 Visione di uno IUFFP competente in materia di genere ............................................................ 4 Gender Equality Management (GEM) nella storia della parità allo IUFFP ................................. 4 Quadro generale e obiettivo del progetto ................................................................................. 5 Cosa significa «competenza di genere»? ................................................................................... 6 Obiettivo del GEM in seno allo IUFFP ........................................................................................ 8 Descrizione delle competenze di genere dei collaboratori e delle collaboratrici...................... 8 Sviluppo della competenza di genere nei collaboratori e nelle collaboratrici......................... 10 Controlling dei provvedimenti ................................................................................................. 11 Funzionamento, struttura e organizzazione del GEM ............................................................. 11 Appendice I............................................................................................................................... 13 Basi legali del GEM ................................................................................................................... 13 Approccio teorico ..................................................................................................................... 17 Competenza di genere secondo Liebig e Rosenkranz, 2009 (Definizione di competenza di genere) ..................................................................................................................................... 19 Competenza di genere dei collaboratori e delle collaboratrici – Indicatori ............................ 20 Elenchi di indicatori .................................................................................................................. 22 Responsabilità e competenze .................................................................................................. 29 Comunicazione e documentazione .......................................................................................... 31 Appendice II.............................................................................................................................. 33 Bibliografia ............................................................................................................................... 37 Abbreviazioni: GEM = Gender Equality Management Coord. GEM = coordinatore del Gender Equality Management MbO = Management by Objectives Coll. reg. GEM = collaboratori e collaboratrici regionali del GEM RND = responsabili nazionali di dipartimento Dir. dell'Ist. = Direzione dell'Istituto RCOM = responsabili della comunicazione Nel testo sono utilizzate le forme maschili e femminili a dipendenza del sesso effettivo della persona titolare del ruolo presso lo IUFFP al momento della sua stesura. 2
Prefazione della Direttrice Cari collaboratori e care collaboratrici, questa seconda versione del progetto GEM sostituisce quella precedente a partire dal 1.1.2013. Il nuovo progetto presenta la nuova organizzazione del Gender Equality Management ed è il risultato delle esperienze accumulate nei due anni successivi all'avvio del progetto GEM. L'obiettivo di questo primo biennio era sensibilizzare tutti i dipartimenti al primo progetto GEM, pertanto sono state organizzate formazioni e avviati colloqui sul tema genere. Da questa prima fase è risultato che le conoscenze dei collaboratori e delle collaboratrici IUFFP in merito al genere sono molto eterogenee, perciò è necessario procedere con un'incentivazione e l'avanzamento di richieste sul piano individuale. È stato inoltre constatato che il genere, diffuso come un concetto astratto e dunque semplificato, non viene compreso in relazione al proprio lavoro e talvolta le implicazioni dell'approccio al genere vengono rappresentate in modo molto semplificato: si ritiene infatti che la parità di stipendio e la lingua scritta rispettosa della parità di genere, così come le pari opportunità (che vengono date per scontate dal momento che a capo dello IUFFP c'è una donna) siano incontestate e siano state messe in pratica, e che pertanto non ci sia più molto da fare. Questo atteggiamento viene condiviso da diversi collaboratori e diverse collaboratrici. A seguito di questa prima fase, il GEM ha deciso di procedere con una tappa successiva: l'implementazione della competenza di genere nei prodotti e nei servizi dello IUFFP. Questo significa che ciascun collaboratore e ciascuna collaboratrice ha il compito di fornire servizi e prodotti che rispettino la parità di genere. Sulla base di questi provvedimenti, la Direzione dell'Istituto si aspetta una maggiore azione sul mondo professionale, che è sempre più soggetto alla segregazione di genere, nonché, di conseguenza, sul fenomeno della mancanza di specialisti nelle professioni MINT e in quelle sanitarie. Innanzitutto occorre definire l'implementazione dei prodotti e dei servizi; in seguito si potrà procedere con l’incentivazione e l'avanzamento di richieste per l'attuazione. Per quanto concerne il processo MbO, il personale dei livelli gerarchici superiori riceverà dalla Direttrice i rispettivi obiettivi e provvederà a inoltrarli ai livelli gerarchici inferiori. Su richiesta, tutti i collaboratori e tutte le collaboratrici riceveranno assistenza dal GEM. Affinché questa assistenza possa funzionare con la massima efficienza possibile, il GEM ha optato per una riorganizzazione a livello regionale. Per l'assistenza nel quadro dell'implementazione è necessario un notevole know how istituzionale e culturale; dato che quest'ultimo varia in base alla lingua, è richiesta la presenza di collaboratori e collaboratrici GEM a livello regionale. Il presente progetto serve a chiarire le basi del GEM, definire la terminologia e fornire al personale dello IUFFP tutte le informazioni relative al genere e al GEM. Ai collaboratori e alle collaboratrici è sempre richiesto di leggere in intranet i testi relativi al genere e di approfondire autonomamente questa tematica, al fine di raggiungere il livello richiesto per la rispettiva funzione. Naturalmente, i collaboratori e le collaboratrici devono sempre poter richiedere assistenza al GEM. In futuro continueranno a essere utilizzate anche le liste specifiche dei dipartimenti che, per ogni dipartimento, descrivono il comportamento competente in materia di genere e i rispettivi criteri. Vengono quindi messi a disposizione strumenti e informazioni sufficienti affinché lo IUFFP possa compiere un ulteriore passo per 3
adempiere alla sua visione. Sono lieta, cari collaboratori e care collaboratrici, di poter compiere insieme a voi un ulteriore passo verso un Istituto universitario conforme ai tempi. Visione di uno IUFFP competente in materia di genere Lo IUFFP è un luogo di lavoro in cui le donne e gli uomini possono sviluppare le loro potenzialità. La cultura conforme alle esigenze dei due generi applicata dallo IUFFP è l'espressione del rispetto della dignità 1 umana dei collaboratori e delle collaboratrici nonché dei e delle clienti e si riflette in un’interazione tra i collaboratori e le collaboratrici nonché in strutture e attività dell'istituzione sensibili agli aspetti di genere. La competenza di genere dello IUFFP si diffonde nella formazione professionale e viene percepita. Gender Equality Management (GEM) nella storia della parità allo IUFFP Dal primo rapporto gender: 2 «Mandato della Confederazione In virtù degli articoli 3 e 21 della nuova legge sulla formazione professionale (LFPr) entrata in vigore il 1° gennaio 2004, il settore della formazione professionale svizzero ha il mandato di promuovere la “parità effettiva fra uomo e donna” nella formazione professionale e in particolare nelle scuole professionali. In quanto centro di competenza della Confederazione, l’Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale (IUFFP) è tenuto a sviluppare e a elaborare le basi necessarie per assicurare l’attuazione delle norme di legge in seno alle istituzioni di formazione professionale. Nel dicembre 2006, la Direttrice dello IUFFP ha pertanto deciso di avviare un progetto di sviluppo interregionale per integrare la categoria gender come caratteristica di qualità nell’Istituto EHB IFFP IUFFP. Durante l’incontro d’avvio tenutosi a Lugano il 1° marzo 2007, i e le rappresentanti di Losanna, Lugano e Zollikofen hanno creato il seguente titolo che ben riassume e illustra l’obiettivo generale e il carattere integrativo del progetto per tutto l’Istituto: Noi – Nous – Wir: Competenza gender come caratteristica di qualità nelle strutture e nei contenuti dello IUFFP» Aspettative della Direttrice La Direttrice auspica che, nel quadro del progetto, siano istituite le basi al fine di implementare il Gender Mainstreaming nello IUFFP. 1 Il termine dignità si riferisce, per quanto concerne il contenuto, al modello descritto da Pico della Mirandola nel saggio «De hominis dignitate». 2 Müller, Regula, Elena Mock, Isabelle Dirren, Barbara Habegger, Zita Küng, Luca Bausch e Dalia Schipper (2008). Primo rapporto gender IUFFP. Competenze di gender: fattori di qualità nelle strutture e nei contenuti IUFFP. Risultati del progetto «Noi-Nous-Wir». 4
Il Gender Mainstreaming consiste nel (ri)organizzare, migliorare, sviluppare e valutare i processi decisionali al fine di favorire l’integrazione della parità tra donne e uomini in tutti i settori e a tutti i livelli da parte dei e delle responsabili dell’attuazione del mandato di prestazioni dello IUFFP. Per lo IUFFP, ciò significa che il genere viene considerato categoria sociale e punto focale intrinseco a tutti i settori e i livelli. Inoltre è di fondamentale importanza che le competenze necessarie (competenza di genere) siano acquisite e costantemente sviluppate. Concretamente, ci si aspetta che: – Le questioni di genere siano implementate nella cultura e nella struttura dirigenziale dello IUFFP – Le questioni di genere siano integrate nella responsabilità dirigenziale di ogni singolo – Il genere costituisca una caratteristica di qualità di tutti i servizi e i prodotti offerti dallo IUFFP – Lo IUFFP diventi un esempio positivo nel settore delle scuole universitarie – Lo IUFFP soddisfi le condizioni per il finanziamento della ricerca in ambito UE Quadro generale e obiettivo del progetto Segue un breve riassunto dell’analisi svolta nel 2007 e delle tappe successive. • In una prima fase è stata effettuata un'analisi a livello nazionale per fare il punto della situazione riguardo alla messa in atto della parità di genere in seno allo IUFFP, nonché in merito al know how finora acquisito. Il tutto si è svolto nell'ambito di un'autovalutazione condotta presso tutti i collaboratori e le collaboratrici dello IUFFP. • Ai collaboratori e alle collaboratrici è stato chiesto di esprimere una valutazione riguardo ai seguenti campi d'attività: o Rilevamento e valutazione di dati differenziati in funzione del genere o Servizi e prodotti o Recruiting (messa a concorso di posti, procedura di selezione, assunzioni) o Sviluppo del personale (formazione e formazione continua, incentivi di carriera, perfezionamento professionale) o Possibilità di conciliare la professione con la vita privata (life balance) o Incentivazione della collaborazione partenariale tra donne e uomini sul posto di lavoro o Istituzionalizzazione della parità di genere o La parità di genere come parte integrante della cultura dell'organizzazione • L'analisi era mirata a stabilire le priorità riguardo ai punti da elaborare. • Il primo rapporto gender è stato pubblicato agli inizi di giugno 2008 ed è stato utilizzato dal gruppo di progetto come base per ponderare gli ambiti da elaborare prima di essere sottoposto alla Direzione dell'Istituto. • L’analisi ha permesso di stilare un piano d’azione in base al quale sono elaborati sistematicamente i campi d’attività. 5
• Nel 2010, la Direzione dell’Istituto ha dato vita al Gender Equality Management (GEM) presso lo IUFFP. • La missione del GEM consiste nel garantire la parità di genere in seno allo IUFFP e metterla in atto nell'ambito della cultura e delle strutture dell'Istituto 3. • Quali strumenti di attuazione sono disponibili il piano d’azione (in primo luogo gli obiettivi strutturali e culturali) e l’incremento della competenza di genere. • Il primo progetto discusso nel 2011 dalla Direzione dell'Istituto è stato elaborato allo scopo di illustrare le basi, gli obiettivi e l'organizzazione del GEM in seno allo IUFFP. Il progetto è stato seguito da azioni di sensibilizzazione (formazioni) che hanno avuto luogo in tutti i dipartimenti. • Da un'analisi svolta dal coordinatore del GEM e dalla Direttrice all'inizio del 2012 è risultato che tra i collaboratori e le collaboratrici dello IUFFP c'è una notevole eterogeneità, pertanto le formazioni e simili non sono strumenti sufficienti per incrementare la competenza di genere del personale. I nuovi obiettivi in materia di genere mirano alla gestione dei servizi e dei prodotti dello IUFFP tramite il processo MbO, nonché alla messa in atto, orientata all'operazionalizzazione, delle conoscenze in materia di genere da parte dei collaboratori e delle collaboratrici. • Il progetto rielaborato del 2012 comprende i nuovi obiettivi e la nuova organizzazione del GEM. Come nel caso della versione precedente, il progetto ha lo scopo di offrire ai collaboratori e alle collaboratrici una base d'informazione, di definire i termini principali e di garantire le conoscenze in materia di GEM allo IUFFP. Le basi legali si trovano nell’appendice. Cosa significa «competenza di genere»? Il termine competenza di genere 4, che può essere definito a vari livelli, riveste un'importanza fondamentale per il GEM. L'importanza della competenza di genere per quanto riguarda le singole funzioni presso lo IUFFP è illustrata più avanti. In questa sede è riportata una 3 Uno degli incarichi più importanti del coordinatore del GEM è stata l’elaborazione del piano d’azione. È presto emerso che i cambiamenti strutturali devono avanzare di pari passo con i cambiamenti culturali e che a tale scopo occorre aumentare la competenza di genere dei collaboratori e delle collaboratrici dello IUFFP. Ciò comporta, a sua volta, la definizione di contenuti, destinatari e condizioni quadro. Pertanto è nato questo progetto. 4 Per meglio illustrare il termine competenza di genere, occorre in primo luogo chiarire il termine competenza. Durante la procedura di consultazione per questo progetto, è emerso che nello IUFFP non esiste una comprensione condivisa del termine «competenza». La competenza di genere è una competenza operativa. Per la definizione di competenza operativa si rimanda a quella enunciata da Kaiser (2005): Una competenza operativa è un insieme di risorse (risorse esterne, sapere, capacità/abilità, atteggiamento) che sono mobilitate in una determinata situazione operativa e che determinano la gestione efficace di tale situazione operativa. In un impegno costruttivistico, occorre istituire una comprensione condivisa di «competenza di genere» in seno allo IUFFP e nel presente documento. A tale fine, è necessario disporre di un punto di partenza, di uno «starting point» comune. Pertanto, rimandiamo alle definizioni ampiamente condivise nell’ambito dei Gender Studies di Roloff, Metz e Goeckel (2004) oppure di Liebig e Rosenkranz (2009) (cfr. testo a seguito). 6
definizione esaustiva generale che riprende i tratti essenziali di quella data da Roloff, Metz e Goeckel (2004), applicabile per lo IUFFP. Tale definizione serve a elaborare una base di comprensione condivisa e non costituisce pretese concrete nei confronti dei collaboratori e delle collaboratrici dello IUFFP. «La competenza di genere è la conoscenza che permette di individuare nel comportamento e negli atteggiamenti di donne e uomini determinanti d'ordine sociale che riguardano la quotidianità in ambito privato, professionale e universitario, e la capacità di gestirle in modo da offrire nuove e molteplici possibilità di sviluppo a entrambi i generi. La competenza di genere comprende: • le conoscenze di base riguardo ai dati strutturali della nostra società, differenziati in funzione dei due sessi (ripartizione tra donne e uomini in relazione all'età, all'attività lucrativa, all'assistenza sociale, alla malattia, ecc.); • la conoscenza di rappresentazioni di ruolo nonché di attribuzioni e aspettative di ruolo nell'ambito sociale (questione della consapevolezza: quasi tutti noi conosciamo le attribuzioni di ruolo, la consapevolezza può essere raggiunta solo tramite l'espressa formulazione); • la conoscenza aggiornata della ricerca sulla costituzione e la gerarchizzazione dei rapporti tra i sessi e • la padronanza degli approcci teorici sul tema (riguardo a questi punti vi invitiamo a consultare la letteratura consigliata); • una conoscenza delle procedure e dei processi legati ai contatti interpersonali nonché alla gestione di processi di gruppo, di conflitti nei contesti professionali, ecc. (come si comportano gli uomini e le donne di fronte ai conflitti, come comunicano, come posso esprimere rispetto, come posso garantire di non discriminare nessuno involontariamente, ecc.?); • conoscenze dettagliate e contestualizzate in merito a questioni rilevanti ai fini della parità dei sessi (per esempio ripartizione tra uomini e donne nel campo professionale di cui mi sto occupando); • una riflessione personale sulla propria biografia, sulle proprie rappresentazioni di ruolo, sulle aspettative e attribuzioni di ruolo (perché ho queste rappresentazioni di ruolo, quali forme ho ripreso dal contesto familiare, quali ho invece respinto, ecc.) 5». La competenza di genere è intesa come competenza operativa e deve opportunamente riflettersi nelle attività professionali quotidiane. L'obiettivo di questo concetto è di fornire una definizione di competenza di genere e competenza di genere operativa utilizzabili e verificabili. La verifica è garantita grazie a elenchi di indicatori presentati nel seguito. L'operazionalizzazione viene attuata in una fase intermedia attraverso la suddivisione in competenze specialistiche, competenze metodiche, competenze sociali e competenze personali abitualmente applicate nel dibattito sulle competenze professionali. Nella loro pubblicazione «Genderkompetenz an Fachhochschulen» (Competenza di genere nelle scuole universitarie professionali), Liebig e Rosenkranz (2009) presentano una sistematica del termine competenza di genere orientato all’operazionalizzazione. Tale 5 Cfr. http://www.medien-bildung.net/pdf/themen_seiten/metz_goeckel_roloff.pdf 7
operazionalizzazione del termine fornisce ulteriori sviluppi che permettono di comprendere il significato di competenza di genere (cfr. panoramica a pagina 16 dell’appendice). La competenza di genere che i collaboratori e le collaboratrici devono raggiungere a medio termine è descritta nel capitolo «Descrizione delle competenze di genere dei collaboratori e delle collaboratrici». Obiettivo del GEM in seno allo IUFFP L'obiettivo del Gender Equality Management (GEM) è garantire la parità di genere nella cultura e nelle strutture, nei servizi e nei prodotti dello IUFFP. In questo contesto, riveste un'importanza decisiva soprattutto la competenza di genere dei collaboratori e delle collaboratrici. In una prima fase, pertanto, il lavoro del GEM è focalizzato essenzialmente sull'acquisizione di una tale competenza da parte del personale 6. In una seconda fase ci si concentra invece sulla realizzazione di prodotti e servizi nel rispetto dei due generi (per cui la competenza di genere dei singoli collaboratori e delle singole collaboratrici viene sviluppata ulteriormente e orientata all'operazionalizzazione). Simultaneamente vengono identificate ed eliminate, mediante l'adozione di misure adeguate, eventuali disparità strutturali. I collaboratori e le collaboratrici competenti in materia di genere reagiscono alle strutture che non rispettano la parità di genere. L'attenzione dei collaboratori e delle collaboratrici è quindi necessaria anche per l'individuazione di tali strutture. Descrizione delle competenze di genere dei collaboratori e delle collaboratrici Dai collaboratori e dalle collaboratrici ci si aspetta che acquisiscano a medio termine le competenze menzionate. Lo standard attuale in materia di competenza di genere è definito negli elenchi di indicatori fissati per ogni dipartimento. La competenza di genere auspicata a medio termine viene definita per tre diverse categorie di funzioni estendendola a tutti i collaboratori e le collaboratrici dello IUFFP. Dal profilo del contenuto, le descrizioni esposte qui di seguito ricalcano la sistematizzazione di Liebig e Rosenkranz (2009), ma devono comunque essere adattate alle circostanze dello IUFFP per poter tener conto della sua situazione specifica. Funzione 1 Uso di un linguaggio rispettoso dei due generi. Conoscenza dei risultati del primo rapporto gender dello IUFFP. Conoscenza della teoria al livello base. 7 Apertura alle esigenze relative 6 L'orientamento del GEM viene stabilito nell'ambito di colloqui per la definizione degli obiettivi tra la Direzione e il coordinatore del GEM. 7 Le conoscenze teoriche rilevanti vengono differenziate e garantite tramite vari testi sulla tematica genere che si trovano nella cartella Q:/CH/Tous/GEM. L'elenco viene costantemente aggiornato. 8
alla parità di genere. Riflessione sulle proprie immagini e attribuzioni di ruolo e su quelle vigenti nella società. Realizzazione di prodotti e servizi nel rispetto dei due generi. Funzione 2 Uso di un linguaggio rispettoso dei due generi. Conoscenza dei risultati del primo rapporto gender dello IUFFP. Conoscenza della teoria al livello 2. Utilizzo delle conoscenze in materia di genere durante il lavoro quotidiano. Capacità di considerare prospettive diverse dalla propria, in particolare di cogliere il punto di vista di un'altra persona (vedere il mondo attraverso i suoi occhi). Riflessione sulle proprie tendenze a dominare o a farsi sottomettere. Riflessione sulla propria biografia e sulle sue ripercussioni sulle competenze di genere. Riflessione sulle proprie immagini e attribuzioni di ruolo e su quelle vigenti nella società. Sensibilità adattata alla situazione e adeguamento del comportamento. Individuare e definire (da comunicare al coordinatore GEM, ai collaboratori e alle collaboratrici regionali del GEM oppure ai e alle superiori) le lacune strutturali dell’Istituto che ostacolano la parità di genere. Realizzazione di prodotti e servizi nel rispetto dei due generi. Funzione 3 Conoscenze dettagliate del primo rapporto gender, in particolare delle conclusioni significative per il proprio campo d'attività. Conoscenza della teoria di genere al livello 3. Trasporre le conoscenze di genere nell'impostazione dei contenuti, delle modalità di svolgimento e delle strutture nonché nell'ambito della comunicazione. Capacità di integrare le operazionalizzazioni degli aspetti determinanti dal punto di vista genere attinenti alla rispettiva attività nei contenuti dei colloqui condotti con i collaboratori e le collaboratrici per la definizione degli obiettivi. Capacità considerare prospettive diverse dalla propria, in particolare di cogliere il punto di vista di un'altra persona (vedere il mondo attraverso i suoi occhi). Capacità e motivazione necessaria per verificare i propri concetti d'identità, nonché le proprie strutture di pensiero e i propri schemi operativi. Apertura e capacità di staccarsi dalla propria biografia. Interazione con gruppi eterogenei tenendo conto delle caratteristiche dei due generi. Capacità di impiegare con abilità le capacità e i punti di forza delle donne e degli uomini. Comprensione adeguata alla situazione e possibilità operative differenziate dal punto di vista del genere. Idee creative per contrastare le lacune strutturali dell’Istituto che ostacolano la parità di genere. Realizzazione di prodotti e servizi nel rispetto dei due generi. La classificazione delle funzioni è legata alla responsabilità sociale della rispettiva funzione. L'obiettivo è che, a medio termine, i collaboratori e le collaboratrici dello IUFFP dispongano della competenza di genere prevista per la loro funzione. Funzione 3 Funzione 2 Funzione 1 Docente Senior Researcher Persona in formazione Quadri (a tutti i livelli gerarchici Collaboratore-rice scientifico-a Responsabile delle finanze tranne quelli citati esplicita- Assistente di Direzione Praticante mente nelle funzioni 2 e 1) Junior Researcher Collaboratore-rice del servizio Responsabile di un ambito RU Specialista Marketing e comu- di portineria di sede nicazione Collaboratore-rice specializza- Responsabile di un ciclo di stu- Responsabile di progetto to-a dio con conduzione del perso- (Senior) Responsabile Facility Manage- 9
nale Responsabile dell’informatica ment Responsabile di un settore spe- Collaboratore-rice specializza- Controller finanziaria-o IUFFP cialistico con conduzione del to-a RU Specialista finanze personale Responsabile della biblioteca Specialista in un ambito Incaricata-o di corsi Coordinatore-rice di campi specifico delle finanze Responsabile qualificazione disciplinari Specialista di sistemi complementare Collaboratore-rice specializza- Collaboratore-rice specializza- Responsabile di progetto Senior to-a superiore to-a finanze Responsabile Servizi interni Capoprogetto informatica dell’Istituto Sviluppatore-rice di applicazioni Responsabile di progetto R&S informatiche Responsabile Servizio linguisti- Consulente IC co Web Designer Nell’appendice si trovano le descrizioni degli indicatori per la competenza di genere e la lista degli indicatori per i rispettivi dipartimenti. Sviluppo della competenza di genere nei collaboratori e nelle collaboratrici Ai collaboratori e alle collaboratrici dello IUFFP è richiesto di sviluppare autonomamente la propria competenza di genere. A questo proposito, nella cartella T:\Groupes\GEM\Texte_Theorie sono disponibili diversi testi utili, inoltre si può sempre richiedere l'assistenza del team GEM. I provvedimenti idonei all'assistenza nel conseguimento delle varie competenze di funzione sono definiti dall'Istituto tramite il GEM e i rispettivi piani di azione sono approvati annualmente dalla Direzione dell'Istituto. I provvedimenti concreti del piano di azione sono definiti dai e dalle RND, che possono ricorrere all'assistenza del team GEM in ogni momento. I campi d'attività e la strategia del piano d’azione sono stabiliti dal coord. GEM assieme alla Direttrice. La base di riferimento è costituita dai rilevamenti statistici dello IUFFP (cfr. primo rapporto gender). La Direttrice indica gli obiettivi tramite un normale processo MbO nel dipartimento. In linea di principio, i dipartimenti sono indipendenti nella realizzazione (i e le RND definiscono gli obiettivi, che sono contenuti nella convenzione sulle prestazioni e vengono fissati ogni anno con la Direttrice) e sono tenuti a individuare e a impiegare le risorse disponibili nel loro dipartimento. I collaboratori e le collaboratrici dei dipartimenti contribuiscono attivamente alla diffusione di una cultura conforme alle esigenze dei generi. A tale riguardo, gli elenchi di indicatori definiti per ogni dipartimento sono da considerare direttive volte a concretizzare un’attività professionale competente in materia di genere solo fino a quando i e le RND hanno elaborato dei nuovi elenchi. La descrizione di competenza di genere contenuta nel presente documento, per contro, è valida in ogni caso. Tramite la partecipazione dei collaboratori e delle collaboratrici all’elaborazione degli indicatori per i dipartimenti, è possibile stilare elenchi precisi, pertinenti e realistici per l’attuazione. I e le RND si assumono la responsabilità per l’aggiornamento costante e lo sviluppo continuo degli elenchi di indicatori che costituiscono, pertanto, lo standard attuale per la competenza di genere 10
all’interno di ogni dipartimento. Le categorie di funzioni, invece, descrivono l’obiettivo «competenza di genere» da raggiungere. L'elenco di indicatori segnala i risultati che lo IUFFP vuole e – sulla base dei vari principi di legge – deve raggiungere. Essa va quindi intesa come definizione a breve termine degli obiettivi e il loro raggiungimento da parte dei collaboratori impiegati e delle collaboratrici impiegate rientra nella responsabilità dei e delle RND. Di fronte a una nuova assunzione, si raccomanda di accertare con la massima rapidità che le candidate e i candidati dispongano della competenza richiesta specificamente per la funzione a cui sono destinate e destinati. Controlling dei provvedimenti I e le RND sono responsabili del controlling dei provvedimenti, dell’attuazione e dei risultati, in quanto si tratta di un normale processo MbO. Essi fanno rapporto alla Direttrice una volta all'anno in merito ai provvedimenti, all'attuazione e ai risultati. Funzionamento, struttura e organizzazione del GEM Direttrice Responsabile Formazione Coll. reg. GEM Zollikofen Coll. reg. GEM Losanna Coll. reg. GEM Lugano Coord. GEM Responsabile Formazione continua Responsabile R&S Responsabile CsP Responsabile Services 11
Il GEM deve essere radicato nelle strutture e nella cultura dello IUFFP secondo il concetto del Gender Mainstreaming. A tale scopo, gli obiettivi del GEM secondo il controlling dell’uguaglianza sono comunicati dalla Direttrice ai dipartimenti per l’attuazione tramite un normale processo MbO. Il controlling della qualità è volto a garantire che le conoscenze in materia di genere presenti nello IUFFP siano messe in pratica nel lavoro quotidiano. In quanto attività trasversale allo IUFFP, il GEM è organizzato come una funzione della Direzione. Il coord. GEM (impiego al 10% con indennità di funzioni nella Direzione) costituisce l’interfaccia con la Direttrice. Obiettivi, contenuti e funzionamento del GEM sono stabiliti dal coord. GEM assieme alla Direttrice. L’attuazione del GEM è di tipo verticalizzato ed è eseguita con il sostegno dei e delle RND e la consulenza dei e delle coll. reg. GEM. Il team GEM è costituito da almeno un o una coll. reg. GEM nonché dal coord. GEM, che dirige e coordina il gruppo. La Direttrice elegge il coord. GEM e nomina i e le coll. reg. GEM. Gli obiettivi in materia di genere sono elaborati dal coord. GEM assieme alla Direttrice. I e le RND ricercano strategie, obiettivi e provvedimenti per incrementare la competenza di genere tra i collaboratori e le collaboratrici del proprio dipartimento. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici sono affiancati dal coord. GEM, che viene informato costantemente dai e dalle coll. reg. GEM sull’andamento e sui temi attuali del dipartimento (riunioni, mail, telefonate, ecc.). Lo sviluppo e la tutela delle conoscenze in materia di genere nel dipartimento è un compito che i e le RND svolgono su base continua. Tra le mansioni dei e delle coll. reg. GEM figura anche la stesura della documentazione specialistica (in collaborazione con la collaboratrice della biblioteca). Qualora insorgano difficoltà a livello contenutistico, organizzativo o personale tra i e le coll. reg. GEM e i e le RND, si richiede l’intervento del coord. GEM, il quale informa la Direttrice. Lo sviluppo delle conoscenze in materia di genere nello IUFFP è un compito di cui si occupa costantemente il team GEM, che svolge anche le seguenti mansioni: • Gestione del reparto «Genere» nella biblioteca (d’intesa con le persone interessate del dipartimento e in collaborazione con la collaboratrice della biblioteca) • Raccolta e archiviazione di nuovi articoli rilevanti e raccolta e documentazione di esempi di buona pratica • Formazione continua dei collaboratori e delle collaboratrici • Ecc. 12
Appendice I Basi legali del GEM Costituzione federale: Art. 7 Dignità umana La dignità della persona va rispettata e protetta. 2 Accettato in occasione della votazione popolare del 28 novembre 2004, in vigore dal 1° gennaio 2008 (FF del 3 ottobre 2003, DCF del 26 gennaio 2005, DCF del 7 novembre 2007 – RU 2007 5765 5771; UFCL 2002 2291, 2003 6591, 2005 951). Confederazione svizzera 3 101 Art. 8 Uguaglianza giuridica 1 Tutti sono uguali davanti alla legge. 2 Nessuno può essere discriminato, in particolare a causa dell'origine, della razza, del sesso, dell'età, della lingua, della posizione sociale, del modo di vita, delle convinzioni religiose, filosofiche o politiche, e di menomazioni fisiche, mentali o psichiche. 3 Uomo e donna hanno uguali diritti. La legge ne assicura l'uguaglianza, di diritto e di fatto, in particolare per quanto concerne la famiglia, l'istruzione e il lavoro. Uomo e donna hanno diritto a un salario uguale per un lavoro di uguale valore. 4 La legge prevede provvedimenti per eliminare svantaggi esistenti nei confronti dei disabili. Legge sul personale federale: Art. 4 Politica del personale 1 Le disposizioni d'esecuzione (art. 37 e 38), i contratti di lavoro (art. 8) nonché le misure e le decisioni sono concepiti in modo da contribuire alla competitività della Confederazione sul mercato del lavoro e al raggiungimento degli obiettivi di cui ai capoversi 2 e 3. 2 I datori di lavoro impiegano il loro personale in modo adeguato, economico e socialmente responsabile; prendono le misure adeguate per garantire: a. l'assunzione e la permanenza del personale adeguato; b. lo sviluppo personale e professionale, il perfezionamento, la motivazione e la polivalenza del personale; c. il promovimento dei quadri e lo sviluppo delle capacità gestionali; d. le stesse opportunità alle donne e agli uomini e la loro parità di trattamento; e. l'equa rappresentanza delle comunità linguistiche, il promovimento del plurilinguismo e la comprensione tra le comunità linguistiche; f. le stesse opportunità ai disabili, il loro impiego e integrazione; g. la protezione della personalità e della salute, nonché la sicurezza del personale sul posto di lavoro; h. il promovimento di un atteggiamento rispettoso dell'ambiente sul posto di lavoro; i. la creazione di condizioni di lavoro che consentano al personale di adempiere le proprie responsabilità familiari e i propri impegni sociali; 13
j. la creazione di posti di tirocinio e di formazione; k. un'informazione esaustiva del personale. 3 Provvedono ad evitare l'arbitrarietà nei rapporti di lavoro e introducono un sistema di valutazione fondato su colloqui con il collaboratore; tale sistema costituisce la base di una retribuzione corrispondente alla prestazione e di uno sviluppo degli impiegati orientato verso obiettivi. Legge federale sulla parità dei sessi: 1 Legge federale sulla parità dei sessi (Legge federale sulla parità dei sessi, LPar) del 24 marzo 1995 (stato 18 aprile 2006) L'Assemblea federale della Confederazione svizzera, visti gli articoli 4 capoverso 2, 34ter capoverso 1 lettera a, 64 e 85 numero 3 della Costituzione federale1, visto il messaggio del Consiglio federale del 24 febbraio 19932, decreta: Sezione 1: Scopo Art. 1 La presente legge mira a promuovere l'uguaglianza effettiva fra donna e uomo. Sezione 2: Uguaglianza nella vita professionale Art. 2 Principio Le disposizioni della presente sezione si applicano ai rapporti di lavoro disciplinati dal Codice delle obbligazioni3 e dal diritto pubblico federale, cantonale e comunale. Art. 3 Divieto di discriminazione 1 Nei rapporti di lavoro, uomini e donne non devono essere pregiudicati né direttamente né indirettamente a causa del loro sesso, segnatamente con riferimento allo stato civile, alla situazione familiare o a una gravidanza. 2 Il divieto si applica in particolare all'assunzione, all'attribuzione dei compiti, all'assetto delle condizioni di lavoro, alla retribuzione, alla formazione e al perfezionamento professionali, alla promozione e al licenziamento. 3 Non costituiscono una discriminazione adeguati provvedimenti per la realizzazione dell'uguaglianza effettiva. Diritti fondamentali 2 151.1 Art. 4 Divieto di discriminazione in caso di molestia sessuale Per comportamento discriminante si intende qualsiasi comportamento molesto di natura sessuale o qualsivoglia altro comportamento connesso con il sesso, che leda la dignità della persona sul posto di lavoro, in particolare il proferire minacce, promettere vantaggi, imporre obblighi o esercitare pressioni di varia natura su un lavoratore per ottenere favori di tipo sessuale. Art. 5 Pretese giuridiche 1 In caso di discriminazione secondo gli articoli 3 e 4, l'interessato può chiedere al giudice o all'autorità amministrativa: a. di proibire o far omettere una discriminazione imminente; b. di far cessare una discriminazione attuale; c. di accertare una discriminazione che continua a produrre effetti molesti; d. di ordinare il pagamento del salario dovuto. 14
2 Se la discriminazione consiste nel rifiuto di un'assunzione o nella disdetta di un rapporto di lavoro disciplinato dal Codice delle obbligazioni1, la persona lesa può pretendere soltanto un'indennità. Questa è stabilita tenuto conto di tutte le circostanze ed è calcolata in base al salario presumibile o effettivo. 3 Nel caso di discriminazione mediante molestia sessuale, il tribunale o l'autorità amministrativa può parimenti condannare il datore di lavoro ed assegnare al lavoratore un'indennità, a meno che lo stesso provi di aver adottato tutte le precauzioni richieste dall'esperienza e adeguate alle circostanze, che ragionevolmente si potevano pretendere da lui per evitare simili comportamenti o porvi fine. L'indennità è stabilita considerando tutte le circostanze, in base al salario medio svizzero. 4 Nel caso di discriminazione mediante rifiuto di assunzione, l'indennità prevista nel capoverso 2 non eccede l'equivalente di tre mesi di salario. Parimenti, la somma totale delle indennità versate non deve eccedere tale importo, qualora parecchie persone pretendano il versamento di un'indennità per rifiuto d'assunzione allo stesso posto di lavoro. Qualora la discriminazione avvenga mediante scioglimento di rapporti di lavoro disciplinati dal Codice delle obbligazioni o mediante molestie sessuali, l'indennità prevista ai capoversi 2 o 3 non eccede l'equivalente di sei mesi di salario. 5 Sono salve le pretese di risarcimento del danno e di riparazione morale, nonché le pretese contrattuali più estese. Legge sulla formazione professionale LFPr Art. 3 Obiettivi La presente legge promuove e sviluppa: a. un sistema di formazione professionale che consenta all'individuo uno sviluppo personale e professionale e l'integrazione nella società, in particolare nel mondo del lavoro, rendendolo capace e disposto a essere professionalmente flessibile e a mantenersi nel mondo del lavoro; b. un sistema di formazione professionale che favorisca la competitività delle aziende; c. le pari opportunità di formazione sul piano sociale e regionale, la parità effettiva fra uomo e donna, nonché l'eliminazione di svantaggi nei confronti di disabili; d. la permeabilità fra cicli e tipi di formazione nell'ambito della formazione professionale e fra quest'ultima e gli altri settori di formazione; e. la trasparenza del sistema di formazione professionale. Ordinanza sulla formazione professionale Sezione 3: Formazione pedagogico-professionale Art. 48 Contenuti (art. 45 e 46 LFPr) La formazione pedagogico-professionale dei responsabili della formazione professionale si basa sulla situazione sul posto di studio e di lavoro. Essa comprende i seguenti aspetti: a. formazione professionale e relativo contesto: sistema di formazione professionale, basi legali, offerte di consulenza; b. persona in formazione: socializzazione professionale di giovani e adulti in azienda, a scuola e nella società; c. insegnamento e apprendimento: pianificazione, svolgimento e valutazione di attività didattiche, supporto e accompagnamento delle persone in formazione nel processo concreto di formazione e apprendimento, valutazione e selezione sulla base dell'insieme delle doti; d. applicazione, nell'ambito di programmi di formazione aziendali e di offerte scolastiche, delle nozioni apprese; 15
e. comprensione dei ruoli di docente, mantenimento dei contatti con il mondo aziendale e scolastico, pianificazione del proprio perfezionamento; f. rapporti con le persone in formazione e collaborazione con i loro rappresentanti legali e con le autorità, le aziende di tirocinio, la scuola professionale e altri luoghi di formazione; g. temi generali quali cultura del lavoro, etica, parità dei sessi, salute, multiculturalità, sostenibilità, sicurezza del posto di lavoro. Regolamento del personale IUFFP: Art. 2 Politica del personale 1 La direttrice o il direttore dello IUFFP attua i principi di politica del personale della Confederazione in particolare tramite: a. l'orientamento della politica di assunzione e del personale dello IUFFP secondo i principi di politica del personale della Confederazione; b. manifestazioni periodiche concernenti temi fondamentali; c. l'offerta di corsi e formazioni per il personale. 16
Approccio teorico In considerazione dell’orientamento pragmatico del progetto e della parziale contraddizione degli approcci teorici preesistenti, il progetto non può fondarsi su un solo approccio poiché ciò costituirebbe una limitazione delle possibilità operative del GEM. Seguono a tale riguardo tre esempi: • Quando si tratta di parità di stipendio, il GEM deve fare appello all’approccio di parità (l’approccio basato sulle differenze non costituirebbe in questo caso un fondamento sensato). • Quando si tratta di impiegare in modo efficace uno stile dirigenziale che possa essere connotato quale stile femminile o maschile, il GEM si rifà all’approccio basato sulle differenze (l’approccio di parità non costituirebbe in questo caso un fondamento sensato). • Quando si tratta di eliminare attributi stereotipati secondo i generi, il GEM applica un approccio decostruttivo (l’approccio basato sulle differenze non costituirebbe in questo caso un fondamento sensato). La parità effettiva tra uomo e donna sancita dalle basi legali citate sopra può dunque essere raggiunta con diversi approcci. La possibilità di ricorrere a tali approcci teorici amplia la capacità operativa del GEM. Per tale ragione, nell’operazionalizzazione della competenza di genere può accadere che un comportamento competente in materia di genere sia descritto ricorrendo, per esempio, al rapporto tra le categorie biologiche «donna» e «uomo».8 La parità di genere presso lo IUFFP trova il suo fondamento teorico in un approccio basato sulle differenze, ma fa leva anche su un approccio di parità dal quale sono desunte la parità dei diritti e le pari opportunità per donne e uomini. L'approccio basato sulle differenze è invece utilizzato partendo dalla constatazione di una diversità tra i comportamenti, le attitudini e le forme d'esistenza a connotazione femminile e maschile e sottolineare la loro equivalenza. Presso lo IUFFP le donne e gli uomini devono avere le stesse opportunità e poter svolgere il loro lavoro denotando comportamenti a connotazione femminile o maschile nella misura in cui non ledano all'esigenza di una cultura caratterizzata dalla parità e che rispetti la dignità delle persone. Il terzo tipo di approccio significativo è costituito dall'approccio decostruttivo. Partendo dal presupposto che il genere è un fenomeno sociale, cioè che la femminilità e la virilità con le relative peculiarità sono riconducibili a motivi storici e sociali, e non a fattori biologici e quindi innati, il genere è considerato come elemento costruito all'interno di un contesto sociale. Ora, ciò che viene costruito può anche essere decostruito. L'approccio decostruttivo s’interroga sulle attribuzioni sociali generalmente riconosciute riguardo alla virilità e alla femminilità. Questa strategia permette d’identificare i valori e le norme in uso e di rendere in tal modo esplicite le loro forme espressive. Per esempio, anche nella pubblicità vengono propagati messaggi che riflettono il ruolo attribuito alle donne e agli uomini nella società. Ciò si esprime per esempio nel fatto che praticamente in tutte le pubblicità per detersivi gli attori sono donne. Ciò implica l'attribuzione che nelle economie domestiche sono le donne a 8 Nel presente caso, non si tratta di una confusione concettuale tra «genere» e «sesso». 17
occuparsi del bucato, e che sanno farlo meglio degli uomini. Si tratta tuttavia di un'attribuzione arbitraria che non ha nessuna relazione con le caratteristiche biologiche, ma si è semplicemente sviluppata in questo modo nel contesto storico-sociale. Ora si potrebbe per esempio decostruire questa attribuzione scegliendo degli uomini come attori per le pubblicità sui detersivi, ciò che di riflesso indurrebbe altri uomini a sentirsi coinvolti come destinatari di queste pubblicità. I vari tipi di approccio teorico nel dibattito di genere denotano diversi punti di forza e punti deboli e in parte si contraddicono. Con l'approccio di parità si è ottenuto soprattutto che anche le donne possono fare le stesse cose degli uomini se dimostrano di essere più brave di loro. Da questa constatazione è scaturito l'approccio basato sulle differenze, secondo cui le donne sono diverse dagli uomini, ma sanno fare le loro cose altrettanto bene di loro. È quindi stato sottolineato ancora una volta che le donne e gli uomini sono diversi ed è stata nuovamente rafforzata l'egemonia maschile del passato. L'approccio decostruttivo, infine, ha ammorbidito le categorie, rendendo però anche più vacue le caratteristiche e le capacità. Ciò implica delle ripercussioni negative sulle possibilità di argomentazione politiche. La ricerca più recente in materia di genere e anche lo IUFFP affrontano questo dilemma in modo molto pragmatico. La realizzazione e la definizione della competenza di genere presuppone un approccio d’apprendimento costruttivista. In altre parole: la costituzione e la rappresentazione della competenza di genere sono diverse da individuo a individuo. Per tale ragione, il presente documento contiene una descrizione dettagliata della competenza di genere a scopo informativo e orientativo. Tramite tale descrizione, i collaboratori e le collaboratrici dello IUFFP sono in grado di appropriarsi individualmente del concetto di competenza di genere. Lo standard attuale per un operato competente in materia di genere è definito per ogni dipartimento negli elenchi di indicatori che descrivono concretamente cosa ci si aspetta da parte dei collaboratori e delle collaboratrici. Le diverse categorie di funzioni descrivono, invece, l’obiettivo competenza di genere da raggiungere a medio termine. 18
Competenza di genere secondo Liebig e Rosenkranz, 2009 (Definizione di competenza di genere) Competenze specialistiche • Conoscenze di base e specialistiche • Conoscenze sulla dimensione storica, Conoscenze e capacità del settore e delle relative discipline politica, culturale, giuridica e sociale dei cognitive scientifiche rapporti tra i sessi, sui modelli e sulle relative • Conoscenze di storia ed evoluzione conseguenze • Conoscenze su organizzazioni e • Conoscenze su condizioni strutturali a livello strutture sociale e organizzativo • Conoscenze su metodi, procedimenti • Conoscenze su processi e meccanismi che e tecnologie creano rapporti di potere e dominio, esclusione e discriminazione sociale • Competenze e tecniche metodiche atte a promuovere le pari opportunità e a sviluppare processi di cambiamento • Conoscenze di metodi scientifici finalizzati all’analisi di strutture, processi, cause di discriminazione e delle relative conseguenze Competenze metodiche • Capacità di analisi e sintesi • Capacità di trasmettere conoscenze Capacità di applicare • Possesso di efficienti tecniche di nell’ambito del gender in diversi contesti conoscenze specialistiche in lavoro • Conoscenze di dati e fatti nell’ambito del modo mirato e organizzato • Padronanza di strategie settoriali e gender e dimestichezza nel risolvere nello svolgimento di attività professionali specifiche per la problemi legati al genere professionali risoluzione dei problemi • Conoscenze sui principi della politica • Capacità di collaborare con specialisti antidiscriminatoria (regolamentazione della e autorità quota di donne ammesse nei diversi ambiti professionali, Gender Mainstreaming) • Capacità di collaborare con specialisti e autorità nel contesto professionale specifico Competenze sociali • Capacità di relazionarsi (instaurare e • Capacità di relazionarsi (instaurare relazioni Capacità di instaurare sviluppare relazioni professionali) professionali tenendo presente la questione relazioni sociali nel contesto • Flessibilità dei ruoli (collega, del gender) professionale subalterna-o, capo, esperta-o) • Capacità di relazionarsi con diversi ruoli • Spirito di gruppo (contributo sociali all’interno di gruppi eterogenei autonomo e appropriato all’interno • Capacità di riconoscere, affrontare e del gruppo) trasformare modelli di discriminazione in • Capacità critica (accettare e reagire) situazioni sociali • Capacità di affrontare i conflitti • Capacità di affrontare conflitti che (individuare il problema e contribuire scaturiscono da strutture e comportamenti a risolverlo) di discriminazione; promozione di processi interattivi volti alla risoluzione dei conflitti Competenze personali • Autoriflessione (aspettative nei • Autoriflessione in relazione alla propria Capacità di presentare la propri confronti e nei confronti degli sessualità e al carattere sociale da essa propria persona quale altri, valori e norme) assunto (apertura e distanza nei confronti importante strumento • Autonomia (priorità, decisioni e del proprio passato) nell’attività professionale responsabilità) • Capacità di verificare il proprio concetto • Flessibilità (riguardo a cambiamenti e d’identità, le proprie strutture di pensiero e i situazioni) propri modi di agire • Resistenza (conoscere possibilità e • Abilità a elaborare autonomamente concetti, limiti personali in relazione alla misure e strumenti finalizzati a strategie di professione) comunicazione e di azione • Capacità di apprendimento • Capacità di apprendimento (evoluzione (apprendere dall’esperienza e personale nell’ambito della sensibilità alle dedurre da nuove nozioni) questioni di genere) 19
Competenza di genere dei collaboratori e delle collaboratrici – Indicatori La competenza di genere è intesa come competenza operativa che emerge durante l'attività professionale. I seguenti indicatori possono essere adottati a verifica e quale standard attuale per i collaboratori e le collaboratrici dei dipartimenti Formazione, Formazione continua, Ricerca e sviluppo, Services o della Direzione nonché del Centro per lo Sviluppo delle Professioni. In primo luogo segue una descrizione generale. Lo standard attuale della competenza di genere è poi definito in modo dettagliato tramite gli elenchi di indicatori. Formazione e Formazione continua Competenze specialistiche: Conoscenze delle relazioni fra i generi nelle loro dimensioni storiche, politiche, culturali, giuridiche e sociali per quanto riguarda le proporzioni. Conoscenze utili a progettare processi di trasformazione. Competenze metodiche: Tradurre le conoscenze in materia di genere nei mandati d'insegnamento e nei contenuti didattici. Tenere in considerazione le conoscenze riguardo ai dati e ai fatti che riguardano l'aspetto genere. Didattica rispettosa dei due generi (linguaggio!). Competenze sociali: Capacità di gestire i ruoli sociali nell'ambito di gruppi eterogenei. Capacità di confrontarsi con le discriminazioni e di trasformarle. Competenze personali: Capacità di verificare i propri concetti d'identità, le proprie strutture di pensiero e i propri schemi operativi. Apertura e capacità di staccarsi dalla propria biografia. Ricerca e sviluppo Competenze specialistiche: Conoscenza e consapevolezza sulla costruzione di genere. Verifica dei progetti di ricerca per individuare gli aspetti genere. Integrazione delle conoscenze in materia di genere nel dipartimento R&S. Analisi degli indicatori rilevanti ai fini del genere nel contesto dell'oggetto di ricerca. Competenze metodiche: Tradurre le conoscenze in materia di genere in progetti R&S. Padroneggiare le possibilità di risolvere problemi legati all'aspetto genere. Uso di un linguaggio confacente alle esigenze di genere nei resoconti e negli studi. Competenze sociali: Capacità dei ricercatori e delle ricercatrici di interagire rispettando gli aspetti di genere nell'ambito di gruppi eterogenei. Capacità di curare i rapporti interpersonali in seno al team R&S. Competenze personali: Verifica dei propri concetti d'identità. Riflessione sui ruoli di genere e integrazione degli apprendimenti sul tema nei progetti di ricerca. Services / Direzione Competenze specialistiche: Verifica dei processi, delle strutture, della comunicazione interna ed esterna dal punto di vista del genere. Verifica degli stipendi e della ripartizione delle 20
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