La Chiesa al tempo del cor on avir us - Eccoci - Comunità Pastorale Santa Teresa ...
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Eccoci Periodico della Comunità Pastorale Santa Teresa Benedetta della Croce Santa Margherita – Cadrezzate Diocesi di Milano S. Martino Vescoso – Ispra Zona pastorale II Decanato di Sesto Calende Ss. Cosma e Damiano – Osmate la Chiesa al tempo del coronavirus anno viii • numero 1 • marzo 2020
2 Eccoci • Marzo 2020 sommario ECCOCI Anno VIII - Numero 1 – Marzo 2020 comunità pastorale santa teresa Benedetta della croce p.zza san martino 162 - 21027 ispra (va) Iscrizione al Tribunale di Varese - Reg. Stampa 12 Num. R.G. 1270/2011 del 02/08/2011 Sommario direttore responsabile: don Maurizio Villa redazione: LA PAROLA DEL PARROCO Don Maurizio Villa, don Gabriele Ferrario, La Chiesa al tempo del Coronavirus (don Maurizio) ................pag.3 Carlo Maria Brambilla, Mario Chiesa, Catarina Dos Santos, Annibale Ghisolfi, VITA DELLA COMUNITÀ Roberto Magistri, Anna Visin, Filiberto Zago. Dal Consiglio pastorale (don Maurizio)...............................................pag.4 I presepi della Comunità Pastorale ................................................pag.5 Hanno collaborato a questo numero: I gruppi famigliari parrocchiali (don Maurizio) ............................pag.8 Don Domenico Scibetta, Roberto Crespi, Martina Mariotto, Lucia Peroni, Ludovico Pileci, DAI NOSTRI ORATORI Rosalda e Pierangela Gli adolescenti a Venezia (Ludovico Pileci)............................... pag.9 si ringraziano tutte le persone che Festa di don Bosco (Lucia Peroni) ................................................ pag.10 hanno fornito foto per il periodico. La valenza educativa dello sport nell’ambito delle realtà educative (don Gabriele) ....................................... pag.12 contatti: Incontro con i bambini di Parrocchia di Ispra Quarta elementare (don Gabriele) ................................................ pag.13 telefono 0332 780118 Servirti con gioia all’altare (Mario Chiesa)............................ pag.14 Parrocchia di Cadrezzate/Osmate telefono 0331 953153 INSERTO Web: www.cpsantateresa.it I “Liber Cronicon” Facebook: CpTeresa Benedetta Della Croce APPROFONDIMETI Twitter: YouTube: Flickr: L’ideale dell’unità (don Maurizio) ................................................... pag.15 Esortazione apostolica postsinodale (Anna Visin) .......... pag.16 e-mail: Chiara Lubich (Rosalda e Pierangela)................................................ pag.18 don.mau74@gmail.com (don Maurizio) dongferrario@gmail.com (don Gabriele) RUBRICHE mariogesa@inwind.it (diacono Mario) Solo per vederti felice (Anna Visin) .......................................... pag.20 rocrespi@tin.it (diacono Roberto) Non è una storia sporca ................................................................ pag.21 segreteria@parrocchia-ispra.it (segreteria) Preghiera è metterci nelle mani di Dio (Don Domenico Scibetta) ............................................ pag.22 impaginazione: Sonia Roda QUARTA DI COPERTINA stampa: Pressup La preghiera della comunità (Roberto Crespi) ................... pag.24 tiratura: 250 copie Legge 675/1996: Nel rispetto di quanto stabilito dalla legge sulla “privacy”, comunichiamo che l’elenco dei richiedenti è gestito da questo periodico di cui è proprietaria la Comunità Pastorale Santa Teresa Benedetta della Croce e che tali dati non sono oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. In qualsiasi momento si potranno richiedere modifiche, aggiornamenti, integrazioni o cancellazioni di dati rivolgendosi alla Segreteria della Parrocchia di Ispra.
la parola del parroco Eccoci • Marzo 2020 3 la Chiesa al tempo del Coronavirus I n queste settimane stia- menti della prima Comu- mo preparando il nostro nione e della Cresima. giornale parrocchiale. Le nostre chiese – come Sono settimane in cui le no- tutte le chiese della Dioce- stre comunità cristiane sono si – rimangono aperte per private dalla celebrazione la preghiera personale, ed pubblica dell’Eucaristia, è bello vedere le persone ormai dal 23 di febbraio. A entrare, fermarsi a pregare, tutt’oggi non sappiamo an- magari accendere una can- cora quando questa emer- dela riconoscendo una Pre- genza finirà. senza che non viene meno. Questi giorni, che sono stati Forse, quando tutto sarà paragonati ad un lungo ve- passato, potremo custodire nerdì di quaresima aliturgi- in noi come frutto di questa co (senza la messa), inter- situazione “surreale” il de- pella i cristiani, soprattutto siderio di Dio, il desiderio sull’importanza dell’Eucaristia, sul senso e sul di un incontro più personale con Lui, la consa- modo di partecipazione domenicale alla santa pevolezza di quanto Gesù e, perché no, anche la messa, sul valore della vita comunitaria fatta Chiesa (con la “C” maiuscola) ci siano necessari di incontri (qualche volta impegnativi), ma che per il nostro cammino di fede. comunque permettono una relazione personale, Perché è quando qualcosa di importante viene a che in questi giorni non viviamo più. mancare che ne percepiamo tutta la ricchezza e il È vero che non ci sono alternative alla valore. celebrazione della S. messa, ma proprio perché Non ci scoraggiamo, ma facciamo tesoro anche non possiamo trovarci insieme a celebrare, la di questa situazione. Il nostro Vescovo ce lo ri- “situazione” quasi ci costringe a valorizzare i corda: “La situazione è occasione”. E noi sap- tanti altri modi che abbiamo per rimanere uni- piamo che Dio sa scrivere anche sulle righe stor- ti, dentro la prospettiva della “comunione dei te. Impariamo a leggere la sua Presenza anche in santi” che qualche volta esce un po’ dai nostri pensieri: la preghiera reciproca, la “comunione” questo tempo di “assenza”: non siamo soli, Lui spirituale”, le varie forme di devozione che pos- è sempre con noi. siamo vivere anche personalmente (il rosario, la Siamo certi che dopo questo tempo di reale de- via crucis), soprattutto la preghiera in famiglia. serto, in cui anche la nostra fede è messa alla Il nostro Vescovo, inoltre, ci invita a “inventare” prova, ci sarà la gioia della risurrezione e del occasioni di prossimità con tutti i fedeli. Ci stia- ritrovarci di nuovo insieme nel luogo della no- mo provando anche noi, valorizzando i cosid- stra piena comunione: la celebrazione dell’Eu- detti “social-media” per trasmettere la S. Mes- caristia. sa, per inviare qualche messaggio, per proporre Per questo, fin da ora, vi auguro insieme a don qualche testo di riflessione, anche per mantenere Gabriele, Suor Hellen e suor Antonella, il dia- un rapporto con i ragazzi del catechismo che si cono Mario e Debora, unitamente al Consiglio stanno preparando alla celebrazione dei sacra- Pastorale, BUONA PASQUA!
4 Eccoci • Marzo 2020 vita della comunità Dal Consiglio pastorale A cura Don Maurizio mo chiamati a collaborare intorno a un pro- getto comune, e il progetto comune deve N ispirarsi alle indicazioni pastorali del no- el mese di febbraio il nostro Consiglio stro Vescovo. Scrive Mons. Mario Delpini Pastorale ha vissuto una duplice con- parafrasando un brano della Prima Lettera vocazione: un incontro con l’Arcive- ai Corinti di San Paolo: “Il riferimento alle scovo, insieme a tutti i Consigli della Zona di linee diocesane può essere un correttivo al Varese, e una sessione in cui le sono state ripre- personalismo di scelte arbitrarie che ag- se le provocazioni dell’Arcivescovo. giungono al fondamento la precarietà della L’Arcivescovo ha ricordato a tutti i consiglie- paglia e la rigidità del ferro. La precarietà ri La partecipazione appassionata all’opera di della paglia significa l’iniziativa che grati- Dio: è il titolo del documento che è stato conse- fica una persona o un gruppo, ma che dura gnato a tutti i consiglieri. quanto la persona o il gruppo; la rigidità Mons. Mario Delpini ci ha ricordato anzitutto del ferro è l’impostazione fondata sulla il suo “ministero” nella Chiesa ambrosiana, che presunzione di essere migliori, che non è è quello di guida della diocesi in un cammino disponibile alle correzioni, alle evoluzioni, unitario e fatto in maniera “sinodale” (che vuol all’interpretazione serena delle scelte op- portune”. dire che bisogna camminare insieme. L’Arcivescovo ha poi ricordato il compito dei Nella ripresa di queste indicazioni, si è sottoli- consiglieri, ma anche di tutti i laici cristiani con neato, per un cammino unitario e sinodale, an- due espressioni sintetiche: che l’importanza del decanato, come luogo in cui le indicazioni dell’Arcivescovo vengono de- 1. I laici nella Chiesa sono “Niente meno che clinate all’interno dei cammini delle comunità collaboratori di Dio!”. Nello stesso tempo cristiane, e luogo in cui alcune scelte vengono sono “Soltanto collaboratori di Dio”. condivise, in un atteggiamento di aiuto recipro- Che vuol dire che tutti siamo chiamati a far co che esprime la comunione del popolo di Dio. crescere la Chiesa mettendo a disposizione Si è poi data una prima valutazione dei grup- i nostri talenti, le nostre riflessioni, il no- pi di Ascolto della Parola di Dio, sottolineando stro tempo, ma nello stesso tempo nessuno come davvero possono essere strumenti utili a deve sentirsi “padrone” di un “pezzetto” conoscere meglio la Parola di Dio, a confrontar- di Chiesa, soprattutto una volta che gli si ci con essa fino a condividere le suggestioni che è affidata una responsabilità. Due atteggia- la Parola suscita nel cuore di ciascuno. menti che corrispondono a due tentazioni: Si è accennato anche alla possibilità di pensare, quella di tirarci indietro dall’offrire il no- per i prossimi anni, una Missione popolare. Su stro contributo e la nostra collaborazione, questo si ritornerà anche nelle prossime sessioni e quella dell’occupare degli spazi come se del Consiglio. fossero propri e, quindi, impedendo ad altri In ogni caso, la sensazione raccolta è stata quel- di inserirsi in un cammino che deve essere la di una partecipazione attenta e personale, se- comunitario. gno di una Comunità che vuole crescere e cre- 2. Nella chiesa “molti sono i collaboratori, ma scere insieme. unica è l’impresa”. Vuol dire che tutti sia- Ci auguriamo tutti di camminare insieme.
vita della comunità Eccoci • Marzo 2020 5 I presepi della Comunità pastorale I Il presepio in chiesa a Ispra n occasione del Natale sono stati molti i pre- sepi allestiti nelle case, nelle nostre tre chie- se, nella Casa Don Guanella di Barza, pres- Martina Mariotto so il lavatoio di Osmate. Ciascuno di questi ha voluto esprimere una idea, una sensibilità di chi Anche questo Natale, noi ragazzi, insieme al lo ha realizzato, un amore per la tradizione del prezioso aiuto dei confratelli, abbiamo colla- Natale, ma soprattutto un amore per quel Piccolo borato nella preparazione del presepe in chie- Bambino che del presepe è il protagonista. sa. Quest’anno abbiamo scelto di ambientarlo in un deserto, non solo perché la Terrasanta, e Raccogliamo le riflessioni su due presepi, per- dunque i luoghi in cui è nato e vissuto Gesù, ché vanno al di là della semplice rappresenta- sono circondati da paesaggi per natura aridi e zione del Natale, e diventano una provocazione desertici, ma anche per il fatto che questo tipo a pensare alla nostra fede e al cammino della di ambiente ha un significato ben preciso: il nostra vita cristiana. deserto è per metafora luogo di passaggio, di
6 Eccoci • Marzo 2020 vita della comunità prove, di sfide. La storia degli ebrei è segnata da tre tappe fondamentali: la fuga dall’Egitto, presepe tematico, tradizionale il viaggio nel Sinai e l’arrivo, infine, alla terra promessa. È chiaro che senza la fatica e la sof- in movimento di Cadrezzate ferenza provate nel deserto il popolo ebraico Carlo Maria Brambilla non sarebbe arrivato alla sua destinazio- ne: lo sforzo sembra quasi un passaggio obbligato, da cui non si può prescindere. Nessuno ha mai contestato il fatto che per raggiungere una meta prefissata si debba far fatica, ma capita spesso di di- menticarcene. Dobbiamo immaginare la fede, allo stesso modo di ogni aspet- to della vita, come un percorso che ci prepara ai suoi ostacoli, alle sue sfide e che talvolta ci suscita incomprensio- ni, e non solo come un dono ricevuto. Fare degli errori, d’altronde, è uno de- gli aspetti che fanno apprezzare meglio il raggiungimento dell’obiettivo e la gioia di un guadagno si assapora di più sapendo che esso è stato conquistato faticosamente e nella sua totalità. Non a caso, c’è chi ha paragonato la fuga ebraica nel deserto al Purgatorio dante- sco, regno dell’espiazione, della prova per antonomasia. La fede, proprio per- ché tale, è ancor più faticosa di qual- siasi altra esperienza umana: si basa, come dice la parola stessa, sulla fiducia - grande valore, impegnativo da costru- ire e mantenere - di un entità che non è tangibile e ciò ci destabilizza conti- nuamente. La fede religiosa non è né una moda passeggera, né un’abitudine da seguire passivamente, ma è, per chi ha la fortuna di averla, un valore da sposare e Il presepe viene allestito nella sala sotto la Chiesa di coltivare ogni giorno, proprio come lo è una S. Margherita dal “gruppo amici del presepe”, ormai da una quindicina d’anni. E’ iniziato come presepe relazione con delle persone a noi care. tradizionale con le vecchie statue in gesso della Ci è sembrato dunque coerente, nella scelta del Parrocchia, col passare degli anni si è cominciato presepe, scegliere un tema che presentasse e ad animarlo con l’acquisto di una nuova natività e con l’allestimento artigianale di altri personaggi in spiegasse al meglio quest’idea di fede e di sfor- movimento. zo personale, che è propria di ognuno di noi. Dal 2012 la natività è stata posta al centro del I ragazzi, Martina, Alberto, Federico, Marti- proscenio in una struttura ad archi così da vedere na e Federica, ringraziano in particolar modo il presepe attraverso la stessa. Da diversi anni i confratelli e don Maurizio, che quest’anno ad ogni Natale è stato dato un tema al presepio e hanno contribuito anche economicamente per negli ultimi è stato sovrapposto un commento l’acquisto dei materiali e delle nuove statuine. sonoro. Quest’anno nel 10° anniversario della
vita della comunità Eccoci • Marzo 2020 7 costituzione della Comunità Pastorale si è voluto evidenziare un messaggio “d’amore e di unità”, con presepe di Casa don guanella la rappresentazione dell’amore in una famiglia e con La Natività e due (calzolaio e mastro pipaio) l’immagine del buon samaritano che rappresenta l’amore verso il prossimo. La scena finale della delle sette scene che riproducono i vecchi me- rappresentazione ha scoperto la facciata delle tre stieri e che formano parte del Presepe allestito Chiese della nostra Comunità Pastorale (S. Martino, nelle vecchie cantine della Casa Don Guanella S. Margherita, S. Cosma e Damiano) riunite sotto di Barza un unico campanile, per rappresentare il cammino unitario della Chiesa dalla Nascita di Gesù ai nostri giorni con l’invito di lasciarsi coinvolgere nella vita della comunità. Il gruppo amici del presepe di Cadrezzate attualmente è costituito da tre persone, alcuni anni fa Enrico ci ha prematuramente lasciato ed anche il suo ricordo ci sprona a proseguire. Un ringraziamento va dato a chi ci dà una mano per alcuni interventi tecnici, per confezionare i vestiti, per l’assistenza nei giorni di apertura, e un grosso grazie a tutti coloro (numerosi) che sono venuti a visitarci e a condividere la nostra opera, ricercando nel presepio “uno stupore per l’anima”, come da un intervento di Padre Giuseppe Gallucci: “Lo stupore è la ricerca di Dio compiuta lungo tutto un cammino di fede, dono che stupisce e cambia il cuore e la vita.”
8 Eccoci • Marzo 2020 vita della comunità I gruppi famigliari parrocchiali Don Maurizio Terzo tempo: la fraternità Partecipare ai Gruppi famigliari è sempre fare an- N che una esperienza di fraternità. In questa occa- el numero scorso di Eccoci, il Diacono sione la fraternità si è espressa nel pranzo, a cui si Mario ci ha illustrato il cammino del sono aggregate tante altre famiglie della comuni- Gruppo di spiritualità famigliare che è tà. Pranzo fraterno anche perché, dopo un primo presente nella nostra Comunità. piatto preparato per tutti (grazie a chi l’ha pre- parato!), si è condiviso ciò che ciascuna famiglia Consapevoli dell’importanza dei Gruppi di spi- aveva preparato: oltre al valore della condivisio- ritualità famigliare, abbiamo voluto caratterizza- ne, abbiamo sperimentato anche la ricchezza e la re la domenica della Festa della Santa Famiglia bontà di tanti, ma davvero tanti, manicaretti pre- (l’ultima domenica di gennaio), come occasione parati con cura e, certamente, anche con amore. per sperimentare concretamente le dinamiche un Gruppo di Spiritualità Famigliare, suddividendo- Tempo supplementare: la in tre tempi più un tempo supplementare. il coinvolgimento dei figli Primo tempo: l’ascolto Nel pomeriggio di questa domenica speciale, le famiglie hanno condiviso con i figli un tempo per La riunione del Gruppo famigliare inizia sempre giocare, perché anche il giocare fa bene. Fa bene dall’ascolto o di un brano della Parola di Dio, o il gioco in sé: il divertimento che abbiamo visto di una riflessione che possa stimolare la riflessio- nel volto dei genitori ci dice che il gioco, quando ne e il confronto tra le coppie di sposi. In que- è fatto bene, non ha età; fa bene il giocare con i sta occasione don Maurizio ha ribadito il senso figli, perché si stabiliscono delle dinamiche che rinsaldano le relazioni e approfondiscono la fidu- e lo scopo dei Gruppi famigliari, riprendendo e cia reciproca. Giocare con i propri figli non è mai commentando un paragrafo del Direttorio di Pa- tempo perso, e fa bene anche agli adulti! storale Famigliare: “Sono un luogo di crescita nella fede e nella spiritualità propria dello stato Conclusione coniugale; momento di apertura alla vita parroc- chiale e comunitaria; stimolo al servizio pastorale Ci piacerebbe incentivare l’esperienza dei Gruppi nella Chiesa e all’impegno nella società civile” famigliari, consapevoli che possono far bene alla (n. 126). crescita delle coppie e all’armonia delle famiglie. Ci piacerebbe differenziare i gruppi famigliari, Secondo tempo: la preghiera anche per fasce d’età, e in particolare ci piacereb- be costituire un Gruppo di famiglie giovani. Nelle riunioni del gruppo famigliare non manca mai la preghiera. Questa volta si è voluto valoriz- Chi fosse interessato a ritrovarsi con altre coppie zare la santa messa, per ricordare a tutta la Comu- di sposi per condividere un cammino di crescita nità che la Chiesa stessa è “famiglia di famiglie”, nella fede, e anche per condividere momenti di e così la santa messa ha visto la partecipazione fraternità, può rivolgersi ai sacerdoti della Comu- nità parrocchiale, al diacono Mario Chiesa, o a diretta degli sposi non solo nel proclamare la Pa- qualche coppia che già vive questa esperienza: rola di Dio, ma anche per preparare la mensa eu- certamente qualcuna la conosciamo. caristica, allo stesso modo con cui in ogni casa si prepara la mensa per il pranzo. Vi aspettiamo!
Dai nostri oratori Eccoci • Marzo 2020 9 Gli adolescenti a Venezia Ludovico Pileci un’armonia perfetta generando capolavori spiritua- li, preghiere dipinte, quali la Cappella degli Scrove- gni, o la Basilica di San Marco. U La relazione con il Signore è stata ciò che ha per- na gita, una vacanza o un pellegrinaggio? messo la comunione fraterna tra noi. Una relazione Forse un po’ tutte e tre. La tre giorni a Me- è solida se è fondata nel Signore, e dunque lo stare stre-Padova-Venezia con gli adolescenti è con Lui, anche solo qualche minuto nella preghie- stata un’esperienza di comunione e vita fraterna, ra, ha favorito una maggiore coesione tra di noi. Ci condivisione e amicizia. Un momento veramente, e lasciavamo così accompagnare ogni giorno dalla finalmente, comunitario che ha visto la partecipa- testimonianza di un santo vissuto in quelle terre. È zione di molti ragazzi di tutta la comunità. bello e incoraggiante vedere come queste figure di Le visite sono state molte, come molte le attività santità siano sempre attuali e suscitino un forte mes- svolte. Un cammino immerso nell’arte, nella spiri- saggio di conversione e un desiderio di imitazione tualità e, naturalmente, nello svago che ci ha per- anche nei giovani d’oggi. messo di crescere e maturare un po’ nell’unione e nella comunione fraterna. Infine le attività di svago e di gioco insieme han- no portato a una unione comunitaria e di intesa più È sempre bello e fa mettere continuamente in gioco forte: essendo quasi tutti giochi di squadra era bel- il vivere esperienze di questo genere, dove i ragazzi lo vederli collaborare tutti insieme per arrivare alla si ritrovano insieme e si giocano nello stare con gli vittoria. altri. È in queste esperienze che si scoprono le qua- lità e le virtù dell’altro, che magari non si erano no- Senz’altro è stata una esperienza positiva, di unione tate prima, si conoscono sempre meglio le persone, e fraternità, e ciò lo si è percepito dai ragazzi stessi, anche gli educatori e si rendono sempre più solide le che si sono dimostrati capaci di apertura e di ascol- amicizie, certo, se però si è capaci di giocarsi fino in to, dimostrando una buona maturità e anche un desi- fondo, aprendosi all’altro. Queste sono esperienze derio di andare sempre più in profondità nelle cose. che si fanno da ragazzi e non si dimenticano più, se- Penso che questa sarà un’esperienza che porteranno gnano la propria vita come momenti felici e danno sempre nel cuore, come la conservo io, e che sicu- alla memoria un dolce ricordo. È bello poter parte- ramente lascerà un ricordo sempre vivo, gioioso e cipare da educatore in quanto si ha la possibilità di gratuito nella loro vita. stare nel quotidiano con i ragazzi, non solo in quell’ora all’incontro di catechismo, rendendosi disponibili a scambiare due parole, a ridere e scherzare, e anche però a dare delle piccole regole per stare bene tutti insieme, insomma, a essere edu- catori nel quotidiano, educando in primis con la testimonianza della propria vita. Evidentemente un’esperienza del genere risulta bella e memorabile anche grazie alla bellezza dell’am- biente e del luogo: infatti l’arte è stata quell’elemento che ha accom- pagnato tutto il nostro cammino, anche spirituale, soprattutto quan- do arte e spiritualità si univano in
10 Eccoci • Marzo 2020 Dai nostri oratori Festa di don Bosco Lucia Peroni L ’oratorio è una passione. Così esordisce Don Massimiliano Sabbadini durante la messa di lunedì 3 febbraio, celebrata per continuare la festa per il patrono di tutti gli oratori e in particolare dell’Oratorio di Ispra. L’oratorio è una passione e le passioni sono quelle cose che ci muovono, ci fanno alzare dal divano e staccare dalle nostre consuetudini, per mostrarci che c’è sempre qualcosa di nuovo. Ed è così perché, prima di essere una struttura, l’oratorio è una comunità. Di questo ne avevamo avuto un assaggio in tante occasioni di festa presentatesi nei giorni prece- denti, non ultima la festa di domenica 2 febbraio a Ispra, nata dalla passione congiunta di adolescen- ti, giovani, bambini e adulti. Ma innanzitutto la comunità dell’oratorio deve nascere dall’incontro vivo con il Signore Vivo, il Fuoco acceso pres- so l’altare che deve alimentare tutte le cose che facciamo insieme. Se si spegne il Fuoco, l’orato- rio non ha più senso. La parola oratorio significa “luogo in cui si prega”, proprio perché attraverso la preghiera giunge quel il Vento che tiene acceso il Fuoco: il Vento dello Spirito Santo. Lo Spirito alimenta la nostra ricerca del Signore e rinnova in noi l’Amore per Dio, per il prossimo, per noi stes- si… in altre parole, la nostra felicità. Nel passato, Don Bosco ha saputo consegnare dei valori che sentiamo vivi e attuali ancora oggi. Ed è guardan- do a lui sentiamo ancora l’ispirazione per cercare ciò che serve a noi oggi. Don Massimiliano porta un esempio: Don Cottolengo, un sacerdote anziano che Don Bosco aiutava, invitò il giovane prete a farsi una veste più robusta, predicendo che molti si sareb- bero aggrappati a quella veste. A suo tempo la pre- dizione del Cottolengo si realizzò ma ancora oggi, la veste di Don Bosco che può e deve diventare più robusta è l’oratorio, il tessuto di una comuni-
Dai nostri oratori Eccoci • Marzo 2020 11 tà cristiana composto da noi stessi, intrecciando padri e figli che insieme sostengono i bisogni educativi di questa società… «Chi non è preoc- cupato per la condizione giovanile di oggi? La dispersione, la droga, l’eccesso di informazione, la disfazione, il nulla, la noia… E noi che faccia- mo? Stiamo lì a guardare o facciamo una veste più robusta? Robusta è quella veste che mette in- sieme i fili». Come possiamo fare noi educatori, ciascuno – quando “facciamo” la Comunione genitori, insegnanti, giovani per capire qual è la siamo Corpo a corpo, Sangue a sangue con Gesù Cristo venuto a incontrare e a guarire tutto il do- nostra parte, per capire cosa deve fare ciascuno lore, la vergogna, le paure profonde che nascon- di noi personalmente, per creare questo tessuto do nel suo modo delicato e gentile, che ti guarda forte? «Dobbiamo cercare la Sapienza». Se vo- in modo unico, separato dalla folla. «Portiamo gliamo educare bene le nuove generazioni, far- al Signore Gesù il segreto della nostra vita, non le crescere intelligenti, bisogna trasmettere dei temiamolo, ma affidiamoci a Lui. Perché Gesù contenuti perché non c’è tutto sui social, che anzi è quell’amico segreto, intimo e profondo che sa sono spesso dominati dal vuoto. Al contrario, la toccare la tua vita alla Salvezza, alla Felicità, alla Dottrina è ricca. La dottrina è sapere le cose che Benedizione». Gesù ci ha detto. «Lo conoscete un passo del Vangelo a memoria? Il Padre Nostro è un passo Alla fine della messa, don Massimiliano ci la- del Vangelo che sappiamo a memoria! Non è im- scia un impegno esigente perché «chi ci vuol possibile e si deve imparare a memoria il Vange- bene, ci chiede cose esigenti, di più di quelle lo, se no di che cosa sappiamo? Se il sale perde che già sappiamo fare» perché questo ci spinge il suo sapore che cosa serve». Per questo, Don a scoprire cose nuove: «Imparate una pagina Massimiliano ci invita a cercare il tempo per co- del Vangelo a memoria che questo sia lo spar- noscere la Persona di Gesù Cristo che ci parla, ci tito della musica della vostra vita. E siate santi, dice come perdonare, come amare sul serio – le cioè: 1. fate sempre bene il vostro dovere 2. non cose più importanti e belle della vita. E Cristo fate mai niente di cui vergognarvi 3. siate sem- stesso vuole entrare in contatto diretto, fisico con pre molto allegri».
12 Eccoci • Marzo 2020 Dai nostri oratori LA VALENZA EDUCATIVA DELLO SPORT NELL’AMBITO DELLE REALTA’ EDUCATIVE Don Gabriele diritto alla confidenza, i ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati. Quante ore un allenatore sta I l 23 gennaio presso il salone dell’oratorio di con un ragazzo? Li c’è del potenziale da inve- Cadrezzate alla presenza di Don Maurizio, stire per creare una relazione dove un ragazzo responsabile dell’unità pastorale Santa Teresa si senta ascoltato e non solo un insegnamento Benedetta della Croce, e di Luca Terzaghi, presidente di una tecnica o di istruzioni. della Asd Cadregià Gdl, abbiamo avuto il piacere 3. NELLA COMUNITA’ EDUCANTE: è impor- di avere nella nostra comunità Don Stefano Guidi, tante che gli adulti si parlino e quindi è importante Direttore servizio oratorio e Sport e Direttore della incontrarsi pe coordinarci, in modo da fare rete e Fom, e Paolo Bruni, Formatore dell’ufficio Sport del parlare per aiutare le diverse situazioni che i ra- Centro Sportivo Italiano dell’Arcidiocesi di Milano, gazzi vivono. per un dibattito incentrato sulla Valenza Educativa Nella seconda parte della serata è intervenuto Paolo Dello Sport nell’ambito delle realtà educative quali la Bruni, che ci ha riportato sul piano delle sfide reali da famiglia, la scuola e l’oratorio. affrontare come educatori ed allenatori, mantenendo Alla serata, che è andata oltre le più rosee aspettative di l’orizzonte tracciato da Don Stefano. ”Non possiamo partecipazione, erano presenti più di una cinquantina proporre uno sport senza una adeguata preparazione di persone tra educatori e genitori. sulle competenze della crescita fisica. … La competenza È intervenuto, anzitutto, Domenico Serino, respon- è anche una competenza tecnica perché io devo sabile formazione CSI Varese, che ci ha confermato conoscere come un bambino cresce e si sviluppa ma la crescita del movimento sia in numeri che qualità devo anche insegnargli lo sport nel qual si è iscritto. della proposta formativa. Per mettere realmente al centro la persona, poi, Nel suo intervento, invece, Don Stefano ci ha presentato dobbiamo curare l’accoglienza: non basta farli uno spaccato sulla realtà diocesana. “Il lavoro per lo giocare, ma dobbiamo avere a cuore tutti i ragazzi sport fatto da tanti anni e sul territorio ha portato che non fanno parte della sportiva. Non dobbiamo ad avere più di 900 società sportive. Pur essendoci guardare solo alle persone che sono funzionali alla tante problematiche nei rapporti che intercorrono tra squadra ma dobbiamo guardare anche ai ragazzi gli enti educativi e le società, vediamo anche tante che non ci sono e ci si deve preoccupare per loro. opportunità, soprattutto nell’offrire occasioni di Dobbiamo valorizzare i talenti a 360 gradi senza incontro e di formazione”. generare scarti. Ha continuato dicendo: “Il CSI vuole fare incontrare Ancora, nelle nostre sportive ci deve essere lo stile le società sportive della diocesi e ricordare che il dell’allegria: oggi fare sport per un ragazzo non è rapporto tra lo sport e le parrocchie è antichissimo ed sempre sinonimo di un benessere. I ragazzi hanno è da ritrovare”. bisogno di chi sa prendersi cura di loro, di chi sa sorridere con loro ma che sa anche aiutarli a gestire Ci ha ricordato anche alcuni principi che ispirano il CSI: la sconfitta. 1. LO SPORT PER CRESCERE. La presenza e l’intervento del Sindaco di Cadrezzate Lo sport deve coinvolgere tutti i ragazzi per farli con Osmate Cristian Robustellini hanno sancito la crescere e fargli crescere anche una stima di sé. valenza educativa dello sport anche per il tessuto Per questo chi non vede, chi non cammina, chi non laico/sociale. Il sindaco ha ricordato l’impegno sente, chi non ride, chi crede di non essere capace, dell’amministrazione nel favorire la collaborazione tra può e deve fare sport. La testimonianza di Daniele le differenti realtà sportive del territorio riconoscendo Cassioli, atleta paraolimpico insegna. l’importanza del lavoro educativo svolto in oratorio 2. LA PERSONA IN TESTA ALLA CLASSIFI- per preparare alla vita e al lavoro i nostri ragazzi. CA: l’attività sportiva sia una esperienza edu- La serata si è conclusa con un confronto tra i relatori ed cativa e permetta ai nostri oratori di aiutare a i partecipanti dal quale sono emerse alcune proposte diventare grandi i ragazzi. I ragazzi hanno il che cercheremo di tenere presenti e di valorizzare.
I “Liber Cronicon” della Comunità Pastorale Santa Teresa Benedetta della Croce Voci dal passato delle Parrocchie San Martino di Ispra, Santa Margherita di Cadrezzate Santi Cosma e Damiano di Osmate
Dal “Liber Cronicus” della Parrocchia S. Martino V. di Ispra ∑ ottava parte • A cura di Roberto Magistri F ine anni trenta inizio anni quaranta: l’Arcivescovo di Milano, nel 1939, fa ancora visita alla parrocchia. L’Italia entra in guerra nel 1940 ed il parroco puntua- personalmente. Ha contratto però un altro debito per la riparazione del paramento bianco solenne restaurato dalla Ditta Biella. La popolazione finora ha offerto lire 4.500. lizza la situazione venutasi a creare: i giovani Mancano altre lire duemila da versarsi alla sono chiamati alle armi, ci sono i primi prigio- Ditta entro l’anno venturo. Parimenti si è nieri, i primi dispersi ed i primi morti. provveduto di due tunicelle e continenza da morto, con una spesa di lire 1.250. Infine si è Anno 1938 fatto il soffitto alla cucina, aggiungendo questa spesa all’altra, dimenticata, e fatta nel 1932 “E’ il centenario della nascita di S. Carlo che consistente nella scala con gradini, ringhiera fu solennizzato anche nella nostra parrocchia di ferro, pianerottolo, tutto di nuovo, nella casa nel giorno stesso di S. Carlo 4 Novembre. Parrocchiale con una spesa di lire ottomila. In preparazione, per tutto l’anno in tutte le Si deve ricordare infine la sistemazione fatta Benedizioni, si recitò la preghiera in onore di dal Comune della scalinata e pianerottolo S. Carlo; in ogni mese i fanciulli e le fanciulle della facciata della Chiesa con sistemazione degli Oratori si accostarono ai SS. Sacramenti, dell’adiacente piazza”. oltre al solito di ogni mese; si tennero giornate di ritiro per le figliuole dell’Oratorio ed anche Si celebra una terza messa festiva per i giovanetti; si tennero predicazioni per “In quest’anno ha incominciato per la Pasqua la festa del S. Cuore, della Madonna del S. a celebrarsi in tutte le feste di precetto la ter- Rosario e per S. Carlo, comprendendo anche za Messa, di cui la spesa è sostenuta dall’Il- quella annuale pei Defunti; ed in special modo tenendo conferenze da appositi propagandisti lustrissima Sig.ra Marchesa Bice Sagramoso mandati dalla Federazione “uomini cattolici” Brivio e Sig. Franco Castelli”. di Milano in preparazione alla Pasqua per Anno 1939 gli uomini; ed alle donne da un Sacerdote (un Padre di Barza). Secondo le disposizioni La visita pastorale date dall’Arcivescovo, si tenne anche un “In considerazione della S. Visita Pastorale pellegrinaggio ad Arona e Cannobio al quale e delle SS. Missioni che dovranno farsi in parteciparono ben 150 parrocchiani; ad Arona quest’anno si è incominciato subito, per il loro si cantò Messa ed il Rev. Arciprete tenne il buon esito, a stabilire preghiere e divozioni panegirico: a Cannobio la S. Benedizione speciali”. con discorsetto tenuto dal M. R. Canonico del Santuario. L’anno si chiuse con le S.S. E’ ancora il Card. Schuster, Arcivescovo di Quarantore ed un migliaio di Comunioni.” Milano, a fare visita alla parrocchia. Ecco il Così Don Antonio inizia la cronaca dell’anno, resoconto del parroco: “Il 6 Agosto alle 15 e poi prosegue: ”In quest’anno il M.R. Parroco precise da Milano arriva l’Arcivescovo per ha finalmente estinto il debito contratto per la S.Visita accompagnato dal Segretario D. le poltroncine dell’Oratorio: £ 10.220= delle Galli e dall’oblatino (nuovo ordine secolare quali novemilacentocinquanta da lui versate creato o rinnovato dall’Arciv.) che fungono da LXXXVI
autisti e camerieri. Sul piazzale della Chiesa La scomparsa di Don Giovanni convengono le Autorità tutte e i Confratelli Besozzi con il baldacchino. Entrato in Chiesa i RR. Chierici di Barza cantano l’Ecce Sacerdos Don Antonio riporta nel Chronicon la notizia e proseguono la cerimonia della S. Visita. della morte del suo predecessore Don Alle 19 circa terminata la visita alle cappelle Besozzi: ”Il 23 Ottobre muore alla “Rocca sparse sul territorio Parr.le ritorna a Milano. Il Brivio” di cui era cappellano, a Melegnano il 7 lunedì per le 5 precise è ancora qui per la S. M. R. D. Besozzi Giovanni emerito Parroco di Messa e fa 650 Comunioni. Di nuovo è ancora questa Parrocchia da lui tenuta per trent’anni: qui alle 15 per la chiusura della S. Visita. Giovedì 26 il suo corpo è seppellito in questo Esorta il popolo a organizzarsi nelle Società cimitero vicino alla madre” (ndr: la tomba si Cattoliche specialmente nella Confraternita. trova nel primo cimitero entrando a destra Le Cresime amministrate il 6 furono 98. In dopo la cappella dei partigiani). occasione poi del 25° di parrocchia, avendo il parroco rifiutato qualunque festeggiamento, Anno 1940 la popolazione stimò fare un regalo al Parroco consistente nell’offerta di lire duemila E’ l’anno della partecipazione dell’Italia al per coprire la spesa dei paramenti Bianchi conflitto della seconda guerra mondiale. Don Solenni effettuata l’anno scorso estinguendo Antonio annota: “Fu questo un anno molto totalmente il debito. L’Arcivescovo poi dava tribulato per le continue e ripetute chiamate una sua relazione sul giornale “L’Italia”. dei giovani alle armi. Nell’offensiva al fronte Francese fu soltanto un ferito leggermente, e Le SS. Missioni sul fronte Greco un prigioniero. Nella Vigilia di Natale alle ore 17 si è cantata la Messa “Il 23 (Sabato) Sett. alle 15,25 entrò in della notte di Natale secondo le disposizioni Parrocchia il R. P. Missionario di Rho Padre emanate dal S. Padre e dall’Arcivescovo per Brambilla. Il giorno seguente P. Milani ed motivo dell’oscuramento notturno praticato il terzo giorno P. Rigamonti. La chiesa è fin dalla dichiarazione di guerra da parte sempre stipata riempiendo il presbiterio ed il dell’Italia”. coro. I R. Padri di Barza molto sollecitamente prestarono il loro aiuto. Terminata la settimana per le donne Domenica 1° Ottobre Arriva il nuovo Coadiutore incominciò quella degli uomini che riempirono Dopo undici anni Don Luigi Cassani viene sempre la Chiesa ma non come le donne. trasferito e subentra un altro Don Luigi. Il Gli stabilimenti nei quali lavorano essendo parroco registra: “In Giugno il M R. Coadiutore molto lontani (Angera – Sesto – Vergiate) e D. Luigi Cassani è trasferito alla frazione l’assenza di 250 giovani circa richiamati alle “Madonna di Campagna” di Gallarate che poco armi (epoca nella quale scoppiò la guerra fra dopo fu eretta in Delegazione Arcivescovile. gli alleati e la Germania) possono scusare Al suo posto venne mandato il M R. D. Luigi il minor numero di uomini intervenuti alle Ponti da Milano di 23 anni e mezzo” S.S. Missioni. Domenica 8 Ottobre P. Milani, La comunicazione della Curia Arcivescovile ultimo rimasto, parte dalla stazione di Ispra è datata 18/05/1940. acclamato dalla popolazione. Frutti immediati: N 4390 comunioni; 1345 confessati: facendo conto di 420 assenti e bambini, purtroppo Una nuova Associazione furono circa 340 astenuti. Trecento donne In quest’epoca viene costituito un nuovo promisero di fare la comunione mensile; 60 gruppo cattolico: “Nella festa della Natività di giovani promisero di iscriversi nella Gioventù Maria S.S. preceduta da un triduo si è fondata Femminile Cattolica; maggior numero di l’Assoc. della Gioventù Femm. dell’Azione giovani frequentano l’Oratorio fem.” Cattolica con 20 giovani circa”. LXXXVII
Restauro all’altare della Madonna Costanzo Ranci; ed in Febbrajo il Sig. Dott. Franco Castelli mecenate di questa Al termine della relazione annuale il parroco parrocchia che costruì l’Oratorio M. e non annota: ”Con una spesa complessiva di lire dimenticò la parrocchia nelle sue disposizioni seimila è stata restaurata la Cappella della testamentarie”. Madonna e fu arricchita di 6 candelabri e 4 reliquiari di bronzo dorato”. Nonostante la guerra, proseguono le varie iniziative organizzate dalla parrocchia. Don Antonio così le elenca: “Numeroso e Anno 1941 anche devoto il pellegrinaggio al S. Monte “Essendo richiamati alle armi quasi tutta la di Varese ad iniziativa della Giov. Femm. di gioventù (oltre 200) le pie devozioni dell’anno Azione Cattolica; così anche il pellegrinaggio furono dirette per loro. Le S.S. Quarantore alla Chiesa interna dei Guanelliani di Barza predicate da P. Mauro passionista, il triduo ad iniziativa delle Donne di Az. Catt.. e la consacrazione dei soldati al S. Cuore Commovente la consacrazione dei bambini al S. Cuore di Maria nel giorno dell’Ascensione il 2 Febbraio predicato da Don Paolo, la in cui si celebrò la festa del Papa con una predicazione del S. Cuore, quello della accademiola e numerose comunioni”. gioventù femminile al 8 Settembre, quella della Madonna del S. Rosario e poi quella Il quarantesimo di sacerdozio dell’Immacolata, predicate da Don Pariani, del parroco da Don Erasmo Valenti, da Don Carlo De Ambrogi. La corrispondenza coi soldati specialmente con quelli che combattono è abbastanza frequente. Degno di nota è la fondazione dell’Associazione “Donne di azione cattolica”. Si sono iscritte una cinquantina”. Anno 1942 “Anche quest’anno le SS.Quarantore e tutte le altre predicazioni straordinarie come l’anno precedente sono fatte per i nostri soldati. In preparazione della S. Pasqua si fecero predicazioni per uomini, donne e gioventù separate. Nonostante l’assenza di 150 giovani si fecero 1200 Pasque. Si deve ricordare che purtroppo finora due dei parrocchiani soldati furono dichiarati dispersi: Pinolini Gianvittore e Motta Angelo: due sono morti, Vivian Giuseppe e Losapio Carlo; un prigioniero: Tenente Butti Gennaro ritornato in patria per l’intercessione della S. Sede”. Pisside donata nel 1942 dal Parroco Don Il parroco riporta erroneamente il nome Antonio Cazzaniga alla Parrocchia in occasione di Motta Angelo anziché quello di Realini del suo 40⁰ di sacerdozio Angelo, forse confondendo il cognome reale con quello della mamma Motta Enrica. Quest’anno ricorre il quarantesimo di prima Scompaiono alcuni personaggi importanti messa di Don Antonio, essendo stato ordi- nella vita del paese: “Ancora si deve nato il 24/05/1902, ed il parroco così registra ricordare che in Gennajo è morto il Podestà l’evento: “………celebrazione modesta, ma LXXXVIII
intima e cordiale del qua- rantesimo di Sacerdozio del M.R. Parroco ad inizia- Le vecchie campane tiva delle due associazioni Le prime notizie le abbiamo solo nel 1680 quando, essendo par- femminili di Azione Catto- roco GianBattista Terzaghi, è stato eretto il nuovo campanile sul lica. Il Parroco in occasio- quale fu elevata una campana del peso di Rubbi 16 (kg. 330 ne del suo quarantesimo circa). Nel 1691 lo stesso parroco fece aggiungere altre due arricchì la Chiesa di una campane, l’una di Rubbi 35 (kg. 591 circa) e l’altra di Rubbi 24 Pisside (ndr la Pisside è (kg. 470 circa) dal fonditore Bononilla Pietro. il vaso dove si conserva- Nel 1783 il parroco Pietro Antonio Santini aggiunse la quarta no le particole consacrate campana con il concorso del Comune che sborsava la disponi- dopo la celebrazione eu- bilità di cassa di L. 1.338 di allora. caristica) nuova d’argento Nel 1842 però le quattro campane si trovarono in gran disordi- con pietre preziose lavo- ne minacciando di cadere. Il parroco Francesco Maspero le fa rata a sbalzo con cesello e rifondere dalla Ditta Bizzozzero di Varese domandando ai due tre bellissime miniature; e Comuni di Ispra e di Barza il loro concorso, anche per l’aggiunta riformò arricchendoli con di una quinta campana. Ma Barza rifiuta per deficienza di cassa rubini il calice d’argento ed Ispra promette stanziando una certa somma per cinque anni, barocco e l’ostensorio la ma soltanto per la rifusione di quelle già esistenti. Dopo sette cui lunetta (ndr la lunetta anni e cioè nel 1849 le quattro campane rifuse risalirono sul è un sostegno a forma di campanile. mezza luna inserito nella Finalmente nel 1887, essendo parroco Don Giovanni Besozzi, per sottoscrizione pubblica venne elevata la quinta campana (il parte centrale dell’osten- sospirato Campanone). Questa campana venne fusa dalla Ditta sorio per l’esposizione Barigozzi. dell’ostia consacrata) è Nel 1935 le campane necessitavano di alcune riparazioni. La ora di 18 carati con 14 Ditta Bianchi fu Bizzozzero fece un preventivo di L. 1.000 che si rubini”. raccolsero facilmente con offerte libere date dalla popolazione e con il concorso del Comune di L.200. La notizia però non viene ≥ riportata nel Chronicon. Ecco le caratteristiche delle vecchie campane: LA PRIMA – e cioè la più piccola pesava Kg. 326 – diametro m. 0,820. Aveva incisa nel bronzo l’immagine di S. Antonio da Padova e di S. Rocco. Portava la dicitura “Vobis deprecantibus quid triste nobis?”. Se voi pregate per noi che male ci può acca- dere? LA SECONDA – pesava Kg. 459 – diametro m. 0,928. Immagine: Cristo Re. Dicitura: “Qui imperas ventis et mari memento nostrum” – Tu che comandi al vento e al mare ricordati di noi. LA TERZA – pesava Kg. 541 – diametro m. 0,985. Immagine: Padre Eterno. Dicitura: “A fulgure et tempestate defendat nos Deus” – Dal fulmine e dalla grandine difendici o Signore. LA QUARTA – pesava Kg. 789 – diametro m. 1,110 – Immagini: S. Antonio Abate, S. Sebastia- no, S. Lorenzo. Dicitura: “Adiutores estote nobis opportunitate” – Nelle nostre necessità siate voi i nostri protettori. LA QUINTA - “il Campanone” pesava Kg. 1162 – diametro m. 1,260. Immagine: Madonna del S. Rosario. Dicitura: “Regina SS. Rosarii ora pro nobis” – Regina del S. Rosario prega per noi. Il sei Febbraio 1943 la prima, la terza e la quarta campana furono consegnate al governo per la loro fusione e trasformazione in materiale bellico. (notizie tratte dall’opuscolo “Le nostre campane” – Tip. Arciv. dell’Addolorata Varese. Anno 1953) LXXXIX
Dal “Liber Cronicus” Cadrezzate ∑ A cura di Carlo Maria Brambilla N el nostro cammino nel tempo siamo predicazioni furono tenute da Don Mario della quindi arrivati al 1941, sempre Casa don Guanella e gli argomenti scelti furono: nel corso del conflitto mondiale. confessione, salvezza dell’anima, peccato, Ovviamente nell’incontro del pomeriggio famiglia, e bestemmia. Lo stesso sacerdote del primo giorno per il consueto resoconto ritornò nei giorni 20, 21 e 22 aprile in occasione dell’anno appena finito, il Parroco non poté delle funzioni che si tennero per promuovere fare a meno di cominciare con il rammarico l’adempimento del Precetto Pasquale. In tale di essere ormai entrati nel secondo anno di occasione vennero trattati i seguenti temi: guerra ed espresse l’auspicio che si potesse impurità, scandalo e confessione. presto arrivare alla fine. Venne rivolto l’invito ai Nei giorni 14 aprile e 4 maggio vennero fedeli di frequentare la dottrina, di praticare la effettuati i due consueti pellegrinaggi ad castità coniugale e di vigilare maggiormente Angera e a S. Caterina con una partecipazione sul comportamento dei figli. meno numerosa anche per la mancanza del trasporto in corriera. Consacrazione al S. Cuore – La Prima S. Comunione venne celebrata la Nuovo Podestà mattina del 22 giugno e furono ammessi 28 Nello stesso mese venne organizzata la tra maschi e femmine, successivamente nel consacrazione al S. Cuore (dalle parole del pomeriggio in Chiesa furono rinnovati i voti Parroco: “la cerimonia è stabilita per il soldato battesimali e impartita la S. Benedizione. e la vittoria”) . Al mattino vennero distribuite molte comunioni, mentre nel pomeriggio fu Feste Parrocchiali tenuto dal Parroco un discorso d’occasione incitando alla preghiera e alla riforma della Il 7 luglio venne celebrata la festa di S. vita, “mezzi infallibili per impetrare protezione Margherita con la S. Messa solenne al e salvezza ai combattenti e vittoria alla Patria” mattino in Chiesa, la seconda comunione dei con il raggiungimento della pace. piccoli e nel pomeriggio la Processione con la statua per le vie del Paese. La maggiore Si può quindi attingere dalle pagine del solennità di questa Parrocchia venne cronico una notizia di carattere politico, sempre considerata la Festa della Madonna amministrativo, cioè la nomina del nuovo della Cintura. Tale festività venne preceduta Podestà nella persona del Cavalier Leva (già dal triduo di predicazione che si concluse Commissario prefettizio). con le S. Confessioni. Il giorno della festa dopo la S. Messa solenne del mattino, nel SS. Quarantore – Pellegrinaggi – pomeriggio si svolse la solenne processione Prima Comunione con il venerato simulacro della Madonna, Le SS. Quarantore vennero celebrate nei seguita dall’incanto delle offerte che a causa giorni 7, 8 e 9 febbraio. Contrariamente agli delle restrizioni dovute alla guerra non furono anni precedenti vennero iniziate il venerdì. Le particolarmente copiose. XC
Il giorno seguente si tenne l’ufficio solenne SS. Quarantore per i caduti della Parrocchia e si ripeté anche Furono celebrate il 9, 10, 11 gennaio predicate la processione. dal Prevosto di Tradate, don Delfino Gariboldi. Ottavario dei morti - Caduti Si cominciò ancora il venerdì con due prediche al pomeriggio, come anche al sabato per Fu celebrato con particolare solennità. favorire la partecipazione anche degli operai Molte furono le S. Comunioni del mattino, che rientravano in serata. L’esito fu molto circa duecento, anche per ottenere positivo contandosi circa 600 comunioni “l’indulgenza toties quoties” (si possono domenica mattina. Anche al lunedì vi fu la guadagnare ogni volta che si ripete l’opera comunione generale per i soldati. ingiunta). Alla sera venne recitata la Via Crucis per i defunti con la S. Benedizione La guerra - Incursioni aeree ed il Rosario al Cimitero. La guerra proseguiva furibonda ed anche La guerra era iniziata da circa due anni e già a Cadrezzate si potevano sentire le tre furono i primi caduti del Paese: due sul conseguenze legate al gran numero di fronte greco Piscia Luigi di anni 30 celibe e richiamati alle armi (non pochi coniugati con Ponti Enrico caporale di anni 28 che lasciò la figli). Vennero razionate le derrate alimentari moglie e due figli. come il pane ridotto a 1 etto e mezzo a Il terzo fu il maresciallo d’aviazione Vallerini. persona, requisite le bestie, il fieno, la lana, Il soldato Beltramini Enrico venne salvato il rame e i cereali. A causa delle difficoltà dopo il siluramento della nave Conte rosso. imposte dal periodo bellico, si decise di non effettuare i consueti pellegrinaggi. In Si concluse l’anno con il canto del Te Deum paese non si ebbero incursioni aeree, ma si di ringraziamento con la Benedizione. vivevano le incursioni su Genova, Torino e Milano, in quanto i quadrimotori passavano 1942 nel cielo con il loro rombare triste provenendo Il Parroco prima di fare il punto sull’anno dalla frontiera svizzera per dirigersi a lanciare appena finito, si domandò angosciato se le bombe dopo qualche minuto dove ci sarebbero state nuove vittime innocenti. durante l’anno finalmente la guerra sarebbe finita, e concluse incitando tutti a compiere il proprio dovere, ma anche e soprattutto ad Campana – S. Pasqua - Giubileo insistere nella preghiera e nella riforma della di SS Pio XII vita. E riportiamo le parole del Verso la metà di marzo si cominciò a sentire un suono cupo della campana mediana e Parroco: “la guerra è una calamità provocata si constatò una fenditura orizzontale verso dal peccato. ….......Rimane solo una l’orlo di battuta, ciò rendeva necessaria la speranza, che almeno la maggioranza sua rifusione. Ovviamente la situazione del degli uomini si convertano e per loro Iddio momento impose di procrastinare l’intervento ........... ci conceda la sospirata pace”. Come alla fine della guerra. di consueto nel pomeriggio venne fatto il resoconto dell’anno appena finito, rilevando La preparazione alla S. Pasqua vide un triduo un certo incremento dei nati, ma la mancanza di predicazioni nei giorni 13, 14, 15 aprile di matrimoni, attribuendo ciò a leggerezza tenute da don Celeste Cappelletti, padre insinuatasi nella gioventù e per tale motivo guanelliano di Barza e il triduo si chiuse incitò i genitori ad essere più vigilanti e ad con la presenza di cinque sacerdoti per le avere un comportamento esemplare. confessioni. XCI
Alle ore 18,00 del 13 maggio tutti i parrocchia- Vigilia di Natale ni ascoltarono il messaggio del Papa trasmes- so da Radio Vaticana. Il mattino della festa Secondo la facoltà concessa da Roma il dell’Ascensione si compì la Comunione Ge- Parroco celebrò la S. Messa della vigilia nel nerale per il Papa da parte di più di 300 perso- pomeriggio con una partecipazione straordi- ne. Alla sera si tenne un’altra funzione con S. naria della popolazione e la distribuzione di Rosario, litanie e predica sul Papa, “per susci- circa 250 Comunioni. tare nei cuori un vivo senso di devozione, di Si chiuse l’anno con il Te Deum e la Benedi- obbedienza e di amore verso il Papa”. zione. La Festa della Madonna di 1943 Caravaggio - Feste Patronali L’anno si aprì con il resoconto dell’anno ap- Venne celebrata con particolare solennità per pena concluso alla popolazione che gremiva implorare dalla Madre di Dio protezione sulla la Chiesa. Il Parroco colse l’occasione per ri- Patria e sui nostri soldati. Venne preceduta chiamare tutti ad un impegno di cambiamen- da un triduo di funzioni e di preghiere (23, 24, to di vita veramente. 25 maggio). La presenza del tremendo flagello della Nel pomeriggio del 26 venne recitato il S. guerra doveva essere sprone ad una riforma Rosario in Chiesa, in Processione e alla generale e radicale della vita. Cappella quindi seguì il discorso del Parroco, Il Parroco si rivolse in particolar modo agli alcuni canti, la S. Benedizione, e il bacio della uomini di cui notava una scarsa frequenza reliquia. alla dottrina, esortò tutti a partecipare alla S. In luglio venne celebrata la Festa di S. Mar- Messa quotidiana. gherita, in novembre la Festa della Madonna Raccomandò ai genitori la custodia, la corre- della Cintura con un triduo di predicazioni te- zione e il buon esempio ai figli. nute da Padre Fedele dei Passionisti di Cara- Si rinnovarono i voti battesimali e si chiuse vate. Nonostante il cattivo tempo vi fu un buon la celebrazione con la S. Benedizione Euca- concorso della popolazione sia alla S. Comu- ristica. nione, sia alla Processione, sia all’incanto dei canestri, che al solenne ufficio per i caduti in guerra della Parrocchia. In concomitanza con SS. Quarantore la festa venne celebrata Giornata Missionaria. Vennero celebrate il 29, 30, 31 gennaio con inizio al venerdì per terminare alla domenica. Consacrazione al Cuore di Maria - Le predicazioni furono tenute dal Sacerdote Giornata “pro Seminario” Padre Abramo, padre spirituale della Casa don Guanella. Il tema dei sermoni ebbe La Consacrazione al Cuore di Maria venne come oggetto l’Eucarestia. La predicazione tenuta nel pomeriggio dell’8 dicembre in fu semplice ma persuasiva ed efficace con concomitanza con la Festa dell’Immacolata una straordinaria partecipazione ai SS Sa- dopo un’ora solenne di adorazione davanti al cramenti. Santissimo esposto. La Giornata “pro Seminario” venne indetta per il 22 dicembre, La vigilia intervenne Rimozione di due campane il Rev. Prof. Canziani del Seminario di S. Anche la parrocchia di Cadrezzate dovette Pietro, che tenne una prima predica e attese dare il suo contributo alla guerra, come imposto alle S. Confessioni. Il giorno successivo il dalle disposizioni governative, vennero così Professore tenne altre tre predicazioni. cedute due campane: la seconda che si era L’iniziativa permise di raccogliere 642 £. rotta lo scorso anno e la prima campana. XCII
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