Il controllo ufficiale dei prodotti Baby Food - Siena 25 gennaio 2012

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Il controllo ufficiale dei prodotti Baby Food - Siena 25 gennaio 2012
Il controllo ufficiale dei prodotti
            Baby Food

              Siena 25 gennaio 2012

                             Luca Cianti
Il controllo ufficiale dei prodotti Baby Food - Siena 25 gennaio 2012
Reg. CE 882/2004
                   Articolo 10
Attività, metodi e tecniche di controllo
1. I compiti correlati ai controlli ufficiali sono
   eseguiti, in generale, usando metodi e
   tecniche di controllo appropriati quali
   monitoraggio, sorveglianza, verifica,
   audit, ispezione, campionamento e
   analisi.
Il controllo ufficiale dei prodotti Baby Food - Siena 25 gennaio 2012
Reg. CE 882/2004
                     Articolo 10
2.I controlli ufficiali sui mangimi e sugli
  alimenti comprendono, tra l'altro, le
  seguenti attività:
• b) l'ispezione di:
……omissis ….
• vi) etichettatura, presentazione e
  pubblicità dei prodotti alimentari;
Il controllo ufficiale dei prodotti Baby Food - Siena 25 gennaio 2012
Impianti di produzione
• Applicazione di tutte le tecniche di
  controllo previste dall’art. 10 del Reg CE
  882/2004.
Il controllo ufficiale dei prodotti Baby Food - Siena 25 gennaio 2012
Controlli lungo la filiera
          commerciale
• Ispezione
• Campionamento
• Analisi
Il controllo ufficiale dei prodotti Baby Food - Siena 25 gennaio 2012
Il problema delle
   materie prime
Direttiva 2006/141/CE della Commissione
                 del 22 dicembre 2006

                Materie prime

(8) È importante che gli ingredienti utilizzati nella
  produzione di alimenti per lattanti e alimenti di
  proseguimento siano adatti alla particolare
  alimentazione dei lattanti e la loro idoneità a tal
  fine sia stata dimostrata, laddove necessario,
  mediante studi adeguati.
Direttiva 2006/141/CE della Commissione
               del 22 dicembre 2006

              Materie prime

• Quali devono essere le proprietà che
  rendono adatto un ingrediente ad essere
  utilizzato nella produzione di baby food?
• http://www.dh.gov.uk/ab/Archive/COMA/in
  dex.htm
• http://www.espghan.med.up.pt/
Gli idrolizzati delle
 siero proteine del
        latte
Idrolizzati proteici
(12) Gli alimenti per lattanti basati su
  idrolizzati delle proteine si distinguono
  dai prodotti dietetici semielementari
  basati su idrolizzati spinti utilizzati per
  fini dietetici in determinate condizioni
  mediche chiaramente diagnosticate, i quali
  invece non sono contemplati dalla
  presente direttiva.
Idrolizzati proteici
• Latti a base di proteine idrolisate: sono
  specifici per alimentare bambini con
  intolleranza alle proteine di latte vaccino
  (IPLV) ed in quelli con problemi di
  malassorbimento intestinale. I latti a
  base di proteine idrolisate possono essere
  di due tipi: quelli ad idrolisi spinta e quelli
  ad idrolisi parziale (chiamati anche formule
  HA).
Idrolizzati proteici
• Queste proteine sono derivate (nella maggior parte dei casi)
  dalla digestione enzimatica delle proteine del siero del latte.
  Questo sistema di predigestione permette alla polvere
  proteica un'assimilazione quasi istantanea da parte del
  corpo (circa 10-15 minuti dopo l'assunzione).

 Al prodotto idrolizzato rimane un sapore
 amaro per cui è necessario utilizzare altri
 prodotti che lo rendano accettabile ai
 neonati. Più è spinta l’idrolisi (20% e oltre)
 maggiormente amaro è il prodotto.
Idrolizzati proteici
•   Gli “idrolisati spinti” si chiamano così perché le loro proteine hanno subito
    un processo di idrolisi mediante trattamento al calore, idrolisi enzimatica,
    processo post-idrolisi di ultrafiltrazione. In questo modo contengono 80-
    100% di peptidi con peso molecolare inferiore ai 1500 Dalton, cioè
    frammenti proteici incapaci di dare reazioni in vitro ed in vivo. Per i bambini
    non allattati al seno con manifestazioni allergiche alle proteine del latte
    vaccino (APLV), la cui prevalenza è molto bassa (2-3%), il trattamento
    efficace è rappresentato dagli idrolisati proteici ,non considerati formule per
    l'infanzia, ma alimenti speciali utilizzabili per scopi medici specifici (*). Gli
    idrolisati parziali invece non hanno alcuna efficacia e non devono essere
    utilizzati per il trattamento di questi bambini, poiché provocano reazioni
    allergiche significative in una percentuale di casi ritenuta elevata

•   * Host A et al. Dietary products used in infants for treatment and prevention
    of food allergy. Joint Statement of the European Society for Paediatric
    Allergology and Clinical Immunology (ESPACI) Committee on
    Hypoallergenic Formulas and the European Society for Paediatric
    Gastroenterology, Hepatology and Nutrition (ESPGHAN) Committee on
    Nutrition. Arch Dis Child 1999;81:80-4
Idrolizzati proteici
•   REGISTRO NAZIONALE DEI PRODOTTI DESTINATI AD UN'ALIMENTAZIONE
    PARTICOLARE
    Come comunicato agli Assessorati alla sanità, Enti ed operatori interessati è stato
    predisposto l'aggiornamento al 22 dicembre 2010 del Registro Nazionale di cui
    all'art.7 del DM 8 giugno 2001 concernente l’assistenza sanitaria integrativa relativa
    ai prodotti destinati ad una alimentazione particolare.
    Registro nazionale per prodotto
    (aggiornato al 30 settembre 2011)
•   B1Alimenti destinati a fini medici speciali (ultimo aggiornamento 4 novembre 2011)
•   B2 Alimenti senza glutine (ultimo aggiornamento 4 novembre 2011)
•   B4 Formule per lattanti (ultimo aggiornamento 15 novembre 2011)
•   Registro nazionale per impresa
    (aggiornato al 30 settembre 2011)
•   A1 Alimenti destinati a fini medici speciali (ultimo aggiornamento 4 novembre 2011)
•   A2 Alimenti senza glutine (ultimo aggiornamento 4 novembre 2011)
•   A4 Formule per lattanti (ultimo aggiornamento 15 novembre 2011)
I contaminanti del
   latte in polvere
Enterobacter sakazakii
• Enterobacter sakazakii, dal nome del ricercatore
  giapponese Ricki Sakazakii,è considerato un
  patogeno emergente in seguito alla
  osservazione di alcuni casi di infezione a veicolo
  alimentare in soggetti in età perinatale (WHO,
  2004; EFSA, 2004). E. sakazakii è un
  microrganismo in grado di generare casi di
  malattia con gravi sequele di tipo cronico e con
  alto tasso di mortalità.
Enterobacter sakazakii
• E. sakazakii è stato isolato da una vasta
  gamma di alimenti; tuttavia la maggior
  parte dei ricercatori ha concentrato la
  propria attenzione sulla presenza del
  microrganismo nel latte formulato in
  polvere per neonati ed infanti poiché
  esistono significative correlazioni
  epidemiologiche tra il consumo di latte e
  l’infezione da E. sakazakii.
Enterobacter sakazakii
• E. sakazakii appartiene alla famiglia delle
  Enterobacteriacee, genere Enterobacter. Fino al
  1980 si pensava fosse una variante giallo
  pigmentata di E. cloacae in quanto molto simili
  sia fenotipicamente che come profilo biochimico.
  Solo in seguito a studi tassonomici effettuati
  sul DNA del nuovo isolato si è arrivati alla
  conclusione che si trattava di una specie distinta
  che fu battezzata con il nome di E. sakazakii.
Enterobacter sakazakii
• Dose infettiva
• La dose infettiva per i neonati potrebbe essere
  relativamente alta e affinchè si sviluppi una
  infezione attiva si deve verificare la condizione
  per la quale il latte in polvere ricostituito venga
  tenuto in abuso termico per diverso tempo.
  Infatti, partendo da una concentrazione iniziale
  di 1 CFU/ml, il latte in polvere conservato a
  temperatura ambiente impiegherebbe circa 10
  ore per raggiungere un livello di concentrazione
  cellulare di 107/100 ml
Enterobacter sakazakii
• Il latte in polvere può rappresentare una fonte diretta o indiretta e/o
  un veicolo per le infezioni sostenute da diversi microrganismi tra cui
  si annovera anche E. sakazakii.
  Il latte in polvere formulato per l’infanzia, a differenza del latte
  liquido, non è sterile (è ottenuto per evaporazione del latte vaccino
  o di soia sotto vuoto a temperature inferiori a 50°C) e una volta
  reidratato rappresenta un buon terreno di crescita per la
  maggior parte dei microrganismi.
  E. sakazakii presenta una maggiore termotolleranza rispetto alla
  maggior parte delle Enterobacteriaceae, anche se in ogni caso non
  sufficiente a garantire la sopravvivenza alla pastorizzazione, dunque
  la contaminazione del latte in polvere avverrebbe dopo la
  pastorizzazione. La capacità contaminate è favorita dell’elevata
  resistenza del microrganismo all’essiccamento grazie all’effetto
  protettivo determinato dal trealosio che funge da stabilizzatore di
  membrana.
Enterobacter sakazakii
• Nel Regolamento (CE) 2073 del 15 novembre
  2005, sono stati previsti limiti microbiologici
  relativi agli alimenti in polvere per lattanti e
  alimenti dietetici in polvere a fini medici speciali
  destinati ai bambini di età inferiore ai 6 mesi:
  capitolo 1, stabilisce i limiti per Salmonella ed
  E. sakazakii. Per il primo patogeno è prevista
  l’assenza in 25g in 30 unità campionarie,
  mentre per il secondo è prevista l'assenza in
  10g.
I residui di
antiparassitari
Direttiva 2006/141/CE della Commissione
                    del 22 dicembre 2006
     Dose giornaliera ammissibile
 (DGA) di pesticidi e residui di pesticidi
(16) Sulla base dei due pareri formulati il 19 settembre
  1997 e il 4 giugno 1998 dal comitato scientifico
  dell'alimentazione umana, al momento sussistono dubbi
  circa l'adeguatezza degli attuali valori della dose
  giornaliera ammissibile (DGA) di pesticidi e residui di
  pesticidi ai fini della tutela della salute dei lattanti e dei
  bambini nella prima infanzia. Di conseguenza, per i
  prodotti alimentari utilizzati a fini di un'alimentazione
  particolare destinati ai lattanti e ai bambini nella prima
  infanzia è opportuno adottare un limite estremamente
  basso comune a tutti gli antiparassitari. Tale limite
  unico estremamente basso deve essere fissato a
  0,01 mg/kg (10 ppb), di norma pari in effetti al livello
  minimo rilevabile.
5 dicembre 2011
Plasmon, famosa ditta di prodotti
per l`alimentazione dei bambini ha
     lanciato una campagna di
  pubblicità comparativa, in cui
sostiene che la pastina e i biscotti
prodotti da Barilla non dovrebbero
essere utilizzati per i bambini fino
   a 3 anni: conterrebbero dosi
       troppo alte di pesticidi.
Piperonil butossido

Il piperonil butossido è una sostanza attiva sinergizzante (e
quindi non è un pesticida), ammessa in agricoltura biologica,
come da nota ministeriale. Il piperonil butossido è molto
utilizzato come sinergizzante negli insetticidi naturali; ossia
negli estratti di piretro. E’ ammesso in Agricoltura Biologica
(reg.to CE 834/2007).
Pirimifos Metile
   Insetticida-acaricida a vasto spettro d'azione attivo per
                    contatto ed asfissia, il suo
     effetto translaminare è rapido e presenta una scarsa
          persistenza sulle piante ed una lunga durata
                        sulle superfici inerti.
       Combatte i parassiti (adulti e larve)che infestano
                    magazzini e depositi. Molto
    tossico sia per gli uccelli che per i pesci. A dosi molto
                elevate può causare i sintomi tipici
     dell ’intossicazione da organofosforici, così come se
       assunto in dosi minori insieme ad altre sostanze
          di questo tipo. Non sono documentati effetti
   cronici nell ’uomo. Non è teratogeno, né mutageno né
            cancerogeno. Non vi sono effetti a carico
                    dell ’apparato riproduttore.
Deltametrina
    •   La Deltametrina, sintetizzata nel 1973,
        rappresenta il capostipite del gruppo dei
        cosiddetti piretroidi fotostabili.È un insetticida
        sintetico basato strutturalmente sulla natura
        delle piretrine.
    •   Ha uno spettro d'azione molto ampio ed è
        considerato il piretroide più potente.
    •   Agisce centralmente o almeno inizia nei
        centri nervosi superiori del cervello.
    •   Effetti sospetti di esposizioni croniche negli
        uomini includono: ipotensione, danno
        prenatale e shock.

    •   Ha bassa tossicità nei fenomeni riproduttivi,
        non è mutageno né teratogeno; non sono
        disponibili dati sulla cancerogenicità.
Clorpirifos metile
• il Prodotto è un insetticida fosforganico,
  agisce per contatto, per ingestione ed in
  parte per azione del vapore. È
  particolarmente indicato per combattere le
  larve di lepidotteri e le neanidi di
  cocciniglie.
  Inoltre esplica anche un’azione frenante
  dello sviluppo delle popolazioni di acari
  tetranichidi come Panonychus,
  Tetranycus, Eotretanycus.
Fosfina PH3
• La fosfina (idrogeno fosforato) è un gas incolore, di
  odore sgradevole. Viene introdotta sulla superficie del
  cereale in appositi contenitori che impediscono il
  contatto stesso al cereale. Nella stragrande
  maggioranza delle disinfestazioni con fosfina, si
  abbina anidride carbonica per facilitare la penetrazione
  dell’idrogeno fosforato sino alla base della massa
  trattata, e creare di conseguenza ambiente carente di
  ossigeno. La fosfina è altamente tossica; può
  uccidere facilmente anche a concentrazioni
  relativamente basse. A causa di ciò, il gas è usato per il
  controllo dei parassiti tramite fumigazione.
Articolo 10
           Dir CE 2006/141
1. Gli alimenti per lattanti e gli alimenti
di proseguimento non devono
contenere residui di singoli
antiparassitari in quantità superiori a
0,01 mg/kg rispetto al prodotto pronto
per il consumo o ricostituito in base
alle istruzioni del fabbricante.
Articolo 10
            Dir CE 2006/141
•   Problemi:

a) Sensibilità del metodo
b) Riconoscimento del metodo
c) Laboratori con prove accreditate
Normativa comunitaria sui residui

Reg CE 149/2008 che modifica il regolamento (CE) n.
  396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio e
  definisce gli allegati II, III e IV, che fissano i livelli
  massimi di residui per i prodotti compresi nell’allegato I
  del suddetto regolamento
Sensibilità del metodo
Limite di 0,01 mg/kg (10 ppb)
Antiparassitari o loro metaboliti con DGA
  inferiore a 0,0005 mg/Kg (0,5 ppb)
Metodiche in corso di allestimento presso
  l’ISS (GC doppia massa – cromatografia
  liquida)
Riconoscimento del metodo e
           laboratori accreditati
• Sito di ACCREDIA
• Voce “Baby Food” – 4 laboratori (IZS Lombardia e Emilia)
• Voce “Infanzia” – 18 laboratori IZS Lazio e Toscana – Sede di ROMA -                    Latte in
   polvere ed altri alimenti in polvere destinati all'infanzia e campioni ambientali -
   Cronobacter sakazakii - LSP Firenze - Alimenti prima infanzia - Determinazione di
   acrillamide

• Voce “Lattanti” - 6 laboratori IZS Lazio e Toscana – Sede di FIRENZE - Alimenti
   per animali e i seguenti alimenti per alimentazione umana: frutta a guscio, frutta secca e
   cereali e relativi prodotti alimentari, latte crudo, latte trattato termicamente e latte per
   prodotti a base di latte, spezie e miscele di spezie (Capsicum spp, Piper spp, noce
   moscata, zenzero, curcuma), alimenti per lattanti, per proseguimento e per
   bambini_ Aflatossina B1 (ELISA)
Le micotossine
OCRATOSSINA
L'ocratossina A è una MICOTOSSINA,
  prodotta da specie dei generi Aspergillum
  e Penicillum.
E’ molto diffusa nei cereali e nella frutta
  secca
Limite per Baby Food

0,5 ppb (Reg, Ce
1181/06)
Don
Il DON o deossinivalenolo o vomitossina
   è una MICOTOSSINA appartenente al
   gruppo dei tricoteceni prodotta da alcune
   specie di Fusarium .
E’ una delle micotossine più diffuse nei
   cereali.
Limite per Baby Food
200 ppb (Reg, Ce 1126/07)
Zearalenone
• Zearalenone (o ZEA), conosciuta anche come
  RAL e F-2, è una micotossina ad attività
  estrogenica non steroidea prodotta da muffe
  appartenenti al genere Fusarium.
• Lo Zearalenone è termostabile e si può trovare
  in tutto il mondo specialmente come agente
  contaminante dei cereali e soprattutto del mais.
• Limite per Baby Food
20 ppb (Reg, Ce 1126/07)
Metodiche
•    Metodiche per:
a)   Ocratossina
b)   Desissinivalenolo
c)   Zearalenone

Metodo CEN - in stato di approvazione
Prove accreditate ACCREDIA
•   Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna "Bruno
    Ubertini" - Rep. Chimico degli Alimenti
Materiale/matrice -         Prodotti vegetali, vino e baby food
Denominazione della prova - Ocratossina A (1 ÷ 30 µg/kg per i prodotti vegetali - 0,25 ÷ 5 µg/kg per il vino e i
    baby food)
Metodo -                     MP 02/226 rev 0 2010

•   Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Milano 1 - Laboratorio di Prevenzione

Materiale/matrice -           Baby food a base di cereali, cereali e derivati
Denominazione della prova - Ocratossina A
Metodo -                    AOAC 2000.03

•    Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna "Bruno
    Ubertini" - Rep. Chimico degli Alimenti
Materiale/matrice -         Vegetali e Baby food a
Denominazione della prova - Zearalenone
Metodo -                    MP 02/275 rev 0 2011
EFSA: la valutazione del rischio nei
            Baby Food
• Il ruolo dell’EFSA consiste nel valutare e
  comunicare tutti i rischi associati alla
  catena alimentare.
• L’EFSA si è interessata di Baby Food
  esprimendo pareri su:
• Furano
• Acrilamide
Furano
• Il furano è un liquido chiaro e incolore,
  molto volatile ed altamente infiammabile,
  con un punto di ebollizione vicino alla
  temperatura ambiente. È tossico e può
  essere cancerogeno, viene infatti
  generalmente considerato un inquinante
  organico persistente.
Acrilammide
• È un composto mutageno e cancerogeno, con tossicità
  sistemica ma preferenziale per il sistema nervoso sia
  centrale che periferico (causa polineuropatia) e quello
  riproduttivo.
• A livello di tossicologia alimentare viene prodotta, al pari
  dell'acroleina anche a seguito della disidratazione del
  glicerolo, frutto dell'idrolisi dei grassi, reazione che si
  presenta durante la frittura oltre il punto di fumo dell'olio
  utilizzato, seguita dalla sua interazione con composti
  azotati contenuti nei cibi tramite una serie di reazioni
  comprendenti una serie complessa di fenomeni, della
  serie compresa nelle reazioni di Maillard che avviene a
  seguito dell'interazione con la cottura, principalmente di
  zuccheri e proteine.
Laboratori accreditati
• Per le sostanze citate, sul sito di
  ACCREDIA, non sono registrati laboratori
  con prove accreditate su Baby Food o
  alimenti per lattanti.
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