I sondaggi (seri) sulle elezioni regionali - Il Corriere del Giorno

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I sondaggi (seri) sulle elezioni regionali - Il Corriere del Giorno
I sondaggi (seri) sulle elezioni
regionali

Le Elezioni Regionali si avvicinano ed i sondaggisti italiani sono
tutti freneticamente al lavoro sia per per i partiti che per gli
organi di stampa e televisione. Secondo le ultime rilevazioni di
Euromedia Research sondaggista di fiducia di Silvio Berlusconi   la
Lega mantiene il primo posto e, rispetto a i primi di agosto, guadagna
tre decimi di punto, portandosi dal 24,9 delle preferenze al 25,2 per
cento. Sotto, distanziato a cinque punti di distanza, il Partito
Democratico che vede i dem fermi al 20,4 rimanendo stabile rispetto al
mese precedente.

Alessandra Ghisleri

Cattive notizie, invece, per il Movimento 5 Stelle che – secondo le
cifre divulgate sul quotidiano La Stampa – perde sette decimi di punto
in quattro settimane, passando dal 16 al 15,3% dei consensi.

Con il fiato sul collo dei grillini Fratelli d’Italia guidata da
Giorgia Meloni, che viene registrato in calo dello 0,6, attestandosi
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al 14,3 per cento. Sale invece dello 0,4 Forza Italia di Silvio
Berlusconi che fa uno scatto al 7,2 per cento. In sostanza, prendendo
in considerazione anche lo 0,8 di Cambiamo! il movimento di Giovanni
Toti, la coalizione del centrodestra tocca il 47,5 per cento delle
intenzioni di voto dimostrando che per il centrosinistra non c’è
partita.

In crescita anche la forza politica di Carlo Calenda. Azione tocca il
4,2 per cento, surclassando Matteo Renzi e la sua Italia Viva che
passano dal 2,9 al 3,3 per cento.

Il sondaggio SWG-La7

Dopo settimane di assenza è tornato l’appuntamento con
il sondaggio di Swg per il telegiornale di La7 del lunedì sera.

Con l’ultimo giorno del mese di agosto, è arrivata l’indagine
demoscopica sulle intenzioni di voto. Il contenuto del report non può
passare inosservato: il sondaggio, infatti, preoccupa (e non poco) il
Governo giallorosso, visto il netto calo della compagine
pentastellata.
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Nonostante una leggera flessione la Lega si mantiene saldamente il
primo partito. Il Carroccio di Matteo Salvini, infatti, si attesta al
26,3% delle preferenze. Più di un italiano su quattro, insomma,
voterebbe per la Lega. Il precedente sondaggio Swg risale a inizio
agosto (il 3 per l’esattezza) e il Carroccio era poco più in alto, al
26,5%.

La seconda piazza è per il Partito Democratico. Nicola Zingaretti &
Co. possono sorridere visto che i dem, in questo mese, riescono a
guadagnare qualche decimo di punto (+0,4%) e tornare a toccare la
soglia psicologica del 20%. Per il Pd, però, è un sorriso a metà,
considerata la difficoltà dell’alleato di governo pentastellato.

Per il Movimento 5 Stelle arrivano infatti numeri tutto fuorché
incoraggianti. La formazione attualmente guidata dal reggente Vito
Crimi torna a perdere consenso: in queste settimane il M5s è passato
dal 16,4% (un risultato già di per sé deludente) al 15,8%.

Secondo il sondaggio Swg/La7, i Cinque Stelle sono così tallonati
da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni: l’indagine dell’istituto
fotografa FdI in crescita di due decimi di punto e capace di arrivare
al 14,4% dei favori.
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In positivo anche gli azzurro di Silvio Berlusconi: Forza Italia sale
dello 0,3% e tocca il 6,3%. Mettendo insieme i volumi elettorali di
FI, FdI e Lega, l’eventuale coalizione del centrodestra a tre sarebbe
in grado di intercettare il 47% tondo-tondo.

Passando in rassegna lo stato di forma dei partiti
minori, Sinistra Italiana fa meglio sia di Azione sia di Italia Viva:
il partito di sinistra, infatti, cresce dello 0,1% e si attesta al
3,7% delle intenzioni di voto. E il derby tra Carlo Calenda e Matteo
Renzi ? Presto detto: pareggio. Al momento le due realtà sono appaiate
al 3,2% dei consensi ed entrambe non riescono a spiccare il volo.

Dunque al 2% spaccato troviamo un’altra accoppiata, quella composta da
i Verdi e da Più Europa, mentre Cambiamo! di Giovanni Toti viene
rilevato all’1,1% e tutte le altre liste mettono insieme il 2%.
Ultimissimo dato del sondaggio Swg è quello relativo alla percentuale
di chi non si esprime: è il 39% del campione rappresentativo della
popolazione italiana.

Regionali, il sondaggio Tecné per Quarta Repubblica parla chiaro:
il centrodestra è in vantaggio. Di più: c’è odore di ribaltone al
prossimo round elettorale: Salvini, Meloni e Berlusconi sono pronti a
vincere 4-2. . Ieri nel programma che il giornalista Nicola Porro
conduce con successo su Rete 4, tra coronavirus, emergenza
migranti e scuola, all’angolo con le orecchie da asino finisce sempre
il governo. Un quadro disastroso, quello emerge nella trasmissione, a
cui il conduttore piazza il colpo di grazia con l’aggiornamento sui
sondaggi in vista dell’imminente appuntamento con le urne. Stando a
quanto annunciato ieri in diretta tv, infatti, i sondaggi
Tecnè per Quarta Repubblica sulle regionali del 20 e 21 settembre
lascerebbero poco margine agli indecisi. E pur nell’incertezza delle
previsioni demoscopiche, tratteggiano una situazione di vantaggio per
il centrodestra che dovrebbe almeno impensierire la squadra di
governo…

Sondaggio Tecnè /Quarta Repubblica, Rete4

Stando alle intenzioni di voto stilate nell’indagine Tecné, il
centrodestra sarebbe in vantaggio nelle Regionali rispetto agli
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avversari 4-2. Con concrete possibilità di strappare addirittura un
netto 5-1. Ma, come la matematica insegna, anche cambiando l’ordine
dei fattori, il prodotto non cambia. E infatti, in entrambe i casi, il
risultato si tradurrebbe comunque in una sonora lezione alla
maggioranza. O, come ripete spesso il leader di Forza Italia, Silvio
Berlusconi,in un sonante “avviso di sfratto” al governo giallo-rosso…

Zaia presidia il Veneto, Fitto in testa in Puglia

Entrando nel merito del sondaggio in esame, dunque, l’avvicendamento
al vertice sembra più difficile, ma non impossibile, in Campania. Il
governatore uscente De Luca (Pd) è dato tra il 45 e il 49%, incalzato
comunque dal forzista Stefano Caldoro (Forza Italia) con un consenso
fra il 33 ed il 37%) che non molla la presa. Nel resto delle regioni,
invece, a parte il sicuro presidio leghista del Veneto, alla cui guida
si conferma l’acclamato Luca Zaia (senza rivali, al 70%).
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Tra le righe del sondaggio troviamo anche un’ipotesi di bis
in Liguria. I numeri per l’uscente Giovanni Toti, infatti, delineano
chiaramente l’ipotesi di una conferma tra il 53 e il 57%, con il
giallorosso Sansa fermo tra 36 e 40%. In altri casi, infine, nella più
rosea delle previsioni, sta per verificarsi lo scenario di un
avvincente testa a testa.

In Puglia, Raffaele Fitto si attesta secondo l’indagine Tecné tra 39 e
43%, con il governatore uscente Michele Emiliano tra il 36 e il 40%.
Un caso in cui, le scelte fin qui portate avanti da M5S e Renzi, già
odorano di sconfitta…
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Toscana, un campo minato per tutti

Come in Emilia-Romagna il candidato del centrosinistra è esponente del
Pd mentre l’avversaria del centrodestra è della Lega. Secondo il
sondaggio riportato dal quotidiano economico «Molto distaccati ci sono
la candidata del M5s Irene Galletti, che ottiene l’8,3%, e altri
candidati minori cui è attribuito il 6,2% complessivamente“.

L’odierna rilevazione di Winpoll-Cise pubblicata dal Sole 24 Ore oggi
in edicola registra infatti un sostanziale equilibrio tra l’ex
presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani e l’europarlamentare
Susanna Ceccardi ex sindaco di Cascina, distaccati con solo mezzo
punto di differenza tra i due: 43% contro il 42,5%.
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Una situazione sulla quale hanno pesato due fattori. Il primo è
l’avanzata del centrodestra che già alle elezioni europee del 2019 lo
aveva visto prevalere sul centrosinistra anche grazie alla linea più
“populista” scelta da Giorgia Meloni e Matteo Salvini. L’altro fattore
sono alcuni i punti deboli di Giani: il candidato del centrosinistra
non è un uscente (come lo era invece Stefano Bonaccini in Emilia
Romagna) e quindi non può sfruttare il giudizio positivo dei toscani
sull’amministrazione della regione negli ultimi anni; né ha un profilo
capace di attrarre gli elettori provenienti da M5S e dalla sinistra
radicale. Tutto questo rende la competizione aperta e lascia presagire
una campagna elettorale intensa all’ultimo respiro.
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Secondo il Sole 24 ore pesano sui risultati del sondaggio, l’avanzata
della Lega e la visibilità non proprio dirompente del candidato
governatore Giani. “Infatti la differenza tra i voti a lui come
candidato presidente e quelli della sua coalizione è di appena +1,4
punti (43% contro il 41,6%) – sottolinea il quotidiano economico – Su
questo piano il risultato della Ceccardi non può essere dato per
certo. Peraltro alla competitor del Carroccio viene attribuito un
42,5% contro il 43,8% delle sue liste. E questo potrebbe alludere al
fatto che la sua competitività potrebbe dipendere maggiormente in
quanto in quota forza leghista. E, non ultimo, dalla continua crescita
di Fratelli d’Italia…“

La candidata del Movimento 5 Stelle Irene Galletti otterrebbe l’8,3%
mentre gli altri aspiranti governatori raccolgono complessivamente il
6,2%.
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Il centrodestra alla conquista delle Marche

Il presidente uscente Luca Ceriscioli non correrà per un altro
mandato. Il candidato del centrodestra Francesco Acquaroli al momento
dato vincente con la maggioranza assoluta dei voti (51,8%), mentre il
candidato del centrosinistra Maurizio Mangialardi si fermerebbe al
36,1%.

Il Corriere della Sera pubblica invece il sondaggio condotto da Ipsos
sulla Regione Marche, nel quale Acquaroli, conduce con un ampio
margine al 49% contro il 35,8% di Mangialardi e il 10,1% di Gian Mario
Mercorelli (M5S). Tra i partiti la Lega è avanti a tutti con il 25,7%,
seguita dal Pd al 19% e da Fratelli d’Italia al 16,7%.
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