Il Calendario Carige 2008. Passeggiate nei giardini italiani - di Donatella Marsaglia

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Il Calendario Carige 2008. Passeggiate nei giardini italiani - di Donatella Marsaglia
Il Calendario Carige 2008.
Passeggiate nei giardini italiani
                                    di Donatella Marsaglia
Calendario 2008
Il Calendario Carige 2008. Passeggiate nei giardini italiani - di Donatella Marsaglia
Come in ogni autunno che si rispetti, anche in questo
scorcio finale di 2007 il Gruppo Banca Carige ha dato alle stampe
il suo calendario per l’anno nuovo, destinato a raggiungere
le abitazioni e le sedi di lavoro dei clienti e degli amici sparsi
per l’Italia e nel mondo.

Il tema scelto per illustrare lo scor-     chezza della natura che resero la ri-       d’Europa. Dodici dei quali sono sta-
rere del 2008 è quello delle “Passeg-      viera ligure un paradiso dei sensi in       ti scelti come meta delle “passeggia-
giate nei giardini italiani”. Ottima       senso sia profano sia religioso; c’e-       te” in cui Banca Carige accompagnerà
scelta, e per due buone ragioni; la pri-   rano pittori che alla fine del XV se-       coloro che riceveranno il suo calen-
ma è inerente a Genova, città in cui       colo ritraevano Genova a sfondo dei         dario 2008; dodici come i mesi, cer-
la Carige è nata e ha la sua sede cen-     loro presepi e umanisti come Enea           to, ma anche dodici come le regioni
trale: per quanto Genova sia nota so-      Silvio Piccolomini, il futuro papa Pio      italiane nelle quali la Carige è presente
prattutto come città di mare, di arte      II, che la immaginavano dimora di           attraverso le banche del suo gruppo
e di architettura, ci furono tempi in      Venere.                                     e la rete delle loro filiali.
cui i suoi giardini e i suoi parchi ben    La seconda buona ragione è nazio-           In realtà, i giardini del calendario 2008
figuravano di fronte a quelli delle più    nale: l’Italia non è solo la creatrice di   non sono dodici bensì tredici; perché
celebri città d’Europa. A permette-        uno dei principali stili artistici dei      sulla copertina risplende in un gioco
re lo sviluppo della cultura del giar-     giardini, quello classico detto appunto
                                                                                       Le foto che illustrano questo articolo
dino in Liguria furono l’amenità del       “all’italiana” ma è terra nella quale si
                                                                                       sono di Pietro Migliorisi, autore
paesaggio, collinare e marino al tem-      trovano alcuni - molti - fra i più bel-     del calendario stampato a Genova
po stesso, la mitezza del clima, la ric-   li, più eleganti, più nobili giardini       dall’Algraphy.

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di verdi, di rosa e di blu il parco del-
    la villa Pallavicini di Genova Pegli. Fu
    per la genialità del marchese Ignazio
    Pallavicini che questo parco roman-
    tico fu creato intorno alla settecente-
    sca villa di famiglia; il paesaggio sco-
    sceso permise la creazione di giochi
    d’acqua e di scenografie fiabesche e
    quando fu inaugurato nel 1846 susci-
    tò entusiasmo presso i botanici di tut-
    ta Europa. Il parco è stato concepito
    come una sequenza teatrale di scene
    destinate a suscitare emozioni nei vi-
    sitatori; lungo i viali si incontrano ro-
    mitaggi, capanne e castelli, si attra-
    versano grotte, laghi con pagode, pon-
    ti, si ammirano giochi d’acqua e alberi
    altissimi; in questo spettacolo il visi-
    tatore è invitato a tornare alla natura
    per poi recuperare il senso della sto-
    ria oscura e magica del Medioevo e in-
    fine purificarsi spiritualmente.

    Ancora Liguria per il mese di gennaio:
    i Giardini Botanici Hanbury ricopro-
    no il promontorio di Capo Mortola
    godendo di uno dei microclimi più fa-
    vorevoli dell’intera costa italiana. Fu-      ter, documentando scientificamente gli    Sotto, da sinistra
    rono voluti da Sir Thomas Hanbury             ecosistemi di provenienza delle pian-     Giardini Botanici Hanbury (Imperia),
    intorno a una villa del Seicento, fra stra-   te ma senza rinunciare a suggestioni      Giardini Isabella d’Aragona (Bari),
                                                                                            Parco di Villa Spada (Bologna).
    piombi e fasce di olivi, pini marittimi,      cromatiche o stilistiche. Sono 8 ettari
    viti e agrumi; furono realizzati dal 1867     di macchia mediterranea e 10 ettari di
    col contributo di Daniel Hanbury, bo-         giardino di acclimatazione con 2000
    tanico e farmacologo, e dell’architet-        specie di piante in gran parte prove-
    to del paesaggio tedesco Ludwig Win-          nienti dai paesi tropicali.

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A febbraio si scende in Puglia, nei         della villa restaurò il parco, desti-      Sopra, da sinistra
Giardini Isabella d’Aragona di Bari,        nandolo a uso pubblico.                    Parco della Cittadella (Ancona),
                                                                                       Villa Reale di Marlia (Lucca),
adiacenti al Castello Normanno-
                                                                                       Villa Arvedi a Cuzzano (Verona).
Svevo eretto nel 1131 e recuperato da       Ancona e il suo Parco della Cittadel-
Federico II di Svevia, imperatore del       la per il mese di aprile. Il colle Asta-
Sacro Romano Impero e innamora-             gno è, fra le varie colline su cui sorge
to della terra di Puglia. Il giardino si    il capoluogo delle Marche, quello che
trova al confine tra Bari vecchia e la      ospita questo grande parco urbano, re-
città moderna ed è un’area verde non        centemente rinnovato e restaurato
molto grande ma importante per il           per essere veramente fruibile e godi-
centro di questa città, il cui principale
“polmone verde” sono gli uliveti se-
colari che ricoprono le campagne cir-
costanti. Anche fra i baresi, pochi san-
no che in questo giardino c’è un bel-
l’esemplare di Erythrina, un albero
tropicale dai fiori rossi detto per que-
sto Albero del corallo.

A marzo si risale al nord, a Villa Spa-
da di Bologna. Questo è uno dei più
vasti parchi collinari della dotta cit-
tà con zone a bosco, prati e terreni
coltivati. Villa Spada è settecentesca,
fu realizzata dall’architetto Giovan-
ni Battista Martinetti che progettò e
realizzò anche il giardino all’italiana
che unisce la villa al resto del parco.
Villa e parco ebbero nei secoli nu-
merosi proprietari e subirono varie vi-
cende compreso un bombardamento
bellico. Negli anni Sessanta del No-
vecento il Comune acquistò la villa
e il giardino e anche se non potè re-
staurare l’architettura e la decorazione

Calendario 2008
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bile dai cittadini anconetani e dai tu-         della Scala, nel 1432 è descritta come      Sopra, da sinistra
    risti, anche ipovedenti e non udenti.           “possessione con casa merlata con           Orto Medievale (Perugia),
                                                                                                Orto Botanico (Palermo),
    Sono state impiantate specie vegetali           torcolo da vino e torcolo da olio”. È
                                                                                                Villa Borghese (Roma).
    adatte a stimolare tutti i sensi di co-         appoggiata alle pendici di un colle fra
    loro che percorrono i sentieri del par-         un antico oliveto e un folto bosco di       Il torrido sole dell’agosto siciliano
    co, specialmente l’olfatto e il tatto. Le       roveri e carpini. Intorno al 1650 vie-      splende sull’Orto Botanico di Paler-
    piante scelte sono il mirto, l’elicriso,        ne trasformata nelle forme attuali, nel     mo. La sua data di nascita è il 1779,
    il caprifoglio, la cedrina, il lillà, il len-   1824 fu acquistata da Giovanni An-          quando ferveva la vita culturale e po-
    tisco, l’alloro, la buddleja, la potentilla     tonio Arvedi e tuttora è di proprie-        litica della capitale del regno di Sici-
    fruticosa, la lavanda e il rosmarino.           tà della famiglia Arvedi. Il suo giar-      lia e l’espansione cittadina di cui si fe-
                                                    dino all’italiana è caratterizzato da       cero protagoniste le classi nobili por-
    A maggio si va presso Lucca, nel giar-          raffinati motivi ornamentali realizzati     tò la città a proiettarsi nelle campagne
    dino della Villa Reale di Marlia. Le pri-       con siepi di bosso ultracentenario che      e a dare alla luce l’orto botanico, luo-
    me notizie certe sulla villa risalgono          creano uno straordinario senso di           go di ricerca e conoscenza scientifica.
    al 1517; agli inizi dell’Ottocento Eli-         spazio e di armonia.                        Oggi l’orto è un patrimonio cittadi-
    sa Baciocchi Bonaparte la acquistò per                                                      no dove convivono quindicimila spe-
    trasformarla in stile neoclassico. La vil-      L’orto medievale della Facoltà di           cie vegetali di origine australiana, su-
    la divenne la residenza ufficiale di Eli-       Agraria dell’Università di Perugia è        dafricana, asiatica, sudamericana in-
    sa, regina d’Etruria, e prese il nome di        il luogo della passeggiata di luglio.       sieme alle piante mediterranee. Visi-
    “Reale”. Nel 1923, i conti Pecci-Blunt          Sorge su un colle che fu il primo pos-      tarlo è un’esperienza in cui si realiz-
    si dedicarono all’ultimo restauro del           sedimento del monastero benedetti-          za il connubio tra arte e scienza men-
    Palazzo e del grandioso parco ro-               no di S. Pietro, nel luogo dell’antica      tre colori, profumi, suoni suscitano
    mantico coi giardini all’italiana sette-        cattedrale. Il giardino era annesso al-     emozioni fisiche ed emotive.
    centeschi. Mentre la parte alta del giar-       l’abbazia benedettina risalente al-
    dino è rimasta quasi immutata rispet-           l’anno 965 e include elementi storici       Passeggiata settembrina a Roma nel
    to al progetto seicentesco, quella in-          e architettonici come la via etrusco-       parco di Villa Borghese, fra edifici,
    feriore è cambiata per le modifiche ap-         romana e la porta urbica del 1200.          musei, sculture, monumenti e fonta-
    portate da Elisa Baciocchi. La villa eb-        L’orto medievale è un luogo simbo-          ne, opere dell’arte barocca, neoclas-
    be numerosi ospiti celebri tra i quali          lico che realizza il concetto astratto      sica ed eclettica, alberi secolari, la-
    Niccolò Paganini.                               di giardino monastico con elementi          ghetti, giardini all’italiana e grandi
                                                    collegati al pensiero e all’attività del-   spazi liberi, in un equilibrio tra arte
    Il solstizio d’estate si festeggia alla         l’uomo medievale, un Hortus con-            e natura ancor oggi percepibile non-
    Villa Arvedi di Cuzzano, presso Ve-             clusus, un giardino circoscritto da un      ostante i cambiamenti subiti nei se-
    rona. Documentata fin dal 1200 co-              muro ove si coltivano piante medici-        coli. Villa Borghese è stata descritta
    me casa di proprietà di Cangrande               nali e alimentari.                          nelle guide della città di tutte le epo-

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che, è stata ritratta da famosi artisti,
fu ispiratrice di musiche celebri e di
pagine di grande letteratura; esatta-
mente come Roma anche la villa cam-
bia nei secoli ma il suo splendore ri-
mane immutato.

Ottobre al Parco del Valentino lun-
go il Po, a Torino. Alle spalle la col-
lina torinese verde di alberi e di vil-
le; di fronte, al di là del fiume, la cit-
tà elegante e animata. Il primo trac-
ciato del parco è del 1630, gli ultimi
lavori per renderlo più bello e com-
pleto sono del 1961 quando ospitò
l’esposizione per il centenario del-
l’unità d’Italia. Al centro del parco,
affacciato sul fiume, il Castello del Va-
lentino è certo la sua costruzione più
famosa; le sue origini risalgono agli
inizi del 1500 ma fu restaurato a me-        mento a pino d’Aleppo; dal 1939 il          la collaborazione del conte Ercole Sil-
tà del Seicento. Nel 1961 vennero co-        colle è di proprietà comunale e oggi        va ed è perfettamente integrato con l’ar-
struiti il Borgo e la Rocca Medioevale       è una delle più belle isole verdi della     chitettura neoclassica della Villa Rea-
che riproducono un villaggio pie-            città di Cagliari. Dal suo Belvedere il     le. Secondo i canoni del giardino al-
montese del ’400.                            panorama spazia sulla città, sul golfo      l’inglese esso deve apparire “secondo
                                             e sullo Stagno di Molentargius colo-        natura”, quindi l’intervento dell’uomo,
A novembre si sbarca in Sardegna: il         rato dal rosa dei suoi fenicotteri.         che pur c’è, deve rimanere nascosto. Ec-
parco di Monte Urpinu è alle spalle                                                      co dunque il disordine ricercato, i sen-
di Cagliari; il suo nome deriva da “ur-      Il 2008 termina nel centro di Milano nel    tieri curvi, il boschetto appartato, la ca-
pi” che in lingua sarda è la “volpe”;        giardino all’inglese della Villa Belgio-    scatella, il torrente sinuoso, il laghetto
un tempo infatti era un luogo imper-         joso Bonaparte, già sede del Museo del-     coi ponticelli in legno.
vio, isolato e abitato da volpi e lupi.      l’Ottocento e oggi della Galleria d’Ar-
                                                                                         Sotto, da sinistra
Il suo penultimo proprietario, il mar-       te Moderna. Si tratta del primo giardi-
                                                                                         Parco del Valentino (Torino),
chese Sanjust di Teulada, gli dedicò         no all’inglese realizzato in città a fine   Parco del Monte Urpino (Cagliari),
molta cura e ne iniziò il rimboschi-         Settecento dall’architetto Pollack con      Villa Belgiojoso Bonaparte (Milano).

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