NOTIZIE DALLE AREE PROTETTE ALPI MARITTIME
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| Editoriale | | Il Progetto LIFE WolfAlps e il lupo nelle Alpi Marittime | Patrimonio dell’Umanità: Il Progetto LIFE WolfAlps il ministro Galletti è con noi e il lupo nelle Alpi Marittime L Sono convinto che questi progetti siano di gran- definitiva approvazione da parte della Regione, a provincia di Cuneo è stato il primo luogo ricolonizzato na- costante, sia in provincia di Cuneo, dove la densità è aumentata de importanza non solo per le risorse economi- si va a uniformare le differenze che in passato turalmente dal lupo in Piemonte e sulle Alpi. regolarmente, sia sull’intera regione e su tutte le Alpi, dove si che su cui l’ente e i suoi partner locali potranno hanno contraddistinto i parchi delle Marittime e Per naturale espansione della popolazione appenninica at- sono documentate zone di ricolonizzazione fino alle Alpi cen- fare affidamento – e stiamo parlando di una ci- del Marguareis, vedi il caso delle norme sui cani. fra ragguardevole, che supera in totale il milione Penso anche a iniziative, come il processo di traverso il corridoio ecologico rappresentato dall’Appennino li- tro-orientali. Nel 2011-2012 si stimavano in provincia di Cuneo e duecento mila euro – ma anche perché è solo certificazione per la Carta Europea del Turismo gure, i lupi sono arrivati sul territorio alpino negli anni ’90, dove nove branchi di lupo riproduttivi e due nuove coppie. Questa è attraverso la ricerca di nuove soluzioni nella ge- Sostenibile, che hanno coinvolto l’insieme degli i primi branchi riproduttivi si sono insediati in modo stabile tra il stata l’ultima stima della specie prima del Progetto LIFE Wol- stione dell’ambiente e l’individuazione di forme operatori turistici dei Comuni che fanno parte 1995 e il 1996 in Valle Pesio e in seguito in Valle Stura. fAlps. L’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime, di valorizzazione del territorio che ne rispettino delle Aree Protette delle Alpi Marittime, e anzi insieme alla Regione Piemonte e alla Commissione Europea, ha le peculiarità che si può assicurare un futuro alle hanno interessato anche soggetti di Comuni che nostre comunità. per la loro posizione geografica rientrano in un Le Liguri e Marittime sono i primi settori delle Alpi dove il lupo infatti monitorato e gestito la situazione a partire dal 1999, pri- Naturalmente si tratta di interventi che in sede territorio che necessariamente deve condivide- ha fatto ritorno: forse ciò è dovuto al fatto che si trovano in un ma nell’ambito del Progetto Il lupo in Piemonte, poi, dopo uno di programmazione devono coinvolgere l’in- re strategie e impegni. Se abbiamo raggiunto punto strategico per l’arrivo naturale dei lupi provenienti dagli stop di due anni, nell’ambito del Progetto LIFE WolfAlps, sotto il sieme degli attori che operano nella gestione in così breve tempo questi risultati, credo che Appennini, o forse perché sono un luogo di elevata ricchezza am- coordinamento del Centro di referenza regionale Grandi Carni- territoriale, e da questo punto di vista credo una buona parte del merito vada ai consiglieri, bientale. Infatti le prime aree scelte dalla specie corrispondono in vori con cui hanno collaborato ricercatori, veterinari, personale È ormai trascorso circa un anno e mezzo dalla che l’unità d’intenti tra Aree Protette, Unio- che hanno sempre dimostrato grande spirito di genere a zone ricche di ungulati e foreste su larga scala. dei Parchi naturali, del Corpo Forestale dello Stato e delle Provin- mia nomina a presidente delle Aree Protette del- ni Montane, Comuni, dovrà necessariamente collaborazione, e al personale dell’ente, con in le Alpi Marittime. In questo periodo l’impegno emergere all’atto della definizione delle azioni testa il direttore Canavese. Colgo l’occasione di ce, in collaborazione con i colleghi francesi dei parchi e dell’Office quasi quotidiano in riunioni interne e incontri che verranno inserite nel PITER (Piano Integrato questo mio intervento per ringraziare tutti. Il territorio italo-francese di questo settore delle Alpi è stato non National de la Chasse et de la Faune Sauvage (ONCFS). con varie realtà del territorio mi ha permesso di Territoriale) Alpimed, recentemente approvato Stiamo lavorando anche con le diverse riserve solo il primo areale di presenza stabile del lupo, ma anche la capire quanto siano varie e multiformi le attività e che partirà presumibilmente a inizio 2018. Si che fanno parte dell’ente, le quali – pur non prima zona in cui sono sorti problemi di convivenza con la pasto- È stato documentato fin dai primi anni che molti branchi della pro- in cui un Parco opera. Nel caso poi del nostro tratta di un progetto che investe un’area molto essendo confinanti con i due “fratelli maggio- rizia e si sono sviluppate delle strategie di prevenzione efficaci. vincia di Cuneo hanno una parte del proprio territorio sul lato ita- ente, l’attivismo da sempre dimostrato nell’am- ampia, compresa tra lo spartiacque alpino e la ri” Marittime e Marguareis – rappresentano un bito dei progetti europei rende ancora più am- città di Nizza. Dei 9.540.000 euro a disposizio- tassello importantissimo per la protezione della Nel tempo la crescita della popolazione di lupo è stata lenta ma liano e un’altra sul lato francese, e sono dunque “transfrontalieri”. pio e articolato il campo d’azione: in questo mo- ne, il GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione natura della nostra provincia e per la proposta di mento siamo impegnati su ben cinque progetti Territoriale) Alpi Marittime Mercantour gestirà la un turismo consapevole e maturo. finanziati dall’Europa. porzione che fa riferimento all’asse del turismo. Una sensazione estremamente positiva mi de- Per uno di essi, Alp Mediterr, incentrato sullo svi- Potrei proseguire illustrando brevemente altri riva da questi mesi trascorsi al parco: sto con- luppo sostenibile del turismo nell’area delle Alpi progetti in cui l’ente è inserito, come ad esem- statando un interesse sempre crescente verso del Mediterraneo, la chiusura è fissata a metà pio il PITEM (Piano Integrato Tematico) sulla le “Alpi Marittime”; mi pare che le nostre aree ottobre. Per le azioni in capo alle Aree Protette biodiversità, o le varie misure del Piano di Svi- protette riscuotano simpatia e approvazione da c’era a disposizione una cifra pari a 358.500 luppo Rurale in cui le Aree Protette delle Alpi parte di un pubblico sempre più vasto e motiva- euro, che sarà totalmente spesa, a dimostrazio- Marittime svolgono un ruolo importante nell’at- to e questo ci riempie di orgoglio e ci fa lavorare ne di una ottima capacità di investire quanto ci tuazione delle varie azioni, o ancora il progetto con rinnovato impegno. arriva dall’Europa. Life Wolfalps, grazie al quale siamo diventati un Ho lasciato per ultimo il tema che più di tutti Quattro altri progetti sono invece in fase di av- punto di riferimento per la conoscenza del lupo potrebbe incidere sul futuro della nostra area. vio. Si tratta di “Traces – Trasmettere Ricerca a livello nazionale. Ma preferisco fermarmi qui, Mi riferisco alla candidatura a Patrimonio Mon- Archeologica nelle Alpi del Sud”, “ Ibex – Moni- perché non vorrei limitare questo mio contributo diale dell’Umanità, il cui dossier verrà depositato toraggio e gestione dello stambecco dal Lago di a una mera elencazione di sigle e cifre. entro fine anno. In un recente incontro che si Ginevra al Mediterraneo”, “Jardinalp – Giardini Piuttosto mi sembra importante sottolineare è tenuto a Roma con il Ministro dell’Ambiente delle Alpi”, “Cclimatt – Cambiamenti climatici che il processo di “fusione” tra le diverse realtà Gian Luca Galletti, ho potuto verificare che le nel territorio transfrontaliero”. che formano le Aree Protette delle Alpi Maritti- competenti autorità italiane appoggiano forte- Dalla valorizzazione dei siti archeologici di Val- me sta avanzando su tutti i fronti. Mi riferisco mente la candidatura delle Alpi del Mediterra- dieri, Chiusa Pesio e Benevagienna alla gestione al funzionamento dell’ente, con dipendenti che neo. Questo fatto, insieme alla convinzione che dello stambecco, dalla promozione del giardino ormai sono abituati a lavorare in una logica di il nostro territorio è davvero “speciale” e che “Valderia” e delle stazioni botaniche sotto il sistema e operano indifferentemente su un’area con il coinvolgimento del Principato di Mona- Marguareis alla sensibilizzazione sul fenomeno piuttosto che su un’altra. Mi riferisco al nuovo co la squadra dei proponenti si è ulteriormente dei cambiamenti climatici: credo sia sufficiente regolamento di fruizione, elaborato con la fatti- rafforzata, mi fa pensare che si possa guardare questo breve elenco per chiarire a cosa mi rife- va partecipazione di dipendenti, amministratori alle future valutazioni dell’Unesco se non con risco quando ho fatto cenno alla varietà degli della Comunità del Parco, membri della Con- ottimismo almeno con animo sereno. ambiti e delle competenze rispetto ai quali un sulta per la promozione del territorio e consi- parco è chiamato a muoversi. glieri. Con questo strumento, che è in attesa di Paolo Salsotto 2 • maritTIME 4 • Messaggi
| Il Progetto LIFE WolfAlps e il lupo nelle Alpi Marittime | | Il Progetto LIFE WolfAlps e il lupo nelle Alpi Marittime | E in effetti la popolazione alpina di lupo viene considerata dai del lupo nel territorio cuneese per il periodo citato è alto, come si Il branco Alta Tanaro LA COABITAZIONE CON IL LUPO SULLE ALPI È POSSIBILE vari Stati un’entità geograficamente unitaria e distinta da quella evince dai risultati presentati nel report, e questo sia grazie alla Nel 2014 - 2015 in alta Valle Tanaro sono state campionate in- appenninica ai fini della sua conservazione e gestione, pur essen- strategia di campionamento, sia per l’elevato sforzo operativo numerevoli volte due coppie che si contendevano il territorio: la L’altro lato della conservazione del lupo do la distribuzione delle due popolazioni continua. messo in campo da parte di tutte le istituzioni competenti in ma- coppia M286 - F316, e la coppia M163 - F257. Conservare il lupo vuol dire negoziare un mai facile equilibrio fra il pre- Oggi, a distanza di più di vent’anni dall’insediamento del lupo in teria che partecipano al network Lupo Piemonte. Il lupo M163 è nato nel branco della Valle Pesio nel 2008, ed è datore e chi fa le spese della sua presenza in montagna: gli allevatori quindi arrivato per dispersione nel territorio adiacente della Val che monticano i loro animali in alpeggio. Il lupo costringe infatti bergé e La densità di lupo sul territorio cuneese è aumentata, non tanto Tanaro per formare un nuovo branco. marghé ad adottare efficaci sistemi di prevenzione: ovicaprini lasciati al a livello locale, dove sempre e solo il branco formato in media Nel 2015 - 2016 è solo più campionato il branco di M286 - F316 pascolo brado o vitelli separati dalla mandria sono infatti facile preda dei da cinque lupi occupa esclusivamente il territorio, ma a causa insieme a cinque nuovi loro cuccioli. Questo branco ha quindi lupi. I sistemi di prevenzione degli attacchi hanno tuttavia costi considere- voli, in termini di tempo, fatica, denaro. Supportare gli allevatori fornendo dell’aumento di branchi, ormai adiacenti uno all’altro e in com- “vinto” la competizione e si è stabilito con successo sul territo- materiali nelle zone di dove il lupo è appena tornato e sperimentare meto- petizione territoriale. rio. Nel 2015 - 2016 il lupo M163 è stato campionato da solo di di protezione efficaci sui bovini sono due delle azioni portate avanti dal Di conseguenza è variata anche la dinamica interna dei branchi, vagante tra la Valle Ellero e la Valle Pesio e poi è ritornato al suo Progetto LIFE WolfAlps: un alpeggio protetto in modo efficace significa un con alti turn-over dovuti ad alta mortalità, causata da conflitti branco di nascita, il branco Pesio. alpeggio senza danni – la miglior prova che una coabitazione con il lupo sulle Alpi è possibile. intraspecifici ma anche da un elevato tasso di bracconaggio, in- tensificato dalla presenza di lupi in zone più antropizzate. Il branco Pesio L’insieme di questi fattori rende oggi il monitoraggio del lupo in Il branco della Valle Pesio è il primo che si è creato nelle Alpi e fin provincia di Cuneo e la stima della sua presenza un lavoro scien- dal 1998 la struttura sociale è stata studiata nei dettagli. Diversi tifico sempre più difficile, ma possibile unicamente grazie alle lupi alpha (cioè i genitori della famiglia di lupi che costituisce “il conoscenze sviluppate nel tempo sui branchi di lupo presenti, branco”) si sono succeduti in vent’anni; l’ultima coppia alpha e grazie al personale professionalizzato che costituisce un vero campionata nel 2014 - 2015 è M112 - F213. M112 è il lupo patrimonio regionale insieme al lavoro di coordinamento e di alpha del branco Pesio dal 2008. Dal 2008 al 2012 la coppia al- elaborazione conclusiva dei dati del Centro di referenza Grandi pha era costituita da M112 e F70, la famosa lupa compagna del Carnivori nell’ambito del Progetto Life WolfAlps. lupo “Ligabue” poi instauratasi in Valle Pesio e ritrovata morta La famiglia Landra con Federico Faggion. Lupo adulto fototrappolato in Valle Pesio • G. Gerbotto. nell’aprile 2012. A seguire dal 2014 la femmina alpha nel bran- co Pesio è stata sostituita da F213. Nel 2014 - 2015 la coppia ha Un esempio concreto degli interventi di supporto a favore della zootecnia di montagna si è concluso a luglio 2017 ed è una bella storia di colla- avuto cinque cuccioli femmine, di cui una, la F252, è poi andata borazione cominciata nel 2016 nell’ambito del Progetto WolfAlps fra le provincia di Cuneo, le nostre montagne possono ormai conside- in dispersione in Val Corsaglia nel 2015 - 2016. Quattro giovani Aree Protette delle Alpi Marittime, il margaro Luigi Landra con la sua fa- rarsi un luogo di presenza storica della specie e il lupo non è più erano presenti nel branco, due dell’anno prima e due nuovi cuc- miglia e il Rifugio Balùr. La cornice di questa storia è uno dei valloni meno una novità, anche se continua a occupare le pagine dei giornali cioli. Un immigrato proveniente dall’Alta Tanaro, M163, si è unito conosciuti della media Valle Gesso: il Vallone della Freida, nel Comune locali spesso con titoli sensazionalistici. al branco nel 2015 - 2016. Ma M163 era nato in Valle Pesio di Roaschia. Dal Colle Balùr, a quota 1780 metri, nelle giornate terse lo sguardo è libero di spaziare sull’arco alpino, dal Monviso al Monte Rosa. I branchi riproduttivi del cuneese negli anni hanno costituito le nel 2008 ed è figlio di M112: quindi questo lupo è ritornato “a Proprio l’alpeggio del Vallone della Freida è stato selezionato per ospitare basi per la ricolonizzazione delle Alpi e alcuni dei lupi in disper- casa” dopo circa cinque anni di assenza. nel 2016 un primo intervento che ha portato alla posa di una recinzione sione nati in questi branchi sono stati ritrovati sia in altre zone Il territorio del branco Pesio ha inoltre subito un cambiamento sperimentale fissa a tre fili del perimetro di oltre un chilometro per il confi- delle Alpi occidentali sia su quelle centro-orientali. negli anni per l’aumento della densità locale dei branchi, causato namento degli esemplari più giovani e vulnerabili della mandria di vacche piemontesi che Luigi montica nella bella stagione nei pressi delle cime Gli allevatori ormai da oltre vent’anni “sopportano” la presen- dalla formazione di due branchi adiacenti. La presenza dei nuovi Balùr e Testàs. Numerose bandierine rosse rendono la recinzione piuttosto za del lupo in queste aree, e l’intero arco alpino fa riferimento branchi “Bisalta” e “Vermenagna” nel 2015 - 2016 ha infatti evidente: sono i fladry, elementi di disturbo dei predatori. L’intervento più alle esperienze di monitoraggio e di convivenza vissute nelle Alpi costretto il branco Pesio a spostarsi verso la Valle Ellero e verso le consistente di miglioria dell’alpeggio è stato portato a termine nel mese di Marittime come una volta si faceva con l’Abruzzo. Ma qualche quote più basse del monte Pigna, frequentando occasionalmen- luglio appena trascorso, con la posa a monte dell’alpeggio di una riserva da 3000 litri, capace di distribuire l’acqua per caduta a sei punti di abbe- novità si sta sviluppando anche nel Cuneese ed emerge con gli te anche le zone intorno a Chiusa Pesio. verata. In questo modo il bestiame può dissetarsi senza convergere su un ultimi dati raccolti nell’ambito del Progetto Life WolfAlps: tutte le solo punto, dove il calpestio eccessivo provocherebbe un forte danno alla zone montane della provincia sono occupate da branchi di lupo Fotogramma di video realizzato con fototrappola posizionata in ambiente La coppia Gesso cotica erbosa. L’acqua viene pompata a monte per 160 metri di dislivello riproduttivi e ora i primi lupi iniziano ad apparire in zone collinari, naturale presso il Parco Naturale Alpi Marittime • Progetto LIFE WolfAlps. Nel 2014 - 2015 in Valle Gesso sono stati campionati innumere- positivo e ridistribuita in vasche dotate di galleggianti con un sistema che essendo le ultime rimaste disponibili localmente per gli sposta- permette di interrompere l’attività di pompaggio in automatico, una volta voli volte tre lupi adulti non imparentati tra loro che si muoveva- raggiunto il livello di acqua ottimale, evitando inutili sprechi e la creazio- menti dei lupi in cerca di nuovi territori liberi. no insieme sul territorio: la lupa F201, la vecchia lupa alpha del ne di zone umide nei pressi dei punti di abbeverata. L’intervento, che ha Storie sociali dei branchi delle Alpi Marittime branco del 2010 rimasta sola, e due nuovi lupi M242 e F243. richiesto l’utilizzo di vasche, 400 metri di tubazioni e una indispensabile In vent’anni si è passati da due branchi riproduttivi e una quindi- La dinamica sociale dei diversi branchi campionati in provincia Durante quest’anno si è probabilmente sviluppata una competi- motocarriola per il trasporto del materiale, è stato finanziato con i fondi cina di individui censiti nel 1999, alla stima di diciassette branchi di Cuneo è stata stimata tramite i risultati delle analisi genetiche zione tra le due femmine nei confronti del maschio. Nell’inverno LIFE. La manodopera ha visto impegnati fianco a fianco per diversi giorni, oltre alla ditta Elettricall e vertical work di Boves, i guardaparco e gli operai e tre nuove coppie per un totale di minimo 101 lupi sulla sola condotte su tutti i campioni biologici raccolti. 2015 - 2016 solo più la coppia M242 - F243 è stata campionata delle Aree Protette delle Alpi Marittime, la famiglia Landra e Federico Fag- provincia di Cuneo nell’anno 2016 - 2017 (cartina a pagina 3). In generale nuovi lupi compaiono ogni anno nei branchi, sia stabilendo il proprio territorio in modo esclusivo in Valle Gesso. gion di “L’Orissa”, associazione che gestisce il rifugio Balùr. per diretta riproduzione del branco stesso sia per immigrazione, I dati dei prossimi anni forniranno informazioni sull’eventuale Un ulteriore importante intervento congiunto è stato l’allargamento e il Tutti i dettagli della presenza e delle quantificazioni delle stime mentre la mortalità interessa principalmente gli individui giovani. riproduzione di questa coppia, a oggi non ancora documentata. miglioramento del sentiero che dal Colle Balùr conduce alla Maddalena, reso transitabile per le vacche e… a maggior ragione per gli escursionisti! nel biennio 2014 - 2016 sono presentate nel report tecnico sca- Nel dettaglio riportato di seguito ecco le vicende più recenti che ricabile al sito www.lifeWolfAlps.eu. hanno interessato tre branchi alpini presenti nel territorio delle Francesca Marucco Irene Borgna La robustezza dei dati raccolti e il livello di analisi sulla presenza Aree Protette delle Alpi Marittime. Coordinatrice scientifica Progetto LIFE WolfAlps Referente comunicazione Progetto LIFE WolfAlps 4 • maritTIME maritTIME • 5
| Fiori delle Alpi Liguri e Marittime - Specie rare e itinerari tra Marguareis e Argentera | | Fiori delle Alpi Liguri e Marittime - Specie rare e itinerari tra Marguareis e Argentera | Un libro, due lingue, undici ambienti e tanti fiori Sorbus aria. Hypericum coris. Linaria alpina. Pedicularis allionii. G razie al fondamentale contributo della Millennium Seed Carnino > Rifugio Don Barbera > Marguareis tra arbusteti di invasione a rosa (Rosa sp.), pruno di Briançon lare di Allioni (Pedicularis rosea subsp. allioni) e la stellina aristata Bank dei Royal Botanic Gardens di Kew (Regno Unito), A cura di Ivan Pace, Collaboratore Centro Biodiversità (Prunus brigantina) e alberi da frutta (ciliegi e meli). (Asperula aristata). In prossimità del Colle dei Signori si incrocia una tra le più importanti istituzioni di ricerca in biologia Il sentiero passa a valle di un gias e attraversa un piccolo vallone la strada ex militare che collega il Colle di Tenda con Monesi di vegetale esistenti al mondo, le Aree Protette delle Alpi Marittime Carnino è un tipico nucleo alpino dell’alta Val Tanaro le cui prime nei pressi di un abbeveratoio con fontana. I pendii pietrosi in Triora, frazione di Triora (Provincia di Imperia), sulle Alpi Liguri. hanno pubblicato un libro dal titolo “Fiori delle Alpi Liguri e Ma- prove di esistenza si rifanno al X secolo. questo tratto favoriscono il maggiociondolo alpino (Laburnum Lunga circa quaranta chilometri, questa famosa strada è amata rittime - specie rare e itinerari tra Marguareis e Argentera”. Divenuto un importante sito di scambi commerciali tra le popo- alpinum), il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) e il sorbo dagli escursionisti per gli scorci e gli indimenticabili panorami che lazioni delle vallate circostanti ma anche tra la pianura e il mare, montano (Sorbus aria), il citiso a foglie sessili (Cytisophyllum ses- offre. Tra le località Le Navette (Briga Alta) e Cabanaira (Limone L’autore, Ivan Pace, da molti anni segue le attività di interesse l’abitato dopo l’anno Mille seguì il destino dei villaggi di Briga e silifolium) e la rara clematide alpina (Clematis alpina). Piemonte), l’accesso ad autoveicoli e motoveicoli è limitato e a botanico nel Parco del Marguareis. Tenda, in continuo contrasto per i diritti di pascolo e di proprietà. Continuando la salita su scarpate rocciose, si raggiunge prima il pagamento. Il libro, in edizione bilingue italiano/inglese, è un’originale guida Intorno alle case sono ancora riconoscibili le straordinarie opere Pian Ciucchea (1724 m) e, dopo un lungo tratto alle pendici di che illustra le principali specie floristiche che è possibile incontra- re e fotografare camminando attraverso undici ambienti naturali, come boschi, megaforbieti, praterie e arbusteti subalpini, zone di terrazzamento realizzate per le coltivazioni di segale, grano, patate, legumi, ortaggi e frutta. Insieme all’allevamento e alla caccia, tali risorse garantivano la sopravvivenza delle famiglie. Cima Pian Ballaur, la Gola della Chiusetta (1815 m). In questo tratto è possibile riconoscere tra le rocce il pino uncina- to (Pinus mugo subsp. uncinata) e la rara dafne alpina (Daphne 3 Dal Colle dei Signori si segue un piccolo sentiero che sale tra rocce fessurate e radi prati fino al Col de la Galine (2358 m). Nei prati in prossimità del colle si incontrano la cariofillata mon- umide e pareti rocciose alpine e nivali. Oggi molte abitazioni dei due centri in cui è suddiviso, Carnino alpina). Nelle fessure delle rocce calcaree sono invece presenti, tana (Geum montanum), il sempiterni di montagna (Antennaria Nel libro sono descritti anche quattro itinerari botanici nelle valli inferiore e Carnino superiore (Comune di Briga Alta - 1397 m), tra le altre specie, l’erba di San Giovanni aghifoglia (Hypericum dioica), la tossillagine alpina (Homogyne alpina), il dente di leone Tanaro, Pesio e Gesso. sono state ristrutturate. coris), la campanula della Riviera (Campanula macrorhiza), l’e- dei graniti (Leontodon helveticus), il finocchiello (Meum atha- liantemo ligure (Helianthemum lunulatum), la sassifraga verde- manticum), il raponzolo di Micheli (Phyteuma michelii) e la viola Presentiamo quello con partenza da Carnino, confidando che la proposta possa stimolare la curiosità del lettore e spingerlo a 1 Da Carnino superiore si segue la mulattiera che sale in dire- zione ovest. Giunti a un bivio si lascia sulla sinistra il percorso azzurra (Saxifraga caesia), la silene campanula (Silene campa- nula), e la globularia strisciante (Globularia repens). Sui prati è con sperone (Viola calcarata subsp. calcarata). visitare uno degli angoli più suggestivi del Parco del Marguareis. per il Passo Lagarè e Upega, percorrendo dolci prati terrazzati, possibile rintracciare la rarissima genziana ligure (Gentiana ligu- stica), l’endemico camedrio lucido (Teucrium lucidum) e il fiorda- liso di Bicknell (Rhaponticum heleniifolium subsp. bicknellii). Tra 4 Al Col de la Galine c’è un bivio. Lasciando a sinistra la via diretta che risale la cresta sud del Marguareis, il sentiero prin- cipale tiene la destra fino a raggiungere un ampio colle a quota Cartina dell’itinerario proposto dalla guida “Fiori delle Alpi Liguri e Marittime • M. Guidi. i detriti calcarei spiccano per eleganza i bellissimi cespi di aglio 2500. Il sentiero continua a salire, fino a incontrare quello che piemontese (Allium narcissiflorum). giunge dal Colle dei Torinesi. Tra le rocce fratturate è possibile osservare il tipico paesaggio 2 Si raggiunge il pianoro pascolivo del Gias delle Selle di Car- nino con la cappella di Sant’Erim (San Domenico - 1913 m). Su questi prati paludosi fioriscono la piccola genziana di Rostan carsico superficiale formato da doline, inghiottitoi e campi car- reggiati. Sulle rocce calcaree sono presenti il camedrio alpino (Dryas octopetala subsp. octopetala), la silene a cuscinetto (Sile- (Gentiana rostanii), la viola palustre (Viola palustris) e la parnas- ne acaulis), la primula impolverata (Primula marginata), la sassi- sia delle paludi (Parnassia palustris), mentre nei terreni occupati fraga meridionale (Saxifraga callosa subsp. callosa), la sassifraga dal bestiame intorno al gias ritroviamo tra le altre specie il romice delle rocce (Saxifraga paniculata) e più in alto l’endemico issopo alpino (Rumex alpinus), il farinello Buon-Enrico (Chenopodium delle Alpi Marittime (Micromeria marginata). Tra le rocce silicee bonus-henricus) e l’erba serpentina (Bistorta officinalis). che contornano dal basso la vetta, è possibile osservare il genepì Il sentiero continua a salire attraversando i prati della Vastera di queste montagne: l’assenzio rupestre (Artemisia umbellifor- delle Strie nel vallone dei Maestri fino a raggiungere il Rifugio mis subsp. eriantha). Avvicinandosi alla vetta è più frequente Don Barbera (2079 m) e il Colle dei Signori (2108 m), posto al l’ambiente di detrito calcareo e sono riconoscibili, oltre ai grandi confine con la Francia. cespi di aglio piemontese (Allium narcissiflorum), la bellissima Risalendo questo tratto di mulattiera, gli arbusteti a ginepro nano campanula di Allioni (Campanula alpestris), il giallo doronico dei (Juniperus communis) e pino mugo (Pinus mugo subsp. mugo) si macereti (Doronicum grandiflorum), la linaria alpina (Linaria al- fanno frequenti e nelle rocce fratturate ritroviamo la piccola felce pina), la piccola petrocallide dei Pirenei (Petrocallis pyrenaica) e asplenio diviso (Asplenium fissum). Nelle praterie subalpine cal- la campanula a corolla stretta (Campanula stenocodon). Sulla cifile riconosciamo, tra le altre specie, la bartsia (Bartsia alpina), vetta è stata posizionata una grossa croce metallica. Da lassù, la sulla di Briançon (Hedisarum brigantiacum), l’anemone a fiore nelle limpide giornate, il panorama offre una vista che va dalle di narciso (Anemone narcissiflora subsp. narcissiflora), la pedico- montagne della Corsica al Cervino e Monte Rosa. • 6 • maritTIME maritTIME • 7
| Cani: nuovo regolamento per i parchi Marittime e Marguareis | CANI: DOVE E COME Parco Alpi Marittime Segue l’elenco dei sentieri sui quali è autorizza- to l’accesso con i cani al guinzaglio all’interno del Parco Naturale Alpi Marittime. La lista è consultabile e scaricabile sul sito: www.parcoalpimarittime.it. AREA DESERTETTO, SANT’ANNA DI VALDIERI, TETTI GAINA • Dalla località Desertetto al Colle dell’Arpione. • Dalla località Sant’Anna di Valdieri al Rifugio Dante Livio Bian- co. • Dal Rifugio Livio Bianco al Colle della Valletta sino alla lo- calità Pinet in Comune di Aisone. • Dal Rifugio Livio Bianco al Colle di Valmiana, al Rifugio Vala- sco. • Sentiero “Gabriele Landra” a Sant’Anna di Valdieri. • Sentiero dell’Ecomuseo della Segale. • Dal ponte della Vagliotta al Bivacco Barbero. AREA TERME DI VALDIERI • Dalle Terme di Valdieri al Rifugio del Valasco. • Dalle Terme di Valdieri, al Rifugio Morelli, Colle del Chiapous e fino al Rifugio Genova. • Dal Rifugio del Valasco al Lago di Valscura inferiore sino alla Bassa del Druos. • Dal Rifugio Valasco al Rifugio Questa (diretto). • Dal Rifugio Valasco al Colletto del Valasco, al Colle di Frema- morta. • Dal Lago di Valscura Inferiore al Colletto di Valscura. • Dal Lago di Valscura Inferiore al Rifugio Questa al Colletto del Valasco. • Dal Gias delle Mosche ai Laghi di Fremamorta. • Dal Gias delle Mosche al Rifugio Bozano. • Dal Pian della Casa ai Laghi di Fremamorta. • Dal Pian della Casa al Colle di Ciriegia. • Dal Pian della Casa al Rifugio Franco Remondino. • Dal Pian della Casa al Rifugio Regina Elena. CANI: DOVE E COME Parco Marguareis Cani nei parchi Marittime AREA ROVINA Dal Lago della Rovina al Rifugio Genova (sentiero lungo). • Dal Lago della Rovina al Rifugio Genova (sentiero corto). Segue l’elenco dei sentieri sui quali è autorizzato • Dal Rifugio Genova al Colle di Fenestrelle sino al Rifugio Soria. • Dalle cascate del Saut al Gias sottano di Sestrera al Gias Soprano l’accesso con i cani al guinzaglio all’interno del • Dal Rifugio Genova al Colle del Chiapous, a Terme di Valdieri. di Sestrera, al Rifugio Garelli, a Porta Sestrera. Parco Naturale Marguareis. • Dal Gias Sottano di Sestrera al Gias Sottano del Marguareis, al e Marguareis: si cambia AREA SAN GIACOMO DI ENTRACQUE La lista è consultabile e scaricabile sul sito: Laghetto del Marguareis al Rifugio Garelli. Da San Giacomo di Entracque al Rifugio Soria e al Colle delle www.parcoalpimarittime.it. • Dal Gias Sottano del Marguareis al Colle del Prel. Finestre. • Dal Laghetto del Marguareis a Porta Marguareis, al Lago Rataira, • Da San Giacomo di Entracque al Colle di Fenestrelle, al Rifugio VALLE PESIO al Colle del Pas, alla conca di Piaggia Bella, al Colle Palù, all’imboc- Genova. • Dalla frazione San Bartolomeo - località Cavalet (per strada For- co Canalone dei Torinesi, (variante alla cima Marguareis), al Passo • Da San Giacomo di Entracque al Colle del Vej del Bouc. menterola) alla cascina San Paolo e alla cascina San Michele. della Gallina, al Colle dei Signori. • Da San Giacomo di Entracque per il Passo del Vailet a Trinità • Dalla Certosa di Pesio (per strada Vallone San Bruno) alla cascina di Entracque (GTA). San Paolo e alla cascina San Michele. VALLE TANARO D • Dal Colle del Vej del Bouc al Colle del Sabbione (sentiero • Dalla Certosa di Pesio (per strada Vallone del Cavallo) a Gias Baus • Da Pian Ciucchea al Passo delle Mastrelle, al Passo della Croce, opo un lungo percorso che ha visto direttamente coinvol- La precedente normativa prevedeva che nel Parco Naturale Alpi basso per il Lago della Vacca). ‘d L’Ula, al bivio della Serra du Ris, alla Cima Gardiola. Colle del Pas. • Dalla Certosa di Pesio a località Correria a Gias del Colle (Vallone • Da Carnino a Pian Ciucchea, alla Gola della Chiusetta, alle Selle te la Comunità delle Aree Protette, organo che riunisce i Marittime si potesse percorrere un numero molto ristretto di AREA TRINITÀ DI ENTRACQUE Cravina). di Carnino al Colle dei Signori. sindaci, e la Consulta per la Promozione del Territorio, in itinerari, mentre nel Parco Naturale Marguareis non esistevano • Da Trinità di Entracque al Colle della Garbella sino a Palanfrè. • Dal Villaggio d’Ardua (per strada Canavere) a osservatorio fauni- • Da Carnino ai Tetti delle Donzelle, al Colle di Carnino. • Da Trinità di Entracque a San Giacomo di Entracque per il stico (Gias Canavere), a Gias Fontana, al Passo di Baban. • Da Carnino alla Gola delle Saline, al Passo delle Saline, alla Cima cui sono rappresentate le associazioni turistiche, ambientaliste, limitazioni. Con l’accorpamento delle due aree protette è nata Passo del Vailet (GTA). • Dal Villaggio d’Ardua (casotto di sorveglianza) a Testa del Pari, a delle Saline, alla Cima Pian Ballaur, al Colle del Pas. venatorie e agricole, il Consiglio dell’Ente di gestione delle Aree l’esigenza di una regolamentazione omogenea. • Dal Ponte Souffiet al Passo della Mena. Gias Soprano del Pari, a Casino del Cars, a Punta Pellerina. • Da Carnino al Passo di Lagarè a Upega. • Dal Ponte Souffiet al Colle del Sabbione (est e ovest). • Da cascina San Michele al Gias Baus ‘d L’Ula. • Da Upega a Case Nivorina, al Colle delle Selle Vecchie. Protette delle Alpi Marittime ha definito le nuove regole in rife- • Dal Colle del Sabbione (est e ovest) per il sentiero basso del • Dal bivio della Serra du Ris al Gias Soprano del Pari. • Dal Colle dei Signori al Corno di Mezzavia, al Passo della Croce. rimento alla circolazione dei cani, che sono entrate in vigore a Più percorsi nel Parco Naturale Alpi Marittime, una rete meno Lago della Vacca a San Giacomo di Entracque. • Dal Pian delle Gorre al Pian del Creus, al Gias Madonna, al Gias • Strada Monesi - Limone. Soprano di Serpentera, alla Punta Pellerina. • Dal Colle delle Selle Vecchie, a Cima Bertrand, a Colla Rossa, alla partire da sabato 1° luglio. fitta nel Parco Naturale Marguareis: questa in estrema sintesi la AREA ROASCHIA • Dal Pian delle Gorre (per strada Vallone Saut) alle cascate del strada Monesi - Limone. Come già in passato resta sempre e ovunque obbligatorio scelta operata dal Consiglio. • Da Roaschia (Vallone Freida) al Rifugio Balour, a Fontana Liret. Saut, al Gias degli Arpi, al Colle del Prel, al Passo del Duca, al Passo • Dalla Colletta delle Salse alla strada Monesi - Limone. di Baban, al Gias delle Ortiche, a Capanna Morgantini (Colla Piana • Dal Colle del Pas al Rifugio Don Barbera. l’utilizzo del guinzaglio. In più ogni conducente dovrà Al momento le infrazioni sono punite con una multa di 40 euro, AREA PALANFRÈ di Malaberga). • Dall’area attrezzata di Carnino a Carnino inf. (sentiero natura). avere con sé la museruola. ma con l’entrata in vigore nei prossimi mesi del regolamento gene- • Da Palanfrè ai Laghi del Frisson sino al Passo della Mena • Dal Pian delle Gorre all’oss. faunistico (Gias Canavere). • Dal campeggio di Upega alla Colletta Salse (in parte in Liguria). • Da Palanfrè al Lago degli Alberghi sino a Passo di Ciotto Mien • Dal Gias Madonna alla Croce di Sestrera, al Gias della Costa, al • Da Madonna della Neve a Case Cacciatori a Poggio del Lagone. Rispetto a strade e sentieri aperti ai migliori amici dell’uomo si rale di fruizione, si passerà a 100 euro. • Collegamento Laghi del Frisson - Laghi degli Alberghi. Gias Soprano di Sestrera. • Da Upega a Pian Formigola a Poggio del Lagone. è giunti alla stesura di un quadro dettagliato per ogni singola Una sanzione che non si discosta più di tanto da quella applicata nel • Dal Pian du Creus al Gias Sottano di Sestrera. • Sentiero tra Costa del Gaglio e Vallone di Nivorina. AREA AISONE • Dal Gias Vaccarile Sottano al Colle Vaccarile. • Sentiero tra Case Cacciatori e il Vallone di Nivorina. area, che qui riportiamo e che sarà sempre consultabile sul sito confinante Parc du Mercantour, dove l’introduzione dei cani all’in- • Dalla località Pinet al Colle della Valletta e ai rifugi Livio Bianco • Dal Gias Fontana al Pis del Pesio con ritorno ad anello al Gias • Da Case Cacciatori a Pian Formigola. www.parcoalpimarittime.it. terno dell’area sottoposta a protezione è rigorosamente vietata. • e Valasco. Fontana con prosecuzione al Gias degli Arpi. • Dal Passo delle Mastrelle alla Capanna Saracco-Volante. 8 • maritTIME maritTIME • 9
| Valle Gesso e Alpi Marittime ai tempi dei Savoia | | Valle Gesso e Alpi Marittime ai tempi dei Savoia | Valle Gesso e Alpi Marittime caccie, e finalmente, a venti passi, S.M. il Re, col principe Vittorio tinata all’estremità del prato est delle reali palazzine. e col conte di Torino, in costume da caccia, muniti di alpenstock, Il 10 agosto alle ore 7 il Re Boris, accompagnato dal suo dottore e dietro al Re, a pochi metri, nei vestiti multicolori, il ministro Rat- e dal cacciatore guardia Giraudo Giuseppe, è partito in auto per tazzi, il conte Brambilla, il dottore Saglione, gli aiutanti di campo il lago Valscura; da lì a piedi ha raggiunto la Cima Malinverno. ai tempi dei Savoia ecc.; fatta la somma, una quarantina di persone. È rientrato alle ore 11.30. Il Re scende lentamente, salutando a destra e a manca, soffer- Alle 16 sono partiti in auto verso la località Pianet in Valle Stura, mandosi a discorrere con qualcuno che incontra per via. per effettuare la pesca dei gamberi di fiume: la Regina Elena, il Re Boris, la Regina Giovanna, la principessa Maria, il duca Vi- sconti, il barone Franchetti, la sig.ra Jaccarino, la sig.na Petroff. Sul posto hanno consumato il thè. “I Savoia in Valle Gesso. Diario dei soggiorni reali e cronisto- dopo la guerra e della trasformazione della ex-riserva reale in La pesca è riuscita benissimo, circa 600 gamberi e alle ore 19 ria del distretto delle Alpi Marittime dal 1855 al 1955” consorzio pubblico. rientravano tutti alle reali palazzine. (Primalpe, Cuneo 2017) è il titolo del libro che lo storico I materiali raccolti da Cesana sono stati utilizzati anche per una Walter Cesana ha dedicato a un periodo della storia delle Alpi doppia esposizione, a Sant’Anna di Valdieri presso i locali del Marittime fortemente segnato dalla presenza della Riserva reale Museo della Segale e a Terme all’interno dell’Hotel Royal, che La Regina Elena impegnata nella pesca alla trota. di caccia. offre un quadro riassuntivo della presenza dei Savoia nelle Alpi Le domande di fondo che hanno guidato il lavoro dell’autore Marittime. Molte, naturalmente, le parti dedicate alla caccia e sono state: perché i Savoia scelsero la Valle Gesso per i loro sog- alla pesca. giorni? Quando e come si svolgeva il soggiorno? Quali erano le attività quotidiane? Qual era il rapporto con la popolazione? Il re a caccia Qual era il contesto ambientale naturale e antropico locale? Nella prima settimana di ottobre 1893 nella battuta di caccia alla Quale ricaduta ha avuto sul territorio la presenza dei Savoia? Vagliotta, benché non favorita dal tempo, perché piovigginava Quale memoria è rimasta oggi? ed i monti erano in parte avvolti dalla nebbia, vennero uccisi 27 Il lago soprano della Sella in una cartolina d’epoca. Per rispondere a questi interrogativi si sono utilizzate fonti archi- camosci; di essi 17 caddero sotto i colpi del Re (Umberto I, ndr). vistiche, per la maggior parte inedite, e fonti orali con le interviste Il ritorno dalla caccia è uno spettacolo: scendono per primi i ba- agli ultimi testimoni dell’epoca o ai loro figli e nipoti. teurs o scaccioni, a frotte di 8 o 10, muniti di nodosi bastoni, Ai laghi Sella: la barca, gli avannotti Il lavoro documentaristico ha poi trovato sistemazione nella portando sulle spalle i camosci uccisi nella giornata; li accompa- Giovedì 3 agosto 1905 «alle ore 6 il Re e la Regina, che fece struttura cronologica di un diario che parte dal 1855 e si con- gnano i guardiacaccia. Poi vengono le cavalcature, una decina uso di una elegantissima sella giunta ieri da Parigi, accompagnati clude nel 1943 per quanto riguarda i soggiorni dei reali di Casa di muli reclutati a Valdieri e guidati a mano; quindi i porta fucili, dalla nipote principessa Elena di Serbia, dal generale Brusati, dal Savoia. Segue poi un capitolo nel quale si tratta dei primi anni poi ancora un brigadiere dei carabinieri ed un sergente delle reali dottore Quirico, da una dama di corte, servendosi di muli per ca- valcatura, si recarono ai tre laghi, nel vallone Chiot della Sella, per La regina Elena e la sala della trota la pesca con le reti». Sul luogo della pesca viene apparecchiata Spesse volte il Re accompagna la Regina nelle sue gite pesche- Il Re a caccia con i bateurs • Archivio Milanesio. la colazione ed i reali fanno ritorno a Sant’Anna nel pomeriggio. recce; e mentre Ella affonda l’amo e poi lo ritrae con la bella trota Nel 1928 si costruisce una tettoia per il ricovero della barca che argentea e guizzante, che porge alla guardia, la quale la stacca e c’è al lago Sella inferiore, che è dipinta di blu e grigio a strisce e la getta nel paniere, Egli seduto sopra un sasso, legge il giornale. serve per pescare e per gite sul lago. E quanti forestieri che giunti alle Terme chiedono chi sia quella Dal 23 ottobre al 5 novembre 1931 i guardia-caccia reali Ber- pescatrice con la gonna grigio scura succinta, la camicetta bianca nardo Piacenza, Giuseppe Giraudo, Domenico Blua spesso per- e un berretto di un bel rosso fiammante, accompagnata da un nottano al Chiot della Sella per raccogliere uova di trota al lago signore in costume alpino, che hanno trovato lungo il percorso, si superiore perché lì vi era la semina degli avannotti. sentono rispondere: «La Regina e il Re». Nell’estate 1935 le barche sono addirittura due e la seconda di Uno dei luoghi di pesca preferiti dalla Regina Elena era a Tetti nuova costruzione è detta Agone. Alla barca che i reali usavano Gaina, dove c’è un piccolo laghetto nel torrente chiamato il tou- per pescare, poteva talvolta accedere anche la popolazione, ma mpi ‘d Pritola, soprannome di un certo Piacenza del posto. doveva sempre esserci un guardiacaccia reale a controllare. Un giorno proprio lì ha preso una trota di 6 kg e 700 gr e il guardiacaccia che la accompagnava, Rabbia Pietro, ha dovuto Il Re di Bulgaria in alta montagna aiutarla a tirarla fuori dall’acqua utilizzando un guadino perché e alla pesca dei gamberi era troppo grossa e pesante. Nella notte tra l’8 e il 9 agosto 1938 «S.M. Re Boris di Bulgaria A Sant’Anna, al piano terreno della palazzina reale più addos- ha raggiunto a Sant’Anna di Valdieri la sua Augusta Consorte, la sata al monte, c’era la “sala della trota”. Sulla parete correva Regina Giovanna, i suoi figli, principi Luisa e Simeone e l’Augusta all’intorno, a mezza altezza, una fila di tavolette di legno, con Famiglia Reale Italiana. S.M., che viaggiò in automobile da Mi- sopra affisse altrettante trote d’argento di varie dimensioni: a lano a Sant’Anna, era accompagnato dal fratello, Principe Cirillo, grandezza naturale! Ciascuna di esse era la riproduzione della dal medico di corte e dal suo segretario particolare. trota più grossa pescata e riportava incisi mese giorno, luogo, Il 9 agosto i sovrani di Bulgaria con i figli hanno passato la mat- peso seguito dal nome del pescatore. • 10 • maritTIME maritTIME • 11
| Aree Protette e conservazione: a cura di Erika Chiecchio | | Aree Protette e conservazione: a cura di Erika Chiecchio | Aree Protette e conservazione Al via un progetto sui giardini alpini Stabile la popolazione di stambecco Dal 15 al 23 maggio il personale del Parco è stato impegnato per due settimane nell’opera- Da poco più di un mese è attiva la pagina fa- zione di censimento della popolazione di stam- cebook “Giardini botanici delle Aree Protette becco del Parco Naturale Alpi Marittime. L’attivi- Il garofanino di montagna sotto la lente Sulle orme Alpi Marittime”, nata con l’intento di raccon- tà è stata inoltre occasione per un gruppo di tare le attività di tutela e salvaguardia nei con- dieci studenti dell’Università degli studi di Torino dei ricercatori di prestigiose università americane di Angelo Morisi fronti delle piante che vivono sulle nostre - dipartimento di Scienze Veterinarie, accompa- montagne e che mediante i nostri giardini gnati dal dottor Marco Rughetti, di applicare sul Il Centro per la Biodiversità Vegetale ha rinnovato specifiche esigenze dei biologi americani. Innanzi- Domenica 4 giugno, alla vigilia della Giornata possono essere ammirate e riconosciute. Nel campo quanto appreso nel corso di studio. Gra- nei mesi scorsi l’ormai storica collaborazione con tutto si ha la possibilità di studiare il comporta- mondiale dell’ambiente, l’Ente Aree Protette nostro territorio si possono visitare ben quat- zie alle discrete condizione meteorologiche, è due prestigiose università americane, la University mento della malattia nei confronti del suo ospite, il Alpi Marittime ha organizzato una giornata tro aree dedicate alla botanica: il giardino alpi- stato possibile censire tutte le 64 zone in cui è of Virginia e l’Amherst College del Massachusetts, garofanino, in condizioni di sicurezza e senza alcun dedicata all’educazione ambientale e alla co- no “Valderia” a Terme di Valdieri, il campo fito- suddiviso l’intero territorio di presenza della spe- per nuove ricerche scientifiche sulle varie modalità rischio di contagio tra il fungo e l’uomo. noscenza naturalistica del territorio ricordando alimurgico a Chiusa di Pesio e le due stazioni cie all’interno dell’area protetta. In totale sono di trasmissione delle malattie infettive su alcune È stata poi tenuta in considerazione la semplicità e Angelo Morisi, biologo e naturalista scompar- botaniche alpine “Burnat-Bicknell” e “Danilo stati contati 841 stambecchi, numero in linea specie alpine. Nei primi giorni di luglio, in conside- immediatezza di raccolta dei dati in campo in so nel febbraio 2016, pioniere dei monitoraggi Re” al cospetto del Marguareis. con quanto rilevato gli scorsi anni. razione dell’anticipo eccezionale delle fioriture in quanto le piante, rispetto agli animali, sono stan- ambientali e grande divulgatore scientifico. Pressoché stabile anche la presenza della specie alta quota, c’è stato l’avvio ufficiale del progetto ziali e quindi possono essere monitorate sempre nelle zone di recente colonizzazione, sul versan- Stambecco • G. Bernardi. con i sopralluoghi da parte dei ricercatori dei vari nello stesso sito, anno dopo anno. te sud-orientale del Parco. • LM enti coinvolti. Ulteriore elemento è la rilevante presenza della La nuova ricerca, dal titolo piuttosto oscuro per i malattia nelle nostre vallate per la grande diffusio- non addetti ai lavori, è denominata Ecologia ed ne di questo garofanino. evoluzione delle diverse modalità di trasmissione: L’obiettivo del progetto consiste nell’individuare le la malattia del carbone delle antere come siste- diverse modalità di trasmissione del fungo patoge- Due nuove orchidee per la Valle Gesso ma-modello. L’argomento dello studio sicuramen- no in relazione ai diversi fattori ecologici e ambien- te non è semplice da esporre, ma la sua divulga- tali che ne condizionano aggressività e diffusione. L’Himantoglossum hircinum è un’orchidea in- Boulogne e costatato che emanava un odore zione costituisce un’importante sfida a diffondere Il campo fitoalimurgico a Chiusa di Pesio. confondibile, oltre che per i suoi lunghi labelli caprino la nominò Satyrium hircinum, dal greco conoscenza e consapevolezza su tematiche di ca- Nel mondo scientifico c’è preoccupazione per l’e- per l’odore molto caratteristico. satyros, epiteto dato anticamente alle orchidee, rattere sanitario che possono riguardare un po’ mergenza di nuove patologie e per le loro ricadute Il fiore popola prati magri, aridi e soleggiati, di secondo credenze popolari, portatrici di pro- tutti. sulla salute pubblica. Infatti l’obiettivo della ricerca Le Alpi del Mediterraneo sono considerate tra scarpate sabbiose e ciottolose e lo si osserva an- prietà afrodisiache, mentre la parola hircinum Il progetto si fonda sui risultati delle ricerche con- scientifica in genere non consiste sempre e soltan- le aree a livello europeo a maggiore biodiver- che negli spazi aperti dei boschi. deriva da hircus, che in latino significa capro e dotte negli anni passati che hanno permesso di to nell’individuare le cure specifiche per eradicare sità vegetale e ospitano più di 3000 entità che a sua volta richiama le proprietà di cui si è descrivere la presenza e la diffusione di una malat- una specifica patologia: in alcuni casi, come in que- spontanee. detto. Il nome comune in italiano è barba di bec- tia causata da un fungo (Microbotryum violaceum, sta ricerca, l’interesse è focalizzato prevalentemen- La creazione della nuova pagina si inserisce tra co, barbone di becco o giglio caprino. La pianta detto anche “carbone delle antere”) nel territorio te sullo studio dei rapporti che intercorrono tra il le attività di comunicazione e di informazione può arrivare fino a novanta centimetri, anche se Angelo Morisi al binoculare. delle Alpi Liguri e Marittime. malato (garofanino) e la malattia (il fungo). del nuovo progetto Alcotra “JardinAlp - Giar- mediamente non supera i settanta. La pianta soggetta all’infezione è rappresentata Ai ricercatori infatti interessa soprattutto descrivere dini delle Alpi”, che si propone di sviluppare Il labello, suddiviso in tre parti, di cui due norma- da una Cariofillacea, il garofanino di montagna i rapporti di forza e debolezza che si vengono a Ricercatori provenienti da tutto il Piemonte e una rete concreta di collaborazione, scambio e li, si allunga e si attorciglia nel lobo centrale fino Dianthus pavonius. generare in natura tra questi due soggetti. da vari enti e associazioni (Provincia di Cuneo, confronto tra gli otto più importanti giardini a sei centimetri e mezzo come un nastro rosaceo La scelta di questa particolare associazione pian- In particolare gli scienziati puntano a comprendere Arpa, Università degli Studi, Museo Craveri di botanici alpini delle Alpi occidentali, al fine di e marroncino-violaceo, da cui il nome di himan- ta-fungo, che scientificamente parlando corrispon- come la malattia, e cioè le spore del fungo, si di- Bra, Parco Fluviale di Cuneo, Laboratorio Car- far conoscere la grande importanza delle spe- toglossum: tutto ciò per attirare gli impollinatori, de all’accoppiata ospite-patogeno, nasce da sperdano nell’ambiente e come siano in grado di sologico sotterraneo di Bossea...) si sono ra- cie vegetali e degli habitat naturali delle Alpi, indispensabili alla riproduzione. infettare altri esemplari di garofanino. dunati a Chiusa di Pesio e hanno riproposto in aumentando la consapevolezza dei visitatori e Le ricerche vengono condotte mediante esperi- chiave didattica ed educativa gli insegnamenti favorendo il turismo scientifico e didattico. Una seconda scoperta è avvenuta martedì 16 menti in campo sulla dispersione delle spore del e le tecniche apprese in anni di collaborazione maggio scorso, durante un’escursione nell’ambi- fungo a opera sia degli insetti impollinatori sia del e studi con Angelo. to di un progetto di alternanza scuola-lavoro con vento. Al contempo si esaminano la suscettibilità ragazzi del Liceo scientifico di Chivasso che han- del garofanino alla malattia in rapporto a diversi I numerosi partecipanti sono andati prima alla no rinvenuto una piccola stazione di Anacamptis stadi di sviluppo della pianta stessa. ricerca di erbe con il botanico dell’ente parco papilionacea. In seguito verranno quindi sviluppati dei modelli Bruno Gallino, poi alla scoperta dei pesci con Si tratta di una bellissima orchidea spontanea, matematici in grado di descrivere i processi osser- Ivan Borroni e le guardie ecologiche volonta- mai segnalata prima in Valle Gesso. L’orchidea vati in campo. Una parte dello studio sarà realizza- rie della Provincia di Cuneo; altri si sono avvi- farfalla, questo il nome comune, è una pianta ta in collaborazione con studenti e ricercatori italia- cinati al mondo nascosto dei macroinvertebra- dall’areale mediterraneo, la cui presenza è ano- Himantoglossum hircinum • G. Bernardi. ni promuovendo così lo scambio internazionale e ti e delle diatomee presenti nel torrente Pesio mala e rara in un ambiente alpino come quello Il giardino alpino “Valderia”. fornendo occasioni di esperienza in questo partico- con Maurizio Battegazzore e Stefano Fenoglio, delle Marittime. lare campo della ricerca. altri ancora sono andati a caccia di licheni con Il suo terreno d’elezione è di tipo calcareo ed è La classificazione della specie è stata validata dai La comunicazione sui principi della biologia delle Deborah Isocrono; infine c’è chi ha toccato Gli altri partner di progetto sono il Conserva- presente soprattutto negli ambienti mediterra- botanici Amalita Isaja e Lorenzo Dotti che hanno malattie è piuttosto scarsa verso studenti universi- con mano rettili e anfibi pronti al rilascio dopo toire botanique national alpin di Gap (Hau- nei. Fino a poco tempo fa la specie non compari- inserito la segnalazione nell’Atlante delle orchi- tari. Questo progetto potrà, quindi, aiutare e infor- le cure di Remigio Luciano e anche chi si è tes-Alpes), la Station Alpine Joseph Fourier va nell’elenco delle orchidee del Parco delle Ma- dee piemontesi – di cui sono stati coordinatori – mare i cittadini e le nuove generazioni di ricercato- avvicinato alla biospeleologia addentrandosi (Jardin alpin du Lautaret), il Giardino alpino rittime, ma il guardaparco Mario Dalmasso l’ha pubblicato dall’editore Boreali. ri su tali argomenti. • nelle grotte con Enrico Lana. Paradisia (Parco Nazionale Gran Paradiso), la scovata proprio nel momento della sua spettaco- Una giornata che rimarrà nel cuore degli amici Fondazione Saussurea (Val d’Aosta - Giardino lare fioritura. Ancora una volta il Parco delle Marittime si rivela Garofanino Dianthus pavonius. Valentina Carasso di Angelo e che presto, si spera, possa essere Alpino Saussurea) e il Giardino Chanousia (Val Il primo a scoprire l’orchidea fu il botanico Carlo uno scrigno di biodiversità che deve continuare a Collaboratrice Centro Biodiversità ripetuta, visto il successo riscontrato. • d’Aosta - La Chanousia). • Linneo. La osservò a Parigi, nel 1753, nel Bois de essere studiato e tutelato. • GB 12 • maritTIME maritTIME • 13
| Aree Protette e valorizzazione: a cura di Giorgio Bernardi | | Aree Protette e valorizzazione: a cura di Giorgio Bernardi | Aree Protette e valorizzazione Lo Viòl di tàit adesso si racconta Quella piccola casetta nel Parco Marguareis Ecoturismo finanzia il servizio taxi Attraversare il bosco, superare il ponte, conti- Non è la casa dei sette nani e nemmeno la Il servizio taxi nel territorio della Valle Gesso nuare tra gli antichi terrazzamenti, salire fino dimora di masche e servan, ma un piccolo fab- nell’estate 2017 è cominciato il 18 giugno e Patrimonio Mondiale: siamo alla stretta finale Giovani in Vetta 2017 alla radura nel bosco di Tàit Bartòla, godere di bricato che si trova al Gias Sottano di Sestrera, terminerà il 17 settembre. una vista mozzafiato dalle rocce levigate del antica malga che un tempo ospitava i pastori A disposizione dei visitatori c’è un minibus da Entro fine 2017 sarà depositato presso l’Unesco sa dell’apertura di un bacino oceanico successivo Quindici Junior Ranger delle Aree protette del- Gorgàs, discendere a Tàit Bariao... in salita verso il Vallone di Sestrera, ai piedi del otto posti che favorisce gli spostamenti inter- il dossier di candidatura a Patrimonio Mondiale a essa. Questa lacerazione trasversale del più le Alpi Marittime, seguiti da due dipendenti Lo Viòl di tàit è un percorso ad anello che se- massiccio calcareo del Marguareis. vallivi e i collegamenti tra i principali centri dell’Umanità delle Alpi del Mediterraneo. grande massiccio montagnoso europeo offre una dell’ente, hanno partecipato alla terza edizio- gue lungo il sentiero che un tempo metteva in abitati e le località turistiche della Valle Gesso. Si conclude così un percorso iniziato nel lontano topografia spettacolare e un dislivello in continu- ne di Youth at the Top (Giovani in Vetta) orga- comunicazione l’abitato di Sant’Anna di Val- L’iniziativa è finanziata dall’associazione Eco- 2002, quando i parchi delle Alpi Marittime e del ità di circa 6000 metri, dalle cime di oltre 3000 nizzato da ALPARC (Rete delle Aree Protette dieri con i due tàit, le due “borgate”, Bartòla e turismo in Marittime per agevolare la pratica Mercantour vennero inseriti nella Lista indicativa metri dell’Argentera Mercantour agli abissi del Alpine) l’11 e il 12 luglio, grazie al finanzia- Bariao. Nel corso del il cammino, alcuni pan- dell’escursionismo di traversata e per offrire dell’Unesco quale potenziale “sito misto natura- Mediterraneo occidentale, che toccano i 2500 mento del Ministero tedesco per l’ambiente. nelli approfondiscono i diversi aspetti della l’opportunità di conoscere e visitare il territorio le-culturale”. metri sotto la superficie marina. L’importanza del- vita in montagna e cercano di trasmettere al del Parco Naturale Alpi Marittime senza utiliz- Negli anni, in seguito a confronti con alcuni tra i la parte marina ha fatto emergere la necessità di Che cos’è Youth at the Top? È un incontro in visitatore gli indizi giusti per leggere il territo- zare la propria auto. maggiori esperti in tema di Patrimonio Mondiale inserire all’interno dell’area complessiva anche la montagna in luoghi chiave (rifugi, vette, vali- rio che sta attraversando. Da Valdieri ed Entracque, centri serviti da auto- e con i competenti ministeri italiani e francesi, si è zona di mare a contatto con Montecarlo, per cui a chi) che si svolge contemporaneamente in bus di linea, sono previste partenze per Trinità giunti ad abbandonare prima la parte culturale, questo punto la candidatura sarà presentata con- tutti i paesi dell’arco alpino. Dall’estate 2017 ai pannelli si è aggiunto un di Entracque, San Giacomo di Entracque, Lago poi, in ambito naturalistico, i criteri legati all’evo- giuntamente da tre Stati: Italia, Francia, Principato nuovo strumento di fruizione dell’itinerario. della Rovina, Sant’Anna di Valdieri, Terme di luzione degli ecosistemi e alla ricchezza di specie di Monaco. Lo Viòl que parla “Il Sentiero che racconta” Valdieri e Roaschia, oltre ai collegamenti inter- JR a Sant’Anna di Vinadio • M. Dogliotti. presenti. Resta dunque in piedi il criterio incentra- Nel suo insieme l’area oggetto della candidatura non è una semplice audioguida, ma un’espe- ni tra le varie località. to sui processi geologici. copre una superficie di 211.577 ettari e interessa rienza sonora che accompagna il visitatore in Grazie all’abbattimento dei costi garantito dal ottanta Comuni. una lettura intima del paesaggio. finanziamento di Ecoturismo in Marittime, il Da quando la “Tettonica delle placche” è stata Si tratta, come già nel caso delle Dolomiti e delle I contenuti proposti sono disponibili in quattro prezzo del biglietto varia tra i 6 e i 12 euro a riconosciuta come modello esplicativo di evolu- Langhe, di un sito “seriale”: ciò significa che non lingue – italiano, occitano, francese, inglese – seconda della lunghezza della tratta. zione della storia del pianeta Terra, i geologi han- viene coinvolto tutto il territorio, ma solo alcune e possono essere ascoltati attraverso il proprio Al fine di gestire al meglio il sistema si richiede no dimostrato che la maggior parte delle catene “isole”, di dimensioni più o meno grandi. Nel smartphone fotografando i QR Code applicati una prenotazione con 36/24 ore di anticipo. di montagne derivano dalla chiusura di un vec- caso delle Alpi del Mediterraneo, queste isole sulle grandi spighe gialle posizionate lungo Lo Il concessionario del trasporto cercherà co- chio oceano e, per effetto dell’erosione, vengono sono otto, due delle quali (Argentera-Mercantour Viòl di tàit. munque di offrire il servizio secondo la dispo- Rifugio Gias Sott. Sestrera • A. Bruzzone. a sparire progressivamente lasciando spazio a un e Marguareis-Toraggio) interessano le Aree Pro- nibilità dei mezzi. Il servizio è attivo in orario continente stabile. In relazione a questo “sche- tette delle Alpi Marittime (vedi cartina). diurno dalle 8 alle 18, ed è possibile prenotare ma” generale di funzionamento della Terra, le La valutazione del dossier da Parte dell’IUCN (In- Abbandonata da tempo, grazie a un progetto il servizio trasporto bagagli. Alpi del Mediterraneo costituiscono il sito mag- ternational Union for Conservation of Nature) di incentivazione delle attività connesse alla giormente esemplificativo di lacerazione di una avverrà nel corso del 2018 e il responso definitivo fruizione sostenibile del territorio, finanziato Dettagli su tariffe e condizioni: catena di montagne ancora in costruzione a cau- verrà espresso nell’agosto del 2019. • GC dal Piano di Sviluppo Rurale 2007 - 2013, Centro visita di Entracque, 0171 978616. nell’autunno del 2014 è stata completamente Prenotazioni: ristrutturata su iniziativa dell’Ente delle Aree Dario Audisio, 335 653 1024. Protette Alpi Marittime. Fuori dal periodo sopra indicato il servizio è Le 8 aree inserite nella candidatura UNESCO. Quest’anno i Junior Ranger del nostro ente Al piano seminterrato hanno trovato posto garantito a prezzi non convenzionati dalla insieme ai ragazzi del parco nazionale france- una cucina e un servizio igienico, al primo pia- stessa ditta Audisio. • se del Mercantour hanno vissuto un’esperien- no un’ampia camera dotata di sei posti letto. Il za emozionante – due giornate a Sant’Anna di fabbricato è stato dotato di un micro impianto Vinadio – che grazie a un programma ricco di idroelettrico ed è completamente indipenden- attività ha lasciato spazio alla scoperta delle te a livello energetico. montagne della Valle Stura e della cultura alpina. Può essere utilizzato in autogestione e, nel Oggi i rifugi si possono Due escursioni, al lago Mouton il primo giorno periodo autunnale e primaverile, è dotato di e ai laghi di Sant’Anna il giorno dopo, hanno legna per alimentare la stufa. prenotare online permesso di ammirare e apprezzare il bellissi- mo paesaggio naturale intorno al santuario Il nuovo Rifugio Gias Sottano di Sestrera, si- Pochi clic, oppure una sola telefonata, per or- più alto d’Europa. tuato a una quota di circa 1300 metri lungo ganizzare la tua permanenza in più rifugi delle Ma il momento clou è stata la sera: dopo cena l’itinerario che sale al Rifugio Garelli, può esse- Alpi Marittime? c’è stato l’atelier notturno “Dalla terra al cie- re raggiunto con circa un’ora di comoda pas- Ora è possibile, grazie al nuovo servizio di bo- Una postazione de Lo Viòl que parla. lo” con un laboratorio sulle costellazioni gui- seggiata partendo da Pian delle Gorre. oking online proposto dal tour operator cune- data da Olivier, Accompagnateur Moyenne Struttura che si presta per una breve vacanza ese Insite Tours. Montagne francese, che ha visto i ragazzi im- È stata così aperta una finestra su Sant’Anna a stretto contatto con la natura, è la meta ide- Il servizio è offerto in collaborazione con: La pegnati dal punto di vista artistico e creativo. di Valdieri: per chi abita lontano e non può ale per famiglie con bambini per un week end CasaRegina (Sant’Anna di Valdieri), Rifugio I Junior Ranger hanno realizzato la scritta YAT raggiungere la Valle Gesso c’è la possibilità di un po’ fuori dai soliti schemi, ma rappresenta Dante Livio Bianco, Rifugio Valasco, Rifugio (Youth at the Top) utilizzando dei lumini. percorrere virtualmente il sentiero dell’Ecomu- anche una base di partenza per escursioni e Questa, Rifugio Morelli Buzzi, Rifugio Remon- seo della Segale – attraverso riprese video re- trekking nel parco. dino, Rifugio Genova, Rifugio Soria Ellena, Ri- È stata una bellissima esperienza soprattutto alizzate con la tecnologia VR 360° – e di La gestione è stata affidata al vicino rifugio del fugio Pagarì (Federici Marchesini). dal punto di vista dell’aggregazione dei ragaz- ascoltare i contenuti de Lo Viòl que parla an- Pian delle Gorre; il costo giornaliero a persona zi che hanno fatto gruppo e condiviso le varie che da casa (www.ecomuseosegale.it/i-luo- è di 20 euro. Per la prenotazione consultato il sito: emozioni. • KM ghi/lo-viol-que-parla). • Info e prenotazioni: 0171 738077. • EC www.insitetours.eu/rifugi-alpi-marittime. • 14 • maritTIME maritTIME • 15
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