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Pathologica (2002) 94:263-268 © Springer-Verlag 2002 RILETTURE E. Fulcheri Fortunio Liceti: un punto di svolta negli studi sui “mostri” e l’inizio della moderna teratologia Calcifying fibrous pseudotumour of pleura: a case report Il neologismo “teratologia” venne coniato agli inizi Solo agli inizi del Seicento uno studioso italiano con un dell’Ottocento da Etienne Geoffroy Saint-Hilaire, padre del trattato molto dottrinale, logico, classificativo e apparente- ben più noto Isidore, Autore appunto del celebre trattato [1], mente poco innovativo, di fatto segnò una svolta negli studi per indicare una disciplina che ormai da duecento anni si era di teratologia e in genere sulle malformazioni congenite: si progressivamente sviluppata su solide basi scientifiche fon- tratta di Fortunio Liceti. Da quel momento in poi, lo studio date sull’osservazione clinica ed anatomica dei casi. Si do- sui “mostri” diventò scienza con una potenzialità insospetta- vrà però attendere la fine dell’Ottocento per avere dal bolo- ta persino dall’Autore stesso che ne creò i presupposti. gnese Taruffi la prima e più importante trattazione sistema- Fortunio Liceti nacque a Rapallo (Genova) il 3 ottobre tica delle malformazioni congenite e degli errori di sviluppo 1577 e nel 1595 si recò a Bologna ove per cinque anni fre- dell’embrione e del feto [2]; vera “summa” di dismorfologia quentò le lezioni di Medicina Teorica e Pratica tenute dal e di teratologia. Costeo e dal Pendasio. Nel 1600 veniva ascritto al Collegio Le descrizioni di “mostri” o “fenomeni” come pure gli dei Dottori in Genova e nello stesso anno si trasferiva a Pisa studi sistematici di questi furono numerosi in tutte le epoche per ricoprire il posto di Pubblico Lettore di Logica, riceven- storiche a partire dal periodo greco-romano sino al Medioevo do successivamente, presso lo stesso Ateneo, l’incarico del- e al Rinascimento; tutti sostanzialmente basati su interpreta- le lezioni di Filosofia Aristotelica. Dopo nove anni venne zioni e rivisitazioni del mito o sulle teorie aristoteliche e sul- chiamato a Padova ove tenne la cattedra di Filosofia per ben la classificazione che dei mostri aveva fatto Empedocle pri- ventidue anni. Nel 1631 lasciò Padova, a seguito di accesi ma e Sant’Isidoro di Siviglia poi. Gran parte delle descrizio- contrasti con i colleghi per trasferirsi a Bologna, città dei ni, pur originate dall’osservazione diretta o riferita di casi suoi studi giovanili, ove restò per quattordici anni prima di reali, si sviluppava poi con elaborazioni filosofiche o veniva fare nuovamente rientro in Padova per tenervi la cattedra di arricchita da fantasiose costruzioni, volte più ad interpretare primo professore di Medicina. La carriera universitaria si che non a descrivere il fenomeno. Spesso, preziose incisioni concluse felicemente presso l’Ateneo patavino ove riscosse documentavano i casi raccolti, ma con le raffigurazioni non incondizionati apprezzamenti e dove morì ottuagenario nel si descriveva e analizzava la morfologia delle malformazioni 1657 (Fig. 1). quanto piuttosto si cercava di giustificare l’interpretazione Nel 1616 pubblicò a Padova il De Monstrorum causis na- che di esse veniva data dall’Autore. Non quindi una docu- tura et differentiis [3]; qui Liceti raccolse tutta la scienza te- mentazione scientifica, bensì la raffigurazione del pensiero ratologica sino allora conosciuta, elaborandola con una logi- dell’Autore o la formalizzazione dell’interpretazione fanta- ca ed una capacità di sintesi notevole. Trasse il suo materia- siosa di chi aveva osservato il fenomeno. le da alcune osservazioni personali, ma soprattutto raccolse ed analizzò quasi tutti i lavori scientifici e le memorie dei suoi predecessori. La tecnica del riesaminare e rivisitare i ca- E. Fulcheri () si del passato consentì questa monumentale composizione. Sezione di Anatomia Patologica, Dipartimento di Discipline Chirurgiche Morfologiche e Metodologie Integrate, Nell’edizione del De Monstris del 1668, all’opera di Università degli Studi di Genova, Via de Toni 14, Liceti, arricchita di preziose incisioni, si aggiunge la parte di I-16132 Genova, Italia Gerardo Blasio (Fig. 2) [4]. Tralasciate le visioni immagini- e-mail: fulchge@tin.it Tel.: +39-010-3537816 stiche e le fantasie, vengono riportate, nella Appendix Fax: +39-010-3537803 Monstra quaedam nova et rariora, le ultime osservazioni di
264 Fortunio Liceti: un punto di svolta negli studi sui “mostri” Fig. 1 Ritratto di Fortunio Liceti Fig. 2 Frontespizio dell’edizione del “De Monstris” del 1668, in cui l’Autore stesso viene raffigurato nell’atto di alzare il sipario su una scena variamente popolata da mostri umani Tulp, Bonzio, Bartolino, Borello, de Bils, Everardo e 5. i mostri informi; Heiland. In queste descrizioni vi è già un più attento esame 6. i mostri irregolari. del caso, le tavole perdono la figurazione surreale per ade- La classificazione appare poco originale e ricalca quelle guarsi maggiormente alla realtà anatomica e in alcuni casi si precedenti di stampo aristotelico. Ancor meno originale è la giunge persino ad un’indagine autoptica documentata da ap- seconda categoria relativa ai mostri polimorfi ove, seguendo posite incisioni. veramente con poco criticismo le cognizioni e le credenze L’opera di Liceti è divisa in due libri: nel primo, l’Autore del passato, distingue i mostri multiformi (di doppia natura discute sul significato del termine “monstrum” e sulla eti- umana, mascolina e femminea), i mostri multiformi di dop- mologia della parola, sulla reale esistenza dei mostri umani pia natura, umana e ferina, ed infine i mostri composti da e quindi sulla varietà delle cause in genere; nel secondo, si parti di animali diversi. addentra nella casistica, cercando di porre ordine nella ma- In questa seconda parte, sembra che il Liceti accetti pas- teria, classificando le varie forme secondo uno schema logi- sivamente e senza critica le credenze del passato piuttosto co che le suddivida raggruppandole a seconda delle cause ri- che tentare di analizzarne i contenuti o confutarle. Capace di tenute specifiche. grosse intuizioni e tentando una elaborazione veramente si- La classificazione prevede due categorie: quella dei mo- stematica della materia, sembra poco curarsi di demolire una stri “uniformi“ (quando appartengono alla stessa specie) e parte, quella relativa alla doppia natura umana e ferina dei quella dei mostri “polimorfi” (composti da specie diverse). mostri, alla quale poco dovette credere, quasi fosse uno scot- Nella prima categoria, quella dei mostri uniformi, ven- to da pagare per essere lui vissuto troppo presto ed in un’e- gono distinti: poca ancor troppo influenzata dalla classicità e dall’aristote- 1. i mostri uniformi mutili; lismo. Uniche eccezioni si devono annotare quando, a pro- 2. i mostri di natura eccedente; posito dei mostri di doppia natura umana e ferina, il Liceti 3. i mostri doppi (Fig. 3); così distingue: “non si deve considerare identico ciò che è 4. i mostri di difforme natura; soltanto somigliante: identico è ciò che attiene alla forma in-
Fortunio Liceti: un punto di svolta negli studi sui “mostri” 265 Fig. 3 “De Monstris” (1668) di Fortunio Liceti: mostri dop- pi teriore ed essenziale, simile è ciò che si riferisce all’esterio- questo aspetto, a parer nostro, risiede l’importanza e l’a- re ed accidentale; orbene in questi casi (mostri multiformi di spetto più interessante dell’opera. doppia natura, umana e ferina) si tratta di cose simili e non Le cause identificate da Liceti sono nell’ordine: imma- di cose identiche, perciò si può pensare che la natura possa ginazione dei genitori (vale a dire i sogni), sovrabbondanza creare tali mostri, perchè non lo potrebbe se si trattasse di di materia, difetto di materia (che può esprimersi sia come identità”. Con tali argomenti, da buon aristotelico logico, po- mancanza di parti sia perchè la materia, insufficiente a for- ne le basi per confutare la sua stessa teoria, di fatto negando mare due individui è obbligata a generarne uno con parti in che possano esistere commistioni di sostanza tra due generi. eccesso), superfetazione (ripetuta infusione di seme nell’u- La classificazione del Liceti ha poco di originale in tero), ristrettezza dell’utero, eredità (difetti già presenti in quanto ricalca in parte quella di Sant’Isidoro di Siviglia che uno o in entrambi i genitori), difetto di nutrizione, passioni era impostata su di un criterio morfologico. Sempre nei pri- dell’animo (aristotelicamente distinguendo l’anima sensitiva mi anni del Seicento sono significative altre due classifica- da quella intellettiva), traumi violenti sul corpo materno, zioni basate non sulle cause o sulla forma ma su di un crite- malattie del feto. rio topografico delle anomalie: una quella degli Schenk [5] Queste teorie sono enunciate e discusse per tutte e sei le e l’altra di Aldrovandi [6]. sotto-categorie dei mostri uniformi (che come già detto è la È proprio l’Aldrovandi che pone anche esempi di mo- parte più interessante del trattato). Ad esempio, potremmo struosità sia umane che animali nelle sue collezioni natura- citare le sette cause elencate (dal capitolo II al capitolo IX listiche contribuendo così, con Liceti, alla costruzione della del secondo libro) per spiegare la tipologia ed origine della scienza della teratologia. prima categoria, quella dei “monstra mutila” – mostri L’originalità dell’opera di Liceti consiste nell’aver cerca- uniformi mutili: to di identificare per la prima volta nella storia della terato- – “... ex propria materia defectu ...”; logia le cause delle malformazioni. Viene abbandonato il – “... ex debilitate ac defectu virtutis formatricis ...”; concetto delle “razze di uomini mostruosi”, tanto caro al pe- – “... in angustia uteri ac loci satum continentis ...”; riodo ellenistico e romano, come pure il concetto del mostro – “... ad materiam ineptitudinem redigitur ...”; formatosi per volontà divina o astrale. Le cause identificate, – “... ex parente itidem trunco ...”; pur con pesanti retaggi legati alle teorie aristoteliche, quali – “... ad morbum fetus attinere dicitur ...”; l’influenza delle passioni e dei sentimenti materni (causa – “... ex immaginationis parentum vi exoriri non posse ...”. tutt’oggi ancora presente nell’immaginario popolare), sono Dovendo scegliere quali delle cause enunciate siano ve- ricercate in ambito più scientifico ed alcune di esse, come ramente innovative, non solo per l’epoca in cui venne ela- più avanti vedremo, veramente innovative, sì che proprio in borata l’opera ma in prospettiva per i secoli successivi, pare
266 Fortunio Liceti: un punto di svolta negli studi sui “mostri” di poterne individuare fondamentalmente due. In primo luo- stesso, qualsiasi causa compressiva ab estrinseco sull’utero go, l’aver attribuito grande importanza alla “patologia pro- compresa “ventris adstrictionem studiose a muliere factam pria del feto” come causa di malformazione ed, in secondo seu conceptus occultandi causa ...” ma ancor più per cattiva luogo, l’aver identificato, sempre come causa di malforma- conformazione dell’utero, per tumori, per presenza di una zione, le anomalie e i difetti utero-placentari (Fig. 4). mole occupante spazio o per la presenza di due feti gemelli Tra le patologie del feto, Liceti comprende, in primo luo- in un utero che per ampiezza delle membrane potesse acco- go, le anomalie del moto formativo, per cui le parti che via glierne uno solo, ma ancor più per anormale situazione del- via si vanno formando non riescono a collocarsi nella posi- la placenta “... intra vicinarum partum cavitates ... ( placen- zione topografica ortologica, o ancora “lo spostamento di ta previa). parti del corpo del feto per produzione di gas nell’utero o per È un punto davvero interessante quello che pone l’atten- traumi dell’utero”; in secondo luogo, ma con concetti non zione sulla patologia placentare “in quanto indurendosi può meno importanti, comprende le infiammazioni: “una in- occupare luoghi innaturali e danneggiare il feto o possono fiammazione, un umore rodente, la lue gallica ... o qualun- cambiare le caratteristiche delle membrane e consumarsi il que altra malattia può privare di un membro il feto; ma la liquido”. L’indurimento della placenta può ben essere inteso natura, guarendo la parte, e consolidandosi la cicatrice, il fe- genericamente come una intuizione dei fenomeni degenera- to può nascere mutilato in conseguenza della malattia sof- tivi o ischemici che portano all’insufficienza placentare e ferta” (Libro II, Cap VIII). In altre parole, è importante che non troppa fatica occorre fare per interpretare le possibili al- si delinei la possibilità di avere malformazioni non solo per terazioni quantitative del liquido amniotico. difetti di prima formazione, ma anche come difetti di svi- Strettamente collegato a queste ipotesi è il concetto di luppo e maturazione o per cause estrinseche. Possono qui es- “difetto di nutrizione”; stando alle teorie di Aristotele “tutto sere comprese anche le cause meccaniche come nella se- ciò che soffre degenera” ed allora se tutto il feto soffre per quenza da bande amniotiche (Fig. 5). denutrizione è portato a degenerare ma anche, se una parte Il concetto bene intuito era già stato sviluppato nel capi- del feto soffre per denutrizione (difetto di vascolarizzazione) tolo V quando si parla della “ristrettezza dell’utero” (... so- è obbligata a degenerare “delle varie parti del corpo per cui lam uteri, membranae situm ambientis angustiam in ea re- alcune ne assumono di più ed altre meno” (inutile citare il gione ...). Secondo l’Autore possono determinare anomale campo delle ipoplasie). condizioni di ristrettezza dell’utero qualsivoglia patologia Ancora più moderna appare la teoria relativa alla “angu- delle strutture anatomiche adiacenti o contigue all’utero stia dell’utero” per spiegare i mostri mutili ove sembra deli- Fig. 4 “De Monstris” (1668) di Fortunio Liceti: mostri per causa ereditaria
Fortunio Liceti: un punto di svolta negli studi sui “mostri” 267 Fig. 5 “De Monstris” (1668) di Fortunio Liceti: mostri mu- tili nearsi chiaramente il concetto di deformazione in utero. Per e lasciano trasparire, al di là delle scorie e delle incrostazio- una cattiva conformazione dell’utero o abnorme posizione ni, una mente duttile ed aperta che con brillante intuizione della placenta, piccola ed inadeguata ad accogliere il feto, distingueva le malformazioni congenite e le agenesie dagli possono determinarsi mostruosità che oggi definiremmo errori di sviluppo, i difetti di fusione o di sepimentazione deformazioni (piedi torti ad esempio). dalle deformazioni; concetti che solo tre secoli più tardi ver- Per sottolineare quanta importanza Liceti attribuisse alle ranno compresi ed analizzati. In questo forse risiede l’im- cause fisiche e meccaniche è sufficiente rifarsi a quando portanza dell’opera del Liceti, che forse financo a lui non fu parla della possibilità di formare mostri al di fuori dell’ute- chiara come non furono chiare queste intuizioni negli anni a ro. Ricorda che “per opera dell’agricoltore si possono crea- venire. Liceti aveva posto le basi, aveva insegnato a guarda- re stirpi vegetali mostruose; .... così fanno, unendo insieme re i “mostri” e ragionare prima sulla forma, la morfologia, due corpi, ed in parte amputandoli, i ciarlatani, e così suc- piuttosto che elucubrare sulle cause ed aveva insegnato an- cede per imperizia dei chirurghi o per negligenza dei mala- che che quando si pensa alle cause occorre guardarsi attor- ti, che alcune parti del corpo ferite o escoriate, possono ci- no, guardare alla realtà materno-fetale ed alle condizioni di catrizzandosi far apparire una forma mostruosa di uomo (... sviluppo e maturazione del feto come pure alle possibili ma- cicatrice monstra nobis apparent ...); così si creano dei mo- lattie fetali. Ragionamenti tutti che ancora oggi sono di gui- stri al di fuori dell’utero. da per chi vuol fare una teratologia moderna basata sul sem- Dunque le teorie di Liceti sono estremamente innovative pre valido criterio dell’osservazione. Tabella 1 Le due classificazioni dei mostri umani, quella di Sant’Isidoro di Siviglia e di Fortunio Liceti poste a confronto Sant’Isidoro Liceti Grandezza Uniformi mutili Piccolezza Di natura eccedente (con parti superflue) Difetto di parti Doppi (di natura dubbia) Trasformazione di parti Di difforme natura (deformi) Mutazione di luogo Informi Adesione di parti Irregolari (enormi) Sviluppo precoce o tardivo di parti Multiformi di doppia natura umana Rimescolamento di generi Multiformi di doppia natura umana e ferina Complesso di più deformità
268 Fortunio Liceti: un punto di svolta negli studi sui “mostri” 3. Liceti F (1616) De Monstrorum causis natura et differentiis Bibliografia libri duo Gasparem Crivellarium, Patavi 1. Geoffroy Saint-Hilaire I (1832-1837) Histoire générale et par- 4. Liceti F. (1668) De Monstris, ex recensione Gherardi Blaxii. ticulière des anomalies de l’organisation chez l’homme et les P. Frambotti, Patavi animaux ..., des monstruosités ... ou Traité de tératologie. 5. Schenk (1609) Monstruorum historia memorabilis. Avec Atlas. JB Baillière, Parigi Supplementum ab osservationes. Francoforte 2. Taruffi C (1984) Storia della teratologia. Regia Tipografia, Bologna 6. Aldrovandi U (1642) De monstruorum historia. Bononiae
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