Guardare il Paesaggio: tra Oriente e Occidente - Mariachiara Pozzana 7 novembre 2016 Villa Bardini
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L‟incantatrice di Firenze • “Immaginate due labbra femminili…che si increspano per un bacio. Quella è la città di Firenze , stretta ai margini gonfia al centro, con l‟Arno che l‟attraversa dividendo in due le labbra, il labbro superiore e quello inferiore. La città è un‟incantatrice. Se ti bacia sei perduto, che tu sia un comune cittadino o un re” Akbar camminava nelle strade di quell‟altra città di pietra in cui nessuno sembrava avere mai voglia di stare in casa. La vita a Sikri si svolgeva dietro tende tirate e porte sbarrate. La vita in questa città straniera si svolgeva sotto la cupola della cattedrale del cielo. Quando la solitudine era bandita, si diventava più se stessi, o lo si diventava meno?La folla esaltava l‟individuo o lo cancellava? ” (da Salman Rushdie, L’incantatrice di Firenze, Milano 2009 p.143)
Sikri costruita dall‟imperatore Akbar è stata capitale dell‟impero Mogul per soli 10 anni.Oggi è patrimonio mondiale Unesco.
Divergenze e similitudini • Osservazione- contemplazione • Geometria-irregolarità • Presenza - assenza dell‟uomo • Visione statica- visione in movimento • Fissità - cambiamento
Il paesaggio in Occidente • La percezione del paesaggio ha una sua storia ed una sua evoluzione: letteratura e arte sono le fonti primarie per comprendere questa storia • Il paesaggio prima di avere una vita autonoma è stato percepito come sfondo ad una scena o contesto dell‟azione • Il paesaggio in quanto tale è un‟idea relativamente moderna (associata alla pittura di Tiziano verso la metà del „500)
1338-39 Ambrogio Lorenzetti Siena Effetti del Buongoverno in campagna. In alto a sinistra la personificazione della Sicurezza « Senza paura ogn'uom franco camini / e lavorando semini ciascuno / mentre che tal comuno / manterrà questa donna in signoria / ch'el alevata arei ogni balia »
Benozzo Gozzoli nella Cappella dei Magi di Palazzo medici Riccardi 1459- 1460 Il paesaggio molto dettagliato accoglie il corteo
L‟osservazione naturalistica • L‟inizio della osservazione naturalistica viene generalmente fatto coincidere con l‟attività dell‟Accademia dei LIncei all‟inizio del Seicento. Un punto di vista ravvicinato che culminerà con lo studio delle piante tramite l‟utilizzo del primo microcoscopio. • • Si deve in particolare a Federico Cesi (1585-1630)scienziato e naturalista, fondatore dell‟Accademia dei Lincei, l‟inizio dello studio scientifico delle piante conquesta partic9olare strumentazione che appunto rendeva grandi le cose piccole.
La prospettiva rappresentazione dello spazio • La definitiva riscoperta della p. centrale avviene a Firenze, all‟inizio del 15° sec., a opera di Filipo Brunelleschi, autore di due tavolette dimostrative rappresentanti Il battistero di Firenze e Palazzo Vecchio (perdute), realizzate seguendo precise regole geometriche, tenendo conto del punto di fuga centrale e della distanza dell‟osservatore dalla superficie dipinta. • La prima trattazione sistematica nota del metodo di riduzione prospettica secondo il principio proiettivo, ossia del taglio della piramide, è quella di L.B. Alberti (Della pittura, 1436); ma la p. era allora già ben nota agli artisti fiorentini, da Donatello a Masaccio, a Paolo Uccello (con un senso più astrattamente scientifico), fino a Piero della Francesca (autore anche di un trattato, De prospectiva pingendi, 1480), momento paradigmatico della prospettiva quattrocentesca: • La realtà si ricostruisce architettonicamente, riferendo ciascun solido al modello ideale dei corpi regolari.
Le tavolette di Brunelleschi • La cronaca (1475) di Antonio Manetti, biografo di Brunelleschi, descrive l‟esperimento; su una tavoletta di forma quadrata con lato di mezzo braccio (circa 30 cm) egli aveva dipinto il Battistero con i suoi intarsi marmorei in un modo talmente accurato «che non è miniatore che l‟avessi fatto meglio». Per dimostrare la verosimiglianza dell‟immagine dipinta con quella reale, nella tavoletta fu praticato un foro vasato verso il retro del dipinto, in modo che l‟occhio dell‟osservatore, posto in un punto preciso (circa 60 cm all‟interno della porta centrale del Duomo) potesse precepire l‟immagine reale della scena.
Benozzo Gozzoli a Montefalco
Arte Topiaria
Arte topiaria come controllo della natura
La natura forzata • Trasformare le piante alberi e arbusti in forme animali o antropomorfe è un‟idea antica che per certi aspetti apparteneva già al giardino romano. • Nel giardino moderno è un‟attitudine a geometrizzare: scolpire gli arbusti consente di creare un giardino architettonico.
Il giardino geometrico e il rapporto con il paesaggio
Il punto di vista privilegiato è un‟idea legata alla prospsettiva La loggia: vedere il paesaggio dalla villa. Un esempio la loggia della villa di Careggi realizzata all‟inizio del Seicento
Il Belvedere • L‟invenzione del Belvedere come luogo deputato per ammirare il paesaggio, che si estende poi alla creazione di una tipologia di architettura da giardino Il Belvedere di Klein-Glienicke a Berlino
La percezione del paesaggio • La pittura di paesaggio come genere autonomo: lo sviluppo della pittura di paesaggio soprattutto nelle Fiandre è lo specchio del processo di sviluppo dell‟idea di paesaggio che nel Settecentomatura sino a diventare in Inghilterra un‟arte autonoma: l‟arte di creare paesaggi • Sulla scia delle conquiste tardo cinquecentesche, durante il corso del „600 la pittura di paesaggio passa da mero concetto di genere a soggetto autonomo, all‟interno del quale i trattatisti operarono la distinzione tra paesaggio “ideale” o “eroico” e paesaggio “pastorale“, categorie alle quali, più tardi, vennero aggiunte ulteriori articolazioni. La pittura di paesaggio conquistò lentamente e gradualmente una posizione di rilievo, grazie anche all‟attività di alcuni trattatisti, entusiasti sostenitori del nuovo genere pittorico; tra essi il frate domenicano Francesco Bisagni, il quale all‟interno del suo “Trattato della pittura” pubblicato a Venezia nel 1642 così si esprimeva: “Ancora molti sciocchi tengono che il far paesi sia materia molto facile, e di poca considerazione, nulladimeno s’inganano di gran lunga poichè il far paesi con l’artificio, che se gli ricerca conforme l’ordine della scieza, è una delle più difficili parti che abbraccia la pittura, & è così vero quanto io dico, che per bene esprimergli, bisogna avere una gratia particolare, & un dono divino…” (da Pa&saggi blog) •
Il paesaggio come genere autonomo di espressione artistica • Francesco Milizia il quale, nel suo Dizionario delle Belle Arti del Disegno 1797, ne evidenziò tre specie differenti: “i paesaggi che rappresentano aspetti reali della campagna e che, fedeli come ritratti, formerebbero una collezione utile per l’economia, per l’agricoltura, per la storia naturale; i paesaggi misti dove al dato reale si mescolano situazioni pittoresche di uomini e armenti come avveniva nei quadri dei pittori fiamminghi; quelli tutti ideali, vale a dire armoniosamente composti di parti scelte tenendo presente lo stile dei maestri cinque-seicenteschi e le convenienze cromatiche e prospettiche suggerite dai principi dell’ordine e della semplicità”.
Lo sguardo privato sul paesaggio • Il paesaggio acquisisce valore estetico: un bel paesaggio è ricercato dai nobili inglesi che spendono fortune nel Settecento e nell‟Ottocento per costruire paesaggi mirabili che sembrano naturali ma sono totalmente costruiti dall‟uomo
I red Book di Humphrey Repton 1752-1818
Paul Sandby pittore di paesaggi , ritratto nel 1761 da Francis Cotes (1726-1770). „ Il padre del moderno paesaggio dipinto ad acquerello‟
Il paesaggio e la scienza della visione La strumentazione scientifica modifica la visione del paesaggio e determina una diversa maniera di rappresentare la realtà . I vedutisti veneti del Settecento usano la camera ottica per le loro vedute e rappresentano la realtà con un realismo che sarà superato dalla fotografia
Camera Obscura Gemma Frisius matematico olandese vissuto nella prima metà del „500 1544 Earliest published demonstration of the camera obscura Source: De radio astronomico et geometrico, 1544
Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il Canaletto (Venezia, 17 o 18 ottobre 1697 – Venezia, 19 aprile 1768)
Veduta del Canal Grande da Santa Croce verso gli Scalzi
Passaggi da Occidente in Oriente La camera lucida è un dispositivo ottico utilizzato come • La camera lucida ausilio per il disegno. Il brevetto risale al 1806 ed appartiene aWilliam Hyde Wollaston. Non è altro che la reinvenzione di un dispositivo risalente ad almeno due secoli prima, descritto da Keplero nella sua opera Dioptrice (1611), nella quale si parla di un obiettivo composto da due lenti, una divergente e una convergente. Il termine "camera lucida" fu coniato dallo stesso Wollaston. Permette di sovrapporre otticamente l'immagine da ritrarre sulla superficie sulla quale si sta disegnando. L'artista può vedere contemporaneamente sia la scena che la superficie del disegno come in una doppia esposizione fotografica. Questo permette di trasferire i punti chiave dalla scena alla superficie di disegno, grande aiuto per un'accurata resa prospettica. L'artista può anche tracciare facilmente i contorni degli oggetti nella scena. Incisione (1830 c.) che mostra l'utilizzo di una camera lucida. Usando un foglio bianco, la scena sovrapposta tende a svanire quindi è più efficace utilizzare carta nera e disegnare con una matita bianca (da culturweb.com/ottica2)
Contaminazioni • A partire dagli anni quaranta del Settecento diversi artisti giapponesi iniziarono ad usare la prospettiva. Era la conseguenza dell‟apertura nei confronti dell‟Occidente a partire dal 1720 . Visori ottici, camere lucide e vedute europee circolarno per la prima volta in Giappone.
Utagawa Toyoharu silografia realizzata tra il 1764 e il 1789 ripresa dall‟incisione di Visentini
L‟Oriente entra nell‟Occidente • La pittura degli Impressionisti è il filtro per l‟introduzione in Occidentre dei valori dell‟arte orientale • Essi dimostrarono, altresì, una grande attenzione perl‟arte giapponese. L‟incontro ufficiale dei francesi con la cultura orientale avvenne durante l‟Esposizione universale di Parigi del 1867, dove furono esposte, tra l‟altro, stampe di Hiroshige Sadahide, ma l‟interesse per la grafica giapponese circolava già da tempo tra un ristretto circolo di esteti e collezionisti. • Le stampe giapponesi furono per gli impressionisti una vera e propria rivelazione, esse diedero modo a questi artisti di porsi in relazione con un‟arte che sovvertiva i tradizionali canoni compositivi occidentali. “Ciò che maggiormente abbiamo apprezzato in Occidente degli artisti giapponesi è l’audace modo di scorciare i soggetti; non c’è dubbio che questa gente ci ha insegnato a comporre le immagini in modo molto diverso”, affermava a tal proposito Monet. (Barbarainwonderlart.com)
Il paesaggio in movimento • Dalla contaminazione tra giardino occidentale e giardino cinese nasce il giardino inglese che già nel corso del Settecento svilupp un‟idea innovativa della composizione del giardino che doveva essere poiù naturale. Il giardino si allarga fino a diventare paesaggio con visioni che non sono più da un solo e privilegiato punto di vista.
Visioni dall‟alto La terra vista dal Cielo di Yann Arthus-Bertrand
In Cina veduta da fermo veduta in movimento • I giardini cinesi si distinguono in giardini con “ veduta da fermo” e giardini con “veduta in movimento” e questo è un punto che va tenuto ben presente …I giardini con “ veduta da fermo” sono quelli che offrono al visistatore numerosi punti di godimento visivo, dove è sufficiente una sosta momentanea. I giardini con “ veduta in movimento “, invece abbisognano di percorsi con un tempo abbastanza elevato . Chen Congzhou L’arte dei giardini cinesi Milano 1987
I bonsai offrono un ottimo esempio di giardno con “ veduta da fermo” perché sono godibili da un punto fisso di osservazione
“far sì che il poco superi il molto” “si veda il grande attraverso il piccolo” • Giardini in miniatura • Bonsai • Ikebana
Giardini in miniatura • Espressione buddhista : il mondo in un granello • Un potere magico benefico è associato ai giardini in miniatura • VIII- IX sec. D.C. ci sono notizie in Cina di questa tecnca che poi si diffonde in Giappone
"53 Stations of the Tokaido as potted landscapes", 1848 by Utagawa Yoshishige
Bon-sai vegetazione nana in vasca Bon-e fare paesaggi con la sabbia su di un vassoio (variante giapponese) • La piccolezza dà maggior valore all‟oggetto
Ikebana • voce giapponese che significa "disporre fiori", composto da ike lasciare in vita e bana fiore - quindi più propriamente significa "fiori viventi". In kanji è scritta "生 け花”.
Nella stanza per la cerimonia del tè , il rotolo dipinto è stato sostituito dalla veduta di un paesaggio . In questo giardino giapponese contemporaneo è stata realizzata anche una delle tecniche giapponesi tradizionali: lo shakkei „visuale presa a prestito‟
Le quattro stagioni • In Giappone nella seconda metà del IX ( periodo Heian 794-1185) nasce il genere di pittura definito yamatoe pittura giapponese che ha come soggetto la natura giapponese e i suoi vari fenomeni atmosferici. Allo yamatoe appartengono gli shikie ovvero immagini delle quattro stagioni • Il genere ukiyoe nasce nel periodo Edo 1603-1868 (Edo è Tokyo) • Dal 1720 aumenta la circolazione di volumi in lingua straniera e di stampe con vedute europee visori ottici e camere lucide
Il pieno e il vuoto • Il vuoto • la nozione di vuoto e la contemplazione. • il vuoto è un elemento centrale del pensiero cinese e un elemento dinamico che agisce • Legato all'idea dei soffi vitali e del principio di alternanza yin-yang, il vuoto è il luogo dove si operano le trasformazioni . In musica il vuoto è il silenzio, nella poesia il vuoto si introduce con la soppressione di vocaboli che son definiti vocaboli vuoti e con il parallelismo.
Il vuoto occupa due terzi della tela
Il rapporto con la scrittura e architetture per vedere il giardino
L‟arte dei giardini cinesi e la pittura cinese è filosofia in azione. In questo paesaggio il vuoto è composto dal cielo,
« Immaginate che sto guardando questa rosa. Se continuo a pensare non riesco a entare veramente in contatto con la rosa. Vorrei entrare in contatto con la rosa in modo molto profondo, non soltanto con la mia mano, ma anche con la mia consapevolezza , espiro e sorrido alla rosa. Mentre io inspiro, genero la consapevolezza che la rosa è qui. Quando espiro sorrido alla rosa per provare che sono veramente con la rosa e non con qualcos'altro . Questo tipo di pratica non è pensare è meditare. » Thích Nhất Hạnh monaco buddista
L‟uomo guarda il fiore e il fiore sorride
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