I FONDAMENTALI FUNGHI DA CONOSCERE - ALBERTO CROCI GIOVANNI GAFFURI
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Amanita virosa Agaricus campestris I funghi commestibili costituiscono un alimento prelibato che ci viene messo a disposizione dalla natura. Quello che serve è un po’ di passione per poterli cercare e per distinguere quelli commestibili da quelli velenosi Da sempre i funghi hanno mietuto vittime tra le persone incaute che se ne sono cibate. Ovviamente queste persone li hanno raccolti senza una indispensabile e certa conoscenza micologica
False credenze sui Funghi È falso ritenere che i funghi che vengono mangiati dalle lumache o da altri insetti siano di conseguenza commestibili È falso pensare che i funghi possano divenire velenosi con il solo contatto con animali o piante velenose. È falso affermare che i funghi possano diventare velenosi quando crescono sotto determinate piante piuttosto che altre. È sempre falso credere che la velenosità dei funghi possa essere rivelata dalla vivacità dei colori, dall’odore e dalla loro viscidità. Oppure dal mutamento del colore della carne una volta esposta all’aria.
Riconoscere i caratteri fondamentali dei vari generi: ad esempio il Portamento clitocyboide micenoide amanitoide lepiotoide tricholomoide
SPORE Le specie di funghi sono numerose, se ne contano circa 100.000 tipi. Molte di queste per essere determinate vanno studiate con il microscopio
sporata nera sporata bianca sporata viola-bruno (funghi melanosporei) (funghi porpora leucosporei) (funghi iantinosporei) sporata rosa sporata ocra-marrone sporata oliva (funghi rodosporei) (funghi ocrosporei)
CENSIMENTO gruppo AMB Cantu’- Como Tricholomataceae Mycena pura 123 Amanitaceae Amanita muscaria 122 Tricholomataceae Collybia butyracea 120 Paxillaceae Paxillus involutus 119 Strophariaceae Hypholoma sublateritium 116 Xerocomaceae Xerocomus badius 114 Tricholomataceae Laccaria laccata 110 Amanitaceae Amanita citrina 110 Tricholomataceae Clitocybe nebularis 99 Russulaceae Russula parazurea 94 Boletaceae Suillus grevillei 90 Russulaceae Russula cyanoxantha 89 Amanitaceae Amanita rubescens 87 Tricholomataceae Lepista nuda 84
Cappello: ricoperto da verruche piramidali Spore: bianche in massa Volva: sempre presente Carne: eterogenea Amanita muscaria
Odore: simile al burro rancido Gambo: appiattito, lanoso alla base Spore in massa: bianche Collybia butyracea
Lamelle: staccabili dal cappello, decorrenti Spore: giallo-brune Cappello: vellutato e involuto Paxillus involutus
Praterie nivali Gentiana nivalis Rupicapra rupicapra
Trovata a 2300 m di altitudine al passo del Sempione Russula nana
Crescita su sterco animale Panaeolus papilionaceus
LARICETO Lactarius porninsis Russula laricina Boletus edulis: non cresce nei boschi di larice
Simbionte con i larici Cappello: viscido color giallo dorato, con cuticola separabile Tubuli: fini di colore giallastro Gambo: con anello giallo- biancastro Larice Suillus grevillei
Cappello: bruno feltrato quasi squamato, molto peloso Gambo: sempre cavo, talvolta ingrossato alla base Pori : ampi, di colore giallo zolfo Boletinus cavipes
ABETE ROSSO
Boletus edulis Russula vesca Russula emetica Cantharellus cibarius Hydnum rufescens ( steccherino dorato )
Russula mustelina
Cappello piano o depresso Frattura netta Carne gessosa Sporofori con cappello e gambo centrale Imenio a lamelle
Cerchiamo adesso i caratteri unici che ci permettono di riconoscere la specie, In questo caso “ Mustelina “. Si tratta di approfondire i caratteri generali: Lamelle: di colore crema, poi diventano bruno-ocra. Spore: color crema
Gambo: all’inizio di colore crema, poi tende a macchiarsi di brunastro
Carne: bianca, poi color bruno, soda e dura Sapore: dolce Spore : color crema pallido Russula mustelina
PORTAMENTO RUSSULOIDE genere Lactarius Frattura netta Carne gessosa Nel genere Lactarius: Spore: ornamentate presenza di lattice N.B. Le specie del genere Lactarius sono ritenute commestibili solo quelle che presentano il lattice che vira al color arancio e rosso-vinaccia
Frattura netta Carne gessosa Lamelle colorate di arancio a causa del lattice color carota Cappello: depresso al centro, macchiato di verde-azzurrognolo Gambo: cavo Lactarius deterrimus Fungo tipico dell'abete rosso
FAGGETA Presente nei monti lariani dagli 800 ai 1300 mt.
Russula cyanoxantha Carne: bianca Sapore: dolce di nocciola Lamelle: tipicamente grasse, bianche Cuticola separabile color ciclamino
Boletus aestivalis ( fiorone ) Spore: color verde oliva Cappello: screpolato con il secco Carne: spesso attaccato da larve Cresce soprattutto sotto latifoglie dalla primavera Gambo: rivestito interamente da un reticolo molto evidente. Sodo e ventricoso
Cappello: umido con margine color bruno pallido Gambo: grosso, pieno. Superficie inferiore generalmente non reticolata Boletus edulis
Amanita vaginata Senza anello eterogeneo Con o con volva senza anello Amanita phalloides volva Portamento amanitoide Sporata in massa: color bianco con volva Con anello
Volva: con velo bianco, alta e inguainante Gambo: slanciato, assenza di Cappello: striato al bordo, color grigio- anello cenere Spore: color bianche Amanita vaginata
Amanita rubescens Velenoso da crudo Spore: bianche Anello: evidente membranoso Carne: bianca e rossa al taglio Habitat: nei boschi di latifoglia e aghifoglia
Amanita virosa Presenza di volva : molto evidente Lamelle e spore: bianche Gambo: superficie lanosa con anello fragile incompleto Agaricus campestris Lamelle: da rosa a bruno scuro Spore: color bruno-porpora Volva assente
Boletus pinophilus è facilmente Boletus pinophilus riconoscibile, per il cappello con toni rossicci e per una cuticola rugolosa. (Porcino rosso, brisa mora) Gambo: reticolo color rosato concolore al cappello
CASTAGNETO Latifoglie a prevalenza castagno sono presenti dal piano fino ai 700- 800m. Vegeta su terreno acido, povero di sostanze nutritive, da fresco a umido, in zone a clima mite, ricche di precipitazioni. Raramente il castagneto è composto esclusivamente da alberi di castagno (Casatanea sativa)( solo nelle pochissime zone in cui la raccolta delle castagne è fonte di reddito per il possessore del fondo); normalmente nel castagneto sono presenti betulle (Betula pendula), rovere e farnia (Quercus petraea - Quercus cerris), tiglio (Tilia cordata), ciliegio (Prunus avium), frassino (Fraxinus excelsior), nocciolo (Corylus avellana), acero di monte (Acer pseudoplatanus).
Carne eterogenea Margine del cappello liscio Habitat: sotto latifoglie, in particolare noccioli e castagni. Volva: membranosa Raramente sotto aghifoglie Gambo: zonato Amanita phalloides
Bovista plumbea Gleba: prima bianca poi, a maturità, bruno-olivastra Habitat: Nei prati, dalla primavera all'autunno. Commestibile: finché la gleba è bianca.
Imenoforo ad aculei fitti decorrenti sul gambo Cappello: lobato al bordo, vellutato Hydnum repandum Volgarmente chiamato: lo Steccherino dorato
Cappello: con margine Imenio con pseudolamelle, decorrenti involuto Cantharellus cibarius
Prestare attenzione alle ornamentazioni del gambo Boletus luridus Boletus erythropus
Cappello: color pallido, secco mai viscoso Pori: color giallo citrino, verde bluastri al tocco. il caratteristico color rosso porpora alla base del gambo, il sapore amaro della carne e l'odore acidulo inconfondibile, agevolano nella determinazione Boletus calopus
Betulla (Betula alba)
Habitat: solo sotto betulla Cappello ricoperto da peluria Lattice bianco e molto pepato Provoca forti COLICHE Lactarius torminosus
Gambo: tipica decorazione a squame Carne: bianca immutabile, vagamente rosa al taglio Leccinum scabrum
BRUGHIERA Presente a livello della pianura, in pochissime zone pedemontane, è stata distrutta per fare spazio alle attività umane, presenta zone di grave degrado ambientale. Residuo di quella che un tempo ere una vera e propria foresta, è composta, nelle zone rimaste ancora protette dai Parchi, da pini silvestri (Pinus silvestris), betulle ( Betula alba, Betula pendula,Betula pubescens), castagni (Castanea sativa), ornielli (Fraxinus ornus), pioppi (Populus tremulus), tigli (Tilia cordata), aceri (Acer campestris) e rovere (Quercus robur). Le essenze che caratterizzano questo ambiente sono il “brugo” (Calluna vulgaris) e la felce (Pteridium aquilinum). Nelle zone degradate, dove la presenza dell’uomo si è mostrata più dannosa, predomina la rubinia (Rubinia pseudoacacia).
Cappello: colore variabile influenzato dalla pianta ospite Consumare solo il cappello degli esemplari giovani. Dopo prebollitura Spore: color bianche Habitat: cresce cespitoso su tronco gia’ degradato e vicino alle radici Armillaria mellea
Lignicolo con crescita su vecchi tronchi Gambo: presenza di cortina. Cappello: color rosso Lamelle: prima giallastre poi violacee mattone Spore: color bruno Hypholoma sublateritium (FALSO CHIODINO)
Pino silvestre (Pinus sylvestris)
Lactarius deliciosus Al taglio il lattice diventa subito rosso-carota Cappello: convesso con presenza di zonature concentriche di color arancio intenso. Habitat: cresce presso varie specie di pino, in autunno
Gambo e lamelle: con sfumature giallo- limone Cresce nei boschi di conifere, sino ai primi geli invernali Tricholoma portentosum ( cenerino )
Tubuli: virano all'azzurro con intensità variabile Cappello: finemente vellutato Xerocomus badius
Habitat: in boschi di Anello: membranoso pino a 2 aghi Tubuli: giallo dorati Suillus luteus
Presenza di un bulbo alla base, gambo decorato da zebrature Anello: vistoso e mobile Macrolepiota procera
Gambo: liscio e virante al rosso Macrolepiota Macrolepiota rhacodes procera
QUERCETA TERMOFILA Presente dal piano fino ai 300- 400m. Le aree del nostro territorio classificate come quercete sono pochissime, legate alla presenza di terreno calcareo, poco umido, caldo e particolarmente soleggiato. Tipiche del clima mediterraneo esse sopravvivono grazie a particolari nicchie climatiche. Le querce presenti sono: Quercus pubescens o roverella, Quercus petraea o rovere, quasi sempre associate a carpino bianco (Carpinus betulus) e carpino nero (Ostrya carpinifolia).
Lamelle e anello: tipica colorazione giallo dorata. Habitat: in ambiente termofilo, sotto i castagni e le querce Volva: sempre presente Amanita caesarea
Cappello: bianco, poi bianco-grigio Gambo: reticolo rosso su gambo giallo Habitat: solo su terreno calcareo Boletus satanas
F R A S S I N O
Cresce solo in primavera vicino a latifoglie, in terreni umidi e sabbiosi, sotto frassino, olmo, pioppo e ontano Morchella esculenta
Cappello convesso con bordi involuti all'esordio poi spianato o depresso, la cuticola grigio nebbia NOTE: Questo fungo a lungo raccolto, consumato e commercializzato, è ora ritenuto sospetto di contenere tossine da accumulo termo stabili, responsabili di sindrome gastrica anche dopo lunga prebollitura e poi cottura Clitocybe nebularis
i funghi del genere Morchella sono contraddistinti da un cappello con alveoli irregolari, detto mitra, che può avere forma sferica o allungata. Di colore giallo-ocraceo
SPORE: color giallo-ocra CARNE: biancastra, fragile ODORE: leggermente spermatico Commestibilita’: buono e saporito, leggermente tenace. Le morchelle allo stato crudo contengono l’acido elvellico, termolabile alla normale cottura. Oppure consumati dopo essicazione.
Cappello: appoggiato solo sulla sommita’ del gambo Gambo: cavo Verpa conica
Calocybe gambosa (Tricholoma georgii - il fungo di San Giorgio) Odore: di farina fresca Cappello: margine involuto Lo si trova di sovente tra i cespugli di piante spinose come la rosa canina, il ginepro e il prugnolo da cui deriva il nome volgare Prugnolo, anche nei prati e ai margini del bosco
Grazie e buonanotte
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