LINEE GUIDA PER IL CORRETTO UTILIZZO DEI TRATTAMENTI ADULTICIDI CONTRO LE ZANZARE - PER UNA STRATEGIA INTEGRATA DI LOTTA ALLE ZANZARE
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PER UNA STRATEGIA LINEE GUIDA PER IL INTEGRATA DI LOTTA CORRETTO UTILIZZO DEI ALLE ZANZARE | 2019 TRATTAMENTI ADULTICIDI CONTRO LE ZANZARE
SOMMARIO INTRODUZIONE............................................................................................................... 2 QUANDO RICORRERE AI TRATTAMENTI ADULTICIDI.......................................................... 4 Trattamenti adulticidi all’interno.................................................................................................................4 Trattamenti adulticidi all’esterno.................................................................................................................5 Trattamenti adulticidi in fognatura..............................................................................................................5 CRITERI TECNICI DI RIFERIMENTO PER LA LOTTA ADULTICIDA ABBATTENTE..................... 6 Dimensione delle particelle irrorate e volume distribuito.........................................................................6 Velocità di avanzamento durante le irrorazioni..........................................................................................8 Fattori meteorologici.....................................................................................................................................8 Attività di volo delle zanzare bersaglio........................................................................................................9 Referenti progetto TRATTAMENTO ADULTICIDA CON EFFETTO RESIDUALE E “BARRIERA”.............................10 Angela Lucarelli, Elisa Soricelli Area Comunicazione Salute Direzione cura della persona, salute e welfare Regione Emilia-Romagna ATTREZZATURE PER I TRATTAMENTI ADULTICIDI.............................................................11 GLI INSETTICIDI ADULTICIDI UTILIZZATI NELLA LOTTA ALLE ZANZARE............................. 12 Testi a cura di EFFETTI SECONDARI LEGATI ALLA LOTTA ADULTICIDA..................................................... 16 Romeo Bellini, Rodolfo Veronesi Sicurezza personale, pubblica e ambientale..............................................................................................16 Centro Agricoltura Ambiente “G.Nicoli”, Crevalcore Api e altri insetti non bersaglio ...................................................................................................................17 Paola Angelini, Celsino Govoni Il fenomeno della resistenza agli insetticidi.............................................................................................. 18 Tossicità nei confronti delle piante (fitotossicità).....................................................................................19 Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna Claudio Venturelli RACCOMANDAZIONI E PRESCRIZIONI A CUI ATTENERSI Dipartimento di Sanità pubblica - AUSL della Romagna PER LA CONDUZIONE DI INTERVENTI ADULTICIDI .......................................................... 20 Angela Ganzi I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) PER L’ESPOSIZIONE Dipartimento di Sanità pubblica - AUSL di Reggio Emilia AD AGENTI CHIMICI PERICOLOSI (PMC/BIOCIDI FORMULATI INSETTICIDI).......................23 Monica Soracase Introduzione..................................................................................................................................................23 ARPAE-Agenzia Regionale Prevenzione, Ambiente ed Energia dell’Emilia-Romagna Generalità sui DPI.........................................................................................................................................23 Le norme armonizzate e la “presunzione di conformità”.........................................................................24 Indumenti per la protezione del corpo (protezione cutanea del corpo, degli arti superiori ed inferiori)........26 Si ringraziano Le tute......................................................................................................................................................26 Claudio Porrini del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DISTAL) Università I guanti....................................................................................................................................................28 di Bologna e Roberto Ferrari del Centro Agricoltura Ambiente “G.Nicoli” per il contributo in merito Gli stivali..................................................................................................................................................29 al capitolo “Api e altri insetti non bersaglio”. Indumenti per la protezione delle vie respiratorie, del capo e degli occhi.............................................29 Il casco......................................................................................................................................................29 Le maschere.............................................................................................................................................30 Coordinamento I filtri.........................................................................................................................................................30 Agenzia di Informazione e Comunicazione della Giunta regionale Gli occhiali................................................................................................................................................32 I cappucci e i copricapi.............................................................................................................................33 Progetto Grafico e impaginazione Decontaminazione dei DPI........................................................................................................................... 33 Cervelli in Azione Considerazioni conclusive sui DPI...............................................................................................................34 MODALITÀ DI INTOSSICAZIONE......................................................................................35 Stampa In caso di intossicazione..............................................................................................................................36 Nuova Cantelli srl, Castel Maggiore (Bo) BIBLIOGRAFIA............................................................................................................... 38
INTRODUZIONE LINEE GUIDA PER IL CORRETTO UTILIZZO DEI TRATTAMENTI ADULTICIDI La pervasiva presenza delle zanzare, l’insufficienza delle azioni di contrasto messe in campo dai Comuni, i rischi di malattie trasmesse dalle zanzare in generale, stanno incentivando il ricorso ai trattamenti insetticidi chimici contro gli adulti di zanzara. Si CONTRO LE ZANZARE tratta di un fenomeno che si può osservare sia in ambito pubblico che privato. La consapevolezza dei rischi connessi con l’impiego di biocidi ha sollecitato il Gruppo tecnico regionale per la sorveglianza e lotta alle zanzare, operante presso l’Assesso- rato regionale Politiche per la salute a stilare e divulgare queste linee guida indirizzate a sostenere un corretto impiego di tale tecnica. L’immissione nell’ambiente di sostanze tossiche è da considerare una fonte di rischio per la salute pubblica, comporta un im- patto non trascurabile e va quindi gestita in modo oculato ed efficace. Il presente documento integra sul piano tecnico-operativo quanto già indicato in me- rito agli interventi adulticidi contro le infestazioni di zanzare nel Piano regionale ar- bovirosi emanato annualmente allo scopo di prevenire ed, eventualmente, gestire la trasmissione autoctona di malattie a trasmissione vettoriale. Queste linee guida sono rivolte ai tecnici delle Ausl e dei Comuni, agli operatori della disinfestazione e a tutti coloro che fanno ricorso a insetticidi in ambito privato. L’intento è da un lato quello di porre l’attenzione degli addetti ai lavori su ciò che do- vrebbe essere di interesse comune per chi opera con serietà e consapevolezza nel settore della disinfestazione, ovvero la massimizzazione dei risultati con le minime ricadute sulla salute e sull’ambiente, dall’altro quello di fornire strumenti conoscitivi utili a gestire al meglio tale tecnica. Abbiamo cercato di usare un linguaggio semplice e chiaro ma in varie parti, la trat- tazione ha dovuto far ricorso al linguaggio specialistico per poter meglio presentare l’argomento in un corretto quadro tecnico e scientifico. Si precisa infine che queste linee guida integrano ma non sostituiscono i documenti per la formazione e l’informazione degli operatori della disinfestazione, previsti dalla specifica normativa di settore per la gestione del rischio legato alla manipolazione e utilizzo in sicurezza delle sostanze insetticide. 2 ZANZARE E ALTRI INSETTI: IMPARA A DIFENDERTI
Per una strategia integrata di lotta alle zanzare ti di questo tipo data la sua scarsa tendenza endofila. In ogni caso la lotta alle zanzare QUANDO RICORRERE all’interno delle abitazioni trova nell’utilizzo delle zanzariere alle finestre e alle porte, un AI TRATTAMENTI ADULTICIDI metodo assai più razionale ed efficace. Tuttavia, per piccoli ambienti sono idonei gli inset- ticidi aerosol in bombolette spray. In ambito domestico sono ampiamente utilizzati anche gli elettro-emanatori termici come le piastrine per fornelletti, i vaporizzatori o emanatori elettrici per erogare insetticidi (normalmente piretroidi) dotati di potere abbattente e re- pellente per le zanzare. La lotta adulticida è un mezzo necessario nelle situazioni in cui è in corso una epidemia di Anche se autorizzati per uso domestico e civile al chiuso, l’utilizzo improprio di tali formula- cui le zanzare sono vettori o quando vi è un rischio di sua insorgenza accertata dall’Au- zioni non è esente da pericoli. È pertanto importantissimo leggere attentamente l’etichetta torità sanitaria. In questo caso dovranno essere adottati specifici protocolli di intervento che fra l’altro riporta per legge, in tutte le formulazioni, le avvertenze, la natura del rischio come quelli diffusi specificatamente per Chikungunya, Dengue, Zika e West Nile Disease. e le istruzioni d’uso. Tra queste, particolarmente importante è evitare il loro funzionamento quando si soggiorna nella stanza specie se l’arieggiamento non è sufficiente a garantire il Al di fuori delle situazioni di emergenza sanitaria in atto, la lotta agli adulti è da con- ricambio continuo d’aria. siderare solo in via straordinaria, inserita all’interno di una logica di lotta integrata, e mirata su aree e siti specifici, dove i livelli di infestazione hanno superato la ragione- TRATTAMENTI ADULTICIDI ALL’ESTERNO vole soglia di sopportazione. In ambito pubblico è un’opzione a cui ricorrere solo nel caso di comprovata elevata den- La lotta integrata si basa prioritariamente sull’eliminazione dei focolai di sviluppo lar- sità di adulti. Trattamenti su ampie aree urbane e periurbane sono giustificati soltanto in vale, sulle azioni utili a prevenire la loro creazione, sull’applicazione di metodi larvicidi e caso di ondate di infestazione moleste di specie particolarmente aggressive, come Aedes l’intervento adulticida assume quindi la connotazione di intervento a corollario. caspius, Ae. vexans, Ae. detritus. Questo perché gli interventi adulticidi hanno un effetto immediato nel breve periodo sul Il ricorso alla lotta adulticida deve essere condotto previa un’attenta valutazione conside- controllo delle popolazioni di zanzara, mentre gli interventi antilarvali, l’eliminazione dei rando i seguenti aspetti: ristagni di acqua e la prevenzione della loro formazione, producono risultati duraturi nel éé regolamentazione della fruizione dello spazio all’aperto; medio e lungo periodo. éé disponibilità di un’attrezzatura nebulizzatrice idonea per ottenere un sufficiente potere abbattente. Perciò la lotta adulticida non deve essere considerata un mezzo da adottarsi a calen- Soprattutto in ambito privato vanno correttamente valutati contesto e dimensione dell’a- dario, ma sempre e solo a seguito di verifica del livello di infestazione presente. rea: se l’infestazione di zanzare è generalizzata nella zona e il trattamento è localizzato in L’adulticida agisce come abbattente nei confronti delle popolazioni di zanzara presenti in uno spazio di estensione limitata, il sollievo che si ottiene è di pochi giorni e costringerà a un determinato ambiente nel momento dell’intervento stesso, indipendentemente dalla ripetuti trattamenti nel tempo. molecola chimica impiegata. Irrorazioni eseguite in assenza del bersaglio sono assolutamente da evitare. TRATTAMENTI ADULTICIDI IN FOGNATURA L’utilizzo di trattamenti insetticidi (termonebbiogeni, ULV, o altri) nella rete fognaria rivolto Le imprese di disinfestazione che propongono alla clientela, pubblica e privata, il tratta- alle zanzare è pratica in genere inutile e rischiosa. Non può agire contro la Zanzara Tigre mento adulticida come metodo di lotta preventiva, ossia in assenza di infestazioni mo- perché essa non sverna come adulto, ma come uovo e le uova non sono deposte nella leste di adulti di zanzara, o in forma di intervento a calendario, dimostrano pessima pre- rete fognaria. L’accesso alla rete fognaria da parte di insetti volanti è largamente impedito parazione e mancano del rispetto basilare dei principi alla base di tale pratica di lotta. dalla sifonatura dei tombini di raccolta delle acque bianche. Anche nei casi dove non ci sia la sifonatura, la presenza di zanzare Culex pipiens che trovano ricovero in questi spazi per TRATTAMENTI ADULTICIDI ALL’INTERNO svernare è bassa ed è improbabile che il trattamento abbia un effetto significativo tale da I trattamenti adulticidi all’interno degli edifici sono giustificabili soltanto in presenza di infe- incidere sulla dinamica di popolazione della stagione successiva. stazioni moleste delle specie che tendono ad entrare come nel caso della Zanzara Comune Vi è inoltre il rischio che l’aerosol si diffonda con le correnti d’aria in fognatura e possa risa- (Culex pipiens). Contro la Zanzara Tigre, in genere non è necessario il ricorso a trattamen- lire attraverso eventuali scarichi non sifonati entrando nelle abitazioni. 4 ZANZARE E ALTRI INSETTI: IMPARA A DIFENDERTI linee guida per il corretto UTILIZZO DEI TRATTAMENTI ADULTICIDI contro le zanzare - 2019 5
Per una strategia integrata di lotta alle zanzare irroratori. L’aerosol ottenuto è una nebbia cosiddetta fredda. I prodotti insetticidi spe- CRITERI TECNICI DI RIFERIMENTO cificatamente formulati per distribuzioni con metodo ULV non sono registrati in Italia. PER LA LOTTA ADULTICIDA ABBATTENTE La tecnica ULV va distinta da quella in cui, mediante l’uso di apparecchiature termo- nebbiogene speciali, si producono nebbie calde e dense con dimensioni delle goccioli- ne altamente irregolari fino a valori inferiori al µm a partire da un formulato liquido oleoso pronto all’uso o da diluire normalmente in oli raffinati del petrolio, glicole o in acqua. La dispersione della nebbia che assume le caratteristiche di un fumo denso è DIMENSIONE DELLE PARTICELLE IRRORATE E VOLUME DISTRIBUITO rapida e può raggiungere lunghe distanze con la capacità di penetrare negli anfratti e A parità di formulato e di condizioni ambientali, l’efficacia insetticida dipende forte- attraversare il fogliame più fitto. mente dal diametro delle particelle della nube irrorata. Il diametro medio delle parti- Questa metodica di lotta è consentita dalla normativa italiana anche negli spazi aper- celle considerato più idoneo per la lotta contro insetti in volo, è compreso tra 10-50 µm ti, ma la deriva che subisce la nebbia, le dimensioni assai ridotte delle sue particelle (1µm = 0,001 mm). Dovendo infatti trattare spazi in volume e non superfici e colpire un che se inalate possono interessare in profondità l’apparato respiratorio, l’inquinamen- insetto in volo, presupponendo di effettuare gli interventi durante l’attività crepusco- to che provoca quando si usano nafte come diluente, sono svantaggi che propendono lare e notturna, occorre immettere nell’area bersaglio la maggior quantità di particel- a far considerare tale tecnica poco consona ai nostri ambienti. le con una “polverizzazione” spinta del liquido insetticida. Tra l’altro, la possibilità di colpire una zanzara è superiore se si opera con particelle fini che essendo più leggere Sulla base della definizione ULV, se l’insetticida viene diluito al momento dell’applica- possono galleggiare per più tempo in aria rispetto a goccioline di diametro maggiore zione e la micronizzazione del fluido rimane inalterata, per ottenere la stessa efficacia che tendono invece a depositare al suolo più velocemente. Tenendo poi conto della occorre operare in regime di basso volume (LV, da circa 300 a 1000 ml/min ossia 18-60 velocità di volo dell’insetto e dell’efficienza di intercettazione, è possibile dimostrare l/h) o alto volume (HV, oltre 2500 ml/min pari a oltre 150 l/h). Sull’argomento esiste che se si spinge il diametro al di sotto dei 5 µm la probabilità d’impatto tra l’insetto e un’ampia bibliografia con studi che mettono in risalto come la diluizione dei prodotti e le gocce si riduce notevolmente. l’aumento del volume non incrementino l’effetto insetticida e l’ampiezza del fronte co- perto dal passaggio del nebulizzatore. Accade anzi che con la diluizione dell’insettici- Per correttezza tecnica, dato che tutte le attrezzature disponibili nella pratica non da, per mantenere la stessa efficacia, occorre aumentare proporzionalmente il volume sono in grado di produrre un aerosol con goccioline di dimensione omogenea, è ne- irrorato, col risultato di incorrere nella distribuzione di quantità maggiori di insetticida cessario riferirsi sempre ad un diametro medio rappresentativo della popolazione di per unità di superficie rispetto alla tecnica ULV e LV. gocce. Nella presente nota i valori di dimensione delle gocce citati sono da intendersi sempre come Diametro Mediano Volumetrico (VMD) che esprime il valore del diametro La normativa italiana si stacca da quella di riferimento dei paesi industrializzati in che divide la popolazione di gocce in due parti di eguale volume. quanto non è ammessa la tecnica ULV in ambiente aperto, tecnica di riferimento nel Evidentemente, grado di frantumazione delle particelle e volume dell’insetticida da campo dell’igiene pubblica da oltre 50 anni nel resto del mondo. In assenza di spe- irrorare sono parametri tra loro inversamente correlati: se con gocce più piccole si cifiche normative sull’impiego del metodo ULV, l’utilizzo di un prodotto insetticida è aumenta notevolmente la probabilità d’impattare l’insetto bersaglio, a parità di spazio regolamentato da quanto indicato in etichetta e pertanto ogni tipo di utilizzazione non da disinfestare, aumentando la polverizzazione si dovrà irrorare un volume minore del riportato deve ritenersi non autorizzata. liquido insetticida. Allo stato delle cose e considerando i criteri tecnici guida finora trattati, risulta conve- Nel mondo la tecnologia “ultrabasso volume” (ULV, nella terminologia anglosassone) è niente operare in regime di LV avendo come obiettivo quello di effettuare trattamenti attualmente la più diffusa, ma non è prevista in Italia all’aperto. Per ULV si intende la spaziali e non quello di bagnare la vegetazione, evitando comunque di raggiungere il distribuzione di un minimo volume nell’unità di tempo, indicativamente da 10 a 300 ml/ punto di gocciolamento. I formulati commerciali dovranno essere utilizzati alle dosi e min (0,6-18 l/h), di una miscela insetticida, concentrato al livello tecnico specifico per il alle diluizioni di etichetta e il grado di nebulizzazione delle particelle deve essere di principio attivo considerato, ossia non diluito, mediante micronizzazione spinta di par- diametro mediano volumetrico inferiore a 50 µm. La bassa concentrazione del principio ticelle di diametro compreso tra 5-30 µm, ottenuta con diversi tipi di generatori e ugelli attivo nella miscela può essere compensata riducendo la velocità di avanzamento, o 6 ZANZARE E ALTRI INSETTI: IMPARA A DIFENDERTI linee guida per il corretto UTILIZZO DEI TRATTAMENTI ADULTICIDI contro le zanzare - 2019 7
Criteri tecnici di riferimento per la lotta adulticida abbattente Per una strategia integrata di lotta alle zanzare aumentando il volume irrorato o infine, diminuendo l’ampiezza del fronte di trattamen- spersione troppo rapida dell’aerosol limitando i fenomeni di turbolenza dell’aria. to. Tutto ciò nel rispetto delle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Il fronte di copertura oltre che dal diametro delle goccioline, dalla concentrazione del relativamente alle quantità massime di principio attivo insetticida per ettaro, riportate principio attivo e dalle condizioni meteorologiche dipende anche dalla densità di osta- in tabella 1. coli che l’aerosol incontra come la vegetazione arborea, arbustiva e gli edifici. Comun- que dato che il fenomeno di un’eccessiva deriva incide sull’efficacia del trattamento ed INSETTICIDA Dose (g/ha) aumenta i rischi di impatto ambientale, è regola non trattare con vento superiore a 8 km/h o con raffiche superiori a tale valore. Piretroidi Bioresmethrin 5 ATTIVITÀ DI VOLO DELLE ZANZARE BERSAGLIO Altrettanto importante è considerare l’attività di volo della specie di zanzara bersaglio. Cipermethrin 1-3 Ad esempio per Aedes albopictus, caratterizzata da un’attività in gran parte diurna, Cyfluthrin 1-2 nel rispetto di quanto detto sopra sui parametri meteorologici più adatti per ottene- D-phenothrin 5-10 re i migliori risultati della lotta e al tempo stesso preservare le api e gli insetti utili, Deltamethrin 0,5-1 i trattamenti vanno condotti con irrorazioni fatte nelle prime ore della sera. Contro Tab. 1 • Quantità indicate di alcuni principi attivi Lambda-cyalothrin 1 insetticidi utilizzati per trattamenti spaziali Culex pipiens invece, attiva durante tutta la notte, i trattamenti massimizzano la loro contro le zanzare dall’Organizzazione Mondiale efficacia in questa fascia temporale; infine contro popolazioni di Aedes caspius, Ae. Permethrin 5 della Sanità (tratto da WHO 1997; WHO 2006) vexans e Ae. detritus la massima efficacia si otterrà con trattamenti al crepuscolo o sul finire della notte. VELOCITÀ DI AVANZAMENTO DURANTE LE IRRORAZIONI Nel caso di trattamenti con nebulizzatori portati su automezzi, la velocità di avanza- mento del veicolo è un altro parametro da considerare attentamente definendo come velocità media di riferimento 5-8 km/h. È utile la dotazione dei mezzi operativi di ricevitori GPS al fine di avere un riscontro tecnico anche in tempo reale, sulla qualità dell’intervento svolto (tempi, velocità del mezzo, percorsi e grado di copertura dell’area trattata). FATTORI METEOROLOGICI Temperatura, pioggia, umidità relativa, velocità e direzione del vento, stabilità degli strati dell’aria e turbolenze influenzano l’efficacia del trattamento e determinano la portata della deriva della nube irrorata, è perciò importante un approfondimento di questo punto. Le goccioline erogate sono costituite da un’alta percentuale di acqua, che data la mini- ma dimensione delle particelle tende facilmente ad evaporare. In ogni caso la velocità di evaporazione risulta crescente con la diminuzione del diametro delle goccioline ed è direttamente influenzata dalla temperatura e dall’umidità relativa dell’aria. Spe- cialmente quando il trattamento è finalizzato contro le popolazioni di zanzare Culex, è pertanto conveniente trattare quando la temperatura è bassa e l’umidità relativa massima, condizione che in estate normalmente si registra nelle ore notturne e nel primo mattino. Sempre di notte si verifica, inoltre, l’inversione termica giornaliera che evita una di- 8 ZANZARE E ALTRI INSETTI: IMPARA A DIFENDERTI linee guida per il corretto UTILIZZO DEI TRATTAMENTI ADULTICIDI contro le zanzare - 2019 9
Per una strategia integrata di lotta alle zanzare asili, parchi per l’infanzia ecc.) tali sistemi di distribuzione automatica possono irrorare TRATTAMENTO ADULTICIDA CON EFFETTO esclusivamente prodotti biocidi repellenti a “basso rischio” non pericolosi per la salute RESIDUALE E “BARRIERA” dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. È evidente che l’esposizione di chi frequenta i luoghi irrorati dagli insetticidi, seppure con dosi che si auspicano sempre basse, è continuativa con le conseguenze sanitarie che ne comporta, così come continuativo risulta l’impatto sulla fauna non bersaglio. In certe situazioni come ad es. nel caso di acclarata circolazione virale e in aree di Si esprimono quindi forti perplessità su questi sistemi. limitata estensione con folta vegetazione può risultare conveniente l’irrorazione omo- genea di tutta la vegetazione con la miscela insetticida in modo da creare un deposito sulle foglie. L’intento, oltre a quello di agire sugli esemplari riparati nel microambiente fresco creato dalla vegetazione, è quello di sfruttare l’azione residuale repellente o letale degli insetticidi creando una sorta di barriera all’invasione da parte di zanzare provenienti dall’esterno. Dai dati di prove in campo desumibili dalla bibliografia scien- tifica sull’argomento, tale metodo risulta avere una certa efficacia, tuttavia solo per qualche giorno, nei confronti di Aedes albopictus e una scarsa efficacia nei confronti delle popolazioni di Culex pipiens. In questo tipo di trattamento l’irrorazione deve essere rivolta verso la vegetazione ATTREZZATURE fino ad un’altezza massima di circa 3-4 m avendo cura di irrorare omogeneamente la superficie verde senza creare gocciolamenti a terra. PER I TRATTAMENTI ADULTICIDI Trattamenti ad altezze superiori, interessando le chiome degli alberi, sono giustificati soltanto in situazioni particolari in cui vi è la necessità di colpire zanzare che hanno l’abitudine a pungere gli uccelli. I trattamenti ad effetto residuale hanno un forte impatto sulle popolazioni di artropodi A seconda della dimensione dello spazio da irrorare, accessibile o meno ad automezzi, non bersaglio e accelerano l’insorgenza della resistenza agli insetticidi sia da parte occorre adottare l’attrezzatura nebulizzatrice più adatta: nebulizzatori a motore por- delle zanzare sia degli insetti fitofagi. tati da automezzi o di tipo “a spalla” a motore o portatili a funzionamento elettrico. Il Pertanto la tecnica di irrorare con trattamenti di copertura le essenze arboree e arbu- mercato offre una vasta gamma e per la scelta occorre valutare la possibilità di cali- stive in modo sistematico e continuativo deve essere evitata. Prima di decidere l’in- brare il volume da irrorare per unità di tempo e le prestazioni dichiarate dal costruttore tervento dovrà essere posta particolare attenzione alla presenza di fioriture in atto circa il grado di nebulizzazione raggiungibile. nonché di eventuale melata, nel qual caso l’intervento dovrà essere procrastinato. Le pompe a precompressione o a “caricamento” manuale della pressione non sono adatte per trattamenti contro le zanzare adulte per la scarsa frantumazione che la Sono disponibili sul mercato sistemi automatici temporizzati di distribuzione di prodotti bassa pressione di esercizio è in grado di effettuare. biocidi (repellenti ambientali o insetticidi) per la protezione di giardini e parchi privati. Non si considera invece proponibile l’impiego di nebbie calde prodotte da apparecchia- Tali sistemi hanno l’obiettivo di mantenere una certa presenza di insetticida nell’am- ture termonebbiogene, che paradossalmente in Italia è consentito anche in ambiente biente in modo da respingere l’ingresso di zanzare provenienti da zone limitrofe. esterno, come risulta dall’etichetta di diversi formulati insetticidi in commercio. Al di là L’utilizzo di prodotti insetticidi classificati “pericolosi” comporterebbe non solo un ri- della questione dei solventi e coformulanti a base idrocarburica che potrebbero conve- schio costante per le persone che frequentano l’area, ma dovrebbe essere garantita nientemente cambiare a seconda del metodo di irrorazione, resta difficile comprendere anche una adeguata “distanza di sicurezza” tra la zona irrorata dall’insetticida e il le ragioni di sicurezza ambientale e di salute pubblica che sottostanno alla discrepan- vicinato al fine di evitare un indebito rischio di esposizione a prodotti pericolosi. Vige za di normativa tra ULV e termonebbiogeni. La capacità di penetrazione del fumo denso comunque il rispetto dell’obbligo di informazione nei confronti del vicinato. sprigionato dai termonebbiogeni e la frantumazione spinta delle particelle aumenta Nei luoghi pubblici o nelle aree frequentate da gruppi vulnerabili (es. scuole materne, infatti notevolmente il rischio di contatto e inalazione per l’uomo. 10 ZANZARE E ALTRI INSETTI: IMPARA A DIFENDERTI linee guida per il corretto UTILIZZO DEI TRATTAMENTI ADULTICIDI contro le zanzare - 2019 11
Per una strategia integrata di lotta alle zanzare che tengano conto delle abitudini delle zanzare, uso di concentrazioni di biocida corrette). È GLI INSETTICIDI ADULTICIDI UTILIZZATI necessario infine evitare di disperdere l’eccesso dei biocidi nell’ambiente. NELLA LOTTA ALLE ZANZARE È comunque obbligatorio utilizzare soltanto le formulazioni oggi autorizzate dal Ministero della Salute come prodotti Biocidi o Presidi Medico-chirurgici (PMC) che contemplino la lotta contro le zanzare, nel campo d’impiego riportato in etichetta. Gli insetticidi rappresentano una delle 22 classi dei prodotti Biocidi normati dal recente SIMBOLI DI Regolamento UE n.528 del 2012 detto “Regolamento Biocidi”. Lo scopo del regolamento è PERICOLO MODALITÀ PRINCIPIO ATTIVO CLASSE CHIMICA migliorare il funzionamento del mercato dei biocidi nell’UE, garantendo allo stesso tempo CLASSIFICAZIONE D’AZIONE un elevato livello di tutela per l’uomo e per l’ambiente. CLP/BCR (***) Piretrine naturali Ottenuto dalla macinazione GHS02, GHS08, (miscela di 6 delle infiorescenze del GHS07, GHS09 Tutti i biocidi, prima di poter essere immessi sul mercato, necessitano di un’Autorizzazione componenti Piretro (Chrysanthemum (le altre piretrine che viene rilasciata, di norma, dallo Stato membro, solo dopo che i principi attivi, in essi piretrinici)* cineraraefolium) miscela di 6 sono in fase di componenti piretrinici valutazione) contenuti, sono stati a loro volta autorizzati dall’Unione Europea al fine di garantire un livello elevato di tutela sia della salute umana e animale sia dell’ambiente. D-fenotrin* GHS09 Tuttavia poiché l’applicazione del Regolamento non è ancora del tutto a regime, esistono Esbiotrina GHS07, GHS09 (S-bioalletrina)** Piretroidi della seconda alcune eccezioni a tale prassi come i biocidi contenenti principi attivi soggetti al Programma Neurotossica: Tetrametrina* generazione no simboli di di Riesame (Regolamento (UE) n.1062/2014) che possono essere resi disponibili sul mercato bloccanti altamente pericolo specifici dei canali e utilizzati (nel rispetto delle normative nazionali) in attesa della decisione finale sull’ap- Pralletrina* GHS06 ; GHS09 dello ione Na+ delle provazione del principio attivo. Inoltre anche i prodotti contenenti nuovi principi attivi, an- membrane neuronali Permetrina GHS07; GHS09 cora in fase di valutazione, possono essere immessi sul mercato sulla base di Autorizza- Deltametrina GHS06; GHS09 zioni temporanee in attesa della Autorizzazione conclusiva che viene rilasciata solo se il Cipermetrina* GHS08; GHS07; prodotto risponde ai criteri di sicurezza ed efficacia indicati nella norma. Piretroidi della terza GHS06; GHS09 In Italia, alcuni prodotti insetticidi per zanzare a disposizione sul mercato, sono oggi auto- generazione Lambda-cyalotrina** GHS06; GHS09 rizzati come Presidi Medico-Chirurgici ma anch’essi, a breve, entreranno a far parte della Alfametrina GHS08; GHS06; categoria Biocidi e quindi sottoposti alla stessa regolamentazione. Pertanto, quando l’ap- (a-cipermetrina) GHS09 plicazione del Regolamento Biocidi sarà a regime, tutti i prodotti utilizzati per la lotta alle Neurotossica: zanzare (adulticidi, larvicidi e repellenti) saranno sottoposti allo stesso regime regolatorio. inibizione della colinesterasi, Generalmente i prodotti biocidi, utilizzati nella lotta alle zanzare, proprio per la loro funzio- Bendiocarb* Carbammati GHS06; GHS09 per inattivazione ne, sono classificati “prodotti pericolosi” ai sensi del regolamento CLP per la salute dell’uo- irreversibile mo, dell’animale o per l’ambiente e pertanto nella scelta è necessario sempre valutare dell’enzima acetil- colinesterasi. preliminarmente i rischi ad essi associati, in particolare in presenza di gruppi vulnerabili Neurotossica: della popolazione, prediligendo biocidi a “basso rischio” o i meno pericolosi tra quelli dispo- bloccanti altamente nibili sul mercato. Etofenprox* Fenossibenzil Eteri GHS09 specifici dei canali (fenossiderivati) dello ione Na+ È necessario inoltre valutarne l’appropriatezza d’uso (reale necessità, evitare un uso in- delle membrane differenziato o prodotti di cui si è evidenziata l’insorgenza di resistenza), seguire scrupolo- neuronali samente le modalità d’uso previste dalle Autorizzazioni e riportate sulle schede tecniche o Tab 2 • Elenco dei più diffusi principi attivi attualmente sul mercato italiano presenti singolarmente o in etichette, nonché utilizzare i prodotti biocidi nei periodi, nei tempi e nei modi tali da garanti- miscela tra loro per la lotta adulticida contro le zanzare. *Inserito nel Programma di Revisione dei biocidi (Reg. re la loro massima efficacia (distribuzione nella stagionalità corretta, negli orari giornalieri UE528/2012 e Reg. (UE) 1062/2014). ** Candidato alla Sostituzione ai sensi dell’art.10 del Reg. UE 528/ 2012 12 ZANZARE E ALTRI INSETTI: IMPARA A DIFENDERTI linee guida per il corretto UTILIZZO DEI TRATTAMENTI ADULTICIDI contro le zanzare - 2019 13
Gli insetticidi adulticidi utilizzati nella lotta alle zanzare Per una strategia integrata di lotta alle zanzare (***) Nota schede tecniche o etichette. GSH02 infiammabile GHS08 molto pericoloso per la salute A partire dai principi attivi riportati in Tabella 2, sul mercato italiano sono disponibili GHS06 tossicità acuta GHS09 pericoloso per l’ambiente molti prodotti insetticidi contro gli adulti di zanzara in formulazioni diverse come “liqui- do emulsionabile”, “concentrazione emulsionabile”, “sospensione acquosa”, “flowable”, GHS07 pericoloso per la salute “liquido pronto all’uso”, “microemulsione concentrata”. Gli elementi da considerare nella scelta del prodotto insetticida da impiegare (oltre alla Tratta dai dati ufficiali di ECHA (aggiornata al 20/3/2019) Autorizzazione Ministeriale come prodotto biocida o Presidio Medico Chirurgico) sono: 1. Le caratteristiche tossicologiche ed ecotossicologiche del prodotto biocida, dei prin- cipi attivi in esso contenuti privilegiando quelli a più bassa tossicità per l’uomo e per l’ambiente; tali informazioni sono desumibili dall’Etichetta di pericolo, dalla Sche- È vietato l’utilizzo di formulati utilizzati per la lotta ai fitofagi (insetti, acari) del verde da dei Dati di Sicurezza del prodotto insetticida, dalle informazioni pubblicate sul ornamentale o delle colture agricole (in questo caso autorizzati come Prodotti Fitosa- sito ECHA- Biocidi, (per esempio verificare se la sostanza attiva è candidata alla nitari) anche se a base di principi attivi efficaci anche contro le zanzare. sostituzione), ma anche da informazioni su banche dati internazionali o biografia Attualmente risultano presenti sul mercato italiano i principi attivi riepilogati nella scientifica in tema. Tabella 2. La SDS è obbligatoriamente fornita dal produttore o distributore all’utilizzatore pro- Poiché entro il 2019 è attesa la revisione dei principi attivi citati e tale revisione potrà fessionale, mentre non è obbligatorio fornirla al privato cittadino. Tuttavia è pos- comportare l’assegnazione di una nuova classificazione di pericolo (nuove Indicazioni sibile reperire l’Etichetta di pericolo e le schede di dati di sicurezza anche sul web. di pericolo) nonché una nuova definizione dei campi di impiego dei prodotti biocidi che 2. La specificità e appropriatezza del prodotto biocida scegliendo esclusivamente li contengono (ad es. trattamenti in interni o in esterni), sarà importante che l’utiliz- quelli per contrastare le zanzare adulte in ambiente aperto o chiuso; queste infor- zatore verifichi di volta in volta la validità delle autorizzazioni ministeriali dei prodotti mazioni sono desumibili dalla scheda tecnica del prodotto insetticida. che intende impiegare per l’esecuzione degli interventi. 3. Luogo dove dovranno essere utilizzati, per esempio presenza di gruppi vulnerabi- Presso il sito ufficiale di ECHA (Agenzia Europea Sostanze Chimiche https://echa.euro- li (scuole, asili, ospedali, aree residenziali…) evitando in questi casi preparati con pa.eu/it/information-on-chemicals/biocidal-products) recentemente è disponibile e di proprietà sensibilizzanti o allergizzanti. Oppure presenza di entomofauna pregiata libero accesso un data-base che riporta l’elenco dei prodotti biocidi Autorizzati e dei (api) evitando prodotti per loro tossici. principi attivi in essi contenuti con l’indicazione dello Stato Membro in cui sono stati 4. L’assenza di fitotossicità. autorizzati all’uso. Questo data-base, una volta completato il Programma di Revisione 5. Il migliore rapporto efficacia abbattente/prezzo del formulato. Occorre tener pre- delle sostanze attive, sarà lo strumento ufficiale di consultazione pubblica per le Auto- sente che principi attivi, da molti anni sul mercato, possono essere ancora altamen- rizzazioni dei Prodotti Biocidi utilizzabili nel territorio europeo. te efficaci a un prezzo vantaggioso rispetto alle molecole introdotte di recente, il I prodotti insetticidi utilizzati nella lotta alle zanzare adulte, disponibili sul mercato, cui prezzo, spesso notevolmente superiore, è largamente determinato dal brevetto presentano tuttavia una propria pericolosità sia per la salute dell’uomo, dell’animale che ne garantisce l’esclusività o dal semplice fatto di essere “nuove formulazioni”. che per l’ambiente e ciò dipende non solo dalla pericolosità dei principi attivi in essi Inoltre è da considerare che per una molecola insetticida in uso da decenni la mole presenti, molto spesso in associazione tra loro, ma dalla loro concentrazione nel pre- di conoscenze scientifiche è di gran lunga superiore a quella relativa a sostanze di parato, dalla tossicità intrinseca dei coadiuvanti che hanno lo scopo di aumentare più recente introduzione. l’efficacia delle sostanze attive e di favorirne la distribuzione (ad esempio solventi, sospensivanti, emulsionanti, bagnanti, adesivanti, antischiuma ecc.) e dei coformu- lanti, che servono a ridurre la concentrazione della sostanza attiva, come ad esempio sostanze inerti e diluenti. In genere i prodotti biocidi per le zanzare, anche se regolarmente Autorizzati sono classificati come “miscele pericolose” e devono essere utilizzati seguendo attentamen- te le misure di contenimento del rischio indicate nelle Schede dei Dati di Sicurezza o 14 ZANZARE E ALTRI INSETTI: IMPARA A DIFENDERTI linee guida per il corretto UTILIZZO DEI TRATTAMENTI ADULTICIDI contro le zanzare - 2019 15
Per una strategia integrata di lotta alle zanzare vulnerabili della popolazione come bambini, donne in gravidanza, ecc. EFFETTI SECONDARI LEGATI Nel rispetto della salute umana i rischi si abbassano se coloro che eseguono i trattamen- ALLA LOTTA ADULTICIDA ti sono consapevoli dei potenziali pericoli e delle procedure per minimizzarli. Pertanto fondamentale è la pianificazione degli interventi e la formazione del personale addetto, riguardanti: éé la conoscenza del rischio di tossicità dell’insetticida per la salute umana e per l’am- biente e le sue proprietà di pericolosità fisico-chimiche; Lo spargimento di insetticidi ad azione adulticida ha effetti collaterali importanti da éé la conoscenza del piano di valutazione dei rischi, in particolare della valutazione non sottovalutare, nessuno dei quali può essere azzerato. del rischio da agenti chimici pericolosi e delle istruzioni per intervenire in condizioni Alcuni di essi possono essere soltanto ridotti entro livelli ritenuti non dannosi alla luce di sicurezza; delle attuali conoscenze scientifiche; altri sono ineliminabili; infine alcuni persistono éé l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale; come rischio potenziale accompagnando in continuo gli interventi insetticidi. éé la perfetta manutenzione e calibrazione delle attrezzature; Le scelte tecniche e operative proposte in queste linee guida costituiscono, dove possibi- éé la corretta manipolazione dell’insetticida in tutte le fasi di utilizzo, dalla tecnica di le, il migliore compromesso tra efficienza insetticida e riduzione dei rischi. conservazione, preparazione della miscela insetticida e smaltimento delle confe- Nel caso dei trattamenti adulticidi sono quindi da considerare i seguenti aspetti: zioni vuote; •• Effetti sulla salute umana: tossicità acuta e cronica, esposizione multipla a xe- éé gli interventi di primo soccorso in caso di esposizione accidentale all’insetticida; nobiotici di diversa origine, fenomeni allergici, sensibilizzanti, come distruttori éé le procedure in caso di sversamenti accidentali; endocrini éé le strategie e le precauzioni per la massima protezione della popolazione dalle •• Impatto sugli organismi non bersaglio (api e altri insetti) esposizioni all’insetticida durante e dopo la sua applicazione. •• Insorgenza di fenomeni di resistenza agli insetticidi Gran parte di dette informazioni sono contenute nella Scheda dei Dati di Sicurezza •• Fitotossicità che deve essere sempre letta dall’utilizzatore e in ogni momento sempre disponibile per la sua consultazione. SICUREZZA PERSONALE, PUBBLICA E AMBIENTALE È da sottolineare che solo una minima parte dell’insetticida colpisce il bersaglio, la gran API E ALTRI INSETTI NON BERSAGLIO parte delle goccioline che compongono l’aerosol prodotto dalle macchine irroratrici si Gli insetticidi ad azione adulticida non sono selettivi ma a largo spettro d’azione per cui deposita sulla vegetazione e sul terreno, mentre una parte evapora e si disperde nell’at- risultano altamente tossici anche per le popolazioni di api e in generale per gli insetti mosfera. presenti nell’ambiente urbano. La parte che deposita risulta proporzionale al diametro delle goccioline. La bassa quan- La possibilità di morie tra le popolazioni di questi insetti è legata alla modalità di esposi- tità che si deposita al suolo nel caso di irrorazione di goccioline più piccole (10-30 µm) zione e alla quantità di insetticida che viene assunto per contatto e per ingestione. rispetto a irrorazioni di particelle più grandi (70-100 µm), osservata in prove di campo, Il trattamento notturno o crepuscolare, l’impiego della tecnica di irrorazione spaziale a abbassa i pericoli di contaminazione in luoghi frequentati da adulti e bambini per attività basso volume con particelle di diametro volumetrico medio inferiore a 50 µm, che riduco- ricreative, ludiche o sportive (come ad es. i giardini delle scuole) nei giorni successivi al no la quantità di principio attivo insetticida che si deposita al suolo e sulla vegetazione in trattamento. Tuttavia si consiglia sempre, per quanto possibile, il rientro in queste aree generale, sono fattori in grado di abbassare il rischio di contatto tra l’insetticida e le api. trattate, dopo almeno 48 ore dall’avvenuto trattamento insetticida. In tutte le aree A tutela specifica delle popolazioni di questa importante specie utile e trasponendo in trattate e in quelle adiacenti, sempre per il rischio di contaminazione dovuto all’impiego questo contesto i divieti previsti dalla specifica normativa regionale e nazionale sull’im- dei prodotti insetticidi, va vietato il consumo di frutta e verdura per almeno tre giorni o piego dei prodotti Fitosanitari (Legge 24 dicembre 2004, n.313; Decreto interministeriale quanto meno va consigliato di lavare con cura questi prodotti prima del loro consumo. 24 gennaio 2014; L.R. 04 marzo 2019, n. 2) nonché le precauzioni in materia di tutela Deve essere prestata massima attenzione a evitare che il prodotto irrorato venga a con- dell’apicoltura, occorre: tatto con le persone, perché anche a basse concentrazioni gli insetticidi possono provo- éé evitare irrorazioni dell’insetticida dirette contro qualunque essenza floreale, erba- care nei soggetti allergici e asmatici reazioni anche gravi nonché effetti nocivi sui gruppi cea, arbustiva ed arborea durante il periodo di fioritura, dalla schiusura dei petali 16 ZANZARE E ALTRI INSETTI: IMPARA A DIFENDERTI linee guida per il corretto UTILIZZO DEI TRATTAMENTI ADULTICIDI contro le zanzare - 2019 17
Effetti secondari legati alla lotta adulticida Per una strategia integrata di lotta alle zanzare alla caduta degli stessi nonché sulle piante che producono melata (attenzione focolai larvali. Infatti si evita in questo modo una doppia pressione selettiva, oltre particolare nel caso di viali di tigli sia nel periodo di fioritura sia per la frequente ad evitare impatti di natura più strettamente ecologica; presenza di melata); éé evitare trattamenti su vaste aree e intervenire su zone di estensione limitata e éé in presenza di apiari nell’area che s’intende trattare o a ridosso della stessa, pre- ben definita; vedere una fascia di rispetto di almeno 300 m intorno ad essi. In queste situazioni éé evitare l’uso di prodotti a lunga azione residuale. In tal senso, anche i formulati occorre sempre avvisare per tempo l’apicoltore che a scopo precauzionale può microincapsulati sono da evitare; spostare gli alveari, oppure, durante il trattamento, chiudere l’entrata delle arnie éé contestualizzare i trattamenti adulticidi nell’ambito di un programma integrato di impedendo la formazione dei tipici aggregati di api sul predellino nelle calde notti lotta in cui gli interventi non chimici contribuiscano in modo determinante al con- estive. L’irrorazione dovrà essere eseguita in modo che il vento non sospinga la trollo delle infestazioni; nube irrorata verso gli alveari e comunque dovrà essere sospesa in caso di brezza éé evitare trattamenti adulticidi a calendario. anche leggera. TOSSICITÀ NEI CONFRONTI DELLE PIANTE (FITOTOSSICITÀ) IL FENOMENO DELLA RESISTENZA AGLI INSETTICIDI In linea generale la fitotossicità dei prodotti commerciali disponibili dipende principal- La resistenza è quel fenomeno ereditabile, che una popolazione, in questo caso di zan- mente dai coadiuvanti che hanno lo scopo di aumentare l’efficacia delle sostanze at- zare acquisisce per selezione e che permette la sua sopravvivenza ad un determinato tive e di favorirne la distribuzione (ad esempio solventi, sospensivanti, emulsionanti, insetticida alle dosi raccomandate di utilizzo. bagnanti, adesivanti, antischiuma ecc.) e dai coformulanti che servono a ridurre la Lo sviluppo della resistenza è legato all’intensità della pressione selettiva dell’insetti- concentrazione della sostanza attiva, come ad esempio sostanze inerti e diluenti. cida sulla popolazione delle zanzare, perciò i principali fattori che la accelerano sono: Tra i solventi, quelli petroleosi e soprattutto quelli aromatici, possono avere un effetto éé la frequenza e la modalità di applicazione dei trattamenti. Accelerano la resi- fitotossico. Fortunatamente i prodotti attuali sono ormai formulati senza più alcuni stenza i trattamenti su ampie aree rispetto a quelli localizzati, e le irrorazioni di solventi, un tempo tra i più utilizzati, della classe degli idrocarburi aromatici, quali “copertura” con distribuzione di volumi di miscela acqua-insetticida medi e alti xilene e toluene, per citare i più rappresentativi del gruppo. rispetto a quelle “spaziali” con la tecnica del basso volume; La dichiarazione sull’assenza di fitotossicità è a volte riportata sulla Scheda Tecnica éé la dose e la persistenza d’azione dell’insetticida. Quest’ultima dipende dalle del formulato insetticida. Tuttavia, in assenza di informazioni può essere utile richie- caratteristiche fisico-chimiche della formulazione e della molecola insetticida, dere una dichiarazione scritta da parte dalla ditta distributrice del prodotto. nonché dalla quantità distribuita. La resistenza si sviluppa più rapidamente con prodotti a lunga persistenza piuttosto che con quelli scarsamente persistenti; éé il tasso riproduttivo delle zanzare. La brevità della vita e l’alto tasso riproduttivo che consente decine di generazioni per stagione favorisce l’affermarsi della resi- stenza; éé l’isolamento della popolazione di zanzare. Per le specie dotate di scarsa capacità migratoria e con popolazioni isolate tra di loro, come nel caso della Zanzara Tigre (infestazioni nelle sole aree urbane), l’instaurarsi della resistenza è più rapida rispetto a specie diffuse su ampi areali e capaci di lunghi spostamenti. Questo è dovuto al fatto che nel primo caso, dove il rimescolamento genetico tra zanza- re-resistenti e zanzare-sensibili è minore, il carattere ereditabile per la resistenza si può affermare rapidamente. Da quanto finora considerato è fondamentale prevenire lo sviluppo della resistenza prestando la massima attenzione a: éé evitare trattamenti adulticidi oltre quelli effettivamente necessari; éé evitare che i formulati per i trattamenti contro gli adulti vengano a contatto con i 18 ZANZARE E ALTRI INSETTI: IMPARA A DIFENDERTI linee guida per il corretto UTILIZZO DEI TRATTAMENTI ADULTICIDI contro le zanzare - 2019 19
Per una strategia integrata di lotta alle zanzare RACCOMANDAZIONI E PRESCRIZIONI rativa addetta al trattamento. A CUI ATTENERSI PER LA CONDUZIONE éé Consultazione delle previsioni meteo locali previste e sospensione dell’intervento DI INTERVENTI ADULTICIDI nel caso di previsioni avverse (ad es. temporali, vento). 3. Pre-avvisare la popolazione éé La cittadinanza deve essere avvisata con congruo anticipo circa la data e l’ora del trattamento a mezzo altoparlante e/o affissione di avvisi pubblici e l’area da sot- Con riferimento agli aspetti tecnici e alle considerazioni finora espresse, si elencano, in toporre a trattamento dovrà essere sgombera da persone. forma di sintesi, le raccomandazioni e le prescrizioni da seguire in tutti i casi in cui si ricorre éé Se nell’area sono presenti orti, dare indicazione di coprire con teli le colture pronte a interventi adulticidi in area pubblica e privata. per il consumo e di evitare che animali vengano a contatto con l’insetticida duran- te il trattamento. 1. Valutare preliminarmente la necessità del trattamento éé Nell’ottica della massima informazione e trasparenza nei confronti della popo- Si ribadisce che il trattamento adulticida è giustificato soltanto da una emergenza lazione, è consigliato alle amministrazioni pubbliche e agli addetti agli interventi sanitaria indicata dall’Autorità sanitaria o nel caso in cui l’infestazione sia a livelli contro le zanzare in area pubblica, pubblicare nella specifica pagina web dedicata tali da determinare una molestia insopportabile, soprattutto in siti sensibili. alla lotta alle zanzare il/i nome/i dei formulati insetticidi utilizzati con Scheda Tec- Pertanto, tra i metodi di monitoraggio possibili per appurare lo stato delle cose si pro- nica informando in tempo reale sui programmi di intervento in corso. pongono i seguenti: éé Verifica diretta dello stato d’infestazione nell’area da sottoporre all’intervento 4. Evitare contaminazioni mediante il conteggio delle zanzare che tentano il pasto di sangue sul corpo éé Non interessare durante il trattamento colture alimentari di qualsiasi tipo. durante un tempo prestabilito (es. n. zanzare/15 minuti). Per la Zanzara Tigre il éé Nel caso di irrorazioni in aree gioco, scuole materne e asili nido è consigliato copri- controllo va condotto nel tardo pomeriggio. Una soglia d’intervento può essere re con teli le attrezzature, i giochi e gli arredi presenti all’esterno o lavarli accura- indicata in oltre 10 femmine che tentano il pasto di sangue in 15 minuti. tamente prima di renderli di nuovo fruibili. éé Valutazione mediante monitoraggio notturno con trappole innescate ad anidride éé Interrompere immediatamente l’erogazione se si incontrano persone a piedi du- carbonica. Tale metodo è idoneo per le specie di zanzare autoctone (generi Culex, rante l’erogazione. Aedes, Anopheles, Culiseta) e si presta alla definizione di soglie di intervento basa- éé Non trattare con brezza o raffiche di vento superiore a 8 km/h. te sul numero di zanzare catturate da ogni trappola, il cui valore è legato al grado éé Sospendere il trattamento in caso di pioggia. di aggressività delle specie secondo questo ordine decrescente relativo alle princi- pali specie dell’area padana: 5. Garantire la perfetta efficienza delle attrezzature e dei dispositivi di protezione [Aedes spp.] > [Culex modestus, Anopheles spp.] > [Culex pipiens, Culiseta spp.] individuale éé È fondamentale verificare sempre l’oggettività delle segnalazioni di nocività e le éé Gli irroratori devono essere mantenuti in perfetta efficienza applicando con scru- richieste provenienti dai cittadini la cui soglia di tolleranza è legata a risposte e polo un programma di manutenzione ordinaria e straordinaria. sensibilità assai soggettive. éé Dopo l’uso il serbatoio e i circuiti devono essere lavati con acqua pulita. éé È necessario sottoporre l’intervento adulticida in area pubblica a parere prelimi- éé Prima dell’utilizzo devono essere calibrati con sola acqua. nare del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl competente per territorio stabi- éé Cambiare regolarmente i filtri della maschera che dovrà comunque essere di tipo- lendo gli ambiti, i tempi e le modalità di trattamento. logia specifica per i differenti prodotti impiegati. Il monitoraggio deve essere condotto da personale esperto e senza conflitto d’interessi. Oltre a quanto finora indicato, nel caso specifico di trattamenti all’interno di pro- prietà private e condotti in proprio, occorre: 2. Pianificare il trattamento éé utilizzare un irroratore professionale evitando quelli a compressione manuale più éé Individuazione delle aree da trattare e pianificazione del percorso dell’unità ope- adatti per trattamenti fitosanitari di copertura; 20 ZANZARE E ALTRI INSETTI: IMPARA A DIFENDERTI linee guida per il corretto UTILIZZO DEI TRATTAMENTI ADULTICIDI contro le zanzare - 2019 21
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