I NCONTRO Anno XLII n 126 - APRILE 2018 - Incontro - Le Parrocchie di Massarosa
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Incontro I NCONTRO Organo d’informazione della Comunità Parrocchiale di Massarosa, Bozzano, Piano del Quercione, Pieve a Elici, Gualdo, Montigiano Anno XLII n° 126 - APRILE 2018
Incontro Vita della Comunità Parrocchiale La lettera di Don Giorgio A questo pro- Massarosa 28-02-2018 posito sento In questo numero di Pasqua del nostro giornalino Incontro di dover con- voglio parlarvi ancora una volta della comunità parrocchiale. dividere un E’ doveroso iniziare a parlarne richiamando le schede che il sogno che vescovo Italo ci ha proposto fin da gennaio, quelle che avete spero essere trovato in chiesa con il titolo “Senza indugio - Comunità par- un'ispirazio- rocchiale ridisegna il tuo volto”. ne. In questo Si tratta di quattro schede di lavoro: mondo in cui i La prima scheda si intitola “la celebrazione domenicale progetti co- dell'eucaristia, fonte della vita parrocchiale” è quella sulla munitari tendono a scontrarsi con nazionalismi e chiusure, quale abbiamo già lavorato in questo mese di febbraio si dove i muri hanno più successo dei ponti, mentre la sacrosan- tratta di sottolineare l'aspetto festoso e partecipativo delle ta salvaguardia dei propri diritti corre il rischio di sconfinare nostre Messe domenicali. nell'egocentrismo o addirittura nell'egoismo, nel chiudere gli La scheda 2 si intitola “La parola di Dio dalla liturgia eucari- occhi alle necessità altrui o anche soltanto alla ricchezza che ti stica al primato nella comunità e in dialogo con la vita” in offre il prossimo diverso da te, in questo mondo ed in questo questa scheda trattiamo la lettura, meditazione e approfondi- momento, dicevo, credo che la forza dirompente di Cristo ci mento della Bibbia soprattutto all'interno dei gruppi di lettura inviti ad andare controcorrente. del Vangelo della domenica. E’ chiaro l'intento di diffondere la Credo la Chiesa: Una, Santa, Cattolica ed Apostolica! Credo lettura e la meditazione della Bibbia tra tutti i cristiani dai più la comunità dei figli di Dio ben più ampia di quella dei battez- piccoli fino ai nonni. zati e certamente più ampia della mia parrocchia. Credo la La scheda 3 si intitola “L'assemblea eucaristica domenicale: Chiesa Una nonostante le decine di divisioni che storicamente grembo per generare alla Fede” in questa scheda si parte dal- ancora ci feriscono. Credo la Chiesa Santa nonostante i miei la Messa domenicale guardando all'esterno ovvero a coloro peccati. Credo la Chiesa Cattolica in quanto universale abbrac- che vogliono conoscere meglio la loro fede (catechismo ai cio per tutti gli uomini di buona volontà. Credo la Chiesa Apo- bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani) e a coloro che stolica nata dall’insensata scelta del suo fondatore Gesù che guardano alla Chiesa chiedendo aiuto sia materiale che spiri- ha chiamato 12 persone diverse a testimoniare e continuare tuale e umano ovvero, il Centro Ti Ascolto, i gruppi di volonta- l'unico Regno da lui annunciato e reso presente. riato eccetera. Vi chiedo scusa se gioco delle carte così importanti come la La scheda 4 si intitola “elenco delle comunità parrocchiali” Fede nella Chiesa ma realmente credo che il cammino che non è una scheda di studio ma una proposta guardando al stiamo facendo non sia solo un gestire la fine di un sogno, futuro della geografia della nostra diocesi. Si delineano le co- come qualcuno pensa, sono certo che il Signore sappia quello munità parrocchiali come nuova entità capaci di riunire più che fa nonostante noi abbiamo le idee tanto confuse. parrocchie in un unica comunità. Ho ancora un paio di suggerimenti. Non entro nei particolari anche perché la discussione è ancora Quasi 4.000 anni fa il nostro capostipite Abramo partì per una in corso e molti contributi possono ancora arrivare. Voglio terra sconosciuta solo per Fede in Dio “Esci dalla tua terra e va però proporvi una riflessione sul senso di comunità parroc- nel territorio che ti indicherò”. Vi pare troppo che Dio chieda a chiale così come ce lo propone il Vescovo, la Chiesa ed in defi- noi di uscire dalle nostre abitudini per andare incontro ad un nitiva Dio stesso. terreno che lui conosce anche se noi non lo vediamo ancora? Una comunità che supera i confini delle parrocchie non è faci- E l'ultima riflessione scaturisce da un grazie che avrei dovuto le da intuire perché non ci siamo abituati: temiamo che can- dirvi già da qualche settimana. Al funerale della mamma di celli le nostre parrocchie con tutto quello che hanno costruito don Michelangelo c'eravate tutti ed in pompa magna. Grazie! di bello. Mi pare superfluo ribadire che nessuno dei pastori La comunità è veramente un dono di Dio che magari fatichia- della Chiesa desidera far del male alle parrocchie anzi, il moti- mo a costruire nella quotidianità ma esplode in pienezza vo per cui si affronta un tema così delicato è perché l'idea di quando parla il cuore. parrocchia come paese attorno ad un prete/campanile non è Che la Pasqua di Risurrezione aiuti ognuno di noi ad uccidere più possibile e per molti non è più reale. Non è possibile vista l'uomo vecchio lasciandoci risuscitare dall'eterno vivente. la scarsità dei sacerdoti e spesso non è più reale perché molti sono i cristiani che abitano in un paese ma vivono per lavoro, Buona Pasqua Don Giorgio studio e tempo libero in una comunità più ampia. Mi permetto di far notare anche che se la parrocchia come luogo dove tutti Unisco agli auguri di Don Giorgio i miei personali e ci conosciamo è sicuramente un ambiente che dà sicurezza, la quelli di tutta la redazione di ‘Incontro’ di una sere- comunità aperta ad altre parrocchie è più ecclesiale perché ti na Pasqua, sperando che la voce di queste pagine pone costantemente in ascolto e confronto con altre realtà. aiuti il vostro cammino e quello della nostra Comuni- Credo che il paese sia un dono del Signore per farci sentire tà. sicuri nelle nostre abitudini ma la comunità di più parrocchie sia ugualmente un dono del Signore che ci invita a stare insie- D. Michelangelo e la redazione di ‘Incontro’ me pur venendo da “strade” ed abitudini diverse. 2
Incontro Vita della Comunità Parrocchiale Orario Confessioni della Settimana Santa 2018 Orario Celebrazioni della Settimana Santa 2018 Sabato 24 marzo - ore 9-12 Confessione dei ragazzi a Domenica 24 (delle Palme)- ore 11 e 17 Massarosa ; Ore 8,45 Massarosa a Montigiano; ore 9,00 a Piano del Quercione; Ore 10 Gualdo; ore 10 a Bozzano; ore 11,30 Pieve a Elici ore 15 - 17 confessione dei ragazzi a Bozzano Giovedì Santo - ore 18,30 a Bozzano; ore 21,00 a Massarosa e Lunedì 26 -ore 17-19,30 Confessioni a Massarosa a Pieve a Elici. ore 21 Confessione Comunitaria a Massarosa Venerdì Santo - Ore 20 - a Pieve a Elici inizio e processione Martedì 27 - ore 21 Confessione Comunitaria a Bozzano fino a Massarosa dove si concluderà l’azione liturgica. Ore 21 a Mercoledì 28 - ore 15-16 -Confessioni a Piano del Quercione Bozzano. ore 15-16 - Confessioni a Gualdo Sabato Santo - Veglia Pasquale alle ore 21,30 a Bozzano; alle ore 22,30 a Massarosa. ore 21 - Confessione genitori dei ragazzi di 1a Comunione a Bozzano Domenica di Pasqua di Risurrezione - Ore 8 e 11 a Massarosa; ore 9 a Montigiano; ore 10 a Piano del Quercione; ore 10 a Giovedì 29 - ore 9-12 Confessione dei ragazzi a Massarosa Gualdo; ore 11,30 a Pieve a Elici; ore 18 a Bozzano ( 1a Comu- Sabato 31 -ore 9-12 Confessioni a Massarosa e a Bozzano nione) CONSIGLIO PASTORALE PER più integrata e condivisa in cui le varie parroc- si tratta di presentare alcune proposte per ten- chie possano rispecchiarsi e in cui possano riu- tare di ridisegnare un nuovo volto alla comuni- LA COMUNITA’ scire a lavorare insieme. Non vogliamo azzerare tà parrocchiale, ovvero rinnovarla, in particola- PARROCCHIALE (CPCP): le differenze (altrimenti che divertimento c’è?), re soffermandoci sulla celebrazione domenicale solo cercare di canalizzare le nostre peculiarità dell’Eucaristia e sulla Parola di Dio. Non vi na- ARIA DI RINNOVAMENTO in una rotta in cui identificarci ed arricchirci l’un scondo che le idee non mancano e che il gruppo di Chiara Bertolozzi l’altro, in vista di un fine comune: coltivare la si sta mettendo all’opera per poterle concretiz- nostra vita cristiana, insieme. Questo significa zare in un futuro non più così lontano. Durante Iniziamo col definire di che cosa stiamo parlan- anche, talvolta soprattutto, dover identificare e tutto il periodo di Quaresima, e anche oltre, la do. Si tratta di un gruppo eterogeneo per for- affrontare i problemi della comunità parroc- riflessione sulle schede proseguirà ancora. mazione, età, idee, parrocchia di provenienza, chiale, dalle questioni economiche (di cui si attività e compiti svolti all’interno della Chiesa: In conclusione, il CPCP è al momento un gruppo occupa in modo specifico un altro organo) all’a- al suo interno sono presenti sacerdoti, suore, provvisorio e che certamente si dovrà rafforzare nimazione della Messa, alla presenza di sacer- volontari del centro “Ti Ascolto”, catechisti, ancor più nella presa di decisioni per riuscire a doti nelle varie parrocchie, e riuscire a trasfor- membri della casa famiglia, e varie altre rap- tracciare una rotta comune, ma possiamo dire mare le questioni spinose in punti di forza. A presentanze. Tutti siamo però accomunati da che si trova sulla buona strada per diventare fine 2017, durante il periodo di Avvento, abbia- una caratteristica: l’impegno che intendiamo sempre più omogeneo e coeso. “Se le formiche mo iniziato ad interrogarci sul tema “attesa e dedicare per la nostra comunità, affinché sia si mettono d’accordo, possono spostare un speranza” e sono state proposte riflessioni sul vivace e mai monotona, e questo è il collante elefante”: così recita un proverbio del Burkina concetto di “comunità”, nel tentativo anche di che ci tiene uniti nonostante le differenze che ci Faso, e mi viene da pensare che insieme possia- trovare un equilibrio tra tradizione ed innova- sono tra di noi. Questo gruppo da settembre si mo davvero fare tanto, in qualsiasi gruppo ci zione; ci siamo anche chiesti come provare a riunisce a cadenza mensile e il pane quotidiano troviamo. Sia nel piccolo, come in questo grup- coinvolgere chi non ha voce (ad esempio le su cui si fonda è il nascente concetto di po che, più in grande, nella comunità intera, c’è persone ammalate) e coloro che, per varie “comunità parrocchiale”: i progetti del gruppo, bisogno della collaborazione di ciascuno. Nei ragioni, si sono allontanati dalla Chiesa, portan- infatti, non sono più rivolti singolarmente a mesi futuri si deciderà la modalità per rendere do comunque avanti la discussione in punta di questa o quella parrocchia, ma sono presentati definitiva l’esperienza all’interno di questo orga- piedi, vista la delicatezza dell’argomento. e dedicati ad un “terreno comunita- no di consiglio, nel frattempo l’invito per il pre- rio” (passatemi il termine) più grande, che ab- Da gennaio dell’anno nuovo, poi, abbiamo sente è quello di riuscire a cogliere i primi frutti braccia tutte le varie frazioni massarosesi. L’o- iniziato a confrontarci sulle schede per il lavoro di questa collaborazione. biettivo è quello di costruire una rete sempre sinodale, proposte dall’Arcivescovo di Lucca: 3
Incontro Vita della Comunità Parrocchiale CONOSCIAMO LE dei Canoni- ci di S. PARROCCHIE DELLA Martino di Lucca, veri COMUNITA’ e propri proprietari PARROCCHIALE DI del territo- MASSAROSA rio di Gualdo e 1- G U A L D O giù fino a Massarosa, firmano un accordo, paritario ,con il quale vengono concessi al paese grandi libertà tipo il diritto di scegliere il proprio Parroco (il diritto è rimasto in essere fino agli anni cinquanta del passato di Raimondo Del Soldato secolo quando il paese scelse come suo nuovo parroco, anche l’ultimo, don Franco Baroni. Il paese di Gualdo, il più Questo costituto regolava tutta la materia giuridica fino all’omicidio e, “montanaro” dei paesi del davvero formidabile per quei tempi, comune di Massarosa (Lu), sparisce la pena di morte quella pena è anche uno dei più antichi: che i Medici cancelleranno ben dopo. Il paese crebbe con il tempo fino a In effetti le prime notizie, documen- raggiungere al tempo della prima tate, che riguardano il paese si fan- guerra mondiale ben 450 abitanti ma no risalire al 1081 e poi al luglio poi, l’emigrazione anche in aree co- del 1089 quando il paese di Gualdo munali ha lentamente portato il pae- Terrilogio 1701 - La ‘chiesa vecchia’ viene nominato in un documento Del 1200 circa se alla attuale consistenza di circa della contessa Matilde. 140 abitanti numero ormai consolidato In effetti la nascita del paese in sé, è sicuramente ante- da decenni. riore poiché la nascita di un paese era legata alla co- Pochi abitanti ma con grande spirito di iniziativa e, so- struzione della Chiesa, la Chiesa costituiva l’elemento prattutto, grande compattezza. Basterebbe pensare alle essenziale che faceva di un nucleo abitato un paese e il feste estive che in pochi giorni sono ormai capaci di por- completamento di questa “nascita” avveniva quando i tare in paese migliaia di persone paese stesso veniva dotato di fonte battesimale. Se si Per altro il paese attraverso la sua Associazione cultura- guarda il terrilogio giacente in parrocchia e risalente al le si è fatto promotore di varie pubblicazioni che interes- 1701, si trova uno splendido schizzo in cui è rappresen- sano la conservazione delle tradizioni e del dialetto, la tata la “chiesa “vicenda” del Concordato ecc. vecchia” sicura- In definitiva un piccolo nucleo ma vivo sotto ogni punto mente di stile di vista compreso quello ...ecclesiale! romanico, su parte della quale venne costruita la chiesa attuale proprio nel 1700.Vedi il dise- gno allegato . Un dato storico essenziale è il COSTITUTO del 1266. In quell’anno il paese attraverso suoi rappresen- tanti in numero pari con quelli 4
Incontro Vita della Comunità Parrocchiale ‘AMICHE PER LE MISSIONI’ tigiano, volesse entrare a far parte del nostro gruppo sarà il Salve a tutti, molti di voi già ci conoscono, siamo il gruppo benvenuto; non occorre per forza essere creativi o avere ‘Amiche per le missioni’ di Bozzano. Realizziamo manufatti capacità manuali, ma abbiamo bisogno anche di persone di maglia, uncinetto, cucito ecc. che poi vendiamo per de- che ci aiutino a vendere ed anche così è dare una mano. volvere il più possibile a chi ne ha bisogno. Così con altre mani, altre idee potremo aiutare ancora di più Vorremmo coinvolgere tutti coloro che, pur impegnati nelle chi ne ha bisogno. Vogliamo essere sempre più comunità, normali attività quotidiane possono dedicare un po’ di tem- essere sempre più uniti senza più mettere in evidenza di po al gruppo, affinché, grazie alla loro opera si possa far quale parrocchia si fa parte ma cercando di essere una sola crescere questa missione, che è aiutare il prossimo. grande famiglia che si aiuta e che collabora per camminare Ci riuniamo una volta a settimana , di solito il mercoledì, nella stessa direzione supportati dall’amore di Nostro Signo- alle sale parrocchiali di Bozzano ma come dice il Vangelo ‘la re. messe è molta e gli operai sono pochi’. Ci trovate su facebook e potete contattarci per qualsiasi Chiunque nella nostra comunità parrocchiale Massarosa, informazione al numero 3333086722. Bozzano, Piano del Quercione, Pieve a Elici, Gualdo e Mon- Rosaria Barbato NON VORREI SBAGLIARE -1a parte- Parlare della donna nel contesto odierno è storia comune- Esperienze rileggo tutto il libretto, tutti i passaggi e con il libretto vado mente di serie b. La nostra umanità, è quella nata dalla di vita parrocchiale a Messa. Sudavo freddo ! Arri- Mamma, unica per ogni essere umano. vano i bambini e dico loro che MAMMA, CHI NON CE L’HA? Mi chiamo Marangoni Irene e Revocat non c’è e che loro mi Perché la mamma è sempre là accanto e per il figlio, anche abito a Massarosa. Circa 4 devono aiutare. Mi dicono che colui che l’ha persa dalla piccola infanzia. La mamma è anni fa aiutavo Suor Claudine non mi devo preoccupare, ci quell’amore gratuito, senza ombra. È quella carezza che fa a fare catechismo a Pieve a pensano loro e così la Messa stare sinceramente bene nonostante tutto. È quella fiducia Elici. Una sera Don Giorgio inizia. Tutto si svolge bene, trasparente che fa crescere fiducioso della e nella vita. È disse che a Massarosa sareb- nessuno sbaglio ! Miracolo ! quel perdono capace di amare senza ricordo del vicino o bero arrivati due seminaristi: Finita la Messa i ragazzi mi lontano passato oscuro del figlio. L’amore puro della mam- Francesco e Revocat e che dicono : ‘ Visto tutto bene ! Sei ma esplode, ne hanno l’esperienza i nipoti per i quali vorreb- aveva bisogno di qualcuno che brava !. Ho risposto sì, ma con be essere mamma una seconda volta. li aiutasse a conoscere le no- il vostro aiuto. Nella mia vita La mamma è unica, proprio unica. C’è poco da fare. L’espe- stre parrocchie e a dar loro non avrei mai pensato di fare rienza di un amore così grande, come quello della mamma, una mano nelle varie attività. anche questo. ispira la capacità di gratitudine verso la donna, perché la Io mi resi disponibile. Una Ma la cosa più bella deve an- mamma è una donna. domenica mattina mi reco in cora arrivare. Una domenica, Allora la gratitudine profonda per la propria mamma porte- canonica e Don Giorgio mi gli ‘amici dell’età libera’ ci rebbe a chiedersi: LA DONNA, CHI E’? indica Revocat come il semina- dicono che ci avrebbero offer- rista di riferimento. Tra noi, è to la colazione preparata da E’ la mamma. L’amore in persona. Portatrice della vita. nata subito un’intesa con il loro nella cucina della canoni- Creatura affettuosamente indescrivibile. Puro dono… cuore e un rispetto reciproco. ca. Cioccolata e brioches che La nostra, però, è quella generazione che si deve por- Revocat riceve il compito di bello ! E pensate, a fine Mes- re delle grosse domande di fronte alla donna! insegnare ai bambini l’arte del sa prima della colazione, ci E’ gratitudine, trattare la donna riferendosi all’amore infini- chierichetto e così Revocat hanno ringraziato per quello to, gratuito e intenso della propria mamma. Perché la mam- fece un libretto… di istruzioni. che stavamo facendo e hanno ma, la donna, se messa nelle condizioni, almeno, umana- Io non ci capivo nulla ! Lui, con regalato ai ragazzi il diploma mente degne, è sempre espressione di gratuità, e nessuno la sua pazienza mi ha insegna- in carta pergamena di chieri- potrebbe esaurire l’immensità del suo amore. Nessuno. to tutto. chetti ognuno con nome e E’ grande, la persona che si dà da fare per percepire Ogni domenica ho imparato cognome. E lo hanno dato nella donna, qualunque sia, quella portatrice della vita, la sempre qualcosa di nuovo. I anche a me e Revocat ! Il rega- vita in tutto il suo splendore. ragazzi erano e sono stupendi, lo più bello della mia vita ! E’ grande, la persona che non lascia sfuggire nessuna hanno imparato tutto e io Alla mia non più giovane età sfumatura dell’amore della propria mamma. E’ grande, co- sono cresciuta con loro. Poi il quale regalo è più bello di lui che è convinto che nulla e nessuno, ha il valore della caos totale ! Una domenica questo ? Ero una ‘bambina’ mamma, della donna. Se si chiedesse a ciascuno di descrive- Revocat non viene perché il con i bambini. Le meraviglie di re la sua, il mondo non basterebbe per contenerne i volumi. Vescovo Italo lo vuole a tutti i Gesù non finiscono mai. Proviamo anche ciascuno di noi, a pensare alle imperfezioni costi in Cattedrale a Lucca. Io Vi ringrazio di cuore e uniti della propria mamma, ognuno ne ha, ma queste imperfezio- mi trovo nel panico. E ora nella preghiera. ni non le hanno impedito di manifestarci tutto l’amore. cosa faccio ? Se sbaglio ? Se Continueremo nel prossimo numero a parlare della donna. non faccio le cose giuste ? 24-1-2018 Irene M. Le suore Claudine e Symphorosa Signore mio aiutami io non sono capace ! La domenica 5
Incontro Vita della Comunità Parrocchiale del College Valentina Giumelli contro Yalgo B. Abbiamo vinto 2 a 0. I ragazzi ( che giocano scalzi o con dei sandali di plastica) hanno festeggiato insieme ai compagni e compagne di scuola. Qui ,in particolare nei villaggi lontani da strade di comunicazione, hanno bisogno di tante cose. Di gabinetti, di abbigliamento e in particolare di pannelli solari. Almeno due o tre per villaggio. Presso la chiesetta dove c'è un catechista e pres- so la capanna del capo villaggio. Cosi la sera, con un po' luce, possono riunirsi senza consuma- re legna che qui è abbastanza scarsa. Comunque, al mio ritorno parleremo dei nuovi NOTIZIE DAL progetti per aiutare questa povera gente che non ha avuto la fortuna di nascere in un paese BURKINA FASO ricco ma che tanta buona volontà e ogni giorno combatte contro tante avversità ( naturali e so- ciali) per riuscire a sopravvivere e a nutrire i pro- pri figli con il minimo necessario. Ti allego alcu- Caro Michelangelo, ne foto. Ancora un grande abbraccio a tutti e Spero che queste notizie ti arrivino grazie ancora per il sostegno. Comunque sicura- mente à Pasqua sarò dei vostri. perché qui la rete è molto debole, e Enzo Del Bucchia oggi, che sono a Ouagadougou per le spese, qui, al Centro di Accoglienza Nostra Signora di Loreto, sembra che la connessione funzioni. Dopo la partenza di don Giorgio, la presenza del quale per me è stata molto importante, ho ri- preso a seguire i miei impegni che in questo mo- mento sono lo scavo e la costruzione di pozzi nei villaggi della Savana privi di acqua. Ne abbiamo già scavati 5 e uno è già costruito. Prima dell'ultimo dell'anno sono venuti a farmi visita i rappresentanti di alcuni villaggi per farmi gli auguri e per ringraziare i parrocchiani di Massarosa tutto quello che stiamo facendo per loro. Alcuni mi hanno portato in dono un pollo, altri dei pistacchi e addirittura un montone. La sera del trentuno abbiamo cotto tutto alla brace e circa ottanta persone ( donne uomini e bambini) hanno mangiato e bevuto ( il Dolo, la birra locale che fanno con il miglio) e poi a ritmo di tamburi e altri strumenti, abbiamo ballato fino a tardi. Il Comune di Yalgo e il Capo villaggio hanno or- ganizzato un torneo di calcio fra quindici squa- dre, a partire dal 20 gennaio fino al 24 febbraio prossimo. Non è a eliminatorie ma a punteggio. La partita di inaugurazione ha visto la squadra 6
Incontro Formazione OLTRE LA Più che gli appelli morali, di cui già co, ossia tradotto in passi tollerabili abbiamo sperimentato in passato, per la popolazione. E’ compito di rispetto a vari temi, l’inutilità, saran- tutte le forze sociali accrescere que- PAURA no efficaci l’azione politica (controllo sta tollerabilità e non la paura. Alla delle armi, corridoi umanitari, for- politica il messaggio del cristianesi- mazione per i rifugiati), la formazio- mo, offerto dai credenti, ricorda l’o- di Don Bruno Frediani ne alla lettura corretta dei media e biettivo che non deve perdere di vi- dei social network, il dialogo interre- sta nei passi che compie. Così, per ligioso, e soprattutto l’incontro con esempio, il diritto d’asilo non tollera Già nel 1991 i membri del “i volti e le storie” concrete dei rifu- alcun limite superiore. Al tempo Club di Roma avevano previ- giati. Un vescovo della Polonia ha stesso è una questione di intelligen- sto l’inizio della migrazione affermato che i polacchi non posso- za politica, in Europa, non lasciare globale e che essa avrebbe no accogliere nessun rifugiato pro- solo ai paesi costieri Italia e Grecia veniente dai territori arabi perché l’accoglienza dei rifugiati che cerca- raggiunto l’Europa, con bar- non hanno alcuna esperienza dei no protezione. coni carichi di profughi di- musulmani; indica, così, senza voler- Le comunità sono anche in grado di retti alle sponde del Mediter- lo, che forse solo l’esperienza con le accompagnare un gruppo di richie- raneo, e prevedevano che persone può eliminare le paure. E’ denti protezione nel cammino verso un fatto ormai affermato che la pau- l’integrazione. Papa Francesco ha questo fenomeno avrebbe ra di fronte ai rifugiati è notevol- invitato parrocchie e comunità reli- prodotto nei paesi di acco- mente minore quando qualcuno di giose ad accogliere e accompagnare glienza un “razzismo difensi- loro vive in loco, rispetto a quando rifugiati. Non tutte le parrocchie e vo” e favorito dittatori di de- non ve ne sono. L'incontro toglie la comunità religiose hanno risposto paura, e quando le comunità cristia- all’appello, anche a causa delle diffi- stra nelle elezioni. ne o i responsabili della società civile coltà procedurali e burocratiche. precedono con l’esempio, E’ preoccupante vedere come que- anche molti cittadini lo se- sta previsione del 1991 si sia realiz- guono. zata in alcune parti dell’Europa del Le comunità cristiane posso- 2018. In ogni paese europeo vi sono no fornire un contributo pre- leader politici che, basandosi sulle zioso per l’accoglienza dei paure delle persone, promuovono rifugiati. Il loro compito è una politica della paura e del rifiuto. quello di rafforzare il collega- Questa politica è per sua natura an- mento delle persone con il tieuropea e nazionalistica. fondamento divino originario Oggi il rischio per L’Europa è d’esse- mediante la predicazione, la re “unita da una cultura della pau- catechesi, le preghiere, le ra” dell’immigrazione, aggravata liturgie, facendo spazio alla dall’incertezza del futuro economi- fiducia primitiva come fidu- co. E’ un sentimento profonda, che cia in Dio. Chi ha accolto rifu- taglia trasversalmente molte cate- giati nella comunità è più tranquillo, gorie sociali. Le comunità cristiane possono inco- più pragmatico, più orientato alla L’appartenenza religiosa forte è si- raggiare la politica ad adottare una soluzione. Molte comunità hanno curamente un fattore di riduzione lungimiranza politica della fiducia e scoperto nuove potenzialità per l’im- delle paure e del razzismo difensivo, prendere le distanze da una politica pegno volontario e si aspettano per- si fa strada l’idea che sia necessario della paura. Questo significa concre- sino nuove opportunità dal loro arri- un nuovo “Piano Marshall” che non tamente spingere ad un armistizio vo. Così crescono fiducia e amore solo ricostituisca il tessuto sociale permanente, impegnarsi per la pa- solidale, che diventa essenziale e europeo, ma elimini e allenti le ten- ce, bloccare la produzione e il com- politico, offerto senza aspettarsi nul- sioni e prosciughi le fonti delle pau- mercio delle armi, chiedere la crea- la in cambio a tutte le persone re: una politica della fiducia, che zione di corridoi umanitari, promuo- (cattolico= universale). Infatti, se non alimenti la paura. Sono vistose vere la solidarietà europea, impe- esiste un Dio unico, ogni persona è le differenze tra Est ed Ovest e ri- gnarsi già ora per un piano Marshall uno di noi. guardano anche le comunità eccle- per i paesi attualmente in guerra, Naturalmente questo amore deve ma soprattutto per l’Africa . siali. essere reso operativo a livello politi- 7
Incontro Giovani Famiglia e Società ci da la voglia di non lasciarci condizionare dalla negativi- tà, basta una risata o forse solo un sorriso, basta una carezza o forse solo una piccola spinta sull'autobus un qualcosa di lieve che ci permette di aprire gli occhi a farci riconoscere qualcosa di carino, simpatico...forse anche bello e allora la vita sorride.. Basta fermarsi solo un momento .. e recuperare, fare si- lenzio e guardare, saper riconoscere quell'attimo di luce che ti può rovesciare l'umore che ti può illuminare la stra- da, la giornata.. la vita a quel punto la riconosci.. è li che ti aspetta per essere goduta... la felicità, è la consapevo- lezza di essere amata, anche quando la carezza non c'è, è il calore della famiglia, presente e serena per quanto è possibile, è la presenza di un amico, anche lontano , an- che solo su wap, è la speranza di un incontro, è la gioia F e l i c i tà per una vittoria.. o solo per aver partecipato ad una gara importante, è la gratitudine che ti pervade quando senti che hai tutte queste cose meravigliose e allora non hai più paura.. di vivere di Deanna Moriconi, Elisa, Laura e Dina dal web esercizio per la felicità Mi faceva piacere utilizzare in questo momento cosi pe- sante una parola bellissima, che solo a pronunciarla mi Scegliere la gentilezza, scegliere di non lamentarsi. fa stare bene, mi apre il cuore: FELICITA'. Scegliere di fare un complimento, scegliere di sorridere Sono una persona felice, non lo posso negare. Alcuni di- ad un passante. cono che è carattere, altri che è incoscienza... Scegliere di far spazio in treno e non spingere in autobus. Cerco di trovare sempre qualcosa che mi possa rendere Scegliere di raccogliere una carta da terra. felice, non grandi cose, sono soprattutto piccole cose Scegliere di non urlare. quelle che mi rendono tale. Scegliere di aspettare a rispondere, Mi piace cercare nella quotidianità una ragione, un se- scegliere di lasciar passare l'onda di rabbia. gno che mi aiuta a superare anche le giornate più nere. Scegliere di lasciar andare. Mi sono ritrovata a parlare di questo argomento con del- Scegliere di ascoltare qualcuno. le ragazze e sono rimasta cosi sorpresa di essere in sinto- Scegliere di parlare a qualcuno. nia con loro, che mi sono quasi spaventata... dalla felici- Scegliere di dire Grazie. tà!! ecco le nostre riflessioni…. Scegliere di chiedere scusa. Giornate piene di cose, giornate che iniziano bene, altre Scegliere non di scegliere la paura. che invece partono male , fin dal risveglio, poi dentro di Scegliere di far emergere la felicità. noi inizia un languore, una sensazione che ci da la spinta, "Una esperienza Bellissima" quelle mancanze che non ci rendono un paese Civile. Il problema di uno scalino non è solo di chi è in carrozzi- I fratelli Breschi quest'anno hanno messo a disposizione na, ma anche di una mamma con una carrozzina, un pas- la loro arte di maestri della cartapesta ed hanno realizza- seggino, di una persona , magari anziana che non cammi- to un'opera speciale: sono riusciti a interpretare le no- na bene. stre fragilità realizzando un carro di Carnevale che rap- presenta un enorme Pulcinella in carrozzina. Massimo ed Noi siamo quel pulcinella in carrozzina, con le nostre di- Alessandro hanno messo ha disposizione la popolarità sabilità, le nostre lentezze, i nostri bisogni speciali. Insie- della loro immagine, della loro storia di carristi, per una me a diverse associazioni del territorio, Uildm Versilia, causa importante: le barriere architettoniche e la batta- Unitalsi Viareggio, Aism, Gruppo per servire di Querceta glia quotidiana contro di esse. abbiamo sfilato con il sorriso e la voglia di dimostrare ancora di più la gioia di vivere, uguali agli altri, senza Una problematica che è affrontata da tutti , disabili e differenze tra chi cammina e chi è in sedia a rotelle non, tutti i giorni...come ci muoviamo ci scontriamo con con la stessa maschera lo stesso costume. scalini, parcheggi occupati .. passaggi stretti.. In Italia le leggi ci sono ma non sono applicate... le interpretazioni Il carnevale ci ha fatto diventare tutti uguali senza diffe- sono creative e quotidianamente ci troviamo di fronte a renze.. quelle che fanno paura e mettono a disagio... quelle che condannano chi è diverso.. quelle che nella 8
Incontro Giovani Famiglia e Società mente creano idee sbagliate. Mai avremmo pensato di poter partecipare al carnevale all'interno di una coreografia facendo movi- menti con le nostre capacità.. residue e non… cosi anche noi abbiamo fatto parte di una meraviglia: il Carnevale di Viareggio. Con le maschere accanto a noi che ci han- no coccolato, .. ci hanno protetto... ci hanno fatto ballare hanno cantato con noi quanto ci girano le ruote … ci hanno dato la forza per urlare i nostri diritti.. con loro noi siamo diventati più forti meravigliosa magia del Carnevale di Viareggio. Carnevale di Viareggio 2018 LA MAMMA “IL MIO ABBRACCIO” Vorrei parlare di quella mamma che ora è nonna e anche e motorio che abbiamo raggiunto. Per esempio bisnonna. Con i figli quasi anziani. Quella che ha tanta vita die- riuscire a suonare il campanello che teneva nel tro di se da raccontarla come una fiaba e pochi stanno ad letto sono stati necessari due anni. Ogni giorno ascoltarla. la facevo ridere, anche con delle sciocchezze, ma rideva volentieri, solo che rideva sottovoce, Quella che si illuminava la stanza con la candela e che ora, i nipoti, voglio- accennando appena il movimento delle labbra. no che lo faccia con lo smartphone. Quella che ha passato gli anni della Dopo qualche anno, siamo riusciti a farla ridere seconda guerra mondiale sperando di avere un futuro. Quella mamma lì, a bocca larga e a tutta voce. E’ stata una sod- che per il lavoro ha sempre faticato, sia per quello pagato poco che per disfazione enorme, se si considera che non ave- quello della famiglia. Non si sentiva mai male, diceva sempre di star bene. va la parola. E penso anche che non esiste al Bisogna andare avanti. Ha cresciuto almeno due generazioni. E’ talmente mondo qualcosa che possa tradurre quello che tanto il tempo che ha passato in casa che la consideri immortale. Non è una madre dice con gli occhi. Noi ci siamo sem- così. Quando un giorno arriva il conto delle fatiche e dei pensieri che ha pre capiti. E poi la abbracciavo e la abbracciavo sopportato ti accorgi che ora tocca a te. E’ successo così all’improvviso che perché sentivo il bisogno di farlo e lei contrac- stavo per picchiarmi per non averci pensato prima. Tornando a casa dall’o- cambiava tirando fuori il braccio che con fatica spedale, per prendergli delle cose che gli servivano, mi sono messo a urlare, muoveva appena, ma gli brillavano gli occhi. Lo in macchina, ma forte, talmente forte da farmi fischiare le orecchie. Dove- facevo, ora non lo faccio più, almeno fisicamen- vo sembrare un matto. Ho urlato e pregato che non fosse l’ultimo giorno. te, ma lo faccio col pensiero, tutti i giorni. Vorrei Volevo occuparmi di lei in qualunque modo. Quella stessa notte sono stato dire a quelle persone che hanno una mamma lì con lei e nel silenzio di quella stanza con le luci abbassate, ho proiettato così e che sono ancora in tempo per farlo, di sul muro bianco, le immagini della sua e della mia vita, insieme. Ho visto abbracciarla, di fargli sentire che quel calore che è stata la mamma, il mio primo amore. Quando ancora sporco di pla- trasmesso il primo giorno di vita è ancora lì e si centa mi ha appoggiato al petto facendomi sentire il suo odore e il suo ca- ritrasmette anche attraverso i vestiti. Un ab- lore. Poi tutte le cose belle e brutte che ti accompagnano fino alla vec- braccio che calcoli e sommi anche tutti quelli chiaia. Dopo ho visto anche un po’ di futuro, una volta tornati a casa. Una che gli avrebbero potuto dare negli anni passa- persona, che dipende totalmente da te, può sembrarti un peso enorme. Lo ti. Così facendo, per quelle sei o dodici gocce che è nella gestione delle cose, lo è nella fatica fisica, lo è nel tempo che non ha gli vengono date la mattina il giorno e la sera, il più orari ma, è un’enorme montagna di gratificazione, di soddisfazione, di medico, dopo qualche tempo vi dirà: Sta me- tenerezza, di amore, per quella che, chiamandola semplicemente mam- glio, possiamo ridurre la terapia. ma, davo per scontato. Ha assunto valore enorme ogni progresso psichico Guido M. 9
Incontro Vita e Cultura . 1995 sulla scultura lignea e dedicato appunto alle Nuo- ve acquisizioni per il Maestro del Crocifisso: il Crocifisso IL LEGNO E LA LUCE del Duomo di Pietrasanta, il Crocifisso della collegiata di Camaiore, quello di Cerreto Guidi e quello del Duomo di Massa; opere già riunite con altri Crocifissi e giudicati NELLA SANTA PASQUA di scuola pisana della seconda metà del XIV secolo. A questi la Russo aggiungeva quelli conservati a Vagli, 2018 Gallicano, Castiglione Garfagnana e nella chiesa di San Domenico a San Miniato. Pertanto il maestro del Croci- di Giovanna e Franco Benassi fisso amplia la propria “bottega “ in maniera notevole, e tuttavia si trattava esclusivamente di crocifissi, per di più tutti segnati da una grande omogeneità stilistica. “una grande potenza espressiva, una forte partecipa- zione emotiva dello scultore all’evento più drammatico della storia cristiana che evocano l’appassionata spiri- tualità delle Laudi medioevali”. Per ciò che riguarda le vicende del Crocifisso all’interno della pieve di San Leo- nardo, in un registro ottocentesco di deliberazioni con- servato nell’archivio parrocchiale, si racconta come es- so stette nel 1827, per tre anni nella chiesa di Santa Liberata, per essere poi, con una cerimonia solenne, riportato in Pieve dove fu “riposto nell’antico e solito tabernacolo nel quale era stato sin dal 1720 per ordine di monsignor Andrea Cattani, vescovo di San Miniato”. Sempre nello stesso resoconto – ma scalando negli anni le notizie diventano meno attendibili – si ricorda come, in precedenza, il Crocifisso si trovasse sulla parete sopra la porta maggiore dove era stato posto, quando all’al- Crocifisso ligneo nella Chiesa Collegiata di Camaiore tar maggiore, dove in origine si trovava, era stata collo- cata la croce donata da Cosimo I e tradizionalmente attribuita alla scuola del Giambologna. Le sculture lignee: La scultura del Crocifisso La scultura è attribuita al “Maestro del Crocifisso” e si trova nella collegiata di Camaiore. E’ in legno scuro e La scultura del Crocifisso nei secoli ha avuto monocromatico: drammatica è l'espressione del volto la sua rappresentazione. In Toscana trovia- reclinato a cui si aggiunge una cromia integralmente mo diverse indicazioni grazie allo studio di conservata su gran parte della superficie. Oltre alle diffuse colature di sangue, egli delinea la peluria sotto Giovanni Previtali che cerca di ricomporre, le braccia e attorno ai capezzoli, anch'essi dipinti. La attorno al Crocifisso , una serie di opere che particolarità di questo esemplare risiede poi in una for- possano condividerne la provenienza da una ma più affusolata del corpo. stessa bottega. La luce come luminara “Il maestro del crocifisso” spesso citato sui testi viene Nata come illuminazione delle finestre di case, per il legato alle due statue lignee di Maria e Giovanni dolen- passaggio dei cortei o processioni, la Luminara, seguen- ti in collezione privata, già pubblicate da Enzo Carli co- do le nuove fantasie scenografiche del tempo, andò me opere fiorentine di metà del trecento. Accostandole configurandosi, nel Settecento, come libera architettura però al già citato Crocifisso, Previtali proponeva di anti- luminosa applicata agli edifici, dei quali sempre meno cipare di qualche decennio l’attività della bottega da cui rispettava le reali strutture, inventando forme bizzarre erano uscite, collocava quelle opere in una zona moder- che trasformavano la città in uno scenario teatrale di namente periferica, come la Toscana occidentale, e ne effetto fantasmagorico. In alcuni edifici l’illuminazione parlava come di “un caso parallelo, per combinazione continuava comunque ad avere la funzione di sottoli- di caratteri di giottismo arcaico a Pisa, nell’opera del neare le strutture esistenti . La storia della Luminaria è Maestro di San Torpè , a Pistoia, del 1310”. Su quelle sempre stata strettamente connessa a quella della città tracce tornava alcuni anni dopo Severina Russo in un di Pisa. Abolita nel 1867, venne ripristinata settant’anni saggio ospitato sul catalogo della mostra lucchese del dopo in occasione della ripresa del Gioco del Ponte e sospesa durante la Seconda Guerra Mondiale. La Lumi- 10
Incontro Vita e Cultura naria venne nuovamente allestita per la festa di San Ranieri nel 1952, e la tradizione durò fino al 1966. Nel novembre di quell’ anno la violenza dell’ alluvione pro- vocò il crollo del ponte Solferino e di lunghi tratti del Lungarno. Si ebbe quindi una nuova interruzione della Luminaria, che venne infine ripresa nel giugno 1969 e che arriva fino ai giorni nostri La luminara della triennale di Gesù” Morto di Ca- maiore . Ogni tre anni, in occasione del Venerdì San- to, a Camaiore si svolge la tradizionale processione che si snoda per le vie del centro storico. All´imbrunire si accendono migliaia di luci, si alza il canto della Mater Dolorosa e un gruppo ligneo composto da quattro sta- tue viene portato in processione e si rinnova il rito di una celebrazione religiosa, che viene svolta fin dal ‘500 e che negli anni si è arricchita di nuovi significati e va- lori . insieme, progettano insieme e lavorano insieme. Ed il risultato è bello! RIDERE Parlando di risate non possiamo fare a meno di pensare ad un esperto in materia, il nostro amico Giampaolo, artigiano della risata e del buonumore. Lui è un ragazzo DI cresciutello, ha da poco compiuto 80 anni, ma è giovane dentro. Dalla Caritas al teatro, dal coretto alla tombola, a Bozzano Giampaolo è l’anima del gruppo, colui che crea occasioni di incontro e di CUORE sano divertimento. E’ dispo- nibile, sempre presente e pronto a darsi da fare quan- do c’è bisogno. Chissà quale sarà il suo segreto? Sicura- mente l’amore per gli altri e la voglia di farli stare bene. di Donatella Santucci e Antonella Rosignoli E poi il suo sorriso contagio- so, la sua ironia. Da 80 se- mina allegria e, come dice Qualcuno ha detto che non sapremo mai quanto bene papa Francesco, anche que- possa fare una risata. Di fatto ridere fa stare bene, alleg- sta è misericordia. Grazie gerisce l’anima, colora le giornate. E’ energia potente, fa Giampaolo!!! bene al corpo, all’anima e al cuore. I ragazzi della nostra comunità parrocchiale lo sanno e hanno usato la risata per uno scopo importante: hanno messo insieme le loro doti e il loro entusiasmo e in poco tempo ma con grande impegno e capacità organizzative non indifferenti, hanno messo su uno spettacolo divertentissimo, “La Corrida”, una cosa tutta da ridere ma con un progetto importante alle spalle. Perché ridere fa bene, si sa, ma può anche fare DEL bene! Infatti l’incasso l’anno scorso è andato alle popolazioni terremotate e quest’anno alla comunità papa Giovanni XXIII di Massarosa. Sono cose belle che devono essere sottolineate soprattutto perché i ragazzi dimostrano coi fatti che si può essere comunità: loro non guardano se sono di un paese o dell’altro, ma stanno Auguri a Giampaolo 11
Incontro Vita e Cultura Una tante mie colleghe che mi salutavano, ciamo così per quelli che guardavano, mezzaminerale ma non le vedevo,… ehi chi è che mi ma per quelli che erano lì è cominciato il chiama? Siamo noi qui nel giubbetto del lavoro più critico, fare tutto senza sba- mi ha parlato! ragazzo, siamo passate dal riciclo e ora facciamo un’altra vita…. Sono contenta per voi, ma ditemi com’è questo rici- gliare. Tuo figlio, ha fatto qualche sorso e poi,… dava le così dette “chiamate”, dentro il tenore, via con le luci, su il fon- clo?...cosa si deve fare?... Se come botti- dale, dentro il coro, a sinistra il soprano, Dialogo ravvicinato di un glia vieni messa nel giusto contenitore e insomma una baraonda organizzata. Ma certo tipo ti portano alle ditte che fanno questo urlava?...Beh doveva farsi sentire, di- “…ho sempre l’acqua alla gola…” lavoro, da bottiglia diventi fibra poi fila- ciamo che urlava ma piano. Ogni tanto to e infine tutto quello che può essere beveva un po’ d’acqua e poi faceva segni tessuto,…e noi siamo diventate un giub- con una lucina e gesti con le braccia, per Articolo di Guido Melillo betto… Capito?... Si ho capito. Allora me è stata un esperienza straordinaria. passaparola,… senz’altro. Poi visto che il Ma non mi hai ancora detto che opera …Insomma, mi son detto, vado a dare ragazzo stava ancora mangiando un era? Era un opera di Donizetti.. Pia de’ una pulita alla macchina del figliolo. panino, ho chiesto all’altra mia collega, Tolomei… Povera donna ne passa di tutti Non la posso vedere in quelle condizio- quella dello zaino, se aveva qualcosa da colori e poi finisce in tragedia…. Anche ni. All’esterno è accettabile, ma all’in- raccontarmi, e mi ha detto di essere sta- Dante, il sommo poeta, l’ha menzionata terno non sai dove mettere i piedi. Lui ta in giro per sentieri… Proprio il giorno nella Divina Commedia “ricordati di me la usa e basta, il resto non gli interessa. prima era andata da Montigiano a Fib- che son la Pia” e anni fa anche la Nanni- Ho aperto gli sportelli e ho cominciato a bialla e dalla sua posizione privilegiata, ni ne ha fatto una canzone…. E’ andato buttar fuori pacchetti di sigarette, scon- nella tasca laterale dello zaino, si godeva tutto bene, applausi e complimenti per trini di parcheggio, d’autostrada, sac- lo spettacolo della natura ma,… aveva tutti, mi sono veramente emozionata… chetti vari, bottiglie d’acqua mezze vuo- anche visto tante nostre colleghe, butta- Avevo ancora un po’ d’acqua dentro, ma te ecc. ecc. Di tutto di più. Sto per ri- te nei boschi, che si lamentavano perché invece si sono messi a stappare spuman- chiudere lo sportello lato guida quando erano lì ad inquinare invece di essere te per festeggiare e io sono rimasta in mi sento dire:.. Ehi ora basta, voglio portate al riciclaggio. Interessante, ma tasca a guardare i brindisi… Alla fine uscire di qui… E chi è che parla? Sono io come mai era ancora lì nello zaino del spente le luci e salutato tutti, siamo tor- qui nel portaoggetti dello sportello, sono ragazzo? Le bottiglie si possono usare nati alla macchina e tuo figlio appena una mezzaminerale, voglio andare al un volta sola! aperto lo sportello,… non ha finito di riciclo. Si ti vedo, quanto tempo è che bere, e mi ha piantata sdraiata in questo sei lì. Sarà quasi un mese e ci sono an- Certo, infatti, prima di andar via il ragaz- posto,...ci sono rimasta male…. Dopo che altre mie colleghe,… vogliamo anda- zo, ha messo quella mia collega nel con- qualche giorno aveva bisogno di bere re al riciclo. Beh ti posso accontentare, tenitore della plastica e ne ha presa una ma,… ha preso un’altra mezzaminerale e ma dimmi, da dove vieni?...Vengo da che era accanto a me sulla mensola…. l’ha messa lì fra il sedile e il freno a ma- un bel teatro…. E come hai fatto a tro- Senti, fino a ora, mi hai fatto un bel no,… almeno lei sta in piedi… Io che sono varti qui?...Ti racconto la mia storia:… racconto e direi anche istruttivo, ma qui ho sempre l’acqua alla gola… e poi Ero lì su una mensola del bar del teatro devi dirmi come hai fatto a finire nella apri chiudi, apri chiudi, con quel po’ di che aspettavo di essere utile a qualcuno macchina di mio figlio. …Fammi conti- acqua che c’è, è uno sciamblottio conti- e prima che mi prendesse tuo figlio ho nuare la storia e vedrai….. Abbiamo nuo,… mi è venuto il mal di mare…. Vo- avuto un incontro straordinario… Sotto detto che ero sulla mensola del bar del glio andare al riciclo. Sono venuto qui di me c’era un tavolino con delle sedie teatro, ad un certo punto ho sentito dire: proprio per fare pulizia, quindi ti accon- ed è arrivato un ragazzo con uno zaino e … Vorrei una mezzaminerale naturale. tento… Ascolta bene, lì sotto il sedile ci si è seduto, aveva una mia collega infila- Ho detto, tocca a me. …Si serva pure sono altre mie amiche e se apri la baulie- ta nella tasca laterale dello zaino e l’ho signore, e la mano del tu figliolo mi ha ra ce ne sono almeno altre tre o quattro. salutata, ma nono ho fatto in tempo a presa ha bevuto un po’ e mi ha messa Ognuna di noi ha dei segni o delle piega- dirle due parole che ho sentito un urlio di nella tasca della giacca. In questa posi- ture lungo la bottiglia, servono per com- zione ero al sicuro e allo stesso tempo pattare la plastica… Vedi, le nostre cugi- potevo vedere tutto quello che ne, bottiglie di vetro, hanno anche loro il succedeva…. Pensavo di andare riciclo, ma possono tornare bottiglie in teatro seduta in poltrona all’infinito, noi no,… noi dobbiamo esse- oppure in un palchetto, niente re trasformate, quindi è ancora più im- di tutto questo,… mi sono ritro- portante fare le cose per bene… Allora vata dietro le quinte al buio o prima versi l’acqua rimasta in qualche quasi con un via vai di perso- vaso di fiori e poi compatti ogni bottiglia naggi, chi vestiti tutti uguali chi e ci metti nel contenitore della plastica, invece con costumi unici molto mandandoci così al riciclo… Grazie e belli e ricchi di particolari, e poi tanti saluti… Ehi se ti capitasse di avere tutti truccati… Ad un certo pun- bisogno di un paio di guanti o di un ma- to, tutti zitti inizia l’opera. L’or- glione,.. può darsi che ci si rivede,.. ciao, chestra ha dato l’attacco ed è ciao. cominciato lo spettacolo… Di- 12
Letteratura Incontro Ho gioito L’ANGOLO DELLA dei tuoi discorsi eccitati del tuo sorriso esuberante UN INNO PER IL SCRITTURA dei tuoi ingenui capricci COMUNE DI MAS- che finiscono sempre SAROSA CREATIVA con un abbraccio. Ho letto nei tuoi occhi immagini di speranza La serata conclusiva della festa del Co- Rubrica di Luciana Mei, Manuelisa che terrò dentro di me mune di Massarosa è stata “aperta” Chelini e Francesca Tomei per i miei giorni per la prima volta con l’inno privi di coraggio “Massarosa la nostra Terra”. Le parole Mandate i vostri scritti per la pubbli- Piero Calvani scritte da Luciana Mei hanno voluto cazione. essere un’ “Ode” a tutte le frazioni del Uno spazio sarà anche riservato alla Comune decantandone la bellezza e le poesia dei ragazzi e ogni volta verrà LA POESIA DEI RAGAZZI eccellenze. Musicato dal maestro Giu- Classe terza di Piano del Quercione seppe Bertolani, in maniera suggestiva, inserita la poesia di un grande poeta. IL CARRO STELLARE come richiede un inno, è stato cantato dai due cori della frazione di Stiava, Datemi un pezzo di cartone, promotrice della festa, accompagnati vi costruirò un aquilone! da 17 elementi del corpo musicale Giu- Datemi penne e pennarelli, seppe Pacini di Quiesa e diretti dallo farò per voi i ritratti più belli! stesso maestro Bertolani. Un connubio Datemi un pezzo di ferro scartato, di arti per decantare e valorizzare il e lo trasformo in pupazzo animato! territorio. Ma se mi date la cartapesta, vi stupisco in un giorno di festa, LA POESIA DEI GRANDI POETI faccio un carro super stellare ed in piazza lo porto a sfilare. gioielli incastonati SAN MARTINO paesi belli e fulgidi La nebbia agli irti colli fra boschi olivi e prati IL PALLONE piovigginando sale, Massarosa e sotto il maestrale Filastrocca di un pallone Massarosa urla e biancheggia il mar; che vola in alto come un aquilone, orgoglio e vanto che atterra piano su un campo verde, è la nostra terra. ma per le vie del borgo dove si vince oppure si perde. dal ribollir de' tini Giocati tutto, sempre col cuore Ricchezza le tue chiese va l'aspro odor de i vini anche se a volte senti dolore. fastosi i campanili Vai fino in fondo alla partita, fonti di ispirazione l'anime a rallegrar. come nel gioco, così nella vita! per opere sublimi. Rintocchi di campane Gira su' ceppi accesi INNO A MASSAROSA un’ ideale abbraccio lo spiedo scoppiettando: “MASSAROSA LA NOSTRA TERRA” d’antica appartenenza sta il cacciator fischiando alla bandiera e al suol. sull'uscio a rimirar Feconda e’ la pianura paesi assai ridenti Paesi antichi e prodighi tra le rossastre nubi vita sana e serena ricchi di tanta storia stormi d'uccelli neri, per tutte le tue genti. colline dolci e morbide com'esuli pensieri, Giace il tuo lago placido fierezza la memoria. fruscio di cannelle Nella natura fertile nel vespero migrar. evoca al mondo intero gioielli incastonati Giosuè Carducci paesi belli e fulgidi le musiche piu’ belle. fra boschi olivi e prati. UN GIORNO CON MASCIA Paesi antichi e prodighi ricchi di tanta storia Massarosa Massarosa Oggi orgoglio e vanto è la nostra terra colline dolci e morbide ho diviso con te fierezza la memoria. le tue gioie da bambina Luciana Mei Nella natura fertile 13
Incontro Storia Racconti e Tradizioni nel XI secolo diverrà di S. Andrea e dal 1500 la parroc- chiale di Massarosa. Questo “loco” aveva una chiesa sul colle dedicata a S. Jacopo che serviva sia Massarosa che Bozzano come Loglia ed era in diocesi di Pisa. Con la donazione dei Re d’Italia Ugo e Lotario del 932 della Massa di Grauso ai canonici del Duomo di Luc- ca, l’unità si rompe. Oltre alla Massa Grausi viene nomi- nato, per la prima volta il paese di Bulisano (Bozzano) dove 2 manentes (contadini) sono soggetti alla Massa che, a causa dei feudatari (i Canonici di Lucca) passa dal- la diocesi di Pisa a quella di Lucca. In questo momento quindi appartengono a Bozzano il Colletto col Porto (Campo Sportivo), la località Gerbaiola (Cimitero di Mas- sarosa) il Pantaneto e Portovecchio, mentre sono Mas- sarosa le località di In Via (Crocicchio) e Colle in Bozzano. Il 26 Marzo 1121 i Canonici comprano le marine dal Bicchio (Scepe Arsa) alla fossa delle Selici (Burlamacca) da Bosone di Corvaia ed il 3 gennaio 1124 tutto il territorio da “un porto all’altro”, cioè dal Colletto fino ad Ulettori (Potere Beatrice) da Siffrido di Ubaldo, Storia nei secoli nobile di Bozzano, per la grossa cifra di 200 soldi. d’oro. Il 2 novembre 1126 si riuniscono nel cimitero di Quiesa i dei confini capi famiglia di Quiesa, Bozzano e Yoia (Loglia ma per un errore scritto Toia) per stabilire le divisioni dei paduli e delle marine. tra Massarosa e Bozzano Come si vede l’antico vico di Nobule è divenuto tre paesi distinti e tre comuni: Bozzano con la chiesa di S, Prospero, Yoia con il castello e la chiesa (minuscola) di di Virgilio del Bucchia Santa Lucia (entrambe in diocesi di Pisa) e Massarosa con la Chiesa di S. Jacopo (in diocesi di Lucca). In questa ultima chiesa il 9 maggio 1183 si riuniscono tutti gli uo- Quando, intorno al 170 avanti Cristo, i roma- mini del comune diretti dai cinque Boni Homines che ni conquistarono la zona da Pisa a Luni costi- presiedevano. La riunione ea molto importante in quan- tuirono alcuni Vici tra i Pagi di Papiriana to si stabilivano le tasse da pagare, famiglia per famiglia ed inoltre le albergarie che sarebbero state riscosse dai (Massaciuccoli) e Genestrule (Pieve a Elici – canonici per i diritti feudali secondo le fattorie e quindi i Goro) ed esattamente di Caprile, l’attuale terreni. Al diacono Villano da Crucicchia erano soggetti Quiesa e Novule o Nobule che comprendeva Domenico da Via, Marrone ed i suoi familiari ed Ilde- parte di Bozzano a nord di via del Porto, brandino di Poggio con i suoi familiari. Al presbitero Matteo erano soggetti Baccio con i suoi familiari di Boz- Massarosa a sud del rio che all’epoca passa- zano, gli uomini di Colle, Bonfilio, Bianco, Brunicardo e va per l’attuale via Fonda ed il paese di Gualanduccio tutti abitanti in Colle. Quando il canonico Loglia. Villano da Crucicchia costruì la casa che ancora esiste la località iniziò a prendere il suo nome. Il paese di Nobule è citato in alcuni documenti Come possiamo vedere non pochi abitanti di Boz- Longobardi tra il 755 ed il 768 e ci mostra come fosse zano dovevano intervenire alle riunioni del comune di sotto due diversi proprietari: la parte nord riunita in una Massarosa e questo era estremamente scomodo e c con massa era di Galdoino di Filimari, notaio, mentre la parte l’accordo del 1201 sono tuttora in vigore, mentre, ad sud e la collina del nobile Tassilo o Tassilone fondatore esempio i confini tra Bozzano e Quiesa hanno subito di- del monastero di Santa Maria in Via (attuale mercato del verse variazioni soprattutto nel XV secolo. Ma questa è Carmine a Lucca in via Nova). Nel 767 Galdoino fonda una storia che racconteremo in un altro tempo. la chiesa del Volto Santo (Domini et Salvatoris) che poi 14
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