I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI: SUCCESSI NON SCONTATI E PROSSIME SFIDE UN'ANALISI E UNA SURVEY - PERSPECTIVE GIUGNO 2021 - Value Partners
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PERSPECTIVE GIUGNO 2021 I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO- PICCOLI: SUCCESSI NON SCONTATI E PROSSIME SFIDE UN’ANALISI E UNA SURVEY a cura di Maurizio Minelli, Marco De Bellis, Andrea Sorbo, Ahmad Sheaib 1 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
INDICE ABSTRACT 3 LA STRUTTURA DEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO 4 CONTESTO DI MERCATO 5 TREND IN ATTO CHALLENGER BANKS: SONO DAVVERO OTTIME PROMESSE? FINTECH: IL MOTORE DELL’ACCELERAZIONE VERSO IL FUTURO DEL SETTORE SOVRABANCARIZZAZIONE: UN PRIMATO ITALIANO M&A: LIMITATE OPPORTUNITÀ IN VISTA PERFORMANCE E POSIZIONAMENTO DEI GRUPPI BANCARI 10 MEDIO-PICCOLI: LA RIVINCITA SUI COLOSSI PROSPETTIVE E STRATEGIE FUTURE 12 SFIDE EMERGENTI INGREDIENTI PER IL SUCCESSO AUTORI 15 VALUE PARTNERS 16 2 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
ABSTRACT Negli ultimi anni il sistema bancario Questi istituti hanno fatto leva su mo- italiano è stato influenzato da una serie delli di business prevalentemente incen- di cambiamenti che hanno fortemente trati su un forte radicamento territoriale influito sulle performance dei principali e su una conoscenza più profonda delle istituti del Paese. In primis, la politica realtà locali. Infine, alla maggiore patri- della BCE improntata su tassi negativi, monializzazione (CET1 ratio superiore in risposta al contesto macroeconomico, ai Top 5) i Gruppi bancari medi e piccoli ha determinato una maggior pressione abbinano nel 2020 anche una migliore sul core business e una conseguente redditività complessiva (ROE Top 5 continua ricerca di efficienza. A questi 0,5% – anche escludendo MPS – vs 4,1% fattori si sono affiancati da un lato una per i Gruppi medi e 3,1% per i piccoli). crescente sofisticazione della clientela, dall’altro un cambiamento dell’arena Questi ottimi risultati raggiunti metto- competitiva, sempre più popolata da no i Gruppi bancari di media e piccola attori con modelli di business innovativi dimensione in condizione di poter af- (Challenger Bank, Fintech, …) e altamen- frontare con maggior consapevolezza le te concentrata, nonostante perduri un sfide – complesse, articolate e molteplici quadro, tutto italiano, di sovrabancariz- come mai dalla crisi del 2008 – che si zazione. presentano per uscire dalla pandemia. Inoltre, la recente pandemia ha deter- Value Partners ha analizzato in partico- minato una repentina accelerazione lare la performance dei Gruppi bancari di alcuni trend già evidenti negli ultimi medio piccoli selezionando un cam- anni, primi su tutti l’aumento del peso pione di 14 istituti che appartengono a dei canali digitali e la necessità di revi- queste macro-categorie e realizzando sione della strategia verso una customer 15 interviste al Top Management. Sono experience omnicanale. emerse inoltre alcune costanti all’inter- no della strategia di crescita e di raffor- Nonostante il contesto difficile, i Gruppi zamento del proprio posizionamento bancari medi e piccoli – focus del che richiedono un’azione coordinata su presente studio – hanno dimostrato tre fronti: l’aggiornamento dell’offerta nel 2020 una capacità di gestione del di servizi e della strategia di canale, da proprio attivo più profittevole (proven- modellare sulle esigenze della cliente- ti/RWA pari a 6,9% per i medi e 6,1% la, l’intervento sull’operatività interna, per i piccoli vs 5,8% per i Top 5) e una anche incrementando il ricorso alla resilienza del business superiore ai 5 tecnologia, e la valutazione strategica di maggiori Gruppi italiani (variazione possibili aggregazioni e/o collaborazioni del risultato della gestione operativa con altri istituti e Fintech. nel 2020: -2,2% per i medi, +12,1% per i piccoli rispetto a -9,5% per i Top 5 nello stesso periodo), malgrado una base costi meno scalabile. 3 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
LA STRUTTURA DEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO Il sistema bancario italiano è composto 17 Gruppi di media dimensione (attivo da quasi 90 Gruppi (segmento retail), >10 miliardi di Euro), ulteriormente clas- escludendo le circa 250 BCC. sificabili in due sotto-categorie: I Gruppi possono essere classificati in tre macro-categorie: • 7 con presenza maggiormente diffusa sul territorio; 5 principali Gruppi bancari (successi- vamente “Top 5”), dotati di un rilevante • 10 caratterizzati da un forte legame peso sistemico (attivo aggregato pari a territoriale che guida il modello di circa 2.400 miliardi di Euro a fine 2020) servizio (i.e. >60% delle filiali concen- e di una copertura geografica ampia, trate in tre regioni); gestita con un modello di servizio omogeneo; Circa 65 piccoli Gruppi bancari: istituti di dimensione contenuta (attivo non superiore a 10 miliardi di Euro), preva- lentemente focalizzati su un territorio specifico e limitato, la cui mission è quella di supportare con soluzioni sartoriali EXHIBIT 1 il tessuto economico-sociale dell’area Gruppi bancari retail in Italia geografica su cui insistono. # Gruppi Soglia attivo % attivo su totale 90 Mld€ 10 Mld€ Top 5 Medi Piccoli Non territoriali 7 5 BNL, Banca Mediolanum, Credem, Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Unicredit, FinecoBank, Deutsche Bank Banco BPM, MPS, BPER Italia, Banca Ifis 10 ~65 Territoriali Crédit Agricole Italia, Banca Popolare di Sondrio, Creval, Banca Sella, Banco Desio, Cassa di Risparmio di Asti, Volksbank, Cassa di Risparmio di Bolzano, Banca Popolare di Bari, Banca Carige Fonte: ECB List of supervised entities, siti web istituzionali, rassegna stampa, Bilanci FY20 e FY19, Analisi Value Partners. 4 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
CONTESTO DI MERCATO Trend in atto Tuttavia, questa evoluzione del mo- Il 2020 e la pandemia hanno portato dello di servizio deve essere gestita alla repentina accelerazione di alcuni adeguatamente, con uno sguardo vigile trend già evidenti negli ultimi anni, alle normative e senza pregiudicare il primo su tutti l’aumento del peso dei ruolo centrale della rete fisica, asset canali digitali soprattutto in ambito tuttora imprescindibile per le banche retail (con la conseguente parziale medio-piccole. Più in generale, tutti i ridondanza delle filiali fisiche), e alla manager intervistati confermano che gli necessità di ripensare gli investimenti in investimenti nel digitale effettuati negli tecnologia, organizzazione e processi ultimi anni si sono rivelati di fonda- per un servizio realmente omnicanale. mentale importanza per la difesa del Dall’indagine condotta da Value Part- business e la continuità operativa dall’e- ners ad aprile 2021 tra 15 Top Manager splosione della pandemia. Inoltre, più di dei principali Gruppi bancari italiani me- due Executive contattati su tre ritengo- dio-piccoli emerge infatti che la custo- no che la propria banca sia almeno in mer experience omnicanale costituisce linea con il percorso di digitalizzazione per tutti un elemento necessario per definito. avere successo. In parallelo, le dinamiche del settore stanno mutando, complici da un lato i fattori contingenti dovuti alla crisi economica, quali il persistere di tassi di interesse negativi, l’aumento degli accantonamenti sui crediti, la crescita attesa degli NPL alla conclusione delle Per i Gruppi medio piccoli moratorie e una generale riduzione delle capitalizzazioni in Borsa per le la customer experience banche quotate, e dall’altro l’emergere di player nativi digitali quali le Chal- omnicanale si conferma lenger Bank e, più in generale, altre aziende Fintech. un ingrediente fondamentale della strategia di crescita. Con uno sguardo però sempre attento alla rete fisica, asset chiave per le banche di questa dimensione. 5 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
Challenger Banks: sono davvero • Il revenue model è diverso rispetto ottime promesse? a quello delle banche tradizionali Grazie a un modello orientato al digitale, (incentrato su subscription e, margi- alla semplicità, alla trasparenza e a prez- nalmente, prestiti) e l’ARPU è signifi- zi contenuti, le Challenger Bank stanno cativamente inferiore; riscuotendo molto successo sul merca- to: considerando aziende di riferimento • La performance economica è in peg- del segmento come Revolut, Starling, gioramento negli ultimi anni, tanto da N26 e Monzo, negli ultimi due anni la aver richiesto l’avvio di iniziative di base utenti è quadruplicata e le prime efficientamento della base costi, non tre hanno ulteriormente accresciuto la usuali per i newcomer; propria valutazione di mercato. Tuttavia, nonostante i riconoscimenti • I clienti delle Challenger Bank non ottenuti dal mercato, sono necessarie risultano propensi ad abbandonare la ulteriori riflessioni per valutare il ruolo a propria banca tradizionale di riferi- tendere delle Challenger Bank: mento (secondo uno studio di Monzo del 2019, solo il 30% dei clienti ver- sava lo stipendio sul conto corrente EXHIBIT 2 della banca); Performance di Monzo, Starling, Revolut e N26 • La base clienti è concentrata su seg- menti specifici (millennial, unbanked, CHALLENGER CRESCITA UTENTI CAGR PERDITA ULTIMI PERDITA ULTIMO BANK 2018-2020 2 ANNI DISPONIBILI ANNO DISP. underbanked, …). % MLN£ A questo punto rimane da capire se le Challenger Bank riusciranno in futu- ro a ritagliarsi una quota di mercato rilevante, nonché a valorizzare adegua- x6,6 +93% -113,8 tamente la propria value proposition e un modello di business davvero discon- tinuo, o se a vincere saranno le banche tradizionali capaci di rimanere al passo con i tempi. In questo secondo scenario, le Challenger Bank potrebbero essere x5,6 +126% -52,1 inglobate dalle banche tradizionali, potenzialmente interessate a valorizzare il loro patrimonio informativo e i sistemi digitali. x3,7 +168% -106,5 x3,5 +23%* -99,2* Fonte: bilanci societari, stampa specializzata, siti web aziendali, analisi Value Partners. Nota: (*) risultato relativo al solo mercato europeo. 6 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
Fintech: il motore dell’accelerazione Sicuramente sono presenti ancora ele- verso il futuro del settore menti di incertezza, tra cui la qualità del Al momento le circa 280 società Fintech credito erogato dalle Fintech, l’impatto presenti in Italia si sono concentrate della riduzione delle garanzie pubbliche, soprattutto sul transaction banking (pa- e la saturazione del mercato del credito gamenti, assegni, …). Per quanto riguarda alle PMI. Tuttavia è altrettanto ragio- il credito, il target principale del Fintech nevole ritenere che il modello di open sono le PMI, con prodotti di factoring banking che si sta diffondendo avrà un e finanziamenti a medio-lungo termine impatto sul sistema bancario. In ambito che arrivano a costituire circa l’1,2% del lending, si profilano due possibili solu- lending alle piccole-medie imprese (circa zioni: il superamento del credito come 5.500 clienti nel 2020). Sebbene la rela- prodotto stand-alone, ripensandolo in tiva quota di mercato sia ancora limitata, combinazione con un servizio a supporto grazie all’attrattiva proposition di instant dell’attività imprenditoriale (es. Credimi lender e all’accesso al Fondo di Garanzia Commerce, che abbina il finanziamento MCC – che ha portato a un generico a una consulenza orientata alla digita- incremento del credito alle imprese lizzazione); oppure la realizzazione di nell’ultimo anno – il lending delle aziende un prodotto “white label” da mettere a Fintech, tra cui spiccano Credimi, Fifty e disposizione delle banche tradizionali Workinvoice, ha registrato una crescita che potrebbero collocarlo con il proprio significativa nel 2020 (x4,5 sui volumi brand, entrando così nel segmento erogati). Nella reportistica pubblica non dell’instant lending senza la necessità sono presenti molte informazioni relative di effettuare investimenti tecnologici alla performance economica del com- dedicati. Più in generale, il comparto parto (anche a causa di una regolamen- Fintech sta inevitabilmente spingendo le tazione meno stringente riguardo alla banche tradizionali verso il cambiamento reportistica), ma è verosimile che non o la valutazione di M&A e partnership su tutte abbiano ancora raggiunto il punto verticali specifici, quali ad esempio: di pareggio. • Instant lending (come precedente- EXHIBIT 3 mente citato); Crescita Fintech in Italia • Insurance (es. l’investimento di Intesa EROGATO ANNUALE PMI FINANZIATE Sanpaolo in YOLO, leader nell’insur- ALLE PMI DA FINTECH DA FINTECH tech che offre polizze on demand); MLN€ # • Payments (es. PayDo, che con Plick x4,5 x5 mira a digitalizzare completamente i pagamenti – P2P, rimborsi massivi, 5.464 lettere di credito, prelievi/versamenti 1.656 merchant, … – con un modello di distribuzione 1-2-1, utilizzato anche 1.092 con Mediolanum e Banca Sella, o open 372 banking, in essere con Cedacri e Nexi, tra le altre); 2019 2020 2019 2020 • Supply chain finance (es. Banca Top 3 Fintech per erogato in Italia nel 2020*: Sella in partnership con Workinvoice, Credimi, Fifty, Workinvoice piattaforma leader dell’invoice trading in Italia). Fonte: “Ecco perché il credito alle Pmi delle fintech italiane è aumentato del 450%” – Il Sole 24 Ore, “Regine di direct lending” – MilanoFinanza. Nota: (*) primi 9 mesi. 7 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
1 I dati citati nel paragrafo Sovrabancarizzazione: un primato Nonostante ciò, l’Italia non è affatto includono anche le BCC. italiano1 ferma dal punto di vista delle attività L’Italia è caratterizzata da una marcata di M&A nel settore bancario: nel 2020 sovrabancarizzazione, fenomeno che sono stati annunciate 15 tra fusioni e ac- trova radici nella nostra storia e nella quisizioni (vs. 9 nel 2019), posizionando composizione del tessuto economico e l’Italia al primo posto nell’M&A bancario sociale del paese. Infatti, l’Italia è tuttora europeo dell’anno scorso. Includendo terza in Europa per numero di filiali per anche le operazioni attese da tempo abitante (39 ogni 100.000 adulti, quasi (Unicredit-MPS e BancoBPM-BPER su il doppio della media europea – 20 filiali tutte), l’indice di concentrazione italiano per ogni 100.000 adulti) e ha ancora salirebbe al 62%, avvicinandosi ai livelli una moltitudine di forme giuridiche della Spagna (67%) e arrivando a essere diverse per gli istituti di credito (S.p.A., uno tra i più alti in Europa. Ricordia- Banche Popolari, Banche di Credito mo inoltre gli effetti della riforma del Cooperativo, …). Tuttavia, l’attuale Credito Cooperativo, che ha visto la concentrazione del sistema bancario creazione di ICCREA e Cassa Centrale italiano è superiore a quella degli altri Banca come aggregatori di oltre 200 grandi paesi europei: in Italia infatti 5 BCC italiane che operano sempre più in sole banche rappresentano il 57% del logica di holding (e di garante). totale sistema, al lordo dell’operazione Intesa Sanpaolo – UBI Banca, contro il La sovrabancarizzazione non è dunque 49% in Francia e il 31% in Germania. da ricercarsi nell’assenza di grandi player, quanto nella presenza di nume- rosi piccoli istituti: le circa 400 banche EXHIBIT 4 dall’undicesima per dimensione in poi Concentrazione del sistema bancario nei principali paesi europei pesano circa il 33% del totale, in ulte- Quota di mercato, inizio 2020 riore riduzione se prevediamo si realiz- zino alcuni deal attesi da tempo. Sulla 100% base di queste osservazioni, possiamo 57% 62% 31% 49% 67% affermare che le banche medio-piccole devono la loro resilienza alla presenza di BANCHE PMI e clientela affluent molto più disper- TOP 5 sa sul territorio nazionale in confronto 69% ad altri paesi. 51% 43% 38% 33% ALTRE BANCHE ITALIA1 ITALIA1 GERMANIA2 FRANCIA2 SPAGNA2 Inclusa aggregazione Incluse anche possibili Intesa Sanpaolo-UBI aggregazioni Unicredit-MPS Banca e BancoBPM-BPER Fonte: “Il processo di concentrazione tra le banche italiane” – Mario Comana. Note: (1) basata su dati FY 2019 da bilanci consolidati; (2) basata su dati FY 2019 da bilanci di esercizio. 8 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
Possibili M&A Sono invece più probabili aggregazioni Oltre a quella poco fa citata, proba- tra player di dimensioni simili, come bilmente non è ragionevole attendersi confermato dai quasi tutti i manager un’ulteriore significativa attività di M&A intervistati, oppure deal trans-nazio- da parte dei grandi player del settore, nali (es. OPA di Credit Agricole per per i seguenti motivi: l’acquisizione di Credito Valtellinese), o ancora partnership con Fintech, perce- • In un trend di riduzione del numero pite come significative opportunità di di filiali e di generale situazione di business su verticali da tutti i manager sovracapacità, i costi di integrazione intervistati. con un altro player potrebbero risul- tare al momento troppo alti, special- mente se la posta in gioco non è così elevata, dato che la crescita della clientela è sempre meno correlata al numero di sportelli; • I Gruppi bancari medio-piccoli si sono nel frattempo attrezzati per fare fronte alle necessità di trasformazio- ne digitale, rendendo meno necessa- rio l’accesso a grandi piattaforme per conseguire efficienza. Recenti studi hanno anzi dimostrato che l’efficacia degli investimenti in tecnologia a par- tire da una certa dimensione (banche medie) non è correlata alla dimensio- ne della banca ed è piuttosto funzio- ne della vision e delle competenze del management, nonché dell’agilità nella realizzazione dei piani. 9 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
PERFORMANCE E POSIZIONAMENTO DEI GRUPPI BANCARI MEDIO-PICCOLI: LA RIVINCITA SUI COLOSSI 2 Top 5: Intesa Sanpaolo, Da un’analisi condotta su un panel rap- • Una politica di svalutazione recente Unicredit, Banco BPM, BPER, presentativo2 di Gruppi bancari appar- meno cauta rispetto ai Top 5, risul- MPS. Gruppi/banche medie nel tenenti alle tre macro-categorie citate, tante in un minore costo del rischio e panel: Cassa di Risparmio di quelli medi e piccoli presentano: una copertura più ridotta, nonostante Asti, Banca Sella, Banco Desio, Credem, Crédit Agricole Italia, la maggiore incidenza degli NPL sui Volksbank, Creval. • Una gestione del proprio attivo più crediti lordi (particolarmente eviden- Gruppi/banche piccole nel panel: Banca Valsabbina, Banca profittevole (proventi/RWA pari a te per i piccoli Gruppi); Agricola Popolare di Ragusa, 6,9% per i medi e 6,1% per i piccoli vs Banca del Piemonte, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, 5,8% per i Top 5), penalizzata tuttavia • Maggiore patrimonializzazione, evi- Banca Popolare Valconca, da un minor effetto scala sulla struttu- denziata da CET1 superiori ai Top 5, Banca Popolare del Frusinate, ra costi (Cost/Income circa 10 p.p. più e redditività complessiva (ROE Top 5 Cassa di Risparmio di Fossano. alto rispetto ai Top 5) che comporta 0,5% – anche escludendo MPS – vs una marginalità più ridotta sul busi- 4,1% per i Gruppi medi e 3,1% per i pic- ness caratteristico (risultato operativo coli). Tuttavia, è opportuno segnalare escluse rettifiche circa 0,3÷0,5 p.p. come questo ultimo parametro, con più basso rispetto ai Top 5); riferimento alle Top 5, sia significativa- mente influenzato dalle poste straor- dinarie, che nel 2020 hanno avuto un impatto fortemente negativo (come EXHIBIT 5 dimostrato anche dalle considerazioni Confronto performance dei Gruppi bancari nel panel effettuate sulla redditività del business di analisi per dimensione. Focus 2020 caratteristico) – Exhibit 5; REDDITIVITÀ COSTO DEL RISCHIO DI CREDITO %, FY20 Cost/Income Proventi operativi/RWA BPS, FY20 Risultato della gestione operativa/RWA 6,9 5,8 6,1 104 76 87 2,5 2,2 2,0 TOP 5 MEDI PICCOLI TOP 5 MEDI PICCOLI 57,8% 68,4% 67,1% CET1 % FULLY LOADED NPL GROSS RATIO %, FY20 %, FY20 Copertura crediti deteriorati 16,3 7,9 14,4 14,7 5,2 5,4 TOP 5 MEDI PICCOLI TOP 5 MEDI PICCOLI 52,0% 50,9% 47,1% Fonte: bilanci e presentazioni risultati FY 2020, analisi Value Partners. 10 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
• Una maggiore resilienza del business, Ciò consente l’accesso alle cosiddette risultante in una miglior capacità di “informazioni soft” (network di figure proteggere i margini, addirittura in locali, reputazione, imprese vincenti o in crescita per i Gruppi piccoli analiz- difficoltà, …), utili sia in fase di valutazio- zati, nonostante una base costi più ne sia di monitoraggio del credito. Infor- difficile da comprimere (variazione mazioni che sono ragionevolmente alla del risultato della gestione operativa base delle scelte di svalutazione meno nel 2020: -2,2% per i medi, +12,1% per prudenziali (es. scelte imprenditoriali e i piccoli rispetto a -9,5% per i Top 5 abitudini personali dei debitori). nello stesso periodo) – Exhibit 6. Inoltre, le banche di minore dimensione I razionali alla base della buona perfor- rispetto ai Gruppi Top 5 presentano un mance dei Gruppi bancari medi e piccoli alto livello di decentralizzazione in termi- in un anno difficile come il 2020 è da ni di delega, che permette sia di man- ricercare nel modello di business incen- tenere un elevato livello di servizio alla trato su un forte radicamento territoriale clientela tramite un approccio sartoriale e su una conoscenza più profonda delle e flessibile, sia di allineare gli incentivi realtà locali e della base clienti. tra scelte commerciali e di gestione del credito, spesso incentrati sulle stesse figure. Il rovescio della medaglia è che questi modelli di business portano rischi da monitorare con attenzione, quali la concentrazione dovuta alla minore diversificazione dell’offerta e della base EXHIBIT 6 clienti, e aspetti strutturali da tenere in Confronto performance dei Gruppi bancari nel panel di analisi considerazione, come ad esempio minori per dimensione. Focus variazione 2020 vs 2019 volumi su cui allocare i costi di tecnolo- %, FY20 vs FY19 gia e distribuzione. Top 5 Medi Piccoli +12,1 +6,2 +3,6 -0,5 -2,2 -0,3 -1,0 -2,5 -5,6 -9,5 -40,6 -169,8 PROVENTI OPERATIVI COSTI OPERATIVI RISULTATO DELLA UTILE NETTO GESTIONE OPERATIVA* Fonte: bilanci e presentazioni risultati FY 2020, analisi Value Partners. Nota: (*) Escluse rettifiche su crediti. 11 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
PROSPETTIVE E STRATEGIE FUTURE Sfide emergenti • Individuare le migliori modalità di im- La recente buona performance dei piego dell’ingente liquidità a disposi- Gruppi bancari di media e piccola di- zione mettendola al servizio dell’eco- mensione, che dimostra ancora una vol- nomia reale, cercando al contempo di ta la validità degli strumenti peculiari a spingere la clientela verso la scelta di loro disposizione, li mette in condizione tassi variabili e non fissi; di affrontare con piena consapevolezza la sfida della ripresa dalla pandemia • Mantenere e ulteriormente sviluppare che, come confermato dai Top Manager le nicchie di clientela target (PMI, intervistati, è complessa e articolata. affluent sul territorio, …) che non si Infatti, sarà necessario gestire simulta- stanno trasformando come le masse neamente molteplici fronti ad elevato gestite retail e le grandi imprese, e impatto, garantendo uno sviluppo ar- continuano a prediligere il modello di monico della strategia e non perdendo servizio delle banche medio-piccole; la presa sulla fase di realizzazione. Tra i diversi fronti d’azione è opportuno • Recuperare i livelli di marginalità menzionare quelli a più alto impatto attesi dagli azionisti in un momento atteso, tra cui: in cui lo spazio per il recupero di efficienza non è sempre ampio, con- • Fronteggiare la crescente sofistica- siderando gli interventi già effettuati zione della clientela e differenziarsi negli ultimi anni; rispetto alle grandi banche, valoriz- zando i propri vantaggi competitivi • Affinare le modalità di valutazione del quali la resilienza e la vicinanza al merito creditizio a valle dell’iniezione territorio; di liquidità per le PMI sostenuta dalle garanzie istituite in seguito all’emer- • Resistere a un contesto macroecono- genza Covid-19; mico caratterizzato da tassi negativi, previsti in ripresa non prima di 3-5 • Migliorare la qualità dell’attivo di bi- anni; lancio, anche in vista della scadenza delle moratorie in corso; • Definire le nuove modalità operati- ve di lavoro, con gli obiettivi sia di mantenere gli standard qualitativi e di efficienza, sia di massimizzare la employee satisfaction; • Promuovere e valorizzare l’integra- zione con le aziende Fintech. 12 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
Ingredienti per il successo • Lavorare su un’offerta di prodotti Per affrontare queste sfide, le ban- focalizzata e modellata sulle esigenze che medio-piccole devono ripartire della clientela estremamente diffe- dai propri punti di forza e rafforzare renziata sul territorio e rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento ulteriormente il rapporto costruito competitivo, intraprendendo iniziative mediante l’impostazione di servizi su tre fronti principali: di advisory competenti, affidabili e trasparenti; • Offerta e canali; • Ridefinire le logiche di pricing dei • Operations e gestione del rischio; conti correnti per incoraggiare l’im- piego della liquidità al servizio dell’e- • Aggregazioni e partnership. conomia reale senza pregiudicare la relazione di fiducia con i correntisti; Offerta e canali Facendo leva sulla relazione e la vici- • Rafforzare l’offerta verso le PMI con nanza alla clientela, oltre che sui mezzi a iniziative quali per esempio l’instant disposizione e sulla rapidità decisionale, lending, lo sfruttamento del fondo di i Gruppi bancari medio-piccoli hanno Garanzia MCC e la spinta su soluzioni l’opportunità di migliorare la propria di supply chain finance per risponde- performance – e la già efficace rispo- re alle loro necessità. sta alla crescente sofisticazione della clientela – focalizzandosi su segmenti Operations e gestione del rischio specifici. In questa logica, è utile intra- L’ulteriore lavoro sul fronte interno, prendere o rafforzare ulteriormente già svolto con successo negli ultimi diverse iniziative, tra cui: anni, deve essere approcciato valutan- do soluzioni innovative e improntate • Portarsi al passo con l’offerta di una alla discontinuità in termini sia di una customer experience multicanale in ricerca di efficienza della base costi, sia modo distintivo rispetto alle grandi di contenimento del profilo di rischio, banche facendo leva su una maggio- messo alla prova dall’attuale situazione re rapidità, utile nella competizione economico-sociale (come evidenziato con player più spiccatamente digitali, dall’analisi dei bilanci 2020). e dando al cliente la possibilità di scegliere il canale, senza indirizzarlo Alcune iniziative che sostengono questa in maniera unidirezionale; possibile strategia sono: • Aumentare ulteriormente la vicinanza • Adottare meccanismi più sofisticati al cliente, anche valutando un mo- di segmentazione della clientela per dello di servizio tipico di una “banca ridurre il rischio di concentrazione, di prossimità”, costruendo una rete incrementando il ricorso alla tecnolo- fisica con una base costi più snella e gia, migliorando i meccanismi di early variabile rispetto al brick and mortars warning e rafforzando l’approccio al tradizionale; risk management; • Accrescere l’utilizzo di NPL servicer, anche in consorzio, per alleggerire i bilanci e liberare capitale; 13 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
• Rivedere il footprint ma soprattutto Aggregazioni e partnership il concept delle filiali, valorizzando La volontà di conseguire economie il modello di relationship banking e di scala e di integrare rapidamente massimizzando l’offerta di servizi a tecnologie o servizi innovativi richiede valore aggiunto che esse offrono; anche una riflessione su opportunità di collaborazione o di M&A, tra cui: • Ridisegnare i processi interni e adottare in modo selettivo tecnologie • Perseguire operazioni di aggrega- digitali per automatizzare le attività zione same-size per raggiungere una manuali a basso valore aggiunto, dimensione regionale; abbassando così i costi operativi (es. RPA). • Adottare standard di governance e reporting internazionali e ricercare, in ultima istanza, potenziali investimenti da banche estere (cfr. caso CA-Cre- val); • Abbracciare il modello open banking e fare scouting di Fintech da inte- grare al proprio modello di business, senza necessariamente procedere attraverso acquisizioni. 14 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
AUTORI MAURIZIO MINELLI MARCO DE BELLIS Principal Principal Milano Milano Maurizio.Minelli@valuepartners.com Marco.Debellis@valuepartners.com ANDREA SORBO AHMAD SHEAIB Engagement Manager Business Analyst Milano Milano Andrea.Sorbo@valuepartners.com Ahmad.Sheaib@valuepartners.com 15 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
VALUE PARTNERS Value Partners realizza progetti di Per maggiori informazioni sui temi trattati consulenza strategica avvalendosi di 150 in questa pubblicazione, si invita a contat- professionisti con uffici a Milano, Torino, tare gli autori. Londra, Rio de Janeiro e Hong Kong. valuepartners.com Fondata a Milano nel 1993 da Giorgio Ros- si Cairo, ha costruito una solida reputa- zione internazionale realizzando progetti in oltre 40 Paesi per aziende leader nei settori dei servizi finanziari, telecomuni- cazioni e media, oil & gas, manifatturiero e hi tech. Attraverso la divisione Digital Technolo- gy, dedicata all’innovazione digitale, completa la sua offerta di consulenza seguendo il cliente dalla fase strategica e di definizione degli obiettivi di business sino alla realizzazione dei progetti di cambiamento e di innovazione tecno- logica. I Gruppi bancari italiani medio-piccoli: successi non scontati e prossime sfide. Un’analisi e una survey Pubblicato da Value Partners Piazza San Marco, 1 20121 Milano, Italia Copyright © Value Partners Giugno 2021 Management Consulting All rights reserved A cura di: Maurizio Minelli Le informazioni contenute in questo Marco De Bellis documento sono di proprietà Andrea Sorbo di Value Partners SpA e del Ahmad Sheaib destinatario del documento. Per iscriversi o essere Copiare, pubblicare o distribuire rimosso dalla nostra mailing il materiale contenuto in questo list scrivi a: documento è proibito e può essere subscription@valuepartners.com illegale. 16 PERSPECTIVE I GRUPPI BANCARI ITALIANI MEDIO-PICCOLI
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