FUNGHI E RADIOATTIVITA' - Savigliano 12 Ottobre 2018 Renzo Mostini - FUNGHI EPIGEI: IZSTo
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FUNGHI EPIGEI : attività di controllo e prevenzione degli avvelenamenti FUNGHI E RADIOATTIVITA’ Savigliano 12 Ottobre 2018 Renzo Mostini
Già dagli anni ’70 era stato osservato che i funghi erano in grado di accumulare radionuclidi, in particolare cesio – 137 proveniente dal fallout dei test nucleari effettuati tra il 1945 e il 1963
L’espolosione del reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl (Pripyat) il 26 Aprile 1986 e l’incendio che ne divampò nei giorni successivi, provocarono il rilascio di una nube radioattiva contenente soprattutto i seguenti isotopi radioattivi: 137Cs, 134Cs , 131I
I servizi di radioprotezione internazionali vennero allertati e anche i funghi spontanei furono inseriti tra gli organismi da monitorare 131I decade in pochi giorni; 134Cs emivita di 2 anni, 137Cesio emivita di 30 anni
ARPA Piemonte, in base a quanto disposto dagli artt. 97 e 104 D.lvo 230/95 e s.m.i- attuazione delle direttive EURATOM in materia di radiazioni ionizzanti,richiede collaborazione alle ASL per il controllo della radioattività ambientale , per quanto riguarda le matrici alimentari e quindi anche per i funghi spontanei edibili
Radioisotopi riscontrati nelle analisi di spettrometria effettuate dall’Arpa sui funghi sono Cs 137 e Cs 134 Il rapporto isotopico tra i due isotopi ci da la certezza che la contaminazione sia dovuta all’Incidente di Chernobyl Cs-137 (emivita 30 anni) _________________________________ Cs – 134 (emivita 2 anni)
Al passaggio della nube il rapporto isotopico era circa = 2 Per il rapporto isotopico è necessario tenere conto dei tempi di dimezzamento degli isotopi per poter calcolare l’evoluzione temporale di tale rapporto Nel 1998 era pari a 96
Rozites caperatus (Pers.: Fr.) Karst Cortinarius caperatus (Pers.) Fr. .
Queste due specie di funghi sono considerate ipercaptanti tendono ad accumulare radiocesio in misura decisamente superiore rispetto alle altre specie
Raccolta di Agosto 2018 in Alta Valle Cervo (ASL BI) Radioisotopo Attività Incertezza Limite [Bq/Kg] [Bq/Kg] Raccomandazione 2003/274/CE Cs-134
Raccolta di Settembre 2018 in Val d’Ossola (ASL VCO) Radioisotopo Attività Incertezza Limite [Bq/Kg] [Bq/Kg] Raccomandazione 2003/274/CE Cs-134
Raccolta di Settembre 2018 in alta Valle Anzasca (ASL VCO) Radioisotopo Attività Incertezza Limite [Bq/Kg] [Bq/Kg] Raccomandazione 2003/274/CE Cs-134
Raccolta di Ottobre 2015 in zone di pianura (ASL BI) Radioisotopo Attività Comune Limite [Bq/Kg] [Bq/Kg] Raccomandazione 2003/274/CE Cs-137 3,83 Candelo 600 (somma 137Cs + 134Cs) Cs-137 38,3 Cavaglià
Raccolta di Ottobre 2013 in Comune di Trivero (ASL BI) Radioisotopo Attività Comune Limite [Bq/Kg] [Bq/Kg] Raccomandazione 2003/274/CE Cs-137 500 Xerocomus 600 (somma 137Cs + 134Cs) badius Cs-137 113 Boletus Sez. Edules
Conseguenze per esiti analitici positivi > 600 Bq/Kg ARPA trasmette esito a: Ente prelevatore e, p.c. Regione Piemonte assessorato Sanità e Assessorato Ambiente; ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) Roma
Commento dell’ A.R.P.A. : Si deve osservare tuttavia che, anche in caso di contaminazioni radioattive dell’entità segnalata, in virtù del fatto che il fungo non può considerarsi un alimento centrale nella dieta tipo della popolazione non c’è da attendersi, anche nello scenario peggiore, un significativo impatto radiologico sulla popolazione stessa: stime fatte in diversi studi scientifici portano a valutare che per il consumo di questi funghi,non possa essere superato il valore di dose efficace di 10ųSv (l’ uno percento del limite di legge e soglia di “non rilevanza radiologica”, stabilita dal D.lvo 230/95
Commento dell’ A.R.P.A. : Ad ogni modo, sulla base dei dati ottenuti , si dovrebbe sconsigliare il consumo di Xerocomus badius e Rozites caperatus, specie note da tempo per le proprie caratteristiche ipercaptanti per il radiocesio.
COMUNICATO Realizzato dal Centro Controllo Micologico ASL TO4 Da analisi di spettrometria gamma effettuate nell’ambito del piano di monitoraggio nazionale della radioattività ambientale dal laboratorio Arpa di Ivrea presso una località del comune di Meugliano (TO) su un campione di funghi appartenenti alla specie “Xerocomus badius (Fr.) E.J. Gilb.” sono stati rilevati livelli significativi di radioattività (Cs-137). Per quanto sopra e sulla base di quanto riportato nella nota Arpa, considerato anche che tale specie ha presentato la stesse problematiche su campioni effettuati in altre zone del Piemonte si ritiene necessario sconsigliare il consumo dei funghi appartenenti alla specie “Xerocomus badius”. Inoltre a titolo precauzionale si estende tale misura anche ai funghi appartenenti alla specie “Rozites caperatus”, altra specie notoriamente ipercaptante. Si precisa altresì che tale misura precauzionale non deve essere estesa automaticamente ai funghi appartenenti ad altre specie in quanto la maggior parte, tra cui ad esempio il ben noto Boletus edulis (porcino), presentano normalmente concentrazioni di radioisotopi molto inferiori anche quando condividono il medesimo ambiente dei funghi segnalati Xerocomus badius (Fr.) E.J. Gilb. = Boletus badius Fr.:Fr. = Rozites caperatus (Pers.) P. Karst. Imleria badia (Fr.) Vizzini 2014 = Cortinarius caperatus (Pers.):Fr. Cappello: carnoso, cuticola vellutata, asciutta, diventa viscida con Cappello: dal giallo-crema al giallo-paglierino; superficie pileica con un fitta l'umido, di colore marroncino, bruno-rossastro.Tubuli: in evidenza i pori pruina biancastra che tende a sfaldarsi a maturità, creando delle che virano rapidamente al blu se toccati, prima biancastri, poi subito caratteristiche rugosità. Lamelle: adnate che tendono a virare con la giallo-verdastri, virano al blu al taglio. Pori: tondi, giallo pallido, viranti maturità da un giallo pallido ad ocraceo. Gambo: piuttosto tozzo ricoperto da al blu se compressi. Gambo:cilindrico, attenuato alla base di colore residui del velo fioccosi. Presenta un anello Carne: immutabile al taglio, giallo sporco oppure nocciola, più chiaro all'apice. debole odore fungino. Sapore grato. Descrizione ed iconografia delle due specie
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