La Chiesa al tempo del cor on avir us - Eccoci - Comunità Pastorale Santa Teresa ...

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La Chiesa al tempo del cor on avir us - Eccoci - Comunità Pastorale Santa Teresa ...
Eccoci
    Periodico della Comunità Pastorale
    Santa Teresa Benedetta della Croce
           Santa Margherita – Cadrezzate        Diocesi di Milano
              S. Martino Vescoso – Ispra           Zona pastorale II
                                           Decanato di Sesto Calende
           Ss. Cosma e Damiano – Osmate

la Chiesa al tempo
  del coronavirus
   anno viii • numero 1 • marzo 2020
La Chiesa al tempo del cor on avir us - Eccoci - Comunità Pastorale Santa Teresa ...
2        Eccoci • Marzo 2020                                                                                                    sommario

                                            ECCOCI
                                            Anno VIII - Numero 1 – Marzo 2020
                                            comunità pastorale santa teresa Benedetta della croce
                                            p.zza san martino 162 - 21027 ispra (va)
                                            Iscrizione al Tribunale di Varese - Reg. Stampa 12 Num. R.G. 1270/2011 del 02/08/2011

Sommario                                                                                          direttore responsabile:
                                                                                                  don Maurizio Villa
                                                                                                  redazione:
LA PAROLA DEL PARROCO                                                                             Don Maurizio Villa, don Gabriele Ferrario,
La Chiesa al tempo del Coronavirus (don Maurizio) ................pag.3                           Carlo Maria Brambilla, Mario Chiesa,
                                                                                                  Catarina Dos Santos, Annibale Ghisolfi,
VITA DELLA COMUNITÀ
                                                                                                  Roberto Magistri, Anna Visin, Filiberto Zago.
Dal Consiglio pastorale (don Maurizio)...............................................pag.4
I presepi della Comunità Pastorale ................................................pag.5          Hanno collaborato a questo numero:
I gruppi famigliari parrocchiali (don Maurizio) ............................pag.8                 Don Domenico Scibetta, Roberto Crespi,
                                                                                                  Martina Mariotto, Lucia Peroni, Ludovico Pileci,
DAI NOSTRI ORATORI                                                                                Rosalda e Pierangela
Gli adolescenti a Venezia (Ludovico Pileci)............................... pag.9
                                                                                                  si ringraziano tutte le persone che
Festa di don Bosco (Lucia Peroni) ................................................ pag.10
                                                                                                  hanno fornito foto per il periodico.
La valenza educativa dello sport nell’ambito
delle realtà educative (don Gabriele) ....................................... pag.12              contatti:
Incontro con i bambini di                                                                         Parrocchia di Ispra
Quarta elementare (don Gabriele) ................................................ pag.13          telefono 0332 780118
Servirti con gioia all’altare (Mario Chiesa)............................ pag.14                   Parrocchia di Cadrezzate/Osmate
                                                                                                  telefono 0331 953153
INSERTO                                                                                           Web: www.cpsantateresa.it
I “Liber Cronicon”                                                                                Facebook: CpTeresa Benedetta Della Croce
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L’ideale dell’unità (don Maurizio) ................................................... pag.15
Esortazione apostolica postsinodale (Anna Visin) .......... pag.16                                e-mail:
Chiara Lubich (Rosalda e Pierangela)................................................ pag.18       don.mau74@gmail.com                (don Maurizio)
                                                                                                  dongferrario@gmail.com             (don Gabriele)
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Solo per vederti felice (Anna Visin) .......................................... pag.20
                                                                                                  rocrespi@tin.it                (diacono Roberto)
Non è una storia sporca ................................................................ pag.21
                                                                                                  segreteria@parrocchia-ispra.it        (segreteria)
Preghiera è metterci nelle
mani di Dio (Don Domenico Scibetta) ............................................ pag.22           impaginazione: Sonia Roda
QUARTA DI COPERTINA                                                                               stampa: Pressup
La preghiera della comunità (Roberto Crespi) ................... pag.24                           tiratura: 250 copie

Legge 675/1996: Nel rispetto di quanto stabilito dalla legge sulla “privacy”, comunichiamo che l’elenco dei richiedenti è gestito
da questo periodico di cui è proprietaria la Comunità Pastorale Santa Teresa Benedetta della Croce e che tali dati non sono oggetto di
comunicazione o diffusione a terzi. In qualsiasi momento si potranno richiedere modifiche, aggiornamenti, integrazioni o cancellazioni di
dati rivolgendosi alla Segreteria della Parrocchia di Ispra.
La Chiesa al tempo del cor on avir us - Eccoci - Comunità Pastorale Santa Teresa ...
la parola del parroco                                                         Eccoci • Marzo 2020     3

                     la Chiesa al tempo
                      del Coronavirus
I
    n queste settimane stia-                                               menti della prima Comu-
    mo preparando il nostro                                                nione e della Cresima.
    giornale parrocchiale.                                                 Le nostre chiese – come
Sono settimane in cui le no-                                               tutte le chiese della Dioce-
stre comunità cristiane sono                                               si – rimangono aperte per
private dalla celebrazione                                                 la preghiera personale, ed
pubblica      dell’Eucaristia,                                             è bello vedere le persone
ormai dal 23 di febbraio. A                                                entrare, fermarsi a pregare,
tutt’oggi non sappiamo an-                                                 magari accendere una can-
cora quando questa emer-                                                   dela riconoscendo una Pre-
genza finirà.                                                              senza che non viene meno.
Questi giorni, che sono stati                                              Forse, quando tutto sarà
paragonati ad un lungo ve-                                                 passato, potremo custodire
nerdì di quaresima aliturgi-                                               in noi come frutto di questa
co (senza la messa), inter-                                                situazione “surreale” il de-
pella i cristiani, soprattutto                                             siderio di Dio, il desiderio
sull’importanza dell’Eucaristia, sul senso e sul       di un incontro più personale con Lui, la consa-
modo di partecipazione domenicale alla santa           pevolezza di quanto Gesù e, perché no, anche la
messa, sul valore della vita comunitaria fatta         Chiesa (con la “C” maiuscola) ci siano necessari
di incontri (qualche volta impegnativi), ma che        per il nostro cammino di fede.
comunque permettono una relazione personale,
                                                       Perché è quando qualcosa di importante viene a
che in questi giorni non viviamo più.
                                                       mancare che ne percepiamo tutta la ricchezza e il
È vero che non ci sono alternative alla                valore.
celebrazione della S. messa, ma proprio perché
                                                       Non ci scoraggiamo, ma facciamo tesoro anche
non possiamo trovarci insieme a celebrare, la
                                                       di questa situazione. Il nostro Vescovo ce lo ri-
“situazione” quasi ci costringe a valorizzare i
                                                       corda: “La situazione è occasione”. E noi sap-
tanti altri modi che abbiamo per rimanere uni-
                                                       piamo che Dio sa scrivere anche sulle righe stor-
ti, dentro la prospettiva della “comunione dei
                                                       te. Impariamo a leggere la sua Presenza anche in
santi” che qualche volta esce un po’ dai nostri
pensieri: la preghiera reciproca, la “comunione”       questo tempo di “assenza”: non siamo soli, Lui
spirituale”, le varie forme di devozione che pos-      è sempre con noi.
siamo vivere anche personalmente (il rosario, la       Siamo certi che dopo questo tempo di reale de-
via crucis), soprattutto la preghiera in famiglia.     serto, in cui anche la nostra fede è messa alla
Il nostro Vescovo, inoltre, ci invita a “inventare”    prova, ci sarà la gioia della risurrezione e del
occasioni di prossimità con tutti i fedeli. Ci stia-   ritrovarci di nuovo insieme nel luogo della no-
mo provando anche noi, valorizzando i cosid-           stra piena comunione: la celebrazione dell’Eu-
detti “social-media” per trasmettere la S. Mes-        caristia.
sa, per inviare qualche messaggio, per proporre        Per questo, fin da ora, vi auguro insieme a don
qualche testo di riflessione, anche per mantenere      Gabriele, Suor Hellen e suor Antonella, il dia-
un rapporto con i ragazzi del catechismo che si        cono Mario e Debora, unitamente al Consiglio
stanno preparando alla celebrazione dei sacra-         Pastorale, BUONA PASQUA!
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4    Eccoci • Marzo 2020                                            vita della comunità

            Dal Consiglio pastorale
              A cura Don Maurizio                          mo chiamati a collaborare intorno a un pro-
                                                           getto comune, e il progetto comune deve

N
                                                           ispirarsi alle indicazioni pastorali del no-
         el mese di febbraio il nostro Consiglio           stro Vescovo. Scrive Mons. Mario Delpini
         Pastorale ha vissuto una duplice con-             parafrasando un brano della Prima Lettera
         vocazione: un incontro con l’Arcive-              ai Corinti di San Paolo: “Il riferimento alle
scovo, insieme a tutti i Consigli della Zona di            linee diocesane può essere un correttivo al
Varese, e una sessione in cui le sono state ripre-         personalismo di scelte arbitrarie che ag-
se le provocazioni dell’Arcivescovo.                       giungono al fondamento la precarietà della
L’Arcivescovo ha ricordato a tutti i consiglie-            paglia e la rigidità del ferro. La precarietà
ri La partecipazione appassionata all’opera di             della paglia significa l’iniziativa che grati-
Dio: è il titolo del documento che è stato conse-          fica una persona o un gruppo, ma che dura
gnato a tutti i consiglieri.                               quanto la persona o il gruppo; la rigidità
Mons. Mario Delpini ci ha ricordato anzitutto              del ferro è l’impostazione fondata sulla
il suo “ministero” nella Chiesa ambrosiana, che            presunzione di essere migliori, che non è
è quello di guida della diocesi in un cammino              disponibile alle correzioni, alle evoluzioni,
unitario e fatto in maniera “sinodale” (che vuol           all’interpretazione serena delle scelte op-
                                                           portune”.
dire che bisogna camminare insieme.
L’Arcivescovo ha poi ricordato il compito dei          Nella ripresa di queste indicazioni, si è sottoli-
consiglieri, ma anche di tutti i laici cristiani con   neato, per un cammino unitario e sinodale, an-
due espressioni sintetiche:                            che l’importanza del decanato, come luogo in
                                                       cui le indicazioni dell’Arcivescovo vengono de-
1.   I laici nella Chiesa sono “Niente meno che        clinate all’interno dei cammini delle comunità
     collaboratori di Dio!”. Nello stesso tempo        cristiane, e luogo in cui alcune scelte vengono
     sono “Soltanto collaboratori di Dio”.             condivise, in un atteggiamento di aiuto recipro-
     Che vuol dire che tutti siamo chiamati a far      co che esprime la comunione del popolo di Dio.
     crescere la Chiesa mettendo a disposizione        Si è poi data una prima valutazione dei grup-
     i nostri talenti, le nostre riflessioni, il no-   pi di Ascolto della Parola di Dio, sottolineando
     stro tempo, ma nello stesso tempo nessuno         come davvero possono essere strumenti utili a
     deve sentirsi “padrone” di un “pezzetto”          conoscere meglio la Parola di Dio, a confrontar-
     di Chiesa, soprattutto una volta che gli si       ci con essa fino a condividere le suggestioni che
     è affidata una responsabilità. Due atteggia-      la Parola suscita nel cuore di ciascuno.
     menti che corrispondono a due tentazioni:         Si è accennato anche alla possibilità di pensare,
     quella di tirarci indietro dall’offrire il no-    per i prossimi anni, una Missione popolare. Su
     stro contributo e la nostra collaborazione,       questo si ritornerà anche nelle prossime sessioni
     e quella dell’occupare degli spazi come se        del Consiglio.
     fossero propri e, quindi, impedendo ad altri
                                                       In ogni caso, la sensazione raccolta è stata quel-
     di inserirsi in un cammino che deve essere        la di una partecipazione attenta e personale, se-
     comunitario.                                      gno di una Comunità che vuole crescere e cre-
2.   Nella chiesa “molti sono i collaboratori, ma      scere insieme.
     unica è l’impresa”. Vuol dire che tutti sia-      Ci auguriamo tutti di camminare insieme.
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vita della comunità                                                            Eccoci • Marzo 2020     5

                      I presepi della
                    Comunità pastorale
I                                                          Il presepio in chiesa a Ispra
     n occasione del Natale sono stati molti i pre-
     sepi allestiti nelle case, nelle nostre tre chie-
     se, nella Casa Don Guanella di Barza, pres-                       Martina Mariotto
so il lavatoio di Osmate. Ciascuno di questi ha
voluto esprimere una idea, una sensibilità di chi        Anche questo Natale, noi ragazzi, insieme al
lo ha realizzato, un amore per la tradizione del         prezioso aiuto dei confratelli, abbiamo colla-
Natale, ma soprattutto un amore per quel Piccolo         borato nella preparazione del presepe in chie-
Bambino che del presepe è il protagonista.               sa. Quest’anno abbiamo scelto di ambientarlo
                                                         in un deserto, non solo perché la Terrasanta, e
Raccogliamo le riflessioni su due presepi, per-           dunque i luoghi in cui è nato e vissuto Gesù,
ché vanno al di là della semplice rappresenta-           sono circondati da paesaggi per natura aridi e
zione del Natale, e diventano una provocazione           desertici, ma anche per il fatto che questo tipo
a pensare alla nostra fede e al cammino della            di ambiente ha un significato ben preciso: il
nostra vita cristiana.                                   deserto è per metafora luogo di passaggio, di
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6    Eccoci • Marzo 2020                                             vita della comunità

prove, di sfide. La storia degli ebrei è segnata
da tre tappe fondamentali: la fuga dall’Egitto,
                                                      presepe tematico, tradizionale
il viaggio nel Sinai e l’arrivo, infine, alla terra
promessa. È chiaro che senza la fatica e la sof-
                                                       in movimento di Cadrezzate
ferenza provate nel deserto il popolo ebraico                      Carlo Maria Brambilla
non sarebbe arrivato alla sua destinazio-
ne: lo sforzo sembra quasi un passaggio
obbligato, da cui non si può prescindere.
Nessuno ha mai contestato il fatto che
per raggiungere una meta prefissata si
debba far fatica, ma capita spesso di di-
menticarcene. Dobbiamo immaginare
la fede, allo stesso modo di ogni aspet-
to della vita, come un percorso che ci
prepara ai suoi ostacoli, alle sue sfide
e che talvolta ci suscita incomprensio-
ni, e non solo come un dono ricevuto.
Fare degli errori, d’altronde, è uno de-
gli aspetti che fanno apprezzare meglio
il raggiungimento dell’obiettivo e la
gioia di un guadagno si assapora di più
sapendo che esso è stato conquistato
faticosamente e nella sua totalità. Non
a caso, c’è chi ha paragonato la fuga
ebraica nel deserto al Purgatorio dante-
sco, regno dell’espiazione, della prova
per antonomasia. La fede, proprio per-
ché tale, è ancor più faticosa di qual-
siasi altra esperienza umana: si basa,
come dice la parola stessa, sulla fiducia
- grande valore, impegnativo da costru-
ire e mantenere - di un entità che non
è tangibile e ciò ci destabilizza conti-
nuamente. La fede religiosa non è né
una moda passeggera, né un’abitudine
da seguire passivamente, ma è, per chi
ha la fortuna di averla, un valore da sposare e       Il presepe viene allestito nella sala sotto la Chiesa di
coltivare ogni giorno, proprio come lo è una          S. Margherita dal “gruppo amici del presepe”, ormai
                                                      da una quindicina d’anni. E’ iniziato come presepe
relazione con delle persone a noi care.
                                                      tradizionale con le vecchie statue in gesso della
Ci è sembrato dunque coerente, nella scelta del       Parrocchia, col passare degli anni si è cominciato
presepe, scegliere un tema che presentasse e          ad animarlo con l’acquisto di una nuova natività e
                                                      con l’allestimento artigianale di altri personaggi in
spiegasse al meglio quest’idea di fede e di sfor-
                                                      movimento.
zo personale, che è propria di ognuno di noi.
                                                      Dal 2012 la natività è stata posta al centro del
I ragazzi, Martina, Alberto, Federico, Marti-
                                                      proscenio in una struttura ad archi così da vedere
na e Federica, ringraziano in particolar modo         il presepe attraverso la stessa. Da diversi anni
i confratelli e don Maurizio, che quest’anno          ad ogni Natale è stato dato un tema al presepio e
hanno contribuito anche economicamente per            negli ultimi è stato sovrapposto un commento
l’acquisto dei materiali e delle nuove statuine.      sonoro. Quest’anno nel 10° anniversario della
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vita della comunità                                                              Eccoci • Marzo 2020     7

costituzione della Comunità Pastorale si è voluto
evidenziare un messaggio “d’amore e di unità”, con         presepe di Casa don guanella
la rappresentazione dell’amore in una famiglia e con
                                                           La Natività e due (calzolaio e mastro pipaio)
l’immagine del buon samaritano che rappresenta
l’amore verso il prossimo. La scena finale della           delle sette scene che riproducono i vecchi me-
rappresentazione ha scoperto la facciata delle tre         stieri e che formano parte del Presepe allestito
Chiese della nostra Comunità Pastorale (S. Martino,        nelle vecchie cantine della Casa Don Guanella
S. Margherita, S. Cosma e Damiano) riunite sotto           di Barza
un unico campanile, per rappresentare il cammino
unitario della Chiesa dalla Nascita di Gesù ai nostri
giorni con l’invito di lasciarsi coinvolgere nella vita
della comunità.

Il gruppo amici del presepe di Cadrezzate attualmente
è costituito da tre persone, alcuni anni fa Enrico ci ha
prematuramente lasciato ed anche il suo ricordo ci
sprona a proseguire.

Un ringraziamento va dato a chi ci dà una mano per
alcuni interventi tecnici, per confezionare i vestiti,
per l’assistenza nei giorni di apertura, e un grosso
grazie a tutti coloro (numerosi) che sono venuti a
visitarci e a condividere la nostra opera, ricercando
nel presepio “uno stupore per l’anima”, come da un
intervento di Padre Giuseppe Gallucci: “Lo stupore è
la ricerca di Dio compiuta lungo tutto un cammino di
fede, dono che stupisce e cambia il cuore e la vita.”
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8    Eccoci • Marzo 2020                                             vita della comunità

                  I gruppi famigliari
                     parrocchiali
                  Don Maurizio                         Terzo tempo: la fraternità
                                                       Partecipare ai Gruppi famigliari è sempre fare an-

N
                                                       che una esperienza di fraternità. In questa occa-
        el numero scorso di Eccoci, il Diacono         sione la fraternità si è espressa nel pranzo, a cui si
        Mario ci ha illustrato il cammino del          sono aggregate tante altre famiglie della comuni-
        Gruppo di spiritualità famigliare che è        tà. Pranzo fraterno anche perché, dopo un primo
presente nella nostra Comunità.                        piatto preparato per tutti (grazie a chi l’ha pre-
                                                       parato!), si è condiviso ciò che ciascuna famiglia
Consapevoli dell’importanza dei Gruppi di spi-         aveva preparato: oltre al valore della condivisio-
ritualità famigliare, abbiamo voluto caratterizza-     ne, abbiamo sperimentato anche la ricchezza e la
re la domenica della Festa della Santa Famiglia        bontà di tanti, ma davvero tanti, manicaretti pre-
(l’ultima domenica di gennaio), come occasione         parati con cura e, certamente, anche con amore.
per sperimentare concretamente le dinamiche un
Gruppo di Spiritualità Famigliare, suddividendo-       Tempo supplementare:
la in tre tempi più un tempo supplementare.            il coinvolgimento dei figli
Primo tempo: l’ascolto                                 Nel pomeriggio di questa domenica speciale, le
                                                       famiglie hanno condiviso con i figli un tempo per
La riunione del Gruppo famigliare inizia sempre        giocare, perché anche il giocare fa bene. Fa bene
dall’ascolto o di un brano della Parola di Dio, o      il gioco in sé: il divertimento che abbiamo visto
di una riflessione che possa stimolare la riflessio-   nel volto dei genitori ci dice che il gioco, quando
ne e il confronto tra le coppie di sposi. In que-      è fatto bene, non ha età; fa bene il giocare con i
sta occasione don Maurizio ha ribadito il senso        figli, perché si stabiliscono delle dinamiche che
                                                       rinsaldano le relazioni e approfondiscono la fidu-
e lo scopo dei Gruppi famigliari, riprendendo e
                                                       cia reciproca. Giocare con i propri figli non è mai
commentando un paragrafo del Direttorio di Pa-
                                                       tempo perso, e fa bene anche agli adulti!
storale Famigliare: “Sono un luogo di crescita
nella fede e nella spiritualità propria dello stato
                                                       Conclusione
coniugale; momento di apertura alla vita parroc-
chiale e comunitaria; stimolo al servizio pastorale    Ci piacerebbe incentivare l’esperienza dei Gruppi
nella Chiesa e all’impegno nella società civile”       famigliari, consapevoli che possono far bene alla
(n. 126).                                              crescita delle coppie e all’armonia delle famiglie.
                                                       Ci piacerebbe differenziare i gruppi famigliari,
Secondo tempo: la preghiera                            anche per fasce d’età, e in particolare ci piacereb-
                                                       be costituire un Gruppo di famiglie giovani.
Nelle riunioni del gruppo famigliare non manca
mai la preghiera. Questa volta si è voluto valoriz-    Chi fosse interessato a ritrovarsi con altre coppie
zare la santa messa, per ricordare a tutta la Comu-    di sposi per condividere un cammino di crescita
nità che la Chiesa stessa è “famiglia di famiglie”,    nella fede, e anche per condividere momenti di
e così la santa messa ha visto la partecipazione       fraternità, può rivolgersi ai sacerdoti della Comu-
                                                       nità parrocchiale, al diacono Mario Chiesa, o a
diretta degli sposi non solo nel proclamare la Pa-
                                                       qualche coppia che già vive questa esperienza:
rola di Dio, ma anche per preparare la mensa eu-
                                                       certamente qualcuna la conosciamo.
caristica, allo stesso modo con cui in ogni casa si
prepara la mensa per il pranzo.                        Vi aspettiamo!
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Dai nostri oratori                                                                   Eccoci • Marzo 2020         9

           Gli adolescenti a Venezia
                  Ludovico Pileci                          un’armonia perfetta generando capolavori spiritua-
                                                           li, preghiere dipinte, quali la Cappella degli Scrove-
                                                           gni, o la Basilica di San Marco.

U
                                                           La relazione con il Signore è stata ciò che ha per-
         na gita, una vacanza o un pellegrinaggio?
                                                           messo la comunione fraterna tra noi. Una relazione
         Forse un po’ tutte e tre. La tre giorni a Me-
                                                           è solida se è fondata nel Signore, e dunque lo stare
         stre-Padova-Venezia con gli adolescenti è
                                                           con Lui, anche solo qualche minuto nella preghie-
stata un’esperienza di comunione e vita fraterna,
                                                           ra, ha favorito una maggiore coesione tra di noi. Ci
condivisione e amicizia. Un momento veramente, e
                                                           lasciavamo così accompagnare ogni giorno dalla
finalmente, comunitario che ha visto la partecipa-
                                                           testimonianza di un santo vissuto in quelle terre. È
zione di molti ragazzi di tutta la comunità.
                                                           bello e incoraggiante vedere come queste figure di
Le visite sono state molte, come molte le attività         santità siano sempre attuali e suscitino un forte mes-
svolte. Un cammino immerso nell’arte, nella spiri-         saggio di conversione e un desiderio di imitazione
tualità e, naturalmente, nello svago che ci ha per-        anche nei giovani d’oggi.
messo di crescere e maturare un po’ nell’unione e
nella comunione fraterna.                                  Infine le attività di svago e di gioco insieme han-
                                                           no portato a una unione comunitaria e di intesa più
È sempre bello e fa mettere continuamente in gioco         forte: essendo quasi tutti giochi di squadra era bel-
il vivere esperienze di questo genere, dove i ragazzi      lo vederli collaborare tutti insieme per arrivare alla
si ritrovano insieme e si giocano nello stare con gli      vittoria.
altri. È in queste esperienze che si scoprono le qua-
lità e le virtù dell’altro, che magari non si erano no-    Senz’altro è stata una esperienza positiva, di unione
tate prima, si conoscono sempre meglio le persone,         e fraternità, e ciò lo si è percepito dai ragazzi stessi,
anche gli educatori e si rendono sempre più solide le      che si sono dimostrati capaci di apertura e di ascol-
amicizie, certo, se però si è capaci di giocarsi fino in   to, dimostrando una buona maturità e anche un desi-
fondo, aprendosi all’altro. Queste sono esperienze         derio di andare sempre più in profondità nelle cose.
che si fanno da ragazzi e non si dimenticano più, se-      Penso che questa sarà un’esperienza che porteranno
gnano la propria vita come momenti felici e danno          sempre nel cuore, come la conservo io, e che sicu-
alla memoria un dolce ricordo. È bello poter parte-        ramente lascerà un ricordo sempre vivo, gioioso e
cipare da educatore in quanto si ha la possibilità di      gratuito nella loro vita.
stare nel quotidiano con i ragazzi,
non solo in quell’ora all’incontro di
catechismo, rendendosi disponibili
a scambiare due parole, a ridere e
scherzare, e anche però a dare delle
piccole regole per stare bene tutti
insieme, insomma, a essere edu-
catori nel quotidiano, educando in
primis con la testimonianza della
propria vita.
Evidentemente un’esperienza del
genere risulta bella e memorabile
anche grazie alla bellezza dell’am-
biente e del luogo: infatti l’arte è
stata quell’elemento che ha accom-
pagnato tutto il nostro cammino,
anche spirituale, soprattutto quan-
do arte e spiritualità si univano in
La Chiesa al tempo del cor on avir us - Eccoci - Comunità Pastorale Santa Teresa ...
10   Eccoci • Marzo 2020                     Dai nostri oratori

              Festa di don Bosco
                                               Lucia Peroni

                           L
                                   ’oratorio è una passione. Così esordisce
                                   Don Massimiliano Sabbadini durante la
                                   messa di lunedì 3 febbraio, celebrata per
                           continuare la festa per il patrono di tutti gli oratori
                           e in particolare dell’Oratorio di Ispra. L’oratorio
                           è una passione e le passioni sono quelle cose che
                           ci muovono, ci fanno alzare dal divano e staccare
                           dalle nostre consuetudini, per mostrarci che c’è
                           sempre qualcosa di nuovo. Ed è così perché, prima
                           di essere una struttura, l’oratorio è una comunità.
                           Di questo ne avevamo avuto un assaggio in tante
                           occasioni di festa presentatesi nei giorni prece-
                           denti, non ultima la festa di domenica 2 febbraio a
                           Ispra, nata dalla passione congiunta di adolescen-
                           ti, giovani, bambini e adulti. Ma innanzitutto la
                           comunità dell’oratorio deve nascere dall’incontro
                           vivo con il Signore Vivo, il Fuoco acceso pres-
                           so l’altare che deve alimentare tutte le cose che
                           facciamo insieme. Se si spegne il Fuoco, l’orato-
                           rio non ha più senso. La parola oratorio significa
                           “luogo in cui si prega”, proprio perché attraverso
                           la preghiera giunge quel il Vento che tiene acceso
                           il Fuoco: il Vento dello Spirito Santo. Lo Spirito
                           alimenta la nostra ricerca del Signore e rinnova in
                           noi l’Amore per Dio, per il prossimo, per noi stes-
                           si… in altre parole, la nostra felicità. Nel passato,
                           Don Bosco ha saputo consegnare dei valori che
                           sentiamo vivi e attuali ancora oggi. Ed è guardan-
                           do a lui sentiamo ancora l’ispirazione per cercare
                           ciò che serve a noi oggi. Don Massimiliano porta
                           un esempio:
                           Don Cottolengo, un sacerdote anziano che Don
                           Bosco aiutava, invitò il giovane prete a farsi una
                           veste più robusta, predicendo che molti si sareb-
                           bero aggrappati a quella veste. A suo tempo la pre-
                           dizione del Cottolengo si realizzò ma ancora oggi,
                           la veste di Don Bosco che può e deve diventare
                           più robusta è l’oratorio, il tessuto di una comuni-
Dai nostri oratori                                                              Eccoci • Marzo 2020       11

tà cristiana composto da noi stessi, intrecciando
padri e figli che insieme sostengono i bisogni
educativi di questa società… «Chi non è preoc-
cupato per la condizione giovanile di oggi? La
dispersione, la droga, l’eccesso di informazione,
la disfazione, il nulla, la noia… E noi che faccia-
mo? Stiamo lì a guardare o facciamo una veste
più robusta? Robusta è quella veste che mette in-
sieme i fili». Come possiamo fare noi educatori,       ciascuno – quando “facciamo” la Comunione
genitori, insegnanti, giovani per capire qual è la     siamo Corpo a corpo, Sangue a sangue con Gesù
                                                       Cristo venuto a incontrare e a guarire tutto il do-
nostra parte, per capire cosa deve fare ciascuno
                                                       lore, la vergogna, le paure profonde che nascon-
di noi personalmente, per creare questo tessuto
                                                       do nel suo modo delicato e gentile, che ti guarda
forte? «Dobbiamo cercare la Sapienza». Se vo-
                                                       in modo unico, separato dalla folla. «Portiamo
gliamo educare bene le nuove generazioni, far-
                                                       al Signore Gesù il segreto della nostra vita, non
le crescere intelligenti, bisogna trasmettere dei
                                                       temiamolo, ma affidiamoci a Lui. Perché Gesù
contenuti perché non c’è tutto sui social, che anzi
                                                       è quell’amico segreto, intimo e profondo che sa
sono spesso dominati dal vuoto. Al contrario, la
                                                       toccare la tua vita alla Salvezza, alla Felicità, alla
Dottrina è ricca. La dottrina è sapere le cose che
                                                       Benedizione».
Gesù ci ha detto. «Lo conoscete un passo del
Vangelo a memoria? Il Padre Nostro è un passo          Alla fine della messa, don Massimiliano ci la-
del Vangelo che sappiamo a memoria! Non è im-          scia un impegno esigente perché «chi ci vuol
possibile e si deve imparare a memoria il Vange-       bene, ci chiede cose esigenti, di più di quelle
lo, se no di che cosa sappiamo? Se il sale perde       che già sappiamo fare» perché questo ci spinge
il suo sapore che cosa serve». Per questo, Don         a scoprire cose nuove: «Imparate una pagina
Massimiliano ci invita a cercare il tempo per co-      del Vangelo a memoria che questo sia lo spar-
noscere la Persona di Gesù Cristo che ci parla, ci     tito della musica della vostra vita. E siate santi,
dice come perdonare, come amare sul serio – le         cioè: 1. fate sempre bene il vostro dovere 2. non
cose più importanti e belle della vita. E Cristo       fate mai niente di cui vergognarvi 3. siate sem-
stesso vuole entrare in contatto diretto, fisico con   pre molto allegri».
12    Eccoci • Marzo 2020                                                       Dai nostri oratori

                                              LA VALENZA EDUCATIVA
                                              DELLO SPORT NELL’AMBITO
                                              DELLE REALTA’ EDUCATIVE
                     Don Gabriele                                diritto alla confidenza, i ragazzi hanno bisogno
                                                                 di essere ascoltati. Quante ore un allenatore sta

I
    l 23 gennaio presso il salone dell’oratorio di               con un ragazzo? Li c’è del potenziale da inve-
    Cadrezzate alla presenza di Don Maurizio,                    stire per creare una relazione dove un ragazzo
    responsabile dell’unità pastorale Santa Teresa               si senta ascoltato e non solo un insegnamento
Benedetta della Croce, e di Luca Terzaghi, presidente            di una tecnica o di istruzioni.
della Asd Cadregià Gdl, abbiamo avuto il piacere              3. NELLA COMUNITA’ EDUCANTE: è impor-
di avere nella nostra comunità Don Stefano Guidi,                 tante che gli adulti si parlino e quindi è importante
Direttore servizio oratorio e Sport e Direttore della             incontrarsi pe coordinarci, in modo da fare rete e
Fom, e Paolo Bruni, Formatore dell’ufficio Sport del              parlare per aiutare le diverse situazioni che i ra-
Centro Sportivo Italiano dell’Arcidiocesi di Milano,              gazzi vivono.
per un dibattito incentrato sulla Valenza Educativa           Nella seconda parte della serata è intervenuto Paolo
Dello Sport nell’ambito delle realtà educative quali la       Bruni, che ci ha riportato sul piano delle sfide reali da
famiglia, la scuola e l’oratorio.                             affrontare come educatori ed allenatori, mantenendo
Alla serata, che è andata oltre le più rosee aspettative di   l’orizzonte tracciato da Don Stefano. ”Non possiamo
partecipazione, erano presenti più di una cinquantina         proporre uno sport senza una adeguata preparazione
di persone tra educatori e genitori.                          sulle competenze della crescita fisica. … La competenza
È intervenuto, anzitutto, Domenico Serino, respon-            è anche una competenza tecnica perché io devo
sabile formazione CSI Varese, che ci ha confermato            conoscere come un bambino cresce e si sviluppa ma
la crescita del movimento sia in numeri che qualità           devo anche insegnargli lo sport nel qual si è iscritto.
della proposta formativa.                                     Per mettere realmente al centro la persona, poi,
Nel suo intervento, invece, Don Stefano ci ha presentato      dobbiamo curare l’accoglienza: non basta farli
uno spaccato sulla realtà diocesana. “Il lavoro per lo        giocare, ma dobbiamo avere a cuore tutti i ragazzi
sport fatto da tanti anni e sul territorio ha portato         che non fanno parte della sportiva. Non dobbiamo
ad avere più di 900 società sportive. Pur essendoci           guardare solo alle persone che sono funzionali alla
tante problematiche nei rapporti che intercorrono tra         squadra ma dobbiamo guardare anche ai ragazzi
gli enti educativi e le società, vediamo anche tante          che non ci sono e ci si deve preoccupare per loro.
opportunità, soprattutto nell’offrire occasioni di            Dobbiamo valorizzare i talenti a 360 gradi senza
incontro e di formazione”.                                    generare scarti.
Ha continuato dicendo: “Il CSI vuole fare incontrare          Ancora, nelle nostre sportive ci deve essere lo stile
le società sportive della diocesi e ricordare che il          dell’allegria: oggi fare sport per un ragazzo non è
rapporto tra lo sport e le parrocchie è antichissimo ed       sempre sinonimo di un benessere. I ragazzi hanno
è da ritrovare”.                                              bisogno di chi sa prendersi cura di loro, di chi sa
                                                              sorridere con loro ma che sa anche aiutarli a gestire
Ci ha ricordato anche alcuni principi che ispirano il CSI:    la sconfitta.
1. LO SPORT PER CRESCERE.                                     La presenza e l’intervento del Sindaco di Cadrezzate
   Lo sport deve coinvolgere tutti i ragazzi per farli        con Osmate Cristian Robustellini hanno sancito la
   crescere e fargli crescere anche una stima di sé.          valenza educativa dello sport anche per il tessuto
   Per questo chi non vede, chi non cammina, chi non          laico/sociale. Il sindaco ha ricordato l’impegno
   sente, chi non ride, chi crede di non essere capace,       dell’amministrazione nel favorire la collaborazione tra
   può e deve fare sport. La testimonianza di Daniele         le differenti realtà sportive del territorio riconoscendo
   Cassioli, atleta paraolimpico insegna.                     l’importanza del lavoro educativo svolto in oratorio
2. LA PERSONA IN TESTA ALLA CLASSIFI-                         per preparare alla vita e al lavoro i nostri ragazzi.
   CA: l’attività sportiva sia una esperienza edu-            La serata si è conclusa con un confronto tra i relatori ed
   cativa e permetta ai nostri oratori di aiutare a           i partecipanti dal quale sono emerse alcune proposte
   diventare grandi i ragazzi. I ragazzi hanno il             che cercheremo di tenere presenti e di valorizzare.
I “Liber Cronicon”
    della Comunità Pastorale
Santa Teresa Benedetta della Croce

           Voci dal passato delle Parrocchie
  San Martino di Ispra, Santa Margherita di Cadrezzate
          Santi Cosma e Damiano di Osmate
Dal “Liber                              Cronicus”
        della Parrocchia S. Martino V. di Ispra
                                           ∑
                    ottava parte • A cura di Roberto Magistri

F       ine anni trenta inizio anni quaranta:
        l’Arcivescovo di Milano, nel 1939, fa
        ancora visita alla parrocchia. L’Italia
entra in guerra nel 1940 ed il parroco puntua-
                                                    personalmente. Ha contratto però un altro
                                                    debito per la riparazione del paramento
                                                    bianco solenne restaurato dalla Ditta Biella.
                                                    La popolazione finora ha offerto lire 4.500.
lizza la situazione venutasi a creare: i giovani    Mancano altre lire duemila da versarsi alla
sono chiamati alle armi, ci sono i primi prigio-    Ditta entro l’anno venturo. Parimenti si è
nieri, i primi dispersi ed i primi morti.           provveduto di due tunicelle e continenza da
                                                    morto, con una spesa di lire 1.250. Infine si è
Anno 1938                                           fatto il soffitto alla cucina, aggiungendo questa
                                                    spesa all’altra, dimenticata, e fatta nel 1932
“E’ il centenario della nascita di S. Carlo che
                                                    consistente nella scala con gradini, ringhiera
fu solennizzato anche nella nostra parrocchia
                                                    di ferro, pianerottolo, tutto di nuovo, nella casa
nel giorno stesso di S. Carlo 4 Novembre.
                                                    Parrocchiale con una spesa di lire ottomila.
In preparazione, per tutto l’anno in tutte le
                                                    Si deve ricordare infine la sistemazione fatta
Benedizioni, si recitò la preghiera in onore di
                                                    dal Comune della scalinata e pianerottolo
S. Carlo; in ogni mese i fanciulli e le fanciulle
                                                    della facciata della Chiesa con sistemazione
degli Oratori si accostarono ai SS. Sacramenti,
                                                    dell’adiacente piazza”.
oltre al solito di ogni mese; si tennero giornate
di ritiro per le figliuole dell’Oratorio ed anche   Si celebra una terza messa festiva
per i giovanetti; si tennero predicazioni per
                                                    “In quest’anno ha incominciato per la Pasqua
la festa del S. Cuore, della Madonna del S.
                                                    a celebrarsi in tutte le feste di precetto la ter-
Rosario e per S. Carlo, comprendendo anche
                                                    za Messa, di cui la spesa è sostenuta dall’Il-
quella annuale pei Defunti; ed in special modo
tenendo conferenze da appositi propagandisti        lustrissima Sig.ra Marchesa Bice Sagramoso
mandati dalla Federazione “uomini cattolici”        Brivio e Sig. Franco Castelli”.
di Milano in preparazione alla Pasqua per           Anno 1939
gli uomini; ed alle donne da un Sacerdote
(un Padre di Barza). Secondo le disposizioni        La visita pastorale
date dall’Arcivescovo, si tenne anche un
                                                    “In considerazione della S. Visita Pastorale
pellegrinaggio ad Arona e Cannobio al quale
                                                    e delle SS. Missioni che dovranno farsi in
parteciparono ben 150 parrocchiani; ad Arona
                                                    quest’anno si è incominciato subito, per il loro
si cantò Messa ed il Rev. Arciprete tenne il
                                                    buon esito, a stabilire preghiere e divozioni
panegirico: a Cannobio la S. Benedizione
                                                    speciali”.
con discorsetto tenuto dal M. R. Canonico
del Santuario. L’anno si chiuse con le S.S.         E’ ancora il Card. Schuster, Arcivescovo di
Quarantore ed un migliaio di Comunioni.”            Milano, a fare visita alla parrocchia. Ecco il
Così Don Antonio inizia la cronaca dell’anno,       resoconto del parroco: “Il 6 Agosto alle 15
e poi prosegue: ”In quest’anno il M.R. Parroco      precise da Milano arriva l’Arcivescovo per
ha finalmente estinto il debito contratto per       la S.Visita accompagnato dal Segretario D.
le poltroncine dell’Oratorio: £ 10.220= delle       Galli e dall’oblatino (nuovo ordine secolare
quali novemilacentocinquanta da lui versate         creato o rinnovato dall’Arciv.) che fungono da

LXXXVI
autisti e camerieri. Sul piazzale della Chiesa       La scomparsa di Don Giovanni
convengono le Autorità tutte e i Confratelli         Besozzi
con il baldacchino. Entrato in Chiesa i RR.
Chierici di Barza cantano l’Ecce Sacerdos            Don Antonio riporta nel Chronicon la notizia
e proseguono la cerimonia della S. Visita.           della morte del suo predecessore Don
Alle 19 circa terminata la visita alle cappelle      Besozzi: ”Il 23 Ottobre muore alla “Rocca
sparse sul territorio Parr.le ritorna a Milano. Il   Brivio” di cui era cappellano, a Melegnano il
7 lunedì per le 5 precise è ancora qui per la S.     M. R. D. Besozzi Giovanni emerito Parroco di
Messa e fa 650 Comunioni. Di nuovo è ancora          questa Parrocchia da lui tenuta per trent’anni:
qui alle 15 per la chiusura della S. Visita.         Giovedì 26 il suo corpo è seppellito in questo
Esorta il popolo a organizzarsi nelle Società        cimitero vicino alla madre” (ndr: la tomba si
Cattoliche specialmente nella Confraternita.         trova nel primo cimitero entrando a destra
Le Cresime amministrate il 6 furono 98. In           dopo la cappella dei partigiani).
occasione poi del 25° di parrocchia, avendo il
parroco rifiutato qualunque festeggiamento,          Anno 1940
la popolazione stimò fare un regalo al
Parroco consistente nell’offerta di lire duemila     E’ l’anno della partecipazione dell’Italia al
per coprire la spesa dei paramenti Bianchi           conflitto della seconda guerra mondiale. Don
Solenni effettuata l’anno scorso estinguendo         Antonio annota: “Fu questo un anno molto
totalmente il debito. L’Arcivescovo poi dava         tribulato per le continue e ripetute chiamate
una sua relazione sul giornale “L’Italia”.           dei giovani alle armi. Nell’offensiva al fronte
                                                     Francese fu soltanto un ferito leggermente, e
Le SS. Missioni                                      sul fronte Greco un prigioniero. Nella Vigilia
                                                     di Natale alle ore 17 si è cantata la Messa
“Il 23 (Sabato) Sett. alle 15,25 entrò in
                                                     della notte di Natale secondo le disposizioni
Parrocchia il R. P. Missionario di Rho Padre
                                                     emanate dal S. Padre e dall’Arcivescovo per
Brambilla. Il giorno seguente P. Milani ed
                                                     motivo dell’oscuramento notturno praticato
il terzo giorno P. Rigamonti. La chiesa è
                                                     fin dalla dichiarazione di guerra da parte
sempre stipata riempiendo il presbiterio ed il
                                                     dell’Italia”.
coro. I R. Padri di Barza molto sollecitamente
prestarono il loro aiuto. Terminata la
settimana per le donne Domenica 1° Ottobre           Arriva il nuovo Coadiutore
incominciò quella degli uomini che riempirono        Dopo undici anni Don Luigi Cassani viene
sempre la Chiesa ma non come le donne.               trasferito e subentra un altro Don Luigi. Il
Gli stabilimenti nei quali lavorano essendo          parroco registra: “In Giugno il M R. Coadiutore
molto lontani (Angera – Sesto – Vergiate) e          D. Luigi Cassani è trasferito alla frazione
l’assenza di 250 giovani circa richiamati alle       “Madonna di Campagna” di Gallarate che poco
armi (epoca nella quale scoppiò la guerra fra        dopo fu eretta in Delegazione Arcivescovile.
gli alleati e la Germania) possono scusare           Al suo posto venne mandato il M R. D. Luigi
il minor numero di uomini intervenuti alle           Ponti da Milano di 23 anni e mezzo”
S.S. Missioni. Domenica 8 Ottobre P. Milani,
                                                     La comunicazione della Curia Arcivescovile
ultimo rimasto, parte dalla stazione di Ispra
                                                     è datata 18/05/1940.
acclamato dalla popolazione. Frutti immediati:
N 4390 comunioni; 1345 confessati: facendo
conto di 420 assenti e bambini, purtroppo            Una nuova Associazione
furono circa 340 astenuti. Trecento donne            In quest’epoca viene costituito un nuovo
promisero di fare la comunione mensile; 60           gruppo cattolico: “Nella festa della Natività di
giovani promisero di iscriversi nella Gioventù       Maria S.S. preceduta da un triduo si è fondata
Femminile Cattolica; maggior numero di               l’Assoc. della Gioventù Femm. dell’Azione
giovani frequentano l’Oratorio fem.”                 Cattolica con 20 giovani circa”.

                                                                                           LXXXVII
Restauro all’altare della Madonna                  Costanzo Ranci; ed in Febbrajo il Sig.
                                                   Dott. Franco Castelli mecenate di questa
Al termine della relazione annuale il parroco      parrocchia che costruì l’Oratorio M. e non
annota: ”Con una spesa complessiva di lire         dimenticò la parrocchia nelle sue disposizioni
seimila è stata restaurata la Cappella della       testamentarie”.
Madonna e fu arricchita di 6 candelabri e 4
reliquiari di bronzo dorato”.                      Nonostante la guerra, proseguono le varie
                                                   iniziative organizzate dalla parrocchia.
                                                   Don Antonio così le elenca: “Numeroso e
Anno 1941                                          anche devoto il pellegrinaggio al S. Monte
“Essendo richiamati alle armi quasi tutta la       di Varese ad iniziativa della Giov. Femm. di
gioventù (oltre 200) le pie devozioni dell’anno    Azione Cattolica; così anche il pellegrinaggio
furono dirette per loro. Le S.S. Quarantore        alla Chiesa interna dei Guanelliani di Barza
predicate da P. Mauro passionista, il triduo       ad iniziativa delle Donne di Az. Catt..
e la consacrazione dei soldati al S. Cuore         Commovente la consacrazione dei bambini al
                                                   S. Cuore di Maria nel giorno dell’Ascensione
il 2 Febbraio predicato da Don Paolo, la
                                                   in cui si celebrò la festa del Papa con una
predicazione del S. Cuore, quello della
                                                   accademiola e numerose comunioni”.
gioventù femminile al 8 Settembre, quella
della Madonna del S. Rosario e poi quella
                                                   Il quarantesimo di sacerdozio
dell’Immacolata, predicate da Don Pariani,
                                                   del parroco
da Don Erasmo Valenti, da Don Carlo De
Ambrogi. La corrispondenza coi soldati
specialmente con quelli che combattono
è abbastanza frequente. Degno di nota è
la fondazione dell’Associazione “Donne
di azione cattolica”. Si sono iscritte una
cinquantina”.

Anno 1942
“Anche quest’anno le SS.Quarantore e
tutte le altre predicazioni straordinarie come
l’anno precedente sono fatte per i nostri
soldati. In preparazione della S. Pasqua
si fecero predicazioni per uomini, donne e
gioventù separate. Nonostante l’assenza
di 150 giovani si fecero 1200 Pasque. Si
deve ricordare che purtroppo finora due dei
parrocchiani soldati furono dichiarati dispersi:
Pinolini Gianvittore e Motta Angelo: due sono
morti, Vivian Giuseppe e Losapio Carlo; un
prigioniero: Tenente Butti Gennaro ritornato
in patria per l’intercessione della S. Sede”.
                                                   Pisside donata nel 1942 dal Parroco Don
Il parroco riporta erroneamente il nome
                                                   Antonio Cazzaniga alla Parrocchia in occasione
di Motta Angelo anziché quello di Realini
                                                   del suo 40⁰ di sacerdozio
Angelo, forse confondendo il cognome reale
con quello della mamma Motta Enrica.               Quest’anno ricorre il quarantesimo di prima
Scompaiono alcuni personaggi importanti            messa di Don Antonio, essendo stato ordi-
nella vita del paese: “Ancora si deve              nato il 24/05/1902, ed il parroco così registra
ricordare che in Gennajo è morto il Podestà        l’evento: “………celebrazione modesta, ma

LXXXVIII
intima e cordiale del qua-
rantesimo di Sacerdozio
del M.R. Parroco ad inizia-
                                   Le vecchie campane
tiva delle due associazioni        Le prime notizie le abbiamo solo nel 1680 quando, essendo par-
femminili di Azione Catto-         roco GianBattista Terzaghi, è stato eretto il nuovo campanile sul
lica. Il Parroco in occasio-       quale fu elevata una campana del peso di Rubbi 16 (kg. 330
ne del suo quarantesimo            circa). Nel 1691 lo stesso parroco fece aggiungere altre due
arricchì la Chiesa di una          campane, l’una di Rubbi 35 (kg. 591 circa) e l’altra di Rubbi 24
Pisside (ndr la Pisside è          (kg. 470 circa) dal fonditore Bononilla Pietro.
il vaso dove si conserva-          Nel 1783 il parroco Pietro Antonio Santini aggiunse la quarta
no le particole consacrate         campana con il concorso del Comune che sborsava la disponi-
dopo la celebrazione eu-           bilità di cassa di L. 1.338 di allora.
caristica) nuova d’argento         Nel 1842 però le quattro campane si trovarono in gran disordi-
con pietre preziose lavo-          ne minacciando di cadere. Il parroco Francesco Maspero le fa
rata a sbalzo con cesello e        rifondere dalla Ditta Bizzozzero di Varese domandando ai due
tre bellissime miniature; e        Comuni di Ispra e di Barza il loro concorso, anche per l’aggiunta
riformò arricchendoli con          di una quinta campana. Ma Barza rifiuta per deficienza di cassa
rubini il calice d’argento         ed Ispra promette stanziando una certa somma per cinque anni,
barocco e l’ostensorio la          ma soltanto per la rifusione di quelle già esistenti. Dopo sette
cui lunetta (ndr la lunetta        anni e cioè nel 1849 le quattro campane rifuse risalirono sul
è un sostegno a forma di           campanile.
mezza luna inserito nella          Finalmente nel 1887, essendo parroco Don Giovanni Besozzi,
                                   per sottoscrizione pubblica venne elevata la quinta campana (il
parte centrale dell’osten-
                                   sospirato Campanone). Questa campana venne fusa dalla Ditta
sorio per l’esposizione
                                   Barigozzi.
dell’ostia consacrata) è
                                   Nel 1935 le campane necessitavano di alcune riparazioni. La
ora di 18 carati con 14
                                   Ditta Bianchi fu Bizzozzero fece un preventivo di L. 1.000 che si
rubini”.                           raccolsero facilmente con offerte libere date dalla popolazione e
                                   con il concorso del Comune di L.200. La notizia però non viene

      ≥                            riportata nel Chronicon.

                                   Ecco le caratteristiche delle vecchie campane:

                                 LA PRIMA – e cioè la più piccola pesava Kg. 326 – diametro m.
  0,820. Aveva incisa nel bronzo l’immagine di S. Antonio da Padova e di S. Rocco. Portava la
  dicitura “Vobis deprecantibus quid triste nobis?”. Se voi pregate per noi che male ci può acca-
  dere?
  LA SECONDA – pesava Kg. 459 – diametro m. 0,928. Immagine: Cristo Re. Dicitura: “Qui
  imperas ventis et mari memento nostrum” – Tu che comandi al vento e al mare ricordati di noi.
  LA TERZA – pesava Kg. 541 – diametro m. 0,985. Immagine: Padre Eterno. Dicitura: “A fulgure
  et tempestate defendat nos Deus” – Dal fulmine e dalla grandine difendici o Signore.
  LA QUARTA – pesava Kg. 789 – diametro m. 1,110 – Immagini: S. Antonio Abate, S. Sebastia-
  no, S. Lorenzo. Dicitura: “Adiutores estote nobis opportunitate” – Nelle nostre necessità siate
  voi i nostri protettori.
  LA QUINTA - “il Campanone” pesava Kg. 1162 – diametro m. 1,260. Immagine: Madonna del
  S. Rosario. Dicitura: “Regina SS. Rosarii ora pro nobis” – Regina del S. Rosario prega per noi.
  Il sei Febbraio 1943 la prima, la terza e la quarta campana furono consegnate al governo per la
  loro fusione e trasformazione in materiale bellico.
  (notizie tratte dall’opuscolo “Le nostre campane” – Tip. Arciv. dell’Addolorata Varese. Anno 1953)

                                                                                                  LXXXIX
Dal “Liber                                 Cronicus”
                                        Cadrezzate
                                          ∑
                            A cura di Carlo Maria Brambilla

N
            el nostro cammino nel tempo siamo          predicazioni furono tenute da Don Mario della
            quindi arrivati al 1941, sempre            Casa don Guanella e gli argomenti scelti furono:
            nel corso del conflitto mondiale.          confessione, salvezza dell’anima, peccato,
Ovviamente nell’incontro del pomeriggio                famiglia, e bestemmia. Lo stesso sacerdote
del primo giorno per il consueto resoconto             ritornò nei giorni 20, 21 e 22 aprile in occasione
dell’anno appena finito, il Parroco non poté           delle funzioni che si tennero per promuovere
fare a meno di cominciare con il rammarico             l’adempimento del Precetto Pasquale. In tale
di essere ormai entrati nel secondo anno di            occasione vennero trattati i seguenti temi:
guerra ed espresse l’auspicio che si potesse           impurità, scandalo e confessione.
presto arrivare alla fine. Venne rivolto l’invito ai
                                                       Nei giorni 14 aprile e 4 maggio vennero
fedeli di frequentare la dottrina, di praticare la
                                                       effettuati i due consueti pellegrinaggi ad
castità coniugale e di vigilare maggiormente
                                                       Angera e a S. Caterina con una partecipazione
sul comportamento dei figli.
                                                       meno numerosa anche per la mancanza del
                                                       trasporto in corriera.
Consacrazione al S. Cuore –
                                                       La Prima S. Comunione venne celebrata la
Nuovo Podestà                                          mattina del 22 giugno e furono ammessi 28
Nello stesso mese venne organizzata la                 tra maschi e femmine, successivamente nel
consacrazione al S. Cuore (dalle parole del            pomeriggio in Chiesa furono rinnovati i voti
Parroco: “la cerimonia è stabilita per il soldato      battesimali e impartita la S. Benedizione.
e la vittoria”) . Al mattino vennero distribuite
molte comunioni, mentre nel pomeriggio fu
                                                       Feste Parrocchiali
tenuto dal Parroco un discorso d’occasione
incitando alla preghiera e alla riforma della          Il 7 luglio venne celebrata la festa di S.
vita, “mezzi infallibili per impetrare protezione      Margherita con la S. Messa solenne al
e salvezza ai combattenti e vittoria alla Patria”      mattino in Chiesa, la seconda comunione dei
con il raggiungimento della pace.                      piccoli e nel pomeriggio la Processione con
                                                       la statua per le vie del Paese. La maggiore
Si può quindi attingere dalle pagine del
                                                       solennità di questa Parrocchia venne
cronico una notizia di carattere politico,
                                                       sempre considerata la Festa della Madonna
amministrativo, cioè la nomina del nuovo
                                                       della Cintura. Tale festività venne preceduta
Podestà nella persona del Cavalier Leva (già
                                                       dal triduo di predicazione che si concluse
Commissario prefettizio).
                                                       con le S. Confessioni. Il giorno della festa
                                                       dopo la S. Messa solenne del mattino, nel
SS. Quarantore – Pellegrinaggi –                       pomeriggio si svolse la solenne processione
Prima Comunione                                        con il venerato simulacro della Madonna,
Le SS. Quarantore vennero celebrate nei                seguita dall’incanto delle offerte che a causa
giorni 7, 8 e 9 febbraio. Contrariamente agli          delle restrizioni dovute alla guerra non furono
anni precedenti vennero iniziate il venerdì. Le        particolarmente copiose.

XC
Il giorno seguente si tenne l’ufficio solenne       SS. Quarantore
per i caduti della Parrocchia e si ripeté anche
                                                    Furono celebrate il 9, 10, 11 gennaio predicate
la processione.
                                                    dal Prevosto di Tradate, don Delfino Gariboldi.

Ottavario dei morti - Caduti                        Si cominciò ancora il venerdì con due prediche
                                                    al pomeriggio, come anche al sabato per
Fu celebrato con particolare solennità.             favorire la partecipazione anche degli operai
Molte furono le S. Comunioni del mattino,           che rientravano in serata. L’esito fu molto
circa duecento, anche per ottenere                  positivo contandosi circa 600 comunioni
“l’indulgenza toties quoties” (si possono           domenica mattina. Anche al lunedì vi fu la
guadagnare ogni volta che si ripete l’opera         comunione generale per i soldati.
ingiunta). Alla sera venne recitata la Via
Crucis per i defunti con la S. Benedizione
                                                    La guerra - Incursioni aeree
ed il Rosario al Cimitero.
                                                    La guerra proseguiva furibonda ed anche
La guerra era iniziata da circa due anni e già      a Cadrezzate si potevano sentire le
tre furono i primi caduti del Paese: due sul        conseguenze legate al gran numero di
fronte greco Piscia Luigi di anni 30 celibe e       richiamati alle armi (non pochi coniugati con
Ponti Enrico caporale di anni 28 che lasciò la      figli). Vennero razionate le derrate alimentari
moglie e due figli.                                 come il pane ridotto a 1 etto e mezzo a
Il terzo fu il maresciallo d’aviazione Vallerini.   persona, requisite le bestie, il fieno, la lana,
Il soldato Beltramini Enrico venne salvato          il rame e i cereali. A causa delle difficoltà
dopo il siluramento della nave Conte rosso.         imposte dal periodo bellico, si decise di
                                                    non effettuare i consueti pellegrinaggi. In
Si concluse l’anno con il canto del Te Deum
                                                    paese non si ebbero incursioni aeree, ma si
di ringraziamento con la Benedizione.
                                                    vivevano le incursioni su Genova, Torino e
                                                    Milano, in quanto i quadrimotori passavano
1942                                                nel cielo con il loro rombare triste provenendo
Il Parroco prima di fare il punto sull’anno         dalla frontiera svizzera per dirigersi a lanciare
appena finito, si domandò angosciato se             le bombe dopo qualche minuto dove ci
                                                    sarebbero state nuove vittime innocenti.
durante l’anno finalmente la guerra sarebbe
finita, e concluse incitando tutti a compiere
il proprio dovere, ma anche e soprattutto ad        Campana – S. Pasqua - Giubileo
insistere nella preghiera e nella riforma della     di SS Pio XII
vita. E riportiamo le parole del                    Verso la metà di marzo si cominciò a sentire
                                                    un suono cupo della campana mediana e
Parroco: “la guerra è una calamità provocata
                                                    si constatò una fenditura orizzontale verso
dal peccato. ….......Rimane solo una
                                                    l’orlo di battuta, ciò rendeva necessaria la
speranza, che almeno la maggioranza
                                                    sua rifusione. Ovviamente la situazione del
degli uomini si convertano e per loro Iddio
                                                    momento impose di procrastinare l’intervento
........... ci conceda la sospirata pace”. Come
                                                    alla fine della guerra.
di consueto nel pomeriggio venne fatto il
resoconto dell’anno appena finito, rilevando        La preparazione alla S. Pasqua vide un triduo
un certo incremento dei nati, ma la mancanza        di predicazioni nei giorni 13, 14, 15 aprile
di matrimoni, attribuendo ciò a leggerezza          tenute da don Celeste Cappelletti, padre
insinuatasi nella gioventù e per tale motivo        guanelliano di Barza e il triduo si chiuse
incitò i genitori ad essere più vigilanti e ad      con la presenza di cinque sacerdoti per le
avere un comportamento esemplare.                   confessioni.

                                                                                                 XCI
Alle ore 18,00 del 13 maggio tutti i parrocchia-    Vigilia di Natale
ni ascoltarono il messaggio del Papa trasmes-
so da Radio Vaticana. Il mattino della festa        Secondo la facoltà concessa da Roma il
dell’Ascensione si compì la Comunione Ge-           Parroco celebrò la S. Messa della vigilia nel
nerale per il Papa da parte di più di 300 perso-    pomeriggio con una partecipazione straordi-
ne. Alla sera si tenne un’altra funzione con S.     naria della popolazione e la distribuzione di
Rosario, litanie e predica sul Papa, “per susci-    circa 250 Comunioni.
tare nei cuori un vivo senso di devozione, di       Si chiuse l’anno con il Te Deum e la Benedi-
obbedienza e di amore verso il Papa”.               zione.

La Festa della Madonna di                           1943
Caravaggio - Feste Patronali                        L’anno si aprì con il resoconto dell’anno ap-
Venne celebrata con particolare solennità per       pena concluso alla popolazione che gremiva
implorare dalla Madre di Dio protezione sulla       la Chiesa. Il Parroco colse l’occasione per ri-
Patria e sui nostri soldati. Venne preceduta        chiamare tutti ad un impegno di cambiamen-
da un triduo di funzioni e di preghiere (23, 24,    to di vita veramente.
25 maggio).                                         La presenza del tremendo flagello della
Nel pomeriggio del 26 venne recitato il S.          guerra doveva essere sprone ad una riforma
Rosario in Chiesa, in Processione e alla            generale e radicale della vita.
Cappella quindi seguì il discorso del Parroco,      Il Parroco si rivolse in particolar modo agli
alcuni canti, la S. Benedizione, e il bacio della   uomini di cui notava una scarsa frequenza
reliquia.                                           alla dottrina, esortò tutti a partecipare alla S.
In luglio venne celebrata la Festa di S. Mar-       Messa quotidiana.
gherita, in novembre la Festa della Madonna         Raccomandò ai genitori la custodia, la corre-
della Cintura con un triduo di predicazioni te-     zione e il buon esempio ai figli.
nute da Padre Fedele dei Passionisti di Cara-       Si rinnovarono i voti battesimali e si chiuse
vate. Nonostante il cattivo tempo vi fu un buon     la celebrazione con la S. Benedizione Euca-
concorso della popolazione sia alla S. Comu-        ristica.
nione, sia alla Processione, sia all’incanto dei
canestri, che al solenne ufficio per i caduti in
guerra della Parrocchia. In concomitanza con
                                                    SS. Quarantore
la festa venne celebrata Giornata Missionaria.      Vennero celebrate il 29, 30, 31 gennaio con
                                                    inizio al venerdì per terminare alla domenica.
Consacrazione al Cuore di Maria -                   Le predicazioni furono tenute dal Sacerdote
Giornata “pro Seminario”                            Padre Abramo, padre spirituale della Casa
                                                    don Guanella. Il tema dei sermoni ebbe
La Consacrazione al Cuore di Maria venne
                                                    come oggetto l’Eucarestia. La predicazione
tenuta nel pomeriggio dell’8 dicembre in
                                                    fu semplice ma persuasiva ed efficace con
concomitanza con la Festa dell’Immacolata
                                                    una straordinaria partecipazione ai SS Sa-
dopo un’ora solenne di adorazione davanti al
                                                    cramenti.
Santissimo esposto.
La Giornata “pro Seminario” venne indetta
per il 22 dicembre, La vigilia intervenne           Rimozione di due campane
il Rev. Prof. Canziani del Seminario di S.          Anche la parrocchia di Cadrezzate dovette
Pietro, che tenne una prima predica e attese        dare il suo contributo alla guerra, come imposto
alle S. Confessioni. Il giorno successivo il        dalle disposizioni governative, vennero così
Professore tenne altre tre predicazioni.            cedute due campane: la seconda che si era
L’iniziativa permise di raccogliere 642 £.          rotta lo scorso anno e la prima campana.

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