Progetto Igea Patto di collaborazione per la bellezza urbana - Il sogno di ...
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Comune di Savignano sul Panaro Progetto Igea Provincia di Modena Patto di collaborazione per la bellezza urbana Progetto Igea Patto di collaborazione per la bellezza urbana Proponente: se fai parte di un’associazione descrivi brevemente le vostre attività. Il sogno di Chico… donare un futuro alla Terra Proposta di Patto di collaborazione Società Cooperativa di Comunità Savignano 2030 Numero REA: MO - 425045 | P.IVA: 03876810361 | Albo Società Cooperative: C131384 Dallo Statuto Art. 4 - Scopo La Cooperativa esprime il proprio impegno nel raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile, ispirando la propria azione al modello sociale, economico e culturale dell’Economia Solidale, improntato a principi di eticità e giustizia, di equità e coesione sociale, di solidarietà e centralità della persona, di tutela del patrimonio naturale e legame con il territorio. La Cooperativa fa propri gli obiettivi della Legge della Regione Emilia Romagna n. 6/2006 “Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione mutualistica in Emilia Romagna”, dell’accrescimento della cultura cooperativa nell’ambito dello sviluppo sostenibile e dell’impegno nello sviluppo locale. La Cooperativa, attraverso la valorizzazione delle competenze della popolazione residente, delle tradizioni culturali e delle risorse territoriali, persegue lo scopo di soddisfare i bisogni della Comunità locale, al fine di migliorarne la qualità, sociale ed economica, della vita, attraverso lo sviluppo di attività economiche eco-sostenibili finalizzate: a) alla produzione di beni e servizi; b) alla creazione di offerte di lavoro; c) al recupero, mantenimento e gestione di aspetti e tipicità della tradizione locale, di beni ambientali, artistici e monumentali; d) alla condivisione dei valori comuni del territorio. Il tutto con particolare riguardo: a) alla promozione e diffusione di una cultura ambientale ed etica, orientata all'utilizzo responsabile delle risorse naturali; b) all’adozione di pratiche di risparmio energetico e di valutazione dell'impronta ecologica nella gestione domestica e nelle attività produttive; c) alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
Contatti: recapito telefonico, email, ecc. Sede legale: Via Castello, 24 | Sede operativa: Via Monticelli, 1090 | 41056 Savignano sul Panaro (Mo) e-mail: savignano2030@gmail.com | PEC: savignano2030@pec.mailcoop.it | Cellulare: 3891734602. Descrivi il luogo o il bene comune oggetto della tua proposta: se non hai ancora individuato un luogo ma hai solo un’idea per un’attività, descrivi il tipo di spazio che hai in mente per svolgerla. La Cooperativa di Comunità “Savignano 2030”, facendo propri gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, attraverso la strategia locale “Il sogno di Chico… “, intende contribuire al contrasto ai cambiamenti climatici mediante la piantumazione di essenze arboree preposte all’assorbimento di anidride carbonica atmosferica. Il progetto trae spunti da numerose altre iniziative promosse, quali azioni di resilienza ed adattamento, in collaborazione tra amministrazioni locali, istituzioni, scuole, aziende, associazioni di categoria e del volontariato, singoli cittadini. L’iniziativa non intende essere un fatto episodico ma attività duratura al fine di assicurare il necessario, continuo, accrescimento nel tempo del patrimonio arboreo e la cura manutentiva delle essenze man mano poste a dimora. La scelta delle essenze sarà orientata verso esemplari caratterizzati da ottima (o almeno buona) capacità di mitigazione ambientale espressa nei seguenti termini: Ulteriori benefici della piantumazioni saranno dati da: • il miglioramento della qualità dell’aria conseguente all’assorbimento di inquinanti ed alla cattura di polveri; • il miglioramento del Paesaggio, la creazione di un habitat favorevole alla fauna selvatica, la mitigazione degli effetti del vento e del dilavamento della pioggia, una migliore tenuta del terreno, impedendo o riducendo l’azione delle frane. La prima individuazione dei luoghi di piantumazione In funzione delle finalità dell’iniziativa, sono individuate le prime aree ove procedere alla piantumazione: 2
Esponi la tua Proposta: cosa vuoi fare e gli obiettivi che si propone. A che punto è la tua idea? Hai già provato a metterla in pratica o sei in contatto con altri cittadini/associazioni che vogliono aiutarti? In che modo la tua idea migliora la Frazione e coinvolge altri abitanti? Come detto, la Cooperativa di Comunità “Savignano 2030” si propone di contribuire al contrasto ai cambiamenti climatici mediante la piantumazione di essenze arboree preposte all’assorbimento di anidride carbonica atmosferica. L’idea è in fase di progettazione, al momento è stata valutata la possibilità di n. 3 interventi in luoghi diversi. Si propone la richiesta, entro il 20 settembre, alla Regione le piante per realizzare l’intervento (circa 200). La richiesta di piantine prodotte nei vivai forestali regionali, relativa all’annata silvana 2019/2020, dovrà avvenire entro il 20 settembre tramite posta elettronica certificata all’indirizzo segrprn@postacert.regione.emilia-romagna.it. Nell’esecuzione del progetto ci si avvarrà della partnership scientifica dell’Associazione di Promozione Sociale Amici dei Parchi di Monteveglio e dell’Emilia, per poter disporre di qualificato supperto nella scelta di piantumazione delle essenze maggiormente idonee alle caratteristiche dei luoghi, pedologiche dei terreni, alle condizioni climatiche, di esposizione solare, di altitudine e, onde evitare la vanificazione del lavoro eseguito, di approvvigionamento idrico. L’iniziativa è sostenuta da: • Confcooperative Modena: Associazione di imprese cooperative • Rotary Club Vignola - Castelfranco Emilia – Bazzano: Associazione di imprenditori e professionisti • Charly’s Taekwondo Foundation: Attività benefica a favore di minori in Ghana, Repubblica Democratica del Congo, Sierra Leone Quali sono gli impegni e le risorse che vuoi mettere in campo nel patto? Impegni del Proponente: • piantumare, anche con la collaborazione di volontari ed Associazioni del territorio, circa 200 piante da vivaio forestale regionale; • valutare l’opportunità, o meno, di integrare tale disponibilità con ulteriori essenze arbustive o da frutto; • concordare con gli uffici competenti, modalità e tempi di messa a dimora; • provvedere, su tutte le piante messe a dimora, con irrigazioni e concimazioni; • mantenere un puntuale censimento di tutti gli esemplari arborei messi a dimora; • coinvolgere nell’iniziativa gli alunni dell’Istituto Comprensivo interessati all’iniziativa; • promuovere, in piena trasparenza, il sostegno e la sponsorizzazione dell’iniziativa da parte di imprese, associazioni di categoria, istituzioni, singoli cittadini. 4
Come può aiutarti il Comune e come immagini la gestione condivisa del progetto? Il Comune può aiutarti in molti modi, ad esempio fornendoti i materiali per svolgere la tua attività. Per conoscere tutte le forme di sostegno previste consulta il Regolamento (da Art. 20 ad Art. 27) Impegni che si propongono all’Amministrazione comunale: • richiedere le essenze al vivaio forestale regionale; • assistere il Proponente nello svolgimento delle attività, garantendo il necessario supporto tecnico, in particolare nell’interlocuzione con le Proprietà private; • utilizzare i mezzi di informazione dell’Amministrazione comunale per la promozione e la pubblicizzazione dell’attività dei Proponenti; • individuare forme di riconoscimento pubblico dell’impegno e dell’attività svolta da Proponente; • rimborsare i costi relativi alle polizze assicurative. PS: Maggiori dettagli sono riportati nel progetto denominato: Il sogno di Chico… donare un futuro alla Terra e nei relativi allegati Luogo e data Savignano sul Panaro, 13 settembre 2019 Nota bene: la Proposta sarà pubblicata sul sito http://www.savignano.it/; per ogni informazione o chiarimento è possibile utilizzare l’indirizzo di posta elettronica: info@comune.savignano-sul-panaro.mo.it o contattare il numero di telefono: 059.75.99.11 (Dott.ssa Elisabetta Manzini); ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) e successive modifiche, che i dati personali forniti saranno raccolti e utilizzati dal Comune di Savignano sul Panaro unicamente per il perseguimento delle finalità della presente iniziativa. 5
Savignano 2030 Società Cooperativa di Comunità #DonoDay2019 Imprese 20 settembre ÷ 13 ottobre 2019 donare un futuro alla Terra Il sogno di Chico… settembre 2019 Savignano sul Panaro Savignano 2030 - Società Cooperativa di Comunità Sede legale: Via Castello, 24 | Sede operativa: Via Monticelli, 1090 | 41056 Savignano sul Panaro (Mo) Numero REA: MO - 425045 | P.IVA: 03876810361 | Albo Società Cooperative: C131384 e-mail: savignano2030@gmail.com | PEC: savignano2030@pec.mailcoop.it | Cellulare: 3891734602
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra “Io sono soltanto uno. Ma comunque sono uno. Non posso fare tutto, ma posso fare qualcosa e il fatto che non posso fare tutto non mi fermerà dal fare quel poco che posso fare.” 2
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra Il sogno di Chico… donare un futuro alla Terra Indice Dedica-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 5 Sintesi -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 7 Uragano Dorian: servono altre catastrofi per riconoscere il global warming? ------------------------------------------ 8 1. Cambiamenti climatici ed effetto serra ---------------------------------------------------------------------------------- 9 2. Il Rapporto IPCC sulla lotta ai cambiamenti climatici ------------------------------------------------------------------ 10 2.1. L’impatto della deforestazione sui cambiamenti climatici --------------------------------------------------- 10 2.2. Conseguenze sociali ed economiche dei cambiamenti climatici ------------------------------------------- 10 3. Come reagisce la Natura - I serbatoi di carbonio ---------------------------------------------------------------------- 11 3.1. I suoli e gli ecosistemi terrestri ------------------------------------------------------------------------------------- 11 3.2. I mari e gli oceani ------------------------------------------------------------------------------------------------------ 12 4. Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile --------------------------------------- 12 5. Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici ----------------------------------------------------------------------------- 12 6. A tre anni dall’enciclica Laudato si’, il Vaticano passa all’azione nella lotta per il clima ---------------------- 13 7. Il Piano Aria Integrato Regionale della Regione Emilia Romagna -------------------------------------------------- 14 8. Fridays for Future --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 15 8.1. Dichiarazione di Losanna sul Clima -------------------------------------------------------------------------------- 15 8.2. L'Emilia-Romagna dichiara lo stato di emergenza climatica e ambientale------------------------------- 16 9. Seminario Attenti al meteo - Modena 4 Ottobre 2019 ---------------------------------------------------------------- 16 10. Resilienza ed adattamento: la nuova frontiera della lotta ai cambiamenti climatici -------------------------- 16 11. Economia blu -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 17 12. Contrasto ai cambiamenti climatici ---------------------------------------------------------------------------------------- 18 12.1. Patto dei Sindaci -------------------------------------------------------------------------------------------------------- 18 12.1.1. Il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) - Unione Terre di Castelli --------------- 19 12.1.2. Il nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia - Unione Terre di Castelli ---------------- 19 12.2. Piani Clima Territoriali ------------------------------------------------------------------------------------------------ 19 12.3. Programma di Sviluppo Rurale 2014÷2020 ---------------------------------------------------------------------- 20 13. Il Paesaggio----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 20 13.1. L’articolo 9 della Costituzione della Repubblica Italiana ----------------------------------------------------- 20 13.2. La Convenzione Europea del Paesaggio ------------------------------------------------------------------------- 21 13.3. Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio --------------------------------------------------------- 21 14. Dieci motivi per piantare un albero ----------------------------------------------------------------------------------- 21 15. “Il sogno di Chico… ” ----------------------------------------------------------------------------------------------------------- 22 15.1. La prima individuazione dei luoghi di piantumazione --------------------------------------------------------- 23 15.2. Partnership scientifica ------------------------------------------------------------------------------------------------ 23 15.2.1. Tipologia essenze e quantitativi di prima piantumazione --------------------------------------- 23 15.3. Capacità di mitigazione ambientale dell’iniziativa ------------------------------------------------------------- 24 15.4. L’approvvigionamento dai vivai forestali della Regione Emilia Romagna -------------------------------- 24 15.5. Un albero per ogni neonato ----------------------------------------------------------------------------------------- 24 15.6. Proposta di collaborazione ------------------------------------------------------------------------------------------ 25 16. Alcuni importanti progetti di mitigazione dei cambiamenti climatici --------------------------------------------- 26 17. Conclusione ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 27 Documenti allegati---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 27 3
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra Parco nazionale di Yosemite - Stato della California - Stati Uniti 4
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra Dedica Chico Mendes, Amazzonia 19881 Il 22 dicembre del 1988 moriva assassinato Chico Mendes, grande difensore dei diritti dei seringueiros dell’Amazzonia, ucciso davanti alla porta di casa dai fazendeiros Alves da Silva, proprietari del seringal Cachoeira. Chico Mendes era un estrattore di caucciù fin dalla nascita. Viveva nello stato dell’Acre in Brasile. Il 10 marzo 1976 i lavoratori brasiliani, guidati da Chico Mendes, misero in atto la prima empate, l’occupazione delle terre, per impedire il disboscamento delle foreste ad opera dei grandi latifondisti. Negli anni successivi questa pratica si intensificò sempre di più: i lavoratori delle foreste si riunirono in assemblee popolari per decidere come resistere alle speculazioni dei grandi proprietari. I seringueiros, i raccoglitori di gomma, iniziarono a organizzarsi per salvare ettari di foresta, dichiarati reservas extrativas, dove poter continuare a raccogliere e lavorare il lattice di gomma, raccogliere frutti e fibre vegetali. Tra il 1976 e il 1977 le empates si moltiplicarono e i lavoratori vennero colpiti da una dura repressione: centinaia di seringueiros furono incarcerati, decine uccisi dalle guardie dei latifondisti. Chico Mendes partecipò alla fondazione del Sindacato dei lavoratori Rurali di Brasileia e Xapuri. L’intento era quello di cercare di unire la difesa della foresta con la rivendicazione di una riforma agraria. Uno degli ultimi empates organizzati da Chico Mendes prese di mira il seringal «Equador», la cui proprietà era rivendicata dal fazendeiro Darli Alves, allo scopo di destinare l’area a pascolo dopo averla disboscata. L’uccisione del leader sindacale era da tempo pianificata ai livelli alti dell’União Democrática Ruralista con coperture politiche e istituzionali, l’azione dei seringueiros non era più un fatto isolato e doveva assolutamente essere fermata. Chico Mendes sapeva di essere stato condannato a morte dai latifondisti. In uno dei suoi ultimi discorsi disse: «Non voglio fiori sulla mia tomba, perché so che andrebbero a strapparli alla foresta. Voglio solo che la mia morte serva per mettere fine all’impunità dei jagunços, che possono contare sulla protezione della Polizia federale dell’Acre e che, dal 1975 in avanti, hanno già ammazzato nella zona rurale più di cinquanta persone come me, leader seringueiros impegnati a salvare la foresta amazzonica e dimostrare che il progresso senza distruzione è possibile». 1 https://www.grillonews.it/chico-mendes-amazzonia/ 5
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra Solo la grande indignazione sollevatasi a livello nazionale e internazionale fece sì che Darli Alves, il mandante dell’omicidio e il figlio Darci, l’esecutore, fossero arrestati e l’omicidio non rimanesse senza colpevoli come era sempre accaduto in passato. I due vennero condannati a 19 anni di reclusione ma 4 anni dopo, con la complicità della Polizia, riuscirono a scappare. Darli Alves non era l’unico mandante dell’assassinio: dietro ai due latifondisti c’erano fazendeiros dell’UDR molto più potenti come Joao Branco e Adalberto Aragao, ex sindaco di Rio Branco. Chico Mendes fu, e resta, uno dei grandi profeti della nonviolenza, dei diritti, della salvaguardia di quell’ambiente che dovrebbe dare vita ai contadini e che invece, soffocato dalle macchine del profitto occidentale, toglie vita ai popoli del mondo. Sono passati venticinque anni. Poco prima di morire Mendes pronunciò queste parole: «Se venisse un inviato dal cielo e mi garantisse che la mia morte rafforzerebbe la nostra lotta, direi che ne varrebbe la pena. Ma l’esperienza ci dimostra il contrario. E dunque intendo vivere. Perché voglio salvare l’Amazzonia e voglio farlo insieme ai molti che ci vivono e che la considerano come la loro Madre: la Madre Terra di tutti i popoli del mondo». [Amedeo Tosi – 26.12.2013] 6
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra Sintesi L’uomo non ha avuto cura e rispetto della Natura: in un paio di centinaia di anni soltanto, per le proprie attività, ha estratto dal sottosuolo enormi quantità di risorse, non rinnovabili, lì confinate da centinaia di milioni anni. Ora gli effetti del riscaldamento globale (global warming), conseguenza del trasferimento in atmosfera, ogni anno, di circa 40 miliardi di tonnellate di anidride carbonica (CO2), si manifestano in forma di fenomeni meteo estremi (uragani, tempeste e inondazioni), scioglimento dei ghiacci polari, desertificazione. E’ a rischio di crisi l'equilibrio dell'ecosistema su cui si basa la stessa vita sul nostro Pianeta, la nostra estinzione è un rischio reale: a fronte di una previsione così drammatica, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 2015, ha rivolto invito (Agenda 2030) a bambini e giovani, uomini e donne, istituzioni locali, società civile e imprese, all'attivismo verso la creazione di un mondo migliore, perché è nelle loro mani il futuro dell’umanità e del nostro Pianeta. I giovani del movimento Fridays for Future, giustamente reclamano il proprio diritto al futuro e chiedono, a gran voce, a politici, governi ed istituzioni, di attivarsi con urgenza per azioni concrete contro i cambiamenti climatici. I recenti rapporti globali sul clima espongono in modo chiaro che, se vogliamo puntare a limitare l’aumento della temperatura mondiale al di sotto della soglia di +1,5°C in più dall'era pre-industriale, non basterà ridurre o eliminare del tutto le emissioni di CO2, ma occorrerà adottare decisiva strategia di rimozione dall’atmosfera di miliardi di tonnellate di anidride carbonica, ciò attraverso la conservazione delle foreste ed una gestione sostenibile del territorio, politiche, queste, in grado di ripulire l’aria con risultati attesi superiori a qualsiasi altra misura possa essere adottata dall’essere umano. Il contrasto ai cambiamenti climatici può quindi, efficacemente, realizzarsi anche adottando una tecnologia da sempre patrimonio del sapere dell’Uomo: piantare alberi, contribuire cioè alla salvaguardia della vita sul Pianeta adottando strumenti che la Natura ci rende largamente disponibili. Nella consapevolezza della necessità dell’impegno di tutti, con l’iniziativa “Il sogno di Chico… “, ci si propone di coinvolgere, mediante Patto di collaborazione, conseguente a Proposta di collaborazione, tra Amministrazione comunale e Cittadini, la Comunità locale in una strategia locale di piantumazione, su aree pubbliche e private, di essenze concesse, gratuitamente, dai vivai forestali regionali. Il risultato di tutto questo non sarà soltanto l’adesione ad indicazioni di distanti Organizzazioni internazionali, ma anche la risposta a concrete politiche locali di: • lotta ai cambiamenti climatici, definite dal Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES); • mitigazione degli effetti dei mutamenti climatici, definite dal Piano di Sviluppo Rurale (PSR); • miglioramento della qualità dell’aria, definite dal Piano Aria Integrato Regionale (PAIR); • diffusione della cultura del Paesaggio e promozione della sua qualità, definite dall’Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio. “In pace vixit annos octoginta et instituit arbores quattuor milia.” (Visse in pace ottant’anni e piantò quattromila alberi) Epitaffio di Dione, Cittadino africano dell’impero Romano, II secolo d.C. 7
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra Uragano Dorian: servono altre catastrofi per riconoscere il global warming?2 3 L’uragano ora procede a passo d’uomo, lentamente, come le nostre coscienze: ha lasciato le Bahamas e ora si dirige verso la Florida, a passo d’uomo, d’uomo alla velocità di soli 1,6 km/h. Questo perché avendo trascorso la notte sulla porzione occidentale dell’arcipelago caraibico, ha potuto rallentare la corsa e ritardare l’arrivo in Florida, previsto tra la sera di oggi, martedì, e la l mattina di domani. La NASA ha blindato il Kennedy Space Center di Cape Canaveral, che si trova proprio sulla traiettoria dell’uragano: la piattaforma di lancio mobile, indispensabile per i futuri lanci dei sistemi che la Nasa sta sviluppando, sviluppando costata 650 0 milioni di dollari, è stata spostata all’interno di un edificio progettato in modo da resistere a venti superiori a 201,1 km/h, soglia che l’uragano Dorian ha però superato abbondantemente. A Grand Bahama, l’isola settentrionale dove ha toccato terra ed è rimasto oltre 24 ore, Dorian ha provocato inondazioni tra 5 e 7 metri di acqua, «non si riusciva a distinguere l’inizio dell’oceano dalla strada». È commosso il premier delle Bahamas, che ha aggiunto: «Questo è il giorno più triste e peggiore della mia vita ita per rivolgermi al nostro popolo». Il bilancio provvisorio è di almeno cinque vittime ma è destinato a salire, si parla infatti di centinaia di persone intrappolate tra le macerie in attesa di soccorsi che procedono a rilento a causa del maltempo e dellaa inagibilità di molte strade e aree, rese praticamente irraggiungibili, soprattutto a New Providence, l’isola più popolosa delle Bahamas, dove si è verificato un black out totale. Si stima che nelle isole che si trovano tra la Florida e Cuba, Cuba Dorian abbiaa distrutto almeno 13mila case con una violenza che è il risultato di una serie di concause: l’atmosfera instabile, i venti omogenei, l’aria umida e soprattutto l’innalzamento della temperatura dell’Oceano Atlantico di ben 2°C oltre la media. Poiché le temperature delle acque sono aumentate di 1°C, con picchi locali di 2÷3°C,, si stanno formando uragani sempre più frequenti e distruttivi: al di là delle discussioni politiche, chi ancora cercasse prove del surriscaldamento globale, è bene che dia d uno sguardo alle immagini degli sfollati e delle case distrutte. L’origine di Dorian sta lì, nel riscaldamento che molti, troppi, ancora non riconoscono. 2 https://www.peopleforplanet.it/uragano https://www.peopleforplanet.it/uragano-dorian-servono-altre-catastrofi-per-riconoscere-il il-global-warming/ 3 Ramon Espinosa/AP Photo 8
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra 1. Cambiamenti climatici ed effetto serra4 5 6 I cambiamenti climatici sono una realtà che sta già provocando impatti e fenomeni di frequenza ed intensità mai visti, con sofferenze, perdita di vite, sconvolgimento degli ecosistemi e della ricchezza di biodiversità che sostengono la nostra vita. Dalla fine del XIX secolo, con la rivoluzione industriale, all’effetto serra naturale, dovuto alla presenza dei gas serra7 nell'atmosfera, che, naturalmente, riscaldava la Terra e rendeva possibile la vita sul nostro Pianeta, si è aggiunto l’effetto serra antropico causato dalle emissioni di anidride carbonica, metano e vapore acqueo, delle attività umane (industria, agricoltura, allevamento, trasporti). Le emissioni annue di CO28 dovute all’utilizzo di combustibili fossili, sono stimate pari a circa 37,1 miliardi di tonnellate nel 2018, con un aumento del +2,7% rispetto al 2017. Gli ecosistemi terrestri e marini assorbono circa il 54% di tali emissioni, mentre la restante parte - circa il 46% - si accumula in atmosfera, determinando così l’aumento di circa 100 ppm (parti per milione) della concentrazione atmosferica di CO2, elevandone il valore a 391 ppm nel 2011, valore superiore all’intervallo di concentrazione naturale (180÷300 ppm) degli ultimi 800.000 anni e molto probabilmente degli ultimi 20 milioni di anni. Nel maggio 2019, l’Istituto di oceanografia dell’Università di San Diego in California, ha fornito un dato ancora più preoccupante della media mensile della concentrazione atmosferica di CO2, pari a 414 ppm. La presenza di crescenti quantità di gas serra nell’atmosfera terrestre è, in larga misura, responsabile del mutamento, in corso, del clima terrestre che vede l’innalzamento della temperatura media sulla Terra oltre i livelli normali9. 4 https://www.ecoage.it/effetto-serra.htm 5 ENEA - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile 6 https://www.qualenergia.it/articoli/emissioni-di-co2-ai-massimi-livelli-della-storia-nel-2018/ 7 In particolar modo, anidride carbonica, metano e vapore acqueo 8 Se altri gas hanno un "potere climalterante" molto più alto di quello della CO2, attualmente la CO2 è comunque il principale e più rilevante gas ad effetto serra (contribuendo per oltre il 55% all'effetto serra odierno e atropicamente modificato): quindi, quando si parla degli obiettivi di riduzione emissiva si fa sempre riferimento a valori espressi in termini di CO2eq, una unità di misura che considera la somma ponderata della capacità serra di tutti i gas emessi. 9 Nel XX secolo si è verificato un riscaldamento climatico medio di 0,74°C negli ultimi 100 anni (1906÷2005) che non trova precedenti nel resto del millennio né come tasso di crescita né come durata. Gran parte dell’aumento è concentrato negli ultimi 50 anni (1956÷2005) il cui trend di riscaldamento è di 0,65°C (0,13°C per decennio) mentre era di “soli” 0,09°C nel primi 50 anni del secolo (1906÷1956). Oggi la NASA parla di un aumento medio della temperatura sulla superficie terrestre dal 1880 di 0,8°C. 9
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra 2. Il Rapporto IPCC sulla lotta ai cambiamenti climatici10 Un piano ben definito, per riuscire a limitare, con urgenza, il riscaldamento globale, è quanto propone lo Special Report on 1.5 degrees Celsius, presentato in Corea nell’ottobre 2018 dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change - IPCC). Il gruppo intergovernativo ha riferito che la conservazione delle foreste e una gestione sostenibile del territorio, dovranno essere parte integrante e decisiva nelle strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici e della conservazione della biodiversità. Secondo l’IPCC la distruzione delle foreste per altre forme di uso del suolo, il loro incendio, il drenaggio delle torbiere e delle aree umide, la distruzione di prati e di pascoli, sono alla radice delle emissioni di enormi quantità di anidride carbonica. La distruzione degli ecosistemi naturali e seminaturali è grave non solo perché contribuisce all’effetto serra ed ai cambiamenti climatici, ma anche perché rimuove una funzione chiave che gli ecosistemi garantiscono all’umanità, quella di assorbire le emissioni dall’atmosfera e sequestrarle nelle piante e nel suolo sotto forma di sostanza organica. Con questo degrado e consumo di suolo stiamo pericolosamente rinunciando ad un’opzione importante per raggiungere il livello net zero emissions entro il 2050, il target che lo Special Report 1.5 dell’IPCC indica ai decisori politici per contenere il riscaldamento globale entro +1,5°C. Documenti allegati: • Allegato 1 - Comunicato stampa sintesi per decisori politici; • Allegato 2 - Domande e risposte; • Allegato 3 - Grafica. 2.1. L’impatto della deforestazione sui cambiamenti climatici11 Quando si tratta di affrontare il cambiamento climatico, l’attenzione si concentra, giustamente, sulla riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili e sullo sviluppo di fonti energetiche sostenibili. Un recente studio di ricercatori statunitensi dimostra che «La deforestazione ed il successivo utilizzo di terreni agricoli o pascoli, in particolare nelle regioni tropicali, contribuiscono maggiormente al cambiamento climatico rispetto a quanto precedentemente pensato». Lo studio dimostra anche quanto questo impatto sia significativamente sottovalutato e sottolinea che: “Anche se venissero eliminate tutte le emissioni di combustibili fossili, se i tassi di deforestazione tropicali continueranno ad essere costanti fino al 2100, non limiteremo ad 1,5°C l’aumento del riscaldamento globale”. Oltre all’eliminazione dei combustibili fossili, per prevenire il riscaldamento globale, le comunità scientifiche e politiche devono quindi prestare attenzione ai cambiamenti nell’uso del suolo, poiché gli effetti della deforestazione non sono trascurabili. 2.2. Conseguenze sociali ed economiche dei cambiamenti climatici A causa del cambiamento climatico, nelle regioni equatoriali e tropicali del Pianeta, si stanno espandendo le zone aride. A sua volta la desertificazione causerà flussi demografici migratori verso le zone temperate per sfuggire al problema della siccità e della scarsa fertilità del suolo, con enormi conseguenze sociali ed economiche su 10 https://ipccitalia.cmcc.it/ipcc-special-report-global-warming-of-1-5-c/ 11 http://www.greenreport.it/news/clima/limpatto-della-deforestazione-sui-cambiamenti-climatici-doppio-quel-si- credeva/ 10
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra scala globale. L'incremento della temperatura degli oceani favorisce l'evaporazione dell'acqua, aumentando così l'intensità dei fenomeni meteorologici più violenti (uragani, tifoni, ecc.) e le precipitazioni piovose abbondanti nelle regioni temperate. Questi fenomeni provocano enormi danni a causa delle esondazioni dei fiumi e dell'allagamento delle terre coltivabili e delle aree urbane. Altra conseguenza dell'effetto serra è lo scioglimento dei ghiacci nelle regioni polari: oltre a provocare l'innalzamento del livello del mare sulle zone costiere12, lo scioglimento dell'acqua dolce dei ghiacci polari rischia di modificare la salinità delle acque oceaniche con gravi conseguenze sul flusso delle correnti marine. 3. Come reagisce la Natura - I serbatoi di carbonio13 14 Le capacità ricettive dell’ambiente sono riuscite, fino ad un recente passato, a far rientrare la CO2 emessa, nel ciclo naturale del carbonio, ma il suo tasso di crescita nella composizione dell’atmosfera, dovuta all’estrazione, ad opera dell’uomo, di carbonio dal sottosuolo, sta rapidamente aumentando. Vediamo come reagiscono gli ecosistemi terrestri e marini, definiti serbatoi di carbonio per la loro capacità di assorbire CO2, all'aumento della stessa CO2 in atmosfera. 3.1. I suoli e gli ecosistemi terrestri Nei suoli ed ecosistemi terrestri, la fotosintesi clorofilliana asporta il carbonio dall’atmosfera e lo fissa nei tessuti vegetali. I boschi, in particolare, sono in grado di trattenere CO2, integrando il carbonio nella loro biomassa: • nelle foglie, per un periodo di alcune ore fino a qualche mese; • all’interno di rami e germogli, per diversi anni; • nel tronco, per decenni e secoli; • nel suolo, per secoli e millenni. contribuendo quindi a mitigare l'impatto di questo gas serra sull'atmosfera. In risposta all’aumento delle concentrazioni atmosferiche di CO2, tali serbatoi di carbonio tendono, in una prima fase, ad aumentare l’assorbimento: questo processo non prosegue però all’infinito, al raggiungimento di determinati valori di concentrazione di CO2 in atmosfera, la loro capacità di sequestro di carbonio diminuisce fino al punto in cui, da assorbitori, si trasformano in emettitori. Se oltre ad aumentare la concentrazione di CO2 aumenta anche la temperatura, si innesca un processo contrapposto: aumentano i processi di respirazione delle piante e dei suoli ed accelera il ritmo di decomposizione della materia organica, superata una certa soglia di temperatura, i sistemi vegetali da assorbitori diventano emettitori e la biomassa si depaupera. Un’ulteriore, rilevante, causa di aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera, è costituita dalle attività di deforestazione e dagli incendi che, anche per opera dell’uomo, da ultimi quelli dell’estate 2019, hanno funestato Siberia, Isole Canarie, Alaska, Groenlandia e Brasile,15 16 devastando foreste in cui sono intrappolati ingenti quantitativi di carbonio. 12 2 Entro il 2100 il livello del mar Mediterraneo salirà di circa un metro, oltre 5.600 km di coste italiane sommerse dal mare (ENEA) 13 https://www.wwf.it/il_pianeta/cambiamenti_climatici/come_reagisce_la_natura/ 14 https://www.etifor.com/it/wp-content/uploads/sites/2/2017/07/AccordivolontariCO2-INEA-2011.pdf 15 https://www.snpambiente.it/2019/08/23/amazzonia-in-fiamme-la-grande-riserva-di-ossigeno-del-pianeta/ 16 https://www.snpambiente.it/2019/08/29/lamazzonia-brucia-ed-e-un-problema-per-tutti-noi/ 11
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra Documenti allegati: • Allegato 4 - Gli accordi volontari per la compensazione della CO2. 3.2. I mari e gli oceani Se aumenta la concentrazione di CO2 in atmosfera, aumenta la produttività marina in quanto mette a disposizione degli organismi una maggiore quantità di carbonio e dunque, in una prima fase, l’assorbimento oceanico cresce. All’aumentare della concentrazione, l’efficienza della capacità di assorbimento dell’oceano si riduce fino a raggiungere un valore limite oltre il quale l’assorbimento oceanico non cresce più. Se la temperatura aumenta, si riduce anche la solubilità dell’anidride carbonica nelle acque oceaniche e, di conseguenza, diminuisce la capacità di sequestro e immagazzinamento del carbonio atmosferico da parte dell’oceano. 4. Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile17 Le conseguenze del cambiamento climatico hanno indotto l’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, nel settembre 2015, ad esprimere la volontà di curare e salvaguardare il nostro Pianeta ed a riconoscere la necessità di adottare misure urgenti al fine di condurre il mondo sulla strada della sostenibilità e della resilienza. L’Agenda, sempre in riferimento ai cambiamenti climatici, sostiene che: “Siamo determinati ad affrontare in maniera decisiva la minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici che richiedono la più ampia cooperazione internazionale per accelerare la riduzione delle emissioni di gas effetto serra ed affrontare le pratiche di adattamento agli effetti negativi del cambiamento climatico. Notiamo con profonda preoccupazione un divario significativo tra l’effetto complessivo degli impegni di mitigazione presi dagli Stati in “Stiamo prendendo una decisione di termini di emissioni globali di gas serra entro il 2020 ed i grande importanza storica. Decidiamo di modelli aggregati di emissioni, che incrementano la costruire un futuro migliore per tutte le persone. Potremmo essere l'ultima probabilità di limitare l’aumento della temperatura media generazione ad avere la possibilità di globale al di sotto dei +2°C (o al di sopra dei +1,5°C) rispetto ai salvare il Pianeta.” livelli preindustriali.” 5. Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici18 Alla Conferenza sul Clima di Parigi del dicembre 2015, 195 Paesi hanno adottato il primo Accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale. L’Accordo, ideale prosecuzione del cammino intrapreso dalla comunità internazionale con il Protocollo di Kyoto,19 definisce un piano d’azione globale, inteso a rimettere il mondo sulla buona strada per evitare cambiamenti climatici pericolosi, limitando il riscaldamento globale ben al di sotto dei +2°C. Esso è un ponte tra le politiche odierne e la neutralità rispetto al clima entro la fine del secolo. 17 https://www.unric.org/it/images/Agenda_2030_ITA.pdf 18 https://ec.europa.eu/clima/policies/international/negotiations/paris_it 19 Il protocollo di Kyoto è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale, sottoscritto nel 1997 nella città giapponese di Kyoto da più di 180 Paesi. Il trattato prevede l'obbligo di operare una riduzione delle emissioni di elementi di inquinamento di “gas serra” in una misura non inferiore all'8,65% rispetto alle emissioni registrate nel 1990, considerato come anno base, nel periodo 2008-2012. 12
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra Mitigazione: ridurre le emissioni I governi hanno concordato di: • mantenere l'aumento medio della temperatura mondiale ben al di sotto di +2°C rispetto ai livelli preindustriali come obiettivo a lungo termine; • puntare a limitare l'aumento a +1,5°C, dato che ciò ridurrebbe in misura significativa i rischi e gli impatti dei cambiamenti climatici; • fare in modo che le emissioni globali raggiungano il livello massimo al più presto possibile, pur riconoscendo che per i Paesi in via di sviluppo occorrerà più tempo; • procedere successivamente a rapide riduzioni in conformità con le soluzioni scientifiche più avanzate disponibili. Prima e durante la Conferenza di Parigi, i Paesi hanno presentato Piani Nazionali di Azione per il Clima, non ancora sufficienti per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di +2°C, ma l’Accordo traccia la strada verso il raggiungimento di questo obiettivo. Perdite e danni L’Accordo riconosce: • l'importanza di scongiurare, minimizzare ed affrontare le perdite ed i danni associati agli effetti negativi dei cambiamenti climatici; • la necessità di cooperare e migliorare la comprensione, gli interventi ed il sostegno in diversi campi, come i sistemi di allarme rapido, la preparazione alle emergenze e l'assicurazione contro i rischi. Ruolo delle città, delle regioni e degli enti locali L'Accordo riconosce il ruolo di città, regioni, enti locali, nell'affrontare i cambiamenti climatici, invitandoli a: • intensificare i loro sforzi e sostenere le iniziative volte a ridurre le emissioni; • costruire resilienza e ridurre la vulnerabilità agli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Ruolo dell’UE L’UE sta già adottando misure per attuare l’obiettivo di ridurre le emissioni almeno del 40% entro il 2030. 6. A tre anni dall’enciclica Laudato si’20, il Vaticano passa all’azione nella lotta per il clima21 Il contrasto ai cambiamenti climatici richiede onestà, coraggio “Dobbiamo agire subito, tutti insieme. In e responsabilità, soprattutto da parte dei Paesi più potenti e questo secolo ci sono segni che inquinanti. preannunciano un olocausto ecologico A tre anni dalla pubblicazione, nel maggio 2015, dell’enciclica molto pericoloso, in pochi anni il mondo vedrà almeno 150 milioni di persone che Laudato si’, Papa Francesco è tornato a parlare di ecologia, faranno di tutto per avere un bicchiere riduzione dei gas serra e sviluppo sostenibile: lo ha fatto d’acqua.” intervenendo alla conferenza internazionale Salvare la nostra casa comune e il futuro della vita sulla Terra, organizzata nel luglio 2019 in Vaticano, per valutare l’impatto dell’enciclica ed individuarne i possibili sviluppi futuri. 20 http://w2.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato- si.html 21 https://www.lifegate.it/persone/news/conferenza-laudato-si 13
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra Il Pontefice ha sottolineato come per scongiurare il pericolo di “Dobbiamo muoverci e dobbiamo farlo in lasciare alle generazioni future macerie, deserti e sporcizia, sia fretta perché da questo dipenderà la vita di necessario onorare gli impegni assunti a Parigi per evitare le tante persone che oggi sono giovani, ogni peggiori conseguenze della crisi climatica, perché non anno che trascorriamo negoziando è possiamo permetterci di perdere tempo in questo processo. tempo perduto.” Un monito forte, a maggior ragione in un momento storico che vede gli Stati Uniti e l’Europa alle prese con la gestione di un fenomeno migratorio senza precedenti, alimentato anche dai cambiamenti climatici. Papa Francesco, chiudendo i lavori, ha incoraggiato tutti a lottare per un radicale cambiamento: L’ingiustizia non è invincibile, ma serve quel radicale cambio di passo che, dal 2015 ad oggi, si è solo intravisto. 7. Il Piano Aria Integrato Regionale della Regione Emilia Romagna22 23 Nell’aprile 2017 la Regione Emilia-Romagna, in attuazione della Direttiva Europea 2008/50/CE che pone l’obbligo di valutare la qualità dell’aria ambiente e di adottare le misure finalizzate a mantenere la qualità laddove è buona e migliorarla negli altri casi, ha approvato il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020). Nella nostra Regione, il sistema di valutazione mostra il superamento dei valori limite e dei valori obiettivo su diverse aree del territorio: i parametri più critici sono il particolato atmosferico (PM10 e PM2.5), gli ossidi di azoto (NOx) e l’ozono (O3). Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana e sull’ambiente, sono ormai noti, confermati da numerosi studi scientifici e dalle principali istituzioni, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale evidenzia effetti avversi anche a concentrazioni inferiori agli standard fissati dall’Unione Europea. A ciò si aggiunge il fatto che lo Stato italiano è già stato condannato dalla Corte di Giustizia Europea per il superamento dei valori limite di particolato atmosferico, anche su zone che ricadono nel territorio dell’Emilia-Romagna e che una nuova procedura è già stata avviata dalla Commissione Europea a fronte del perdurare dei superamenti. Con orizzonte temporale massimo l’anno 2020, obiettivo del Piano è la riduzione delle emissioni degli inquinanti più critici (PM10, biossido di azoto e ozono) attraverso una serie di provvedimenti che consentano il risanamento della qualità dell’aria e di rientrare nei valori limite fissati dalla direttiva europea, ma anche diminuire dal 64% all’1% la popolazione esposta alle conseguenze del superamento del valore limite del PM10. Per raggiungere questi obiettivi, il PAIR mette in campo azioni e misure che vanno ad agire su tutti i settori emissivi e che coinvolgono tutti gli attori del territorio regionale, dai cittadini alle istituzioni, dalle imprese alle associazioni, individuando circa 90 misure, tra le quali figura la seguente: 22 http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/aria/temi/pair2020/documenti-del-piano-approvato/pair-2020- documenti-del-piano-approvato 23 https://www.arpae.it/dettaglio_generale.asp?id=3890&idlivello=2054 14
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra Denominazione misura Ampliamento delle aree verdi e alberature in ambito urbano 2 • Aumentare del 20% i m di aree verdi per abitante nell’area comunale o 2 Obiettivo raggiungere la quota di 50m per abitante • Porre a dimora un albero per ogni neonato Riferimento Normativo Legge 113/1992 113 (Obbligo di porre a dimora un albero per ogni neonato) POR FESR 2014-2020 2014 (aree urbane) Risorse finanziarie PON Città metropolitane PSR 2014-2020 2014 - misure forestali (aree periurbane) Impatto sulla riduzione delle NOx, particolato, gas serra emissioni inquinanti 2 • m di verde urbano Indicatore di realizzazione • n. alberi nell’area comunale Documenti allegati: • Allegato 5 - PAIR2020 - Relazione generale di Piano 8. Fridays for Future24 Fridays for Future è un grande movimento nato, in modo spontaneo, in risposta all'attivismo di Greta Thumberg, la 16enne svedese che dall’agosto del 2018, 2018 ogni venerdì, ha iniziato a manifestare davanti davanti al Parlamento del suo Paese per chiedere, re, a gran voce, azioni concrete contro i cambiamenti cam climatici e reclama il proprio diritto al futuro. reclamare L’appello appello di Greta Gr ta non ha mezzi termini: “il Pianeta sta morendo e i governi devono agire. Gli obiettivi da rispettare sono quelli fissati dall'Accordo di Parigi del 2015: mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei +2°C e fare i più grandi sforzi per non superare superare l'aumento di temperatura di +1,5°C rispetto ai livelli preindustriali”. Greta ha ispirato persone di ogni età, che, che in molti Paesi del “Siamo qui per farvi sapere che il mondo, hanno iniziato a dedicare tempo a favore del clima. cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no. Il vero potere appartiene alle Le iniziative Fridays for Future nascono dal basso, prendono persone.” (Greta Thunberg) forme e contesti diversi, ma sempre a favore del clima, si svolgono in modo pacifico e si stanno diffondendo dalle piccole città alle grandi metropoli. 8.1. Dichiarazione di Losanna sul Clima25 Per la prima volta dalla nascita del movimento m Fridays for Future, più di 400 giovani, provenienti da 38 paesi, hanno lanciato o un chiaro appello ad agire, mediante tre richieste ichieste fondamentali volte a contrastare l'emergenza l' climatica. Si sono uniti per creare un documento comune, comune la Dichiarazione di Losanna sul Clima e chiedere chied ai politici, ai governi ed alle istituzioni, istituzioni di attivarsi subito, Dichiarazione che esprime un'unità d'intenti e tre richieste principali. Dichiarazione di Intenti Ci troviamo ad un crocevia della storia. Se nonnon intraprendiamo un'azione radicale, se non effettuiamo adesso cambiamenti senza precedenti in tutti gli aspetti della società, il mondo così come lo conosciamo e amiamo potrebbe essere perduto per sempre. 24 https://www.wwf.it/fridays_for_future.cfm 25 https://www.welfarenetwork.it/diramazione //www.welfarenetwork.it/diramazione-ufficiale-della-dichiarazione-di-losanna-sul sul-clima-fridays-for-future- 20190827/ 15
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra Il collasso della nostra società e dei nostri ecosistemi sono all'orizzonte ed il tempo sta per scadere. Quello che avverrà nei prossimi mesi e anni determinerà il futuro della specie umana. La nostra estinzione collettiva è un rischio reale. Politici in ogni parte del mondo stanno ignorando "Nessuno può sconfiggere la crisi climatica da solo. L'unica via d'uscita da questo l'emergenza, ma noi abbiamo deciso che non possiamo più disastro è che le persone si uniscano e aspettare. Ci siamo riuniti a Losanna perché siamo accomunati agiscano insieme.” dalle nostre paure e dai nostri obiettivi, e il tempo di agire è ora. Noi abbiamo a cuore il futuro. "La Dichiarazione scritta da così tanti La crisi climatica non conosce confini, noi nemmeno. giovani provenienti da altrettanti paesi è un chiaro appello all'azione. Potrebbe segnare Insieme cambieremo in meglio questo mondo. Per noi e per l'inizio di un grande cambiamento e di una tutte le generazioni che verranno. nuova epoca, una straordinaria speranza Dichiarazione delle richieste per molti scienziati e per l'umanità intera.” • Contenete l'aumento della temperatura media globale entro +1,5°C, rispetto al livello pre- industriale. • Garantite giustizia climatica, nel rispetto dell’equità. • Seguite la Scienza più autorevole e unita attualmente disponibile. Dinnanzi all'immobilismo dei governi, gli attivisti climatici di Fridays for Future continueranno a scioperare. 8.2. L'Emilia-Romagna dichiara lo stato di emergenza climatica e ambientale La Regione Emilia-Romagna conferma il proprio impegno per la lotta ai cambiamenti climatici e raccoglie l’allarme lanciato dai ragazzi di Fridays for Future, che chiedono azioni concrete in difesa dell’ambiente e reclamano il proprio diritto al futuro con l’obiettivo di zero emissioni al 2030. Lo fa formalmente, deliberando la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale “quale assunzione di consapevolezza e responsabilità politica, per il coordinamento e rafforzamento delle politiche, azioni e iniziative volte al contrasto del cambiamento climatico”, iniziando un percorso di ascolto e confronto con l’obiettivo di condividere una road map verso una sensibile riduzione delle emissioni climalteranti. 9. Seminario Attenti al meteo - Modena 4 Ottobre 2019 I cambiamenti climatici sono già una realtà ed ormai dobbiamo adeguarci e convivere con gli eventi meteo estremi, naturalmente senza dimenticare di mitigarne le cause. Non basta più parlare di gas serra, di come eliminare i combustibili fossili e di come aumentare l’uso di energie rinnovabili, bisogna piantare alberi e smettere di deforestare, ma anche imparare come comportarsi quando il clima manifesta il peggio di sé. Come conseguenza del riscaldamento globale, gli eventi meteorologici estremi saranno sempre più frequenti ed intensi. Questo cambiamento sta avvenendo troppo velocemente per permettere alla società di adattarsi attraverso un processo fisiologico e progressivo: esiste una nuova quotidianità climatica, una “nuova normalità” per la quale non siamo preparati. Documenti allegati: • Allegato 6 - Attenti al meteo. 10. Resilienza ed adattamento: la nuova frontiera della lotta ai cambiamenti climatici26 26 https://www.italiaclima.org/resilienza-e-adattamento-la-nuova-frontiera-della-lotta-al-cambiamento-climatico/ 16
Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra A fronte di una sempre più diffusa consapevolezza che i primi effetti dei cambiamenti climatici sono già visibili e destinati ad aumentare in futuro, è necessario rafforzare le iniziative per l’adattamento a livello nazionale, regionale e locale, così da poter fronteggiare gli eventi climatici che colpiranno sempre più frequentemente il nostro Pianeta. Infatti sono in aumento fenomeni meteorologici estremi destinati a tradursi in ingenti perdite economiche, problemi di sanità pubblica e perdite umane, come ondate di calore, incendi boschivi e siccità, o precipitazioni abnormi con conseguente rischio di inondazioni: è stato stimato che nel 2015 il numero di disastri ambientali è ammontato a 376, in aumento rispetto al 2014 nel quale sono stati registrati 330 eventi estremi. Queste catastrofi naturali, oltre a causare moltissime vittime, coinvolgono milioni di persone le quali vengono private delle proprie terre, delle case, del lavoro, per non parlare della distruzione di interi habitat naturali. Dalla stima dei costi e dei benefici futuri emerge che ogni euro speso per proteggerci dalle inondazioni ci farebbe risparmiare sei euro di danni. Il costo annuo del mancato adattamento ai cambiamenti climatici ammonterebbe almeno a 100 miliardi di euro nel 2020, per salire a 250 miliardi nel 2050. Risulta quindi evidente la necessità di porre in essere una strategia locale che incorpori l’analisi dei mutamenti climatici in atto, nella definizione di politiche e azioni di mitigazione e adattamento oltre a prevedere l’adozione di soluzioni e tecnologie intelligenti per affrontare i cambiamenti climatici, nell’interesse dei cittadini e dello sviluppo economico. La resilienza, ossia come aiutare la popolazione, le organizzazioni ed i sistemi vulnerabili a resistere, persino a prosperare, in seguito a imprevedibili eventi distruttivi, è un concetto relativamente nuovo ma strategico per rispondere prontamente agli effetti dei cambiamenti climatici. 11. Economia blu27 28 Da Green.it: Ma gli ecosistemi naturali funzionano in modo molto diverso. Generare rifiuti in sé non è il vero problema che dobbiamo risolvere; se una specie vivente non genera rifiuti, molto probabilmente è morta. Il problema è che sprechiamo i rifiuti che generiamo. La trasformazione di rifiuti in nutrienti genera e richiede energia mentre noi siamo sempre alla ricerca di fonti energetiche, ma ci dimentichiamo che gli ecosistemi naturali non sono attaccati alla rete elettrica: nessun elemento dell’ecosistema necessita di combustibili fossili o di una connessione alla rete per produrre; i sistemi naturali non generano rifiuti, tutto rimane nel flusso dei nutrienti in natura, i rifiuti prodotti dagli uni sono sempre un nutriente o una fonte di energia per gli altri (Circular Economy). Il contrasto ai cambiamenti climatici comporta l’adozione di più efficienti modalità d’uso delle risorse non rinnovabili, obiettivo, questo, della cosiddetta economia blu, modello economico dedicato alla creazione di un ecosistema sostenibile grazie alla trasformazione, in merce redditizia, di sostanze precedentemente sprecate: un modello attento alle riserve naturali esauribili ed alla crescita economica nel rispetto dell'ambiente e dei suoi limiti. Essa rappresenta uno sviluppo dell'economia verde: mentre quest'ultima prevede una riduzione di CO2 entro un limite accettabile, l'economia blu prevede di arrivare ad emissioni zero di CO2, si basa sull’imitazione dei sistemi naturali e sul continuo riutilizzo delle risorse, senza produrre rifiuti e senza sprechi. 27 https://it.wikipedia.org/wiki/Economia_blu 28 https://www.green.it/economia-blu/ 17
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