Rivista pro natura Ticino
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2 EDITORIALE Una lezione dagli invasori Spesso quello che ci disturba negli altri focare le differenze, ad esaurire le ri- è in realtà uno specchio che riflette un sorse e ad occupare tutte le nicchie di- nostro problema. Probabilmente lo sponibili: questo non è sostenibile a stesso vale anche per gli organismi che lungo termine. Un cambio di rotta ap- riteniamo infestanti! In che senso pos- pare molto impegnativo e difficile in siamo considerarli uno specchio delle particolare considerando il contesto nostre abitudini? Beh, basta una pic- consumistico e di smisurato benessere cola definizione: una specie invasiva materiale, a cui nessuno vuole rinun- è un organismo che, introdotto in un ciare, nel quale pretendiamo di poter nuovo ambiente dove non ha nemici vivere. naturali, si riproduce a dismisura, oc- I neobiota invasivi sono quindi un mo- cupa avidamente il maggior spazio nito a cambiar strategia, a “darsi una Andrea Persico alias Maiaradis, biologo possibile, si accaparra il massimo di calmata” e trovare un nuovo equilibrio presso Pro Natura Ticino (foto: Anna Persico). risorse e compromette la sopravvi- dinamico tra noi e il resto della natura. venza delle altre specie. Vi viene in Ma come fare? Questa è una delle mente nessuno, qualcuno che addirit- grandi domande e sfide più urgenti dei tura compromette le proprie basi vi- nostri tempi. Le scelte sono essenzial- tali? mente due: attendere di sbattere il Impressum La rapidità con cui le specie invasive muso o, alternativa molto più allet- Bollettino trimestrale di Pro Natura Ticino si spostano, arrivano, si insediano e tante, impegnarsi tutti per vivere in causano problemi, sono un segno di modo più sobrio, con più rispetto per Editrice: un cambiamento altrettanto rapido e l’esistenza degli altri e del pianeta. Ma Pro Natura Ticino problematico a livello ecologico plane- per questo dobbiamo porci dei limiti! c.p. 2317 6500 Bellinzona tario. E la causa siamo noi con la no- Tel.: 091 835 57 67 stra società che tende a crescere e sof- Maiaradis pronatura-ti@pronatura.ch www.pronatura-ti.ch CCP: 65-787107-0 Redattrice responsabile: Martina Spinelli Commissione redazionale Christian Bernasconi, Marzia Mattei-Roesli, Andrea Persico, Paola Pronini Medici, Baldas- sare Scolari, Silvano Toppi, Luca Vetterli Produzione e stampa: Vogt-Schild Druck, Derendingen Tiratura: 3000 Foto: Andrea Persico se non indicato altrimenti Disegno pagina 8: Flavio Del Fante Indice Da lontano con furore 3 In copertina: Neofite: un danno economico per il Cantone 6 Il formidabile kuzu a Locarno Monti: come una 1000 e un neobiota 8 gigante ameba cresce fagocitando il bosco sottostante. Biodiversità: una risorsa contro i neozoa 10 C’è ancora molto lavoro da fare... 12 © Pro Natura Ticino Attività giovanili 15
Da lontano con furore La crescita della mobilità su scala planetaria e la globalizzazione del commercio hanno generato, e provocano tutt’ora, lo spostamento vo- lontario o involontario di un sempre maggior numero di specie tra un continente e l’altro. Ora cominciamo a percepirne tutti le conseguenze, segno forse che il problema ci sta sfuggendo di mano? Zona portuale di Buenos Aires. È un esempio di regione da cui possono arrivare specie eso- La diffusione delle specie, la loro specie di cui la stragrande maggioranza tiche in grado di crescere anche in Svizzera. espansione verso nuovi territori, è un insetti ed infine i neomiceti (funghi in- fenomeno naturale che esiste da sem- trodotti), circa 280 specie segnalate fi- pre e che contribuisce, almeno local- nora. Alcune specie si integrano senza mente e in un primo tempo, all’au- generare problemi rilevanti nell’ecosi- mento della biodiversità di una stema ospite; si continuerà in questo regione; poi il tutto si deve assestare caso a parlare di specie esotiche. In in un nuovo equilibrio ecologico. I Svizzera se ne contano diverse centi- tempi di queste diffusioni e della con- naia. Altre, al contrario, proliferano e quista spontanea di nuovi territori da si disperdono velocemente negli habi- parte di una specie erano originaria- tat naturali penalizzando specie autoc- mente dettati da fenomeni naturali: so- tone e modificando radicalmente gli litamente la colonizzazione è progres- ambienti occupati: diventano così spe- siva, lenta, permette forme di cie invasive. Attualmente se ne contano adattamento del nuovo arrivato nel circa un centinaio sul territorio elve- complesso equilibrio degli ecosistemi. tico. Neobiota Le civiltà odierne, i viaggi interconti- Organismi esotici (alloctoni) intro- nentali di persone e merci in continua Conseguenze negative dotti, intenzionalmente o non, dopo crescita, hanno accelerato a dismisura Tutte le specie invasive hanno un forte il 1492 dalle attività umane. Alcuni i tempi di diffusione delle specie. impatto e creano dei danni a livello si insediano nei nostri ambienti e rie- Quelle che oggi definiamo neobiota ambientale, a livello economico e a scono a riprodursi, divenendo parte sono appunto le specie immesse “im- volte incidono negativamente pure della nostra diversità biologica. Il ter- provvisamente” e non sempre volon- sulla nostra salute. Sono in genere spe- mine neobiota comprende i vegetali tariamente, nel nostro ecosistema, che cie fortemente concorrenziali, che in- (neofite), come pure gli animali si sono ambientate e sopravvivono in cidono pesantemente sugli esseri vi- (neozoa) ed i funghi (neomiceti). natura. venti con cui entrano in relazione: a Alcuni di essi sono molto competitivi dipendenza che si tratti di piante o ani- e si riproducono massicciamente a Non tutte le specie sono invasive mali, possono agire come predatori, scapito delle specie indigene, man- Dei circa 11'000 neobiota conosciuti in trasmettere malattie o essere forte- cano infatti predatori e/o competitori Europa, almeno 1340 sono stati osser- mente allergeniche (come l’ambrosia naturali. Sono chiamati neobiota in- vati in Svizzera. Tra questi distin- vedi pagina 9); possono essere più forti vasivi e causano danni alla biodiver- guiamo da un lato le neofite, circa 630 nel procacciarsi il nutrimento a scapito sità, alla salute, all’agricoltura e quelle attualmente censite in Svizzera, di specie indigene; possono formare all’economia. i neozoa (specie animali), circa 430 degli ibridi con delle specie endemiche Rivista Pro Natura Ticino, n° 55, inverno 2018
4 CONOSCERE Come arrivano? L’introduzione di una specie esotica, sia essa una pianta o un animale, può essere volontaria o involontaria; la sua diffusione invece è (quasi) sempre in- volontaria. L’aumento delle introdu- zioni involontarie è una conseguenza diretta della maggiore mobilità umana su scala planetaria, così come del mag- gior scambio di merci tra una parte e l’altra del globo. Automobili, autotreni, treni, navi e aerei coprono lunghe di- stanze in poco tempo. Numerosi orga- nismi vengono così trasportati da un continente all’altro dagli stessi veicoli oppure viaggiano rinchiusi negli im- ballaggi delle merci. Negli ultimi trent’anni, in ben nove casi su dieci delle zanzare tropicali sono arrivate in Svizzera grazie a dei voli interconti- La mobilità umana e delle merci è uno dei fat- nentali, trasmettendo la malaria a per- tori chiave della diffusione di neobiota. apparentate generando così una per- sone che non avevano mai messo dita di diversità genetica. piede in quelle zone. Va però considerato che tutte le specie Molto spesso capita che le piante tra- invasive sviluppano le loro proprietà sportate portino con sé altri passeggeri: infestanti solo dopo una lunga fase di quasi tutti gli organismi fitofagi sono acclimatazione che può durare diversi stati importati nel mondo intero as- decenni oppure secoli. Trascorsa que- sieme alle loro piante. Ecco che afidi e sta fase, diventa estremamente difficile cimici viaggiano di nascosto sulle parti e molto oneroso contenerle in maniera verdi dei vegetali di cui si nutrono, efficace. Le invasioni biologiche sono mentre i nematodi delle radici si spo- considerate il secondo fattore più im- stano all’interno dei vasi. Allo stesso portante di perdita di biodiversità dopo modo si propagano le malattie e i pa- la modificazione e la distruzione degli rassiti degli animali. ambienti da parte dell’uomo! Le sementi e il legname sono predesti- nati a far traslocare insetti o organismi parassiti golosi di semi, come il tarlo asiatico del fusto (Anoplophora glabri- Lista Nera e Lista d’osservazione pennis): introdotto dalla Cina tramite Le numerose specie di neobiota sono sorvegliate a livello scientifico. A seconda il legno da imballaggio, questo coleot- della priorità con la quale sono necessari interventi, sono state stilate delle liste tero infesta tutte le specie di latifoglie specifiche, aggiornate regolarmente. e può causarne la morte nell’arco di - La Lista Nera comprende 41 neofite invasive che, secondo le conoscenze attuali, pochi anni. Dal canto suo l’ambrosia hanno un forte potenziale di propagazione in Svizzera. Esse causano danni (Ambrosia artemisiifolia) è stata intro- importanti alla diversità biologica, alla salute pubblica e/o all’economia. La dotta con i mangimi per uccelli e si è loro presenza e diffusione deve essere impedita. in questo modo largamente diffusa. - Vi è anche una Lista d’osservazione (Watch List) nella quale sono contenute 17 specie che hanno un potenziale di propagazione da moderato a forte. Esse causano danni medio-forti alla diversità biologica, alla salute pubblica e/o al- Conoscere per intervenire Il numero di neobiota e di specie inva- l’economia. La loro presenza e diffusione deve essere sorvegliata e ulteriori co- sive non ha smesso di crescere negli noscenze a proposito di queste specie saranno raccolte. ultimi anni e probabilmente questa - Oltre a queste liste, vi è quella del 2008 contenuta nell’Ordinanza sull’emis- tendenza proseguirà anche in futuro. sione deliberata nell’ambiente (OEDA) che indica chiaramente le specie alloc- Di fronte a questa situazione è neces- tone invasive di cui è vietato il commercio. Nella realtà, però, l’applicazione sario raccogliere il maggior numero di pratica è purtroppo lacunosa... informazioni: la ricerca scientifica sulle Fonte: www.infoflora.ch/it/neofite/ specie invasive, iniziata solo da pochi Rivista Pro Natura Ticino, n° 55, inverno 2018
CONOSCERE 5 decenni, va dunque incentivata. Di- La principale base legale in Svizzera Progetto europeo DAISIE versi quesiti sono ancora senza rispo- per controllare ed impedire l’immis- Il progetto DAISIE, acronimo di Deli- sta: i meccanismi per cui una specie sione delle nuove specie nell’ambiente vering Alien Invasive Species Inven- diventa invasiva, le sue influenze su è fornita dall’Ordinanza sull’utilizza- tories for Europe, ha permesso di flora e fauna locali, i suoi punti deboli, zione di organismi nell’ambiente del raccogliere i dati relativi alla pre- ecc. Maggiori informazioni sulle specie 2008. È su questa base che la Confe- senza e distribuzione di neobiota e di invasive sono indispensabili per ela- derazione elabora una strategia di ge- specie invasive su scala europea borare dei piani di gestione e cercare stione delle specie invasive. (www.europe-aliens.org). di contenere le specie più problemati- Se per alcuni gruppi il grado di cono- che. Un piano d’azione da migliorare scenza è elevato (p.es. piante, uccelli Tuttavia, l’applicazione di queste leggi e mammiferi), per altri, come per Il tempismo è determinante e ordinanze non è ancora soddisfa- funghi, batteri, vermi e acari, è in- Bisogna cercare di intervenire prima cente: la questione è d’altronde estre- vece lacunoso. L’evoluzione nel che la cosa sfugga di mano e attual- mamente complessa sia a livello di le- tempo del numero di neobiota pre- mente non stiamo brillando. gislazione, sia a livello di ammini- senti in Europa, può dunque essere L’ideale sarebbe agire alla radice, ossia strazione (servizi competenti) e la di- seguito solo per alcuni gruppi di or- prevenire. Ma la mobilità è sacra per stribuzione delle competenze tra Con- ganismi. la nostra economia della crescita e federazione, cantoni e comuni (e poi porre ostacoli agli scambi di merci e ai privati) non semplifica la questione e trasporti internazionali per ragioni eco- rende poco rigorosa l’applicazione in logiche è pura utopia. Le ragioni però tempo utile delle misure necessarie. stanno diventando economiche e sa- Pro Natura cerca di agire in questo nitarie… senso: si adopera affinché Confedera- E poi: come detto, ogni specie neobiota zione e Cantoni applichino le misure richiede molti anni di acclimatazione previste da leggi e direttive in maniera prima di diventare invasiva. Essere in sistematica e coordinata. grado di individuare precocemente le specie a rischio (in parte lo si fa con le Christian Bernasconi Liste d’osservazione e Nere presentate nel riquadro) e di concentrare gli sforzi per eliminarle prima che si diffondano sarebbe un traguardo estremamente Balsamina ghiandolosa (Impatiens glanduli- importante. fera) è una specie di cui è vietata la vendita ma che si può ancora trovare in commercio. Quadro legale Curioso è il suo frutto che a maturità esplode Dal punto di vista legale, esistono di- lanciando i semi ad alcuni metri di distanza. versi accordi internazionali, sottoscritti anche dalla Svizzera, riguardanti i neo- biota. La Convenzione di Berna è un trattato internazionale adottato dal Consiglio Europeo nel 1979, relativo alla protezione delle specie e degli eco- sistemi indigeni. In Svizzera è in vigore dal 1982. Il trattato sulla Biodiversità elaborato a Rio nel 1992, è stato sotto- scritto dal nostro paese nel 1994. A scala nazionale esiste una grande quantità di singole regolamentazioni sul tema dei neobiota, come ad esem- pio nella Legge federale sulla prote- zione dell’ambiente, nella Legge sulla protezione della natura e del paesag- gio, nelle ordinanze sulla caccia e sulla pesca, in quella sugli alimenti per ani- mali e in quella sulla protezione dei vegetali. Rivista Pro Natura Ticino, n° 55, inverno 2018
6 A QUATTR’OCCHI CON Neofite: un danno economico per il Cantone Le piante invasive stanno mettendo a dura prova la gestione dei nostri corsi d’acqua, dei bordi stradali e dei boschi. In compagnia di Nicola Schoenenberger, botanico e specialista di neofite, abbiamo incontrato Mauro Togni, coordinatore del gruppo di lavoro neobiota cantonale, per discutere il problema e conoscere l’approccio del Cantone. combattere queste specie? È vero e va bene in alcuni casi, ma quando siamo confrontati con la ge- stione dei manufatti e l’interesse eco- nomico che vi gira attorno diventa dif- ficile aspettare. Anche perché non parliamo di 5-10 anni ma di centinaia, forse migliaia di anni prima di ritrovare un equilibrio, tempi proibitivi dai costi insopportabili rispetto al tentativo di contenere oggi il problema legato a una specie invasiva. Qual è allora l’approccio del Cantone? In primis è stato istituito un Gruppo di lavoro neobiota che ha fatto una fo- tografia dettagliata della situazione at- tuale descrivendo le specie invasive presenti, localizzando i focolai, valu- tando le conseguenze e gli interventi da fare. Tutto questo è stato riassunto nella strategia cantonale, adottata dal Consiglio di Stato nel luglio scorso (2017). Mauro Togni, al centro, a colloquio con Mar- Abbiamo analizzato la situazione per tina Spinelli e Nicola Schoenenberger (foto: Ha senso lottare contro le neofite nel- specie e per ambiente proponendo de- Martina Bernasconi). l’era della globalizzazione? gli obiettivi e le relative misure per at- Mauro Togni: Il problema di base è tuarli. Il tutto tenendo conto delle atti- che, al di là dell’interesse della biodi- vità antropiche e delle risorse dispo- versità, queste specie danno fastidio alle attività dell’uomo. Il poligono del ...dobbiamo uscire dal circolo Giappone, per esempio, sta mettendo vizioso di una gestione a breve a repentaglio la gestione dei corsi d’ac- termine e cercare soluzioni a qua e delle strade. In pochi anni ha lungo termine che possano fatto lievitare i costi perché invece di anche diminuire i costi. un taglio annuo bisogna farne parecchi e poi smaltire tutto il materiale. Avanti nibili per intervenire. Gli approcci pos- di questo passo fra qualche anno le sono essere molteplici: per lo stesso spese di gestione non saranno più so- problema in ambienti diversi ci pos- stenibili. sono essere soluzioni completamente differenti. Alcuni ritengono che col passare degli anni si instaurerà un nuovo equilibrio; E quali passi concreti sono stati fatti? dunque basterebbe aspettare senza Abbiamo creato due squadre operative Rivista Pro Natura Ticino, n° 55, inverno 2018
A QUATTR’OCCHI CON 7 che oltre a combattere le neofite svol- risorse e mettersi in discussione. gono una funzione sociale perché rein- L’aspetto economico è molto impor- tegrano persone a beneficio dell’assi- tante e permette di far breccia. E que- stenza sociale. In 3 anni sono sto è fondamentale perché cambiare intervenute in un centinaio di situa- mentalità significa che chi si occupa zioni su una ventina di comuni. Sono di gestione dei corsi d’acqua, delle piccole azioni comunque fondamentali strade o dei boschi, deve tener conto delle neofite nella pianificazione ordi- L’equilibrio ecologico resta naria ed evitare di favorirle. Nella no- fondamentale, ma metterlo in stra società tutto gira attorno alle atti- primo piano è poco pagante per vità antropiche, sono esse che chi deve metterci le risorse e determinano se una pianta o un ani- mettersi in discussione. male esotico può restare, non l’equili- L’aspetto economico brio ecologico. è molto importante e permette di far breccia. Come si muove il Cantone quando un organismo esotico mette a rischio delle per portare avanti la lotta e mantenere specie prioritarie, protette dalla legge i manufatti in uno stato decente. cantonale e dalle ordinanze federale? Diversi servizi del Cantone (su tutti la Bisogna valutare la situazione in ma- Sezione forestale e l’Ufficio della na- niera globale e lavorare anche qui con tura e del paesaggio) hanno avviato il pensiero laterale per trovare solu- progetti puntuali di gestione delle neo- zioni alternative durature. A volte la fite laddove queste minacciano la fun- diffusione di neofite è blanda e basta zione di protezione del bosco o biotopi poco per recuperare la situazione an- Kuzu e ailanto proliferano sotto la strada can- d’importanza nazionale o cantonale. tonale a Porto Ronco. Se non controllata la E oltre agli interventi di lotta attiva sul Gli approcci possono essere crescita di queste piante può danneggiare le territorio, organizziamo diversi appun- molteplici: per lo stesso pro- infrastrutture. tamenti informativi per sensibilizzare blema in ambienti diversi ci pos- la popolazione e portiamo avanti una sono essere soluzioni serie di studi per cercare soluzioni pra- completamente differenti. tiche alternative (per alcuni esempi vedi pag. 13). tecedente, altre volte ci vorrebbero mi- lioni. Bisogna interrogarsi sulle possi- E queste soluzioni alternative come ven- bilità di riuscita. gono percepite dagli enti interessati? Al Monte Caslano, per esempio, ab- Siamo in una situazione di transito e biamo investito molto per proteggere i questo nuovo approccio deve entrare prati magri di importanza nazionale e pian piano nella mentalità degli enti cantonale contro le specie invasive. Bi- coinvolti. Ma per gli operatori in gioco sogna però trovare delle soluzioni a non è facile cambiare quello che hanno lungo termine perché i continui inter- fatto per una vita. Per questo bisogna venti di lotta non sono sostenibili. Que- agire a tutti i livelli, dall’operatore, a sti ambienti sono stati creati dalla pa- chi muove i fili, a chi muove le risorse, storizia di ovini. Una delle soluzioni per far capire che è nel loro interesse per mantenerli potrebbe proprio essere modificare l’approccio al problema: il ritorno a queste pratiche, ma è ne- dobbiamo uscire dal circolo vizioso di cessario renderle nuovamente attrat- una gestione a breve termine e cercare tive. Purtroppo, volenti o nolenti, ci ri- soluzioni a lungo termine che possano leghiamo ancora alla questione anche diminuire i costi. economica. Dunque in primo piano vi sarebbe la Grazie per l’intervista! riduzione dei costi? Nicola e Martina L’equilibrio ecologico resta fondamen- tale, ma metterlo in primo piano è poco pagante per chi deve metterci le Rivista Pro Natura Ticino, n° 55, inverno 2018
8 CONOSCERE 1000 e un neobiota Zanzara tigre (Aedes albopictus) Gambero della Louisiana La femmina di questa zanzara punge so- (Procambarus clarkii) prattutto di giorno per poi andare a de- Buddleja o albero delle farfalle Anche chiamato “gambero killer”, questo porre le uova in piccoli volumi d’acqua (Buddleja davidii) crostaceo si è largamente diffuso nella come sottovasi, piccoli recipienti, pluviali Questo arbusto originario della Cina è vicina penisola e nel 2013 è stato rinve- o tombini. Può portare diverse malattie stato introdotto a scopi ornamentali: ha nuto anche nell’emissario del laghetto di virali pericolose per l’uomo ma in Ticino infatti colorati e duraturi grappoli di fiori Origlio. Molto vorace, divora uova di pe- non si sono ancora riscontrati problemi. del cui abbondante nettare si nutrono sci e anfibi oltre che di insetti ed entra Non è però l’unica zanzara esotica arri- molte farfalle. Oggi la sua vendita è proi- in competizione con il gambero autoc- vata nella nostra regione: attualmente se bita ma nel frattempo la specie si è for- tono. È capace di resistere fuori dall’ac- ne conoscono almeno altre tre specie. temente diffusa in natura. qua per spostarsi alla ricerca di cibo. Foto: Eleonora Flacio, SUPSI Foto: Mirko Zanini Kuzu Testuggine della Florida Veronica comune (Pueraria lobata) (Trachemys scripta elegans) (Veronica persica) Originaria dell’Asia, questa specie ram- L’abbandono in natura di animali dome- Questa specie, anche chiamata “Ogin da picante ha una crescita molto rapida e stici, come la tartaruga della Florida, può la Madona” è originaria dell’Asia occi- può allungarsi fino a 30 centimetri al portare a forti conflitti con le specie au- dentale. Anche se può essere molto ab- giorno tanto che di lei si dice “pianta e toctone, molto meno vigorose, che ri- bondante in certe condizioni, ad esempio scappa!”. Crescendo si attorciglia alle schiano di estinguersi. Vani sono i tenta- negli orti o nelle vigne, non ci si imma- piante e agli arbusti vicini e in poco tivi di sensibilizzare la popolazione a gina che anche lei è considerata una neo- tempo li ricopre. La mancanza di luce questa problematica: la gente spinta dalla fita. Non causa reali problemi. uccide successivamente la vegetazione sensibilità per gli animali preferisce li- ricoperta e resta unicamente il kuzu. berarli in natura piuttosto che portarli in un centro di recupero. Rivista Pro Natura Ticino, n° 55, inverno 2018
CONOSCERE 9 Ambrosia (Ambrosia artemisiifolia) Poligono del Giappone L’ambrosia produce un polline forte- Deperimento del frassino (Reynoutria japonica) mente allergenico e per questo beneficia (Hymenoscyphus fraxineus) Questa pianta è un vero flagello per gli di molte più attenzioni da parte delle au- Segnalato per la prima volta in Ticino ecosistemi locali perché li invade, scal- torità e della popolazione. Malgrado la nel 2013 e proveniente dall’Asia, questo zando le specie autoctone con un grande lotta continua attuata nel nostro Cantone, fungo parassita i frassini e può causarne danno per la natura ma anche per l’agri- la superficialità con la quale molte ditte la morte in pochi anni. Gli alberi infetti coltura e la gestione delle strutture pub- trasportano terra contaminata è allar- si riconoscono per la morte dei rami di- bliche. Senza investimenti ingenti è pra- mante. Formazione e informazione sono stali. Al momento non si conoscono so- ticamente impossibile da eradicare molto importanti ma si scontrano con luzioni al problema e si spera che i fras- perché è una vera campionessa della ri- l’indifferenza di chi dovrebbe prestare sini riescano in qualche modo a trovare produzione vegetativa! più attenzione durante il proprio lavoro. un equilibrio con il patogeno. Foto: Orlando Ostinelli Foto: Cristina Marazzi Nutria “Fungo polpo” Moscerino del ciliegio (Myocastor coypus) (Clathrus archeri) (Drosophila suzukii) Ritenuto uno degli animali più dannosi Anche conosciuto come “dita del dia- Questo piccolo insetto è particolarmente al mondo (fuori dal suo naturale areale volo”, questo strano ma affascinante prolifico e può avere fino a 10 genera- di distribuzione), la nutria è presente in fungo proviene dall’Australia/Nuova Ze- zioni all’anno con ognuna fino a 600 Ticino in particolare nella zona delle landa ed è stato osservato in Svizzera uova: una discendenza micidiale per Bolle di Magadino, nei canali circostanti già nel 1942. Predilige boschi radi e ra- molte piante da frutta. Infatti, a diffe- e al delta della Maggia. Può essere vet- dure. Il suo odore sgradevole attira al- renza del moscerino della frutta autoc- tore di malattie trasmissibili all’uomo e cune specie di insetti che ne assicurano tono, è capace di deporre anche in frutti causa danni a manufatti, zone agricole e la dispersione delle spore. Non è un or- la cui buccia non è danneggiata. Si con- ambienti naturali perché si nutre di ganismo problematico. siglia l’uso di semplici trappole per con- piante acquatiche, tuberi e radici. tenerne la popolazione. Rivista Pro Natura Ticino, n° 55, inverno 2018
10 A QUATTR’OCCHI CON Biodiversità: una risorsa contro i neozoa Molte specie animali esotiche sono una piaga per l’agricoltura moderna. Arrivano da noi con i trasporti intercontinentali di persone e merci e colpiscono indisturbate le nostre colture perché non hanno nemici na- turali. Come si affronta questo problema? Ne abbiamo parlato con Cri- stina Marazzi del Servizio fitosanitario cantonale. nostro lavoro era quello di un medico che prescrive una ricetta, un metodo per proteggere la propria coltura che si traduceva in “un problema - un pro- dotto”. Ma le esigenze ecologiche sono cambiate e siamo coscienti dei poten- ziali danni che un prodotto fitosani- Tutto quello che possiamo met- tere in campo non sarà mai effi- cace come gli antagonisti naturali ma il problema è che loro pure sono specie esotiche. tario usato malamente può arrecare. In questi casi non esistono prodotti omologati, e comunque tutti quelli te- stati non hanno dimostrato un’efficacia Cristina Marazzi, sulla destra, a colloquio con soddisfacente. Le speranze non vanno Nicola Schoenenberger (foto: Martina Berna- In una giornata calda di fine ottobre, quindi riposte nella chimica e questo sconi). incontriamo Cristina Marazzi al Dema- per un sacco di buone ragioni. La più nio di Gudo. Con l’autunno, la stagione importante è la salvaguardia dell’am- agricola volge al termine ma la biologa biente, che se protetto e mantenuto di- del Servizio fitosanitario cantonale è versificato, sarà sicuramente in grado ancora indaffarata sul campo per mo- di reagire meglio a queste nuove sfide. nitorare la cimice marmorizzata (Ha- Il nostro ruolo è quello di proporre lyomorpha halys), l’ultima peste in delle soluzioni che vadano in questo frutticoltura e orticoltura. senso, cercando di mantenere un equi- Cristina ci mostra le trappole installate librio tra gli interessi del contadino, tra le piante e discutendo dei danni del consumatore e dell’ambiente. Ci arrecati da questa specie esotica al- vuole quindi un gran lavoro di sensi- l’agricoltura, Nicola chiede se esiste bilizzazione verso tutti gli attori in gioco: dall’agricoltore che invece di Bisogna puntare su aziende agri- trattare immediatamente deve prima cole ben diversificate, con pic- provare a convivere con questi nuovi cole parcelle e varietà resistenti. organismi, fino al consumatore che non deve pretendere l’ortaggio perfetto una differenza tra la lotta alle specie o la mela Golden già a giugno. È ne- esotiche rispetto a quella condotta per cessario accettare dei compromessi.” secoli contro le specie autoctone con- Discutendo della lotta ai neozoa in siderate nocive. “La situazione è si- agricoltura, comprendiamo che la stra- mile, ma è la visione del Servizio fito- tegia di contenimento verso queste sanitario ad essere cambiata specie è di tipo multifattoriale e mette totalmente negli ultimi anni. Prima il in gioco molti approcci: reti anti-in- Rivista Pro Natura Ticino, n° 55, inverno 2018
A QUATTR’OCCHI CON 11 setto, trappole, pratiche colturali cor- tenziali nemici ed educarle alla pre- rette, varietà resistenti o meno sensi- senza di questi nuovi organismi affin- bili, e anche la lotta con i loro nemici ché li attacchino e instaurino nuova- naturali. “Tutto quello che possiamo mente un equilibrio. Evidentemente mettere in campo non sarà mai efficace con i nemici autoctoni bisogna aspet- come gli antagonisti naturali ma il pro- tarsi tempi lunghi prima di ottenere blema è che loro pure sono specie eso- dei risultati ma si evitano i rischi e an- tiche. Il Cinipide del castagno e il suo che l’utilizzo di pesticidi.” Sarebbe nemico naturale (vedi riquadro sotto) bello scoprire che favorire l’upupa è la sono un bell’esempio di lotta biologica che ha funzionato. Bisogna però fare Prima il nostro lavoro era quello attenzione perché in passato l’immis- di un medico che prescrive una sione di specie esotiche per combattere ricetta […]. Ma le esigenze eco- i nocivi ha causato anche danni alla logiche sono cambiate e siamo biodiversità, vedi le coccinelle asiatiche coscienti dei potenziali danni che liberate contro gli afidi…” Infatti, come un prodotto fitosanitario usato ricorda bene Nicola, si tratta di un malamente può arrecare. tema di biosicurezza molto sensibile e in Svizzera l’ordinanza sull’immissione soluzione alla lotta del coleottero giap- deliberata nell’ambiente è molto severa ponese (Popillia japonica) e che le sui requisiti per l’introduzione di or- cince potrebbero essere la soluzione ganismi esotici nella lotta biologica. alla cimice marmorizzata, ma la strada Cristina ritiene fondamentale il rispetto è ancora lunga. “L’agricoltura è in una situazione di La più importante è la salvaguar- fragilità. Abbiamo maltrattato gli equi- dia dell’ambiente, che se protetto libri ecologici aspettandoci un mas- e mantenuto diversificato, sarà simo di produttività in breve tempo. sicuramente in grado di reagire Oggi abbiamo piante fruttifere che meglio a queste nuove sfide. sono deboli già di partenza.” Una delle Sopra: una coccinella asiatica (Harmonia axy- domande che sorge spontanea è come ridis), specie molto polimorfa. Era stata libe- della biosicurezza, però accenna che deve organizzarsi l’agricoltura in futuro rata in passato per lottare contro gli afidi ma forse questa legge andrebbe parzial- per affrontare tutte queste nuove sfide. si è in seguito diffusa in natura a scapito della mente adattata perché ci sono casi, “Bisogna puntare su aziende agricole nostra coccinella. Sotto: una galla di cinipide vedi quello del cinipide, dove i rischi ben diversificate, con piccole parcelle su giovani foglie di castagno. sono davvero limitati o comunque mi- e varietà resistenti: in modo che l’ar- nori rispetto ai valori in gioco. In ogni rivo di un organismo esotico non com- caso, nel rispetto dell’ordinanza, ci prometta tutto il raccolto. La soluzione spiega che “attualmente una strada in- semplice non esiste più...” trapresa è quella di identificare le spe- Grazie per l’intervista! cie indigene che potrebbero essere po- Nicola e Martina “Salvataggio” dall’Italia Il cinipide del castagno è un insetto originario della Cina che depone le uova nelle gemme dei castagni. Per diversi anni ha messo in difficoltà il patrimonio castanicolo ticinese, ma da qualche anno è giunto dalla vicina Italia il suo an- tagonista naturale Torymus sinensis. Si tratta anch’essa di una specie di origine asiatica che è stata rilasciata volontariamente per la lotta biologica al cinipide. Il rilascio del nemico naturale del cinipide non è stato permesso in Svizzera per ragioni di biosicurezza. Infatti, l’utilizzazione del Torymus sinensis non forniva le garanzie richieste dall’Ordinanza sull’emissione deliberata nell’ambiente (OEDA). Troppe volte in passato sono stati rilasciati organismi senza riflettere sulle conseguenze che in alcuni casi hanno causato ancor più danni. Pro Natura è dell’opinione che in nessun caso si debba introdurre una specie alloctona per lottare contro un’altra invasiva. Rivista Pro Natura Ticino, n° 55, inverno 2018
12 CONOSCERE C’è ancora molto lavoro da fare… Riale di Lodrino all’imbocco con il fiume Ti- cino. Sulla sponda sinistra domina incontra- Imparare dal passato è un esercizio importante nell’ambito degli or- stato un nucleo di poligono del Giappone: ganismi alieni perché in molti casi sono stati commessi errori che nelle zone golenali questa specie si è diffusa hanno fatto perdere molto tempo utile oltre che il controllo della si- in modo impressionante. tuazione. Molti scenari si stanno purtroppo ripetendo: un appello ai politici a voler concedere più mezzi per delle azioni rapide e incisive! Che certi neobiota siano dannosi è un L’esempio del poligono… dato di fatto: anche se molte specie Un esempio è dato dal poligono del esotiche non sono un problema o non Giappone. All’inizio degli anni ’80 si lo sono ancora; altre, come si è visto sono osservati i primi nuclei in espan- nelle pagine precedenti, si insediano sione di questa pianta e all’inizio degli in ambienti naturali fragili, zone agri- anni ’90 si è cominciato ad affrontare cole o zone urbane, causando spesso il problema della sua diffusione. A quel squilibri all’ambiente, problemi di sa- momento un’eradicazione e un con- lute pubblica, danni all’agricoltura o trollo severo delle popolazioni non fu costi di gestione di cui si farebbe vo- preso in considerazione per mancanza lentieri a meno. di fondi ma oggi sappiamo tutti che il Ora però dobbiamo guardare al futuro prezzo che si sarebbe pagato allora è non dimenticando il passato e capire stato ampiamente superato dai costi come vogliamo affrontare il problema. di gestione finora sopportati, senza Ma lo si vuole veramente affrontare? pensare a quanto costerà ancora in fu- A questa domanda ci sono essenzial- turo… uno sproposito! mente due risposte: un sì convinto da parte di chi constata giornalmente e … si ripete con rammarico gli ingenti danni cau- Diverse specie oggi si trovano nella sati da queste specie e un “ni” poco stessa situazione del poligono negli convinto da parte dei politici che anni ’90 ma purtroppo anche i mezzi hanno la responsabilità di concedere i e l’approccio politico non sembrano mezzi adeguati a chi si occupa di neo- migliorati. Ne è un esempio il kuzu biota. che a breve, grazie al riscaldamento Rivista Pro Natura Ticino, n° 55, inverno 2018
CONOSCERE 13 climatico, ci potrà dare veramente del Senza pesticidi filo da torcere e se si gioca al risparmio L’utilizzo dei pesticidi per la lotta alle è sicuro che dovremo pagarla molto specie esotiche invasive comporta dei cara. La sua eradicazione sembra at- rischi per le specie indigene e può con- tualmente possibile ma bisogna agire taminare il suolo e le acque. Inoltre, le subito! specie possono sviluppare una resi- Il numero di specie invasive è in co- stenza ai prodotti utilizzati. Pro Natura stante crescita e il cambiamento cli- è contraria alla modifica di legge per matico non farà che accentuare la dif- autorizzare l’applicazione di prodotti fusione, il vigore e la capacità fitosanitari nei luoghi dove, giusta- riproduttiva di altri neobiota già pre- mente, oggi ciò non è permesso (bo- senti sul nostro territorio. schi, zona d’influenza delle acque). Per il bene della biodiversità conviene Ci vuole volontà politica testare e applicare tutte le altre misure Nel 2016 è stata adottata la strategia che non fanno a meno di prodotti chi- nazionale per le specie esotiche inva- mici. sive e nel 2017 è stata approvata quella cantonale. La situazione è stata ana- Soluzioni alternative lizzata in dettaglio, così come gli obiet- Come emerge bene dall’intervista con tivi e le priorità fissati ed è dunque Mauro Togni, nella lotta ai neobiota ora di passare all’azione concreta. Af- bisogna cambiare mentalità e ci vuole finché questi piani di intervento pos- coraggio per provare soluzioni nuove, sano essere messi in atto in modo cor- che magari daranno frutti solo con il I bordi stradali sono un ambiente interessante retto è necessario mobilizzare le risorse tempo. Per esempio, lungo le strade per molte specie autoctone. Nella foto un adeguate; e qui ci vuole volontà poli- si potrebbero favorire e seminare prati prato magro fiorito con molta salvia dei prati, tica (e dei singoli)! Biodiversità, salute secchi che non richiedono molta ma- un’ottima specie nettarifera. pubblica, agricoltura e infrastrutture nutenzione per concentrare le risorse ne hanno tutte bisogno. laddove bisogna intervenire più volte l’anno, ovvero dove c’è il poligono Principio di causalità del Giappone o altre invasive infe- Per responsabilizzare gli attori in gioco stanti. Sotto le linee dell’alta tensione, è fondamentale che la Confederazione invece di continuare a tagliare la ve- e i cantoni applichino il principio se- getazione per mantenerla bassa (cre- condo il quale “chi inquina, paga!” de- ando così una superfice facilmente finito dalla Costituzione federale. colonizzabile dalle neofite come la ro- Chiunque dissemini illegalmente o per binia o l’ailanto), bisognerebbe valu- negligenza una specie esotica invasiva tare la possibilità di piantumare ar- dovrebbe essere chiamato ad elimi- busti autoctoni a crescita limitata. Un narla a sue spese. Un principio finora intervento sicuramente oneroso ma inattuato per via delle difficoltà a risa- che potrebbe azzerare i costi di ge- lire ai responsabili e in molti altri casi stione nel giro di pochi anni. Due pos- inattuabile in quanto numerose specie sibilità che, oltre a contribuire alla invasive sono giunte da noi senza che lotta alle neofite, vanno a beneficio vi sia stata una violazione di legge. della biodiversità e della riduzione dei Pro Natura chiede che il principio sia costi di gestione. applicato ogniqualvolta sia possibile È necessario essere proattivi per pre- identificare il responsabile della pro- venire la propagazione di queste spe- pagazione. Ad esempio, le imprese che cie invasive come si sta facendo per il gestiscono i grandi cantieri aperti sul progetto di valorizzazione del Ticino nostro territorio e quelle che spostano a Sementina, dove si è cominciato due materiale terroso dovrebbero essere te- anni prima dell’apertura del cantiere nute a riconsegnare le superfici utiliz- con la lotta ai focolai di neofite infe- zate esenti da neofite, rispettivamente stanti lungo il fiume, cercando così di tenute contrattualmente ad eliminarle evitare quanto successo lungo il Cas- se vi fosse un’invasione da parte loro sarate invaso dal poligono del Giap- dovuta alla gestione del cantiere. pone. Rivista Pro Natura Ticino, n° 55, inverno 2018
14 CONOSCERE Lo scoiattolo grigio nordamericano (Sciurus carolinensis) è una specie che potrebbe arri- vare anche in Svizzera. Più aggressivo del no- stro scoiattolo, riesce a scacciarlo dai parchi e forse anche in natura. Purtroppo questo animale riesce a suscitare molta simpatia: af- frontare la sua invasione con questi presup- posti può portare a forti contrasti e una soluzione condivisa non esiste. (Foto: Dan Foy, wikimedia.commons.org) Pieghevole sulle neofite Responsabilità individuale elaborata dal Gruppo di lavoro canto- Presso la nostra sede è disponibile gra- Ognuno di noi può e deve, per il bene nale (www.ti.ch/organismi). tuitamente un pieghevole che presenta della comunità e della biodiversità, alcune neofite problematiche e propone contribuire alla lotta ai neobiota. Per Sguardo al futuro una serie di specie autoctone che sono combattere la fastidiosa zanzara tigre Il problema è concreto e il futuro in- una valida alternativa per abbellire il o prevenire l’avanzata del lupino è ne- certo. Facciamo fatica a gestire la si- vostro giardino dando al contempo una cessario il vostro impegno. In partico- tuazione attuale e non sappiamo quali mano alla biodiversità. lare, non liberate animali esotici nel- altre sfide ci riserverà il futuro. Per www.pronatura-ti.ch/documentazione l’ambiente ed eliminate dai vostri molte specie si può fare qualcosa ora, giardini le neofite o perlomeno evitate per altre si troveranno delle soluzioni la loro diffusione incontrollata ta- attraverso la ricerca, mentre con alcune gliando i fiori prima della formazione dovremo convivere. dei semi. Anche smaltire il materiale Non ci sono soluzioni facili per metter vegetale in modo corretto è fondamen- fine all’avanzata di questi organismi tale: alcune specie possono essere alieni, anche se ne siamo la causa di- compostate, altre invece, come il Poli- retta. Come per i mutamenti climatici gono del Giappone vanno assoluta- o per le migrazioni di massa di popoli mente smaltite con i rifiuti solidi ur- in fuga da guerre e carestie, dovremmo bani. Nei vostri giardini favorite le avere l’onestà e il coraggio di guardarci specie indigene: la scelta di piante at- allo specchio e porci le domande giuste trattive è ampia e i vantaggi molteplici (anche se scomode), ovvero quelle che (vedi riquadro). Per maggiori informa- "rischiano" di mettere in questione il zioni potete richiedere o scaricare da nostro modello di "civiltà". internet la Guida ai neobiota invasivi Martina Spinelli Soluzioni del quiz dell’ultima di copertina Sono ben 7 le specie esotiche: Robinia (Robinia pseudoacacia), vite del Canada a foglie intere (Parthenocissus tricuspidata), vite del Canada dome- stica (Parthenocissus inserta), albero delle farfalle (Buddleja davidii), vilucchio maggiore (Calystegia silvatica), una specie di bambù (Pseudosasa ja- ponica) e, sfocata sulla sinistra, il caprifoglio giapponese (Lonicera japonica). Solo la betulla è autoctona e va cercata nel bosco... Rivista Pro Natura Ticino, n° 55, inverno 2018
ZERO-SEDICI 15 Attività giovanili Tutti dentro! Dopo il successone riscosso dalla visita Data: sabato 20 gennaio 2018. Come iscriversi alle uscite? speleologica dello scorso anno, ripro- Luogo e durata: grotta “la Bögia” a Visitate il nostro sito: poniamo un’escursione molto avven- Meride. Tutta la giornata. www.pronatura-ti.ch/escursioni turosa. Questa volta lo speleologo Ro- Partecipanti: da 8 a 16 anni, massimo dove potete iscrivervi online. berto Della Toffola, la nostra guida, ci 12 partecipanti. Attenzione: l’assicurazione è a ca- farà scoprire un’altra meravigliosa Informazioni di dettaglio saranno co- rico dei partecipanti. Posti limitati. grotta del Mendrisiotto: municate agli iscritti. Agli iscritti sarà data conferma e ver- la “Bögia di Meride”. Attività per chi Prezzo: 10.- ranno fornite indicazioni supplemen- non ha paura degli spazi angusti e di tari. infangarsi da capo a piedi! Pulimaniak! C’è chi non si cura molto di dove getta Data: sabato 3 febbraio 2018 (riserva i propri rifiuti... ma noi, supereroi della sabato 24 febbraio). pulizia, non diamo tregua alla sporci- Luogo e durata: Piano di Magadino. zia! Vieni con noi per mettere un po’ Tutta la giornata. d’ordine dove conviene e goditi una Partecipanti: dai 7 ai 16 anni, mas- giornata all’insegna dell’allegria e della simo 20 partecipanti. positività. Informazioni di dettaglio saranno co- Con le sue armi segrete, sacchi ingo- municate agli iscritti. iatori, pinze stritolanti e guanti d’ac- Prezzo: 10.- ciaio, Pulimaniak non demorde mai! Gemma, chi sei? Soddisfazione generale dopo la giornata di Sul finire dell’inverno avviene una Data: sabato 3 marzo 2018. pulizia a Gudo: ma cosa spinge a gettare tutti grande trasformazione. Da minute e Luogo e durata: Claro. Tutto il giorno. quei rifiuti nella natura? (Foto: Vasco Ryf) discrete gemme spuntano foglie e fiori Partecipanti: da 6 a 11 anni, massimo che dipingono boschi e prati di verde 20 partecipanti. e altri mille colori. Dove e quando na- Informazioni di dettaglio saranno co- sce una gemma? Come funziona? E municate agli iscritti. cosa spunterà dal loro sbocciare? Prezzo: 10.- Un’escursione con tanti giochi per pre- pararsi con gioia all’arrivo della pri- mavera. Mistero al Parco di San Grato Attività per i più piccoli con giochi, Data: sabato 14 aprile 2018. avventure e sorprese di cui chi scrive Luogo e durata: Parco di San Grato, non sa ancora nulla. Venite con noi Carona. Tutto il giorno. alla scoperta dei boschi di Carona e Partecipanti: da 4 a 7 anni, massimo del Parco botanico di San Grato, il di- 20 partecipanti. vertimento è assicurato! Informazioni di dettaglio saranno co- municate agli iscritti. Prezzo: 10.- Rivista Pro Natura Ticino, n° 55, inverno 2018
Che ne sarà dei nostri boschi? I nostri boschi, in particolar modo attorno agli agglomerati urbani come qui lungo la Melezza a Tegna, sono a volte talmente in- vasi da piante esotiche che è difficile tro- vare quelle autoctone. Indovinello: quante specie esotiche e quante autoctone riesci a vedere nell’im- magine? Soluzione nella pagina precedente.
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